ANTEPRIMA LUCE N° 308 Giugno 2014

Poste Italiane spa – Sped.in A.P. – D..L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n°46) art. 1,comma 1, LO/MI –ISSN 1828-0560
ANTEPRIMA LUCE N° 308
Giugno 2014
LUCE
308 / 2014
anno – year 52
trimestrale – trimester
diretta da Silvano Oldani
EDITORIALE
di Alberto Pasetti
LIGHTING
DESIGNERS
MADE IN ITALY
Being a lighting designer?
“Essere o non essere un progettista di illuminazione”, questo è il paradossale quesito
davanti al quale gli esponenti della categoria in Italia si trovano a dover dare una risposta
che dovrebbe essere ancor più esaustiva. Il tema, infatti, non riguarda unicamente
l’autodefinizione data del singolo progettista, ma come lo stesso viene considerato dalla
comune opinione del potenziale committente sul mercato. Chi è il lighting designer? Come
viene percepito dalla società, dal privato e nel settore dei lavori pubblici? Non si tratta solo
di un problema di riconoscimento che ne tuteli il valore professionale e giuridico ma del suo
ruolo all’interno di una complessa filiera tecnica e commerciale che coinvolge, tra gli altri,
produttori, distributori e installatori.
Massimo Iarussi. Progettare nella storia di Andrea Calatroni
Ha avuto sempre un punto fermo: fare l’architetto. E lo diventa. Successivamente lavora per
una grande azienda d’illuminazione, un’opportunità per acquisire esperienza, ma qualche
anno dopo fa una scelta di campo: diventa lighting designer indipendente. È presidente
AIDI Toscana ed è stato fra i soci fondatori dell'APIL. Nella sua attività cerca di coniugare la
creatività con la tecnologia e la manualità. Firenze, dove vive e lavora, ha influenzato molto il
suo percorso professionale: la sua specializzazione e le più importanti realizzazioni sono nel
campo dell'illuminazione museale, di edifici storici e artistici.
Andrea Ingrosso e la magia della luce di Silvano Oldani
La passione per l'architettura e il disegno industriale, figlio di un imprenditore di Lecce è
cresciuto tra cavi e lampade, poi la laurea in cui la luce fa capolino, esperienze all’estero e la
collaborazione con alcuni grandi nomi dello spettacolo e della progettazione, due per tutti:
Zeffirelli e Mario Bonomo. Ci parla, citando EOS e Omero, del tema di un concorso voluto
da un committente illuminato che prevedeva di interpretare il Salento e “racchiuderlo in una
stanza”. Progettare per Ingrosso vuol dire creare le condizioni per migliorare la qualità della
vita dei fruitori, solo così, risponde, si potranno affezionare ad un progetto e mantenerlo vivo.
Alessandra Reggiani. La luce per passione di Mauro Bozzola
È sempre stata attratta dalla luce: il suo primo ricordo a dieci anni con suo padre in occasione
di una mostra di Georges Braque a Villa Medici a Roma, la scoperta di opere bellissime
e una domanda: “Ma perché si vedono così male?”. Poi gli studi di Architettura, un esame
complementare in Illuminotecnica, e l’ammirazione davanti alle immagini di lighting designers
americani. Parlare di luce nei primi anni ’90 non era come oggi, era molto più complesso, ma
da quel momento non ha mai smesso di dedicarsi alla luce.
LIBRI
a cura di
Chiara Aghemo
ARTE E LUCE
LUCE 308
“Luce per la “rinascita” del Salone dei Cinquecento”
Nel libro l’Autrice, Carla Balocco, con un corretto approccio metodologico e con approfondite
conoscenze storico-umanistiche e tecnico-scientifico, accompagna il lettore lungo l’impegnativo
studio condotto da lei e i suoi collaboratori che ha riguardato un luogo simbolo non solo della
città di Firenze, con una valenza storico-artistica eccezionale e con una molteplicità di funzioni:
da ambiente museo a luogo di rappresentanza e di attività politica, il “Salone dei Cinquecento”.
