Con rinnovato entusiasmo e con viva soddisfazione presentiamo questa nuova sezione della Stagione Musicale Chivassese. Con questa iniziativa vogliamo ribadire l’importanza che la musica e la cultura hanno per lo sviluppo dei nostri ragazzi e manifestare il nostro impegno a sostegno di quanti si prodigano per la diffusione e la promozione del patrimonio musicale. Un ricco e prezioso progetto culturale per il nostro territorio, costruito sotto il segno della musica antica e della spiritualità che accomuna fedi e religioni diverse. Un programma originale e l’alta qualità degli esecutori sono la formula per il successo di una rassegna che è diventata, oramai, un appuntamento consueto ed atteso per il pubblico chivassese. Vogliamo, pertanto, ringraziare di cuore l’Associazione culturale “Gli Invaghiti” ed il suo direttore artistico Fabio Furnari, per l’impeccabile organizzazione e per aver donato alla Città queste nuove edizioni di “KalendaMaya” e di “Almisonis Melos”. Quest’anno alcune belle novità renderanno la nostra città un polo musicale internazionale, grazie alla prima edizione del concorso internazionale di musica sacra per cori giovanili e alla costituzione di un‘orchestra barocca che affiancherà l’apprezzata formazione corale de "Gli Invaghiti". Con l’augurio di poter registrare i lusinghieri successi delle passate edizioni e con la speranza di un sempre maggior numero di spettatori per i concerti in programma, auguriamo a tutti un buon divertimento. Il Sindaco Libero Ciuffreda L'Assessore alla Cultura Giulia Mazzoli Casalborgone è un paese che ha fatto dell’educazione musicale uno dei suoi punti di forza. La nostra scuola media è ad indirizzo musicale, nella scuola primaria si insegna musica attraverso il metodo Kodaly ed è attivo un laboratorio di musica per banda, vi sono inoltre diversi concerti che allietano il nostro suggestivo centro storico. Per questo ringraziamo l’Associazione “Gli Invaghiti” e in particolare il suo direttore artistico Fabio Furnari per questa possibilità, che contiamo di poter continuare anche in futuro. Vi aspettiamo numerosi e auguriamo a tutti Buon Ascolto. Il Sindaco Francesco Cavallero L'Assessore alla Cultura Antonella Caramellino con il patrocinio e il sostegno di ALMISONIS MELOS PROGRAMMA CONCERTI La sesta edizione di Almisonis Melos, la rassegna di concerti spirituali che coinvolge il territorio chivassese, si contraddistingue anche quest’anno per la varietà degli stili proposti e l’altissima qualità degli interpreti che vi partecipano. Organizzata dall’Associazione Culturale Gli Invaghiti e con il patrocinio ed il sostegno del Comune di Chivasso, del Comune di Casalborgone, della Regione Piemonte - Piemonte dal Vivo, dalla Provincia di Torino e dall’Università degli Studi di Milano, Almisonis Melos è una rassegna di concerti che vuole riproporre il dialogo di carattere ecumenico rivolto alla riscoperta di antiche tradizioni comuni sotto il segno della musica antica e classica, interessando almeno quattro comunità religiose - presenti e non - sul nostro territorio, a partire da quella Cattolica, Ortodossa, Araba ed Ebraica. Da segnalare alcune interessantissime introduzioni storiche atte ad illustrare e rivalutare anche la storia, l’arte e le relazioni culturali che le Città di Chivasso e di Casalborgone ebbero nel proprio glorioso passato. I Concerti vengono distribuiti sull’intero territorio chivassese e vedranno anche la partecipazione di ensemble stranieri ponendo Chivasso e Casalborgone quale punto di riferimento internazionale per la musica. Fabio Furnari Direttore Artistico 10 MAGGIO - ore 21.00 Chivasso: ex-Chiesa di s.Maria degli Angeli Aman Sepharad - Sensus Musiche dalle comunità ebraiche del Mediterraneo Ore 20.45 - Introduzione storica a cura di Mario Radaelli 2 GIUGNO - ore 21.00 Chivasso: Chiesa di s.Giuseppe Lavoratore Voci - Coro da Camera di Torino La polifonia europea antica e moderna 6 GIUGNO - ore 21.00 Casalborgone: Antica Chiesa di s.Maria Maddalena Con Voce Festiva - Concerto Barocco ASSOCIAZIONE CULTURALE Il genere della “Cantata” in epoca barocca GLI INVAGHITI L’Associazione Culturale "Gli Invaghiti" è un centro studi e promozione della musica e dell’arte classica, medievale, rinascimentale e barocca, costituita da un gruppo di studiosi di storia dell’arte e di musica antica, uniti per valorizzare e promuovere l’arte italiana ed europea nel contesto del patrimonio culturale mondiale. Essa prende il nome da una delle tante Academie di intellettuali che si costituirono tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600 in Italia e, come allora, le attività dell’Associazione sono finalizzate alla promozione sociale, formativa e della crescita artistica, culturale ed umana attraverso la musica e le sue intersezioni con le altre manifestazioni artistiche. L’Associazione è impegnata nella definizione e realizzazione di progetti di valorizzazione del territorio ed, in particolare, dei luoghi di interesse storico, artistico, archeologico ed architettonico, attraverso la musica; nella ricostruzione storica di Cappelle musicali rinascimentali e barocche; nell’organizzazione di festival musicali nazionali ed internazionali, di convegni e conferenze multidisciplinari ed interculturali, di manifestazioni pubbliche e celebrazioni storiche e di seminari di natura divulgativa, scientifica e di ricerca. Particolare attenzione è altresì dedicata alla ricerca e riproposizione di antichi Codici musicali custoditi presso le Biblioteche e gli Archivi, soprattutto quelli piemontesi. 