ANTEPRIMA LUCE N° 309 Settembre 2014 diretta da Silvano Oldani editoriale di Silvano Oldani lighting designers made in italy SUSANNA ANTICO. PRESIDENTE DI APIL Nel mese di giugno, a Milano, all’Assemblea Generale di APIL, sono state rinnovate le cariche sociali e Susanna Antico, architetto e lighting designer internazionale, con interessi che spaziano dall’urbanistica alla sociologia, è stata eletta presidente per il triennio 2014-2016. Partner di PLDA e di APIL, in cui ha ricoperto in passato incarichi direttivi, e di AIDI. Ha dichiarato dopo la sua nomina (…) “Spesso i professionisti si trovano davanti a un interrogativo: quanto può fare un’associazione per i suoi associati? Perché sceglierci?” E ha concluso con una bellissima nota di ottimismo “Siamo già al lavoro e conto sui vostri consigli”. CULTURA DEL PROGETTO CON UN PIZZICO DI POESIA. NEL SEGNO LUMINOSO DI MARINELLA PATETTA, di Silvano Oldani Alla domanda com’è diventata lighting designer, ha risposto “Per puro caso, come spesso succede per le cose importanti della vita. Fare l’architetto è stata una scelta ma sinceramente non avrei mai pensato di occuparmi di illuminazione. Raccontarlo sarebbe troppo lungo ma posso dire che è stato il frutto di un concatenarsi di eventi casuali... modello Sliding Doors (film del 1998 diretto da Peter Howitt, ndr).” Al terzo anno di università l’incontro con Piero Castiglioni che ha segnato il suo percorso professionale. Poi il Master e con l’attuale socio Claudio Valent, la decisione di iniziare un percorso indipendente, per cui passando “da progetti prestigiosi a piccoli progetti di provincia. È stato difficile ricominciare da zero”. In queste poche parole c’è tutta la storia e il carattere di Marinella Patetta, tra i più prestigiosi lighting designer del mondo. GRAZIA E TALENTO PER LA LUCE. L’INCONTRO CON EMANUELA PULVIRENTI, di Andrea Calatroni Si è interessata alla luce fin dai primi anni degli studi di architettura. All'università ha frequentato il corso di illuminotecnica e questo l’ha spinta a elaborare una tesi di laurea sull'illuminazione dei centri storici. Ha approfondito la sua specializzazione attraverso un corso in Light Design presso l'Accademia di Brera a Milano dove eccelse, e stage di diversi mesi in A2A, dove la ricordano brillante tanto da chiederle di rimanere. Alla domanda sulla figura del lighting designer la risposta è sagace: “Molti colleghi architetti amano citare Le Corbusier o Kahn sul ruolo fondamentale che ha la luce in architettura, senza però coinvolgere un esperto nelle prime fasi progettuali. Il risultato è che l'illuminotecnico dovrà, alla fine, salvare con soluzioni di ripiego situazioni progettuali che maltrattano sia la luce naturale che quella elettrica”. DIVENTARE LIGHTING DESIGNER… INCONSAPEVOLMENTE. L’INTERVISTA A PAOLA URBANO, di Mauro Bozzola Vive e lavora a Torino. Ha cominciato a interessarsi di progettazione a metà degli anni ’80, approfondendo il tema con la tesi di laurea sull’illuminazione nei musei. Le prime esperienze sono riferite ad ambienti di notevole importanza storico-artistico con delicati problemi conservativi. Poi il Dottorato di Ricerca presso lo I.E.N. "G. Ferraris" e gli studi sull’illuminazione, la conservazione e la percezione delle opere d’arte. “Ricerche dettate dalla passione che non immaginavo mi avrebbero in seguito offerto l’opportunità d’intraprendere la professione di lighting designer. In quegli anni questa figura non era ancora conosciuta in Italia e il progetto si riduceva al mero calcolo illuminotecnico”. Docente dal 1993 allo IED di Torino, e per molti anni alla Bilgi University di Istanbul, ci spiega con grazia ed eleganza come sia diventata lighting designer “in modo quasi inconsapevole”. 