Xenopus laevis Tassonomia Dominio: Eukaryota Regno: Animalia Phylum: Chordata Subphylum: Vertebrata Classe: Amphibia Sottoclasse: Lissamphibia Ordine: Anura Famiglia: Pipidae Genere: Xenopus Specie: Xenopus laevis Nome comune: rana africana o rana artigliata africana (dall'inglese African clawed frog) Il genere Xenopus appartiene alla famiglia Pipidae e il suo nome deriva dal latino che significa 'piede strano'. foto tratta da Internet Descrizione Le rane africane possono cambiare la loro colorazione per mimetizzarsi in ambienti diversi, ma in genere il loro colore va dall’oliva/marrone al grigio/nerastro con la parte inferiore beige. In commercio però sono facilmente reperibili esemplari albini e dorati. foto tratta da Internet Hanno forti arti posteriori e le braccia che terminano in artigli, ma le mani sono molto sensibili. Il loro aspetto appiattito li rende abbastanza distinguibili; hanno occhi privi di palpebre e la loro bocca è senza lingua e denti. Possono crescere fino a 10-15 cm e vivere fino a 20 anni se ben allevate, ma in media vivono circa 10-15 anni . Sono originarie prevalentemente dell’Africa del Sud, ma si possono trovare in altre parti dell'Africa. Sono state introdotte anche in altri continenti, come il Nord America, dove sono ormai considerate un flagello a causa della loro voracità a danno delle specie autoctone; popolazioni alloctone sono presenti anche in Francia ed in Sicilia. Habitat Xenopus laevis vive in stagni, laghi poco profondi e fossi con acqua calma e calda. Sono rane completamente acquatiche; prediligono le acque stagnanti con molta vegetazione e materiale organico che la rende torbida. Possono anche scavare nel fango e rimanere interrate per molti mesi quando le acque si prosciugano nella stagione secca. La diffusione di Xenopus laevis è principalmente dovuta al fatto che in passato venivano usati, nei laboratori, per i test di gravidanza. Si è constatato che quando alle femmine di Xenopus veniva iniettata, sottocute, urina umana femminile, producevano uova entro 48 ore se quella donna era incinta. Ciò è dovuto alla loro sensibilità verso l’HCG, l’ormone che le donne producono durante la gravidanza. Le rane artigliate africane sono famose per essere state il primo vertebrato clonato e ancora oggi continuano a svolgere un ruolo molto importante nella ricerca genetica. Sono anche state inviate nello spazio, a bordo di una navetta, nel 1992, per un esperimento sugli effetti della gravità zero sui cicli di riproduzione e sviluppo. Allevamento Gli Xenopus laevis sono ottimi anfibi per i principianti, in quanto sono relativamente facili da allevare. Sono anche una specie molto resistente, è difficile che contraggano malattie. Sono anfibi sociali e intelligenti, cosa che ne fa animali domestici interessanti. L'unica cosa di cui preoccuparsi con le rane africane è la loro tendenza predatoria. Esse generalmente mangiano tutto ciò che si muove, pertanto i compagni di vasca vanno scelti con oculatezza. Essendo rane del tutto acquatiche, per allevarle serve un acquario. Inoltre trattandosi di una specie molto attiva, più grande sarà l’acquario e più sarà da loro gradito; la dimensione minima per un esemplare adulto è di 800x400x500h mm. L'acquario deve essere dotato di un coperchio con buona chiusura, in quanto sono inclini a cercare di fuggire. Le rane africane non sono adattate alla vita terrestre, se fuggono e non vengono rimesse in acqua in tempo si disidratano e muoiono rapidamente. Sul fondo della vasca si può usare come substrato della ghiaia, ma per evitare che possa essere accidentalmente ingerirla, e meglio usare ghiaia di dimensioni adeguate. L'intero acquario dovrà contenere acqua in quantità sufficiente per gli esemplari allevati. L'acqua dovrà avere una profondità di circa 18-30 cm, o comunque pari alla lunghezza degli animali. Una regola generale è che la rana dovrebbe essere in grado di stare con i piedi sul fondo della vasca mantenendo la testa a fior d’acqua. foto tratta da Internet L'acqua va cambiata giornalmente per evitare l'accumulo di batteri, a meno che l’acquario non sia provvisto di un filtro meccanico atto a mantenere l’acqua pulita ma in modo da non creare correnti o eccessivo movimento. Gli Xenopus laevis sono molto sensibili alle vibrazioni e al movimento dell'acqua, un filtro troppo potente sarebbe per loro causa di forte stress. Con il filtro dovrebbe essere sufficiente cambiare soltanto un terzo dell'acqua ogni settimana. L’acqua usata per il ricambio, oltre che avere la medesima temperatura, deve essere priva di cloro e pertanto bollita o convenientemente stabulata per due /tre giorni. Le rane artigliate africane sono estremamente difficili da manipolare, perché hanno la pelle viscida che le rende molto scivolose. Per questo motivo la manipolazione dovrebbe essere evitata. Se è necessario manipolarle, assicuratevi di farlo con le mani pulite, bagnate ed evitando che possano