Due personaggi a confronto … D i fronte “ai mali” del suo tempo Teresa di Gesù scrive nel suo Cammino di Perfezione: “… vedendomi donna e dappoco, nonché incapace a essere utile in ciò che avrei voluto a servizio del Signore, poiché tutta la mia ansia era, come lo è tuttora, che avendo egli tanti nemici e così pochi amici, che essi fossero buoni, determiné a hacer eso poquito que era en mí,... decisi di fare quel poco che dipendeva da me. Decisi cioè di seguire i precetti evangelici con tutta la perfezione possibile e di adoperarmi perché queste religiose che son qui facessero lo stesso”. (Cf. C.1,2). Oggi Papa Francesco, richiama in molte occasioni la nostra attenzione sui alcuni dei “mali” che affliggono la nostra società e propone quali rimedi sempre attuali i saggi consigli di San Paolo … “Tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri...”. Abbiamo il privilegio di avere come esempio il Papa e come ispiratrice Teresa di Gesù. Lo spirito di queste due persone che hanno accolto in modo inequivocabile il messaggio del Vangelo è guida e ispirazione a tutti noi, educatori teresiani. Anche noi vogliamo avere lo spirito di accoglienza e di benevolenza, ma anche di discernimento, nella guida dei ragazzi che ci vengono affidati. Questo è il nostro “poquito” che restituiamo dopo averlo ricevuto noi stessi ogni giorno. “E per favore... per favore, non lasciamoci rubare l’amore per la scuola!” Papa Francesco Maria Teresa García Lima Colgo l’occasione per augurare di cuore a tutte le Famiglie del TERESIANUM un Natale vissuto nella gioia. Che gli scambi di auguri esprimano la letizia di sapere che Dio è vicino. SOMMARIO: Un pezzo di storia 2 Una scuola viva 3 Qui Scuola dell’Infanzia 4 Qui Scuola Primaria 5 Qui Scuola Secondaria 6 L’angolo crea- 9 tivo Pianeta Genitori 10 UN PEZZO DI STORIA Nell’Anno Centenario … alcune riflessioni S ì, sono riflessioni vissute nel gruppo che, come ben sapete, si riunisce una volta al mese per affrontare, anno dopo anno, diversi temi formativi. In occasione del V Centenario teresiano stiamo esaminando il testo di uno dei libri della Grande Santa: “Le Fondazioni”. Lo stile adottato dal gruppo ci ha permesso di ripercorrere con calma alcune pagine per poter cogliere il mondo interiore di Teresa di Gesù di fronte alla fondazione dei ben 18 Monasteri riformati. All’inizio della nostra riflessione, Teresa si trova già nel primi Monastero Riformato chiamato “San Giuseppe di Avila”. Dopo notevoli difficoltà era nato nel 1562: lì si osservava la Regola primitiva, si viveva in povertà, coltivando il silenzio e la preghiera …, rimaneva lontano il rumore e la frivolezza del Monastero mitigato “dell’Incarnazione” dove Teresa aveva trascorso 25 anni di vita religiosa. Era quindi felice di aver potuto fare esperienza di quel posto così adatto per trovare il Signore nella pace. Ecco come viene descritto questo nuovo ambiente: “Ero felice di trovarmi fra anime così sante e pure, la cui unica preoccupazione era servire e lodare nostro Signore. Sua Maestà ci mandava lì il necessario senza che lo chiedessimo, e quando ci veniva a mancare, il che accadde ben poche volte, la gioia di tali anime era ancora più grande. Lodavo il Signore alla vista di tante eccelse virtù, soprattutto ammirata nel considerare la noncuranza di queste consorelle per tutto ciò che non fosse il servirlo. Pur stando lì come priora, non ricordo di essermi mai preoccupata del vitto; ritenevo per certo che il Signore non avrebbe deluso quelle anime, di null’altro preoccupate se non di come piacergli. E se, talvolta, non c’era il cibo per tutte, quando dicevo che ciò di cui disponevamo doveva darsi alle più bisognose, ognuna riteneva di non essere ella tale, e così il cibo durava fino a quando Dio non lo mandava per tutte”. Ma la Santa non aveva cercato la sua tranquillità, ma voleva servire il Signore con tutto il cuore, voleva che Gesù avesse “molti amici”. E la solitudine del piccolo monastero non era un beato isolamento … le inquietanti notizie di quell’epoca difficile arrivavano e rimanevano nel cuore. Tre dei suoi fratelli tanto amati avevano già trovato la morte nelle “Indie”; erano “conquistadores” partiti per prendere parte nella grandiosa impresa della scoperta dell’America … Al monastero arrivavano pure i primi missionari tornati dal “Nuevo Mundo” descrivendo le grandi atrocità lì commesse e portando pure il dolore provato di fronte a tante anime che non conoscevano Dio. Ma ancor più dolorose erano le notizie riguardanti la grande divisione che si stava consumando in Europa: nel 1521 era già avvenuta la scomunica di Lutero, nel 1531 Enrico VIII si proclamava capo della Chiesa anglicana, nel 1536 Calvino pubblicava le sue tesi. In quei cinque anni passati nel nuovo convento Teresa aveva già intuito che quel cumulo di grazie che il Signore (“Sua Maestà” nelle parole della Santa) concedeva a piene mani alle sue consorelle, avessero un significato profondo. Il bene è sempre espansivo, qualche cosa doveva pur succe- dere. Ora, di fronte alla dolorosa lacerazione della Chiesa Teresa piangeva davanti al suo Signore chiedendo una risposta: “Mentre ero in questa grandissima pena, una notte, stando in orazione, mi si presentò il Signore nella maniera solita e, mostrandomi grande amore, quasi a volermi consolare, mi disse: «Aspetta un poco, figlia, e vedrai grandi cose». Tali parole restarono così impresse nel mio cuore che non potevo dimenticarle. Quantunque non riuscissi a coglierne il significato – per molto che ci pensassi – e non scorgessi la via o il cammino per far qualche supposizione, rimasi assai consolata e con