Mondo Aperto n.2 ottobre 2014

San Daniele Comboni
Il tempo come dono
T
utti siamo desiderosi di essere felici e, perché no?, di goderci la vita. Ma spesso siamo distratti e non ci rendiamo
conto di ciò che abbiamo ogni istante: che posso respirare, godendo dell’aria che mi permette di vivere, e di sentirla,
fresca e benefica quando, come venticello, mi accarezza nelle
giornate calde. Che svegliandomi al mattino, insonnolito, godo
di essere vivo e che il mio corpo funzioni, che i miei occhi vedano, che le mie orecchie sentano, che il mio cervello capisca,
che i miei arti si muovano. Che godo della pioggia, del sole,
del vento, del mare, della montagna.
Chi non si è interrogato sul senso della sua vita? Nel presentare, cari amici,
il calendario dell’anno che ci aspetta, e
che è sempre un
dono del Dio della Vita, “navigando” sull’web
ho letto che “il
senso
della
vita glielo do
io, con i miei
sogni, le mie
speranze, con il
desiderio di raggiungere la pienezza di chi sono”.
Sono certo però che
il significato della vita non può essere espresso in parole, perché è
un’esperienza. Quella, soprattutto di
amare. E mi sento ripetere all’orecchio: Ricordati dei poveri, degli affamati e dei miseri. Ricordati sempre
di chi soffre e di chi è bisognoso.
La più grande forza creativa di cui
dispongo è quella di aiutare gli altri. Il potere più bello è quello di alleviare il dolore e dare gioia. Una voce
insistente mi dice ancora: - Se ti ricorderai dei poveri, degli affamati, degli oppressi, se ti ricorderai degli altri, se amerai…alla fine troverai una pace immensa.
Il senso della vita è quello di un viaggio,
qualcosa che costruisci vivendo: a partire
dalla tua storia, dai tuoi affetti, dall’espe-
rienza umana che ti viene trasmessa, dal tuo talento e dal tuo
sapere, dalle cose in cui credi, dalle cose e dalle persone che
ami, dai valori per cui sei disposto a sacrificare qualcosa.
Il mio pensiero è riandato a quel bellissimo scritto del premio
Nobel della letteratura che è il brasiliano Paulo Coelho. Nell’Alchimista, Santiago, il ragazzo pastore protagonista, è giunto
con la carovana nell’oasi di El-Faiyûm, dove dovrebbe trovarsi
l’Alchimista che l’amico inglese sta cercando. Arriva una giovane a viso scoperto che porta una brocca sulla spalla. Il ragazzo
le si avvicina per chiedere dell’Alchimista.
In quel momento fu come se il tempo si fermasse, e l’Anima del Mondo sorgesse con tutta la sua forza davanti al ragazzo. Quando guardò gli occhi di lei, un paio di occhi neri,
le labbra indecise fra un sorriso e il silenzio, egli comprese la
parte più importante e più saggia del Linguaggio che parlava il mondo e che chiunque, sulla terra, era in grado di capire con il proprio cuore. E si chiamava Amore, una cosa più
antica degli uomini e persino del deserto, che tuttavia risorgeva sempre con la stessa forza dovunque due sguardi si incrociassero come si incrociarono quei due davanti a un pozzo. Le labbra della giovane, infine, decisero di accennare un
sorriso: era un segnale, il segnale che il ragazzo aveva atteso per tanto tempo nel corso della vita, che aveva ricercato
nelle pecore e nei libri, nei cristalli e nel silenzio del deserto.
Ed era il linguaggio puro del mondo, senza alcuna spiegazione, perché l’universo non aveva bisogno di spiegazioni per
proseguire il proprio cammino nello spazio senza fine. Tutto
ciò che il ragazzo capiva in quel momento era che si trovava di
fronte alla donna della sua vita e anche lei, senza alcun bisogno di parole, doveva esserne consapevole. Ne era certa più di
quanto lo fosse di ogni altra cosa al mondo, anche se i genitori,
e i genitori dei genitori, le avevano sempre detto che, prima di
sposarsi, bisognava frequentarsi, fidanzarsi, conoscersi, e avere del denaro. Ma, forse, chi lo affermava non aveva mai conosciuto il linguaggio universale: perché, una volta che vi si penetra, è facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno
che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una
grande città. E quando questi due esseri si incontrano, e i loro
sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella
straordinaria certezza che tutte le cose sotto il sole sono state
scritte dalla stessa Mano: la Mano che risveglia l’Amore e che
ha creato un’anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole. Perché, se tutto ciò non esistesse, non avrebbero più alcun senso i sogni dell’umanità.
Che il 2015 sia per tutti noi un anno di grazia, di serenità,
pace e bontà. Questo tempo che ci è donato, siamo chiamati
un giorno a consegnarlo ad altri, certi che lo renderanno un po’
più bello di quanto abbiamo fatto noi.
