17/06/2014 Torino, 14.06.2014 di Gino Soldera psicologo psicoterapeuta e presidente dell’anpep (www.anpep.it) Informazione (riviste, articoli, libri, ecc.) Formazione (giovani, genitori, operatori attraverso corsi di formazione nei diversi ambiti della vita prenatale) Ricerca (su vari temi, in genere applicata ecc.) Obiettivo: “Sviluppare la consapevolezza delle nuove generazioni sull’importanza dei nove mesi della gestazione nella vita dell’uomo e promuovere la pratica della E.P.”. Va ricordato che la prima opera di prevenzione nell’essere umano avviene nel primo periodo di vita 1 17/06/2014 Schaffer (2005) riferisce che: “Nelle antiche civiltà del Giappone e della Cina era consuetudine far coincidere la nascita con il momento del concepimento: questo perché i 9 mesi della gestazione erano considerati veri e propri momenti di vita, capaci di lasciare un segno nella storia individuale.” 0^ Fase della Vita prenatale 1^ Fase della I° Infanzia 2^° Fase della II° Infanzia 3^ Fase della Adolescenza 4^ Fase della Giovinezza 5^ Giovane adulto 6^ Adulto maturo 7^ Fase della Anzianità “La vita prenatale è un periodo fondamentale per lo sviluppo fisico e psichico del bambino; durante tale periodo egli stabilisce le basi della sua vita e del suo comportamento futuro.” A. Bertin (1998) 2 17/06/2014 “La vita è un continuum indivisibile, che pone le radici nel mondo prenatale, in questo continuum l’individuo rappresenta un’entità in cui la psiche e il corpo sono sincronicamente legati: l’utero è il primo ambiente ecologico che qualifica l’inizio dell’esperienza umana” (Freyberg, 2005) LA FASE PRENATALE Il periodo della vita prenatale è la fase più importante di tutto il ciclo della vita, perché da questa dipenderanno tutte le altre. 1) L’individualità (si manifesta nei corpo, nei tratti, nei comportamenti e nelle qualità del concepito (Soldera, 1995) 2) Il temperamento (utero, impregnazione, si forma sotto l’influenza dominante dell’ereditarietà) 3) Il carattere (imitazione, famiglia, si forma sotto l’influenza dominante dell’ambiente) 3) La personalità (esperienza, società, opera sotto l’influenza dominante dell’individuo formato) “I tratti fondamentali del temperamento, come l’estroversione, la voracità, la timidezza, il nervosismo, il modo più o meno rapido di reagire agli stimoli, sono già riscontrabili negli atteggiamenti più ricorrenti nell’utero.” (Vegetti Finzi, 1994). II° ADOLESCENZA PERSONALITA’ I° ADOLESCENZA II° INFANZIA CARATTERE I° INFANZIA GESTAZIONE TEMPERAMENTO CONCEPIMENTO INDIVIDUALITÀ Concepimento – INDIVIDUALITA’ 3 17/06/2014 Dice Thomas Verny (2004) “Dal momento del concepimento, l’esperienza intrauterina forgia il cervello e getta le basi per la personalità, il temperamento e le capacità di pensiero.” Identità umana (44+ 2 cromosomi e un totale di circa 3,2 miliardi di paia di basi di DNA contenenti all'incirca 20 000– 25 000 geni) Unicità e individualità (sequenza ALU, per distingue il Genoma) Autonomia biologica (Shift metabolico, energetico) L’assunzione del piano programma genomico (imprinting genomico, polarizzazione, assializzazione) Il “cross-talk” (mirato all’impianto e alla tolleranza immunologica) Nell’Editoriale del British Medical Journal, novembre 2000 è scritto: “L’embrione è un attivo orchestratore del suo impianto e del suo destino”. 