06_Verbale n. 2 CdiS del 15.05.2014_696

Rif. Prot. n. 0002745-16/05/2014-CM_B816-A2-P-9.6/2011/A2_S1/4
PRATICA N° 696/9/6-2014
Conferenza di Servizi
(Art. 7 del D.p.R. 160/2010 - articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i..)
Verbale N. 2
Seduta del 15 maggio 2014
Oggetto: Procedimento Unico ai sensi dell’art. 7 del D.p.R. 160/2010.
Ditta: Soc. Agr. AGRILINEA S.S. - Via Pianacci s.n. – 61020 Tavoleto (PU).
Intervento: Realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili (BIGAS) della
potenza di 100 kWe.
Localizzazione: località Cabiano di Sotto – Via Pianacci, s.n. in Comune di Tavoleto (PU).
Pratica SUAP N. 696/9/6 (indicare nelle successive trasmissioni e/o contatti con questo SUAP)
L’anno Duemilaquattordici (2014), il giorno quindici (15) del mese di Maggio (05), presso la sede del SUAP
Montefeltro c/o Comunità Montana del Montefeltro, Via Amaducci, n. 34 - 61021 Carpegna (PU):
Premesso:
- che gli artt. 1 e 4 della legge 15 marzo 1997, n. 59, hanno delegato il Governo al conferimento di funzioni e compiti
alle Regioni ed Enti Locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa;
- che l’art. 20 della legge 15 marzo 1997, n. 59, comma 8, allegato 1, numeri 26, 42, 43 e 50, ha delegato il Governo ad
emanare norme regolamentari delegificanti nell’ambito delle attività produttive;
- che l’art. 23 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ha trasferito ai Comuni le funzioni amministrative
concernenti la realizzazione, l’ampliamento, la cessazione, la riattivazione, la localizzazione e la rilocalizzazione
d'impianti produttivi, ivi incluso il rilascio del Permesso di Costruire;
- che l’art. 7 del D.p.R. 160/2010 – Procedimento unico - al comma 3 espressamente stabilisce: “Quando e' necessario
acquisire intese, nulla osta, concerti o assensi di diverse amministrazioni pubbliche, il responsabile del SUAP può
indire una conferenza di servizi ai sensi e per gli effetti previsti dagli articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto
- 1990, n. 241, ovvero dalle altre normative di settore”;
- che in data 29/01/2014 veniva presentata istanza da parte del Sig. Errighi Italo - Codice Fiscale RRG TLI 50H04
L078S – domiciliato in Tavoleto (PU), via Garibaldi n. 29, in qualità di Legale Rappresentante, della Società Agricola
AGRILINEA S.S., con sede in Tavoleto (PU), Via Pianacci s.n. - Partita IVA 01436170417 - la domanda Unica
acquisita al prot. con n. 696/9/6, finalizzata al rilascio del Titolo Unico per la realizzazione dell’intervento in oggetto
specificato;
- che con nota SUAP prot. n. 1180 del 21/02/2014, veniva convocata ai sensi ai sensi dell’art. 7 del D.p.R. 160/2010 e
articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i. per il giorno martedì 11 marzo 2014 presso la
sede del SUAP Montefeltro – c/o Comunità Montana del Montefeltro, Via Amaducci, n. 34, la relativa Conferenza di
Servizi n. 1;
- che la suddetta convocazione della conferenza di Servizi n. 1, è stata resa pubblica nel rispetto delle forme di
pubblicità previste dal regolamento in materia di insediamenti produttivi (mediante pubblicazione all’albo pretorio dello
Sportello Unico periferico presso il Comune interessato, nonché nel suo sito internet, ed all’albo pretorio della
Comunità Montana);
Visto il Verbale N. 1 relativo alla seduta della C.di S. del 11/03/2014, trasmesso a tutti gli enti interessati ed alla Soc.
Agr. AGRILINEA S.S. in data 12/03/2014 con nota p.e.c. proto. N. 1529;
Preso Atto:
- che con nota SUAP prot. n. 2377 del 24/04/2014, veniva convocata ai sensi ai sensi dell’art. 7 del D.p.R. 160/2010 e
articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i. per il giorno giovedì 15 maggio 2014 presso la
sede del SUAP Montefeltro – c/o Comunità Montana del Montefeltro, Via Amaducci, n. 34, la relativa Conferenza di
Servizi n. 2;
- che la suddetta convocazione della conferenza di Servizi n. 2, è stata resa pubblica nel rispetto delle forme di
pubblicità previste dal regolamento in materia di insediamenti produttivi (mediante pubblicazione all’albo pretorio dello
Sportello Unico periferico presso il Comune interessato, nonché nel suo sito internet, ed all’albo pretorio della
Comunità Montana);
Sportello Unico per le Attività
1 Produttive Montefeltro
Comuni di: Auditore - Belforte all’Isauro – Carpegna – Frontino – Lunano - Macerata Feltria - Mercatino Conca - Monte Cerignone –
Montecopiolo – Pietrarubbia – Sassofeltrio - Tavoleto
TUTTO CIO’ PREMESSO
il responsabile del procedimento unico nella qualità di rappresentante dell’amministrazione procedente e in quanto tale
svolgente le funzioni di presidente della Conferenza di Servizi;
DICHIARA
che la pratica all’ordine del giorno è: “Realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili
(BIGAS) della potenza di 100 kWe in località Cabiano di Sotto – Via Pianacci, s.n. in Comune di Tavoleto (PU)”, a
cui è stato assegnato il numero di Pratica SUAP 696/9/6 del 29/01/2014;
- che gli Enti o soggetti regolarmente convocati alla conferenza, sono:
− DITTA: Sig. Errighi Italo – Legale rappresentante Soc. Agr. Agrilinea S.S.
− PROFESSINISTA INCARICATO DALLA DITTA: Geom. Pierpaolo Alagna;
− COMUNE DI TAVOLETO: Dott. Arch. Mirco Santoni – Responsabile Area Tecnica;
− MINISTERO DELL’INTERNO – Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile –
Comando Provinciale di Pesaro e Urbino: Dott. Ing. Francesco Salvatore
− PROVINCIA DI PESARO E URBINO - Servizio 11 – Suolo – Attività Estrattive: Dott. Geol. Stefano Gattoni
− PROVINCIA DI PESARO E URBINO - Servizio 12 – Urbanistica e Pianificazione Territoriale – V.I.A. – V.A.S. –
Aree Protette: Dott. Arch. Maurizio Bartoli;
− PROVINCIA DI PESARO E URBINO - Servizio 13 – Ambiente – con il coinvolgimento degli uffi: 4.3.1.1.
Autorizzazione impianti gestioni rifiuti – 13.1 Prevenzione Inquinamento Atmosferico ed Acustico – 13.2
Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) – Scarichi Acque Reflue: Dott.ssa Elisabetta Cecchini
− REGIONE MARCHE – Dipartimento Sviluppo Economico – Struttura Decentrata Agricoltura: Dott.ssa Cristina
Martellini
− ARPAM – Dipartimento Provinciale di Pesaro – Servizio Acque: Dott.ssa Patrizia Ammazzalorso
− AZIENDA SANITARIA UNICA REGIONALE – Zona Territoriale 2 – Urbino: Dott. Giovanni Cappuccini;
− ENEL Distribuzione S.p.A. – Zona Pesaro – Dott. Ing. Delli Carpini Antonio – Responsabile di Zona
− MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Dipartimento per le Comunicazioni – Ispettorato Territoriale Marche –
Umbria: Dott. Ing. Alberto Busca – Responsabile Ispettorato;
- che risultano presenti:
Ente/Ditta
Nome e Cognome
Soc. Agr. Agrilinea S.S.
Qualifica / Titolo
Italo Errighi
Proprietario/Legale rappresentante
Comune di Tavoleto
Mirco Santoni
Responsabile Settore Tecnico
Provincia – Servizio 13
Pasquale Cascone
Tommaso Lani
Funzionario Delegato (1)
Collaboratore Funzionario Delegato
Comando Provinciale dei VV.F.
Marco Guerra
Funzionario Delegato (2)
ARPAM – Servizio Aria
Erika Alberini
Funzionario Delegato (3)
(1) Delega
delega
(2) Delega
delega
prot. n. 30780 del 13/05/2014 a firma del Dirigente del Servizio 13 Dott.ssa Elisabetta Cecchini, Detta
viene allegata al presente verbale della C. di S.;
prot. n. 16120 del 14/05/2014 a firma del Responsabile del Servizio Aria Dott. Luciano Benini, Detta
viene allegata al presente verbale della C. di S.;
e pertanto il responsabile del SUAP Montefeltro, presidente della Conferenza di Servizi alle ore 12,30
DICHIARA
aperti i lavori della Conferenza di Servizi.
Di comune accordo è nominato Segretario della Conferenza, con compiti di predisposizione e redazione del relativo
verbale, il Geom. Andrea Corbellotti il quale accetta l’incarico.
Passando all’esame dell’istanza presentata dal Sig. Errighi Italo - Codice Fiscale RRG TLI 50H04 L078S – domiciliato in
Tavoleto (PU), via Garibaldi n. 29, in qualità di Legale Rappresentante, della Società Agricola AGRILINEA S.S., con
sede in Tavoleto (PU), Via Pianacci s.n. - Partita IVA 01436170417 -, finalizzata all’ottenimento del Titolo Unico per la
realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili (BIGAS) della potenza di 100 kWe in
località Cabiano di Sotto – Via Pianacci, s.n. in Comune di Tavoleto (PU), il presidente della C.di S. procede in ordine di
acquisizione, alla lettura delle note e/o comunicazioni e/o pareri e/o nulla osta, trasmessi dagli Enti coinvolti alla C.di S.
