LEOPOLDO TARTAGLIA G20: le proposte dei sindacati per creare posti di lavoro di qualità e una crescita inclusiva 06/11/2014 | Politiche globali Si terrà la settimana prossima, a Brisbane (Australia) il vertice annuale dei Capi di Stao e di Governo dei paesi del G20. I sindacati dei paesi del G20, la Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSI-ITUC), le Federazioni Mondiali di Categoria (Global Unions Federations) e il TUAC (Comitato Consultivo Sindacale presso l'OCSE) – L20 presentano un loro documento che richiede un drastico cambiamento delle politiche finora attuate (e l'attuazione delle poche misure positive già annunciate) da parte dei governi del G20. Si terrà la settimana prossima, a Brisbane (Australia) il vertice annuale dei Capi di Stao e di Governo dei paesi del G20. I sindacati dei paesi del G20, la Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSIITUC), le Federazioni Mondiali di Categoria (Global Unions Federations) e il TUAC (Comitato Consultivo Sindacale presso l'OCSE) – L20 - presentano un loro documento che richiede un drastico cambiamento delle politiche finora attuate (e l'attuazione delle poche misure positive già annunciate) da parte dei governi del G20. Il documento (vedi in allegato la traduzione italiana) parte dall'evidenza che “l'economia globale si trova ad affrontare una crescita debole, una disoccupazione elevata, bassi livelli di investimenti, una crescente mancanza di posti di lavoro e un aumento enorme delle disparità di redditto”. “I mercati finanziari – continua il documento sindacale - sono volatili, il cambiamento climatico e le sfide dello sviluppo restano irrisolte. Le crisi montanti come il conflitto nel Medio Oriente e lo scoppio dell'epidemia di Ebola nell'Africa Occidentale sono soltanto i riflessi più ovvi della natura interconnessa delle economie e delle società a prescindere dalla geografia o dal livello di sviluppo”. Il movimento globale del lavoro, rappresentato dai sindacati del gruppo L20, chiede ai Capi di Stato e di Governo del G20 di dimostrare capacità di guida e volontà politica in un momento così cruciale, per portare avanti una serie di azioni politiche concrete a sostegno della domanda, per creare un'occupazione di qualità e per garantire uno sviluppo inclusivo e sostenibile. I sindacati chiedono al G20 di: • concordare una equilibrata combinazione di politiche nel Piano d'Azione di Brisbane per stimolare la domanda, aumentare i redditi bassi e creare occupazione; • portare avanti investimenti in infrastrutture pubbliche e adottare obiettivi di investimento quinquennali; • tener fede agli impegni del passato per creare occupazione di qualità e formazione per i giovani; • adottare un piano ambizioso volto ad investire in una crescita a bassa emissione di carbonio e a ridurre le emissioni di gas a effetto serra; • accelerare il ritmo per garantire una fiscalità giusta e attuare il Piano d'Azione sull'Erosione della Base Imponibile e il Trasferimento dei Profitti (BEPS); • portare avanti gli impegni del passato in materia di regolamentazione finanziaria e porre fine alle banche “too big to fail”; • garantire che il commercio e le catene della fornitura contribuiscano a creare occupazione dignitosa e luoghi di lavoro sicuri; • rispettare gli impegni politici assunti in passato, aumentare il coordinamento specialmente tra le riunioni dei ministri delle Finanze e del Lavoro del G20 e portare la voce dei lavoratori nel G20 e nei processi politici nazionali per ripristinare la fiducia dell'opinione pubblica nella ripresa economica. I sindacati L20 ripropongono, inoltre, lo studio già presentato in occasione del precedente incontro dei Ministri del Lavoro del G20, secondo il quale politiche combinate di aumento dei salari tra l'1% e il 5% del PIL e di investimenti pubblici in infrastrutture dell'1% del PIL per i prossimi 5 anni, aumenterebbero la crescita oltre lo scenario attuale nei paesi G20 di quasi il 6%. CREARE UN'OCCUPAZIONE DI QUALITA' E UNA CRESCITA INCLUSIVA: IL RUOLO GUIDA DEL G20 DICHIARAZIONE DEI SINDACATI DEL GRUPPO L201 PER IL VERTICE DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO DEL G20 BRISBANE, AUSTRALIA, NOVEMBRE 2014 Sintesi 1 L'azione del G20 per una crescita sostenibile e un'occupazione di qualità 3 La leadership del G20 sul cambiamento climatico e la crescita