2014-Bilancio-Relazione_Previsionale_Programmatica

R E LAZI ONE PRE VIS IO NA LE
E PR OG RA MMA TIC A
PE R I L PERI OD O ANNUA L E 2014
B I L A N C I O AN N U A L E 2 014 e T R I EN N AL E 2 014 - 20 16
Allegato n. 3 alla delibera dell’Assemblea della Comunità n. 04 di data 27/02/2014
IL SEGRETARIO
f.to dott. Paulo Nino Copat
INDICE
PREMESSA
1
SEZIONE 1
2
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL'ECONOMIA
INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL'ENTE
2
1.1 POPOLAZIONE ................................................................................................................................................. 2
1.2 TERRITORIO...................................................................................................................................................... 4
1.3 SERVIZI.............................................................................................................................................................. 5
1.4. ECONOMIA INSEDIATA ................................................................................................................................. 12
1.5. ELEMENTI DI ORGANIZZAZIONE ................................................................................................................ 16
SEZIONE 2
ANALISI DELLE RISORSE
SEZIONE 3
17
17
24
PROGRAMMI E PROGETTI
24
3.1 CONSIDERAZIONI GENERALI E MOTIVATA DIMOSTRAZIONE DELLE VARIAZIONI .......................... 25
3.2 OBIETTIVI DEGLI ORGANISMI GESTIONALI DELL’ENTE........................................................................ 26
3.3 QUADRO GENERALE DEGLI IMPIEGHI PER PROGRAMMA.................................................................... 26
3.4 PROGRAMMA N. 1 – AMMINISTRAZIONE GENERALE, GESTIONE E CONTROLLO .............................. 27
3.4 PROGRAMMA N. 2 – PROGRAMMA INERENTE LA PUBBLICA ISTRUZIONE E LA CULTURA.............. 36
GESTIONE LEGGE PROVINCIALE 7 agosto 2006, n. 5 “DIRITTO ALLO STUDIO”.................................. 36
ALTRI INTERVENTI PER L’ISTRUZIONE E LA CULTURA, BIBLIOTECHE E MUSEI .............................. 40
3.4 PROGRAMMA N. 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DELLA
TUTELA AMBIENTALE ................................................................................................................................... 44
3.1. - PROGETTO "SPIAGGE SICURE" ......................................................................................................... 44
3.4 PROGRAMMA N. 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DELLA
TUTELA AMBIENTALE ................................................................................................................................... 48
3.2. - SERVIZIO “DIFESA DEL SUOLO ED ASSETTO IDROGEOLOGICO E FORESTAZIONE” ............. 48
3.4 PROGRAMMA N° 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DELLA
TUTELA AMBIENTALE ................................................................................................................................... 51
3.3. - SERVIZI DIVERSI PER LA TUTELA AMBIENTALE E GESTIONE DEL TERRITORIO. PROGETTO
PER LA RACCOLTA, TRASPORTO E SMALTIMENTO R.S.U. ...................................................................... 51
DISCARICA della MAZA in Arco ..................................................................................................................... 52
GESTIONE TARIFFA IGIENE AMBIENTALE E TA.R.E.S. ............................................................................ 55
3.4 PROGRAMMA N. 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DELLA
TUTELA AMBIENTALE ................................................................................................................................... 59
3.4. - PROGETTO "PIANIFICAZIONE SOCIO ECONOMICA E TERRITORIALE” ..................................... 59
3.4 PROGRAMMA N. 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DELLA
TUTELA AMBIENTALE ................................................................................................................................... 70
3.5. - INTERVENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA ..................................................................... 70
3.6. - INTERVENTI PER L’EDILIZIA AGEVOLATA....................................................................................... 73
3.4 PROGRAMMA N°4 - PROGRAMMA INERENTE L’ASSISTENZA SOCIALE ................................................ 80
4.1. - ATTIVITA’ SOCIO-ASSISTENZIALI - GESTIONE ATTIVITA’.............................................................. 80
4.2. - ALTRI SERVIZI SOCIALI ....................................................................................................................... 97
3.4 PROGRAMMA N. 5 – PROGRAMMA INERENTE LA POLIZIA LOCALE................................................... 102
5.1. - GESTIONE ASSOCIATA SERVIZIO POLIZIA LOCALE ..................................................................... 102
3.4 PROGRAMMA N. 6 – INTERVENTI DI SVILUPPO ECONOMICO............................................................. 107
6.1. - AGRICOLTURA .................................................................................................................................... 107
PROGRAMMAZIONE LAVORI PUBBLICI
115
PROGRAMMA GENERALE DELLE OPERE PUBBLICHE.......................................................................... 116
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
PREMESSA
L‘ordinamento finanziario e contabile assegna alla relazione previsionale e programmatica un ruolo
centrale nella definizione delle politiche che l’Amministrazione intende sviluppare nel corso del triennio
successivo.
La relazione previsionale e programmatica, prevista come allegato al bilancio di previsione annuale ai
sensi dell’art. 4 del D.P.G.R. 27 ottobre 1999, n. 8/L, è da considerarsi come un documento centrale
dell’intero processo di programmazione dell’ente costituendo in realtà l’anello di congiunzione tra il
sistema dei bilanci (annuale e pluriennale) ed i principi amministrativi e politici che si intendono
perseguire nell’impiego delle risorse e nel reperimento delle stesse.
Essa assolve a due importanti obiettivi: quello di dare leggibilità esterna al bilancio (non solo attraverso le
cifre) e quello di essere strumento di programmazione attraverso il quale introdurre un processo di
indirizzo dell’Assemblea, basato sulla sequenza “programmazione, gestione e controllo”. Essa infatti
impone all’Ente di definire in fase di bilancio le scelte strategiche, con quanto ne consegue in termini
organizzativi e gestionali, in relazione anche al successivo Piano Esecutivo di Gestione.
La relazione è quindi documento rilevante, con la funzione di impostare l’azione dell’Ente e di assegnare
finalità e responsabilità per la successiva gestione da parte dei servizi e degli uffici.
L’impostazione dell’attività si basa principalmente sui contenuti dei programmi dell’amministrazione ed in
particolare sulle finalità programmatiche che descrivono cosa si intende ottenere e le modalità per
realizzarlo.
Il bilancio di previsione per l’esercizio 2014 e triennale 2014 – 2016, per la parte relativa alla spesa, è
redatto per programmi, riclassificando in tal modo le poste contabili del bilancio.
Per ogni programma, oltre all’indicazione degli amministratori di riferimento, sono indicate le linee guida
e di indirizzo, rispetto agli obiettivi da conseguire.
Pertanto, si è perseguito quanto disposto dalla normativa provinciale di riferimento, individuando
programmi e progetti ed obiettivi generali, con le risorse umane e finanziarie disponibili per la
realizzazione degli stessi.
Di seguito l’elenco dei programmi in cui è organizzata l’Amministrazione:
Programma di amministrazione generale, gestione e controllo
1.1. Organi istituzionali
1.2. Segreteria Generale Personale ed organizzazione
1.3. Gestione economica finanziaria programmazione provveditorato
1.4. Ufficio tecnico
1.5. Altri servizi generali
Programma inerente la pubblica istruzione, la cultura e lo sport
2.1. Gestione legge provinciale 5/2006
2.2. Altri servizi per l’istruzione e la cultura
Programma di gestione del territorio e della tutela ambientale
3.1. Altri servizi per lo sport, turismo ed attività ricreative
3.2. Viabilità locale e Trasporti - difesa del suolo ed assetto idrogeologico e forestazione
3.3. Servizi diversi per la tutela ambientale e la gestione del territorio
3.4. Pianificazione socio-economica e territoriale
3.5. Edilizia residenziale pubblica
3.6. Edilizia abitativa agevolata
Programma di interventi di politica sociale
4.1. Gestione servizi socio-assistenziali
4.2. Altri interventi del sociale
Programma di interventi di polizia locale
5.1. Gestione del servizio di polizia locale
Programma di interventi di sviluppo economico
6.1. Agricoltura
6.2. Servizi diversi per lo sviluppo economico
PAGINA N. 1
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
SEZIONE 1
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL
TERRITORIO, DELL'ECONOMIA INSEDIATA E DEI
SERVIZI DELL'ENTE
1.1 POPOLAZIONE
1.1.1
POPOLAZIONE AI CENSIMENTI
N.
COMUNI MEMBRI
POPOLAZIONE
RESIDENTE
31.12.2012
1991
2001
2011
12.855
14.511
16908
17.038
1
ARCO
2
BEZZECCA
546
591
=======
========
3
CONCEI
684
758
=======
========
4
DRENA
424
454
552
541
5
DRO
3.071
3.388
4.569
4.761
6
MOLINA DI LEDRO
1.398
1.498
=======
========
7
NAGO TORBOLE
2.236
2.289
2.737
2.810
8
PIEVE DI LEDRO
519
585
=======
========
9
RIVA DEL GARDA
13.559
14.758
15.868
16.052
10
TENNO
1.675
1.735
1.968
2.010
11
TIARNO DI SOPRA
823
976
=======
=======
12
TIARNO DI SOTTO
594
690
=======
=======
5.459
5.455
38.384
42.233
48.061
48.667
13
LEDRO
TOTALE COMUNITÁ
1.1.2
N.
COMUNI
MEMBRI
POP. AL
01.01.2012
SALDO
NATURALE
IMMIGR.
EMIGRATI
SALDO
MIGRATORIO
POPOLAZ.
31.12.2012
NATI
MORTI
16.850
174
160
14
876
702
188
17.038
551
3
6
-3
26
33
- 10
541
1
ARCO
2
DRENA
3
DRO
4.579
68
40
28
299
145
182
4.761
4
LEDRO
5.447
51
60
-9
123
106
8
5.455
5
NAGO
TORBOLE
2.736
31
18
13
208
147
74
2.810
6
RIVA DEL
GARDA
15.791
176
131
45
806
590
261
16.052
7
TENNO
1.976
26
16
10
121
97
34
2.010
TOT.
COMUNITÁ
48.930
529
431
98
2.459
1.820
737
48.667
PAGINA N. 2
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
1.1.3
Popolazione residente per sesso e classi di età al 31 dicembre 2012
N.
COMUNI
MEMBRI
0-6 ANNI
7-14 ANNI
15-29 ANNI
OLTRE I 65
ANNI
30-65 ANNI
M
F
TOT.
M
F
TOT.
M.
F.
TOT.
M.
F.
TOT.
622
591
1.213
730
655
1.385
1.280
1.293
2.573
4.297
M.
4.417
F.
TOT.
8.714
1.336
1.817
3.153
20
13
33
15
22
37
49
48
97
146
148
294
36
44
80
1
ARCO
2
DRENA
3
DRO
234
221
455
163
198
361
383
372
755
1.283
1.208
2.491
296
403
699
4
LEDRO
184
189
373
233
230
463
438
459
897
1.363
1.269
2.632
436
654
1.090
5
NAGO
TORBOLE
115
98
213
114
123
237
194
184
378
744
723
1.467
221
294
515
6
RIVA DEL
GARDA
613
510
1.123
676
621
1.297
1.150
1.133
2.283
3.887
4.163
8.050
1.397
1.902
3.299
7
TENNO
83
73
156
71
91
162
130
145
275
547
536
1.083
148
186
334
COMUNITA'
1.871
1.695
3.566
2.002
1.940
3.942
3.624
3.634
7.258
12.267
12.464
24.731
3.870
5.300
9.170
1.1.4
TASSO NATALITA’ ULTIMO
QUINQUENNIO
ANNO
TASSO
2008
10,64
2009
10,74
2010
11,00
2011
10,80
2012
11,00
ANNO
TASSO
2008
8,27
2009
8.73
2010
7,60
2011
8,60
2012
8,90
1.1.5
TASSO MORTALITA'
ULTIMO QUINQUENNIO
PAGINA N. 3
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
1.2 TERRITORIO
1.2.1
N.
COMUNI
MEMBRI
SUPERF.
KMQ.
1
ARCO
63,25
2
DRENA
3
DRO
4
LEDRO
SUP.
MONT.
KMQ.
ALTITUDINE
DENSITA'
POPOLAZIONE
SUP.
SVANTAGGIATA
MIN.
MAX.
63,25
-
67
2.059
269,37
8,36
8,36
-
200
1.916
64,71
27,94
27,94
-
100
1.536
170,40
154,60
154,60
-
67
2.254
35,28
5
NAGO TORBOLE
28,43
28,43
-
67
2.079
98,84
6
RIVA DEL GARDA
42,46
42,46
-
67
2.080
378,05
7
TENNO
28,29
28,29
-
159
2.147
71,05
COMUNITA’
353,33
353,33
-
67
2.254
137,74
1.2.2 DATI AMBIENTALI
Rilievi montagnosi e/o collinari: i maggiori rilievi montuosi sono: il gruppo del Monte Tremalzo, il
gruppo del Monte Cadria, il gruppo del Monte Cima Oro, il gruppo del Monte Baldo, il gruppo del
Monte Stivo e il gruppo del Monte Casale.
Laghi. Nel territorio della Comunità Alto Garda e Ledro sono presenti i seguenti laghi: Lago di Garda,
Lago di Ledro, Lago di Tenno e Lago d'Ampola.
Fiumi e torrenti: l'unico fiume presente sul territorio è il fiume Sarca, immissario del Lago di Garda. I
torrenti principali sono i torrenti Albola e Varone, nella zona di Riva del Garda, i torrenti Saloncello, Ir
e Bordellino nella zona di Arco, il torrente Magnone nella zona di Tenno, il torrente Salagoni nella
zona di Drena e Dro, i torrenti Massangla, Assat, Saccher, Scandoler e Ponale nella Valle di Ledro.
Cascate: la più rilevante è la cascata del Varone, situata nel Comune di Tenno.
Sorgenti: le principali sorgenti presenti sul territorio sono:
Comune di Arco: Gambor, Gazi, Saibanti, S. Giacomo, Laghel, Moline e Murlo;
Comune di Drena: Giazinto, Val Del Foc e Val Loera;
Comune di Dro: Lizzone, Gaggiolo (opera di presa) e Sas Deldiaol;
Comune di Ledro: Loc. Bezzecca: Dalena (opera di presa); loc. Concei: Val Molini E Valvesi; loc. Molina:
Cesarino,Val Fontanine (opera di presa), Acqua Fresca e Acqua Granda; loc. Pieve: Val Molini (opera di
presa); loc. Tiarno di Sopra: Bisti, Traitola e Moie; loc. Tiarno di Sotto: Lavam e Val del Fer (opera di
presa);
Comune di Nago Torbole: Al Luch e Campedello (situate nel Comune di Ronzo Chienis);
Comune di Riva del Garda: Ravizze, Deva, Galleria Val di Ledro, Pra Alle Stue e Ert;
Comune di Tenno: Alle Seghe e Magnone (opera di presa);
Oasi di protezione naturale e parchi: biotopo delle Marocche di Dro, Biotopo del Monte Brione, biotopo
del Lago d'Ampola.
-
PAGINA N. 4
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
1.3 SERVIZI
1.3.1.
PERSONALE
1.3.1.1
Q.F.
PROFILO PROFESSIONALE
PREVISTI IN PIANTA
ORGANICA
IN SERVIZIO
II° D.
SEGRETARIO
1
1
D b.
VICESEGRETARIO
1
1
D ev.
FUNZIONARIO ESPERTO
1
0
D b.
FUNZIONARIO AMM.VO/CONT/ TECNICO/IN MATERIE SOCIALI
6
51
D b.
ASSISTENTE SOCIALE
17
162
C ev.
COLLABORATORE AMM. CONT. INF.
10
93
C ev.
COLLABORATORE TECNICO
6
54
C ev.
COLLABORATORE DI SERVIZI E RISORSE SOCIO-ASSISTENZIALI
6
35
C b.
ASSISTENTE AMM. CONT. INF.
11
106
C b.
ASSISTENTE TECNICO
1
1
C b.
ASSISTENTE EDUCATORE
1 (ad esaurimento)
1
B ev.
OPERATORE SOCIO SANITARIO
32
167
B ev.
COADIUTORE AMM. CONT. INF.
8
58
B ev.
COADIUTORE CONT./ CENTR.
1
1
B ev.
COADIUTORE TECNICO
1
0
B b.
CENTRALINISTA
1
1
B b.
OPERATORE SOCIO ASSISTENZIALE/ASS.DOM
9 (ad esaurimento)
79
NOTE:
1. - di cui
2. - di cui
3. - di cui
4. - di cui
5. - di cui
6. - di cui
7. - di cui
8. - di cui
9. - di cui
4
6
4
4
1
4
6
3
4
a
a
a
a
a
a
a
a
a
36
36
36
36
36
36
36
36
36
ore, 1 a 24 ore;
ore, 4 a 30 ore e 6 a 24 ore;
ore, 1 a 30 ore, 2 a 24 ore, 1 a 18 ore e 1 a 14 ore;
ore e 1 a 18 ore;
ore, 1 a 24 ore e 1 a 18 ore;
ore, 2 a 30 ore, 1 a 25 ore e 3 a 24 ore;
ore, 7 a 30 ore e 3 a 18 ore;
ore, 1 a 24 ore e 1 a 30 ore;
ore e 3 a 30 ore.
PROGETTO SICUREZZA DEL TERRITORIO
Q.F.
PROFILO PROFESSIONALE
D b.
C ev.
C b.
C b.
B ev.
FUNZIONARIO P.L.
COORDINATORE P.L.
AGENTE POLIZIA LOCALE
ASSISTENTE AMMINISTRATIVO
COADIUTORE AMMINISTRATIVO
10
PREVISTI IN PIANTA
ORGANICA
2
8
34
1
1
IN SERVIZIO
1
8
30
1
110
. - 1 a 30 ore.
1 .3 .1 .2 - T O T A LE DE L P E RSO N A L E AL 31 .1 2. 201 3
di ruolo
comando gratuito
comandati
fuori ruolo
n.
n.
n.
n.
123
1
2
12
PAGINA N. 5
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
1.3.2.
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
STRUTTURE
ESERCIZIO IN
CORSO
ANNO 2013
ANNO 2014
ANNO 2015
1.3.2.1. MEZZI OPERATIVI
n. 4
n. 4
n. 4
n. 4
1.3.2.2. VEICOLI
n. 13
n. 14
n. 14
n. 14
TIPOLOGIA
1.3.2.3. CENTRO ELABORAZIONI DATI
1.3.2.4. PERSONAL COMPUTER
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
ANNO 2016
Si
si
si
si
n. 92
n. 92
n. 92
n. 92
1.3.2.5. ALTRE STRUTTURE
1.3.3.
ORGANISMI GESTIONALI
ESERCIZIO IN CORSO
TIPOLOGIA
1.3.3.1. CONSORZI
1.3.3.2. AZIENDE
1.3.3.3. ISTITUZIONI
1.3.3.4. SOCIETA' DI CAPITALI
1.3.3.5. CONCESSIONI
ANNO 2013
n. ...........
n. ...........
n. ...........
n. 4
Informatica Trentina spa;
Trentino Riscossioni pa;
Gestel srl
Consorzio dei Comuni Trentini scarl
n. ...........
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
ANNO 2014
n. ...........
n. ...........
n. ...........
ANNO 2015
n. ...........
n. ...........
n. ...........
ANNO 2016
n. ...........
n. ...........
n. ...........
n. 4
n. 4
n. 4
n. ...........
n. ...........
n. ...........
1.3.4.
ACCORDI DI PROGRAMMA E ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA
1.3.4.1.
ACCORDO DI PROGRAMMA
Oggetto: accordo di programma finalizzato all’attivazione della “Rete delle riserve della Sarca – Basso
corso” sul territorio dei Comuni di Arco, Calavino, Cavedine, Dro, Lasino, Nago-Torbole, Padergnone, Riva
del Garda e Vezzano.
Altri soggetti partecipanti:Provincia Autonoma di Trento, Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca – Mincio
– Garda, Comunità della Valle dei Laghi, Comune di Arco, Comune di Calavino, Comune di Cavedine,
Comune di Dro, Comune di Lasino, Comune di Nago-Torbole, Comune di Padergnone, Comune di Riva del
Garda, Comune di Vezzano.
Impegno di mezzi finanziari: € 150.000,00
Durata dell'accordo: giorno successivo alla stipula fino al 31/12/2015
L'accordo è:
- Operativo con 2013: sottoscritto in data 28/09/2012
Oggetto: accordo di programma finalizzato all’attivazione della “Rete di riserve Monte Baldo” sui territori
dei Comuni di Ala, Avio, Brentonico, Mori e Nago-Torbole.
Altri soggetti partecipanti: Provincia Autonoma di Trento, Comunità della Vallagarina, Comune di Ala,
Comune di Avio, Comune di Brentonico, Comune di Mori e Comune di Nago-Torbole.
Impegno di mezzi finanziari: € 30.000,00
Durata dell'accordo: triennale
L'accordo è:
- Operativo con 2014: sottoscritto nel 2013
Oggetto: accordo di programma finalizzato all’attivazione della “Rete di riserve Alpi Ledrensi” sui territori
dei Comuni di Ledro, Tenno, Storo, Bondone e Riva del Garda.
Altri soggetti partecipanti:Provincia Autonoma di Trento, Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca – Mincio,
Consorzio dei Comuni del B.I.M. Chiese, Comunità della Valle Giudicarie, Comune di Ledro, Comune di
Tenno, Comune di Storo, Comune di Bondone, Comune di Riva del Garda e Asuc Storo.
Impegno di mezzi finanziari: € 120.000,00
Durata dell'accordo: triennale
L'accordo è:
- Operativo con 2014: sottoscritto nel 2013
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
1.3.4.2.
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
PATTO TERRITORIALE
Oggetto:
Altri soggetti partecipanti:
Impegni di mezzi finanziari:
Durata del patto:
Il patto è:
- in fase di definizione
- già operativo
Se già operativo indicare la data di sottoscrizione.
1.3.4.3.
ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA
Oggetto: non sono in essere altri strumenti di programmazione negoziata.
Altri soggetti partecipanti:
Impegni di mezzi finanziari:
Durata
Indicare la data di sottoscrizione
PAGINA N. 7
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
1.3.5.
FUNZIONI ESERCITATE
1.3.5.1.
FUNZIONI E SERVIZI TRASFERITI DALLA PROVINCIA
1.3.5.1.1
DIRITTO ALLO STUDIO
Riferimenti normativi: LEGGE PROVINCIALE 07.08.2006, n. 5 e ss. mm.
- Funzioni o servizi: gestione della legge sul “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino:
diritto allo studio” con competenza relativamente a:
- assegni di studio;
- facilitazioni di viaggio;
- servizio di mensa scolastica.
- Mezzi finanziari trasferiti: finanziamento annuale della P.A.T
- Unità di personale trasferito: nessuno.
1.3.5.1.2.
EDILIZIA SOVVENZIONATA E PUBBLICA
Riferimenti normativi: LEGGE PROVINCIALE 13.11.1992, n. 21 e ss. mm., L.P.
29.12.2005 n. 20 e L.P. 21.12.2007, n. 23.
- Funzioni o servizi: edilizia abitativa agevolata.
risanamento e costruzione. Erogazione dei contributi.
- Mezzi finanziari trasferiti: finanziamenti della P.A.T.
- Unità di personale trasferito: nessuno.
Riferimenti normativi: LEGGE
Regolamento di esecuzione.
Interventi
PROVINCIALE
di
acquisto,
07.11.2005,
n.
acquisto-risanamento,
15
e
relativo
- Funzioni o servizi: edilizia abitativa pubblica. Raccolta domande e formulazione graduatorie per
l'assegnazione di edilizia abitativa pubblica. Erogazione contributi integrativi per gli alloggi locati sul libero
mercato e altri interventi per l’attuazione della politica della casa.
- Mezzi finanziari trasferiti: finanziamenti annuali della P.A.T .
- Unità di personale trasferito: nessuno.
Riferimenti normativi: LEGGE PROVINCIALE n. 16/1990 e ss. mm.
- Funzioni o servizi: edilizia abitativa agevolata a favore delle persone anziane. Raccolta domande,
formulazione graduatorie ed erogazioni contributi per il recupero di alloggi a favore di persone anziane.
- Mezzi finanziari trasferiti: finanziamenti annuali della P.A.T.
- Unità di personale trasferito: nessuno.
Riferimenti normativi: LEGGE PROVINCIALE 15.01.1993, n. 1 e ss. mm.
- Funzioni o servizi: recupero insediamenti storici. Assegnazione di contributi per il recupero di edifici
storici.
- Mezzi finanziari trasferiti: finanziamenti della P.A.T.
- Unità di personale trasferito: nessuno.
1.3.5.1.3.
GESTIONE DISCARICA R.S.U.
Riferimenti normativi: D.P.G.P. 26.01.1987, n. 1- 41/Legisl. e ss. mm. e L.P.
14.04.1998, n. 5 e ss. mm.
- Funzioni o servizi: gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilabili per gli
abitanti del territorio.
- Mezzi finanziari trasferiti: riparto spese a copertura tra i Comuni.
- Unità di personale trasferito: nessuno.
PAGINA N. 8
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
1.3.5.2.
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
FUNZIONI E SERVIZI TRASFERITI DA ALTRI ENTI PUBBLICI
GESTIONE SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI
Riferimenti normativi: L.P. 12.07.1991, n. 14; L.P. 28.05.1998, n.6; Legge 448/1998
- Funzioni o servizi: Gestione servizi socio assistenziali e sanitari
- Mezzi finanziari trasferiti: finanziamenti Piano annuale provinciale
- Unità di personale trasferito: nessuno.
SERVIZIO RACCOLTA E TRASPORTO RIFIUTI SOLIDI URBANI, RACCOLTE DIFFERENZIATE E SERVIZI
ACCESSORI
- Riferimenti normativi: a norma di legge con il 01.01.2011 è competenza propria della Comunità.
- La legge provinciale 16.06.2006 n. 3 “Norme in materia di governo dell’autonomia” al capo III –
POTESTA’ AMMINISTRATIVA DELLA PROVINCIA E DEI COMUNI, all’art. 8 “Funzioni della Provincia e dei
comuni”, comma 4. stabilisce che “In sede di prima applicazione del comma 3 sono trasferite ai comuni,
con l’obbligo di esercizio associato mediante la comunità, le funzioni amministrative nelle seguenti
materie:
- . . . j) servizi pubblici d’interesse locale per quanto non già di competenza dei comuni, fermo restando
quanto previsto dal comma 7, e in particolare:
- ciclo dei rifiuti; “.
- Lo statuto della Comunità Alto Garda e Ledro, approvato da parte di tutti i Consigli comunali con
apposita deliberazione, ai sensi dell’art. 14 c. 3 della L.P. n. 6/2003, prevede espressamente:
- al Titolo II – ORGANI DI GOVERNO, all’art. 1 “Attribuzioni dell’Assemblea”, che
- 1. L’Assemblea rappresenta l’intera popolazione dei comuni che fanno parte della Comunità. Stabilisce
gli indirizzi politico - amministrativi, gli atti fondamentali di programmazione e di organizzazione della
Comunità e ne controlla l’attuazione. Ha autonomia organizzativa e funzionale.
- 2. Spetta all’Assemblea:
- e) organizzare, nel caso in cui l’ambito ottimale del servizio coincida con il territorio della Comunità, i
servizi pubblici di competenza e individuarne le rispettive forme e modalità gestionali;
- j) adottare gli atti comportanti impegni di spesa di entità superiore a 2.500.000,00 euro al netto degli
oneri fiscali;
- A partire dall’anno 2007 le Amministrazioni Comunali dell’Alto Garda e Ledro, con propri provvedimenti
deliberativi, hanno affidato in convenzione al Comprensorio la gestione della tariffa del ciclo dei rifiuti
urbani (servizio di raccolta, trasporto e smaltimento r.s.u., raccolte differenziate e servizi accessori).
- Funzioni o servizi: Raccolta, trasporto e smaltimento R.S.U.
- Mezzi finanziari trasferiti: riparto spese a copertura tra i Comuni.
- Unità di personale trasferito: personale messo a disposizione dai Comuni di Dro, Nago-Torbole e
Comune di Ledro per la sola gestione del servizio T.I.A./TARES. Allo scopo è stata costituita con i Comuni
di Arco, Riva del Garda e Tenno la società a responsabilità limitata e capitale interamente pubblico,
denominata “GestEL s.r.l.”, quale forma organizzativa idonea per la gestione delle entrate comunali e di
quelle delegate ai sensi dell’art. 52, comma 5, lett.b), n. 3, del D.lgs 15.12.1997, n.446 e ss.mm.
SERVIZIO SPIAGGE SICURE
-
Riferimenti normativi: dai Comuni con loro deliberazioni di affidamento a termini di legge;
Funzioni servizi: Gestione “Progetto Spiagge Sicure”
Mezzi finanziari trasferiti: riparto spese a copertura tra i Comuni rivieraschi;
Unità di personale trasferita: nessuna
PAGINA N. 9
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE
- Riferimenti normativi: dai Comuni con loro deliberazioni di affidamento a termini di legge. Il nuovo
modello organizzativo della polizia locale prevede il mantenimento della ripartizione del territorio
provinciale in ambiti territoriali ai quali corrispondono distinti corpi intercomunali di polizia locale, ma
facendo coincidere gli ambiti di polizia locale con il territorio di una o più Comunità previste dalla L.P. 16
giugno 2006 n. 3 e sopprimendo i distretti introdotti dal progetto originario.
- Conseguentemente a quanto disposto dall’articolo 8 comma 5 della legge finanziaria provinciale relativa
all’anno 2011, la gestione associata dei compiti e delle attività relativi alle funzioni di polizia locale
mediante la Comunità costituisce obbligo specifico per tutte le amministrazioni comunali e non più scelta
discrezionale.
- Funzioni servizi: Gestione “Progetto Sicurezza del territorio”
- Mezzi finanziari trasferiti: finanziamento provinciale e riparto spese tra i Comuni a copertura per la
differenza;
- Unità di personale trasferita dal 2010: personale dei corpi comunali di polizia locale oltre a due
amministrativi.
PAGINA N. 10
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
1.3.5.3.
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
VALUTAZIONE IN ORDINE ALLA CONGRUITÁ TRA FUNZIONI TRASFERITE E RISORSE
ATTRIBUITE:
Diritto allo studio: La legge provinciale 7 agosto 2006 n. 5 recante “Sistema educativo di istruzione e
formazione del Trentino” disciplina l’erogazione degli interventi in materia di diritto allo studio.
A partire dall’anno 2011 le assegnazioni provinciali sono effettuate sulla base di budget annuo.
Nel periodo scolastico gennaio – giugno 2014 dovranno essere attentamente monitorati i costi al fine
dell’adeguamento delle tariffe.
Edilizia sovvenzionata: nel corso dell’anno 2014 si concluderà, sulla base dei fondi finanziari assegnati,
la concessione dei finanziamenti ai richiedenti utilmente collocati nelle graduatorie relative alla Legge
Provinciale n. 9 del 15.05.2013 art. 1 e 2.
Edilizia pubblica: verrà erogato agli utenti utilmente collocati in graduatoria il contributo integrativo per
gli alloggi locati sul libero mercato, con i fondi provinciali di cui alla L.P. 15/2005 e ss. mm.. I criteri di
erogazione sono stabiliti dalla vigente normativa provinciale e dal relativo regolamento di esecuzione.
Gestione Servizi Socio Assistenziali: avviene secondo quanto previsto dalla Legge Provinciale n.
14/1991 che a riforma istituzionale a regime sarà sostituita dalla L.P. 13/2007 “Politiche sociali in
Provincia di Trento”. Punto nodale è costituito dalla assegnazione di fondi da parte della P.A.T. che, a
partire dall’anno 2011, vengono assegnati sulla base di un budget annuale predefinito e non come in
precedenza a pareggio a piè di lista, sulla base dei servizi complessivamente erogati e relativi costi
sostenuti a fine anno. Nel protocollo di intesa per l’anno 2013 è stata attuata una diminuzione delle
risorse per le funzioni di livello locale in materia di assistenza, dell’ 1,84%, nel 2014 a bilancio è stata
prevista l’invarianza del finanziamento.
Gestione della discarica: Secondo quanto disposto dall’articolo 102 quinquies del decreto del
Presidente della Giunta provinciale 26 gennaio 1987, n. 1-41/Leg, come modificato con la L.P.
27.12.2012 n. 25 - legge finanziaria provinciale 2013 “ a decorrere dal 1 gennaio 2014 la competenza
relativa alla gestione delle discariche per rifiuti urbani disciplinate dall'articolo 70, comma 1, nonché alla
loro gestione in fase post-operativa, spetta alla Provincia, che subentra alle Comunità e al Comune di
Trento in tutti i rapporti attivi e passivi in corso”.
Le risorse utilizzate sono per necessità sufficienti, dovendosi addebitare interamente ai Comuni i costi
derivanti dal conferimento dei rifiuti solidi urbani in discarica, che vengono direttamente stabiliti dalla
PAT (per l’anno 2014 € 178,01/tonnellata, più IVA).
Raccolta e trasporto R.S.U.: sono stati attivati i primi interventi previsti dal Progetto di
riorganizzazione del servizio di raccolta ed è stato affidato il servizio in via transitoria per il periodo
01.10.2013- 31.03.2015, prorogabile di un ulteriore anno, in attesa del nuovo appalto che vedrà la
messa a regime delle nuove modalità di gestione. Gli importi formulati a bilancio tengono conto degli
importi di spesa in appalto. La copertura della spesa per l’espletamento complessivo del servizio viene
effettuata mediante le entrate derivanti dai Comuni e mediante utilizzo dell’avanzo di amministrazione
accantonato per quanto riguarda gli investimenti in conto capitale. Per quanto riguarda la realizzazione
delle altre infrastrutture (Centri di raccolta materiali) valutate necessarie per l’ottimizzazione del servizio,
la stessa è subordinata, allo stato attuale, al perfezionamento delle pratiche necessarie per l’utilizzo dei
fondi già disponibili sul FUT (Fondo Unico territoriale).
Spiagge Sicure: Per il 2014 si provvederà alla gestione del servizio sulla base di quanto previsto nel
2013, come da contratto vigente. L’importo di spesa formulato a bilancio tiene conto dell’adeguamento
ISTAT previsto secondo le vigenti disposizioni normative per gli appalti di durata pluriennale.
La relativa spesa viene integralmente coperta con fondi dei Comuni partecipanti, che a loro volta
utilizzano finanziamenti provinciali specifici e in parte fondi propri.
Polizia Locale: La Comunità Alto Garda e Ledro è stata individuata quale capofila per la gestione
associata del servizio di Polizia Locale per tutti i comuni della Comunità ed ha approvato il progetto come
da deliberazione dell’Assemblea comprensoriale n. 06 del 26.11.2007. Il progetto risulta approvato ed
ammesso a finanziamento da parte della P.A.T. come da deliberazione della Giunta Provinciale n. 690 del
18.03.2008. Con deliberazione dell’assemblea della Comunità n. 08 di data 28 giugno 2013 è stata
approvata la proroga della convenzione per la gestione in forma associata, per il periodo 01.07.2013 –
30.06.2018.
PAGINA N. 11
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
1.4. ECONOMIA INSEDIATA
Il territorio.
L’area del territorio dell’Alto Garda e Ledro comprende 7 comuni e precisamente: Arco, Drena, Dro,
Ledro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno e si estende su una superficie di 353,33 kmq con una
densità media di 137,74 abitanti per kmq.
Popolazione residente
Al 01.01.2013 la popolazione residente risulta essere di 48.667 abitanti, pari al 9,18% del totale
provinciale e con un trend di incrementi costante durante gli ultimi censimenti: il censimento del 1991
aveva registrato 38.384 residenti, cresciuti fino a 42.233 unità nel 2001 e a 48.061 nel 2011.
Per interpretare l’andamento della popolazione nel tempo è necessario tenere presente che la sua
dinamica è la risultante di un complesso di fenomeni naturali, come le nascite e le morti, oltre che di
fenomeni sociali di mobilità della popolazione definibili come flussi migratori di iscrizione e di
cancellazione anagrafica. Il rapporto tra queste quattro variabili e la popolazione residente ci permette di
costruire dei tassi demografici in grado di spiegare il contributo di ogni fattore alla dinamica demografica.
Limitando l’analisi solo al periodo più recente (biennio 2011-2012), durante il quale si conferma la
crescita di popolazione riscontrata anche negli anni precedenti, si nota, innanzitutto, un tasso di natalità
superiore a quello medio provinciale di 1,2 punti percentuali. La natalità è infatti pari 11 nati ogni mille
abitanti rispetto a 9,80 nati ogni mille abitanti a livello provinciale.
Anche il tasso di immigrazione risulta essere di gran lunga superiore rispetto a quello provinciale,
registrando 49,17 immigrati ogni mille abitanti contro i 36,17 della intera Provincia; mentre il tasso di
emigrazione evidenzia una maggiore migrazione in particolare 37,40 emigrati ogni mille abitanti contro i
29,41 della complessiva provincia.
La presenza di un saldo naturale positivo, caratterizzato da alta natalità e bassa mortalità si può spiegare
facilmente analizzando la struttura della popolazione per classe di età. Appare molto evidente, infatti, il
diverso peso percentuale assunto dalla componente giovane e da quella anziana sul complesso della
popolazione. La maggiore concentrazione si ha nella fascia d’età ricompresa tra i 19 ed i 49 anni, con una
percentuale rispetto al totale del 40,76%; la popolazione con più di 50 anni rappresenta il 38,91% del
totale, mentre i giovani con meno di 19 anni rappresentano il 20,33% del totale; questi dati risultano
essere in linea con l’andamento medio provinciale che evidenzia nelle medesime fasce d’età
rispettivamente il 40,08%, il 39,71% ed il 20,21%.
Abitazioni.
Nel periodo tra il 1981 e il 1991 il patrimonio edilizio occupato ha subito un incremento di 2.283
abitazioni passando da 12.165 unità a 14.448 unità. Al censimento del 2001 risultavano censite n. 23.658
abitazioni di cui 17.495 unità occupate da residenti e 6.163 classificate come altre abitazioni o non
occupate.
L'incremento nel decennio delle abitazioni occupate è stato di complessivamente 3.047 unità pari al
21,09% di aumento.
Questo dato è correlato all’analisi della composizione media dei nuclei familiari, la quale evidenzia una
riduzione dei componenti e quindi un maggiore fabbisogno di prime case infatti le famiglie con 1 o 2
componenti superano il 50% del totale.
Il numero di altre abitazioni rispetto al totale è pari al 26,05%, a fronte di un dato percentuale a livello
provinciale del 34,17%. Vi sono delle realtà territoriali comunque in cui questo dato assume un rilievo
considerevole, soprattutto in Valle di Ledro (a Pieve di Ledro le altre abitazioni costituiscono il 76,01% del
totale, Bezzecca il 65,40% del totale, Concei il 48,20% del totale, Tiarno di Sotto il 46,49% del totale,
Tiarno di Sopra il 46,04% del totale e Molina di Ledro il 45,93% del totale – dati anno 2001).
Per quanto riguarda i primi dati relativi al Censimento 2011, il numero totale di abitazioni censite è
risultato pari a 27.518. Non risultano invece ancora disponibili le statistiche riguardo il numero di
abitazioni occupate da residenti e quelle della altre abitazioni, o non occupate.
Turismo.
Nel periodo compreso fra gli anni 1987 e 2012, gli arrivi totali sono quasi raddoppiati, passando da
353.764 unità a 725.443: il trend di aumento è stato abbastanza costante di anno in anno, superando
per la prima volta al termine del 2011 la soglia dei 700.000 arrivi. Dal punto di vista della tipologia di
azienda ricettiva, invece, si può notare che l’aumento di arrivi è equamente ripartito fra le aziende
alberghiere rispetto a quelle extra-alberghiere. In effetti nel primo anno della serie osservata, gli arrivi
presso aziende alberghiere rappresentavano il 71.80% del totale, mentre nell’ultimo anno, il 2012, gli
PAGINA N. 12
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
arrivi presso aziende alberghiere hanno costituito il 70.92%, con un’oscillazione nel corso degli ultimi 25
anni che è andata dal 68,85% al 73,05%.
