Giornalino Dicembre 2014 - Istituto Paritario Teresianum

Due personaggi a confronto …
D
i fronte “ai mali”
del suo tempo Teresa di Gesù scrive
nel suo Cammino di
Perfezione: “… vedendomi donna e dappoco, nonché incapace a essere utile in ciò
che avrei voluto a servizio del
Signore, poiché tutta la mia ansia era, come lo è tuttora, che
avendo egli tanti nemici e così
pochi amici, che essi fossero
buoni, determiné a hacer eso poquito que era en mí,... decisi
di fare quel poco che dipendeva
da me. Decisi cioè di seguire i
precetti evangelici con tutta la
perfezione possibile e di adoperarmi perché queste religiose che
son qui facessero lo stesso”. (Cf.
C.1,2).
Oggi Papa Francesco, richiama in
molte occasioni la
nostra
attenzione
sui alcuni dei “mali”
che affliggono la nostra società e propone quali rimedi sempre attuali i saggi consigli di San
Paolo … “Tutte le cose vere, tutte
le cose onorevoli, tutte le cose
giuste, tutte le cose pure, tutte
le cose amabili, tutte le cose di
buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano
oggetto dei vostri pensieri...”.
Abbiamo il privilegio di avere come esempio il Papa e come ispiratrice Teresa di Gesù. Lo spirito
di queste due persone che
hanno accolto in modo inequivocabile il messaggio del Vangelo è guida e ispirazione a
tutti noi, educatori teresiani.
Anche noi vogliamo avere lo
spirito di accoglienza e di benevolenza, ma anche di discernimento, nella guida dei ragazzi che ci vengono affidati.
Questo è il nostro “poquito”
che restituiamo dopo averlo
ricevuto noi stessi ogni giorno.
“E per favore... per favore,
non lasciamoci rubare l’amore
per la scuola!” Papa Francesco
Maria Teresa García Lima
Colgo l’occasione per augurare
di cuore a tutte le Famiglie del
TERESIANUM un Natale vissuto nella gioia. Che gli scambi
di auguri esprimano la letizia
di sapere che Dio è vicino.
SOMMARIO:
Un pezzo di
storia
2
Una scuola
viva
3
Qui Scuola
dell’Infanzia
4
Qui Scuola
Primaria
5
Qui Scuola
Secondaria
6
L’angolo crea- 9
tivo
Pianeta Genitori
10
UN PEZZO DI STORIA
Nell’Anno Centenario … alcune riflessioni
S
ì, sono riflessioni vissute nel gruppo che, come ben
sapete, si riunisce una volta al mese per affrontare, anno
dopo anno, diversi temi formativi.
In occasione del V Centenario teresiano stiamo esaminando
il testo di uno dei libri della Grande Santa: “Le Fondazioni”. Lo stile adottato dal gruppo ci ha permesso di ripercorrere con calma alcune pagine per poter cogliere il mondo
interiore di Teresa di Gesù di fronte alla fondazione dei ben
18 Monasteri riformati.
All’inizio della nostra riflessione, Teresa si trova già nel
primi Monastero Riformato chiamato “San Giuseppe di
Avila”. Dopo notevoli difficoltà era nato nel 1562: lì si
osservava la Regola primitiva, si viveva in povertà, coltivando il silenzio e la preghiera …, rimaneva lontano il rumore e la frivolezza del Monastero mitigato
“dell’Incarnazione” dove Teresa aveva trascorso 25 anni di
vita religiosa. Era quindi felice di aver potuto fare esperienza di quel posto così adatto per trovare il Signore nella pace. Ecco come viene descritto questo nuovo ambiente: “Ero
felice di trovarmi fra anime così sante e pure, la cui unica
preoccupazione era servire e lodare nostro Signore. Sua
Maestà ci mandava lì il necessario senza che lo chiedessimo, e quando ci veniva a mancare, il che accadde ben poche volte, la gioia di tali anime era ancora più grande.
Lodavo il Signore alla vista di tante eccelse virtù, soprattutto ammirata nel considerare la noncuranza di queste
consorelle per tutto ciò che non fosse il servirlo. Pur stando lì come priora, non ricordo di essermi mai preoccupata
del vitto; ritenevo per certo che il Signore non avrebbe
deluso quelle anime, di null’altro preoccupate se non di
come piacergli. E se, talvolta, non c’era il cibo per tutte,
quando dicevo che ciò di cui disponevamo doveva darsi
alle più bisognose, ognuna riteneva di non essere ella tale,
e così il cibo durava fino a quando Dio non lo mandava
per tutte”.
Ma la Santa non aveva cercato la sua tranquillità, ma voleva servire il Signore con tutto il cuore, voleva che Gesù
avesse “molti amici”. E la solitudine del piccolo monastero
non era un beato isolamento … le inquietanti notizie di
quell’epoca difficile arrivavano e rimanevano nel cuore.
Tre dei suoi fratelli tanto amati avevano già trovato la morte nelle “Indie”; erano “conquistadores” partiti per prendere
parte nella grandiosa impresa della scoperta dell’America
… Al monastero arrivavano pure i primi missionari tornati
dal “Nuevo Mundo” descrivendo le grandi atrocità lì commesse e portando pure il dolore provato di fronte a tante
anime che non conoscevano Dio. Ma ancor più dolorose
erano le notizie riguardanti la grande divisione che si stava
consumando in Europa: nel 1521 era già avvenuta la scomunica di Lutero, nel 1531 Enrico VIII si proclamava capo
della Chiesa anglicana, nel 1536 Calvino pubblicava le sue
tesi.
In quei cinque anni passati nel nuovo convento Teresa aveva già intuito che quel cumulo di grazie che il Signore
(“Sua Maestà” nelle parole della Santa) concedeva a piene
mani alle sue consorelle, avessero un significato profondo.
Il bene è sempre espansivo, qualche cosa doveva pur succe-
dere. Ora, di fronte alla dolorosa lacerazione della Chiesa
Teresa piangeva davanti al suo Signore chiedendo una risposta:
“Mentre ero in questa grandissima pena, una notte, stando
in orazione, mi si presentò il Signore nella maniera solita
e, mostrandomi grande amore, quasi a volermi consolare,
mi disse: «Aspetta un poco, figlia, e vedrai grandi cose».