e più precisamente:
- PROVINCIA DI PESARO E URBINO - Servizio 12 Urbanistica – Pianificazione Territoriale – V.I.A. – V.A.S. – Aree
Protette: nota datata Pesaro 30/04/2014, prot. n. 28263 del 05/05/2014, acquisita dal SUAP in data 05/05/2014 con
prot. n. 2468/9/6, con la quale lo stesso Servizio oltre comunicare l’impossibilità a partecipare alla C. di S. indetta dal
SUAP, specifica che il procedimento di competenza, relativo alla Verifica di assoggettabilità a V.I.A. ai sensi dell’art. 8
della L.R. n. 3/2012 e art. 20 del D.Lgs. n. 152/06 e ss.mm.ii. si è concluso con provvedimento n. 645 del 10/04/2014
con l’esclusione dalla procedura di V.I.A. con prescrizioni”. Detta nota viene unitamente al provvedimento n. 645
del 10/04/2014 vengono allegati al presente verbale della C. di S.;
Sportello Unico per le Attività
2 Produttive Montefeltro
Comuni di: Auditore - Belforte all’Isauro – Carpegna – Frontino – Lunano - Macerata Feltria - Mercatino Conca - Monte Cerignone –
Montecopiolo – Pietrarubbia – Sassofeltrio - Tavoleto
- PROVINCIA DI PESARO E URBINO - Servizio 11 Suolo – Attività Estrattive – Acque Pubbliche: nota prot. n. 28706
del 06/05/2014, acquisita dal SUAP in data 06/05/2014 con prot. n. 2510/9/6, con la quale lo stesso Servizio oltre
comunicare l’impossibilità a partecipare alla C. di S. indetta dal SUAP, specifica che il procedimento di competenza,
relativo al rilascio del prescritto Nulla Osta per il superamento del Vincolo Idrogeologico ai sensi del R.D.L. 3267/1923
è subordinato all’acquisizione di specifica documentazione integrativa consistente in:
1) Tavole dell’elettrodotto;
2) Tavole di progetto in pianta con curve di livello e sezioni significative recanti i profili del terreno ante e post
intervento, Detta comunicazione viene allegata al presente verbale della C. di S.;
- ASUR MARCHE – Area Vasta 1 – Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica:: Parere di
competenza, prot. n. 24225/U-GPUB/P del 08/05/2014, acquisito dal SUAP in data 09/05/2014 con prot. n. 2626/9/6,
favorevole con le seguenti prescrizioni:
- Tutte le strutture dovranno essere appoggiate su platee impermeabili con bordi rialzati per contenera l’acqua di prima
pioggia;
- Le acque meteoriche provenienti dalle coperture dovranno essere condottate all’esterno della struttura;
- Le acque di prima pioggia dei piazzali dovranno essere trattate tramite idoneo sistema di depurazione prima
dell’immissione nel fosso sottostante;
- Evitare imbrattamenti dei piazzali per perdite di materiale solido o di percolato;
- Le vasche di stoccaggio dovranno essere coperte e dovrà essere favorito il rapido sgrondo di eventuali percolati
essendo potenziali fonti di odori;
- In tutte le fasi di trasporto, carico, scarico, utilizzare idonei macchinari per evitare emissioni di odori;
- I cumuli del digestato solido dovranno avere dimensioni adeguate ad evitare fenomeni di anaerobiosi all’interno degli
stessi, provocando eventualmente odori al momento del loro caricamento e distribuzione sul suolo;
- Il legale rappresentante dell’azienda è tenuto a presentare al Sindaco dei 3 comuni, in cui sono ubicati i terreni,
apposita comunicazione sull’utilizzazione degli effluenti zootecnici con la redazione di uno specifico P.U.A. (Piano
di Utilizzazione Agronomica);
- Tale comunicazione per legge deve essere presentata almeno trenta giorni prima dell’inizio dell’attività. Detto parere
viene allegato al presente verbale della C. di S.;
Conclusa la lettura dei pareri sopra citati, il presidente della C.di S. invita i partecipanti ad esprimere le proprie
valutazioni, nell’ordine intervengono:
− La Dott.ssa Erika Alberini responsabile delegato di ARPAM – Servizio Aria da lettura della nota ARPAM a firma del
responsabile del Servizio Aria prot. n. 16261 del 15/05/2014, acquisita dal SUAP durante la C.di S., con la quale si
reiterano le richieste effettuate con nota p.e.c. n. 8336 del 11/03/2014 (ad eccezione di quanto riportato al p.to 4 della
stessa nota n. 8336), Detta nota viene allegata al presente verbale della C. di S..
- Il Dott. Pasquale Cascone responsabile delegato del Servizio Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino rinnova la
richiesta di integrazione già presente nel precedente verbale n. 1 del 11/03/2014 e chiede all’azienda dove intenda
precisamente spandere il digestato, Detta richiesta viene allegata al presente verbale della C. di S..
- L’Arch. Mirco Santoni, responsabile del Settore Territorio del Comune di Tavoleto, prende atto della richiesta di
integrazioni da parte di ARPAM e del Servizio 13 della Provincia di Pesaro e Urbino rimanendo in attesa di ulteriore
convocazione della C.di S., Detta nota viene allegata al presente verbale della C. di S..
- Il Geom. Marco Guerra funzionario esperto delegato dal Comandante Provinciale dei VV.F. di Pesaro, al fine di poter
esprimere la propria valutazione sensi dell’art. 3 del D.p.R. 151/2011 ribadisce la necessità di acquisire
completamente le integrazioni richieste e specificate nel Verbale n. 1 del 11/03/2014.
Conclusi gli interventi dei partecipanti, il Presidente della Conferenza di Servizi nonché segretario si impegna a
trasmettere quanto prima il presente Verbale n. 2 seduta del 15/05/2014 a tutti gli Enti coinvolti nel procedimento.
Il Presidente della C.di S. si impegna inoltre a trasmettere, non appena acquisita dal professionista incaricato, la
documentazione integrativa richiesta dal Servizio 11 della Provincia di Pesaro e Urbino per quanto concerne il rilascio
del Nulla Osta Vincolo Idrogeologico di cui all’art. 7 del RDL 3267/1923, quella richiesta da ARPAM per il rilascio
del contributo tecnico di competenza, quella richiesta dal Comando Provinciale dei VV.F. al fine del rilascio della
valutazione sensi dell’art. 3 del D.p.R. 151/2011, ed infine quella richiesta dal Servizio 13 Ambiente – Agricoltura – Fonti
Rinnovabili – Pianificazione Ambientale ai fini del rilascio dell’A.U.A. ai sensi del D.p.R. 59/2013.
Tutti i soggetti e/o Enti partecipanti, nelle qualità prima indicate, di comune accordo decidono di aggiornare la C. di S. a
data da destinarsi.
Si dispone la pubblicazione del presente atto presso l’Albo Pretorio del Comune di Tavoleto e sul sito internet di questo
Sportello.
La Conferenza conclude i lavori alle ore 13.20
Il Responsabile
SPORTELLO UNICO ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Geom. Andrea Corbellotti
FIRMATO DIGITALMENTE
Sportello Unico per le Attività
3 Produttive Montefeltro
Comuni di: Auditore - Belforte all’Isauro – Carpegna – Frontino – Lunano - Macerata Feltria - Mercatino Conca - Monte Cerignone –
Montecopiolo – Pietrarubbia – Sassofeltrio - Tavoleto
Prot. SUAP n. 2468 del 05/05/2014
Prot. N.
Class. 009-5-64 Fasc. 1/2013
Cod. Proc. 13TB01
Pratica SUAP n. 696/9/6-2014
PEC
Pesaro, lì 30/04/2014
Spett.le SUAP Montefeltro
Via Amaducci n.34
61021 Carpegna (PU)
Oggetto: Ditta Soc. Agr. AGRILINEA ss - SUAP - Comunicazione relativa alla Conferenza di Servizi
per il progetto di Realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti
rinnovabili (biogas) della potenza di 100 kWe - Loc. Cabiano di sotto – TAVOLETO –
Procedura di Verifica di assoggettabilità a VIA art.8 L.R. n.3/2012 e art. 20 D.Lgs. n.152/06
e ss.mm.ii.
Facendo seguito alla vostra nota prot. n.2377-24/04/2014, acquisita agli atti di questo Ente con prot.
n.27492/2014, con cui è stata convocata una Conferenza di Servizi in data 15/05/2014 per l’intervento in
oggetto, si comunica l’impossibilità a partecipare a suddetta CdS e si conferma quanto determinato
nell’ambito del procedimento di Verifica di assoggettabilità a VIA di cui art.8 L.R. n.3/2012 con
provvedimento n. 645 del 10/04/2014 a firma del Dirigente del Servizio 12 . Urbanistica - Pianificazione
Territoriale –VIA – VAS – Aree Protette di questo Ente conclusosi con l’ “esclusione dalla procedura di VIA
con prescrizioni”.
Distinti saluti.
per IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Urbanistica - Pianificazione Territoriale –
VIA – VAS – Aree Protette
(Arch. Donatella Senigalliesi)
Originale firmato digitalmente
CF/mag
DA COMPILARE IN CASO DI STAMPA:
Il sottoscritto_______________________________________in qualità di funzionario/P.O./dirigente della Provincia di
Pesaro - Urbino, attesta che la presente copia cartacea di pagine_______ è conforme all’originale firmato
digitalmente e registrato nel Protocollo Generale n_________ del ______________ conservato presso la suddetta
Provincia.
Pesaro, ____________________,
Firma ______________________
File: R:\UZONE\UURBA\01-6-97\142PIAN\1425VIA\13via\1303TB0113.doc
Anno Prop. : 2014
Num. Prop. : 742
Determinazione n. 645 del 10/04/2014
OGGETTO:
SOC. AGR. AGRILINEA SS - SUAP - PROGETTO: REALIZZAZIONE DI UN
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI (BIOGAS) DELLA
POTENZA DI 100 KWE DA REALIZZARSI IN LOC. CABIANO DI SOTTO COMUNE DI
TAVOLETO - PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' A VIA DI CUI ALL'ART. 8
DELLA L.R. N. 3/2012 E ART. 20 DEL D.LGS. N. 152/2006 E SS.MM.II.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO 12
URBANISTICA, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE -V.I.A. -V.A.S. - AREE PROTETTE
BARTOLI MAURIZIO
VISTO il Testo Unico per l’ambiente D.Lgs. 152 del 03.04.06, “Norme in materia
ambientale” e ss.mm.;
VISTA la L.R. n. 3 del 26.03.2012 concernente la disciplina della procedura di Valutazione
di Impatto Ambientale;
VISTA la D.A.C.R. n.62 del 15/01/2013 “Adeguamento del Piano Energetico Ambientale
Regionale alla normativa BURDEN SHARING e individuazione delle aree non idonee
all’installazione di impianti a biomassa e a biogas”;
VISTA la domanda presentata dalla ditta proponente Soc. Agr. AGRILINEA ss e acquisita
al protocollo di questa Amministrazione Provinciale con n 80473 del 29/10/2013 per la
procedura di Verifica di assoggettabilità a V.I.A. ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. n.152/06 e
ss.mm.ii. e art. 8 della L.R. n.3/2012 per il seguente progetto: “Realizzazione di un
impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili (biogas) della potenza di 100
kWe ”;
VISTO il parere del Responsabile del Procedimento l'Arch. Senigalliesi Donatella, prot. n.
23134 del 04/04/2014, che qui di seguito si riporta:
Provincia di Pesaro e Urbino – Viale Gramsci, n. 4 – 61100 Pesaro – Telefono 0721/3591 – Fax 0721/359295 – P.IVA 00212000418
Pag. 1
“ … omissis …
1. PREMESSA
La ditta Soc. Agr. AGRILINEA ss, con nota acquisita agli atti della Provincia di Pesaro e Urbino con prot.
n.80473 del 29/10/2013, ha presentato una domanda per l’avvio del procedimento di Verifica di cui all’art.8
L.R. n.3/2012 relativa al progetto di Realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti
rinnovabili (biogas) della potenza di 100 kWe da localizzarsi in Cabiano di sotto – Comune di TAVOLETO.
Questo Ufficio ha verificato che il progetto presentato, per le caratteristiche dichiarate, rientra tra quelli
previsti nell’allegato B2 della suddetta legge regionale così come emendato dalla sentenza della corte
Costituzionale del 20-22 maggio 2013, n. 93 (Gazz. Uff. 29 maggio 2013, n. 22 - Prima serie speciale),
quindi effettivamente soggetto a verifica di assoggettabilità a V.I.A. .