Di seguito vengono proposti i dati e i grafici relativi a quanto sopraesposto:
800.000
ARRIVI STRUTTURE ALBERGHIERE TOTALE
700.000
ARRIVI STRUTTURE EXTRAALBERGHIERE
TOTALE
TOTALE ARRIVI
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
93
9
9
9
1
4
9
5
1
9
9
19
6
9
7
1
9
9
19
8
9
9
2
00
0
2
0
0
2
1
02
0
2
0
0
2
3
0
4
2
0
0
20
5
0
6
2
07
0
2
0
0
2
8
09
0
2
0
1
2
0
01
1
2
0
1
2
1
1
1
2
9
9
19
1
9
19
1
9
9
8
8
8
98
9
1
1
0
7
0
9
100.000
80,00%
70,00%
60,00%
ARRIVI STRUTTURE
ALBERGHIERE %
ARRIVI STRUTTURE
EXTRAALBERGHIERE %
50,00%
40,00%
30,00%
20,00%
0
7
6
4
3
0
9
7
6
3
0
0,00%
19
87
1
988
1
9
8
1
9
9
19
91
1
92
1
9
9
19
94
1
95
1
9
9
1
9
9
19
98
1
9
9
2
0
0
20
0
1
2
02
2
0
0
2
0
0
20
05
2
0
0
2
0
0
20
08
2
09
2
0
1
20
1
1
20
12
9
10,00%
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Agricoltura.
In base agli ultimi aggiornamenti pervenuti dal Censimento dell’agricoltura dell’anno 2010, la superficie
dei terreni per la Comunità si attesta a 24.309,14 ettari.
La maggiore utilizzazione si riferisce a boschi ed arboricoltura (75,59%), mentre tra la superficie agricola
utilizzata (22,82%), particolare peso hanno i pascoli (48% della S.A.U.), le coltivazioni legnose agrarie
(30,34%), tra le quali spicca la coltivazione della vite, ed i prati (18,75 della S.A.U.).
Artigianato.
Sul totale delle imprese artigiane presenti sul territorio della Comunità (1.068 a fine 2012), la
percentuale maggiore è concentrata in quelle di costruzione (42,42% del totale), seguite dalle imprese
manufatturiere (19,38%), quelle di servizi alla persona e riparazioni(13,30%) e trasporto e
magazzinaggio (6,74%).
Industria.
Nel settore industriale, la percentuale maggiore è concentrata nelle imprese manufatturiere (58,8% del
totale), seguite dalle imprese di costruzione (33,3% del totale), quelle elettriche (3,3%) e le officine
meccaniche e carrozzerie (3,3%).
Per quanto riguarda il numero di addetti, la fa da padrone il settore delle imprese manufatturiere, che
impiegano l’85,3 % dei dipendenti.
Commercio.
Nel settore del commercio, nel territorio della Comunità sono localizzate 323 aziende per il commercio
all’ingrosso (la maggioranza, 145, classificate come “intermediari”) e 776 di commercio al dettaglio. In
quest’ultima categoria, la maggioranza è nel settore specializzato non alimentare (492), seguito dal
commercio non specializzato (110) e da quello specializzato alimentare (86).
Tra i servizi commerciali merita sicuramente una menzione particolare quello del turismo, per n. 186
strutture alberghiere con 12.242 posti letto complessivi (13,00% circa del totale provinciale), sono
indicativi della assoluta rilevanza del settore nell'economia complessiva del territorio.
Anche le strutture extralberghiere presentano una rilevanza notevole, anche rispetto al contesto
provinciale, se si considera per esempio che per i campeggi il 26,08% degli esercizi presenti sul territorio
provinciale è concentrato nel nostro territorio così come il 23,82% degli affittacamere, C.A.V. e Bed &
Breakfast.
Altro elemento significativo è quello relativo agli arrivi (21,20% del totale provinciale) ed alle presenze
(16,51%), sempre con prevalenza di turisti esteri. Il dato statistico migliore riguarda infatti gli arrivi
(41,78% del totale provinciale) e le presenze (41,13 del totale provinciale) di stranieri.
Servizi.
Sul totale delle aziende impiegate nel settore servizi, le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di
supporto alle imprese rappresentano il 43,6% del totale, seguite dai servizi di informazione e
comuncazione (38,5 %) e attività professionali, scientifiche e tecniche (17,9%).
Per riepilogare quanto sopra descritto, che è stato rilevato dal nono Censimento generale dell’industria e
dei servizi, svoltosi nel 2011 e per sottolineare l’andamento nel corso del decennio 2001-2011, può
risultare utile la sotto riportata tabella.
Per unità locale (U.L.) si intende il luogo fisico (stabilimento, laboratorio, negozio, ufficio, ristorante,
albergo, studio professionale, abitazione, ecc.) in cui si realizza la produzione di beni o nel quale si svolge
o si organizza la prestazione di servizi destinabili o non destinabili alla vendita.
PAGINA N. 14
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Unità locali per principali settori di attività
2001
2011
U.L.
U.L.
AGRIC.
U.L. INDU-
U.L.
U.L.
STRIA
COMMER-CIO
SERVIZI
ARCO
8
290
404
578
1.280
2
290
394
601
1.287
0,55%
DRENA
1
11
6
11
29
0
15
6
10
31
6,90%
DRO
3
72
74
105
254
0
72
63
89
224
-11,81%
LEDRO
5
102
159
168
434
5
112
117
105
339
-21,89%
NAGOTORBOLE
3
36
186
105
330
0
36
145
101
282
-14,55%
RIVA DEL
GARDA
6
284
715
792
1.797
1
203
519
667
1.390
-22,65%
TENNO
1
32
30
45
108
1
23
34
26
84
-22,22%
27
827
1574
1804
4232
9
751
1278
1599
3.637
-14,06%
559
11.194
15.201
21.473
48.427
247
10.165
12.553
17.295
40.260
-16,86%
4,83%
7,39%
10,35%
8,40%
8,74%
3,64%
7,39%
10,18%
9,25%
9,03%
COMUNE
TOTALE
COMUNITA’
TOTALE PAT
%
U.L.
AGRIC.
TOTALE
U.L. INDU-
COMMERCIO
STRIA
2001
ADDETTI
AGRIC.
ADDETTI
INDU-STRIA
U.L. SERVIZI
VARIAZ. %
TOTALE
2011
ADDETTI
COMMER-CIO
ADDETTI
SERVIZI
ADDETTI
AGRIC.
TOTALE
ADDETTI
INDU-STRIA
ADDETTI
COMMERCIO
ADDETTI
SERVIZI
VARIAZ.
%
TOTALE
COMUNE
43
2.674
1.358
3.581
7.656
2
3.646
1.453
2.842
7.943
3,75%
1
34
9
16
60
0
47
12
10
69
15,00%
54
513
193
260
1.020
0
546
219
158
923
-9,51%
LEDRO
8
509
329
438
1.284
9
631
342
245
1.227
-4,44%
NAGOTORBOLE
5
184
564
206
959
0
98
449
178
725
-24,40%
RIVA DEL
GARDA
10
1.920
2.244
2.822
6.996
5
1.267
2.106
1.526
4.904
-29,90%
2
77
84
64
227
3
42
92
28
165
-27,31%
123
5.911
4.781
7.387
18.202
19
6.277
4.673
4.987
15.956
-12,34%
2.269
61.375
42.997
89.077
195.718
602
54.431
55.429
55.088
165.550
-15,41%
5,42%
9,63%
11,12%
8,29%
9,30%
3,16%
11,53%
8,43%
9,05%
9,64%
ARCO
DRENA
DRO
TENNO
TOTALE
COMUNIT
A’
TOTALE
PAT
%
Addetti per principali settori di attività
PAGINA N. 15
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
1.5. ELEMENTI DI ORGANIZZAZIONE
1.5.1.
PRODUZIONE NORMATIVA
STATUTO:
- lo statuto della Comunità Alto Garda e Ledro è stato approvato con le deliberazioni adottate dai
rispettivi Consigli comunali nei termini di legge. Lo Statuto è stato pubblicato sul B.U.R. n. 34,
supplemento n. 2 del 24.08.2010.
REGOLAMENTI:
- Regolamento del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani approvato con
deliberazione dell'Assemblea Comprensoriale n. 2 di data .21.01.1985.
- Regolamento di Contabilità: approvato con delibera dell’Assemblea comprensoriale n. 10 di data
11.12.2000.
- Regolamento Organico del personale dipendente: ultima versione delibera Assemblea della comunità
n. 13 dd. 11.12.2000 e successivamente modificato con deliberazioni assembleari diverse. Con
deliberazione assembleare n. 4 di data 28.12.2010 è stata approvata la dotazione di personale per
categoria della Comunità Alto Garda e Ledro e si prendeva atto che gli atti regolamentari e di
organizzazione del Comprensorio Alto Garda e Ledro rimangono in vigore fino a diversa disposizione
della Comunità. Con successive deliberazioni assembleari n. 26 di data 29.09.2011 e n. 10 di data
09.07.2012 venivano apportate modifiche alla dotazione organica del personale.
- Regolamento comunale del servizio di raccolta e trasporto dei R.S.U. e assimilabili: approvato dai
Comuni alla fine dell’anno 2000 e primi mesi del 2001.
- Regolamento per il funzionamento dell’assemblea della Comunità approvato con deliberazione
assembleare n. 18 di data 23.06.2011.
- Regolamento per l’uso della sala assembleare approvato con deliberazione assembleare n. 17 di data
15.12.1999.
- Regolamento speciale del Corpo di Polizia Locale Intercomunale Alto Garda e Ledro approvato con
deliberazione assembleare n. 04 di data 09 marzo 2009 e successivamente modificato con
deliberazione assembleare n. 24 di data 04 agosto 2011.
- Regolamento per la erogazione di contributi, sovvenzioni ed altre agevolazioni approvato con
deliberazione assembleare n. 29 di data 08 novembre 2011.
- Convenzione per la gestione del servizio di gestione tariffa igiene ambientale (T.I.A.), con i 7 Comuni
dell’Alto Garda e Ledro come integrata con deliberazioni n. 181/2009 e n. 279/2013.
- Convenzione per la costituzione della società “GESTIONE ENTRATE LOCALI S.R.L.”
- Convenzione per la gestione associata del servizio di polizia locale.
- Convenzione del servizio di applicazione della T.A.R.E.S. di cui all’art. del D.L. N. 201/11 per l’anno
2013.
- Accordo per la definizione delle modalità per il pagamento alla Comunità Alto Garda e Ledro dei costi
afferenti la gestione del ciclo dei rifiuti da parte dei comuni. Anno 2013 e successivi.
- Secondo quanto disposto dalla L.P. n. 3/2006 e ss. mm. le disposizioni precedenti la costituzione della
Comunità continuano a disciplinare le attività della Comunità, fino alla adozione dei nuovi atti
regolamentari ritenuti necessari.
1.5.2.
STRUMENTI PROGRAMMATORI VIGENTI
1.5.3.
DOTAZIONE CARTOGRAFICA
-
Cartografia catastale dei Comuni;
Localizzazione sulla cartografia catastale delle attrezzature per il servizio di raccolta e trasporto dei
rifiuti solidi urbani e raccolte differenziate.
PAGINA N. 16
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
SEZIONE 2
ANALISI DELLE RISORSE
PAGINA N. 17
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
2.1 – FONTI DI FINANZIAMENTO
2.1.1 – Quadro Riassuntivo
TREND STORICO
ENTRATE
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
Esercizio
Esercizio
Esercizio
anno 2011
(accertamenti
competenza)
1
anno 2012
(accertamenti
competenza)
2
in corso
(previsione)
3
Previsione del
bilancio annuale
4
1° Anno
successivo
5
2° Anno
successivo
6
%
scostamento
della col. 4
rispetto alla
col. 3
7
- Contributi e Trasferimenti correnti
24.481.807,37
14.567.492,08
14.742.719,00
13.766.466,00
14.371.366,00
14.371.366,00
-6,62
- Extratributarie
25.529.571,77
14.687.970,82
14.119.747,79
15.471.439,72
13.898.759,00
13.897.759,00
9,57
TOTALE ENTRATE CORRENTI
50.011.379,14
29.255.462,90
28.862.466,79
29.237.905,72
28.270.125,00
28.269.125,00
1,30
938.016,48
1.412.249,28
- Avanzo di amministrazione applicato
correnti
per spese
TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER SPESE
CORRENTI E RIMBORSO PRESTITI
(A)
50.011.379,14
29.255.462,90
29.800.483,27
30.650.155,00
28.270.125,00
28.269.125,00
2,85
- Alienazione di beni e trasferimenti di capitale
7.299.026,86
5.263.741,63
9.367.963,46
9.628.785,99
3.030.775,91
2.530.775,91
2,78
-
- Accensione mutui passivi
-
-
-
-
-
- Altre accensioni prestiti
- Avanzo di amministrazione
applicato per:
- Fondo ammortamento
- Finanziamento investimenti
TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATE A
INVESTIMENTI
(B)
4.010.996,11
2.906.653,14
7.299.026,86
5.263.741,63
13.378.959,57
12.535.439,13
3.030.775,91
2.530.775,91
-6,30
- Riscossione di crediti
172.058,98
93.376,60
200.000,00
200.000,00
200.000,00
200.000,00
0,00
- Anticipazioni di cassa
0,00
0,00
3.000.000,00
3.000.000,00
3.000.000,00
3.000.000,00
0,00
172.058,98
93.376,60
3.200.000,00
3.200.000,00
3.200.000,00
3.200.000,00
0,00
57.482.464,98
34.612.581,13
46.379.442,84
46.385.594,13
34.500.900,91
33.999.900,91
0,01
TOTALE MOVIMENTO FONDI
TOTALE GENERALE ENTRATE
(C)
(A + B + C)
PAGINA N. 18
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
2.2 – ANALISI DELLE RISORSE
2.2.1 – Contributi e trasferimenti correnti
2.2.1.1
ENTRATE
Esercizio
anno 2011
TREND STORICO
Esercizio
anno 2012
(accertamenti
competenza)
(accertamenti
competenza)
(previsione)
1
2
3
Contributi e trasferimenti dalla provincia per funzioni
delegate
TOTALE
2.2.1.2
1° Anno
successivo
2° Anno
successivo
4
5
6
7
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
15.083.317,92
9.796.482,13
10.238.109,00
9.511.366,00
10.111.366,00
10.111.366,00
-7,10
4.529.423,26
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
4.504.610,00
4.255.100,00
4.260.000,00
4.260.000,00
-5,54
4.869.066,19
4.771.009,95
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
24.481.807,37
14.567.492,08
14.742.719,00
13.766.466,00
14.371.366,00
14.371.366,00
-6,62
Contributi e trasferimenti da parte di organismi
comunitari e internazionali
Contributi e trasferimenti da altri enti del settore
pubblico
Previsione del
bilancio annuale
%
scostamento
della col. 4
rispetto alla
col. 3
0,00
Contributi e trasferimenti correnti dallo stato
Contributi e trasferimenti correnti dalla provincia
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
Esercizio
in corso
Considerazione sui trasferimenti provinciali.
Trasferimenti correnti dalla P.A.T.: la gran parte di questi trasferimenti è riferita agli oneri di gestione ordinaria (personale e spese di funzionamento) e
trasferimenti correnti dalla P.A.T. per le funzioni trasferite alla Comunità.
La Comunità svolge specifiche funzioni nel campo dell'edilizia abitativa, dell'assistenza sociale e del diritto allo studio. E’ previsto inoltre il contributo
provinciale per la gestione associata del servizio di polizia locale.
Per il 2014 è stata prevista l’invarianza dello stanziamento del fondo istituzionale, del fondo socio-assistenziale di livello locale, delle risorse per il diritto
allo studio in attesa dell’approvazione del protocollo di intesa per il 2014. Le risorse per il contributo integrativo sul libero mercato sono state previste solo
per il secondo semestre 2014, in quanto la Provincia nel 2013 ha assegnato anche le risorse per il primo semestre 2014; importo al 31/12/2013 confluito
in avanzo di amministrazione e applicato in sede di formulazione di bilancio 2014.
2.2.1.3
Illustrazione altri trasferimenti correlati ad attività diverse (convenzioni, elezioni, leggi speciali, ecc.)
E' previsto il trasferimento dei Comuni per il servizio spiagge sicure.
2.2.1.4
Altre considerazioni e vincoli.
PAGINA N. 19
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
2.2 – ANALISI DELLE RISORSE
2.2.2 – Proventi extratributari
2.2.2.1
ENTRATE
Esercizio
anno 2011
(accertamenti
competenza)
1
TREND STORICO
Esercizio
anno 2012
(accertamenti
competenza)
2
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
Esercizio
in corso
(previsione)
3
Previsione del
bilancio annuale
1° Anno
successivo
2° Anno
successivo
%
scostamento
della col. 4
rispetto alla
col. 3
4
5
6
7
Proventi da servizi pubblici
21.832.186,84
12.028.818,88
3.463.000,00
3.377.281,00
3.377.281,00
3.377.281,00
-2,48
Proventi dei beni dell’Ente
8.989,72
7.664,24
8.210,00
13.510,00
13.510,00
13.510,00
64,56
22.395,86
16.063,68
6.010,00
4.010,00
4.010,00
4.010,00
-33,28
8.977,79
9.880,43
10.000,00
9.000,00
9.000,00
9.000,00
-10,00
3.657.021,56
2.625.543,59
10.632.527,79
12.067.638,72
10.494.958,00
10.493.958,00
13,50
25.529.571,77
14.687.970,82
14.119.747,79
15.471.439,72
13.898.759,00
13.897.759,00
9,57
Interessi su anticipazioni e crediti
Utili netti delle aziende spec. e partecipate, dividendi
di società
Proventi diversi
TOTALE
2.2.2.2
Analisi quali-quantitative degli utenti destinatari dei servizi e dimostrazione dei proventi iscritti per le principali risorse in
rapporto alle tariffe per i servizi stessi nel triennio.
Concorso dei Comuni per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento servizio rifiuti solidi urbani. Proventi del servizio di mensa scolastica: i proventi
sono dati dal corrispettivo dovuto in base alla condizione economica del nucleo familiare, valutata con il sistema ICEF provinciale ed al numero dei figli,
per l'accesso al servizio di mensa. Proventi per i servizi di assistenza domiciliare e per interventi residenziali e semiresidenziali nel settore socio
assistenziale. Proventi per la gestione associata del servizio di polizia locale: proventi da sanzioni del codice della strada e da sanzioni amministrative e
rimborsi dei Comuni a copertura dei costi di gestione del servizio associato di polizia locale.
2.2.2.3
Dimostrazione dei proventi dei beni dell’ente iscritti in rapporto all’entità dei beni ed ai canoni applicati per l’uso di terzi,
con particolare riguardo al patrimonio disponibile.
2.2.2.4
Altre considerazioni e vincoli.
PAGINA N. 20
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
2.2 – ANALISI DELLE RISORSE
2.2.3 – Contributi e trasferimenti in c/capitale
2.2.3.1
ENTRATE
Esercizio
anno 2011
(accertamenti
competenza)
1
TREND STORICO
Esercizio
anno 2012
(accertamenti
competenza)
2
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
Esercizio
in corso
Previsione del
bilancio annuale
1° Anno
successivo
2° Anno
successivo
3
4
5
6
(previsione)
%
scostamento
della col. 4
rispetto alla
col. 3
7
100,00
1.210,00
3.000,00
3.000,00
1.000,00
1.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
7.198.121,14
5.262.531,63
8.760.573,46
8.764.420,99
2.829.775,91
2.329.775,91
0,04
Trasferimenti di capitale da altri enti del settore
pubblico
70.000,00
0,00
0,00
34.365,00
0,00
0,00
100,00
Trasferimenti di capitale da altri soggetti
30.805,72
0,00
604.390,00
827.000,00
200.000,00
200.000,00
36,83
7.299.026,86
5.263.741,63
9.367.963,46
9.628.785,99
3.030.775,91
2.530.775,91
2,78
Alienazione di beni patrimoniali
Trasferimenti di capitale dallo stato
Trasferimenti di capitale dalla provincia
TOTALE
2.2.3.2
Considerazioni e illustrazioni.
In materia di trasferimenti di capitale ci si riferisce alle assegnazioni provinciali della L.P. 9/2013 – 21/92 - 16/90 per acquisto,
risanamento di alloggi che la Comunità eroga a favore di terzi.
Inoltre l’amministrazione della Comunità trasferisce fondi a privati ai sensi della L.P. 1/93.
Sono previsti inoltre i finanziamenti provinciali per acquisti attrezzature, mobili e manutenzioni straordinarie immobili sulle diverse leggi di
settore ed il finanziamento per la realizzazione della nuova sede del corpo di polizia locale.
PAGINA N. 21
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
2.2 – ANALISI DELLE RISORSE
2.2.4 – Accensione di prestiti
2.2.4.1
ENTRATE
Esercizio
anno 2011
(accertamenti
competenza)
1
TREND STORICO
Esercizio
anno 2012
(accertamenti
competenza)
2
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
Esercizio
in corso
(previsione)
3
Previsione del
bilancio annuale
1° Anno
successivo
2° Anno
successivo
4
5
6
%
scostamento
della col. 4
rispetto alla
col. 3
7
Finanziamenti a breve termine
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Assunzioni di mutui e prestiti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Emissione di prestiti obbligazionari
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
TOTALE
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2.2.4.2
Dimostrazione sull’entità del ricorso al credito e sulle forme di indebitamento a mezzo di utilizzo di risparmio pubblico o
privato.
……………………………………………………………………………..
2.2.4.3
Dimostrazione del rispetto del tasso di delegabilità dei cespiti di entrata e valutazione sull’impatto degli oneri di
ammortamento sulle spese correnti comprese nella programmazione triennale.
……………………………………………………………………………..
2.2.4.4
Altre considerazioni e vincoli.
……………………………………………………………………………..
PAGINA N. 22
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
2.2 – ANALISI DELLE RISORSE
2.2.5 – Riscossione di crediti e anticipazioni di cassa
2.2.5.1
ENTRATE
Esercizio
anno 2011
(accertamenti
competenza)
1
TREND STORICO
Esercizio
anno 2012
(accertamenti
competenza)
2
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
Esercizio
in corso
(previsione)
3
Previsione del
bilancio annuale
1° Anno
successivo
2° Anno
successivo
4
5
6
%
scostamento
della col. 4
rispetto alla
col. 3
7
Riscossione di crediti
172.058,98
93.376,60
200.000,00
200.000,00
200.000,00
200.000,00
0,00
Anticipazioni di cassa
0,00
0,00
3.000.000,00
3.000.000,00
3.000.000,00
3.000.000,00
0,00
172.058,98
93.376,60
3.200.000,00
3.200.000,00
3.200.000,00
3.200.000,00
0,00
TOTALE
2.2.4.2
Dimostrazione del rispetto dei limiti del ricorso alla anticipazione di tesoreria.
L’indebitamento per anticipazione dei Comuni non può superare il limite dei tre dodicesimi delle entrate accertate nell’anno precedente, afferente ai primi
tre Titoli dell’entrata. L’importo della anticipazione previsto a bilancio risulta al di sotto del limite massimo normativamente consentito. Tale posta è
prevista per sopperire alle momentanee deficienze di cassa, deficienze per altro maggiormente acuite in relazione ai problemi di liquidità della P.A.T., e
dei comuni della Comunità maggiori erogatori di risorse . E’ iscritta sia in entrata che in uscita e quindi l’effetto sul bilancio complessivo è neutro, fino al
momento della sua effettiva utilizzazione.
2.2.4.3
Altre considerazioni e vincoli.
……………………………………………………………………………..
PAGINA N. 23
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
SEZIONE 3
PROGRAMMI E PROGETTI
PAGINA N. 24
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.1 CONSIDERAZIONI GENERALI E MOTIVATA DIMOSTRAZIONE
DELLE VARIAZIONI
Con i programmi di spesa della Relazione Previsionale e Programmatica l’Amministrazione delinea i
contorni della propria azione, ne definisce le motivazioni e chiarisce le finalità da perseguire in termini di
servizi da erogare, di scelte da compiere e di funzioni da svolgere.
Pertanto, ogni programma rappresenta un complesso coordinato di attività, di opere e di interventi da
realizzare in via diretta o indiretta, utilizzando risorse umane, finanziarie e strumentali.
Il protocollo di intesa in materia di finanza locale per l’anno 2013 evidenzia il tema della riorganizzazione
del comparto delle autonomie locali, e più in generale della pubblica amministrazione, per il recupero di
significative economie di gestione nel funzionamento interno degli enti del settore pubblico provinciale.
Anche per le amministrazioni locali devono essere individuate delle modalità di gestione e organizzazione
dei settori che consentano un recupero dell’efficienza e dell’efficacia, la semplificazione e lo snellimento
dei processi.
A tal fine la Giunta Provinciale ha varato il Piano di Miglioramento della Pubblica Amministrazione che
incorpora gli obiettivi della spending review.
Il nuovo assetto istituzionale attuato in seguito alla legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 riveste
un’importanza fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi in quanto, attraverso le Comunità, è
possibile riorganizzare il sistema pubblico provinciale secondo i parametri della sussidiarietà e
dell’adeguatezza, sia attraverso il decentramento della gestione di attività provinciali a dimensione locale,
sia attraverso l’affidamento alle Comunità medesime, da parte dei Comuni, della gestione di servizi per i
quali siano perseguibili economie di scala e di scopo.
Nelle pagine successive è proposta descrizione delle attività nell’ambito di ogni programma, le
motivazioni delle scelte compiute dall’amministrazione e le finalità che si intendono realizzare.
Per quanto già evidenziato nella parte iniziale, i contenuti sono stati fissati in continuazione delle attività
già programmate per il 2013.
PAGINA N. 25
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3.2 OBIETTIVI DEGLI ORGANISMI GESTIONALI DELL’ENTE
3.3 QUADRO GENERALE DEGLI IMPIEGHI PER PROGRAMMA
3.3 – QUADRO GENERALE DEGLI IMPIEGHI PER PROGRAMMA
Anno 2014
Programma n.
Spese correnti
Consolidate
1
2
3
4
5
6
Totali
Spese per investimento
Di sviluppo
Totale
4.853.742,00
2.435.000,00
11.736.283,00
11.086.280,00
3.578.500,00
62.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
353.500,00
40.500,00
9.965.985,22
308.773,00
1.860.030,91
105.000,00
5.207.242,00
2.475.500,00
21.702.268,22
11.395.053,00
5.438.530,91
167.000,00
33.751.805,00
0,00
12.633.789,13
46.385.594,13
Anno 2015
Programma n.
Spese correnti
Consolidate
1
2
3
4
5
6
Totali
Spese per investimento
Di sviluppo
Totale
4.787.742,00
2.302.800,00
9.897.183,00
10.769.900,00
3.578.500,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
134.500,00
0,00
2.999.775,91
30.500,00
0,00
0,00
4.922.242,00
2.302.800,00
12.896.958,91
10.800.400,00
3.578.500,00
0,00
31.336.125,00
0,00
3.164.775,91
34.500.900,91
Anno 2016
Programma n.
Spese correnti
Consolidate
1
2
3
4
5
6
Totali
Spese per investimento
Di sviluppo
Totale
4.787.742,00
2.302.800,00
9.897.183,00
10.768.900,00
3.578.500,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
134.500,00
0,00
2.499.775,91
30.500,00
0,00
0,00
4.922.242,00
2.302.800,00
12.396.958,91
10.799.400,00
3.578.500,00
0,00
31.335.125,00
0,00
2.664.775,91
33.999.900,91
PAGINA N. 26
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3.4 PROGRAMMA N. 1 – AMMINISTRAZIONE GENERALE, GESTIONE E
CONTROLLO
3.4.1
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
Questo programma è suddiviso in tre aree:
attività di segreteria generale, gestione del personale ed organizzazione, gestione altri servizi generali:
servizi 1, 2 e 5;
attività finanziaria e patrimoniale dell’Ente: servizio 3;
attività del settore tecnico, con esclusione delle attività di cui al programma n. 3.
Il programma attiene alla effettuazione di servizi essenziali anche a supporto agli altri servizi dell’Ente,
nonché nel coordinamento delle relative attività. Comprende l’attività propriamente di segreteria
generale, informatica, gestione personale, centralino.
ATTIVITA' DI AMMINISTRAZIONE
Responsabile di risultato: Segretario della Comunità – Vice Segretario
Alla Competenza del Presidente: Organi Istituzionali - Segreteria generale e
organizzativa - Spese generali di funzionamento - Personale
GESTIONE ECONOMICA FINANZIARIA E DI CONTROLLO
Responsabile di risultato: Responsabile Servizio Finanziario.
Assessore competente: Pedergnana Carlo
ATTIVITA' UFFICIO TECNICO
Responsabile di risultato: Responsabile Servizio Pianificazione
Paesaggio.
Assessore competente per l’urbanistica:
Malfer Mauro
Assessore competente per i lavori pubblici:
Calzà Michela
Territoriale
e
ATTIVITA’ DI SEGRETERIA GENERALE, AFFARI GENERALI, ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL
PERSONALE
L’organizzazione della Comunità è basata sul principio della separazione delle competenze, riservandosi
agli organi politici di governo l’attività di programmazione e di indirizzo, il potere di direttiva, l’attività di
controllo e di verifica. Vengono invece attribuiti alla struttura organizzativa gli atti di gestione
amministrativa, finanziaria e tecnica, nonché di organizzazione delle risorse umane e strumentali.
Compito principale è quello di garantire un continuo raccordo tra gli Organi, le risorse umane ed i settori
in cui l’ente è articolato. Conseguentemente alla attuale situazione organizzativa in essere, costituisce di
fatto attività rilevante per il Segretario, l’effettuazione di supporto trasversale e /o sostitutivo ai diversi
uffici oltre a quando direttamente di competenza, in particolare quando si verifichino “emergenze”
gestionali presso i diversi Servizi/uffici.
Nell’ambito del processo di riforma istituzionale positivamente approvato, l’avvenuta revisione della
normativa di delega, incentiva e valorizza le competenze e funzioni della Comunità anche a supporto dei
Comuni, in particolare per quei servizi che per consentire una gestione economica e funzionale richiedono
un bacino d’utenza adeguato. Ciò che la riforma intende realizzare è in sostanza l’effettivo superamento
del precedente sistema delle deleghe di competenze provinciali, il conseguente rafforzamento delle
competenze dei Comuni e delle competenze della Comunità sia dirette che a supporto. Il nuovo ente
intermedio ha quindi finalità di raccordo e di funzionale operatività sul territorio, all’interno del nuovo
sistema di regole e nel rispetto del principio di sussidiarietà ed adeguatezza dell’azione amministrativa.
La funzionale gestione richiederebbe peraltro l’attribuzione delle competenze in via complessiva ed
omogenea per ciascuna materia/centro di attività, piuttosto che per singole iniziative (con le difficoltà e
maggiore onere derivante in termini di tempo, anche per la minore esperienza/professionalità che può
essere acquisita, con le conseguenti difficoltà, nel caso di una gestione parcellizzata).
Di particolare impegno per la Segreteria generale è quindi il supporto trasversale fornito per tutto quanto
riguarda le problematiche generali riferite alla attivazione delle iniziative strategiche dell’Ente anche in
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relazione al processo di riforma istituzionale in corso ed a supporto della funzionale organizzazione
necessaria, l’attività di supporto all’Assemblea, alla Giunta, alle Commissioni, il potenziamento degli
strumenti informatici nell’ottica del miglioramento dei servizi.
Nello svolgimento degli adempimenti attinenti la gestione del personale, possono essere richiamate le
seguenti problematiche:
Orario: sulla base dell’esperienza finora maturata è stato confermato il nuovo orario di lavoro per il
personale dipendente in servizio a tempo pieno, 36 ore settimanali, come inizialmente attivata nel
secondo semestre 2005. Il nuovo modello di orario si è dimostrato positivo, con la tendenziale riduzione
delle fasce di presenza obbligatoria in coincidenza con l’orario di apertura al pubblico (8.30 – 12.00 dal
lunedì al venerdì; 14.30 – 16.00 dal lunedì al giovedì), con il corrispondente ampliamento delle fasce di
flessibilità, ed il contestuale maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione del personale per il
perseguimento delle esigenze d’ufficio.
Tale orario è finora risultato funzionale rispetto alle esigenze manifestate dai Cittadini e garantisce un
tempo complessivo di apertura che risulta adeguato.
Part-time: i part time sono stati concessi per il 1° semestre dell’anno 2014, come meglio motivato
nell’atto di indirizzo a deliberazione della Giunta n. 262 del 17.12.2013 (entro il mese di giugno p.v.
saranne effettuate le verifiche necessarie, in vista del provvedimento per il 2° semestre 2014).
Riorganizzazione: viene continuata la graduale verifica e monitoraggio delle esigenze in essere e dei
carichi di lavoro di ciascun ufficio – servizio, allo scopo di potere nel caso adeguare puntualmente le
risorse assegnate alle effettive necessità riscontrate (particolari esigenze sono state manifestate per il
servizio Urbanistica e Servizi diversi per la tutela ambientale).
E’ confermata l’esigenza di una flessibilità nell’utilizzo del personale tra i diversi uffici, in relazione alla
situazione di volta in volta riscontrata e nel rispetto delle declaratorie professionali vigenti.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
L’intera attività esplicitata nel programma è caratterizzata dalla trasversalità e della stretta connessione
con l’attività posta in essere dagli organi dell’amministrazione e dai diversi settori dell’ente.
Sarà necessario valutare e nel caso attivare le procedure/iniziative possibili per rendere più efficienti
l’organizzazione, i rapporti interorganici e di lavoro.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Le finalità sono illustrate nella descrizione del programma.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
Gli investimenti in conto capitale da attuarsi nel corso del triennio concernono principalmente il
miglioramento e lo sviluppo delle dotazioni informatiche e per la manutenzione straordinaria della sede.
3.4.3.2 EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
Con l’attività posta in essere dalla segreteria vengono erogati servizi agli organi amministrativi e
all’esterno attraverso forme di comunicazione e di pubblicizzazione.
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Segretario Generale
a 36 ore
Vice Segretario
a 36 ore
n. 2 C Evoluto
1 a 36 ore, 1 a 30 ore
n. 3 C Base
1 a 36 ore, 1 a 25 ore, 1 a 24 ore
n. 3 B evoluto
2 a 36 ore, 1 a 30 ore
n. 1 B base
a 36 ore
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Le risorse strumentali utilizzate per lo svolgimento dell’attività sono quelle in dotazione agli uffici e
comunemente riguardano personal computer con software relativi.
PAGINA N. 28
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3.4.6
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Tutta l’attività è coerente con la normativa provinciale in materia di ordinamento delle Comunità, con lo
Statuto dell’ente e con le leggi settoriali previste.
PAGINA N. 29
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
ATTIVITA’ DEL SETTORE FINANZIARIO E PATRIMONIO
3.4.1. – DESCRIZIONE
Il programma comprende l’attività connessa alla gestione finanziaria e contabile dell’Ente, con i
conseguenti adempimenti, rilevanti e complessi, nel rispetto della normativa vigente. L’attività è in
particolare diretta ad assicurare la gestione nell’ambito finanziario, tributario e del patrimonio comprese
le azioni necessarie volte alla pianificazione ed alla rendicontazione dei fatti finanziari, attraverso la
definizione degli indirizzi, il sistema del bilancio, l’implementazione della contabilità economica, oltre ai
servizi di economato e provveditorato. Ne sono parte l’attività di monitoraggio degli equilibri di bilancio
intesi in modo complessivo, l’attività di predisposizione di informazioni economiche finanziarie a supporto
delle decisioni di programmazione e di gestione, l’attività di predisposizione degli strumenti di verifica
sull’attuazione dei programmi e degli obiettivi gestionali in termini di congruenza tra risultati conseguiti e
obiettivi prefissati. Il servizio è sempre più impegnato per il monitoraggio continuo delle voci di bilancio,
proprio per mantenere una costante verifica degli equilibri di bilancio. Al servizio finanziario competono i
compiti e attività così come definiti dalla normativa in materia di ordinamento contabile, in particolare con
riferimento alle seguenti grandi aree:
Programmazione economica e finanziaria, con i seguenti obiettivi:
predisporre gli strumenti di programmazione economico-finanziaria secondo le modalità stabilite dalla
legge e con il fine di facilitarne la lettura e discussione in Assemblea della comunità. I documenti di
programmazione sono:
relazione previsionale e programmatica;
bilancio pluriennale di previsione;
bilancio annuale di previsione;
piano esecutivo di gestione.
Gestione del bilancio, con i seguenti obiettivi:
garantire una gestione finanziaria del bilancio coerente con le procedure della spesa e dell’entrata
prevista dalla normativa vigente e garantire la corretta gestione del bilancio attraverso l’espressione dei
pareri di regolarità contabile e di copertura finanziaria;
garantire inoltre la gestione delle entrate dell’ente e degli adempimenti fiscali, attraverso la corretta
tenuta della contabilità fiscale, ai fini IVA, IRAP e in qualità di sostituto d’imposta, con il costante
aggiornamento che la modifica della normativa impone;
consentire, infine, la costante valutazione dello stato complessivo degli equilibri di bilancio.
Controllo degli equilibri finanziari di bilancio e di gestione, con i seguenti obiettivi:
fornire un’analisi infra annuale sull’andamento delle entrate e delle spese al fine del controllo
dell’equilibrio finanziario del bilancio;
fornire un insieme programmato e strutturato di informazioni economico-finanziarie alla Giunta, ai
Responsabili di Servizio, finalizzate al supporto delle decisioni di programmazione e di gestione;
fornire strumenti di verifica sullo stato di attuazione dei programmi e degli obiettivi gestionali in corso
d’anno, e di valutazione, in termini d’efficacia, dell’azione amministrativa al fine di consentire la
valutazione dell’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei programmi e del piano
esecutivo di gestione, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e gli obiettivi prefissati;
fornire di conseguenza strumenti di verifica della prestazione dei responsabili dei servizi con riferimento
agli obiettivi gestionali ad essi affidati.
Rendiconti della gestione, con i seguenti obiettivi:
predisporre i documenti contabili relativi al rendiconto economico, finanziario e patrimoniale dell’ente al
fine di evidenziare i risultati di gestione relativi alla dinamica delle entrate e delle spese e agli
scostamenti rispetto alle previsioni;
garantire il supporto all’organo di revisione economico dell’ente tramite la predisposizione, la raccolta dei
vari servizi dell’ente e la successiva trasmissione della documentazione necessaria per l’esercizio delle
funzioni del revisore dei conti.
Contabilità economica:
viene gestito il sistema in essere di contabilità economica e patrimoniale (contabilità generale) per la
rilevazione dei costi e dei proventi di esercizio (conto economico) e delle variazioni delle attività e
passività patrimoniali (stato patrimoniale). Sarà da valutare, secondo le effettive necessità, l’eventuale
acquisizione di specifici programmi informatici, a supporto della successiva introduzione di un sistema di
contabilità analitica. Allo scopo risulta peraltro necessaria la presenza di adeguate risorse professionali.
Inoltre tra le attività del Servizio vanno elencate:
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
lo svolgimento delle funzioni di centro di acquisto di beni e servizi per il regolare funzionamento degli
uffici della Comunità, anche attraverso la costituzione di un magazzino economale in grado di soddisfare
le diverse richieste dei vari uffici;
la messa a disposizione di fondi per piccoli acquisti e rimborsi spese, nonché la riscossione di particolari
entrate, mediante la cassa economale;
supporto ai diversi servizi nella predisposizione dei rendiconti, preconsuntivi e fabbisogni.
la tenuta e l’aggiornamento dell’inventario dei beni mobili ed immobili dell’Ente.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Nell’ambito dei servizi finanziari l’ordinamento impone lo sviluppo e l’implementazione del sistema
contabile coerentemente con gli indirizzi da esso delineati, in particolare lo sviluppo della contabilità
economico-patrimoniale ed il controllo ed il mantenimento di tutti gli equilibri di bilancio.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Svolgere, in coerenza con il ruolo che l’ordinamento assegna al Servizio finanziario, una sempre più
incisiva funzione di presidio dell’area finanziaria, di verifica degli equilibri di bilancio e di supporto alle
strutture dell’amministrazione per la razionalizzazione della spesa ed il recupero di risorse. Implementare
l’utilizzo di tecnologie informatiche per il miglioramento ed il riordinamento dei flussi di informazioni.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
Gli investimenti da attuarsi nel corso del triennio concernono principalmente il miglioramento e lo
sviluppo delle dotazioni informatiche del settore
3.4.3.2 EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
Il programma riguarda un servizio che agisce di supporto ad altri servizi dell’ente
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
n. 1 D Base
36 ore
n. 1 C Evoluto
36 ore
n. 3 C Base
3 a 30 ore
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Le risorse strumentali utilizzate per lo svolgimento dell’attività sono quelle in dotazione agli uffici e
comunemente riguardano personal computer con software relativi.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Tutta l’attività è coerente con la normativa provinciale in materia di ordinamento delle Comunità, con lo
Statuto dell’Ente e con le leggi settoriali previste.