28 GIUGNO - ore 21.00 Chivasso: Chiesa di s.Eligio Vescovo (fraz. Mandria) Lumi dell’oblìo - Soon Aièr Ombre e luci musicali dell’Illuminismo Ore 20.45 - Introduzione storica a cura della Società Storica Chivassese 13 LUGLIO - ore 21.00 Chivasso: Collegiata di s.Maria Assunta (Duomo) La Città Regina - Gli Invaghiti Voci di popolo e di intellettuali nello splendore e agonia di Costantinopoli 10 MAGGIO 2014 - ore 21.00 Chivasso: ex-Chiesa di s.Maria degli Angeli ore 20.45 - Introduzione storica a cura di Mario Radaelli Aman Sepharad Dalla lunga esperienza del suo fondatore, il musicista ed attore Marco Muzzati, e di alcuni degli elementi del suo organico, nasce nel 2006 il poliedrico ensemble SENSUS. Accogliendo al suo interno artisti provenienti dai diversi ambienti della musica antica ed etnica, del teatro e della danza, SENSUS esprime la volontà specifica di fondere vari linguaggi, nella proposta di "spettacoli totali" in una sorta di ritrovata koiné. Privilegiando una posizione di riguardo rispetto al pubblico e alla fruizione dei suoi spettacoli, SENSUS offre delle rappresentazioni sempre fresche e godibili, in cui il trascolorare delle atmosfere e degli stati d’animo, costruito sui testi e lo svolgersi dell’azione, viene sempre ben sottolineato ed esplicitato dal continuum musicale e sonoro. musiche delle comunità ebraiche del Mediterraneo In ognuno dei suoi spettacoli, testo e musica ben si alternano come veri protagonisti, su uno sfondo drammaturgico ricco di elementi e suggestioni storiche, spesso rivelatisi di pregnante attualità. Scalerica de oro (Turchia) - canto per matrimonio Anche la ricchezza dello strumentario utilizzato da SENSUS cattura l’orecchio e l’occhio dello spettatore in funzione evocativa ed affabulatoria, secondo una propria e franca dichiarazione di intenti, ...come da sempre sottendono, o almeno dovrebbero, la musica e il teatro. A la una yo naci (Andalusia) - ninna nanna/canto d’amore Ay que buena que fue la Hora (Bulgaria) - canto per matrimonio Cantar del Saidi (Tetuàn - nord Marocco) - ballata Morena me llaman (Andalusia) - canto per matrimonio La Galana y el mar (Salonicco - Grecia) - canto di matrimonio Durme durme (Turchia) - ninna-nanna Avrix mi galanica (Mediterraneo orientale) - canto d’amore Noches, noches (Sarajevo - Bosnia) - ballata Salgash Madre (Bulgaria) - canto per matrimonio Esto quen lo culpa (Turchia) - canto sociale Arianna Lanci: canto Sara Mancuso: arpa, clavicytherium, organo portativo Marco Muzzati: salterio, percussioni e direzione SENSUS si è esibito nelle città di Roma, Venezia, Bologna, Torino, Cuneo, Siracusa, Ravenna, Genova, Firenze, partecipando a vari festival e rassegne quali: Kalendimaya, Musica Cortese, Musicae Amoeni Loci, Invaghite Note, (s)Nodi, I Luoghi dello Spirito e del Tempo. Recentemente SENSUS ha vinto il terzo premio del concorso musicale indetto dalla casa discografica Silfreed Records, e ha partecipato alla colonna sonora del film "Pericles" di Roberto Quagliano/Kamel Film (di prossima uscita), prendendo inoltre parte ad alcune scene del film. NOTE AL PROGRAMMA EX-CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI Un languido addio, un dolce lamento, felicità velata di malinconia, è questo il volto della musica sefardita. Canti femminili, tramandati da madre a figlia, come la stessa discendenza ebraica. Musica profana di tradizione orale, di cui non conosciamo gli autori né l’esatta origine ma che, migrando, porta con sé la voce e il cuore delle genti che dalle coste iberiche si dispersero per tutto il Mediterraneo fino a spingersi nei lontani Balcani. La chiesa, in Chivasso, di S.Maria degli Angeli ebbe origine nel 1584 per determinazione della Confraternita del SS.Nome di Gesù. La decisione dei Confratelli fu tosto accompagnata dal beneplacito del Vescovo di Ivrea e dei Pubblici Amministratori di Chivasso. Il 14 giugno 1584 fu dato principio all’opera con la posa della prima pietra, benedetta dal Vicario Foraneo Don Giuseppe Bianchetti. Nell’anno 1600 furono terminati i muri perimetrali ed il tetto, nel 1602 fu ultimata la facciata e nel 1607 le volte ed il coro; nello stesso tempo fu provvista delle necessarie suppellettili sacre e di ornamenti adeguati. Il 23 dicembre 1607 il Prevosto della Collegiata di Chivasso, Don Giorgio Castelli, benedisse la Chiesa sotto il titolo "B.V. degli Angeli" e celebrò in essa, lo stesso giorno, la V Messa. Sempre ad iniziativa della Confraternita, nell’anno 1737, fu deciso di ampliare il coro, di costruire una sacrestia e di abbellire gli interni della Chiesa con stucchi e con ovali rappresentanti i 12 Apostoli. I relativi progetti sembrano attribuibili all’architetto Bernardo Vittone come risulta dalle note di spesa iscritte, in quegli stessi anni, nei registri della Confraternita. La musica sefardita è infatti la musica degli ebrei cosiddetti "spagnoli", giacché Sepharad è l’antico nome della Spagna, loro terra di origine, e raccoglie il commiato che quel popolo affida alla memoria di questi antichi canti. Lo struggente richiamo dell’amato o il suo addio, la ninna-nanna per il bimbo o il pianto funebre e finanche la canzone da matrimonio, lieta e mesta per la partenza dei figli dalla casa materna, tutto si racchiude in un lamento: "Aman". Parola che come una cantilena inanella dolci e tristi pensieri per tutto ciò che è transitorio, in questa effimera esistenza. Aman Sepharad, ahi Spagna addio: a seguito del movimento denominato Reconquista, che culmina con la liberazione di Granada e quindi di tutto il suolo iberico dal dominio arabo, nel 1492 con un editto di espulsione, i re cattolici Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia cacciano gli ebrei dalla Spagna. È il "Gerush Sepharad", espulsione che segna una nuova diaspora. Le comunità sefardite si stanziano così nel nord Africa, in Turchia (accolte dal Sultano ottomano Bayezid II) e in vari stati del continente europeo come l’Italia, la Grecia, la Bulgaria o la Bosnia, cosicché Salonicco, Livorno, Istanbul, Sofia e Sarajevo divengono importanti centri culturali sefarditi. Matrice comune a questi popoli così lontani tra loro sono proprio la lingua e la musica. Molto evidenti sono le influenze derivate dalla terra di origine, infatti queste musiche cantate in judezmo (o ladino), una sorta di antico castigliano infarcito di parole incontrate "strada facendo", riecheggiano di sonorità dal sapore arabo-andaluso. Ultimato l’abbellimento dell’interno della Chiesa, i Confratelli