Legainf 32-2014

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Anno XXV - N. 32- 5 settembre 2014
Primo piano
Legacoop racconta su Facebook
l’impegno delle cooperative contro le mafie
Un’iniziativa per essere vicini a chi ogni giorno sfida le intimidazioni con coraggio e passione
a pagina 2-3
Ritratti
In scena
con la cooperativa
En Kai Pan di Napoli
L’Arte, la cultura, insieme
all’integrazione sociale e
l’emancipazione del territorio sono la sfida della start
up En Kài Pan di Napoli. La
cooperativa è nata a marzo
del 2014 dall’iniziativa di tre
soci con esperienza nel settore del teatro e dell’associazionismo culturale.
Insieme a due partner d’eccellenza, un direttore artistico e un esperto...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 4 settembre 2014 alle ore 14,15
Dal 6 settembre
l’iniziativa “Tempo
di Cooperazione”
Settori
Coop
Presentato Rapporto
2014 “Consumi
& Distribuzione”
Alleanza Cooperative Imola Presentato a Milano il 3 setper rinnovare e continuare tembre il Rapporto Coop
a mantenere al centro ...
2014 “Consumi & ...
Legacoop
Lusetti
“Controladisoccupazione investiamo su
cultura e ambiente”
Territori
Puglia
Al via “Coopstartup
Puglia”
dedicato ai giovani
Cultura e ambiente, quindi Al via “Coopstartup Puturismo: è questo il ‘petro- glia”, il programma sperilio’, la materia prima...
mentale di ...
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
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Fax 06-844.39.402
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della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
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Conad
Al via il progetto
culturale
“Resto al Sud”
Osservatorio SWG
Lapercezionedeldisagiosocialeaumentaal
Centro e Isole
Conad sostiene il progetto
culturale Resto al Sud di
Resto al Sud Academy, un
movimento che ha radici
nel sud Italia da cui ripartire per individuare e mettere assieme le migliori
risorse di questa terra.
Il progetto viene presentato
nella sala degli Specchi del
Comune di Taranto alla presenza del sindaco Ezio
Stefano, dell’assessore all’ambiente Vincenzo Baio,
del direttore customer marketing e comunicazione...
Il grave disagio sociale,
meno percepito al Nord, avvolge il Centro e schiaccia
le Isole. Principale campanello d’allarme l’aumentato
numero di persone in condizione di indigenza.
Secondo i dati dell’osservatorio Swg, un sesto del
Paese sostiene di vivere in
un’area gravemente disagiata. Una cifra non trascurabile e peraltro stabile
rispetto a otto mesi fa.
La situazione rimane effettivamente invariata...
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
Legacoop racconta su Facebook
l’impegno delle cooperative contro le mafie
2
Un’iniziativa per essere vicini a chi ogni giorno sfida le intimidazioni con coraggio e passione
“Noi siamo con Libera”. Cioè con don Luigi,
minacciato di morte da Totò Riina. Ma soprattutto con il “noi” che anche grazie a lui
è nato è cresciuto in questi anni: con le cooperative di Libera e con tutte le altre che in
ogni angolo del Paese gestiscono beni confiscati alle mafie, sfidando ogni giorno le intimidazioni con coraggio e con passione. È
l’iniziativa che Legacoop ha lanciato il 3 settembre per rendere stabili solidarietà e vicinanza, al di là dei clamori della cronaca.
"Don Ciotti non è solo – ha detto il presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti
– La sua opera di testimonianza e di lotta
concreta contro ogni tipo di potere mafioso
è ormai diventato un patrimonio di tutti. Le
donne e gli uomini della cooperazione sono
con lui e con i suoi ragazzi da sempre. Non
é con le minacce e con le intimidazioni che
si ferma la voce della libertà e della legalità. Mai come adesso il movimento coope-
Primo piano
ACI
rativo e io personalmente ci sentiamo vicini
a don Luigi".
Questa vicinanza si manifesterà in modo
stabile anche attraverso la pagina Facebook
“Cooperative contro le mafie”, sulla quale
Legacoop racconterà ogni giorno le storie,
le sfide e i risultati ottenuti dalle tante imprese aderenti all’associazione impegnate
sul territorio in un contrasto effettivo alla criminalità organizzata, attraverso la gestione
dei beni confiscati alle cosche. Una pagina
che, appena aperta, ha ottenuto un riscontro immediato e molto forte, soprattutto
considerando che si trattava della prima
volta in cui Legacoop Nazionale si affacciava sui social.
Poco più di 24 ore dopo il ‘lancio’ la pagina
aveva già ottenuto 792 adesioni (‘mi piace’)
e aveva coinvolto attivamente 978 persone,
che avevano commentato o condiviso i post
o, ad esempio, cliccato per avere ulteriori
Legacoop
Settori
informazioni sull’iniziativa. Sono state invece oltre 8.300 le persone che nelle
stesse ore hanno visto la pagina o i post,
che hanno ricevuto complessivamente
1.100 clic. Tutto questo in poco più di un
giorno: segno evidente di una sensibilità al
tema molto forte nel mondo cooperativo,
raccontata anche dai post che quotidianamente vengono inseriti.
Si è partiti con la storia del Calcestruzzo della
Legalità, progetto che a Trapani vede coinvolti insieme imprese, cooperative, rappresentanti istituzionali e associazioni. Obiettivo:
sviluppare sinergie di intervento interistituzionale a sostegno dell’attività delle aziende
sequestrate o confiscate produttrici di calcestruzzo di alta qualità, che consentano alle
stesse di fronteggiare la critica congiuntura
economica e di mantenere la propria presenza sul mercato, contrastando efficacemente le forme di concorrenza sleale e
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salvaguardando gli sbocchi occupazionali dei
lavoratori addetti.
La seconda storia inserita è quella che coinvolge l’ex villa di un boss che sarà trasformata in casa famiglia per i minori, e che vi
raccontiamo in queste pagine. Ma la pagina
Facebook ha da subito iniziato a ‘fare il proprio mestiere’, cioè a fare comunità. Sono
così arrivate dai diretti interessati foto e racconti di altre esperienze che vengono realizzate contro le mafie, testimoniando tra l’altro
che l’impegno va al di là delle regioni meridionali e coinvolge la cooperazione di tutto il
Paese.
Nova Coop ha così inviato 46 fotografie per
raccontare l'iniziativa del campo estivo di
formazione e lavoro organizzato con Libera
presso la Cascina Caccia, un bene confiscato alla mafia. Coop Lombardia per dar
conto di un altro campo estivo ha inviato
foto con didascalia: “Ecco i nostri campisti
con Pina Maisano Grassi, la vedova di Libero Grassi. Questa mattina all'alba sono
partiti da Casltevetrano per essere a Palermo alle 7.45 e ricordare il suo sacrificio
di imprenditore onesto e fiero, assieme ai
ragazzi di Addio Pizzo e ai soci di Libero Futuro: "E' LIBERO un popolo che non paga il
pizzo. È LIBERO un popolo che dice NO alla
mafia." #estateliberi #memoriaeimpegno”.
L’ESPERIENZA
L’ex villa del boss diventerà una casa famiglia per minori
Per la prima volta, ancor prima dell’ultima
condanna in Cassazione, un bene sottratto
alle mafie è stato assegnato ad una cooperativa per il riutilizzo sociale. Se il giudice del
Tribunale di Roma avesse seguito l’iter tradizionale, la mega villa che si trova nel complesso residenziale di Castel De Ceveri, tra
Roma e Formello, sarebbe rimasta statisticamente abbandonata all’incuria per almeno sei
anni. Tra il 25 e il 31 agosto, invece, la cooperativa sociale “Sinergie” – aderente a Legacoop Lazio – ha organizzato insieme a
Libera un campo antimafia. Obiettivo per il futuro, ora che è arrivata la condanna definitiva? Dare vita ad una casa famiglia per
minori.
“La cooperazione si conferma essere una
leva potente per restituire alla comunità un
bene frutto di attività criminali. Il lavoro che la
cooperativa “Sinergie” si appresta a fare –
una casa famiglia per minori in difficoltà –
rappresenta una risposta alta della cooperazione in una fase così difficile e delicata. Ancora una volta, la cooperazione sociale è
protagonista, scommette sull’inclusione sociale e sceglie di occuparsi di chi è in difficoltà”. A dichiararlo è stato il presidente di
Legacoop Lazio, Stefano Venditti.
La lussuosa villa con 29 stanze, rubinetti in
oro, natività a grandezza naturale, bagno
turco e piscina, situata a Formello, era stata
sequestrata dagli agenti del Centro operativo
di Roma della Dia, in seguito ad indagini disposte dalla Procura distrettuale Antimafia
nell’estate del 2012. Grazie al maxi sequestro era stato sottratto a Roma un patrimonio
del valore di venti milioni di euro a soggetti
legati alla ‘ndrina dei Gallico di Palmi (RC) e
alla holding Adonis – con varie sedi nel quartiere Coppedé e ai Parioli. E mentre la Dia
metteva i sigilli persino all’Antico Caffè Chigi,
anche la mega villa in provincia di Formello
continua>>
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L’ESPERIENZA
veniva sottratta alle mafie. Questa volta, l’iter
che prevede la possibilità di riutilizzare i beni
confiscati è stato cambiato. E l’immobile non
è rimasto abbandonato all’incuria per sei
anni.