PAGINA N. 31
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
ATTIVITA’ DEL SERVIZIO TECNICO
3.4.1. DESCRIZIONE: PIANIFICAZIONE URBANISTICA
La relazione relativa alla pianificazione urbanistica è stata inserita nel programma 3.
COMMISSIONE ASSEMBLEARE URBANISTICA
L’Assemblea della Comunità ha adottato la deliberazione n. 23 del 04.08.2011, recante “Piano Territoriale
di Comunità” di cui all’art. 21 e segg. della L.P. 04.03.2008 n. 1 “Pianificazione urbanistica e governo del
territorio”. Con deliberazione n. 19 del 23.06.2011 è stata nominata la Commissione permanente per i
temi urbanistici.
Le riunioni della commissione per i temi urbanistici, hanno sempre confermato l’assoluta importanza che
la stessa avrà nell’accompagnare il lavoro dell’Amministrazione ed in particolare dell’ufficio di piano nel
corso dei prossimi anni. E’ stata riscontrata grande partecipazione ed interesse da parte di tutti i membri
nel corso dei vari incontri, che a vario titolo si sono espressi sugli atti e procedure inerenti l’impostazione
del processo di pianificazione territoriale e paesaggistica. I lavori della Commissione permanente per i
temi urbanistici sono supportati dal responsabile del Servizio Pianificazione.
COMMISSIONE PER LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E IL PAESAGGIO DELLA COMUNITA’.
Per quanto riguarda la Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio della Comunità
(C.P.C.), nominata il 24.11.2011, si ricorda che questa ha sede all'interno della sede della Comunità
mentre gli archivi rimangono presso la precedente sede.
Alla C.P.C. spetta il conseguimento dei seguenti obiettivi:
- esaminare pratiche ed esprimere pareri per la pianificazione e il paesaggio. Questa attività si esplicita
attraverso l'espressione di pareri obbligatori ai fini dell'adozione dei PRG, le relative varianti e
Regolamenti edilizi comunali e rilascia le autorizzazioni per gli interventi riguardanti immobili soggetti
alla tutela del paesaggio (art. 74 L.P. 1/2008). Esprime inoltre pareri obbligatori sulla qualità dei piani
attuativi e delle tipologie di intervento edilizio di particolare rilevanza sotto il profilo paesaggistico e
architettonico individuate dal PTC. I comuni inoltre possono avvalersi della C.P.C. per l'espressione di
pareri spettanti alle commissioni edilizie comunali.
- esaminare pratiche ed esprimere pareri in merito ad interventi edilizi e urbanistici nelle aree di tutela
individuate dal PUP, compresa la gestione di eventuali ricorsi.
Ai componenti della C.P.C. la Comunità corrisponde i compensi stabiliti nell'atto di nomina entro i limiti
minimi e massimi individuati dalla Giunta provinciale previa intesa con il Consiglio delle autonomie locali.
Il programma dei lavori della C.P.C. per l'anno 2014 prevede:
- la convocazione di 12-13 sedute in considerazione del numero di pratiche;
- la partecipazione del segretario della C.P.C., e del Responsabile del Servizio Pianificazione, ai corsi di
aggiornamento in materia urbanistica che la PAT istituirà nel corso del 2014 per i commissari della
C.P.C., organizzati dalla Scuola per il Governo del Territorio (STEP) della Provincia Autonoma di
Trento, dal Consorzio dei Comuni Trentini e dal Servizio Urbanistica della P.A.T..
Nel corso dell'anno 2014 verrà pubblicata, in formato digitale, la bozza del documento: “Indirizzi e criteri
di tutela paesaggistico ambientale” ovvero la revisione dei criteri definiti dal Piano Urbanistico Provinciale
(PUP) '87, adattato alla realtà locale e aggiornato nei contenuti. Tale documento verrà elaborato nel corso
del 2014 dall’Ufficio di Piano e sarà integrato secondo i criteri e con le osservazioni emerse nel corso della
stesura del documento preliminare del Piano territoriale della Comunità.
PAGINA N. 32
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4.1. DESCRIZIONE: LAVORI PUBBLICI
La Comunità dispone di limitate possibilità di intervento nell'ambito dei lavori pubblici, operando
essenzialmente nell'ambito delle funzioni trasferite dalla Provincia ed eventualmente dai Comuni della
Comunità. L’assetto organizzativo dell'Ente ha reso ogni singolo servizio direttamente competente a
seguire l'esecuzione dei lavori eventualmente rientranti nell'ambito del relativo settore.
Di conseguenza in questo contesto potranno essere svolte, come negli anni precedenti, funzioni di
supporto agli altri servizi della comunità.
3.4.2.
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Le motivazioni delle scelte e delle finalità da conseguire sono rinvenibili nella descrizione di ciascuna
attività.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
Le spese di investimento sono finalizzate alla sostituzione di beni ed attrezzature deteriorati o
tecnologicamente obsoleti e ad acquisti necessari allo svolgimento delle attività nonché alla manutenzione
straordinaria degli immobili, in particolare la trasformazione di alcuni locali interrati in archivio.
3.4.3.2 EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
Il programma riguarda servizi che agiscono di supporto ad altri servizi dell’Ente.
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
n. 1 D Base
a 36 ore
n. 2 C Evoluto
1 a 36 ore, 1 a 18 ore
n. 1 B Evoluto
In comando: a 36 ore
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
In sintonia con l’elenco delle attività ricomprese nella descrizione del programma le risorse strumentali
impiegate saranno quelle attualmente in dotazione ai servizi.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Tutta l’attività è coerente con la normativa provinciale in materia di ordinamento delle Comunità, con lo
Statuto dell’ente e con le leggi settoriali previste.
PAGINA N. 33
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 1
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
. PROVINCIA
2.124.222,00
2.091.222,00
2.091.222,00
3.386.000,00
3.134.500,00
3.134.500,00
5.510.222,00
5.225.722,00
5.225.722,00
180.520,00
180.020,00
180.020,00
180.520,00
180.020,00
180.020,00
L.P. 7/77 artt.3 e 5
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
. ALTRE ENTRATE
TOTALE (A)
Avanzo, alienazioni, da altri soggetti, canoni
aggiuntivi Lett. A), anticipazione di cassa.
PROVENTI DEI SERVIZI
Diritti segreteria, interessi, utili, rimborsi vari
personale, rimborsi vari……………………..
TOTALE (B)
QUOTE DI RISORSE GENERALI
…………………………………………………………………
…..
……………………………………………………
…
TOTALE (C)
TOTALE (A+B+C)
5.690.742,00
5.405.742,00
5.405.742,00
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 34
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 1
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
% su tot.
4.853.742,00
Totale (a+b+c)
Di sviluppo
entità (b)
93,21
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
353.500,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
6,79
5.207.242,00
11,23
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
% su tot.
4.787.742,00
Totale (a+b+c)
Di sviluppo
entità (b)
97,27
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
134.500,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
2,73
4.922.242,00
14,27
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
4.787.742,00
Totale (a+b+c)
Di sviluppo
% su tot.
97,27
entità (b)
0,00
% su tot.
0,00
entità (c)
134.500,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
2,73
4.922.242,00
14,48
PAGINA N. 35
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N. 2 – PROGRAMMA INERENTE LA PUBBLICA
ISTRUZIONE E LA CULTURA
Responsabile di risultato:
Assessore competente attività culturali:
Assessore competente istruzione:
Segretario – Vice Segretario
Pedergnana Carlo.
Michelotti Tarcisio
3.4.1 – DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
Il programma è suddiviso in due aree:
la prima delle quali riguarda il servizio 1: – “Gestione Legge Provinciale 7 agosto 2006, n. 5 “Sistema
educativo di istruzione e formazione del Trentino“
la seconda il servizio 4: – “Altri Interventi per l’istruzione e la cultura, biblioteca e musei”.
GESTIONE LEGGE PROVINCIALE 7 agosto 2006, n. 5 “DIRITTO ALLO STUDIO”
Con decreto del Presidente della Provincia Autonoma di Trento n. 231 dd. 30.12.2010 sono state
trasferite alla Comunità Alto Garda e Ledro le competenze in materia di Assistenza Scolastica previste
dalla Legge Provinciale 07.08.2006, n. 5, che in precedenza erano esercitate dal Comprensorio Alto Garda
e Ledro a titolo di delega.
Le funzioni rientranti nell'ambito del “diritto allo studio” di cui alla L.P. n. 5/2006 , possono essere
raggruppate come segue:
servizio di mensa scolastica, per favorire la frequenza alle attività formative e la partecipazione degli
studenti alle attività pomeridiane curricolari obbligatorie;
concessione di assegni di studio agli studenti residenti in provincia di Trento, per la copertura, anche
parziale, di spese scolastiche documentate;
erogazione di facilitazioni di viaggio agli studenti iscritti al secondo ciclo di istruzione e formazione,
quando impossibilitati a fruire di un servizio di trasporto pubblico per la frequenza scolastica;
altri interventi, anche di carattere assistenziale, attuati in forma autonoma dalle Comunità, che possano
risultare necessari al fine di rendere effettivo il diritto-dovere all’istruzione – formazione
Per quanto riguarda il servizio di mensa scolastica, erogato a costo agevolato, l’appalto è stato affidato, a
seguito di apposita gara ad evidenza pubblica, alla ditta RISTO 3 Società Cooperativa con sede legale in
Trento, per la durata di quattro anni scolastici (2007 – 2011) e prorogato per un biennio come consentito
dalla relativa disposizione contrattuale. Nel 2013 è stata poi deliberata ulteriore proroga di un anno, per
consentire l’indizione e l’espletamento della procedura di gara per l’affidamento pluriennale a nuovo
soggetto aggiudicatario, con decorrenza dal 01.09.2014, valutando anche l’opportunità di procedere
all’affidamento del servizio mediante finanza di progetto in luogo dell’ordinaria procedura di appalto (le
ulteriori verifiche ed approfondimenti tecnico – giuridici che è stato successivamente possibile effettuare,
consentono peraltro di rilevare fin d’ora che il ricorso alla procedura di “project financing” presenta vincoli
e difficoltà particolarmente rilevanti e complessi, di difficile gestione).
L’attuale corrispettivo ammonta ad € 4.16/pasto, oltre ad I.V.A. 4% per tutte le scuole primarie , e
secondarie di primo e di secondo grado e per il pasto serale dei convittori mentre per le scuole
professionale ammonta ad € 5,85/pasto, oltre ad I.V.A. 4%.
Per l’anno 2014 nelle n. 24 mense operative (compresa la scuola paritaria Gardascuola di Arco e la
Formazione Professionale) saranno erogati presumibilmente n. 470.000 pasti circa.
L’ultimo programma per il diritto allo studio è stato adottato con deliberazione della Giunta provinciale n.
2140 del 14.10.2011 da tenere in considerazione fino ad eventuale adozione da parte della Provincia
Autonoma di Trento di nuova regolamentazione.
L’atto di indirizzo e coordinamento approvato con deliberazione PAT n. 3051 del 18.12.2009, fino a
diversa disposizione, viene attuato dalle Comunità ora direttamente titolari delle funzioni.
Con deliberazioni della Giunta provinciale n. 250 del 15.02.2013, n. 402 del 08.03.2013 e n. 2205 del
17.10.2013 sono stati assegnati per l’anno 2013 alla nostra Comunità fondi per la gestione del diritto allo
studio per un importo complessivo pari ad € 847.758,48
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Con deliberazione della Giunta della Comunità n. 122 di data 25.06.2013 sono state adeguate le tariffe
relative al servizio mensa scolastica per l’anno scolastico 2013/2014 come di seguito rappresentato:
tariffa unica, indifferenziata per ogni ordine e grado di scuola:
•
tariffa minima: € 2,20;
•
tariffa massima: € 4,16 (costo pasto attuale € 4,12 più adeguamento ISTAT 1% relativo al mese
di maggio 2013 = € 4,16)
Quindi il corrispettivo dovuto per il servizio di mensa scolastica è stato stabilito tra il massimo di € 4,16
ed il minimo di € 2,20 a pasto, in base alla condizione economica del nucleo familiare, valutata con il
sistema ICEF provinciale ed alla riduzione in base al numero dei figli.
Nel periodo scolastico gennaio – giugno 2014 dovranno essere attentamente monitorati i costi/ricavi
derivanti, provvedendo all’adeguamento delle tariffe nel caso di un presumibile disavanzo.
Di seguito si riportano le azioni programmatiche che la Comunità intende proseguire nel corso dell’anno
2014 nei settori sopra menzionati.
SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA
Il servizio di mensa, che rappresenta dal punto di vista finanziario il settore più consistente
dell'assistenza scolastica, deve essere garantito agli studenti che frequentino attività didattiche
pomeridiane curriculari obbligatorie nel limite del monte ore annuale del percorso scolastico o formativo,
per la scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e la formazione professionale (è attuato in
alternativa al doppio servizio di trasporto).
Al servizio di mensa a costo agevolato sono quindi ammessi gli alunni delle scuole primarie e secondarie
di primo grado (Istituti Comprensivi di: Arco; Riva 1; Riva 2; Dro, Valle di Ledro e l’Istituto Gardascuola),
degli Istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (Floriani e Gardascuola), e della formazione
professionale (Enaip e Upt di Arco) che frequentano le attività didattiche pomeridiane obbligatorie nel
limite del monte ore annuale previsto per ciascun grado scolastico. Gli studenti che alloggiano fuori
famiglia possono usufruire del servizio sia per il pranzo che per il pasto serale.
In particolare la gara ha visto un importo a base d’appalto pari ad € 5.998.400,00 oltre ad I.V.A. nella
misura di legge, per 4 anni scolastici (2007 – 2011), come di seguito specificato:
mense scolastiche: importo a base d’asta € 3,80, oltre ad I.V.A..
mensa comprensoriale: importo a base d’asta € 5.80 oltre ad I.V.A..
Con deliberazione della Giunta della Comunità n. 128 del 4 agosto 2011 è stato formulato atto di indirizzo
specifico per la proroga dell’affidamento dell’appalto del servizio di refezione scolastica e gestione della
mensa della Comunità di Riva del Garda per la durata di anni due (2011-2013) e con successiva
determinazione n. 1205 del 25 agosto 2011 si è provveduto alla effettiva proroga di cui sopra approvando
anche modifiche migliorative per il servizio stesso.
Con deliberazione della giunta della Comunità n. 165 dd. 30.08.2013 è stato formulato atto di
indirizzo specifico per la proroga dell’affidamento del servizio di refezione scolastica alla ditta Risto3
Società Cooperativa con sede legale in Trento per la durata di un anno il costo del pasto per l’anno
scolastico 2013/2014 è stato adeguato per un costo di €. 4,16/pasto oltre ad I.V.A. nella misura di legge,
mentre per le scuole professionali il costo pasto sarà di 5,85/pasto oltre ad I.V.A. nella misura di legge.
Conseguentemente con determinazione n. 1071/55/SEG dd. 30.08.2013 si è disposto di prorogare alla
ditta Risto3 Società Cooperativa l’affidamento di cui trattasi per un anno (anno scolastico 2013-2014) al
fine di consentire l’indizione e l’espletamento della procedura di gara per individuare il nuovo soggetto
aggiudicatario per l’affidamento del servizio a partire dal 01.09.2014.
Con deliberazione della Giunta della Comunità n. 170 del 03.09.2013 è stato formulato atto di indirizzo
per l’attivazione del servizio di mensa scolastica a favore degli studenti frequentanti Enaip Alberghiero,
ITCG Floriani e Liceo A. Maffei convittori presso la struttura Padre Monti di Arco gestita dalla Cooperativa
Terre Comuni (il servizio è stato materialmente attivato con determinazione n. 1101 del 09.09.2013). Per
il servizio diurno/serale viene corrisposto il medesimo corrispettivo a pasto applicato alla ditta Risto 3 per
il servizio svolto in tutte le altre mense della Comunità pari ad € 4,16 (+IVA 4%).
Con deliberazione della Giunta della Comunità n. 174 del 10.09.2013 è stato formulato atto di indirizzo
per l’attivazione del servizio di mensa scolastica a favore degli studenti frequentanti la Scuola Primaria e
Secondaria Paritaria Gardascuola, che gestisce il servizio direttamente. Per il servizio diurno/serale viene
corrisposto il medesimo corrispettivo a pasto applicato alla ditta Risto 3 per il servizio svolto in tutte le
altre mense della Comunità pari ad € 4,16 ( + IVA 4%).
La gestione del servizio di mensa scolastica comporta un continuo intervento manutentivo sulle
attrezzature di cucina, sugli arredi delle sale da pranzo e sugli impianti necessari allo svolgimento
dell’attività, con la necessità di periodica sostituzione - integrazione delle attrezzature che a causa del
normale logorio d’uso si deteriorino.
PAGINA N. 37
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Dislocazione struttura Scuola
Modalità del servizio
ARCO
Via Nas, 28
Primaria “G. Segantini” Arco
Punto di cottura
Via Stazione 1
Primaria Bolognano
Punto di cottura
Via Maffei
Primaria Massone
Trasportato da Bolognano
Via Fossa 8
Primaria Romarzollo
Punto di cottura
Loc. Prabi
Secondaria di I grado “Nicolò d’Arco”
Trasportato da Arco G.Segantini
Via 24 Maggio
Gardascuola
Punto di cottura
Via Gazzoletti, 10
Formazione Professionale (ENAIP e UPT)
Punto di cottura
Piazza Repubblica
Primaria di Dro
Trasportato da Dro Secondaria
Piazza Mercato
Primaria di Pietramurata
Punto di cottura
Via S. Antonio
Secondaria di I grado “Nuova Europa” Dro
Punto di cottura
Via G. Marconi 2
Primaria Enguiso
Trasportato da Molina
Via Roma
Primaria di Molina
Punto di cottura
Piazza Battisti
Primaria di Tiarno di Sopra
Punto di cottura
Via Falcone e
Borsellino, 2
Secondaria di I grado “G.Garibaldi” di Trasportato da Molina
Bezzecca.
DRO
LEDRO
NAGO-TORBOLE
Via De Bonetti
Primaria di Nago
Trasportato da “N. Pernici”
Via Matteotti
Edificio comunale ex Colonia Pavese
Trasportato da “N. Pernici”
Via Guella
Primaria “N. Pernici”
Punto di cottura
L.go Caduti delle Foibe
Primaria Rione Degasperi
Trasportato da “N. Pernici”
Via S. Alessandro, 11
Primaria S. Alessandro
Trasportato da Bolognano
Piazza della Chiesa, 12
Primaria Varone
Punto di cottura
Via Martini, 32
Secondaria di I grado “S. Sighele”
Trasportato da Varone
Via D. Chiesa
Secondaria di I grado “D.Chiesa”
c/o mensa “N. Pernici”
Primaria di Tenno
Punto cottura
RIVA DEL GARDA
TENNO
Via Roma
MENSA DELLA COMUNITA’
Viale dei Tigli
Secondaria di II grado “G.Floriani” Riva d/G
Punto cottura
PAGINA N. 38
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
ASSEGNI DI STUDIO – FACILITAZIONI DI VIAGGIO
In funzione del merito scolastico e della situazione economico – patrimoniale della famiglia richiedente,
saranno erogati gli assegni di studio agli studenti iscritti presso le Istituzioni scolastiche del sistema
educativo provinciale nonché presso istituzioni scolastiche, anche paritarie, e istituzioni formative con
sede fuori provincia per la frequenza di percorsi di istruzione e formazione non presenti sul territorio
provinciale (i criteri di assegnazione sono stati stabiliti con deliberazione della Giunta della Comunità n.
223 del 29.10.2013).
Con medesima deliberazione n. 223/2013 è stato previsto anche che le facilitazioni di viaggio possono
essere concesse agli studenti iscritti al secondo ciclo di istruzione e formazione, che non possano fruire di
un servizio di trasporto pubblico ai fini della frequenza scolastica.
ALTRI INTERVENTI
Possono esservi comprese eventuali ulteriori iniziative, non strettamente riferibili alle aree di intervento
fin qui specificate, ma tuttavia volti a perseguire gli obiettivi previsti dall'articolo 70 della legge
provinciale 07.08.2006, n. 5.
Dette iniziative possono eventuale trovare copertura nell'ambito delle economie e delle risorse a
disposizione per gli altri settori di intervento.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Le motivazioni delle scelte sono rinvenibili nella descrizione di ciascuna attività.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Obiettivo dell’Ente per l’anno 2014 sarà quello di mantenere e possibilmente migliorare l’efficienza e la
qualità del servizio, ponendo particolare attenzione ai contenuti e prescrizioni tecnico - qualitative
contenute in appalto, anche disponendo le opportune verifiche necessarie, con accessi diretti alle mense e
con gli opportuni contatti e verifiche con le Commissioni mensa appositamente istituite e nominate dal
Presidente del consiglio di Istituto. La Commissione mensa è unica ed indistinta per tutti i plessi ed è
composta da genitori ed insegnanti, con il compito di verificare, monitorare e proporre eventuali iniziative
gestionali o in miglioramento.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
Gli investimenti da attuarsi concernono il miglioramento e lo sviluppo delle attrezzature relative alle
mense scolastiche.
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
n. 1 C Evoluto
a 18 ore
n. 1 C Base
a 24 ore
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Le risorse strumentali utilizzate per lo svolgimento dell’attività sono quelle in dotazione agli uffici e
comunemente riguardano personal computer con software relativi e le attrezzature delle mense
scolastiche per l’attività di mensa.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Tutta l’attività è coerente con la normativa provinciale in materia di diritto allo studio, ordinamento della
Comunità e con lo Statuto dell’ente.
PAGINA N. 39
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
ALTRI INTERVENTI PER L’ISTRUZIONE E LA CULTURA, BIBLIOTECHE E MUSEI
3.4.1
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
L’art. 30 “Ulteriori competenze” dello statuto vigente stabilisce che “La Comunità, per promuovere lo
sviluppo culturale, sociale ed economico della popolazione, ha facoltà di intervenire nelle materie di
competenza, con benefici economici, sussidi o contributi”.
Nel rispetto della normativa vigente la Comunità può attivare iniziative ed attività dirette a favorire la
crescita civile ed economico-sociale delle popolazioni, a rafforzarne l’unità, il senso di appartenenza e la
partecipazione.
In tale ambito trova spazio la gestione diretta da parte della Comunità di iniziative diverse, utilizzando
mezzi propri di bilancio. Tra queste vengono proposte le seguenti.
“GIOCHI DELLA COMUNITA”
Si è ritenuto opportuno riconfermare anche per l’anno 2014 la manifestazione sportivo – formativa
denominata “Giochi della Comunità”.
Su invito della Comunità le scuole secondarie di primo grado del nostro territorio hanno sempre aderito al
programma per l’organizzazione del Torneo Sportivo denominato “Giochi della Comunità”, costituito da
gare di corsa campestre e di atletica leggera. Nelle precedenti edizioni si sono ottenuti risultati positivi,
sia per quanto riguarda l’incentivazione della pratica delle attività sportive tra i giovani e nel mondo della
scuola, sia nell’ottica di creare un’occasione di incontro tra gli alunni dei diversi Comuni del territorio, con
un alto numero di partecipanti. Si mira in questo modo a favorire una migliore conoscenza reciproca e per
una disponibilità di relazione, con l’intento di meglio amalgamare e fare tra loro conoscere i giovani
appartenenti alle diverse realtà del territorio.
Per l’anno 2014 è in fase di valutazione di effettuare la corsa campestre in concomitanza della
manifestazione “Vivicittà” che si svolgerà nel mese di aprile a Riva del Garda.
In concomitanza con l’indizione del torneo sportivo viene riproposto il concorso denominato “Il tuo logo
per i Giochi 2014 della Comunità Alto Garda e Ledro”, volto ad affiancare al linguaggio del movimento e
del gesto atletico il linguaggio dell’immagine per diffondere in modo più ampio l’identità territoriale. Il
concorso è occasione per gli alunni delle scuole secondarie di primo grado della Comunità di cimentarsi
nel compito concreto di ideare il “logo” o simbolo dell’iniziativa, poi da riprodurre e stampare in serigrafia
sulle magliette ufficiali dei Giochi della Comunità che saranno distribuite ai partecipanti. I tre migliori
elaborati sono premiati con contributi da utilizzare per l’organizzazione di iniziative scolastiche ed a
sostegno della relativa attività didattica.
PROGETTO SUMMERJOBS
Con la deliberazione della Giunta della Comunità n. 92 del 22.05.2013 è stato approvato il progetto
“Giovani nella Comunità” che per l’anno 2013 ha visto coinvolti n. 47 partecipanti che hanno svolto il
tirocinio nei sette Comuni del territorio nonché presso la sede della Comunità.
E’ intenzione riproporre il progetto anche per l’anno 2014 con diverse modalità che prevedono tra l’altro
l’utilizzo dei voucher INPS.
INIZIATIVE VARIE RELATIVE ALL’ISTRUZIONE
Si prevede di realizzare attraverso l’organizzazione diretta o assieme ad altri soggetti manifestazioni e/o
iniziative inerenti l’istruzione.
SERVIZI RELATIVI ALLE MANIFESTAZIONI CULTURALI, TURISTICHE E SPORTIVE.
Si prevede di realizzare attraverso l’organizzazione diretta o assieme ad altri soggetti manifestazioni nei
diversi ambiti di interesse, con lo scopo di promuovere lo sviluppo culturale, sociale ed economico della
popolazione.
La linea d’azione comporta lo stimolo, il sostegno ed il coordinamento delle associazioni e degli altri
soggetti che svolgono attività allo scopo di favorire l’aggregazione socio-culturale dei cittadini.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Le scelte saranno finalizzate a consolidare il rapporto tra la Comunità e il territorio, a migliorare la
comunicazione inerente i vari servizi offerti realizzando il maggior coordinamento possibile di tutte le
iniziative in modo da conseguire l’utilizzo ottimale delle risorse e rendere più efficace l’azione dei vari
soggetti che operano in tale settore.
PAGINA N. 40
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
3.4.3
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
3.4.3.1 INVESTIMENTO
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
PAGINA N. 41
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 2
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
847.759,00
. PROVINCIA
847.759,00
847.759,00
L.P. 5/2006 -
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
180.200,00
. ALTRE ENTRATE
Avanzo amministrazione , alienazioni
1.027.959,00
847.759,00
847.759,00
1.389.941,00
1.387.441,00
1.387.441,00
1.389.941,00
1.387.441,00
1.387.441,00
57.600,00
67.600,00
67.600,00
TOTALE (C)
57.600,00
67.600,00
67.600,00
TOTALE (A+B+C)
2.475.500,00
2.302.800,00
2.302.800,00
TOTALE (A)
PROVENTI DEI SERVIZI
Rimborsi vari, concorso servizio mensa, rimborso
I.V.A., rimborsi vari personale...………………………..
TOTALE (B)
QUOTE DI RISORSE GENERALI
L.P. 7/77 art. 3 per personale e
per altri servizi per l'istruzione…………………………..
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 42
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 2
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
2.435.000,00
entità (b)
98,36
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
40.500,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
1,64
2.475.500,00
5,34
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
2.302.800,00
Di sviluppo
% su tot.
entità (b)
100,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
2.302.800,00
6,67
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
2.302.800,00
% su tot.
100,00
Di sviluppo
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
2.302.800,00
6,77
PAGINA N. 43
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N. 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL
TERRITORIO E DELLA TUTELA AMBIENTALE
3.1. - PROGETTO "SPIAGGE SICURE"
Responsabile di risultato:
Assessore competente:
3.4.1
Vice Segretario
De Guelmi Alessandro
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
L'annegamento è un fenomeno grave, che colpisce in modo particolare l'immaginario collettivo anche
perché viene generalmente associato a momenti di svago e ricreazione, tipici delle ferie estive, e nel
mondo è la 3° causa di morte accidentale, dopo gli incidenti stradali e le cadute. In Italia causa ogni anno
circa 380-390 decessi e 440-450 ricoveri, il tutto dovuto all’imperizia e sottovalutazione del pericolo,
come principale causa di annegamento, associato spesso a malori improvvisi.
Sulla base di questi dati la Comunità Alto Garda e Ledro ha ritenuto indispensabile ribadire
l’istituzione del Servizio Spiagge Sicure e crediamo che l’esperienza maturata e le strategie adottate nei
passati 23 anni, abbia permesso anno per anno, appalto per appalto, di proporre all’utente/bagnante un
servizio di buon livello che si estrinseca secondo i seguenti obiettivi fondamentali:
offrire un servizio capillare di prevenzione degli incidenti sui laghi;
garantire un funzionale collegamento radiofonico con il servizio 118, Vigili del Fuoco, Carabinieri,
Polizia, Polizia Locale e Guardia Costiera;
proporre delle forme di sensibilizzazione all’uso dell’elemento acqua con:
•
dimostrazioni attivate presso i punti di salvataggio più frequentati per le prime nozioni
sull’intervento di pronto soccorso;
•
visibilità nei siti internet di tutti gli enti pubblici e associazioni alberghiero - turistiche in
genere.
Il “Progetto Spiagge Sicure” è stato attivato per la prima volta con deliberazione della Giunta
Comprensoriale n. 632 del 19.06.1991.
Negli anni successivi i contenuti, dopo numerose consultazioni e accordi con le amministrazioni
comunali, sono stati progressivamente migliorati, anche con l’aumento del numero degli assistenti
bagnanti e della durata del servizio, che per il triennio 2013-2015 (riferimento del. Giunta Comunità n. 48
del 19.03.2013), prevede n. 9 postazioni sul Lago di Garda (oltre a n. 2 gommoni), n. 4 sul Lago di Ledro
e n. 2 sul Lago di Tenno. L’operatività sul Lago di Garda viene anche supportata ed integrata dal natante
adibito a salvataggio la cui proprietà è stata a suo tempo trasferita dal Comprensorio al Comune di Riva
del Garda, il quale l’ha a sua volta assegnato al proprio Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari.
Un’ulteriore qualificazione si è concretizzata in sede di gara d’appalto in quanto la ditta vincitrice ha
offerto, per i mesi di luglio e agosto, di posizionare dei propri ulteriori assistenti bagnanti nelle seguenti
postazioni: piscine galleggianti di Spiaggia dei Pini e Sabbioni a Riva del Garda e presso la spiaggia Besta
(loc. Molina di Ledro) sul Lago di Ledro.
La localizzazione dei "punti di salvataggio" è attualmente la seguente (usualmente in
corrispondenza con le spiagge dei laghi con maggior carico antropico):
PAGINA N. 44
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
LAGO DI LEDRO
LAGO DI GARDA
Molina di Ledro
Comune di Riva del Garda
Spiaggia
Spiaggia
Spiaggia
Spiaggia
Spiaggia
Spiaggia Besta;
Spiaggia Pur;
Miralago;
Sabbioni;
Du Lac;
dei Pini – ovest;
dei Pini – est;
Pieve di Ledro
Lido di Mezzolago;
Lido di Pieve;
Comune di Nago-Torbole
Spiaggia
Spiaggia
Spiaggia
Spiaggia
Baia Azzurra ;
Villa Cian;
Colonia Pavese;
Conca d’Oro;
LAGO DI TENNO
Comune di Tenno
Spiaggia Isola - est;
Spiaggia Isola – ovest;
Postazioni mobili
2 Postazioni con natante a motore;
Quale forma di sensibilizzazione rimane in funzione il link sul ns. sito web (attualmente
www.comprensorioc9.tn.it/Tecnico/VacFelici.asp ) dedicato al “Manuale delle vacanze felici”, tradotto in
lingua tedesca, inglese e spagnola, ed inoltre si sta valutando la ristampa del manuale che verrà
distribuito a tutti gli alunni delle scuole primarie e secondarie della ns. Comunità
L’impostazione generale viene confermata anche per la stagione estiva 2014.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Finalità del progetto Spiagge Sicure è la realizzazione di un sistema di prevenzione e protezione degli
utenti della risorsa laghi sul nostro territorio. L’afflusso della popolazione locale e di turisti determina un
potenziale elevato rischio di incidenti che può e deve essere limitato. La vita umana ha un valore che non
può essere monetizzato e, pertanto, è sempre più necessario garantire alla nostra popolazione e di
riflesso anche ai turisti, un sistema di salvataggio che permetta di intervenire tempestivamente al
momento del bisogno.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
E’ da evidenziare che, come per il passato, non si prevedono ulteriori investimenti in conto capitale in
quanto le attrezzature saranno messe a disposizione dalla ditta appaltatrice.
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
n. 1 C Evoluto a 36 ore settimanali
sulla base delle effettive necessità.
3.4.5
Impegno orario parziale per servizio spiagge sicure, connesso alla
formulazione delle proposte, dei consuntivi di spesa, ai contatti con
le Amministrazioni Comunali per eventuali richieste di modifica ed
integrazione e al controllo del servizio nei periodi di espletamento
dello stesso. Contatti con il servizio bacini montani della PAT,
Commissione Tutela Paesaggio e uffici tecnici comunali per le
autorizzazioni alla posa delle torrette d’avvistamento.
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Non sono previsti particolari risorse strumentali da utilizzare in quanto sono quelle normalmente in
dotazione all'Amministrazione.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Tutta l’attività è coerente con la normativa provinciale in materia di ordinamento della Comunità, con lo
Statuto dell’ente e con le leggi settoriali previste.
PAGINA N. 45
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RIEPILOGO RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 3 - SPIAGGE SICURE
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
-
. PROVINCIA
-
-
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
. ALTRE ENTRATE
TOTALE (A)
282.100,00
260.000,00
260.000,00
282.100,00
260.000,00
260.000,00
PROVENTI DEI SERVIZI
TOTALE (B)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
QUOTE DI RISORSE GENERALI
TOTALE (C)
TOTALE (A+B+C)
282.100,00
260.000,00
260.000,00
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 46
Avanzo, concorso Comuni
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 3 - SPIAGGE SICURE
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
282.100,00
entità (b)
100,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
282.100,00
0,61
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
260.000,00
entità (b)
100,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
260.000,00
0,75
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
260.000,00
Di sviluppo
% su tot.
100,00
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
260.000,00
0,76
PAGINA N. 47
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N. 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL
TERRITORIO E DELLA TUTELA AMBIENTALE
3.2. - SERVIZIO “DIFESA DEL SUOLO ED ASSETTO IDROGEOLOGICO E FORESTAZIONE”
Responsabile di
Responsabile
Responsabile di
Responsabile
risultato per le competenze assegnate:
Servizio Pianificazione Territoriale e Paesaggio
risultato per le competenze assegnate:
Servizi diversi per la tutela Ambientale e la Gestione del Territorio.
Assessore competente:
Assessore competente:
De Guelmi Alessandro
Calzà Michela
Solamente attraverso la conoscenza dei valori naturalistici, culturali ed economici del nostro ambiente ed
il conseguente apprezzamento degli stessi si può provare a creare un cittadino ed un amministratore
capace di viverli, gestirli ed amministrarli, tendendo al miglior equilibrio tra conservazione e
valorizzazione.
L’approfondimento dei caratteri e dei valori paesaggistici del territorio è uno degli elementi cardine del
piano territoriale della Comunità, nell’ottica di perseguire un effettivo sviluppo equilibrato e duraturo.
PARCO FLUVIALE DELLA SARCA.
3.4.1
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto del Parco fluviale della Sarca – Basso corso si è sviluppato a partire dal 2009, su iniziativa del
Consorzio BIM del Sarca e delle amministrazioni comunali di Arco, Riva del Garda, Nago-Torbole e Dro,
con la collaborazione del Servizio Bacini Montani della PAT, con l’obiettivo generale di definire una
proposta progettuale relativamente agli ambiti fluviali del Sarca, allo scopo di mettere in rete le zone di
maggior pregio ambientale.
La prima fase del progetto risale al periodo 2009-2010 e si è conclusa con l’approvazione del “Master
Plan” del parco fluviale, che descrive lo scenario generale e individua gli obiettivi, le strategie e le azioni
progettuali.
La seconda fase, svoltasi nel 2011, si è caratterizzata per la progettazione esecutiva di alcuni interventi
prioritari, da parte degli Enti sopra richiamati, e con l’attuazione del primo Manifesto delle iniziative
coordinate dal parco fluviale.
La terza fase avviata nel 2011, si è conclusa nel 2012 con la firma dell’Accordo di programma in data 28
settembre. Nel 2013 gli interventi previsti dal Piano hanno interessato, a livello progettuale, la definizione
degli accessi alle aree protette e dei portali informativi. Nel corso del 2014 è prevista la realizzazione dei
progetti 2013 e l’elaborazione di nuovi interventi: eliminazione dei sedimenti alla foce, riqualificazione
spondale alla Molletta, ripristino ambientale a Malapreda e riqualificazione fluviale in loc. Ponte Maso.
Infine, nell’impegno dell’annuale attività, possono essere ricomprese quelle azioni mirate a rendere
sinergico il collegamento funzionale fra il Parco fluviale Basso e quello Medio-Alto del fiume.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
I progetti di riqualificazione fluviale contribuiscono ad attenuare l’impatto a seguito delle attività
antropiche sugli ambienti acquatici in senso lato: tutte le nuove e specifiche conoscenze sulle concause
che hanno portato alla perdita di valore (idrico, ecologico, identitario, culturale, economico, ecc.)
permettono di recuperare le funzioni eco-sistemiche del fiume, valorizzando sia le relazioni con le zone
agricole ed urbanizzate che migliorando il paesaggio, l’ambiente e la fruizione dei luoghi.
Trova, altresì motivo di soddisfazione, il riuscito tentativo di coinvolgimento di nuove “figure” nella
realizzazione del primo corso di formazione ed aggiornamento professionale, promosso dal BIM e FEM,
sulla gestione responsabile e sostenibile della vegetazione ripariale, che vedrà a partire dal 2014, un
primo diretto coinvolgimento, nella gestione degli alvei, degli agricoltori della zona che vi hanno
partecipato.
PAGINA N. 48
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
3.4.3
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
FINALITÀ DA CONSEGUIRE
Le iniziative vengono attivate nel rispetto di quanto previsto dall’Accordo di programma sottoscritto in
data 28.09.2012. Il processo partecipativo attivato fin dall’inizio si concretizzerà anche per il corrente
anno nella scelta di proseguire il progetto pluriennale Turismo/Natura (TUNA) promosso dalla PAT e TSM
e di continuare l’attività di sensibilizzazione assieme alla Rete di Educazione Ambientale e ai ragazzi delle
scuole medie della Comunità, la realizzazione delle attrezzature e della cartellonistica delle progettate
“Porte del Parco”, la messa a punto di percorsi e sentieri di visita, la programmazione di interventi di
pulizia e rimozione dei rifiuti tramite operatori, ecc.
Gli imprenditori agricoli che hanno completato il corso di formazione sopra richiamato, potranno attuare
con le competenze maturate la futura gestione attiva della vegetazione perifluviale, con una specifica
attenzione al controllo di quella alloctona ed invasiva, non solo arborea (Ailanto, Robinia, Acero negundo,
ecc.) ma anche arbustiva. Contemporaneamente si potranno acquisire delle informazioni aggiornate e
pratiche sul comportamento delle acque del fiume lungo il suo corso che, per il differente comportamento
delle stesse, portano a diversificare gli ambienti umidi ricchi d’interesse (habitat e specie di zone
prevalentemente lentiche e secondariamente lotiche).
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
A supporto del Responsabile del Servizio, opera presso la Comunità in posizione di comando dalla PAT un
funzionario laureato ad indirizzo agronomico-forestale-ambientale che provvede anche alle attività
necessarie di coordinamento.
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Non sono previsti particolari risorse strumentali da utilizzare in quanto sono quelle normalmente in
dotazione all'Amministrazione.
3.4.6
INVESTIMENTO
Le risorse finanziarie da utilizzare provengono dai Canoni aggiuntivi devoluti alla Comunità da parte dell’
A.P.E., l’Agenzia Provinciale per l’Energia, ai sensi della D.G.P. n. 2113/2011 e risultano già impegnate
nell’esercizio finanziario 2013.
PROGETTO BIKE SHARING – MOBILITA’ SOSTENIBILE
Il progetto prevede l’attivazione di un sistema di bike sharing aperto di “terza generazione”, basato su
una dotazione infrastrutturale costituita da una rete di punti di ricarica e di prelievo/rilascio inseriti in un
sistema globale di gestione informatizzata delle operazione di ricarica/deposito e prelievo delle biciclette
alle quali sarà affiancato l’implementazione informatica del servizio e l’acquisto di biciclette di tipo
tradizionale.