determinarono la costruzione del campanile e l’ammodernamento della facciata. L’erezione del campanile ebbe inizio il 10 giugno 1751 su progetto dell’architetto B. Vittone, di cui sono conservati gli originali delle istruzioni firmate; ebbe termine nel 1757. Nello stesso anno furono iniziati i lavori per la facciata, a tenore dei disegni del medesimo architetto Vittone. Se la parte architettonica aveva costituito l’impegno preminente della Confraternita, non era stato, peraltro, trascurato l’aspetto pittorico dell’interno, al quale fu provveduto con incarico al pittore Grassis di Varallo, nel 1743, di restaurare 4 tele della seconda metà del 1600, già esistenti nella Chiesa, e di eseguire 2 quadri rappresentanti la "Resurrezione" e la "Ascensione". Tra il 1747 ed il 1756 dipinse pure una "Natività", il "Beato Carletti fra i poveri" ed un "Miracolo di S. Vincenzo Ferreri". In questi medesimi anni la Confra-ternita provvide anche all’acquisto, per la Chiesa, del gruppo "Madonna Assunta e Angeli" dello scultore Carlo Giuseppe Plura. Gli ultimi anni del 1700 videro la ultimazione dei lavori: nel 1766 fu rinnovata la porta, nel 1780 fu costruito l’altar maggiore, nel 1787 sono documentate spese per l’organo, nel 1792 quelle per le campane ed i coretti. Tuttavia il popolo ebraico seppe pur sempre adeguarsi alle nuove realtà ed infatti tra le varie comunità troviamo piccole varianti dovute all’influenza delle lingue locali, come testimoniano ad esempio la haquitía nel nord Marocco, o il bagitto livornese. (da: Registri della Confraternita del SS. Nome di Gesù. Memorie istorico-cronologiche della Città di Chivasso G. Borla). La musica sefardita, proprio per le sue melodie dal sapore arcaico e dal calore assolato che trasmette, si contrappone nettamente al più conosciuto ed irruento Klezmer askenazita, di origine nord est europea, cantato in yiddish, crogiolo di lingue tra il tedesco e lo slavo. La Chiesa degli Angeli, da decenni sconsacrata ed inutilizzata versava in preoccupanti, precarie condizioni di manutenzione sia all’esterno che all’interno dell’edificio. Queste donne modulano un canto di pace, pace interiore e tra le genti, una pace perduta e mai più ritrovata. Come un soffio melodico si alza allora il nostro Aman Sepharad. Ma tutto ciò che si racconta e si canta è ormai passato e non tornerà: a noi resta il suo triste sorriso. Constatata la indisponibilità a porre rimedio a quanto detto da parte degli Enti preposti civili e religiosi, nasceva la inderogabile necessità di tentare il recupero di un così prezioso patrimonio architettonico del Barocco Piemontese. In questa ottica il Rotary Club di Chivasso, e con esso la Fondazione Rotariana P.P. Harris di Chivasso, hanno assunto il compito e la responsabilità di promuovere l’iniziativa del recupero, attraverso azioni di informazione e di sensibilizzazione di tutti e di coordinamento intorno ad esse, delle più diverse disponibilità. a cura di Rotary Club Chivasso 2 GIUGNO 2014 - ore 21.00 Chivasso: Chiesa di s.Giuseppe Lavoratore Voci la polifonia europea antica e moderna Il Coro da camera di Torino nasce nel 2008 su iniziativa del suo direttore Dario Tabbia. Esso riunisce musicisti e cantanti provenienti da esperienze diverse con l’obiettivo di formare uno strumento di valorizzazione del repertorio polifonico meno conosciuto. Ha tenuto concerti all’interno di importanti festival musicali fra i quali MiTo Settembre Musica, Stefano Tempia e Unione Musicale di Torino, Piemonte in Musica, Musici di Santa Pelagia, Teatro Bibiena di Mantova, Festival della Via Francigena, con un repertorio che spazia dal Rinascimento al XX secolo. È stato invitato ai Festival Internazionali di Sassari, Cagliari e Porto Torres e ai Concerti di Gala 2011 e 2014 dell’Associazione Cori Piemontesi. Nel 2011 al Concorso Nazionale di Quartiano ha vinto il primo premio nella categoria programma monografico e tre premi speciali, nel 2012 ha vinto il primo premio e il premio speciale Feniarco al Concorso Nazionale di Arezzo. Collabora regolarmente con il Laboratorio di direzione corale “Fosco Corti” e ha partecipato a stages con Krijn Koetsveld, Luigi Marzola e Antonio Sanna. Il Coro da Camera di Torino annovera ad oggi nella sua formazione: Soprani: Paola Bonetta, Elisa Fagà, Costanza Fiore, Rossella Giacchero, Bianka Seriakova Contralti: Lucia Costa Giani, Sara Lacitignola, Vixia Maggini, Simona Mastropasqua, Maria Marta Moraru Tenori: Manuel Buzzanca, Giovanni Fiantino, Stefano Gambarino, Roberto Naldi, Mihai Orobet Bassi: Cristian Chiggiato, Cesare Costamagna, Domenico Monetta, Xiaoyu Ran, Davide Sacco K. Bikkembergs - Ave verum Corpus R. Vaughan Williams - The spring time of the year The lover’s ghost Just as the tide was flowing L. Sinigaglia - La pastora e il lupo M. Lauridsen - Ovè lass’il bel viso S. Nicolay - Et incarnatus est - Crucifixus G. Di Bianco - El pior d’la Madona F. Dominutti - Requiem O. di Lasso - Surrexit pastor bonus A. Makor - Evening star Coro da camera di Torino Dario Tabbia: direttore Dario Tabbia ha studiato direzione di coro con Sergio Pasteris presso il Conservatorio di Torino, dove si è diplomato con il massimo dei voti, e successivamente con Fosco Corti. Dedicatosi in particolare allo studio della musica antica, è stato ospite di istituzioni musicali in Italia e all'estero dirigendo, oltre che nelle principali città italiane, in Francia, Germania, Polonia, Tunisia, Spagna, Olanda e Belgio. Dal 1983 al 1995 è stato direttore della Corale Universitaria di Torino con la quale ha conseguito importanti riconoscimenti e premi in festival e concorsi nazionali e internazionali. Oltre a quella concertistica, svolge una intensa attività didattica ed è stato più volte invitato come docente dal Conservatorio di Utrecht. Tiene regolarmente corsi di direzione corale su incarico della Feniarco e di numerose associazioni corali italiane. Nel 1994 ha fondato l'insieme vocale Daltrocanto con il quale ha partecipato ad alcuni fra i più importanti festival di