verde 5 Accelerare il ritmo sulla regolazione fiscale e finanziaria 6 Garantire che il commercio e le catene di fornitura contribuiscano a creare occupazione dignitosa e luoghii di lavoro sicuri 8 Rispettare gli coordinamento 9 impegni e aumentare il “La necessità più urgente è aumentare il ritmo della ripresa globale, generare una maggiore crescita e una migliore occupazione” Vertice di San Pietroburgo, Dichiarazione dei Capi di stato e di governo 2 1 2 Labour 20 – L20 rappresenta i sindacati dei lavoratori dei Paesi del G20, le federazioni mondiali di categoria, Global Unions, la Confederazione Internazionale dei Sindacati, ITUC, e il Comitato Consultivo Sindacale presso l'OCSE, TUAC. Dichiarazione finale del Vertice del G20 di San Pietroburgo, settembre 2013 1 Sintesi L'economia globale si trova ad affrontare una crescita debole, una disoccupazione elevata, bassi livelli di investimenti, una crescente mancanza di posti di lavoro e un aumento enorme delle disparità di redditto. I mercati finanziari sono volatili, il cambiamento climatico e le sfide dello sviluppo restano irrisolte. Le crisi montanti come il conflitto nel Medio Oriente e lo scoppio dell'epidemia di Ebola nell'Africa Occidentale sono soltanto i riflessi più ovvi della natura interconnessa delle economie e delle società a prescindere dalla geografia o dal livello di sviluppo. Il movimento globale del lavoro rappresentato dai sindacati del gruppo L20 chiede ai Capi di Stato e di Governo del G20 di dimostrare la capacità di leadership e la volontà politica in questo momento cruciale per portare avanti una serie di azioni politiche concrete a sostegno della domanda, per creare un'occupazione di qualità e per garantire uno sviluppo inclusivo e sostenibile. I Capi di Stato e di Governo del G20 dovrebbero: Concordare una equilibrata combinazione di politiche nel Piano d'Azione di Brisbane per stimolare la domanda, aumentare i redditi bassi e creare occupazione (§ 1-4); Portare avanti gli investimenti nelle infrastrutture pubbliche e adottare obiettivi di investimento quinquennali (§ 4); Tener fede agli impegni del passato per creare occupazione di qualità e formazione per i giovani (§ 4); Adottare un piano ambizioso volto ad investire in una crescita a bassa emissione di carbonio e a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (§ 5); Accelerare il ritmo per garantire una fiscalità giusta e attuare il Piano d'Azione sull'Erosione della Base Imponibile e il Trasferimento dei Profitti (BEPS) (§ 6); Portare avanti gli impegni del passato in materia di regolamentazione finanziaria e porre fine alle banche “too big to fail” (§ 7); Garantire che il commercio e le catene della fornitura contribuiscano a creare occupazione dignitosa e luoghi di lavoro sicuri (§ 8-9); Rispettare gli impegni politici assunti in passato, aumentare il coordinamento specialmente tra le riunioni dei ministri delle Finanze e del Lavoro del G20 e portare la voce dei lavoratori nel G20 e nei processi politici nazionali per ripristinare la fiducia dell'opinione pubblica nella ripresa economica (§10). 2 ________________________________________________________________ Gli argomenti a favore di una equilibrata- combinazione di politiche I risultati del modello L20 Le simulazioni di L20 indicano che “Una combinazione delle politiche equilibrata nei Paesi del G20 mirata ad aumentare la quota dei salari del PIL del 1% - 5% nei prossimi 5 anni e l'investimento pubblico nell'infrastruttura sociale e fisica del 1% del PIL in ogni Paese, possono creare una maggiore crescita fino al 5,84% nei Paesi del G20, dimostrando gli effetti di una ripresa trainata dai salari su una forte domanda interna che compensa eventuali effetti negativi sul netto delle esportazioni o sugli investimenti privati”. Questa strategia potrebbe superare l'obiettivo del 2% e dimezzare effettivamente il divario di posti di lavoro nel G20 preannunciato essere di 64 milioni nel 2018 se le politiche rimarranno invariate. Azione del G20 per una crescita sostenibile e un'occupazione di qualità 1. I Ministri delle Finanze e i Governatori della Banche Centrali del G20 si sono impegnati, nel febbraio del 2014 3, ad aumentare il PIL dei Paesi del G20 “di oltre il 2% al di sopra della traiettoria prevista dalle politiche in atto per i prossimi cinque anni”. Tuttavia, nei mesi