leggi il comunicato n.297 - fendres

Federazione Nazionale Dipendenti Regionali e Enti Strumentali
Sindacato Autonomo Forestali Regionali
Prot. n. 297 del 21 ottobre 2014
Ai Capigruppo M5S della Camera e Senato Andrea Cecconi e Vito Petrocelli.
Alla delegazione del M5S: Tiziana Ciprini, Vito Crimi, Luigi Di Maio, Roberta Lombardi, Dalila Nesci
Oggetto: Unificazione del Corpo Forestale dello Stato dei Corpi Forestali Regionali e delle Polizie
Provinciali
Semplificare l'apparato amministrativo nazionale significa rendere la P.A. più competitiva, meno costosa,
significa agevolare i fondamentali diritti della cittadinanza, significa eliminare una delle prime cause di
svantaggio competitivo nel contesto europeo.
Unificare significa rafforzare le strutture, dare al cittadino servizi di qualità a costi contenuti, risposte
certe.
L'Azione rapida di eliminazione delle duplicazioni porta al miglioramento dell'apparato burocratico ed i
benefici alla comunità sono immediati ed incontestabili.
In questo breve documento si porta all'attenzione del lettore proprio un problema di debolezza
amministrativa, di duplicazione portata al limite del tollerabile, un esempio di aumento di oneri a
discapito dello Stato centrale.
Si porta alla luce una vera anomalia, tutta italiana, che, a parere di chi scrive, può e deve essere trattata
di conseguenza, ossia con una rapida azione legislativa di chi governa che semplifichi per rafforzare.
Non si vuole entrare nella maniera più assoluta nel complesso discorso dell'unificazione delle FFPP, pur
facendo riferimento, in questo documento, proprio ad una di esse, Il CORPO FORESTALE DELLO
STATO, che non è il soggetto negativo della nostra storia, ma è la struttura nazionale che vogliamo
diventi il soggetto positivo, anzi meglio l'esempio mirabile della semplificazione e del buon governo.
In Italia la tutela dell'ambiente è demandata a vari Corpi, troppi: al Corpo Forestale dello stato, che è
presente in tutte le regioni ordinarie e in misura minima anche in quelle a statuto speciale, ai corpi
forestali delle regioni e province a statuto speciale, che nei loro territori fanno del loro meglio per
sopperire l'assenza del Corpo Forestale dello Stato e alle Polizie Provinciali.
Ebbene, tutti fondamentalmente hanno lo stesso obbiettivo, ossia la tutela ambientale, addirittura in molti
casi tutte e tre le strutture operano nello stesso territorio. Tre strutture che fanno la stessa identica cosa,
ma che dipendono da tre livelli di governo differenti, lo stato, la regione e la provincia. Perchè?
La domanda è retorica, il perchè si scopre leggendo a ritroso la storia del nostro paese e la suddivisione
risultava giustificata da determinate, ma ora vetuste esigenze politiche.
Ma adesso ha ancora senso una situazione simile?
Noi crediamo sinceramente di no.
Nel 1964 viene istituita la Regione a Statuto speciale del Friuli Venezia Giulia con competenza primaria
in materia relativa ad agricoltura, foreste.... e corpo forestale.
Con DPR 26 agosto 1965 n° 1116 tutti gli Uffici e servizi del Ministero dell'agricoltura e Foreste ,
compresi quelli del Corpo Forestale dello Stato, esistenti nel territorio del Friuli sono fatti transitare
nell'Amministrazione regionale. Nasce il CFR , un corpo Tecnico con funzioni di polizia giudiziaria, con
un organico di circa 300 unità.
E' al 1948 che risale lo Statuto Speciale della Regione Sardegna, proprio in concomitanza con
l'istituzione del Corpo Forestale dello Stato che subentra al Real Corpo delle foreste rinato nel 1945 dalle
ceneri della disciolta Milizia Forestale fascista. Tuttavia fino al 1971 è proprio il C.F.S. che continua ad
esercitare le funzioni di vigilanza, anno, il 1971, in cui il personale del CFS che opera in Sardegna, a
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domanda può transitare nei ruoli del Corpo Forestale regionale.
