RIORGANIZZAZIONE AREA MEDICA SECONDO IL MODELLO PER INTENSITA’ Domenico Fico1, Laura Marietta2, Margherita Pocchiola3 Nel 2014-2015 l’area medica dell’ASLTO4 verrà riorganizzata secondo il modello per intensità di cure applicando le indicazioni fornite dal Piano Socio-Sanitario della Regione Piemonte 2012-2015 sull’ “organizzazione delle aree ospedaliere per intensità di cura ed assistenza”. Tale modello mette al centro la persona assistita, pertanto richiede la trasformazione del concetto tradizionale di Unità Operativa (connotata dalla specialità medica), in Unità Organizzative che ottimizzano le tecnologie e le risorse disponibili superando la frammentazione degli attuali flussi diagnosticoterapeutici. Questa nuova forma organizzativa cerca di individuare una risposta credibile alle necessità determinate dai recenti quadri epidemiologici e demografici (aumento patologie croniche, incremento grandi anziani, comorbilità), favorendo l’utilizzo flessibile dei posti letto in funzione della domanda e non più determinato da schemi rigidi predefiniti. Ciò configura lo sviluppo dell’ospedale lungo due direttrici di responsabilità gestionale che riguardano i processi di cura e l’organizzazione delle risorse. Questa modifica organizzativa dell’Area Medica dell’ASLTO4 è stata approvata in seguito ad un progetto che ha coinvolto l’equipe di lavoro dell’Area Medica del PO di Lanzo il cui obiettivo è quello di graduare l’intensità di cura ad ogni singola persona assistita, modulando risorse, competenze e professionalità per rispondere ai diversi gradi di instabilità clinica e complessità assistenziale, coinvolgendo le equipe di lavoro così da sviluppare la conoscenza del modello adottato. Il progetto prevede alcuni strumenti come la determinazione della stratificazione – selezione clinica ed infermieristica per individuare i livelli di intensità di cura (bassi, medi, alti). La stratificazione clinica avviene con la scala Modified Early Warning Score (MEWS), personalizzata con aggiunta di ulteriori 3 parametri riguardanti la funzionalità respiratoria, non ben evidenti nella scala in oggetto (tabella n°1). 1 Direttore Struttura Complessa di Medicina PO Lanzo - ASLTO4 Coordinatore Infermieristico Struttura Complessa Medicina PO Lanzo – ASLTO4 3 Coordinatore Infermieristico Struttura Semplice Lungodegenza PO Lanzo – ASLTO4 2 Tabella n°1. Modified Early Warning Score MEWS CATEGORIA PA sistolica in mmHg frequenza cardiaca in battiti al minuto Frequenza respiratoria in atti al minuto TC in C° Livello di coscienza 3 < 70 2 71-80 1 81-100 0 100-199 1 2 >200 3 < 40 41-50 51-100 101-110 111-129 >130 <9 9-14 15-20 21-29 >30 < 35 35-38,4 vigile >38,5 reagisce al Dolore non reagisce agli stimoli Reagisce a stimolo verbale Punteggio da 0 a 2 paziente Stabile (0) Punteggio da 3 a 4 paziente Instabile (1) Punteggio > 5 paziente Critico (2) Possono accedere alla medicina di Lanzo pazienti con score uguale o inferiore 2 Vengono inoltre considerati 3 parametri di funzione respiratoria non presenti nello score : • quadri necessitanti di ventilazione non invasiva • Rapporto PaO2/FiO2 <300 • Incremento marcato della anidride carbonica Lo strumento di selezione infermieristico inizialmente si è basato sull’indice di dipendenza assistenziale (IDA) successivamente integrato da alcuni parametri utilizzati dall’indice di complessità assistenziale (ICA). La scelta dell’integrazione è nata dall’esigenza di aggiornare lo strumento IDA più datato, attraverso l’aggiunta di parametri che misurassero attività assistenziali ad elevato livello di complessità come la respirazione, l’interazione nella comunicazione e l’ambiente sicuro (tabella n°2) . Tabella n°2 Indice di Dipendenza Assistenziale (IDA)+Indici di Complessità Assistenziale (ICA) ALIMENTAZIONE IDRATAZIONE MOBILIZZAZIONE RESPIRAZIONE 1 Incontinenza urinaria e dell’alvo permanente 1 Intera igiene a letto senza l’aiuto del paziente 1 Allettato 1 Ventilazione non invasiva (CPAP, NIV) NPT 2 Deve essere