I GEMELLAGGI FRA CIRCOLI Noi lo facciamo così Sabato 1 novembre dalle 17 alle 19 1. Erosione costiera e progetti insensati: ci stanno rubando il mare! a cura dei circoli del ragusano e del salernitano Dietro al fenomeno dell’erosione costiera si nascondono spesso progetti portuali e di cementificazione mal progettati e inutili, lo sperpero di ingenti risorse pubbliche a favore di progetti antierosione incompatibili a livello ambientale e paesaggistico oltre che per nulla risolutivi, come pennelli e barriere di cemento. L’obiettivo del gruppo di lavoro è quello di mettere a confronto le esperienze dei circoli che vivono il problema dell’erosione costiera sui propri territori. A partire dai circoli del salernitano e del ragusano, il gruppo vuole facilitare lo scambio delle esperienze per organizzare un fronte condiviso di azione per salvare le nostre “ultime” spiagge: come si valutano i progetti antierosione, quali interessi si celano dietro le mega barriere, come sono stati portati avanti i ricorsi della nostra associazione, cosa propongono gli ambientalisti, come si informa e si mobilita la popolazione. 2. Nuovi strumenti di gestione per un nuovo modello agricolo (Orti, custodi del territorio, Festa dell'albero e altri) a cura di Legambiente Basilicata L’agricoltura che vogliamo si fonda sul rispetto di minimi criteri ambientali per garantire in primis la sicurezza e la qualità dell’agroalimentare. Sono dei punti di partenza per riconoscere all’agricoltura un ruolo centrale nella lotta e mitigazione dei cambiamenti climatici. Il ritorno all’agricoltura non si configura con il semplice ritorno alla terra, ma implica un nuovo modello di gestione delle risorse naturali e del territorio. L’agricoltura come la intendiamo accorcia il gap tra campagna e città, interviene ridisegnando anche la gestione delle terre pubbliche e il verde cittadino, indirizzando e migliorando la qualità della vita con nuovi stili di vita. Quali strumenti associativi usare per promuovere l’agricoltura così come la intendiamo? Un confronto su progetti e campagne per individuare i nuovi strumenti. 3.La sfida della gestione dei beni culturali a cura di Legambiente Abruzzo, Legambiente Battipaglia, Legambiente Marche La campagna sulla bellezza ci ha portato a leggere in maniera più puntuale il ruolo centrale dei beni culturali nel lavoro di tutela e valorizzazione del territorio che i nostri circoli fanno quotidianamente. La nostra radice storica e culturale è l’identità delle nostre comunità, è l’indicatore principale che entra in sofferenza quando si aggredisce il territorio, è l’oggetto intorno al quale riusciamo ad aggregare i cittadini in maniera attiva, è alla base di un modello di sviluppo che in discontinuità con il passato ci può portare fuori dalla crisi, costruendo posti di lavoro e opportunità per la tanta “manodopera” intellettuale formata nelle nostre università. Ora è il momento di fare un passo in avanti per una nuova concezione della gestione dei beni culturali, in cui il volontariato ed il mondo del no profit, abbia un ruolo più definito e riconosciuto. 4.Inutile fare la raccolta differenziata dei rifiuti perché poi rimettono tutto insieme? Campagne e strumenti per la gestione dei rifiuti a cura di Legambiente Marche e Legambiente Campania. Sarà presente Pierluigi Gorani di Conai. I cittadini da convincere a separare i rifiuti in casa per contribuire alla raccolta differenziata del Comune ormai sono diventati una minoranza. Su questo fronte il nostro lavoro ha raggiunto importanti risultati (anche se non dobbiamo abbassare la guardia).Quello che invece dobbiamo fare con sempre più forza è raccontare cosa succede ai rifiuti dopo la raccolta differenziata. Anche alcuni cittadini virtuosi sono convinti (sbagliando) che il loro sforzo casalingo non venga finalizzato nel riciclaggio industriale e su questo dobbiamo lavorare. Fortunatamente nella nostra vita quotidiana siamo circondati di beni e manufatti realizzati grazie al riciclaggio dei rifiuti e questo va raccontato con storie ed esempi di successo. Insieme al Consorzio nazionale imballaggi, che parteciperà al gruppo di lavoro, sfateremo le "leggende metropolitane" sul ciclo dei rifiuti e si parlerà di nuove campagne di sensibilizzazione, come RiciclaEstate, che ad esempio portano la raccolta differenziata anche nei luoghi turistici in piena estate. 5. Grandi carnivori e coesistenza con l’uomo a cura di Legambiente Abruzzo Mentre si moltiplicano i casi di intolleranza nei confronti dei grandi carnivori presenti sul nostro territorio quali lupo e orso bruno, alimentati da luoghi comuni e ataviche paure oggi ormai ingiustificabili e frutto della scarsa conoscenza e della mancanza di una cultura scientifica e del rispetto del patrimonio comune (quale può essere considerato il patrimonio naturale italiano al pari di quello storico o artistico), altre situazioni in giro per il nostro Paese insegnano invece come una coesistenza tra uomo e grandi predatori sia non solo praticabile, ma del tutto auspicabile, come insegnano i successi conseguiti da determinati progetti, alcuni dei quali hanno visto anche Legambiente protagonista, attraverso i quali la convivenza è diventata un vero e proprio modo di vivere ed una buona pratica da esportare in altri contesti territoriali. 6. La siderurgia in Italia, – tra rischi di chiusura e opportunità di innovazione a cura di Legambiene Piombino, Terni, Aosta, Taranto Dopo le recenti crisi dei poli siderurgici italiani per l'inevitabile intervento della magistratura (come a Taranto) o per disimpegno deciso dalla proprietà (come a Piombino), si apre un nuovo scenario per l'industria italiana. Come già avvenuto in altri settori produttivi ad alto impatto ambientale (come la chimica), se non si pratica la strada dell'innovazione tecnologica, nei prodotti e nei processi, il rischio di desertificazione industriale è alto. Con i circoli che in questi anni hanno vissuto il "solito" scontro tra lavoro e protezione dell'ambiente e della salute, proveremo a delineare strategie comuni per rendere concreta in Italia una nuova industria manifatturiera, fondata su ricerca, innovazione e integrazione col territorio, come già avvenuto in alcuni territori del Paese dove sono stati inaugurati nell'ultimo anno nuovi siti produttivi della Green economy Made in Italy. 7. Ripensare l’idroelettrico – a cura di Legambiente Friuli Venezia Giulia, Legambiente Veneto e Legambiente Valle D’Aosta Il gruppo affronterà quelli che per noi sono i limiti ambientali oggi esistenti che condizionano un ulteriore ricorso all’idroelettrico in montagna, i criteri ambientali condivisibili per la gestione delle autorizzazioni in atto, e per il controllo delle stesse avendo l’obiettivo della qualità dei corsi d’acqua e in ultimo il carattere socioeconomico nella gestione delle concessioni, il cui valore deve produrre ricadute nel territorio montano, in particolare garantendo una governance dell’acqua e della produzione idroelettrica che favorisca il rafforzamento dei gestori pubblici.
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