Relazione tecnica A.1.1

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Il quartiere Torretta, costituito da residenze per la maggior parte di edilizia
economica e popolare situato nella porzione ovest della città di Asti, vive una
situazione di degrado socio-urbanistico al quale si è cercato di porre rimedio
tramite una progettazione ed una rivalutazione delle aree esistenti, all’oggi
inutilizzate, al fine di rivitalizzare il borgo e renderlo organizzato e funzionale.
GIARDINO VIA BENZI-VIA TURATI
immagine satellitare dell’area di intervento
Il giardino che costeggia via Benzi, via Albini e via Turati è un’area attrezzata
all’interno della quale trovano collocazione due zone-giochi per i bambini, con
vialetti asfaltati, attualmente attrezzati con panchine in legno, che si snodano a
partire dalla porzione centrale circolare ma che risultano ammalorati e non più
distinguibili dalle zone inerbite che li invadono; il progetto prevede il completo
mantenimento della destinazione d’uso, ma la sua intera sistemazione, ad iniziare
dalla conservazione del disegno distributivo, consolidato e funzionale, dei quattro
percorsi pedonali, previsti di larghezza pari a 180 cm e pavimentati in
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autobloccanti tipo modello “Arno” della ditta MCM, delle dimensioni di 9,8x19,8x4,
adatti per un traffico leggero quale quello di marciapiedi urbani, piste ciclabili,
giardini e parchi giochi, posati su uno strato di sabbia di allettamento dello
spessore di cm 6, l’inserimento di tessuto non tessuto sopra uno strato di misto
granulare anidro posato sul terreno compattato.
Lo schema di posa sotto rappresentato prevede l’utilizzo alternato dei tre colori:
giallo, avana e rosso.
schema di posa autobloccanti
All’interno dell’area sono presenti n.6 panchine da rimuovere e trasportare nei
magazzini comunali, n.2 cestini da rimuovere e smaltire presso pubblica discarica
e n.1 cartellone pubblicitario da rimuovere e riposizionare, il tutto secondo gli
elaborati di progetto.
I vialetti pedonali sono delimitati da cordoli in cemento delle dimensioni di 12xh 25,
poggiati su magrone, sui quale giunge in modo complanare il terreno vegetale
per la formazione di prato; ogni percorso è caratterizzato dalla presenza di
un’area di sosta curvilinea attrezzata con n. 2 panchine tipo modello “Taurus”
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della ditta “City Design”, delle dimensioni d'ingombro: 1925x640x770h mm.,
realizzata con fianchi in tubo di acciaio di forma ovale, sagomato ad U
capovolto, cui vengono saldati i profili di sostegno della seduta e le flange, di
forma ovale, per il fissaggio al suolo. Fianchi e flange sono in lamiera decapata di
acciaio non legato, spessore 6 mm, tagliata al laser, tubo Ø 40 spessore 1,5 mm in
acciaio non legato, seduta e schienale asportabili separatamente, di grigliato in
tondino di acciaio non legato Ø 8, tubo ovale 60x30 spessore 2 mm in acciaio non
legato, il tutto zincato a caldo e verniciato a polveri poliestere termoindurenti.
Panchina modello “Taurus” ditta “City Design”
Una delle panchine sopra descritte viene, inoltre, posizionata accanto all’area
giochi laterale, andando a realizzare una piazzola rettangolare in autobloccanti
affiancata all’esistente pavimentazione anti-trauma; lungo ogni vialetto, in
prossimità della zona centrale, è sistemato un cestino porta rifiuti tipo modello
“Maggiolino” della ditta “City Design” della capacità di 32 litri circa, senza
coperchio, realizzato in lamiera zincata Sendzimir punzonata e calandrata, con
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estremità superiore ribordata e fondello forato per la ventilazione e l’eventuale
scarico delle acque. Il fissaggio a terra avviene tramite sostegno in tubo di acciaio
Ø 60 mm; dimensioni di ingombro Ø 300x350x450h mm., peso indicativo 4 kg.
Cestino porta rifiuti modello “Maggiolino” ditta “City Design”
In
prossimità
della
rivendita
dei
giornali
vengono
inseriti
due
elementi
portabiciclette tipo modello "ARC" della ditta "City Design", ad arco, in acciaio
zincato e verniciato, Ø 50 mm, predisposti per il fissaggio al suolo mediante base
flangiata, delle dimensioni totali di ingombro 450x150x900h mm.
Portabiciclette modello “ARC” ditta “City Design”
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Si è deciso di intervenire con la rimozione dei due ceppi presenti nelle aree verdi,
con la potatura dei quattro alberi esistenti, con l’abbattimento del pino e
dell’acero ubicati ai lati del sentiero dietro l’edicola, con la completa rimozione
della siepe esistente e la formazione di una nuova, lungo tutto il perimetro,
compreso lo scavo (fossa delle dimensioni di cm 40x50), il carico e trasporto in
discarica dei materiali di risulta, il concime a lenta cessione nella dose di kg 0.200,
kg 20 di letame, la provvista e il riempimento con terra vegetale, i paletti in legno
di conifera impregnato del diametro di cm 8, il doppio filo di ferro zincato e due
bagnamenti di cui il primo all'impianto, il trasporto dal vivaio delle piantine di
photinia aventi altezza dal colletto di 1,00-1,25 m; è prevista, infine, la messa a
dimora di due aceri platanoidi (come indicato nella tavola grafica “1B”) aventi
circonferenza del tronco misurata ad un metro da terra pari a 20-25 cm ed altezza
da terra del palco di rami inferiore pari a 3,50 m., compreso lo scavo della buca, il
carico e il trasporto in discarica del materiale di risulta, la provvista della terra
vegetale, il riempimento e sei bagnamenti, di cui il primo all’impianto.
