FarmaDay - n.370 - Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli

Anno III – Numero 370
AVVISO
Ordine
1. In riscossione la quota
sociale 2014.
2. Corsi ECM: 2014
3. ORDINE: progetto di
clinical pharmacy e
pharmaceutical care
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. I probiotici giovano al
fegato
5. Rischio calcolosi con le
diete ipocaloriche
Prevenzione e
Salute
6. Cioccolato fondente:
raccomandato il
consumo.
7. Le regole di igiene del
sonno
8. Tutti gli alimenti
«amici» del sonno
L’alimentazione che
aiuta il relax
Governo e
Professione
9. Carenza dei medicinali:
i nuovi strumenti di
segnalazione previsti dal
Codice dei medicinali
Lunedì 17 Marzo 2014, S. Patrizio, Teodoro, Vanda
Proverbio di oggi……..
oggi……..
‘A gente è comme ‘o culo: parlano sempre pe’ derete!
ORDINE: PROGETTO DI CLINICAL
PHARMACY E PHARMACEUTICAL CARE
Mercoledì 19 Marzo alle ore 20.45 – sede Ordine
Lo studio, coordinato dal prof. Andrea Manfrin della Medway Schoool
of Pharmacy – University of Kent and Greenwich, UK, propone di
introdurre un approccio scientifico e sistematico, per supportare l’attività che
il farmacista svolge quotidianamente, introducendo l’utilizzo di alcune nozioni
di Clinical Pharmacy e Pharmaceutical Care che rappresentano uno degli
sbocchi naturali per la nostra professione e per la farmacia dei servizi.
Questo studio si svolgerà in 14 regioni che a loro volta saranno divise in 10
gruppi per rispettare la programmazione e la valutazione statistica. Lo studio
sarà condotto da 360 farmacisti che arruoleranno 1800 pazienti asmatici.
Obiettivo: valutare i risultati del servizio professionale chiamato Italian
Medicine Use Review (I-MUR) fornito dai farmacisti di comunità italiani a una
popolazione di pazienti asmatici (1800).
I farmacisti che parteciperanno a questo studio (18 per la Campania) saranno
formati nella serata di Mercoledì 19 Marzo e messi nella condizione di servirsi
di strumenti di Clinical Pharmacy e di utilizzare lo strumento I-MUR.
L’obiettivo finale che questo studio si propone, è quello di fornire un
contributo allo sviluppo della farmacia di comunità italiana attraverso
l’introduzione di “servizi cognitivi avanzati” grazie alla valutazione dei risultati
clinici ed economici che questo studio si propone di fornire.
COME PARTECIPARE: possono partecipare alla serata titolari e collaboratori
anche se non intendono prendere parte allo studio.
AVVISO
Sempre nell’ambito della farmacia dei servizi il nostro Ordine a breve presenterà
altre iniziative che portano a valorizzare il ruolo della farmacia di comunità e del
farmacista (Progetti di Educazione sanitaria anche con il contributo dello
Psicologo). A tale proposito è in corso di progettazione un programma mirato con
la collaborazione dell’Ordine dei Psicologi.
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 370
CARENZA DEI MEDICINALI: I NUOVI STRUMENTI di
SEGNALAZIONE PREVISTI dal CODICE dei MEDICINALI
Il D.Lgs. 17/2014, che, nel recepire la direttiva 2011/62/UE, ha modificato il codice
dei medicinali per uso umano, contiene alcune disposizioni specifiche in materia di
carenza dei medicinali.
Ormai da tempo, la FOFI si sta occupando di tale fenomeno che
ha assunto, nel territorio nazionale, una dimensione significativa,
creando disagi ai pazienti nell’approvvigionamento dei farmaci.
La problematica è stata, infatti, sottoposta in tutte le sedi
opportune, sia istituzionali che parlamentari, alle autorità
competenti.
In proposito, si rammenta la sigla del protocollo d’intesa per la
gestione delle carenze tra la Federazione con le organizzazioni
della filiera produttiva e distributiva del farmaco e l’interrogazione sul tema n. 4-00220 del 21/05/2013
a firma dei Sen. Andrea Mandelli e Luigi D’Ambrosio Lettieri.
Si ritiene utile fornire di seguito l’illustrazione dei nuovi strumenti, inseriti nel D.Lgs. 219/2006, per la
segnalazione della temporanea indisponibilità di medicinali nel circuito distributivo.
1.
In primo luogo, è stato espressamente chiarito, all’articolo 1, lettera s), riferito all’obbligo di
servizio pubblico in capo ai grossisti, che “non possono essere sottratti, alla distribuzione e alla
vendita per il territorio nazionale, i medicinali per i quali sono stati adottati specifici provvedimenti
al fine di prevenire o limitare stati di carenza o indisponibilità anche temporanee, sul mercato o in
assenza di valide alternative terapeutiche.”
