Piano regionale di Gestione Rifiuti e bonifiche INCHIESTA PUBBLICA nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica del Piano regionale di gestione dei rifiuti e delle bonifiche 22 maggio 2014 Osservazioni pervenute al Piano regionale 1 Docks Lanterna 14 Cgil/Cisl/Uil 2 Provincia Cuneo 15 Isde Medici per l’ambiente 3 Ecosavona 4 Provincia Savona 16 Comune Montoggio Pervenute Osservazioni da 30 Soggetti così suddivise per area tematica : 5 Ing. Franco Taggiasco 17 Verdi liguri 6 Comune La Spezia 18 Italia Nostra 7 Consorzio Rio Marsiglia 19 Anci Liguria Prevenzione 20 20 Provincia Imperia 15 8 Direzione regionale beni culturali e paesaggistici – Ministero beni attività culturali e turismo 21 Comune Taggia Raccolta differenziata 22 Settore regionale Ecosistema costiero Recupero rifiuti 4 23 Legambiente Scenari Impianti 36 24 Parco Monte Marcello Governance 7 Rifiuti Speciali 12 Bonifiche 7 6 37 9 Associazione Comitati Spezzini Tema N. osservazioni 25 Ass. Matermagna 10 Movimento 5 Stelle 26 Comune Vado Ligure 11 Coordinamento Gestione corretta rifiuti 27 Provincia di Genova 28 Provincia di LaSpezia Criteri localizzativi impianti 12 Comune Sestri Levante 29 Unione Industriali La Spezia Varie 13 Unione Industriali Savona 30 Comune Framura Considerazioni base • Piano di carattere essenzialmente strategico • Vincoli normativi “forti” - (gerarchia rifiuti/ obiettivi RD e recupero/ RUB 80 kg/anno al 2018/ trattamento pre-conferimento in discarica con stabilizzazione umido / divieto conferimento PCI > 13.000 Kj/kg, discariche residuali al 2020) • Contesto esistente – (sistema ligure attualmente incentrato sull’utilizzo della discarica / bassa RD / mancanza impianti compostaggio / limitata possibilità di utilizzo FOS); Considerazioni base Prevenzione • Prevenzione : rappresenta la priorità del PGR • Obtv 1 : Programma Regionale di Prevenzione • 5 linee di azione prioritarie, declinate in 24 tipologie di attività da implementare, sulla base delle risorse via via disponibili A.1 - Incentivo alla diffusione del GPP (Acquisti verdi) A.2 - Sviluppo della pratica del compostaggio domestico e di comunità A.3 - Azioni per la riduzione di specifiche tipologie di rifiuti (compreso piano regionale di prevenzione spreco alimentare) A.4 - Iniziative per la diffusione della cultura della prevenzione A.5 - Supporto ad attività e processi produttivi orientati ad una minor produzione di rifiuti da imballaggio dei prodotti. Prevenzione • Target : dal 6% elevato al 12% - disaccoppiato dal PIL Obiettivi di prevenzione (Traguardi da raggiungere) Al 2016: assestare la produzione a livelli inferiori del 5% a quelli del 2012 Al 2020: produzione in ulteriore calo del 7% rispetto al 2016 (meno 1,5% anno per 2017 e 2018 e meno 2% per gli anni 2019 e 2020). • Solo per alcune azioni sarà possibile quantificare impatto diretto (di incidenza scarsamente significativa) mentre si auspica un effetto indiretto durevole (cambiamento comportamenti) • Si ribadisce che compostaggio domestico e di comunità sono stati inseriti in obtv 1 quanto rappresentano a tutti gli effetti un’attività di prevenzione fondamentale per ridurre alla fonte i rifiuti messi in circolo, ma formalmente non incidono sugli obiettivi di prevenzione (metodo di calcolo) Raccolta Differenziata Obiettivi normativi 2012: 65% Raccolta differenziata 2020: riciclaggio 50 % di almeno carta, metalli, plastica, legno organico e vetro IREC= t (RU carta-cartone, metalli, plastica, vetro, legno, organico) / t(totale delle frazioni) Organico 2013* ~ 53000 t raccolta attiva in 57 Comuni 2016 per avere il 50% RD ~ 165000 t 2020 per avere il 65% RD ~ 185000 t Crescita del PAP Compostaggio Domestico : incidenza 96000 abitanti che hanno a disposizione ~ 6% una compostiera