Tali parole restarono così impresse nel mio cuore che non
potevo dimenticarle. Quantunque non riuscissi a coglierne
il significato – per molto che ci pensassi – e non scorgessi
la via o il cammino per far qualche supposizione, rimasi
assai consolata e con assoluta certezza che tali parole si
sarebbero avverate, ma in che modo non riuscii mai a immaginarlo. Così trascorse, mi pare un altro mezzo anno,
dopo il quale avvenne ciò che ora dirò”.
Con quella fiducia nel cuore passarono i mesi. Ma nel 1563
finì il Concilio di Trento – iniziato nel 1545 – convocato
per promuovere un profondo rinnovamento nella Chiesa.
Filippo II chiese al Papa di inviare in Spagna il Generale
dei Carmelitani, normalmente residente a Roma. Lo scopo
era proprio quello di contribuire a riformare i conventi del
suo Ordine, come Teresa aveva già provato a fare. Il 12
aprile del 1567 il generale arrivò ad Avila. Appena si incontrarono lui capì che nel cuore di Teresa ardeva quell’anelito apostolico che la portava a voler aiutare i cristiani
perché fossero “forti amici di Dio”. Il Generale rimase colpito vedendo la vita fra quelle povere mura. E, senza che la
Santa glielo chiedesse, “mi dette ampie facoltà per fondare
altri monasteri con censure contro i Provinciali che vi si
opponessero … Mi rendevo ben conto che una donnetta
così priva di autorità come me non avrebbe potuto concludere nulla …”
E’ già un’abitudine nel nostro gruppo l’avere sempre la
Bibbia in ogni incontro. Qui era immediato il ricorso al
libro di Giuditta: nella sua preghiera accorata presenta al
Signore la sua realtà: è una donna, vedova e sola … ma,
come sappiamo sarà lei a liberare Betulia, la strategica città
assediata dagli Assiri. Il filo è sempre lo stesso: diceva Teresa che se il Signore ha iniziato già un’opera, non sappiamo come, ma la porterà a compimento. La nostra ultima
riflessione ci portava a considerare che, di fronte a queste
18 nuove fondazioni, colpisce il fatto per noi inverosimile:
non c’era un programma, non c’era un progetto, non c’erano né case né soldi … ma c’era la grande fiducia che faceva aprire gli occhi sulle circostanze concrete. Insomma,
Teresa ricordò che a Medina del Campo c’era un gesuita
che in altri momenti l’aveva molto aiutata … tra romanzesche vicende il 15 agosto dello stesso anno 1567, si apriva
il nuovo convento di Medina del Campo.
Sr. Maria Dolores Elías STJ
UNA SCUOLA VIVA
I
Il Consiglio di Istituto, un ponte prezioso tra Scuola e Famiglia
l Consiglio di Istituto è stato creato dal legislatore con DPR 416/1974 in risposta ad una
richiesta di partecipazione alla vita scolastica da parte di Studenti e Genitori in un clima
di abbandono di una visione fortemente gerarchizzata dell’Istruzione.
È’ un organo di indirizzo politico, nel senso nobile del termine, perché ha la funzione di
mettere a confronto e di creare delle relazioni tra i diversi stakeholders (centri di interesse)
presenti nella Scuola: insegnanti, personale non docente, genitori e ragazzi. Consente, in
altri termini, la partecipazione delle varie componenti della Comunità educativa.
Basandoci sul dato normativo (D. LGS 297/1994) e scorrendo i tanti Regolamenti di Scuole
paritarie, reperibili anche on line, è possibile tentare una sintesi di tutte le sue funzioni: definisce gli indirizzi generali per le attività della Scuola e fissa i criteri per la programmazione
educativa; adotta il Piano dell’Offerta Formativa elaborato dal Collegio dei Docenti;
provvede all’adozione di un Regolamento interno finalizzato a stabilire le modalità per il
funzionamento della Biblioteca e per l’uso delle attrezzature culturali, didattiche e sportive; delibera la realizzazione di attività parascolastiche, interscolastiche e extrascolastiche, libere attività complementari, visite guidate e viaggi di istruzione; dispone l’adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali; promuove contatti
con le altre scuole e istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di intraprendere
eventuali iniziative di collaborazione (v. art. 7 DPR 275/99 – reti scuole); sollecita la partecipazione ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo; regola forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali; indica criteri generali
relativi alla formazione delle classi, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre
attività scolastiche alle condizioni ambientali; esprime parere sull’andamento generale,
didattico e amministrativo dell’Istituto.
Va precisato che nelle Scuole Paritarie (LEGGE 62/2000) il Consiglio può avere anche un
funzionamento diverso rispetto a quello previsto per il sistema pubblico, non avendo peraltro il compito di occuparsi di aspetti finanziari.
Il Teresianum di Padova ha scelto, ad esempio, di anticipare la partecipazione studentesca, prevista dalla legge solo per la Scuola Superiore. Al fine di favorire una partecipazione attiva, un impegno, una progettualità condivisa nel 2008 si è deciso di includere nella
composizione del Consiglio anche due alunni dell’ultimo anno della Secondaria.
Arianna Thiene
Cari ragazzi della Scuola Secondaria,
noi, neo eletti rappresentanti degli studenti Marco e Caterina di Terza Secondaria, siamo molto fieri della carica che ci è stata affidata.
Abbiamo deciso di candidarci per poter realizzare i desideri di tutti
voi studenti e per cercar di migliorare insieme la nostra già bellissima
scuola.
Abbiamo partecipato alla nostra prima riunione del Consiglio
d’ Istituto e abbiamo potuto vedere con quanta dedizione i Consiglieri lavorano per la scuola. In questa occasione abbiamo esposto alcune
delle idee grazie alle quali ci avete eletto. Speriamo di riuscire a rappresentarvi nel migliore dei modi e che voi non esitiate a comunicarci
le vostre richieste.
Caterina e Marco
QUI SCUOLA DELL’INFANZIA
LA FORZA DI UN SOGNO
Noi bambini crediamo che i sogni si possono realizzare solo se
ognuno di noi crede, ama, rispetta e spera… solo così possiamo
costruire un mondo migliore.