musica antica e realizzato incisioni discografiche che hanno ottenuto grandi consensi dalla stampa internazionale (Diapason, Gramophone, Repertoire, Le monde de la musique), oltre al premio della critica italiana nel 1996 e il premio Amadeus nel 1997. Ha inciso per le etichette Bongiovanni, Nuova Era, Stradivarius, Opus 111, Arts, Symphonia. Nel 2008 ha fondato l’insieme vocale Vox libera e il Coro da Camera di Torino. È stato membro di giuria in prestigiosi concorsi corali nazionali e internazionali quali Arezzo, Varna (Bulgaria), Vittorio Veneto, Quartiano, Stresa, Malcesine. Nel 1991-92 è stato maestro del coro sinfonico della RAI di Torino. Ha collaborato con musicisti quali Georgy Kurtag, Luis Andriessen, Robert Robertson, Zoltan Pesko, Frank Shipway, Jordi Savall e Ottavio Dantone. Ha curato la revisione del libro sulla direzione di coro "Il respiro è già canto" di Fosco Corti, pubblicato dalla Feniarco. Nel 2010 ha vinto con il Coro da camera del Conservatorio "G. Verdi" di Torino il primo premio alla VII edizione del concorso "Premio Nazionale delle Arti". Nel 2011 con il Coro da Camera di Torino ha vinto un primo premio e tre premi speciali fra cui quello come miglior direttore al Concorso Nazionale di Quartiano, nel 2012 il primo premio e il premio speciale Feniarco al Concorso Nazionale di Arezzo. Nel 2011 è stato invitato in Israele a tenere un corso di interpretazione sulla musica corale italiana dalla Federazione Nazionale Corale. Dal 1983 è docente di Esercitazioni Corali presso il Conservatorio di Torino. E’ membro della Commissione artistica della Feniarco e della Commissione musicale europea di Europa Cantat 2012. Nel 2010 è stato nominato, insieme a Lorenzo Donati, direttore del Coro Giovanile Italiano. The leading Italian classical music label Follow us on Stradivarius Tel. +39.02.25396575 - Fax 1782700176 e-mail: [email protected] www.stradivarius.it CHIESA DI SAN GIUSEPPE LAVORATORE Stando alle notizie riportate dall’illustre Padre Borla, la cappella intitolata a S. Nicolao risulterebbe già esistente nel 1404; su di essa gravitavano gli interessi dei signori di Azeglio, di Ponzone e di altre famiglie nobiliari chivassesi, quali i Carletti ed i Provana. In particolare, i fratelli Giovanni, Martino e Pietro Carletti provvidero all’ingente dotazione per l’edificio sacro. Inizialmente ubicata nella chiesa di S. Pietro nell’omonimo borgo, fu poi edificata come chiesa e monastero annesso presso la strada Sopra Ripa (attuale via Blatta). Durante la prima dominazione francese, con l’arrivo delle truppe di Francesco I a Chivasso nel 1536, gli Agostiniani furono costretti ad abbandonare il monastero sito in strada Sopra Ripa e si trasferirono in una nuova sede presso l’attuale via Borla, dove vi rimasero fino al 1798, quando i Francesi espropriarono l’edificio.Agli inizi del XIX secolo, sulle rovine del monastero venne costruita una cascina rurale. Infine, il sito diviene l'attuale parrocchia di S. Giuseppe Lavoratore (detta della “Blatta”) il 1 maggio 1982 per volontà del Vescovo d’Ivrea, Mons. Luigi Bettazzi. La Chiesa, definitivamente ultimata solo qualche anno dopo, accolse San Giovanni Paolo II durante una visita apostolica nel 1990. a cura di Francesca Marino 6 GIUGNO 2014 - ore 21.00 Casalborgone: Antica Chiesa di s.Maria Maddalena Con Voce Festiva il genere della "Cantata" in epoca barocca Alessandro Scarlatti - Mio tesoro Henry Purcell - What can we poor females do Music for a while George Frederich Haendel - Eternal source of light divine Giovanni Antonio Pandolfi Mealli - Sonata detta “la castella” George Frederich Haendel - Dalle Neundeutschen Arien ( HWV 202, 204, 205 ) George Frederich Haendel - Suite in re maggiore (Ouverture, Gigue, Minuetto, Bourreè, Marcia) Henry Purcell - Da "The fairy Queen" - The plaint” Alessandro Scarlatti - Con Voce Festiva Concerto Barocco Laura Lanfranchi: soprano Luciano Marconcini: tromba Alessandro Mancuso: violino Andrea Banaudi: organo Luciano Marconcini: diplomato in tromba presso il Conservatorio di Piacenza. Ha collaborato con diverse orchestre tra le quali Orchestra sinfonica della Rai di Milano, Orchestra Filarmonica della Scala, I Solisti Veneti, Orchestra RSI di Lugano, Accademia Bizantina, Concerto Italiano, Europa Galante, Orchestra da camera di Mantova. Componente stabile de I Pomeriggi Musicali di Milano, ha effettuato registrazioni discografiche per varie etichette. Andrea Banaudi: ha studiato organo composizione organistica cembalo e canto gregoriano presso il conservatorio di Torino rispettivamente con Luciano Fornero, Giorgio Tabacco e Fulvio Rampi. Si è perfezionato in cembalo con Emilia Fadini e in organo con Herbert Tachezi presso la HochschulefurMusik di Vienna. Tiene concerti in Italia e all'estero come solista o componente di gruppi strumentali e vocali tra cui Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. E' direttore artistico dell'accademia del Santo Spirito di Torino. Collabora stabilmente con il centro di produzione Rai di Torino come consulente musicale per "La musica" di Rai 3. Laura Lanfranchi: Diplomata a pieni voti in canto ed in musica vocale da camera presso i Conservatori di Mantova e Milano con Dino Gatti e Daniela Uccello. Specializzata nella prassi esecutiva barocca, ha cantato numerosi oratori ed opere di Vivaldi, Albinoni, Haendel, Caldara, Bach nelle sale da concerto delle principali città d'Italia. Ha cantato in Giappone Cina America Francia Germania. Lavora stabilmente presso il coro del Teatro Regio di Torino e collabora con il coro Filarmonico della Scala. Alessandro Mancuso: Ha cominciato a studiare violino e viola con il padre. Giovanissimo, ha vinto una borsa di studio al Festival Internazionale di Sorrento per perfezionarsi con Salvatore Accardo, ed è stato premiato alla RassegnaNazionale di Vittorio Veneto. Al Conservatorio di S.Cecilia in Roma ha studiato musica da camera con Dino Asciolla, e si è diplomato con il M° Arrigo Pelliccia. Ha frequentato il seminario su Beethoven tenuto