4 17/06/2014 I NUMEROSI DATI RACCOLTI HANNO DIMOSTRATO CHE IL BAMBINO FIN DALL’INIZIO È: A) Un essere umano completo, vivo, presente essere, capace di muoversi, di stare in equilibrio, di esplorare l’ambiente e se stesso e di giocare MOVIMENTI FETALI 1) Alla 6-7^ S.d.G. sono visibili 2) 3) 4) 5) 6) movimenti vermicolari dell’embrione Alle 12-13^ S.d.G. rotazione del capo estensione del capo sul tronco movimenti isolati di piccole parti - le mani si muovono verso il capo, la faccia, la bocca A 15^ S.d.G. si osserva il pollice nella cavità orale, mani verso la testa e il volto, deglutizione e suzione; reagisce agli stimoli ambientali e al tocco della madre Alle 20-21 S.d.G. apertura rapida e chiusura lenta della bocca – singhiozzo Alle 24-25 S.d.G. movimenti più frequenti dopo assunzione di pasti o glucosio da parte della madre; compare il sonno REM Alle 27-28 S.d.G. risposta a stimoli acustici – movimenti di esplorazione 5 17/06/2014 MOTRICITA’ FETALE Il nascituro si sviluppa a partire da movimenti semplici e ripetitivi fino a sviluppare movimenti molto complessi e specifici A 20 S.d.G. possiede tutti i patterns motori (Milani Comparetti, 1983). NB. Nel corso della vita intrauterina si sviluppano i meccanismi nervosi che presiedono a funzioni vitali, quali:- Il respiro - La deglutizione - La suzione Il pianto - L’orientamento spaziale - La locomozione - Il ritmo sonno-veglia. Atteggiamento intenzionale Una ricerca Italiana condotta dalle Università di Torino, Parma, Padova e Trieste ha messo in evidenza che l’interazione fra gemelli inizia all’11 S.d.G. e poi i contatti diventano sempre più frequenti e avvengono con la intenzionalità di un adulto (Castiello, 2010). Ciò ha confermato i risultati ottenuti in una ricerca precedente sulla cinetica del movimento mano-occhi e mano-bocca (Zoia, 2007). 6 17/06/2014 B) Un essere sensibile che avverte dolore e che è capace di percepire e discriminare gli stimoli e di vivere le emozioni I 12 Sensi del nascituro Dai dati emersi dalla ricerca sulla vita prenatale David Chamberlain (2012) individua l’esistenza di 12 sensi: I primi sensi diversi 1. Il senso tattile nelle modalità attive e passive 2. Sensori termici 3. I canali del dolore 4. Udito e ascolto 5. Il senso di equilibrio, il sistema vestibolare I sensi chimici 6. Degustazione, il senso gustativo 7. L'olfatto, il senso dell'olfatto Contatto con la bocca 8. L’esplorazione degli oggetti con la bocca 9. Leccare e succhiare per il piacere I paradossi della vista 10. La capacità visiva precoce Sensi superiori 11. Rilevamento psichico 12. Rilevamento trascendente 7 17/06/2014 I PRIMI SENSI DIVERSI 1. IL SENSO TATTILE NELLE MODALITÀ ATTIVE E PASSIVE: Alcuni meccano-recettori sono presenti fin dalla 7^ S.d.G. nella regione peribucale (apertura della bocca al tocco); la 10^ S.d.G. sulla zona genitale; la 11^ S.d.G sul palmo delle mani; 12^ S.d.G.sulla pianta del piede; la 17^ S.d.G. zona addominale e natiche; la 32^ S.d.G sensibilità cutanea su tutto il corpo. 2. SENSORI TERMICI: Il feto reagisce alle variazioni di temperatura (soluzioni calde e fredde). 3. I CANALI DEL DOLORE (LA NOCICEZIONE): Nell'età compresa fra le 20^ e le 34^ S.d.G. è stata registrata una iperproduzione di cortisolo e di beta-endorfine, due neurormoni sensibili allo stress e presenti nella esperienza di dolore (Fisch e Clark, 1994). 4. UDITO E ASCOLTO: Si evidenziano risposte motorie alle stimolazioni acustiche tra la 14/17^ S.d.G.; alla 23^ S.d.G. si osserva la possibilità di discriminazione degli stimoli acustici; la matrurazione dell’apparato uditivo si conclude verso la 24^ S.d.G.. 5. IL SENSO DI EQUILIBRIO, il sistema vestibolare comincia a svilupparsi attorno alla 8^ S.d.G.; la sensibilità vestibolare si deduce dall’osservazione delle posizioni preferite; prima della 20^ S.d.G. Il senso di equilibrio funziona a livello dell’adulto. I SENSI CHI MI CI 6. DEGUSTAZIONE, IL SENSO GUSTATIVO: I recettori gustativi raggiungono una presenza abbastanza definita e funzionalità tra la 11^/14^ S.d.G.; alla 13^ S.d.G. si ha l’inizio della deglutizione; si osserva un incremento della deglutizione iniettando delle sostanze zuccherine nella cavità amniotica e un decremento con le sostanze amare. 