Con deliberazione n. 2135 di data 11.10.2013 la Giunta Provinciale ha approvato l’accordo di programma
per la concessione alla Comunità dei fondi necessari alla realizzazione del progetto rientrante nel Fondo
per lo Sviluppo Sostenibile dell’Ambiente, per un importo di euro 152.000,00 su una spesa
complessivamente stimata in euro 160.000,00.
PAGINA N. 49
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 4 - SERVIZIO 1 VIABILITA' LOCALE - SERVIZIO 2 DIFESA DEL SUOLO
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
0,00
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
160.000,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
100,00
160.000,00
0,34
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
0,00
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
0,00
0,00
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
0,00
Di sviluppo
% su tot.
0,00
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
0,00
0,00
PAGINA N. 50
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N° 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL
TERRITORIO E DELLA TUTELA AMBIENTALE
3.3. - SERVIZI DIVERSI PER LA TUTELA AMBIENTALE E GESTIONE DEL TERRITORIO.
PROGETTO PER LA RACCOLTA, TRASPORTO E SMALTIMENTO R.S.U.
Responsabile di risultato: Responsabile Servizi diversi per la tutela Ambientale e
la Gestione del Territorio.
Assessore competente:
Calzà Michela.
3.4.1
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
Con deliberazione dell’Assemblea comprensoriale n. 08 di data 26.11.2007 era stato a suo tempo
approvato il “Progetto di riorganizzazione del servizio di gestione della raccolta differenziata dei rifiuti”,
che prevedeva una raccolta dei rifiuti urbani sostanzialmente basata sulla installazione di nuovi
contenitori seminterrati/interrati destinati in prevalenza alla raccolta del secco residuo prodotto dalle
utenze domestiche, con sistema di chiusura e di identificazione dell’utenza, mantenendo invece inalterata
la raccolta effettuata con i contenitori stradali (campane o cassonetti) già in dotazione per le altre frazioni
di rifiuti (organico, carta, imballaggi in plastica/vetro/lattine).
La nuova Amministrazione della Comunità, subentrata all’inizio dell’anno 2011, al fine di raggiungere
gli obiettivi richiesti in termini di standardizzazione e di resa della raccolta differenziata così come imposti
dalla normativa nazionale e, a livello provinciale, dal “Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di
Smaltimento dei Rifiuti”, ha ritenuto necessario individuare un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti urbani
con nuove e più razionali modalità di gestione, anche a modifica dei contenuti del precedente progetto
approvato con deliberazione dell’Assemblea n. 08/2007.
E’ stato pertanto conferito incarico all’Università degli Studi di Trento – Facoltà di Ingegneria, per la
redazione di uno studio di fattibilità finalizzato ad individuare degli scenari di raccolta per il futuro
sviluppo del servizio, tali da rispondere alle nuove esigenze gestionali e di efficienza richieste.
Conseguentemente alla presentazione di tale studio, si è inoltre affidato ulteriore incarico per lo
svolgimento di un’analisi economica di dettaglio relativa agli scenari di raccolta differenziata dei RSU
prospettati dall’Università.
Il “Progetto di ottimizzazione della gestione raccolta rifiuti nella Comunità Alto Garda e Ledro”
conseguentemente risultante, comprensivo dei risultati dello studio redatto dall’Università degli Studi di
Trento e della relativa valutazione economica degli scenari di raccolta, è stato discusso e condiviso da
tutte le Amministrazioni comunali ed approvato dalla Conferenza dei Sindaci.
Il progetto individua un sistema di gestione dei rifiuti omogeneo sul territorio, efficiente ed
economicamente sostenibile, con una raccolta di tipo “misto”, stradale con isole ecologiche composte da
campane semi-interrate destinate alle sole zone di centro storico/ad alta densità abitativa, e domiciliare,
con raccolta porta a porta integrale per tutte e cinque le frazioni del rifiuto (carta/cartone, imballaggi
leggeri, imballaggi in vetro, organico e secco-residuo), in tutte le altre zone. La proposta del nuovo
sistema di gestione associato allo scenario di raccolta finale da tutti condiviso, è stata quindi
integralmente approvata unitamente alle relative linee guida e valutazione economica, dall’Assemblea
della Comunità con deliberazione n. 16 di data 20.08.2012 (per come si è operato nel periodo precedente
e per le relative valutazioni che sono state effettuate, si richiama la deliberazione della Assemblea della
Comunità n. 16 di data 23.06.2011).
Alla luce delle indicazioni dello studio universitario elaborate sulla base delle linee guida e degli obiettivi
richiesti dal Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti, tra cui in particolare
l’aumento della resa della raccolta differenziata, la riduzione del rifiuto residuo procapite e la
standardizzazione del sistema di raccolta con separazione degli imballaggi leggeri e del vetro
monomateriale, il nuovo progetto di riorganizzazione del sistema di raccolta RSU prevede, a variazione di
quanto stabilito dal progetto del 2007, la predisposizione di isole ecologiche provviste di campane semi
interrate per tutte e cinque le frazioni del rifiuto (carta, imballaggi leggeri, vetro, organico e residuo),
ciascuna dotata di sistema di chiusura e identificazione dell’utenza, al fine di limitare i conferimenti non
corretti e incontrollati spesso legati all’accesso delle utenze non domestiche, anche in funzione
PAGINA N. 51
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
dell’eventuale applicazione della tariffa puntuale, come previsto dalla Giunta Provinciale con deliberazione
n. 2972/2005, legata alla rilevazione dell’effettiva produzione di rifiuti da parte di ogni utenza.
A seguito dei plurimi incontri che sono stati effettuati con i Comuni, in alcuni casi anche in seduta
apposita dei Consigli comunali, oltre che in confronto nella “Conferenza dei Sindaci”, il progetto è stato
condiviso da tutti i 7 Comuni dell’Alto Garda e Ledro, ed elaborato nella sua stesura finale sulla base delle
indicazioni emerse dal confronto con le varie Amministrazioni comunali, anche per quanto riguarda la
localizzazione definitiva delle isole ecologiche e la messa in opera delle campane semi interrate.
Nel corso dell’anno 2013 è stato quindi redatto il progetto esecutivo, che segue lo studio di fattibilità
dell’Università degli Studi di Trento, finalizzato al dimensionamento di dettaglio del nuovo servizio,
attraverso la definizione delle principali variabili operative, con particolare riferimento alle attrezzature da
fornire alle diverse tipologie di utenze, alle frequenze e modalità di raccolta delle diverse frazioni
merceologiche ed ai relativi costi derivanti.
Gli esiti del progetto esecutivo così definito e concluso nel mese di agosto 2013, sono stati infine
ulteriormente condivisi ed approvati dalla Conferenza dei Sindaci in data 20.12.2013 e la proposta di
progetto di riorganizzazione è stato trasmesso alla Provincia di Trento per l’approvazione ai sensi della
L.P. 14 aprile 1998, n. 5 e s.m.
La fornitura delle campane semi interrate è stata affidata alla Ditta K.G.N. s.r.l. con contratto Rep. atti
pubblici n. 11/2014 di data 21.01.2014, per un numero complessivo di 140 campane suddivise nelle
cinque tipologie di rifiuto, come definito a seguito di confronto con le amministrazioni comunali.
L’implementazione del nuovo sistema di raccolta verrà effettuata entro la fine dell’anno 2014 (per le
campane interrate sarà provveduto entro il 1° semestre 2014), con la messa a regime definitivo entro la
prima parte dell’anno 2015.
Le scelte operate nel corso degli ultimi anni hanno comunque permesso una costante e graduale
progressione della raccolta differenziata che allo stato attuale è pari al 59,37% (periodo gennaio –
ottobre 2013), con punto nei mesi di minore affluenza turistica che hanno superato il 62%.
A seguito dello svolgimento della nuova gara di appalto, la cui gestione è stata affidata all’Agenzia per gli
Appalti e Contratti della Provincia di Trento, per l’affidamento del “Servizio integrato di raccolta, trasporto
dei rifiuti urbani ed assimilati, raccolte differenziate, servizi accessori e di gestione della discarica della
Maza di Arco” con il criterio di aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa, è risultato
aggiudicatario il Raggruppamento temporaneo di imprese tra la Ditta Sogap s.r.l. e la Cooperativa di
Produzione e Lavoro Tiarno di Sopra Soc. Coop., che ha offerto un ribasso del 17,220% sull’importo a
base di gara.
Con contratto Rep. atti pubblici n. 8/2013 di data 30.09.2013, il servizio è stato affidato, per un importo
netto complessivo di euro 7.369.529,32 oltre ad IVA, per il periodo 01.10.2013-31.03.2015, con
possibilità di proroga per un massimo di 12 mesi.
Il sistema di raccolta, previsto da tale appalto, mantiene in gran parte inalterate le attuali modalità di
raccolta e gestione dei rifiuti.
DISCARICA della MAZA in Arco
La Comunità Alto Garda e Ledro, come stabilito dal T.U.L.P. in materia di Tutela dell’Ambiente dagli
inquinamenti, provvedeva alla gestione della discarica della Maza di Arco per il servizio di smaltimento dei
rifiuti solidi urbani provenienti dal servizio di raccolta RSU, nonché dei rifiuti speciali assimilabili agli
urbani (RSA) conferiti direttamente dalle ditte produttrici, sulla base dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale di data 09.11.2006 prot. n. 1732/06-S304 e successive integrazioni e modificazioni.
Secondo quanto disposto dall’articolo 102 quinquies del decreto del Presidente della Giunta provinciale 26
gennaio 1987, n. 1-41/Leg, come modificato con la L.P. 27.12.2012 n. 25 - legge finanziaria provinciale
2013 “a decorrere dal 1 gennaio 2014 la competenza relativa alla gestione delle discariche per rifiuti
urbani disciplinate dall'articolo 70, comma 1, nonché alla loro gestione in fase post-operativa, spetta alla
Provincia, che subentra alle Comunità e al Comune di Trento in tutti i rapporti attivi e passivi in corso”.
Pertanto da tale data la gestione della discarica della Maza, non compete più alla Comunità Alto Garda e
Ledro ma direttamente alla Provincia di Trento.
Con determinazione n. 2815 del 30.12.2013 la Giunta Provinciale ha approvato, con decorrenza
01.01.2014, le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti urbani presso le discariche della Provincia, che per
quanto attiene i conferimenti relativi al territorio della Comunità Alto Garda e Ledro è stabilito in € 178,01
oltre ad IVA, comprensivi, oltre che dei costi di gestione, anche del tributo speciale per il conferimento
dei rifiuti in discarica, del contributo di localizzazione e della quota di ammortamento discariche.
La PAT, non disponendo di proprio personale, ha richiesto alla Comunità di aderire alla attivazione di
apposito “Service”, per l’effettuazione dei controlli e della vigilanza della discarica, i cui risultati vengono
comunicati direttamente al funzionario provinciale individuato dalla PAT quale responsabile. La Giunta
della Comunità ha approvato lo schema di convenzione concernente tale attività per l’anno 2014, come
da deliberazione n. 280 di data 30.12.2013 ed attualmente in corso di sottoscrizione.
PAGINA N. 52
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
INTERVENTI PREVISTI PER IL 2014
La spesa per l’esercizio 2014 inserita nei piani finanziari del servizio rsu, è stata prevista utilizzando i
quantitativi di rifiuti rilevati nel 2013 ai quali sono stati applicati i prezzi unitari previsti nel nuovo appalto
affidato con il contratto n. 8/2013.
A fronte dell’impossibilità di attivare immediatamente nuove e sostanziali modalità di raccolta, le
previsioni di raccolta differenziata previste per il 2014 non si discosteranno molto da quelle dell’anno
precedente. Quanto ipotizzato per il 2014 riporta pertanto una percentuale di raccolta differenziata
prevista al 61,17% come indicato nella sottostante tabella riepilogativa e relativa a tutto l’ambito della
Comunità:
RACCOLTA DIFFERENZIATA
Organico
Verde
Multimateriale (vetro, lattine, plastica, tetrapak)
Carta e cartone
Rifiuti inerti di origine domestica
Metalli
Altre plastiche (esclusi imballaggi)
Altre plastiche da imballaggio (teli)
Legno
Abiti usati
RAEE (rifiuti apparecchiature elettriche )
Rifiuti domestici pericolosi (RUP)
Pneumatici
Totale raccolta differenziata
Tonnellate
4.308,270
2.211,430
4.303,270
3.431,350
1.131,600
235,740
238,570
120,000
921,590
28,560
282,593
61,060
62,000
17.336,033
RACCOLTA INDIFFERENZIATA
Rifiuto secco indifferenziato
Rifiuti ingombranti non differenziabili
Totale raccolta indifferenziati
10.370,680
634,944
11.005,624
PERCENTUALE RACCOLTA DIFFERENZIATA
Rifiuti dello spazzamento strade
Totale Complessivo dei rifiuti urbani
61,17%
1.318,620
29.660,277
Nel corso del 2012 e 2013 si è attivato, in collaborazione con il Servizio Socio-Assistenziale della
Comunità Sociale nel contesto degli Interventi di accompagnamento all’occupabilità (ex Lavori
Socialmente Utili - Azione 10) un progetto relativo alla manutenzione e cura in buono stato delle piazzole
ecologiche dislocate sul territorio di tutti i Comuni dell’ambito della Comunità e le manutenzioni esterne
alle siepi ed al “verde” dei C.R.M., mediante impiego di alcune categorie di lavoratori in situazioni di
svantaggio sociale. Rilevato il buon andamento dell’iniziativa, si prevede di attuarla anche nel 2014.
INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE.
Particolare importanza riveste l’attività di informazione e sensibilizzazione per ottenere il coinvolgimento
attivo e diretto di tutti gli utenti. In tale contesto proseguiranno gli interventi in parte già attuati a partire
dal 2011, riguardanti in particolare:
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
- Progetto sensibilizzazione nelle scuole: la Giunta della Comunità ha promosso e avviato un percorso
di educazione ambientale rivolto alle scuole primarie e secondarie, istituti scolastici e di formazione
professionale della Comunità Alto Garda e Ledro, coordinato dall’Università degli studi di Trento –
Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e con la collaborazione della Rete Trentina di Educazione
Ambientale per lo sviluppo sostenibile, denominato “la differenza si fa in classe”, con l’obiettivo di rendere
gli studenti consapevoli del corretto processo di differenziazione del rifiuto prodotto nell’ambito
dell’attività scolastica, attraverso l’utilizzo dei presidi di raccolta forniti dalla Comunità e con la
supervisione dei docenti ed il supporto di tecnici esperti.
- Progetto ecofeste: è prevista la prosecuzione dell’intervento già attivato negli anni scorsi, di
disincentivazione dei prodotti usa e getta durante le feste e manifestazioni organizzate dalle associazioni
di volontariato con il patrocinio o l'assenso delle Amministrazioni comunali, consistente nella fornitura di
stoviglie compostabili (con assunzione parziale della spesa da parte dalla Comunità) o nel nolo di
lavastoviglie e stoviglie in ceramica (con assunzione dell’intera spesa da parte della Comunità), finalizzato
alla riduzione del volume di stoviglie usa e getta in plastica. E’ inoltre prevista la stesura di opportune
linee guida e di un regolamento per la corretta gestione dei RSU durante tali eventi ecosostenibili.
- Progetto ecovolontari: l’iniziativa già avviata nel corso del 2013 è estesa a tutta la cittadinanza della
Comunità ed è finalizzata alla creazione di un gruppo di operatori in grado di monitorare il sistema della
raccolta differenziata sul territorio e promuovere efficaci iniziative promozionali sulla riduzione dei rifiuti,
coinvolgendo direttamente i cittadini e creando una rete sociale per diffondere i messaggi in un modo più
conforme e vicino alle esigenze degli utenti, partendo dal presupposto che i rapporti interpersonali sono
spesso la migliore strategia per motivare all’azione i cittadini.
- Raccolta ingombranti a domicilio: tale iniziativa avviata sperimentalmente lo scorso anno, con il
nuovo appalto è stata messa a regime ed è alternativa al conferimento diretto di tali rifiuti ai Centri di
Raccolta Materiali.
- Raccolta porta a porta a chiamata dei rifiuti vegetali: con deliberazione n. 278 del 30.12.2013 la
Giunta della Comunità ha approvato l’attivazione nel corso del 2014 della raccolta dei rifiuti vegetali
prodotti in ambito urbano, da destinare sia per la trasformazione in combustibile ecologico sotto forma di
green-pellet che per la produzione di compost di qualità. Il costo di smaltimento del rifiuto sarà a carico
della Comunità mentre all’utente verrà fatturato il costo per il trasporto.
- Triturazione a domicilio: a supporto dell’iniziativa decritta al punto precedente, si ripropone la
triturazione delle ramaglie a domicilio, rivolto alle sole utenza domestiche e finalizzato alla promozione e
all’incentivazione alla pratica del compostaggio domestico mediante triturazione a domicilio di modeste
quantità di ramaglie e potature provenienti dai parchi e giardini.
- Fondo Sviluppo Sostenibile: con deliberazione n. 2135 di data 11.10.2013 la Giunta Provinciale ha
approvato l’accordo di programma per la concessione alla Comunità dei fondi necessari alla realizzazione
di alcuni progetti rientranti nel Fondo per lo Sviluppo Sostenibile dell’Ambiente, per un importo di euro
275.500,00 su una spesa complessivamente stimata in euro 290.000,00:
Progetto 1): “Accoglienza sostenibile”,
costo totale Euro 40.000,00;
Progetto 2): “Campeggi più sostenibili”,
costo totale Euro 45.000,00;
Progetto 3): “Bike sharing e mobilità alternativa”,
costo totale Euro 160.000,00;
Progetto 4): “La gestione ecosostenibile degli eventi”,
costo totale Euro 15.000,00;
Progetto 5): “Raccolta differenziata presso le utenze non domestiche”,
costo totale Euro 30.000,00.
CENTRI DI RACCOLTA MATERIALI.
I Centri Raccolta Materiali rivestono importanza fondamentale nell’ambito del servizio di raccolta dei rifiuti
urbani della Comunità nell’ottica di offrire all’utenza un servizio ottimale anche al fine di favorire il
raggiungimento degli obiettivi in termini di riduzione dei rifiuti e resa della raccolta differenziata.
Sul territorio della Comunità sono attualmente attivi i seguenti centri di raccolta materiali (C.R.M.)oltre al
CRZ annesso alla discarica sita in località Maza che funge anche da C.R.M.:
- Riva del Garda – via Marone;
- Dro – via Arco;
- Bezzecca – via Peluca, Ledro;
- Pieve di Ledro – via Alzer, Ledro;
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
- Tiarno di Sopra – via Marconi, Ledro;
oltre a tre strutture provvisorie gestite direttamente dalle Amministrazioni comunali:
- Nago-Torbole – via Strada Granda - Torbole;
- Nago-Torbole – località Pandino - Nago;
- Drena – via Luch.
Oltre agli interventi ritenuti necessari per il miglioramento gestionale dei centri, è inoltre previsto
l’impiego di ulteriore personale di supporto adeguatamente formato, nel numero di 5 unità (più una di
supporto) assegnate dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della PAT in
riferimento alla L.P. 27.11.1990 n.32 “Interventi provinciali per il ripristino e la valorizzazione
ambientale” (“Progettone”). E’ previsto di mantenere anche il 2014 l’assunzione di tale personale di
supporto, il cui costo non ricadrà nella spese di gestione del servizio rsu.
E’ inoltre prevista la graduale estensione a tutti i C.R.M. gestiti dalla Comunità del sistema informatico di
riconoscimento degli utenti e registrazione degli accessi, direttamente collegato con gli archivi della
Gestel srl, già attivato in via sperimentale nel C.R.M. di Riva del Garda.
Sono stati inseriti nel Fondo Unico Territoriale (F.U.T.) due interventi riguardanti l’adeguamento
strutturale del C.R.M. sito nel Comune di Drena e la realizzazione di un nuovo Centro nel Comune di
Nago-Torbole, in sostituzione delle aree provvisorie attualmente allestite dal Comune.
GESTIONE TARIFFA IGIENE AMBIENTALE E TA.R.E.S.
Alla Comunità è stata affidata fino al 31.12.2013 anche la gestione della Tariffa Igiene Ambientale che, a
partire dal 01.07.2009, è stata gestita mediante la società a capitale interamente pubblico denominata
Gestione Entrate Locali S.r.l., cui fanno parte oltre alla Comunità stessa anche i Comuni di Arco, Riva del
Garda e Tenno.
Dal 1 gennaio 2013 è entrato in vigore il nuovo Tributo sui Rifiuti e sui Servizi (Tares). Tale tributo è
obbligatoriamente riscosso dal Comune, mentre quest’ultimo potrà affidare a terzi i restanti servizi di
gestione della riscossione, di accertamento e contenzioso e la gestione del servizio di raccolta vero e
proprio.
Per l’anno 2013 è stata sottoscritta apposita convenzione con i Comuni non soci di GestEL srl, per la
gestione della Tares, che consente la gestione anche per tali Comuni, fino al 31.12.2013 (i Comuni soci di
GestEL srl hanno invece direttamente affidato il servizio alla medesima Società, con proprio autonomo
provvedimento).
Dal 1 gennaio 2014 è istituita la IUC (Imposta Unica Comunale) che si compone anche di una
componente riferita alla tassa sui rifiuti (TARI) destinata a coprire il 100% dei costi del servizio di
gestione rifiuti.
3.4.2
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE
Le motivazioni che condizionano e determinano questo programma sono riconducibili all’esigenza di
raggiungere gli obbiettivi di raccolta dei rifiuti nel nostro territorio contenendo per quanto possibile gli
oneri di espletamento del servizio.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Le finalità da conseguire nel corso del 2014:
Migliorare ulteriormente il dato della raccolta differenziata riducendo contestualmente il rifiuto
indifferenziato che andrà in discarica;
Attivare sul territorio della Comunità la nuova organizzazione del servizio di raccolta, programmando
una campagna di sensibilizzazione della popolazione;
Predisporre la progettazione, per il relativo finanziamento da parte della P.A.T. e la successiva
realizzazione dei nuovi C.R.M.;
Garantire per il 2014 il “service tecnico” mediante il personale della Comunità per l’effettuazione dei
controlli e della vigilanza della discarica della Maza, ora di competenza provinciale;
Predisposizione degli atti necessari all’affidamento del nuovo appalto del servizio di raccolta, trasporto
e smaltimento R.S.U. secondo le modalità previste nel progetto definitivo di riorganizzazione.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
Sono stati previsti gli stanziamenti per l’acquisizione e posa delle attrezzature necessarie per la
riorganizzazione del servizio. Per quanto attiene i centri raccolta materiale e le piazzole ecologiche sono
previsti gli stanziamenti che permettano di operare i necessari interventi di manutenzione delle strutture
oltre la realizzazione dei centri raccolta materiale di Drena e Nago/Torbole.
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3.4.3.2 EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
Non rilevanti in questo programma.
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
n. 1 D Base Responsabile del Servizio
a 36 ore
n. 1 C base o categ. superiore a tempo determinato
a 36 ore
n. 2 C evoluto
a 36 ore
n. 2 C Base, di cui 1 a tempo determinato
a 36 ore
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Quelle in dotazione e quelle di cui è prevista l’acquisizione nel progetto di riorganizzazione del servizio di
raccolta degli r.s.u. e della raccolta differenziata.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Tutta l’attività è coerente con la normativa provinciale in materia di ordinamento delle Comunità, con lo
Statuto dell’ente e con le leggi settoriali previste.
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3.5 – RIEPILOGO RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 4 - SERVIZIO 6 RACCOLTA TRASPORTO E SMALTIMENTO R.S.U.
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
. PROVINCIA
367.935,00
-
-
Fondo Unico Territoriale
2.136.008,87
-
-
Avanzo amministrazione, alienazioni, Entrate
da comuni
2.503.943,87
-
-
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
. ALTRE ENTRATE
TOTALE (A)
PROVENTI DEI SERVIZI
Concorsi e recuperi vari per servizio R.S.U.
TOTALE (B)
9.626.683,00
7.926.683,00
7.926.683,00
9.626.683,00
7.926.683,00
7.926.683,00
244.500,00
244.500,00
244.500,00
8.171.183,00
QUOTE DI RISORSE GENERALI
TOTALE (C)
244.500,00
244.500,00
244.500,00
TOTALE (A+B+C)
12.375.126,87
8.171.183,00
L.P. 7/77 art. 3 per personale
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
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3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 4 - SERVIZIO 6 RACCOLTA TRASPORTO E SMALTIMENTO R.S.U.
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
9.871.183,00
entità (b)
79,77
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
2.503.943,87
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
20,23
12.375.126,87
26,68
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
8.171.183,00
entità (b)
100,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
8.171.183,00
23,68
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
8.171.183,00
Di sviluppo
% su tot.
100,00
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
8.171.183,00
24,03
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N. 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL
TERRITORIO E DELLA TUTELA AMBIENTALE
3.4. - PROGETTO "PIANIFICAZIONE SOCIO ECONOMICA E TERRITORIALE”
Responsabile di risultato:
Paesaggio
Assessore competente:
3.4.1.
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale e
Malfer Mauro
DESCRIZIONE: PIANIFICAZIONE
Premessa
L’art. 8 comma 4, d) della legge di riforma attribuisce alla Comunità specifica competenza urbanistica
generale, con esclusione delle competenze e funzioni amministrative attinenti opere di competenza dello
Stato, Regione, Provincia, ecc..
La normativa provinciale riconosce alla Comunità la competenza ad utilizzare come strumenti di
pianificazione il Piano sociale e il Piano territoriale di comunità. Quest’ultimo, è previsto dalla L.P.
04.03.2008 n. 1 avente ad oggetto “Pianificazione urbanistica e governo del territorio”; in particolare,
l’art. 21 “Obiettivi e contenuti del piano territoriale della Comunità” stabilisce che ciascuna Comunità deve
elaborare il “Piano territoriale di Comunità” (PTC): “lo strumento di pianificazione del territorio della
Comunità con il quale sono definite, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, le strategie per uno
sviluppo sostenibile del rispettivo ambito territoriale, nell’obiettivo di conseguire un elevato livello di
competitività del sistema territoriale, di riequilibrio e di coesione sociale e di valorizzazione delle identità
locali“.
Il successivo art. 22 “Accordo – quadro di programma”, al comma 1, dispone che “l’adozione del piano
territoriale della Comunità e delle relative revisioni è preceduta dalla convocazione da parte della
Comunità di una conferenza per la stipulazione di un accordo-quadro di programma fra la Comunità, i
Comuni rientranti nel suo territorio e gli Enti Parco interessati”.
Le modalità di svolgimento per la stipula dell’accordo quadro di programma sono state individuate con la
deliberazione della Giunta Provinciale n. 2715 del 13.11.2009.
Il complesso degli interventi finalizzati alla elaborazione di un Piano di Comunità assume, anche secondo
le prime indicazioni che sono state date nel corso degli ultimi mesi in plurime riunioni e con l’atto di
indirizzo dell’agosto 2011, una valenza di indubbia importanza ed articolazione. Tale piano si
caratterizzerà per obiettivi specifici, contenuti, benefici attesi e modalità attuative.
Organizzazione degli uffici e struttura necessaria per la pianificazione.
Il “Servizio per la pianificazione urbanistica e la tutela del paesaggio” è composto da due uffici: “Ufficio
Pianificazione Urbanistica” e “Ufficio Tutela del Paesaggio”: le due unità, pure se caratterizzate da compiti
specifici e programmi diversi, operano in sinergia ed in reciproco supporto, di volta in volta sulla base
delle effettive necessità che vengono riscontrate da parte del Responsabile Servizio Pianificazione
Territoriale e Paesaggio. .
L’Ufficio pianificazione dovrà gestire il processo di pianificazione in tutte le sue fasi, nonché monitorare gli
effetti delle previsioni di piano ex-ante ed ex-post. Il gruppo di lavoro farà capo al Responsabile del
Servizio urbanistica che si occuperà della pianificazione del territorio e avrà la responsabilità di firma del
piano stesso.
L'elaborazione di un piano territoriale, la sua gestione e il continuo aggiornamento richiesto dalla
normativa provinciale rende necessaria la presenza di un ufficio di piano ben strutturato. La dotazione
ottimale di personale minima richiesta per far fronte a tale necessità, nei tempi prefissati, prevede la
presenza di almeno quattro persone in servizio presso la Comunità (incarichi di consulenza esterna
esclusi) ed è la seguente:
un responsabile dell'ufficio;
un funzionario tecnico collaboratore;
un assistente tecnico;
un assistente amministrativo.
La situazione attuale:
Dal 1 ottobre 2013 è presente a tempo pieno, il responsabile dell’ufficio. Le attività di competenza della
figura di Assistente tecnico, necessariamente in possesso di qualificata conoscenza nel campo della
gestione informatica/dei programmi cartografici dedicati e che svolgerà anche l’attività connessa alla
gestione cartografica e delle planimetrie/tavole urbanistiche, con il necessario aggiornamento previsto,
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
potrà essere individuata anche tra il personale già in servizio ed in possesso delle competenze idonee (in
tale caso la relativa attività presso il servizio Urbanistica dovrà essere effettuata in contemporanea con le
analoghe necessità degli altri Servizi (in particolare per la gestione dei RSU).
Gli incarichi esterni
Al fine di definire gli indirizzi nell'ambito dell'accordo quadro di programma (artt. 22, 23 l.p.1/2008) e la
stesura del documento preliminare, è stato conferito incarico (previo parere favorevole della
Commissione urbanistica) per la redazione della proposta e del documento preliminare propedeutico
all’elaborazione del PTC a professionista esterno di elevatissima competenza e professionalità, individuato
tra i docenti universitari in pianificazione urbanistica. A tale scopo nel novembre 2012 è stato indetto un
confronto concorrenziale tra 5 docenti invitati a partecipare
Per quanto attiene alla stesura degli elaborati cartografici, il trasferimento e l'elaborazione dei dati dal
PUP, la definizione del nuovo supporto cartografico di progetto alle varie scale e sulla base dei tematismi
indicati dalla normativa, è stata conferito incarico a professionista qualificato esterno, in possesso anche
delle particolari e specialistiche competenze informatiche, allo scopo di garantire l'implementazione di un
nuovo GIS, la rappresentazione grafica nella progettazione
Per quanto attiene alla raccolta specialistica dei dati provenienti dai diversi servizi ed uffici provinciali e
dalle amministrazioni comunali è stato affidato nel 2013 apposito incarico esterno.
Un ruolo necessario alla definizione degli scenari spetta poi allo studio socioeconomico, indirizzato alla
definizione del settore economico più rilevante e che dovrà affiancare lo strumento di pianificazione del
territorio. Tale incarico è stato già assegnato nel corso del 2013.
La complessità della rete infrastrutturale, in particolare della scelte delle previsioni viarie e la definizione
di un sistema di mobilità alternativo hanno richiesto l’affido di un incarico di consulenza in questo
particolare settore ad un professionista esterno all'amministrazione.
Il comma 3 dell'art. 21 (lettera L) della legge urbanistica indica per il PTC la necessità di definire e/o
precisare il perimetro delle aree agricole di pregio anche sulla base di valutazioni inerenti la qualità e
potenzialità dei suoli. Le competenze per affrontare analisi di questo tipo sono presenti all'interno del
Servizio Pianificazione solo dal gennaio 2014.
La volontà di coinvolgere la popolazione della Comunità nella definizione degli obiettivi del PTC evidenzia
la necessità di relazione tra l'ufficio di piano e la Scuola secondaria superiore presente sul territorio. A tal
fine i contatti già allacciati nel corso del 2012 porteranno alla definizione di una collaborazione della
durata annuale con gli istituti tecnici locali e con LABA di Torbole.
Gli obiettivi ed i contenuti essenziali del PTC sono definiti dall'art. 21 della L.p. 4 marzo 2008 n.1. Questi
saranno raggiunti principalmente attraverso le competenze presenti all'interno dell'ufficio di Piano e
quelle degli incarichi di cui ai punti 2 - 3 e riguardano:
- l'inquadramento strutturale del territorio;
- l'interpretazione e approfondimento della Carta del Paesaggio delineata dal PUP;
- la “carta della regola del territorio” intesa come statuto condiviso delle istituzioni e della comunità
locale comprendente gli elementi cardine dell'identità dei luoghi, espressivo anche della carta del
paesaggio e delle invarianti; la carta stabilisce regole generali d'insediamento e di trasformazione del
territorio, la cui tutela garantisce, nei processi evolutivi, lo sviluppo sostenibile;
- l'individuazione delle tipologie di intervento edilizio di particolare rilevanza;
- l'implementazione della disciplina d'uso delle invarianti e loro integrazione;
- l'individuazione e approfondimento delle indicazioni del PUP riguardanti le reti ecologiche e
ambientali;
- la delimitazione delle aree di protezione fluviale;
- la definizione di linee d'indirizzo per la determinazione, da parte dei PRG, del dimensionamento
dell'edilizia pubblica e agevolata per l'attuazione della politica della casa;
- il dimensionamento e la localizzazione delle attrezzature, dei servizi, delle infrastrutture e dei centri di
attrazione di livello sovracomunale;
- la specificazione e integrazione dei criteri di programmazione urbanistica del settore commerciale e la
localizzazione delle grandi strutture di vendita al dettaglio, compresi i centri commerciali e del
commercio all'ingrosso;
- la delimitazione delle aree produttive del settore secondario di livello provinciale e l'eventuale
localizzazione di nuove aree produttive del settore secondario di livello provinciale;
- precisazione dei perimetri delle “aree agricole” e delle “aree agricole di pregio” individuate dal PUP,
sulla base di ulteriori analisi e valutazione della qualità e della potenzialità dei suoli, tenendo conto
delle indicazioni della “Carta del Paesaggio”;
- perimetro delle aree sciabili;
- individuazione della viabilità e della mobilità di valenza sovracomunale;
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(omissis).
E' prevista inoltre:
- la stesura completa della cartografia territoriale basata su standard grafici indicati dal Servizio
urbanistica della PAT (non ancora definiti);
- la bozza della relazione illustrativa del Piano;
- la bozza delle norme di attuazione.
Nota: lo studio indicato al punto all’art. 21 lett. h) della L.P. n. 1/2008 richiede una stretta e fattiva
collaborazione da parte dell’ufficio della Comunità – Edilizia pubblica ed Abitativa agevolata.
Pianificazione a supporto del PTC
A corredo del PTC è prevista l’elaborazione di due strumenti:
1) Piano energetico della Comunità.
Lo strumento integra le scelte urbanistiche del PTC con un quadro di riferimento determinato dalla
pubblicazione, da parte della PAT, del Piano energetico provinciale con valenza temporale 2013-2020.
2) Piano della qualità delle Acque.
Fiumi, torrenti e altri corsi d’acqua concorrono a determinare la qualità dei principali laghi del territorio
della Comunità. Questi sono gli elementi naturali di maggior attrazione e quindi anche la principale fonte
di sostentamento dell’ economia locale. La loro tutela, oltre che garantire elevati standard di qualità
paesaggistica e ambientale, garantisce la competitività e la sostenibilità del territorio. Obbiettivi definiti
dalla normativa provinciale (L.P. 1/2008).
Stralci del Piano Territoriale
Nel corso del 2014 è prevista l'elaborazione, da parte dell'Ufficio di Piano, di un progetto preliminare di
fattibilità relativo alla “messa in sicurezza della strada del Ponale” ed al collegamento pedonale “PonaleMolina”.
La realizzazione di questa proposta richiederà la consulenza di un geologo in affiancamento al team di
progettazione.
La realizzazione di un sistema GIS
Il GIS è un sistema informativo territoriale computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione,
l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geo-referenziati.
L'elaborazione e gestione di un Piano territoriale prevede necessariamente la creazione di una stazione
GIS che consenta l'acquisizione di dati originati con vari strumenti informatici e la progettazione del
piano. A tal fine si è provveduto all'acquisto di una licenza per l'elaborazione (modifica dei dati) e due
licenze di lettura dei dati. Nel 2014 sarà completata la fase di addestramento del personale per l’utilizzo
del GIS per l’elaborazione dei tematismi del PTC.
La tempistica prevista
Si prevede la firma del documento preliminare al tavolo di concertazione entro aprile 2014 e la stesura
della cartografia del PTC auspicabilmente entro il 2014.
Nel corso del 2014 verranno assegnati da parte del Responsabile del Servizio gli incarichi relativi ai due
piani stralcio del PTC ovvero:
- il Piano della Qualità delle acque
- il Piano energetico della Comunità (esclusivamente in caso di positivo finanziamento da parte
dell’Agenzia per l’Energia - APE).
L’approvazione del PTC da parte della Giunta provinciale è prevista per il 2015 (primo trimestre).
Partecipazione
Una delle principali innovazioni introdotte nell'elaborazione della strumentazione urbanistica territoriale
riguarda la partecipazione dei cittadini alle scelte della Comunità. Al fine di garantire un sistema di
dialogo interattivo tra l'Ufficio di pianificazione e le persone che in varie occasioni hanno richiesto di
essere informate e coinvolte nella stesura dei documenti preliminari del PTC viene attivato un “forum di
dialogo” che si avvarrà degli spazi che saranno appositamente individuati all'interno del nuovo sito
istituzionale della Comunità, in via di approntamento.
Ulteriori specificazioni
La disciplina urbanistica ha evidenziato, nell'ultimo decennio, la necessità di elaborare piani urbanistici
dinamici ovvero quadri di riferimento legati agli strumenti di programmazione ma sopratutto in grado di
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
anticipare e guidare i mutamenti socioeconomici della comunità a cui sono legati. Ciò richiede continui
adeguamenti, aggiornamenti e verifiche di autovalutazione. Tale attività è prevista nella normativa del
PUP, la quale attribuisce al PTC la valutazione degli effetti ambientali e socio economici prodotti dal piano.
La stessa PAT, nell'elaborazione dei piani di competenza, ed in particolare per le “carte di sintesi
geologica” e del “PGUAP” (piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche) aggiorna
sistematicamente, più volte all'anno, la propria strumentazione. Anche l'estensione di piani stralcio,
rispetto al PTC, presuppone una rielaborazione e approfondimento continuo del Piano. L'ufficio di Piano
quindi non esaurisce il proprio compito nella stesura dello strumento urbanistico ma è tenuto anche alla
sua gestione.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Obbiettivo generale è quello di favorire la realizzazione in forma partecipata di una pianificazione
urbanistica e territoriale di livello sovra comunale, nel rispetto della L.P. 4 marzo 2008, n. 1. Il Piano
Territoriale della Comunità, assieme al Piano Sociale della Comunità già approvato nell’Assemblea del
29.12.2011, caratterizza la prima consiliatura della Comunità. I due strumenti assolvono una valenza
strategica per la crescita economica e per un equilibrato assetto sociale.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Si prevede che l’attività di redazione degli elaborati del PTC utili alla sua adozione possa essere svolta in
un periodo di tempo di circa 24 mesi e che quindi possa concludersi entro il 2015. Si illustrano di seguito
il programma di lavoro che si articola in quattro fasi:
Fase 1: Redazione della bozza del Documento Preliminare (completata).
Fase 2: Redazione definitiva del Documento Preliminare e stipula dell’accordo-quadro di programma
(2014).
Fase 3: Redazione del Piano Territoriale della Comunità (2014)
Fase 4: Approvazione del PTC (2015).
3.4.3.1 INVESTIMENTO
3.4.3.2 EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Nel 2014 l’ufficio di piano viene è strutturato con la presenza di due funzionari:
- Responsabile del Servizio (tempo pieno)
- Funzionario del Servizio (part time verticale 24 ore)
- Assistente tecnico per la parte grafica, a supporto anche delle esigenze generali dell’Ente in materie
attinenti.
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
PROGETTO: MIGLIORAMENTO AMBIENTALE E PROMOZIONE RETE DELLE RISERVE
Responsabile di risultato:
Paesaggio
Assessore competente:
3.4.1
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale e
De Guelmi Alessandro
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Nel 2014 proseguiranno gli incontri coinvolgenti i rappresentanti dei territori firmatari dell’Accordo di
Programma della Rete delle Riserve Basso Sarca con la stesura dei piani d’intervento, la definizione ed
inizio dei primi progetti che proseguiranno anche nel corso del 2014, secondo il cronoprogramma
desumibile dalla relazione periodica del Coordinamento delle Rete.