Un percorso progettuale coinvolgente e “da manuale”, spesso teorizzato ma raramente
realizzato, per questo un libro particolarmente significativo e meritevole di essere segnalato.
Illuminazione degli spazi museali. Il convegno AIDI a Napoli.
Al centro il libro di Mario Bonomo e Chiara Bertolaja di Gennaro Spada
In occasione della presentazione a Napoli nel prestigioso Palazzo della Borsa in stile neoclassico
del libro "L’illuminazione delle opere d’arte negli interni. Guida alla progettazione", è stato
organizzato un importante convegno con il coinvolgimento di personalità del mondo accademico
e dei musei nonché di specialisti del settore dei Beni Culturali sulla tematica dell'illuminazione
delle opere d'arte e sulle potenzialità offerte da nuove tecnologie.
Illuminare l’Arte è Arte di Laura Bellia e Saverio Ciarcia
L'illuminazione delle opere d'arte, è una tematica del settore illuminotecnico che, forse
più delle altre, coinvolge molteplici competenze, spaziando dalla storia dell'arte, alla
conservazione, all'allestimento museale. Non sempre le figure professionali che si ritrovano
a decidere sulla collocazione delle opere (e il modo in cui le stesse debbano essere
percepite) riescono a dialogare tra loro in modo efficace; ciò è dovuto in gran parte a
differenti formazioni culturali e, talvolta, anche a pregiudizi… in mancanza di un dialogo
costruttivo tra i vari attori che concorrono alla realizzazione dell'apparato espositivo si
possono determinare casi in cui l'illuminazione non risulta soddisfare le esigenze espositive,
nonostante le competenze dei singoli.
FOCUS PMI 7
a cura di
Mauro Bozzola
e Andrea Calatroni
Dante Cariboni e Cariboni Group. La ricerca, la qualità, l’impegno in Assil e Aidi
Intervista di Silvano Oldani
Secondo Dante Cariboni, intervistato in questo numero dal direttore di LUCE, l’aspetto
qualitativo (al pari di quello tecnologico) rappresenta un valore fondamentale che va a
tutti i costi perseguito sia dal punto di vista del comfort, che funzionale ed estetico. In tal
senso all’Italia vengono riconosciute indubbie capacità dal mondo intero e sarebbe davvero
penalizzante per le nostre aziende entrare in una competizione basata sul prezzo.
Per Cariboni un grande rammarico: quello di aver perso l’opportunità di organizzare in Italia
la più grande Fiera della luce del mondo.
Reverberi Enetec. Genesi della smart grid in Italia
L’incontro con l’amministratore delegato, Paolo Di Lecce, manager determinato, ci spiega
come la sua azienda intende continuare a perseguire una politica di valorizzazione delle risorse
umane locali, puntando sui giovani e sui nuovi servizi a valore aggiunto per la collettività,
mantenendo una forte vocazione territoriale e un’alta specializzazione.
Tutto oggi sembra essere diventato “intelligente” o “smart”, parola che viene usata spesso per
evocare una svolta epocale che potrebbe modificare le nostre abitudini di vita. Ma l’Europa
è in ritardo e parlare della Smart Lighting Grid in Italia vuol dire porre anche l’accento
sulla disattenzione di importanti Comuni che investono decine di milioni di euro in efficienza
energetica, sostituendo gli apparecchi di illuminazione con le nuove sorgenti a LED, senza
predisporre gli stessi impianti ad essere gestiti da sistemi “intelligenti”.
ARTE E LUCE
TOIO di Achille e Pier Giacomo Castiglioni di Andrea Calatroni
Toio è un prodotto-icona come pochi hanno saputo essere (e ancor meno lo saranno nel
futuro prossimo). Per diventare icone è necessario saper rompere, in maniera intelligente e
provocante, gli schemi e apportare dei cambiamenti, anche lievi ma pregnanti. Come Johann
Sebastian Bach, i fratelli Castiglioni hanno applicato al disegno industriale l’arte della
variazione, quello che il compositore tedesco ha proposto con le Goldberg Variations, Achille e
Pier Giacomo l’hanno offerto con le loro lampade per Flos e altri.
