l'italia Arrivano gli investitori stranieri è nel radar 58 29 marzo 2014 IL SETTIMANALE de il Quotidiano Immobiliare La ricerca è fondamentale per il real estate Intervista a Daniela Percoco, REAG Jacopo Palermo (Imm. Percassi): una nuova generazione di manager esterni 15 organizza il CONVEGNO GLI INVESTIMENTI STRANIERI NEL REAL ESTATE I deal nel mercato immobiliare italiano: dinamiche e tendenze mercoledì 16 aprile ore 08:45 - MILANO RELATORI Guglielmo Pelliccioli Moderatore Antonio Sanchez Fraga Alessandro Mazzanti Valeria Falcone Stefano Keller Monica Cannalire Luigi Croce Gualtiero Tamburini Ivan Mallardi Luca Zaffaroni Jerry Boschi RINASCIMENTO RE CARLYLE GROUP INTER IKEA CENTRE ITALIA FEDERIMMOBILIARE RBS CAPITAL RESOLUTION CBRE Foncière lfpi italia NCTM Studio Legale MORGAN STANLEY ECE ISCRIVITI SUBITO! CON IL PATROCINIO DI PARTNER SCIENTIFICO 0 03 editoriale Un’euforia da sconto La ripresa del mercato passa dalla prima ondata di acquisti speculativi Chi ha vissuto la settimana del MIPIM di metà marzo ha avuto la netta sensazione che per l’Italia corresse un’aria nuova, più interessante agli occhi degli investitori esteri. Addirittura non dei soliti arabi o fondi sovrani asiatici ma degli americani, che hanno riscoperto, come per magia, quanto sia bella l’Italia. Intendiamoci bene, si tratta di gente che non si muove in base al sentimento ma alle indicazioni dei computer che analizza con estrema freddezza la convenienza ad allocare risorse dei singoli paesi e per specifici prodotti. Sono arrivati puntuali con la precisione appunto di un investitore super informato che, per intenderci, ha stabilito che la Spagna era già oltre il punto più basso inferiore e quindi meno conveniente di noi. Si chiamano investitori speculativi e fanno il loro lavoro, non dobbiamo né scandalizzarci né sorprenderci: chi ha i soldi va a spenderli dove la merce costa meno ed è di buona qualità. Come ci comportiamo noi quando facciamo la spesa al supermercato. Il piccolo problema per questa gente è che nell’arco di tre/ cinque anni dovrà rivendere i propri asset a qualcun altro che sia disponibile a comperarli ad un prezzo maggiorato almeno del 30 per cento. Ecco la sfida dei cosiddetti speculatori che, d’ora in avanti, dovranno trascinare il mercato a crescere. Purtroppo non abbiamo abbastanza prodotto da offrire (alle condizioni che interessano gli stranieri) perché ancora troppi immobili sono vincolati a quotazioni troppo alte. Da qui ne deriva un ulteriore pericolo: che molti detentori di patrimoni o immobili di pregio stiano alla finestra cercando di non vendere ora ma al prossimo giro, quando appunto i prezzi saranno più alti. È una scommessa che non ci sentiamo né di avallare né di sconfessare. Diciamo che siamo più interessati a guardare oltre questa fase di mercato, quando cioè si tornerà a fare vero real estate e quindi a gestire e valorizzare i beni. E lì che toccherà ai nostri operatori. Guglielmo Pelliccioli fondatore ed editorialista de il Quotidiano Immobiliare 0 05 agenda della settimana AGENDA genova HOUSING: PIANIFICAZIONE 01 SOCIAL E PROGETTAZIONE INCLUSIVE marteDì VAI Organizza: RICS Italia Genova: presso Palazzo Tursi - via Garibaldi 9, con inizio alle ore 17.00 milano DEGLI ASPETTI FISCALI NELL’ACQUISIZIONE 04 ANALISI E GESTIONE DI PORTAFOGLI IMMOBILIARI venerDì VAI Organizza: Politecnico di Milano - Dipartimento ABC Milano: presso Edificio Nave del Politecnico - Via Bonardi 9, con inizio alle ore 9.00 Office | Retail | Hospitality Le regole del general contracting: qualità nella delivery e rispetto dei tempi Dall’office fit out al retail, dall’hospitality al residenziale di pregio: ISG “riempie” i metri quadrati che gli vengono affidati, accettando sfide, integrando competenze e risorse. Sempre con un solo obiettivo: realizzare ambienti efficienti, flessibili e di valore. www.isgplc.com ISG Italia, Milano - Tel +39.02.84565379 NOMISMA OUTLOOK FLASH Analisi dell’attività imprese esportatrici italiane Italia: imprese manifatturiere esportatrici (in % del totale imprese manifatturiere) imprese esportatrici 2011 21,0 imprese esportatrici imprese esportatrici che vendono all'estero che vendono all'estero più del 50% del più del 75% del loro fatturato (2010) loro fatturato (2010) 2,0 1,0 Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat Il contesto europeo si caratterizza per una marcata impronta mercantilistica: tutti i paesi, dalla Grecia alla Germania, perseguono simultaneamente modelli di crescita guidati dalle esportazioni. Cercare di guadagnare competitività gli uni sugli altri ne è la naturale conseguenza. In assenza di cambio, la svalutazione interna è il meccanismo attraverso cui si realizza questo processo. La riuscita, in termini di export, di queste politiche implica spostamenti di risorse dalle imprese in contrazione a quelle in espansione. Per assecondare tale meccanismo sarebbero necessarie istituzioni efficaci di assistenza universale e di reinserimento professionale per chi perde il posto di lavoro. Soprattutto, occorrerebbe che emergesse un numero sufficiente di imprese in espansione, per assorbire le riduzioni di manodopera da quelle in contrazione. Credit crunch ed esiguità della ripresa fanno venire meno questa condizione. Il taglio del cuneo fiscale può essere una via alternativa, ma richiede il reperimento di ingenti risorse se si vuole conciliare l’obiettivo della competitività con quello del sostegno del reddito delle fasce più deboli. 