_“Tutto merito del Presidente della sezione
Misure di prevenzione del Tribunale di Roma,
Guglielmo Muntoni, anche noto per aver sequestrato tutto il patrimonio appartenente a
Enrico Nicoletti, esponente della banda della
Magliana”- ha spiegato Marco Carducci, presidente della cooperativa Sinergie, aderente a
Legacoop Lazio-. La differenza, in questo
caso, l’ha fatta lui. Ha voluto provare a capire
insieme a Libera se sul territorio esistessero
realtà in grado di riutilizzare il bene per scopi
sociali, prima della condanna in Cassazione
che è arrivata da poco”. Una intuizione preziosa, un percorso inedito tanto che su questa esperienza, il Tribunale di Roma, la
Regione Lazio, l’associazione Libera e varie
associazioni di categoria hanno firmato un
protocollo d’intesa che potrà consentire il riutilizzo dei beni prima della confisca.
La cooperativa sociale “Sinergie” avrà la gestione della villa per quattro anni e vi insedierà una casa famiglia per minori in difficoltà.
Nel frattempo, insieme a Libera, ha organiz-
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zato un campo antimafia al quale hanno partecipato giovani tra i 18 e i 20 anni che hanno
dato vita ad attività di pulizia e manutenzione
degli spazi interni ed esterni della villa. Durante il campo, anche incontri formativi tenuti
da Legacoop Lazio, dalla Guardia forestale,
da Banca etica e da Libera. Un’esperienza
che la coop Sinergie pensa di poter ripetere
in ogni stagione “perché è molto importante
vivere questo posto per dare forza ad un
messaggio: riutilizzare i beni confiscati alla
mafia è un dovere”- spiega Carducci.
“Film come Scarface ritraggono molto bene la
realtà di questa villa delle dimensioni di 3500
m q : marmi, rubinetteria in oro, letti a baldacchino in stile napoleonico, piscine con
mosaico, un bagno turco, taverne, seminterrati, mansarde, terrazze, un parco, un orto e
un magazzino agricolo. Il tutto in uno dei complessi residenziali più famosi di Roma e provincia. I ragazzi che hanno partecipato al
campo antimafia, però, sono stati colpiti -piuttosto che dallo sfarzo- dalle difficoltà che devono affrontare coloro che devono gestire i
beni confiscati”. L’impresa, spesso, non è
semplice. E i casi di intimidazione sono tanti.
“Anche la nostra cooperativa ha subito delle
pressioni nella fase di assegnazione ma –
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grazie al supporto di Libera – è riuscita a superarle. Gli standard della burocrazia richiedono iter complicati. Anche la nuova formula
sperimentata dal Tribunale di Roma dovrà ora
ricongiungersi con i canoni dell’iter tradizionale.
Uno dei problemi importanti è la ricerca dei
fondi per la ristrutturazione e l’adeguamento
dei locali per il progetto sociale. “Fortunatamente – ha detto Carducci – una mutua sanitaria con sede a Formello – la”MBA”- che ci
ha donato 30mila euro e ci ha consentito di
ristrutturare un terrazzo di 100 metri quadrati
il cui pavimento era praticamente scoppiato e
una parte degli spazi interni. Cerchiamo fondi
esterni e puntiamo a raggiungere i 130 000
euro per le ristrutturazioni”.
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RITRATTI DI NUOVE COOPERATIVE
In scena con la cooperativa
En Kai Pan di Napoli
L’Arte, la cultura, insieme all’integrazione
sociale e l’emancipazione del territorio
sono la sfida della start up En Kài Pan di
Napoli. La cooperativa è nata a marzo del
2014 dall’iniziativa di tre soci con esperienza nel settore del teatro e dell’associazionismo culturale. Insieme a due partner
d’eccellenza, un direttore artistico e un
esperto di comunicazione, En Kài Pan ha
già portato in scena la sua missione con
corsi, spettacoli ed iniziative da non perdere.
Come è nata la cooperativa?
“Abbiamo unito le nostre esperienze e
competenze nel campo dell’arte, della cultura e delle arti performative -racconta la
presidente della cooperativa Tiziana Sellato- con l’obiettivo di realizzare progetti di
emancipazione del territorio e opportunità
di integrazione sociale utilizzando strumenti
culturali legati al sociale e al teatro. Vogliamo coinvolgere le persone che provengono da situazioni di disagio, persone che
abitano in zone periferiche della città purtroppo ad alto rischio, dando così possibilità di lavoro nei settori artistici a chi non
ne avrebbe”.
A quali attività si potrà partecipare o
assistere?
“Attraverso l’organizzazione di corsi formativi, workshop e seminari lavoriamo per
stimolare la creatività e formare figure professionali legate al mondo dell’arte e dell’espressività con corsi di teatro, per tecnici
dell’audiovisivo, di scrittura. Quest’estate
abbiamo promosso un progetto di teatro
sociale sui temi legati alla lotta per la legalità -racconta- con happening caratterizzati dall’improvvisazione da parte degli
artisti e con la partecipazione attiva del
pubblico. Quattro diversi appuntamenti,
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ispirati alle opere del drammaturgo tedesco Bertold Brecht. Sotto la guida del nostro regista e attore, Luca Gatta, sono
stati realizzati dei brevi laboratori con i giovani dei campi di volontariato presso la
cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana
Libera Terra a Castelvolturno”.
Avete in programma altre iniziative?
“Abbiamo organizzato una rassegna di teatro nei luoghi del centro storico di Napoli
dal titolo “I viaggi di Capitan Matamoros”
iniziata il 3 settembre -racconta-. Una fantomatica compagnia di attori si aggira per
le strade di Napoli, infestando i suoi palazzi
storici in cerca di un pubblico a cui raccontare la propria storia. Il loro capo si fa
chiamare Capitan Matamoros ed è convinto di essere l’anima di un grande attore.
Con lui gli attori e gli spettatori attraverseranno diversi spazi e diverse epoche, raccogliendo durante il cammino gli elementi
di cui hanno bisogno per far rivivere il loro
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teatro: le maschere nel ‘500, la voce nel
‘600 e il dialogo nel ‘700, fino al ‘900.
Sono quattro movimenti di commedia dell’arte incentrati sul recupero della tradizione teatrale italiana e per promuovere gli
spazi culturali e museali del territorio. I partecipanti, prima dell’inizio dello spettacolo,
potranno visitare la location ospite”.
Prospettive per il futuro?
“Siamo alla ricerca di una sede per creare
un centro polifunzionale dove realizzare
i nostri progetti. Con una sala laboratorio e
un palco dove potersi esibire e strumentazioni audio e video innovative. Inoltre sarà
presente una biblioteca e mediateca accessibile a tutti per conservare e consultare il materiale di approfondimento.
Vogliamo creare una etichetta per i prodotti e i servizi artistici e culturali di En Kài
Pan -aggiunge infine- per certificarne la
qualità e renderne chiaramente visibile
l’obiettivo sociale ed etico”.
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>> Alleanza Cooperative Imola
ALLEANZA COOPERATIVE IMOLA
Dal 6 settembre l’iniziativa
“Tempo di Cooperazione”
Alleanza Cooperative Imola per rinnovare e
continuare a mantenere al centro della Comunità l’esperienza cooperativa, il modello e
la sua presenza, a partire dalla prossima
settimana, promuove “Tempo di Cooperazione”. Una serie di iniziative che si svolgeranno dal 6 settembre al 4 ottobre 2014
a Imola.
Ogni settimana verranno organizzati: eventi,
feste, convegni, incontri con gli organi di informazione, proiezioni cinematografiche,
aperture di spazi museali, degustazioni di
prodotti tipici dal territorio,concerti, open day,
visite guidate e molto altro.Tutto questo con
l’obiettivo di rimarcare l’importanza dalla
presenza cooperativa nella Comunità e promuovere la conoscenza del percorso avviato
con l’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Tempo dì Cooperazione sarà inoltre l’occasione per presentare il rapporto di collaborazione avviato con la Federazione Trentina
della Cooperazione, una delle più significative realtà cooperative del paese, che evi-
Primo piano
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Settori
denzia presenze in tutti i settori ed eccellenze in particolare nell’agroalimentare, nel
consumo e nel credito. Il radicamento esteso
sul territorio e la presenza in quasi tutti i settori economici di attività, fanno del Trentino
un vero e proprio distretto cooperativo, alla
pari della realtà Imolese, come poche altre
esperienze nel mondo.
Questa collaborazione Imola-Trentino é finalizzata allo scambio di buone prassi ed
alla diffusione dalla dimensione unitaria del
movimento cooperativo, sempre nell’ottica
di diffondere e fare ulteriormente avanzare il
progetto dell’Alleanza delle Cooperative Italiana.
Il programma completo è consultabile sul
sito http://www.cooperativeimolesi.it/
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>> Legacoop
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LEGACOOP
Lusetti: “Contro la disoccupazione
investiamo su cultura e ambiente”
>> Coopfond
Cultura e ambiente, quindi turismo: è questo il ‘petrolio’, la materia prima su cui il
nostro Paese può e deve investire per dare
ai giovani nuove opportunità. Lo ha spiegato il presidente di Legacoop Mauro Lusetti intervenendo al Meeting di Rimini,
insieme al presidente della Fondazione per
la Sussidiarietà Giorgio Vittadini, ad un incontro organizzato dalla Fondazione Obiettivo Lavoro con il suo presidente
Alessandro Ramazza sul progetto Petroleum.
“É un progetto di grande qualità – ha detto
Lusetti – perchè nasce dall’alto spessore
scientifico delle analisi sulla situazione di
questo settore vitale per la nostra economia e le coniuga con la concretezza delle
proposte e dei percorsi. Infatti non si limita
a “denunciare”, ma si fa carico di proposte
e di individuare percorsi che accanto al
necessario impegno pubblico fanno riferimento e stimolano le “responsabilità” individuali e della società civile”. “É talmente
importante e urgente – ha proseguito Lusetti – che dobbiamo immaginare una
“fase 1_ di presentazione, divulgazione e
raccolta del consenso attorno alle idee. Poi
una “fase 2_ che sarà quella della costituzione di una cabina di regia nazionale
per far nascere e seguire le imprese”.