7. L'OLFATTO, IL SENSO DELL'OLFATTO : I bulbi olfattivi sono reperibili verso le 11/15^ S.d.G e questo permette di percepire circa un centinaio di aromi presentri nel liquido amniotico. CONTATTO CON LA BOCCA 8. L’ESPLORAZIONE DEGLI OGGETTI CON LA BOCCA: Questa per esplorare conoscere la consistenza, durezza e contorno degli oggetti. 9. LECCARE E SUCCHIARE PER IL PIACERE: Suzione dalla 13^ S.d.G.; sembra essere una modalità gradita e vissuta come esperienza d’intimità. 8 17/06/2014 I PARADOSSI DELLA VISTA 10. LA CAPACITÀ VISIVA PRECOCE: Verso la 7^ S.d.G. comincia a formarsi il nervo ottíco, mentre funzionalità visiva si sviluppa tra il IV e il VI mese. Alla 26 S.d.G. le palpebre si dischiudono e si assiste ad una risposta agli stimoli luminosi intensi. Alla nascita sono percepibili i colori, discriminate le tonalità e la profondità. SENSI SUPERIORI 11. RILEVAMENTO PSICHICO: molte ricerche mettono in evidenza il sentire contestuale del feto con la madre, come nel fumo, ma anche nelle voglie (Arbusti, 1999) o nel sentirsi accettati o rifiutati (Acciaro, 1985). 12. RILEVAMENTO TRASCENDENTE: sono state riportati aneddoti ed esperienze dove il nascituro dimostra avere consapevolezza dell’ambiente esterno e delle persone presenti in quel contesto (Chamberlain, 1998). PSICHE – UOVO DI ASSAGIOLI (1973) Sé Superiore Inconscio superiore Sé Personale Inconscio medio Inconscio inferiore Sé Inferiore Quando si parla della psiche e del nascituro o bambino generalmente si considerano gli aspetti legati alla sfera biologica del corpo e degli istinti e quindi ai bisogni (INCONSCIO INFERIORE), e poco al rapporto con l’ambiente circostante, e a quanto vissuto nella quotidianità (INCONSCIO MEDIO) Non va dimenticato, come avviene comunemente, che il nascituro è portatore di valori, di qualità (INCONSCIO SUPERIORE) e che, come dimostrano studi recenti, è dotato di una propria coscienza e consapevolezza anche se inconscia (Chamberlain, 1998), chiamata da Sozzi (2012) “sublimale primaria”, e di un suo progetto di vita (Soldera,2000). 9 17/06/2014 C) Essere socievole capace di comunicazione con la madre, il padre, il fratello gemello e l’ambiente esterno STUDI SU GEMELLI Studi effettuati sui gemelli nel corso della gestazione, come quelli effettuati da Alessandra Piontelli (1992) hanno messo in evidenza che questi comunicano fra loro (sono famose le coppie di Luca e Alice, soprannominati “i gemelli gentili” che già alla 20a S.d.G. comunicavano a livello tattile, motorio ed espressivo l’uno con l’altro). 10 17/06/2014 “IO, TU e NOI” Il nascituro con le sue competenze contribuisce alla coregolazione delle interazioni: ciascuno forma e perfeziona l’altro (Quemada, 2000). La Di Pietro (2004) ha riscontrato che se il feto si muove anche il SN della madre si attiva e che le interazioni madre/figlio sono predittive delle loro future interazioni. Diversi autori, Forbes (1927), Relier (1993), ecc. Hanno evidenziato che il comportamento motorio del nascituro segnala alla madre gli stati di disagio dovuti ad un ambiente esterno disturbante. Ogni madre che ascolta può identificare, nel corso della gestazione, le caratteristiche individuali del figlio (Soldera, 1993). COMUNICAZIONI PRENATALI La dott.ssa Chiara Sozzi ipotizza che nella vita prenatale il bambino abbia una sua consapevolezza sublimale primaria, precognitiva e pre-relazionale, dove si dimostra capace di interagire con l’altro e in particolare con la madre. 