08 Cosa cercano gli investitori globali Cosa cercano gli investitori globali L’Italia ora è appetibile ma c’è l’incognita prodotto a cura di Marco Luraschi Dai pareri che abbiamo raccolto tra gli operatori al lavoro nel settore “corporate” abbiamo appreso che il ritorno dell’interesse degli investitori internazionali nasce da lontano. Secondo gli esperti già a fine 2012 e inizio 2013 si potevano intravedere le prime fiammelle di un fuoco che sarebbe tornato ad ardere. Tutti sono concordi sul fatto che il punto di svolta sia stato il deal del Qatar con Hines a Porta Nuova, che ha rimesso la bandiera italiana sulla mappa delle grandi operazioni immobiliari mondiali. Adesso però siamo entrati veramente nel pieno del boom: fondi di investimento US, fondi sovrani, fondi pensione europei cercano nel nostro Paese le opportunità che sui mercati principali ed emergenti non esistono più. Ma è tutto oro quel che luccica? Sicuramente no. Ci sono alcune controindicazioni: il mercato italiano offre solo in parte il prodotto cercato dagli investitori, di nuovo sviluppo si parla pochissimo, la dinamica dei prezzi è ancora incerta. Quali sono i concetti principali che abbiamo carpito? Si cercano sempre prodotti “prime”, a reddito, con valori a sconto, città primarie, preferenza per il settore commerciale, molta attenzione all’alberghiero emergente ma anche un ritorno della logistica, passaggio da un mercato dominato dagli opportunistici ad uno più equilibrato con interesse concreto degli investitori long-term. In termini di trasparenza molto spesso si conosce il valore del deal concluso ma quanto a rendimenti… regna il buio assoluto. Qui c’è da lavorare. DEALS ESTERI 2014 Numero totale dei deals 2014 16 Numero deals con acquirenti esteri 5 (31% del totale) Volume totale deals 2014 € 655,25 mln Volume deals con acquirenti esteri € 417,5 mln (64% del totale) 0 09 Cosa cercano gli investitori globali Negli USA e nel Nord Europa il real estate è in fase di pieno rilancio e anzi c’è anche chi teme l’esplosione di nuove bolle immobiliari (provocate dal rapido incremento dei prezzi, non giustificato dal valore del sottostante) specialmente a Londra. La ripresa dei mercati occidentali (Sud Europa escluso) è ora sostenuta anche dall’aspettativa di una crescita dell’inflazione, oltre che dall’emergente fenomeno del cosiddetto re-shoring che aumenta la domanda di immobili produttivi necessari per riportare le attività manifatturiere in sede, a causa dell’incremento del costo del lavoro nei Paesi in via di sviluppo che acuisce i maggiori costi logistici correlati alla produzione delocalizzata. È arrivato anche il momento dell’Italia, una volta che i mercati di prima e seconda fascia avranno espresso ed esaurito quella reddittività che ora è ricercata anche nel Sud Europa, se pure con maggiori rischi. Il trend di ritorno degli esteri in Italia è in partito già nell’autunno del 2012 con importanti operazioni come quella del fondo del Qatar su Porta Nuova e quella di Morgan Stanley su Auchan. Sono due i fattori che hanno principalmente contribuito a questo ritorno: il lavoro del governo Monti all’estero, con roadshow tra investitori e operatori economici esteri, che ha ridato credibilità all’Italia; la politica di difesa dell’euro avviata dalla BCE a luglio del 2012. Gli investitori che sono interessati al real estate italiano hanno profili opportunistici quali Blackstone, Cerberus, Apollo, Lone Star, Soros, Tristan, Orion e Benson Elliott. Guardano a portafogli e genericamente ad asset svalutati in modo significativo. Il mio messaggio è tuttavia di grande cautela perché questi investitori sono attratti dalle condizioni di re-pricing, visto che le condizioni macroeconomiche del Paese sono ancora in difficoltà, ed eventuali euforie, che potrebbero generare a breve aspettative di rialzo dei prezzi, temo possano nuovamente bloccare le transazioni perché questo è ancora un mercato del buyer. Guido inzaghi ULI paolo bellacosa CBRE 10 Cosa cercano gli investitori globali I mercati stanno attraversando un periodo di grande fermento e l’Italia continuerà ad attrarre investitori stranieri. Il volume totale degli investimenti nel 2013 (intorno a €4 mld) è cresciuto di oltre il 70% rispetto all’anno precedente e il retail ha rappresentato il settore trainante passando da un volume di €360 mln nel 2012 a €1.280 mln lo scorso anno. La ripresa si sta verificando molto più rapidamente di quanto non fosse atteso, poiché gli investitori sono stati attratti dai rendimenti interessanti e dalla qualità degli immobili disponibili. Il mercato immobiliare italiano è ritornato a muoversi in modo dinamico. Con la rinnovata fiducia da parte degli investitori e l’ingresso di nuovi acquirenti provenienti dall’Asia e dal Medio Oriente, il 2014 si prospetta un anno interessante. Il 2014 si presume essere un anno interessante in termini di volumi. Se nel 2013 dominavano i fondi opportunistici, oggi riscontriamo l’aggiunta di istituzionali con profilo più prudente, meno propensi al rischio. Capitali gestiti da fondi sovrani soprattutto asiatici, fondi pensioni Nord europei e americani sono in Italia alla ricerca di prodotto di qualità e ritorni superiori alla media. I settori