Le frasi che leggerete sono il risultato di una riflessione: uno alla
volta ognuno di noi, ascoltando la musica e le parole di “Imagine”
di John Lennon, spiegata dalla maestra, abbiamo raccontato la
nostra visione del mondo, i nostri sogni, i desideri ma soprattutto
le nostre certezze.
I nostri compagni piu piccoli hanno ascoltato e anche loro hanno
espresso il loro pensiero che vi racconteranno un’altra volta.
Ora prima di ritornare ai preparativi per le prossime feste, insieme alle maestre auguriamo a tutti voi un
“Natale di Pace”!!
I bambini della Scuola dell’Infanzia
“Immagino di essere tutti insieme con le mie sorelle immaginarie, mamma, papà e i miei cani Luna e
Gaia… Tutti in pace.” Emma C.
“Vorrei un mondo buono, senza più guerra… e tanti bambini che si vogliono bene!” Francesco
“Vorrei un mondo di pace, vorrei che tutti smettessero di fare la
guerra uno contro l’altro e che tutti avessero tanti soldini, no
uno solo, per comprarsi tante cose”. Alessandro V.
“Vorrei un mondo in cui tutti sappiano amare la fantasia… io
amo sempre la fantasia e anche mamma e papà… sempre!”
Sofia
Vorrei che mia sorella mi permettesse di baciarla… poi vorrei
che non ci fossero più le guerre… vorrei che tutti si volessero
bene!”. Virginia
“Immagino un mondo in cui tutti si vogliono bene… in cui tutti si
abbracciano e giocano insieme senza paura.” Emma Z.
Vorrei un mondo con tutte le persone che si vogliono bene. Vorrei che le mamme e i papà di tutti i
bambini facessero la pace.” Benedetta
Vorrei un mondo di persone felici, vorrei che i bambini di tutto il mondo potessero giocare insieme.
E… adoro dare i bacini alla mamma!” Giulia P.
“Questo mondo è quello che mi va bene, in questo mondo voglio stare perché ci sono gli alberi, i fiori, le case e tutte le persone di tutto il mondo.” Marc
“Vorrei non vedere più delle cose brutte alla tv, vorrei che la
mamma non si arrabbiasse più… Vorrei che Simone non facesse più i capricci e che la mamma mi ascoltasse di più.” Nicole
Vorrei un mondo senza la guerra… vorrei dare tanto cibo ai bambini poveri. E vorrei che nessuno litigasse piu.” Alessandro D.C.
“Vorrei un mondo di pace con tante farfalle, gli uccellini e un girotondo di bambini.” Anna
QUI SCUOLA PRIMARIA
LE ATTIVITÀ SPERIMENTALI NELLA SCUOLA
Come si sa, le relazioni fra gli studenti e la scuola sono spesso problematiche e questo avviene senza che nessuno lo voglia.
Infatti, questa situazione risulta spesso difficile da sostenere per tutti. Sappiamo anche che le attività sperimentali sono
molto utili per imparare concetti scientifici e per memorizzarli. Quello che invece è meno noto è che esse possono migliorare notevolmente il clima nella scuola ed il profitto degli alunni.
Esistono due principali metodi di conoscenza: quello percettivo e quello verbale. La conoscenza percettiva opera per mezzo dei sensi, mentre la conoscenza verbale si fonda sul linguaggio.
Un bambino che sta per entrare a scuola è abituato a giocare, a vivere a contatto diretto con la realtà, a scambiare affetti
con i genitori, i parenti, i fratelli e gli amici. Per i bambini l'ingresso nella scuola significa abbandonare il loro modo di
vivere a favore di un altro ben poco adatto al proprio modo di essere. Per una notevole parte della giornata, gli scolari dovranno vivere in un luogo chiuso, dove dovranno stare sempre seduti al banco. Per molti bambini, l'abbandono dell'esperienza diretta con la realtà a favore di quella mediata dal linguaggio propria della scuola risulta difficile.
Questa contrapposizione può essere ridotta restituendo ai bambini maggiori opportunità di espressione attraverso una didattica che operi una transizione più graduale fra l'esperienza vissuta a cui sono predisposti i bambini e la rappresentazione
linguistica della realtà a cui la scuola vuole farli giungere ed integrare progressivamente l'una con l'altra. Infatti, entrambi
questi metodi di conoscenza hanno proprie prerogative e vantaggi che li rendono complementari.
Le attività sperimentali, quelle pratiche e quelle espressive, vengono percepite dai bambini come un gioco e vengono svolte
con entusiasmo dai bambini che diventano molto interessati a capire e ad approfondire quello che hanno fatto.
Nel mese di Novembre, le classi II e V primaria hanno partecipato a due laboratori scientifici, promossi dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che, grazie a un programma di iniziative
extradidattiche, sostiene le scuole di ogni ordine e grado. Nello specifico la classe II, ha partecipato al laboratorio “Aria, Acqua, Terra, Fuoco”: un percorso divertente e curioso attraverso cui i bambini hanno scoperto quali sono gli
elementi fondamentali per la vita degli esseri viventi ponendo l’attenzione sui
collegamenti tra i quattro elementi, conoscendone la bellezza, ma anche la pericolosità.
La classe V invece, ha approfondito la tematica dell’elettricità e del magnetismo: par tendo dall’utilizzo di strumentazione e materiali di uso comune, come bussola, batterie, calamite, cannucce e tappi, i ragazzi hanno distinto due tipi
di forze: quella magnetica e quella elettrica. Le esperienze proposte hanno previsto altresì l’osservazione di alcuni fenomeni fisici, col fine di comprendere fenomeni elettrici e magnetici. Infine i ragazzi hanno costruito con le proprie mani
uno strano, ma funzionante, apparato elettrico elementare.
Le attività creative e sperimentali hanno molti vantaggi:
- impegnano tutto il corpo e molte aree della mente
- richiedono l'uso delle mani
- sono divertenti
- favoriscono il lavoro di gruppo
- mostrano leggi fisiche all'opera
- potenziano la memorizzazione delle lezioni
- trasmettono delle conoscenze scientifiche
- forniscono delle capacità pratiche e di intervento sulla realtà
- favoriscono il senso pratico
- favoriscono la mentalità scientifica
- creano motivazioni per le attività scientifiche e per la scuola in genera
le.