assoluta certezza che tali parole si sarebbero avverate, ma in che modo non riuscii mai a immaginarlo. Così trascorse, mi pare un altro mezzo anno, dopo il quale avvenne ciò che ora dirò”. Con quella fiducia nel cuore passarono i mesi. Ma nel 1563 finì il Concilio di Trento – iniziato nel 1545 – convocato per promuovere un profondo rinnovamento nella Chiesa. Filippo II chiese al Papa di inviare in Spagna il Generale dei Carmelitani, normalmente residente a Roma. Lo scopo era proprio quello di contribuire a riformare i conventi del suo Ordine, come Teresa aveva già provato a fare. Il 12 aprile del 1567 il generale arrivò ad Avila. Appena si incontrarono lui capì che nel cuore di Teresa ardeva quell’anelito apostolico che la portava a voler aiutare i cristiani perché fossero “forti amici di Dio”. Il Generale rimase colpito vedendo la vita fra quelle povere mura. E, senza che la Santa glielo chiedesse, “mi dette ampie facoltà per fondare altri monasteri con censure contro i Provinciali che vi si opponessero … Mi rendevo ben conto che una donnetta così priva di autorità come me non avrebbe potuto concludere nulla …” E’ già un’abitudine nel nostro gruppo l’avere sempre la Bibbia in ogni incontro. Qui era immediato il ricorso al libro di Giuditta: nella sua preghiera accorata presenta al Signore la sua realtà: è una donna, vedova e sola … ma, come sappiamo sarà lei a liberare Betulia, la strategica città assediata dagli Assiri. Il filo è sempre lo stesso: diceva Teresa che se il Signore ha iniziato già un’opera, non sappiamo come, ma la porterà a compimento. La nostra ultima riflessione ci portava a considerare che, di fronte a queste 18 nuove fondazioni, colpisce il fatto per noi inverosimile: non c’era un programma, non c’era un progetto, non c’erano né case né soldi … ma c’era la grande fiducia che faceva aprire gli occhi sulle circostanze concrete. Insomma, Teresa ricordò che a Medina del Campo c’era un gesuita che in altri momenti l’aveva molto aiutata … tra romanzesche vicende il 15 agosto dello stesso anno 1567, si apriva il nuovo convento di Medina del Campo. Sr. Maria Dolores Elías STJ UNA SCUOLA VIVA I Il Consiglio di Istituto, un ponte prezioso tra Scuola e Famiglia l Consiglio di Istituto è stato creato dal legislatore con DPR 416/1974 in risposta ad una richiesta di partecipazione alla vita scolastica da parte di Studenti e Genitori in un clima di abbandono di una visione fortemente gerarchizzata dell’Istruzione. È’ un organo di indirizzo politico, nel senso nobile del termine, perché ha la funzione di mettere a confronto e di creare delle relazioni tra i diversi stakeholders (centri di interesse) presenti nella Scuola: insegnanti, personale non docente, genitori e ragazzi. Consente, in altri termini, la partecipazione delle varie componenti della Comunità educativa. Basandoci sul dato normativo (D. LGS 297/1994) e scorrendo i tanti Regolamenti di Scuole paritarie, reperibili anche on line, è possibile tentare una sintesi di tutte le sue funzioni: definisce gli indirizzi generali per le attività della Scuola e fissa i criteri per la programmazione educativa; adotta il Piano dell’Offerta Formativa elaborato dal Collegio dei Docenti; provvede all’adozione di un Regolamento interno finalizzato a stabilire le modalità per il funzionamento della Biblioteca e per l’uso delle attrezzature culturali, didattiche e sportive; delibera la realizzazione di attività parascolastiche, interscolastiche e extrascolastiche, libere attività complementari, visite guidate e viaggi di istruzione; dispone l’adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali; promuove contatti con le altre scuole e istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione (v. art. 7 DPR 275/99 – reti scuole); sollecita la partecipazione ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo; regola forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali; indica criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle condizioni ambientali; esprime parere sull’andamento generale, didattico e amministrativo dell’Istituto. Va precisato che nelle Scuole Paritarie (LEGGE 62/2000) il Consiglio può avere anche un funzionamento diverso rispetto a quello previsto per il sistema pubblico, non avendo peraltro il compito di occuparsi di aspetti finanziari. Il Teresianum di Padova ha scelto, ad esempio, di anticipare la partecipazione studentesca, prevista dalla legge solo per la Scuola Superiore. Al fine di favorire una partecipazione attiva, un impegno, una progettualità condivisa nel 2008 si è deciso di includere nella composizione del Consiglio anche due alunni dell’ultimo anno della Secondaria. Arianna Thiene Cari ragazzi della Scuola Secondaria, noi, neo eletti rappresentanti degli studenti Marco e Caterina di Terza Secondaria, siamo molto fieri della carica che ci è stata affidata. Abbiamo deciso di candidarci per poter realizzare i desideri di tutti voi studenti e per cercar di migliorare insieme la nostra già bellissima scuola. Abbiamo partecipato alla nostra prima riunione del Consiglio d’ Istituto e abbiamo potuto vedere con quanta dedizione i Consiglieri lavorano per la scuola. In questa occasione abbiamo esposto alcune delle idee grazie alle quali ci avete eletto. Speriamo di riuscire a rappresentarvi nel migliore dei modi e che voi non esitiate a comunicarci le vostre richieste. Caterina e Marco QUI SCUOLA DELL’INFANZIA LA FORZA DI UN SOGNO Noi bambini crediamo che i sogni si possono realizzare solo se ognuno di noi crede, ama, rispetta e spera… solo così possiamo costruire un mondo migliore. Le frasi che leggerete sono il