Gli elaborati trasmessi in allegato alla domanda e successivamente integrati e parzialmente modificati con
prot. n.82690/2013 sono:
1. Richiesta di avvio della procedura di verifica ai sensi dell’art.8 L.R. n.3/2012 (Mod. B) comprendente:
dichiarazione della data di pubblicazione dell’avviso di deposito sul Bollettino Ufficiale
Regionale fissata per il 07/11/2013 ;
attestazione del pagamento delle spese istruttorie;
dichiarazione del valore dell’opera, dei Comuni interessati, dell’unicità della documentazione
presentata agli Enti coinvolti, dell’elenco della documentazione tecnica trasmessa;
2. copia del modello per la richiesta di pubblicazione dell’avviso di deposito (Mod.B1);
3. dichiarazione del titolo ad intervenire (Mod. B2) completo di copia non autenticata del documento di
identità in corso di validità del proponente;
4. elenco della documentazione allegata all’istanza (Mod. B3);
5. n.1 supporto informatico contenente copia della documentazione presentata su supporto cartaceo;
6. copia della ricevuta di versamento delle spese istruttorie;
7. progetto preliminare costituito da Relazione tecnica, elaborati grafici, indagine geologica, relazione
previsionale di impatto acustico;
8. Studio Preliminare Ambientale.
Il procedimento ha avuto inizio in data 07/11/2013 (data di pubblicazione sul BUR Marche) e ne è stata data
comunicazione al proponente con nota prot. n. 81409 del 31/10/2013 ed alla Giunta Provinciale con
comunicazione del 05/11/2013.
Vista la dichiarazione del proponente in merito alla trasmissione degli elaborati agli Enti coinvolti ed al
Comune interessato, la comunicazione di avvio del procedimento è stata inviata anche a:
comune di TAVOLETO al fine di provvedere alla pubblicazione all’albo pretorio dell’avviso di
deposito in data 07/11/2013, al deposito della documentazione trasmessa dal proponente e al rilascio del
contributo istruttorio;
ARPAM per richiederne il parere di competenza.
Inoltre in data 10/12/2013 si è richiesto il contributo istruttorio del Servizio 11 di questo Ente considerata la
presenza di un vincolo PAI e di Vincolo idrogeologico.
Il proponente ha provveduto, come previsto dalla normativa vigente, alla pubblicazione del relativo annuncio
sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche n.85 del 07/11/2013.
La documentazione è stata depositata presso l’Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino ed il Comune
di TAVOLETO dal 07/11/2013 per 45 giorni consecutivi e pubblicato sul sito Web della Provincia di Pesaro e
Urbino per la consultazione da parte di tutti gli interessati e durante tale periodo non sono state presentate
osservazioni e memorie scritte.
Questo Servizio con prot. N. 96125 del 23/12/2013 ha richiesto documentazione integrativa sospendendo i
termini del procedimento e contestualmente ha trasmesso al proponente copia del contributo istruttorio
formulato dal Servizio 11 di questo Ente.
Il proponente ha inviato le integrazioni in data 22/01/2014, acquisite agli atti con prot. N.5595/2014, costituite
da:
9.
Relazione elettrodotto e planimetria;
10.
Integrazioni allo Studio preliminare ambientale.
Successivamente la Ditta proponente ha richiesto al SUAP del Montefeltro l’avvio del Procedimento Unico ai
sensi del DPR n.160/2010 a seguito del quale si è svolta la prima Conferenza di Servizi in data 11/03/2014
conclusasi con la sospensione del procedimento unico in attesa di acquisizione di documentazione
integrativa e dell’esito del presente procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA.
2. CONTRIBUTO DEGLI ENTI
L’intervento in oggetto ha ottenuto i seguenti pareri :
Provincia di Pesaro e Urbino – Viale Gramsci, n. 4 – 61100 Pesaro – Telefono 0721/3591 – Fax 0721/359295 – P.IVA 00212000418
Pag. 2
a)
l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM) con nota acquisita agli atti
della Provincia di Pesaro e Urbino con prot. n. 16291 del 10/03/2014 ha espresso le seguenti considerazioni
per le diverse matrici ambientali:
“omissis …
Acque: Considerato che l’attività della ditta non comporta la produzione di scarichi di acque reflue in
quanto tutti gli effluenti provenienti dal deposito del separato palabile e dalla sala pompe, nonché la
condensa proveniente dal locale del cogeneratore e le acque di prima pioggia, vengono rilanciati al
fermentatore, non si ritiene di individuare impatti significativi per la matrice acque. Considerata però
che l’attività che svolgerà la ditta sul piazzale esterno di movimentazione delle biomasse e del
digestato, potrebbe comportare la possibilità di spandimento accidentale e comunque anche di uno
sporcamento “fisiologico” del piazzale stesso anche di una certa consistenza, si ritiene che, ad
attività pienamente a regime, la ditta debba verificare, mediante caratterizzazione analitica, se anche
le acque di seconda pioggia possano o meno veicolare sostanze inquinanti per l’ambiente, al fine di
considerare l’eventuale necessità di rilanciare al fermentatore o di trattare una quota parte
significativa dell’evento piovoso che non si esaurisca nello spazio di tempo dei primi 15 minuti di
prima pioggia.
Aria: La ditta ha prodotto una documentazione integrativa che colma solo in parte le lacune rilevate
nello studio iniziale.
Per quanto riguarda la caratterizzazione meteoclimatica, questa è stata effettuata utilizzando
diverse serie di fonti di dati. In particolare sono stati utilizzati i dati della Rete Meteo IdroPluviometrica regionale (RMIPR) del Sistema regionale di Protezione Civile e di Sicurezza Locale
(SPCSL) per pluviometria e temperature in stazioni prossime all’impianto, integrati con i dati
estrapolati dagli annali idrologici (stazione di Tavoleto con dati dal 1921-1989 e per l’anno 20072008-2010 e stazione di Bronzo con dati dal 2010 al 2013); i dati anemologici invece sono stati
ricavati da uno studio condotto dall’azienda Marano Solar srl nell’ambito di una procedura di VIA per
la realizzazione di un parco eolico. La stazione anemometrica (installata nel 2009 e tutt’ora in
funzione) è situata a circa 4 km dal sito oggetto dello studio e dai suoi dati viene ricavata la rosa dei
venti (con risultati condivisibili).
Per quanto concerne le attuali caratteristiche della qualità dell’aria, non essendoci stazioni
fisse della qualità dell’aria nella zona, nello studio presentato si prende, come riferimento orientativo,
la campagna di monitoraggio effettuata da questo Servizio nella zona industriale San Leo nel
comune di Auditore (novembre 2007). Si ritiene questa rappresentatività accettabile. Vengono
sommariamente commentati i dati per i principali inquinanti considerati (PM10, NO2, CO, O3, SO2,
benzene e toluene), ma non ne vengono riportati i valori numerici; viene solamente detto che i valori
medi di campagna non superano i valori limite fissati dalla normativa. Si condivide quanto riportato.
Per quanto riguarda i ricettori sensibili,ne vengono identificati 4 in planimetria ubicati a
distanze comprese tra 400 e 500 metri circa, ma non viene effettuata nessuna valutazione, anche di
massima, sulle variazioni della qualità dell’aria previste, se non un commento in cui viene detto che
“l’introduzione dello stesso (impianto) comporti variazioni della qualità dell’aria locale scarsamente
rilevanti”. Tale affermazione non è supportata da alcuna elaborazione.
In riferimento alla fase di esercizio dell’impianto, viene precisata la potenza termica nominale
e viene valutata la presenza di altri inquinanti come polveri, ossidi di zolfo, ammoniaca, acido
solfidrico (idrogeno solforato). Viene specificato che tali inquinanti grazie ai sistemi di abbattimento
presenti (filtri a cartuccia, sistema di abbattimento biologico di H2S, sistema di regolazione
combustione magra Leanox e catalizzatore ossidante), permettono di mantenere e portare le
concentrazioni a livelli trascurabili e a basse emissioni. Vengono forniti chiarimenti riguardanti la
composizione di H2S nel biogas e la corrispondenza del biogas alle caratteristiche dei combustibili
consentiti. Le caratteristiche del biogas rispondono a quelle fissate nella Parte II, sezione 6, allegato
X del D,Lgs 152/06 ed il biogas rispetta i requisiti di cui alla Parte III, punto 1.3, lettera a)
dell’allegato I alla Parte V del D.Lgs 152/06.
Non vengono valutate le eventuali emissioni di polveri diffuse che potrebbero originarsi dalle
operazioni di movimentazione, carico e scarico nella tramoggia dei materiali; viene solo detto che in
tal caso il personale addetto sarà adeguatamente formato al fine di limitare spargimenti.
Riguardo alla torcia, si chiariscono le modalità e i tempi di funzionamento; viene detto che
quest’ultima si configura primariamente come dispositivo di emergenza ma viene anche attivata
ogniqualvolta il cogeneratore non possa trattare per intero o in parte il biogas prodotto
(manutenzione del motore, casi di sovrapproduzione o sottoproduzione di biogas). Non vengono
valutate (come da richiesta) le emissioni in questi casi.
Vengono chiarite le modalità di stoccaggio dei materiali costituenti la biomassa (letame
bovino, insilato di sorgo e pollina) e localizzazione del punto di stoccaggio all’interno dell’impianto e
viene meglio specificato il layout di processo (chiarendo che la vasca di miscelazione è coperta).
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Pag. 3
Riguardo alle emissioni derivanti dalle modalità di stoccaggio attuali del letame, vengono
riportate le correzioni richieste e chiarite le modalità di calcolo; vengono correttamente stimate le
emissioni annue di metano e di ossido di diazoto (N2O) e viene effettuata una stima delle emissioni
di ammoniaca derivanti dallo stoccaggio del letame. Vengono stimate sia le emissioni dirette di
ammoniaca che quelle indirette (l’1% delle emissioni di ammoniaca avviene sotto forma di NOx).
Vengono valutate le emissioni attuali e vengono fatte stime sulle emissioni che si verranno a creare
in seguito alla realizzazione dell’impianto, che saranno circa le stesse per il metano, ridotte di un
fattore 200 per gli ossidi di azoto, mentre per l’ammoniaca avremo un aumento del 19% ma saranno
comunque di lieve entità. In riferimento alle emissioni diffuse, riguardo al digestato frazione liquida e
solida e sistema di separazione non vengono valutate emissioni (principalmente le sostanze di cui
sopra , oltre che odori).
Riguardo agli odori, nel riportare che nello studio tale impatto viene considerato insignificante,
si ribadisce quanto già espresso con precedente nota, ovvero che tale materia non viene prevista in
legislazione ambientale (poiché non si tratta di recupero di rifiuti) e quindi si ritiene opportuno il
coinvolgimento della ASUR, se, come sembra, possa essere trattata solamente come problematica
igienico-sanitaria.
Nello spirito di collaborazione si fa comunque presente che, in merito, non sono presenti
nella normativa criteri di valutazione rispetto all’impatto odorigeno e pertanto nel merito sarebbe
opportuno un intervento dell’Autorità Competente (A.C.) che potrebbe prescrivere l’effettuazione di
una campagna di monitoraggio odorigeno secondo la norma UNI EN 13725, nel caso si dovessero
presentare lamentele.
In conclusione, rimandando alle nostre valutazioni sopra riportate punto per punto, si ritiene
di aver fornito alla Autorità Competente gli elementi per valutare il procedimento di verifica di
assoggettabilità a V.I.A., comprese le necessità di definizione finale di tutti gli aspetti ed i
monitoraggi da prevedere.
Rifiuti/Suolo: In relazione alla documentazione fornita, considerate le competenze dell’ARPAM così
come definite dalla LR 60/97, per quanto attiene alle tematiche del Servizio Rifiuti-Suolo, si prende
atto senza rilievi di quanto affermato circa la produzione e la gestione dei rifiuti prodotti dal soggetto
proponente.
Poiché il digestato prodotto a seguito del processo di digestione anaerobica proviene in
prevalenza da reflui zootecnici, si concorda con il soggetto proponente circa la sua equiparazione ai
reflui zootecnici di provenienza ai fini dello spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura.