“Imparare è un'esperienza, tutto il resto è solo informazione.”
Albert Einstein
Scuola Primaria
QUI SCUOLA SECONDARIA
CLASSIFICA DEI LIBRI PIU’ LETTI DALLA TERZA SECONDARIA
1. COLPA DELLE STELLE (John Green). Racconta di come la vita della sedicenne Hazel Grace Lancaster afflitta dal cancro viene sconvolta grazie all’ incontro di Augustus durante una riunione del gruppo di supporto. Questa nuova
amicizia insegnerà a Hazel quanto può essere bella la vita e presto fra i due ragazzi nascerà un amore sconvolgente.
È un libro fantastico, semplice e scorrevole. Tutti i momenti tristi presenti nel
testo, ti fanno solo apprezzare di più tutti quelli felici. È una storia ricca di insegnamenti che ti tiene incollato alle pagine. Imperdibile!
2. STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI (Marcus Zusak). La storia è ambientata nella Germania nazista. Dopo avere perso tutta la sua famiglia Liesel Meminger viene adottata. Con la sua nuova famiglia all’
inizio non si trova bene, ma presto comincia ad affezionarsi alla sua nuova vita, soprattutto a Rudy che fa
tutto il possibile per diventare suo amico e a il suo nuovo padre che lentamente le sta insegnando a leggere. Sono proprio i libri che diventano un’ ancora di salvezza per Liesel fra gli orrori che la circondano.
In questo libro Marcus si rivolge a i ragazzi con un fraseggio breve e l’ inserimento di variazioni grafiche
e disegni. Il ruolo di soggetto narrante viene assegnato brillantemente alla Morte. È una storia che ti fa
vedere il nazismo da una prospettiva completamente nuova.
3. EROI DELL’ OLIMPO – LA CASA DI ADE (Rick Riordan). È il capitolo conclusivo della saga Eroi
dell’ Olimpo. Ormai si è giunti al termine della battaglia fra gli dei dell’ Olimpo e Gea con i suoi eserciti di
giganti. I semidei dovranno trovare la Casa di Ade per chiudere le Porte della Morte. Solo in questo modo
potranno liberare i loro amici, Annabeth e Percy rimasti intrappolati nel Tartaro, e impedire il ritorno di
Gea, la dea della terra che vuole distruggere il mondo.
Tutte le serie di Riordan sono perfette per avvicinare i ragazzi alla lettura. Con un linguaggio semplice e
spiritoso vengono descritte epiche battaglie basate sulla mitologia greca e romana.
4. STORIA DI MALALA (Viviana Mazza) Malala ha solo undici anni quando decide di opporsi alle leggi
dei talebani. Trova ingiusto il fatto che le ragazze non possono ricevere un’ istruzione e decide di combattere per i loro diritti. In Pakistan disobbedire agli ordini può essere pericoloso, eppure Malala continua la sua battaglia con coraggio. Senza violenza né armi, con solo la forza della verità e dell’ innocenza
continua a lottare. Malala è l’ esempio che basta credere nelle proprie idee per riuscire a migliorare il
mondo.
Attraverso gli occhi di Malala è possibile scoprire una realtà completamente diversa dalla nostra, anche
se ci riguarda più di quanto possiamo immaginare. “Storia di Malala” è un libro che con la sua semplicità
rivela un mondo completamente diverso dal nostro, affascinante e terribile allo stesso tempo.
5. SCUOLA MEDIA – COME SONO SOPRAVVISSUTO ALL’ ESTATE (James Patterson e
Chris Tebbetts) È il quarto libro che narra le avventure di Rafe Khatchadorian, questa volta però non più
durante i terribili anni della scuola media. Infatti sono narrate tutti i più stravaganti guai che Rafe è riuscito a combinare con i suoi amici nel campeggio estivo di Wannamorra. Anche se in verità più che a un
campeggio assomiglia a una scuola estiva, infatti tutte le mattine c’ è … lezione!
Come tutti gli altri libri di “Scuola media” anche in questo, sono raccontate con disegni divertenti e ironia
tutti i guai che Rafe riesce a combinare. È un libro perfetto per ogni età perché è impossibile non divertirsi e appassionarsi a questa storia.
QUI SCUOLA SECONDARIA
I 5 FILM PIU’ BELLI DEL 2014 scelti dai ragazzi di terza
1) Interstellar
Genere: fantascienza - Durata: 169 minuti - Regista: Cristopher Nolan
Attori: Matthew McConaughey, Anne Hathway, Jessica Chastain, Matt Damon,
Topher Grace e MichaelCaine
Trama: In un futuro non ben precisato, l’unica piantagione coltivabile è il granturco
e anche nelle città abitate sono molto frequenti tempeste si sabbia. Un ex astronauta,
diventato agricoltore a causa della crisi, scopre l’ultima base esistente della NASA
insieme alla figlia. Qui, il direttore gli chiederà di partire per un viaggio interstellare,
insieme ad altri tre scienziati, per salvare i mondo intero. Cooper, il protagonista, accetta a malincuore, dovendo abbandonare i figli. La missione prevede l’utilizzo della tecnologia “wormhole”,
cioè il viaggio attraverso i buchi neri. Cooper e i suoi compagni partono, senza però sapere se mai torneranno.
Recensione: Film stupendo, a mio avviso il migliore dell’anno, ma, andiamo con ordine. Cast stellare, composto solo da premi oscar. Regia impeccabile, con certe inquadrature da considerare. La trama si presenta leggermente complicata all’inizio e alla fine; nonostante questo, le quasi tre ore scorrono veloci, con alcune scene
che ti fanno venire la pelle d’oca. Non il classico film di fantascienza tutto effetti speciali, che ci sono e sono
spettacolari; ma con un’emotività profonda ed un significato che fa ragionare sulla vita. Consiglio a tutti, grandi
e piccoli, di correre a vedere questo capolavoro, che si candida agli oscar minimo come miglior film.