Il progetto Petroleum è stato presentato
dalla Fondazione Obiettivo lavoro, nata
dall’incontro delle iniziative di Legacoop e
Compagnia delle Opere. Il punto di partenza è chiaro: con 3.430 musei, 2.100
aree archeologiche e 47 siti Unesco per
fatturato turistico siamo alle spalle di
Regno Unito, Germania, Francia e Spagna.
È evidente che esiste uno spazio per rimettere in valore le eccellenze italiane.
Come? Utilizzando, ad esempio, le risorse
europee per il settennato 2014/2020.
Questa scelta potrebbe creare un volano
notevole. In Italia, infatti, ogni euro pubblico investito se ne generano 21. Un effetto moltiplicatore senza pari: la Francia
si ferma a 9, Germania e Gran Bretagna
pure, la Spagna non va al di là di 5. Aumentare di 1 miliardo la spesa per la cultura produrrebbe dunque un aumento di
PIL pari a 20 miliardi. Non solo: ogni due
posti di lavoro creati in ambito culturale –
racconta Obiettivo Lavoro – se ne genera
uno in un altro settore. Un motivo in più
per spingere a fondo l’acceleratore in questa direzione.
COOPFOND
Incontro su “Un sostegno di valore
- La finanza per l’economia sociale”
“Un sostegno di valore - La finanza per
l’economia sociale”. Questo il tema dell’incontro, promosso da Coopfond, che si terrà
a Roma il 17 settembre, dalle ore 10.30
alle 13.30, presso l’Acquario romano
(Piazza Manfredo Fanti)
La cooperazione è parte integrante di
un’economia sociale che può aprire nuove
strade di sviluppo per il Paese, ma che per
sprigionare il proprio potenziale ha bisogno
di adeguati sostegni anche finanziari.
Partendo dall’esperienza di Coopfond – il
Fondo mutualistico di Legacoop – nuovi
imprenditori cooperativi, politici ed economisti si confronteranno sul ruolo dell’economia sociale e sugli strumenti di
sostegno.
continua>>
Primo piano
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PROGRAMMA
Presiede Eleonora Vanni, vicepresidente Coopfond
“Un anno a servizio della cooperazione - La rendicontazione sociale di
Coopfond”
Aldo Soldi, direttore generale Coopfond
“Cooperazione, un laboratorio per
l’economia sociale”
Testimonianze di
Roberta Ghidoni, vicepresidente
Art Lining
“Un’esperienza di workers buyout”
Primo piano
ACI
Valentina Fiore, amministratore
delegato Consorzio Libera Terra Mediterraneo
“La cooperazione sui beni confiscati
alla criminalità organizzata”
Annamaria Ricci, vicepresidente
Legacoop Puglia
“Il progetto Coopstartup di Coopfond”
“L’economia sociale per il futuro del
Paese”
Interventi di:
Loris Borghi, Rettore Università di
Parma
Salvatore Monni, Dipartimento
Legacoop
Settori
Territori
Economia Università Roma Tre, direttore Master Economia cooperativa
Patrizia Toia, vicepresidente Commissione industria, ricerca ed energia al Parlamento europeo
Valeria Fedeli, vicepresidente Senato della Repubblica
Giuliano Poletti, ministro del Lavoro
e delle Politiche sociali
Mauro Lusetti, presidente Legacoop nazionale
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>> COOP
COOP
Presentato il Rapporto 2014
“Consumi & Distribuzione”
>> Mediacoop
>> Legacoopservizi
Primo piano
9
Presentato a Milano il 3 settembre il Rapporto Coop 2014 “Consumi & distribuzione”
redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica
di Ref. Ricerche e il supporto d’analisi di
Nielsen. Il Rapporto, in versione ebook interattiva illustrato da Enrico Migliavacca,
vicepresidente vicario Ancc-Coop e da
Marco Pedroni presidente di Coop Italia,
fotografa lo stato di salute dei consumi nel
nostro Paese inserito in un contesto europeo e internazionale e approfondisce le modalità con cui le famiglie reagiscono alla
nuova realtà economica, le differenze che
caratterizzano i diversi territori italiani e il
confronto con quanto accade negli altri
grandi Paesi europei.
In equilibrio sul precipizio - Il 2014 doveva essere l’anno del nuovo inizio. Di sicuro è l’anno in cui ci si è fermati sull’orlo
del baratro, alle prese con equilibri sempre
più difficili. Dal 2007 a oggi si sono volatilizzati circa 15 punti di Pil ovvero 230 miliardi di euro. E ciascun italiano ha visto
ridursi nello stesso periodo di 2700 euro a
testa il reddito disponibile. L’aria che tira
non può dirsi buona (il 77% degli italiani rispetto al 43% -media europea- dà un giudizio pessimo sulla qualità della vita nel
proprio Paese e se si chiede un giudizio
sullo stato dell’economia la percentuale dei
negativi raggiunge il tetto del 91%), la fiducia dopo un timido rialzo sembra di nuovo
volgere al peggio. Gli italiani continuano
però a mostrare insospettabili capacità di
adattamento. Assorbono gli urti provocati
dalla recessione e rivoluzionano il proprio
stile di vita trasformando le cicatrici della
crisi in nuovi o antichi valori. E’ come se per
non toccare il fondo avessero rimesso un
ordine nella propria zavorra delle priorità
partendo dal presupposto che la floridità di
un tempo è solo un ricordo.
In primo luogo, dopo anni di calo, hanno ripreso a risparmiare (1,7% la maggiore
quota di reddito risparmiato nell’ultimo
biennio) e il 41% degli italiani dichiara di
destinare al risparmio il denaro disponibile
dopo aver soddisfatto bisogni essenziali. Fra
gli obiettivi del risparmio spiccano temi
ACI
Legacoop
Settori
classici, quasi ancestrali della società italiana: il futuro dei figli (sempre di meno ma
sempre più preziosi) e le esigenze legate
alla casa di proprietà. Alla casa gli italiani
destinano il 40% del proprio budget mensile tra mutuo, affitti, utenze; magari non si
compra perché la crisi morde, malgrado
l’abbassamento dei prezzi (-54% le compravendite residenziali tra il 2006 e il 2013)
ma si ristruttura, tanto che questa voce di
spesa nel periodo 2010-2013 è raddoppiata e nel 2014 potrà toccare i 33 miliardi
di euro (incremento di 5,5 miliardi dal
2013).
Frugalità e condivisione sembrano essere
le parole vincenti. Meno spostamenti, meno
vestiti, meno svaghi e divertimenti, ma
anche meno tabacco, alcool e gioco e la
condivisione come scelta di vita che riporta
in auge concetti un tempo impopolari, perché anticamera della povertà, come “il noleggio” o “l’uso” al posto del possesso. In
questo dimostrando di saper interpretare
con atteggiamenti più innovativi degli altri
europei lo spirito del tempo: solo il 44% dei
nostri connazionali infatti non dichiara disponibilità alla condivisione, mentre dicono
no il 54% dei tedeschi e il 71% di inglesi e
francesi. E comunque tra gli italiani che
usano Internet, oltre il 50% ha già provato
o si dichiara pronto a sperimentare questa
nuova modalità di consumo.
La vittima più illustre della sharing economy
è l’automobile, un mito appannato. Malgrado un parco auto tra i più vecchi d’Europa infatti la demotorizzazione continua a
fare proseliti: -1,4 % gli acquisti da parte
delle famiglie nel primo semestre 2014 e
le immatricolazioni ai minimi storici. Per non
parlare dell’abbigliamento (nel 2013 ancora
un -6,7% che si cumula a cadute già osservate negli anni precedenti).
L’altra faccia della medaglia- Virtuosi e
tenaci da un lato, dunque, gli italiani di oggi
(e dell’imminente domani) ma anche rinunciatari. E’l’altra faccia della medaglia, l’Ita-
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lia che dice no: quelli che non votano (sono
il 43% alle ultime elezioni), dichiarano di
non avere fiducia nelle istituzioni (71%), non
sono contenti della propria situazione economica (70%), non partecipano a attività
sociali/volontariato (lo fa solo il 22,5%), non
si curano (3 italiani su 10), non studiano e
non lavorano (il 24% dei giovani). Qui cova
il vero disagio che sconfina nella depressione, tanto più tangibile al Sud dove il
tasso di disoccupazione nel primo trimestre
dell’anno ha superato i 21 punti percentuali,
mentre il 25% dei residenti nel Mezzogiorno
non può permettersi un pasto proteico una
volta ogni 2 giorni (prima della crisi erano
circa la metà, il 13%).
E qui alligna anche l’economia sommersa,
il lato dark dei consumi, le attività illegali
che secondo le nuove metodologie stabilite
dall’Ue dovranno rientrare nel calcolo del Pil
già a partire da quest’anno. Una fetta non di
poco conto se valutata in chiave prettamente economica pari a 420 miliardi di
euro, il 27,4% del Pil, che potrebbe fruttare
se riportata in chiaro fino a 130 miliardi di
maggiori entrate per lo Stato. Ma anche un
sensore di uno stato di difficoltà: il 5% della
popolazione dichiara di aver fatto uso di
droghe nell’ultimo anno. E sono 9 milioni i
clienti delle prostitute.