Nelle aree verdi che vengono delimitate dai nuovi vialetti realizzati si interviene
con formazione di prato, comprendente la regolarizzazione del piano di semina
con livellamento, sminuzzamento e rastrellatura della terra, la provvista delle
sementi e semina, il carico e trasporto in discarica degli eventuali materiali di
risulta, il tutto su cassonetto già preparato di cm. 40, con dissodamento sottofondo
compresa la fornitura e stesa di terra agraria.
Vengono, inoltre, eseguiti gli interventi di adeguamento del marciapiede esistente
in materia di barriere architettoniche costruendo due rampe in asfalto che
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superano con la pendenza ai sensi di legge dell’8% il dislivello esistente con la
strada veicolare, secondo le seguenti fasi lavorative:
- Rimozione cordoli esistenti
-
Disfacimento
pavimentazione
esistente
in
conglomerato
bituminoso
e
smaltimento
- Scavo sottofondo e smaltimento
- Fornitura di cordoli in pietra,
spessore cm 12, altezza cm 25, elementi di
lunghezza minima cm 90
- Posa cordoli in pietra con sigillatura dei giunti in malta di cemento
- Provvista di calcestruzzo bituminoso per strato di collegamento (binder), stesa in
opera con vibrofinitrice, spessore finito compresso cm 4
- Provvista di tappeto di calcestruzzo bituminoso per strato di usura, steso a mano,
compreso compattazione con rullo statico o vibrante, spessore finito compresso
cm 3.
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AREA VIA TURATI
immagine satellitare dell’area di intervento
L’area che si incontra provenendo da via Benzi svoltando a sinistra è, sicuramente,
la più singolare per inutilizzo ed abbandono: una spianata di asfalto priva di
funzione e di attrezzature, circondata su due lati da una fascia di verde spoglia e
degradata dotata solo di qualche panchina non ancorata al suolo posta sotto la
chioma dei due alberi su via Turati, che la gente degli edifici limitrofi ha pregato di
non eliminare. Questa richiesta è stata il segnale che ha chiarito le esigenze della
popolazione del quartiere, quelle di realizzare uno spazio polifunzionale, utilizzabile
dai ragazzi, dai genitori e dalle persone più anziane, che crei un polo di
aggregazione dinamico e vivace.
All’interno del sito sono presenti n.5 panchine da rimuovere e trasportare nei
magazzini comunali, n.1 cestini da rimuovere e smaltire presso pubblica discarica.
Il fulcro dell’area è costituito da una piattaforma pavimentata con un massetto
certificato tipo “Biostrasse, sostenibile, inorganico, ecocompatibile, privo di
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etichettatura di pericolosità, di rischio, totalmente esente da idrocarburi, resine,
sostanze acriliche in qualsiasi forma, a tutela dell'ecosistema ambientale.
Il massetto dovrà avere le seguenti caratteristiche e rispettare quanto di seguito
indicato:
-
Uno spessore finito da cm 5 a cm 8 ed una resistenza a stagionatura ultimata di
circa 12,00 N/mmq, rilevata secondo le norme UNI EN 12504-1;
-
Esente da sostanze inquinanti come da certificato N. 306521 del 18/06/2013
rilasciato dal Laboratorio Ufficiale di Analisi Chimiche dell’Istituto Giordano
S.p.A.;
-
Indice di riflessione solare SRI superiore a 28;
-
Eco-compatibile nel rispetto di tutti i parametri relativi ai materiali pericolosi
previsti nella tabella 1 allegata alla norma europea EN 12457-1 EN 12457-2 EN
12457-3/1 EN 12457-3/2 EN 12457-4;
-
Qualificante per l'ottenimento/mantenimento della certificazione UNI EN ISO
14001;
-
Impermeabile;
-
Atermico: senza accumulo e propagazione del calore;
-
Colorazione omogenea del massetto, ove richiesto;
-
Non deve contenere più di 250 Kg di cemento per metro cubo di inerte;
-
Non è un “rifiuto speciale”;
-
Possibilità di colorazione “a richiesta”;
-
Non necessita di giunti di dilatazione e di rete elettrosaldata;
-
Non inerbisce;
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-
Resistente ai cloruri, alle nebbie saline ed ai sali disgelanti;
-
Lavorazione e posa a “freddo”;
-
Tagliafiamme;
-
Possibilità di utilizzo in zone con limitazioni ambientali (Aree S.I.C., Z.P.S., Z.S.C.);
-
Possibilità di manutenzione quasi “invisibile” in caso di ripristini particolari (ad
esempio tubature) - Saranno visibili solo i giunti di costruzione del rappezzo;
Nel caso in oggetto il massetto viene realizzato sopra l’asfalto esistente con una
pendenza verso i lati longitudinali dell’1% ed uno spessore medio di 5 cm, in
quanto l’utilizzo della zona è previsto pedonale, ciclabile, adatto al pattinaggio e
al gioco in generale.
La piattaforma di cui sopra è delimitata da una struttura sportiva mutiattività tipo
“Dinamiko Sport” della ditta “Sarba”, un impianto sportivo multidisciplinare creato
con componenti assemblati in maniera tale da circoscrivere uno spazio protetto.
