Nel 2013 nuovo balzo in avanti nella vendita dei voucher per il Lavoro Accessorio Roma, 4 febbraio 2014 Gli ultimi dati forniti dall’Ufficio Legislativo dell’Inps, mostrano transazioni per 92,8 milioni di buoni lavoro venduti (pari al valore unitario di 10 EUR), con un incremento in valore assoluto del 173 % rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo anno, si osserva che sono stati venduti oltre 40 milioni di buoni lavoro che corrispondono ad un valore di vendite medie mensili di circa 3,8 MLN di buoni, con un quantitativo medio mensile che oscilla fra 2,3 e 4,8 milioni di buoni acquistati nell’arco dell’intero anno. L’azione svolta dal Progetto LOA di Italia Lavoro, ha contribuito al raggiungimento di questi risultati proprio perché è servita, in questa fase così critica del nostro sistema economico, ad evitare che innumerevoli situazioni di lavoro saltuario e occasionale cadessero nel calderone del lavoro sommerso, per di più senza garantire alcun tipo di copertura assistenziale e previdenziale ai prestatori e con il rischio della comminazione di una maxi sanzione per i committenti in caso di controlli ispettivi. Le regioni da sempre maggiori utilizzatrici del dispositivo (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte) hanno raddoppiato i volumi di utilizzo dei voucher, ma è altresì importante notare l’incremento raggiunto in alcune regioni del sud come Puglia e Calabria, in cui si va oltre il 150% di vendite rispetto all’anno precedente. L’azione “culturale” positiva che svolge il Progetto LOA, per mezzo di una capillare informazione dedicata principalmente ai giovani direttamente nelle scuole, lo ha visto presente in circa 1.000 istituti scolastici su tutto il territorio nazionale, per informare e sensibilizzare i giovani degli ultimi bienni sul giusto approccio al lavoro regolare. Non a caso, osservando i dati relativi ai settori di utilizzo dei buoni lavoro, sono cresciuti i quantitativi di utilizzo nei settori del commercio, dei servizi e delle manifestazioni sportive, comparti questi, in cui spesso sono necessarie prestazioni brevi ed occasionali ed in cui la presenza dei giovani è significativa. Per quanto riguarda i circuiti di acquisto e riscossione, le collaborazioni fra Inps e rivenditori autorizzati – Poste Italiane, Tabaccai e Istituti bancari – stanno andando sempre più a regime, anche grazie alla triangolazione operativa attivata dal Progetto LOA. Con la Federazione Italiana Tabaccai (FIT) il Progetto LOA ha sviluppato - soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania - un intenso programma di sensibilizzazione grazie a seminari informativi dedicati al tabaccaio, al fine di aumentare la conoscenza sul tema del Lavoro Accessorio e dello strumento operativo del buono lavoro e rendere il Punto Emissione Autorizzato (PEA) un vero e proprio sportello informativo per l’utenza; i primi risultati si possono notare con la triplicazione delle vendite nell’ultimo anno passando da 7,3 MLN a 24,6 MLN di buoni venduti. Con Poste Italiane, si è invece approfondito il tema gestionale e di informazione sul servizio, che vede i circa 14.000 uffici postali presenti sul territorio nazionale incrementare di 6 volte la quota di vendita nell’arco del 2013 - da 890 mila a 6,2 milioni - di buoni postali venduti. In conclusione, proprio in un momento così difficoltoso per l’economia in generale, per l’impresa, nonché per il Mercato del Lavoro, il ricorso al buono lavoro si rende evidente in quanto può essere una modalità più flessibile e corretta per poter dare regolarità e trasparenza a quelle prestazioni lavorative, che talvolta svolte “in nero” sono rischiose, non garantite e non menzionabili in un curriculum, in attesa di nuovi e più seri sviluppi occupazionali.
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