Food e digital mania- Consumi generalmente al palo ma a voler stilare una classifica svetta sul podio il binomio
cucina-tecnologia: food maniaci da un lato
e maniaci digital dall’altro. Sono questi i
soli comparti che non decrescono in un
mare di segni meno. Il cibo è in testa ai
nuovi interessi degli italiani (ma solo nelle
sue varianti salutistico, etico, etnico, finanche vegano) ed è l’argomento preferito di
discussione: sul cibo non si litiga. E d’altronde il Made in Italy è sempre più alimentare. All’acquisto di alimenti e bevande
gli italiani destinano oltre il 18% della spesa
per consumi, quasi il 4% in più della media
europea: più pane e pasta, più carne (anche
se meno di Francia e Spagna) e più pesce
(ma meno di Spagna e Portogallo). Fatta
salva comunque una contrazione della
spesa alimentare che dura da 13 trimestri
consecutivi, gli italiani amano il cibo, ne
sono ambasciatori e magari selezionano i
prodotti ma mantengono alta l’attenzione
sulla qualità.
Primo piano
ACI
Oltre al bio-boom (il giro d’affari solo nella
gdo nel 2014 supererà i 700 milioni di
euro), è come se le rinunce alimentari fossero diventate trend: il 7,1% degli italiani si
dichiara vegetariano o vegano, l’attenzione
alla digeribilità dei cibi, al netto delle vere e
proprie intolleranze, genera un +18% del
fatturato della gdo per prodotti speciali
come i senza glutine o gli alternativi al
grano. Nella top ten dei prodotti più venduti
nel 2014 rispetto al 2013 occupano il
primo posto infatti i prodotti senza glutine
(la variazione è del 32,1%) e al terzo campeggiano le bevande alla soia (20,1%). Se
poi si osservano i carrelli della spesa (raggruppamenti di prodotti con caratteristiche
funzionali omogenee), ci si accorge che gli
italiani amano sempre più mangiare etnico
(+10% solo nell’ultimo anno), ritornano ai
piatti pronti dopo un biennio di rallentamento (+3,2%), il lusso non demorde evidentemente grazie a alcune fasce sociali
(+2,1%), mentre rimangono al palo sia il
carrello LCC (largo consumo confezionato
ovvero beni alimentari e altri beni di uso comune di largo e generale consumo) che
quello basic. Un occhio al portafoglio e uno
alla coscienza: 2 italiani su 3 conoscono e
apprezzano i prodotti etici; i nuovi responsabili degli acquisti delle famiglie italiane si
dimostrano anche rispetto ai colleghi europei molto più attenti agli obiettivi di trasparenza lungo l’intera catena produttiva tanto
che per il 33% degli italiani, il doppio rispetto alla media europea, l’origine è più
importante del prezzo e della marca nella
scelta dei prodotti alimentari. E’ però altrettanto vero che 4 su 10 non possono permettersi di acquistare prodotti etici in virtù
del prezzo giudicato troppo elevato (38%) o
perché poco facilmente reperibili (37%).
Tanto innamorati del cibo quanto della tecnologia specie se mobile. E’ mobile il dispositivo con il quale gli italiani si collegano
a internet: 60 milioni i device mobili connessi in Italia, di cui 12,3 milioni i nuovi acquisti nel 2013 e il 46% degli italiani utilizza
internet in mobilità per una media di 2 ore
al giorno. Con questi dispositivi si fa tutto
ed è come se lo smarthpone grazie alla sua
versatilità avesse inghiottito molti comparti
tradizionali di consumo, non a caso in calo:
con lo smarthphone si controlla la posta e
si va su facebook, si naviga su internet ma
Legacoop
Settori
anche sulla strada, si ascolta musica, si
condividono video e foto, si chatta con gli
amici, si vedono tv e film, ci si aggiorna
sulle notizie, ci si diverte e si fa anche la
spesa. 4 milioni sono i possessori che dichiarano di averlo utilizzato per fare acquisti negli ultimi tre mesi. Del resto, gli italiani
che stanno in totale 4 ore e 40 minuti al
giorno agganciati alla rete qualcosa devono
pure fare e l’e-commerce che è cresciuto
del 20,4% solo nell’ultimo anno, con punte
che superano il 40% per abbigliamento e
calzature, è una soluzione che mette d’accordo sempre più italiani. Le previsioni parlano di un raddoppio delle vendite on line
nei prossimi quattro anni; un dinamismo
che impressiona se paragonato alla staticità degli acquisti “reali”. E’ Internet la
nuova piazza della spesa che sottrae terreno ai negozi fisici, anche ai supermercati
e ai discount.
Industria & Distribuzione- Il calo della
spesa degli italiani ha avuto ripercussioni
importanti sia sul commercio al dettaglio
che sulla grande distribuzione determinando
in entrambi i cambiamenti delle rispettive
reti di vendita. Per la prima volta nella sua
storia la grande distribuzione alimentare ha
fatto segnare la prima riduzione dell’area di
vendita pari a un -0,2% e subirà nel 2014
una riduzione più ampia. In crescita solo discount (un sesto degli acquisti degli italiani
passa da qui) e superstore dove permangono comunque negativi i dati di vendita
anche nel primo semestre dell’anno. A parità di rete persino i discount mostrano primi
segnali di difficoltà.
Confrontandosi a livello europeo se dal
punto di vista dei metri quadri rapportati alla
popolazione oramai l’Italia ha raggiunto livelli di sviluppo non dissimili da quelli europei, dal punto di vista della reazione alla crisi
è quella dove assieme alla Spagna la grande
distribuzione ha sofferto maggiormente e
dove si registrano le performance peggiori.
Anzi, l’Italia si è caratterizzata per l’assoluta
stasi dei volumi (0,3% in un quinquennio) e
la più bassa variazione dei prezzi (3% dal
2008 al 2013) eccezion fatta per la Spagna.
Ma osservando dal di dentro la filiera alimentare ci si accorge che non tutti soffrono
allo stesso modo e se nel nostro Paese i
prezzi al consumo sono cresciuti molto
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
11
meno della media europea, l’industria alimentare ha fatto segnare un incremento superiore alla media europea e il differenziale
tra prezzi dell’industria e prezzi al dettaglio è
pari a circa 6 punti percentuali. Il dato più
elevato in Europa, secondo solo alla Spagna.
Le previsioni e la proposta di Coop- “A
dispetto anche degli ultimi inquietanti dati
estivi sui consumi, crediamo che non sia
corretto immaginare una recessione senza
fine – sostiene Marco Pedroni, Presidente
di Coop Italia. Pensiamo invece che il 2015
possa essere l’anno dell’inversione di questo trend molto negativo, a patto che si operi
per il sostegno alla domanda interna con
provvedimenti a favore delle classi più deboli, con investimenti strutturali di ammodernamento del Paese, con politiche di
riattivazione del credito alle imprese. E’ decisiva nel medio periodo la ripresa di una
politica di riforme, a partire dalle liberalizzazioni e dai provvedimenti antimonopolistici
che generino ricadute positive sul potere di
acquisto delle famiglie (farmaci, energia,
servizi finanziari). Il rapporto Ancc-Coop evidenzia infine come il problema prioritario del
nostro Paese sia lo spread generazionale.
Negli ultimi 10 anni i redditi delle le coppie
con meno di 35 anni sono calati del 17%,
quelli degli ultra 65enni sono cresciuti del
41%. Nessuna sorpresa quindi se il 2014
sia stato l’anno con il minor numero di nascite in Italia. Ma senza figli non c’è ripresa
delle aspettative, non c’è incremento dei
consumi, non c’è futuro. Nel ‘programma
dei mille giorni’ è fondamentale rimettere al
centro una nuova politica di sostegno alle
nuove famiglie e alla natalità: è questo lo
shock di cui avremmo bisogno.
Il settore distributivo è sottoposto ad una
forte pressione, derivante dalla riduzione dei
consumi e dall’accresciuta concorrenza. In
Italia il settore mostra ancora una bassa
concentrazione rispetto ai principali Paesi
europei; sarà inevitabile una maggiore concentrazione nei prossimi anni, con crescita
dell’efficienza e della dimensione media dei
principali operatori.
Noi, che siamo il primo distributore italiano
di beni di largo consumo, crediamo che la risposta principale, ancor prima che nella crescita quantitativa, sia nella crescita
qualitativa, innovando profondamente il
Primo piano
ACI
modo di fare impresa. Lavoriamo a importanti cambiamenti spostando valore dalle
promozioni allo scaffale e introducendo in
modo massiccio una modalità promozionale
che lascia al consumatore la possibilità di
scegliere senza imposizioni (il meccanismo
dello “scegli tu”); semplificando i rapporti
con l’industria e le condizioni contrattuali e
allineandole a quelle europee; progettando
una forte evoluzione del prodotto a marchio
con l’obiettivo di superare rapidamente la
quota del 30%. E’ una strategia con al centro la convenienza, che è un dovere primario di Coop, ma sempre associata a
sicurezza e qualità per i consumatori; famiglie che spendono meno grazie alla nostra
azione. Per Coop il 2014 è un anno di preparazione e in parte di anticipazione di questa importante svolta che crediamo farà
bene non solo a noi ma all’intero settore.”
MEDIACOOP
È online
il nuovo sito
E’ online il nuovo sito internet di Mediacoop (http://mediacoop.legacoop.coop)
che sostituisce il vecchio e, nel quale, si
potranno trovare molte informazioni sulla
riunione e sulle attività dell’Associazione e
delle cooperative associate, oltre ad articoli, argomenti, ricerche e normative che
possano essere utili per il settore.
L’editoriale di apertura rappresentare
un’occasione di conoscenza sulla situazione in essere e su alcune delle possibili
azioni che l’Associazione intende intraprendere.
La pagina Facebook e l’account Twitter
sono gli altri strumenti già utilizzabili pienamente (vi si accede direttamente dal
sito) e potranno consentire di seguire, più
da vicino, l’attività dell’Associazione e, nel
Legacoop
Settori
contempo, inviare news, informazioni,
commenti, video o immagini.