da HenrykSzeryng per l'Accademia Nazionale di S.Cecilia. Ha vinto il I Concorso Nazionale di Pescara, dove è stato premiato anche nella sezione duo violino e pianoforte con il fratello Stefano. Ha insegnato al Conservatorio diFirenze, ed è stato I violino del Quintetto Italiano d'Archi e dell'International Chamber Ensemble. Ha studiato violino barocco con Enrico Casazza. Suona un 'Francesco Ruggeri detto il Per' del 1673. ANTICA CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA La chiesa, dedicata a s.Maria Maddalena, chiude la piazza con l'incombente facciata in cemento, costruita nel 1894, nascondendo un preesistente portico in cotto. In epoca medievale era la cappella del castello e consisteva in una sola navata eretta nella prima cinta dei bastioni. La costruzione del corpo della chiesa vero e proprio è da considerarsi del '500 e cioè da quando il castello cominciò a perdere il suo valore quale opera di difesa, per divenire abitazione signorile. L'antica cappella del castello divenuta la chiesa della Comunità venne modificata ed ampliata più volte: nel 1682, come testimonia la data impressa sull'alto della parete est della chiesa, la navata centrale venne prolungata verso la piazza; nel 1770 venne aggiunta la navata di destra e tra il 1819 ed il 1827 venne costruita la navata di sinistra. Il pavimento in pietra nella chiesa di S. Maria Maddalena celava i tumuli sepolcrali destinati ai Signori del luogo, parroci, membri delle confraternite, infanti ed infine tutti i restanti membri della Comunità residenti nel recinto. LEU La prima attestazione scritta di un insediamento abitativo sull'attuale territorio di Casalborgone risale al diploma, redatto il 7 maggio 999, con cui il vescovo di Vercelli richiedeva all'imperatore Ottone III la conferma di alcune concessioni. Nel lungo elenco di località era compreso anche il centro abitato di Trebledum, che é possibile far coincidere con l'odierna parte nord-orientale del comune di Casalborgone. L'origine di Trebledum è quantomeno di età imperiale romana: questa datazione é stata infatti attribuita ad alcuni ritrovamenti archeologici dei quali il più cospicuo é l'epigrafe di Terzo Bresio, rinvenuta a cascina Gallo in Val Caramellini attorno al 1770. In una pergamena del 1265 si usa per la prima volta il toponimo Casale Bergonis, in seguito alla formazione di un nucleo abitativo collegato all'edificazione di un castello fortificato sulla collina che domina la Valle Chiapini da un lato e la strada per San Sebastiano dall'altro; contestualmente si cita anche l'ancora esistente Trebledum-Trebea, che sparirà dai documenti alla fine del secolo XIV. A edificare il castello di Casalborgone è la famiglia Radicati: nel 1328, su investitura dell'imperatore Carlo IV, Oberto Radicati é il primo conte di Casalborgone. Il discendente Giovanni, nel 1430, contrariamente al resto della famiglia diviso tra Sforza e marchesi del Monferrato, fa atto di dedizione ai Savoia. Nel 1638, Maria Cristina di Savoia (Madama Reale) cede il castello di Casalborgone ai conti Broglia a saldo di un debito. Un discendente, Ferdinando Morozzo della Rocca, sarà l'ultimo conte di Casalborgone: morirà senza eredi il 24 febbraio 1969. Per ciò che riguarda la storia recente, il fatto più rilevante é purtroppo l'eccidio della cascina Baudina, al confine con Berzano San Pietro. Il 15 marzo 1945 una colonna nazifascista aprì il fuoco su un gruppo di partigiani ospitati nelle abitazioni, che avevano rifiutato di arrendersi, e sui civili. Morirono cinque civili e i quattro partigiani. Un cippo in sito ricorda quelle persone. Stradale Torino, 127 10034 Chivasso (TO) 011.910.17.89 011.910.28.79 011.619.17.62 (fax) [email protected] Via Duino, 157a 10127 Torino (TO) 011.619.11.91 011.619.17.62 [email protected] www.idrosanitaria.com 28 GIUGNO 2014 - ore 21.00 Chivasso: Chiesa di s.Eligio Vescovo (fraz. Mandria) ore 20.45 - Introduzione storica a cura della Società Storica Chivassese Lumi dell'oblio ombre e luci musicali dell'Illuminismo G. Ph. Telemann - Suite in a-moll (Ouverture - Les Plaisirs - Air a l'Italien) J. Ch. Graupner - Ouverture a Flute a bec, 2 Violini/Viola Cembalo, GWV 447 "La Speranza" J. G. Janitsch - Qvadro g-moll per il Violino, Oboe, Alto e Basso "O Haupt voll Blut und Wunden" (Largo - Allegretto - Adagio - Vivace) G. Ph. Telemann - Quartett in d moll, TWV 43:d2 (Largo- Allegro- Andante- Presto) Suite in a moll (Allegro - Menuet I , Menuet II - Rejouissance Passepied I, Passepied II - Polonaise) Ensemble Soon Aièr Priska Comploi: flauto dolce e oboe barocco Esther Crazzolara: violino Johannes Heim: violino Katharina Egger: viola Nathan Chizzali: violoncello Vittorio Zanon: cembalo È con vero piacere che presentiamo questo concerto cameristico realizzato in collaborazione con l'Associazione "Guarino Guarini "di Torino, la "Pro Loco Mandria" e la "Società Storica Chivassese". Di notevole pregio il curriculum degli artisti impegnati nel concerto ospitato questa sera presso la settecentesca chiesa di sant'Eligio Vescovo di Mandria di Chivasso, perfettamente adatta ad accogliere tale programma musicale. Pluripremiati in numerosi e riconosciuti concorsi internazionali, i musicisti di Soon Aièr, tutti nati e cresciuti tra l'Alto Adige (Priska Comploi, Esther Crazzolara, Johannes Heim, Katharina Egger, Nathan Chizzali) e il Veneto (Vittorio Zanon), specializzati in musica antica in Italia come all'estero, possono vantare numerose registrazioni discografiche e radio-televisive in tutto il mondo così come la realizzazione di concerti solistici o in formazioni orchestrali nelle sale da concerto e nei teatri più prestigiosi. Si dedicano anche all'insegnamento presso alcune delle più prestigiose scuole europee operando sia nel campo della musica classica, sia in quello della prassi teorico-musicale ed esecutiva del repertorio rinascimentale e barocco. All'interno dei vari ensemble e orchestre di cui fanno regolarmente parte, suonano copie di strumenti storici barocchi. NOTE AL PROGRAMMA