risultato di una riflessione: uno alla volta ognuno di noi, ascoltando la musica e le parole di “Imagine” di John Lennon, spiegata dalla maestra, abbiamo raccontato la nostra visione del mondo, i nostri sogni, i desideri ma soprattutto le nostre certezze. I nostri compagni piu piccoli hanno ascoltato e anche loro hanno espresso il loro pensiero che vi racconteranno un’altra volta. Ora prima di ritornare ai preparativi per le prossime feste, insieme alle maestre auguriamo a tutti voi un “Natale di Pace”!! I bambini della Scuola dell’Infanzia “Immagino di essere tutti insieme con le mie sorelle immaginarie, mamma, papà e i miei cani Luna e Gaia… Tutti in pace.” Emma C. “Vorrei un mondo buono, senza più guerra… e tanti bambini che si vogliono bene!” Francesco “Vorrei un mondo di pace, vorrei che tutti smettessero di fare la guerra uno contro l’altro e che tutti avessero tanti soldini, no uno solo, per comprarsi tante cose”. Alessandro V. “Vorrei un mondo in cui tutti sappiano amare la fantasia… io amo sempre la fantasia e anche mamma e papà… sempre!” Sofia Vorrei che mia sorella mi permettesse di baciarla… poi vorrei che non ci fossero più le guerre… vorrei che tutti si volessero bene!”. Virginia “Immagino un mondo in cui tutti si vogliono bene… in cui tutti si abbracciano e giocano insieme senza paura.” Emma Z. Vorrei un mondo con tutte le persone che si vogliono bene. Vorrei che le mamme e i papà di tutti i bambini facessero la pace.” Benedetta Vorrei un mondo di persone felici, vorrei che i bambini di tutto il mondo potessero giocare insieme. E… adoro dare i bacini alla mamma!” Giulia P. “Questo mondo è quello che mi va bene, in questo mondo voglio stare perché ci sono gli alberi, i fiori, le case e tutte le persone di tutto il mondo.” Marc “Vorrei non vedere più delle cose brutte alla tv, vorrei che la mamma non si arrabbiasse più… Vorrei che Simone non facesse più i capricci e che la mamma mi ascoltasse di più.” Nicole Vorrei un mondo senza la guerra… vorrei dare tanto cibo ai bambini poveri. E vorrei che nessuno litigasse piu.” Alessandro D.C. “Vorrei un mondo di pace con tante farfalle, gli uccellini e un girotondo di bambini.” Anna QUI SCUOLA PRIMARIA LE ATTIVITÀ SPERIMENTALI NELLA SCUOLA Come si sa, le relazioni fra gli studenti e la scuola sono spesso problematiche e questo avviene senza che nessuno lo voglia. Infatti, questa situazione risulta spesso difficile da sostenere per tutti. Sappiamo anche che le attività sperimentali sono molto utili per imparare concetti scientifici e per memorizzarli. Quello che invece è meno noto è che esse possono migliorare notevolmente il clima nella scuola ed il profitto degli alunni. Esistono due principali metodi di conoscenza: quello percettivo e quello verbale. La conoscenza percettiva opera per mezzo dei sensi, mentre la conoscenza verbale si fonda sul linguaggio. Un bambino che sta per entrare a scuola è abituato a giocare, a vivere a contatto diretto con la realtà, a scambiare affetti con i genitori, i parenti, i fratelli e gli amici. Per i bambini l'ingresso nella scuola significa abbandonare il loro modo di vivere a favore di un altro ben poco adatto al proprio modo di essere. Per una notevole parte della giornata, gli scolari dovranno vivere in un luogo chiuso, dove dovranno stare sempre seduti al banco. Per molti bambini, l'abbandono dell'esperienza diretta con la realtà a favore di quella mediata dal linguaggio propria della scuola risulta difficile. Questa contrapposizione può essere ridotta restituendo ai bambini maggiori opportunità di espressione attraverso una didattica che operi una transizione più graduale fra l'esperienza vissuta a cui sono predisposti i bambini e la rappresentazione linguistica della realtà a cui la scuola vuole farli giungere ed integrare progressivamente l'una con l'altra. Infatti, entrambi questi metodi di conoscenza hanno proprie prerogative e vantaggi che li rendono complementari. Le attività sperimentali, quelle pratiche e quelle espressive, vengono percepite dai bambini come un gioco e vengono svolte con entusiasmo dai bambini che diventano molto interessati a capire e ad approfondire quello che hanno fatto. Nel mese di Novembre, le classi II e V primaria hanno partecipato a due laboratori scientifici, promossi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che, grazie a un programma di iniziative extradidattiche, sostiene le scuole di ogni ordine e grado. Nello specifico la classe II, ha partecipato al laboratorio “Aria, Acqua, Terra, Fuoco”: un percorso divertente e curioso attraverso cui i bambini hanno scoperto quali sono gli elementi fondamentali per la vita degli esseri viventi ponendo l’attenzione sui collegamenti tra i quattro elementi, conoscendone la bellezza, ma anche la pericolosità. La classe V invece, ha approfondito la tematica dell’elettricità e del magnetismo: par tendo dall’utilizzo di strumentazione e materiali di uso comune, come bussola, batterie, calamite, cannucce e tappi, i ragazzi hanno distinto due tipi di forze: quella magnetica e quella elettrica. Le esperienze proposte hanno previsto altresì l’osservazione di alcuni fenomeni fisici, col fine di comprendere fenomeni elettrici e magnetici. Infine i ragazzi hanno costruito con le proprie mani uno strano, ma funzionante, apparato elettrico elementare. Le attività creative e sperimentali hanno molti vantaggi: - impegnano tutto il corpo e molte aree della mente - richiedono l'uso delle mani - sono divertenti - favoriscono il lavoro di gruppo - mostrano leggi fisiche all'opera - potenziano la memorizzazione delle lezioni - trasmettono delle