LEGACOOPSERVIZI
Taxi – NCC riforma normativa
del settore
Le rappresentanze di categoria TAXI e NCC
aderenti alle Associazioni Nazionali della
cooperazione (Legacoop Servizi, Federlavoro e Servizi/Confcooperative), dell’artigianato
(Confartigianato, CNA, SNA
Casartigiani) e del commercio (SILT/Confcommercio) hanno partecipato, il 3 settembre, ad una prima riunione del tavolo
tecnico appositamente costituito all’indomani dell’incontro politico – sindacale del
31 Luglio 2014 presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine di proseguire il confronto per la riforma della Legge
sul Trasporto pubblico non di linea.
Le Associazioni italiane della cooperazione,
dell’artigianato e del commercio, pur giudicando l’incontro interlocutorio, hanno colto
come una nota interessante le prime e parziali indicazioni della struttura tecnica del
MIT, coordinata dal Dr. Enrico Finocchi.
Prima del prossimo “tavolo tecnico”, che
dovrebbe avvenire entro la fine del mese di
Settembre, il Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti si è impegnato a far pervenire
alle Associazioni una bozza di decreto sul
quale le stesse potranno intervenire prima
della sua definitiva approvazione.
Le suddette Associazioni, consapevoli e coscienti che dovranno essere coinvolte nel
processo di riforma delle diverse articolazioni dello Stato, quali la conferenza Stato–
Regioni, l’Autorità dei Trasporti ed altri
ministeri, auspicano che si possa addivenire ad intese con quelle associazioni di categoria che si renderanno disponibili alla
modernizzazione del settore.
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Territori
>> Friuli Venezia Giulia
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FRIULI VENEZIA GIULIA
>> Veneto
Alessio Di Dio è il nuovo responsabile del settore Produzione Lavoro
>> Reggio Emilia
E’ Alessio Di Dio, attuale direttore di Legacoop FVG, il nuovo responsabile del settore Produzione Lavoro di Legacoop FVG,
nominato il 4 agosto scorso durante l’incontro a cui hanno partecipato le cooperative del settore. In quell’occasione è stata
redatta un’analisi della situazione del mercato, le prospettive future e le opportunità
da cogliere: dalle “grandi opere”, quali la
costruzione della terza corsia autostradale,
alla cantieristica navale fino all’housing sociale e ai lavori di fornitura e posa della fibra
ottica. Secondo Di Dio restano importanti
anche le capacità di fare rete e di mettere
in contatto le cooperative fra loro “perché
lo scambio e la condivisione sono un’occasione di crescita e contribuiscono a renderci
maggiormente competitivi”. Di Dio sarà
coadiuvato dal vice-presidente Mario Visentin.
>> Puglia
>> Reggio Emilia
>> Livorno
manda per usufruirne dovrà essere presentata entro il ventesimo giorno dall’inizio del
periodo di cui si chiede l’integrazione.
Per il 2015 invece, la cassa potrà essere utilizzata per un massimo di cinque mesi nell’anno solare.
«Finalmente un po’ di chiarezza!», commenta Nicola Comunello, Responsabile
delle Relazioni industriali di Legacoop Veneto,
ricordando che: «Siamo nelle more del passaggio dal sistema degli ammortizzatori sociali in deroga a quello dei fondi di solidarietà
previsti dalla legge cd. Fornero. La presentazione del prospetto delle ore da indennizzare
va fatta all’INPS provinciale competente per
via telematica (Mod. SR41) entro il venticinquesimo giorno del mese successivo a
quello di fruizione».
PUGLIA
Al via “Coopstartup Puglia”
dedicato ai giovani
VENETO
Ammortizzatori sociali in deroga
arrivati i chiarimenti
Ulteriori 35.637.246 euro che andranno ad
integrare le somme già stanziate per gli ammortizzatori sociali nel 2014: a tanto ammontano le risorse aggiuntive assegnate al
Veneto - recuperate dal Fondo sociale per
l’occupazione e la formazione -, dal decreto
interministeriale n.83527 del 6 agosto
scorso sul riparto dei fondi per l’anno in
corso da destinare alla cassa integrazione e
alla mobilità in deroga.
A breve inoltre, dovrebbe essere una questione di giorni, la Regione Veneto recepirà
nelle Linee guida 2014 per gli ammortizzatori sociali il decreto interministeriale
n.83473 del 1/8/ 2014, che ridisegna il percorso degli ammortizzatori non ordinari sino
al 31dicembre prossimo e per tutto il 2015:
il provvedimento stabilisce in un periodo non
superiore a undici mesi la durata della Cig in
deroga rendicontabile nell’anno solare 2014;
si riconferma anche che il beneficio non
potrà essere concesso alle aziende che abbiano cessato la propria attività, e che la doPrimo piano
ACI
Legacoop
Settori
Al via “Coopstartup Puglia”, il programma
sperimentale di accompagnamento, formazione e consulenza per la creazione d’impresa cooperativa in Puglia dedicato ai
giovani. Un progetto che promuove crescita
sostenibile in Puglia, sviluppo tecnologico, innovazione e nuova occupazione.
Presentato a Bari, nella sede di Legacoop Puglia, il bando rivolto a gruppi, come anche a
realtà d’impresa già esistenti da non più di un
anno, che intendono costituire una cooperativa. Il progetto è promosso da Legacoop
Puglia e Coopfond, il fondo mutualistico di
Legacoop, in collaborazione con una rete di
partner esperti d’impresa cooperativa e non
solo: Informa di Bari, specializzata in servizi
di informazione e orientamento, Qiris, acceleratore d’impresa, PazLab, giovane società
di comunicazione, The Qube, associazione
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Territori
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che sostiene progetti innovativi, Officine
Cantelmo di Lecce e il coordinamento dei
giovani cooperatori pugliesi under 40 Generazioni Legacoop Puglia.
Insieme al presidente Legacop Puglia, Carmelo Rollo, al direttore Promozione Attiva di
Coopfond, Alfredo Morabito, alla presidente
della Cooperativa Informa di Bari, Annamaria Ricci, e al co-founder di Qiris, Nicholas
Caporusso, presente anche l’assessore
della Regione Puglia alla Politiche Giovanili,
Guglielmo Minervini, ideatore del programma regionale “Bollenti Spiriti”, dedicato
ai giovani pugliesi.
“Il progetto che presentiamo ha l’ambizioso
obiettivo di promuovere la creazione di nuova
occupazione nella nostra Regione – spiega il
presidente Rollo – provando a stimolare e
supportare l’innovazione sociale di cui, siamo
certi, sono portatrici le giovani generazioni.
Con Coopstartup Puglia la Lega della cooperative pugliese e Coopfond offrono un contributo concreto a ragazze e ragazzi che hanno
un’idea d’impresa e vogliono essere artefici
del proprio futuro. Con il valore aggiunto di
poter essere supportati da un network di specialisti del mondo d’impresa, della formazione
e dell’orientamento”.
“Coopstartup Puglia è ad oggi la sperimentazione più complessa e completa del progetto
nazionale (Coopstartup)”, sottolinea Alfredo
Morabito. “Si propone di sviluppare un sistema a rete che coinvolge una molteplicità di
soggetti del territorio e attiva un processo che,
dalla selezione delle idee, accompagna i promotori fino alle prime attività economiche
della startup cooperativa. In ultimo, concorre
al supporto e alle agevolazioni per le PMI previste dalla Regione Puglia”.
“Coopstartup Puglia - prosegue - nasce nell’ambito del programma nazionale Coopstartup, il quale ha l’obiettivo di promuovere in
nuovi mercati startup cooperative sostenibili e
innovative, tecnologiche e sociali. È finalizzato
a realizzare opportunità occupazionali durature e di qualità. Grazie anche al contributo
professionale di un centinaio di cooperatori e
non provenienti da tutta Italia”.
Coopstartup Puglia offre la possibilità di partecipare a due specifiche Azioni riservate a
gruppi informali che intendono costituire una
cooperativa o cooperative inattive costituite
da meno di un anno. La prima Azione, rivolta
a tutti i gruppi che manifesteranno il proprio
Primo piano
ACI
interesse all’iniziativa, prevede la realizzazione
di “Laboratori d’Impresa” , programmati
nei diversi capoluoghi pugliesi. I laboratori
consistono in due giornate di formazione intensiva in cui mentori e coach esperti offriranno ai giovani partecipanti supporto
personalizzato e strumenti per sviluppare
l’idea d’impresa, valutarne la reale fattibilità
e rafforzare la motivazione dei team. La seconda azione, invece, è l’ “Incubatore diffuso Coopstartup Puglia”, un percorso di
accompagnamento al pre-startup, alla costituzione e al post-startup di un’impresa cooperativa. A questa seconda fase potranno
accedere solo i gruppi o le cooperative di
nuova costituzione che avranno superato la
selezione che individuerà i 15 migliori progetti
d’impresa cooperativa.
La seconda Azione, in particolare, prevede, a
sua volta, tre fasi:
Accompagnamento allo startup e coaching;
Accompagnamento alla costituzione d’impresa cooperativa a costo zero
Accompagnamento post-startup per i 36
mesi successivi
Dal 3 settembre al 30 settembre 2014 si
potrà presentare la manifestazione d’interesse all’iniziativa sì da poter accedere ai Laboratori d’Impresa (Azione 1); dal 3 settembre
al 31 ottobre 2014, invece, è possibile presentare la domanda per la partecipazione all’Incubatore diffuso Coopstartup Puglia
(Azione 2). Il bando e la modulistica saranno
consultabili e scaricabili dal sito www.coopstartup.it/puglia.