MANDRIA DI CHIVASSO Intorno alla metà del XVIII secolo regna sulla scena musicale in Germania un forte impulso verso la libertà di espressione culturale e la necessità di abbandonare la prassi diffusa di riservare i concerti agli esclusivi ambienti di corte. G. Ph. Telemann e J. G. Janitsch sostengono ed influenzano fortemente l’affermazione di questa nuova cultura musicale borghese. Entrambi avviano un percorso di ricerca di nuovi ideali e valori della cultura borghese forgiata dall'Illuminismo. Nel 1764 Re Carlo Emanuele III acquistò vari appezzamenti che formano lo stabilimento della "Mandria di Chivasso" e nel 1766 fu terminata la costruzione dei grandissimi fabbricati. Questo periodo di transizione dal mondo dominato dai precetti aristocratici al fiorire delle nuove tendenze borghesi è particolarmente caratterizzato dall'indipendenza dai regolamenti cortigiani e dall'interesse per le scienze e per le materie giuridiche (Telemann si dedicò alla raccolta di fiori rari e tutti e tre i compositori - Telemann, Janitsch e Graupner - conclusero gli studi in giurisprudenza assecondando così le aspettative delle rispettive famiglie). Telemann stesso si occupa dal 1713 in poi dell’organizzazione di concerti settimanali, svolgendo inoltre mansioni amministrative per l'associazione Stubengesellschaft Zum Frauenstein in casa Braunfels a Francoforte e successivamente ad Amburgo nel Drillhaus, più precisamente nella Exerzierhalle der Bürgerwehr. Nel 1728 fonda insieme a J.V. Görner la prima rivista musicale tedesca, der Getreue Musikmeister, incentrata sulle composizioni di vari musicisti con lo scopo di promuovere la musica suonata in ambito domestico e familiare. Janitsch, musicista presso la cappella reale prussiana di Federico II, organizza concerti a cadenza settimanale a Berlino, chiamati Freitagsakademie (Accademia del Venerdì), nei quali musicisti di corte, da camera, ma anche semplici musicisti e amanti della musica trovano l’occasione per suonare e discutere di argomenti che spaziano dalla teoria musicale all’estetica della musica. Si comincia così ad eseguire, in un contesto “semi-privato” brani contemporanei, musica da camera scritta da Janitsch stesso, oltre a ouverture e concerti di altri compositori. Questa sequenza di concerti viene ripresa nell’anno successivo anche a Berlino, dove nasce in questo modo la Musikübende Gesellschaft, con lo scopo di offrire alla società musicale borghese recentemente sorta, la musica strumentale, fino a quel momento appannaggio esclusivo delle corti. Entrano a far parte dell'associazione soltanto "conoscitori musicali e musicofili di buona nomea, dai quali ci si può attendere un'indole pacata e accomodante, ma soprattutto che siano privi di vano amor proprio, mania di criticare ed altre attitudini simili. Ai membri è permesso invitare non più di due amici a serata, per i quali devono però garantire un comportamento silenzioso ed adeguato alla musica". Il principe ereditario Federico, notoriamente tradizionalista aveva indotto i musicisti di corte ad adeguarsi alla sua predilezione per la musica italiana. E solo attraverso le "associazioni musicali" di nuova costituzione, i musicisti iniziano a trovare un spazio entro il quale poter eseguire la propria musica seguendo gusti musicali nuovi e diversi. Ciononostante non ci si limita ad eseguire musica, ma si inizia anche a porsi interrogativi sulle questioni irrisolte di estetica musicale di alta levatura. Ai compositori di Berlino tuttavia rimarrà preclusa la possibilità di coinvolgere la società nel suo complesso. La cultura musicale libera dagli ambienti cortigiani rimane di fatto relegata in piccoli cerchi privati di intellettuali e musicofili. In sintesi si può sostenere che verso la fine del XVIII secolo a Berlino si congiungono le tendenze regressive delle corti con le idee progressiste provenienti dalle accademie musicali. Con il presente programma intendiamo riproporre l'idea di un "salotto musicale" e invitare in questa atmosfera cameristica - oltre a Janitsch e Telemann - anche il suo allievo Graupner. Il complesso, destinato dapprima all'allevamento dei cavalli per l'esercito sabaudo e all’agricoltura, fu affittato in seguito da esperti agricoltori che si riunirono sotto il nome di "società pastorale" (ne è ricordo la scritta sul campanile) per stabilirvi un gregge di animali da lana pregiata e per migliorare la coltivazione di questo grande possedimento che nel frattempo era rimasto quasi abbandonato (1799). Situata in una vasta pianura, "Mandria" è costituita da 2019 giornate Piemontesi (769 ettari, 23 are e 90 centiare), la sua forma è un rettangolo diviso da due viali di alberi; i terreni sono sabbiosi ed irrigati dal Canale di Caluso costruito nel 1556 dalle truppe Francesi occupanti in quel tempo il canavese. Le acque derivano dal fiume Orco presso Castellamonte. Sette cascine (Bonauda, Violina, Rapella, Savonera, Giletta, Nuova del Tuono, Regina) sono stabilite su diversi punti del territorio per facilitare la coltivazione dei campi. La costruzione principale è posta al centro: quattro porte corrispondono ai 4 grandi viali d’accesso (in seguito ridotti) e al centro della piazza un pozzo con abbeveratoio (ora non più esistente). Durante la guerra (1915-1918) il terreno a nord-ovest della tenuta fu requisito dal governo e adottato da campo di aviazione e qui vi furono poi raccolti i prigionieri polacchi che morirono in seguito ad una epidemia. All'esterno del “Castello” (come viene comunemente chiamata la costruzione principale di Mandria) si trova una cappella per l’esercizio del culto costruita contemporaneamente all‘edificio centrale (1767-1768). In seguito a rottura di parte di detta volta, costruita in stucco e tramezzata da assi e listelli portanti, dopo il rispristino fu imbiancata a tinta unica. Rimase tale fino al 1980. Restaurata, fu riportata alla sua bellezza architettonica senza nulla modificare. È in stile barocco, come del resto tutta la costruzione circostante, non è troppo ampia