SPECIALE
FRANCOFORTE
LIGHT & BUILDING
2014
Aumento di pubblico a Light & Building a conferma della tendenza alla crescita nel settore
del lighting nel mondo. Questo il segnale positivo fatto registrare anche grazie alla qualità
dei contenuti della fiera di Francoforte, alla sua organizzazione e alla vasta eterogeneità
dei partecipanti.
Nel panorama internazionale non sono passate inosservate né le aziende italiane né quelle
tedesche, per il loro porsi sulla scena del settore lighting con forte vocazione al design
del prodotto. Si tratta di una forma di leadership che va consolidandosi e che ha trovato
in quest’edizione alcuni punti di contatto tra la filosofia della forma e la strategia
di comunicazione, rendendo più vicine e affini le tendenze dei produttori di riferimento
agli occhi dei visitatori.
LUCE, in questo numero, dedica alla fiera della luce più importante al mondo un ampio servizio
a cura di Alberto Pasetti: un approfondito articolo dal titolo “Efficienza e sintesi all’insegna
dell’integrazione architetturale”, immagini di prodotti, fotografie di Luminale, un testo di
“Note e appunti grafici su alcuni prodotti”.
LUCE 308
IL TEATRO
E LA LUCE
a cura di
Gianni Ravelli
LUCE COME
PROGETTO
La luce nell’opera lirica per Paolo Gavazzeni
Direttore artistico della Fondazione Arena di Verona è da sempre molto attento al lavoro che
fanno i lighting designer perché crede che la luce si possa sostituire alle scenografie, perché
vi è ancora un infinito da studiare per un potenziale e un margine di ignoto che non è stato
scoperto fino in fondo. Nell’intervista esclusiva, Gavazzeni ricorda allo scenografo Gianni
Ravelli l’uso della luce di Strehler e Bob Wilson, ma anche una frase del nonno Gianandrea,
che diceva che avrebbe voluto fare una Turandot solo con tagli di luce freddi, con l’assenza
totale della scenografia.
“HERMES en Lumiere”. Illuminare la luce di Adriano Caputo
A Milano, a Palazzo Serbelloni, con l’illuminazione scenografica di Adriano Caputo, un viaggio
sulle tracce dei voyages esotici, nel fasciame dello scafo di un vascello diretto nei territori
d’outre-mer colmo della ricchezza delle creazioni d'arredo della maison francese. Di questo
vero e proprio raffinato Atlante tra arte, luoghi, teatro di posa, moda, design, installazioni e
luce il breve racconto del lighting designer italiano.
Un concept culturale e sperimentale. Un interessante progetto dello Studio Traverso-Vighy
di Silvano Oldani
Vicenza Light Fest è un progetto sperimentale di illuminazione urbana, che ha coinvolto il
centro storico della città palladiana tra dicembre 2013 e gennaio 2014. Vicenza, tra le più
antiche città del Veneto, e tra i luoghi d’arte più affascinanti e visitati in Italia, ha esercitato
per molti secoli una forte influenza sulla storia europea dell'architettura. Il progetto nato
dalla volontà dell’Amministrazione comunale, è mirato alla valorizzazione del suo patrimonio
monumentale, delle sue vie d’acqua e dei suoi spazi urbani con finalità culturali e di richiamo
turistico. Il concept progettuale di Traverso-Vighy è stato declinato su tre diversi livelli:
infrastruttura, assi visivi e installazioni.
LIGHT ART
a cura di
Jacqueline Ceresoli
RETAIL
LUCE 308
Mille sfumature di luce a Venezia, Palazzo Grassi
La luce svela i limiti del visibile e dell’invisibile, mettendo in discussione la barriera tra
razionalità e immaginazione. e l’arte ha come fine di creare quel che non esiste in natura e di
superare ogni limite. La luce è visibilità, rivelazione, percezione e illusione. Eugène Minkowski
scrive che accendendo la luce, è possibile “passare da un mondo a un altro”, infatti, si ha
l’impressione di superare il divario tra realtà e illusione. Lo dimostra un’esposizione che declina
sinonimi e contrari della luce a Palazzo Grassi a Venezia dal titolo emblematico: “L’illusione
della luce”, a cura di Caroline Bourgeois, attraverso venti opere di artisti dagli anni Sessanta
a oggi, selezionate dall’illuminante collezione di François Pinault, esposte per la prima volta,
tranne un’opera di Dan Flavin.