domestica CD °Escluse le compostiere di comunità 8750 t ~ 1% RD Recupero C.11 - Sviluppo, anche in accordo con Conai, di sistemi di tracciabilità e rendicontazione sul fine vita rifiuti differenziati. •Messa e regime del sistema di certificazione dei dati relativi ai flussi di RU e dei rifiuti da imballaggio effettivamente recuperati e riciclati (DEFINIZIONE INDICE DI RECUPERO) •Promuovere la realizzazione di protocolli di intesa/accordi per la ottimizzazione dell’uso di imballaggi •Diffondere l’applicazione dell’ accordo quadro ANCI – CONAI aumentando il numero di Comuni convenzionati ed il quantitativo di rifiuto gestito dai Consorzi di filiera •Strumenti di comunicazione ed informazione volti a informare la cittadinanza sulle attività di recupero rifiuti C.12 - Supporto alla creazione in Liguria di attività produttive connesse alle filiere del recupero •Dotare il sistema ligure degli impianti di trattamento per il recupero della frazione organica •Incentivare le pratiche di compostaggio domestico e di comunità •Supportare l’avvio di nuove attività d’impresa basate su MPS derivanti da attività di recupero rifiuti •Utilizzo dello strumento fiscale per orientare verso il recupero GESTIONE RUR da comuni vicinali RUR Sopravaglio CSS a valorizzazione energetica Essicazione Raffinazione Inerti, metallo, vetro, plastica a recupero / smaltimento Stabilizzazione aerobica Vagliatura Sottovaglio RSU Digestione anaerobica FOS Recuperi ambientali Stabilizzazione aerobica FOS Recuperi ambientali biogas percolato Essicazione CSS a valorizzazione energetica Raffinazione Inerti, metallo, vetro, plastica a recupero/smaltimento Verde RD Umido Digestione anaerobica percolato RD senza umido Miscelazione + Stabilizzazione aerobica Ammendante per riuso locale biogas Legenda: Linee del processo TMB Soluzioni preferibili Soluzioni alternative CSS COMBUSTIBILE – Ragioni di una scelta •Quadro normativo - garanzie ambientali D.M. n.22/2013 e Norme Comitato Termotecnico Italiano •Riduzione uso fonti combustibili fossili •Riduzione emissioni •Idoneità a rappresentare la fase terminale del ciclo, dato il contesto ligure •Compatibile con incremento RD •Consente l’incremento della raccolta separata della frazione organica •Contribuisce alla riduzione uso discarica •Consente il recupero di materia altrimenti destinata a smaltimento come rifiuto Alternative indicate : •processi di valorizzazione sopra vaglio (selezioni ottiche, magnetiche e balistiche abbinate a densificazione/estrusione) per valorizzare la materia ; •estrusione per produrre sabbia sintetica •discarica. DIGESTIONE ANAEROBICA • RUB in discarica 274 Kg/abitante anno (rispetto ai 115 Kg/abitante per anno previsti per il 2011) : oltre 430.000 ton nel 2012 • Prevenzione e raccolta differenziata da potenziare MA COME GESTIRE IL TRANSITORIO? • Soluzione flessibile che consenta TRATTABILITA’ NEL TEMPO DI CRESCENTI FRAZIONI ORGANICHE DA RD A FRONTE DEL PERSEGUITO CALO DI F.O. DA INDIFFERENZIATO. DIGESTIONE ANAEROBICA - Sopravaglio TMB Digestione anaerobica Sottovaglio Strutturante Stabilizzazione aerobica Digestione anaerobica FOS Recuperi ambientali/ 2°opzione Recupero energia RSU Digestione anaerobica RD Umido Digestione anaerobica + percolato biogas Verde Miscelazione + Stabilizzazione aerobica Compost di qualità per riuso locale DIGESTIONE ANAEROBICA Ragioni principali: •modularità •recupero energetico abbinato a recupero di materiale in coerenza con gerarchia comunitaria del rifiuto (e comunque ove nel transitorio non sia possibile recuperare materiale almeno sarà recuperata energia) •diverse opzioni per uso del biogas prodotto (generare calore e/o energia, in situ; per azionare veicoli, immesso nelle reti locali) •minor necessità di aree •miglior