All’articolo 100, comma 1, è stato, altresì, specificato che l’autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso
deve precisare per quali locali è stata rilasciata.
2. Inoltre, all’art. 105, sono stati inseriti tre commi (3 bis, 3 ter, 3 quater), che disciplinano la
procedura di segnalazione delle carenze, che prevede specifiche competenze in capo al
farmacista.
3. qualora la fornitura di medicinali non venga effettuata entro i termini ordinari
previsti, il farmacista, anche tramite le associazioni di categoria, deve segnalare alla regione o
alla provincia autonoma ovvero alle altre autorità competenti individuate dalla legislazione
della regione o della provincia autonoma, il farmaco non reperibile nella rete di distribuzione
regionale nonché il grossista a cui ha avanzato la richiesta.
4. La regione o la provincia autonoma ovvero le altre autorità competenti secondo la legislazione
regionale individuano, sulla base di tale segnalazione, l’autorità che ha concesso
l’autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso e trasmettono a quest’ultima la segnalazione
medesima affinché effettui le verifiche opportune ad accertare che non sia stato violato da
parte del grossista l'obbligo di servizio pubblico di cui all'articolo 1, comma 1, lettera s).
5. L'autorità che effettua le suddette verifiche applica al grossista che viola l'obbligo di cui
all'articolo 1, comma 1, lettera s), una sanzione amministrativa da tremila euro a diciottomila
euro (art. 148, comma 13), nonché la sospensione non inferiore a 30 giorni dell'autorizzazione
alla distribuzione all’ingrosso. Nell'ipotesi di reiterazione della violazione, l'autorizzazione può
essere revocata.
Si ricorda, infine, che nessuna modifica è stata apportata al comma 4 dell’art. 105 che stabilisce che il
titolare dell'AIC è obbligato a fornire entro le quarantotto ore un medicinale che non è reperibile nella
rete di distribuzione regionale: il farmacista potrà, quindi, continuare a rivolgersi direttamente al
produttore che, in tale arco temporale, è tenuto alla consegna del farmaco richiesto. (FOFI)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 370
ALIMENTI E SALUTE
CIOCCOLATO FONDENTE: RACCOMANDATO IL CONSUMO
Gli effetti protettivi del consumo di cioccolato fondente sull’endotelio vascolare
sono stati descritti da differenti studi, specie per la vasodilatazione flusso-mediata
(FMD). Ma altri effetti benefici sono emersi ultimamente.
Lo studio: In uno studio randomizzato incrociato in doppio cieco sono stati
esaminati gli effetti del forte consumo quotidiano e del consumo in 4
settimane di cioccolato fondente arricchito con un’elevata quantità di
flavonoli (HFC) e di cioccolato nero con la normale quantità di flavonoli
(NFC) sulla vasodilatazione flusso-mediata, sulla conta leucocitaria, sul livello delle citochine del
plasma e sulle molecole della superficie cellulare in uomini in sovrappeso (età 45-70 anni).
Risultati: L’arricchimento con flavonoli ha influenzato negativamente il gusto e quindi anche la
motivazione al consumo di cioccolato.
Secondo gli autori, lo studio ha dimostrato che il consumo di cioccolato fondente ha effetti molteplici
sulla salute dell’endotelio vascolare, poiché, oltre a migliorare la funzione vascolare, riduce anche la
capacità di adesione dei leucociti circolanti e le funzioni vascolari negli uomini in sovrappeso.
In pratica, il consumo di cioccolato fondente oltre ad avere una funzione positiva sul flusso vascolare
avrebbe anche una funzione antinfiammatoria. Il che non guasta, specie nelle persone in sovrappeso
in cui lo stato infiammatorio è già compromesso col potenziale di influire sulle complicanze cardiovascolari (aterosclerosi) e metaboliche presenti nel sovrappeso e nell’obesità. Insomma, per il
nutrizionista è sempre più difficile raccomandare ai pazienti in sovrappeso o obesi di astenersi
totalmente dal consumo di cioccolato. Forse si può trattare su un moderato consumo una tantum
come premio e rinforzo della motivazione al cambiamento nei soggetti in dieta restrittiva. (Obesità)
RISCHIO CALCOLOSI CON LE DIETE IPOCALORICHE
Le terapie alimentari di lunga durata basate sulla restrizione
calorica possono avere come conseguenza la formazione di
calcoli biliari e la necessità di intervento chirurgico.
Attenzione agli interventi di restrizione calorica di lunga durata, il rischio di
colelitiasi è infatti significativo e così anche la necessità di sottoporsi ad un
intervento chirurgico di colecistectomia.
