CONGREGAZIONE delle SCUOLE di CARITÀ ISTITUTO CAVANIS ____________________________________ J. M. J. Il Preposito Generale Carissimi Confratelli e Collaboratori laici, grazia e pace in Cristo Gesù. Nell'ultima circolare datata 31 dicembre 2013, ho scritto che per noi Cavanis il 2014 è l’ANNO DELLA MISSIONE EDUCATIVA CAVANIS. È vero che un Educatore Cavanis è chiamato a vivere la missione educativa tutti gli anni, ma durante quest’anno vogliamo riflettere e prendere coscienza della sublime e nobile missione che ci è stata affidata: essere iuventutis vere parentes come lo sono stati i nostri santi Padri Fondatori P. Antonio e P. Marco Cavanis. Da loro vogliamo trarre ispirazione e forza per affrontare le sfide dell’educazione e diventare noi stessi oggi padri e madri dei giovani. Il Presidente dell’Ufficio Carisma e Apostolato P. Giuseppe Viani invierà alcune indicazioni su come vivere e celebrare quest’Anno della Missione Educativa Cavanis. A me preme sottolineare che a nulla servono le celebrazioni esteriori se viene a mancare l’impegno personale di diventare tutti i giorni e tutto il giorno padre o madre dei giovani. Non pensiamo che questo sia facile, come non è facile la missione dei genitori oggi. «Educare – dice il Papa – è un atto di amore»; soprattutto in «un contesto storico e culturale in costante trasformazione», in cui le nuove generazioni anelano a dei valori che siano loro «non solo enunciati, ma testimoniati». Papa Francesco in Evangelii gaudium al §105 ci ricorda che la pastorale giovanile, così come eravamo abituati a svilupparla, ha sofferto l’urto dei cambiamenti sociali. I giovani, nelle strutture abituali, spesso non trovano risposte alle loro inquietudini, necessità, problematiche e ferite. A noi adulti costa ascoltarli con pazienza, comprendere le loro inquietudini o le loro richieste, e imparare a parlare con loro nel linguaggio che essi comprendono. Per questa stessa ragione le proposte educative non producono i frutti sperati. Per entrare in relazione con i giovani dobbiamo avere uno sguardo nuovo nei loro confronti, superando sterili lamentele e ricercando l’incontro e il dialogo. Alle volte li guardiamo da un’ottica che non è giusta. Serve uno sguardo nuovo che li incontri, li coinvolga, li ascolti in profondità... perché hanno molto da dire a noi adulti. I giovani ci interpellano e dobbiamo lasciarci interpellare da loro. Per dare delle risposte bisogna prima capire le domande. Papa Francesco ha ripetuto più volte che la Chiesa non è una ONG, un’organizzazione umanitaria e filantropica. Il suo compito primario non è alleviare le sofferenze del mondo, ma portare Cristo al mondo intero. Quando vediamo che qualche opera cristiana non porta più a Cristo, è meglio lasciarla a una delle tante ONG, che se ne occuperà meglio di quanto facciamo noi. Mi sorprende e mi dà grande gioia vedere come il Papa parla ai giovani, parla loro annunciando il Vangelo. Nel messaggio che il Papa ha inviato ai giovani per la GMG di quest’anno 1 (diocesana), ma in preparazione alla GMG di Cracovia nel 2016, ha detto: «Per scandire il nostro cammino, nei prossimi tre anni, vorrei riflettere insieme a voi sulle Beatitudini evangeliche, che leggiamo nel Vangelo di san Matteo (5,1-12).Quest’anno inizieremo meditando sulla prima: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli (Mt 5,3); per il 2015 propongo Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio (Mt 5,8); e infine, nel 2016, il tema sarà Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5,7)». Papa Francesco vuole camminare con i giovani e rinnova loro la chiamata di Gesù affinché ognuno diventi discepolo missionario del Signore, lo scopra come il tesoro più prezioso della sua vita e condivida questa ricchezza con gli altri, vicini e lontani, fino alle estreme periferie geografiche ed esistenziali del nostro tempo. Per essere felici, Gesù comunica la via della vita, quella