2) Hunger games-il canto della rivolta-parte 1
Genere: avventura, fantascienza - Durata: 123 minuti - Regista: Francis Lawrence
Attori: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks,
Philip Seymour Hoffman e Stanlet Tucci.
Trama: Katniss, dopo aver annientato i giochi per sempre, si trova nel distretto 13, distrutto. Da qui,
incoraggiata dai suoi amici e del presidente Coin, diventa il simbolo della rivolta contro Capitol City, con come
simbolo la ghiandaia imitatrice. Dovrà combattere per un’intera nazione, e per Peeta, il suo più caro amico, passato dalla parte di Capitol City dopo il lavaggio del cervello.
Recensione: Film bello, molto diverso dai primi due, ma comunque riuscito. Dopo la prima mezz’ora risulta
leggermente noioso, tuttavia è sempre scorrevole e piacevole da vedere. Ottimo il cast, in cui spunta la maestosa interpretazione di Jennifer Lawrence. Regia diligente, senza nulla di particolare. Da vedere per gli amanti
della saga, ma sconsigliato a chi non ha visto i primi due, dato il forte collegamento presente.
3) Colpa delle stelle
Genere: drammatico - Durata: 125 minuti - Regista: Josh Boone
Attori: Shailene Woodley, Ansel Ergort, Laura Dern, Nat Wolff, Sam Trammel e Willem Dafoe
Trama: Hazel è una giovane ragazza malata di cancro alla tiroide. Sua mamma, credendola depressa, la
manda ad un gruppo di sostegno per malati di cancro. Qui un giorno incontra Augustus, detto Gus. Alla fine
della giornata, Augustus invita Hazel a casa sua, dove si scambiano le loro opinioni su certi argomenti. Da quel
giorno iniziano a frequentarsi quotidianamente, fino allo scoppio della scintilla. Ma, alla fine, uno dei due dovrà
dire addio all’altro.
Recensione: film molto toccante, profondo, sconsigliato per chi ha la lacrima facile. Storia molto bella, con numerosi riferimenti filosofici. Le due ore scorrono veloci guardando un film non fatto così tanto per fare, ma per
“denunciare” le ingiustizie della vita. Il giovane duetto principale se la cava più che bene, impersonando perfettamente due innamorati. Film da vedere, non solo per il gusto del cinema, ma anche per capire qualche cosa in
più sulla vita.
4) Transformers 4-l’era dell’estinzione
Genere: fantascienza, azione- Durata: 166 minuti - Regista: Michael Bay
Attori: Mark Wahlberg, Nicola Petz, Jack Reynor, Kesley Grammer, Li Bingbing e Stanley Tucci
Trama: Sono passati cinque anni dalla battaglia di Chicago, e gli Autobots e i Decepticon sono ricercati
dalla CIA e da Lockdown, un robot cacciatore si Transformers. Nel Texas, un inventore fallito, Cade, compra un
camion vecchio e rotto, accorgendosi poco dopo che quel camion è Optimus Prime, il capo degli Autobots. Appena appresa la scoperta, la CIA va a casa di Cade, minacciando di uccidere sua figlia Tessa, ma qui interviene Optimus che li fa scappare e li porta nell’ultimo rifugio dei robot buoni. Intanto, a Chicago, dopo la battaglia,
sono stati raccolti dei campioni del materiali con cui sono fatti i Transformers. Uno scienziato riesce a creare dei
robot con le stesse caratteristiche, che però sono sotto il controllo dell’uomo. Sembrano sicuri, tuttavia, appena
messi in circolazione, perdono il controllo e diventano autosufficienti. Toccherà agli Autobots salvare il mondo
QUI SCUOLA SECONDARIA
intero per l’ennesima volta.
Recensione: film d’azione allo stato puro: pazzeschi effetti speciali e un ritmo che ti fa tenere incollato alla
poltrona. Trama leggermente, essendo il quarto capitolo di una delle saghe più famose
del mondo del cinema. Tornando al film, è già visto in alcuni punti, ma nel complesso la
storia è incalzante. Attori che fanno il loro lavoro, ma non particolarmente esaltanti. Regia ottima, come è classico di Bay, che con le sue inquadrature frenetiche non ti lascia
un attimo di respiro; pazzesco il finale. Sconsigliato a chi non piace la fantascienza, ma
per il resto può essere visto da un pubblico dai vari gusti. Aspettando il cinque.
5) Divergent
Genere: fantascienza - Durata: 129 minuti - Regista: Neil Burger
Attori: Shailene Woodley, Theo James, Ashley Judd, Jai Courtney, Ansel Elgort e Kate Winslet.
Trama: Dopo una guerra che ha devastato il pianeta, l’umanità si è rifugiata a Chicago, richiudendo tutto
all’esterno della città grazie ad un enorme recinzione. Per evitare un altro conflitto, le persone vengono divise
in cinque fazioni a seconda delle proprie qualità. Se sei intelligente, Eruditi; se sei gentile e aiuti gli altri, Abneganti; se sei sincero e dici sempre la verità, Candidi; se sei pacifico e ripudi la malvagità, Pacifici; se sei forte e
coraggioso, Intrepidi. Per orientarti verso una di queste fazioni, viene eseguito un test. Il test di Beatrice risulta
però negativo: lei è una divergente, non può cioè essere assegnata a nessuna delle fazioni. Al momento della
scelta, lei sceglie gli Intrepidi, che si occupano della sicurezza della città. Inizia così un durissimo addestramento, ma Beatrice non dice a nessuno il suo segreto, perché il governo vuole eliminare tutti i divergenti.
Recensione: Film di fantascienza che segue le orme di Hunger Games, ma ha degli spunti originali. Leggermente deludente il cast, tralasciando Shailene Woodley, la nuova Jennifer Lawrence. Regia con niente da
segnalare, ma non brutta. Certe scene sono scopiazzate da altri successi della fantascienza, come Inception
e il già citato Hunger Games. Nonostante i difetti visibile, è un bel film per passare una serata in tranquillità,
gustandosi il cinema dei giovani e mangiando pop-corn.
Prevenzione al bullismo
“I BULLI?....NO, GRAZIE!”