successivi, è diventato chiaro che il G20 è lontano dall'obiettivo. Nel corso del 2014, le proiezioni delle principali istituzioni internazionali relative alla crescita globale sono state riviste successivamente al ribasso. Il rallentamento della crescita nelle economie emergenti e la crescente minaccia di deflazione nella zona euro rappresentano i rischi principali per i posti di lavoro e il tenore di vita. La politica di austerità fiscale e i redditi stagnanti delle famiglie lavoratrici limitano ulteriormente la crescita in molte economie. Più la disoccupazione rimane elevata nel tempo o continua ad aumentare, maggiore è il rischio che diventi “strutturale” a causa dell'effetto “cicatrice”. 2. L20 ritiene necessario un approccio nuovo. I lavoratori nel mondo hanno bisogno di un aumento della retribuzione ora. L'investimento pubblico deve essere esteso per rilanciare la crescita e garantire che sia foriera di occupazione ed inclusiva per un sano sviluppo economico nel lungo termine. Il G20 ha riconosciuto la validità di una strategia simile al vertice di San Pietroburgo del settembre del 2013. I Ministri delle Finanze e del Lavoro del G20, nell'incontro congiunto di Mosca nel luglio del 2013, si sono impegnati a favore di “politiche in materia di mercato del lavoro e di investimenti sociali che sostengano la domanda aggregata e riducano le disuguaglianze, come gli aumenti diffusi della produttività, la protezione sociale mirata, un'impostazione adeguata dei salari minimi in relazione ai sistemi nazionali di fissazione dei salari, accordi di contrattazione 3 https://www.g20.org/australia_2014/finance_ministers_and_central_bank_governors_meeting 3 collettiva nazionali, e altre politiche volte a rafforzare i legami tra la produttività,i salari e l'occupazione” 4L'incontro in sé ha manifestato la necessità di uno stretto coordinamento politico tra i dipartimenti governativi e la coerenza delle politiche tra i Paesi membri del G20. Il fatto che l'attuazione di questi impegni sia attesa da troppo tempo conferma questo. 3. Il Piano d'Azione di Brisbane deve adottare misure globali a “sostegno della domanda aggregata e ridurre le disuguaglianze”, in base all'impegno assunto nel 2013 e garantire una coerenza politica attraverso il coordinamento di processi a livello nazionale e a livello del G20. Deve dare, soprattutto, fiducia alle famiglie lavoratrici, sia come percettori di salario che come consumatori, che saranno adottate misure decisive a sostegno della creazione di occupazione di qualità. Le simulazioni economiche realizzate da L205, che sono state presentate all'incontro dei Ministri del Lavoro e dell'Occupazione del G20 di Melbourne e all'incontro dei Ministri delle Finanze di Cairns, dimostrano che una combinazione coordinata di politiche sul salario e di investimenti potrebbe creare, rispetto alla situazione attuale, una maggiore crescita fino al 5,84% nei Paesi del G20 nel periodo fino al 2018. E' giunto il momento di investire in infrastrutture. I governi dovrebbero, in primo luogo, utilizzare il margine di manovra fiscale per investire nelle infrastrutture pubbliche. Le regole di bilancio che limitano gli investimenti pubblici dovrebbero essere cambiate poiché questo è il modo più efficace per fornire infrastrutture. Dove è richiesto il finanziamento privato, esso dovrebbe essere introdotto conformemente agli alti standard per gli investimenti nel lungo termine in materia di ripartizione del rischio, di trasparenza e di responsabilità. 4. L20 chiede, pertanto, ai Capi di Stato e di Governo del G20 di adottare con urgenza le seguenti misure politiche, già discusse negli incontri dei Ministri del Lavoro e dell'Occupazione e negli incontri dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali: 4 5 Portare avanti investimenti in infrastrutture pubbliche che creino posti di lavoro e migliorino il potenziale produttivo nel lungo termine e che sostengano la transizione ad un'economia a bassa emissione di carbonio in grado di creare posti di lavoro verdi e dignitosi; Includere gli obiettivi di investimento in piani nazionali per la crescita, le politiche industriali e l'occupazione per i prossimi cinque anni e contribuire a mobilitare gli investitori istituzionali, tra cui i fondi pensione dei lavoratori, mediante l'attuazione dei Principi di Alto