Collateralmente avranno un ulteriore rafforzamento le iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza,
mediante incontri, visite guidate ed altri eventi analoghi a quello che, nell’autunno 2013 sul lago di
Toblino, ha richiamato una partecipazione oltre le aspettative, unitamente all’impegno di promuovere una
comunicazione sul sito web. Nelle priorità sono comprese le azioni di sostegno al Parco locale del Baldo
che ricade, seppur parzialmente sul territorio della Comunità di Valle, nel Comune di Nago-Torbole e, di
quanto è stato programmato, per l’istituzione della Rete delle Riserve delle Alpi Ledrensi nel Comune di
Ledro.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Completato l’organigramma delle responsabilità così previste ed individuate dall’Accordo di Programma,
sono entrati “a regime” i referenti del Coordinamento e del Laboratorio partecipativo, assieme al Gruppo
tecnico e ai rappresentanti dei Comuni e della Comunità di Valle. Saranno in questo modo delineati e
calendarizzati gli interventi previsti per la valorizzazione della Rete delle Riserve.
3.4.3
FINALITÀ DA CONSEGUIRE
Nell’evoluzione del sistema delle aree protette previsto dall’impianto normativo della L.P. n. 11/2007, gli
sforzi futuri saranno orientati in Trentino, così come in Europa, a curare ed individuare le connettività ed i
collegamenti faunistici e i corridoi ambientali con lo scopo di unire i “nodi” delle riserve appartenenti alla
Rete Natura 2000. Le reti delle aree protette potranno diventare Parchi locali ma non dovranno
comportare la creazione di enti di gestione: saranno create strutture amministrative leggere, anche se
molto serie sul piano delle competenze e dei contenuti.
La gestione delle riserve non sarà mai affidata ad una singola amministrazione e i protocolli e i patti di
gestione dovranno essere sottoscritti anche dalle Comunità.
3.4.4
INVESTIMENTO
Le risorse finanziarie da utilizzare provengono dai Canoni aggiuntivi devoluti alla Comunità da parte
dell’A.P.E., l’Agenzia Provinciale per l’Energia, ai sensi della D.G.P. n. 2113/2011. I fondi assegnati alla
Comunità sono messi a disposizione per il finanziamento di misure e di interventi di miglioramento
naturlistico-ambientale e per progetti di sviluppo economico del territorio.
3.4.5
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
A supporto del Responsabile del Servizio, opera presso la Comunità in posizione di comando dalla PAT un
funzionario laureato ad indirizzo agronomico-forestale-ambientale che provvede anche alle attività
necessarie di coordinamento. Tale personale comandato assume anche il compito di collaborare,
all'interno dell'Ufficio di Piano, alla definizione delle tematiche ambientali per l’elaborazione del PTC, e per
il coordinamento degli interventi in materia di Reti delle Riserve e della promozione delle attività agricole
all’interno del PTC, con particolare riferimento al Distretto Agricolo dell’Alto Garda, quando lo stesso potrà
essere formalmente costituito ed attivato, previa adozione degli atti deliberativi necessari.
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
3.4.6
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Non sono previsti particolari risorse strumentali da utilizzare, in quanto risultano già idonee quelle
normalmente in dotazione all'Amministrazione. In particolare è programmata la redazione di una guida
aggiornata ed approfondita sulla Rete delle Riserve della Comunità e, in concomitanza dell’iniziativa che si
svolgerà l’11 aprile in Valle di Ledro nell’ambito del Progetto Green Line, si affronteranno i temi e le
argomentazioni riguardanti la Rete delle Riserve Basso Sarca e Ledro e del Parco locale del Baldo.
3.4.7
COERENZA CON LA PIANIFICAZIONE
Le azioni indicate sono coerenti con il PUP (Piano Urbanistico Provinciale), il PGUAP (Piano di utilizzazione
delle acque pubbliche) e con gli obiettivi e contenuti del PTC (Piano territoriale della Comunità), nella
coerenza della cornice normativa dell’Unione Europea prevista per la salvaguardia e tutela della Rete
Natura 2000.
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
PROGETTO:MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÁ DELLE ACQUE E VALORIZZAZIONE DELLE
AREE UMIDE
Responsabile di risultato:
Paesaggio
Assessore competente:
3.4.1
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale e
De Guelmi Alessandro
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il miglioramento della qualità delle acque superficiali e sotterranee richiede una governance del sistema
acqua come metodo per l’integrazione delle politiche locali (Provincia, Comunità di Valle, Comuni,
Dolomiti Energia, ecc.). Per indagare e ordinare le molteplici variabili che rendono complessa la materia è
necessario rendere visibile il filo logico che lega competenze e responsabilità sul sistema delle acque.
L’obiettivo deve essere unico per tutti e l’incontro su un’unica piattaforma condivisa può servire ad
individuare gli obiettivi comuni.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Si ribadisce la centralità della qualità delle acque rispetto ai possibili impatti di molte politiche di settore o
di un’articolazione di uno specifico settore, ad esempio:
• l’uso del suolo: declinare nella qualità delle acque le scelte da compiere nell’uso del suolo ed
individuare le scelte urbanistiche che hanno un minore impatto sulla qualità delle acque;
• l’utilizzo delle acque: tutte le problematiche legate all’uso, alle derivazioni e alle competitività fra gli
utilizzatori che hanno obiettivi e interessi diversi tra loro e dall’obiettivo finale;
• gli scarichi delle acque reflue: tema su cui molto deve essere ancora fatto, dal punto di vista della
gestione e per ridurre la produzione degli scarichi;
• lo stato delle infrastrutture: la cura e la manutenzione della rete infrastrutturale e degli impianti è un
aspetto primario.
3.4.3
FINALITÀ DA CONSEGUIRE
Obiettivo comune deve essere la corretta tutela della qualità delle acque e degli ecosistemi acquatici che
deve tener conto dei processi ecologici che ne garantiscono la funzionalità, ma che deve tenere in
adeguata considerazione anche i valori naturalistici che la stessa Unione Europea ha evidenziato con altre
norme specifiche sulla qualità delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere
idonee all’ittiofauna e alla vegetazione idro-igrofila.
Il raggiungimento degli obiettivi presuppongono un aggiornato censimento, sull’intero territorio della
Comunità di Valle, della condizione delle aree umide esistenti, una programmazione delle priorità e delle
modalità d’intervento per ristabilirne le condizioni ottimali con un conseguente miglioramento generale
dell’equilibrio ecologico del territorio a favore della conservazione della biodiversità espressa dagli habitat
umidi e delle specie ad essi legati.
Attraverso un’equilibrata valorizzazione della multifunzionalità degli ecosistemi “umidi” si può
indirettamente perseguire un superiore livello possibile degli indici di efficienza quali-quantitativa (IFF)
dei bacini idrografici, dei corsi d’acqua e, indirettamente, di benessere e sicurezza per l’uomo con la
tutela del reticolo idrografico superiore e di quello minore, così spesso sottovalutato.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
Le risorse finanziarie da utilizzare provengono dai canoni aggiuntivi devoluti alla Comunità da parte
dell’A.P.E., l’Agenzia Provinciale per l’Energia, ai sensi della D.G.P. n. 2113/2011. I fondi assegnati alla
Comunità sono messi a disposizione per il finanziamento di misure e di interventi di miglioramento
ambientale e per progetti di sviluppo economico del territorio.
3.4.5
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
A supporto del Responsabile del Servizio, opera presso la Comunità in posizione di comando dalla PAT un
funzionario laureato ad indirizzo agronomico-forestale-ambientale che provvede anche alle attività
necessarie di coordinamento e che ha assunto il compito di collaborare, all'interno dell'Ufficio di Piano alla
definizione e sviluppo delle tematiche ambientali.
PAGINA N. 65
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3.4.6
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Non sono previsti particolari risorse strumentali da utilizzare in quanto sono quelle normalmente in
dotazione all'Amministrazione.
3.4.7
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Le azioni indicate sono coerenti con il PUP (Piano Urbanistico Provinciale), il PGUAP (Piano di utilizzazione
delle acque pubbliche) e con gli obiettivi e contenuti del PTC (Piano territoriale della Comunità).
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
PROGETTO SOVRA-COMUNALE DI CONTROLLO DELLA ZANZARA TIGRE
Responsabile di risultato:
Paesaggio
Assessore competente:
3.4.1
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale e
De Guelmi Alessandro
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il fastidioso insetto della specie Aedes albopictus sta diffondendosi velocemente in areali sempre più
settentrionali, dopo essere stato introdotto nel decennio scorso. Senza dilungarsi sulla biologia della
specie, si può sostenere che questo caso rappresenta l’esempio emblematico dell’utilità della Comunità,
qualora ci si trovi di fronte alla necessità di risolvere problemi su scala sovra-comunale. Fino all’annata
precedente, il contenimento della zanzara tigre avveniva considerandolo come un problema “comunale” e
conseguentemente affrontato dalla singola amministrazione. Con un indispensabile coordinamento, in
collaborazione con il Museo Civico di Rovereto e con gli addetti alla “gestione del territorio ambiente”
delle 7 amministrazioni comunali, dal 2014 si opererà su convenzione con una superiore omogeneità e
determinazione, per ridurre gli effetti e il disturbo alla cittadinanza di questa infestazione.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
La razionalizzazione delle risorse finanziarie, da una parte, la formazione di nuove maestranze e non
ultimo, la sensibilizzazione della cittadinanza a partire dai cittadini più piccoli sono le motivazioni per cui
la Comunità ha sottoscritto degli accordi di collaborazione con i principali soggetti ed enti coinvolti.
3.4.3
FINALITÀ DA CONSEGUIRE
La Comunità Alto Garda e Ledro e tutti i soggetti coinvolti sono concentrati a mettere a punto per il mese
di aprile un sistema di monitoraggio su scala territoriale al fine di guidare gli interventi di contenimento
contro le larve e gli adulti di questo fastidioso insetto, fino alla fine del mese di ottobre.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Oltre alla recente professionalità acquisita a partire dal 2014 di un funzionario laureato ad indirizzo
agronomico-forestale-ambientale di esperienza sugli aspetti entomologici di questo specifico problema, è
programmata la partecipazione sia di giovani, incaricati del monitoraggio delle uova e delle larve in siti
campione sparsi nelle aree reputate maggiormente interessate, sia di personale addetto agli interventi di
controllo ed eradicazione delle infestazioni dell’insetto, sia infine, degli operatori della Rete di Educazione
Ambientale dell’APPA (Agenzia Provinciale Protezione Ambiente) per tutte le iniziative di sensibilizzazione
della cittadinanza e dei giovani in età scolare.
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Attrezzature tecniche e informatiche in dotazione alla Comunità.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Le indicazioni ed operazioni sono in piena sintonia con le direttive e linee guida di contenimento
dell’insetto Culicidae, rientrando a pieno titolo nei programmi che l’APSS e i Sindaci dei Comuni, questi
ultimi quali responsabili della salute a livello amministrativo, si sono dati per la presente annata.
PAGINA N. 67
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RIEPILOGO RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 4 - ALTRI SERVIZI NEL CAMPO DELLA TUTELA AMBIENTALE
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
. PROVINCIA
123.500,00
-
-
441.500,00
-
-
565.000,00
-
-
LP 28/1988 art. 12
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
. ALTRE ENTRATE
TOTALE (A)
PROVENTI DEI SERVIZI
TOTALE (B)
21.000,00
21.000,00
21.000,00
21.000,00
21.000,00
21.000,00
QUOTE DI RISORSE GENERALI
TOTALE (C)
TOTALE (A+B+C)
586.000,00
-
-
-
-
21.000,00
21.000,00
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 68
avanzo + Canoni aggiuntivi lett. E)
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 4 - ALTRI SERVIZI NEL CAMPO DELLA TUTELA AMBIENTALE
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
143.000,00
entità (b)
24,40
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
443.000,00
V.% sul totale
spese finali
tit.I e II
% su tot.
75,60
586.000,00
1,26
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
21.000,00
entità (b)
100,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
0,00
V.% sul totale
spese finali
tit.I e II
% su tot.
0,00
21.000,00
0,06
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
21.000,00
Di sviluppo
% su tot.
100,00
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
V.% sul totale
spese finali
tit.I e II
% su tot.
0,00
21.000,00
0,06
PAGINA N. 69
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N. 3 – PROGRAMMA INTERVENTI DI GESTIONE DEL
TERRITORIO E DELLA TUTELA AMBIENTALE
3.5. - INTERVENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Responsabile di risultato:
Paesaggio
Assessore competente:
3.3.1
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale e
Michelotti Tarcisio
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
Normativa di riferimento:
Legge Provinciale 7 novembre 2005 n. 15 e s.m.i. – Regolamento di esecuzione approvato con Decreto
del Presidente della Provincia n. 17-75/Leg dd. 12.12.2011 e s.m.i.
Strumenti operativi:
Formulazione graduatorie di edilizia pubblica per la locazione a canone sostenibile di alloggi di edilizia
abitativa pubblica in favore di cittadini italiani o appartenenti ad uno Stato della Comunità europea e
cittadini stranieri extracomunitari;
Gestione del Fondo provinciale casa mediante concessione contributo integrativo per alloggi sul libero
mercato in favore di cittadini italiani o appartenenti ad uno Stato della Comunità europea e cittadini
stranieri extracomunitari;
Locazione temporanea di alloggi di edilizia pubblica da destinare ad emergenze abitative;
Locazioni di altro titolo e gestione delle revoche delle assegnazioni nei casi previsti dalla legge;
Predisposizione bandi per la locazione di alloggi di edilizia pubblica a canone moderato
Gli enti locali esercitano le funzioni previste
dalla Legge Provinciale 07.11.2005 n. 15 e s.m.i.
relativamente alla stesura di graduatorie per la concessione ad ITEA S.p.A. dell’autorizzazione a locare
alloggi di edilizia pubblica a canone sostenibile, la formulazione dei bandi per la locazione di alloggi a
canone moderato, l’erogazione di un contributo integrativo sul canone di locazione in favore di nuclei con
alloggio reperito sul libero mercato, la verifica annuale dei requisiti per il mantenimento dell’alloggio
pubblico e del contributo integrativo.
Il nuovo Regolamento in materia di edilizia pubblica, approvato con D.P.P. n.17-75/Leg. dd. 12.12.2011
introduce nuove metodologie per l’attribuzione dei punteggi per la formazione delle graduatorie degli
aventi diritto all’alloggio pubblico, la presentazione delle domande di locazione alloggio e contributo
integrativo in un unico periodo individuato nel secondo semestre di ogni anno, l’introduzione di una
disciplina completa per la locazione di alloggi a canone moderato mentre viene confermato il
mantenimento della separazione delle domande di alloggio pubblico e contributo integrativo.
Sono stati aboliti gli ambiti territoriali, con formulazione di una graduatoria unica e pertanto l’alloggio
pubblico può essere offerto ai nuclei richiedenti anche nei comuni limitrofi a quello scelto al momento
della domanda purchè non distante 15 Km dalla sede municipale del comune indicato nella domanda;
inoltre sono state introdotte norme più restrittive in caso di rinuncia alla proposta di locazione di alloggio
pubblico con esclusione del soggetto dalla graduatoria ed impossibilità di ripresentare una nuova
domanda per i successivi 5 anni.
La convenzione stipulata fra la P.A.T. ed I.T.E.A. S.p.A., con la quale la Provincia ha affidato ad I.T.E.A
S.p.A., in nome e per conto degli Enti locali, la verifica annuale della condizione economico patrimoniale
dei nuclei beneficiari della locazione di alloggio pubblico, la determinazione del canone sostenibile, la
determinazione del contributo integrativo e l’eventuale adeguamento annuale, la verifica annuale del
mantenimento dei requisiti, le fasi della procedura di cambio alloggio, la gestione dell’ospitalità di persone
non facenti parte del nucleo, dovrebbe mantenere la validità anche nel prossimo anno permettendo una
puntuale e funzionale gestione della politica provinciale della casa.
Le graduatorie attualmente in vigore, relative alle domande presentate nel corso del 2012 sono state
approvate con deliberazione della Giunta della Comunità n. 117 dd. 18.06.2013 e comprendono 454
richieste presentate da cittadini italiani o di altro Stato appartenente all’Unione europea e n. 284
domande presentate da cittadini stranieri extracomunitari.
Nel corso del 2013, con dati aggiornati al mese di settembre, è stata autorizzata la locazione ad I.T.E.A.
S.p.A. di 26 nuovi alloggi realizzati in loc. Alboletta a Riva del Garda e di 34 resisi disponibili per risulta,
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
con 56 locazioni in favore di cittadini comunitari e n. 4 autorizzazioni a locare in favore di nuclei stranieri
extracomunitari.
Contestualmente è stata autorizzata I.T.E.A. S.p.A. a locare in via temporanea a canone sostenibile, per
fronteggiare gravi emergenze abitative in atto, n. 4 alloggi di cui n. 2 in favore in favore di nuclei stranieri
extracomunitari, con durata della locazione prevista per tre anni ed eventualmente prorogabile in
presenza di gravi e giustificati motivi, previa verifica della persistenza della situazione di emergenza
abitativa.
Le attuali disposizioni prevedono la possibilità di locare temporaneamente, per un massimo di tre anni,
alloggi pubblici a canone sociale in favore di nuclei in possesso dei requisiti per l’accesso all’edilizia
pubblica ed a canone concordato, ai sensi dell’art. 2 comma 3 della Legge 431/1998, alloggi di edilizia
pubblica, a prescindere da procedure di evidenza pubblica, per una durata massima di diciotto mesi, a
nuclei familiari sprovvisti dei requisiti per l’accesso all’edilizia pubblica che si trovino in determinate
condizioni di bisogno, determinate da sgombero o sfratto dall’alloggio, situazioni di grave difficoltà
sociale, situazioni alloggiative improprie, situazioni di disagio minorile, tutte situazioni da accertare e
certificare dalla competente autorità e dai Servizi dell’Ente.
Gli interventi di I.T.E.A. S.p.A. nella Comunità Alto Garda e Ledro per i prossimi anni sono nei seguenti
stati di attuazione: cantieri in corso per il III° lotto dell’Alboletta per la realizzazione di 60 alloggi ed inizio
dei lavori per la nuova costruzione di 30 alloggi a Vigne di Arco; in fase di appalto i lavori per 12 alloggi in
via Sebastiani a Dro ed in fase esecutiva la progettazione del IV° lotto dell’Alboletta A Riva d/G. per
ulteriori 38 alloggi, di via Pigarelli sempre a Riva d/G. per 84 unità abitative, dell’intervento previsto in
loc. Coize a Nago-Torbole per 16 alloggi ed a Pietramurata dove saranno realizzati 12 alloggi mediante
ristrutturazione di fabbricato.
ALLOGGI A CANONE MODERATO
Il Piano pluriennale, con scadenza 2016, prevede la realizzazione di alloggi a “ canone moderato “ da
localizzare nei 12 Comuni ad alta tensione abitativa della Provincia per essere destinati a nuclei familiari
con indicatore ICEF superiore ai limiti posti dalla normativa vigente per l’accesso all’edilizia pubblica ma
con una capacità economica non in grado di permettere l’acquisto di un’idonea abitazione sul libero
mercato
La P.A.T. finanzia interventi di nuova costruzione e recuperi edilizi finalizzati a creare alloggi da cedere in
locazione a canone moderato, che permette di abbattere di almeno il 30% il valore del canone di
mercato. Nell’ambito di uno stesso fabbricato deve essere prevista la realizzazione di non meno di 4
alloggi fino ad un massimo di 20, con superfici utili fra i 35 ed i 75 mq. nei casi di nuova costruzione e
fra 35 e 100 mq. nei casi di restauro, risanamento o ristrutturazione edilizia.
Con apposito bando gli Enti locali indicano i tempi e le modalità di formazione delle graduatorie e
contestualmente vengono individuate le quote di alloggi da destinare a giovani coppie, conviventi more
uxorio e nubendi ai quali è riservato il 40% della totalità degli alloggi disponibili con almeno due stanze
da letto; in caso di realizzazione degli alloggi da parte di ITEA SpA le unità abitative verranno locate in
base all’ordine della graduatoria mentre in caso di interventi da parte di imprese convenzionate o soggetti
privati questi ultimi potranno scegliere liberamente, all’interno della graduatoria predisposta dall’Ente e
per una quota pari al 35% degli alloggi, i nuclei familiari ai quali locare gli alloggi.
In caso di intervento promosso da privati proprietari che intendono mettere a disposizione alloggi da
locare a canone moderato e nell’ipotesi in cui il nucleo familiare avente titolo è individuato dall’Ente
locale è stato necessario prevedere nel Bilancio 2014 la copertura di oneri derivanti dal mancato
pagamento dei canoni di locazione da parte del locatario per un periodo massimo di un anno, per il
rimborso di eventuali danni all’immobile e per spese procedurali giudiziarie di sfratto.
Nel corso dell’anno 2012 la P.A.T. ha concesso contributi in favore di Società immobiliari per la messa a
disposizione di complessivi 11 alloggi nei Comuni di Arco e Riva del Garda che si presume di poter
utilizzare nel corso del 2014 mediante l’emanazione di appositi bandi.
CONTRIBUTO INTEGRATIVO PER ALLOGGI LOCATI SUL LIBERO MERCATO.
In attesa della locazione di un alloggio pubblico i richiedenti in possesso dei requisiti di legge presentano
la domanda per accedere ai benefici previsti dall’art. 3 della LP. 15/2005 relativi al contributo integrativo
per alloggi locati sul libero mercato; tale strumento legislativo si sta rivelando sempre più richiesto
considerato il continuo aumento dei canoni d’affitto e l’incidenza dei costi per l’alloggio in rapporto alle
economie familiari.
La normativa provinciale stabilisce che la domanda di contributo integrativo sia presentata separatamente
dalla domanda per l’ottenimento di un alloggio pubblico e fissa i criteri per il calcolo del beneficio
economico fra i quali la soglia massima di € 300,00 mensili ed il rapporto fra contributo e canone di
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
locazione realmente pagato: il contributo integrativo non può eccedere del 50% l’importo del canone di
locazione e viene concesso per 12 mesi decorrenti dal mese successivo alla data di approvazione della
graduatoria.
Il beneficiario del contributo pubblico è tenuto a dare dimostrazione all’ente locale dell’avvenuta
corresponsione al locatore del canone di locazione; a tal fine vengono effettuate d’ufficio verifiche sul
rispetto da parte dei beneficiari delle condizioni contrattuali ed in caso di accertata insolvenza viene
immediatamente sospesa l’erogazione del beneficio economico e richiesto il rimborso delle somme
percepite indebitamente.
La P.A.T. con deliberazione n. 671 dd. 12.04.2013 ha ripartito il Fondo provinciale casa in favore degli
enti locali assegnando alla Comunità Alto Garda e Ledro la somma di € 1.284.010,00 per l’esercizio delle
funzioni connesse all’edilizia pubblica, per il periodo 01.07.2013 – 30.06.2014, fissando contestualmente i
nuovi livelli minimi delle prestazioni che prevedono l’accoglimento di almeno il 70% delle domande
ammissibili ad agevolazione.
Considerato che gli importi stanziati dall P.A.T. non permettevano il raggiungimento dei livelli minimi di
prestazione si è reso necessario l’utilizzo dell’ulteriore somma di € 230.000,00 di avanzo di
amministrazione per garantire una percentuale di soddisfacimento di circa il 75% delle domande.
Le indicazioni della PA.T. per il 2014 dovrebbero portare ad una restrizione dei livelli minimi di
soddisfacimento da garantire ed alla revisione dei requisiti economico-patrimoniali dei soggetti aventi
titolo all’agevolazione pubblica.
Nel secondo semestre 2013 sono state raccolte n. 672 domande di locazione alloggio, n. 830 domande di
contributo integrativo del canone di locazione. A tal fine nel mese di gennaio è stato trasmesso alla
P.A.T. il rendiconto di quanto effettivamente erogato nel corso del 2013 per programmare l’entità delle
assegnazioni per il prossimo anno finanziario.
PAGINA N. 72
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6. - INTERVENTI PER L’EDILIZIA AGEVOLATA
3.3.1
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
Nell’ambito della programmazione coordinata degli interventi in materia di edilizia abitativa stabilita dalla
Giunta Provinciale, la Comunità Alto Garda e Ledro, provvede all’attuazione degli interventi rivolti ai
privati proprietari nel settore dell’edilizia abitativa agevolata.
Analogamente a quanto previsto per l’edilizia abitativa pubblica, gli interventi nel settore dell’edilizia
abitativa agevolata sono individuati con riferimento a cinque aree distinte:
•
•
•
•
•
generalità dei cittadini;
persone anziane
immigrati extracomunitari;
emigrati trentini;
giovani coppie e nubendi.
L.P. 21/92 PIANO STRAORDINARIO DEGLI INTERVENTI IN MATERIA DI EDILIZIA ABITATIVA
AGEVOLATA 2010 :
Tutte le domande di risanamento e acquisto/risanamento sono state ammesse a finanziamento;
rimangono ancora da ammettere a finanziamento per mancanza di mutui n. 18 domande di acquisto per
la generalità e n. 13 domande di acquisto per immigrati stranieri.
A seguito di rinunce da parte di beneficiari già ammessi a finanziamento, nel corso del 2014 sarà
possibile accogliere ancora una parte delle domande di acquisto non finanziate.
Restano da impegnare € 80.000,00 in conto capitale per due domande di risanamento sospese per
motivazioni diverse.
Per i finanziamenti in conto interessi sono in corso circa n. 1.000 mutui agevolati con un contributo in
conto interessi previsto per il pagamento delle due rate semestrali 30 giugno 2014 e 31 dicembre 2014 di
circa € 1.700.000,00.
Sono ancora aperte pratiche di mutuo per acquisto per € 3.500.000,00 e di nuova costruzione per €
414.000,00 per un contributo in conto interessi pari a circa € 100.000,00 per due rate semestrali.
Il 50 percento dei mutui in corso sono stati stipulati con la Cassa Rurale Alto Garda, il 10 percento con
altre Casse Rurali Trentine, il 17 percento con Unicredit S.p.A., l’8 percento con la Banca di Trento e
Bolzano e il restante 25 percento è suddiviso tra le altre otto banche convenzionate con la P.A.T..
Fino a questo momento il pagamento delle rate di contributo in conto interessi. è stato sospeso per 20
mutui, causa la sospensione nel pagamento delle rate richiesta dal cliente o l’insolvenza nel pagamento
del mutuo.
INTERVENTI DI EDILIZIA ABITATIVA A FAVORE DI PERSONE ANZIANE
Ai sensi della Legge Provinciale 18 giugno 1990 n. 16 nel corso del 2013 sono state approvate le
graduatorie delle diciotto e diciotto istanze presentate rispettivamente nel corso del primo e secondo
semestre 2012 da persone anziane. Sulla base del finanziamento provinciale pari a € 438.350,24 tutte le
istanze presentate sono state ammesse a finanziamento sul Piano Finanziario 2013 ed è in corso
l’istruttoria tecnico-amministrativa per la successiva concessione ed erogazione del contributo.
Nel corso del primo e secondo semestre 2013 sono state raccolte rispettivamente altre 60 e 20 nuove
istanze da parte di persone anziane che a seguito dell’istruttoria per l’ammissione in graduatoria saranno
finanziate nel 2014. L’assegnazione di fondi da parte della P.A.T. per l’anno 2014 risulta pari ad €
336.808,00. Visto il numero di istanze presentate e la ridotta disponibilità di risorse sul Piano
Finanziario 2014, si prevede di recuperare l’avanzo di fondi dal Piano Finanziario 2013.
Gli "interventi plurimi" per persone anziane, previsti dall'articolo 30 del Regolamento della Legge
Provinciale 18 giugno 1990, n. 16, consistono nella concessione di contributi in conto capitale pari all'80%
o al 100% della spesa ammessa da parte della Comunità su conforme parere della Giunta Provinciale,
PAGINA N. 73
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
prescindendo dalle graduatorie di merito e purché i destinatari degli alloggi siano in possesso dei requisiti
in materia di edilizia abitativa agevolata.
Entro il 31 ottobre 2013 non sono pervenute nuove domande per questo tipo di intervento.
“CENTRI STORICI” - LEGGE PROVINCIALE 15 GENNAIO 1993 N. 1
Tutte le domande presentate sul P.F. 2010 per il recupero delle facciate e con i benefici del Patto
Territoriale Baldo Garda per il recupero delle facciate e per uso turistico nella frazione di Nago sono state
ammesse a finanziamento ed è stato concesso il contributo.
Complessivamente per l’edilizia abitativa agevolata sono tutt’ora aperte circa n. 180 pratiche di
finanziamento ai sensi delle leggi provinciali sopra evidenziate, che andranno a chiudersi con l’erogazione
finale nel corso del 2014 e 2015.
L.P. 9/2013 art. 1 : MISURE PER FRONTEGGIARE LA CRISI DEL SETTORE EDILIZIO MEDIANTE LA
PROMOZIONE DI INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE.
Nel periodo dal 03 giugno al 31 luglio 2013 sono state presentate :
n.
690 domande di abitazione principale con una spesa ammessa a contributo stimata in €
48.300.000,00 per un contributo in conto capitale stimato di € 24.150.000,00;
n.
28
domande di condomini con una spesa ammessa a contributo stimata in € 3.500.000,00 per
un contributo in conto capitale stimato di € 1.750.000,00;
n.
0
domande alloggi di proprietà di enti pubblici, onlus, enti ecclesiastici e fondazioni.
Per la nostra Comunità la P.A.T. ha stanziato € 2.083.000,00, integrata di altri € 2.169.791,67 per un
totale di € 4.252.791,67.
Il commissario straordinario con propria deliberazione n. 1 di data 29 ottobre 2013 ha determinato i
criteri di riparto del fondo tra abitazioni principali 93,24% e condominio 6,76%.
Con determinazioni n. 1312 e 1313 di data 30 ottobre 2013 sono state approvate le graduatorie delle
domande ammissibili rispettivamente 688 per abitazione principale e 27 di condominio.
Con determinazioni n. 1315 e 1316 di data 30 ottobre 2013 sulla base dello stanziamento provinciale
sopra evidenziato sono state ammesse a finanziamento rispettivamente le prime 89 domande di
abitazione principale e le prime 6 domande di condominio.
L.P. 9/2013 art. 2 : MISURE PER L’INCENTIVAZIONE DELL’ACQUISTO E DELLA COSTRUZIONE DELLA
PRIMA CASA DI ABITAZIONE.
Nel periodo dall’08 luglio al 09 agosto 2013 sono state presentate :
n. 308 domande di acquisto per la generalità e cittadini stranieri;
n. 107 domande di acquisto per giovani coppie, nubendi e conviventi more uxorio;
n.
9 domande di costruzione per la generalità e cittadini stranieri;
n.
8 domande costruzione per giovani coppie, nubendi e conviventi more uxorio;
Per la nostra Comunità la P.A.T. ha stanziato € 2.618.000,00, integrata di altri € 825.000,00 per un
totale di € 3.443.000,00.= previsti nei Bilanci della Comunità su dieci anni.
La Giunta della Comunità Alto Garda e Ledro con propria deliberazione n.197 di data 01 ottobre 2013 ha
determinato i criteri di riparto del fondo stabilendo che il 40% del fondo sia destinato a favore di giovani
coppie, nubendi e conviventi more uxorio.
Con determinazioni n. 1163 e 1164 di data 25 settembre 2013 modificate con determinazioni n. 1235 e
n. 1236 di data 14 ottobre 2013 sono state approvate le graduatorie delle domande ammissibili
rispettivamente 306 per la generalità e 114 giovani coppie, nubendi e conviventi more uxorio.
PAGINA N. 74
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Con determinazioni n. 1239 e n. 1240 di data 15 ottobre 2013 e n. 1375 e 1376 di data 11 novembre
2013 sulla base dello stanziamento provinciale sopra evidenziato sono state ammesse a finanziamento
rispettivamente le prime 17 domande per la generalità e le prime 13 domande di giovani coppie, nubendi
e conviventi more uxorio.
3.4.2
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE
Le motivazioni che determinano l’azione della provincia nell’applicazione della vigente normativa sono
sostanzialmente finalizzate a consentire l’accesso all’acquisizione della proprietà della casa e al
risanamento di edifici esistenti in centro storico e fuori, mediante interventi in conto capitale e
abbattimento degli interessi sui mutui, per quelle fasce di utenza che in assenza di un intervento pubblico
non dispongono dei fondi necessari per accedere al libero mercato.
Si tratta pertanto di un intervento che da un lato permette di risolvere la problematica della casa per
determinate fasce sociali e, altro aspetto, costituisce anche un supporto per l’attività economica della
provincia. L’indotto produttivo connesso a tali finanziamenti costituisce un elemento non secondario
nell’economia complessiva del territorio.
Le norme che regolamentano tali iniziative sono riconducibili alle funzioni assegnate dalla Provincia
Autonoma di Trento per l’edilizia sovvenzionata come sopra riportato nella descrizione del programma.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Gli obiettivi da perseguire nel breve periodo, anche considerando che nel 2014 potrebbe essere rivista da
parte della Provincia Autonoma di Trento la normativa per il settore dell’edilizia abitativa agevolata, sono
riconducibili al rispetto/riduzione dei termini di assegnazione dei contributi delle domande raccolte nel
corso del 2013.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
La misura dei contributi che costituiscono la spesa del settore è interamente coperta da fondi provinciali.
Risulta impossibile effettuare una corretta programmazione pluriennale degli interventi essendo gli stessi
condizionati dai trasferimenti previsti dai piani provinciali di settore.
3.4.3.2 EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Personale amministrativo
n. 2 C Evoluto
n. 2 C Base
n. 1 B Evoluto
Personale tecnico
n. 1 C Evoluto
3.4.5
1 a 36 ore e 1 a 14 ore
1 a 24 ore e 1 a 36 ore
a 36 ore
a 36 ore
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Le risorse strumentali impegnate saranno quelle attualmente in dotazione ai servizi.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Il programma è coerente con gli indirizzi provinciali in materia di edilizia agevolata.
PAGINA N. 75
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RIEPILOGO RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 4 - SERVIZIO 7 EDILIZIA
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
7.259.041,35
3.999.775,91
3.499.775,91
795.000,00
200.000,00
200.000,00
8.054.041,35
4.199.775,91
3.699.775,91
6.000,00
6.000,00
6.000,00
6.000,00
6.000,00
6.000,00
239.000,00
239.000,00
239.000,00
TOTALE (C)
239.000,00
239.000,00
239.000,00
TOTALE (A+B+C)
8.299.041,35
4.444.775,91
3.944.775,91
. PROVINCIA
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
. ALTRE ENTRATE
TOTALE (A)
PROVENTI DEI SERVIZI
Concorsi e rimborsi vari
TOTALE (B)
QUOTE DI RISORSE GENERALI
L.P. 7/77 art. 3 per personale
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 76
Avanzo + recupero crediti
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
FUNZIONE 4 - SERVIZIO 7 EDILIZIA
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
1.440.000,00
entità (b)
17,35
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
6.859.041,35
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
82,65
8.299.041,35
17,89
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
1.445.000,00
entità (b)
32,51
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
2.999.775,91
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
67,49
4.444.775,91
12,88
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
1.445.000,00
Di sviluppo
% su tot.
36,63
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
2.499.775,91
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
63,37
3.944.775,91
11,60
PAGINA N. 77
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RIEPILOGO RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
7.902.476,35
3.999.775,91
3.499.775,91
LP 16/83, LP 62/78, LP 21/92, LP 15/05, LP
1/93 e LL.PP. per tutela dell'ambiente
3.662.608,87
460.000,00
460.000,00
Avanzo amministrazione, concorso Comuni
per spiagge sicure, alienazioni, recupero
crediti, Canoni aggiuntivi lett. E)
11.565.085,22
4.459.775,91
3.959.775,91
9.653.683,00
7.953.683,00
7.953.683,00
9.653.683,00
7.953.683,00
7.953.683,00
483.500,00
483.500,00
483.500,00
TOTALE (C)
483.500,00
483.500,00
483.500,00
TOTALE (A+B+C)
21.702.268,22
12.896.958,91
12.396.958,91
. PROVINCIA
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
. ALTRE ENTRATE
TOTALE (A)
PROVENTI DEI SERVIZI
Concorsi e recuperi vari per servizio R.S.U.
ed integrazione canone di locazione ……..
TOTALE (B)
QUOTE DI RISORSE GENERALI
L.P. 7/77 art. 3 per personale
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 78
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – RIEPILOGO SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
11.736.283,00
entità (b)
54,07
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
9.965.985,22
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
45,92
21.702.268,22
46,79
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
9.897.183,00
entità (b)
76,74
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
2.999.775,91
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
23,26
12.896.958,91
37,38
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
9.897.183,00
Di sviluppo
% su tot.
79,84
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
2.499.775,91
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
20,16
12.396.958,91
36,46
PAGINA N. 79
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N°4 - PROGRAMMA INERENTE L’ASSISTENZA
SOCIALE
4.1. - ATTIVITA’ SOCIO-ASSISTENZIALI - GESTIONE ATTIVITA’
Responsabile di risultato:
Assessore competente:
3.4.1
Responsabile Servizio Socio Assistenziale
Presidente
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
Negli ultimi anni la Giunta Provinciale ha attivato attraverso una serie di specifiche deliberazioni, il
processo di cambiamento e sistematizzazione delle politiche e dei servizi socio assistenziali alla luce della
riforma istituzionale e delle norme di settore legate alle politiche sociali e alle politiche per la salute, e a
tal proposito si richiamano:
•
Legge provinciale n. 3/2006 “Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino” con specifico
riferimento all’art. 13,comma 4;
•
Legge Provinciale n. 5/2007 “Sviluppo, coordinamento e promozione delle politiche giovanili,
disciplina del servizio civile provinciale e modificazione della L.P. n.5/2006(sistema educativo di
istruzione e formazione del Trentino)”;
•
Legge Provinciale n. 6/2010 “Interventi per la prevenzione della violenza di genere e per le donne
che ne sono vittime”;
•
Legge Provinciale n. 13/2007 “Politiche sociali in provincia di Trento”;
•
Legge provinciale n.16/2010 “ Politiche per la salute in Provincia di Trento”;
•
Legge Provinciale n. 1/2011 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del
benessere familiare e della natalità”;
•
L.P. n 15/2012 “Tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie e modificazioni delle
leggi provinciali 3 agosto 2012, n. 19, e 29 agosto 1983, n. 29, in materia sanitaria.
Delibere della Giunta Provinciale:
•
n. 3179/2010 “Atto di indirizzo e coordinamento: approvazione delle Linee guida per la costruzione
dei piani sociali di comunità”.
•
n. 556/2011 “Atto di indirizzo e coordinamento a Comunità ed enti gestori avente ad oggetto
"Finanziamento, criteri e modalità d'esercizio delle funzioni socio-assistenziali di livello locale e delle
funzioni delegate per l'anno 2011".
•
n. 1791/2011 “Criteri per la determinazione e l'utilizzo del fondo di riserva da destinare alle attività
socio-assistenziali svolte dalle Comunità e dagli Enti Gestori sia in regime di delega che in titolarità,
nonché individuazione dei budget definitivi per l'anno 2011.
•
n. 2122/2011 “Ulteriore assegnazione per l’anno 2011 dei finanziamenti a favore delle Comunità, dei
Comprensori e dei Comuni di Trento e Rovereto per la gestione socio- assistenziali delegate.
•
Conferenza permanente per i rapporti tra la Provincia e le Autonomie Locali: ”Protocollo d’intesa in
materia di finanza locale per il 2012”.
•
n. 2617 del 02.12.2011 “Direttive provinciali 2012 in materia di integrazioni socio sanitaria”.
•
n. 3010 del 30.12.2011 “L.P. 16/2010 “Tutela della salute in Provincia di Trento”. Attuazione articolo
21 comma 3 in materia di integrazione socio-sanitaria:disciplina delle unità di valutazione
multidimensionali”.
•
Del. n. 62/2012 “approvazione dello schema di disciplinare tra Provincia e Comunità per
l’affidamento di compiti e funzioni in materia di adozione”.
•
Del. n. 399/2012 “Atto di indirizzo e coordinamento delle attività socio assistenziali di livello locale e
criteri e modalità d’esercizio delle funzioni socio – assistenziali per l’anno 2012”.
•
Del. n. 1255/2012 “ Tutela della salute in Provincia di Trento” Attuazione art. 21 comma 2 in
materia di integrazione socio sanitaria: linee di indirizzo per l’istituzione dei punti unici provinciali di
accesso”.
•
Del. n. 1256/2012 “Legge Provinciale 27 Luglio 2007, n. 13 “Politiche sociali in Provincia di Trento”.
Modificazioni della disciplina dettata con deliberazione della Giunta Provinciale n. 1524 del 2012
relativa all’intervento di sostegno economico di cui all’art. 35 ,comma 2.
•
Del. n. 1721/2012 “parziale modifica della deliberazione n. 399/2012 avente per oggetto: Atto di
indirizzo e coordinamento delle attività socio assistenziali di livello locale e criteri e modalità
d’esercizio delle funzioni socio – assistenziali per l’anno 2012”.