Come si può scappare alla trappola del bullo? Quali azioni possiamo porre in atto per tutelarci da esso? Sono solo alcune delle
domande che ci ha posto la psicologa Licia Montanari, in occasione dell’incontro formativo, di prevenzione al bullismo, a cui
noi ragazzi di classe 2^ secondaria abbiamo partecipato, lo scorso mercoledì 3 dicembre. Siamo riconoscenti per questa opportunità offertaci perché ci ha permesso di riflettere su una dinamica tanto pericolosa quanto subdola. La d.ssa Montanari ha
infatti posto in evidenza diversi elementi caratterizzanti tale condizione: ad esempio che esiste uno squilibrio tra il bullo e la
vittima: il bullo è più forte, la vittima debole. Ogni atto di bullismo è sempre provocato da intenzionalità e solitamente si
connota per una certa persistenza nel tempo, cioè il bullo infastidisce a lungo la sua vittima.
Il bullo può essere solo, oppure seguito da dei gregari (complici del bullo). La vittima talvolta è circondata da osservatori che
possono risultare neutrali, perché non agiscono o consolatori se le offrono aiuto.
Si distinguono due tipi di bullismo: quello diretto che può manifestarsi in forma fisica o verbale, e quello indiretto relativo
soprattutto all’uso scorretto dei social network e di altri mezzi di comunicazione. Tale fenomeno si manifesta secondo queste
modalità: calunnie, sms e lettere anonime, scritte sui muri, diffusione di foto e video inappropriati. La distinzione tra diretto e
indiretto ricade anche sulle categorie di genere maschile e femminile. Quando infatti il bullo e i suoi gregari isolano una persona e la picchiano o prendono in giro, si scatena un tipo di bullismo tipicamente maschile, invece le offese e i ricatti contraddistinguono maggiormente quello femminile.
La testimonianza autentica e reale di alcuni giovani, protagonisti di un filmato propostoci dalla d.ssa Montanari, ha fatto sì che
le situazioni in cui si verificano atti di bullismo vero e proprio diventassero più concrete e verosimili. Piuttosto chiarificatrice
abbiamo giudicato anche l’intervista ad un poliziotto - in qualità di rappresentante dell’autorità competente in caso di gravi
episodi di bullismo - che indicava i vari provvedimenti penali in cui possono incorrere i bulli, in quanto ci ha molto rassicurato sulle tutele che abbiamo.
È bene ricordare che se ci si accorge di episodi di bullismo in classe, o in altri contesti del tempo libero (ambito sportivo) o
della vita quotidiana, dobbiamo assolutamente riferirlo all’adulto di riferimento (genitore, insegnante, allenatore…) e cercare
di aiutare e sostenere la vittima. Abbiamo altresì imparato che bisogna usare i social network con discrezione, senza fornire
troppe informazioni personali, soprattutto quando non si sa chi si nasconde dietro ad un monitor e ad una rete.
Come fosse un decalogo per la nostra classe e per tutti gli alunni vogliamo allora ribadire che:
Il bullismo non è ammesso nella nostra classe.
Ridere e scherzare tra di noi va bene, ma solo se si divertono tutti!
Quando si discute non si deve ricorre alle mani!
Se qualcuno è vittima di una prepotenza cerchiamo di aiutarlo e informiamo l’adulto.
Cerchiamo di coinvolgerci tutti e di non escludere nessuno!
La classe 2^
CRONACA DI UNA PREMIAZIONE ...
E’ il 29 settembre, la scuola è iniziata e si stanno diradando le nebbie che avvolgono ogni partenza: l’orario è stato fatto, abbiamo visto le classi, il lavoro
è avviato e l’anno scolastico 2013/2014 diventa un ricordo.
Nella casella di posta della Presidenza mi colpisce l’occhio una mail: Rewarding Excellence Competition – cerimonia di premiazione 26.10.2014. Rileggo bene. Lo sapevo che
i risultati sarebbero arrivati in questo periodo dell’anno, ma non ci pensavo più. Chiamo subito la
Preside, scrivo una mail ai ragazzi, esco da scuola e, per caso, trovo Vittoria, una delle vincitrici,
proprio sulla porta. E’ venuta a fare un giretto. Grida di esultanza. Tutti gli otto concorrenti hanno
vinto!! Parte una fulminea catena di sms agli altri. Alle 13,10 ricevo la prima telefonata di un genitore, al pomeriggio la mail di un altro, sms e così via. Ci mettiamo in moto.
Il punto è che vogliamo andare a Roma, prenderci il premio di persona e farci la gita che ci siamo
meritati. Ce lo eravamo promesso!
Alle 7,53 del 26 ottobre i nostri eroi sono alla stazione di Padova, tanti genitori accompagnano i
ragazzi, cinque genitori e una sorella vengono a Roma, un papà e una zia ci raggiungono direttamente alla premiazione.
Alle 11,00 siamo a Roma. Un’ottima guida ci illustra le bellezze di Santa Maria Maggiore e poi ci
conduce prima ad una pizzeria e poi alla famosissima pasticceria Regoli, nota per le crostatine di
crema con fragoline di bosco. Forti e corroborati dalla bomba calorica, raggiungiamo il Colosseo,
attraversiamo i Fori Imperiali, facciamo una foto davanti all’Altare della Patria ed è ora di allungare
il passo per raggiungere il Centro Congressi Frentani che si trova dietro la stazione Termini.
La sala è già piena e tutti i posti sono occupati, ma i nostri papà si attivano ed in breve ci troviamo
seduti. Sullo schermo scorrono i nomi delle scuole premiate. In Veneto sono solo quattro, a Padova siamo l’unica scuola secondaria. Ci chiamano quasi subito e saliamo sul palco.
Bene: pensavamo di farcela e ce l’abbiamo fatta! I ragazzi hanno vinto un voucher per sostenere
gratuitamente l’esame del grado 7. E’ un segno tangibile, se si vince e non si riceve niente che
vincita è?