Livello sugli Investimenti a Lungo Termine per gli Investitori Istituzionali del G20/OCSE, e integrando un comportamento responsabile delle imprese e degli investitori lungo l'intera catena partecipativa e garantendo la responsabilità e la trasparenza degli intermediari finanziari; http://en.g20russia.ru/news/20130719/781660747.html http://www.ituc-csi.org/new-l20-modelling-shows-how-the 4 Aumentare i redditi medio-bassi per ridurre le disuguaglianze e per iniettare potere d'acquisto nell'economia e passare a sistemi di tassazione equa e progressiva; Rafforzare i diritti dei lavoratori e i sistemi di protezione sociale in modo da rendere formali i posti di lavoro e impedire che l'occupazione regolare scivoli nell'informalità; Ridurre l'occupazione informale e precaria e promuovere mercati del lavoro inclusivi aumentando i tassi di attività dei gruppi vulnerabili, specialmente delle donne, dei giovani e delle comunità delle minoranze etniche, anche attraverso investimenti nelle strutture per l'infanzia e nella “economia di cura”; Introdurre sistemi di protezione sociale di base per assicurare l'universalità di sanità e assistenza agli anziani e per assicurare servizi pubblici di base; Sostenere l'occupazione giovanile mediante l'introduzione di complessive strategie e garanzie per i giovani che forniscano consulenza, offerte di lavoro, formazione professionale, stage e apprendistato di qualità, come richiesto da L20 e B20, e l'aumento di investimenti nell'istruzione pubblica di qualità. Leadership del G20 su cambiamento climatico e la crescita verde 5. Non ci saranno posti di lavoro in un pianeta morto. L20 chiede ai Capi di Stato e di Governo del G20 a Brisbane di promuovere investimenti basati su una crescita a bassa emissione di carbonio e di adottare un piano ambizioso ed equo per ridurre le emissioni al fine di garantire che i negoziati multilaterali sul clima che si terranno a Parigi nel 2015 abbiano successo. Dovrebbero: Adottare un piano ambizioso ed equo per ridurre le emissioni, vincolante per tutte le parti; Promuovere il dialogo sociale per approfondire la Ricerca & Sviluppo e l'innovazione tecnologica per accelerare la trasformazione industriale; Contribuire con risorse sostanziali al Fondo Verde per il Clima, incluse risorse pubbliche come la Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) o il gettito fornito dalle tasse sul biossido di carbonio, e sostenere lo sviluppo di obbligazioni verdi come mezzo per fornire opzioni di lungo periodo agli investitori responsabili; Esprimere sostegno alle strategie per una Giusta Transizione dove è necessaria la trasformazione industriale, volta a proteggere la qualità dei posti di lavoro e il sostentamento dei lavoratori che affrontano difficoltà nei 5 settori ad alta intensità energetica e vulnerabili al clima; Fissare obiettivi raggiungibili in vista della sicurezza alimentare ed energetica e sostenere attività economiche sostenibili in modo da passare ad un modello di crescita verde che concili la tutela ambientale e lo sviluppo economico; Integrare i costi esterni delle emissioni di gas serra nei meccanismi dei prezzi, sviluppando al contempo misure parallele per proteggere le famiglie povere e i consumatori e accrescere la consapevolezza dell'opinione pubblica. Accelerare il ritmo della regolazione fiscale e finanziaria 6. L20 sostiene il Piano d'Azione OCSE sull'Erosione della Base Imponibile e il Trasferimento dei Profitti (BEPS) approvato dal G20 per frenare l'evasione fiscale delle imprese multinazionali (MNEs). I rapporti intermedi dell'OCSE sul progetto BEPS, consegnati a settembre, sono incoraggianti per quanto riguarda l'attuazione effettiva del Piano d'Azione. Permangono, tuttavia, preoccupazioni su alcuni aspetti del piano, tra cui l'informativa paese per paese. L20 sostiene, inoltre, l'impegno ad attuare lo Standard OCSE per lo Scambio Automatico di Informazioni in Materia Fiscale tra le autorità fiscali al fine di frenare l'evasione fiscale. Entrambe le azioni devono essere sviluppate. L20 chiede ai governi del G20 di: Impegnarsi a divulgare il quadro informativo in materia fiscale paese per paese da parte delle Multinazionali. Al momento, la proposta OCSE nel progetto BEPS prevede un quadro informativo paese per paese solo verso le autorità fiscali. La divulgazione delle informazioni