imboccato 2 Incontinenza urinaria e dell’alvo occasionale 2 Intera igiene a letto con l’aiuto del paziente 2 Mobilizzazione su poltrona/carrozzina 2 Gestione + aspirazione cannula tracheale 3 Necessita di aiuto per alimentarsi 3 Catetere vescicale a permanenza 3 Igiene intima a letto, indipendente nell’uso dei servizi 3 Cammina con l’aiuto di una o più persone 3 4 Autonomo 4 Autonomo 4 Autosufficiente 4 Autonomo 4 Insegnare alla persona e al care giver: a. postura idonea b. utilizzo aerosol c. presidi che favoriscono la d. respirazione Spontanea PROCEDURE DIAGNOSTICHE 1 Monitoraggio dei parametri vitali continuo 1 PROCEDURE TERAPEUTICHE Catetere venoso centrale per infusione continua nelle 24 h 2 2 4 NET IGIENE E COMFORT 1 3 o ELIMINAZIONE Monitoraggio dei parametri vitali ripetuto per periodi inferiori ad 1 h Monitoraggio dei parametri vitali ripetuto per periodi superiori a 1 h Esami diagnostici di routine ed altri accertamenti MEWS 0-2 MEWS 3-4 MEWS >5 PERCEZIONE SENSORIALE INTERAZIOE NELLA COMUNICAZIONE Deficit del linguaggio, utilizzo di metodi non verbali o ausili per comunicare ASSICURARE UN AMBIENTE SICURO Stato saporoso/Coma 1 CVC o periferico per infusione non continua 2 Disorientamento temporospaziale continuo, uso di sedativi giorno e notte 2 Stato ansioso e continua necessita di rassicurazione. Cultura e lingua diversa 2 3 Terapia per os,im,ev, comprese le infusioni 3 Disorientamento temporospaziale occasionale, dorme di notte con o senza sedativi 3 Raccolta e comunicazione dati forniti dal care giver 3 Predisposizione di presidi atti a ridurre il pericolo 4 Terapia solo per os o nessuna terapia 4 Paziente vigile orientato, non necessita di alcun sedativo la notte 4 Buona interazione comunicativa 4 Non necessita di interventi sull’ambiente,illustrare alla persona i fattori che concorrono ad un ambiente sicuro IDA +ICA27-30 BASSA MEDIA ALTA IDA+ICA 15-26 MEDIA MEDIA ALTA IDA +ICA 10-14 ALTA ALTA ALTA 1 Applicare “mezzi di contenzione” prescritti dal medico per assicurare procedure terapeutiche o diagnostiche e l’incolumità dell’utente Rilevazione di comportamenti a rischio 1 Onde valutare la corrispondenza tra strumento di stratificazione della complessità clinica e lo strumento di valutazione della complessità assistenziale si è attuato uno studio campione su persone assistite nella Struttura Semplice Lungodegenza in 2 giorni consecutivi e 1 a distanza di qualche giorno. L’indagine di ricerca conoscitiva ha coinvolto le persone dell’equipe di lavoro durante il turno lavorativo. I dati provenienti dai pazienti “fotografati” nelle tre giornate rilevano la discrepanza fra i gradi di intensità in base allo strumento utilizzato, fornendo un risultato inversamente proporzionale, infatti il grado di intensità clinica bassa è inversamente proporzionale al grado di intensità media della rilevazione della complessità assistenziale. Inoltre si è rilevato un trend indicativo di una maggiore sensibilità dell’IDA+ICA nell’identificare i pazienti che rimarranno più a lungo in ospedale. Ne risulta pertanto che lo strumento di valutazione infermieristico possa risultare indispensabile per la corretta valutazione del paziente dei percorsi da seguire. Il modello organizzativo per intensità di cure prevede la cartella clinica integrata e l’infermiere tutor, tali strumenti hanno coinvolto l’equipe di lavoro continuando il processo di integrazione avviato con la raccolta dei dati nella prima fase del progetto. Si è così costituito un gruppo per la costruzione della cartella infermieristica integrata che verrà a breve ( giugno 2014) sperimentata. E’ in corso di valutazione la possibilità di istituire la figura dell’infermiere (Primary Nursing). Intanto si sta avviando un processo di superamento graduale del modello organizzativo assistenziale per compiti attraverso l’assegnazione dell’assistenza quotidiana ad un infermiere di un numero ridotto (12) di persone assistite.
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