Render della struttura modello “Dinamico sport” ditta “Sarba”
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La struttura è certificata secondo le pertinenti norme EN 15312:2007 ed è costituita
da:
-
moduli con laminati dritti cm. 100x100H e cm. 300x100H., questi ultimi
composti da telaio portante in tubolare zincato e verniciato, n.2 pannelli in
laminato spess. mm.10, n.1 pannello in rete elettrosaldata;
-
moduli rete dritti cm.300x100H., costituiti da telaio portante in tubolare
zincato e verniciato, n.3 pannelli in rete elettrosaldata;
-
moduli rete curvi cm.300x65/100H., costituiti da telaio portante in tubolare
zincato
e
verniciato
(curvo
superiormente),
n.3
pannelli
in
rete
elettrosaldata;
-
n. 2 moduli retrocanestro cm.300x119/145H., costituiti da telaio portante in
tubolare zincato e verniciato, n.3 pannelli in laminato spess. mm.10;
-
pali portanti ø cm.16x83H., costituiti da un tubo ø mm.102 di varie altezze
105/185/220/330, con piastre d’appoggio; a questi pali vengono assemblati
mediante flange i pannelli dell’impianto;
-
n. 2 telai porta pannello-canestro cm.170x95, costituiti da tubo rettangolare
dim. mm.100x20 con apposite flange per il fissaggio del tabellone da
basket;
-
n. 2 telai curvi supporto superiore canestro cm.193x54x105H., costituiti da
tubo ø mm.60, con piastre sagomate saldate per il fissaggio del telaio porta
pannello;
-
n. 2 telai supporto inferiore canestro cm.54x336H., costituiti da tubo ø mm.60,
con piastre rotonde per il fissaggio a terra ed al telaio superiore;
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-
n. 2 tabelloni canestro cm.180x105, costituiti da un pannello in laminato
spess. mm.18 forato per il fissaggio del canestro;
-
n. 2 canestri regolamentari.
La colorazione dei diversi componenti è da concordare con la D.L.
Nella porzione rimanente dell’intera area, delimitata con cordoli di cemento delle
dimensioni di 12 x h25 cm, si interviene con uno scavo che permetta, seguendo il
disegno progettuale, di realizzare un percorso pedonale con aree di sosta
pavimentato in autobloccanti tipo modello “Arno” della ditta MCM, delle
dimensioni di 9,8x19,8x4, posati su uno strato di sabbia di allettamento dello
spessore di cm 6, l’inserimento di tessuto non tessuto sopra uno strato di misto
granulare anidro posato sul terreno compattato.
Lo schema di posa sotto rappresentato prevede l’utilizzo alternato dei tre colori:
giallo, avana e rosso.
schema di posa autobloccanti
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I vialetti pedonali sono delimitati da cordoli in cemento delle dimensioni di 12xh 25,
poggiati su magrone, sui quale giunge in modo complanare il terreno vegetale
per la formazione di prato. Le quattro aree di sosta progettate sono attrezzate
ciascuna con n. 3 panchine tipo modello “Taurus” della ditta “City Design”, delle
dimensioni d'ingombro: 1925x640x770h mm., realizzate con fianchi in tubo di
acciaio di forma ovale, sagomato ad U capovolto, cui vengono saldati i profili di
sostegno della seduta e le flange, di forma ovale, per il fissaggio al suolo. Fianchi e
flange sono in lamiera decapata di acciaio non legato, spessore 6 mm, tagliata al
laser, tubo Ø 40 spessore 1,5 mm in acciaio non legato, seduta e schienale
asportabili separatamente, di grigliato in tondino di acciaio non legato Ø 8, tubo
ovale 60x30 spessore 2 mm in acciaio non legato, il tutto zincato a caldo e
verniciato a polveri poliestere termoindurenti.
Panchina modello “Taurus” ditta “City Design”
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La zona che si affaccia lungo via Turati è stata pensata come filtro-verde, con
aree inerbite divise dal vialetto di ingresso di larghezza 265 cm dotato di fontana
tipo modello “H2O” della ditta “City Design” dimensioni: 560x350x1000 h mm,
costituita da un telaio in lamiera d'acciaio pressopiegata sp. 20/10 mm e sp. 5
mm., tamponamento verticale in lamiera pressopiegata sp. 20/10 mm amovibile
per eventuali manutenzioni, piastra di scolo in lamiera sp. 5 mm con feritoie
sagomate al laser, vasca di scolo in lamiera di acciaio sp. 20/10 mm. e rubinetto in
ottone nichelato a pulsante. Tutte le parti metalliche sono zincate e verniciate a
polveri poliesteri termoindurenti. L’azienda municipalizzata “ASP Asti Servizi
Pubblici” ha l’onere di occuparsi degli interventi della rete di adduzione
dell’acqua, mentre sono a carico del progetto quelli relativi agli scarichi.
Fontana modello “H2O” ditta “City Design”
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La zona sopra descritta risulta direttamente collegata con la via Turati, poiché
viene eliminato il muretto esistente con la soprastante ringhiera metallica fino al
nuovo ingresso dell’area polivalente, così come risulta dagli elaborati grafici di
progetto.