14. mostra di architettura internazionale biennale di venezia LUCE 309 “FUNDAMENTALS”, di Alberto Pasetti Nell’edizione 2014, la Biennale porge un volto nuovo. Per la prima volta pone la centralità dell’Architettura, e allo stesso tempo la sua marginalità, all’interno dei complessi meccanismi di vita sociale, economica e culturale che hanno connotato lo sviluppo nel mondo del concetto di città e di casa, con le sue più disparate distinzioni e interpretazioni. E se è lecito porsi la domanda sul perché non sia stato affrontato il tema dell’illuminazione nell’Architettura e non sia stato dato uno spazio a uno degli “elementi” imprescindibili del progettare lo spazio, le risposte possono essere molteplici, e sicuramente Rem Koolhaas ne avrebbe una inequivocabile. L’indiscussa e comprovata certezza che Architettura e la Luce siano di natura complementare e indissolubilmente legate tra loro. Forse, per questo, anche la disciplina che ne regola la progettazione può essere vista come parte integrante di un pensiero unificante dello spazio e del suo arredo. lighting designer mondo. interviste esclusive a luce a cura di Andrew Peterson UN FRANCESE A NEW YORK. HERVÉ DESCOTTES Nel variegato mondo della luce internazionale – parafrasando il titolo del celebre poema sinfonico di George Gershwin “Un Americano a Parigi” (1928), che ispirò nel 1951 l'omonimo film musicale diretto da Vincent Minnelli, vincitore di 6 Oscar, con le bellissime coreografie di Gene Kelly – una delle tante cose straordinarie che accadono è che sia Hervé Descottes, un francese, il più apprezzato e conosciuto lighting designer newyorkese, quello che ha collaborato a illuminare, dare profondità con luci e ombre, ai più importanti edifici dell’architettura contemporanea nel mondo. IMPARARE DAL TEATRO. MELANIE FREUNDLICH Ci spiega “Ho studiato produzione teatrale al College e ho iniziato a interessarmi di illuminazione quando mi è stato chiesto di pensare e definire un particolare faro follow spot per una commedia di Pirandello, che andava in scena all’università”. Laureata, ha partecipato a diversi spettacoli di compagnie di danza, sia come direttore di scena sia come lighting designer, dove ha imparato a manipolare la luce, a valorizzarla e a esaltarne gli elementi in scena utilizzando strumenti di lighting teatrale e il colore. “Ho iniziato a capire come la luce scolpiva e modificava il mondo intorno a me e come interagiva con l’ambiente”. Melanie Freundlich preferisce lavorare su progetti che abbiano un effetto reale sulla comunità sociale, che ne migliorino la qualità di vita, come scuole, musei, e aggiunge: “l’estetica ha priorità assoluta nell’approccio all’illuminazione di uno spazio, con questo intendo dire che preferisco illuminare gli spazi artistici”. LA PASSIONE PER REALIZZARE I SOGNI DEI CLIENTI. SEAN O’CONNOR Sean O'Connor è stato riconosciuto dall’Architectural Lighting Magazine's come "Promising People" del 2004, e il suo studio è stato citato quattro volte tra i Top 25 Retail Lighting a livello internazionale. Nell’intervista O'Connor spiega le differenze nel mercato tra gli USA e l’Europa e l’Italia in particolare; parla della cultura della luce a Beverly Hills, e spiega che ha lavorato con produttori italiani dalla creatività stimolante; ricorda Sarfatti, Scolari, Ponti, Castiglioni, e ci dice: “con la luce si riesce sempre a raccontare una storia, anche quando è sottotraccia. I migliori progetti d’illuminazione si hanno quando ti senti in relazione con loro, anche se non ne conosci esattamente il motivo”. speciale illuminazione pubblica SI CHIUDE UN’ERA PER I PIANI DELLA LUCE DI PRIMA GENERAZIONE, di Pietro Mezzi C’è chi lo chiama piano regolatore dell’illuminazione comunale, chi piano di illuminazione pubblica, chi più semplicemente piano della luce. Differenti denominazioni per uno stesso oggetto; una babele di sigle che dipende dalle diciotto differenti norme regionali esistenti in Italia. Una selva di denominazioni che dimostra non solo l’originalità della produzione legislativa locale, ma anche l’incertezza terminologica sul tema, che di certo non aiuta a comunicare gli aspetti positivi propri