Tutto questo perché da startup promettenti
diventino imprese cooperative solide e affermate. E’ questa la meta ambita del viaggio di
Coopstartup Puglia.
REGGIO EMILIA
In leggero calo
la produzione di uve
Mentre si stanno chiudendo i bilanci delle
cantine sociali relative alla vendemmia 2013
e le prime indicazioni di mercato per i derivati
dell’Ancellotta (rossissimi e mosti) appaiono
favorevoli per i viticoltori reggiani, per la nuova
vendemmia si stima un calo della produzione
che dovrebbe collocarsi attorno al, rimanendo
comunque al di sotto della flessione prevista
Legacoop
Settori
a livello nazionale (-12%).
“Le cantine reggiane – sottolineano Alberto
Lasagni e Luigi Tamburini, responsabili del
settore agricolo e agroalimentare di Confcooperative e Legacoop – apriranno in questi
giorni, anche se per la parte più consistente
della vendemmia occorrerà attendere almeno
fino all’8 settembre”.
All’appello – spiegano Lasagni e Tamburini
all’indomani dell’incontro che ha visto riunite
tutte le cantine sociali reggiane - mancano
ancora quelle ore di sole che consentono di
innalzare il grado zuccherino proprio a ridosso
della raccolta, mentre sul piano qualitativo
l’annata già si preannuncia buona e quantitativamente non troppo distante dai valori del
2013, quando nelle cantine sociali reggiane
(che detengono una quota di mercato superiore al 90%) vennero pigiati 1.319.898 quintali di uve.
Occhi puntati, dunque, sulle previsioni del
tempo, il cui andamento eccezionalmente instabile ha imposto un presidio più elevato rispetto a possibili patologie e ha determinato
uno slittamento in avanti delle operazioni vendemmiali.
“Il calo produttivo è ormai certo – proseguono
gli esponenti di Confcooperative e Legacoop
– anche se la flessione sarà abbastanza contenuta (circa il 5%) e limitata alle aree (soprattutto pedecollinari) colpite dalla grandine
in luglio e nei primi giorni di agosto”.
Contemporaneamente, intanto, per i produttori è anche tempo di bilanci e di previsioni
economiche.
“I bilanci delle cantine sociali – spiegano Lasagni e Tamburini– si chiudono tra la fine di
luglio e la fine di agosto, e i valori già conosciuti parlano di quotazioni non eccezionali
ma soddisfacenti e superiori ai 40 euro/quintale per il raccolto 2013”.
“Si tratta – affermano gli esponenti delle coop
agricoli e agroalimentari di Confcooperative e
Legacoop – di livelli inferiori rispetto a quelli
ottenuti sulle uve raccolte nel 2012, ma comunque tali da assicurare una redditività adeguata agli investimenti messi in atto dai
produttori e dalle cantine sociali reggiane, che
negli ultimi due anni, grazie anche al concorso di sostegni pubblici, hanno attivato investimenti in tecnologie, strutture e processi
per la qualità per oltre 12 milioni di euro”.
Contestualmente – ricordano Lasagni e Tamburini – sono state realizzate rilevanti inte-
Territori
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Territori
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grazioni fra cooperative, tanto che il bilancio
degli ultimi dieci anni parla di un dimezzamento (da 16 a 8) delle cantine sociali reggiane.
Buoni, nel frattempo, anche i primi segnali
che giungono dal mercato dei rossissimi (vini
e mosti), che rappresentano tanta parte dell’economia vitivinicola reggiana.
“La domanda – concludono Lasagni e Tamburini – è buona, ed in assenza di giacenze
presso le cantine è ora possibile, oltre che auspicabile, che si consolidino questi primi positivi valori di avvio campagna e che questa
buona intonazione si estenda anche ai lambruschi”.
REGGIO EMILIA
Presentato video
sulle antiche tradizioni
Riscoperte antiche tradizioni che rischiavano
di andare perdute. È accaduto grazie al progetto della classe 2ª A della scuola media
Gregori di Carpineti. Attraverso un lavoro di
ricerca è stato anche prodotto un interessantissimo video, realizzato grazie alla Bonifica
Emilia Centrale. La ricerca, realizzata per il
progetto Bellacopia / Ricerca, promosso da
Legacoop Reggio Emilia, si chiama “Un bèl
saver a n’fu mai scrit / Storia orale di un paesaggio”. Comprende anche interviste a diversi personaggi che hanno frequentato il
territorio tra Casina e Carpineti e che in diversi modi hanno dato il loro contributo alla
sicurezza idraulica del territorio. Già da alcuni
anni l’istituto carpinetano figura tra i partecipanti del percorso, con alcuni progetti che
hanno ottenuto premi importanti per qualità e
valore sociale. Il piano si inserisce nel progetto Bellacoopia per sviluppare una maggior
conoscenza della cooperazione tra gli studenti
reggiani. Gli alunni hanno lavorato a piccoli
gruppi, organizzando il materiale in modo
personale e autonomo, seguendo il metodo
Lepida Scuola.
Da segnalare nel video un’intervista allo storico sindaco di Carpineti Bruno Valcavi, che
ha vissuto gli anni del boom economico, con
la nascita delle prime ceramiche e il fiorire dei
posti di lavoro e interviste a diversi tecnici,
come il geometra Ronchetti, che si occuparono della viabilità. Il montaggio dell’opera è
Primo piano
ACI
a cura della giornalista Isabella Trovato, le
interviste a cura di Antonio Canovi, Aronne
Ruffini, Giuseppe Meglioraldi.
La ricerca e il video sono stati presentati dagli
insegnanti e dagli studenti della 2ª A il 30
agosto a Carpineti, nell’ambito della Fiera di
San Vitale. Sono intervenuti l’assessore del
Comune di Carpineti Enrica Toschi, la dirigente scolastica Giuseppina Gentili, il coordinatore di Bellacoopia / Ricerca Lucio
Levrini, il vicepresidente della Bonifica Emilia Centrale Ivan Bertolini, gli insegnanti
Brunella Mailli e Ermanio Beretti, che
hanno co-ordinato la ricerca, e anche l’ex sindaco Bruno Valcavi. Presenti all’iniziativa il
rappresentante di Legacoop Reggio Emilia
Carlo Possa e diversi dei testimoni intervistati nell’ambito della ricerca.
“Il progetto si è sviluppato partendo da una
ricerca sul territorio svolta dai ragazzi – spiegano gli insegnanti Ermanio Beretti e Brunella
Mailli - che ci ha permesso di incontrare realtà ormai scomparse e assenti sui documenti ufficiali. Tra queste ricordiamo le storie
di alcuni cercatori d’acqua, un tempo figure
importanti per il territorio, oppure quella dell’ultimo allevatore di pecore di Valestra e della
festa della croce, antica usanza dei contadini
per scongiurare eventi atmosferici disastrosi
sui raccolti. Sono storie che fanno parte della
tradi-zione e della cultura contadina, che si è
sempre tramandata per via orale, per questo
il lavoro è stato complicato ma al tempo
stesso affascinante. Quando insegnava alla
fine degli anni ‘50 il maestro Vito Ceccati
trascorreva l’intera settimana a Vellucciana –
raccontano Beretti e Mailli - rincasando solo
il sabato, poichè le distanze per i tempi di allora erano proibitive”.
recentemente il via libera all’unanimità all’unione con la cooperativa di logistica integrata e global service con durata fino al
31 dicembre 2050.
“Vogliamo far diventare Livorno un polo
della logistica italiana ed europea”, dice il
presidente di Cft Leonardo Cianchi.
“Anche di fronte ai problemi che sta vivendo
Cpl, non dobbiamo avere paura di essere
ambiziosi: integrando bene i servizi offerti
da Cft con il know how della Compagnia,
riusciremo a creare una rete di logistica integrata che parte dall’interno della Toscana
per affacciarsi sul Mar Tirreno”.
“La nascita di questo gruppo paritetico –
dice il presidente di Cpl Enzo Raugei – rafforza la Compagnia e le può aprire nuove
opportunità di mercato, anche grazie al
nuovo impulso che verrà dato alla governance, alla sinergia che le due cooperative
metteranno in campo e ai percorsi comuni
su materie come crescita del fatturato, servizi competitivi, equilibrio economico”.
Il “governo” del gruppo sarà affidato a un
comitato direttivo, che sarà composto da
due rappresentanti di Cpl e due di Cft e le
cui decisioni saranno vincolanti per entrambe le imprese. La nascita del gruppo
paritetico è l’evoluzione dell’accordo siglato
ad inizio anno tra le due cooperative toscane, una partnership commerciale, operativa e organizzativa che ha prodotto anche
il Piano industriale 2014-2017, approvato
nel luglio scorso dall’assemblea dei soci di
Cpl. Tra gli obbiettivi principali del Piano, la
ristrutturazione finanziaria, economica e di
governance della Compagnia e un’integrazione commerciale che porti sviluppo e diversificazione delle attività core delle due
cooperative.
LIVORNO
Hub per la logistica europea
con il gruppo Cft-Cpl
Offrire al cliente finale una gamma integrata
di servizi che vada dal porto alla logistica di
terra. È questo l’obiettivo di fondo del neonato gruppo paritetico tra la Compagnia
Portuale di Livorno (Cpl) e la Cft, la cooperativa toscana azienda leader in Italia nel
settore dei trasporti e della logistica. L’assemblea dei soci della Compagnia ha dato
Legacoop
Settori
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Territori
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Cft ha 2300 soci-lavoratori. Recentemente
l’impresa con sede a Firenze ha incorporato L’Arca di Cascina e la Cooperativa Trasporti Fiorentini, creando la cooperativa di
servizi più grande della Toscana. La fusione
consente di rispondere nel migliore dei
modi alle nuove sfide – in particolare per
quanto riguarda le dimensioni aziendali –
poste dal mercato del global service, dando
la possibilità a Cft di conquistare uno spazio importante nei settori dei servizi per
l’ambiente e il facility management (pulizie,
manutenzioni, portierato, ecc.).
