Piano paesaggistico ACCO RDO RAGGIUNTO CON Gil AGRI COLTO RI DI FERDINANDO SEMBOLONI oralmente superate le Fincomprensioni e gli equivoci tra la Regione e gli agricoltori. Lo dice il presidente della Regione Enrico Rossi. Eliminati quei fraintendimenti che avevano contrapposto i due contendenti, il lieto fine è andato in scena il 4 dicembre con l'approvazione da parte della Giunta regionale del Piano paesaggistico incluso nel Pit Piano di indirizzo territoriale), riscritto dopo la valutazione delle 605 osservazioni presentate e soprattutto dopo il dibattito dai toni accesi, la cosiddetta «guerra del vino». Il Presidente ringrazia tutti per il proficuo lavoro e rassicura: «non possono esserci interferenze nelle scelte colturali delle imprese agricole da parte degli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica », ribadendo quello che la legge urbanistica recentemente approvata stabilisce. Il Piano verrà inviato al Consiglio regionale per l'approvazione prevista per gennaio. E stato presentato congiuntamente dai due assessori: all'urbanistica Anna Marson, che lo ha promosso, e all'agricoltura Gianni Salvadori, cioè i due non più contendenti, che hanno suggellato con una stretta di mano la raggiunta intesa, dopo alcuni mesi di discussione nelle commissioni consiliari coi rappresentanti delle categorie. Forse se la concertazione fosse stata avviata prima dell'adozione del Piano, ci si sarebbe risparmiati molti dibattiti e discussioni. Che hanno coinvolto prima i cavatori delle Apuane, poi i viticoltori e a ruota i vivaisti, gli itticoltori e il resto del mondo agricolo. Le cave sopra i 1.200 metri potranno osservazioni continuare la loro attività se si tratta di siti ancora attivi, ma sempre dopo il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in caso di ampliamento o riattivazione . Mentre ciò che ha tranquillizzato gli agricoltori sembra essere la distinzione tra vincoli, direttive, prescrizioni e raccomandazioni . In sostanza quello che si dovrà, o no, trasferire nelle norme dei piani comunali che si dovranno adeguare entro due anni al piano paesaggistico, nonché alla nuova legge urbanistica che esclude prescrizioni sulle attività agricole . Come ciò possa avvenire non è ancora chiaro, ma l'assessore Salvadori si dice certo che l'agricoltura possa essere competitiva e sostenibile con l'ambiente e il paesaggio. Dato che la legge urbanistica esclude che l'attività agricola venga regolata dai piani territoriali non rimangono che quelli settoriali come il Psr (Programma di sviluppo rurale) promosso da Salvadori, e difatti Marson dichiara che le direttive del piano non sono obblighi ma indirizzi sostenuti dagli incentivi. Come quelli previsti dal Psr appunto. La richiesta dei sindaci di semplificazione delle procedure nelle aree gravemente compromesse e degradate, che pur essendo state incluse nei vincoli paesaggistici sono poi state edificate, come nel caso di buona parte dell'abitato di Scandicci alle porte di Firenze, è stata accolta con un accordo tra la Regione e il Ministero dei beni ambientali che eviterà ai capannoni industriali di Scandicci di chiedere l'autorizzazione alla Soprintendenza per aprire una nuova finestra. Un altro tassello nella strategia del Presidente per la conferma della ricandidatura per le prossime elezioni regionali e tendente ad affrancarsi dalla tutela renziana rafforzando il suo consenso nelle varie componenti della società: mondo produttivo questa volta . Forse critici gli ambientalisti, (già Rifondazione comunista si è fatta sentire sulle cave) che potranno consolarsi con la famosa e discussa foto del Presidente al centro della famiglia rom vicina di casa. La Giunta regionale ha approvato la nuova versione con la risposta alle
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