Radiazioni/Rumore: Rumore: con riferimento alla relazione previsionale di impatto acustico redatta
in data 25/10/2013 dal tecnico competente in acustica Dott. Gianpaolo Pretelli relativa all’impianto di
cui all’oggetto, si ritiene idonea la documentazione prodotta osservando che: il punto di misura
indicato a pag. 9 della relazione, in cui è stato valutato il livello di rumore residuo, si trova in classe
V, al bordo di un’area prevalentemente industriale. Tale misura, come dichiarato nella relazione alla
pagina medesima, è stata utilizzata come valore di rumore residuo per tutti i recettori considerati, i
quali, però, si trovano in zone prevalentemente agricole e di classi acustiche inferiori: R1 ed R2 sono
in classe II, R3 in classe III ed R4 in classe IV.
Nella fase di cantiere la ditta, se lo riterrà necessario, potrà chiedere una deroga per attività
temporanee.
Campi elettromagnetici: con riferimento alla documentazione integrativa ricevuta ed in particolare
alla “Relazione elettrodotto – allegato R8” ed alla “Planimetria dettagli elettrodotto – allegato T6”, si
prende atto che l’elettrodotto di connessione alla rete elettrica è composto da:
linea elettrica interrata BT (400 V) in cavo cordato ad elica visibile;
cabina elettrica per alloggio del gruppo di misura BT;
posto di trasformazione MT/BT su palo;
linea elettrica aerea MT (20 kV) in cavo cordato ad elica visibile;
Con riferimento al Decreto 29/5/2008, le linee aeree in cavo e quelle interrate, di media e bassa
tensione, risultano escluse dalla metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto
in quanto l’ampiezza della fascia associabile a questa tipologia di cavi ed al posto di trasformazione
su palo è trascurabile ed inferiore alle distanze previste dal Decreto Interministeriale 449/88 e dal
D.M. 16/1/1991. Pertanto non sussistono problemi per il progetto di connessione alla linea elettrica
esistente. In riferimento a quest’ultima, invece, che si trova ai confini dell’area di progetto , occorre
sottolineare che si tratta di una linea aerea a media tensione (20kV) che, come si evince dalla tavola
6, è in conduttori nudi (semplice terna con isolatori rigidi). Ai sensi del Decreto 29/5/2008,
considerata la tipologia dei cavi e dei sostegni, a tale linea si associa una distanza di prima
approssimazione (DPA) di quattro metri.
Entro tale DPA non sono consentite destinazioni d’uso che comportino una eventuale
permanenza di persone superiore a quattro ore giornaliere. Si deve dunque valutare la durata della
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permanenza di personale all’interno dell’area dell’impianto. L’autorità competente può autorizzare
aree adibite a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere che si trovino all’interno della
suddetta D.P.A. purchè comunque dette aree siano al di fuori della fascia di rispetto, cioè di fatto
garantiscano una distanza da ciascun conduttore non inferiore a 4 metri
… omissis…”
b)
il comune di Tavoleto in data 27/03/2014 ha trasmesso la Deliberazione di Giunta Comunale
n.9/2014 con cui è stato recepito il contributo tecnico istruttorio predisposto dal competente Servizio
Urbanistica comunale nell’ambito del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA; si riporta uno stralcio
significativo di tale documento acquisito agli atti di questo Ente in data 27/03/2014 con prot. n. 21151:
“omissis…
1. Inserimento ambientale
Nel ribadire la necessità di tutelare la valenza ambientale del contesto in cui si inserisce l’opera si
ritiene che la valutazione del potenziale impatto visivo interpreti detta esigenza mediante la
schermatura dell’area di intervento con coltri alberate ed arbustive.
A TAL RIGUARDO SI RITIENE CHE NEI LATI ESPOSTI A NORD-OVEST ED OVEST (OVVERO
LATO VALLE) DOVRÀ ESSERE POSTO IN OPERA UN DOPPIO FILARE DI PIANTE DI ALTO
FUSTO CON IDONEO SFALSAMENTO ATTO A GARANTIRE LA MIGLIORE SCHERMATURA DEI
MANUFATTI E DEGLI IMPIANTI.
ANALOGAMENTE ALMENO UN FILARE DI PIANTE DI ALTO FUSTO, ALTERNATO A ESSENZE
DI NATURA ARBUSTIVA, DOVRÀ ESSERE IMPIANTATO NEL LATO A NORD-EST,
PARALLELAMENTE ALL’ELETTRODOTTO DI MT; IN TAL CASO, AI FINI DEL RISPETTO DELLA
DISTANZA TRA DETTE PIANTE DI ALTO FUSTO E L’ELETTRODOTTO, SI DOVRÀ
EVENTUALMENTE RIELABORARE LA DISTRIBUZIONE PLANIVOLUMETRICA DELLE OPERE E
DEI MANUFATTI.
Per le medesime necessità di mitigazione dell’impatto delle opere impiantistiche e dei manufatti:
SI CONSIGLIA L’INTERRAMENTO PARZIALE DEL FERMENTATORE E DELLA VASCA DI
STOCCAGGIO IN MODO CHE L’ALTEZZA FUORI TERRA NON SUPERI QUELLA PER I
MANUFATTI PREVISTI DALL’ART. 8 DELLA L.R. 13/90.
LE PARTI IN CLS DOVRANNO ESSERE TINTEGGIATI CON LE TONALITÀ DELLE
TERRE NATURALI COME PREVISTO DAL PRG ADEGUATO AL PTC;
COME PREVISTO NEGLI ELABORATI PROGETTUALI, AL TERMINE DEL CICLO VITALE
DEGLI IMPIANTI GLI STESSI E TUTTI I MANUFATTI REALIZZATI DOVRANNO ESSERE
RIMOSSI. A GARANZIA DI TALE ADEMPIMENTO DOVRÀ ESSERE COSTITUITA IDONEA
GARANZIA FIDEIUSSORIA.
In merito alla vicinanza dell’opera ad un bosco xero-mesofilo di latifoglie (roverella e
carpino), si prende atto che nell’integrazione progettuale si prevede la realizzazione di un adeguato
impianto antincendio, dimensionato secondo le direttive che il comando provinciale dei VV-F
impartirà, nell’ambito delle procedure amministrative per la prevenzione incendi previste dal D.P.R.
151/2011.
IN TALE SEDE SI DOVRANNO VALUTARE IDONEI SISTEMI AUTOMATICI DI ALLERTAMENTO
E/O DI SPEGNIMENTO, DA INSTALLARE PER SOPPERIRE ALLA MANCANZA DI PERSONALE
DI VIGILANZA IN ORARI NOTTURNI E/O FESTIVI.
In merito alla realizzazione delle opere di interconnessione all’elettrodotto esistente si
concorda che le stesse avranno un impatto minimo, stante la ridotta distanza di quest’ultimo
dall’impianto di produzione; si prende, comunque, atto che, in ogni caso saranno privilegiate le linee
interrate.
2. Vincolistica
Come precisato nel precedente contributo istruttorio, nonché nel Certificato di Assetto Territoriale,
datato 29/11/2013, l’area di sedime dell’impianto ricade in un’area censita nel P.A.I. dell’Autorità di
Bacino Interregionale Marecchia – Conca come AREA DI POSSIBILE EVOLUZIONE DEL
DISSESTO O FRANA QUIESCENTE (ART. 16),
Ai sensi dell’art. 16 comma 3 lett. a) b) delle Norme Tecniche di Piano in dette zone sono ammessi
sia i servizi agricoli di modeste dimensioni (lett. a) che gli interventi relativi ad attrezzature e
impianti pubblici essenziali e gli interventi relativi a infrastrutture tecnologiche… di nuova
previsione limitatamente a quelle per le quali sia dimostrata l’impossibilità di alternative La
realizzazione degli interventi relativi alle infrastrutture tecnologiche .. è subordinata al parere
vincolante dell’Autorità di Bacino (lett. b).
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Per effetto di tali disposizioni si ritiene che l’intervento proposto sia ammissibile:
sia nella sua valenza di servizio agricolo di modeste dimensioni, in quanto il Programma
di Sviluppo Rurale 2007/2013 adottato dalla Regione Marche, individua come obbiettivo strategico
(codice di misura 1.2.1.) il miglioramento della competitività delle imprese agricole …attraverso un
adeguamento e/o ammodernamento delle loro strutture produttive …che consenta di aumentare il
reddito delle imprese con l’acquisizione di nuove quote di valore aggiunto tramite l’intervento diretto
nella trasformazione e commercializzazione aziendale e/o l’integrazione di filiera e promuovendo il
raggiungimento di migliori prestazioni dal punto di vista dell’ambiente, con particolare riferimento al
risparmio delle risorse idriche e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, nonché della sicurezza sul
lavoro e dell’igiene e benessere degli animali.
In tal senso il PSR prevede il finanziamento, tra le altre, delle aziende agricole, organizzate anche
sotto forma di filiera energetica, per la produzione di biogas utilizzando sia i liquami aziendali delle
aziende zootecniche che produzioni di biomasse da parte di produttori agricoli, con impianti di
potenza inferiore a 1 MW;
sia nella sua valenza di attrezzatura e impianto pubblico essenziale, in quanto, ai sensi
dell’art. 12 del D.P.R. 387/2003, le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti
rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio
degli stessi impianti, autorizzate ai sensi del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed
urgenti
A fronte della sopra esposta lettura della specifica norma del PAI (ART 16), che rende possibile la
realizzazione dell'impianto, occorre rilevare l'incongruenza con quanto disposto dalla D.A.C.R. n. 62
del 15/01/2013 sull'individuazione delle aree sensibili non idonee alla localizzazione degli impianti a
biomasse e a biogas.
Detta disposizione amministrativa individua come area non idonea le aree in dissesto di versante,
perimetrate PAI dell'Autorità Interregionale di Bacino Marecchia Conca, come ART. 16 Aree a
rischio elevato e aree di pericolosità elevata per possibile evoluzione del dissesto o per possibile
riattivazione di frane quiescenti mentre ritiene idonee le aree ART 17 Aree in dissesto da
assoggettare a verifica.
L'interpretazione della predetta D.A.C.R. non è in linea con il dettato normativo del PAI in quanto,
come si può evincere dalla lettura della norma di piano, le zone ART 17 sono assoggettate a
disposizioni più restrittive delle aree ART 16. Dette aree, infatti, in assenza di verifica, sono gestite
automaticamente come aree ART.14 – Aree a rischio molto elevato …per fenomeni in atto, nelle
quali, tra gli altri, sono vietati anche i modesti servizi agricoli previsti, invece, ammessi nelle aree art
16.
Peraltro, l’intervento in questione, valutato nella sua valenza di impianto pubblico essenziale, dovrà
essere assoggettato a parere vincolante dell'Autorità di Bacino, e, in tale ottica, si dovrà valutare se
detto parere possa prevalere sulla disposizione ostativa della D.A.C.R. n. 62/2013
Se, infatti, l’inidoneità prevista dalla D.A.C.R. trova la sua motivazione nelle esigenze di tutela
del vincolo è evidente che le stesse saranno meglio, e più compiutamente espresse, dal
parere diretto sull’opera espresso dalla competente Autorità di Bacino.
Per quanto sopra esposto SARÀ COMUNQUE OPPORTUNO CHE LA DITTA RICHIEDENTE,
ESPERITE TUTTE LE VERIFICHE DEL CASO IN MERITO ALLA STABILITÀ GEOLOGICA DEL
SITO, PROPEDEUTICHE AL PARERE VINCOLANTE DELL’AUTORITÀ DI BACINO, PREVEDA IN
CAPO A SE STESSA L’ASSUNZIONE DI OGNI ADEMPIMENTO, ANCHE DI NATURA
FINANZIARIA, PER LA GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO DEL DISSESTO
CHE SI RENDESSERO NECESSARI NELL’IPOTESI, PER QUANTO REMOTA, DI
RIATTIVAZIONE DEL DISSESTO.