•
Del. n.1918/2012 “Modifica, per errore materiale, della deliberazione n. 1721/2012 concernente
“parziale modifica della deliberazione n. 399/2012”.
PAGINA N. 80
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
•
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Del. n. 1013/2013 ”Atto di indirizzo e coordinamento:finanziamento delle attività socio-assistenziali
di livello locale,criteri e modalità d’esercizio delle funzioni socio-assistenziali per l’anno 2013 nonché
approvazione della “ Disciplina dell’intervento economico straordinario di cui all’art.35,comma 3
lettera a),della legge provinciale n.13 del 2007;
La delibera della Comunità Alto Garda e Ledro in materia di programmazione locale socio assistenziale:
•
Deliberazione dell’Assemblea della Comunità Alto Garda e Ledro del 29.12.2011, n. 39 con cui è
stato approvato il Piano Sociale di Comunità.
PIANO SOCIALE DI COMUNITA’ quale Strumento di Programmazione in materia socio
assistenziale:
La Legge Provinciale n. 13 del 2007 all’articolo 13 prevede l’istituzione del Tavolo Territoriale per la
pianificazione sociale in ciascuna Comunità, quale organo di consulenza e proposta per le politiche sociali
avente, fra l’altro, la funzione di formulare la proposta di piano sociale di comunità.
Il piano sociale di Comunità è lo strumento di programmazione delle politiche sociali del territorio; è
pertanto strategico e funzionale per progettare gli interventi e le prestazioni che vanno a definire il
“sistema integrato dei servizi sociali” previsto dall’articolo 4 della legge provinciale n. 13.
Le direttrici sulle quali si focalizza il processo di elaborazione e attuazione del piano sociale di Comunità
sono due:
1. la promozione ed organizzazione di un sistema locale integrato di servizi sociali, che costituisce lo
scopo principale del piano;
2. la costruzione del sistema di governance della comunità, ovvero la mobilitazione di attori territoriali
pubblici e del privato sociale che costruiscono partnership per condividere, nella valorizzazione dei diversi
specifici ruoli, la responsabilità di governo delle politiche sociali del territorio.
Il Piano Sociale di Comunità è comunque il principio guida degli interventi in campo sociale, è stato
approvato con deliberazione della Assemblea della Comunità Alto Garda e Ledro in data 29.12.2011.
Il piano sociale di Comunità è prorogato con delibera della PAT, fino a scadenza naturale del mandato
politico della Comunità, per la sua concretizzazione anche negli aspetti di monitoraggio e valutazione,
prevede comunque la programmazione e l’attivazione di una serie di iniziative che possono essere
definite “lavoro di Comunità” che vedono coinvolte le risorse sul territorio presenti nei tavoli di confronto
rispetto ai temi e bisogni: della popolazione minorile e famiglia- anziana – adulta - diversamente abile e
nuove povertà, e nel tavolo di sintesi istituzionalmente attivato per il processo partecipativo del Piano
Sociale.
A tale scopo sono riservati e demandati specifici compiti al servizio sociale professionale che nel 2014
curerà il lavoro di comunità e attiverà una serie di azioni di valutazione dei servizi erogati, per il tramite
di appositi questionari, avvalendosi anche se del caso per la salvaguardia della “terzietà “ di risorse
esterne, con il supporto del servizio Politiche Sociali della P.A.T.
In relazione alle attività di Piano ed in coerenza con i principi in esso contenuti potranno essere attivate
in corso d’anno iniziative specifiche, legate a tematiche di prevenzione, di economia solidale e su progetti
innovativi legati alla sperimentazione di particolari tipologie di servizi.
L’INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA
L’integrazione sociosanitaria è riconosciuta come necessaria dalla legge provinciale di riferimento per il
comparto sanitario; tra le finalità della legge provinciale n. 16 del 2010, infatti, rientrano il
coordinamento e l’integrazione funzionale dei servizi e delle attività sanitarie e sociali.
La stessa legge, a proposito dell’integrazione sociosanitaria, all’art. 21 precisa che la Provincia, insieme ai
comuni e alle comunità e “secondo i principi della legge provinciale sulle politiche sociali promuove
l’integrazione sociosanitaria dei servizi finalizzata a soddisfare i bisogni di salute della persona che
necessitano dell’erogazione congiunta di prestazioni sanitarie e di azioni di protezione sociale, allo scopo
di garantire la continuità curativa e assistenziale nelle aree materno-infantile, anziani, disabilità, salute
mentale e dipendenze”.
La legge identifica poi fra gli strumenti dell’integrazione sociosanitaria territoriale i Punti Unici di
Accesso (PUA) definiti come “moduli organizzativi integrati con i servizi sociali, diretti all’orientamento e
alla presa in carico del cittadino”, le Unità Valutative Multidisciplinari (UVM), che accertano lo stato di
bisogno e definiscono il progetto individualizzato di intervento, ed il Progetto Assistenziale
Individualizzato di intervento (PAI).
PAGINA N. 81
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Nel corso dell’anno 2012 è stata data attivazione operativa a tale strumento e all’insediamento del
Comitato per l’Integrazione Socio sanitaria. Nel 2013 sono stati materialmente attivati i PUA.
Nel 2014 prosegue l’attività dei PUA e il collegamento con APSS, ai fini di quanto previsto rispetto
all’approccio integrato all’utenza per situazioni complesse socio sanitarie.
Quindi l’apporto del Servizio socio assistenziale si esplica nelle seguenti specifiche funzioni:
-
partecipazione commissioni assegno di cura L.P. 15/2012
-
partecipazioni P.U.A. punto unico di accesso per situazioni complesse socio sanitarie
-
partecipazioni commissioni U.V.M (unità di valutazioni multidisciplinare per eleggibilità ad
inserimento in RSA e Centri Diurni) e preparazione valutazione sociale bisogno assistenziale;
-
partecipazione commissioni ADI-ADICP (assistenza domiciliare integrata – cure palliative).
ANALISI ORGANIZZATIVA PARTECIPATA
Il modello organizzativo attualmente in essere, attivato a seguito di un’approfondita analisi organizzativa
partecipata e con l’ausilio di specifica consulenza organizzativa, è stato implementato a partire dal mese
di maggio 2012, e si è concluso nel gennaio 2014. Il modello prevede oltre alla Responsabile del Servizio,
con funzioni di direzione e di indirizzo rispetto al servizio nel suo insieme complessivo ed inoltre con
competenza specifica per quanto riguarda tutti gli aspetti gestionali ed amministrativo – contabili
connessi, nel rispetto delle indicazioni e indirizzi forniti dall’Esecutivo e dalla PAT, l’attribuzione a due
Assistenti Sociali esperte, delle responsabilità riferite al settore Sociale Professionale e Domiciliarità/
Integrazione socio sanitaria, con funzioni la prima di coordinamento delle equipe interprofessionali,
suddivise per area specialistica di intervento e la seconda relativamente alla gestione dei servizi alla
domiciliarità e del settore ed adempimenti legati all’integrazione socio sanitaria che si concretizza anche
attraverso la partecipazione al P.U.A. e U.V.M. e L.P. 15/2012 – assegno di cura.
Per quanto riguarda il settore sociale professionale sono state individuate 4 aree specialistiche: Anziani –
Minori e famiglie- Adulti e diversamente abili, ed è stato istituito uno specifico servizio di segretariato
sociale professionale direttamente collegato anche ai necessari supporti di tipo amministrativo. Tale
servizio funzionale alla valutazione delle istanze dei cittadini che si affacciano per la prima volta al
servizio sociale, con funzioni di valutazione iniziale del bisogno e di orientamento verso i possibili servizi
che possono concorrere a dare risposta alle loro istanze, è attivo nei cinque giorni lavorativi, con orari
diversificati nella sede di Riva del Garda, ma svolge la propria funzione anche ad Arco e a Ledro su
appuntamento. La diversificazione delle fasce orarie di apertura al pubblico è stata valutata opportuna
per favorire l’accesso dei cittadini al servizio.
Le aree specialistiche sono funzionali alla presa in carico e alla progettazione degli interventi assistenziali
opportuni rispetto alle problematiche evidenziate dai cittadini a seguito di prima valutazione ed invio da
parte del segretariato sociale e all’allineamento con le procedure di valutazione integrata in presenza di
situazioni complesse che presentano sia bisogni socio assistenziali, sia sanitari, con APSS, previsti con
l’istituzione dei P.U.A (Punti Unici di Accesso).
Lavoro di Comunità: il piano sociale di Comunità, prorogato fino a scadenza naturale del mandato
politico della Comunità, per la sua concretizzazione anche negli aspetti di monitoraggio e valutazione,
prevede comunque la programmazione e l’attivazione di una serie di iniziative che possono essere
definite “lavoro di Comunità” che vedono coinvolte le risorse sul territorio presenti nei tavoli di confronto
rispetto ai temi e bisogni: della popolazione minorile e famiglia- anziana – adulta - diversamente abile e
nuove povertà.
Anche il settore amministrativo del Servizio è strutturato in modo da corrispondere la specializzazione
delle aree attive sul settore professionale.
I livelli minimi essenziali per alcuni servizi/interventi come previsto nella deliberazione n. 1013/2013
della PAT, sono attualmente ampiamente
superati e nel corso del 2013 si è potuto dar corso
all’attivazione di vari progetti assistenziali valutati necessari secondo le previsioni progettuali.
In relazione comunque al decremento delle risorse finanziarie e alla necessità di garantire in forma equa
secondo il criterio del bisogno/necessità l’attivazione dei progetti assistenziali, a partire dal 01.01.2013
l’accesso a tutti i servizi viene effettuato a seguito di valutazione sociale professionale e mediante
specifiche griglie di valutazione, che hanno introdotto criteri di priorità/precedenza di tipo dinamico
nell’accesso ai medesimi, in relazione al bisogno e compatibilmente con le risorse logistiche ed
economiche assegnate alla Comunità, in coerenza con i livelli essenziali di assistenza e gli indirizzi forniti
e individuati dalla PAT.
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
4 . 1 . I N T E R V E NT I D I P R O MO Z I O N E E P REV E N Z I O N E S O C I A L E
Gli interventi di prevenzione e promozione sociale originano da un bisogno riferibile non alla singola
persona, ma ad un insieme di persone, ad una comunità. La percezione e segnalazione di questo bisogno
ha origine da componenti attive della comunità, siano essi amministratori pubblici, rappresentanti delle
associazioni di volontariato, operatori dei servizi territoriali.
Tali interventi si rivolgono alla totalità della popolazione, sia a classi o a fasce della stessa, con il fine di
realizzare condizioni positive volte ad anticipare le situazioni di bisogno individuandone precocemente il
loro insorgere.
Per queste specifiche attività si confermerà per il 2014, la sinergia con i Comuni, per l’attivazione di
iniziative destinate alle varie fasce di popolazione, ma con particolar riguardo alle famiglie ai minori e ai
giovani. In tal senso si conferma la forte rilevanza data alle azioni del Piano Giovani, anche come esempio
di “buona prassi” per la modalità di progettazione condivisa con i comuni ma anche con i rappresentanti
delle varie associazioni della comunità.
Interessante sarà l’apertura del nuovo Centro Giovani ad Arco, a valenza sovra comunale prevista per i
primi mesi 2014, supportato nella sua costruzione con specifica linea di finanziamento PAT - politiche
giovanili- che si prevede debba diventare il fulcro delle progettualità ed iniziative legate ai giovani, in
relazione all’impegno verso la Comunità e per il quale dovrà essere ricercata e valutata anche la
sostenibilità economica.
4 . 1 . 1 . A ) S E R V I Z I O D I S E G R E T A R I A T O SO C I A L E
La legge provinciale. n. 13/2007 all’art. 32 specifica la funzione degli interventi di servizio sociale
professionale e di segretariato sociale.
Gli interventi di servizio sociale professionale e di segretariato sociale sono finalizzati all’informazione,
all’aiuto e al sostegno psico-sociale e relazionale rivolto al singolo, alla famiglia e ai gruppi e hanno
carattere di gratuità per l’utenza.
Le attività del servizio sociale consistono nelle attività di valutazione e presa in carico, progettazione
individuale e attività di supporto alle persone in difficoltà, al fine di individuare e attivare possibili
soluzioni ai problemi.
Il segretariato sociale consiste nell’attività di informazione e di orientamento sui servizi aventi rilevanza
sociale e sulle risorse disponibili, nonché sulle modalità di accedervi e si configura come lo strumento
“porta” di accesso ai servizi socio assistenziali. A seguito di segnalazione di situazioni particolarmente
problematiche, tale intervento è svolto, ove possibile, anche nei confronti delle persone le cui condizioni
sono tali da precludere lo spontaneo accesso ai servizi.
4 . 1 . 1 . B ) P E R CO R S I D I I N F O R M A Z I O N E – F O R M A Z I O N E P E R FA M I G L I E
La famiglia costituisce tradizionalmente l’unità base della vita sociale.
La valorizzazione del ruolo della famiglia implica che la stessa sia considerata non solo come soggetto
destinatario degli interventi ma anche come risorsa nell’ambito del sistema dei servizi. Le L.P. n. 14/91 e
L.P n. 13/2007 includono la famiglia tra i soggetti del sistema socio - assistenziale e ne riconoscono il
ruolo di prima risorsa rispetto al bisogno.
Si ritiene opportuno nel 2014, vista l’evoluzione e la sempre maggiore complessità dei bisogni del
territorio, l’attivazione di varie iniziative finalizzate a supportare la famiglia nelle varie funzioni in cui è
chiamata ad essere protagonista. Anche la necessaria integrazione tra quanto previsto dalla L.P. 13/2007
e la specifica legge provinciale n. 1/2011 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione
del benessere familiare e della natalità” è oltremodo opportuna al fine di attivare una progettualità
sinergica che si traduca in varie azioni complementari finalizzate a offrire supporti concreti alle famiglie
del territorio.
Buone prassi sono ad esempio i progetti specifici del Piano Giovani che espressamente prevedono
l’attivazione del sottotavolo “famiglie e risorse per minori” e che copre per rappresentatività tutto il
territorio della Comunità, il sistema dei Centri Aperti, presenti nei vari comuni e il progetto attivato
nell’autunno 2013 e che continuerà nel 2014, Family Time.
Anche la sinergia tra risorse della Comunità o da essa promosse e le Agenzie educative possono
concorrere al sostengo della genitorialità.
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
4.1.1. C) A.GIO ARCO GIOVANI (AMBITO DI ARCO)
Il Centro di Aggregazione per Adolescenti di Arco, già finanziato in parte in base alla Legge 285/97, trova
ora finanziamento oltre che con risorse dirette del Comune, anche con fondi dell’Ente, la cui entità è
definita in base alle effettive disponibilità economiche.
Per l’ anno 2014 gli obiettivi per la risorsa saranno modificati e orientati verso:
•
L’apertura del nuovo Centro Giovani di Arco, a valenza sovra-comunale in Via Caproni Maini – dove
dovranno essere convogliate la maggior parte delle attività legate ai giovani.
•
Nell’ambito del Piano Giovani di Zona dei Comuni e della Comunità Alto Garda e Ledro, la
promozione e il sostegno nell’ ideazione di progetti da proporre per la sua realizzazione, nonché la
funzione di Referente tecnico organizzativo del piano Giovani troveranno sede presso la nuova
struttura di Arco, per il 2014, con unica regia.
•
Dovranno essere incentivati presso il nuovo Centro Giovani gli eventi più rilevanti che promuovano
e sostengano il protagonismo giovanile, consolidando nel corso del 2014 anche gli aspetti gestionali
della risorsa secondo le linee di indirizzo e operative che il Comune di Arco valuterà opportuno
attivare dopo necessario confronto con la Comunità e gli altri Comuni, data la valenza sovra
comunale della risorsa.
4 . 1 . 1 . D ) C E NT R I A P E R T I S U L TE R R I TO R IO
S I S T E M A C E NT R I A P E R T I P ER M I N O R I
Per l’anno 2014 viene confermata l’opportunità attraverso la proroga della convenzione in atto (ai sensi di
quanto previsto dall’art. 38 c.5 della L.P. n. 14/1991, ed in attesa dell’emanazione ai sensi della L.P. n.
13/2007, del regolamento relativo all’accreditamento ed affidamento dei servizi socio assistenziali), di
proseguire nel sostenere l’iniziativa denominata Sistema Centri Aperti, in collaborazione con l’ APSP
Servizi Socio Educativi Casa Mia di Riva del Garda, per la progettazione e gestione sul territorio della
Comunità, dei centri Aperti per Minori di – Aretè, Punto X a Riva del Garda, Ca’ del Nemoler (con
l’estensione a Pietramurata) per il Comune di Dro, i due Centri presso il Comune di Ledro, e i Centri
sperimentali di Nago e Torbole e le due nuove iniziative di prossima apertura sempre in forma
sperimentale presso il Comune di Tenno e Drena.
La volontà dell’ Ente è quella di promuovere servizi, risorse ed azioni preventive destinate ai minori ed
alle loro famiglie, anche mediante il sostegno del sistema dei Centri Aperti presente sul territorio, e loro
ampliamento tramite le sperimentazione nei citate.
In relazione anche alle criticità derivanti dalla situazione economica che coinvolge anche il territorio
dell’Alto Garda e Ledro, i centri dovranno anche essere risorsa per supportare le famiglie qualora
impegnate nelle attività lavorative. Attenzione verrà posta anche al tema dell’integrazione dei minori
stranieri e del collegamento-raccordo con le agenzie educative presenti sul territorio.
Il Sistema Centri Aperti per minori attiverà la programmazione e la traduzione operativa delle attività non
più per il solo periodo scolastico, ma si intensificherà diversificandosi anche nel periodo estivo,
nell’articolazione centri aperti estate diffusi in forma maggiore sul territorio (ex Colonie da attivarsi nei
vari territori comunali) quando le famiglie, per problemi lavorativi, hanno maggior necessità di impegnare
i loro figli in progetti estivi caratterizzati da attività ludiche strutturate, prevedendo quindi anche
flessibilità nelle fasce orarie di apertura. Particolare attenzione verrà posta all’accoglienza nel periodo
estivo dei minori portatori di diverse abilità.
Pur attivando progettualità condivise, nei vari centri aperti verrà mantenuta una differenziazione e
specificità delle proposte legata anche alla caratterizzazione degli spazi ed alla fascia d’età dell’utenza a
cui si rivolgono e al contesto in cui operano, in stretta sinergia con le amministrazioni comunali.
Quale risorsa preventiva del Servizio sociale particolare attenzione dovrà essere data nell’accoglienza a
supporto di situazioni famiglie e minori in carico al Servizio per i quali si valuta opportuno un inserimento
presso questo tipo di risorsa, ed ai minori diversamente abili, con progetti il più possibili mirati.
4 . 1 . 1 . E ) P RO G ET TO C O M M U N I T Y T I ME
A supporto della famiglia in vari aspetti che coinvolgono anche i minori ed i giovani, dalle tematiche a
supporto della genitorialità – a quella dei conflitti, per passare poi alle nuove tecnologie informatiche ecc.
e con il coinvolgimento delle agenzie educative, del privato sociale dell’APSP Casa Mia, si è valutato
oltremodo importante offrire degli spunti di riflessione sui vari temi sopraindicati, progetto che continuerà
per tutto il 2014.
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
4 . 1 . 1 . F ) SP E C I F I CHE I N I Z I A T I V E C H E P R E V E D A N O R I F LE SS I O N I S U L L E V A R I E
F O R ME D I X E N O F O BI A E G E N O C I D I O C H E H A N N O S E G N A T O L A S T O R I A
D E L L’ U M A N I T A ’ E CHE T U TT O R A SO N O PR E S E N T I I N V A R I E PA R T I D EL
PIANETA.
Promuovere significativi momenti di riflessione rispetto al tema “della memoria” legata ai genocidi che
hanno segnato e che segnano la storia dell’umanità, è oltremodo importante soprattutto coinvolgendo
tramite eventi significativi supportati e condivisi con le Agenzie educative del territorio, i giovani al fine di
farli riflettere sulla necessità di scegliere il “bene.”
In tal senso verranno attivate nel corso del 2014, alcune iniziative specifiche.
Anche il tema della violenza di genere potrà essere oggetto nel 2014 di iniziative finalizzate a
sensibilizzare la comunità verso queste tematiche.
INTERVENTI AREA ADULTI E ANZIANI – HANDICAP:
4.1.1. E)
A T T I V I T A ’ D I S O C IA L I Z Z A Z I O N E P R E SS O A R C O - C E N TRI S E R V I Z I
P E R A N Z I A N I E D A D U L T I A R I S C H I O D I EM A R G I N A Z I O N E S O C I A L E .
Attività ludico-ricreative e di supporto alla socializzazione destinate ad utenti del Servizio di Assistenza
Domiciliare e ad anziani e adulti con rischio di difficoltà di integrazione e socializzazione. E’ un’iniziativa a
bassa soglia che prevede quindi un buon grado di autonomia personale degli anziani ed adulti che ne
usufruiscono e viene svolta presso il centro servizi per adulti ed anziani a rischio di emarginazione
sociale di Via Caduti di Cefalonia ad Arco dove è attivo anche il punto di distribuzione pasti, che potrà
essere incrementato rispetto all’articolazione attuale qualora se ne rilevi l’opportunità rispetto alle
effettive richieste e presenze dell’utenza.
Tali iniziative è attivata con il supporto di personale di assistenza domiciliare, sia dell’Ente, che della
cooperativa sociale convenzionata.
Altri n. 4 Centri servizi sono attivi presso le quattro A.P.S.P. presenti nel territorio della Comunità: Casa
di Soggiorno di Riva del Garda – Fondazione Comunità di Arco – Residenza Molino di Dro – Casa di riposo
G.Cis – Bezzecca.
4 . 1 . 1 . F ) P RO G E TT O H A N D I C A P P R E S S O G A R D A S C U O L A ( A M B I T O C OM U N I T A ’ )
Spazio handicap è uno spazio ludico ricreativo attivato in collaborazione con le risorse del privato sociale
e del volontariato, come Associazione Prisma, impegnate nel settore e presenti sul territorio della
Comunità. La partecipazione è per portatori di handicap, familiari e volontari (circa n. 40 persone
partecipano abitualmente a tale iniziativa). Tale iniziativa proseguirà nel corso dell’anno 2014 .
4 . 1 . 1 . G ) P R O G ET TO C A L D O E S T A TE
Attivato dal 2005, proseguirà nel 2014 e prevede che il Servizio Sociale dell’Ente attivi in collegamento
con i Comuni, le A.P.S.P., il Privato Sociale e il Volontariato se necessarie, una serie di azioni/interventi
con valenza preventiva – promozionale e di erogazione rapida di servizi, miranti a tutelare soprattutto la
fascia anziani della popolazione.
4.1.1. H)
P R O G ET TO A TT I V I TA ’ MO TO R I A P E R L A P O PO L A Z I O N E A N Z I A N A E D I
EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AL BENESSERE IN SINERGIA CON I
C O M U N I D E L L A C O MU N I T A .
Il progetto dell’attività motoria e salute dell’anziano prevede una serie di iniziative rivolte al
miglioramento complessivo della vita della persona anziana, perseguito attraverso la promozione di
abitudini quotidiane salutari ed in particolare attraverso l’incremento dell’attività motoria praticata nella
più diverse forme.
Si concretizza sia attraverso corsi di attività motoria, da novembre a maggio, con cadenza bisettimanale,
che con la programmazione anche di incontri ludico-educativi e conferenze finalizzate a promuovere il
principio dello “stile di vita sano” nei suoi vari aspetti per il tramite di contributo dell’Ente all’Associazione
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Coordinamento attività 60 e più Alto Garda e Ledro con il supporto di Arcobaleno Cooperativa Sociale e la
collaborazione dei Comuni per la messa a disposizione degli spazi necessari.
Gli anziani over 60 anni coinvolti nelle iniziative sono circa 400, anche nel 2014, distribuiti su tutto il
territorio afferente al Comunità, i corsi attivabili saranno in funzione anche dell’effettiva disponibilità
economica.
4 . 1 . 1 . I ) D I S T RE TT O D E L L’ E CO N O M I A S O LI D A L E
La L.P. n. 13/2007 introduce al art. 7 il tema dell’economia solidale intesa come modalità di supportare
nell'ambito delle rispettive competenze, mediante la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione,
informazione e divulgazione delle opportunità di collaborazione e dei relativi benefici. Gli enti locali e la
Provincia favoriscono la realizzazione di un distretto dell'economia solidale inteso quale circuito
economico, a base locale, capace di valorizzare le risorse territoriali secondo criteri di equità sociale e di
sostenibilità socio-economica e ambientale, per la creazione di filiere di finanziamento, produzione,
distribuzione e consumo di beni e sevizi.
In quest’ambito il favorire l’accompagnamento di utenza soprattutto femminile verso inserimenti
lavorativi con il concorso del servizio sociale in sinergia progettuale con il privato sociale, ad esempio
attraverso progetti già attivi sul territorio provinciale come “le Formichine” che sono riuscite ad attivare
una filiera di servizi finalizzati a facilitare attraverso percorsi lavorativi l’autonomia delle persone, saranno
oggetto di valutazione e se del caso realizzazione nel corso del 2014.
4.1.2.
INTERVENTI
FAMILIARE E
D I A I U T O E S O ST E G N O A L L A P E R S O N A , A L N U C L E O
AI GRU PPI E DI NATURA ECONOMICA
Si ritiene di proseguire anche per il 2014 nell’ottica di attivare gli interventi di aiuto e sostegno alla
persona, al nucleo familiare ed a gruppi (intesi come primo grado di intervento nei confronti delle
situazioni di bisogno e tendenti, da un lato, ad attivare e valorizzare le risorse personali ed interpersonali
e dall’altro a garantire le condizioni minime di autonomia economica e la soddisfazione dei bisogni atipici)
come iniziale momento di presa in carico, ma finalizzato a restituire nel più breve tempo autonomia
economica alla persona, ove possibile data la situazione economica attuale.
4.1.1. A)
I N T E R V E N T I D I S O ST E G N O P S I CO - S O C I AL E
Gli interventi di sostegno psico-sociale sono realizzati attraverso l’attività professionale dell’assistente
sociale dell’èquipe interprofessionale e consistono nell’aiuto diretto alla persona e/o al nucleo familiare
per meglio identificare ed affrontare i problemi e per cercare di risolverli valorizzando soprattutto le
risorse personali, orientandoli anche verso altri servizi.
L’Ente ha assicurato al servizio sociale supervisione professionale, e tale supporto dovrà essere garantito
anche nel 2014 seppur in forma diversificata per contenuti e aree tematiche.
4.1.2. B)
C O N S U L T O R IO PE R I L S I N G O L O – L A CO P P I A E L A F A M I G LI A L . P . N.
20/1977
Tra le attività che caratterizzano gli interventi di sostegno psico-sociale sono da ricomprendere quelle
inerenti l’esercizio delle funzioni di natura socio-assistenziale nell’ambito dei consultori per il singolo, la
coppia e la famiglia, istituiti ai sensi della L.P. 20/77 presso i distretti sanitari.
Il servizio di consultorio è caratterizzato da un modello operativo basato sul lavoro di equipe tra operatori
dell’area sanitaria e sociale in stretto raccordo con le altre risorse socio-sanitarie operanti a livello
territoriale, in un’ottica multidisciplinare e di integrazione delle diverse competenze. Il consultorio svolge
attività di sostegno psicologico e sociale, di informazione e di prevenzione a favore della generalità della
popolazione.
La Comunità esercita le sue funzioni tramite l’assistente sociale che opera nell’équipe di base del
consultorio, in base ai modelli operativi e organizzativi sperimentati sul territorio, sono comprese
nell’ambito di attività:
•
Le attività e gli interventi di prevenzione, promozione informazione ed educazione sociale ed in
particolare:
Le attività e gli interventi per l’educazione globale ed affettiva, finalizzati ad una corretta e
tempestiva informazione sessuale, al controllo della fertilità, oltre che alla conoscenza del
Servizio di Consultorio, specie da parte della fascia giovanile.
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
•
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Le attività e gli interventi legati alla preparazione al parto anche con partecipazione ai corsi di
preparazione al parto.
Le attività di promozione e sostegno della genitorialità responsabile e competente e sviluppo della
persona nella sue fasi della vita attraverso:
Interventi di orientamento al problema con colloqui di informazione, segretariato sociale,
consulenze, invio al legale, ad altri operatori dell’equipe o ad altri servizi.
Informazioni e sostegno per l’interruzione volontaria della gravidanza anche di minore
attraverso l’assistenza ed il sostegno psico-sociale alla donna, anche minorenne, che ponga il
problema di proseguire o interrompere la gravidanza, o di non riconoscere il figlio:
informazioni sulla normativa e sui servizi idonei a seguire queste particolari problematiche.
Intervento sulla problematica inerente l’interruzione volontaria della gravidanza su persone
minorenni anche attraverso opportuni rapporti con l’ufficio del Giudice Tutelare, ed eventuale
raccordo con il Servizio Sociale territoriale ed altri operatori o risorse per gli opportuni progetti
di intervento.
Interventi di sostegno psico-sociale al singolo, alla coppia e alla famiglia prematura.
Interventi sociali con vincolo normativo:
Vigilanza su affidi preadottivi.
Assistenza al minore in caso di violenza sessuale, con la presenza durante la deposizione e
durante i colloqui.
•
Raccordo ed integrazione con i servizi di territorio e specialistici, sia per consulenza che per invii.
•
Il monitoraggio e la conoscenza dei bisogni sul territorio attraverso la rilevazione e organizzazione
dei dati statistici, della modulistica e con le relazioni periodiche.
Al Consultorio di Riva del Garda è assegnata un’assistente Sociale che opera all’interno dell’équipe
secondo le modalità e per le competenze sopra descritte.
Va qui richiamata la legge provinciale n. 16/2010 “Legge provinciale sulla tutela della salute “che prevede
espressamente l’integrazione socio sanitaria individuandone le aree: materno infantile – anziani –
disabilità e dipendenze.
•
4.1.2. C)
ADOZIONE
La Giunta Provinciale P.A.T. con deliberazioni n.62 e 1132 del 2012 “Affidamento di funzioni e compiti in
materia di adozione ad alcune Comunità e al Comune di Trento” ha individuato nella Comunità Alto
Garda e Ledro, uno degli Enti a cui sono affidate le funzioni in materia di adozione in tutto il loro iter (pre
e post) sia per il proprio bacino territoriale sia per la Comunità delle Giudicarie. A tale funzione è preposta
una assistente sociale individuata ad hoc, per 24 ore settimanali finanziata dalla P.A.T.
4.1.2. A)
MEDIAZIONE FAMILIARE
Tra i diversi servizi che in ambito sociale possono essere attivati a favore della famiglia, vanno anche
individuati interventi specifici a favore delle situazioni di sofferenza legate a separazione e divorzio,
specialmente se presenti figli minori.
Anche nel 2014 continuerà l’attività del servizio di Mediazione Familiare, secondo le linee condivise a
livello provinciale, allo scopo di aiutare i genitori in separazione e/o separati o divorziati a raggiungere
insieme un accordo soddisfacente, che tenga conto dei bisogni fondamentali di adulti e bambini, in
particolare al fine di prevenire il danno provocato ai figli dalla cessazione del dialogo tra adulti.
4 . 1 . 2 . B ) I N T E R V E NT I D I A S S I S T E N Z A E C O N O M I C A
Al fine di soddisfare bisogni sia fondamentali che specifici, possono essere disposti a favore di persone
singole o nuclei familiari in maniera coordinata con eventuali altri tipi di intervento:
- Reddito di Garanzia - come previsto dalla L.P. 13/2007 art. 35 comma 2, e dai successivi regolamenti
applicativi, è attivo dall’ottobre 2009 quale misura avente l’obiettivo di fornire un forte supporto alle
persone in difficoltà occupazionale in funzione soprattutto della congiuntura economica, viene erogato ai
cittadini residenti in provincia da almeno tre anni e con scansioni temporali diversificate, attraverso due
diversi canali, in presenza di specifici requisiti, in forma automatica dall’Agenzia Provinciale per la
Previdenza ed assistenza Integrativa, o su valutazione e progetto sociale per situazioni di cittadini in stato
di bisogno sociale, dal Servizio socio assistenziale della Comunità. Le modalità di attivazione di tali
interventi per quanto riguarda la specifica competenza socio assistenziale caratterizzata dalla valutazione
puntuale del bisogno, dovranno nel contempo prevedere sequenze di verifica a cadenze ravvicinate.
- Interventi economici straordinari per sopperire a situazioni di emergenza individuale e familiare -.
Disciplina introdotta
a far data dal 01.07.2013, con delibera PAT n.1013/2013, che lo collega
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
all’indicatore ICEF. Questo tipo di sostegno economico legato a supportare situazioni di nuclei familiari,
spesso con minori, o situazioni di anziani indigenti, che non riescono a far fronte a spese indifferibili, che
se non sanate porterebbero ulteriori e ben più gravi disagi. La valutazione del Servizio sociale
professionale con apposito gruppo di lavoro, permette di garantire una uniformità di approccio e di
valutazione rispetto ai bisogni espressi. E’ attivato in condizioni dove il mancato soddisfacimento del
bisogno attraverso la concessione dell’intervento straordinario comporta un grave pregiudizio per il
nucleo familiare, esponendolo a rischio concreto di esclusione sociale.
- Prestito sull’onore - è un istituto non particolarmente usato, per le sue caratteristiche intrinseche.
- Anticipazione dell’Assegno di mantenimento - il trend delle richieste evidenzia un incremento.
E’ un istituto a carattere economico estremamente utile nelle situazioni di separazione in presenza di
minori, dove il coniuge tenuto a corrispondere l’assegno di mantenimento risulta inadempiente.
4.1.2. C)
R I M B O R S O T I C K ET SA N I T A R I
Tale intervento prevede il supporto economico alle spese di accesso a servizi/strutture sanitari. Ne
usufruiscono i soggetti indigenti.
4.1.2. D)
C O N T R I B U T I A F A V O R E D I F A M I L I A R I P E R L ’ A S S I S TE N Z A A D O M I C I L IO
D I P E R S O N E NO N A U T O S U F F I C I E N T I
I contributi previsti dall’art. 8 della Legge provinciale 6/98 vengono erogati ai familiari delle persone non
autosufficienti per favorire e permettere la loro permanenza ed assistenza a domicilio, è da inserirsi
nell’ambito del settore dei servizi a sostegno della domiciliarità.
La L.P. n. 15/2012 ha sostituito tale intervento. L.P. n. 6/1998 è abrogata e la competenza valutativa ed
operativa è a far data dal mese di settembre 2012 di competenza dell’APSS e dell’Agenzia Provinciale per
la previdenza ed assistenza integrativa.
Rimangono pertanto in carico le situazioni già valutate e per le quali è già attivo il beneficio fino a loro
esaurimento.
4.1.2. E)
A S S E G N I D I M A T E R N I T À E A SS E G N I A L N U C L E O F A M I L I A R E
Rientrano nelle funzioni di competenza del Servizio sociale le attribuzioni della L. 448/98 che si
sostanziano nella concessione di assegni per la nascita dei figli e/o per i nuclei con almeno tre figli minori.
Al di là di un picco iniziale, l’andamento delle richieste sta assumendo andamento costante ed è un
beneficio esigibile a livello amministrativo in presenza di specifici requisiti.
4.1.3.
I N T E R V E N T I I N T E GR A T I V I E S O S T IT U TI V I D E L L E F U N Z I O N I P R O P R IE
D E L N U C L E O F A M I L IA R E
Gli interventi integrativi sostitutivi delle funzioni proprie del nucleo familiare sono previsti nel caso in cui
la famiglia non sia in grado di provvedere autonomamente alla cura e all’assistenza di uno dei suoi
membri, in quanto non autosufficienti e/o richiedenti interventi specifici in funzione del loro handicap.
Gli interventi integrativi sono finalizzati prioritariamente a garantire la permanenza della persona nel
proprio ambiente di vita, attraverso l’offerta del necessario supporto assistenziale e la mobilitazione di
tutte le risorse attivabili.
Gli interventi sostitutivi si rendono invece necessari nel caso in cui si manifestino incapacità della famiglia
e/o del singolo di far fronte a situazioni di bisogno tali che non possono essere risolte attraverso altre
forme di intervento.
4.1.3. A)
I N T E R V E N T I A F A V O R E D I S O G G E TT I M IN O R I E F A M I G L I E
L’attività raggruppa gli interventi posti in essere a favore di minori, che per problematiche personali o
familiari presentano necessità di attenzioni ed interventi particolari.
Per quanto riguarda i minori, l’azione prevede una serie di interventi a sostegno delle figure genitoriali in
difficoltà per i motivi più vari, finalizzate a garantire ai figli un ambiente di crescita e di sviluppo psicofisico il più possibile armonico. Si articola su una gradualità di prestazioni complesse, strettamente legate
alle necessità più o meno rilevanti presentate dal minore e dal nucleo familiare di appartenenza:
- sostegno psico-sociale ed attività consultoriale per i genitori e per lo stesso minore;
- attività di prevenzione – centri aperti- centri di aggregazione giovanile.
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
interventi di educativa a domicilio o accoglienze brevi presso famiglie disponibili;
frequenza diurna di centri per minori e/o affido a strutture semi residenziali;
affido a gruppi appartamento o strutture residenziali;
affido a famiglie.
La progettazione e la scelta dell’intervento avvengono solitamente in accordo con la famiglia, nelle
situazioni più gravi l’intervento può avvenire anche in esecuzione di decreti del Tribunale per i minorenni.
A tal fine va ricordato il ruolo di confronto continuo che il servizio sociale ha con il Tribunale per i
minorenni, al fine di concordare le modalità per affrontare casistica multiproblematica.
Particolare rilevanza assume l’impegno a fornire al minore allontanato un sostegno adeguato alla sua
crescita.
A livello di Comunità Alto Garda e Ledro sono presenti le seguenti risorse per minori gestite dal privato
sociale o da APSP:
Servizi socio-educativi “Casa Mia“ (APSP) - residenziali e semiresidenziali (gruppi –appartamento –
centro diurno – centro aperto – domicilio autonomo).
Comunità Murialdo - casa famiglia – residenziale.
Coop. Ephedra - Centri diurni educativi interculturali ed educativa a domicilio.
Progetto 92 - domicilio autonomo.
APSP Casa Mia - sistema sperimentale centri aperti per minori: Aretè 1 e 2, Cà del Nemoler, Centri
Aperti per Minori – Valle di Ledro –, nel corso del 2012 in forma sperimentale Nago –Torbole e
prossimamente Tenno e Drena.
Free way - gestione Opera Famiglia Materna - risorsa semiresidenziale per minori.
E’ il caso di riprendere anche in questo specifico contesto, quanto già evidenziato in altre parti della
relazione, rispetto al tema dell’integrazione socio sanitaria, con riferimento alla valutazione PUA-UVM, che
può essere attivata anche per situazioni complesse di minori, favorendo così una progettazione condivisa
tra i vari specialisti che spesso sono coinvolti nella gestione della specifica situazione con presa in carico
unitaria e l’individuazione di un responsabile del progetto di assistenza (case manager).
Come già evidenziato negli scorsi anni, è carente nel territorio una risorsa di pronta accoglienza in grado
di dare risposte rapide alloggiative e di supporto, soprattutto a livello di minori e famiglie e madre –
bimbi, di padri separati, in relazione a varie problematiche, fra cui non ultima emerge quella abitativa.
E’ necessario anche trovare delle forme di cohousing per giovani per i quali non è più praticabile la
permanenza in domicili autonomi.
Anche la cronica carenza di alloggi di edilizia pubblica a fronte di una sostenuta domanda, incide in modo
rilevante sul bisogno di rispondere “in emergenza” a situazioni di sfratto derivanti anche da disagi
specifici, che coinvolgono interi nuclei spesso con figli minori, e che aggravano situazioni già connotate da
forte rischio di esclusione e di emarginazione sociale.
Pur non essendo collegato direttamente alle politiche sociali sicuramente anche le iniziative e i progetti
sostanziati e attivati con il “marchio Family” concorrono ad attivare sul territorio una rete di supporti alle
famiglie, secondo gli indirizzi che la Comunità e anche i Comuni hanno condiviso rispetto all’importanza
fondamentale da attribuire proprio alla famiglia.
Come sopracitato il progetto attivato dalla Comunità in sinergia con le agenzie educative Family Time, è
finalizzato a supportare minori - famiglie in vari aspetti, tra cui l’importanza delle nuove tecnologie, la
gestione dei conflitti ecc.