11 17/06/2014 Dalla sua ricerca che parte dall’esperienza clinica e dall’esperienza comunicativa di alcune madri con i loro figli in gravidanza risulta che il bambino in epoca prenatale sia dotato di una ampia consapevolezza (tridimensionale), caratterizzata: Dai limiti della propria realtà fisica. Dal proprio spessore di coscienza. Dalla comprensione limitata di ciò che è e sa. Dal livello specifico di consapevolezza che hanno la madre e il padre. D) Un essere capace di ricordare, di apprendere, dotato di una propria intelligenza e intenzionalità 12 17/06/2014 Le neuroscienze (Schmitt, 1984; Pert, 1990) hanno dimostrato l’esistenza di UNA MEMORIA CELLULARE, in quanto una serie di leganti (peptidi, neurotrasmettitori ed ormoni) consentono di collegare il corpo, il cervello e la mente, e di immagazzinare ed elaborare delle informazioni anche in assenza di un SNC non sviluppato. TRACCE DI MEMORIA Il nascituro utilizza, fin dai primi momenti di vita, le sue capacità di apprendimento, di memorizzazione e di adattamento per arricchirsi, per affrontare le diverse situazioni ambientali. L'informazione viene elaborata, trasformata e immagazzinata come traccia di memoria, che può emergere più o meno spontaneamente durante il corso della vita. Molte persone sono riuscite ad accedere a questi ricordi, che si presentano in forma di vissuto globale, non come riflesso passato, ma come adattamento ad un evento presente (Terapia prenatale). NB: Studi sulla memorizzazione del ritmo cardiaco materno (Murooka) 13 17/06/2014 L’età che permette più facilmente di ricordare il periodo prenatale va da 1,5 anni ai 5,5 anni ELISA di anni 3,5 nel commentare il suo disegno ha detto: "Nella pancia c'è silenzio, caldo, poco spazio, si sta bene.” “C'è freddo e stavo stretta". 27 ANEDDOTI RIFERITI ALLA VITA PRENATALE YEHUDI MENUHIN, parlando alla TV della Germania dell’Est, disse: “Nel grembo, invece di sentire la voce di mia madre, sentivo la musica. Quando nacqui bevetti musica insieme al latte di mia madre”(17/01/1971). Un po’ di settimane dopo, nello stesso programma, ARTHUR RUBINSTEIN disse all’intervistatore. “Ho la sensazione di aver sentito musica per pianoforte nel grembo di mia madre, in verità, che io stesso stavo suonando.” 14 17/06/2014 APPRENDIMENTO PRENATALE L’apprendimento è un “processo di acquisizione di risposte in seguito a una esperienza: modificazione relativamente permanente del comportamento determinata dall’esperienza” (Sirigatti, 1995, pag. 567) (sia nell’ambiente uterino che extrauterino). NB: La prima forma di apprendimento che si conosca è l’habituation (27 S.d.G). La stimolazione uditiva e tattile aumentano il numero delle sinapsi. NELLA VITA PRENATALE SI SVILUPPA LA MENTE E CON ESSA L’INTELLIGENZA L’intelligenza per Sternberg (1986) è mentalmente auto diretta, capitalizza la forza, è capace di utilizzare esperienze, e padroneggiare ambienti. Include ciò che gli psicologi hanno definito come autoregolazione ed apprendimento (E. G., LIPSITT, 1990; ROVEE-COLLIER, 1987). Richiede tre caratteristiche che sono: 1. adattamento intenzionale all'ambiente esistente (atteggiamenti di difesa); 2. selezione di nuovi ambienti (protesta es. Relier); 3. elaborare ambienti esistenti per essere più pertinenti alla propria vita ed abilità (tumore in utero). 