La porzione più a nord è stata, invece, ideata e progettata con il concetto di
creare una zona fitness per adulti ed anziani, costituita da piazzole circolari del
diametro di 300 cm. pavimentate in autobloccanti e delimitate da cordoli,
collegate tra loro da percorsi, all’interno delle quali trovano collocazione
attrezzature sportive da esterno della linea tipo “Saysu Gmbh” della ditta
“Ludotec” realizzate in acciaio zincato a caldo e laccato:
-
Attrezzo “TWISTER”, dimensioni di ingombro: mm 1390x525x1490h
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-
Attrezzo “BIKE & STEPPER”, dimensioni di ingombro mm 1370x1200x1340h
-
Attrezzo “LEG PRESS”, dimensioni di ingombro mm 1370x1200x1340h
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-
Attrezzo “AIRWALKER”, dimensioni di ingombro mm 1370x1200x1340h
-
Attrezzo “LEG SWING”, dimensioni di ingombro mm 1370x1200x1340h
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L’area fitness creata risulta adatta ai giovani ed agli anziani, più o meno
allenati, un luogo dove poter svolgere attività fisica in modo semplice ma
salutare, unendo l’utilità dello sport al divertimento; la zona è delimitata, verso
nord, da una nuova siepe, realizzata con piantine di photinia aventi altezza dal
colletto di 1,00-1,25 m. messe a dimora previo scavo (fossa delle dimensioni di cm
40x50), carico e trasporto in discarica dei materiali di risulta, concime a lenta
cessione nella dose di kg 0.200, kg 20 di letame, provvista e riempimento con terra
vegetale, inserimento di paletti in legno di conifera impregnato del diametro di
cm 8, doppio filo di ferro zincato e due bagnamenti di cui il primo all'impianto.
È prevista, inoltre, la potatura dei due alberi esistenti e la messa a dimora di cinque
aceri platanoidi (come indicato nella tavola grafica “2B”) aventi circonferenza
del tronco misurata ad un metro da terra pari a 20-25 cm ed altezza da terra del
palco di rami inferiore pari a 3,50 m., compreso lo scavo della buca, il carico e il
trasporto in discarica del materiale di risulta, la provvista della terra vegetale, il
riempimento e sei bagnamenti, di cui il primo all’impianto.
Lo studio dell’arredo dell’intero parco prevede anche l’inserimento di una area
verde a forma di trapezio che riveste il ruolo di una piccola quinta erbosa tra la
piattaforma sportiva e l’ingresso al giardino da via Villa Oreste e la collocazione di
quattro cestini portarifiuti tipo modello “Maggiolino” della ditta “City Design” della
capacità di 32 litri circa, senza coperchio, realizzato in lamiera zincata Sendzimir
punzonata e calandrata, con estremità superiore ribordata e fondello forato per
la ventilazione e l’eventuale scarico delle acque. Il fissaggio a terra avviene
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tramite sostegno in tubo di acciaio
Ø 60 mm; dimensioni di ingombro Ø
300x350x450h mm., peso indicativo 4 kg.
Cestino porta rifiuti modello “Maggiolino” ditta “City Design”
In prossimità dell’ingresso sono, inoltre, inseriti due elementi portabiciclette tipo
modello "ARC" della ditta "City Design", ad arco, in acciaio zincato e verniciato, Ø
50 mm, predisposti per il fissaggio al suolo mediante base flangiata, delle
dimensioni totali di ingombro 450x150x900h mm.
Portabiciclette modello “ARC” ditta “City Design”
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In tutte le aree verdi delimitate dai percorsi pedonali si interviene con formazione
di prato, comprendente la regolarizzazione del piano di semina con livellamento,
sminuzzamento e rastrellatura della terra, la provvista delle sementi e semina, il
carico e trasporto in discarica degli eventuali materiali di risulta, il tutto su
cassonetto già preparato di cm. 40, con dissodamento sottofondo compresa la
fornitura e stesa di terra agraria.
In questo parco, inoltre, è prevista la presenza di illuminazione pubblica, costituita
da sei pali tronco conici lunghezza totale 5,60 m, sezione circolare, in lamiera di
acciaio saldata e zincata a caldo (Norme UNI EN 40/4.1), diametro di base 116
mm - testa 60 mm, spessore 4mm, manicotto di rinforzo L = 600 mm, asola con
portello 186x45 mm a filo palo, foro ingresso cavi 150x50 mm a 90 rispetto all’asola,
fori diam. 11 mm - 120 a sommità palo, con pozzetti ispezionabili dimensioni interne
50x50x70; alla sommità sono collocati gli apparecchi illuminanti tipo modello “Isla
tradizionale” della ditta “Schréder” delle dimensioni di 636 mm (altezza) e 647
(diametro), in alluminio e vetro, adatti ad una illuminazione di tipo diretto per
lampada 70W J.M., di colore standard AKZO grigio 900 sabbia.
Le caratteristiche degli elementi sono le seguenti:
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L’apparecchio Isla è composto da una base in fusione di alluminio verniciato
sormontata da tre bracci, anch’essi in fusione di alluminio, che sostengono una
coppa di protezione rivestita da un coperchio in alluminio imbutito; la cassa ottica
è Sealsafe, che assicura un’ermeticità IP 66 durevole nel tempo, ed è costituita da
un riflettore in alluminio imbutito, brillantato, ossidato e sigillato su una coppa di
protezione in vetro piano temperato. L’accesso avviene tramite il coperchio: una
vite imperdibile, fissata alla sua sommità, permette l’ingresso agli ausiliari elettrici,
fissati su una piastra amovibile, e alla lampada; durante gli interventi di
manutenzione il coperchio è tenuto fermo da un laccio.
