Contributo sulle politiche per l’infanzia e l’adolescenza per la Legge di Stabilita’ 2015/2017 Premessa In Italia, gli studi e gli approfondimenti riguardanti lo stato delle Politiche per l’infanzia e l’adolescenza mettono in luce carenze di sistema gravi, derivanti dal susseguirsi negli ultimi 15 anni di leggi e norme che, non integrate né sviluppate secondo un disegno unitario, hanno smantellato l’architettura generale delle misure inerenti la promozione, la tutela e la protezione dei minorenni nel nostro Paese1; ciò unitamente ad una costante erosione delle risorse economiche dedicate al settore sociale ed educativo. I processi di disinvestimento verso l'infanzia e l'adolescenza appaiono - purtroppo - coerenti sotto il profilo normativo e sotto quello economico; anzi è possibile individuare una diretta connessione fra l'assenza di un contesto complessivo di norme e misure riguardanti l'infanzia e l'adolescenza che ne espliciti obiettivi e orizzonti a livello politico e la disattenzione verso il finanziamento e/o il rifinanziamento di singole misure; venendo a mancare un corpus riconoscibile di interventi è stata negli anni inseguita l’emergenza del momento e ciascuna misura – non ancorata ad un sistema complessivo – si presenta debole e/o “incompleta” o inefficace, proprio perché considerata a se stante e quindi maggiormente esposta a non essere difesa, consolidata, migliorata in caso di bisogno. Da qui la “semplicità” con cui diverse misure, solo negli ultimi 5 anni, sono state depotenziate, talvolta anche in modo significativo (si veda di seguito per il caso della Legge 285/97). Sebbene il cantiere di riforme messo in moto a livello nazionale negli ultimi mesi (tra cui la riforma della scuola, quella del terzo settore, quella del Titolo V e l’avvio dell’iter del DDL S. 1260 sui servizi alla prima infanzia) e la ripresa del dibattito inerente temi come i Livelli Essenziali, il “Patto educativo” prospettino cambiamenti non irrilevanti anche per ciò che concerne l’infanzia e l’adolescenza, non va persa l’occasione di dare un chiaro segnale tramite la Legge di Stabilità che, in se stessa e considerata in rapporto ai disinvestimenti degli anni passati, è un tassello non secondario di un rinnovato processo di attenzione verso il mondo dei minorenni. Per questa ragione il Forum del Terzo Settore, che ha avviato nell’ambito della Commissione Welfare un approfondimento specifico sui temi inerenti l’infanzia e l’adolescenza, produce il presente contributo, con l’auspicio che la Legge di Stabilità 2015/2017 rappresenti una svolta anche per i minorenni presenti in Italia. Proposte per una Legge di Stabilità di sviluppo delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza 1) Ripristino della totalità del Fondo ex Legge 285/97 ai livelli del 2011, cioè 40 milioni per le 15 città riservatarie per il triennio 2015/2017. Nonostante il valore e l’innovatività delle azioni messe in campo con questa legge, che anticipa la 328 in quanto a raccordo interistituzionale e con il territorio, e attua misure di promozione e prevenzione, notevolmente più economiche di quelle di contrasto al disagio conclamato, il Fondo è stato progressivamente – e immotivatamente - tagliato fino ai 27 milioni dell’ultima Legge di Stabilità (30 per il 2014). Al 2010 il Fondo era di 45 Mln per le 15 città riservatarie (la maggior parte delle quali rientrano peraltro nella categoria delle “città metropolitane”). 2) La Legge di Stabilità potrebbe essere peraltro lo strumento nel quale dare un primo segnale di cambiamento, riportando il Fondo ex Legge 285/97 a copertura nazionale (come era prima del 2003, quando il 70% dell’allora Fondo Nazionale Infanzia confluì nel Fondo Sociale Nazionale – poi FNPS – per essere quindi tagliato negli anni successivi2) e prevedendo un extra-fondo per le politiche di prevenzione, promozione e protezione dell’infanzia e dell’adolescenza ovvero una quota ulteriore nel FNPS dedicata ai minorenni 3) Riproposizione, nelle more del percorso di discussione del DDL S. 1260 “Disposizioni in materia di sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai sei anni e del diritto delle bambine e dei bambini alle pari opportunità di apprendimento”, del Fondo straordinario per i servizi educativi 0/6 anni (100 Mln/annui), che nel periodo 2007/2010 ha significativamente implementato i servizi prescolastici e avvicinato l’Italia agli obiettivi di Lisbona. Nelle more della Legge sul sistema educativo 0/6 e per ridare impulso ai servizi 0/6 anni, si ripropone la misura straordinaria di sviluppo che un quinquennio fa segnò un punto di svolta per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, che sono tornati recentemente ad Si rimanda al VII Rapporto sull’attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (www.gruppocrc.net/IMG/pdf/VIIrapportoCRC.pdf) e in particolare all’approfondimento sul sistema delle politiche e delle risorse per i minorenni disponibile su www.gruppocrc.net/IMG/pdf/Approfondimento_2014_politiche_sociali_e_risorse_7o_Rapporto_CRC.pdf 1 La parte “regionale” della legge 285/97 confluì con l’entrata in vigore della 328/00 nel Fondo Nazionale Politiche Sociali, successivamente a sua volta tagliato (e cancellato come misura strutturale). In questo modo il 70% dei quasi 150 Milioni del Fondo Nazionale Infanzia e Adolescenza del 2003 (oltre 100 Milioni) è andato progressivamente perso in 10 anni 2 allontanarsi e che, si ricorda, sono collegati in modo esplicito a traguardi inerenti il diritto al lavoro delle donne, elemento direttamente connesso al sostegno alla conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro nei primi anni di vita dei bambini. 