maggiormente interessati sono retail e uffici. In realtà dovremmo constatare che l’approccio dei fondi opportunistici in Italia non è stato certamente temerario, tanto che spesso le opportunità e i deals perseguiti o completati sono pressoché analoghi a tutte le altre tipologie di investitori. La positiva presenza contemporanea di fondi speculativi e core plus nel mercato porterà nel 2014 “confusione” a livello di pricing e sta allontanando le posizioni di prezzo tra venditori e acquirenti con conseguente stagnazione temporanea che si risolverà con il tempo o con una netta polarizzazione dei mercati. Il quadro è completato dalla cronica mancanza di prodotto di qualità, soprattutto nel settore logistico e alberghiero. stephen screene Cushman & Wakefield davide dalmiglio JLL 1 11 Cosa cercano gli investitori globali Preferiamo investire in immobili a reddito e stabilizzati, caratterizzati da prime location, conduttori di primario livello reputazionale e durata dei contratti di locazione medio-lunga, alta qualità degli asset. La priorità è assegnata al settore retail, quindi centri commerciali e immobili commerciali ‘high street’. L’obiettivo è di investire in Italia Nord-Centro. Secondariamente, investiremo anche nel settore direzionale, con le stesse caratteristiche qualitative, principalmente a Milano. Sia nel settore retail sia nel settore uffici, esiste una certa flessibilità nella composizione dell’analisi e quindi nella selezione dei potenziali oggetti d’investimento. Non siamo interessati a investire nei settori residenziale e hospitality, mentre abbiamo creato una JV nella logistica con un primario operatore per effettuare congiuntamente investimenti in Europa, quindi anche in Italia. mauro montagner Allianz Real Estate La nostra strategia prevede: - Acquisizione di centri commerciali esistenti, con le seguenti caratteristiche: essere dominante nel suo bacino di riferimento; avere un bacino di oltre 200.000/300.000 abitanti; avere una GLA di oltre 25.000mq; avere tenant/operatori internazionali/nazionali di grande attrazione; un grande plus, avere la potenzialità di ampliamento/ristrutturazione. - Sviluppo di centri commerciali nuovi, con queste caratteristiche: come primi progetti di sviluppo in Italia, essere collocato in città del Centro/Nord d’Italia; essere dominante nel suo bacino di riferimento; avere un bacino di oltre 300.000 abitanti; avere una GLA di oltre 30.000mq. - Servizi a terzi di property management e di assistenza nella fase di sviluppo di un progetto, dove e quando è necessario il valore aggiunto di un professionista con oltre 40 anni di esperienza nel settore RE dei centri commerciali. jerry boschi ECE 12 Cosa cercano gli investitori globali Durante l’IHIF di Berlino e il MIPIM di Cannes abbiamo avuto la conferma che il comparto alberghiero italiano torna a essere d’interesse per le grandi compagnie d’investimento. Si cercano strutture già esistenti nelle città più importanti ma anche nuovi sviluppi sia nei centri cittadini quanto in zone di villeggiatura. Il livello della struttura può essere elevato e migliorato attraverso opere di ristrutturazione. Gli investitori sono molto attratti anche da edifici residenziali ed ex uffici che si possano riqualificare in alberghi e, nelle grandi città, essere anche adattati a serviced apartment. Le prospettive possono essere ottime se i prezzi di vendita di queste strutture sono adeguati al loro valore attualizzato e snellendo i processi burocratici che, negli ultimi anni, hanno un po’ fatto desistere gli operatori esteri dall’investire in Italia, preferendo altri Paesi. Le grandi città sono sempre rimaste nell’attenzione di società come la nostra, mentre località secondarie o quelle marittime con clientela meno internazionale forse soffrono più la crisi e vengono prese meno in considerazione. Per il nostro gruppo le barriere d’entrata finora erano piuttosto alte, non solo per la burocrazia, ma soprattutto per gli alti valori immobiliari. Speriamo che la solidità e l’affidabilità di Motel One creino fiducia in noi e possano aiutare ad accedere a nuove opportunità. Visto che il nostro concetto si basa sulla massima efficienza degli spazi, gli immobili che si prestano di più per realizzare un Motel One sono palazzi a uffici da convertire, oltre a terreni edificabili, naturalmente. Motel One si propone come partner complementare per sviluppatori, proprietari, costruttori, progettisti e per tutti coloro che operano nel mondo immobiliare. gianna trevisani Interna Real Estate ulrich demetz Motel One dinamiche e tendenze degli investimenti esteri dinamiche e tendenze degli investimenti esteri I deals stranieri nel mercato immobiliare protagonisti al convegno de ilQI a cura di Elena Curnis Gli investimenti da parte di operatori esteri nel mercato immobiliare italiano saranno al centro anche del prossimo convegno organizzato da il Quotidiano Immobiliare, presso lo Studio Legale NCTM. Il 16 aprile, avrà luogo, infatti, l’evento Gli investimenti stranieri nel real estate. I deal nel mercato immobiliare italiano: dinamiche e tendenze, che vedrà un ricco panel di relatori, moderati da Guglielmo Pelliccioli, confrontarsi sul tema da diversi punti di vista. In apertura verrà dato spazio all’analisi del trend degli investimenti stranieri e le prospettive future, a cura del presidente