via che Lui stesso percorre, anzi, che Lui stesso è: con Gesù nasce e rinasce la gioia. Tutti i cristiani, ma in particolare gli educatori cristiani sono chiamati ad essere sale della terra e luce del mondo. Questa esortazione di Gesù viene subito dopo la proclamazione delle Beatitudini perché il Signore vuole dirci che se saremo poveri in spirito, se saremo miti, se saremo puri di cuore, se saremo misericordiosi... saremo sale della terra e luce del mondo. Il compito dunque, affidato ai discepoli, diventa un incarico che Gesù affida ad ogni cristiano: «Tutti noi battezzati siamo discepoli missionari e siamo chiamati a diventare nel mondo un vangelo vivente e con una vita santa daremo “sapore” ai diversi ambienti – ha sancito il Vescovo di Roma – li difenderemo dalla corruzione, come fa il sale, e porteremo la luce di Cristo con la testimonianza di una carità genuina». Ogni educatore cristiano dovrebbe portare dipinto in viso il mistero gaudioso del suo incontro con il Cristo. «Un educatore, un evangelizzatore – dice Papa Francesco – non dovrebbe avere costantemente una faccia da funerale», ma dovrebbe sprigionare quella gioia che tutti contagia. Più delle opere, interessano le persone a cui siamo inviati e a cui dobbiamo dare risposte valide dal punto di vista educativo e pastorale. Per i nostri Fondatori «i ragazzi erano i loro padroncini» da conoscere e salvare. La formazione è, dunque, la prima esigenza della nostra vocazione e missione, perché si deve essere in forma – dal punto di vista educativo, religioso e pastorale – di fronte a qualsiasi situazione in cui possono trovarsi i giovani. Abbiamo bisogno noi di essere in formazione permanente, per valorizzare la nostra vocazione educativa in tutta la sua dignità, e dedicarci alla formazione della mente e del cuore dei giovani. Per noi Cavanis chiamati ad essere educatori per vocazione, l’atto educativo è «il luogo privilegiato dell’incontro con Dio». Non si tratta, quindi, di un momento marginale nella nostra vita. Lo stare con i giovani è lo spazio spirituale e il centro pastorale della nostra vita, come ci hanno insegnato i nostri santi Padri Fondatori. La carità, virtù fondamentale per noi Cavanis, diventa il motore della nostra pastorale, nasce dallo sforzo e impegno personale di stare con i giovani, e si alimenta con la comunione intima con il Signore nella preghiera. Perché educare fondamentalmente è un atto d’amore, è dare vita. E l’amore, si sa, «è esigente, chiede di impegnare le migliori risorse, di risvegliare la passione e mettersi in cammino con pazienza insieme ai giovani». Così concepita e vissuta la missione educativa santifica sia l’educatore come i giovani. I nostri Fondatori, P. Basilio e tanti Padri Cavanis che abbiamo conosciuto ci sono modello e esempio di discepoli missionari educatori. La loro memoria aiuti e rinvigorisca il nostro impegno di essere noi oggi veri padri dei giovani. 2 Comunicazioni dopo l’ultima Riunione del Preposito generale col suo Consiglio (Roma, 12 – 17.02.2014): Domenica prossima, 23 febbraio 2014, nella parrocchia Cristo Liberador in Santa Cruz de la Sierra – Bolivia, il religioso professo perpetuo Reinaldo Chuviru Supayabe sarà ordinato Diacono. Siamo vicini con la preghiera a questo nostro fratello, che è il primo Cavanis Boliviano. Sono stati ammessi alla RINNOVAZIONE DEI VOTI i religiosi filippini Joe Lio Maghanoy, Robert Jann Fallera, Jason Cabacaba, Larry Jay Lantano, Rene Sitjar. Sono stati ammessi a ricevere il ministero del LETTORATO i religiosi filippini Joe Lio Maghanoy, Robert Jann Fallera e il religioso congolese Clement Boke Mpamfila. Sono stati ammessi a ricevere il ministero dell'ACCOLITATO i religiosi filippini Jason Cabacaba, Larry Jay Lantano, Rene Sitjar e il religioso congolese Daniel Musulu Nkoy. È stato concesso l’indulto di lasciare la vita religiosa Cavanis ai professi temporanei filippini Ponce Mae Soriano