Dai Missionari comboniani l’augurio di un anno di felicità.
p. Elio
Ottobre 2014
ANNO XII - N. 2 - Ottobre 2014 - 37129 Verona - Vicolo Pozzo, 1 – Poste Italiane Spa Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB Verona
“MONDO APERTO ONLUS” COMPIE DIECI ANNI.
HA AL SUO ATTIVO LA REALIZZAZIONE DI NUMEROSI
PROGETTI: SCUOLE, COOPERATIVE SOCIALI,
STRUTTURE DI SOSTEGNO.
L’OBIETTIVO: DARE VITA E DIGNITÀ
ALLE PERSONE, COSTRUENDO RELAZIONI
DI GIUSTIZIA E DI SOLIDARIETÀ
S
ono già 10 anni di vita
e di impegno a favore
della giustizia e della
dignità della persona umana: centinaia
gli interventi in tutto
il mondo, principalmente in Africa e
America Latina, alcuni milioni di euro
destinati a scuole, progetti comunitari, strutture di sostegno. Mondo
Aperto Onlus è una realtà che nel
mondo comboniano mantiene aperta esattamente la tensione verso i
temi della giustizia e della solidarietà, della dignità e della promozione
umana.
Non lo fa come struttura a parte
o come una ong con vita propria. È
comboniana, si articola con i comboniani ed esprime, a livello di
impegno, le scelte e le priorità dei
comboniani in ogni parte del mondo. Dietro ogni progetto, c’è sempre
un membro dell’istituto che ne assicura la realizzazione e la serietà
operativa.
Con Francesco
Il nostro impegno a favore dei poveri nasce dalla coscienza che si tratta
di risposte limitate e provvisorie. Ci
identifichiamo con quello che dice
papa Francesco: “Finché non si risolveranno radicalmente i problemi
dei poveri, rinunciando all’autonomia
assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le
cause strutturali della inequità, non
si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema.
L’inequità è la radice dei mali sociali” (Evangelii Gaudium, 202).
Lo sappiamo. Però troviamo troppo spesso situazioni che non possono aspettare soluzioni strutturali.
I comboniani vanno per scelta e vocazione in posti dove le ferite sono
profonde e i bisogni prementi. Ci
sono paesi distrutti dalle guerre e
dalle tragedie. Ci sono zone dove le
soluzioni arriveranno forse fra qualche secolo.
Chi deve studiare oggi non può
aspettare che i grandi della terra
si mettano d’accordo per rivedere
tutto il sistema scolastico. Chi ha
fame non può attendere che il mercato mondiale faccia arrivare fino
ai villaggi più distanti i beni di prima necessità. È per questo che è
stato creato Mondo Aperto e che i
comboniani continuano a credere in
quello che fa.
P. Giovanni Munari,
Superiore Provinciale
LE FOTO DEL CALENDARIO - In copertina: Ecuador, foto di Stefania Gualtieri. Gennaio: Amazzonia, Brasile, foto di Marco De Feo. Febbraio: Ciad, foto di Livio Tagliaferri.
Marzo: Congo, foto di Duilio Plazzotta. Aprile: Centrafrica, Missionari Comboniani. Maggio: Sudan, foto di Fabio Baldan. Giugno: Egitto, foto di Gianni Albanese. Luglio: Nepal,
foto di Renato Udeschini. Agosto: Ecuador, foto di Stefania Gualtieri. Settembre: Malawi, foto di Gemma Salvetti. Ottobre: Filippine, archivio Cum Verona. Novembre: Cina, foto di
Daniel Ruiz Cerezo. Dicembre: Ecuador, Missionari Comboniani. Su questa pagina: Ciad, progetto “École Sainte Famille”.
2
Progetti Solidarietà 2014
La proposta di aiuto ai seguenti progetti non impedisce che i benefattori dei singoli missionari con cui sono in contatto, continuino a sostenerli
ECUADOR - Generatore elettrico per scuola superiore
Progetto n. 189
Responsabile: mons. Eugenio Arellano Fernández, vescovo di Esmeraldas
Il vescovo della diocesi di Esmeraldas si sta dando molto da fare per far funzionare un collegio tecnico - “Unidad educativa Santa Maria de los Cayapas” - tra gli indigeni cayapas. La zona è molto isolata e vi si arriva ancora solo in canoa. Non
ci sono strade di accesso, anche se sono in programma per i prossimi anni. Il progetto è ampio e costoso. Molto importante al buon funzionamento dell’istituto sarebbe un generatore elettrico così da permettere un lavoro continuato nella sala dei
computer. Si tratta, infatti, di innalzare la qualità e il livello di formazione tecnico-professionale dei futuri agronomi che l’istituto formerà. Si creeranno posti di lavoro soprattutto nell’agricoltura e nell’allevamento di animali domestici, riducendo così gli
alti livelli di povertà dei cayapas, migliorandone le condizioni di vita. Per la realizzazione del progetto, il vescovo ha fatto appello a un signore tedesco, Miguel Zip, che ha già lavorato con i comboniani in Ecuador. Gli alunni beneficiari saranno 360.