L’allarme giunge da un recente studio che ha analizzato l’incidenza della calcolosi biliare nei soggetti
destinati al trattamento dell’obesità attraverso terapia alimentare a contenuto estremamente basso in
calorie, inferiore cioè a 800 kcal giornaliere, riscontrando un rischio non assolutamente trascurabile.
L’analisi ha esaminato l’incidenza del disordine in un campione di 6000 soggetti obesi e sottoposti ad
un interventi di terapia alimentare ipocalorica della durata di un anno, parte dei quali erano destinati
ad una dieta a basso contenuto calorica oppure ad una estremamente ridotta in calorie.
Come immaginabile la riduzione media del peso corporeo era maggiore nel gruppo destinato alla dieta
estremamente ipocalorica, ma allo stesso tempo anche l’incidenza della colelitiasi era maggiore in
questo gruppo di individui (48 vs 14 casi).
Dei 62 casi verificatisi, 38 richiedevano l’intervento chirurgico e questi erano in larga parte
riconducibili ai soggetti destinati alla dieta estremamente povera in calorie.
Lo studio ha confermato precedenti evidenze sul rischio della colelitiasi nei pazienti obesi destinati
alla terapia alimentare ipocalorica, evidenziando anche il potenziale rischio di ospedalizzazione che
consegue agli interventi di questo tipo di media o lunga durata. (Obesità.it)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 370
PREVENZIONE E SALUTE
LE REGOLE DI IGIENE DEL SONNO
Consigli sulla camera da letto e sulle buone abitudini serali
LE REGOLE PER GLI ADULTI
1) Andate a letto e alzatevi sempre alla stessa ora.
2) Se siete abituati a dormire durante il giorno, non fatelo per più di 45 minuti.
3) Evitate l’assunzione eccessiva di alcol almeno nelle 4 ore prima del momento di coricarvi e non fumate.
4) Evitate la caffeina nelle 6 ore prima del momento di coricarvi: caffè, tè e molte bevande gassate, così
come il cioccolato.
5) Evitate cibi pesanti, speziati o particolarmente zuccherini almeno 4 ore prima del momento di coricarvi.
Un leggero snack prima di coricarsi è accettabile.
6) Fate attività fisica regolarmente, ma non prima di coricarvi.
7) Usate un letto confortevole.
8) Mantenete una temperatura confortevole nella stanza da letto e ventilate la stanza.
9) Evitate tutti i rumori ed eliminate la luce ambientale per quanto possibile.
10) Usate il letto per dormire, non come un ufficio, studio o stanza di ricreazione.
LE REGOLE PER I BAMBINI (FINO A 12 ANNI)
1) Andate a letto sempre alla stessa ora, preferibilmente prima entro le 21.
2) Gli orari del sonno vanno parametrati all’età.
3) Stabilite e mantenete routine costanti per andare a letto.
4) Rendete la stanza da letto favorevole al sonno: fresca, buia, e tranquilla.
5) Incoraggiate vostro figlio/a ad addormentarsi da solo/a.
6) Evitate l’esposizione a luce intensa al momento di andare a letto e durante la notte, e aumentate
l’esposizione alla luce al mattino.
7) Evitate pasti abbondanti/pesanti e l’esercizio fisico sostenuto in prossimità del momento di coricarvi.
8) Mantenete tutti gli apparecchi elettronici, inclusa la televisione, il computer e il cellulare fuori dalla
stanza da letto e limitate l’uso di questi apparecchi in prossimità del momento di coricarvi.
9) Evitate la caffeina, incluse molte bevande gassate, il caffè e il tè.
10) Mantenete orari regolari, inclusi gli orari dei pasti.
TUTTI GLI ALIMENTI «AMICI» DEL SONNO
L’ALIMENTAZIONE CHE AIUTA IL RELAX
I consigli sui cibi che aiutano a rilassarsi e tutti quelli da bandire
per evitare problemi di insonnia la sera
Per favorire un buon sonno anche la corretta alimentazione è importante. I cibi giocano infatti un ruolo
importante perché il metabolismo degli alimenti che consumiamo, la quantità, la qualità sono legati al
rilassamento muscolare e alla produzione di quei neurotrasmettitori come la serotonina che favoriscono
rilassamento e sonno. «La premessa per un buon sonno è una buona digestione» . Quindi, prima regola:
mai andare a letto con lo stomaco vuoto o con lo stomaco troppo pieno (soprattutto di grassi, più
elaborati da digerire) perché entrambe le situazioni rendono difficoltosa la fase dell’addormentamento.
preferibili alimenti che contengono triptofano, aminoacido precursore della serotonina, neurotrasmettitore che con la melatonina regola l’umore e il ritmo del sonno e ha un’azione calmante.