dello strumento. Ma alla fine, ciò che conta sono i contenuti che dovrebbero condurre al miglioramento della qualità urbana. Alle domande dell’autore rispondono: Susanna Antico, Mario Bonomo, Piergiovanni Ceregioli, Paolo Di Lecce, Gianni Drisaldi, Cinzia Ferrara, Nicoletta Gozo, Giampaolo Roscio, Margherita Süss. luoghi della didattica LA PROGETTAZIONE ILLUMINOTECNICA AL POLITECNICO DI TORINO. L’INCONTRO CON CHIARA AGHEMO, di Silvano Oldani Dal 2004 il Politecnico di Torino propone un’esperienza didattica agli studenti attraverso la forte interazione con esperti e aziende,e la possibilità di percorrere un’esperienza progettuale concreta in rapporto con realtà operative esterne. Obiettivo dei progetti, l’illuminazione di percorsi tematici del tessuto cittadino e la valorizzazione dei luoghi e delle emergenze architettoniche, definendo nuovi approcci alla percezione dello spazio fisico, creando nuovi scenari luminosi in un’ottica di efficienza e risparmio energetico. LUCE 309 focus pmi 8 a cura di Mauro Bozzola e Andrea Calatroni GEWISS. RIPOSTE EFFICACI PER UN MERCATO IN EVOLUZIONE Oltre 40anni di storia, dall’introduzione del tecnopolimero nell’impiantistica elettrica nasce un’intuizione che cambierà il modo di accendere la luce nelle nostre abitazioni: le placche in plastica. Un accessorio invisibile, quasi insignificante, identico in tutte le case diventerà visibile e bello, una piccola rivoluzione estetica e funzionale di successo. Ventimila prodotti e cinquecento brevetti, uno sforzo produttivo consistente, tutto Made in Italy e un nome: Domenico Bosatelli. Una storia di ricerca e progettazione di sistemi integrati pensati per il benessere e la sostenibilità con la forza dei numeri nella competizione internazionale. Gewiss è official sponsor di Expo 2015 e main partner del Padiglione Italia. L’incontro con Aldo Bigatti, Direttore Commerciale e Marketing Illuminotecnica di Gewiss. REGGIANI GROUP. BELLEZZA ESTETICA E BELLEZZA MECCANICA DELLA LUCE Ne ha parlato Matteo Reggiani, CSO dell’Azienda, nata a Monza più di 50 anni fa dalla visione di Goffredo Reggiani. Oggi presente in Europa, Stati Uniti e Cina. Light+Building 2014 è stata la sede di presentazione del nuovo pay-off “We speak light”: l’azienda basandosi sulle esperienze e i valori del passato ha reinterpretato la propria brand identity. Ne è scaturito un messaggio moderno e chiaro che riassume ciò che si vuole comunicare a un settore sempre più internazionale. A Londra la sede del Design Center e, nell’Headquarter di Sovico, l’International Light Forum, anche un Museo della Luce che raccoglie e presenta l’evoluzione del corpo illuminante dal VI secolo A.C. all’avvento dell’energia elettrica. icone LABORATORIO DEL NUOVO COME METAMORFOSI,di Jacqueline Ceresoli Da questo numero di LUCE investighiamo in maniera diversamente critica le “Icone” del design della luce Made in Italy, uno stile che continua a ispirare progettisti contemporanei. Non più l’opera in primo piano, ma l’Autore, dai grandi Maestri del Novecento ai giovani, con alcuni obiettivi: preservare il valore storico e culturale degli oggetti innovativi; analizzare come e perché questi prototipi vengono costantemente rielaborati da designer emergenti che guardano al passato per dare forma al futuro senza nostalgia. i maestri JOE COLOMBO. PROGETTI SENZA TEMPO, di Andrea Calatroni Futuro, avanguardia e colore sono gli assunti ricorrenti nei progetti di Joe Colombo, i suoi prodotti contenevano quella che gli piaceva definire come “la quarta dimensione”: il movimento. Una lampada, un contenitore, erano sviluppati, partendo da quest’assunto, nello spazio domestico e entrando in una nuova e più completa relazione con l’uomo. Il design negli anni Sessanta possedeva qualcosa di epico, di mitico, si voleva rispondere a una funzione, ma al contempo si cercava il gesto estetico, era il periodo del miglior fervore intellettuale e artistico italiano, e soprattutto