Quello che tutti abbiamo ricevuto oltre a questo è ben di più: i ragazzi hanno provato a sostenere
un esame, che al Teresianum nessuno aveva mai fatto prima e lo hanno superato brillantemente,
alla scuola superiore stanno ci facendo onore, mantenendo la stessa qualità nello studio. Di questo
tutta la scuola li ringrazia
Della bella giornata passata insieme a Roma li ringrazio personalmente. Quelli che sono venuti dopo di loro sono meravigliosi, tutti i nostri ragazzi sono speciali, ma per me loro sono e rimangono
unici.
Prof. Gabriella Mosconi
TRINITY 2013-2014 GESE grade 6 B1.2
Honouring Achievement, Rewarding Excellence & Promotig Continuity – competizione nazionale
PIANETA GENITORI
A
QUI AGeSC
nche questo sara un anno denso di iniziative per la sezione Agesc del nostro Istituto che continua
nella sua opera di supporto all’ attivita formativa della scuola coinvolgendo le famiglie degli studenti,
prime titolari della missione e dei compiti educativi.
Abbiamo organizzato un primo incontro svoltosi il 14 novembre in cui la dott.ssa Sofia Pavanello ci ha
parlato dei problemi legati all’abuso di alcol e tabacco negli adolescenti in una serata dal titolo “ Alcol e
tabacco. Essere (genitori) consapevoli per ridurre i danni”.
La Dottoressa ci ha spiegato come questi comportamenti diffusi tra i giovani richiedono una particolare
attenzione e adeguati interventi, soprattutto per le gravi implicazioni data la facilita di associazione con
altri comportamenti a rischio che includono la riduzione delle prestazioni scolastiche/aumento assenze scolastiche, aggressivita e violenza, difficolta di relazione, ma soprattutto sono ponte verso il consumo di altre sostanze psicoattive illegali (policonsumo).
Inoltre e da ricordare che il consumo e l’abuso di alcol e fumo fra i giovani e gli adolescenti e un fenomeno preoccupante perche chi inizia a bere e fumare prima dei 16 anni ha un rischio 4 volte maggiore
di diventare alcolista o sviluppare malattie relative al fumo in eta adulta!
Come conclusione della serata la dott.ssa Pavanello ci ha offerto alcuni spunti per avere un dialogo
aperto con i nostri ragazzi:
Domanda: Come posso dire no all’alcol? Temo di venire isolato.
Risposta: Rifiutare e molto piu semplice di quanto si pensi. Prova a dire: “No grazie”, “Io non bevo alcolici” o “Non mi piace”. Ricordati che la maggioranza dei ragazzi non beve alcolici: sei in buona compagnia se decidi di essere uno di loro.
Domanda: La birra e il vino sono meno “pericolosi” dei superalcolici?
Risposta: Una bottiglia di birra da 330 ml, oppure un comune bicchiere di vino da 150 ml, contengono
la stessa quantita di alcol di un bicchierino di superalcolico da 40 ml. L’alcol puo farti ubriacare e causarti problemi indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica che consumi. quantita devono essere
ulteriormente ridotte nei giovani.
Domanda: Perché i ragazzi non dovrebbero bere e i loro genitori sì?
Risposta: Il cervello e l’organismo dei piu giovani sono ancora in via di formazione e l’uso di alcol puo
causare problemi di apprendimento, inoltre puo aumentare la probabilita di avere problemi di alcolismo da adulti. I ragazzi che iniziano a bere prima dei 15 anni hanno una maggiore probabilita di diventare alcolisti rispetto a coloro che iniziano piu tardi.
Per chi fosse interessato e disponibile una relazione dettagliata dell’incontro che puo essere richiesta
all’indirizzo [email protected]
Per la seconda parte dell’ anno abbiamo gia in programma una serie di incontri ma consapevoli della
difficolta di riuscire a proporre argomenti che possano coinvolgere tutte le fasce di eta dei ragazzi che
frequentano il nostro Istituto, abbiamo pensato di proporvi alcuni dei temi da noi elaborati per riuscire
a coinvolgervi maggiormente:
- Pericoli in rete
- Educare ai tempi i Internet
- Il bullismo
- Altro…
Comunicateci le vostre preferenze e i vostri suggerimenti scrivendoci a [email protected]
In attesa delle vostre idee vi lasciamo con questo pensiero di Papa Giovanni Paolo II: “I Genitori sono
portatori della sensibilità e delle aspettative presenti nella società; essi sono il ponte naturale tra la scuola
cattolica e la realtà circostante. La vostra Associazione si pone al servizio della Famiglia e della Scuola
Cattolica promuovendo i valori dell’ educazione , della libertà e del dialogo, valori fondamentali per lo
sviluppo di una società autenticamente democratica.”
Il Comitato AGeSC di Istituto
PIANETA GENITORI
Eppure ritornano …
L
a storia scolastica di Nicolò è stata molto travagliata ma fortunatamente si è risolta positivamente per ben due volte.