Nel 1985 nasce il Corpo Forestale e di V.A., corpo tecnico con funzioni di polizia giudiziaria, il cui
organico al momento attuale si aggira sulle 1400 unità.
Lo statuto speciale della regione Sardegna non prevede competenze in materia di Corpo Forestale.
Il Corpo Forestale della Regione Sicilia nasce formalmente con la legge 23 marzo 1971 n° 7, con il
transito a domanda del personale del CFS presente nell'isola. Anche per la regione Sicilia lo statuto
speciale non prevede compiti in materia di Corpo Forestale. Il CFR siciliano è un un corpo tecnico con
funzioni di polizia giudiziaria con un organico di circa 800- 900 unità. A differenza della Regione
Sardegna, negli ultimi anni la Regione Sicilia ha varato delle leggi che cercano di dare al CFR
sembianze e compiti sempre più simili al CFS.
Lo statuto speciale Valdostano nasce con Dlgvo Lgt del 7 settembre 1945 n° 545, ed anch'esso non
prevede la materia Corpo Forestale. Con L.R. 11 marzo 1968 n° 6 nasce il Corpo Forestale valdostano,
che solo nel 2002 prende la denominazione di Corpo Forestale della Valle d'Aosta.
Il CF Valle d'Aosta è un corpo di polizia locale specializzato in materie ambientali con un organico di
circa 80 unità.
Lo statuto speciale del Trentino Alto Adige nasce con legge costituzionale del 26 Febbraio 1948 e
prevede l'istituzione di due province facenti capo alla regione, con il DPR 30 giugno 1951 n° 574 si
prevede il passaggio degli uffici statali alla regione e con L.R. Del 26 aprile 1972 n° 10 , altresì si
prevede il passaggio a domanda del personale statale nei ruoli della Regione . Con il nuovo statuto
regionale approvato dal parlamento nel 1971 nascono di fatto le provincie autonome e quindi nel 1973
con L.P. 33 del 7 settembre ul Corpo Forestale provinciale di Bolzano e con D.P.R. 22 marzo 1974 n°
279 il Corpo Forestale provinciale dei Trento. Sia la Provincia di Trento che quella di Bolzano hanno fra
le materie riconosciute di competenza provinciale la materia Corpo Forestale.
L'organico totale dei due CCFFPP è di circa 550 unità.
La legge 7 marzo del 1986 n°65 da la possibilità alle province di creare appositi corpi di polizia locale
detti Polizie provinciali al fine di effettuare controlli di polizia amministrativa in tutte quelle materie di
competenza regionale delegate alle province. Al giorno d'oggi si contano oltre 80 polizie provinciali, i cui
compiti istituzionali sono in gran parte i medesimi dei corpi forestali regionali. L'organico complessivo è
di circa 2000 unità.
Mentre esistono normative chiare che attribuiscono al personale dei Corpi Forestali regionali e provinciali
le qualifiche di agente di pubblica sicurezza, non altrettanto chiaro è il discorso delle attribuzioni in
materia di polizia giudiziaria.
Di fatto per i corpi forestali regionali e provinciali, a differenza delle polizie provinciali, non esiste
menzione sul CPP che riguardi le attribuzioni di polizia giudiziaria, fatti naturalmente salvi i campi
d'azione demandati alle regioni e specificatamente dalle norme di attuazione degli statuti speciali.
Questo deficit normativo, al quale si aggiunge l'impossibilità di accesso allo SDI, crea una situazione di
disagio negli operatori e rende l'attività di polizia giudiziaria contro la criminalità ambientale,
assolutamente difficoltosa e lacunosa, oltre che pericoloso il lavoro di accertamento degli illeciti dal
momento che al momento della contestazione degli illeciti o in fase investigativa, non si può mai sapere
chi si ha di fronte .
E' necessario un intervento di maggior coordinamento della vigilanza ambientale, che si può attuare con
una unificazione delle forze in campo che eviterà la dispersione di uomini e mezzi attuale che va a
discapito della tutela dell'ambiente.