L’accesso alla lampada avviene mediante semplice rotazione dell’otturatore.
La connessione alla rete elettrica avviene mediante un ingresso posto alla
sommità della base.
L’apparecchio Isla ha un fissaggio avvolgente, ottenuto tramite 2 viti (M6).
Apparecchio illuminante modello “Isla Tradizionale” ditta “City Design”
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I sei pali con apparecchi illuminanti sopra descritti sono collocati lungo tutto il
tratto pavimentato con gli autobloccanti, in maniera tale da garantire una
illuminazione del percorso pedonale e delle aree di aggregazione attrezzate con
le panchine, così come meglio evidenziato nelle tavole grafiche, dalle quali
emerge anche il tracciamento dello scavo per l’alimentazione dell’impianto
elettrico, di 70 cm di profondità, per l’ inserimento di cavi tipo FG70R 0,6/1 kV 4 x 6
in tubo PEAD Ø 110 mm, mentre i cavi all’interno dei pali sono del tipo FG70R 0,6/1
kV 2 x 2,5; l’intervento successivo prevede il reinterro con ghiaia vagliata e terreno
vegetale per lo strato superficiale di cm. 20 e quant'altro necessario a fornire
l’opera finita alla regola dell’arte.
All’ingresso dell’area dalla via Turati è, infine, collocata una bacheca espositiva
tipo modello "Sirya" della ditta "City Design", in acciaio zincato e verniciato,
bifacciale, 2 lati apribili, flangiata, aventi dimensioni utili dell’espositore 1400x1000h
e dimensioni totali larghezza: 220 mm, lunghezza: 1888 mm, altezza: 1925 mm.
Bacheca modello “Sirya” ditta “City Design”
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GIARDINO PIAZZA NINO BIXIO
immagine satellitare dell’area di intervento
Percorrendo via Turati per tutta la sua lunghezza si giunge in via Maggiora
Vergano, all’incrocio con la quale trova collocazione una piccola area di sosta e
di ritrovo, caratterizzata dalla forma irregolare e dalla vegetazione disordinata e
priva di omogeneità; è un luogo, comunque, utilizzato e vissuto e, pertanto,
oggetto dell’intervento di riqualificazione del quartiere.
La scelta progettuale è partita dal mantenimento dell’utilizzo attuale, passando,
però, attraverso un riordino degli spazi, inerbiti e pavimentati, delle alberature,
delle siepi e delle attrezzature: grazie ad un gioco di linee parallele rispetto
all’esistente si è creata una divisione più netta delle aree verdi e della piazza
interna attrezzata con panchine, che ha portato ad una definizione regolare degli
spazi e ad una conseguente maggiore funzionalità della zona.
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Si è intervenuti, prima di tutto, prevedendo la rimozione ed il trasporto nei
magazzini comunali di n. 3 panchine e lo smaltimento presso la pubblica discarica
di un cestino portarifiuti, e, successivamente, regolarizzando il perimetro esterno
dell’area con l’eliminazione dello spigolo vivo del cordolo di delimitazione ed il
disegno di un limite più lineare, includendo il ripristino dello strato di binder della
precedente area verde; sono stati eliminati i gradoni di ingresso e la siepe interna
ed è stato previsto l’abbattimento del grosso cedro collocato nella porzione
destra del giardino, nonchè la rimozione dell’abete, dell’acero e del prunus,
evidenziati nella tavola grafica “3A”.
Il dislivello di 44 cm. tra la sede stradale e la porzione perimetrale dell’area viene
superato con la creazione di due ingressi contrapposti costituiti da gradoni a cui,
solo su quello rivolto verso via Turati, si affianca una rampa con pendenza inferiore
all’8%
che
permette
il
superamento
delle
barriere
architettoniche;
la
pavimentazione dei passaggi è la medesima del nucleo centrale, a quota 55 cm,
ed è costituita da autobloccanti tipo modello “Arno” della ditta MCM, delle
dimensioni di 9,8x19,8x4, adatti per un traffico leggero quale quello di marciapiedi
urbani, piste ciclabili, giardini e parchi giochi, posati su uno strato di sabbia di
allettamento dello spessore di cm 6, l’inserimento di tessuto non tessuto sopra uno
strato di misto granulare anidro posato sul terreno compattato. Lo schema di posa
sotto rappresentato prevede l’utilizzo alternato dei tre colori: giallo, avana e rosso.
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schema di posa autobloccanti
Gli ingressi pedonali e la zona centrale sono delimitati da cordoli in cemento delle
dimensioni di 12xh 25 poggiati su magrone.
La porzione pavimentata centrale è arredata con tre serie di panchine dotate di
tavolo di appoggio tipo modello “Camilla” della ditta “City Design” delle
dimensioni di 1560 mm (larghezza) 2090 mm (lunghezza) 783 mm (altezza)
realizzate con tubo quadro 30x30 in acciaio non legato zincate a caldo e
verniciate a polveri poliestere termoindurenti, doghe per seduta in pino verniciato
con sezione 40x30, doghe per schienale in pino verniciato con sezione 40x25.
Panchine con tavolo modello “Camilla” ditta “City Design”
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È previsto, inoltre, l’inserimento di una fontana da collocare accanto ad uno dei
due ingressi pedonali, tipo modello “H2O” della ditta “City Design” dimensioni:
560x350x1000 h mm, costituita da un telaio in lamiera d'acciaio pressopiegata sp.