di Federimmobiliare, Gualtiero Tamburini, seguita dalla relazione di Luigi Croce, di NCTM, che parlerà della misura 28 del piano ‘destinazione Italia’ per rilanciare la competitività, come ci anticipa: “Per catalizzare l’interesse degli investitori stranieri nel mercato immobiliare italiano è necessario mettere a disposizione strumenti di investimento che permettano di realizzare obiettivi di redditività in linea con le aspettative e almeno equivalenti a quelli di analoghi strumenti europei. A tale proposito, i Fondi Immobiliari e le Società di Investimento Immobiliare Quotate (S.I.I.Q.) possono rispettivamente continuare a essere e diventare strumenti idonei al perseguimento degli obiettivi d’investimento, controllo e redditività di chi guarda al – e, auspicabilmente, investe nel – Bel Paese. In entrambi i casi puntando, nel rispetto delle norme, a un obiettivo di flessibilità, dinamicità e snellimento delle strutture che consenta effettivamente a chi investe di non sentirsi eccessivamente ingessato nella gestione a discapito del rendimento. ‘Sento a pelle, scelgo a naso e sbaglio poco’ mi ha detto un amico qualche giorno fa...”. Antonio Sanchez Fraga di Rinascimento RE, che illustrerà come attirare gli investitori stranieri attraverso la ricerca di CONVEGNO Milano 16 APRILE vai al sito PERSONA luigi croce SOCIETà nctm studio legale associato dinamiche e tendenze degli investimenti esteri Guglielmo Pelliccioli Gualtiero Tamburini Luigi Croce Moderatore FEDERIMMOBILIARE NCTM Studio Legale Antonio Sanchez Fraga Luca Zaffaroni Ivan Mallardi RINASCIMENTO RE RBS CAPITAL RESOLUTION MORGAN STANLEY Valeria Falcone Alessandro Mazzanti Jerry Boschi CARLYLE GROUP CBRE ECE Monica Cannalire Stefano Keller INTER IKEA CENTRE ITALIA Foncière LFPI Italia modelli di investimento innovativi, precederà l’intervento di Luca Zaffaroni, RBS CAPITAL RESOLUTION, che fornirà alcuni dati sull’andamento del mercato e focalizzerà la sua relazione sulla visione dell’Italia da parte degli investitori stranieri. “L’intervento verrà idealmente suddiviso in due parti”, dichiara Zaffaroni. “Nella prima verranno forniti alcuni numeri e dati con riferimento all’andamento del mercato nell’ultimo anno, cercando di approfondire motivi e logiche che guidano l’interesse degli investitori. Nella seconda parte si proporranno alcuni spunti di riflessione sulla possibile evoluzione del focus degli investitori internazionali, anche sulla base di alcune peculiarità degli investimenti recentemente effettuati”. Morgan Stanley, Carlyle Group, CBRE, ECE, Inter Ikea Centre Italia e Foncière LFPI Italia saranno le società internazionali che parleranno della loro esperienza di investitori nel mercato italiano, sottolineando i pro e i contro del real estate tricolore, gli obiettivi e le strategie future per meglio operare nel Bel Paese. Stefano Keller, Foncière LFPI Italia, darà “una sua visione, forse un po’ particolare e fuori dal coro, del mercato italiano oggi e delle scelte di investimento. Siamo davvero sicuri che il mercato attuale abbia davvero reagito alla crisi e abbia messo in atto quelle misure tali ad attirare veramente investitori istituzionali internazionali con voglia di rimanere nel nostro Paese per lungo tempo? Sarà una buona occasione anche per delineare le nostre strategie di investimento in Italia con raffronto tra deal che abbiamo fatto nel Bel Paese e quelli che ancora oggi si possono fare all’estero e che abbiamo recentemente concluso. Sicuramente essere piccoli e guardare prodotti non da tutti desiderati come le location secondarie, in questo momento, aiuta!”, conclude Keller. PERSONA luca zaffaroni SOCIETà rbs capital resolution PERSONA stefano keller SOCIETà foncière lfpi 1 15 Manager esterni di nuova generazione Manager esterni di nuova generazione Attivatori di sinergie delle realtà a conduzione familiare, l’esperienza di Immobiliare Percassi a cura della redazione Il settore immobiliare è polarizzato in poche società strutturate di grandi dimensioni, che rispondono a logiche aziendali managerializzate, e in molte realtà frammentate, anche con numeri importanti, a conduzione ancora spiccatamente familiare. In conseguenza della crisi si è ormai acclarata la necessità di ripensare i modelli di business, di affrontare situazioni più complesse lungo diverse dimensioni, e di giovarsi di nuove visioni finalizzate a riposizionare i prodotti e l’approccio al mercato. È per questo che sta diventando sempre più impellente l’inserimento di giovani manager esterni che, per dinamismo, formazione e visione, consentano di presidiare la redditività e la sostenibilità di medio periodo del business. In questa chiave la comprensione del valore aggiunto di giovani manager esterni alle realtà familiari del real estate può consentire la costruzione di partnership di successo per entrambe le parti. Oggi incontriamo Jacopo Palermo, Direttore Generale di Immobiliare Percassi. PERSONA jacopo palermo SOCIETà immobiliare percassi 16 Manager esterni di nuova generazione In questo quadro, quali sono gli obiettivi di un’azienda che si affida ad un manager esterno di nuova generazione? I driver che guidano la scelta di managerializzazione in ottica di sostenibilità sono fondamentalmente riconducibili a due obiettivi essenziali e a due collaterali. I primi sono l’apporto di competenza e lo stimolo