4 . 1 . 3 . A . 1 ) S E R V I Z I O D I A T T I V I T À D I E D U C A T I V A A D O M I C I L I O , S ER V I Z I O D I
“ S P A Z I O N E U T R O” - D I A C C O G L I E N Z A F A M I L I A R E E F R EE - W AY
Educatore a domicilio è attivata a sostegno di minori che necessitano di supporto all’interno del proprio
nucleo familiare. E’ utilizzata soprattutto in casi di mancanza di risorse educative ritenute idonee e
presenti nel territorio di residenza e per situazioni familiari complesse, sostenendo e appoggiando,
all’interno del nucleo, i minori in esso presenti e nel contempo la famiglia, con interventi individualizzati e
con confronto continuo con le assistenti sociali titolari dei casi.
Il servizio di spazio neutro è legato alla necessità/opportunità di favorire l’incontro con i minori con le
figure parentali in situazioni di difficoltà grave, in spazi neutri e protetti, attivabili su sollecitazione del
Servizio sociale ma anche dell’autorità giudiziaria.
L’accoglienza familiare si attiva con famiglie o singoli che danno disponibilità a sostenere, per limitate
ore, uno o più minori a copertura di orari lavorativi dei genitori o in situazioni di emergenza. Spesso
questi interventi fanno sì che si evitino accoglienze improprie in strutture diurne o residenziali, ed in tal
senso si ritiene di dover promuovere sempre più, nell’anno 2014, l’istituto dell’accoglienza e la solidarietà
tra famiglie, come condivisione con il volontariato di progetti atti a sostenere la famiglia.
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Free Way è una particolare forma di “asilo” per minori anche in tenera età, attivabile a supporto di
famiglie con minori per i quali è opportuna un’accoglienza presso la struttura in particolari fasce orarie o
giorni, attivo a Riva del Garda dalla primavera 2009 è gestito dall’Opera Famiglia Materna.
4.1.3.A.2) CENTRI DIURNI PER MINORI
Presenti nel territorio di competenza dell’Ente, a gestione dell’APSP Casa Mia, e Cooperativa Sociale
Ephedra, hanno come obiettivo il mantenimento del minore presso il proprio nucleo familiare
sostenendolo da un punto di vista educativo, nel supporto scolastico, ludico-ricreativo e relazionale.
Prevedono già una presa in carico da parte del servizio sociale professionale del nucleo familiare e del
minore.
Per quanto riguarda specificatamente i Centri interculturali diurni di Ephedra attivi e finanziati in base alla
L.P. n. 35/1993, a far data dal 01.01.2013, tali tipologie di risorse sono state trasferite in gestione alla
Comunità Alto Garda e Ledro, in base a quanto disposto dalla L.P. n. 13/2007 prorogando e trasferendo
le convenzioni in essere fino ad entrata in vigore del nuovo regolamento relativo al sistema
dell’accreditamento e all’affidamento dei servizi.
4 . 1 . 3 . A . 3 ) A F F I D O D I M I N O R I A S T R U T T U R E RE S I DE N Z I A L I
Nelle situazioni in cui si rende necessario l’allontanamento del minore dalla propria famiglia d’origine si fa
ricorso a risorse residenziali (casa famiglia, gruppi appartamento – ecc.). Tali risorse ospitano i minori
continuativamente tutto l’anno solare con la possibilità di rientrare in famiglia i fine settimana o nei
periodi di vacanze scolastiche.
Per le strutture a carattere residenziale ci si rivolge prioritariamente a quelle esistenti in Provincia, solo in
particolari casi e successivamente a valutazione condivisa con altri servizi specialistici, si valutano altre
opportunità.
Economicamente sono direttamente a carico della PAT.
4 . 1 . 3 . A . 4 ) A F F I D A M E N T O F A M IL I A R E
In riferimento alla Legge 184/83, Titolo I, e succ. modifiche, l’affido familiare è attuato in collaborazione
con il Gruppo Tecnico Provinciale per l’Affido, che individua la risorsa familiare idonea e supporta il
percorso di affido. Tale strumento è utilizzato in prevalenza in caso di allontanamento prolungato del
minore dal proprio nucleo familiare, talvolta con decreto del Tribunale per i Minorenni. Ha la finalità di
essere di sostegno, al minore, alla famiglia affidataria e alla sua famiglia di origine, in particolari momenti
di difficoltà. Con l’istituto della famiglia affidataria si cerca di ricreare un ambiente sereno ed ottimale alla
crescita del minore e contemporaneamente, sostenendo la famiglia di origine, garantire quando possibile,
un rientro del minore nella stessa. Questo tipo di risorsa, che potrebbe fornire per determinate situazioni,
ben valutate, risposte coerenti a bisogni realmente esistenti sul territorio, trova poca disponibilità da
parte delle famiglie in relazione anche alla delicatezza e complessità che una scelta di questo tipo
richiede.
4.1.3. B)
A T T I V I T À S I SO S TEG N O P E R L A P ER MA N E N Z A D E I C I T T AD I N I N E L
P R O P R IO A M B I E N T E D I V I T A
Pare opportuno ribadire con forza quanto già indicato nelle precedenti relazioni, sul tema
dell’invecchiamento della popolazione che pone i decisori politici di fronte a scenari nuovi che implicano
decisioni che coinvolgono vari settori e aree di intervento non solo sociali.
L’incremento della percentuale di popolazione anziana che è prossima a diventare un quinto della
popolazione residente, non diminuirà, tanto che le previsioni indicano il picco nel 2030 con una quota pari
al 30% dei residenti.
Nonostante la spesa sociale in Trentino sia tra le più elevate d’Italia, già oggi i servizi pubblici non
riescono e non possono rispondere che ad una parte del fabbisogno assistenziale degli anziani e per
sopperire a questo divario tra domanda e offerta si è venuto a creare un mercato parallelo dei servizi
gestito da badanti immigrate che prestano la loro opera, non tutte con le previste autorizzazioni.
La crisi economica in atto pare evidenziare anche una contrazione comunque della richiesta di badanti.
L’introduzione dei benefici economici previsti dalla L.P. 15/2012, in sostituzione dell’Assegno di cura a
supporto della permanenza a domicilio di persone non autosufficienti, (L.P. 6/1998) ha visto coinvolto più
di 250 famiglie. I benefici erogati sotto forma di contributo economico sono vincolati all’ICEF per la
valutazione economica e nel contempo a criteri di complessità del bisogno assistenziale presente.
PAGINA N. 90
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
I bisogni che emergono dall’invecchiamento della popolazione sono diversificati e comunque complessi e
riguardano sia la fetta della popolazione disabile o comunque con problemi di autonomia sia la fascia
ancora attiva e autosufficiente. Per entrambe le situazioni diventa importante garantire modalità di
socializzazione e di partecipazione alla vita comunitaria, pur in modo diverso, e l’avere garanzia di poter
permanere il più possibile nell’ambiente di vita.
Questo implica agire su più fronti, in sinergia con gli altri servizi pubblici, il volontariato, il privato sociale,
ecc., per aumentare la sicurezza, favorire la partecipazione alla vita sociale, sviluppare una “cultura
amica dei cittadini anziani e disabili”, promuovere una politica urbanistica ed abitativa adeguata alle
esigenze dei cittadini anziani, investire in prevenzione, innovare l’assistenza domiciliare, sostenere i
carers, adeguare l’offerta dei servizi residenziali, sperimentare nuove forme di residenzialità assistita e
comunitaria, e responsabilizzare i cittadini relativamente ai costi dell’assistenza.
A favore di persone che per condizioni di salute, età avanzata, handicap, incapacità sopravvenute, pur
presentando una diminuita autosufficienza, mantengono comunque delle potenzialità residue che,
adeguatamente stimolate e sostenute, consentono loro la permanenza nell’abitazione e nell’ambiente
sociale di appartenenza, possono essere attivati, previa valutazione dei bisogni e formulazione dei
progetti assistenziali da pare del servizio sociale professionale e condivisi con l’utenza richiedente, un
ventaglio di servizi legati al concetto di “domiciliarità”, individuabili in prestazioni erogate direttamente
a domicilio, (es. Assistenza domiciliare - S.A.D), ad altre, presso struttura (centri servizi – centri diurni
ecc.), in forma comunque semi residenziale.
Nel 2014, l’accesso a tutti i servizi assistenziali, seguirà un iter di valutazione sociale professionale che si
esprimerà anche attraverso una specifiche griglie di valutazione, che introducono comunque criteri di
priorità/precedenza di tipo dinamico nell’accesso ai medesimi, in relazione al bisogno e compatibilmente
con le risorse logistiche ed economiche assegnate alla Comunità per la gestione delle attività Socio
Assistenziali nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza individuati dalla PAT.
Per quanto riguarda la possibilità di favorire la permanenza delle persone anziane nel loro ambiente di
vita, anche gli interventi previsti dalla L.P. 16/90 “Disciplina degli interventi abitativi delle persone
anziane” coinvolgono il servizio sociale, nella fase di valutazione dei requisiti necessari per l’accesso al
beneficio come previsto dalla norma.
Gli interventi legati alla domiciliarità attivabili sono:
4 . 1 . 3 . C . 1 ) S E R V I Z I O A S S I S T EN Z A A D O M I C I L I O
Possono fruire degli interventi di assistenza domiciliare persone o nuclei familiari residenti nel territorio di
competenza dell’Ente che, indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali ed essendo privi di
adeguata e sufficiente assistenza, necessitano di sostegno, in via temporanea o continuativa, in relazione
al verificarsi di situazioni di deficienza funzionale, da qualsiasi causa dipendente o di situazioni che
comportino il rischio di emarginazione.
L’aiuto domiciliare S.A.D: si concretizza nelle seguenti aree di attività:
- cura ed aiuto alla persona;
- governo della casa;
- attività di sostegno psico -sociale relazionale;
attualmente sono di competenza di APSS attraverso valutazione integrata (U.V.M.) l’attivazione di:
- S.A.D. - A.D.I. – Assistenza Domiciliare Integrata;
- S.A.D. - A.D.I. – C.P. Assistenza domiciliare integrata e cure palliative.
L’assistenza a domicilio è caratterizzata ed evolve verso l’erogazione di servizi complessi ad un’utenza
con limitatissima autonomia personale, non solo di nazionalità italiana, che richiede più interventi
giornalieri, a supporto e ad integrazione dell’assistenza assicurata direttamente dalla rete familiare o
attraverso l’aiuto di “Badanti”.
Va comunque evidenziato come la rete familiare di fatto sia sempre meno in grado di assicurare le
funzioni di “cura” verso le persone più deboli del nucleo familiare, in ragione sia della complessità dei
bisogni ma anche delle necessità economiche soddisfabili con il coinvolgimento lavorativo di più membri
dello stesso nucleo familiare.
L’assistenza domiciliare nella Comunità dell’Alto Garda e Ledro, viene erogata sette giorni su sette (il
sabato e domenica in situazioni gravi con pochi supporti familiari) in forma mista, parte direttamente dal
personale della Comunità e parte in forma esternalizzata attraverso convenzione con cooperativa del
privato sociale iscritta al registro provinciale dei soggetti idonei al convenzionamento, ai sensi della
L.P. 14/91 e ss.mm.
La gestione fortemente esternalizzata del SAD, ha reso necessario negli ultimi anni un potenziamento
della sinergia tra Comunità, che ha comunque la titolarità del Servizio e le conseguenti funzioni di regia e
di controllo, e Cooperativa Sociale, sia a livello di condivisione progettuale che operativo-gestionale,
(collaborazione più stretta nella gestione e organizzazione delle prestazioni sul territorio - punto unico di
riferimento per l’utenza, ecc.) al fine di qualificare – differenziandole, sempre di più le risposte all’utenza,
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monitorandone i relativi bisogni per permettere un riaggiustamento/adeguamento dei servizi in funzione
del mutamento delle necessità.
Nell’ambito dei servizi di assistenza domiciliare gestiti dalla Comunità, dal settore/ufficio domiciliarità, su
progetto assistenziale proposto dal servizio sociale professionale, sempre più si evidenzia la necessità di
prestazioni ad alta complessità assistenziale, effettuate anche in sinergia con il settore sanitario,
attraverso un approccio integrato di valutazione del bisogno socio-sanitario e del successivo intervento.
(PUA – U.V.M.). Si è altresì a livello organizzativo valutato opportuno attivare una distribuzione delle
prestazioni con suddivisione per zone geografiche al fine di ridurre al massimo i tempi di spostamento
delle operatrici.
La complessità degli interventi di assistenza domiciliare prevede un costante aggiornamento delle
operatrici, in parte avvenuto attraverso la riqualificazione OSS, ma anche attraverso la formazione
continua che dovrà proseguire anche nel 2014 e che dovrà coinvolgere anche la cooperativa che gestisce
parte del servizio, proprio per garantire il più possibile la stessa modalità e qualità delle prestazioni
assistenziali.
Tema prioritario per il 2014 è l’individuazione di buone prassi legati alla salute e alla sicurezza degli
operatori, in relazione alle prestazioni assistenziali effettuate a domicilio.
E’ importante evidenziare come l’integrazione con i servizi, in primo luogo sanitari, da realizzarsi
nell’ambito dell’assistenza domiciliare rappresenta una condizione determinante per assicurare attraverso
la pluralità di interventi una risposta unitaria e globale ai bisogni della persona.
Questo in funzione della compresenza di bisogni sanitari e socio-assistenziali e della relativa intensità del
grado di assistenza richiesto. Il più alto livello di collaborazione si deve adottare quando si riscontra una
compresenza di bisogni socio-assistenziali e sanitari complessi. In questi casi, fatte salve le rispettive
competenze in merito alla diagnosi sanitaria e all’analisi dei bisogni di natura sociale, devono essere
svolte congiuntamente: la valutazione iniziale, la progettazione dell’intervento e le verifiche successive.
In relazione a quanto previsto dalle L.P. n. 13/2007 e 16/2010, e dalla deliberazione PAT. n. 1255/2012
“Tutela della salute in Provincia di Trento” Attuazione art.21 comma 2 in materia di integrazione socio
sanitaria: linee di indirizzo per l’istituzione dei punti unici di accesso”, sono stati attivati nel corso del
2012 presso APSS le “Segreterie Evolute che stanno evolvendo nel P.U.A.: - (Punto Unico di Accesso) – e
U.V.M. (Unità di Valutazione Multidimensionale) strumenti operativi per la valutazione dei bisogni
complessi di natura socio assistenziale e sanitaria, e per l’individuazione, nell’ambito delle risorse
disponibili, degli interventi che meglio rispondono ai bisogni della persona, da attuarsi in modo integrato
e coordinato da parte della rete dei servizi.
L’U.V.M. costituisce lo strumento operativo per realizzare l’integrazione ed il coordinamento delle
prestazioni erogate dalla rete dei servizi socio-sanitari nei vari ambiti: anziani - minori e famiglie –
handicap – psichiatria e dipendenze patologiche.
Oltre alla valutazione integrata da parte di U.V. M. per l’accesso alle RSA – Centri diurni per anziani –
ADI e ADI-CP, già consolidata dall’esperienza di anni, tramite apposita commissione U.V.M. si valuta
anche l’accesso ai benefici previsti dalla nuova legge provinciale 15/2012 che sostituisce la L.P. 6/1998 –
assegno di cura – e sempre tramite U.V.M. viene effettuata la valutazione e progettazione integrata per
bisogni riconducibili ai 5 ambiti sopraindicati.
Tra APSS e Comunità Alto Garda e Ledro è attiva apposita convenzione, rinnovabile che definisce le
modalità di collaborazione con il Servizio Sociale, vista la necessaria presenza in sede di P.U.A. e U.V.M.
4.1.3. C.2) CENTRI SERVIZI PER ANZIA NI ED ADULTI A R ISCHIO DI
E M A R G I N A Z I O N E S O C I A L E - A C C O R D O DI P R O G R A M M A C O N L E A P S P
P E R L A G E S T I O NE DE I S E R V I Z I .
Con le APSP di Arco - Bezzecca Dro e Riva del Garda, a partire dal 01.01.2006 è stato sottoscritto
specifico accordo di programma finalizzato alla promozione, progettazione di servizi legati al sostegno
della domiciliarità e progetti semi-residenziali per anziani e altre proposte sperimentali innovative, e
sottoscritta convenzione ai sensi di quanto previsto dalla normativa vigente (Legge provinciale n. 3/2006
“Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino” con specifico riferimento all’art. 13,comma 4,
L.P. n. 14/1991 e L.P. n. 13/2007) per la gestione dei servizi riferiti al Centro Servizi per anziani ed
adulti a rischio di emarginazione sociale (accoglienza – mensa – pasti a domicilio e bagni protetti).
L’accordo è stato inteso come lo strumento specifico che serve per assicurare sul piano programmatico e
progettuale , di allocazione delle risorse e di gestione degli accessi, la massima integrazione tra i Servizi
Sociali e le APSP afferenti il territorio della Comunità, a favore della popolazione anziana, prevedendone e
riducendone i processi di emarginazione, tutelandone la dignità e valorizzando il patrimonio umano e
sociale di cui essa è portatrice.
La carenza di posti letto nelle R.S.A. con liste di attesa rilevanti, circa mediamente 200 persone, fa di
fatto aumentare la richiesta di supporto domiciliare e di accesso alle risorse del Centro Servizi
soprattutto riferite ai pasti a domicilio .
PAGINA N. 92
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Nel corso del 2006, è stata attivata la convenzione tra Casa di Riposo di Riva del Garda, Comune di Riva
del Garda e Comprensorio C.9 per la gestione degli appartamenti Protetti di casa Mieli (n. 22 alloggi) in
quanto risorsa sociale a pieno regime. Tale tipologia di servizio, è sicuramente da incrementare sul
territorio, in quanto risposta idonea ad una serie di situazioni di parziale autosufficienza. Si ritiene che la
risorsa appartamenti protetti se potenziata posa essere per il futuro una delle risposte auspicabili e
da incrementare sul territorio.
4.1.3. C.3) PASTI A DOMICILIO
Nell’ambito delle prestazioni dei Centri Servizi delle APSP afferenti il territorio della Comunità, è previsto
anche quello di preparazione e consegna pasti a domicilio. Destinatari sono anziani od adulti che, per
problemi di salute, non sono in grado di recarsi ai punti di distribuzione pasti. In questo caso il pasto di
mezzogiorno viene trasportato a domicilio dalle Case di Riposo convenzionate a tal fine con la Comunità.
E’ questo un servizio richiesto sia per le difficoltà degli anziani di spostarsi dal proprio domicilio sia per
mancanza di negozi raggiungibili facilmente, in alcune realtà periferiche.
Il servizio gestito dalle Case di Riposo sette giorni su sette, non è riconducibile ad una mera consegna
pasti, ma è visto e pensato come una rilevazione quotidiana del benessere dell’utente, fruitore di tale
servizio.
Giornalmente per via telematica vengono rilevati e trasmessi (se rilevate criticità) all’Ente Gestore,
parametri relativi al suo stato di salute, alle condizioni del suo ambiente di vita, sul consumo e
gradimento del cibo consegnato ed una puntuale gestione delle urgenze intese come verifiche in caso di
non risposta dell’utente alla consegna del pasto, che fa scattare interventi immediati secondo procedure
codificate.
4 . 1 . 3 . C . 4 ) P A S T I P R E S S O M E NS A ( C E N T R I S E R V I Z I )
I pasti, consumati presso mensa che è anche luogo di accoglienza e socializzazione, risponde al bisogno
di alimentazione adeguata e di relazioni sociali. E’ attivato, con la collaborazione del comune di Arco il
centro servizi - punto mensa, ad Arco in Via Caduti di Cefalonia.
Gestito con operatori SAD ed è attiva oltre alla consumazione del pasto, se valutata opportuna in base
all’effettiva richiesta dell’utenza, un’attività ludica e di socializzazione nelle ore pomeridiane. Ulteriori
punti mensa sono: la mensa Comprensoriale a Riva del Garda e le 4 mense annesse alle APSP di Arco –
Bezzecca – Dro e Riva del Garda. Ai punti mensa possono accedere tutti gli anziani od adulti a rischio di
emarginazione che ne abbiano i requisiti e per i quali il servizio sociale professionale abbia valutato
opportuna l’attivazione di questo servizio nell’ambito del progetto assistenziale complessivo riferito
all’utente.
4 . 1 . 3 . C . 5 ) T E LE S O C CO R S O E T EL E C O N TR O LL O
Il telesoccorso ed il telecontrollo si attuano attraverso il collegamento telefonico dell’utente alla centrale
operativa funzionante 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, immediatamente allertabile da un apparecchio
in dotazione personale.
Il telesoccorso risponde principalmente al bisogno di assicurare alle persone che vivono sole ed hanno
ridotta autonomia o sono a rischio di emarginazione, un intervento immediato e tempestivo in caso di
malore infortunio o altre necessità.
Il telecontrollo periodico assicura il monitoraggio della situazione personale dell’utente attraverso colloqui
telefonici ed eventualmente attiva i servizi socio – sanitari competenti.
Si presenta come un servizio in crescita, ma basilare è un percorso informativo per far conoscere questo
servizio .
4 . 1 . 3 . C . 6 ) T R A S P O RT O
E’ una forma particolare di trasporto, integrativa a quella regolamentata con la L.P. 1/91, ”Eliminazione
delle barriere architettoniche in Provincia di Trento“. E’ attivato, in convenzione con la cooperativa del
privato sociale che gestisce il SAD, ed è riservato ad utenti SAD o disabili. E’ finalizzato al raggiungimento
dei punti distribuzione pasti e altri Centri servizi, ed in particolari situazioni occasionali e straordinarie,
verso strutture sanitarie, sempre per utenti in carico al servizio sociale.
PAGINA N. 93
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
4.1.3. C.7) SERVIZIO DI LAVA NDERIA
Viene gestito in forma diretta dalla Comunità, con operatori SAD. Vi accedono utenti senza lavatrice o
con servizi inadeguati alla lavatura a domicilio.
4.1.4)
S E R V I Z I P E R S O G G E TT I P O RT A TO R I D I H A N D I C A P
La problematica dell’handicap e delle persone diversamente abili è comunque trasversale a tutte le fasce
d’età e solo sofisticati approcci integrati possono sostenere la famiglia e il cittadino portatore di disabilità
nel suo inserimento attivo in tutti gli ambiti sociali: scuola, lavoro, formazione ecc.
Anche i progetti socio assistenziali per persone disabili, con caratteristiche di complessità e compresenza
di bisogni sociali e sanitari sono riferiti a valutazione integrata U.V.M.
Le risorse presenti sul territorio della Comunità, specifiche per l’handicap si diversificano in:
Residenziali:
- Comunità alloggio di Concei ANFFAS;
Le altre persone disabili inserite in strutture residenziali sono ospitate presso:
- Veliero presso IPAB Casa Mia di Riva del Garda, e presso i tre istituti speciali: Villa Maria di Lenzima,
APSP - Centro Don Ziglio (ex Piccola Opera di Levico) e casa Serena ANFFAS Trento.
Vengono accolte in queste strutture persone con handicap gravi che richiedono un elevato grado di
protezione e prestazioni sia assistenziali che sanitarie sulla base di un modello di accoglienza basato su
nuclei ristretti per garantire rapporti e relazioni il più possibile simili a quelle delle strutture a carattere
familiare.
Semi Residenziali:
- Centro Socio Educativo Occupazionale ANFFAS Laboratorio Sociale ANFFAS, Centro formazione
Prerequisiti lavorativi di Eliodoro e Intreccio Centro Socio Educativo di Eliodoro - Educativa a domicilio CFP ANFFAS.
Per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi specifici per i portatori di handicap fanno riferimento alla
normativa nazionale L. 68/99, come strutturata e articolata in Provincia di Trento, che ne attribuisce la
competenza all’Agenzia del Lavoro, prevedendo a monte una valutazione integrata delle capacità
lavorative, con una specifica valutazione anche sociale, (sociale-sanitario-scolastico-lavorativo) e,
successivamente, la definizione di progetti di inserimento che possano distribuirsi in un continuum che va
da un approccio propedeutico finalizzato all’acquisizione delle abilità pre-lavorative, all’inserimento
lavorativo graduale per il tramite di apposite convenzioni o con altre modalità, a seconda delle
competenze relazionali-lavorativo-professionali possedute.
Sempre presente a livello di prossima programmazione specifica per la Comunità e peraltro già richiesta
alla PAT, è la necessità di attivare forme di accoglienza residenziale per i disabili in sinergia con le APSP,
viste le molte richieste in tale senso evidenziate dalle Associazioni, dalle risorse presenti sul territorio,
dai familiari di persone diversamente abili, e anche dal Servizio sociale professionale.
Specificatamente a livello di approccio alle diverse abilità, potranno essere attivati progetti ed azioni
finalizzate all’integrazione/ socializzazione/autonomia dei portatori di handicap per fasce di età e anche
di supporto alla famiglia.
4.1.5
SERVIZI PER ADULTI
L’area degli adulti è tradizionalmente quella in cui i bisogni sono più difficili da inquadrare in un sistema di
azioni e risposte omogenee e lineari.
L’attuale situazione globale di crisi economica, non facilita certo l’attivazione di progetti di supporto dove
spesso il lavoro è un punto cardine per raggiungere forme anche supportate di autonomia.
I problemi evidenziati nelle prese in carico di cittadini adulti sono molteplici e comunque plurimi: povertà,
esclusione sociale, disagio relazionale mancanza di alloggi, dipendenze, ecc.
Essi richiedono interventi integrati e complessi che il servizio sociale può contribuire a porre in essere, ma
che richiedono la collaborazione di altri servizi e risorse.
La prima necessità è l’intensificazione delle reti di ascolto con la collaborazione del privato sociale e le reti
di auto aiuto, affinché le persone abbiano la possibilità di rivolgersi in più punti per esprimere il loro
disagio.
Va comunque ricercata una forte collaborazione ed integrazione negli interventi da attivare con altri
servizi, sanitari, lavorativi, formativi, ed abitativi, in particolare con l’Agenzia del Lavoro, con APSS
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
(Psichiatria e Psicologia) e con il volontariato e le strutture attivate con la ex L.P. n. 35/83 “Interventi atti
a prevenire e rimuovere gli stati di emarginazione”.
Altrettanto complesso e con un impatto sociale, culturale ed economico rilevante, che richiede grande
equilibrio è l’immigrazione, con tutti i risvolti che determina a vari livelli e che necessita di un approccio
integrato tra i vari servizi, al fine di sostenere i processi di inserimento, anche attraverso le reti informali.
Essere supportati anche da
servizi di mediazione linguistica/culturale è diventata un’esigenza
indispensabile per poter formulare delle efficaci rilevazione e valutazioni del bisogno e nel contempo
attivare interventi assistenziali coerenti con il bisogno espresso e valutato.
4.1.5. 1
CASA ALLOGGIO PER ADULTI
Sul territorio è attiva la Casa Alloggio per adulti a rischio di grave emarginazione sociale, ad Arco presso
ex macello comunale, ma in via di chiusura in relazione alle condizioni dell’edificio.
La casa alloggio è finanziata ai sensi della L.P. n. 35/83 e gestita dalla Cooperativa Arcobaleno di Riva del
Garda.
La competenza relativa alle risorse finanziate dalla L.P. n. 35/1983 a far data dal 01.01.2013 è della
Comunità che deve comunque verificare la sostenibilità anche logistica della struttura che presenta non
poche criticità.
E’ in valutazione nel corso del 2014 la possibilità di attivare sinergie tra la Cooperativa sociale che
gestisce attualmente la Casa Alloggio di Arco (ex macello) – Comunità e APSP Fondazione Comunità di
Arco, per valutare l’eventuale possibilità di destinare a risorsa destinata a popolazione adulta a rischio di
emarginazione sociale, alcune pertinenze del compendio della Fondazione attualmente da risistemare,
con un progetto articolato che vada anche a saturare i bisogni di prima accoglienza presenti sul
territorio.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE – 3.4.3 FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Quanto delineato nella relazione previsionale e riferito all’assetto organizzativo e alle risorse specifiche
economiche e non, previste per i vari ambiti e fasce di popolazione motiva le scelte e definisce le finalità
da conseguire in coerenza con i riferimenti di legge e le indicazioni della PAT e del Piano Sociale di
Comunità.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
L’investimento presuntivo è rinvenibile nella relazione.
Saranno realizzate le attivazioni – ampliamenti e spostamenti di risorse secondo le effettive necessità e
nello specifico lo spostamento della sede del Servizio sociale per il Distretto di Arco da Villa Tappainer al
palazzo Palme (ex Armanni).
3.4.3.2 EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
PERSONALE assegnato al servizio
PERSONALE AMMINISTRATIVO:
n. 2 - D Base
n. 3 - C Evoluto
n. 1 - C Base
n. 2 - B Evoluto
ASSISTENTI SOCIALI:
n. 2 Coordinatori - D Base
n. 7 - D Base
n. 4 - D Base
n. 1 - D Base
n. 3 - D Base
ASSISTENTI EDUCATORI:
n. 3 - C Evoluto
n. 1 - C Base
OPERATORI SOCIO ASSISTENZIALI:
1
2
a
1
a 36 ore,
a 24 ore,
36 ore
a 36 ore,
1 a 24 ore
1 a 36 ore
1
a
a
a
a
a 36 ore,
36 ore
32 ore
26 ore
24 ore
1 a 32 ore
1 a 18 ore,
a 36 ore
1 a 28 ore
1 a 24 ore,
1 a 36 ore
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Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
n.
n.
n.
n.
n.
n.
3.4.5
5
8
3
5
1
1
-
B
B
B
B
B
B
Evoluto
Evoluto
Evoluto
Base
Base
Base
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
a
a
a
a
a
a
36
30
18
36
30
24
ore
ore
ore
ore
ore
ore
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Con gli investimenti in parte già previsti e programmati in corso dl precedente triennio, si supporteranno
e completeranno potenziamenti ed ampliamenti di attrezzature e dotazioni strumentali e del sistema
informativo, volte a consentire il miglioramento quali-quantitativo delle prestazioni.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Tutte le attività sono coerenti con la normativa in materia di ordinamento delle Comunità di Valle, con lo
Statuto dell’Ente e con le leggi settoriali previste.
PAGINA N. 96
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
4.2. - ALTRI SERVIZI SOCIALI
3.4.1
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
I N T E R V E N TO 1 9
Per quella fascia di persone disabili o soggette a rischio di emarginazione ed esclusione sociale che sono
identificate nel Piano di Politica del Lavoro, il Servizio Sociale collabora con Agenzia del Lavoro ed
Amministrazioni Comunali, e con APSS al fine di segnalare, ma poi sostenere l’inserimento occupazionale
della fascia di utenza in carico a questo Servizio, che si ritiene possa trarre giovamento da questa forma
“protetta” di inserimento lavorativo che dovrebbe anche poter diventare un volano per un successivo
reale inserimento a regine di mercato, con conseguimento dell’autonomia economico-lavorativa, crisi
economica permettendo.
Per l’anno 2014 la Comunità con il concorso, del settore sociale professionale e del settore domiciliarità,
valuta opportuno attivare l’intervento 19 legato ad attività di supporto alla domiciliarità che potrà
coinvolgere indicativamente fino a n. 10 donne a part-time.
Contemporaneamente si riproporrà sempre con risorse dell’Ente ed in sinergia con ADL l’intervento 19
indicativamente per n. 3 lavoratori a part-time per riorganizzazione archivi ecc. e l’altro intervento 19,
legato all’abbellimento urbano e rurale compresa l’attività di manutenzione spazi verdi, con un’ipotesi di
coinvolgimento di circa 5 lavoratori.
Potrà essere altresì valutata l’opportunità di attivazione di progetti ex Azione 9.
Verrà altresì posta attenzione alla collaborazione con i Comuni nella gestione complessiva a livello
operativo/gestionale dei progetti attivati dagli stessi a supporto delle persone, in modo che questa
tipologia di Intervento 19 possa continuare ad assumere a livello progettuale il carattere della
sovracomunalità, concordando con la Comunità Alto Garda e Ledro i seguenti principi, che verranno
quindi adottati dalle medesime, nella stesura ed esecuzione dei progetti intervento 19 settore sociale:
omogeneità delle premesse progettuali della fase “descrizione” dell’ intervento servizio alla
persona;
- univocità di raccolta delle informazioni sociali ed economiche al fine dell’eventuale assunzione
nell’ambito dell’intervento 19 settore sociale, tramite apposita scheda tecnica tecnica/informativa,
somministrata dalle singole amministrazioni in fase di colloquio;
- univocità di un corso informativo/formativo rivolto al personale assunte nell’ambito dell’Intervento
19, settore sociale svolto in collaborazione con la Comunità;
- elaborazione di un manuale operativo per omogeneizzare il modus operandi del personale assunto;
- elaborazione depliant informativo e descrittivo del servizio svolto nell’ambito del progetto
intervento 19, settore sociale,
- univocità di criteri di accesso al servizio da parte degli utenti, tramite apposito modello di domanda
distribuito e raccolto dalle singole amministrazioni;
- monitoraggio comune in itinere e conclusivo;
- onere di effettuare riunioni congiunte fra responsabili delle cooperative, i caposquadra e la
Comunità.
mantenendo autonomia nella:
-
-
durata;
il numero degli operatori impiegati;
l’autonomia finanziaria e contributiva.
A T T I V I T A ’ E S T IV A – S IS T E M A C E N T R I A P ER T I PE R M I N O R I
Il progetto delle colonie estive, inteso come supporto alle famiglie nella gestione dei minori nel periodo
non coperto dall’attività scolastica, come già sopraindicato si concretizzerà nell’intensificazione
dell’attività del SISTEMA COMUNITA’ CENTRI APERTI PER MINORI, con individuazione anche di ulteriori
sedi, secondo le effettive necessità, con la collaborazione dell’APSP Casa Mia e specifico finanziamento da
parte della Comunità, con il concorso dei Comuni.
Anche per il 2014 verrà adottato un modello analogo al 2013, aumentando se possibile le modalità
operative flessibili che hanno caratterizzato le colonie 2013 (proposte settimanali - intera giornata - metà
giornata ecc.), con attenzione anche alle situazioni di minori diversamente abili anche per il tramite di
specifici progetti attivati in sinergia con il privato sociale.
PAGINA N. 97
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
P I A N O G I O V A N I D I Z O N A - R I F E R I M E N TI N O R M A T I V I :
Il Piano Giovani di Zona rappresenta una libera iniziativa delle autonomie locali di zone omogenee per
cultura - tradizione-struttura geografica – insediativa e produttiva, interessate ad attivare azioni a favore
del mondo giovanile nella sua accezione più ampia di pre-adolescenti, adolescenti, giovani e giovani
adulti ed alla sensibilizzazione della comunità verso un atteggiamento positivo e propositivo nei confronti
di questa categoria di cittadini.
Le azioni nell’area delle politiche giovanili devono essere rivolte contemporaneamente ai giovani e agli
adulti, nella convinzione che è tutta la comunità locale che viene coinvolta e che strategie mirate solo alle
giovani generazioni sono non solo parziali, ma improduttive, non sufficientemente incisive sul tessuto
sociale e culturale.
Gli obiettivi si possono sintetizzare in:
•
Restituire protagonismo ai giovani attraverso la promozione di cittadinanza e rappresentanza
quale spazio non simulato dove sperimentare realmente la capacità dei giovani di costruire una
società migliore;
•
Creare - moltiplicare occasioni per costruire/trovare nuovi orizzonti di senso;
•
Attivare le risorse presenti sul territorio affinché la comunità possa esprimere pienamente la sua
competenza nell’accompagnare i giovani specialmente nei “momenti di critici” dell’esistenza
(adolescenza, orientamento, accoglienza, passaggio scuola-lavoro, ecc.);
•
Cogliere le reali domande che il mondo giovanile esprime sotto forma di aspettative consapevoli
e non ancora consapevoli, di desideri individuali e collettivi;
•
Individuare gli orientamenti e le proposte atti a migliorare la qualità della vita dei giovani nel loro
ambiente di vita;
•
Delineare gli elementi essenziali, sul piano culturale, metodologico e organizzativo utili a ricavare
modelli di lavoro che consentano non solo di mantenere e di dare continuità al dialogo
intergenerazionale ma anche di rendere trasferibile in altri contesti e settori di impegno gli
apprendimenti maturati.
I finanziamenti legati all’attuazione del Piano di Zona giovanile avverranno in parte attraverso
finanziamenti locali ed in parte attraverso finanziamenti provinciali in quota paritaria che non potrà
comunque superare annualmente la somma stabilita dalla PAT. Tutti i Comuni afferenti alla Comunità di
Valle hanno aderito al Progetto Piano Giovani di Zona, designando la Comunità a capofila dell’iniziativa.
Il tema scelto per il Piano Giovani 2014 è: “Start Up Start Now: realizza il tuo sogno”.
La logica che supporta tale iniziativa è quella del processo partecipativo di cittadini, soprattutto
associazioni giovanili, che a vario titolo si impegnano nei vari settori del vivere civile al fine di far
evolvere un progetto di PIANO GIOVANI che implicherà anche l’adozione di varie iniziative coerenti fra
loro finalizzate comunque come sopra detto a favorire il principio di responsabilità e partecipazione alla
cosa pubblica.
L’ottica non è quella riparativa rispetto a una visione della condizione giovanile legata al disagio ma di
supporto e promozione dei giovani verso una visione positiva del mondo /comunità e del loro esserne
protagonisti.
Anche per il 2014 verrà promossa a regia dei Comuni e della Comunità della specifica iniziativa legata alla
“Maggiore età”.
Il nuovo Centro GIOVANI di Arco, sicuramente potrà diventare il luogo in cui far convergere la maggior
parte delle iniziative e progettualità giovanili, tessendo relazioni significative che permettano di produrre
progetti ed azioni significative anche relativamente al Piano Giovani di Zona che dovrà trovare la sua sede
presso il centro. A tal fine già nel 2014 la funzione di Referente Tecnico Operativo del Piano giovani di
zona avrà sede presso il Centro di Arco in una iniziale gestione finalizzata a promuovere il centro in
attesa di un suo definitivo assetto gestionale che verrà attivato dal Comune di Arco.
PROGETTO HOME CARE PREMIUM 2014.
L’INPS ha attivato per l’anno 2014 il progetto specifico HOME CARE PREMIUM (H.C.P. 2014 ) orientato
verso l’assistenza domiciliare, in quanto ritenuto il modello che meglio coniuga il binomio “sostenibilità –
dignità umana, da cui il titolo del progetto: “un contributo – premio – al fine di prendersi cura, a
domicilio, delle persone non autosufficienti.
Tale progetto sostiene proposte progettuali innovative, sostenibili e trasferibili nell’ambito delle politiche
nazionali e ragionali , in favore della non autosufficienza, quali potenziali modelli di benchmark.
Il progetto H.C.P. 2014 propone ai soggetti competenti sul territorio , l’adesione ad una forma di
intervento “mista” che prevede il coinvolgimento diretto, sinergico attivo della
famiglia,
dell’Amministrazione Pubblica, dell’Istituto e delle risorse sociali del cosiddetto “terzo settore”.
Con determinazione n. 2810/2013 Il Presidente dell’INPS ha individuato tra le linee guida gestionali INPS
anno 2014 anche il consolidamento dell’attuale modello di assistenza domiciliare in favore degli utenti
della Gestione Dipendenti Pubblici.
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
A tal fine è stato formalmente indetto specifico bando legato al progetto HCP 2014 riservato agli Ambiti
Territoriali Sociali così come definiti dalla L. 328/2000, o diversamente localmente nominati e/o istituiti
dalle corrispondenti normative regionali (Provinciali per T.A.A. - L.P. n.14/1991 - L.P 13/2007).
L’intervento proposto con HCP2014, si riferisce a prestazioni economiche e di servizio, afferenti
esclusivamente la sfera socio assistenziale di supporto alla disabiità, alla non autosufficienza e allo stato
di fragilità anche in un ottica di prevenzione, pur cogliendo l’eventuale necessaria integrazione con la
sfera sanitaria.
Sono pertanto oggetto di intervento le prestazioni sociali così come definite dall’art.128 del Decreto
Legislativo n. 111/98, laddove prevede che per “Servizi Sociali” si intendono “tutte le attività relative alla
predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a
rimuovere e superare le situazioni di bisogno e difficoltà che la persona umana incontra nel corso della
sua vita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario, nonché quelle
assicurate in sede di amministrazione di giustizia”, in tal caso, con particolare riferimento riguardo alle
condizioni di disabilità e di non autosufficienza.
