Edilmovi s.r.l. Via IV Novembre 128 – 29122 Piacenza PROCEDURA DI VERIFICA (SCREENING) AI SENSI DELLA L. R. 18 MAGGIO 1999, N. 9, L. R. 16 NOVEMBRE 2000 N. 35 e L.R. N.3 20 Aprile 2012, PER: “CAMPAGNA DI TRATTAMENTO DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI CON IMPIANTO MOBILE DA EFFETTUARSI IN LOC. CASE DEL NURE, SAN DAMIANO DI SAN GIORGIO” LA BO R RELAZIONE TECNICA Aprile 2014 Medicina e Sicurezza lavoro Igiene industriale Ambiente Acustica Ingegneria INDICE 1. Introduzione Procedura di Verifica (Screening) Struttura della relazione pag. pag. pag. 1 1 1 2. Progetto preliminare pag. 2 3 Individuazione e valutazione degli impatti ambientali del progetto Descrizione area Impatto visivo Valutazione impatto viabilità Valutazione impatto agenti chimici Valutazione impatto rumore Valutazione impatto acque superficiali e sotterranee Valutazione impatto suolo (rifiuti) Campi elettromagnetici Verifica incidenza Monitoraggio post operam Conclusioni pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 7 7 8 8 10 14 23 23 23 23 26 26 4. Conformità urbanistica, ambientale e paesaggistica Situazione attuale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP 2007) Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (2004) Piano Strutturale Comunale Piano Provinciale Risanamento e Tutela Qualità Aria (PPRTQA) Piano Regionale Tutela Acque Vincoli Naturalistici Ambiti di particolare interesse storico e vincoli archeologici Autorizzazioni, pareri, nulla osta pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 27 27 28 29 29 29 29 29 29 30 Allegati Planimetria Centro produzione Mappa ricaduta PM10 Mappa ricaduta NOx Registrazioni fonometriche Mappa diffusione rumore Stralcio PTCP Stralcio tav. 1.B PSC ALL. ALL. ALL. ALL. ALL. ALL. ALL. A B C D E F G 1. INTRODUZIONE Procedura di verifica (screening) Ai sensi del D. Legs. N.4 del 16 gennaio 2008 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Legs. 3 aprile 2006 n.152, recante norme in materia ambientale”, in particolare dell’allegato IV punto 7 zb, nonché ai sensi dell’art 4bis della legge regionale n.3 del 20 aprile 2012 “Riforma della legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 (disciplina della procedura di valutazione dell’impatto ambientale). disposizioni in materia ambientale” l’intervento in progetto deve essere sottoposto assoggettato a verifica di assoggettabilità a VIA; esso ricade nella categoria progettuale “B.2.57) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all’allegato C, lettere da R1 a R9, della parte IV del D.Legs. n.152/06” con competenze in carico alla provincia. L’impianto mobile di trattamento rifiuti speciali non pericolosi oggetto del presente studio non può usufruire dell’esclusione prevista per la categoria progettuale “B.2.57 prima citata, in quanto nello stesso sito verranno effettuate più di una campagna con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno. Struttura della relazione Il presente elaborato è strutturato nelle seguenti 3 parti. Progetto preliminare Individuazione e valutazione degli impatti ambientali del progetto Conformità del progetto alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica Edilmovi screening impianto mobile 10-13 1 2. PROGETTO PRELIMINARE La Soc. Edilmovi srl per effettuare la campagna oggetto del presente studio potrà utilizzerà il seguente impianto mobili autorizzato dall’Amm. Provinciale. Impianto trattamento macerie Ditta Molinelli: Continental Nord 1350x1000 Autorizzazione Provinciale n 385 del 29.02.2012 Continental Nord 1350x1000 Trattasi di un impianto mobile di frantumazione cingolato; esso opera la frantumazione primaria e la selezione; esso è stato costruito da Continental Nord di Pastrengo (VR); può trattare macerie di pezzatura elevata, in quanto il frantoio è caratterizzato da una bocca di alimentazione di 1350x1000. Esso è inoltre elettricamente autonomo, in quanto dotato di gruppo elettrogeno silenziato da 230 kVA a 380 V; l’assorbimento di energia elettrica a max carico è di 154 kW. L’impianto tratterà max. 15000 t/anno di macerie in circa 20 gg di lavoro; conseguentemente la sua produttività media di ~ 95 t/h (capacità produttiva max 240 t/h); esso sarà attivo per meno di 8 ore/giorno. La potenza sonora di questa tipologia di impianti è funzione della durezza del materiale da frantumare e della sua portata; in sintesi essa è legata all’assorbimento effettivo di potenza elettrica; nelle condizioni operative di cui sopra (ipotizzando un assorbimento di 120 kW), la potenza sonora risulta quella indicata sotto. Sorgente Imp.MV1350 Freq.(Hz) 31 63 125 250 500 1K 2K 4K 8K 16K A Lw(dB) 101 107 123 115 113 112 110 105 98 89 117 Esso è principalmente costituito da : Tramoggia - Capacità : 4.5 mc Alimentatore Grizzly - Portata variabile : 60 - 180 mc/h - Potenza : 8.6 kW - Larghezza bocca : 1200 mm Edilmovi screening impianto mobile 10-13 2 Alimentatore vibrante - Potenza : 4.0 kW - Larghezza bocca : 1200 mm Mulino a martelli MV 1350 - Portata : 60 - 180 mc/h - Potenza : 110 kW - Dimensioni bocca : 1350x1000 mm - Scarico max : 30 mm Deferrizzatore magnetico a nastro - Generatore campo magnetico : magneti permanenti Nastri trasportatori Sono presenti i nastri trasportatori indicati nella seguente tabella: Nastro Cumulo Cumulo >30 mm <30 mm Pot.(kW) 7.5 3 Larghezza (m) 1 0.50 Lunghezza (m) 7 5 Impianto abbattimento polveri Al fine di ridurre la formazione di polvere è presente un sistema di abbattimento ad acqua nebulizzata come indicato negli schemi sotto riportati; una serie di spruzzatori è alimentata da una pompa avente: Q = 0.12/0.75 mc/h a p = 20/7 m H2O. L’acqua nebulizzata viene spruzzata sul materiale in ingresso al mulino; oltre ad abbattere la polvere aerodispersa nella attività di frantumazione, essa incrementa l’ umidità naturale delle macerie (2-5%) ed assicura un efficace controllo della polverosità anche nelle fasi successive del trattamento: trasporto ed accumulo. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 3 5 6 4 3 2 1 6 TUBO MANDATA 5 UGELLI NEBULIZZATORI 4 POMPA CENTRIFUGA 3 VALVOLA DI FONDO 2 FILTRO ASPIRAZIONE 1 Pos. SERBATOIO ACQUA Denominazione Gruppo elettrogeno All’alimentazione elettrica dell’impianto provvede un gruppo elettrogeno da 230 kVA cosΦ=0.9, V=380/50 Hz. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 4 Edilmovi screening impianto mobile 10-13 5 La campagna avrà una durata max di 2 mesi e tratterà max 15000 t dei rifiuti indicati in seguito; i giorni di effettivo lavoro saranno 20 e pertanto verranno trattati quindi 95 t/h di rifiuti non pericolosi. Durante la campagna, da attivare con procedura semplificata, l’impianto mobile verrà collocato in prossimità dello stoccaggio rifiuti speciali non pericolosi esistente ed autorizzato a suo tempo a favore di Busca Ugo srl con Determina n.939 del 11.05.2011 e volturato a favore di Edilmovi srl con DD 1587 del 31.07.12. I rifiuti da sottoporre a trattamento saranno prelevati con pala gommata ed introdotti nella tramoggia dell’impianto mobile, che provvederà al trattamento. Il materiale trattato, ripreso sempre con pala gommata, verrà stoccato in un mucchio di circa (10000 mc); il materiale trattato verrà successivamente impiegato per gli usi consentiti dopo eventuale test di cessione. Il trattamento, oltre al materiale inerte, può produrre rifiuti quali ferro, carta, legno, plastica, ecc.; essi saranno gestiti secondo le modalità del “deposito temporaneo” ex. Art. 183 punto m del D.Legs.152/06; in particolare essi saranno ospitati in appositi contenitori. La planimetria Allegato A riporta le posizioni dei cumuli dei rifiuti da trattare del materiale ottenuto, dell’impianto mobile, e dei contenitori di carta, legno e ferro. I rifiuti proverranno dall’attività di demolizione di costruzioni edili e potrebbero anche contenere frazioni metalliche, legno, carta e plastica; queste frazioni verranno eliminate prima del trattamento o dal trattamento stesso (ferro). I rifiuti da trattare sono indicati nella tabella seguente: CER Tipo rifiuto 10.13.11 Rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci 101309 e 101310 10.13.99 Rifiuti non specificati altrimenti costituiti da scarti di prefabbricati in cemento armato 17.01.01 Cemento 17.01.02 Mattoni 17.01.03 Mattonelle e ceramica 17.01.07 Miscugli di cemento, mattonelle e ceramiche diverse da quelle di cui alla voce 17.01.06 17.09.04 Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902,170903 Edilmovi screening impianto mobile 10-13 6 3. INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI Descrizione area La Centro di stoccaggio della Soc. Edilmovi srl. sorge su un’area in disponibilità dell’azienda all’interno del ex Centro produttivo della Ditta Busca Ugo srl; essa è sita sulla sponda destra del torrente Nure; in particolare l’ area in disponibilità di Edimovi srl trovasi in zona di fascia fluviale C2. All’interno dell’area in fascia C2 è presente un ambito specializzato per attività produttive previsto dal PSC adottato. A circa 300 m dal confine Est sono situate le prime abitazioni dell’abitato di San Damiano; ad ovest ed a nord è presente l’area SIC ZPS IT 4010017 “Torrente Nure e Bosco Fornace Vecchia”; a sud lungo la strada dei Nespoli a circa 25 m dal confine è presente il piccolo nucleo abitativo di Case Nure. Nel ex centro produttivo Busca Ugo srl in area C2 è ancora presente un impianto di macinazione e selezione inerte. I cumuli di materiali al servizio dell’impianto conferiscono all’area la specificità tipica dei cantieri di trasformazione inerti, specificità che le campagne di trattamento rifiuti oggetto del presente screening non andranno ad alterare. La mappa, tratta da Google Earth, mostra graficamente l’area. Area ex cantiere Busca Ugo s.r.l. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 Area in uso a EDILMOVI s.r.l. 7 Impatto visivo Da qualsiasi punto di osservazione posto sul greto del Nure, sulla strada dei Balordi, nell’abitato di San Damiano, l’area del centro di produzione in parola viene percepita come un insieme di conoidi più o meno regolari, costituiti dai cumuli di stoccaggio del materiale inerte aventi una altezza di 10-12 m. Lo stoccaggio in cumulo di materiale trattato dal impianto mobile, che avrà un’altezza massima di 8 m, non interferirà con gli altri cumuli già presenti in termini visivi, essendo con essi omogeneo e da essi in parte schermato. Inoltre la sagoma dell’impianto mobile, con altezza limitata a circa 4 m in posizione di lavoro, non verrà sicuramente apprezzata Non incrementerà pertanto l’impatto visivo, che le attività antropiche già presenti esercitano sull’ambiente. Valutazione impatto viabilità L’impatto sulla viabilità viene inteso come pressione generata dal traffico veicolare indotto dal progetto in termini di: deterioramento della sede stradale, rallentamento del traffico abituale, aumento del rischio di incidenti, disturbo in generale degli altri utenti; per quanto riguarda quello relativo a rumore ed a agenti chimici, esso viene valutato in un capitolo specifico. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 8 La campagna di trattamento rifiuti effettuata con l’impianto mobile non genererà un aumento del traffico di autotreni oggi incidente sulla viabilità interna ed esterna al cantiere, che viene indicata graficamente sulla mappa sotto riportata. L’impianto di trattamento verrà alimentato infatti con i rifiuti non pericolosi già immagazzinati nel centro di stoccaggio in disponibilità di Edilmovi srl; dopo il trattamento il materiale ottenuto richiederà per il suo allontanamento, numero di autotreni/giorno, coincidente con quello necessario a trasferire attualmente i rifiuti al luogo del loro recupero; la viabilità esistente pertanto non subirà un incremento dell’ impatto. Area ex cantiere Busca Ugo s.r.l. Area in uso a EDILMOVI s.r.l. Viabilita' centro produzione Edilmovi screening impianto mobile 10-13 9 Valutazione impatto agenti chimici La qualità dell’aria della zona, ove verrà condottala la campagna di recupero macerie non pericolose con impianto mobile, è attualmente influenzata dagli inquinanti emessi dai mezzi d’opera utilizzati nel cantiere della Ditta Molinelli s.r.l. (sponda sinistra Nure), dalle attività agricole, dalle attività aeroportuali, dalla ormai limitata attività di estrazione inerte dalle cave poste in sponda sinistra del torrente Nure. Il presente studio ha quindi lo scopo di valutare predittivamente come essa si modificherà, durante il funzionamento dell’ impianto mobile di trattamento rifiuti. Come descrittori dell’inquinamento della zona verranno utilizzate gli agenti chimici inquinanti PM10 ed NOx; infatti essi rappresentano gli inquinanti quantitativamente più importanti, provenendo dallo scarico di motori diesel, di cui nella fattispecie sono dotati i mezzi d’opera, nonché dalla polvere prodotta dall’ attività di cantiere e da quella sollevata dalla superficie delle piste interne al cantiere e dal tratto di strada non pavimentata lungo il corso del Nure. Verranno pertanto approfonditi gli aspetti legati alla sua diffusione in atmosfera ed alla ricaduta al suolo del suddetto inquinante. Per descrivere l’attuale qualità dell’aria della zona oggetto di studio, ci siamo riferiti al report sulla qualità dell’aria della Provincia di Piacenza anno 2012 redatto da ARPA; in particolare abbiamo utilizzato i dati rilevati dalle centraline di Besenzone (fondo rurale) e del Parco di Montecucco di Piacenza (fondo urbano, non residenziale e senza traffico). I dati medi di PM10, PM2.5 e NO2 sono riportati nella seguente tabella: Agente inquinante Anno 2012 PM10 (μg/m3) 35 PM2.5 (μg/m3) 25 NO2 (μg/m 3 ) 24 Si ricorda che per inquinamento atmosferico si intende l’immissione nell’aria di sostanze di qualunque natura, che possano alterarne negativamente la qualità sino a renderla insalubre per i cittadini nei luoghi di ricaduta; il loro livello di inquinamento dipende dalla qualità e quantità di sostanza immessa, dalla interazione con l’atmosfera (condizioni meteorologiche), nonché dalla orografia del territorio. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 10 La simulazione verrà effettuata, assumendo le seguenti molto probabili condizioni: - Direzione vento: 0° (asse della Val Nure) - Velocità media dei venti: 2,0 m/s . - Temperatura media: 20 °C. - Classe di stabilità: D (condizioni di neutralità od adiabaticità). - Altezza rimescolamento: 500 m Si ricorda che le atmosfere stabili inibiscono il mescolamento dell’aria e quindi favoriscono l’accumulo di sostanze inquinanti, viceversa quelle instabili propiziano la loro dispersione. La campagna di trattamento rifiuti, oggetto del presente screening, darà origine solo alle sorgenti puntiformi od areali inquinanti di seguito riportate; il traffico veicolare non verrà incrementato, come già illustrato nel capitolo “impatto viabilità”. Durante la giornata tipo della campagna di trattamento avremo in funzione le seguenti sorgenti emissive: S1- frantumazione e selezione rifiuti Per stimare il fattore emissivo di PM10 della fase di frantumazione e selezione rifiuti, ci siamo riferiti a quanto riportato da EPA in "Compilation of Air Pollution Emission Factros AP - 42 - Fith Edition, Volume I, p. 11.19.2 Crushed stone processing’’. In realtà la frantumazione di macerie dovrebbe produrre una aerodispersione di polveri superiore a quella della pietra naturale; tuttavia la presenza di un sistema di abbattimento polveri con nebulizzazione di acqua ci consente di assimilarlo a quello di una frantumazione e selezione “uncontrolled” di materiale litoide. La tabella 11.19.2-1 del suddetto documento EPA ci indica che il fattore di emissione di PM10 per la fase di frantumazione primaria e selezione non controllate ammonta a 0,0080 kg/t di prodotto trattato. Poiché l’impianto durante la campagna ha una produttività giornaliera media di 750 ton, avremo la seguente emissione di polveri: 6.00 kg/g, pari a 69,44 mg/s. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 11 Poiché l’impianto è azionato da un generatore con motore diesel, che eroga una potenza di 154 kW, esso sarà inoltre caratterizzato dai seguenti fattori emissivi (CORINAIR 94): Emissione Quantita’ PM10 3,2 g/Kg fuel NOX Consumo gasolio Funzion. 15 kg/h 8 h/g 45 g/Kg fuel Fattore emis. medio 4,44 mg/s 62.4 mg/s L’emissione totale di PM10 e NOX dell’impianto (trattamento + gruppo elettrogeno) sarà pertanto: Emissione totale Quantita’ PM10 73.88 mg/s NOX 62.4 mg/s S2 – pala gommata L’impianto sarà servito inoltre da una pala gommata con motore diesel di circa 140 kW (Euro III), resi 80 kW, e benna da circa 3 mc; essa sarà attiva 4 ore/g con i seguenti fattori emissivi: Emissione Calcolo Fattore emis. medio PM10 (0.1 g/kWH)x1000x(84 kW)x(4 h/g)/(24 x3600) 0,36 mg/sec NOX (5 g/ kWH) x1000x(84 kW)x(4 h/g)/(24 x3600) 18,34 mg/sec Definite le caratteristiche meteo e le principali sorgenti di emissione, vengono di seguito riportati i risultati della simulazione effettuata al fine della valutazione delle concentrazioni di inquinanti attese al suolo. E’ stato utilizzato il modello matematico deterministico “gaussiano” Windimula 4, sviluppato in ambito ENEA; esso assume condizioni di stazionarietà sia delle emissioni che delle condizioni meteodiffusive; queste ipotesi ne limitano l’impiego solo ad alcune decine di Km dal punto di emissione ed in ambiente pianeggiante. Ai fini di prevedere le situazioni più critiche nel breve periodo, è stata utilizzata la simulazione “Dimula Short Term”, idonea a simulare “episodi”. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 12 Con il suddetto sistema di calcolo si sono determinate le concentrazioni medie orarie di PM10 e NOx nello scenario meteo assunto, come molto probabile per la zona in esame. In Allegato B e Allegato C sono riportate le mappe con le concentrazioni attese sull’ area oggetto di studio. Dai dati elaborati si evince che i valori massimi di ricaduta si hanno tra il cantiere la strada per Iussano: PM10 ~ 25 g/mc NO2 ~ 150 g/mc Dai dati si evince inoltre che presso località Case del Nure (ricettori più vicini), il contributo atteso della nuova attività sulla qualità dell’aria in condizioni di sottovento raggiunge i seguenti valori: PM10 20 ÷ 25 g/mc NO2 25 ÷50 g/mc Pertanto, nelle peggiori condizioni ipotizzate (Case del Nure sottovento) le concentrazioni di PM10 post operam (fondo + contributo nuova attività) assumeranno valori di: PM10 50 ÷ 55 g/mc NO2 45 ÷70 g/mc Il suddetto scenario di ricaduta si verificherà solo per 20 gg/anno; mediando su base annua il contributo della nuova attività, avremo incrementi delle concentrazioni di Pm10 ed NO2 molto limitati. Tutto ciò premesso si può ritenere che l’impatto ambientale in termini di inquinanti chimici generato dalla campagna di trattamento in parola sia basso. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 13 Valutazione impatto rumore In questo capitolo è effettuata una valutazione predittiva dell’ impatto da rumore, prodotto dalla campagna di trattamento rifiuti, che la Soc. Edilmovi s.r.l. intende effettuare nel centro produttivo ex Busca Ugo s.r.l., con particolare riferimento all’impatto presso i ricettori critici (loc. Case del Nure, confine Sud della proprietà. METODOLOGIA Caratterizzazione del clima acustico ‘’ante operam‘’ mediante misure fonometriche. Caratterizzazione acustica delle nuove sorgenti di rumore. Previsione del livello di rumore generato dal nuovo impianto di frantumazione mediante l’utilizzo del software Sound Plan (ray tracing). Classificazione acustica dell’area. Somma rumore ante operam e nuovo impianto, Conclusioni e Valutazione. CLIMA ACUSTICO ANTE OPERAM Il clima acustico esistente è assimilabile a quello di zone rurali con attività antropiche, in quanto nell’area è attivo il solo centro di stoccaggio rifiuti (cui è connesso rumore trascurabile), mentre è fermo l’impianto di macinazione e selezione inerte ex Busca Ugo s.r.l. (impianto fisicamente ancora presente, non essendo stato smantellato). Vi sono ricettori critici sul lato Sud del centro produttivo (Loc. Case del Nure). Il livello di rumore ambientale presente al perimetro dell’area di cantiere è stato determinato con misure fonometriche, con gli esistenti impianti ON. Le misure sono state effettuate il giorno 22.10.2013 con riferimento al D.P.C.M. 14/11/97 ed al D.M. 16/03/98, durante il tempo di riferimento diurno (09.00 - 12.00). Le condizioni meteorologiche erano conformi a quanto indicato al punto 7, allegato B del D.M. 16.03.1998. Sono stati utilizzati 4 fonometri integratori Larson Davis LXT1, dotati di Microfoni Larson Davis PRM LXT1, oltre ad un Calibratore Quest QC-20; essi erano in perfetto stato di efficienza, e conformi alle indicazioni previste dalle raccomandazioni internazionali IEC 651 gr. 1 ed ISO 804 gr. 1; essi sono stati sottoposti a calibrazione all’inizio ed al termine della rilevazione. La catena di misura è dotata di certificati di taratura in corso di validità. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 14 I valori rilevati di Leq (A) sono: Livello di rumore ante operam TR Diurno Data rilevazione 22.10.2013 ore 09:00-12:00 Punto misura PM1 Laeq (A) misurato [dBA] 42,3 Punto misura PM2 Laeq (A) misurato [dBA] 41,0 Punto misura PM3 Laeq (A) misurato [dBA] 39,3 Punto misura PM4 Laeq (A) misurato [dBA] 38,9 I grafici delle rilevazioni fonometriche sono riportati in Allegato D. Nella figura seguente sono riportate le posizioni di misura, e l’ubicazione dei ricettori critici (case del Nure). * PM3 PM4 * PM2 * PM1 * Ricettori Critici AREACANTIERE Edilmovi screening impianto mobile 10-13 PM * Misurazione fonometrica 15 SORGENTI RUMORE La nuova attività sarà caratterizzata dalle seguenti sorgenti sonore: A) Impianto trattamento macerie Continental Nord 1350x1000 (attivo 8h/giorno) B) Pala gommata diesel 140 kW (attiva 4h/giorno) L’attuale flusso di autocarri non varierà (vedasi paragrafo “impatto viabilità”). La potenza sonora emessa sia dall’ impianto di trattamento macerie, che dalla pala, è stata rilevata direttamente in loco, secondo ISO 3744 in campo aperto. Si ricorda che il nuovo impianto sarà attivo solamente in TR diurno. Poiché l’impianto è attivo solo per 8 ore delle 16, che costituiscono il tempo di riferimento diurno,e la pala per 4 ore, le potenze sonore sono state trasformate in altre energeticamente equivalenti operanti sull’intero periodo di riferimento; in definitiva gli spettri delle 2 suddette sorgenti, come inseriti in simulazione, sono riportati nella tabella seguente: Sorgente Freq.(Hz) 31 63 125 250 500 1K 2K 4K 8K 16K A Impianto MV1350 Lw(dB) 91 97 113 105 103 102 100 95 88 80 107,2 Pala gommata Lw(dB) 92 103 98 98 97 96 92 89 82 77 100,8 SIMULAZIONE DIFFUSIONE RUMORE POST OPERAM Con il software ray tracing Sound Plan abbiamo eseguito una simulazione, per valutare la diffusione del rumore attribuibile al solo nuovo impianto di trattamento macerie (Allegato E). Il software consente di calcolare la diffusione del rumore, tenendo conto anche della diffrazione su tutti i bordi liberi delle schermature e degli ostacoli. Una descrizione sintetica del modello acustico adottato è di seguito riportata: Edilmovi screening impianto mobile 10-13 16 Calcolo Acustico Il metodo prevede l’effettuazione di un calcolo per ciascun raggio in partenza da un ricettore, che incontri durante il suo percorso una sorgente puntiforme, lineare od areale. L’angolo solido formato dai raggi provenienti dai ricettori e convergenti sulla sorgente viene ipotizzato sufficientemente piccolo in maniera tale che la propagazione del rumore non vari significativamente all’interno di detto cono. Il livello sonoro presso il ricettore viene calcolato mediante la seguente formula: Lp = Lw + Dir – Adiv – Aatm - Asuol – Adif – Aref Dove: Lw = potenza acustica (puntiforme) opp. Lw = potenza acustica lineare = Lw* + 10 log(dx) opp. Lw = potenza acustica aerale = Lw* + 10 log(dA) Lw*= pot.acustica per ml o per mq dx = lunghezza elementare della sorgente dA = porzione d’area elementare della sorgente Dir =fattore di direttività della sorgente (0 per strade e sorgenti omnidirezionali; + 3 per sorgente emisferica) Il calcolo viene svolto in bande d’ottava; le varie componenti di attenuazione sono: Adiv – Divergenza geometrica del suono L’energia elastica, generata da una sorgente puntuale od ipotizzata tale, si propaga uniformemente attraverso volumi sferici sempre più grandi, avremo pertanto la seguente attenuazione di livello sonoro: Adiv= 20 Log (d) +11 ove: d= distanza tra sorgente e ricettore Aatm – Assorbimento atmosferico Un’onda acustica ,che si propaga nell’aria, è soggetta ad una perdita di energia per dissipazione nel mezzo, essa è funzione della temperatura e dell’umidità dell’aria e cresce rapidamente all’aumentare della frequenza d’onda. I valori di assorbimento dell’aria sono forniti dalle norme ISO9613/1. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 17 Asuol - Assorbimento del suolo L’effetto suolo viene definito mediante dati di default (CSTB92) per i seguenti tipi di suolo: molto riflettente riflettente terra battuta-compatta prato molto assorbente Adif – Attenuazione per diffrazione Ogniqualvolta l’onda sonora raggiunge incontra un ostacolo , raggiunge il ricettore posto in zona d’ombra solo per diffrazione;l’attenuazione è calcolata con la formula di Kurze Anderson, approssimazione numerica dell’abaco di Maekawa. Aref - Attenuazione per riflessione Una parete od uno schermo colpiti da un onda sonora assorbono una parte di energia elastica in essa contenuta;l’entità dell’assorbimento dipende dal coefficiente di assorbimento α del materiale, con cui è realizzato o rivestito lo schermo. Poiché una riflessione su uno schermo finito genera sempre un fenomeno diffrattivo, il sistema di calcolo non associa tale fenomeno alle riflessioni di ordine superiore al V per evitare errori di sovrastima. Topografia La topografia di un’area è rappresentata da linee ,che congiungono punti alla stessa altitudine; se il raggio durante la sua propagazione incontra un elemento acusticamente attivo (rilevati,pendii,strade,schermi, ecc) esso viene interrotto e segmentato per seguire l’ostacolo, impiegando la riflessione e la diffrazione acustica. Edifici Gli edifici vengono descritti geometricamente con il loro perimetro, l’altitudine del sito, l’altezza del piano ed il numero di piani, acusticamente come elementi che danno origine a fenomeni di riflessione e diffrazione del suono; compresa quella degli spigoli verticali. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 18 Schermi e pareti Gli schermi e le pareti vengono inseriti nel programma come linee; essi sono definiti da: altitudine del punto iniziale e finale della schermo altezza del punto iniziale e finale della schermo l’inclinazione sulla verticale trattamento acustico di superficie e sua altezza Strade La strada è considerata una sorgente lineare;se il traffico varia da un tratto all’altro, si assumono più sorgenti a traffico costante; la strada è definita da: altitudine del punto iniziale e finale numero e larghezza delle corsie presenza o meno di corsie di emergenza rivestimento della strada dati sul traffico ( numero veicoli,% veicoli pesanti, velocità, pendenza strada,traffico fluido o accelerato o interrotto). Sorgenti puntiformi ed areali Tali sorgenti vengono caratterizzate con la loro posizione, altitudine, altezza del baricentro acustico e spettro potenza sonora Ricettori I punti ricettori possono essere collocati in facciata di un edificio oppure altrove; nel primo caso il ricettore viene posto al piano prescelto a 2 m dalla facciata; nel secondo caso si definiscono le coordinate x,y,z. La simulazione effettuata ci ha consentito di redigere una mappa acustica con le isofoniche attese del rumore prodotto dalla nuova attività (Allegato E); tale rumore, che al confine di proprietà in direzione PM1 non supera i 40 dBA, in direzione PM2 e PM3 non supera i 50 dBA, e in direzione PM4 non supera i 55 dBA, dovrà essere sommato a quello misurato allo stato attuale (ante operam). Edilmovi screening impianto mobile 10-13 19 CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELL’AREA Il comune di San Giorgio Piacentino è dotato della zonizzazione acustica comunale, che inserisce l’area ex Busca Ugo s.r.l. in Classe IV, mentre le aree adiacenti (comprendenti i ricettori critici), sono inserite in Classe III (zone agricole); queste due classi prevedono i seguenti limiti per il tempo di riferimento diurno: Classe Limite emissione Limite Diff.(dBA) (dBA) immissione(dBA) III 55 60 5 IV 60 65 5 Stralcio della zonizzazione acustica comunale è riportato nella figura seguente. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 20 SOMMA RUMORE ANTE OPERAM E NUOVO IMPIANTO, CONCLUSIONI E VALUTAZIONE. La trattazione valutativa finale è da suddividere in due parti: Verifica compatibilità con la zonizzazione acustica: Sommando i valori misurati ante operam (rumore residuo) nelle quattro direzioni con quelli massimi ottenuti nelle stesse direzioni dalla simulazione (rumore emesso), si ottiene il rumore immesso post operam. Esso è inferiore, in ogni direzione, ai valori massimi di rumore immesso previsti sia per la Classe IV (65 dBA), cui appartiene l’area, che per la Classe III (60 dBA), in cui è inserito il territorio circostante; nella tabella seguente è riportato il dettaglio, da cui è evidente che la verifica abbia dato esito del tutto positivo. Direzione Leq (dBA) residuo ante operam Leq (dBA) emesso max Leq (dBA) immesso Post operam PM1 42,3 40 44,3 PM2 41,0 50 50,5 PM3 39,3 50 50,4 PM4 38,9 55 55,1 Verifica compatibilità acustica presso i ricettori: Nella sola direzione PM1, in cui si trovano i ricettori critici, è necessario verificare che i valori di rumore emesso (ottenuto da simulazione) e differenziale (differenza tra rumore immesso post operam e rumore residuo ante operam) siano rispettosi dei limiti previsti per la Classe in cui sono inseriti i ricettori stessi (Classe III, limite emissione 55 dBA, limite differenziale 5 dBA). Nelle altre direzioni infatti, la valutazione di rumore emesso e differenziale perde di significato, stante l’assenza di ricettori acustici. Tale verifica, come riportato nella sottostante tabella, è risultata ampiamente positiva. Direzione Leq (dBA) residuo ante operam Leq (dBA) emesso max Leq (dBA) immesso Post operam Differenziale (dBA) Post operam PM1 42,3 40 44,3 2,0 Edilmovi screening impianto mobile 10-13 21 I dati sopra elaborati ci portano a ritenere che la campagna di trattamento in parola causerà un impatto acustico positivo, basso, e comunque ampliamente rispettoso delle Normative vigenti. Si sottolinea che questi risultati si sono ottenuti studiando il posizionamento dei mucchi di materiale da lavorare, e lavorato, in modo strategico, ad agire come barriere acustiche nei confronti delle sorgenti sonore. L’Azienda si impegnerà a mantenere questa configurazione (visibile negli allegati grafici) durante le attività lavorative. E’ inoltre doveroso aggiungere che, essendo questa una attività a cantiere temporaneo (circa 20 giorni di campagna all’anno), che prevede l’utilizzo di sorgenti mobili, il confronto con i limiti previsti dalla classificazione del territorio, non sarebbe necessario. Infatti per questo genere di attività il riferimento è la D.G.R. Emilia Romagna n.45/2002 che, per attività temporanee quali cantieri edili, stradali ed assimilabili, prevede un unico limite fissato a 70 dBA in facciata al ricettore; tale limite è rispettato ancor più abbondantemente, in direzione delle abitazioni, di quanto non siano quelli normali di zona. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 22 Valutazione impatto acque superficiali e sotterranee L’attività di frantumazione delle macerie è un processo che avviene sostanzialmente a secco, salvo l’acqua necessaria per l’abbattimento delle polveri; essa è quantizzabile in circa 0.5 mc/h; giornalmente verrà utilizzata quindi una quantità di acqua emunta dal pozzo di circa 2 mc. Anche se la falda nei pressi del conoide del Nure si presenta depressa con una soggiacenza di circa 20 m, il prelievo indicato non creerà pressioni sulla stessa. Il tipo di processo non genera acque reflue; il consumo giornaliero sopraccitato andrà ad aumentare l’umidità del materiale ottenuto. Valutazione impatto suolo (rifiuti) In termini ambientali generali la trasformazione di rifiuti speciali non pericolosi in materiale inerte per usi edili non può che influire in modo benefico sul suolo in 2 modi sinergici tra loro: riduzione della quantità di rifiuti da gestire e dei quantitativi estratti di materiale inerte litoide, sostituito dal materiale trattato, previo test di cessione. Nella fattispecie inoltre la corretta gestione dei rifiuti generati dal trattamento stesso non creerà criticità sul suolo. In conclusione le campagne di trattamento genereranno una minor pressione sulla matrice suolo. Campi elettromagnetici L’impianto mobile utilizzato è azionato elettricamente; l’energia elettrica è fornita da un gruppo elettrogeno con motore diesel; la potenza elettrica assorbita (~ 150 kW) è tale da non creare rischi per l’uomo; l’ impatto è trascurabile Verifica incidenza A circa 100 m dalla area, ove verrà posizionato l’impianto mobile di frantumazione e selezione macerie, corre il confine orientale dell’area SIC/ZPS IT4010017 “Torrente Nure e Bosco di Fornace Vecchia. Dati il tipo di processo di trattamento, la posizione baricentrica dell’impianto mobile rispetto all’area del ex centro di produzione Busca Ugo srl , il tempo di effettivo funzionamento giornaliero di sole 4 ore si ritiene sufficiente la compilazione della scheda di preincidenza di seguito riportata. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 23 MODULO DI PREVALUTAZIONE D'INCIDENZA ALLEGATO AL PROGETTO Il sottoscritto Lusignani Stefano Residente a Piacenza Via Arata n. 24 Sede legale ========= Codice fiscale LSGSFN74R13C261B in qualità di Tecnico incaricato di elaborare il progetto per conto di Rinaldi ing. Paolo della Soc Edilmovi srl Proprietario Legale rappresentante Altro (specificare) ai sensi della LR 7/04, allega il presente modulo, debitamente compilato, al progetto relativo all’area ubicata nel Comune di: San Giorgio Pia.no, loc. San Damiano (PC) per consentire lo svolgimento della procedura di pre-valutazione di incidenza (Fase 1) Caratteristiche del progetto L’intervento consiste nell’effettuazioni di una campagna di Descrizione delle tipologie trattamento rifiuti non pericolosi (ad esempio macerie) con impianto delle azioni/opere Descrizione delle dimensioni /ambito di riferimento Uso delle risorse naturali Produzione di rifiuti Inquinamento e disturbi ambientali prodotti mobile Il centro stoccaggio della Soc. Edilmovi srl occupa un’area in disponibilità dell’azienda sita sulla sponda destra del torrente Nure; tale area trovasi in zona di fascia fluviale C2; all’interno dell’area in fascia C2 è presente un ambito specializzato per attività produttive previsto dal PSC adottato. Una parte dell’area è ricompresa in un vecchio ambito estrattivo, oggi recuperato. Limitata all’acqua necessaria per l’abbattimento delle polveri prodotte dalle operazioni di trattamento (2 mc/g) A seguito delle campagne di trattamento rifiuti non pericolosi verranno prodotti ferro, carta, legno, plastica, ecc in quantità limitate Aria: la tipologia di attività in esame potrebbe generare un potenziale impatto sulla componente aria per l’emissione di sostanze inquinanti quali PM10 ed NOx legate solamente all’attività di trattamento delle macerie, in quanto il traffico veicolare non sarà incrementato. Lo studio di ricaduta effettuato evidenzia che il contributo dovuto al trattamento macerie alla qualità dell’aria oggi presente può essere trascurato. Ambiente idrico: le campagne di trattamento rifiuti in parola non incideranno sulle caratteristiche delle acque superficiali e sotterranee in quanto il processo necessità di soli 2 mc/g di acqua e non genera scarichi di acque reflue. Suolo e sottosuolo: l’impianto mobile utilizzato per le campagne non richiede opere edili di alcun genere Vegetazione, Flora e Fauna: l’incremento dell’impatto sulle componenti floro-faunistiche, che potrebbe derivare dagli effetti generati dall’attività in esame (aria e rumore) è da ritenersi ininfluente vista la dominanza degli impianti di produzione presenti ed attivi. La flora presente nella parte del Bosco della Fornace più vicina al centro di produzione in parola può essere definita “vegetazione arbustiva pioniera e legnosa degli alvei fluviali”. La fauna invece è costituita dalla presenza specie ornitiche fluviali quali Occhione (con nidificazione), nonché dalla possibile frequentazione di Corriere piccolo, Martin Pescatore e Gruccione. Rumore: l’intervento in esame risulterà compatibile sotto il profilo acustico con il limiti di immissione previsti dalla zonizzazione acustica comunale; l’ incremento della pressione sonora generata dalle campagne in parola risulta poco significativa nell’ambiente circostante Edilmovi screening impianto mobile 10-13 24 Rischio d'incidenti (sostanze e tecnologie utilizzate) IRRILEVANTE Descrizione dell’area oggetto di intervento Elementi naturali presenti Zone umide d'acqua dolce Maceri, stagni, o salmastra, prati umidi, laghetti, risorgive o fontanili corsi d’acqua Nessuno Boschi o boschetti Alberi isolati, in gruppo in filare, siepi Arbusteti Prati permanenti o pascoli Altro (ambienti rocciosi, grotte, dune, ecc.) Area agricola Descrizione dell’area d'intervento: la campagna di trattamento rifiuti occuperà un’area baricentrica al ex centro produttivo Busca Ugo srl, sita nelle immediate vicinanze dell’attuale deposito di rifiuti non pericolosi. La nuova attività in oggetto è omogenea con le attività antropiche già presenti nell’area. Area vasta d'influenza del progetto – Interferenza con il sistema ambientale Interferenze con le Non significative (vedi Inquinamento e disturbi ambientali componenti abiotiche prodotti) Interferenze con Non significative, in quanto l’area interessata alle campagne di componenti biotiche trattamento rifiuti è sostanzialmente schermata dall’attività antropiche presenti: impianti, macchine operatrici, autotreni, mucchi di material ,ecc . Connessioni ecologiche Non significative (vedi Inquinamento e disturbi ambientali interessate prodotti) Pertanto, viste: - le caratteristiche del progetto e dell’area interessata, - le possibili interferenze con il sistema ambientale, - la conformità con le misure di conservazione ed il piano di gestione vigenti DICHIARA che gli interventi proposti hanno un’incidenza negativa significativa sui siti della Rete Natura 2000 interessati Nulla Bassa Data: 14.04.2014 Edilmovi screening impianto mobile 10-13 Media Alta Firma del Tecnico progettista 25 Monitoraggio post operam Durante la prima campagna di trattamento rifiuti al perimetro verrà misurato il rumore emesso ed immesso. Conclusioni Gli impatti ambientali, insieme di effetti diretti od indiretti, di breve o lunga durata, temporanei o permanenti sui sistemi naturali e umani, individuati e valutati precedentemente, possono essere riassunti nel quadro seguente, utilizzando la seguente scala qualitativa: Minore – Invariato – Trascurabile – Basso – Medio - Alto Variazione peso impatto Compatibilità indagate Impatto visivo Invariato Viabilità Invariato Tutela dell’atmosfera, lavoratori, popolazione da agenti chimici Basso Tutela lavoratori, popolazione da rumore