TITOLO Urban Megatrends and Future Challenges for European Urban Areas Comitato delle Regioni Rue Belliard, 101 Bruxelles 27 Marzo 2014 LUOGO E DATA ORGANIZZATORE Comitato delle Regioni/Urban Europe RELAZIONE Attraverso l’evento in oggetto si sono voluti condividere, con gli stakeholders, i progressi svolti nell’ambito dell’iniziativa di programmazione congiunta URBAN EUROPE (Joint Programming Initiative Urban Europe) individuando strategie e soluzioni concrete per agevolare le città nel rispondere alle problematiche nate con la recente rapida urbanizzazione. Attraverso tale piano, i Paesi membri hanno la possibilità di generare “soluzioni europee” mediante la ricerca coordinata con l’obiettivo di creare città economicamente sostenibili, in cui i cittadini possano vivere in condizioni migliori. L’incontro è stato presieduto da Henk Snoeken, Vice-Presidente del CDA di JPI Urban Europe, Direttore dello Sviluppo Territoriale, Ministero delle infrastrutture e dell’ambiente (Paesi Bassi), il quale ha aperto i lavori chiarendo che la Joint Programming Initiative (JPI) Urban Europe è un’iniziativa creata nel 2010 per rafforzare la ricerca e l’innovazione nell’ambito dello sviluppo urbano sostenibile. La JPI Urban Europe nasce dall'unione di intenti dei Ministeri operanti in varie nazioni europee (Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Olanda, Norvegia, Irlanda, Portogallo, Svezia, Turchia) al fine di promuovere attività di ricerca sul sistema città in chiave unitaria, privilegiando aree quali le trasformazioni demografiche, i cambiamenti climatici ed ambientali, la coesione sociale e le istanze energetiche. La JPI Urban Europe è un’occasione per affrontare in modo unitario e transnazionale la ricerca sui temi urbani che risulta frammentata ed incoerente sia a livello nazionale che europeo. I suoi obiettivi strategici sono: • trasformare le aree urbane in centri di innovazione e tecnologia; • realizzare sistemi di trasporto interurbano e sistemi logistici eco-compatibili; • garantire la coesione sociale e l'integrazione; • ridurre l'impatto ecologico e migliorare la neutralità climatica. Essi dovranno essere raggiunti attraverso un approccio sistemico, a lungo termine e strategico, che identifichi le tecnologie emergenti valutando il loro potenziale e le applicandolo a nuove politiche. Bas Verkerk, relatore per il Comitato delle Regioni del parere “un’Agenda Urbana Europea integrata”, ha evidenziato che le difficoltà relative all’elaborazione di un’agenda su questo tema sono sempre derivate dall’incapacità degli stakeholders di individuare concretamente cosa dovrebbe fare l’Unione Europea in termini di politica urbana. L’elaborazione di un’Agenda Europea sullo sviluppo urbano è stata oggetto di discussione per oltre venticinque anni. Già nel 1990 la Commissione Europea pubblicava un libro verde sullo sviluppo urbano e nel 1997 adottava una comunicazione concernente un’Agenda urbana europea. Questi input condussero 1 all’organizzazione di un primo Urban Forum a Vienna nel 1998 dal quale emersero molteplici iniziative: il programma URBACT I e II, JESSICA, Urban Audit, URBAN Community Initiatives I e II e la questione relativa alle smart cities. Nonostante la mobilitazione generatasi sull’argomento, la questione di una politica urbana europea resta tuttora incerta per alcuni Stati membri poiché i trattati istitutivi non la contemplano. Oggi si iniziano ad ottenere i primi concreti sviluppi: l’operato del Comitato delle Regioni, secondo Verkerk, dovrebbe infatti agevolare la Commissione nella stesura di un libro bianco in tema di politica urbana europea. Peter Dröll, Commissione Europea, Direttore DG Ricerca e Innovazione ha posto l’attenzione sull’importanza del ruolo ricoperto dalle città nell’elaborazione di un’agenda urbana europea e nell’implementazione della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. L’Unione Europea, ha continuato Dröll, per la prima volta ha adottato un programma che integra ricerca e innovazione: HORIZON 2020. Si tratta tuttavia solo di un primo passo verso l’adozione di un approccio