conoscenze scientifiche - forniscono delle capacità pratiche e di intervento sulla realtà - favoriscono il senso pratico - favoriscono la mentalità scientifica - creano motivazioni per le attività scientifiche e per la scuola in genera le. “Imparare è un'esperienza, tutto il resto è solo informazione.” Albert Einstein Scuola Primaria QUI SCUOLA SECONDARIA CLASSIFICA DEI LIBRI PIU’ LETTI DALLA TERZA SECONDARIA 1. COLPA DELLE STELLE (John Green). Racconta di come la vita della sedicenne Hazel Grace Lancaster afflitta dal cancro viene sconvolta grazie all’ incontro di Augustus durante una riunione del gruppo di supporto. Questa nuova amicizia insegnerà a Hazel quanto può essere bella la vita e presto fra i due ragazzi nascerà un amore sconvolgente. È un libro fantastico, semplice e scorrevole. Tutti i momenti tristi presenti nel testo, ti fanno solo apprezzare di più tutti quelli felici. È una storia ricca di insegnamenti che ti tiene incollato alle pagine. Imperdibile! 2. STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI (Marcus Zusak). La storia è ambientata nella Germania nazista. Dopo avere perso tutta la sua famiglia Liesel Meminger viene adottata. Con la sua nuova famiglia all’ inizio non si trova bene, ma presto comincia ad affezionarsi alla sua nuova vita, soprattutto a Rudy che fa tutto il possibile per diventare suo amico e a il suo nuovo padre che lentamente le sta insegnando a leggere. Sono proprio i libri che diventano un’ ancora di salvezza per Liesel fra gli orrori che la circondano. In questo libro Marcus si rivolge a i ragazzi con un fraseggio breve e l’ inserimento di variazioni grafiche e disegni. Il ruolo di soggetto narrante viene assegnato brillantemente alla Morte. È una storia che ti fa vedere il nazismo da una prospettiva completamente nuova. 3. EROI DELL’ OLIMPO – LA CASA DI ADE (Rick Riordan). È il capitolo conclusivo della saga Eroi dell’ Olimpo. Ormai si è giunti al termine della battaglia fra gli dei dell’ Olimpo e Gea con i suoi eserciti di giganti. I semidei dovranno trovare la Casa di Ade per chiudere le Porte della Morte. Solo in questo modo potranno liberare i loro amici, Annabeth e Percy rimasti intrappolati nel Tartaro, e impedire il ritorno di Gea, la dea della terra che vuole distruggere il mondo. Tutte le serie di Riordan sono perfette per avvicinare i ragazzi alla lettura. Con un linguaggio semplice e spiritoso vengono descritte epiche battaglie basate sulla mitologia greca e romana. 4. STORIA DI MALALA (Viviana Mazza) Malala ha solo undici anni quando decide di opporsi alle leggi dei talebani. Trova ingiusto il fatto che le ragazze non possono ricevere un’ istruzione e decide di combattere per i loro diritti. In Pakistan disobbedire agli ordini può essere pericoloso, eppure Malala continua la sua battaglia con coraggio. Senza violenza né armi, con solo la forza della verità e dell’ innocenza continua a lottare. Malala è l’ esempio che basta credere nelle proprie idee per riuscire a migliorare il mondo. Attraverso gli occhi di Malala è possibile scoprire una realtà completamente diversa dalla nostra, anche se ci riguarda più di quanto possiamo immaginare. “Storia di Malala” è un libro che con la sua semplicità rivela un mondo completamente diverso dal nostro, affascinante e terribile allo stesso tempo. 5. SCUOLA MEDIA – COME SONO SOPRAVVISSUTO ALL’ ESTATE (James Patterson e Chris Tebbetts) È il quarto libro che narra le avventure di Rafe Khatchadorian, questa volta però non più durante i terribili anni della scuola media. Infatti sono narrate tutti i più stravaganti guai che Rafe è riuscito a combinare con i suoi amici nel campeggio estivo di Wannamorra. Anche se in verità più che a un campeggio assomiglia a una scuola estiva, infatti tutte le mattine c’ è … lezione! Come tutti gli altri libri di “Scuola media” anche in questo, sono raccontate con disegni divertenti e ironia tutti i guai che Rafe riesce a combinare. È un libro perfetto per ogni età perché è impossibile non divertirsi e appassionarsi a questa storia. QUI SCUOLA SECONDARIA I 5 FILM PIU’ BELLI DEL 2014 scelti dai ragazzi di terza 1) Interstellar Genere: fantascienza - Durata: 169 minuti - Regista: Cristopher Nolan Attori: Matthew McConaughey, Anne Hathway, Jessica Chastain, Matt Damon, Topher Grace e MichaelCaine Trama: In un futuro non ben precisato, l’unica piantagione coltivabile è il granturco e anche nelle città abitate sono molto frequenti tempeste si sabbia. Un ex astronauta, diventato agricoltore a causa della crisi, scopre l’ultima base esistente della NASA insieme alla figlia. Qui, il direttore gli chiederà di partire per un viaggio interstellare, insieme ad altri tre scienziati, per salvare i mondo intero. Cooper, il protagonista, accetta a malincuore, dovendo abbandonare i figli. La missione prevede l’utilizzo della tecnologia “wormhole”, cioè il viaggio attraverso i buchi neri. Cooper e i suoi compagni partono, senza però sapere se mai torneranno. Recensione: Film stupendo, a mio avviso il migliore dell’anno, ma, andiamo con ordine. Cast stellare, composto solo da premi oscar. Regia impeccabile, con certe inquadrature da considerare. La trama si presenta leggermente complicata all’inizio e alla fine; nonostante questo, le quasi tre ore scorrono veloci, con alcune scene che ti fanno venire la pelle d’oca. Non il classico film di fantascienza tutto effetti speciali, che ci sono e sono spettacolari; ma con un’emotività profonda ed un significato che fa ragionare sulla vita. Consiglio a tutti, grandi e piccoli, di correre a vedere questo capolavoro, che si candida agli oscar minimo come