La luce nel Retail. L’Archivio Dondup di Simona Franci
La forza che la luce riveste sull’essere umano e nell’architettura è ampliamente dimostrata,
ma il ruolo che svolge nel Retail, con le sue regole imprescindibili, è talmente condizionante e
importante rispetto alla funzione che deve assolvere, che anche dall'utilizzo della luce dipende
per gran parte la buona riuscita del progetto. Nel Retail, rispetto ad altri ambiti progettuali, la
luce si compone di un numero superiore di layer in termini di effetti e funzioni richieste. Sono
strati visibili e invisibili che si sommano l’uno all’altro. In questo articolo il punto zero della
corporate identity della Maison di moda è l’inizio di un’identità che si svilupperà in tutti gli
showroom nel mondo.
RICERCA E
INNOVAZIONE
Esplorando la dimensione sociale dell’illuminazione urbana
di Daria Casciani
Il progetto dell’illuminazione pubblica si focalizza tradizionalmente su un duplice approccio:
da un lato, risparmio economico ed energetico basato su dati quantitativi, dall'altro lato,
il contributo creativo di professionisti della luce volto a migliorare l’immagine notturna
della città. Focalizzandosi sulle esigenze delle persone l’illuminazione urbana sociale si occupa
anche di comprendere quali esperienze sociali la luce possa abilitare nella città notturna. A
questo proposito, un gruppo di lighting designer ha indirizzato recentemente la sua pratica
progettuale dall’illuminazione architetturale alla dimensione umana e sociale della città, un
tema che, rispetto alle questioni energetiche, tecniche ed economiche, è molto più giovane e
complesso da valutare.
L'accesso di luce naturale negli ambienti interni. Considerazioni sulla scelta dei software
di Laura Bellia, Francesca Fragliassi, Alessia Pedace
L'impiego della luce naturale per illuminare gli interni degli edifici ha molteplici effetti positivi
tra i quali il comfort ed il contenimento dei consumi energetici. Poiché la luce naturale è una
risorsa estremamente variabile nel tempo, la sua corretta modellazione e l’individuazione
di parametri caratteristici quantitativi e qualitativi sono essenziali per comprendere quale
sia la sua reale disponibilità in ambiente durante l’anno e quali siano gli scenari luminosi che
essa determina. Per la complessità della valutazione dell’accesso e della distribuzione della
luce naturale, è indispensabile l’utilizzo di software specifici, ma gli applicativi disponibili per il
calcolo illuminotecnico sono numerosi e spesso può risultare complicato individuare quello
più adatto alle proprie esigenze.
Illuminazione delle rotatorie: quali calcoli? di Carlo Rocca
Diffusa è l’opinione che l’installazione di una decina di apparecchi non debba richiedere studi
approfonditi ma sia piuttosto un compito da lasciar risolvere all’esperienza degli installatori.
Certo è che le numerose rotatorie in Italia, come sovente sentiamo ripetere dal critico d’arte
Vittorio Sgarbi, sono un punto critico nella viabilità stradale e impianti in cui le disuniformità
di luce, o ancor peggio gli abbagliamenti, non contribuiscono a qualificare positivamente la
qualità degli impianti di illuminazione in Italia. Con questo articolo l’Autore, cerca di mettere
un po’ d’ordine sull’argomento e di focalizzare gli aspetti della progettazione, con particolare
riferimento al calcolo dell’abbagliamento secondo il metodo canonico del TI.
LE AZIENDE
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PANORAMA
a cura
della redazione
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Rivista trimestrale
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da AIDI nel 1962
distribuito da
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progetto grafico: ascionemagro