20/10 mm e sp. 5 mm., tamponamento verticale in lamiera pressopiegata sp.
20/10 mm amovibile per eventuali manutenzioni, piastra di scolo in lamiera sp. 5
mm con feritoie sagomate al laser, vasca di scolo in lamiera di acciaio sp. 20/10
mm. e rubinetto in ottone nichelato a pulsante. Tutte le parti metalliche sono
zincate e verniciate a polveri poliesteri termoindurenti.
L’azienda municipalizzata “ASP Asti Servizi Pubblici” ha l’onere di occuparsi degli
interventi della rete di adduzione dell’acqua, mentre sono a carico del progetto
quelli relativi agli scarichi.
Fontana modello “H2O” ditta “City Design”
Lo studio dell’arredo prevede l’inserimento di due cestini portarifiuti tipo modello
“Maggiolino” della ditta “City Design” della capacità di 32 litri circa, senza
coperchio, realizzato in lamiera zincata Sendzimir punzonata e calandrata, con
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estremità superiore ribordata e fondello forato per la ventilazione e l’eventuale
scarico delle acque. Il fissaggio a terra avviene tramite sostegno in tubo di acciaio
Ø 60 mm; dimensioni di ingombro Ø 300x350x450h mm., peso indicativo 4 kg.
Cestino porta rifiuti modello “Maggiolino” ditta “City Design”
È stata creata una rientranza nella fascia verde, tra la scala e la rampa,
pavimentata in autobloccanti, all’interno della quale trovano collocazione due
elementi portabiciclette tipo modello "ARC" della ditta "City Design", ad arco, in
acciaio zincato e verniciato, Ø 50 mm, predisposti per il fissaggio al suolo
mediante base flangiata, delle dimensioni totali di ingombro 450x150x900h mm.
Portabiciclette modello “ARC” ditta “City Design”
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Il verde viene mantenuto in pendenza e si interviene con la formazione di prato,
comprendente la regolarizzazione del piano di semina con livellamento,
sminuzzamento e rastrellatura della terra, la provvista delle sementi e semina, il
carico e trasporto in discarica degli eventuali materiali di risulta, il tutto su
cassonetto già preparato di cm. 40, con dissodamento sottofondo compresa la
fornitura e stesa di terra agraria; vengono, inoltre, messi a dimora quattro aceri
platanoidi nella zona centrale, all’interno di una vasca delimitata da una
cordolatura circolare, e una nuova siepe di photinia lungo tutto il perimetro
esterno del giardino, con le stesse caratteristiche e modalità di esecuzione
descritte per gli interventi precedenti.
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VIA ALBINI, VIA TURATI E VIA PERGOLESI
L’intervento progettuale proposto prevede la modifica della viabilità di un tratto di
via Albini, da veicolare a ciclo-pedonale, vista la scarsità del traffico veicolare del
sedime e, soprattutto, data l’assenza di ingressi carrai prospicienti; il tutto
opportunamente segnalato con apposito cartello ed integrato con cartelli di
divieto di accesso da via Benzi e da via Turati.
Lungo via Turati, invece, la modifica alla situazione attuale prevede la
realizzazione, sul lato nord, di una piattaforma asfaltata di larghezza totale di circa
3 metri rialzata rispetto al sedime veicolare di una media di 15 cm, da adibire a
marciapiede; nel dettaglio, la banchina esistente viene ampliata di una larghezza
media di circa 175 cm, dimensione ora appartenente alla carreggiata a doppio
senso, sovrapponendo al tappeto di usura attuale uno strato di sottofondo in
ghiaia di fiume e sabbia compattato di spessore medio 8 cm, il binder costipato
12 tonnellate spessore medio 5 cm, uno strato di tappeto di usura costipato 12
tonnellate spessore medio 3 cm, terminando con uno strato in bitume di
penetrazione 80/100 con elastomeri 1kg/m² sui tre metri totali della pista ciclopedonale, con pendenza 1%, in maniera tale da uniformare la superficie della
piattaforma. La delimitazione tra i due sedimi viene realizzata con inserimento di
cordolatura in gneiss 10 x 25h con smusso pari ad 1/10 dello spessore, poggiato su
magrone. In corrispondenza degli incroci stradali e delle intersezioni con i passi
carrai si realizzano rampe con pendenza massima 8% dipinte con vernice rossa
rifrangente in resina alchilica e clorocaucciu.
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L’esecuzione del marciapiede sopra descritto rende necessario lo spostamento e
la sostituzione delle 11 caditoie attualmente posizionate a livello del sedime
stradale, accanto al marciapiede, con nuovi chiusini in ghisa 90 kg carr. Classe
D400 completi di bordino a tenuta ermetica poggiati sopra un pozzetto
prefabbricato in cls C25/30, rinfianchi compresi; tale chiusino potrà necessitare di
sistemazione e messa in piano su spallette di muratura intonacate spessore minimo
8 cm realizzate sopra il pozzetto.
Il pozzetto di cui sopra viene collegato alle condotte di smaltimento acque
meteoriche esistenti con tubazione in PVC rigido serie SN 4 Kn/mq SDR 41 Ø 16 cm
mediante raccordi a 90° della stessa tipologia.