Con le stesse finalità si richiede che OGNI INTERVENTO SUL VERSANTE SIA EFFETTUATO,
PER QUANTO POSSIBILE E COMPATIBILMENTE CON LE PERFORMANCES STRUTTURALI,
CON SOLUZIONI INGEGNERIA NATURALISTICA.
Si ribadisce che ogni opera di scavo e di movimentazione terra dovrà essere realizzata
compatibilmente alla vincolistica idrogeologica e previo ottenimento del nulla – osta di cui al R.D. n.
3267/1923.
3. Infrastrutture
Con l’integrazione progettuale presentata si sono recepite le osservazioni formulate con il proprio
precedente contributo istruttorio del 29/11/2013.
Nel prendere atto di tale recepimento, si ribadisce, pertanto, che i titoli abilitativi dovranno essere
preceduti dall’assunzione, da parte della ditta richiedente, dell’obbligo di:
Provincia di Pesaro e Urbino – Viale Gramsci, n. 4 – 61100 Pesaro – Telefono 0721/3591 – Fax 0721/359295 – P.IVA 00212000418
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 consentire l’accesso dei mezzi preposti al trasporto dei prodotti di alimentazione dell’impianto,


dall’adiacente zona industriale sino alla proprietà della ditta Agrilinea (ovvero di soci della stessa),
accessibile da via dell’Industria e provvedendo alla predisposizione di una viabilità privata che
consenta di riconnettersi con la strada vicinale di accesso all’impianto.
provvedere, a propria cura e spese, all’adeguamento della carreggiata della strada vicinale alle
esigenze di traffico correlate all’esercizio dell’impianto nonché alla relativa manutenzione ordinaria e
straordinaria.
adottare sui mezzi di trasporto tutti gli accorgimenti del caso atti ad impedire la dispersione, anche
casuale, del materiale trasportato e ad inibire il cattivo odore.
4. Altre considerazioni ambientali
Si prende atto che sul progetto si è espressa l’ARPAM in materia di emissioni in atmosfera, scarichi
in acqua e su suolo nonché in materia di rumore e di campi elettromagnetici.
Nel prendere atto che nello studio ambientale le varie fattispecie di interferenza ambientale causate
dall’impianto vengono ritenute trascurabili, irrilevanti o, comunque, rientranti nei limiti di legge si
ritiene di dover provvedere a periodiche verifiche ex post delle stesse, mediante la previsione
di opportune ed idonee campagne di monitoraggio, con costi a carico della ditta.
Si concorda con il parere ARPAM in merito alla necessità di indagare la problematica degli odori con
il coinvolgimento, per gli aspetti igienico-sanitari, dell’ASUR.
Sarà comunque opportuno adottare particolari cautele per evitare il diffondersi del cattivo odore,
quali:
1.
evitare che il letame e la pollina rimangano nel piazzale di carico per un tempo eccessivo; a
tal proposito i trasporti del materiale dovranno avvenire, solo ad avvenuto trasferimento nel
fermentatore del materiale precedentemente conferito, in modo da evitare accumuli impropri;
2.
prevedere che la vasca di deposito e stoccaggio del digestato sia coperta, come previsto
nella relazione tecnica (a tal proposito si rileva l’incongruenza con la documentazione integrativa
presentata con il riavvio del procedimento, ove la copertura viene esclusa per motivi economici); in
alternativa dovranno essere valutati altri accorgimenti atti ad impedire l’esposizione all’aria aperta
del materiale trattato dall’impianto;
3.
presa d’atto e accettazione da parte della ditta richiedente della possibilità, in capo alle
Autorità competenti, di poter disporre la sospensione dell’attività, senza che la stessa possa
rivendicare indennizzi da mancata produzione, qualora la problematica dell’odore determini grave
disagio alle attività ed agli insediamenti prossimi all’impianto,.
… omissis”
c)
il Servizio 11 di questo Ente ha formulato il proprio contributo istruttorio stante la presenza del
Vincolo Idrogeologico e del Vincolo PAI art. 16 nel seguente modo:
“ … omissis …
PREMESSA
In relazione al contributo istruttorio nell’ambito della Verifica di cui all’oggetto, si premette che lo
scrivente Ufficio, nella presente sede, rilascia semplicemente un parere generale rispetto al Vincolo
Idrogeologico e, in ogni caso, al momento dell’esecuzione dell’intervento, la ditta richiedente dovrà
presentare allo scrivente Servizio specifica istanza per il rilascio del relativo Nulla Osta corredata
degli elaborati inerenti il progetto esecutivo delle opere.
DOCUMENTO ISTRUTTORIO
Dall’esame della documentazione presentata, emerge che l’area interessata dall’intervento è
costituita da una porzione di terreno con andamento sub pianeggiante (riscontrabile dalla sezione su
cui sono state eseguite dal geologo le verifiche di stabilità contenute nell’indagine geologica)
attualmente interessata da un substrato erbaceo (foto aeree). Su una superficie di mq 2.500 circa
verranno eretti una vasca di stoccaggio ed un fermentatore, entrambi di forma circolare e del
diametro di m 15 ognuno corredati di strutture accessorie (vasca di miscelazione, sala pompe,
sistema di carico) e di un locale in cui sarà posizionato il cogeneratore. L’area, prossima a fabbricati
già esistenti, sarà servita da una nuova e limitata viabilità di accesso dello sviluppo di m 60 circa e
verrà recintata perimetralmente.
Dalla documentazione allegata emerge che le strutture si svilupperanno unicamente fuori terra e
avranno fondazioni superficiali.
PARERE
In relazione a quanto sopra esposto e nell’ambito dell’istruttoria in materia di Vincolo Idrogelogico e
di L.R. 23/02/2005 n. 6 (Legge Forestale Regionale), fatti salvi i pareri di altri Enti o altri Servizi
dell’Amministrazione Provinciale,
Provincia di Pesaro e Urbino – Viale Gramsci, n. 4 – 61100 Pesaro – Telefono 0721/3591 – Fax 0721/359295 – P.IVA 00212000418
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CONSIDERATA la relativamente limitata entità dei movimenti terra necessari per la realizzazione
dell’impianto, che non prevede vani interrati e che, dalla documentazione presentata, risulterà
interessare un’area pressochè pianeggiante;
TENUTO CONTO che, dalla visione degli elaborati presentati emerge che l’area in questione è
attualmente investita ad essenze erbacee e che l’intervento non interferirà con aree boscate;
TENUTO CONTO altresì che, ancorchè ricadente all’interno di un movimento gravitativo classificato
dal P.A.I. dell’Autorità di Bacino Interregionale Marecchia Conca ai sensi dell’art. 16 (dissesto
quiescente), esso è realizzabile ai sensi del medesimo art. 16 comma 3 lettera b “Sono fatti salvi gli
interventi ….relativi a infrastrutture tecnologiche….di nuova previsione” anche perchè trattasi di
opere di pubblica utilità indifferibili ed urgenti (art. 12 D.P.R. 387/2003);
SI RITIENE che il progetto per la realizzazione dell’impianto a biogas sia compatibile con l’assetto
idrogeologico locale e che non debba essere assoggettato a VIA.
Si rileva peraltro che, al momento della presentazione dell’istanza per l’acquisizione del Nulla Osta
al Vincolo Idrogeologico, dovrà essere presentato specifico progetto esecutivo recante tra le altre
cose specifica relazione tecnica recante approfondimenti sulle modalità costruttive dei manufatti
(caratteristiche, tipologia fondazioni, entità movimenti terra ecc.), specifiche Tavole di rilievo in
pianta e sezione recante le curve di i profili ante e post intervento per verificare gli effettivi movimenti
terra, nonchè approfondimenti della Relazione Geologica inerenti specifiche considerazioni sulla
compatibilità dell’intervento rispetto al movimento gravitativo classificato dal P.A.I (art. 16) presente
nell’area.
… omissis … “
3. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
L’intervento oggetto di verifica di VIA propone la realizzazione di un impianto per la produzione di energia da
cogenerazione attraverso la fermentazione anaerobica di biomasse di origine vegetale e zootecnica della
potenza di 100kWe da localizzarsi in loc. Cabiano di sotto comune di Tavoleto.
In base all’art.12 del D.Lgs. n.387/2003 “Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti
rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli
stessi impianti, autorizzate ai sensi del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti” pertanto
l’impianto di progetto è classificato come opera di pubblica utilità.
Il terreno interessato dalle opere risulta censito al N.C.T. al foglio 6 di Tavoleto mappale 68 ed è
rappresentato nella sezione 267120 della Carta Tecnica Regionale.
Dal modello D – Certificato di assetto territoriale – , rilasciato dal comune di Tavoleto ed acquisito agli atti di
questo Ente con protocolli n.92790/2013 e n.94011/2013, risulta che l’area di progetto ha destinazione
urbanistica ZTO E – zona agricola - come risulta dal PRG vigente adeguato al PPAR; è conforme allo
strumento urbanistico vigente con la clausola che il progetto deve essere integrato con elaborati dimostrativi
del rispetto delle norme comportamentali per le costruzioni in zone agricole previste dal PRG in attuazione al
PTC.
Dal punto di vista vincolistico risulta che l’area d’intervento è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del
R.D. n.3267/1923 e ricade in un’area PAI dell’Autorità di Bacino Interregionale Marecchia Conca ai sensi
dell’art.16 – area in possibile evoluzione del dissesto e frane quiescenti .
Attualmente l’azienda agricola Agrilinea gestisce un allevamento di n.120 capi bovini con la previsione di
aumentare il numero di capi allevabili in un prossimo futuro; il letame prelevato dalla stalla con catena
automatica viene convogliato alla concimaia; il digestato liquido conseguente allo stoccaggio viene distribuito
nei campi dell’azienda.
L’impianto a biogas che la Ditta prevede di realizzare tratterà giornalmente circa 9,45 tonnellate di biomassa
fresca costituita da sottoprodotti aziendali propri; in particolare saranno immessi 2,19 t/g di insilato di sorgo e
4,24 t/g di letame bovino.
Una ulteriore quota di biomasse fresche in immissione pari a 3,01 t/g sarà costituita da pollina di ovaiole
proveniente da una Azienda esterna che si trova a circa 23,5 km di distanza; sono previsti due viaggi
settimanali in immissione mentre saranno soppressi i viaggi all’impianto di trattamento di pollina in comune di
Riccione.
Dopo un periodo di stoccaggio delle biomasse fresche nel fermentatore per circa 59 giorni il biogas prodotto
attraverso processi biologici di tipo anaerobico sarà captato e indirizzato al cogeneratore mentre il residuo
digestato sarà suddiviso in frazione liquida e frazione solida palabile attraverso un separatore.
Il biogas sarà bruciato da un cogeneratore e convertito in energia ottenendo potenzialmente 671.844 kWe/a
di energia elettrica e 992.500 kWth/a di energia termica: l’energia elettrica sarà interamente immessa nella
rete nazionale mentre l’energia termica sarà interamente dedicata al mantenimento del regime mesofilo
all’interno della vasca di fermentazione.