miglior film. 2) Hunger games-il canto della rivolta-parte 1 Genere: avventura, fantascienza - Durata: 123 minuti - Regista: Francis Lawrence Attori: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Philip Seymour Hoffman e Stanlet Tucci. Trama: Katniss, dopo aver annientato i giochi per sempre, si trova nel distretto 13, distrutto. Da qui, incoraggiata dai suoi amici e del presidente Coin, diventa il simbolo della rivolta contro Capitol City, con come simbolo la ghiandaia imitatrice. Dovrà combattere per un’intera nazione, e per Peeta, il suo più caro amico, passato dalla parte di Capitol City dopo il lavaggio del cervello. Recensione: Film bello, molto diverso dai primi due, ma comunque riuscito. Dopo la prima mezz’ora risulta leggermente noioso, tuttavia è sempre scorrevole e piacevole da vedere. Ottimo il cast, in cui spunta la maestosa interpretazione di Jennifer Lawrence. Regia diligente, senza nulla di particolare. Da vedere per gli amanti della saga, ma sconsigliato a chi non ha visto i primi due, dato il forte collegamento presente. 3) Colpa delle stelle Genere: drammatico - Durata: 125 minuti - Regista: Josh Boone Attori: Shailene Woodley, Ansel Ergort, Laura Dern, Nat Wolff, Sam Trammel e Willem Dafoe Trama: Hazel è una giovane ragazza malata di cancro alla tiroide. Sua mamma, credendola depressa, la manda ad un gruppo di sostegno per malati di cancro. Qui un giorno incontra Augustus, detto Gus. Alla fine della giornata, Augustus invita Hazel a casa sua, dove si scambiano le loro opinioni su certi argomenti. Da quel giorno iniziano a frequentarsi quotidianamente, fino allo scoppio della scintilla. Ma, alla fine, uno dei due dovrà dire addio all’altro. Recensione: film molto toccante, profondo, sconsigliato per chi ha la lacrima facile. Storia molto bella, con numerosi riferimenti filosofici. Le due ore scorrono veloci guardando un film non fatto così tanto per fare, ma per “denunciare” le ingiustizie della vita. Il giovane duetto principale se la cava più che bene, impersonando perfettamente due innamorati. Film da vedere, non solo per il gusto del cinema, ma anche per capire qualche cosa in più sulla vita. 4) Transformers 4-l’era dell’estinzione Genere: fantascienza, azione- Durata: 166 minuti - Regista: Michael Bay Attori: Mark Wahlberg, Nicola Petz, Jack Reynor, Kesley Grammer, Li Bingbing e Stanley Tucci Trama: Sono passati cinque anni dalla battaglia di Chicago, e gli Autobots e i Decepticon sono ricercati dalla CIA e da Lockdown, un robot cacciatore si Transformers. Nel Texas, un inventore fallito, Cade, compra un camion vecchio e rotto, accorgendosi poco dopo che quel camion è Optimus Prime, il capo degli Autobots. Appena appresa la scoperta, la CIA va a casa di Cade, minacciando di uccidere sua figlia Tessa, ma qui interviene Optimus che li fa scappare e li porta nell’ultimo rifugio dei robot buoni. Intanto, a Chicago, dopo la battaglia, sono stati raccolti dei campioni del materiali con cui sono fatti i Transformers. Uno scienziato riesce a creare dei robot con le stesse caratteristiche, che però sono sotto il controllo dell’uomo. Sembrano sicuri, tuttavia, appena messi in circolazione, perdono il controllo e diventano autosufficienti. Toccherà agli Autobots salvare il mondo QUI SCUOLA SECONDARIA intero per l’ennesima volta. Recensione: film d’azione allo stato puro: pazzeschi effetti speciali e un ritmo che ti fa tenere incollato alla poltrona. Trama leggermente, essendo il quarto capitolo di una delle saghe più famose del mondo del cinema. Tornando al film, è già visto in alcuni punti, ma nel complesso la storia è incalzante. Attori che fanno il loro lavoro, ma non particolarmente esaltanti. Regia ottima, come è classico di Bay, che con le sue inquadrature frenetiche non ti lascia un attimo di respiro; pazzesco il finale. Sconsigliato a chi non piace la fantascienza, ma per il resto può essere visto da un pubblico dai vari gusti. Aspettando il cinque. 5) Divergent Genere: fantascienza - Durata: 129 minuti - Regista: Neil Burger Attori: Shailene Woodley, Theo James, Ashley Judd, Jai Courtney, Ansel Elgort e Kate Winslet. Trama: Dopo una guerra che ha devastato il pianeta, l’umanità si è rifugiata a Chicago, richiudendo tutto all’esterno della città grazie ad un enorme recinzione. Per evitare un altro conflitto, le persone vengono divise in cinque fazioni a seconda delle proprie qualità. Se sei intelligente, Eruditi; se sei gentile e aiuti gli altri, Abneganti; se sei sincero e dici sempre la verità, Candidi; se sei pacifico e ripudi la malvagità, Pacifici; se sei forte e coraggioso, Intrepidi. Per orientarti verso una di queste fazioni, viene eseguito un test. Il test di Beatrice risulta però negativo: lei è una divergente, non può cioè essere assegnata a nessuna delle fazioni. Al momento della scelta, lei sceglie gli Intrepidi, che si occupano della sicurezza della città. Inizia così un durissimo addestramento, ma Beatrice non dice a nessuno il suo segreto, perché il governo vuole eliminare tutti i divergenti. Recensione: Film di fantascienza che segue le orme di Hunger Games, ma ha degli spunti originali. Leggermente deludente il cast, tralasciando Shailene Woodley, la nuova Jennifer Lawrence. Regia con niente da segnalare, ma non brutta. Certe scene sono scopiazzate da altri successi della fantascienza, come Inception e il già citato Hunger Games. Nonostante i difetti visibile, è un bel film per passare una serata in tranquillità, gustandosi il cinema dei giovani e mangiando pop-corn. Prevenzione al bullismo “I BULLI?....NO, GRAZIE!” Come si può scappare alla trappola del bullo? Quali