Ora siamo certi sia giunto il tempo di unificare tutti i corpi in un unico di Polizia Ambientale al quale
afferiscano il corpo forestale dello stato i corpi forestali provinciali e regionali e le polizie provinciali.
La scelta di creare un nuovo soggetto accorpando tutti al più grande tra loro, ossia mettendo tutti
all'interno del Corpo Forestale dello Stato, è dovuta alla volontà di creare una moderna struttura che
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abbia come target la difesa dell'ambiente terrestre e marino, il controllo sull'agroalimentare, la vigilanza
sulle aree protette, la lotta ai crimini ambientali, la vigilanza sull'ambiente rurale, la lotta al
maltrattamento animale.
Si tratterà una moderna forza di polizia ad ordinamento civile sul modello, anzi nella struttura del Corpo
Forestale dello Stato, forte di circa 12000 uomini che, suddivisi in nuclei specializzatissimi, sia il baluardo
, ( badate, il baluardo e non un baluardo) a difesa della natura e della collettività.
I tempi sono maturi e la nazione ne ha bisogno.
Possono le amministrazioni regionali opporsi ad una unificazione?
La risposta è negativa, il bene ambiente è preziosissimo e la sua tutela lo è parimenti, solo una struttura
unica di vigilanza ambientale nazionale, creata anche per contenere i costi della spesa pubblica e
velocizzare la buona azione di controllo del governo sul territorio nazionale, ha la possibilità di
ottemperare alle esigenze sopra esposte.
Qui noi vogliamo portare all'attenzione del Governo la revisione della situazione attuale appena
menzionata e per questo motivo proponiamo una semplice modifica al punto 10 dell'art.4 della legge
36/2004.
modifica al punto 10 dell'art.4 della Legge 36 del 6 febbraio 2004:
il punto 10 dell'art.4 è così interamente sostituito
1) Sono sciolti, i Corpi Forestali delle regioni a Statuto Speciale di Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia
Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, i Corpi delle Polizie Provinciali. Il personale appartenente ai
soli ruoli agenti, sovrintendenti, ispettori, viene trasferito nei ruoli del Corpo Forestale dello Stato ed
iscritto in ruoli ad esaurimento appositamente creati, con modalità previste da apposito regolamento da
emanare entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della presente modifica di legge. Il
personale dei ruoli direttivi e dirigenziali rimane presso le amministrazioni di appartenenza ad eccezione
del personale facente parte attualmente dei ruoli commissari o direttivi già proveniente dai ruoli ispettori .
E' sempre fatto salvo il diritto dei singoli di permanere nei ruoli tecnici forestali delle regioni di
appartenenza.
2) I compiti istituzionali assolti dai disciolti Corpi Forestali Regionali e Provinciali e dalle Polizie
Provinciali vengono da ora in poi assolti dal Corpo Forestale dello Stato impiegando il personale
proveniente dagli stessi Corpi Forestali regionali e provinciali disciolti ad eccezione delle competenze
tecniche che restano in capo ai servizi forestali regionali.
I fondi statali destinati ai Corpi Forestali regionali e provinciali vengono destinati al Corpo Forestale dello
Stato per il funzionamento del servizio nelle stesse Regioni e Provincie a Statuto speciale. Sempre
tramite il regolamento, verranno concertati i passaggi dei veicoli, dei natanti e delle strutture in uso ai
corpi Forestali Regionali e provinciali e polizie provinciali, al Corpo Forestale dello Stato.
3)ferme restando le competenze regionali riconosciute costituzionalmente, per esigenze di contenimento
della spesa pubblica , della semplificazione amministrativa e del buon governo non possono essere
ricostituiti corpi forestali regionali o provinciali o polizie locali specializzate in polizia ambientale.
Certi dell'attenzione che si vorrà porre a questo attuale e delicato argomento si offre da subito la
massima collaborazione.
Cordiali saluti.
Il Segretario Generale
Ignazio Masala
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