e Brennan Galve. È stato nominato il nuovo GOVERNO DELLA REGIONE ANDINA che risulta così costituito: Superiore Regionale P. JOSÉ SIDNEY DO PRADO ALVES Vicário Regionale P. FRANCISCO ARMANDO ARRIAGA 2° Consigliere Regionale P. JOSÉ HENRY CALDERÓN ACOSTA. È stato nominato il nuovo ECONOMO GENERALE: P. Valdecir Pavan. È stato nominato il VICE-ECONOMO GENERALE: P. Martinho Paulus. Sono stati nominati i Delegati: ITALIA: P. Pierluigi Pennacchi, FILIPPINE: P. Fernando Fietta, Congo RDC: P. Manoel Rosalino Pereira Rosa. È stata ratificata la nomina del MAESTRO DEGLI STUDENTI della Província Antonio e Marcos Cavanis del Brasile: P. Antônio Paulo Vieira Sagrilo. P. Giuseppe Leonardi è stato invitato dal Preposito a rientrare in Italia ed è stato incaricato di continuare a scrivere la storia della Congregazione e a prendersi cura dell’Archivio generale della Congregazione. Dall’Italia avrà la possibilità di ritornare a Kinshasa per corsi di formazione ai novizi e ai religiosi. Sister Caterina Gasparotto è stata riconfermata Coordinatrice della Fraternità Gesù Buon Pastore ed è stato prorogato per altri sei anni lo Statuto della Fraternità. Sono stati approvati i lavori di riparazione del tetto della Casa Villa Buon Pastore di Fietta del Grappa (TV). Sono stati approvati i Bilanci economici, con alcune osservazioni che saranno inviate agli interessati dal Vice-Economo generale, P. Martinho Paulus. Nella Delegazione italiana destano particolare preoccupazione i bilanci delle nostre scuole che costituiscono l’espressione del nostro Carisma. Abbiamo pensato di chiedere la collaborazione di un ristretto gruppo di esperti che analizzi anche dall’esterno le cause, e possa dare delle indicazioni che ci aiutino a capire e trovare soluzioni per il bene delle nostre Scuole. 3 Ringrazio i Confratelli che hanno dato la loro disponibilità ad assumere incarichi di responsabilità collaborando con il Governo della Congregazione e auguro che il loro servizio sia sempre sostenuto dalla carità e dalla collaborazione dei fratelli. Anche chi lascia incarichi di responsabilità merita il nostro ringraziamento e in maniera particolare voglio ringraziare i Confratelli P. Pierluigi Pennacchi, P. Giuseppe Moni, P. Giuseppe Leonardi e P. Irani Luiz Tonet. P. Pierluigi Pennacchi ha svolto per 25 anni il servizio di Economo generale. P. Giuseppe Moni ha esercitato per 6 anni il servizio di Provinciale e per tre anni di Delegato dei Cavanis della Delegazione d’Italia (Italia e Romania). P. Giuseppe Leonardi ha strutturato e ben fondato la Delegazione Cavanis del Congo e per 9 anni ne è stato il Delegato. P. Irani Luiz Tonet ha guidato come Regionale la Regione Andina per sei anni, e ha ricoperto l’incarico di Presidente dell'Ufficio Amministrazione dei Beni nella precedente Prepositura. Sappiamo che nella Vita Religiosa non è da aspettarci il plauso degli uomini e dopo aver fatto quello che dovevamo fare diciamo: siamo servi inutili, ma di cuore diciamo un sincero GRAZIE a questi nostri Confratelli, e desideriamo che il Signore li ricompensi ed effonda grazie e benedizioni su di loro. Ci incamminiamo verso l’inizio della Quaresima, tempo propizio per la nostra conversione, e avremo la gioia di celebrare il 12 marzo il dies natalis di P. Antonio Cavanis e il 16 marzo il dies natalis di P. Basilio Martinelli. Nel mese di marzo mi recherò con P. Edmilson Mendes a Kinshasa – RDC e ci uniremo ai Confratelli della Delegazione del Congo nella celebrazione di ringraziamento al Signore per i 10 anni di presenza Cavanis in terra d’Africa. A tutti un saluto, con affetto, nella fraternità di P. Antonio e P. Marco Cavanis. __________________________ P. Pietro Fietta – Preposito Roma, 21 febbraio 2014 – Vigilia della festa della Cattedra di San Pietro Curia Generalizia Istituto Cavanis Via Casilina, 600 00177 Roma Tel e fax (06) 2427309 4
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