TEATRO AMBRA ALLA GARBATELLA da martedì 17 a giovedì 19 giugno 2014 Oltre la fotografia Serate speciali di proiezione di video e documentari a cura di Emiliano Mancuso per Zona Nel 2004 la Magnum fonda il suo studio multimediale: inmotion. Brevi video per il web usando o materiale d’archivio dell’agenzia o nuovi progetti: nascono gli slideshow con musica o commentati dallo stesso fotografo. Foto in sequenza tenute insieme da un montaggio più simile al cinema o al documentario che non alle ormai vecchie proiezione per diapositiva. Dopo nemmeno 10 anni, l’introduzione del movimento nella fotografia permessa dal digitale è diventata un genere a parte: il multimedia. Oggi non c’è un reportage o progetto fotografico che non contempli al suo interno anche la realizzazione di un doc multimediale dove fotografia, riprese audio-video, musica e grafica cercano di dialogare e fondersi in un nuovo linguaggio. La sperimentazione non si è mai fermata: il montaggio alternato di fotografie e immagini movimento; la scoperta dell’audio e della presa diretta, oltre al ritmo e alla suggestioni che la musica può dare alle sequenze fotografiche; i dettagli montati come fossero foto di per sé; la grafica 3D che viola addirittura il tabù originario dell’immagine fotografica: la bidimensionalità. Il video multimediale, in altri termini, diventa una forma espressiva a sé. Le domande provocate da questa nuova forma e di come possa interagire con la fotografia sono tante: fotografi che realizzano short documentary come interi film, le reflex digitali che competono sul mercato professionale dotandosi di ottimi sensori per la realizzazione di riprese audio-video di qualità; grant e award nazionali ed internazionali che ormai inseriscono stabilmente una sezione dedicata al multimedia. Per questo abbiamo deciso di dedicare, nel ricorrere dei 10 anni di FotoLeggendo, tre serate al documentario e al multimedia, nello spazio del Teatro Ambra alla Garbatella. Il programma prevede diversi incontri, dove autori e produttori sono invitati a discutere di cosa significa realizzare un video legato alla fotografia o realizzato da un fotografo. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------martedì 17 giugno dalle 18.30 alle 19.30 - multimedia con incontro Staff Riding di Marco Casino dalle 19.30 alle 20.30 - multimedia con incontro OnOff Picture festeggia 5 anni dalle 21 - proiezione documentario Solo per farti sapere che sono viva a seguire incontro con Emanuela Zuccalà e Simona Ghizzoni (registe) Riccardo Noury (portavoce Amnesty International Italia) e Fatima Mahfoud (rappresentante del Fronte Polisario) mercoledì 18 giugno dalle 19 alle 20 - multimedia con incontro Modern Odyssey di Davide Monteleone dalle 20.30 alle 21 - proiezione video fotografici: i lavori del Master in Fotogiornalismo Contemporaneo 2014 (G. Abblasio, S. Camilli, N. Cozzi, V. Damiani, A. Lacchè, K. Mancini, A. Petrosino, F. Romano, S. Sugoni) e selezione video Contrasto a cura di Livia Regali (F. Anselmi, F. Cuttica, E. Larizza, M. Lombezzi, G. Piscitelli, R. Venturi) dalle 21 - proiezione documentario Artic Spleen a seguire incontro con Piergiorgio Casotti (regista), Chiara Capodici e Fiorenza Pinna (3/3) giovedì 19 giugno dalle 19 alle 20 - multimedia con incontro La città bianca di Tommaso Ausili interviene Riccardo Staglianò, giornalista di Repubblica dalle 20.30 alle 21 - proiezione video fotografici: i migliori lavori di Officine Fotografiche Roma 2014 (L. Ranalletta, S. Conte, T. Brodolini, S. Ceglio, M. Bollero, A. Feroce, A. Ciccarelli, D. Cametti Aspri, E. Cubello) e selezione video dal festival les Boutographies (C. Burban, C. Fohlen, J. Fullerton-Batten, P. O'Leary, D. Schacher) dalle 21 - proiezione documentario Rosarno a seguire incontro con Greta de Lazzaris (regista) e Mazzino Montinari (produttore) fotoleggendo.it Staff Riding di Marco Casino/Luz. Photo Agency Staff riding, lo slang locale per train surfing, è un fenomeno molto diffuso in Sud Africa. Katlehong è una