CPL La Compagnia Portuale di Livorno ha
380 soci-lavoratori. E’ il primo operatore del
Porto di Livorno e ha chiuso il 2013 con un
fatturato aggregato di oltre 36 milioni di
euro. CPL ha una partecipazione nel Terminal Darsena Toscana (container) e nel terminal “Autostrade del mare”. Oltre al lavoro
portuale, il gruppo opera anche in campo
ambientale, dell’energia e del refrigerato.
La principale controllata della Compagnia,
la Cilp, è inoltre leader nazionale per l’importazione di cellulosa e automobili nuove,
che distribuisce in tutta Italia attraverso
un’impresa partner che opera sulla piattaforma del Faldo.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
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Imprese
>> Conad
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CONAD
>> Coop Adriatica
Al via il progetto culturale
“Resto al Sud”
>> Coop Sociale Cadore
Conad sostiene il progetto culturale Resto
al Sud di Resto al Sud Academy, un movimento che ha radici nel sud Italia da cui ripartire per individuare e mettere assieme le
migliori risorse di questa terra.
Il progetto viene presentato nella sala degli
Specchi del Comune di Taranto alla presenza
del sindaco Ezio Stefano, dell’assessore all’ambiente Vincenzo Baio, del direttore customer marketing e comunicazione di Conad
Giuseppe Zuliani, del docente di social
media Roberto Zarriello, coordinati dal
giornalista Giuseppe Caporale, direttore
del portale Resto al Sud.
“Il Sud non può continuare ad essere sinonimo di rassegnazione, di rinuncia“, sottolinea il direttore customer marketing e
comunicazione di Conad Giuseppe Zuliani.
“La crescita serve al Paese tutto, ai nostri
giovani, alle nostre imprese, soprattutto
quelle di piccole e medie dimensioni che
sono la ricchezza e l’anima dell’Italia, nel digitale come nell’alimentare. Conad, coerente
con il proprio impegno per i giovani, sostiene
questo progetto e auspica possa essere il
primo passo verso un più ampio rilancio di
tutte le regioni del Sud, grazie all’ingegno e
all’inventiva di tanti suoi giovani”.
Un problema, quello dell’occupazione, pesante soprattutto al Sud. I dati dell’Istat indicano che a luglio è aumentato il divario
territoriale, passando dall’8,4 per cento del
Nord (+0,3 punti percentuali) al 20,3 per
cento del Sud (+0,5 punti percentuali). In
Italia il tasso di disoccupazione è salito al
12,6 per cento, 0,3 punti percentuali in più
rispetto a giugno e 0,5 punti su base
annua. Il tasso riporta ai livelli di maggio,
appena sotto il massimo storico.
Che dal Sud si debba scappare perché terra
non redimibile è uno stereotipo abusato,
tanto da r enderlo sempre meno credibile.
Ci sono tante persone che combattono per
non abbandonare al proprio destino le terre
del Sud, per individuare e percorrere ogni
possibile strada di rinascita e di sviluppo
prendendosi cura di nuovi progetti e di
nuove culture.
Nasce da tali basi il progetto culturale Resto
al Sud, nato da poco più di un anno e che
>> Coop Colli lucani
>> Pangea
>> Politecnica
>> Coopernuoto
>> Coop Sociale l’Olmo
>> Cantina Tollo
>> Socioculturale di Mestre
>> Cooperativa latte Arborea
>> Ambra
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
punta a realizzare sul web “un’intelligenza
collettiva” capace di contrastare i fenomeni
che stanno depauperando tante aree nel
Mezzogiorno. Partendo dall’ideazione, per
poi passare all’azione, proprio come è accaduto nel caso di Resto al Sud Academy.
el quartiere Tamburi di Taranto, il cuore antico e più in sofferenza della città, da oggi
scatta la ricerca di un “talento digitale” da
sostenere per indirizzarlo alle nuove professioni e proporre così, a piccoli passi, un
modello di sviluppo diverso partendo dalle
zone del Sud che versano in condizioni di
maggiore criticità e precarietà.
L’iniziativa, resa possibile dal sostegno di
Conad, consentirà ad un giovane del quartiere Tamburi di svolgere gratuitamente un
corso di social media, editoria digitale, web
grafica e web tv della durata di un anno.
Chi è Conad Conad, organizzazione di imprenditori dettaglianti indipendenti associati
in cooperativa, è presente in 1.468 comuni
e in 108 province italiane con 3.019 punti
di vendita associati, suddivisi tra ipermercati, supermercati e negozi di prossimità,
per una superficie di vendita di 1.750.643
mq. Nel 2013 ha espresso un giro d’affari
di 11,6 miliardi di euro (+5,9 per cento rispetto al 2012). La quota di mercato si è
attestata all’11,4 per cento (fonte: Guida
Nielsen Largo Consumo). Il fatturato al consumo della private label ammonta a 2,4 miliardi. Conad è leader nazionale nel
segmento supermercati con una quota di
mercato del 18,5 per cento (fonte: Guida
Nielsen Largo Consumo).
Conad opera nel Sud Italia con PAC
2000A, Conad Adriatico, Conad Sicilia
e Sicilconad sostenendo, tra l’altro, le
economie locali – attraverso accordi di fornitura con tanti produttori locali e sviluppando in loco nuovo associazionismo – e
fornendo un concreto contributo al mondo
della scuola con le iniziative di Insieme per
la scuola nelle quali ha investito sino ad
oggi oltre 3 milioni di euro.
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COOP ADRIATICA
Marketing sociale per sostenere
un’alimentazione sana e Pediatria
Colorati, allegri, nutrienti: sono i Super Vitamini, i dieci personaggi da collezionare che
con i loro nomi buffi e la loro energia “invaderanno” dall’8 settembre fino al 16 novembre i negozi di Coop Adriatica anche a
Bologna. Due le finalità dell’iniziativa: avvicinare i bambini, con le loro avventure a fumetti e i soffici peluche, a un’alimentazione
sana e sostenere il Policlinico di Sant’Orsola. Grazie all’iniziativa, la struttura ospedaliera potrà acquistare una colonna
laparoscopica e intensificare l’attività di chirurgia mininvasiva, più sicura e precisa e
con tempi di degenza sensibilmente ridotti.
“Il marketing a cui pensiamo deve saper
coinvolgere le persone attorno a progetti di
valore – ha spiegato Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica – come accade con
questa iniziativa, che fa educazione alimentare attraverso il divertimento e mette a
disposizione risorse per una struttura ospedaliera d’eccellenza, che rappresenta un
patrimonio di cui tutta la città deve farsi carico”. “Con questa iniziativa – ha commentato il direttore generale del Policlinico
Sergio Venturi – due realtà importanti di Bologna uniscono le forze per un obiettivo comune. La collaborazione con Coop Adriatica
è di lunga data e speriamo che, anche attraverso questo passaggio, possa intensificarsi sempre di più per sostenere un
ambito, la Pediatria, nel quale sono necessari grandi investimenti”.
Gli oltre 415 mila soci di Bologna potranno
sostenere il Policlinico di Sant’Orsola collezionando i peluche dei Super Vitamini, raccogliendo sull’apposita scheda, in
Primo piano
ACI
distribuzione alle casse dei negozi di Coop
Adriatica, 10 bollini, aggiungere 3 euro e
scegliere il proprio personaggio preferito. Si
ha diritto a un bollino ogni 20 euro di spesa
e, per completare più velocemente la raccolta, anche ogni 10 euro di acquisti di
frutta e verdura. I peluche potranno essere
ritirati fino al 7 dicembre.
I bambini possono anche vedere in azione i
Super Vitamini in un libro a fumetti, stampato da Giunti, in vendita negli ipercoop e
nei supermercati al prezzo di 2,5 euro: in
ogni episodio la simpatica e sana compagnia è alle prese con i grassi nocivi e i componenti “cattivi” del cibo spazzatura. Tra
un’avventura e l’altra, il volumetto dà spazio anche a giochi e a schede nutrizionali,
con l’apporto calorico dei cibi, consigli e curiosità sulla frutta e la verdura da mettere
nel carrello. E i Super Vitamini continuano a
far divertire i più piccoli anche su smartphone e tablet, grazie a un’app interattiva
gratuita disponibile su App Store e Google
Play.
Il progetto ha infine uno spazio dedicato sul
sito di Coop Adriatica al link www.adriatica.e-coop.it/supervitamini, e una pagina
su Facebook dal nome “I SuperVitamini”.
Inoltre per tutto il periodo dell’iniziativa, gli
ipercoop e alcuni supermercati di Bologna
ospitano animazioni con alcuni dei Super
Vitamini a grandezza naturale (nella scheda
in cartella il calendario degli appuntamenti
di Bologna e provincia). Oltre il Policlinico di
Sant’Orsola a Bologna, l’iniziativa sostiene
le attività di altre tre strutture ospedaliere
specializzate nelle cure pediatriche distribuite nei territori in cui la Cooperativa opera.
Per la Romagna le donazioni andranno all’
Ospedale Infermi di Rimini per il Veneto alla
fondazione “Città della Speranza” di Padova; per le Marche e l’Abruzzo alla fondazione “G.Salesi” Onlus di Ancona. A tutte
queste strutture Coop Adriatica donerà 10
centesimi per ogni pupazzo e 50 centesimi
per ogni libro acquistato, per un importo
complessivo minimo garantito di 100 mila
euro. I fondi saranno utilizzati per l’acquisto
di apparecchiature mediche all’avanguardia e lo sviluppo di progetti mirati a migliorare le cure e la degenza dei piccoli
pazienti.