dei processi di crescita, i secondi sono il miglioramento della performance e il supporto, ove ve ne siano i presupposti, al passaggio generazionale. Quali contributi può portare il manager per perseguire gli obiettivi essenziali? Innanzi tutto dotare l’azienda delle competenze specifiche che le mancano. Nuove e più approfondite competenze diventano un prerequisito per ripensare i modelli di business; diversamente si rischia di fossilizzarsi su modelli precedenti ormai divenuti insostenibili. In questo senso i giovani manager possono contare su percorsi formativi ampi che partono dagli studi universitari e, in genere, sfociano in master più o meno articolati; la multidisciplinarietà che ne deriva si traduce in valore aggiunto per l’azienda. Strettamente collegata alla necessità di competenze vi è poi la volontà di perseguire e favorire i processi di crescita. Una visione ampia legata a variegate esperienze professionali consente di ampliare l’orizzonte delle opportunità; è il think out of the box che spesso manca a chi ha vissuto ed è cresciuto sempre nello stesso ambiente. Oggi manager giovani hanno frequentemente trascorsi professionali in segmenti attigui o 1 17 Manager esterni di nuova generazione complementari al real estate oltre ad esperienze all’estero; viene così sviluppata anche una capacità di relazione che è un elemento essenziale da trasmettere all’azienda. Competenze ed esperienza consentono al manager di indirizzare l’azienda verso cambiamenti strategici ed organizzativi rilevanti. In che termini invece il manager esterno può contribuire al raggiungimento degli obiettivi collaterali? Per quanto riguarda il miglioramento delle performance aziendali va considerato che spesso la conduzione familiare porta alla formazione di schemi operativi non sempre efficienti, ma che essendosi consolidati negli anni hanno l’effetto di costruire un’area di comfort dalla quale è difficile uscire. A questo si aggiunge anche la difficoltà di gestire interventi organizzativi (riassetti, turnover, etc) in presenza di rapporti di lunga durata anche a carattere personale. In questo caso il manager esterno garantisce maggiore imparzialità nella reingegnerizzazione, dei processi, nella risoluzione delle criticità e nella valorizzazione delle risorse, il tutto con un approccio result oriented. Infine, quando si è in presenza di ricambio generazionale spesso l’assunzione della leadership, da parte di membri di nuova generazione della famiglia, può lasciare scoperti aspetti operativi critici nello sviluppo del business a causa dei possibili gap di competenze e di esperienze. Il lavoro congiunto del leader familiare, che imposta le strategie, con il manager esterno, consente di compensare i gap e creare sinergie coerenti con il processo di crescita. In questo caso è fondamentale da parte del manager la corretta comunicazione delle proposte di cambiamento, che siano coerenti con i valori di fondo dell’azienda e che tengano conto anche delle specificità familiari ma senza accondiscendenza. Immobiliare Percassi nasce sul caposaldo di una storia di imprenditorialità e passione, dall’esperienza e dalla professionalità della storica impresa di costruzioni fondata nel 1963 da Santo, Rino e Giuseppe Percassi, ai quali negli anni seguenti si unisce il fratello Antonio. Il Gruppo, oggi guidato dall’AD Francesco Percassi, partendo dalle solide basi e fondamenta gettate dai suoi fondatori e forte di un percorso di crescita e importanti traguardi raggiunti, nel 2011, ha deciso di affrontare il nuovo contesto del mercato con un ricambio generazionale e dotandosi di una struttura managerializzata con un forte sguardo alle strategie future. 18 la ricerca che aiuta il business La ricerca che aiuta il business Daniela Percoco approda in Reag a cura di Guglielmo Pelliccioli La carriera di Daniela Percoco si allontana da Bologna e approda a Milano, più esattamente ad Agrate Brianza presso la multinazionale dei servizi REAG. Pronta al grande salto? In particolare quale sarà il suo ruolo all'interno della società guidata da Leo Civelli? REAG e Leo Civelli sono da oltre vent’anni sinonimo di consulenza specialistica e indipendente nel real estate. Una realtà, quella di REAG, di elevatissimo profilo professionale e ampiezza delle tematiche coperte, con un occhio attento a tutto ciò che è novità e innovazione. Il tutto inserito in una dimensione internazionale di portata globale. Direi che questo mix è più che sufficiente per attrarre l’interesse di chiunque lavori nel settore immobiliare. A ciò si aggiunga lo specifico interesse per il ruolo che andrò a coprire, ovvero di Responsabile delle aree Research & Development e Formazione con la possibilità di fornire un contributo fattivo alla riorganizzazione del Servizio Studi e al progetto Data Room 3.0. Ottimi presupposti per stimolare la mia curiosità, che ho maturato in oltre vent’anni di attività fra ricerca e consulenza nel real estate. PERSONA daniela percoco SOCIETà reag 1 19 Lei è sempre stata una ricercatrice ‘pura’ quindi poco vincolata al core business del committente. Ora in REAG dovrà lavorare a un tipo di ricerca commissionata direttamente dall’utilizzatore finale. È molto diverso questo approdo finale o non incide sulla metodologia di una ricerca? Mi spiace contraddirla, ma il termine “ricerca pura” non è