delle township più grandi di Johannesburg ed ha giocato un ruolo fondamentale durante le lotte contro l’apartheid. La maggioranza dei surfers sono studenti delle superiori e giovani disoccupati sotto i 25 anni. Morte e amputazioni sono ricorrenti. Il train surfing come specchio del tessuto sociale delle nuove generazioni nelle township. In un contesto dove violenza e la povertà la fanno da padrone, il train surfing si configura come la ricerca di un riscatto sociale che non arriverà mai per i protagonisti della storia. Marco Casino è un fotografo multimediale specializzato in reportage sociali e fotografia commerciale. Nel 2012 è tra i fondatori dello studio commerciale Made In Milan, con “La morte dell’ippica” vince il primo Leica Talent 24x36 e viene nominato Ambassador per Leica Camera in Italia. Nel 2014 è tra i nominati per l’annuale Joop Swart Masterclass del World Press Photo e viene selezionato per la borsa di studio Lucie Foundation Emergering Scholarship. Il suo progetto “Staff Riding” viene selezionato dall’ agenzia Magnum per il 30 Under 30 di Birmingham, vince il primo premio nella categoria Best Short Feature nel World Press Photo Multimedia Contest e il PDN Photo Annual Award nella categoria video. Ha 27 anni, le sue immagini sono distribuite dall’ agenzia LUZ Photo e attualmente risiede tra Torino e Milano. OnOff Picture festeggia 5 anni OnOff Picture - 2 Ottobre 2009/ 2 Ottobre 2014 L'agenzia OnOff Picture festeggia insieme agli amici di FotoLeggendo e a Officine Fotografiche Roma i suoi primi 5 anni di attività professionale nell'ambito del fotoreportage d'autore. Un video racconta quello che è lo spirito dell'agenzia OnOff Picture, una realtà indipendente con base partecipata, luogo di confronto e stimolo reciproco per la creazione di immagini, storie e progetti contemporanei. Presentando le ultime fatiche del proprio staff in continuo movimento per il mondo, l'agenzia OnOff rinnova il suo impegno di raccogliere la sfida per la creazione di un'informazione sempre più liberà e intelligente. fotoleggendo.it Solo per farti sapere che sono viva Regia di Simona Ghizzoni e Emanuela Zuccalà Sparizioni forzate, tortura, prigioni segrete, fosse comuni, nessun processo e nessuna giustizia. Il Sahara Occidentale ha una storia scandita da una cupa sequenza di violazioni dei diritti umani. Solo per farti sapere che sono viva dà voce alle donne saharawi che sono state vittime di violenza, sia in Sahara Occidentale che nei campi di rifugiati, ricostruendo attraverso le loro testimonianze, i diari e le vecchie fotografie, la storia del loro popolo da una prospettiva intima e femminile. CREDITS Regia | Simona Ghizzoni - Emanuela Zuccalà Sceneggiatura e riprese| Emanuela Zuccalà Fotografia | Simona Ghizzoni Montaggio | Aline Hervè Sound design | Simonluca Laitempergher Musiche originali | Simonluca Laitempergher Produttore esecutivo | Raffaella Milazzo Prodotto da Simona Ghizzoni - Emanuela Zuccalà - Giulia Tornari for ZONA In associazione con Sos Femmes en Detresse Con il patrocinio di Amnesty International - Sezione italiana, RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica), Rappresentanza italiana del Fronte Polisario Con il supporto di Otto per mille Chiesa Valdese, The Aftermath Project Durata 64 minuti Prodotto nel 2013 fotoleggendo.it Modern Odyssey di Davide Monteleone Modern Odyssey è un progetto realizzato nel corso di un viaggio reale, non inventato, sulla nave cargo Nordic Odyssey, che trasportava 70.000 tonnellate di minerale di ferro dal porto della città russa di Murmansk. La nave ha avanzato lentamente attraverso il ghiaccio delle acque artiche, guidata da un rompighiaccio, poi ha attraversato il nebbioso Stretto di Bering e ha continuato lungo la costa più orientale della Russia e del Giappone prima di arrivare ad un porto di nuova costruzione sulla riva della Cina. Il viaggio si è svolto tra luglio e agosto del 2012 ed è durato circa un mese. C'erano solo 23 persone a bordo di una nave lunga 225 metri, dal