impatto ambientale complessivo rispetto ad altre soluzioni DIGESTIONE ANAEROBICA • Libro Verde della Commissione Europea “La gestione dei rifiuti organici biodegradabili nella UE” - COM(2008) 811 – che mette in evidenza come la produzione del biogas da DA può ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra • Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa alle prossime misure in materia di gestione dei rifiuti organici - COM(2010)577 - che individua come filiera strategica di trattamento a valle della RD del bio-rifiuto, quella che vede la DA seguita dalla stabilizzazione aerobica con compostaggio e in generale sottolinea il contributo agli obiettivi 2020 del biogas ottenuto dai rifiuti organici - limitando l’uso dei combustibili fossili e aumentando la sicurezza degli approvvigionamenti • Studio dell’Agenzia Europea per l’Ambiente per conto della Commissione “Opzioni nella gestione dei rifiuti e cambiamento climatico” – importanza nella lotta contro i cambiamenti climatici dell’utilizzo a fini energetici del biogas derivante dalla digestione anaerobica della frazione organica del rifiuto • Rapporto LCA (Life Cycle Analysis) Politecnico di Torino 2008 - indicatori energetici evidenziano che stabilizzazione aerobica e discarica meno energeticamente virtuosa di combustione tal quale, mentre digestione anaerobica e recupero biogas con smaltimento a discarica energeticamente equivalente a combustione tal quale – ove vi sia ulteriore recupero energetico il bilancio diventa favorevole mentre risulta gia’ favorevole il bilancio gas serra. • Studi commissionati dalla Commissione Europea nell’ambito della elaborazione delle strategie e linee guida “end of waste” (cfr. DEFRA – 2011): illustrano come, ove ben gestita, DA rappresenti dal punto di vista ambientale la miglior opzione nel trattamento rifiuti. Valutazione Impatti Sanitari /studi epidemiologici Non vi sono al momento riferimenti o «agenzie guida» per cui potrebbe essere una scelta volontaria che idealmente completerebbe il processo di VAS. Tuttavia a tale livello si rischierebbe di impegnare risorse per un risultato accademico, comunque soggetto in ogni caso a critiche e incertezze, e poco calato poi nella concreta realtà dell’attuazione. Si ritiene che la fase più opportuna per applicazione VIS/S.E. o sorveglianza sanitaria sia fase attuativa (Programmi in sede di piano d’ambito e progetti impianti). Legge Regionale n.1/2014 Art.14 Aree Omogenee costituite da Unioni o Convenzioni fra Comuni All’interno di ciascuna Area omogenea sono organizzati ed affidati unitariamente i servizi relativi alla raccolta ed al trasporto dei rifiuti, alla raccolta differenziata e all’utilizzo delle infrastrutture al servizio della raccolta differenziata, nonché all’eventuale trattamento dei rifiuti residuali indifferenziati sulla base di uno specifico Piano d’area Le Aree Omogenee sono costituite su proposta dei Comuni, in base ai seguenti criteri stabiliti dalla Regione , nel Piano o a stralcio del Piano: 1. Salvaguardia forme aggregative esistenti , fatto salvo il rispetto degli altri criteri seguenti ; 2. Numero minimo di abitanti dell’A.O. 3. Presenza nell’Area Omogenea di Comuni caratterizzati da diversi rapporti densità produzione/territorio 4. Adeguata dotazione di infrastrutture per i servizi gestionali collegati alla raccolta rifiuti Legge Regionale n.1/2014 Art. 15 (Autorità d’ambito del ciclo dei rifiuti) L’Autorità d’ambito per il governo del ciclo dei rifiuti è la Regione Liguria, che opera attraverso un Comitato d’ambito costituito da: •il Presidente della Giunta regionale o un suo delegato; •Assessore regionale competente; •il Sindaco del Comune capoluogo di Regione; •un Sindaco dei comuni individuati in rappresentanza di