al pubblico, o persino la divulgazione parziale, non è per niente considerata. Questo approccio restrittivo di rendicontazione delle imposte delle imprese, non aiuterà a ricostruire la fiducia dei cittadini nel contributo delle imprese allo sviluppo economico globale; Favorire la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo sia nel processo BEPS sia nell'attuazione dello Standard OCSE per lo Scambio Automatico di Informazioni in Materia Fiscale attraverso un sostegno istituzionale concreto. Il modello attuale della partecipazione dei Paesi in via di sviluppo al piano per lo scambio automatico di informazioni in materia fiscale si basa esclusivamente sulle “consultazioni” regionali e si presenta nel complesso inadeguato. Il G20 dovrebbe mobilitare risorse finanziarie e capacità istituzionali per aiutare le amministrazioni fiscali nei Paesi in via di sviluppo a rispettare i requisiti del Piano d'azione BEPS e lo Standard dell'OCSE, anche attraverso regimi transitori flessibili Affrontare il trattamento fiscale del sistema bancario ombra e dei bacini di capitali privati. E' giunto il momento per il G20 di accelerare e di adottare un approccio globale verso la fiscalità e la finanza. Nei rapporti intermedi del Piano BEPS, l'OCSE ha riconosciuto le difficoltà nell'affrontare il trattamento fiscale del sistema bancario ombra (che include le banche e i 6 mercati pronti contro termine - repo) e dei bacini privati di capitale (che includono le private equity e gli hedge funds). Troppo a lungo i rispettivi Piani d'Azione del G20 sull'evasione fiscale e sulla riforma finanziaria sono stati trattati separatamente. 7. I progressi realizzati in materia di riforme finanziarie concordate nel G20 sono troppo lenti e insufficienti. Le riforme finanziarie devono garantire che gli investitori abbandonino comportamenti speculativi di breve termine a favore di strategie d'investimento di capitale pazienti, produttive e impegnate. Anche se sono state introdotte alcune importanti riforme normative, che includono il rafforzamento delle regole prudenziali e di supervisione, gli sforzi volti ad affrontare i rischi sistemici del sistema bancario ombra e delle banche “too-big-to-fail” (TBTF) restano soltanto “lavori in corso” presso il Comitato per la Stabilità Finanziaria (FSB). Più grande diventa una banca, maggiori saranno le garanzie pubbliche “implicite” delle sue passività e dei risparmi in termini di costo. Ulteriori ritardi sembrano molti probabili, come dimostrato dalla recente decisione dei Ministri delle Finanze del G20 di aggiungere un altro ciclo di “consultazioni” con il settore bancario prima che siano concordate eventuali misure finali sulle banche “too-big-to-fail”. Nel frattempo, il comportamento speculativo finanziario resta diffuso nei mercati finanziari, anche nei processi di ristrutturazione del debito pubblico, come ha dimostrato l'esperienza dell'Argentina. L20 chiede ai governi del G20 di accelerare e di aumentare l'ambizione del piano d'azione del Comitato per la Stabilità Finanziaria e di: Incaricare il Comitato per la Stabilità Finanziaria, il Fondo Monetario e l'OCSE di continuare ulteriormente il lavoro di supervisione e delle riforme strutturali dei gruppi “too-big-to-fail”, che includono l'armonizzazione delle misure a livello internazionale per proteggere il sistema bancario dalle attività volatili di trading e di investment banking. Sostenere una Tassa sulle Transazioni Finanziarie che copra anche i titoli di borsa e i prodotti derivati over-the-counter come pure l'introduzione di misure addizionali per frenare le operazioni a fini speculativi, che includono i processi di ristrutturazione del debito, e per incanalare le risorse nello sviluppo economico e sostenibile in linea con la richiesta di tenere un approccio globale verso la fiscalità e la finanza. Garantire che il commercio e le catene della fornitura contribuiscano a creare occupazione dignitosa e luoghii di lavoro sicuri 8. Il G20 e i suoi Stati membri devono garantire che gli accordi commerciali multilaterali e regionali (RTAs) e i processi di cooperazione per lo sviluppo a livello globale e regionale siano coerenti con le norme internazionali del 7 lavoro, con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di inclusione e con i principi come la garanzia di accesso universale ai