Il marciapiede sul lato opposto di via Turati non subisce modifiche, ma, al di là di
esso, a livello strada, viene delimitata una zona per il parcheggio dei veicoli e la
porzione
rimanente
della
carreggiata,
non
avendo
più
le
dimensioni
regolamentari per il doppio senso di marcia, viene modificata rendendola a senso
unico, in direzione di via Garino Canina.
Risulta, pertanto, necessario adeguare la segnaletica verticale invertendo i
cartelli di divieto di sosta e di pulizia strade collocati sul lato nord di via Turati,
riposizionare la segnalazione dei dossi in prossimità del primo avvallamento, prima
dell’incrocio con via Corsi, eliminare lo stop posizionato nell’intersezione con via
Albini ed inserire nuovi cartelli di divieto di accesso, di senso unico parallelo, di
divieto di sosta, di pulizia strade, di direzione obbligatoria e consentita lungo tutta
via Turati e in prossimità degli incroci con le strade trasversali.
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Modificando in tal modo la viabilità di via Turati è indispensabile creare un anello
che permetta il deflusso del traffico e, pertanto, è stata modificata la direzione
veicolare di via Pergolesi, che attualmente si innesta in via Benzi, rendendo,
invece, il senso unico di marcia in direzione di Corso Ivrea.
Tale cambiamento rende necessaria l’eliminazione dei cartelli di divieto di
accesso ai camion e di senso unico parallelo posti all’incrocio con corso Ivrea, il
segnale dei dossi e del limite di velocità vicino a via Laretto e il divieto di accesso
in prossimità di via Benzi, la rimozione con il riposizionamento sul lato prospiciente
della strada dei cartelli di pulizia strade e direzione obbligatoria, nonché
l’inserimento di nuovi cartelli di divieto di accesso, di senso unico parallelo, di stop,
di senso unico frontale e di divieto di accesso ai camion.
L’intervento è rappresentato nelle tavole “5A”, “5B”, “5C” e “5D”, all’interno delle
quali sono indicati tutti gli interventi di mantenimento, eliminazione, inversione ed
inserimento dei cartelli stradali.
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BASAMENTO PER CASETTA DELL’ACQUA E PER CONTATORE ENEL
immagine satellitare dell’area di intervento
Una delle richieste dell’Amministrazione, tra tutte quelle che sono diventate gli
obiettivi del progetto, è stata quella di trovare collocazione ad una “casetta
dell’acqua”, una attrezzatura ormai presente in moltissimi comuni dell’astigiano e
nel capoluogo stesso, che ha saputo attirare l’attenzione sul problema della
raccolta differenziata.
Piazzale Manina, con la fontana presente lungo l’area verde accanto all’ingresso
veicolare, è parsa da subito l’ubicazione ideale e maggiormente funzionale, data
la semplicità di accesso e l’estrema facilità nel trovare parcheggio.
I lavori oggetto del presente appalto prevedono la realizzazione del basamento di
appoggio della casetta in cls armato dello spessore totale di 16 cm, di cui 2 che
emergono dal profilo di campagna, utilizzando calcestruzzo Rc 250 e rete
elettrosaldata Ø 10 mm passo 20x20 cm; per evitare cavillature risulta utile inserire
fibre di plastica per battuti nella dose di 1,5 kg/mc.
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Viste le caratteristiche di scarsa sollecitazione al carico, non sono necessarie
opere di consolidamento da porre sotto il battuto stesso, ma qualora durante la
preparazione del fondo si notasse particolare instabilità, si potrà rimediare
integrando uno strato di ghiaia naturale o ghiaia spaccata Ø 15-30 mm per uno
spessore di 20 cm.
Una volta eseguito il getto del battuto si procede con la finitura tramite lucidatura
con spolvero di cemento completata con passaggio con scopettone rigido in
modo da rendere la superficie ruvida ed antiscivolo.
In prossimità della piattaforma sopra descritta deve, inoltre, essere realizzato un
basamento di appoggio per il contatore dell’Enel e il differenziale di protezione,
delle dimensioni di 80x40 cm, altezza 70, di cui 40 interrati, armato con 5 staffe Ø
8/20 L: 219 e 3+3 Ø 12 L: 75, posato su uno strato di ghiaia e terreno compattato.
Risulta necessario effettuare operazioni di scavo per collegare la cabina esistente
dell’Enel, situata all’incrocio tra via Laretto e via dei Fiammiferai, ed il nuovo
contatore ed intervenire con un ulteriore scavo fino agli attacchi delle utenze
predisposti nel basamento, così come previsto nell’elaborato grafico n. 7.
All’interno di quest’ultimo scavo, della profondità di 100 cm, sopra uno strato di 10
cm. di sabbia, vengono posati un tubo corrugato passacavo per linea elettrica Ø
125 con apposito nastro di segnalazione posizionato a cm. 10 di distanza e la
tubazione in polietilene isolato per adduzione acqua Ø 3/4', con relativo nastro di
segnalazione, ad interasse di 60 cm.; procedendo con il rinfianco di sabbia, sopra
l’adduzione è posizionata la tubazione in pvc super per scarico acqua Ø 50,
anch’essa con nastro.
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Si prosegue, successivamente, al totale riempimento dello scavo mediante
terreno di riporto e al rifacimento del prato (per la porzione di giardino) e del tratto
di manto stradale (per lo scavo Eenel), realizzando una stratificazione costituita da
sottofondo in ghiaia e sabbia, binder e tappeto di usura per dare l’opera finita alla
regola dell’arte.