ciascuna Area territoriale Omogenea definita ai sensi dell’articolo 14. Fra le principali funzioni dell’Autorità : Individuazione degli enti incaricati della gestione delle procedure per la realizzazione e/o l’affidamento della gestione degli impianti terminali di recupero o smaltimento di livello regionale o al servizio di più aree omogenee in base alle previsioni del Piano regionale di gestione dei rifiuti, facendo riferimento, di norma, ai comuni che rappresentano la maggioranza della popolazione interessata all’intervento; RIFIUTI SPECIALI La pianificazione della gestione dei rifiuti speciali assume, rispetto alla pianificazione dei rifiuti urbani, carattere meno stringente e vincolante in considerazione del fatto che la responsabilità della corretta gestione è in capo innanzitutto ai produttori, in ottemperanza al principio “chi inquina paga”. Ciò nonostante, le politiche pianificatorie devono fornire indirizzi affinché, in tutte le fasi della gestione, siano perseguiti obiettivi di tutela ambientale, risparmio di risorse ed ottimizzazione tecnica. OBIETTIVI: sviluppo flussi informativi (per tipologie di rifiuti non sottoposte ad obbligo MUD) ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti speciali (per esempio incentivando il meccanismo di incontro tra domanda e offerta delle terre e rocce gestite come sottoprodotto) raggiungere obiettivi di recupero per gli inerti (pari al 70% entro il 2020) RIFIUTI SPECIALI Osservazioni pervenute riguardano principalmente i seguenti aspetti: • mancanza di informazioni certe e precise sulla produzione di rifiuti speciali, con particolare riferimento ai rifiuti inerti; – incremento della conoscenza, utilizzando anche le banche dati MUD delle altre Regioni e mediante Accordi di Programma con le associazioni di categoria • problematiche connesse all’utilizzo dei rifiuti inerti per il ripristino di cave dismesse; è stato costituito un GdL con Ufficio Cave per lavorare in modo sinergico e superare le eventuali differenze esistenti tra il presente Piano e il Piano Cave RIFIUTI SPECIALI Osservazioni pervenute riguardano principalmente i seguenti aspetti: • non approfondimento della tematica amianto soprattutto in relazione alle implicazioni sanitarie; – la tematica amianto, soprattutto per ciò che concerne gli aspetti sanitari è approfonditamente trattata nel “Piano di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto” approvato dalla Regione con DCR 105/96 (Dipartimento Salute e Servizi Sociali) • assenza di azioni mirate e concrete modulate nel medio e lungo periodo. a fronte delle azioni previste nel Piano, già in questi primi mesi del 2014 si sta lavorando con un GdL che coinvolge le associazioni di categoria per introdurre nel prezziario regionale dei lavori pubblici gli aggregati riciclati, così da incrementarne il mercato BONIFICHE Le osservazioni pervenute nella maggior parte dei casi sono di carattere generale e poco rilevano ai fini di un eventuale aggiornamento delle misure e degli obiettivi previsti dal Piano. Si evidenzia che in assenza di risorse il Piano mira essenzialmente ad aumentare la conoscenza e fornire supporto e strumento agli Enti e soggetti privati per l’avvio e conclusione dei procedimenti di bonifica BONIFICHE Puramente a scopo conoscitivo si riepilogano le osservazioni pervenute: •Inadeguatezza dello strumento delle MISP per il sito di Pitelli •Criticità aree militari presenti nel SIR di Pitelli •Utilizzo discarica Molinetto per rifiuti provenienti dal sito Stoppani •Mancata previsione di studi epidemiologici sito di Pitelli e Stoppani •Mancata individuazione delle misure che si intendono intraprendere nelle aree interessate dalla presenza di organoclorurati
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