peso di circa 40.000 tonnellate - cinque ucraini ufficiali, un pilota del ghiaccio dalla Russia e diciassette marittimi filippini. In un primo momento questo viaggio sembrava essere una possibilità unica di sperimentare paesaggi e rotte straordinari (sono passati solo due anni da quando è stato aperto alla navigazione a seguito del crescente scioglimento dei ghiacci causato dal riscaldamento globale). Ma ben presto il movimento fisico da un punto ad un altro diventa un viaggio nella propria coscienza e nel mondo interiore. I lavori del Master in Fotogiornalismo Contemporaneo 2014 autori: Gianluca Abblasio, Sara Camilli, Niccolò Cozzi, Violetta Damiani, Alessandro Lacchè, Karl Mancini, Andrea Petrosino, Federico Romano, Sara Sugoni montaggio di Andrea Tarquini per PCM Studio fotoleggendo.it Selezione video Contrasto a cura di Livia Regali Streets of Athens, di Francesco Anselmi Colpita duramente dalla crisi finanziaria, la capitale greca si trova ad affrontare uno dei periodi più difficili della sua lunga storia. La "crisi" intesa economicamente, è solo parte del problema greco, e per nessuno è facile capire se lo stato sociale e l'emergenza umanitaria attuale dipendano realmente dalla crisi, o siano stati causa della crisi stessa. Il risultato è una città in caduta libera, con interi quartieri di quello che un tempo era il centro vitale della città (Omonia), dominati da spaccio e prostituzione. Il numero di persone tossicodipendenti è cresciuto a dismisura negli ultimi anni, portando con se un aumento delle malattie trasmissibili. All'interno di questo scenario si sviluppano storie di immigrati arrivati da ogni parte del mondo, chi con asilo politico, chi clandestinamente, chi con regolare permesso di soggiorno, con il sogno di poter un giorno raggiungere l'Europa che conta, Italia, Francia, Spagna; ed ora intrappolati nel centro di questa città senza un lavoro, con pochissime probabilità di poterne trovare in futuro. Narco movies, di Fabio Cuttica L’industria della droga messicana fa girare qualcosa come 100 miliardi di dollari all’anno. Un mercato di queste dimensioni non può che permeare in ogni livello della società: dalla musica, alla religione, alla produzione cinematografica. Il narco-cinema nasce negli anni ’80 e, grazie ai bassissimi costi di produzione, offre anche alla fascia più povera della popolazione uno spettacolo di azione, pistole, camion giganti e tanta, tanta droga. Ogni anno vengono girati a Tijuana e dintorni più di trenta film che hanno come tematica principale la violenza dei conflitti tra i "Carteles de Narcos" per il controllo del traffico di stupefacenti. Questi film sono distribuiti legalmente negli Stati Uniti ma non in Messico: qui si trovano solo nei mercati più popolari delle città. Si spiega così la diffusione di questi B-movies tra lavoratori ed emigrati e il successo dei loro protagonisti, considerati veri e propri divi. I risvolti sociali sono sconcertanti: la convivenza con la criminalità diventa sempre più reale e tangibile, tanto da esaltare le gesta dei fuorilegge. Saut-d'Eau, di Emiliano Larizza Saut-d'Eau è un comune nel cuore di Haiti, parte dell’arrondissement di Mirebalais, e punto di arrivo di uno dei pellegrinaggi più importanti del paese. La strada per raggiungere Saut-d’Eau si snoda tra le montagne fino ad arrivare in questo posto lussureggiante. Qui, nel villaggio di VilleBonheur, ogni 16 luglio si celebra l'apparizione del 1884 della Vergine Nostra Signora del Monte Carmelo, apparsa su una palma accanto alle cascate. I visitatori raggiungono Saut-d’Eau per i motivi più disparati: per adempiere a un voto, per richiedere intercessioni, per turismo, ma soprattutto, perché praticano il vudù. Il sincretismo tra le due religioni, quella cattolica e la vuduista, risale al periodo in cui agli schiavi appena arrivati dall’Africa fu concesso di pregare in chiesa. Apparentemente pregavano il Dio cristiano, ma al contempo continuavano a venerare gli spiriti e le divinità dell’Africa