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REGIMAZIONE ACQUE METEORICHE VIA CATALANI
immagine satellitare dell’area di intervento
Da una semplice perlustrazione dell’attuale conduttura posta al centro della via,
ad una profondità media di circa 2 metri, è emerso che in una situazione di
assenza di precipitazioni meteoriche, il livello dei reflui raggiunge oltre la metà
della sezione della canalizzazione in cemento, di forma circolare e con diametro
esterno pari a 50 cm.
Si è dedotto immediatamente che la capacità ricettiva della stessa è oltremodo
limitata per accogliere le acque provenienti dalle n° 20 caditoie stradali distribuite
in modo pressoché uniforme a partire dall’incrocio della rotabile con il corso XXV
Aprile, fino in coincidenza con il civico n° 49 (abitazione presso la quale si sono
verificati in passato i maggiori danni a seguito di eventi perturbati significativi).
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Ripetendo il sopralluogo in concomitanza di un evento piovoso di normale entità,
stimabile con una intensità di pioggia pari a 10mm/ora, non è emerso alcun
effetto di rigurgito, per cui si presume che l’infrastruttura abbia svolto al limite la
propria funzione.
Invece è risultato dalle testimonianze raccolte dagli abitanti della zona che,
durante i temporali estivi, quando l’intensità pluviometrica è assai più elevata, con
valori che si attestano intorno a 30/40 mm/h o con situazioni estreme di veri e
propri diluvi, il sistema vada in collasso.
Risulta auspicabile intervenire realizzando una nuova condotta per suddividere i
reflui civili dalle acque meteoriche, manlevando di gravare sulla rete fognaria che
segue il carico di acque piovane; ciò è possibile in quanto nella strada parallela
proprio a via Catalani (via Buozzi) è presente un canale interrato (realizzato in
passato nell’alveo del Rio Crosio e che sfocia circa 400 mt più a sud nel torrente
Borbore) ad una profondità dell’intradosso della soletta di copertura pari a 4,07
metri al di sotto del piano stradale ed un piano di scorrimento a -6,70 metri.
L’intervento che si ipotizza prevede un tratto di canalizzazione in contropendenza
(rispetto all’andamento orografico della zona), a partire dal citato civico 49, fino
all’incrocio con via Duca d’Aosta e si congiunge con quello, con moto delle
acque in senso opposto (sempre in progetto), proveniente da via Catalani e che
inizia all’intersezione con corso XXV Aprile.
Le acque convogliate in un pozzetto, di derivazione e ispezione nello stesso
tempo, si dirigono poi perpendicolarmente proprio sulla via Duca d’Aosta in una
conduttura che sfocia nel suddetto rio canalizzato.
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Si intende così riuscire ad intercettare la maggiore quantità di acqua, in modo
tale da garantire un soddisfacente grado di sicurezza. Tuttavia gli eventi sopra
illustrati sono oltremodo imprevedibili e producono disagi e danni in quanto non è
solo la notevole quantità di pioggia che li rende estremi: la velocità che assume
l’acqua sul sedime stradale in pendenza e le impurità, foglie e detriti che trasporta
con se, non consentono un corretto convogliamento nei manufatti di raccolta.
Per agevolare ancor più questa ricettività sono stati esclusi griglioni stradali
trasversali, che peraltro necessitano di continue manutenzioni a causa delle
sollecitazioni meccaniche ai quali sono sottoposti al passaggio dei veicoli; in effetti
questi, spesso, sono i primi a essere ostruiti dai residui e oltrepassati dalla corrente
di acqua.
La soluzione di una caditoia a griglia combinata con bocca di lupo, posta in
prossimità del cordolo del marciapiede, si ritiene possa soddisfare al meglio le
necessità sopra enunciate.
Si specificano, infine, alcuni accorgimenti che sono stati presi per dare maggiore
efficacia al funzionamento della conduttura in progetto:
- le caditoie sono realizzate con pozzetti prefabbricati, muniti di chiusura idraulica,
con almeno dimensioni in pianta cm 45 x 45 in numero pari ad almeno 1 caditoia
ogni 200 m2 di superficie drenata;
- le tubazioni di allacciamento delle caditoie sono previste in PVC (tipo 303/1-serie
pesante) con diametro minimo di 160 mm e pendenza minima pari a 0,01 (1%);
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- i pozzetti di ispezione sono realizzati con elementi prefabbricati aventi in pianta le
seguenti dimensioni minime: per sezione minima circolare Ø 90 cm; per sezione
rettangolare cm 100 x cm 120;
- i giunti fra gli elementi prefabbricati devono essere accuratamente sigillati
internamente ed esternamente mediante malta di cemento;
- i pozzetti di ispezione sono previsti ad ogni confluenza, cambio di diametro e
cambio di direzione; nei tratti rettilinei senza confluenze e cambi di diametro le
distanze massime fra i pozzetti sono al massimo di 40 metri;
- sul fondo dei pozzetti di ispezione sono realizzate, per lo scorrimento delle acque,
idonee cunette riproducenti la sagoma inferiore del condotto (altezza Ø /2 per
tubazioni con Ø ≤ 0,5 m; altezza Ø /3 per Ø > 0,5 m);
- i chiusini dei pozzetti devono essere in ghisa sferoidale a sagoma preferibilmente
circolare Ø 600 mm e devono essere atti a sopportare il carico connesso con il
traffico veicolare.
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