San Lucido - Provincia di Cosenza

Piano Territoriale di Coordinamento – Provincia di Cosenza
Scheda Monografica
N°122
Comune
San Lucido
Superficie (ha)
2.720
Altitudine media centro abitato (m s.l.m.)
56
Cartografia IGM 1:50.000
Foglio N° 559 - Cosenza
Corsi d’acqua
T. Malpertuso, T. Il Fortino, T.
Torbido, T. Petralonga, T. Pesce, T.
Dueda, T. Cavoni, T. Cacaciceri, T.
Cerasuolo, vari fossi e valloni
Comunità Montana
Zona Dorsale Appenninica – Medio
Tirreno e Pollino – (Dell’Appennino
Paolano)
Centro Operativo Misto (C.O.M.)
n.5 - Paola
Distanza dal capoluogo (km)
36
TABELLA SINTETICA DEI LIVELLI DI RISCHIO
Livelli di Rischio
R1
R2
R3
R4
Rischio di inondazione
Rischio di frana
Rischio di mareggiata ed eros.cost.
Rischio di incendi
Rischio sismico
TABELLA SINTETICA DEI LIVELLI DI ANALISI
Livelli di Analisi
L1
L2
L3
Rischio di inondazione
Rischio di frana
Rischio di mareggiata ed eros.cost.
Rischio di incendi
Rischio sismico
Piano Territoriale di Coordinamento – Provincia di Cosenza
L4
L5
San Lucido
Scheda N°112
Rischio di inondazione
Quadro conoscitivo
Nel territorio di San Lucido non sono presenti corsi d’acqua di rilevante interesse. i
bacini sono piccoli
e prospicienti il mare, i corsi d’acqua a carattere
prevalentemente torrentizio.
Il PAI segnala aree e zone, sebbene di limitata estensione, lungo le aste terminali di
diversi corsi d’acqua presenti. Diversi i punti di attenzione segnalati, oltre che dal
PAI anche dal PPR, in corrispondenza di attraversamenti.
Eventi e danni registrati
Classificazione del Rischio
PPR
RPPR 2
L3
PAI
RPAIF 4
L3
Rinond 3
L3
Rischio di frana
Quadro conoscitivo
L’area circostante l’abitato, in base al PPR, è interessata da una diffusa franosità di
diverse tipologie: colate, scivolamenti e frane complesse. Nella zona
immediatamente a Sud dell’abitato, evoluzione di due movimenti da scorrimento,
sono presenti due frane con caratteristiche di colate. Numerosi corpi di frana sono
evidenti nella parte più alta del versante. Il centro abitato è posto su un grosso
blocco calcarenitico, che presenta caratteristiche tipiche di materiali spostati per
effetto di movimenti gravitazionali.
In base al PAI, l’intero territorio comunale si trova su un enorme sackung
quiescente su cui si innestano una serie di frane sia quiescenti che attive.
Eccetto una piccola zona a rischio altissimo ed una a rischio alto, il resto del centro
abitato è a rischio di frana medio mentre la strada di accesso è a basso rischio.
Eventi e danni registrati
Nel 1930, a causa di rilevanti precipitazioni, una frana causò l’interruzione della
linea ferroviaria.
Nel 1973 una frana si abbattè all’uscita della galleria delle FF.SS. del tratto S.LucidoTorremezzo.
Classificazione del Rischio
PPR
PAI
Rfrana 3
RPPR 4
RPAI 3
L4
L4
L4
Rischio di incendio
Quadro conoscitivo
Il numero medio annuo di incendi boschivi nel periodo 1980-2000 è 6,17. La
superficie boscata percorsa dal fuoco è di 251 ha mentre la totale è di 553 ha.
Piano Territoriale di Coordinamento – Provincia di Cosenza
San Lucido
Scheda N°112
Eventi e danni registrati
Tra le località più colpite nel ventennio esaminato vi sono S.Maria di Parsano,
Caccia, Puppa e Destre. Tra gli incendi con maggior superficie percorsa dal fuoco
quelli che interessarono le loc. S.Maria-Chimento nel 1987 (3 ha boscata e 60 ha non
boscata), e le loc. Puppa-Cerasuolo nel 1988 (8 ha boscata e 30 ha non boscata).
Classificazione del Rischio
PPR
Rinc 3
RPPR 3
L3
L4
Rischio di mareggiata
Quadro conoscitivo
Il litorale di San Lucido è caratterizzato, in base al PAI, da un’erosione media
variabile tra i 30 ed i 40 m. Negli ultimi anni si è innescato un processo di erosione
che mette a rischio il centro abitato, diverse abitazioni, la strada comunale con la
relativa passeggiata a mare e il rilevato ferroviario. Il PPR, infatti, indica a rischio di
mareggiata rilevato stradale, rilevato ferroviario, centro abitato e lungomare.