Il progetto ha inoltre lo scopo e la volontà di supportare la comunità degli utenti nell’affrontare, risolvere
e gestire le difficoltà connesse allo status di non autosufficienza proprio e dei propri familiari.
Beneficiari dei progetti ai sensi del D.M. 463/98 possono beneficiare dei contributi economici e dei servizi
socio assistenziali:
I dipendenti e i pensionati, utenti INPS Gestione dipendenti pubblici – anche per effetto del D.M.
45/07, laddove i suddetti soggetti siano viventi: i loro conviventi, i loro familiari di primo grado.
La Comunità ha valutato opportuno partecipare al bando, che in caso di esito positivo si concretizzerà nel
primo semestre 2014 e sarà oggetto di successiva variazione, prevede un’organizzazione specifica sia
amministrativa che tecnico/sociale.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Le motivazioni delle scelte sono rinvenibili nella descrizione di ciascuna attività.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
3.4.3.1 INVESTIMENTO
3.4.3.2 EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Le risorse strumentali da utilizzare sono quelle attualmente in dotazione ai servizi.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Tutte le attività sono coerenti con la normativa provinciale in materia di ordinamento delle Comunità, con
lo Statuto dell’Ente e con le leggi settoriali previste.
PAGINA N. 99
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 4
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
5.322.273,00
5.164.000,00
5.164.000,00
4.525.880,00
4.066.500,00
4.066.500,00
9.848.153,00
9.230.500,00
9.230.500,00
1.488.600,00
1.488.600,00
1.487.600,00
1.488.600,00
1.488.600,00
1.487.600,00
58.300,00
81.300,00
81.300,00
TOTALE (C)
58.300,00
81.300,00
81.300,00
TOTALE (A+B+C)
11.395.053,00
10.800.400,00
10.799.400,00
. PROVINCIA
. UNIONE EUROPEA
LP14/91, LP14/91 art.36, LP 20/91, LP 6/98
artt.8-10, L 448/98, LP 7/04 - finanz. PAT:
Ag.lavoro
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
. ALTRE ENTRATE
TOTALE (A)
PROVENTI DEI SERVIZI
Concorsi e rimborsi vari per servizi assistenziali
e concorsi per soggiorni estivi per ragazzi
………………………………..
TOTALE (B)
QUOTE DI RISORSE GENERALI
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 100
Avanzo amministrazione, Finanziamento
Regione T.A.A., alienazioni, Canoni aggiuntivi
lett. A)
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3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 4
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
11.086.280,00
entità (b)
97,29
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
308.773,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
2,71
11.395.053,00
24,57
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
10.769.900,00
entità (b)
99,72
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
30.500,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,28
10.800.400,00
31,30
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
10.768.900,00
Di sviluppo
% su tot.
99,72
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
30.500,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,28
10.799.400,00
31,76
PAGINA N. 101
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N. 5 – PROGRAMMA INERENTE LA POLIZIA LOCALE
5.1. - GESTIONE ASSOCIATA SERVIZIO POLIZIA LOCALE
Responsabile di risultato:
Assessore competente:
3.4.1
Comandante/Dirigente Servizio Polizia Locale.
Presidente.
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
I Comuni di Arco, Drena, Dro, Nago-Torbole, Riva del Garda, Tenno e Ledro, hanno formalmente
deliberato di attivare dal 01.06.2009 la gestione in forma associata del servizio di Polizia Locale, al fine di
garantire un’adeguata qualità del servizio medesimo ed una risposta più omogenea alle esigenze del
territorio per quanto riguarda il recupero della legalità e l’incremento della sicurezza nei vari settori di
attività per le quali l’ordinamento prevede lo svolgimento delle funzioni di Polizia Locale (sicurezza
urbana, vigilanza sul rispetto del codice della strada, delle norme che regolano il commercio fisso e
itinerante, i pubblici esercizi, le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, vigilanza urbanistica,
tutela ambientale, vigilanza sul rispetto del regolamento di polizia urbana e di polizia rurale, ecc.). La
Comunità Alto Garda e Ledro è stata individuata quale capofila dell’iniziativa. Il progetto è stato
approvato con deliberazione dell’Assemblea comprensoriale n. 06 del 26.11.2007 e da ciascun Consiglio
comunale. Il progetto è stato inoltre ammesso a finanziamento come da deliberazione della Giunta
Provinciale n. 690 del 18.03.2008. La Convenzione con i Comuni per l’esercizio associato della funzione
di polizia locale è stata riapprovata nel 2013 per ulteriori cinque anni.
Il processo di riorganizzazione ha coinvolto tutto il personale, con una diversa riallocazione delle sedi
principali e operative, con l’adozione di programmi informatici per la messa in comunicazione tra le sedi,
esternalizzazione del procedimento sanzionatorio a Trentino Riscossioni.
Nuovi mezzi strumentali e di servizio sono stati acquisiti (radio trasmittenti facenti capo al sistema Tetra
della Provincia, palmari e stampanti, segway e adeguamento parco veicolare a due e quattro ruote,
dotazioni per il servizio notturno, ecc). A seguito di apposito pubblico concorso sono stati assunti n. 10
nuovi Agenti a tempo indeterminato, al fine dell’adeguamento alla dotazione organica dell’ente nei limiti
del Progetto di Sicurezza del Territorio.
Previo accordo intercorso con le OO.SS, nel corso del 2010 è entrato a regime il nuovo orario a turno, con
l’estensione sistematica del servizio in più ampie fasce orarie ed una maggiore attivazione dei servizi
notturni estesi fino alle ore 01 (in via sistematica nel periodo estivo dal 01 giugno al 30 settembre). Negli
altri periodi dell’anno il servizio notturno viene reso sempre con lo stesso orario in un giorno coincidente
con il fine settimana (in genere venerdì, sabato o domenica). Tale accordo sindacale è stato parzialmente
rivisto nel maggio 2011, modificandone i riposi e la turnistica in modo da consentire una maggiore
presenza domenicale (che arriva in genere al 50 % del personale in servizio) e spalmando i riposi durante
tutto l’arco della settimana, per ottenere un miglior servizio quali/quantitativo atto a soddisfare sia i
cittadini che le Amministrazioni di riferimento. Nel corso del 2011 è stato formato e dotato di armamento
tutto il personale a tempo indeterminato. L’armamento è indispensabile anche al fine dell’espletamento
del servizio notturno, per una migliore turnazione con il personale già dotato dell’arma in via continuativa
(che in generale è il personale anziano in servizio- secondo le indicazioni della Questura e nelle more
della realizzazione di una nuova armeria che si avrà solo con la realizzazione del nuovo Comando). Il
parco mezzi pur vetusto e con alte spese di manutenzione, dovrà progressivamente essere rinnovato nel
corso degli esercizi finanziari 2014 - 2015. Nel corso del 2011 si è proceduto a impegnare la spesa e ad
ordinare tramite Consip i primi 4 automezzi che sono stati consegnati nella primavera del 2012 con la
demolizione di tre veicoli più vecchi. I mezzi acquistati sono stati dotati delle strumentazioni necessarie
all’espletamento del servizio di Polizia Locale. Nel corso del 2012 è stata impegnata la spesa per
l’acquisto di due stazioni mobili che sono andate a sostituire nel 2013, congiuntamente agli allestimenti e
dotazioni con fondi a bilancio 2013, i due vecchi Fiat Scudo di Riva e di Arco. E’ necessario comunque
prevedere 40.000 euro all’anno in conto capitale in modo tale di poter completamente rinnovare il parco
mezzi in dotazione (in questo momento spendiamo circa 15.000 euro l’anno di manutenzione per i mezzi
obsoleti ancora in dotazione). Risulta peraltro indispensabile andare a sostituire le vecchie pistole in
dotazione ad Arco con l’acquisto di nuove pistole (identiche a quelle acquistate dalla Comunità per gli
agenti assunti nel Corpo Intercomunale dopo la sua costituzione) e adeguandosi così alle previsioni del
regolamento recentemente modificato da parte di tutti i Comuni dell’Alto Garda e Ledro.
Nel corso del 2013, dopo l’atto ricognitivo e le offerte giunte nel corso del 2011 e le modifiche richieste
alle originarie delibere della PAT nel corso del 2012 al fine del perfezionamento delle procedure di
PAGINA N. 102
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
finanziamento relativamente al Bando per l’acquisto diretto dell’immobile nel mercato immobiliare così
come già predisposto dall’apposita commissione istituita dalla Giunta della Comunità nel corso del 2012,
si è proceduto con l’approvazione/pubblicazione del Bando per l’acquisto della nuova sede del Comando
(finanziata dalla P.A.T. e con risorse proprie della Comunità) e sono stati espletati gli atti di gara. Si è in
attesa a breve di perfezionare il procedimento di finanziamento definitivo dell’opera individuata dagli atti
di gara (acquisto di bene futuro) per poter immediatamente procedere a firmare i preliminari di acquisto
dell’immobile adibito a Comando di Polizia Locale Intercomunale in modo che possa effettivamente essere
consegnata/utilizzata a partire dalla fine del 2014/primi mesi del 2015.
Nel 2014 viene riconfermata la partecipazione della Polizia Locale all’Expo Riva Grandprix con uno stand e
con percorsi finalizzati all’educazione stradale dei bambini e delle scolaresche, anche con l’acquisto di un
gadget per incentivare la partecipazione ad un momento dedicato all’informazione, all’educazione e alla
prevenzione. Momento che risulta importante anche per far conoscere l’attività complessiva e di servizio
della polizia locale anche in sinergia con altri Corpi di polizia.
Analogamente e con le stesse finalità sopra menzionate si riconferma il Festival dell’educazione stradale
di fine anno scolastico che si terrà nel Piazzale della Comunità con scolaresche, Dirigenti Scolastici e
Amministratori – momento di bilancio, ludico e premiale dell’attività educativa svolta nelle scuole dalla
polizia locale con la realizzazione di un percorso attrezzato e di un concorso a premi per i bambini che si
sono distinti in un’attività legata alla loro sicurezza e al rispetto delle regole.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
L’iniziativa mira al miglioramento complessivo del servizio reso ai cittadini, nell’ambito degli obiettivi
indicati dall’Amministrazione Provinciale nell’ambito delle disposizioni relative alla riorganizzazione delle
funzioni di Polizia Locale all’interno del territorio provinciale di cui al “Progetto Sicurezza del territorio” e
della disciplina relativa agli incentivi in favore della gestione in forma associata delle funzioni di Polizia
Locale, di cui alla deliberazione della Giunta Provinciale n. 2554 del 18.10.2002 e successive modificazioni
e integrazioni, atti alle cui motivazioni e contenuti si fa espresso rinvio.
3.4.3
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
I comuni aderenti hanno costituito un “servizio unico intercomunale” che nell’arco della durata della
convenzione deve, a regime, assicurare le attività che i singoli comuni sono tenuti a garantire in materia
di Polizia Locale, in condizioni di omogeneità regolamentare, comportamentale, operativa e
amministrativa, migliorandone la funzionalità complessiva.
Il punto di arrivo è pertanto rappresentato da un servizio unico efficiente e concorrenziale per l’intero
ambito territoriale dei comuni aderenti. Attualmente il progetto sicurezza del territorio è in fase di
rivisitazione da parte della PAT avendo come obiettivo una riduzione complessiva del progetto originario,
stante l’attuale periodo di difficoltà economico finanziaria che sta attraversando in particolare l’Europa.
Stante però la riduzione di n. 12 unità già effettuata a carico del progetto originario approvato e
finanziato dalla P.A.T., si conta di avere la conferma delle 54 unità attuali vista l’importanza e la vastità
del territorio, con relativi abitanti equivalenti. Con la modifica della Delibera della PAT che stabilisce i
contingenti minimi e che attualmente penalizza l’Alto Garda Ledro in termini di possibilità di assunzioni il
territorio si trova ad operare con un contingente di personale di polizia locale sotto i minimi.
Le finalità generali da conseguire sono sostanzialmente quelle tipiche dell’attività di un corpo di Polizia
Locale. Prioritario il rafforzamento della collaborazione con le strutture comunali e con le rispettive
amministrazioni oltre ad un regolare e costante rapporto come struttura dipendente con la Comunità di
Valle e la sua Amministrazione.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
E’ previsto l’importo di € 40.000,00 per nuovi automezzi e per la sostituzione dell’armamento obsoleto di
Arco con l’acquisto di dotazioni a norma regolamentare.
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Il progetto sicurezza approvato prevede la dotazione di complessive n. 54 unità di personale. Attualmente
il personale di ruolo e non in servizio risulta essere di 47 unità, come di seguito specificato:
n. 1 Dirigente/Comandante
(a tempo determinato)
a 36 ore
PAGINA N. 103
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
n. 1 Funzionario
Categoria D livello Base
a 36 ore
n. 8 Coordinatori
Categoria C livello Evoluto
a 36 ore
n. 32 Agenti
Categoria C livello Base
a 36 ore
n.
1 Assistente Amministrativo
Categoria C livello Base
a 36 ore
n.
1 Coadiutore Amministrativo
Categoria B livello Evoluto
a 36 ore
n.
1 Assistente Amministrativo
Categoria C livello base (a tempo
determinato)
a 36 ore
E’ prevista inoltre l’assunzione di 5 agenti di P.L. in media l’anno a tempo determinato/stagionali.
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Attrezzature tecniche e informatiche in dotazione alla struttura di riferimento del programma.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Il programma è coerente con gli indirizzi provinciali in materia di polizia locale.
PAGINA N. 104
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 5
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
1.910.146,64
. PROVINCIA
636.475,00
636.475,00
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
716.678,55
. ALTRE ENTRATE
-
-
2.626.825,19
636.475,00
636.475,00
2.758.695,72
2.889.015,00
2.889.015,00
2.758.695,72
2.889.015,00
2.889.015,00
53.010,00
53.010,00
53.010,00
TOTALE (C)
53.010,00
53.010,00
53.010,00
TOTALE (A+B+C)
5.438.530,91
3.578.500,00
3.578.500,00
TOTALE (A)
PROVENTI DEI SERVIZI
Concorsi e rimborsi vari per polizia locale
TOTALE (B)
QUOTE DI RISORSE GENERALI
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 105
Avanzo amministrazione, alienazioni
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 5
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
3.578.500,00
entità (b)
65,80
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
1.860.030,91
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
34,20
5.438.530,91
11,72
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
3.578.500,00
Di sviluppo
% su tot.
entità (b)
100,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
3.578.500,00
10,37
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
3.578.500,00
% su tot.
100,00
Di sviluppo
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
3.578.500,00
10,53
PAGINA N. 106
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.4 PROGRAMMA N. 6 – INTERVENTI DI SVILUPPO ECONOMICO
6.1. - AGRICOLTURA
DISTRETTO AGRICOLO DEL GARDA TRENTINO
Responsabile di risultato:
Paesaggio
Assessore competente:
3.4.1
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale e
De Guelmi Alessandro
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
L’attivazione del Distretto Agricolo Garda Trentino viene effettuata secondo quanto stabilito dalla L.P. n.
15/2008.
Nel settore primario agricolo il ruolo della Comunità consiste nello svolgere una funzione sussidiaria ad
integrazione dell’azione svolta dalla Provincia Autonoma: l’impegno per una visione sovra-comunale
consente di collegare le diverse e importanti attività promosse dai singoli Comuni del territorio.
Nel campo promozionale-operativo, la Comunità assicurerà la partecipazione e il sostegno economico a
quelle iniziative che si realizzeranno sul proprio territorio, ispirate dall’esigenza di valorizzare le
produzioni agricole locali, dal settore olivicolo e vitivinicolo, agli ortaggi (cavolo di Nago e Torbole), alle
produzioni casearie di malga, ecc.
Per l’attuazione del Distretto agricolo, la Comunità e i soggetti promotori sono in attesa delle risposte da
parte degli assessorati provinciali competenti.
L’obiettivo strategico generale del Distretto agricolo del Garda Trentino, potrà essere individuato nella
promozione e la valorizzazione di un territorio fortemente caratterizzato dalla componente agricola:
questo strumento consente la creazione di un sistema territoriale coeso e solidale da realizzare attraverso
un patto sociale tra cittadini, istituzioni locali e componenti economico-sociali territoriali.
La legittimazione sociale ed economica di questo Distretto non va ricercata quindi solo nell’ottica
settoriale dei benefici in termini di valorizzazione dei prodotti agricoli e di promozione e attrazione
turistica del territorio, ma nella sua capacità di contribuire a generare opportunità di crescita per l’intero
contesto territoriale.
Il Distretto agricolo adotterà una metodologia di intervento basata sull’approccio partecipativo per
favorire il coinvolgimento attivo dei beneficiari potenziali, per migliorare la qualità dei progetti di sviluppo
locale e creare un senso di appartenenza al progetto tra gli attori locali. Il distretto agricolo promuove lo
sviluppo di un’economia solidale intesa come un processo di sviluppo territoriale diversificato, basato sulla
valorizzazione sostenibile delle risorse materiali e immateriali presenti nel territorio, che coinvolge anche
la sfera sociale e culturale.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
In attuazione della L.P. 15/2008 del “Distretto agricolo del Garda Trentino”, la Comunità di Valle ha
avviato nella seconda parte del 2011 il percorso operativo per l’istituzione del Distretto agricolo: un
istituto che non è nato per introdurre vincoli e divieti dal punto di vista urbanistico ma che vuole
costituire un’opportunità per il territorio
Si ricorda come la preventiva condivisione e sottoscrizione della “Intesa istituzionale”, sia necessaria per
perseguire l’obiettivo di collocare in un contesto unitario, organico e condiviso le politiche pubbliche di
intervento, assicurando una coordinata e funzionale programmazione, progettazione e realizzazione degli
interventi. L’intesa istituzionale rappresenta lo strumento con il quale la Provincia Autonoma di Trento, la
Comunità Alto Garda e Ledro e i Comuni di Arco, Drena, Dro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno
determineranno, di comune accordo, gli obiettivi da conseguire e per i quali è indispensabile un’azione
coordinata dei soggetti coinvolti.
L’intesa istituzionale valorizza quanto emerso nel Tavolo di confronto e consultazione al quale hanno
partecipato soggetti pubblici (Provincia Autonoma, Comunità, Comuni) e associazioni portatrici di
interessi di carattere economico, con particolare riguardo a quello agricolo e d’interesse culturale e
ambientale nell’ambito della Comunità.
PAGINA N. 107
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
3.4.3
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
FINALITÀ DA CONSEGUIRE
La Comunità Alto Garda e Ledro istituisce il Distretto agricolo del Garda Trentino, quale progetto
strumentale unitario finalizzato alla:
- salvaguardia, alla qualificazione e al potenziamento delle attività agro – silvo - pastorali;
- promozione della fruizione culturale, turistica e ricreativa dell'ambiente;
- valorizzazione e al recupero paesistico e ambientale delle fasce di collegamento tra aree urbanizzate e
campagna, nonché alla connessione delle aree esterne con i sistemi di verde urbano;
- promozione dell'equilibrio ambientale dell'area del distretto e delle zone circostanti.
3.4.4
INVESTIMENTO
Le risorse finanziarie da utilizzare provengono dai Canoni aggiuntivi devoluti alla Comunità da parte
dell’A.P.E., l’Agenzia Provinciale per l’Energia, ai sensi della D.G.P. n. 2113/2011. I fondi assegnati alla
Comunità potranno essere messi a disposizione per il finanziamento di misure e di interventi di
miglioramento ambientale e per progetti di sviluppo economico del territorio.
3.4.5
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Oltre alla recente professionalità acquisita a partire dal 2014 di un funzionario laureato ad indirizzo
agronomico-forestale-ambientale, si sta verificando con la Provincia Autonoma di Trento la possibilità di
trasferimento, in disponibilità alla Comunità, del personale attualmente in servizio presso l’APPA con sede
a Villino Campi di Riva del Garda, a seguito della mozione approvata dall’Assemblea della Comunità in
data 9 luglio 2012.
3.4.6
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Attrezzature tecniche e informatiche in dotazione alla Comunità.
3.4.7
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Gli ambiti normativi sono dettati dalla L.P. 15/2008 su “Distretto agricolo del Garda Trentino” che sarà di
utile riferimento al futuro progetto riguardante le Alpi Ledrensi.
PAGINA N. 108
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
PROGETTO GREEN LINE
Responsabile di risultato:
Paesaggio
Assessore competente:
3.4.1
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale e
De Guelmi Alessandro
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto “multiarea” Green Line, proseguirà nell’opera di affinamento ed integrazione tra le risorse
naturali, il turismo e mobilità sostenibile, le produzioni locali agricole ed artigianali con l’obiettivo di dare
una risposta alle potenzialità dell’entroterra, diversificando ed arricchendo di opportunità, l’offerta
turistica attorno al lago di Garda. La strategia è quella di organizzare in modo coordinato lo sviluppo di un
turismo rurale caratterizzato da una offerta capace di adeguarsi alle nuove tendenze ed in grado di
integrarsi con le realtà più “virtuose” dei territori coinvolti.
Nello specifico, la proposta progettuale, definita Green Line, mira ad attivare un sistema condiviso fra i
soggetti promotori G.A.L, Gruppi di Azione Locale, nei rispettivi territori tramite l’attivazione di iniziative
comuni capaci di promuovere itinerari e circuiti di turismo rurale eco-sostenibile: le aree marginali così
coinvolte potranno migliorare e diversificarsi, grazie ad una capacità organizzativa impostata su un
sistema “a rete”, per favorire l’attrattività delle nuove tendenze di turismo consapevole e responsabile.
3.4.2.
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
La Comunità Alto Garda e Ledro ha aderito al progetto triennale di cooperazione transnazionale Green
Line, promosso da alcuni G.A.L. delle regioni Lombardia e Veneto nell’ambito del programma Leader Plus
del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale 2007-2013).
La partecipazione della Comunità al progetto va considerata sotto due punti di vista: da un lato, come
ente territoriale di riferimento della sponda trentina del lago di Garda e, dall’altro, come ente in futuro
responsabile dell’istituzione del Distretto agricolo, quando condiviso con le Amministrazioni interessate. Il
programma Leader Plus può essere definito come un’iniziativa specifica per le aree svantaggiate, verso
l’obiettivo di uno sviluppo rurale sostenibile.
3.4.3.
FINALITÀ DA CONSEGUIRE
Si ricorda che la primaria finalità generale di questa programmazione FEASR 2007-2013 è quella di
generare uno sviluppo endogeno, ossia di favorire un’azione congiunta da parte degli attori locali per
perseguire gli obiettivi di fondo. Oltre a promuovere il turismo rurale attraverso la pubblicazione di un
catalogo cartaceo ed informatico (promozione), un secondo obiettivo è quello di far emergere le
peculiarità locali (conoscenza) anche mediante l’aggiornamento di siti web ad uopo dedicati ed attraverso
incontri tematici; un terzo scopo è quello di mettere in rete realtà simili e confinanti a confronto con altre
esperienze europee (comunicazione). Il progetto si alimenta con l’adesione e la collaborazione degli
operatori locali e, quest’anno sul territorio della Comunità dell’Alto Garda e Ledro organizzerà ed ospiterà
il convegno sulle attività outdoor e l’impatto ambientale che esse possono o meno determinare sul
territorio: l’iniziativa si svolgerà l’11 aprile in Valle di Ledro e il 12 aprile nel basso Sarca e verranno
invitati gli operatori ed amministratori locali, i rappresentanti delle zone aderenti limitrofe e gemellate
d’oltralpe (Francia e Ungheria).
3.4.3.1 INVESTIMENTO
3.4.5
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
A supporto del Responsabile del Servizio, opera presso la Comunità in posizione di comando dalla PAT un
funzionario laureato ad indirizzo agronomico-forestale-ambientale che provvede anche alle attività
necessarie di coordinamento. La Comunità ha sottoscritto un accordo di collaborazione con il G.A.L.
“Garda ValSabbia” con sede a Salò (BS) (ente capofila del progetto).
3.4.6
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Attrezzature tecniche e informatiche in dotazione alla Comunità Alto Garda e Ledro.
PAGINA N. 109
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
3.4.7
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
La prima finalità di questa iniziativa consentirà di coinvolgere in modo trasversale i settori e le
competenze che normalmente faticano a dialogare: dalla collaborazione fra i molti soggetti coinvolti di
realtà confinanti, all’arricchimento di esperienze da altri luoghi a vocazione turistica nei paesi partners
europei (Francia ed Ungheria) sono attese, una volta messi a punto gli strumenti informatici e le recenti
tecnologie di TLC, la creazione di sinergie un tempo impensabili, in sintonia comunque con i programmi
provinciali di sviluppo socio-economico e di adeguamento delle realtà territoriali più svantaggiate e, non
ultimo, di nuove opportunità professionali ed occupazionali.
PAGINA N. 110
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE FILIERE AGRO-ALIMENTARI
Responsabile di risultato:
Paesaggio
Assessore competente:
3.4.1
Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale e
De Guelmi Alessandro
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
La Comunità di Valle è impegnata a sostenere alcuni aspetti legati al settore primario, nei limiti delle
competenze spettanti in base alla LP n. 3/2006, con possibile riferimento:
• riduzione degli effetti indesiderati legati ai tradizionali metodi di lotta al principale fitofago dell’olivo
sostituendo i fitofarmaci con i mezzi biotecnici costituiti da specifici attrattivi a feromoni attivati con
molecole di sintesi ma localizzate sui supporti innestati con la sostanza attrattiva.
• la “Casetta del Gusto”, iniziativa tesa alla promozione dei prodotti tipici locali dell’agricoltura della
zona. Tale realizzazione appare come utile “vetrina” delle vocazionalità che il territorio dimostra nella
lunga tradizione, nella stagione più frequentata dai turisti.
3.4.2
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE
Queste due iniziative sono un esempio dell’impegno che ci si augura nel futuro, possa tradursi in una
ulteriore espansione delle superfici di olivo interessate da questi metodi di difesa alternativi e, nel
secondo caso, di raccogliere le maggiori soddisfazioni e consensi da un pubblico sempre più attento e
consapevole alle produzioni agricole e ai trasformati realizzati sul territorio.
3.4.3
FINALITÀ DA CONSEGUIRE
Rispettivamente: una sostanziale riduzione dei trattamenti chimici di sintesi in pieno campo rispetto ad
un uso estremamente limitato e localizzato sulle “esche addizionate” e, nel secondo caso, una possibilità
di valorizzazione itinerante del settore primario che tanto può offrire in sinergia con il settore turistico.
3.4.3.1 INVESTIMENTO
3.4.4
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Il supporto alle attività previste sarà assicurato dal funzionario ad indirizzo agronomico-forestaleambientale che ha preso servizio dal gennaio 2014.
3.4.5
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
Saranno impiegate le attrezzature tecniche e informatiche di supporto all’attività di coordinamento in
dotazione alla Comunità.
3.4.6
COERENZA CON IL PIANO PROVINCIALE DI SETTORE
Nel primo caso, le indicazioni ed operazioni sono in piena sintonia con le direttive e linee guida della
difesa fitosanitaria integrata e con il metodo biologico a beneficio degli operatori agricoli, dei consumatori
e dell’ambiente.
Nel secondo caso la Comunità di Valle si fa garante di una valorizzazione dei prodotti e trasformati
agricoli che va ben oltre i confini del proprio territorio.
PAGINA N. 111
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.5 – RISORSE CORRENTI E IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 6
ENTRATE
2014
2015
2016
Legge di finanziamento e articolo
ENTRATE SPECIFICHE
. STATO
. REGIONE
-
. PROVINCIA
-
-
167.000,00
-
-
167.000,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
. UNIONE EUROPEA
. CASSA DD.PP.-CREDITO SPORTIVO-ISTITUTI
DI PREVIDENZA
. ALTRI INDEBITAMENTI (1)
. ALTRE ENTRATE
TOTALE (A)
PROVENTI DEI SERVIZI
Concorsi e rimborsi vari per polizia locale
TOTALE (B)
QUOTE DI RISORSE GENERALI
TOTALE (C)
TOTALE (A+B+C)
167.000,00
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
PAGINA N. 112
Avanzo amministrazione, Canoni aggiuntivi
lett. A)
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 6
IMPIEGHI
Anno 2014
Spesa Corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
62.000,00
entità (b)
37,13
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
0,00
entità (c)
105.000,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
62,87
167.000,00
0,36
Anno 2015
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
Di sviluppo
% su tot.
0,00
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
0,00
0,00
Anno 2016
Spesa corrente
Spesa per investimento
Consolidata
entità (a)
0,00
Di sviluppo
% su tot.
0,00
entità (b)
0,00
Totale (a+b+c)
% su tot.
0,00
entità (c)
0,00
V.% sul
totale spese
finali tit.I e II
% su tot.
0,00
0,00
0,00
PAGINA N. 113
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Legge di
finanziamento
FONTI DI FINANZIAMENTO
e regolamento
UE (estremi)
Previsione pluriennale di spesa
Denominazione del
programma
(1)
Anno di
competenza
Quote di risorse
generali
I° anno success. II° anno success.
PROGRAMMA 1
AMMINISTRAZIONE
GENERALE,
GESTIONE E
CONTROLLO
5.207.242,00
4.922.242,00
4.922.242,00
L.P. 7/77 Artt.
3e5
PROGRAMMA 2 PUBBLICA
ISTRUZIONE,
CULTURA E SPORT
2.475.500,00
2.302.800,00
2.302.800,00
21.702.268,22
12.896.958,91
12.396.958,91
11.395.053,00
10.800.400,00
LL.PP. 14/91,
20/91, 6/98
art.8 e 10, 7/04,
10.799.400,00
L.448/98,
finanz. P.A.T.
Ag.del Lavoro
PROGRAMMA 5 POLIZIA LOCALE
5.438.530,91
3.578.500,00
PROGRAMMA 6 INTERVENTI DI
SVULUPPO
ECONOMICO
167.000,00
-
PROGRAMMA 3 GESTIONE DEL
TERRITORIO E DELLA
TUTELA AMBIENTALE
PROGRAMMA 4 INTERVENTI DI
POLITICA SOCIALE
Stato
(Totale della previsione pluriennale)
Regioni
Provincia
UE
Cassa
DD.PP.
+CR.SP.
+Ist.Prev.
Altri
Indebitamenti
(2)
Altre entrate
-
4.856.166,00
L.P. 30/78 e
L.P.7/77 art.5
192.800,00
2.543.277,00
4.345.023,00
LL.PP.62/78,
44/78, 16/83,
21/92, 15/05,
1/93
1.450.500,00
15.402.028,17
30.143.657,87
220.900,00
15.650.273,00
17.123.680,00
3.578.500,00
159.030,00
3.183.096,64
9.253.404,27
-
-
-
167.000,00
(1) Il nr. del programma deve essere quello indicato al punto 3.4.
(2) Prestiti da istituti privati, credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili.
PAGINA N. 114
-
10.195.560,00
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
ALLEGATO PARTE INTEGRANTE:
PROGRAMMAZIONE LAVORI PUBBLICI
REDAZIONE DEL PROGRAMMA PLURIENNALE E DEI SUOI AGGIORNAMENTI ANNUALI
PAGINA N. 115
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
PROGRAMMA GENERALE DELLE OPERE PUBBLICHE
Scheda 1: Quadro dei lavori e degli interventi necessari sulla base del programma del
Presidente
Tipol.
Cat.
Oggetto dei lavori
Importo
complessivo di
spesa dell’opera
REALIZZAZIONE DI INTERVENTI PREVISTI
NELL’AMBITO DEL PROGETTO DI
RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI
RACCOLTA DEI RIFIUTI.
INTERVENTI IN COMUNI VARI PER LA
REALIZZAZIONE DI PIAZZOLE ECOLOGICHE E
ALTRE STRUTTURE.
Eventuale
disponibilità
finanziaria
€ 500.000,00
€ 500.000,00
€ 43.000,00
€ 43.000,00
SPESE PER REALIZZAZIONE E
MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI
CENTRI DI RACCOLTA MULTIMATERIALE
€ 100.000,00
€ 100.000,00
15
INTERVENTI VARI DI MANUTENZIONE SEDE
DELLA COMUNITA’
€ 260.000,00
€ 260.000,00
1
14
SPESA PER LA
REALIZZAZIONE/ACQUISIZIONE SEDE CORPO
POLIZIA LOCALE ALTO GARDA E LEDRO
€ 1.819.530,91
€ 1.819.530,91
7
22
MANUTENZIONE STRAORDINARIA SEDI
PERIFERICHE SERVIZIO SOCIALE.
€ 120.000,00
€ 120.000,00
1
16
SPESE PER REALIZZAZIONE DEL CENTRO DI
RACCOLTA MULTIMATERIALE DI DRENA
€ 140.000,00
€ 140.000,00
1
16
SPESE PER REALIZZAZIONE DEL CENTRO DI
RACCOLTA MULTIMATERIALE DI
NAGO/TORBOLE
€ 260.000,00
€ 260.000,00
TOTALE
3.242.530,91
3.242.530,91
1
16
1
16
7
16
7
IL RESPONSABILE
- Arch. Piero Parolari -
PAGINA N. 116
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Scheda 2: Quadro delle disponibilità finanziarie per le opere pubbliche (per le opere inserite
nella scheda 3 – parte prima)
RISORSE DISPONIBILI
Arco temporale di validità del Programma
Anno 2014
Anno 2015
Disponibilità
finanziaria
totale
Anno 2016
Alienazioni
1
2
3
4
5
Contributo PAT per opere attinenti la prevenzione
delle calamità (L. 10/1/1992 n. 2)
Entrate aventi destinazione vincolata per
legge (oneri di urbanizzazione)
Entrate aventi destinazione vincolata per
legge (Contributi PAT su leggi di settore e
sulla 36)
Fondo investimenti (F.U.T.)
Entrate acquisite mediante contrazione di
mutuo
Stanziamenti di bilancio
€ 1.295.521,64
€ 1.295.521,64
367.935,00
367.935,00
399.365,00
Avanzo di amministrazione
€ 1.179.709,27
TOTALE
€ 3.242.530,91
74.000,00
74.000,00
473.365,00
€ 1.179.709,27
€ 74.000,00
€ 74.000,00 € 3.390.530,91
Scheda 2 bis: Quadro delle ipotesi di finanziamento delle opere inserite nella scheda 3 – parte
seconda (area di inseribilità)
RISORSE IPOTIZZABILI
Arco temporale di validità del Programma
Anno 2014
1
2
Anno 2015
Totale
Anno 2016
Entrate aventi destinazione vincolata per
legge (oneri di urbanizzazione)
Entrate aventi destinazione vincolata per
legge (Contributi PAT su leggi di settore e
sulla 36)
Fondo investimenti (F.U.T.)
Fondo opere comunali di rilevanza provinciale
Contributo PAT L.P. 1/93
Contributo PAT L.P.16 (alloggi per anziani)
Contributo PAT per Piano assestamento silvo
pastorale
Contributo PAT per opere in delega
4
Entrate acquisite mediante contrazione di
mutuo
Avanzo di amministrazione presunto
5
Altro
3
Alienazioni
Altre entrate in conto capitale
TOTALE
IL RESPONSABILE
- Arch. Piero Parolari -
PAGINA N. 117
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Codifica per
categoria e per
Programma
RPP
Priorità
Scheda 3: PROGRAMMA PLURIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE: parte prima: Opere con finanziamenti
Elenco descrittivo dei lavori
Conformità
urbanistica,
paesistica,
ambientale (altre
autorizzazioni
obbligatorie)
Anno
previsto per
ultimazione
dei lavori
Arco temporale del Programma
Spesa Totale
Tip.
Cat. Pgm
Anno 2014
Anno 2015
Anno 2016
Disponibilità
finanziarie
Disponibilità
finanziarie
Disponibilità
finanziarie
1
16
3
1
REALIZZAZIONE DI INTERVENTI PREVISTI
NELL’AMBITO DEL PROGETTO DI
RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI
RACCOLTA DEI RIFIUTI.
1
16
3
1
INTERVENTI IN COMUNI VARI PER LA
REALIZZAZIONE DI PIAZZOLE ECOLOGICHE E
ALTRE STRUTTURE.
Compatibile con lo
strumento
urbanistico
2014
€ 43.000,00
€ 43.000,00
7
16
3
1
SPESE PER REALIZZAZIONE E
MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI
CENTRI DI RACCOLTA MULTIMATERIALE
Compatibile con lo
strumento
urbanistico
2014
€ 100.000,00
€ 100.000,00
7
15
1
1
INTERVENTI VARI DI MANUTENZIONE SEDE
COMUNITA’
Compatibile con lo
strumento
urbanistico
2014
€ 408.000,00
€ 260.000,00
1
14
5
1
SPESA PER LA
REALIZZAZIONE/ACQUISIZIONE SEDE CORPO
POLIZIA LOCALE ALTO GARDA E LEDRO
Compatibile con lo
strumento
urbanistico
2014
€ 1.819.530,91
€ 1.819.530,91
7
22
4
1
MANUTENZIONE STRAORDINARIA SEDI
PERIFERICHE SERVIZIO SOCIALE
Compatibile con lo
strumento urbanistico
2014
€ 120.000,00
€ 120.000,00
1
16
3
1
SPESE PER REALIZZAZIONE DEL CENTRO DI
RACCOLTA MULTIMATERIALE DI DRENA.
Compatibile con lo
strumento
urbanistico
2014
€ 140.000,00
130.000,00
1
16
3
1
SPESE PER REALIZZAZIONE DEL CENTRO DI
RACCOLTA MULTIMATERIALE DI NAGO
TORBOLE.
Compatibile con lo
strumento
urbanistico
2014
€ 260.000,00
260.000,00
€ 3.390.530,91
€ 3.242.530,91
TOTALE
Compatibile con lo
strumento
urbanistico
2014
€ 500.000,00
€ 500.000,00
€ 74.000,00
€ 74.000,00
€ 74.000,00
€ 74.000,00
PAGINA N. 118
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
Codifica per
categoria e per
Programma
RPP
Priorità
Scheda 3: PROGRAMMA PLURIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE: parte seconda: Opere con area di inseribilità ma senza finanziamenti
Elenco descrittivo dei lavori
Conformità
urbanistica,
paesistica,
ambientale (altre
autorizzazioni
obbligatorie)
Anno
previsto per
ultimazione
dei lavori
Arco temporale del Programma
Spesa Totale
Tip.
Cat. Pgm
Anno 2014
Anno 2015
Anno 2016
Disponibilità
finanziarie
Disponibilità
finanziarie
Disponibilità
finanziarie
PAGINA N. 119
Comunità Alto Garda e Ledro – Riva d/G (TN)
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
5.2 – DATI ANALITICI DI CASSA DELL’ULTIMO CONSUNTIVO DELIBERATO
DALL'ASSEMBLEA PER L'ANNO ……..
(Sistema contabile ex DPGR 28/5/1999 n. 4/L)
2
Classificazione funzionale
Istruzione
1
3
pubblica
Cultura e beni culturali
Amministrazione
gestione e
controllo
Istruzione
pubblica serv.
01-02
Cultura serv. 0304
4
Settore sportivo,
ricreativo e turismo
6
Gestione del
territorio e tutela ambientale
Sviluppo economico
5
Totale
Agriturismo e
Turismo e sport.
altri serv. Da 02
Serv. 01
a 03
Classificazione economica
Totale
Viabilità Serv.
01
Difesa
ambientale serv.
Da
02 a 07
7
Settore sociale
Totale
Agricoltura
serv. 01
Industria,
commercio e
artigianato
serv.02
Altri servizi
serv.
da 03 a
04
Totale generale
Polizia locale
Totale
B) SPESE IN CONTO CAPITALE
1. Costituzione di capitali fissi
di cui:
- beni mobili, macchine e attrezz. Tecnico-scient.
Trasferimenti in c/capitale
2. Trasferimenti a famiglie e Ist. Soc.
3. Trasferimenti a imprese private
4. Trasferimenti a Enti pubblici
di cui:
- Stato e Enti Amm.ne C.le
- Provincia autonoma
- Regione
- Comuni
- Azienda sanitaria
- Consorzi di Comuni e istituzioni
- Comunità montane
- Aziende di pubblici servizi
- Altri Enti Amm.ne Locale
5. Totale trasferimenti in conto
capitale (2+3+4)
6. Partecipazione e conferimenti
7. Concess. cred. e anticipazioni
TOTALE SPESE IN C/ CAPITALE
(1+5+6+7)
TOTALE GENERALE SPESA
Il segretario
Dott. Paulo Nino Copat
_________________
Il responsabile della programmazione
_____________________________________
Il responsabile del servizio finanziario
Rag. Sandra Parisi
____________________________________
Il rappresentante legale
Salvador Valandro
Timbro
dell'ente
PAGINA N. 120