Basso Tutela delle sotterranee acque Tutela suolo Campi elettromagnetici Verifica incidenza Edilmovi screening impianto mobile 10-13 superficiali e Trascurabile Minore Trascurabile Basso 26 4. CONFORMITÀ DEL PROGETTO ALLE PREVISIONI IN MATERIA URBANISTICA, AMBIENTALE E PAESAGGISTICA Il presente capitolo si pone la finalità di verificare la conformità dell’intervento (campagne di trattamento rifiuti non pericolosi con impianto mobile, descritto nel progetto preliminare, con gli strumenti di pianificazione del territorio in termini urbanistici, ambientali e paesaggistici; esso analizzerà solo i punti pertinenti della lista di controllo per la procedura di screening di cui alla DGR n.1238/2002 con l’intervento in progetto. La verifica di compatibilità verrà effettuata con riferimento ai seguenti strumenti di pianificazione del territorio: Piano Territoriale Regionale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP 2007) Piano Provinciale Gestione Rifiuti (PPGR 2004) Piano Strutturale Comunale (PSC) Piano Provinciale Risanamento e Tutela Qualità Aria (PPRTQA) Piano Regionale Tutela Acque Vincoli Naturalistici Vincoli Storici - Archeologici Essendo il PTCP attuativo del Piano Territoriale Paesistico Regionale, quest’ultimo non verrà analizzato; inoltre il PTCP è coerente con il Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI 2001), che pone l’area in fascia C (area di inondazione per piena catastrofica); in particolare il PAI non dispone vincoli, ma demanda agli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica la regolamentazione delle attività consentite, i limiti e i divieti. Situazione attuale Sull’ area dell’l’ex Centro di produzione della ditta Busca Ugo srl sono presenti: un impianto di lavorazione inerti, un deposito autorizzato dalla provincia di rifiuti non pericolosi, impianti di servizio ( serie di vasche di chiarificazione e ricircolo acque utilizzate per il trattamento inerti); non è più presente l’impianto mobile di produzione conglomerati bituminosi. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 27 L’intervento, oggetto di screening, non modificherà l’attuale aspetto dell’area, essendo visivamente e funzionalmente omogeneo con quanto già presente. Pertanto neanche il territorio circostante subirà variazioni in termini di suo utilizzo. L’area in parola non ricade in zona ambientale a particolare sensibilità: costiere; montuose, forestali; a forte densità demografica. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP Variante 2010) Sul Piano Territoriale Regionale, che detta indirizzi di programmazione per l’assetto socio-economico e territoriale di tutta la Regione Emilia Romagna, non sono ravvisabili disposizioni vincolistiche o anche di indirizzo né in merito all’area, né in merito alla specifica attività di trattamento rifiuti non pericolosi. Il P.T.C.P., attuativo del P.T.P.R in materia paesaggistica, è l’unico riferimento per gli strumenti comunali di pianificazione e per l’attività amministrativa attuativa. La Tavola A1.5 (tutela ambientale, paesistica e storico-culturale), come riportato in Allegato F individua l’area in fascia C, zona C2 (fascia di rispetto dell’ambito fluviale, zona non protetta da difese idrauliche) art. 13 del PTCP. L’attività di cui al presente screening, essendo svolta con impianto mobile trattamento rifiuti non pericolosi autorizzato dall’Amministrazione provinciale presso un centro di messa in riserva è ammessa dall’art. 38 c.1 lettera d delle NTA. Non viene applicato quindi quanto contenuto nel prospetto 3 dell’allegato R al PTCP – Variante 2010, riportante i fattori escludenti per gli impianti di trattamento rifiuti (esclusione di impianti fissi di trattamento rifiuti inerti entro un raggio di 1 km da centri abitati, nella fattispecie l’ abitato di San Damiano). Considerando l’utilizzo di fatto dell’area, confermata dagli strumenti di pianificazione, si ritiene che gli indirizzi di tutela siano sostanzialmente rispettati. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 28 Piano provinciale gestione rifiuti (PPGR 2004 Attività di trattamento rifiuti inerti, come quella in progetto rientra nelle attività, che hanno come finalità gli obiettivi strategici del PPGR; in particolare esso svolgerà un’azione mirata al recupero di sostanze riutilizzabili, nella fattispecie, nella realizzazione di opere edili. L’attività di recupero risulta sempre ammessa presso un impianto industriale, art. 5 titolo III delle NTA. Piano Strutturale Comunale (PSC) Il PSC adottato dal Comune di San Giorgio ha recepito i contenuti del PTCP 2007; la Tavola 1B del PSC, di cui in Allegato G si riporta lo stralcio, attribuisce all’area in cui verranno effettuate le campagne di trattamento rifiuti inerti la destinazione ad ambito ed impianto estrattivo, all’interno della quale è presente una zona destinata ad un ambito specializzato per attività produttive L’intervento in esame quindi non è in conflitto con la pianificazione del territorio comunale. Piano Provinciale Risanamento e Tutela Qualità Aria (PPRTQA) Il titolo II del suddetto piano “Disposizioni per il settore produttivo” prevede (art.16) che i trasporti di materiale pulverulento effettuati nel territorio provinciale hanno l’obbligo di adottare coperture idonee per evitare l’aerodispersione di polveri; i singoli Comuni competenti per territorio emetteranno specifiche ordinanze. Tutti i mezzi di trasporto utilizzati od utilizzabili sono dotati di tali coperture. Per quanto riguarda la produzione di polvere attribuibile al funzionamento dell’impianto mobile di trattamento in parola, essa è da ritenersi trascurabile, come illustrato nello studio di ricaduta riportato nel capitolo “impatti ambientali” Piano Regionale Tutela Acque L’ intervento previsto non genera impatto apprezzabile sulla matrice acqua; come illustrato nella relazione sugli impatti ambientali, il fabbisogno idrico è limitato a 2 mc/giorno, mentre lo scarico di acque reflue è assente. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 29 Vincoli Naturalistici La Direttiva dell’Unione Europea n. 43 del 1992 denominata "Habitat" finalizzata alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione stessa e, in particolare, alla tutela di una serie di habitat e di specie animali e vegetali particolarmente rari indicati nei relativi Allegati I e II, ha dato origine a Rete Natura 2000. La Direttiva in questione prevede che gli Stati dell'Unione Europea contribuiscano alla costituzione della rete ecologica Natura 2000 in funzione della presenza e della rappresentatività sul proprio territorio di questi ambienti e delle specie, individuando aree di particolare pregio ambientale denominate Siti di Importanza Comunitaria (SIC), ai quali vanno aggiunte le Zone di Protezione Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva n. 409 del 1979, denominata "Uccelli"; nel 2006 la Regione ha deciso di rivedere l’elenco e la perimetrazione delle aree SIC e ZPS. La zona, oggetto di screening, è esterna, anche se prossima, all’area SIC e ZPS IT4010017 “Torrente Nure e Bosco di Fornace Vecchia”. Dalla scheda di verifica di preincidenza, riportata nel capitolo impatti ambientali, cui si rimanda, risulta bassa l’incidenza della nuova attività sia sulle componenti abiotiche che biotiche. In Allegato F, stralcio della tav.1.5 del PTCP, è riporta la perimetrazione di tale area SIC-ZPS. Infine nella zona in esame non sono presenti tutele a parco, oasi od altre zone protette dalla normativa. Ambiti di particolare interesse storico e vincoli archeologici Dall’esame della tavola A.1.5 del P.T.P.C si evince che l’area del Centro di produzione della ditta proponente non è gravata da particolari vincoli storico archeologici. L’abitato di San Damiano è definito come tessuto abitativo storico non agglomerato, parzialmente alterato con presenza di architettura fortificata. Edilmovi screening impianto mobile 10-13 30 Autorizzazioni, pareri, nulla osta Per l’effettuazione di ogni singola campagna di trattamento rifiuti non pericolosi inerti verrà inoltrata ad Amm. Provinciale ed al Comune almeno 60 giorni prima comunicazione dell’inizio attività come richiesto dal DM 05.02.1998 (Procedura gestione di alcuni tipi rifiuti in regime semplificato) Allegati ALL. A Planimetria Centro produzione ALL. B Mappa ricaduta PM10 ALL. C Mappa ricaduta NOx ALL. D Reports misure fonometrche ALL..E Mappa diffusione rumore ALL. F Stralcio PTCP ALL. G Stralcio tav. 1.B PSC 14.04.2014 Il Proponente Il Tecnico EDILMOVI s.r.l. Lusignani ing. Stefano Edilmovi screening fIRMA 31 ALL. A Area Cantiere ex Busca Ugo s.r.l. EDILMOVI s.r.l. Area in uso ad EDILMOVI s.r.l. Cantiere Loc. San Dammiano di San Giorgio P.no(PC) STRAD A DI ACCES SO AL CANTIERE ACCESSO AL CANTIERE CUMULI INERTI LAVORATI AREA VERDE VASCHE SILOS VASCHE PESA IMPIANTO UFFICI LAVORAZIONE INERTI 1 AREA MATERIALE TRATTATO 2 3 Impianto trattamento macerie Pala gommata AREA MATERIALE DA TRATTARE ALL. B EDILMOVI s.r.l. Cantiere Loc. San Dammiano di San Giorgio P.no(PC) - Altezza rimesc. : 500 m I Sorgente impianto (S1) P Sorgente pala gommata (S2) > 20,0 P I < 1,0 Area Cantiere ex Busca Ugo s.r.l. Area in uso ad EDILMOVI s.r.l. ALL. C EDILMOVI s.r.l. Cantiere Loc. San Dammiano di San Giorgio P.no(PC) - Altezza rimesc. : 500 m I Sorgente impianto (S1) P Sorgente pala gommata (S2) > 100 P I <5 Area Cantiere ex Busca Ugo s.r.l. Area in uso ad EDILMOVI s.r.l. ALL.D REPORTS MISURE FONOMETRICHE Edilmovi Screening 2013 - Rumore ante operam PM1 - LAeq = 42,3 dBA Edilmovi Screening 2013 PM1 - SLM - LT (A) Edilmovi Screening 2013 PM1 - SLM - LT (A) - Running Leq 60 11.43.25 22/10 42.3 dB 35.2 dB dB 50 40 30 20 9.07 22/10 s 9.37 22/10 10.07 22/10 10.37 22/10 11.07 22/10 11.37 22/10 12.07 22/10 Edilmovi Screening 2013 - Rumore ante operam PM2 - LAeq = 41,0 dBA Edilmovi Screening 2013 PM2 - SLM - LT (A) Edilmovi Screening 2013 PM2 - SLM - LT (A) - Running Leq 60 11.52.11 22/10 41.0 dB 41.0 dB dB 50 40 30 20 9.05 22/10 s 9.35 22/10 10.05 22/10 10.35 22/10 11.05 22/10 11.35 22/10 12.05 22/10 Edilmovi Screening 2013 - Rumore ante operam PM3 - LAeq = 39,3 dBA Edilmovi Screening 2013 PM3 - SLM - LT (A) Edilmovi Screening 2013 PM3 - SLM - LT (A) - Running Leq 60 11.49.04 22/10 39.3 dB 38.1 dB dB 50 40 30 20 9.00 22/10 s 9.30 22/10 10.00 22/10 10.30 22/10 11.00 22/10 11.30 22/10 Edilmovi Screening 2013 - Rumore ante operam PM4 - LAeq = 38,9 dBA Edilmovi Screening 2013 PM4 - SLM - LT (A) Edilmovi Screening 2013 PM4 - SLM - LT (A) - Running Leq 60 11.38.51 22/10 38.9 dB 34.4 dB dB 50 40 30 20 9.02 22/10 s 9.32 22/10 10.02 22/10 10.32 22/10 11.02 22/10 11.32 22/10 12.02 22/10 ALL.E Scala 1:1500 .5 45 .45.05 4237 .5 .5 52 4042.5 35 37 .5 50 45 47.5 40 37.5 37.5 40 37 35 40 37.5 35 37.5 37.5 .5 42.5 45 47.5 40 42.5 45 37.5 47 .5 40 42 .5 40 40 47.5 35 37.5 40 40 37.5 37.5 40 40 40 40 in dB(A) 40 47 50 42.5 40 Livello di rumore TR diurno 40 45 47 .5 .5 42.5 40 .5 40 40 42.5 40 42.5 .5 47 50 50 45 .5 .5 37 47.54 5 35 552 0 .5 55 60 42.5 40 37.5 45 42 50 32.5 50 35 37.5 57.5 50 50 47.5 .5 37 37.5 37.5 40 3 32.5 7.5 55 52.5 5 4327..5 .5 57 60 45 5 4425 40.5 52.5 50 47.5 5 52. 45 42.5 . 37 55 45 45 45 45 4 0 52 .5 55 40 .5 42.5 5242 .5 65 52.5 55 5 57. 50 42.5 40 70 5 47.5 50 52 .5 .5 50 . 55 52.5 47 62.5 47.5 67 67.5 50 35 40 57 7.5 445 52.5 45 42.5 40 37.5 65 .5 52.5 42 32.5 32.5 45 3 5 50 42.5 42.5 5 7..5 440 42 40 60 50 35 .503 424 5 47.5 40 .5 37 5 42.5 4 40 35 .5 .5 62 5 567605 70 52.5 .5 62. 5 47.5 45 4 042 . 42.5 50 45 52.5 42.5 47 65 45 50 62.5 60 57 42.5 40 45 42.5 40 60 42.5 40 47.5 .5 45 42.5 40 .5 50 47.5 47.5 42.5 40 42 45 47 50 IMPIANTO LAVORAZIONE INERTI 55 47.545 42.5 40 37.5 40 50 5 50 35 55 2.5 45 47.5 45 42.5 45 .5 60 .5 62.5 70 65 57 47. 5 MAC ERIE DA D E MO 55 LIZION E 4547.5 Ricettore Mucchi inerte 47.5 5 52. 42.5 Segni e simboli Sorgente sonora 42.5 57. 5 55 52.5 42.5 57 .5 52.5 40 3 7 .5 62.5 70 60 65 35 37.5 40 .5.5 557552 67.5 50 PALA .5 60 52.5 o Ri DI FRANTUMAZIONE 37 5 57.5 . 62 55 47.5 45 40 37.5 IMPIANTO 55 37.5 42.5 45 VASCHE 40 50 5 50 42.5 55 50 47.5 35 40 45 .5 .5 45 47.5 40 45 37.5 5 47. 42.5 40 50 .5 452. 4 47 45 40 UFFICI / PESA 67.5 42.5 40 42.5 47.5 5 45 42. 40 42 47 .25.5 5575 50 45 52.5 .5 42 50 45 45 50 40 42.5 40 50 45 47 .5 47.5 47.5 55 50 32 42.5 47.5 47.5 45 45 5 42. 0 4 52.5 42.5 35 35 45 45 55 42.5 40 37.5 40 .5 5 42.5 42.5 5 SI LOS .5 47 . 52 37.5 37 32. 35 CUMULI INERTI LAVORATI 45 45 47.5 47.545 42.5 45 .5 45 45 40 .5 Case del Nure 42 35 37.5 .5 42 37 VASCHE 37.5 45 50 40 .5 35 32.5 42.5 40 45 40 37 40 37.5 37.5 .5 47 45 42.5 5 47.5 40 . 42 37.5 .5 35 35 40 37.5 42 40 40 40 45 5 40 42 50 4 7 .5 EDILMOVI s.r.l. - IMPIANTO MACINAZIONE - RUMORE ATTESO TR DIURNO - h = 1,5 m 80 m 35 60 .5 42 40 42.5 40 37.5 20 37. 10 52.5 0 30 35 40 45 50 55 60 65 70 < < < < < < < < < <= 30 <= 35 <= 40 <= 45 <= 50 <= 55 <= 60 <= 65 <= 70 Allegato F Stralcio PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE TAVOLA A1 Tutela ambientale, paesaggistica e storico culturale Allegato G Stralcio PIANO STRUTTURALE COMUNALE Comune di San Giorgio P.no (PC) Classificazione del Territorio Tav. 1B
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