Le opere di difesa esistenti sono opere aderenti emerse ed opere miste emerse
(Pennelli a T) in massi naturali. Riguardo il tratto a nord del comune di S. Lucido, si
riscontra l’intervento di difesa attuato dalle Ferrovie dello Stato consistente in
Pennelli a T emergenti.
Le opere di difesa aderenti emerse, in base a quanto riportato nel “Archivio delle
coste calabresi e stima del rischio di erosione costiera tramite un metodo
parametrico” (P.Veltri, A.Fiorini Morosini – 2003) sono state costruite a partire dalla
fine degli anni 80 dal Genio Civile-Opere Marittime per proteggere il tratto di costa
prospiciente l’abitato, in corrispondenza del lungomare. Lo stato attuale delle opere
di difesa non è ottimale: esse non espletano a pieno la loro funzione e
periodicamente le mareggiate invernali provocano danni alle infrastrutture urbane.
Le opere di difesa miste emerse (pennelli a T) in massi naturali sono state costruite a
partire dalla fine degli anni 80 dalle Ferrovie dello Stato nel tratto a nord, dove era a
rischio il rilevato ferroviario. Lo stato attuale delle opere di difesa è buono e
l’intervento si è dimostrato efficace: ha, infatti, interrotto il fenomeno erosivo
instaurando in alcune celle un lento fenomeno ripascitivo nella zona nord, mentre
ha provocato la scomparsa della spiaggia a sud.
Eventi e danni registrati
I principali eventi documentati sono i seguenti:
1961, in cui si registrarono crolli e danni alle abitazioni
1976, con danni ad abitazioni, tracciato viario e ferroviario
1979, con danni agli stabilimenti balneari
1980, con danni alle abitazioni, alla rete viaria e alle imbarcazioni
Ulteriori eventi, di cui non sono noti i danni registrati, si ebbero nel 1990, nel 1993
sul lungomare e nel 1994 in contrada Torbido.
Classificazione del Rischio
Piano Territoriale di Coordinamento – Provincia di Cosenza
San Lucido
Scheda N°112
PPR
RPPR 5
L5
PAI
RPAI 3
L3
Rmar 4
L5
Rischio sismico
Eventi e danni registrati
Il primo sisma di cui si ha notizia risale al 1184 (int.epic. 9.0 MCS ed int.ris.9.0
MCS): si ebbe il crollo del castello, sotto le cui rovine perì l’arcivescovo di Cosenza
secondo il codice 3 degli «Annales» di Cassino.
La scossa del 27 marzo 1638 (int.epic. 11.0 MCS ed int.ris.8.0 MCS) causò il crollo di
12 case e ne rese inabitabili altre 30; il castello subì crolli e gravi lesioni; i morti
furono 8.
La scossa abbastanza forte del 5 febbraio 1783 (int.epic. 11.0 MCS ed int.ris.6.0 MCS)
e quella molto forte del 28 marzo successivo (int.epic. 11.0 MCS ed int.ris.7.0 MCS)
provocarono lesioni alle case e al campanile della chiesa e crolli di muri nel palazzo
baronale.
Il terremoto del 1854 (int.epic. 10.0 MCS ed int.ris.6.5 MCS) danneggiò la Chiesa
Parrocchiale di San Giovanni Battista.
Il terremoto del 1887 (int.epic. 8.0 MCS ed int.ris.6.5 MCS) causò lesioni ad una casa
e fu molto danneggiata la chiesa parrocchiale.
Il terremoto del 1905 (int.epic. 10.0 MCS ed int.ris.7.0 MCS) causò gravi danni
all’abitato e alle case coloniche: fu necessario riparare 200 case. Danneggiati anche il
Municipio, la scuola e l’ufficio postale. Crollò il castello dei marchesi Giuliani. Si
registrò una vittima.
La scossa del 1908 (int.epic. 11.0 MCS ed int.ris.6.5 MCS) fu forte e causò la parziale
distruzione del castello già gravemente lesionato dal terremoto dell’8 settembre
1905.
Nel sisma del 1913 (int.epic. 8.0 MCS ed int.ris.7.0 MCS) si verificarono danni a 13
abitazioni che furono rese pericolanti e si ebbero gravi fenditure in molte case ben
costruite.
Classificazione del Rischio (Ord.P.C.M. n. 3274/2003)
I Categoria
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