trasversale ed integrato alle tematiche della ricerca e dell’innovazione affinché queste ultime diventino funzionali alla creazione di un’economia europea maggiormente competitiva a livello globale. Le città sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale nella realizzazione delle politiche europee; è proprio a livello regionale e locale, infatti, che trova attuazione la maggior parte della legislazione adottata dall’UE ed i centri urbani, in primis, dovranno essere gli attori dell’innovazione. L’intervento di Ingolf Schädler, Presidente del CDA del JPI Urban Europe, Vice-Direttore Generale per l’innovazione, Ministero dei Trasporti, dell’Innovazione e della Tecnologia (Austria) ha evidenziato, come di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, gli Stati siano chiamati ad individuare e perseguire approcci e soluzioni transnazionali attraverso dei programmi di ricerca congiunti che coinvolgano il più possibile tutti gli stakeholders e il Joint Programming Initiative Urban Europe si pone in tale direzione. A tre anni dall’istituzione del JPI Urban Europe, Ilona Lundström (membro del CDA del JPI Urban Europe, Presidente della Finnish Funding Agency for Innovation) e Margit Noll (membro del CDA del JPI Urban Europe e dell’Austrian Institute of Technology GmbH), hanno sostenuto che se l’Unione Europea vuole prepararsi per affrontare le più grandi sfide che interessano il futuro del nostro pianeta, è anzitutto necessario cercare di individuare quali saranno i cosiddetti Megatrends, cioè quell’insieme di dinamiche, tendenze e fenomeni che si prevede si verificheranno in larga scala, comportando dei cambiamenti di lungo termine e trasformando gli scenari sociali, ambientali ed economici di tutto il mondo. Da un punto di vista demografico la popolazione mondiale farà registrare una crescita continua anche se disomogenea: il continente europeo è destinato ad acuire quello che è già l’attuale trend verso un aumento dell’aspettativa di vita, una concomitante crescita zero della popolazione e il conseguente invecchiamento di quest’ultima. La popolazione mondiale si concentrerà sempre più nei centri urbani creando situazioni sovraffollamento di tali aree che, unitamente all’incremento della qualità di vita e dell’inquinamento prodotto, genererà problemi di sostenibilità delle città. Da un punto di vista geopolitico ed economico, la crescita dei Paesi in via di sviluppo comporterà l’insorgere di nuovi centri di potere ed influenzerà l’intero pianeta rendendolo sempre più differenziato. Le città ed i centri urbani dovranno individuare le strategie funzionali al raggiungimento della sostenibilità affinchè l’Unione Europea possa garantire uno sviluppo economico socialmente sostenibile La JPI Urban Europe ha già istituito un CDA ed un Comitato Scientifico oltre ad essersi già attivata per mobilitare gli stakeholders e per individuare azioni e strategie da realizzare. Il Professor Darren Robinson, Vice-Presidente del Comitato Scientifico del JPI Urban Europe 2 e Docente all’Università di Nottingham ha fornito ulteriori considerazioni rispetto ai Megatrends precedentemente individuati da Ilona Lundström e Margit Noll. Con la dicitura “E7” si intende un gruppo di sette Paesi (Repubblica Popolare Cinese, India, Brasile, Messico, Federazione Russa, Indonesia, Turchia) aventi un’economia emergente che sta crescendo esponenzialmente. Secondo Robinson entro il 2050 le E7 avranno un PIL del 75% superiore rispetto a quello dei Paesi G7. Nei Paesi in via di sviluppo si assisterà ad una migrazione di massa dalle aree rurali alle città che sposterà circa 2,7 miliardi di persone e si presume che l’80% della popolazione urbana mondiale vivrà in questi Paesi. A conclusione della prima sessione di interventi Jan Olbrycht, Europarlamentare (EPP) e Presidente dello URBAN Intergroup ha evidenziato come, nonostante i trattati istitutivi non attribuiscano de iure una competenza all’UE in materia di politiche urbane, esista all’interno della Commissione la DG Politica Regionale e Urbana, pertanto le Istituzioni Europee si occupano de facto di tale