Ecco allora gli alimenti che possono favorire il buon riposo.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 370
AVENA – E’ un cereale che rinforza il sistema nervoso perché contiene sali minerali, vitamine e zinco. Non
è un calmante, ma è un alimento molto utile per chi è stressato per il superlavoro. «Una buona alternativa
può essere una minestra di orzo perché è un cereale digeribile e ricco di silicio, vitamina B1 ed E»
LATTUGA – Ricca di acqua, vitamine e sali minerali è un ottimo alleato contro la stitichezza e ha una
funzione depurativa. Grazie ad alcuni acidi e ad alcuni principi amari è una verdura calmante,
raccomandata nel pasto serale (anche cotta).
CAVOLO – E’ un ortaggio indicato per chi ha problemi di insonnia grazie al potassio, alle vitamine e all’acido
folico che contiene. Ha proprietà depurative e rinfrescanti: «Meglio non esagerare perché si rischia di
appesantirsi troppo e una digestione difficile è nemica del buon sonno».
LATTE-FORMAGGI-YOGURT – Latte, formaggi e yogurt sono buone fonti di triptofano. Inoltre contengono
calcio e sono efficaci per ridurre lo stress e calmare il sistema nervoso. Attenzione però ai formaggi
stagionati: proteine, grassi e calcio subito disponibili contrastano con i meccanismi chimici del rilassamento
e la digestione dei formaggi stagionati può farci sentire più ansiosi. Una buona tazza di latte prima di
coricarsi aiuta il rilassamento.
FRUTTA – Albicocche, pesche, mele e banane. Sono i frutti che più aiutano a conciliare il sonno.
L’albicocca è il frutto calmante per eccellenza grazie al potassio, bromo e vitamina B che contiene.
Simile alla pesca è l’albicocca e ha anche buone proprietà diuretiche. La banana è un frutto ricco di
magnesio e potassio, elementi che aiutano muscoli e nervi a distendersi mentre la mela, facilmente
digeribile è rinfrescante, diuretica e rilassante, è un ottimo frutto da consumare alla sera.
PIANTE E SPEZIE – Alcune piante e spezie come basilico, maggiorana e origano, normalmente utilizzate in
cucina, hanno effetto calmante. Il basilico ha effetti digestivi e rilassanti ed è utile quando lo stress colpisce
il sistema digestivo; la maggiorana è fortemente sedativa mentre l’origano è un calmante naturale.
LE TISANE – Esistono in natura diverse piante che hanno effetto sedativo, calmante e antiansia che, se
consumate sotto forma di tisane, conciliano il sonno in modo naturale. Le erbe più conosciute sono
camomilla, melissa, malva, biancospino.
COSA EVITARE – Esistono anche alimenti nemici del buon sonno. Il nemico numero uno è il sale perché con
il suo effetto sulla ritenzione dei liquidi impedisce il rilassamento e interferisce con i meccanismi chimici
dell’addormentamento. «Una fetta di prosciutto va bene – ma le fette di salame sono da evitare.
Va fatta molta attenzione anche ai cibi i scatola, agli alimenti affumicati e ai sottaceti. Anche il dado, come
il sale, è da bandire la sera».
No alla frutta secca: è molto energetica, è ottima al mattino ma non la sera e inoltre è difficile da digerire.
Addormentarsi con l’alcol è solo un’illusione: l’abuso porta a una frammentazione del sonno e a una
riduzione del sonno profondo e l’effetto sedativo dell’alcol è solo momentaneo. «Nessun problema per un
consumo moderato – un bicchiere di vino, meglio se rosso, non crea alcuna interferenza».
Infine no a caffè, bevande energetiche e cioccolato: contengono caffeina che è un eccitante del sistema
nervoso, anche se, si sa, la tolleranza è una questione individuale.
I PROBIOTICI GIOVANO AL FEGATO
L’assunzione di probiotici potrebbe essere utile e protettiva
nella steatosi epatica non alcolica (NAFLD).
Lo conferma una ricerca che propone l’utilizzo dei probiotici in quanto possono contenere antigeni
batterici che modulano direttamente le funzioni effettrici delle cellule NKT (linfociti T Natural Killer).
Questi linfociti sono coinvolti nella patogenesi della steatosi epatica non alcolica e quindi l’effetto
benefico della somministrazione di probiotici potrebbe essere importante per i pazienti in sovrappeso
o obesi con steatosi epatica non alcolica.
Conclusioni: i probiotici utilizzati possano avere un effetto positivo sulla microflora intestinale che
risulta alterata nei soggetti con steatosi epatica non alcolica. (Obesità.it)