azioni possiamo porre in atto per tutelarci da esso? Sono solo alcune delle domande che ci ha posto la psicologa Licia Montanari, in occasione dell’incontro formativo, di prevenzione al bullismo, a cui noi ragazzi di classe 2^ secondaria abbiamo partecipato, lo scorso mercoledì 3 dicembre. Siamo riconoscenti per questa opportunità offertaci perché ci ha permesso di riflettere su una dinamica tanto pericolosa quanto subdola. La d.ssa Montanari ha infatti posto in evidenza diversi elementi caratterizzanti tale condizione: ad esempio che esiste uno squilibrio tra il bullo e la vittima: il bullo è più forte, la vittima debole. Ogni atto di bullismo è sempre provocato da intenzionalità e solitamente si connota per una certa persistenza nel tempo, cioè il bullo infastidisce a lungo la sua vittima. Il bullo può essere solo, oppure seguito da dei gregari (complici del bullo). La vittima talvolta è circondata da osservatori che possono risultare neutrali, perché non agiscono o consolatori se le offrono aiuto. Si distinguono due tipi di bullismo: quello diretto che può manifestarsi in forma fisica o verbale, e quello indiretto relativo soprattutto all’uso scorretto dei social network e di altri mezzi di comunicazione. Tale fenomeno si manifesta secondo queste modalità: calunnie, sms e lettere anonime, scritte sui muri, diffusione di foto e video inappropriati. La distinzione tra diretto e indiretto ricade anche sulle categorie di genere maschile e femminile. Quando infatti il bullo e i suoi gregari isolano una persona e la picchiano o prendono in giro, si scatena un tipo di bullismo tipicamente maschile, invece le offese e i ricatti contraddistinguono maggiormente quello femminile. La testimonianza autentica e reale di alcuni giovani, protagonisti di un filmato propostoci dalla d.ssa Montanari, ha fatto sì che le situazioni in cui si verificano atti di bullismo vero e proprio diventassero più concrete e verosimili. Piuttosto chiarificatrice abbiamo giudicato anche l’intervista ad un poliziotto - in qualità di rappresentante dell’autorità competente in caso di gravi episodi di bullismo - che indicava i vari provvedimenti penali in cui possono incorrere i bulli, in quanto ci ha molto rassicurato sulle tutele che abbiamo. È bene ricordare che se ci si accorge di episodi di bullismo in classe, o in altri contesti del tempo libero (ambito sportivo) o della vita quotidiana, dobbiamo assolutamente riferirlo all’adulto di riferimento (genitore, insegnante, allenatore…) e cercare di aiutare e sostenere la vittima. Abbiamo altresì imparato che bisogna usare i social network con discrezione, senza fornire troppe informazioni personali, soprattutto quando non si sa chi si nasconde dietro ad un monitor e ad una rete. Come fosse un decalogo per la nostra classe e per tutti gli alunni vogliamo allora ribadire che: Il bullismo non è ammesso nella nostra classe. Ridere e scherzare tra di noi va bene, ma solo se si divertono tutti! Quando si discute non si deve ricorre alle mani! Se qualcuno è vittima di una prepotenza cerchiamo di aiutarlo e informiamo l’adulto. Cerchiamo di coinvolgerci tutti e di non escludere nessuno! La classe 2^ CRONACA DI UNA PREMIAZIONE ... E’ il 29 settembre, la scuola è iniziata e si stanno diradando le nebbie che avvolgono ogni partenza: l’orario è stato fatto, abbiamo visto le classi, il lavoro è avviato e l’anno scolastico 2013/2014 diventa un ricordo. Nella casella di posta della Presidenza mi colpisce l’occhio una mail: Rewarding Excellence Competition – cerimonia di premiazione 26.10.2014. Rileggo bene. Lo sapevo che i risultati sarebbero arrivati in questo periodo dell’anno, ma non ci pensavo più. Chiamo subito la Preside, scrivo una mail ai ragazzi, esco da scuola e, per caso, trovo Vittoria, una delle vincitrici, proprio sulla porta. E’ venuta a fare un giretto. Grida di esultanza. Tutti gli otto concorrenti hanno vinto!! Parte una fulminea catena di sms agli altri. Alle 13,10 ricevo la prima telefonata di un genitore, al pomeriggio la mail di un altro, sms e così via. Ci mettiamo in moto. Il punto è che vogliamo andare a Roma, prenderci il premio di persona e farci la gita che ci siamo meritati. Ce lo eravamo promesso! Alle 7,53 del 26 ottobre i nostri eroi sono alla stazione di Padova, tanti genitori accompagnano i ragazzi, cinque genitori e una sorella vengono a Roma, un papà e una zia ci raggiungono direttamente alla premiazione. Alle 11,00 siamo a Roma. Un’ottima guida ci illustra le bellezze di Santa Maria Maggiore e poi ci conduce prima ad una pizzeria e poi alla famosissima pasticceria Regoli, nota per le crostatine di crema con fragoline di bosco. Forti e corroborati dalla bomba calorica, raggiungiamo il Colosseo, attraversiamo i Fori Imperiali, facciamo una foto davanti all’Altare della Patria ed è ora di allungare il passo per raggiungere il Centro Congressi Frentani che si trova dietro la stazione Termini. La sala è già piena e tutti i posti sono occupati, ma i nostri papà si attivano ed in breve ci troviamo seduti. Sullo schermo scorrono i nomi delle scuole premiate. In Veneto sono solo quattro, a Padova siamo l’unica scuola secondaria. Ci chiamano quasi subito e saliamo sul palco. Bene: pensavamo di farcela e ce l’abbiamo fatta! I ragazzi hanno vinto un voucher per sostenere gratuitamente l’esame del grado 7. E’ un segno tangibile, se si vince e non si riceve niente che vincita è? Quello che tutti abbiamo ricevuto oltre a questo è ben di più: i ragazzi hanno provato a sostenere un esame, che al Teresianum nessuno aveva mai fatto prima e lo hanno superato brillantemente, alla scuola