materia. Ciò che occorre è il perseguimento di un approccio maggiormente integrato tra le Istituzioni Europee ed i vari stakeholders e il JPI Urban Europe rappresenta un’ottima opportunità in tal senso. Henk Snoeken, Vice-presidente del Consiglio di Amministrazione della JPI Urban Europe, direttore dello sviluppo territoriale, Ministero delle infrastrutture e dell'ambiente (Paesi Bassi), ha discusso, assieme a vari rappresentanti di Istituzioni locali, relativamente alle sfide urbane ed alle conseguenti risposte politiche che gli amministratori locali (in primis), regionali statali ed europei dovrebbero porsi perché si raggiunga, da parte dei cittadini, una partecipazione attiva a quelle che sono le questioni di loro primario interesse che si discutono nelle Istituzioni UE. Questo per permettere che i cittadini siano informati relativamente a questioni di loro primo interesse ma anche e soprattutto per permettere loro di partecipare alle attività di “costruzione sociale”. Si è parlato di reti di contatto per apportare conoscenze, comunicando direttamente con le persone e quindi instaurando una cooperazione diretta tra gli enti, facendo in modo che le informazioni arrivino, compatte, ai cittadini, primi destinatari delle politiche sociali. Si è poi parlato del tema relativo al ruolo delle città e delle regioni relativamente alla specializzazione intelligente. Il gruppo di lavoro, presieduto da Inger Gustafsson, membro del Consiglio di Amministrazione di JPI Urban Europe, ha discusso relativamente al tema delle città e regioni urbane viste come piattaforme per sviluppare l’innovazione. L'obiettivo del workshop è stato quello di esaminare il ruolo delle città e delle regioni urbane nel processo di specializzazione intelligente e di identificare gli elementi centrali per le città nella creazione di ecosistemi di innovazione urbana globalmente competitivi tramite l’individuazione di buone pratiche e politiche per strategie di specializzazione intelligente. Si è discusso del necessario ed importantissimo rapporto che deve esserci tra Città, Università ed innovazione, dell’urgenza di considerare e coinvolgere maggiormente le città in quanto laboratori viventi che, per operare al meglio, abbisognano di conoscenze e quindi risulta notevole il fatto di aumentare e migliorare il flusso di relazioni intercorrenti tra i vari enti, sia orizzontalmente che verticalmente. È stato rilevato, inoltre, il fatto che le aree urbane europee sono eterogenee. Tuttavia, la maggior parte delle sfide individuate sono pertinenti alle città di tutta Europa visto che le politiche europee sono fortemente influenzate dal livello locale per quanto riguarda geografia, composizione demografica, struttura economica, tessuto urbano e politico ecc. Dare risalto alle diverse sfide relative alle problematiche riguardanti gli agglomerati urbani europei affrontando quelli che sono gli sviluppi economici, sociali, ambientali e demografici nella loro complessità risulta essere di fondamentale importanza oltre che necessario. Bisogna assicurare uno sviluppo equilibrato garantendo nuove strategie e politiche efficaci ed efficienti per gestire e sostenere una trasformazione urbana dando per certo il coinvolgimento 3 degli stakeholders che, in questo processo, rivestiranno un ruolo decisivo. Infine, per quanto riguarda la partecipazione civile, è d’obbligo ricordare che sono i cittadini i primi mittenti e destinatari di politiche relative allo sviluppo e all’ammodernamento dei profili riguardanti gli argomenti discussi sopra. Le città, quindi, devono rendersi partecipi, tramite lo scambio continuo di informazioni, di un procedimento di condivisione attiva di politiche, strategie e modelli per il buon governo. LINK http://jpi-urbaneurope.eu/event/urban-megatrends-and-future-urban-challenges/ Eseguito da: Erika Mazzucato/Edoardo Vito Todaro UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B-1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510494 Fax. +32 2 5510499 e-mail: [email protected]/[email protected] 4
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