Realini per ora non convince Visti in tivù

Realini per ora
non convince
Visti in tivù Nelle prime puntate de
Il gioco del mondo è apparso contratto,
deve sciogliersi
Antonella Rainoldi
È iniziata poche settimane fa la nuova stagione de Il gioco del mondo, il
programma di interviste condotto da
Damiano Realini, in sostituzione di
Maurizio Canetta (RSI La1, domenica,
ore 19.20). L’idea è quella di raccontare di volta in volta un personaggio,
attraversandolo anche nel suo animo
più profondo, secondo le modalità dei
giochi di percorso basati sul lancio
dei dadi, cioè sul caso. In studio c’è un
grande tavolo con un piano dove sono
riprodotte le stazioni della vita: ad ogni
casella corrispondono avvenimenti e
situazioni come la scuola, il cinema, i
libri, le amicizie, gli amori, eccetera. Ci
sono sei pedine ispirate ai tarocchi, c’è
l’azzardo naturalmente rappresentato
da un colpo di dado. L’ospite si fa precedere dalle note di La vita è bella di Roberto Benigni, poi sceglie una pedina e
così comincia la sua avventura.
Quando abbiamo recensito per la
prima volta Il gioco del mondo, più di
un anno fa, accennavamo alla resa televisiva. Da questo punto di vista, il programma non ha nulla da invidiare al
defunto Controluce. Ma, come il defunto Controluce, il suo successo dipende
dagli ospiti e dal conduttore. Sui primi
ci esprimeremo a stagione inoltrata, per
ovvi motivi. Ci concentriamo dunque
sul secondo. In passato il programma
aveva una certa godibilità perché sorretto dalla bravura di un conduttore
molto abile nello scandagliare psicologie più o meno indulgenti, nel frugare
le menti, mescolare i piani del discorso,
tessere storie. Oggi non ce l’ha più perché, per quanto visto finora, dalle prime
puntate di settembre, Realini ti lascia
subito addosso un senso di scoramento.
Non è colpa sua, è colpa di un volto sempre contratto, di uno sguardo sempre
dolente. Quella di Realini non è la faccia più stimolante per passare quaranta
minuti piacevoli davanti alla tv: mai un
sorriso, mai una briciola di brio, mai
un sussulto di vita. Una settimana fa
Alain Messegué, guru del benessere, ha
raccontato di aver trovato il coraggio di
reagire a un momento buio. Bene, bravo. È successo anni addietro, ma il volto
di Realini non smetteva di denunciare
smarrimento. Diamo per scontata l’emozione del nuovo conduttore, abituato
a interpretare ruoli meno definiti, ma
per ora tutto ruota attorno alle tenebre.
Le tenebre predispongono al peggio lo
spettatore.