ma sufficiente ai bisogni di una popolazione di 200 abitanti. a cura della Pro Loco "Mandria" di Chivasso 13 LUGLIO 2014 - ore 21.00 Chivasso: Collegiata di s.Maria Assunta (Duomo) La Città Regina voci di popolo e di intellettuali nello splendore e agonia di Costantinopoli esaltazione di Costantinopoli inno bizantino Evloyitos i Kyrié esaltazione di Maometto II brano dei Janizzeri scoppio della guerra Antoine Busnois (c.1430 – 1492) "L’Homme Armée" Guillaume Dufay (c.1397-1474) dalla Missa "L’Homme Armée" Kyrie-Christe-Kyrie brano dei Janizzeri lo scontro Johannes Ockeghem (c.1410-1497) la disfatta Guillaume Dufay (c.1397-1474) dalla Missa "L’Homme Armée" Kyrie-Christe-Kyrie brano dei Janizzeri lamentatio Sanctae Matris Ecclesiae Costantinopolitanae Johannes Regis (c.1425 –c.1496) Celsi tonantis canto arabo-cristiano Moubarakon antaya la pace Josquin Desprez (c.1440-1521) dalla Missa "Sexti toni Homme Armée" Agnus dei Gli Invaghiti Soprani: Laura Bosticco, Rita Converso, Eleonora Di Dato, Arianna Lanci, Rossella Negro, Simona Maggi Contralti: Silvia Brezzi, Alessandro Carmignani, Jose Colombo, Giovanna Curato, Gianluigi Ghiringhelli, Olena Kharachko Tenori: Simone Angelotti, Luciano Bonci, Pietro Garavoglia, Stefano Garofani, Enrico Imbalzano, Klaus Reunis, Luigi Santos Bassi: Massimo Ferro, Marco Saccardin, Marco Radaelli Viella e percussioni: Fabio Tricomi Liuto: Fabio Accurso Arpa gotica e organetto: Sara Mancuso Oud: Peppe Frana Bombarde, zurna e cialamelli: Marco Ferrari, Alberto Mattea, Stefano Vezzani Salterio, percussioni, davul, zil e naqqara: Marco Muzzati Voci recitanti: Daniela Falconi, Paolo Sermone Direzione: Fabio Furnari Nato nel 2008, in seno all’omonima associazione, l’ensemble Gli Invaghiti si costituisce in formazione vocale e strumentale, dando vita ad un coro (fino a 130 elementi), una orchestra barocca e una formazione variabile a seconda dei programmi musicali. La produzione varia dal repertorio medievale a quello rinascimentale e barocco, con particolare attenzione alle ricostruzioni filologiche delle partiture antiche. Numerosi i direttori di fama che si avvicendano alla guida dell’ensemble, in relazione ai programmi realizzati. Dal 2009 collabora con il MiBACT e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte e partecipa alla realizzazione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia. Dal 2011 costituisce la cappella musicale della millenaria Basilica-Santuario della Madonna di Crea (patrimonio UNESCO). Da segnalare la realizzazione della Johannes Passion BWV 245 di J.S.Bach (dir. F. Comploi), il Vespro della Beata Vergine di C. Monteverdi (dir. D. Tabbia) e il Requiem K 626 di W. A. Mozart (dir. F. Cusinato). Fabio Furnari si specializza nella prassi esecutiva antica sotto la guida di Alan Curtis e Pedro Memelsdorff, affrontando parallelamente lo studio della chitarra classica con Elena Casoli. Ha partecipato ai più rinomati Festival mondiali e ha inciso oltre 150 dischi con le più importanti etichette discografiche internazionali, ottenendo i migliori riconoscimenti della critica internazionale. Collabora con i più importanti nomi del panorama musicale mondiale, tra cui: La Petite Bande (S.Kuijken), La Capella Reial de Catalunya (J.Savall), Cantica Symphonia (K.Boeke e G.Maletto), Concerto Italiano (R.Alessandrini), Micrologus, Odhecaton (P.Da Col), Accademia Bizantina (O.Dantone), Consortium Carissimi (V.Zanon), De Labyrintho (W.Testolin), Vox Libera (D.Tabbia), Europa Galante (F.Biondi), Musica Temprana (A.Rodriguez van der Spoel), Cantar Lontano (M.Mencoboni), Coro della Radio Televisione Svizzera (D.Fasolis) Nova Ars Cantandi (G.Acciai), nonchè con C.Abbado, B.Kuijken, M.Radulescu, il Concerto Palatino (B.Dickey), M.Campanella, F.M.Sardelli, A.L.King, J.Lindberg, M.Chance, L.Tamminga e L.F.Tagliavini. Oltre alla produzione musicale, che lo vede presente nei teatri più importanti, da segnalare anche la partecipazione alla Biennale di Venezia (2008) come attore protagonista, insieme a Toni Servillo, nel film "Un canto lontano" con regia di Alberto Momo, e la collaborazione con la Banda Osiris. NOTE AL PROGRAMMA COLLEGIATA DI SANTA MARIA ASSUNTA - CHIVASSO Aprile 1453: una nuova popolazione proveniente dall’Asia si presenta sotto le mura di Costantinopoli, con una grande offensiva mediterranea, la Città Regina vede tramontare la propria gloriosa stella. Troppo scomoda era diventata la Collegiata di San Pietro, posta ai margini dell’abitato di Chivasso quando Teodoro I Paleologo vi giunse nel 1306. La sua illustre presenza comportò un indubbio inurbamento nei pressi del castello ove il Paleologo aveva provveduto alla erezione di un oratorio dedicato a San Michele. Ma una degna costruzione, degna della dinastia di Bisanzio, prese avvio soltanto nel 1415 con il favore di Teodoro II che fornì anche i materiali riservandosi anche il patronato dell’area presbiteriale e del coro destinati a sepolcreto della sua famiglia. L’edificio sorse sull’area della chiesuola romanica di Santa Maria, fronteggiante il castello, alla quale si aggiunsero i terreni circostanti necessari per la realizzazione del progetto. Un edificio a tre navate con abside centrale poligonale fiancheggiata da cappelle quadrate intestata delle due navate laterali. A costruzione iniziata, il figlio Gian Giacomo alla morte del padre, sepolto nel monastero di Lucedio, risiedendo a Pontestura rinunciava al patronato e la Comunità si accollava l’onere della continuazione della fabbrica della chiesa intervenendo nel patrocinio della sola area presbiteriale e coro Bartolomeo e francesco Isola, fratelli dell’allora parroco. La nuova chiesa iniziava ad essere officiata nel 1469 e, causa la pestilenza, nel 1480 veniva definitivamente traslata la Collegiata già in San Pietro. I testi di Laonico Lancondila, Critobulo di Imbro, Macario Melisseno, Giorgio Sfranze, Gennadio Scolario, Ducas, Andronico Callisto, Anonimi in greco popolare, Canti popolari, Francesco Filelfo, ci accompagnano nella descrizione degli ultimi momenti di ciò che rimaneva del glorioso impero Romano (perché i Bizantini si definivano e si sentivano Romani, a tutti gli effetti!). La visione dei Turchi di Maometto II, la paura dei Greci e dei Latini, le conseguenze della caduta della Città nella storia europea e mondiale presentate attraverso la musica di autori come G.Dufay (Lamentatio Sanctae Matris Ecclesiae Costantinopolitanae, O très piteulx, Omnes amici eius), A.Busnoys (L’homme Armée), la musica dei Jannizzeri e i canti dei Bizantini in un perfetto quadro in cui il fragore delle armi risuonerà tanto quanto il silenzio della morte e devastazione che ne conseguirà, unito allo sbigottimento di tutta la Cristianità. Una cristianità divisa ancora una volta con i Veneziani che abbandonano immediatamente lo scontro e i Genovesi che invece restano fino al ferimento del loro comandante Giustiniani Longo. 