. ROSSANO Aperta un’indagine sul decesso di Domenico Capristo ROSSANO Morte sospetta in ospedale La Procura emette 4 avvisi di garanzia In via Verbano l’odore di fogna rende l’aria irrespirabile In mattinata il medico legale eseguirà l’autopsia sul corpo dello studente dell’Università della Calabria Benigno Lepera ROSSANO Ha acquisito anche un risvolto giudiziario il decesso prematuro ed improvviso del ventiquattrenne di Mirto Crosia, Domenico Capristo, avvenuto all’alba dell’altro ieri in un lettino dell’ospedale dopo che medici e chirurghi avevano tentato di tutto per strapparlo alla morte le cui cause risultano tuttora avvolte in un mistero. Un tragico evento che ha sconvolto i familiari e l’intera cittadina di Mirto, dove il giovane abitava con la famiglia. Ieri il magistrato della Procura, Maria Vallefuoco, che aveva ricevuto la denuncia dei familiari per fare chiarezza sulla morte del giovane, ha disposto il sequestro della cartella clinica ed ha emesso quattro avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti medici chirurghi che hanno avuto in cura il giovane studente universitario dell’Unical. Avvisi di garanzia emessi anche a tutela dei medici, che così potranno nominare un proprio perito. Il magistrato ha anche disposto l’autopsia che si dovrebbe tenere oggi e al termine della quale, presumibilmente, la salma sarà restituita ai familiari per il triste epilogo delle esequie. Questa mattina, infatti, il sostituito procuratore affiderà l’incarico al medico legale per eseguire l’esame autoptico. Forse oggi pomeriggio, pur prevedendo la prassi della riserva di alcuni giorni da parte dei medici legali per il deposito dei risultati dell’autopsia, si potrebbe sapere qualcosa sulla causa del decesso del ragazzo. Un giovane tranquillo, secondo le testimonianze di amici e conoscenti, in procinto di laurearsi in ingegneria edilie-architettura presso l’Università della Calabria dove stava frequentando i corsi prima del tragico evento. Un ragazzo pieno di vita che coltivava l’amore per la musica. Suonava, infatti, la batteria nel complesso costituito con altri giovani musicisti. Nulla lasciava presagire il drammatico epilogo. Era ritornato a casa, ubicata nella contrada Sorrenti, per festeggiare il compleanno del papà. E proprio a casa ha cominciato ad avvertire i primi fastidi fisici nel pomeriggio di lunedì. Lamentava, a quanto sembra, un dolore al fianco sinistro e per questo il genitore lo ha condotto in auto al pronto soccorso dell’ospedale di Rossano dove gli sono state praticate le cure tempestive ed i relativi esami i cui risultati, secondo quanto emerso, sarebbero stati negativi. Subito dopo, secondo le notizie frammentarie raccolte, il ragazzo sarebbe andato in shock con pressione sanguigna bassissima e sottoposto ad esame di tac che avrebbe evidenziato la grave perdita di sangue. Da qui la decisione di trasferirlo in sala operatoria dove i chirurghi sarebbero intervenuti per tamponare l’emorragia. A quanto sembra neanche le trasfusioni effettuate con decine di sacche di sangue prelevate con staffette anche dagli ospedali vicini, avrebbe fatto regolarizzare la pressione per le perdite di sangue ancora in atto mentre le forze lo avrebbero abbandonato definitivamente all’alba dell’altro ieri ed il suo cuore ha cessato di battere dopo che i medici avevano tentato con ogni mezzo per tenerlo in vita. Una morte inspiegabile le cui cause sono ancora da chiarire e sulle quali cercherà di fare luce l’intervento della Procura che ha disposto il sequestro della salma custodita nella sala autoptica dell’ospedale. Qui, pur non potendo vedere il loro congiunto, i familiari, parenti, amici e compagni di scuola stanno effettuando la veglia giorno e notte. L’ospedale di Rossano ROSSANO È stato scarcerato il 43enne accusato di truffa Il gip accoglie le tesi della difesa ROSSANO. Torna il libertà l’im- prenditore accusato di ricettazione aggravata e tentata truffa in concorso. Il gip presso il tribunale di Rossano, Letizia Benigno, nella giornata di ieri ha sciolto la riserva in merito alle istanze presentate dalla difesa nel corso dell’interrogatorio tenutori nei giorni scorsi. Il giudice, a fronte delle prove documentarie presentate dal legale di fiducia dell’indagato, avvocato Maurizio Minnicelli, ha quindi deciso di revocare la misura cautelare agli arresti domiciliari inflitta al momento dell’arresto. Da ricordare che nel corso dell’interrogatorio, l’uomo, A. M. 43 anni, rispondendo alle domande del giudice, aveva negato ogni addebito rispetto ai reati che gli erano stati contestati dai carabinieri, che lo avevano arrestato giovedì scorso in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip, dopo la richiesta formulata da parte della locale Procura, sulla scorta delle risultanze investigative del personale dell’Arma. Come si ricorderà l’accusa sosteneva che l’uomo, che non avrebbe agito da solo, ma in concorso con altro soggetto avrebbe tentato di porre all’incasso una serie di assegni tutti oggetti di ricettazione, e pare anche falsi, per un ingente valore economico, ammontante a circa 500.000 euro. Sarebbe emerso, però, che l’imprenditore avrebbe agito in buona fede nell’ambito di una transazione di compravendita.(an.ru.) ROSSANO. L’aria della centralissima via Verbano allo scalo cittadino è diventata irrespirabile per coloro che vi transitano e soprattutto per i cittadini che vi risiedono. Da tempo la strada è invasa da un fetore nauseabondo riconducibile ad olezzi di fogna. Un problema che esiste da tempo e che i cittadini residenti hanno denunciato più volte agli uffici comunali, ma senza esito. Sono costretti a tapparsi nelle case dopo averle opportunamente areate con essenze profumate. La gente, ma anche i passanti, non possono più di vivere nell’ambiente malsano e irrespirabile. I più arrabbiati, comunque, sono i titolari degli esercizi commerciali posti a piano terra che si affacciano sull’arteria sia perché non ritengono igienico respirare olezzi di fogna sia perché la clientela, appena si affaccia su via Verbano proveniente da via Margherita cerca di scappare lontano. «Oltre al danno per i nostri polmoni e per le nostre narici – sostengono i commercianti e gli artigiani – si aggiunge la beffa di perdere la clientela». L’inconveniente esiste da qualche anno, ma ora la situazione è notevolmente peggiorata. «Probabilmente – affermano i titolari di esercizi commerciali (fruttivendolo, parrucchiere, profumeria ecc) e gli abitanti del luogo – sono aumentati i soliti furbi, che la fanno sempre franca, che incanalano la condotta fognaria delle loro case nelle condutture delle acque piovane».(ben.lep.)
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