superiore stanno ci facendo onore, mantenendo la stessa qualità nello studio. Di questo tutta la scuola li ringrazia Della bella giornata passata insieme a Roma li ringrazio personalmente. Quelli che sono venuti dopo di loro sono meravigliosi, tutti i nostri ragazzi sono speciali, ma per me loro sono e rimangono unici. Prof. Gabriella Mosconi TRINITY 2013-2014 GESE grade 6 B1.2 Honouring Achievement, Rewarding Excellence & Promotig Continuity – competizione nazionale PIANETA GENITORI A QUI AGeSC nche questo sara un anno denso di iniziative per la sezione Agesc del nostro Istituto che continua nella sua opera di supporto all’ attivita formativa della scuola coinvolgendo le famiglie degli studenti, prime titolari della missione e dei compiti educativi. Abbiamo organizzato un primo incontro svoltosi il 14 novembre in cui la dott.ssa Sofia Pavanello ci ha parlato dei problemi legati all’abuso di alcol e tabacco negli adolescenti in una serata dal titolo “ Alcol e tabacco. Essere (genitori) consapevoli per ridurre i danni”. La Dottoressa ci ha spiegato come questi comportamenti diffusi tra i giovani richiedono una particolare attenzione e adeguati interventi, soprattutto per le gravi implicazioni data la facilita di associazione con altri comportamenti a rischio che includono la riduzione delle prestazioni scolastiche/aumento assenze scolastiche, aggressivita e violenza, difficolta di relazione, ma soprattutto sono ponte verso il consumo di altre sostanze psicoattive illegali (policonsumo). Inoltre e da ricordare che il consumo e l’abuso di alcol e fumo fra i giovani e gli adolescenti e un fenomeno preoccupante perche chi inizia a bere e fumare prima dei 16 anni ha un rischio 4 volte maggiore di diventare alcolista o sviluppare malattie relative al fumo in eta adulta! Come conclusione della serata la dott.ssa Pavanello ci ha offerto alcuni spunti per avere un dialogo aperto con i nostri ragazzi: Domanda: Come posso dire no all’alcol? Temo di venire isolato. Risposta: Rifiutare e molto piu semplice di quanto si pensi. Prova a dire: “No grazie”, “Io non bevo alcolici” o “Non mi piace”. Ricordati che la maggioranza dei ragazzi non beve alcolici: sei in buona compagnia se decidi di essere uno di loro. Domanda: La birra e il vino sono meno “pericolosi” dei superalcolici? Risposta: Una bottiglia di birra da 330 ml, oppure un comune bicchiere di vino da 150 ml, contengono la stessa quantita di alcol di un bicchierino di superalcolico da 40 ml. L’alcol puo farti ubriacare e causarti problemi indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica che consumi. quantita devono essere ulteriormente ridotte nei giovani. Domanda: Perché i ragazzi non dovrebbero bere e i loro genitori sì? Risposta: Il cervello e l’organismo dei piu giovani sono ancora in via di formazione e l’uso di alcol puo causare problemi di apprendimento, inoltre puo aumentare la probabilita di avere problemi di alcolismo da adulti. I ragazzi che iniziano a bere prima dei 15 anni hanno una maggiore probabilita di diventare alcolisti rispetto a coloro che iniziano piu tardi. Per chi fosse interessato e disponibile una relazione dettagliata dell’incontro che puo essere richiesta all’indirizzo [email protected] Per la seconda parte dell’ anno abbiamo gia in programma una serie di incontri ma consapevoli della difficolta di riuscire a proporre argomenti che possano coinvolgere tutte le fasce di eta dei ragazzi che frequentano il nostro Istituto, abbiamo pensato di proporvi alcuni dei temi da noi elaborati per riuscire a coinvolgervi maggiormente: - Pericoli in rete - Educare ai tempi i Internet - Il bullismo - Altro… Comunicateci le vostre preferenze e i vostri suggerimenti scrivendoci a [email protected] In attesa delle vostre idee vi lasciamo con questo pensiero di Papa Giovanni Paolo II: “I Genitori sono portatori della sensibilità e delle aspettative presenti nella società; essi sono il ponte naturale tra la scuola cattolica e la realtà circostante. La vostra Associazione si pone al servizio della Famiglia e della Scuola Cattolica promuovendo i valori dell’ educazione , della libertà e del dialogo, valori fondamentali per lo sviluppo di una società autenticamente democratica.” Il Comitato AGeSC di Istituto PIANETA GENITORI Eppure ritornano … L a storia scolastica di Nicolò è stata molto travagliata ma fortunatamente si è risolta positivamente per ben due volte. Ha frequentato i primi tre anni delle elementari in una scuola cittadina d'eccellenza. Purtroppo la sua sezione è stata particolarmente sfortunata per la scarsa preparazione dei docenti. 19 alunni allo sbando per quanto concerne metodo, insegnamento, educazione e regole. Durante i primi tre mesi della seconda classe elementare Nicolò ha espressamente chiesto di fare di tutto affinchè lo cambiassimo di scuola (aveva 6 anni e mezzo). La Presidenza del Circolo Didattico ha negato il trasferimento da pubblica a pubblica. Ci ha espressamente detto che, se volevamo cambiare scuola, dovevamo per forza rivolgerci ad una struttura privata. Abbiamo analizzato a lungo tutte le strutture cittadine ed il Teresianum è risultata la migliore delle private ma anche delle pubbliche. Siamo riusciti a far entrare Niki al Teresianum in quarta elementare (non c'era posto prima della quarta). In quinta elementare altre due ex compagne di classe di Niki sono riuscite ad entrare al Teresianum ma, se ci fosse stato posto, sarebbero venuti anche tutti gli altri ex compagni di Nicolò. Maddalena Rosso, coordinata da tutti i maestri delle altre materie, ha svolto un lavoro eccellente in termini di