A seguito dell’attività di separazione applicata al sottoprodotto del processo è previsto lo stoccaggio della
frazione liquida in una vasca chiarificatrice e lo stoccaggio della frazione solida in un deposito separato per
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renderla palabile; dopo un periodo di ritenzione di circa 170 giorni il sottoprodotto sarà valorizzato
agronomicamente sia nella sua forma solida come ammendante sia nella sua frazione liquida come
fertilizzante secondo il piano aziendale.
Le caratteristiche e le dimensioni delle strutture che saranno realizzate o posizionate sono:
pre-vasca di miscelazione in cemento armato: diametro di 6,50 m con altezza fuori terra 1,20 m e
altezza complessiva pari a 2,30 m; fondazione di tipo a platea con piano di imposta a – 1,50 m dal piano di
campagna;
vasca di fermentazione in cemento armato vibrato: diametro di 15,00 m con altezza fuori terra
variabile da 5,80 m al vertice cupola 10,30 m ; fondazione di tipo a platea con piano di imposta a – 0,70 m
dal piano di campagna;
vasca di stoccaggio del digestato in forma liquida in cemento armato vibrato : diametro di 15,00 m
con altezza fuori terra 5,80 m; fondazione di tipo a platea con piano di imposta a – 0,70 m dal piano di
campagna
container insonorizzato, contenente il modulo di cogenerazione, composto da struttura metallica e
tamponamenti isolanti in lamiera ondulata elettro-zincata: dimensioni 4,90x2,09x2,40 m oltre a manufatto
prefabbricato di dimensioni 2,50x1,20x 1,10m con funzione di dissipatore d’emergenza
locale tecnico destinato a sala pompe e sala quadri : manufatto rettangolare di dimensioni
8,00x3,50x3,23 m; fondazione di tipo a platea con piano di imposta a – 0,57 m dal piano di campagna
torcia in carpenteria metallica con camera di combustione: altezza fuori terra pari a 3,20 m;
fondazioni con piastra metallica di dimensioni 4,00x4,00 m; rappresentata un dispositivo di emergenza e uno
strumento per bruciare il metano del cogeneratore tutte le volte che quest’ultimo non riesce a trattare per
intero o in parte il biogas prodotto.
La vasca di fermentazione sarà coperta con cupola gasometrica con membrana esterna in PVC, di colore
verde, resistente agli agenti atmosferici mentre non è prevista la copertura della vasca di stoccaggio del
digestato liquido; il container ed il locale tecnico saranno tinteggiati con i colori tipo RAL idonei
all’inserimento dell’impianto nel contesto paesaggistico di riferimento.
La Ditta specifica che all’attivazione dell’impianto sarà avviato immediatamente il sistema di allarme in caso
di avaria dell’impianto con monitoraggi da parte del centro assistenza della Ditta installatrice; inoltre è
prevista una adeguata formazione del personale addetto alla gestione dell’impianto.
Come specificato al punto 2 delle integrazioni, l’impianto di progetto sarà raggiungibile dalla Strada
Provinciale n.23 percorrendo un primo tratto di strada comunale asfaltata denominata via dell’Industria per
circa 300 m, un successivo tratto di strada vicinale, lungo circa 500 m, che la Ditta si impegna ad asfaltare e
sistemare adeguatamente per il transito degli automezzi, un ultimo tratto di viabilità privata lungo circa 80 m
di nuova realizzazione a cura della Ditta proponente.
All’interno del lotto sarà realizzato uno spazio di manovra degli automezzi in massetto di calcestruzzo armato
con pendenze verso apposite caditoie collegate al sistema di trattamento delle acque di prima/seconda
pioggia; la superficie impermeabile si svilupperà dal cancello d’ingresso fino alla vasca destinata allo
stoccaggio del digestato occupando un’area di circa 45,00x 15,20 m.
Il perimetro dell’impianto sarà delimitato con recinzione metallica plastificata alta 2,50 m sollevata di circa 20
cm dal terreno per non ostacolare il movimento della piccola fauna selvatica; tutta la superficie dell’intervento
esclusa dalle opere sarà seminata a prato; sono previsti due ingressi carrabili tuttavia solo l’apertura sul lato
Nord-est sembra destinato al passaggio degli automezzi pertanto la realizzazione del cancello sul lato Sudest risulta superflua.
La connessione dell’impianto alla rete elettrica nazionale ENEL sarà realizzata seguendo un primo tratto
interrato interno al lotto, lungo circa 50,00 m, che si sviluppa dal cogeneratore al trasformatore BT/MT
posizionato su un palo alto 10,00 m da installare all’interno della recinzione in prossimità dell’ingresso
carrabile; il secondo tratto aereo lungo circa 15,00 m partirà dal trasformatore ed arriverà al palo ENEL della
linea MT esistente su cui sarà presente un sezionatore; il piccolo manufatto di consegna sarà ubicato lungo
la recinzione in prossimità del nuovo “punto di consegna con trasformatore”.
A fine funzionamento dell’impianto la Ditta effettuerà il ripristino dei luoghi ante-operam impegnandosi a
recuperare, riciclare e/o riutilizzare quanto più possibile i materiali dismessi e a trasportare i materiali non
recuperabili presso pubbliche discariche autorizzate secondo le modalità descritte specificamente al punto
12 della Relazione Tecnica.
4. VALUTAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
L’impianto di cogenerazione alimentato a biogas proposto dalla ditta Soc. Agr. Agrilinea sarà situato in
comune di Tavoleto ad una quota di circa 220 m s.l.m.; disterà circa 1 km dal centro capoluogo in direzione
sud e circa 400 m dal comprensorio industriale di via dell’Industria in direzione est.
L’area di intervento si trova in una zona piuttosto pianeggiante che degrada lentamente in direzione nordovest verso il torrente Ventena; il territorio circostante risulta mediamente boscato con esemplari di latifoglie
(roverella e carpino) con morfologia variabile di alternanza di versanti a forte pendenza.
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Il modello D – Certificato di assetto territoriale – , rilasciato dal comune di Tavoleto, attesta che l’area di
progetto ha destinazione urbanistica ZTO E – zona agricola - come risulta dal PRG vigente adeguato al
PPAR, l’intervento è conforme allo strumento urbanistico vigente con la clausola che il progetto deve essere
integrato con elaborati dimostrativi del rispetto delle norme comportamentali per le costruzioni in zone
agricole previste dal PRG in attuazione al PTC; inoltre il comune di Tavoleto specifica che “ … la LR n.13/90
(Norme per le costruzioni in zona agricola) non prevede esplicitamente detta categoria di opere in zona
agricola – Trattandosi di impianti che trasformano prodotti dell’attività agricola in energia, si ritiene di
qualificare l’intervento ai sensi dell’art.11 della predetta LR 13/1990, anche alla luce del disposto dell’art.1
c.1lett. d) del DPR 387/2003…”.
L’area d’intervento è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del RD n.3267/1923, è un’area di versante di
cui al PRG adeguato al PPAR e ricade in un’area PAI dell’Autorità di Bacino Interregionale Marecchia Conca
ai sensi dell’art.16 – area in possibile evoluzione del dissesto e frane quiescenti - .
Per gli aspetti legati alla tutela di Versante, il comune di Tavoleto attesta la conformità delle opere di progetto
al PPAR; infatti le NTA del PRG adeguato al PPAR all’art. 34 – Zone acclivi con pendenza superiore al 30%
- prevedono che “Sulle aree di versante aventi pendenza assoluta superiore al 30%, sono vietati gli interventi
edilizi …. fatta salva la possibilità di poter edificare con la presentazione di un elaborato, redatto da un
tecnico abilitato, che evidenzi nel raggio di mt.30,00, dalla potenziale edificazione, una pendenza minore del
30%...” ; pertanto, trattandosi di una zona pianeggiante per un intorno maggiore di 30 metri, l’area di progetto
non rientra nella tutela di PPAR art.31- Versanti - risultando conforme al PRG ed esclusa dalle limitazione
della DACR n.62/2013 così come attestato dall’Ufficio Tecnico Comunale al punto 16 del C.A.T. .
Tra l’altro l’area risulterebbe comunque esente dalla tutela di Versante in quanto l’art.60 del PPAR prevede
l’esclusione dal vincolo per le opera di pubblica utilità.
Il comune di Tavoleto attesta altresì la conformità delle opere di progetto al PAI Interregionale in quanto
“sono consentiti manufatti agricoli di modeste dimensioni e che non aumentino il numero di persone esposte
al rischio (art. 16.3 lett.A) inoltre dato che le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti
rinnovabili, nonchè le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla utilità ed indifferibili ed urgenti, ai
sensi dell’art. 12 del DPR 387/2003, l’intervento è conforme alle norme di piano PAI ai sensi dell’art. 16.3
lett. B”.
Inoltre nel contributo istruttorio comunale viene affrontata l’incongruenza tra quanto previsto dalla normativa
del PAI riferita all’art.16 che permetterebbe la realizzazione delle opere di progetto, rispetto a quanto
disposto dalla Deliberazione Amministrativa del Consiglio Regionale delle Marche n.62 del 15/01/2013
relativa alla individuazione delle aree non idonee all’installazione di impianti a biomassa e biogas che, al
contrario, al punto 9) del capitolo 2.3.4 qualifica le aree rientranti nel suddetto art.16 come area non idonea
alla installazione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da biogas e da biomassa.
Il comune di Tavoleto conclude le proprie riflessioni affermando che: “Se, infatti, l’inidoneità prevista dalla
D.A.C.R. trova la sua motivazione nelle esigenze di tutela del vincolo è evidente che le stesse saranno
meglio, e più compitamente espresse, dal parere diretto sull’opera espresso dalla competente Autorità di
Bacino.”
Questo Ufficio esprime le seguenti considerazioni in merito:
- ai sensi dell’art.16 comma 3 del PAI Interregionale si legge:
alla lettera a) si legge che i titoli abilitativi … non devono consentire..la realizzazione di nuovi
manufatti edilizi, fatta eccezione dei servizi agricoli di modeste dimensioni…
alla lettera b) “sono fatti salvi …, gli interventi relativi ad attrezzature e impianti pubblici essenziali …
limitatamente a quelle per le quali sia dimostrata l’impossibilità di alternative; la realizzazione degli interventi
relativi alle infrastrutture tecnologiche e viarie è subordinata al parere vincolante dell’Autorità di Bacino,
espresso.. per la verifica di compatibilità con le finalità del Piano Stralcio;””
- la DACR n.62/2013 al punto 9) del capitolo 2.3.4 – Aree caratterizzate da situazioni di dissesto e/o rischio
idrogeologico perimetrale nei Piani di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) adottati dalle competenti Autorità di
Bacino ai sensi del D.L. 180/98 e s.m.i. – specifica che “.. si ritiene sufficientemente ed ampiamente
cautelativo, oltre che particolarmente opportuno, prevedere il rispetto delle aree di divieto imposte dai PAI,
rispettandone le indicazioni nell’obiettivo di evitare il verificarsi o l’aggravarsi di situazioni di rischio
idrogeologico.”
Pertanto dal combinato disposto della DACR e dall’art.16, qualora l’Autorità Competente al vincolo PAI
ritenesse il vincolo stesso superato, l’area oggetto di valutazione non può ritenersi rientra nella DACR
n.62/2013.
Per gli aspetti legati al vincolo idrogeologico, alla Legge Forestale regionale n.6/2005 e al vincolo PAI il
Servizio 11 di questo Ente ha espresso il proprio contributo istruttorio; nelle proprie conclusioni ritiene che
l’impianto di progetto sia compatibile con l’assetto idrogeologico della zona specificando tuttavia che “al
momento della presentazione dell’istanza per l’acquisizione del Nulla Osta al Vincolo Idrogeologico”
dovranno essere presentati “approfondimenti della Relazione Geologica inerenti specifiche considerazioni
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sulla compatibilità dell’intervento rispetto al movimento gravitativo classificato dal P.A.I (art. 16) presente
nell’area”.