appropriato. Oggi la ricerca, almeno per quanto ho avuto modo di sperimentare, non può più essere fine a se stessa. Si tratta sempre più di una ricerca “applicata” alla realtà complessa in cui viviamo, dove i confini con la consulenza sono via via sempre più labili. L’attività di ricerca/consulenza deve infatti fornire elementi conoscitivi fondamentali per l’interpretazione dei fenomeni in atto e individuare i trend che connoteranno il futuro, per indirizzare le scelte aziendali di business, investimento, insediamento, ecc. Le metodologie seguite devono essere, sì rigorose, ma anche calate nella realtà delle cose, così da ottenere risposte basate su solide basi conoscitive, seppur dotate anche di una “sana” dose di concretezza. Fatta questa precisazione, ritengo che, anche attraverso il mio apporto professionale, REAG potrà ottenere un duplice risultato. Da un lato, rafforzando il Servizio studi, quest’ultimo potrà interloquire attivamente con le altre Business Units societarie fornendo un supporto scientifico di staff rispetto alle diverse esigenze emergenti in sede aziendale, ricevendone comunque dei feedback operativi fondamentali per rafforzare il legame con il mercato; dall’altro, potrà maggiormente imporsi come un servizio rivolto all’esterno a completamento della gamma di attività già offerte ai clienti. la ricerca che aiuta il business 20 Come ilQI abbiamo sempre sostenuto la necessità di una ricerca indipendente e terza, ma soprattutto, abbiamo sempre spinto perché le aziende si dotassero di metodologie e regole di assoluta correttezza. Siamo sicuri che in questo senso REAG compirà un grosso salto qualitativo. In particolare quale sarà il suo campo operativo? Della trasparenza REAG ha fatto un proprio cavallo di battaglia, essendo questo un “concept” ricorrente in tutta la sua pubblicistica, nel codice etico aziendale oltre che tradursi in linee di business vere e proprie (faccio riferimento ad es. a REAG4 docs, o al già citato Data Room 3.0). Il tema delle informazioni e della cura documentale da utilizzare internamente e/o fornire ai clienti è ritenuto cruciale soprattutto in un mercato come quello attuale che non può più prescindere da elevati standard di trasparenza e best practice internazionali. I dati in sé e per sé, però non bastano. Sono necessari, ma non sempre sufficienti per comprendere e analizzare i fenomeni oggetto di studio. Si sono fatti grandi passi avanti in termini di digitalizzazione delle informazioni, in passato per lo più cartacee, e la tendenza è quella che tale aspetto migliorerà con il passare del tempo, sia sotto il profilo dei contenuti che della velocità e facilità di accesso ai dati stessi. Ciò di cui si ha prospetticamente bisogno è della gestione di tali dati, che potrebbero talora essere sovrabbondanti, non confrontabili, contraddittori, non controllati. In al senso il “fattore umano” diviene essenziale, in quanto entra in gioco la capacità e l’esperienza degli analisti di individuare il “filo rosso” che permette di estrapolare il “racconto” dai database disponibili e soprattutto affidabili. la ricerca che aiuta il business Daniela Percoco, intervistata da ilQI TV, ha affermato che il mercato italiano sta risvegliando l’interesse degli investitori internazionali e quindi l’Italia deve essere pronta ad accogliere questo interesse con gli strumenti, le best practice, l’informazione e la trasparenza necessari. 2 21 la ricerca che aiuta il business Il mio contributo in REAG potrà consistere, quindi, sia nel raccogliere e organizzare le informazioni, ma anche e soprattutto nel leggerle per tradurle in strategie a vantaggio dei clienti così come della stessa casa madre. Insomma trasformare i “Big data” in “Smart data”. Come giudica il livello della ricerca in ambito real estate in Italia? Ritiene che si possa migliorare e, se sì, in quale direzione? La ricerca/consulenza in Italia ha fatto dei grandi passi avanti negli ultimi anni, tanto che il nostro Paese è risalito con una certa progressione nella classifica dell’Indice Globale di Trasparenza Real Estate, passando da Paese “opaco” negli anni ‘90 a Paese “trasparente” di oggi. Certamente molti sono i fattori che hanno contribuito a questo miglioramento (visto che gli indicatori presi in esame sono diversi), ma il livello di informazioni a disposizione per gli investitori stranieri ha rappresentato uno degli elementi chiave. E oggi, che l’interesse verso il nostro Paese da parte degli investitori cross-border parrebbe essersi ravvivato, è importante trovarsi pronti a rispondere alle loro richieste, pena un loro nuovo allontanamento dal mercato domestico. Pur confortati da questa risalita, vi è da dire che non siamo ancora al livello di Paesi considerati “high transparent”, ovvero quelli di matrice anglosassone, dove la cultura professionale nel real estate ha una tradizione più longeva e per questa ragione è avanti alla nostra di alcuni anni. Per coprire tale innegabile gap il mondo della ricerca, oltre che nella formazione universitaria e post-universitaria, si sta dando assai da fare contribuendo a offrire al mercato professionisti che coniughino un profilo tecnico con uno economico-finanziario, seguendo inevitabilmente al contempo standard e best practice internazionali, pur con un radicamento locale. La ricetta ideale per chi si occupa di ricerca nel real estate, secondo Daniela Percoco, potrebbe essere quella di trovare il giusto equilibrio fra i seguenti opposti: • esperienza locale/ standard internazionali, • approccio tecnologico e digitale/fattore umano, • rigore metodologico/ concretezza, • concentrazione/interazione con l’esterno. 