12 marzo 2014 IV Trimestre 2013 LE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE Nel quarto trimestre del 2013, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri risultano in diminuzione per l’Italia nord-occidentale (-1,0%), nord-orientale e centrale (-0,6% per entrambe), mentre le regioni meridionali e insulari conseguono una rilevante espansione (+4,1%). La crescita congiunturale delle regioni meridionali e insulari risente della forte instabilità della componente energetica. Nell’intero anno 2013, la sostanziale stazionarietà dell’export nazionale (-0,1%) è la sintesi di dinamiche territoriali divergenti. L’Italia nord-orientale registra una crescita importante (+2,4%) cui segue, in misura meno intensa, l’incremento delle vendite all’estero della ripartizione nord-occidentale (+0,6%). Risultano invece in marcata contrazione le vendite delle regioni dell’Italia insulare (-15,0%) e meridionale (-4,1%), in debole calo quelle dell’Italia centrale (-0,7%). Al netto dei prodotti petroliferi raffinati, la flessione registrata per l’export delle regioni dell’Italia insulare e meridionale, si riduce nel complesso di 5,5 punti percentuali, passando da -8,7% a -3,2%. Le regioni che contribuiscono a frenare l’espansione dell’export nazionale nel 2013 sono Sicilia (-14,8%), Toscana (-3,6%), Sardegna (-15,5%), Puglia (-10,4%) e Liguria (-6,2%). Tra quelle che forniscono invece un contributo positivo si segnalano Piemonte (+3,8%), Veneto (+2,8%), Emilia-Romagna (+2,6%) e Marche (+12,3%). Nel 2013, l’aumento delle esportazioni di autoveicoli da Piemonte, di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio e Marche, e di macchinari e apparecchi n.c.a dall’Emilia-Romagna fornisce un impulso positivo alle vendite nazionali sui mercati esteri. Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana e Lombardia e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia, Sardegna e Lazio contribuiscono a frenare l’export nazionale. Nell’anno 2013, le province che contribuiscono in misura più significativa a sostenere le vendite sui mercati esteri sono Torino, Ascoli Piceno, Latina e Firenze. Siracusa, Arezzo, Taranto, Milano, Cagliari e Roma contribuiscono alla contrazione dell’export. I dati territoriali per settore di attività economica della merce (CPA) e paese di destinazione dei flussi di esportazione sono disponibili sulla banca dati on-line www.coeweb.istat.it. Prossima diffusione: 11 Giugno 2014 ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE IV trimestre 2009-IV trimestre 2013, dati destagionalizzati, milioni di euro Italia nord-occidentale Italia nord-orientale Italia centrale Italia meridionale e insulare 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 IV I II 2009 III IV I II 2010 III IV I II 2011 III IV I 2012 II III IV 2013 ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE IV trimestre 2011-IV trimestre 2013, dati destagionalizzati, variazioni percentuali congiunturali Italia nord-occidentale Italia centrale 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 IV I II 2011 Italia nord-orientale Italia meridionale e insulare III IV I II 2012 III IV 2013 ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE IV trimestre 2011-IV trimestre 2013, dati grezzi cumulati variazioni percentuali tendenziali Italia nord-occidentale Italia centrale Italia insulare 30 Italia nord-orientale Italia meridionale 20 10 0 -10 -20 -30 I-IV 2011 I I-II I-III 2012 I-IV I I-II I-III 2013 I-IV PROSPETTO 1. ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE Gennaio-dicembre 2013, variazioni percentuali e valori DATI GREZZI RIPARTIZIONI TERRITORIALI MILIONI DI EURO DATI DESTAGIONALIZZATI (a) VARIAZIONI % MILIONI DI EURO gen.-dic. 2013 gen.-dic. 2013 gen.-dic. 2012 IV trimestre 2013 VARIAZIONI % IV trimestre 2013 III trimestre 2013 Italia nord-occidentale 156.457 0,6 39.709 -1,0 Italia nord-orientale 121.929 2,4 30.829 -0,6 Italia centrale 64.121 -0,7 15.904 -0,6 Italia meridionale 25.971 -4,1 Italia insulare 16.540 -15,0 11.020 4,1 Province non specificate 4.837 Italia (a) 389.854 -0,1 I modelli di destagionalizzazione utilizzati per i dati territoriali sono differenti da quelli impiegati per i dati nazionali, pertanto le stime prodotte per ripartizioni territoriali non sono necessariamente coerenti, anche se ponderate, con le stime prodotte a livello nazionale. Nell’anno 2013, Piemonte (+3,8%), Veneto (+2,8%), Emilia-Romagna (+2,6%) e Marche (+12,3%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente a sostenere l’export nazionale (Figura 1). In espansione risultano anche le vendite all’estero di Bolzano (+4,8%), della Campania (+1,8%) e di Trento (+1,1%). Per la Lombardia si registra, invece, una dinamica sostanzialmente stazionaria. Sicilia (-14,8%), Toscana (-3,6%), Sardegna (-15,5%), Puglia (-10,4%) e Liguria (-6,2%) contribuiscono alla contrazione dell’export sui mercati internazionali. Le altre regioni che contribuiscono in misura notevole a contrastare la crescita dell’export sono Lazio (-1,6%), Umbria (-7,2%) e Abruzzo (-2,4%). In marcata flessione le vendite all’estero di Basilicata (-12,3%) Molise (-10,2%) e Calabria (-7,0%). FIGURA 1. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER REGIONE. Gennaio-dicembre 2013, valori percentuali 1,5 1,0 0,5 12,3 3,8 2,8 4,8 2,6 1,8 1,1 0,0 -0,1 -0,6 -0,5 -1,6 -2,4 -3,7 -7,0 -10,2 -10,4 -12,3 -1,0 -3,6 -6,2 -7,2 -14,8 -15,5 contributo della regione alla variazione delle esportazioni nazionali | 2 variazione % delle esportazioni regionali Sicilia Toscana Sardegna Puglia Liguria Lazio Umbria Abruzzo Basilicata Friuli-Venezia Giulia Lombardia Molise Calabria Valle d'Aosta Trento Campania Bolzano - Bozen Marche Emilia-Romagna Veneto Piemonte -1,5 I paesi di sbocco dell’export Nel corso del 2013, Sicilia (-21,7%), Sardegna (-29,0%), Toscana (-4,3%), Puglia (-12,1%) e Liguria (-11,0%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente alla diminuzione delle vendite verso i paesi Ue (-1,2%). Per Marche (+13,4%) e Veneto (+0,8%) si rileva, invece, un aumento delle vendite verso la stessa area di interscambio. Per quanto concerne la dinamica dell’export nazionale verso i mercati extra Ue (+1,3%), le regioni che determinano in misura più significativa questo risultato sono: Emilia-Romagna (+6,4%), Piemonte (+8,2%), Veneto (+5,6%) e Marche (+10,6%), mentre si rileva una diminuzione dell’export importante verso quest’area di interscambio per Sicilia (-10,2%), Toscana (-3,1%) e Lazio (-6,6%). FIGURA 2. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER AREA UE ED EXTRA UE. Gennaio-dicembre 2013, valori percentuali PAESI UE -2,0 -1,0 0,0 PAESI EXTRA-UE 1,0 Marche 13,4 Veneto 2,0 -2,0 0,7 Lazio 1,5 Bolzano - Bozen 3,8 Valle d'Aosta 6,4 8,2 Veneto 10,6 Lombardia 0,4 Bolzano - Bozen 7,6 Trento 5,6 Calabria -8,7 Friuli-Venezia Giulia Molise -10,3 Abruzzo -0,2 -2,0 Trento -1,5 Basilicata Umbria -3,4 Campania -1,2 Emilia-Romagna Molise -0,4 Basilicata -18,2 Abruzzo -3,3 Lombardia Calabria -5,8 -7,0 Umbria -11,0 Sardegna Puglia -12,1 Puglia Sicilia -0,3 -9,9 Liguria -0,4 Toscana 0,3 Valle d'Aosta Liguria Sardegna -4,3 Lazio -29,0 Toscana -21,7 Sicilia contributo della regione alla variazione delle esportazioni nazionali variazione % delle esportazioni regionali | 3 5,6 Marche -1,0 Friuli-Venezia Giulia 1,0 Piemonte 4,0 Piemonte 0,0 Emilia-Romagna 0,8 Campania -1,0 -2,2 -11,6 -6,7 -8,4 -6,6 -3,1 -10,2 2,0 L’analisi regionale per mercati di sbocco mostra che nel corso dell’anno 2013 la stazionarietà registrata per l’export nazionale è influenzata dalla flessione delle vendite di Toscana e Lombardia in Svizzera (rispettivamente -35,3% e -11,0%), oltre che di Sicilia e Liguria negli Stati Uniti (rispettivamente -42,4% e -61,9%). Risultano in forte diminuzione anche le vendite della Sardegna in Spagna e Turchia (rispettivamente -47,6% e -64,7%). Le vendite del Lazio e delle Marche verso il Belgio (rispettivamente +89,1% e +62,3%) e dell’Emilia Romagna e del Piemonte verso gli Stati Uniti (rispettivamente +14,0% e +23,0%) forniscono un contributo rilevante nel sostenere l’export nazionale. FIGURA 3. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER MERCATO DI SBOCCO E REGIONE Gennaio-dicembre 2013, valori percentuali -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 Belgio - Lazio 89,1 Belgio - Marche 62,3 Stati Uniti - Emilia-Romagna 14,0 EDA - Lombardia 15,0 Stati Uniti - Piemonte 23,0 OPEC - Emilia-Romagna 16,8 Cina - Piemonte 37,6 Russia - Lombardia 13,3 OPEC - Liguria 41,0 Regno Unito - Lombardia 7,7 OPEC - Lombardia -4,0 Francia - Lombardia -2,4 Spagna - Lombardia -6,3 Stati Uniti - Liguria -61,9 Turchia - Sardegna -64,7 Francia - Toscana Stati Uniti - Sicilia Spagna - Sardegna -12,1 -42,4 -47,6 Svizzera - Lombardia Svizzera - Toscana -11,0 -35,3 contributo della regione alla variazione delle esportazioni nazionali variazione % delle esportazioni regionali | 4 1,5 I settori L’analisi congiunta per settore e regione di provenienza della merce, svolta considerando anche il loro contributo alla variazione complessiva delle esportazioni nazionali, mostra nel 2013 forti decrementi delle vendite all’estero di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti da Toscana (-40,3%), Lombardia (-4,9%) e Piemonte (-13,5%) e di coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia (-22,0%), Sardegna (-16,3%) e Lazio (-50,4%). Incrementi significativi delle vendite all’estero si registrano invece per gli autoveicoli dal Piemonte (+50,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio e dalle Marche (rispettivamente +15,1% e +110,9%) e macchinari e apparecchi n.c.a. dall’Emilia-Romagna (+4,0%). FIGURA 4. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ E REGIONE Gennaio-dicembre 2013, valori percentuali -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 Autoveicoli - Piemonte 1,0 50,5 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici - Lazio 15,1 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici - Marche 110,9 Macchinari ed apparecchi n.c.a. - Emilia-Romagna 4,0 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici - Lombardia 9,8 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili - Toscana 9,0 Articoli sportivi, giochi, strum. musicali, preziosi, strum. medici e altri prodotti n.c.a. - Toscana 19,7 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili - Veneto 7,8 Macchinari ed apparecchi n.c.a. - Veneto 3,3 Prodotti alimentari, bevande e tabacco - Veneto 7,9 Mezzi di trasporto (escl. autoveicoli) - Liguria -40,2 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Puglia -33,1 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Umbria -33,9 Computer, apparecchi elettronici e ottici - Lombardia -7,9 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Piemonte Coke e prodotti petroliferi raffinati - Lazio -13,5 -50,4 Coke e prodotti petroliferi raffinati - Sardegna -16,3 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Lombardia -4,9 Coke e prodotti petroliferi raffinati - Sicilia Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Toscana -22,0 -40,3 contributo della regione alla variazione delle esportazioni nazionali | 5 1,5 variazione % delle esportazioni regionali Le dinamiche delle esportazioni a livello provinciale Il cartogramma fornisce un quadro d’insieme della dinamica territoriale delle esportazioni nazionali a livello provinciale. Le province che nel 2013 danno il contributo più importante alla contrazione dell’export nazionale sono Siracusa (-20,2%), Arezzo (-20,5%), Taranto (-48,9%), Milano (-2,5%), Cagliari (-15,8%), Roma (-8,7%), Genova (-15,2%), Terni (-28,4%), Livorno (-18,2%) e Frosinone (-9,6%). CARTOGRAMMA 1. ESPORTAZIONI NAZIONALI PER PROVINCIA Gennaio-dicembre 2013, intervalli di valori percentuali definiti sulla base dei quartili della distribuzione a) VARIAZIONI PERCENTUALI DELLE ESPORTAZIONI PROVINCIALI 4,7 < b) CONTRIBUTO PROVINCIALE ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI 0,03 1,0 < 4,7 0,00 < 0,03 -4,1 < 1,0 -0,01 < 0,00 -4,1 < -0,01 Altre province che presentano una dinamica negativa particolarmente sostenuta sono Caltanissetta (-75,2%), L’Aquila (-27,5%), Potenza (-15,1%) e Brindisi (-10,6%). Tra le province che presentano invece un rilevante aumento delle vendite all’estero, associato a un importante impatto positivo alla dinamica dell’export nazionale, si segnalano Torino (+8,5%), Ascoli Piceno (+49,0%), Latina (+22,6%) e Firenze (+9,6%). | 6 Glossario Contributo alla variazione tendenziale: misura l’incidenza delle variazioni delle importazioni e delle esportazioni dei singoli aggregati merceologici o geografici sull’aumento o sulla diminuzione dei flussi aggregati. Dati destagionalizzati: dati depurati delle fluttuazioni stagionali dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc. Esportazioni: includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del Paese per essere destinati al resto del mondo, Esse sono valutate al valore FOB (free on board), che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese esportatore, Questo prezzo comprende il prezzo ex-fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale e gli eventuali diritti all'esportazione. Tre segni più (+++) indicano variazioni superiori a 999,9 per cento. Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o al periodo precedente. Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o allo stesso periodo dell’anno precedente. | 7
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