servizi pubblici e al dialogo sociale a livello Paese. L20 chiede ai governi del G20 di: Garantire che le catene di fornitura siano ripulite dal lavoro schiavo e informale e da altre forme di lavoro forzato o precario attraverso garanzie di carattere legislativo e monitoraggio delle procedure; Introdurre salari minimi idonei alle condizioni di vita e protezione sociale per i lavoratori nelle catene globali di fornitura; Aggiungere alla Dichiarazione dei Capi di Stato e di Governo di Brisbane una Dichiarazione su Luoghi di Lavoro Sicuri che includa un insieme di misure politiche volte a proteggere la vita, garantire il miglioramento sociale ed economico nelle catene di fornitura in linea con l'agenda per il lavoro dignitoso dell'ILO; Garantire che i diritti dei lavoratori e la sicurezza dei luoghi di lavoro siano giuridicamente vincolanti negli accordi commerciali regionali e bilaterali sulla base delle norme concordate a livello internazionale; Garantire che le azioni del G20 diano alle politiche dei Paesi in via di sviluppo lo spazio politico e rivedere il ruolo stesso del G20 nel processo post 2015 e in altri processi di cooperazione internazionale allo sviluppo; Porre fine alle procedure di risoluzione delle controversie tra investitore e Stato (ISDS), che mancano di pubbliche responsabilità, legittimità e trasparenza, e cercare di bilanciare la protezione degli investimenti con le responsabilità degli investitori e con i diritti degli Stati, dei cittadini e dei lavoratori; Rafforzare il ruolo dei Punti Nazionali di Contatto riguardo l'attuazione delle Linee Guida OCSE destinate alle imprese multinazionali e dei Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e i Diritti Umani; Rendere obbligatorio il Rendiconto Non Finanziario al fine di far valere la responsabilità delle Multinazionali riguardo lo sviluppo sostenibile e i diritti umani nei Paesi in via di sviluppo. 9. Il Vertice dei Capi di Stato e di Governo del G20 giunge in un momento in cui lo scoppio dell'epidemia d'Ebola in Africa Occidentale ha raggiunto un livello senza precedenti e richiede urgentemente la solidarietà internazionale e un'azione politica congiunta, che include un supporto attivo sul campo e un aiuto finanziario. Richiama l'attenzione sulla natura interconnessa delle nostre economie e società. L'incapacità di garantire la sanità e lo sviluppo pubblico ovunque diventa un rischio in ogni parte. Inoltre, poiché gli operatori sanitari sono in prima linea nella lotta per 8 fermare Ebola - e il loro numero di morti mostra i rischi che affrontano hanno bisogno con urgenza di un'adeguata protezione, di attrezzature, di protocolli di sicurezza e di tutto il nostro sostegno. Rispettare gli impegni e aumentare il coordinamento 10. Un pacchetto di politiche che espandano la domanda, riducano le disuguaglianze e creino posti di lavoro di qualità avrebbe il sostegno dei lavoratori e restituirebbe la tanto necessaria fiducia alle società colpite dalla crisi. Per raggiungere i progressi e il rispetto degli impegni assunti dal G20, è necessario un maggiore coordinamento politico tra i dipartimenti governativi e la coerenza politica tra gli Stati membri del G20. Questo comporta: Andare oltre i “Piani d'Azione” che contengono soltanto politiche esistenti a favore di azioni coordinate e nuovi impegni specifici che possano essere operativi a livello nazionale e internazionale, e a tale riguardo, gli impegni assunti nelle Dichiarazione del G20 devono riflettersi in cambiamenti concreti di politica nazionale; Trasformare la Task Force per l'Occupazione del G20 in un Gruppo di lavoro del G20 con il forte mandato di lavorare congiuntamente con i Ministri delle Finanze e i Governatori delle Banche Centrali (Finance Track) per stabilire pacchetti coordinati, di politiche, con l'aiuto delle organizzazioni internazionali e dei partner sociali; Stabilire la coerenza delle politiche attraverso una riunione congiunta dei Ministri del Lavoro e delle Finanze nel 2015; Organizzare consultazioni con le parti sociali, sia nelle riunioni dei Capi di Stato e di Governo che nelle riunioni dei Ministri, e far partecipare i sindacati nelle procedure di attuazione e nel dialogo nazionale per includere la voce dei lavoratori. (Traduzione di Maria Teresa Polico) 9
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