occidentale, conosciuti col termine di “Loa”. La maggior parte degli haitiani non sente alcun conflitto nell’essere al tempo stesso cattolica e vuduista. fotoleggendo.it LINEA BLU - Esplorazione del confine tra Libano e Israele, di Martino Lombezzi Una striscia di reticolato elettrificato corre su e giù per le colline e i monti brulli e pietrosi per centoventi chilometri e non si può sorpassare in nessun punto. E' il confine tra Libano ed Israele, testimone da decenni di un confitto quasi ininterrotto. E' fatto di filo spinato, strade militari, posti di osservazione, postazioni delle Nazioni Unite, costellato di giardini propagandistici e finte moschee, di ritratti di imam sciiti e presidenti stranieri, oltre che di relitti delle guerre passate e recenti. Lo punteggiano dei surreali piloni blu, posizionati dai soldati di Unifl per marcare fisicamente il confine sul terreno ed evitare sconfinamenti, anche accidentali, che potrebbero in breve portare a una nuova escalation. Si tratta del confine tra due mondi, tra due popoli che la storia ha voluto nemici, una linea oggi impossibile da attraversare. FROM THERE TO HERE, di Giulio Piscitelli L'immigrazione in Italia è diventata un fenomeno rilevante a partire dagli anni '80. L'Italia negli ultimi anni è diventata un caso esemplare per lo studio delle dinamiche legate all'immigrazione verso l'Europa; un luogo dove convivono realtà drammatiche come gli sbarchi clandestini provenienti dal Nord Africa, a causa dei quali si stima che negli ultimi 20 anni siano morte più di 180.000 persone; ma anche realtà di integrazione attraverso il lavoro e di cambiamento dovute alla nascita dei giovani di seconda generazione, con le relative problematiche della cittadinanza, Ius Sanguinis o Ius Soli, diventate un tema di stringente attualità. Il progetto fotografico documenta alcune delle principali realtà che contraddistinguono il fenomeno migratorio, dagli sbarchi clandestini, ai centri detentivi per migranti, fino alle realtà dei giovani, destinate a cambiare definitivamente il volto della società italiana. HAITI - AFTERMATH, di Riccardo Venturi Il devastante terremoto che ha colpito l’isola di Haiti il 12 gennaio 2010 ha avuto un costo in termini di vite umane impressionante, si calcolano più di 250.000 vittime, altrettanto pesante il bilancio delle devastazioni, la città di Port-au-Prince, capitale dell’isola, è stata sbriciolata dalla forza del sisma. Il progetto fotografico si intende sviluppato in due momenti, da un lato, la parte già realizzata, quella cioè del racconto dei giorni immediatamente successivi alla tragedia, la devastazione, le vittime, le fosse comuni, i saccheggi i sopravvissuti l’arrivo dei soccorsi e il ritorno a una sorta di normalità, dall’altro intende seguire, con una serie di viaggi successivi, gli sviluppi della situazione nel paese e in Port-au-Prince e in particolare, la situazione degli sfollati e l’eventuale ricostruzione delle infrastrutture e della città. La memoria dei Martiri - Libia 2011, di Riccardo Venturi Il sangue dei martiri non sarà sparso invano, dicono i ribelli a Bengasi, la capitale della rivoluzione. Il quartier generale dei volenterosi, come amano farsi chiamare, e la sede del governo provvisorio ormai riconosciuto da quasi tutta Europa e dagli Stati uniti, sorge nel centro della cittadina della Cirenaica. Una grande piazza abbraccia la preghiera, le associazione di donne che aiutano, ma soprattutto fanno da manifesto al dolore delle famiglie. Sulle pareti del tribunale, lungo la piazza, le foto dei volti di centinaia di ragazzi e uomini che chiedono di essere trovati se sono scomparsi, sepoltura se sono morti. Per dare pace a chi li cerca. Volti, alcuni antichi, altri solo di qualche settimana fa. Sono le vittime di un regime durato 40 anni, che ha seminato tanti morti e desaparecidos. 