22 aree ferroviarie dismesse Aree ferroviarie dismesse Trasformare il degrado in attrattività a cura di Marina Bettoni Il successo di una valorizzazione si misura dalla sua capacità di inserire le nuove funzioni all’interno del tessuto urbano esistente, integrando e completando i deficit di quest’ultimo. È questo il cuore di Occasioni urbane. Le città e le aree dismesse, di Greta Brugnoli, risultato dei suoi primi due anni di attività di ricerca, svolti nell’ambito del Dottorato QUOD (Quality Of Urban Design) dello IUAV di Venezia: uno studio delle Aree Ferroviarie Dismesse sottoposte a processo di valorizzazione da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Nel volume l’autrice descrive lo sviluppo delle città a seguito della deindustrializzazione che, in Italia, ha mostrato negli ultimi anni l’esaurimento della sua spinta economica fino a provocare la cessazione di attività industriali in estese aree semicentrali del tessuto urbano stesso. Molte aree ferroviarie sono state sottoposte a dismissione, mantenendo solo piccole e medie superfici delle stazioni, per il servizio trasporto dei passeggeri. Bologna, Bolzano, Firenze, Mestre, Milano e Roma sono le città di cui vengono analizzati i progetti di valorizzazione immobiliare. Progetti che, spesso, proposti dai privati e approvati dalle amministrazioni locali, cavalcando la bolla immobiliare, hanno cercato di trarre dagli interventi il maggior profitto finanziario possibile. Il pensiero dominante nei progetti esaminati è quello per cui la stazione viene proposta come polo attrattore strategico per la città, considerando automatico che questo polo, muovendo flussi di persone e di Greta Brugnoli, architetto, si laurea nel 2004 presso l’Università Iuav di Venezia, con il prof. Cecchetto, con una tesi di progettazione architettonica e urbana dal titolo “51L/35M riguardante la bocca di porto di Malamocco”. Nel 2008 collabora con il prof. Cappelli ai servizi di consulenza per la realizzazione di specifiche analisi di sostenibilità tecnico-urbanistica nell’ambito delle attività promosse dal progetto pilota strategico “poli museali di eccelenza nel mezzogiorno”. Dal 2008 è assegnista di ricerca sul tema “Adeguamento e inserimento delle infrastrutture stradali nel territorio e la loro integrazione nelle reti”, responsabile scientifico prof. Cappelli. 2 23 interessi economici, sia in grado, per la sua sola presenza, di influenzare positivamente le aree contermini, innescando un circolo virtuoso tra l’interno e l’esterno dell’area valorizzata. Le osservazioni effettuate su progetti analoghi già realizzati evidenzia come tale automatismo non sia sempre rispettato ed anzi, si osservano più frequentemente effetti rovesciati di degrado, che dall’esterno si proiettano verso l’interno dell’area valorizzata, interessandone progressivamente zone sempre più ampie. Ecco perché la ricerca di Greta Brugnoli non considera la città come un mero mercato immobiliare, ma individua gli elementi e le variabili che possono caratterizzare un intervento di valorizzazione di un’area, come quella ferroviaria, come contributo allo sviluppo economico della città, al miglioramento della qualità della vita, alla migliore distribuzione delle funzioni sul territorio. Oggi i concetti trainanti sono quelli di mobilità, città compatta e uso del territorio, efficienza energetica e produzione urbana di energia, information technology e smart grid. La metodologia utilizzata mette a confronto le diverse aree urbane basandosi sull’analisi “multicriteria e multiobiettivo”, con lo scopo di evidenziare la maggiore o minore propensione di ciascun progetto a mantenere il proprio valore sociale ed economico nel tempo. All’interno dei modelli sono state introdotte variabili rappresentative: della situazione del mercato immobiliare urbano e di quello all’intorno dell’area di progetto, delle caratteristiche urbanistiche della città e della distribuzione geografica dei servizi, delle possibili variazioni dell’assetto della mobilità urbana e dell’area intorno del progetto, delle caratteristiche specifiche del business immobiliare previsto nel progetto dai privati. aree ferroviarie dismesse Un intervento di valorizzazione di un’area dismessa come quella ferroviaria, contribuisce allo sviluppo economico della città, al miglioramento della qualità della vita, alla migliore distribuzione delle funzioni sul territorio. CICLO DI CONVEGNI I SERVIZI PER IL REAL ESTATE Come creare valore al ciclo immobiliare Scopri nella pagina successiva tutti gli appuntamenti 08 MAGGIO L'acquisizione Studio di fattibilità due diligence, verifiche techiche e valutazione: i servizi e le attività propedeutiche all'acquisizione di singoli asset o interi patrimoni immobiliari. 