Ha frequentato i primi tre anni delle elementari in una scuola cittadina d'eccellenza. Purtroppo la sua
sezione è stata particolarmente sfortunata per la scarsa preparazione dei docenti. 19 alunni allo
sbando per quanto concerne metodo, insegnamento, educazione e regole. Durante i primi tre mesi
della seconda classe elementare Nicolò ha espressamente chiesto di fare di tutto affinchè lo cambiassimo di scuola (aveva 6 anni e mezzo). La Presidenza del Circolo Didattico ha negato il trasferimento da pubblica a pubblica. Ci ha espressamente detto che, se volevamo cambiare scuola, dovevamo
per forza rivolgerci ad una struttura privata. Abbiamo analizzato a lungo tutte le strutture cittadine
ed il Teresianum è risultata la migliore delle private ma anche delle pubbliche. Siamo riusciti a far
entrare Niki al Teresianum in quarta elementare (non c'era posto prima della quarta). In quinta elementare altre due ex compagne di classe di Niki sono riuscite ad entrare al Teresianum ma, se ci
fosse stato posto, sarebbero venuti anche tutti gli altri ex compagni di Nicolò. Maddalena Rosso,
coordinata da tutti i maestri delle altre materie, ha svolto un lavoro eccellente in termini di qualità,
quantità, preparazione, metodo, insegnamento, regole, educazione. Ci siamo commossi. Nicolò ha ritrovato una serenità totale, un ambiente stimolante e sano. Un ambiente talmente sano ed equilibrato che ha ridato pace a tutta la famiglia. Per noi genitori, con una professione che ci tiene lontani dal
nostro bimbo tutta la settimana, saperlo sereno e ben preparato è stata la più grande conquista. Nicolò ha ribadito per tutta l'estate 2014 che ha avuto la fortuna di incontrare la più brava maestra
del mondo e dei compagni di classe meravigliosi. Finita la quinta elementare motivi economici ci hanno
spinto a tentare nuovamente la via della scuola pubblica con una preferenza per un Istituto cittadino
che però ci ha esclusi dalla graduatoria (abitiamo fuori zona, lavoriamo in altre province, Nicolò è del
2004). Abbiamo "ripiegato" in altro Istituto cittadino ritenuto eccellente ma, dopo due mesi e mezzo di tensioni, scioperi, alcuni docenti "svogliati" a fine carriera, altri relativamente preparati, gravi
responsabilità educative scolastiche trascurate e lasciate quasi esclusivamente ai bimbi e alle famiglie, ci hanno obbligati ad una nuova riunione famigliare. La necessità di una rigorosa formazione scolastica ed educativa in un ambiente sano, stimolante e moderno ci ha convinti a tornare sui nostri
passi e ad ascoltare ancora una volta nostro figlio (che ha sempre deciso tutto nel limite del possibile
fin da piccolissimo). Lui stesso ci aveva illustrato le qualità degli insegnanti della scuola media. Con
nostra grande sorpresa lo abbiamo trovato preparato su quell'insegnante piuttosto che sull'altro
(insegnanti che lui aveva solo visto o frequentato all'interno dell'ambito scolastico ma ovviamente
mai avuti come docenti perchè frequentava la quinta elementare). Non sembra ma i bimbi sono veramente straordinari. Si scambiano idee, opinioni, commenti e sanno perfettamente cosa vogliono: dalla famiglia, dai genitori, dalla scuola, dagli insegnanti, dai compagni, dagli amici, dalla società. Dobbiamo solo ascoltarli. Noi l'abbiamo fatto ancora una volta ! Ringraziamo la Preside che ci ha dato la
possibilità di rientrare ad anno scolastico iniziato, ringraziamo tutti i docenti che con molta pazienza
stanno seguendo Nicolò affinchè possa riallinearsi con la preparazione dei suoi compagni, ringraziamo
ancora una volta Maddalena Rosso e tutti i maestri che hanno accompagnato
Nicolò in quarta ed in quinta elementare. Le sue parole: "non c'è una scuola
così, mamma. Da nessuna parte". Non è retorica, lui lo pensa veramente. Anche
noi. Con la felicità nel cuore auguriamo a tutti un buon proseguimento.
Carola Voltini, Luca Simonato genitori di Nicolò (prima secondaria).
ANNUNCI E NOTIZIE
Teresianum
Prossime scadenze:




Mostra Presepi: da venerdì 19 dicembre.
27 gennaio 2015: festa di Sant' Enrico de Ossó: la Scuola
Secondaria visita la città.
2 febbraio: riunione per il City Camp.
Scuola Aperta: lunedì 9 e mercoledì 11 febbraio 2015.
Iniziative in corso...
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Torneo di calcio Secondaria
Adozioni a distanza
Percorso formativo genitori: "Cammina e non fermarti
mai"
Dona un libro alla scuola ...
Vuoi collaborare? Scrivici! : [email protected]
La REDAZIONE
augura a tutte le Famiglie
un Natale di Pace.
I
VISITA GUIDATA ALLE MERAVIGLIE DEL PALAZZO
”PRIULI PAPADOPOLI DOLFIN BOLDU’”
l giorno 5 novembre u.s. la Professoressa Madre Maria Dolores, ha potuto
finalmente esaudire il desiderio di un gruppo di genitori che volevano poter
conoscere in maniera più approfondita l’affascinante storia dell’edificio che
ospita il nostro “Istituto Teresianum” . Madre Maria Dolores, profonda conoscitrice della
storia del palazzo “PRIULI PAPADOPOLI DOLFIN BOLDU” ci ha illustrato, lungo un percorso ricco di elementi architettonici di primissimo ordine e bellezza, le origini di questo meraviglioso edificio, che per un breve periodo, all'inizio del 1900 è stato sede del Comando Supremo, presieduto dal Re Vittorio Emanuele III e nel corso della Seconda Guerra Mondiale, sede
rispettivamente del Comando Tedesco e Inglese . Nel 1947 lo stabile fu acquistato dalla
Compagnia di Santa Teresa di Gesù per creare il primo collegio universitario femminile nella
città di Padova. L' Istituto ha negli anni acquistato un ruolo fondamentale per la cittadinanza
di Padova, che ha avuto la possibilità di frequentarlo come centro sportivo e punto di
ritrovo e di riferimento per i giovani padovani. Fu nel 1950 che la Compagnia di Santa Teresa
di Gesù, seguendo l'ispirazione del loro fondatore Sant' Enrico de Ossò, costituì in questo edificio la scuola dell'infanzia, seguita una decina di anni dopo da quella primaria. È stata
un'esperienza indimenticabile e speriamo ripetibile, in quanto ci ha dato l' opportunità
di visitare ambienti, normalmente non accessibili al pubblico, di un valore architettonico ineguagliabile. Nonostante l'edificio sia stato riadattato alle esigenze della comunità, esso ha
comunque mantenuto inalterato lo stile del casato e valorizzato gli infissi e le cornici dell'epoca. Particolarmente emozionante è stato lo sfoglio di un meraviglioso memoriale di immagini della fine del 1800, ed una emozionate raccolta di foto della metà del 1900, che ritraggono le madri fondatrici della nostra scuola. Nelle immagini è stato commovente ed emozionante
riconoscere una giovanissima Madre Gemma da tutti noi tanto amata. Per tutto questo ringraziamo di cuore Madre Maria Dolores che ha saputo coinvolgerci, commuoverci, stupirci ed arricchirci con una esposizione dettagliata e curata.
Martina Lovison Zanovello - Chiara Molvero Pandolfo