15 17/06/2014 L’intelligenza del nascituro, secondo Chamberlain, si manifesta in tutte le 7 aree considerate da Gardner, quali: L’intelligenza spaziale: il bambino di orientarsi nell’ambiente uterino e di poterlo riconoscere nelle sue diverse parti (Van Dongen & Goudie, 1980). L’ntelligenza fisico-chinestesica: stare in equilibrio dalla 7,5 S.d.G., esperienze di gioco, danza (Liley, 1972) L’ntelligenza intrapersonale o emotiva: vivere sensazioni di piacere, ed esprimere delle emozioni come sorrisi (Roffwarg, 1966) INTELLIGENZA EMOTIVA Le emozioni segnalano attraverso l’espressività (psicosomatica) lo stato interiore del bambino (benessere/malessere) (Es. Gelosia: credere che il bisogno affettivo sia in pericolo). Manifestano le sue intenzioni e le sue reazioni nei confronti dell’ambiente (Le emozioni amplificano, danno forma, colore e vivacità, sia in positivo che in negativo, all’azione e al pensiero umano). Predispongono l’organismo alla risposta: esse sono la spinta della sua azione e comportamento (attacco/fuga, esplorazione, apprendimento, relazione con gli altri) Evidenziano il grado di maturità del bambino e la natura del suo temperamento. 16 17/06/2014 LE ESPRESSIONI NELLA VITA PRENATALE L’intelligenza interpersonale: comunicazione tra gemelli (Piontelli, 1992). L’intelligenza linguistica: somiglianza tra la suono del pianto del figlio a 28 (S.d.G.) e quello della madre e (Truby, 1975). L’intelligenza musicale:il nascituro si calma con Vivaldi e Mozart, scalcia e si muove intensamente con Beethoven, Brahms, ed il Rock. (Clements,1977). L’intelligenza logico-matematica: gioco del calcetto (Van De Carr, 1985). 17 17/06/2014 Durante i 9 mesi della gestazione il nascituro impara a: conoscere nuovi suoni (Shahidullah & Hepper, 1992); muoversi al ritmo del suono cogliere i tratti prosodici del linguaggio (Van De Carr, 1982); riconoscere la differenza fra sillabe simili (Busnel, 1995); ricordare canzoni e motivi musicali (De Casper 1984) riconoscere favole, musiche, storie e poesie diverse, anche se dello stesso autore (De Casper 1986); ; distinguere una voce maschile da una femminile e quando la madre si rivolge direttamente a lui (De Casper 1982). NB. Così, tutte le esperienze vissute dal bambino, durante la fase prenatale, vengono acquisite e diventano parte integrante del suo patrimonio personale. PADRE E MADRE INSIEME I genitori insieme concorrono alla formazione e crescita e quindi alla educazione del figlio nelle varie fasi della vita che riguardano: il pre-concepimento il concepimento la gestazione la nascita e successivo sviluppo 18 17/06/2014 I genitori I genitori possono migliorare l’ambiente prenatale e postnatale (i meccanismi di programmazione epigenetica consentono all’ambiente di controllare l’attività genetica) e quindi di agire da INGEGNERI GENETICI nei confronti dei figli (Lipton, 2006). NB. La ricerca ha sottolineato il primato delle componenti relazionali rispetto alle componenti socio strutturali e queste riguardano principalmente il rapporto diadico madre-bambino e il rapporto triadico madre-padre-figlio. La relazione materna e paterna L’attaccamento inizia con la gestazione e continua dopo la nascita, infatti: La quantità e qualità del legame prenatale è fondamentale per lo sviluppo cerebrale del bambino (Siegel, 1999). Quinlivan & Evans (2005) affermano che: “La qualità dell’attaccamento prenatale influisce sulla gravidanza, sul parto, sul temperamento del bambino e sul suo sviluppo cognitivo”. Il basso attaccamento in gravidanza tende a permanere anche dopo la nascita (Leifer, 1977). Madri e padri sono in grado di predire con l’80,7 % di probabilità il sesso del figlio (Fischetti, 2003). L’attaccamento sicuro e precoce inizia dal concepimento e favorisce le connessioni cerebrali (Verny, 2004) e crea un buon equilibrio tra neurotrasmettitori stimolatori e inibitori (Trentini, 2008). 