Come dichiarato dal tecnico della Ditta, l’Impianto di piccola dimensione sarà utile come integrazione al
reddito dell’azienda e risulta in linea con le disposizioni comunitarie a sostegno della multifunzionalità in
agricoltura.
L’azienda dichiara che l’impianto a biogas più vicino è situato in località Casella in comune di Colbordolo a
circa 11km di distanza pertanto non si presentano impatti cumulativi.
A seguito della valutazione degli elaborati tecnici e tenuto conto di quanto trasmesso dai soggetti competenti
ad esprimere contributi istruttori nell’ambito della presente procedura, si formulano le seguenti considerazioni
per le diverse matrici ambientali.
ACQUE
Le componenti liquide provenienti dagli effluenti conseguenti al deposito di separato solido, dalla condensa
del locale del cogeneratore nonché dalle acque di prima pioggia saranno rilanciati al fermentatore facendo
risultare quasi nulli i possibili impatti su questa matrice.
Tuttavia esiste un possibile rischio di spandimento accidentale di acque reflue dovute alla movimentazione di
biomasse sul piazzale esterno pertanto questo Ufficio, condividendo l’indicazione espressa da ARPAM,
ritiene opportuno che ad attività avviata la Ditta verifichi, secondo modalità da concordare con ARPAM, se
anche le acque di seconda pioggia possano o meno veicolare sostanze inquinanti per l’ambiente. Qualora
emergessero impatti negativi sull’ambiente, la Ditta dovrà attuare le soluzioni tecnologiche migliorative
indicate da ARPAM al fine di superare tali impatti.
SUOLO E SOTTOSUOLO
La morfologia attuale del terreno non subirà modifiche sostanziali a seguito della realizzazione dell’intervento
in quanto le opere di fondazione sono di tipo superficiale con una profondità d’imposta di circa 0,70 m dal
piano di campagna.
Il piazzale in calcestruzzo coprirà una superficie di circa 700 mq; essendo in materiale impermeabilizza
eviterà pericoli di inquinamento del sottosuolo causati da eventuali sversamenti accidentale.
Tenuto conto che la Ditta non ha espresso un orientamento in merito all’eventuale riutilizzo in loco delle terre
e rocce da scavo si specifica che, fatta salva la dimostrazione di non contaminazione del suolo escavato,
dovrà essere preferito il reimpiego delle terre scavate all’interno dell’area di cantiere al fine di rendere
minimo o nullo l’impatto sulla matrice traffico e viabilità; la procedura di autorizzazione all’utilizzo delle terre e
rocce da scavo dovrà far riferimento all’articolo n.186 del D.Lgs. n.152/2006.
RIFIUTI
Tenuto conto che i sottoprodotti liquidi e solidi derivanti dal trattamento di biomassa saranno riutilizzati
all’interno dell’azienda agricola gli unici rifiuti derivanti dall’intervento di progetto saranno rappresentati dai
residui di operazioni di manutenzione dei motori della cogenerazione; la Ditta si impegna a smaltire tali
rifiuti, assimilabili agli urbani o speciali, secondo la normativa vigente
ARIA
La matrice aria è stata analizzata dai tecnici progettisti attraverso la caratterizzazione meteo climatica, la
raccolta di dati anemologici, le caratteristiche della qualità dell’aria, l’analisi dei principali inquinanti, i ricettori
sensibili, ecc.
Pur risultando carenti alcune valutazione, ARPAM ritiene di condividere alcune riflessioni tecniche della Ditta
circa l’assenza di impatti ambientali su questa matrice.
Gli aspetti legati alla componente odorigena sono stati affrontati al capitolo 1.7 della Relazione tecnica; la
Ditta afferma che il processo di digestione anaerobica sarà migliorativo in termini di emissioni odorigene
aziendali rispetto alla situazione attuale in quanto applicando un processo di digestione anaerobica i
composti processati verranno trattati in assenza di ossigeno con eliminazione di odori sgradevoli.
Nella documentazione integrativa viene specificato che la vasca di deposito del digestato liquido sarà
lasciata scoperta senza valutare eventuali emissioni diffusi oltre che la produzione di eventuali odori
sgradevoli.
Per quanto riguarda gli odori, ARPAM ricorda che questo aspetto non è materia di legislazione ambientale e
quindi ritiene opportuno il coinvolgimento della ASUR per gli aspetti igienico-sanitari e, contestualmente,
suggerisce di effettuare una campagna di monitoraggio odorigeno secondo la norma UNI EN 13725 qualora
si dovessero presentare lamentele.
Anche il comune di Tavoleto nel proprio contributo istruttorio ha sollevato perplessità circa gli impatti
odorigeni suggerendo in modo cautelare di “evitare che il letame e la pollina rimangano nel piazzale di carico
per un tempo eccessivo; a tal proposito i trasporti del materiale dovranno avvenire, solo ad avvenuto
trasferimento nel fermentatore del materiale precedentemente conferito, in modo da evitare accumuli
impropri;”.
Questo Ufficio, tenuto conto che non sono state valutate dalla Ditta emissioni diffuse e odori conseguenti alla
attivazione della vasca di deposito del digestato liquido scoperta, alla luce dei contributi espressi da ARPAM
e Comune di Tavoleto, ritiene opportuno che la Ditta proponente effettui una campagna di monitoraggio di
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emissioni diffuse e odorigene, secondo le modalità da concordare con ARPAM e ASUR, almeno nei primi 3
anni dall’inizio dell’attività trasmettendo i risultati del monitoraggio sia ad ARPAM e ASUR che valuteranno
l’applicazione di eventuali azioni di mitigazione dell’impatto che dovesse presentarsi.
VIABILITA’
Ad impianto avviato sono previsti due viaggi settimanali in immissione per un totale di 94 km percorsi mentre
saranno soppressi i viaggi all’impianto di trattamento di pollina in comune di Riccione posto ad una distanza
di circa 55 km con una diminuzione complessiva del traffico indotto dal conferimento di pollina e quindi una
diminuzione di impatti dal punto di vista di inquinamento veicolare.
FLORA E FAUNA
Da un punto di vista botanico-vegetazionale l’area d’intervento è attualmente occupata da un manto
erbaceo, sarà posto in prossimità di un bosco xero-mesofilo di latifoglie; in corrispondenza del corso d’acqua
Ventena, situato a circa 500 m di distanza, sono inoltre presenti elementi di vegetazione ripariale.
Il perimetro del bosco esistente non subirà modifiche né saranno tagliati elementi arborei/arbustivi.
Il Servizio 11 di questo Ente nel proprio contributo istruttorio specifica che, nell’ambito del Vincolo
idrogeologico e della Legge Forestale Regionale n.6/2005, l’intervento risulta compatibile con l’assetto
locale.
L’eventuale fauna selvatica di piccola taglia presente nella zona non subirà impatti significativi se non quelli,
temporanei e trascurabili, della fase di cantiere in quanto la Ditta si impegna ad alzare da terra la recinzione
perimetrale di circa 20 cm al fine di permettere il libero movimenti dei piccoli esemplari.
VISIBILITA’
L’inserimento dell’impianto di progetto in un’area con basso tasso di antropizzazione limitata alla
realizzazione di rari manufatti a servizio dell’attività agricola risulta particolarmente delicato dal punto di vista
della visibilità.
Trattasi di un territorio in cui sono presenti formazioni boschive censite dal PRG adeguato al PPAR e
appezzamenti coltivati a frumento, erba medica o destinati al pascolo.
In allegato alla Relazione tecnica integrativa è stata presentata l’analisi del potenziale impatto visivo postoperam attraverso scatti fotografici da tre punti sensibili situati rispettivamente nei versanti Sud-Ovest,
Ovest e Nord-Ovest.
Da tale documentazione fotografica emerge che la localizzazione del’impianto di progetto rispetto alle collina
circostanti permetterà di avere una visibilità quasi nulla sia per la collocazione a bassa quota sia per la
presenza di formazioni boschive a meno delle osservazione dal versante nord-ovest da cui l’impianto sarà
modestamente visibile.
Al fine di ridurre tale minimo impatto la Ditta propone una mitigazione visiva con piantumazione del verde
costituita da un filare arbustivo sul lato parallelo alla linea Enel di Media Tensione e da filari alberati ad alto
fusto sugli altri quattro lati esterni della recinzione.
Il comune di Tavoleto nel proprio contributo istruttorio relativo agli impatti visivi consiglia di interrare
parzialmente il fermentatore e la vasca di stoccaggio del digestato liquido in modo che l’altezza fuori terra
non superi quella per i manufatti previsti dall’art.8 L.R. n.13/90; inoltre ritiene utile specificare in dettaglio le
modalità e tipologie e della vegetazione di progetto da mettere a dimora con la funzione di mitigazione delle
opere progettuali.
Questo Ufficio, pur condividendo che l’interramento parziale del fermentato e della vasca di stoccaggio del
digestato liquido si qualifica come soluzione di maggiore mitigazione delle opere, ricorda quanto espresso
dal Servizio 11 di questo Ente nell’ambito del Vincolo idrogeologico secondo cui “… CONSIDERATA la
relativamente limitata entità dei movimenti terra necessari per la realizzazione dell’impianto, che non
prevede vani interrati e che, dalla documentazione presentata, risulterà interessare un’area pressoché
pianeggiante; … SI RITIENE che il progetto per la realizzazione dell’impianto a biogas sia compatibile con
l’assetto idrogeologico locale..”
Pertanto questo Ufficio, tenuto conto di quanto espresso dal comune di Tavoleto e dal Servizio 11 di questo
Ente, ritiene opportuno che la Ditta proponente provveda all’interramento parziale dei suddetti manufatti fino
ad una profondità compatibile con l’assetto idrogeologico locale, da valutare insieme di rilascio del titolo
unico da parte del SUAP.
Gli aspetti legati al rischio incendi saranno successivamente affrontati dal Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco in quanto competenti in materia.
5. CONCLUSIONI
In base agli elementi analizzati nel corso dell’istruttoria, visto il D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. e la relativa
normativa di settore, tenuto conto del contributo istruttorio espresso dall'Agenzia Regionale per la Protezione
Ambientale delle Marche (ARPAM) e dal comune di Tavoleto, si può concludere che gli impatti ambientali
dell’intervento risultano poco significativi alle condizioni sottoelencate e pertanto ai sensi dall’art. 20 del
D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. si propone l’esclusione dalla procedura di VIA con le seguenti
prescrizioni:
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1.
i manufatti prefabbricati e le parti in cls dovranno essere tinteggiati con le tonalità delle terre naturali
concordate con il comune di Tavoleto in base alla tavolozza dei colori prevista dal PTC della Provincia di
Pesaro e Urbino;
2.
non dovrà essere realizzato il passaggio carrabile lungo la lato Sud-est della recinzione;
3.
ad attività avviata la Ditta dovrà verificare se anche le acque di seconda pioggia possano o meno
veicolare sostanze inquinanti per l’ambiente secondo modalità da concordare con ARPAM; qualora
emergessero impatti negativi sull’ambiente, la Ditta dovrà attuare le soluzioni tecnologiche migliorative
indicate da ARPAM al fine di superare tali impatti;
4.
effettuazione di una campagna di monitoraggio di emissioni diffuse e odorigene, secondo modalità
da concordare con ARPAM e ASUR, almeno nei primi 3 anni dall’inizio dell’attività trasmettendo i risultati del
monitoraggio sia ad ARPAM e ASUR che valuteranno l’applicazione di eventuali azioni di mitigazione
dell’impatto a cui la Ditta dovrà attenersi:
5.
lo stoccaggio di letame e pollina nel piazzale di sosta dovrà avvenire solo dopo il trasferimento nel
fermentatore del materiale precedentemente conferito;
6.
la vegetazione di nuovo impianto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
a.
sul lato Nord-ovest ed Ovest dovrà essere impiantato lungo il lato esterno della recinzione
un doppio filare di piante ad alto fusto con idoneo sfalsamento atto a garantire la migliore schermatura dei
manufatti
b.
sul lato Nord-est dovranno essere messe a dimora essenze di natura arbustiva alternate ad
un filare di piante ad alto fusto compatibili con la presenza dell’elettrodotto Enel di MT;
7.
il fermentatore e la vasca di stoccaggio del digestato liquido dovranno essere interrati fino ad una
profondità conciliabile con l’assetto idrogeologico locale da valutare, nell’ambito della procedura unica gestita
dal SUAP, insieme al comune di Tavoleto e all’Autorità competente al rilascio della compatibilità
idrogeologica.