scivolare dalla presa. Un retino acquario non deve essere utilizzato per spostare le rane: le loro mani artigliate e delicate e i piedi palmati potrebbero essere danneggiati se si impigliano nella rete. Il nascondiglio Tutti gli anfibi richiedono un posto dove nascondersi e possono risultare stressati se ciò non è previsto. Questo potrebbe essere un vaso di coccio, tagliato a metà, nella parte profonda della vasca: è un sistema a basso costo e facilmente pulibile. Piante vive possono essere utilizzate nel acquario, ma, data la notevole attività delle rane, possono essere facilmente sradicate. Una buona soluzione può essere un cespo di falso papiro (Ciperus alternifolius) privo di vaso e terriccio, posto con le radici direttamente in acqua. L’acqua deve avere un gradiente di temperatura di 22-25°C .Per mantenere queste temperature è preferibile, invece di un termoriscaldatore da acquario, un cavetto o un tappetino riscaldante, installato esternamente con i dovuti accorgimenti e controllato da un termostato di buona qualità. É utile avere un piccolo termometro alle due estremità dell'acquario per controllare la temperatura dell'acqua. Alimentazione Le rane artigliate africane sono anfibi interessanti da osservare durante i pasti: poiché non hanno né denti né lingua, utilizzano le mani per spingere il cibo in bocca. Vanno alimentate 3-4 volte a settimana con una dieta varia, formata da prede di dimensioni appropriate: lombrichi, crostacei, chiocciole, camole del miele, latterini, kaimani, blatte e pellet per tartarughe. Per la quantità ci si regola in base a quanto la rana mangia in 10 minuti. Illuminazione Le rane devono essere tenute lontane dalla luce diretta del sole, ma devono avere un ciclo di 12 ore di luce e 12 ore di oscurità. La luce naturale dovrebbe essere sufficiente. Xenopus laevis non ha bisogno di lampade UVB aggiuntive, ma se si desidera mettere una ulteriore illuminazione, un tubo fluorescente è l'ideale in quanto non aggiungerà calore indesiderato. Pulizia L’acquario di Xenopus laevis deve essere controllato ogni giorno. Ogni una o due settimane (o più frequentemente se non si utilizza un filtro) pulire completamente la vasca e disinfettare adeguatamente. Anche gli arredi presenti nell’acquario devono essere trattati quando l’acquario viene pulito. Sessaggio Il modo più semplice per determinare il sesso delle rane africane è l'ascolto: i maschi chiameranno durante la stagione degli amori, facendo un click a causa della loro mancanza di corde vocali. Inoltre, le femmine sono generalmente più grandi dei maschi e tendono ad avere una forma del corpo più arrotondata. foto tratta da Internet Riproduzione Xenopus laevis richiede una stagione primaverile piovosa, simulata, per iniziare il processo di riproduzione. Ciò può essere ottenuto con l'aggiunta di 5-8 cm di acqua fredda all'acquario o semplicemente spruzzando la superficie dell'acqua regolarmente con acqua declorata . Durante l’accoppiamento (lombare) i maschi afferrano la femmina, da dietro, per incoraggiarla a deporre le uova; ne possono essere deposte fino a mille. Le uova devono essere rimosse al più presto possibile per evitare che gli adulti le mangino. Esse possono essere conservate in un contenitore contenente acqua poco profonda e si schiudono nel giro di pochi giorni. I girini della specie sono cannibali, così è opportuno il diradamento in contenitori separati. Vanno alimentati con infusioni di microrganismi, naupli di Artemia salina o cibo in scaglie per pesci. La metamorfosi avviene, senza uscire dall’acqua, in circa 6 settimane; le rane artigliate africane raggiungono la maturità a circa 10-12 mesi. foto tratta da Internet Problematiche ambientali Il primo ritrovamento di Xenopus laevis in Sicilia è databile al 1999, sebbene esso sia ufficialmente noto dal 2004 (Lillo et al., 2005). Nonostante la relativa recente introduzione di questo pipide, l’areale della popolazione risulta particolarmente ampio: i censimenti condotti nel 2005 hanno evidenziato un’estensione di circa 225 kmq (Faraone et al.,2008a), ben più ampia di quella coperta dalla popolazione francese (considerata fino ad allora la più estesa in Europa) dove, dal rilascio avvenuto all’inizio degli anni ’80, aveva raggiunto un’estensione di circa 100 kmq nel 2003. Censimenti condotti tra il 2005 e il 2008 hanno evidenziato un notevole allargamento dell’areale, fatto che dimostra una spiccata capacità di dispersione e colonizzazione di questa specie. L’areale di Xenopus laevis in Sicilia include le valli dei Fiumi Jato e Belice Destro e la specie è rinvenibile, oltre che nel primo dei due fiumi, in un grande invaso artifciale e in numerosi stagni agricoli presenti sul territorio limitrofo. Proprio in questi ultimi la specie trova le condizioni ideali per instaurare popolazioni particolarmente numerose. Testo: Alberto Rastrelli Herpetomania.it
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