19 17/06/2014 Il sistema triadico madre-padre-figlio è un sistema completo, in grado garantire uno sviluppo armonioso ed equilibrato del figlio. FIGLIO MADRE PADRE concepimento couvade o gestazione paterna gestazione nascita Le modalità di relazione della madre e del padre con il figlio sono differenti: - la madre agisce dall’interno e il padre dall’esterno ed è fonte di stabilità. - La madre infonde nel figlio la componente femminile e il padre la maschile. - La madre rappresenta il cuore, le emozioni, la ciclicità, e il padre la mente, la razionalità, la stabilità (inconscio, conscio; lobo destro e sinistro; simpatico e parasimpatico). Per M.L. Aucher il padre baritono influenza le parti inferiori del corpo, la madre soprano influenza le parti superiori del corpo. 20 17/06/2014 gli stimoli sensoriali, tattili, gustativi, olfattivi, uditivi e visivi, necessari al suo sviluppo le prime impronte affettive-emotive e relazionali le immagini e i pensieri che diventano parte del tessuto personale Lo stress prenatale si può riflettere nel bambino SINTESI: Il figlio ha bisogno della serenità, dell’amore e della disponibilità della madre e del padre. STRESS E TRAUMI IN GRAVIDANZA Rischio di malattie e malformazioni (cardiache, spina bifida) (Wadhwa, 1993, Hansen, 2000) Distonie neurovegative o disturbi psicosomatici (alimentazione, veglia-sonno, respirazione) (Richard, 1990). Disturbi neuromotori e neuro comportamentali (ipereccitabilità, ipereattività, ipotonie) (Van Den Berg, 1990; Lou, 1994). Disagio psichico e relazionale (problemi di attaccamento, identità personale, instabilità emozionale, sviluppo mentale) (Leifer, 1977; Hau 1982, Dytrych, 1988; Verny,2004). Basso peso alla nascita e parto prematuro (Sandman, Wadwha et al., 1993). 21 17/06/2014 Le ricerca ha messo in evidenza come i traumi e gli stress producano effetti negativi e come l’educazione prenatale riduca gli effetti di questi ed abbia degli effetti positivi per la salute e lo sviluppo del bambino (Ottaviano, 2002). L’EDUCAZIONE PRENATALE Ridurre: - i fattori di rischio, - gli effetti negativi indotti dalla medicalizzazione, - l’handicap indotto. Accrescere e promuovere: - i fattori di protezione, - la prevenzione, con uno stile di vita adeguato, - la promozione della salute - lo sviluppo del potenziale umano. 22 17/06/2014 LA PRATICA DELL’EDUCAZIONE PRENATALE L’EDUCAZIONE PRENATALE in generale consiste: nel vivere in un ambiente di vita sano e sereno nell’avere uno stile di vita consapevole e rispettoso dei bisogni del bambino nella creazione di un profondo ed equilibrato legame con il figlio (bonding) nella scambio e nella comunicazione tattile e verbale con il nascituro (aptonomia, psicofonia) in una adeguata stimolazione e nutrimento prenatale attraverso strategie che ne promuovono lo sviluppo (tattile, verbale, sonora, musicale, pittorica, naturale) Questa può iniziare prima del concepimento o a partire dal 5°-6° mese di gravidanza 45 miglioramento complessivo dell’intesa genitorifiglio legame più forte con i genitori linguaggio e socializzazione precoce maggiore sviluppo motorio e della socializzazione e di alcuni parametri del corpo minori difficoltà nell’allattamento Questi dati hanno consentito agli autori di affermare che la stimolazione prenatale aiuta il sistema nervoso a maturare durante lo sviluppo fetale. 23 17/06/2014 Papa Giovanni Paolo II ha scritto il 18 marzo 1998: “La storia dell’individuo dopo la nascita dipende certamente dalle cure fisiche e mediche che egli riceve. Ma un influsso non piccolo su di essa hanno pure la serenità, l’intensità e la ricchezza delle emozioni provate durante la vita prenatale. Questa linea di ricerca prenatale va, pertanto considerata della massima importanza.” 48 24 17/06/2014 “Se i genitori fossero informati su quanto oggi si sa sulla psicologia e sulla educazione prenatale, cambierebbero sicuramente il loro modo di essere genitori e se il loro modo di essere genitori cambiasse, cambierebbe il mondo.” David Chamberlain 25
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