milanese, vero epicentro delle avanguardie. Di quegli anni “Spider” e “Topo”, progetti senza tempo e dall’estetica durevole. light art SPAZI DI LUCE DI CARLO BERNARDINI Dal 1996 crea installazioni in fibre ottiche, superfici OLF ed elettro-luminescenti, ambienti minimalisti in cui si visualizzano prospettive, punti di fuga e di relazione tra spazi interni ed esterni. Bernardini, light artist dal curriculum invidiabile, conduce un’esplorazione dello spazio, dell’inatteso, attraverso prismi e direttrici di luce che fendono il buio per ribaltare un insieme di regole prospettiche e l’interazione tra interno ed esterno senza soluzione di continuità. Le sue opere esistono nel presente, in relazionea uno spazio reale, e questo “qui e ora” vale per la luce che inevitabilmente quando si accende, crea architetture, ma per esserci ha bisogno di un corpo che le percepisca e attraversi. a cura di Jacqueline Ceresoli LUCE 309 teatro urbano EXPO 1906. LE STAMPE DELLA BERTARELLI DI SEBASTIANO ROMANO AL CASTELLO SFORZESCO DI MILANO, di Mauro Bozzola Nel mese di giugno il Cortile della Rocchetta, sede dei Musei Civici, in cui è conservata la “Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli”, si è trasformato con la regia di Sebastiano Romano, scenografo e costumista di talento, in un palcoscenico. Un viaggio affascinante attraverso proiezioni di preziose stampe, testimonianza della vita e del costume, della pubblicità e della cultura, tra Otto e Novecento, che ha riportato il pubblico milanese al 1906: la prima Esposizione Universale a Milano. Tra torri, finestre e fossati, proiettori nelle merlature hanno tracciato un tappeto di luce dall’ingresso del Castello al Cortile della Rocchetta, e altre proiezioni hanno disegnato fasci di luci sulle mura della Corte Ducale e della Torre del Filarete. progettare con la luce LA STORIA DI AREZZO SOTTO UN’ALTRA LUCE, di Silvano Oldani Identità del luogo, valorizzazione del patrimonio storico architettonico, vivibilità della città: sono questi gli obiettivi del progetto di “scenografia urbana” che dal 2010 ha interessato il centro di Arezzo, dove la nuova scenografia di luci ha saputo integrarsi perfettamente con la filosofia di valorizzazione e caratterizzazione dell’incantevole comune toscano. Città che Leonardo Pieraccioni, scelse l’estate scorsa come set cinematografico per il proprio film Un fantastico via vai. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è stato quello di valorizzare lo spazio urbano come nuovo modello di sviluppo economico della città, di riscoperta delle identità di luogo da realizzare con soluzioni di sostenibilità energetica ed economica, uniformandone scenograficamente l’immagine complessiva. LE FONTANE DI ROMA AMATE DA FELLINI E DAL GRANDE CINEMA di Pietro Stocchi e Tiziana Brasioli L’origine delle fontane è strettamente connessa con la costruzione dei grandi acquedotti di Roma Antica, progettati a partire dall’inizio del IV secolo a.C., per garantire l’approvvigionamento idrico della città.Il risultato è la presenza di una straordinaria varietà di fontane monumentali di eccezionale valenza storica e artistica che contribuisce a qualificare la facies della città, conferendo agli spazi urbani quella particolare ricchezza e vivacità data anche dalla presenza viva dell’acqua. L’Amministrazione Capitolina in collaborazione con ACEA, è impegnata da tempo nella gestione, restauro e manutenzione delle fontane dell’Urbe. La progettazione illuminotecnica applicata alle fontane ha guadagnato sempre maggiore interesse, rispondendo non solo a esigenze di funzionalità, ma divenendo nel tempo un vero e proprio strumento di valorizzazione della città. Anche questo è Made in Italy. UN GIOIELLO DI ARTE E ARCHITETTURA BAROCCA. LA LUCE “DIETRO LE QUINTE” DI STEFANO DALL’OSSO, di Silvano Oldani La Co-Cattedrale di San Giovanni a La Valletta, Malta, è un vero gioiello di arte e architettura barocca, uno dei più importanti