qualità, quantità, preparazione, metodo, insegnamento, regole, educazione. Ci siamo commossi. Nicolò ha ritrovato una serenità totale, un ambiente stimolante e sano. Un ambiente talmente sano ed equilibrato che ha ridato pace a tutta la famiglia. Per noi genitori, con una professione che ci tiene lontani dal nostro bimbo tutta la settimana, saperlo sereno e ben preparato è stata la più grande conquista. Nicolò ha ribadito per tutta l'estate 2014 che ha avuto la fortuna di incontrare la più brava maestra del mondo e dei compagni di classe meravigliosi. Finita la quinta elementare motivi economici ci hanno spinto a tentare nuovamente la via della scuola pubblica con una preferenza per un Istituto cittadino che però ci ha esclusi dalla graduatoria (abitiamo fuori zona, lavoriamo in altre province, Nicolò è del 2004). Abbiamo "ripiegato" in altro Istituto cittadino ritenuto eccellente ma, dopo due mesi e mezzo di tensioni, scioperi, alcuni docenti "svogliati" a fine carriera, altri relativamente preparati, gravi responsabilità educative scolastiche trascurate e lasciate quasi esclusivamente ai bimbi e alle famiglie, ci hanno obbligati ad una nuova riunione famigliare. La necessità di una rigorosa formazione scolastica ed educativa in un ambiente sano, stimolante e moderno ci ha convinti a tornare sui nostri passi e ad ascoltare ancora una volta nostro figlio (che ha sempre deciso tutto nel limite del possibile fin da piccolissimo). Lui stesso ci aveva illustrato le qualità degli insegnanti della scuola media. Con nostra grande sorpresa lo abbiamo trovato preparato su quell'insegnante piuttosto che sull'altro (insegnanti che lui aveva solo visto o frequentato all'interno dell'ambito scolastico ma ovviamente mai avuti come docenti perchè frequentava la quinta elementare). Non sembra ma i bimbi sono veramente straordinari. Si scambiano idee, opinioni, commenti e sanno perfettamente cosa vogliono: dalla famiglia, dai genitori, dalla scuola, dagli insegnanti, dai compagni, dagli amici, dalla società. Dobbiamo solo ascoltarli. Noi l'abbiamo fatto ancora una volta ! Ringraziamo la Preside che ci ha dato la possibilità di rientrare ad anno scolastico iniziato, ringraziamo tutti i docenti che con molta pazienza stanno seguendo Nicolò affinchè possa riallinearsi con la preparazione dei suoi compagni, ringraziamo ancora una volta Maddalena Rosso e tutti i maestri che hanno accompagnato Nicolò in quarta ed in quinta elementare. Le sue parole: "non c'è una scuola così, mamma. Da nessuna parte". Non è retorica, lui lo pensa veramente. Anche noi. Con la felicità nel cuore auguriamo a tutti un buon proseguimento. Carola Voltini, Luca Simonato genitori di Nicolò (prima secondaria). ANNUNCI E NOTIZIE Teresianum Prossime scadenze: Mostra Presepi: da venerdì 19 dicembre. 27 gennaio 2015: festa di Sant' Enrico de Ossó: la Scuola Secondaria visita la città. 2 febbraio: riunione per il City Camp. Scuola Aperta: lunedì 9 e mercoledì 11 febbraio 2015. Iniziative in corso... Torneo di calcio Secondaria Adozioni a distanza Percorso formativo genitori: "Cammina e non fermarti mai" Dona un libro alla scuola ... Vuoi collaborare? Scrivici! : [email protected] La REDAZIONE augura a tutte le Famiglie un Natale di Pace. I VISITA GUIDATA ALLE MERAVIGLIE DEL PALAZZO ”PRIULI PAPADOPOLI DOLFIN BOLDU’” l giorno 5 novembre u.s. la Professoressa Madre Maria Dolores, ha potuto finalmente esaudire il desiderio di un gruppo di genitori che volevano poter conoscere in maniera più approfondita l’affascinante storia dell’edificio che ospita il nostro “Istituto Teresianum” . Madre Maria Dolores, profonda conoscitrice della storia del palazzo “PRIULI PAPADOPOLI DOLFIN BOLDU” ci ha illustrato, lungo un percorso ricco di elementi architettonici di primissimo ordine e bellezza, le origini di questo meraviglioso edificio, che per un breve periodo, all'inizio del 1900 è stato sede del Comando Supremo, presieduto dal Re Vittorio Emanuele III e nel corso della Seconda Guerra Mondiale, sede rispettivamente del Comando Tedesco e Inglese . Nel 1947 lo stabile fu acquistato dalla Compagnia di Santa Teresa di Gesù per creare il primo collegio universitario femminile nella città di Padova. L' Istituto ha negli anni acquistato un ruolo fondamentale per la cittadinanza di Padova, che ha avuto la possibilità di frequentarlo come centro sportivo e punto di ritrovo e di riferimento per i giovani padovani. Fu nel 1950 che la Compagnia di Santa Teresa di Gesù, seguendo l'ispirazione del loro fondatore Sant' Enrico de Ossò, costituì in questo edificio la scuola dell'infanzia, seguita una decina di anni dopo da quella primaria. È stata un'esperienza indimenticabile e speriamo ripetibile, in quanto ci ha dato l' opportunità di visitare ambienti, normalmente non accessibili al pubblico, di un valore architettonico ineguagliabile. Nonostante l'edificio sia stato riadattato alle esigenze della comunità, esso ha comunque mantenuto inalterato lo stile del casato e valorizzato gli infissi e le cornici dell'epoca. Particolarmente emozionante è stato lo sfoglio di un meraviglioso memoriale di immagini della fine del 1800, ed una emozionate raccolta di foto della metà del 1900, che ritraggono le madri fondatrici della nostra scuola. Nelle immagini è stato commovente ed emozionante riconoscere una giovanissima Madre Gemma da tutti noi tanto amata. Per tutto questo ringraziamo di cuore Madre Maria Dolores che ha saputo coinvolgerci, commuoverci, stupirci ed arricchirci con una esposizione dettagliata e curata. Martina Lovison Zanovello - Chiara Molvero Pandolfo
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