Si ricorda infine che ognuna delle indicazioni scritte e grafiche contenute in tutti gli elaborati (comprese le
relazioni e l’eventuale documentazione integrativa) consegnati per effettuare l’istruttoria costituisce elemento
vincolante, che dovrà essere osservato in sede di realizzazione dell’opera, pena l’applicazione delle sanzioni
previste dalla legislazione vigente.
… omissis …”
RITENUTO di condividere completamente e di assumere quale proprio tale parere;
VISTO il D. Lgs. 267/2000 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali”, ed in
particolare:
-
l’articolo 107 concernente le funzioni e le responsabilità dei Dirigenti;
-
l’articolo 147 bis in ordine al controllo preventivo di regolarità amministrativa;
VISTO l’allegato parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica di cui all’art. 147 bis, comma 1
del D.Lgs. 267/2000, come introdotto dall’art. 3 comma 1 del Decreto Legge 10.10.2012, n. 174
DETERMINA
1) Di escludere l’intervento in oggetto dalla procedura di VIA ai sensi della L.R. n.3/2012 e
del D.Lgs. n.152/06 e ss.mm.ii., a condizione che vengano rispettate le seguenti prescrizioni::
1.1. i manufatti prefabbricati e le parti in cls dovranno essere tinteggiati con le tonalità delle
terre naturali concordate con il comune di Tavoleto in base alla tavolozza dei colori
prevista dal PTC della Provincia di Pesaro e Urbino;
1.2. non dovrà essere realizzato il passaggio carrabile lungo la lato Sud-est della recinzione;
1.3. ad attività avviata la Ditta dovrà verificare se anche le acque di seconda pioggia
possano o meno veicolare sostanze inquinanti per l’ambiente secondo modalità da
concordare con ARPAM; qualora emergessero impatti negativi sull’ambiente, la Ditta
Provincia di Pesaro e Urbino – Viale Gramsci, n. 4 – 61100 Pesaro – Telefono 0721/3591 – Fax 0721/359295 – P.IVA 00212000418
Pag. 13
dovrà attuare le soluzioni tecnologiche migliorative indicate da ARPAM al fine di
superare tali impatti;
1.4. effettuazione di una campagna di monitoraggio di emissioni diffuse e odorigene,
secondo modalità da concordare con ARPAM e ASUR, almeno nei primi 3 anni
dall’inizio dell’attività trasmettendo i risultati del monitoraggio sia ad ARPAM e ASUR che
valuteranno l’applicazione di eventuali azioni di mitigazione dell’impatto a cui la Ditta
dovrà attenersi:
1.5. lo stoccaggio di letame e pollina nel piazzale di sosta dovrà avvenire solo dopo il
trasferimento nel fermentatore del materiale precedentemente conferito;
1.6. la vegetazione di nuovo impianto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
1.6.1. sul lato Nord-ovest ed Ovest dovrà essere impiantato lungo il lato esterno della
recinzione un doppio filare di piante ad alto fusto con idoneo sfalsamento atto a
garantire la miglio schermatura dei manufatti
1.6.2. sul lato Nord-est dovranno essere messe a dimora essenze di natura arbustiva
alternate ad un filare di piante ad alto fusto compatibili con la presenza
dell’elettrodotto Enel di MT;
1.7. il fermentatore e la vasca di stoccaggio del digestato liquido dovranno essere interrati
fino ad una profondità conciliabile con l’assetto idrogeologico locale da valutare,
nell’ambito della procedura unica gestita dal SUAP, insieme al comune di Tavoleto e
all’Autorità competente al rilascio della compatibilità idrogeologica.
2) Di comunicare la conclusione del procedimento alla Ditta proponente invitandola a
ritirare la presente determinazione e una copia degli elaborati progettuali vistati presso lo
Sportello Unico per le Attività Produttive di SUAP Montefeltro;
3) Di trasmettere la presente determinazione:
3.1. allo Sportello Unico per le Attività Produttive di SUAP Montefeltro;
3.2. al comune di TAVOLETO;
3.3. all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente delle Marche;
3.4. al Corpo Forestale dello Stato una copia della presente determinazione;
4) Di comunicare alla Giunta Provinciale l’esito dell’istruttoria sancito dalla presente
determinazione;
5) Di provvedere alla pubblicazione dell’esito della procedura di verifica di VIA per estratto
sul B.U.R. Marche e nella sua interezza sull’albo on-line di questo Ente dove potrà essere
consultato durante il periodo di pubblicazione;
6) Di dare atto che il presente provvedimento non sostituisce nessun altro parere o
autorizzazione richiesto dalle vigenti norme e che viene emesso fatti salvi eventuali diritti
di terzi;
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7) Di dare atto che il presente provvedimento non comporta per sua natura impegno di
spesa;
8) Di dare atto che il responsabile del procedimento, ai sensi dell’art. 5, 1° comma, della
legge 241/90 è l'Arch. Senigalliesi Donatella e che la documentazione oggetto
dell’istruttoria potrà essere consultata presso lo scrivente Servizio;
9) di rappresentare, ai sensi dell'art. 3, comma 4 della L. 241/1990, che avverso il
presente atto è possibile, ai sensi dell'art. 29 del Codice del processo amministrativo di cui
al D.Lgs. n. 104/2010, proporre, innanzi al TAR Marche, nel termine di decadenza di
sessanta giorni, azione di annullamento per violazione di legge, incompetenza ed eccesso
di potere; contro il medesimo atto è ammessa altresì, entro centoventi giorni, la
presentazione del ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del D.P.R. n.
1199/1971
Il Dirigente BARTOLI MAURIZIO
(Sottoscritto con firma digitale)
PARERE DI REGOLARITA’ TECNICA
Provincia di Pesaro e Urbino – Viale Gramsci, n. 4 – 61100 Pesaro – Telefono 0721/3591 – Fax 0721/359295 – P.IVA 00212000418
Pag. 15
OGGETTO: SOC. AGR. AGRILINEA SS - SUAP - PROGETTO: REALIZZAZIONE DI
UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
(BIOGAS) DELLA POTENZA DI 100 KWE DA REALIZZARSI IN LOC. CABIANO DI
SOTTO COMUNE DI TAVOLETO - PROCEDURA DI VERIFICA DI
ASSOGGETTABILITA' A VIA DI CUI ALL'ART. 8 DELLA L.R. N. 3/2012 E ART. 20
DEL D.LGS. N. 152/2006 E SS.MM.II.
PROPOSTA DI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE: 742 / 2014
======================================================================
Ai sensi dell’art. 147 bis, comma 1 del D. Lgs. 267/2000, si esprime parere favorevole in ordine alla
regolarità tecnica della proposta di determinazione, attestando la regolarità e la correttezza
dell’azione amministrativa
Pesaro, lì 10/04/2014
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Arch. Donatella Senigalliesi
(Sottoscritto con firma elettronica)
Dichiarazione da sottoscrivere in caso di rilascio di copia cartacea
Il sottoscritto............................................in qualità di. funzionario/P.O./Dirigente della Provincia di
Pesaro e Urbino ATTESTA, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 23 del D.Lgs. 82/2005, che la
presente copia cartacea è conforme all’originale della determinazione n...... del ....................firmata
digitalmente comprensiva di n..... allegati, e consta di n.........pagine complessive, documenti tutti
conservati presso questo Ente ai sensi di legge. Si rilascia per gli usi consentiti dalla legge
Pesaro,____/___/_____
Firma_____________________________--
TIMBRO
Provincia di Pesaro e Urbino – Viale Gramsci, n. 4 – 61100 Pesaro – Telefono 0721/3591 – Fax 0721/359295 – P.IVA 00212000418
Pag. 16
Prot. SUA N. 2626 del 09/05/2014
Prot. SUAP n. 2510 del 06/05/2014
PEC
Rif. Prot. n. 27492/14
Class. 011-13
Fascicolo 37/14
COMUNITA’ MONTANA
DEL MONTEFELTRO
Sua PEC
Oggetto: Art. 14 e segg. L. 241/90 – R.D.L. 3267/1923.
Convocazione Conferenza dei Servizi per il giorno 15/05/2014 in merito al progetto di
realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili (biogas) della
potenza di 100 kWe da realizzarsi in loc. Casinella - Comune di Tavoleto (pratica SUAP
696/9/6).
Ditta richiedente: AGRILINEA S.S..
Comunicazione non partecipazione a Conferenza dei Servizi e conferma richiesta
integrazione documenti.
In relazione alla convocazione della Conferenza dei Servizi di cui all’oggetto e alla trasmissione in allegato
di documentazione integrativa si fa presente che, dall’esame degli elaborati trasmessi dal SUAP della
Comunità Montana del Montefeltro, emerge la mancanza di parte della documentazione già richiesta a suo
tempo dallo scrivente Servizio nell’ambito della Conferenza dei Servizi tenutasi in data 11/03/2014. In
particolare, non sono presenti né le Tavole dell’elettrodotto nè le Tavole di progetto in pianta con curve di
livello e sezioni significative recanti i profili del terreno ante e post intervento di cui ai punti 1) e 2) della
predetta richiesta.
Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, comunicando la non partecipazione alla Conferenza dei
Servizi convocata per il giorno 15/05/2014 si ribadisce che, ai fini del proseguimento dell’istruttoria
dell’istanza per il rilascio del Nulla Osta al Vincolo idrogeologico, si dovrà integrare la documentazione già
trasmessa con i seguenti elaborati:
1) Tavole dell’elettrodotto;
2) Tavole di progetto in pianta con curve di livello e sezioni significative recanti i profili del
terreno ante e post intervento;
Sino a quando detta documentazione non perverrà allo scrivente Servizio il procedimento resta
sospeso.
Distinti saluti
Il Responsabile del procedimento
Dott. Agr. Marco Pensalfini
(originale firmato digitalmente)
UFFICIO 11.2.1 DIFESA DEL SUOLO E VINCOLO IDROGEOLOGICO
Pesaro, viale Gramsci 7 - 61121 tel. 0721.359.2705 - fax 0721.31623
Posta elettronica certificata (PEC): [email protected] - e-mail: [email protected]
R:\Uzone\UUsoS\143USOS\VINCOLO IDR\Pensalfini M\Vincolo idrogeologico\2014\Ric doc\ConfermaRicdocAgrilinea BIOGAS SUAP-Tavoleto.doc
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