edifici di culto del Mediterraneo, uno straordinario crocevia di cultura voluto nel 1572 da Jean de la Cassière. Imperdibile la Decollazione del Battista di Caravaggio. Da alcuni anni in San Giovanni è in corso una paziente opera di restauro, curata dalla Fondazione della Co-Cattedrale; tra i principali interventi la Cappella d’Italia. In questo contesto, tre secoli e mezzo dopo che Mattia Preti fece da regista alla stupefacente decorazione di San Giovanni, è stato deciso che un direttore delle luci progettasse un nuovo impianto luminoso. Lo abbiamo incontrato. LUCE 309 ricerca IL LED ED IL MONDO VEGETALE. UN CONNUBIO TRA EFFICIENZA E FUTURO, di Carlo D’Alesio e Piero Santoro Uno degli aspetti più ricorrenti nelle colture protette è il controllo e il monitoraggio del microclima; quando la luce del sole è scarsa, vengono impiegate sorgenti di luce artificiale atte a stimolare le varie fasi della fotosintesi durante i periodi vegetativi e di fioritura di una specifica pianta. Replicare la luce solare in ogni suo aspetto è un compito arduo se non impossibile, e sorgenti artificiali spesso utilizzate per le coltivazioni indoor come HPS, MH e CFL non riescono a soddisfare in maniera energeticamente efficiente il fabbisogno foto sintetico del vegetale. Diversi i fattori sfavorevoli la cui unione rende quindi energeticamente poco sostenibile l’utilizzo di tali sorgenti nell’ambito delle colture protette. Proprio per questo motivo entra in scena un nuovo protagonista: la sorgente a Stato Solido, ovvero il LED. IL VALORE DEGLI EDIFICI STORICI RISCOPERTO E RIVISTO ATTRAVERSO UNA NUOVA LUCE, di Carla Balocco e Laura Batistini È noto come diverse modalità di illuminazione e l’equilibrato passaggio da differenti livelli di illuminamento influenzino la percezione dello spazio suscitando impressioni e visioni anche molto diverse tra loro. Questo lavoro (Palazzo Tornabuoni-Corsi: Boutique Stefano Ricci) mostra come il progetto illuminotecnico basato sull’uso di quantità e qualità della luce, possa consentire la lettura filologica e il recupero della “memoria storica” di un edificio di pregio architettonico, garantendo anche la riduzione dei consumi di energia e dei costi di manutenzione. dal mondo della luce le aziende informano Clay Paky illumina il maestoso spettacolo Cinéscénie al PuyduFou, uno dei quattro grandi parchi tematici in Francia. Performance In Lighting. La luce di Spillo sul quartiere Navile di Bologna. Un progetto di ampio respiro per la pubblica amministrazione. Enel Sole per la nuova luce delle Sette opere della Misericordia di Caravaggio. I tesori del Pio Monte della Misericordia di Napoli tornano al loro splendore originario. Philips accende una nuova luce sul fascino di Venezia. Le storiche lanterne, simbolo della città, rivivono grazie ad una soluzione unica a tecnologia LED sviluppata in collaborazione con Gemmo. Thorn. L’illuminazione d’una rotatoria a Corigliano Calabro nel territorio calabrese dell’Alto Jonio Cosentino. panorama Oggetti di design ideati per migliorare i nostri spazi urbani e abitativi. Espressione dell’impegno delle aziende e dei designer nell’innovazione, nella creatività e nella cultura del progetto. cover luce 309 Fontana di piazza della Rotonda, Roma Per cortesia di Rino Malgrande Acea Illuminazione Pubblica LUCE 309 LUCE Servizio abbonamenti L’abbonamento può decorrere da qualsiasi numero The subscription may start fromany number posta ordinaria Abbonamento annuale Italia 4 numeri € 56,00 posta ordinaria Abbonamento annuale ESTERO 4 numeri € 98,00 posta prioritaria Subscription Postal mail Yearly subscription italy 4 Issues Postal mail Yearly subscription FOREIGN COUNTRIES 4 Issues Priority mail EUROPA / PAESI MEDITERRANEI 4 numeri € 132,00 Africa / America / Asia / Oceania 4 numeri € 144,00 Europe / Mediterranean countries 4 Issues 4 Issues T +39 02 87389237 [email protected]
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