4) E’ parimenti importante assicurare la continuità dei fondi per le Sezioni Primavera delle scuole materne con un adeguato fondo che riprenda l’ordine di grandezza almeno del 2009 (dai 20 ai 25 Mln). Il fondo è stato progressivamente tagliato (dai 30 Mln del 2008 ai circa 13 del 2013) ed è invece strategico per l’età di passaggio dalla primissima alla prima infanzia e per il sostegno alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, specialmente per le donne. 5) Adeguato rifinanziamento delle misure di accoglienza per i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), tenendo conto della situazione emergenziale (in merito alla quale Anci e Conferenza delle Regioni hanno fatto presente che i 40 Mln stanziati per il 2014 – di cui 30 dal Fondo per la solidarietà dei Comuni – non sono sufficienti, vincolando le risorse economiche alla realizzazione di concreti interventi di inclusione). 6) Rifinanziamento del Fondo Nazionale per la Famiglia (21 Mln), potenziamento del servizio civile, sblocco dei vincoli riferiti ai Fondi Strutturali e ai PAC per le Regioni del Sud 7) Rilancio delle politiche giovanili e del Fondo connesso, posto che i circa 17 Mln previsti per il 2013 sono assai distanti dal livello di soli 4 anni prima. Seppur connessi alla misura avviata di Garanzia Giovani, le politiche giovanili sono un elemento di sviluppo improcrastinabile per rimettere il nostro Paese su binari di sviluppo paragonabili a quelli dei nostri partner europei. 8) Definizione e finanziamento di un Fondo Straordinario di contrasto alla Povertà minorile. Dalle recenti ricerche 1,4 Mln di minorenni sono in stato di povertà assoluta e 2,4 in condizioni di povertà relativa, quasi il 14% della popolazione minorile in Italia, in aumento significativo in questi ultimi anni e tra le peggiori situazioni europee3. Un Piano Straordinario di contrasto alla povertà è da più parti chiesto come strumento per arrestare l’aumento del fenomeno e impostare politiche “di sistema” di lungo periodo. In questo quadro – all’interno del Piano di contrasto alla povertà ovvero indipendentemente da esso – è importante che la Legge di Stabilità consolidi e rilanci le misure legate alla Social Card, estendendola ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza, e quelle connesse al potenziamento delle detrazioni IRPEF per figli a carico. 9) Conferma, consolidamento e potenziamento dell’Autorità Nazionale Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, che ha avviato il suo operato e che recentemente ha visto significative riduzioni di dotazione economica rispetto alla dotazione annua di 1,5 Mln prevista dalla Legge di Istituzione dell’Ufficio (art. 7 ex L. 112/2011). 10) Ripristino del Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS) come “misura strutturale”, con una dotazione pari al livello del 2009 (circa 500 Milioni), come richiesto dalla Conferenza delle Regioni. Come chiede la Conferenza delle Regioni, tale Fondo – dedicato tra l’altro anche ai minorenni, all’accoglienza fuori dalla famiglia, alle misure sociali di prevenzione e contrasto al disagio 4 - deve tornare ad essere strutturale e non inferiore alla dotazione (a sua volta tagliata rispetto a 10 anni fa) di 500 Mln. Un ultimo ma non meno importante aspetto è di carattere strutturale, trasversale a tutte le azioni e riprende numerose raccomandazioni e richieste pervenute nel corso del 2014 (tra cui si ricordano le raccomandazioni del Garante Nazionale Infanzia nella sua relazione annuale al Parlamento e le osservazioni del Gruppo di monitoraggio sui diritti e la CRC). Riprendendo quanto richiamato in premessa circa l’impossibilità di tracciare un quadro organico di obiettivi di welfare per l’infanzia e l’adolescenza, già in Legge di Stabilità possono porsi le basi di un coordinamento organico, interministeriale e interdipartimentale – e anche con il coinvolgimento delle Regioni e del Terzo Settore – per fare sintesi delle numerose filiere a cui afferiscono i diversi segmenti di politiche per l’infanzia e l’adolescenza, in modo che siano semplificati i livelli di interlocuzione e messi in sinergia i luoghi di elaborazione, monitoraggio, valutazione degli esiti, anche con strumenti di restituzione pubblica degli interventi sociali simili a quanto già in via di attuazione per i fondi strutturali 5. 3 Fonte: appello Save The Children al Governo in merito alla Legge di Stabilità 2015, 25/09/2014: www.vita.it/welfare/minori/save-thechildren-4-milioni-i-minori-poveri-in-italia.html 4 Si segnala che la Conferenza Unificata ha adottato uno strumento unitario – i “macro-obiettivi di servizio” – elaborata dalla Conferenza delle Regioni, come elemento unitario di programmazione e rendicontazione della spesa sociale connessa al FNPS. 5 Si cita come esempio il sito www.opencoesione.it -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.Il Forum Nazionale del Terzo Settore e la Consulta Welfare sono a disposizione per ogni eventuale approfondimento necessario, anche per promuovere misure che massimizzino il ruolo e l’investimento (di competenze, di risorse umane e anche economiche) del mondo del terzo settore nell’ambito de sostegno ai processi di crescita delle nostre comunità e dei bambini e ragazzi presenti nel nostro Paese. 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