29 maggio 1453: Costantinopoli, la Nuova Roma, è caduta, e Maometto II ne ebbe a soffrire poiché... vide anche l’enorme distruzione che era stata fatta, le case abbandonate, l’annientamento totale e la rovina di Costantinopoli. E allora lo invase un grande dolore e rammarico per le distruzioni ed i saccheggi, gli vennero le lacrime agli occhi e piangendo commosso esclamò: "Quale città abbiamo consegnato alla distruzione e alla desolazione!" Tanto soffriva nell’anima... (Critobulo di Imbro, Sulle imprese compiute da Maometto II negli anni 1451-1467). Il campanile, per divergenze alla sua ubicazione, veniva innalzato in facciata a cominciare dal 1450 occupando l’area della cappella già posseduta, fin dal 1434, dalla Società di San Sebastiano, tra le prime associazioni presenti nell’edificio. La famosa guglia del campanile, distrutta nel bombardamento dell’assedio del 1705, fu una vera emorragia per l’erario comunale dovendo essere rifatta, perché composta da latte, ben quattro volte. La bellissima facciata con la decorazione in cotto corrispondente alla navata centrale è sicuramente un unico esempio di tale composizione nell’architettura quattrocentesca per la doppia ghimberga che ne occupa totalmente la superficie e particolarmente per l’abbondante presenza delle figure prevalenti sulle decorazioni che fungono da cornice. Il complesso delle figure, invece, ha il compito di fornire una lezione dottrinale della storia della Redenzione in grado di essere letta da tutti. L’interno ha subito le mutazioni degli stili nel tempo. L’impianto gotico quattrocentesco venne da Andrea Cattaneo, agli inizi dell’Ottocento, rivestito da una decorazione già d’influenza classica e progettò pure un nuovo e più ampio presbiterio d’ispirazione palladiana con l’inserto, nel catino, del gruppo plastico della Vergine Assunta, alla quale è dedicata la Collegiata, per opera di scagliolisti lombardi. In ultimo, nel Novecento, il meno felice ritorno al neogotico, limitato alla sola navata di destra, ha tentato il ripristino dell’antica struttura. Le vicende storiche subite dalla Città, e principalmente l’assedio del 1705, hanno pesantemente depauperato anche l’arredo interno della Collegiata. Dalle molte tavole e trittici dipinti posti sugli altari rimane ora solamente la bella pala di Defendente Ferrari rappresentante la Deposizione di Cristo dalla croce e la tela con la Madonna e i santi Alberto, Omobonoe Luciadi fine Seicento, già all’altare della associazione dei sarti. Il grande telere con la figura del concittadino, il Angelo Carletti, commissionato al pittore Giovanni Battista Grassi pero, ornarne la beatificazione avvenuta nel 1753, è stato, in seguito, in gran parte ridipinto. Sono rimarcabili, inoltre, il marmoreo fonte battesimale del 1585, il bellissimo pulpito ligneo intagliato eseguito nel 1655, le acquasantiere, di modello lombardo, del 1719. Ma un capolavoro, che rimane unico nel panorama artistico italiano, è il gruppo, tardo quattrocentesco, di statue in terracotta rappresentanti la sepoltura di Cristo. Unico, con quello esistente nella Collegiata di Moncalieri, per il soggetto trattato. Nell’Italia settentrionale, infatti, sono molte le coeve rappresentazioni del “compianto” con le figure vocianti nei gesti di disperazione raccolte intorno al Cristo morto posto sulla nuda terra. A Chivasso, invece, nella compostezza dei personaggi "Lo strazio è silente; e la coscienza della morte muta"(G. Testori). Il tema trattato principalmente in territorio francese con suggestioni fiamminghe, ha ispirato qui il plasticatore ben diversamente dalle influenze di cultura teutonica evidenziate da quell’artefice che ha eseguito l’analogo soggetto nella Collegiata di Moncalieri. a cura di Carlo Caramellino come raggiungerci: CHIVASSO ex-Chiesa di Santa Maria degli Angeli via Torino 34, 10034 Chivasso Chiesa di San Giuseppe Lavoratore via Blatta 30, 10034 Chivasso Chiesa di Sant'Eligio Vescovo frazione Mandria, 10034 Chivasso Collegiata di Santa Maria Assunta (Duomo) piazza della Repubblica 4, 10034 Chivasso CASALBORGONE Antica Chiesa di Santa Maria Maddalena piazza Statuto, 10020 Casalborgone in collaborazione con: Regione Piemonte - Piemonte dal Vivo Provincia di Torino Comune di Chivasso - Assessorato alla Cultura Comune di Casalborgone - Assessorato alla Cultura Università degli Studi di Milano L’Officina Culturale Compagnia Teatrale "La Torre" di Chivasso Associazione Nazionale Carabinieri - sezione Salvo d’Acquisto, Chivasso Società Storica Chivassese Pro loco Mandria Rotary Club Chivasso Francesco De Giorgi Dusit Dughera Eleonora Meneghin realizzazione grafica fotografia immagine di copertina Info e contatti sportello turistico del Comune di Chivasso piazzale 12 maggio 1944 n.8, Chivasso [email protected] Chivasso Eventi tel. 011 046 9920 Comune di Casalborgone piazza Bruna 14, Casalborgone tel. 011 917 4302 Associazione Culturale Gli Invaghiti www.invaghiti.info - [email protected] Gli Invaghiti un particolare ringraziamento per la collaborazione a: Sandra Gallina, Antonio Pacetta, Alberto Monaco
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