28 La gestione e la valutazione 12 La dismissione MAGGIO GIUGNO L'individuazione, la pianificazione e la gestione di servizi tecnici e interventi legali per massimizzare l'efficienza e la redditività del bene in un'ottica di sostenibilità. Le opzioni per la valorizzazione, le analisi di mercato, la valutazione e i servizi preliminari alla dismissione dell'asset per garantire le migliori condizioni di vendita. SETTEMBRE Evento 2014 Conclusivo MILANO All'evento conclusivo verrà presentato il nuovo numero della rivista: CON IL PATROCINIO DI PARTNER SCIENTIFICO 26 web tv web tv Ecco il Webinar! Il nuovo format della QITV Come avete visto con il nuovo anno è stata potenziata la produzione Tv de il Quotidiano Immobiliare con la realizzazione di nuovi format e trasmissioni dedicate al mondo del real estate realizzate presso i nostri studi del World Join Center di Milano. Con questo numero prende il via il nuovo format "Webinar de ilQI", un appuntamento di approfondimento dedicato alla “formazione” che riguarda il mercato immobiliare in vari aspetti specifici come le tematiche valutative, legali, fiscali, tributarie, le normative di tipo urbanistico o concessorio, la contrattualistica, le perizie, le spese legate all’immobile, le certificazioni, la sostenibilità energetica, la mediazione, l’assicurazione, i materiali e tutto quanto ruota intorno all’attività privata o corporate. La presentazione di un “webinar” ha una durata solitamente compresa tra 10’ e 15’ e viene effettuata dal responsabile di una primaria società o associazione, senza intervento del moderatore. Un nuovo format che viene incontro alle esigenze dei nostri telespettatori che sempre più hanno necessità di essere aggiornati sui vari aspetti tecnici del mercato. Buona visione con il primo numero! la misurazione del settore immobiliare Primo appuntamento con i Webinar de ilQI TV. In questa puntata Francesca Prandi del dipartimento valutazioni di Cushman&Wakefield e membro dei RICS illustra il nuovo standard globale per la misurazione degli immobili, IPMS – International Property Measurement Standards nel nuovo spazio dedicato ai temi di approfondimento. La misurazione è la base per la valutazione immobiliare. web tv Nomisma: timido miglioramento per l’immobiliare Si è svolta mercoledì la presentazione dell'Osservatorio sul Mercato immobiliare - 1° Rapporto 2014 a cura di Nomisma. è emerso che l’Italia e il real estate sono forse usciti dalla fase più recessiva ma il processo di ripresa sarà lento. Nella seconda parte dell'evento si è svolta un'interessante tavola rotonda sulla riqualificazione. De Nardis: necessario maggiore sostegno da banche Dopo una lunga serie di trimestri negativi il PIL italiano sembra aver minimamente cambiato rotta, dichiara Sergio De Nardis di Nomisma. Le previsioni per l'economia italiana però non lasciano troppo tranquilli, infatti la ripresa è ancora troppo debole e va sostenuta. Dondi: transazioni tenderanno a crescere Gencarelli: UniCredit Tower icona per l'Italia Il mercato immobiliare italiano registra timidi segnali di ripresa ma questa tendenza non si confermerà in una generale ripresa dei valori. È quanto ha dichiarato Luca Dondi dall'Orologio, Direttore di Nomisma. Il processo di razionalizzazione degli spazi che UniCredit ha attuato su Milano con il trasferimento all'interno del progetto di Porta Nuova ha portato grandi benefici all'istituto di credito. Lo afferma Paolo Gencarelli Head of Group RE and Procurement UniCredit. 28 web tv De Vito: sviluppo urbano intorno a grandi nodi ferroviari Lo sviluppo dell'Italia deve passare per i grandi nodi ferroviari insiti nelle principali città metropolitane italiane. Intorno a questi nuovi hub cittadini deve concentrarsi la crescita delle città. I progetti di Porta Nuova Garibaldi a Milano e di Stazione Tiburtina a Roma rappresentano due esempi concreti di come le aree dismesse dalle ferrovie possano diventare delle cuciture nel tessuto connettivo urbano. È quando ha dichiarato Carlo De Vito, AD FS Sistemi Urbani. Ferrero: inaugurate le Residenze Dalia a Milano Residenze Dalia è un progetto di BNP Paribas Real Estate Italia, nato 4 anni fa e che oggi vede realizzate 104 unità residenziali a Milano: un edificio dismesso, precedentemente occupato da uffici, è stato completamente riqualificato. Cesare Ferrero, CEO Italy sottolinea che i costi di realizzazione delle unità sono rimasti contenuti nonostante il periodo di crisi e ad oggi ben l’85% delle vendite è stato realizzato. BNP pensa di concludere la commercializzazione dell'intervento nei prossimi mesi. de cesaris: Nella riqualificazione il futuro delle città Ada Lucia De Cesaris, Vice Sindaco di Milano, intervenuta all’inaugurazione delle Residenze Dalia, spiega come il recupero di un immobile rimasto per anni non utilizzato dia il segno di quanto sia importante riqualificare, anche cambiando la destinazione d’uso. Questo tipo di azioni danno un valore aggiunto al quartiere ma anche a tutta la città. Tutti gli appuntamenti. Una sola agenda. il Quotidiano Immobiliare DAILY REAL ESTATE ® presenta l'agenda del real estate condivisa da tutti gli operatori PROVALA SUBITO! il settimanale di quotidiano immobiliare Testata Giornalistica Registrata presso il Tribunale di Arezzo. Registrazione nr.1/13 del 03/01/2013 Direttore responsabile Marco Luraschi Editore DAILY REAL ESTATE S.R.L. Via Pascoli 7, 24121 Bergamo P IVA 03276200163 - Iscrizione ROC N.22163 Foto e immagini di Shutterstock ad eccezione di quelle fornite dagli autori. Contatti Tel.: +39 035/211356 Fax: +39 035/4131217 [email protected] - www.ilqi.it
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