400 solo nelle ultime 5 settimane. Nomi, date e storie che raccontano un paese che ha trovato il coraggio di chiedere giustizia per quei volti appesi e che ora nessuno potrà più dimenticare. (Barbara Schiavulli) fotoleggendo.it ARCTIC SPLEEN regia di Piergiorgio Casotti Un viaggio intimo e personale nella vita giovanile Groenlandese dove natura, noia, violenza e tradizione stanno da decenni reclamando il più alto dei “tributi”. Quello di centinaia di giovani vite. Ogni anno nella Groenlandia dell'est, il 2% dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni si toglie la vita e il 25% ci prova. Una delicata esplorazione della sottile ed intima guerra che molti ragazzi combattono quotidianamente contro la violenza, la noia e il “vuoto”; una battaglia che da sempre è la ragione d'essere delle giovani generazioni, con la differenza che in Groenlandia, quella battaglia, molti la perdono. CREDITS Regia | Piergiorgio Casotti Prodotto da Piergiorgio Casotti e Ilaria Malaguti-Mammut Film Montaggio | Nadia Fugazza Musica | Massimo Zamboni e Sundance Capoeira e Luciano Bosi Sound mix | Diego Schiavo Durata 63 minuti fotoleggendo.it La città bianca di Tommaso Ausili Durante la seconda guerra mondiale, i bombardieri inglesi e americani che sorvolavano il nord Italia, scorgevano sotto di loro un’enorme macchia bianca. Sapevano così che stavano volando sopra Casale Monferrato, che avevano ribattezzato “la città bianca”. I tetti delle case, infatti, erano tinti di bianco dalla polvere di amianto che fuoriusciva dallo stabilimento, il più grande d’Europa, che la multinazionale Eternit aveva aperto qui nel 1917 per la produzione di manufatti di cemento amianto. Nel corso dell’attività produttiva della fabbrica un enorme quantità di polvere d’amianto venne dispersa nel territorio circostante, contaminando campagne e comunità. Benché la pericolosità dell’amianto fosse nota almeno dal 1962, l’Eternit continuò la sua attività produttiva fino al 1986, quando lo stabilimento fu chiuso, tenendo i lavoratori all’oscuro dei danni provocati dall’esposizione alle fibre d’amianto. Più di 1600 persone sono morte a Casale Monferrato per patologie legate all’amianto. Le vittime non furono solo gli operai dell’Eternit, ma anche semplici cittadini che con la fabbrica non avevano nulla a che fare. Il 3 giugno 2003 la Corte d’Appello di Torino ha concluso il più grande processo ambientale d’Europa, con più di 600 parti civili costituite. L’amministratore delegato dell’Eternit, il magnate svizzero Stephan Schmideiny, è stato condannato a 18 anni di reclusione per disastro colposo e per omissione delle misure di sicurezza. I migliori lavori di Officine Fotografiche Roma 2014 autori: Liliana Ranalletta, Stefano Conte, Tiziano Brodolini, Sergio Ceglio, Marco Bollero, Aldo Feroce, Alessandro Ciccarelli, Daniele Cametti Aspri, Enrico Cubello Selezione video dal festival Boutographies Les Projections du Jury 2014 autori: Cécile Burban, Corentin Fohlen, Julia Fullerton-Batten, Paul O'Leary, Delphine Schacher fotoleggendo.it ROSARNO regia di Greta De Lazzaris Rosarno è un approccio silenzioso alla vita di una piccola città della Piana di Gioia Tauro, dove approdano ogni inverno migliaia di migranti provenienti dall’Africa e dall’Europa dell’Est. L’osservazione della quotidianità dei suoi abitanti: sia dei residenti che in questo luogo ci sono nati, sia delle centinaia di uomini e donne che, sul bordo di una strada, sperano di rimediare un’ipotetica giornata di lavoro nei campi, o attendono in fila, tutti i giorni, un pasto caldo. Le ore passate ad ammazzare il tempo. Un’attesa in un non-luogo, ostile, provvisorio, di passaggio per tanti, in cui il tempo sembra essersi fermato molti anni indietro. CREDITS: Regia | Greta De Lazzaris Fotografia | Greta De Lazzaris Montaggio | Aurelia Longo Suono | Silvia Regina Moraes Post-produzione | Andrea Maguolo per In House Prodotto da Greta De Lazzaris, Mazzino Montinari, Antonio Pezzuto, Mario Raoli In collaborazione con Andrea Maguolo (InHouse) e Silvia Regina Moraes Paese | Italia Anno di produzione 2013 Durata 70 minuti fotoleggendo.it
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