Costo del progetto: 15.000 euro
SUDAFRICA - Ristrutturazione di uno stabile per alloggio ragazze
Gli indigeni Cayapas
Progetto n. 192
Responsabile: mons. Giuseppe Sandri, vescovo di Witbank
La scuola St Paul High School è situata in un piccolo villaggio di Luckau, nella provincia del Limpopo. I genitori degli studenti sono in gran parte disoccupati, analfabeti, non specializzati e quindi assunti a lavorare nelle locali fattorie. Alcuni sono impiegati di stato. Luckau è una tipica zona rurale, svantaggiata perché priva di risorse. Dei 620 studenti, solo
il 5% è cattolico. La parte più svantaggiata di loro sono le ragazze. Si vorrebbe quindi ristrutturare la costruzione situata a fianco della scuola, un ex seminario minore, trasformandola in un ostello, così che le ragazze possano risparmiare
il tempo altrimenti perso in spostamenti da casa a scuola e viceversa. Le distanze sono grandi e i pericoli non mancano (c’è chi viene a scuola in bus ogni mattina, da 60 km). La struttura è prevista per accogliere più di 100 ragazze che
così potranno, in tutta tranquillità, consacrarsi allo studio, in vista di un impiego a beneficio di tutta la società sudafricana.
Costo del progetto: 24.000 euro
SUDAN - Sostentamento centro salute di Haj Yousif
Allievi della St Paul High School
Progetto n. 196
Responsabile: padre Matthew Remijo Gbitiku
Il dispensario di Haj Yousif era stato iniziato dall’allora arcivescovo di Khartoum, mons. Agostino Baroni, e inaugurato il 10 ottobre 1981, in occasione del centenario della morte di san Daniele Comboni. Da allora, tra alti e bassi, il dispensario ha continuato a rendere servizi sanitari a numerose persone nella periferia nordest di Khartoum, la capitale,
nella parrocchia di Haj Yousif. L’opera è stata recentemente ristrutturata e vi lavora una nuova équipe di suore. Il programma di sostentamento costituisce un’importante occasione di dialogo e di testimonianza di carità offerta indistintamente a chi si trova nella sofferenza, musulmano o no.
Costo del progetto: 10.000 euro
CIAD - Prevenzione HIV/AIDS
Il dispensario di Haj Yousif
Progetto n. 199
Responsabile: padre João da Costa
Il progetto mira a prevenire il diffondersi della malattia che è l’AIDS, facendosi carico delle persone colpite dal virus. Il
progetto sarà realizzato nella diocesi di Doba, nel sud del paese, sotto la responsabilità dell’amministratore diocesano e del suo vicario generale. La Chiesa cattolica in Ciad si è da subito impegnata molto nella prevenzione e nella lotta all’AIDS. Soprattutto nel prevenire la trasmissione del virus da mamma a bambino. Adesso è importante farsi carico
delle persone vulnerabili e degli orfani. E questo, tramite la manutenzione delle strutture di accoglienza e rafforzando
la capacità delle équipe di accompagnamento dei malati, a domicilio.
Costo del progetto: 24.210 euro
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Se desideri sostenere uno di questi progetti, puoi seguire le seguenti modalità:
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Responsabile dei progetti: Fratel Giancarlo Bianchi
Tel. 045 8092200 • Fax 045 8004648 • E-mail: [email protected] • www.mondoaperto.it
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Il tuo
5x1000 per progetti nelle missioni
Missionari Comboniani - Mondo Aperto onlus
Il 5 per mille destinato alla nostra associazione
Missionari Comboniani - Mondo Aperto onlus
Se desideri sostenere i nostri proget ti, puoi farlo scegliendo di destinare
il tuo 5 per mille per progetti di Missionari Comboniani Mondo Aperto onlus che
rientra tra gli enti destinatari ed è riconosciuto dall’apposito registro.
Dove indicare
la scelta?
I modelli di dichiarazione
utilizzabili (vedi a lato)
sono:
• Modello integrativo CUD 2015
per i redditi 2014.
Il modello va richiesto al proprio
datore di lavoro o ente pensionistico.
• Modello 730/1-bis 2015 per i redditi 2014.
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• Modello Unico 2015 per i redditi 2014.
In caso di scelta si dovrà apporre la propria firma in uno dei quattro appositi riquadri che troverete nel modello da voi utilizzato e ricordarsi di indicare il codice fiscale di Missionari
Comboniani - Mondo Aperto onlus 93138170233 e non il nome. Chi decide di destinare il 5
per mille potrà continuare a destinare anche l’8 per mille per la Chiesa Cattolica.
Periodico dei Missionari Comboniani - Mondo Aperto - ONLUS
Periodico dei Missionari Comboniani - Mondo Aperto - ONLUS
Direttore responsabile: p. Renato Kizito Sesana - Redazione: p. Aurelio Boscaini - Amministrazione: fr. Giancarlo Bianchi
Iscrizione presso il Tribunale di Verona n. 1506 del 23-07-2002 - Stampa: Cortella srl (VR)
Contatti: [email protected] - www.mondoaperto.it - Tel. 045 8092200 - Fax 045 8004648