(nella foto: il presidente di Coop Adriatica
Adriano Turrini tra il professor Giacomo Fal-
Legacoop
Settori
della direttore del Dipartimento pediatrico e
Sergio Venturi, direttore generale del Policlinico di Sant’Orsola).
COOP COLLI LUCANI
Inaugura impianto a biogas
da digestione anaerobica
La cooperativa Colli Lucani, aderente a Legacoop Basilicata, produrrà energia dai reflui dei suini che alleva attraverso un
impianto a biogas da digestione anaerobica.
L’inaugurazione dell’impianto (un investimento di oltre 2,5 milioni di euro cofinanziato
da Coopfond e da Cfi – Cooperazione Finanza e Impresa), si terrà sabato 6 settembre alle ore 9:30 a Picerno, presso lo stesso
stabilimento.
Sarà anche l’occasione per una discussione
più ampia sul settore primario nell’ottica della
strategia Europa 2020, che mira ad una crescita sostenibile per promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse,
più verde, più competitiva, che incoraggi nel
contempo la coesione sociale e territoriale.
Obiettivi che l’intervento della cooperativa
Colli Lucani centra in pieno. Infatti l’energia
rinnovabile viene ottenuta, sotto forma di biometano, dalla fermentazione anaerobica
controllata di reflui zootecnici e scarti agricoli. L’impianto fornisce una potenza massima di 350 kW/ora e un deciso
abbattimento delle emissioni in atmosfera
«riportando – come tiene a sottolineare il
presidente di Colli Lucani, Antonio Curcio –
l’attività agricola all’interno di standard ambientali del tutto e cosostenibili». Oltre al bio-
Territori
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metano, dall’impianto si ricava un digestato
organico di fine processo che verrà utilizzato
sia per la fertilizzazione dei terreni, sia come
acqua di coltivazione per le attività di coltura,
in serra, gestite da una cooperativa sociale di
tipo B finalizzata all’inserimento lavorativo di
persone svantaggiate.
Al convegno, che si terrà dopo l’inaugurazione, dal titolo “Verso un’agricoltura sostenibile, inclusiva, intelligente” e coordinato
dalla responsabile del settore agroalimentare
di Legacoop Basilicata Caterina Salvia,
parteciperanno, tra gli altri, il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico e il presidente
della Regione Basilicata Marcello Pittella.
Partendo dall’esperienza della cooperativa,
illustrata da Antonio Curcio e dal presidente della cooperativa Cems, che ha realizzato fisicamente l’impianto, seguiranno gli
interventi di esponenti del mondo produttivo,
economico e sociale regionale, il direttore
generale di Coopfond Aldo Soldi, l’amministratore delegato di Cfi Camillo De Berardinis e Marcello Fortini, del Ministero delle
Politiche agricole e forestali.
COOP SOCIALE CADORE
Turismo innovativo e integrazione
dei rifugiati camminano insieme
provenienti da Mali, Senegal Guinea Bissau
e Camerun, sono stati affidati alla cooperativa. Qui, nel cuore delle Dolomiti, i ragazzi
sono divisi in due appartamenti nel comune
di Perarolo e Vallesina e, come volontari, la
cooperativa li ha affiancati agli operai dei due
comuni, impegnandoli in lavori di manutenzione del verde pubblico per sei ore al giorno.
La cooperativa Cadore, nata nel 2008, oggi
fattura oltre due milioni di euro all’anno; è
una cooperativa sociale di inserimento lavorativo, in un ventaglio di attività che spazia
dai servizi alla gestione del verde urbano ed
extraurbano (cura dei piccoli manufatti, dei
boschi, dei prati) fino alla promozione turistica. Avvalendosi del franchising sociale Le
Mat, organizzazione non governativa europea che si occupa di turismo con una vasta
rete di esperti, la cooperativa si è aperta a
nuove prospettive nel settore come il “turismo di Comunità” creando nuovi ambiti occupazionali e nuove opportunità per il
territorio.
Il progetto di integrazione costruito dalla cooperativa intorno ai 10 ragazzi rifugiati oltre a
garantire una quotidianità dignitosa ha fornito loro, da subito, un progetto educativo di
insegnamento della lingua italiana efficace a
tal punto che in poco tempo sono già capaci
di parlarla e comprenderla sufficientemente.
Ma l’accoglienza dei rifugiati da parte della
cooperativa Cadore non è una novità. Nel
2012 per esempio con il conflitto in Libia che
aveva portato alla caduta del regime di
Gheddafi, con il protrarsi dell’ “Emergenza
Nord Africa” aveva ospitato in quell’anno, una
quindicina di richiedenti asilo. (foto Fondazione Mondo Digitale)
PANGEA
Valorizzare il territorio, promuovere il turismo
anche in forme innovative, come il turismo
di comunità. E nel farlo sperimentare modalità non solo per accogliere ma per integrare
i rifugiati nella vita della valle, offrendo loro
un’esperienza di crescita. È il percorso
messo in piedi dalla cooperativa sociale Cadore, nata nel 2008 e capace di riunire oggi
ben 126 soci dando lavoro a 184 persone.
In queste settimane nell’attesa di avere il riconoscimento di “rifugiati” da parte delle autorità italiane, dieci ragazzi africani
Primo piano
ACI
Porta la Turchia
nel Protocollo di Kyoto
POLITECNICA
Pangea guida il team che porterà la Turchia
‘dentro’ il Protocollo di Kyoto. La società consortile cooperativa è a capo infatti del raggruppamento che si è aggiudicato la gara
EuropeAid per la “Assistenza tecnica a sostegno del meccanismo per il monitoraggio
delle emissioni di gas a effetto serra della Turchia”. Un incarico di straordinaria portata per
definire le regole e le metodologie che il
Paese a cavallo tra Asia ed Europa utilizzerà
Legacoop
Settori
per soddisfare gli obblighi derivanti dall’adesione al Protocollo di Kyoto, adeguando la
propria legislazione ed i propri strumenti di
gestione del cambiamento climatico.
Il budget del contratto ammonta a quasi 2,5
milioni di euro ed è finanziato dallo Strumento
di Preadesione (IPA), parte del budget generale dell’Unione Europea, lo strumento finanziario del processo di preadesione alla UE dei
paesi candidati effettivi (tra cui la Turchia) e
potenziali per il periodo 2007-2013. La durata prevista è di 28 mesi. La partnership ha
saputo superare una concorrenza agguerrita
e blasonata, costituita da multinazionali della
consulenza per il capacity building istituzionale ed istituzioni nazionali del settore provenienti da paesi quali Germania, Austria,
Olanda, Regno Unito e Danimarca.
Pangea, negli ultimi 10 mesi, si è aggiudicata
anche il contratto per lo studio di mercato riguardante la rigenerazione urbana di Chisinau, capitale della Moldavia (finanziato dalla
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo EBRD) ed il contratto per la formazione
dei funzionari del Ministero dell’Agricoltura del
Kosovo ai fini del supporto agli agricoltori per
l’ottenimento di sussidi ed aiuti (finanziato
dalla World Bank).
Ebola, in Sierra Leone
iniziativa di solidarietà
La società Politecnica Ingegneria ed Architettura, con sedi principali a Modena
e Firenze, è presente da ormai 2 anni
nella capitale della Sierra Leone, Freetown, dove segue per il Governo progetti
infrastrutturali finanziati da organismi internazionali.
Territori
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19
I partners Sierraleonesi di Politecnica, Edward Davies & Associates Ltd.
(E.D.A.), hanno lanciato una lodevole iniziativa per contribuire nella pratica quotidiana a
fronteggiare l’emergenza del contagio dilagante del virus Ebola.
Prendendo spunto da una semplice precauzione adottata all’ingresso e all’uscita della
propria sede (disinfettarsi le mani), hanno
promosso e organizzato l’installazione
gratuita di contenitori d’acqua con disinfettante presso mercati, fermate dell’autobus, uffici e piccole comunità della
capitale per sensibilizzare e incentivare
l’igiene quotidiana, indicata come una delle
precauzioni per limitare la diffusione del
virus.
Nel solo mese di Agosto, l’iniziativa di E.D.A.,
ha prodotto l’installazione di 230 postazioni di disinfettazione nella capitale e
165 nelle aree periferiche, dando
anche origine ad una raccolta fondi insieme ad altre associazioni locali per proseguire nelle installazioni.
Il progetto è economico, efficace, di rapida
applicazione e riscuote un elevato apprezzamento da parte della popolazione, che non
ha risorse per dotarsi dei più basici strumenti di igiene, in quanto troppo costosi per
la singola persona.
La raccolta fondi, creata dall’ Ing. Daire
Cummins di E.D.A., viene devoluta interamente ed esclusivamente all’acquisto
di contenitori, rubinetti, disinfettante e alla
loro distribuzione, coordinata direttamente e
gratuitamente dallo staff locale di Edward
Davies & Associates a Freetown.
Politecnica ha già contribuito con una
donazione ed è lieta di promuovere e
pubblicizzare l’iniziativa.
COOPERNUOTO
Campionati europei due ori
per Gregorio Paltrinieri
La cooperativa reggiana, Coopernuoto, può
vantare due ori ed un record europeo ai recenti Campionati Europei di nuoto che si
sono svolti a Berlino. Infatti il grande campione italiano Gaetano Paltrinieri, carpigiano, ha iniziato la sua carriera sportiva
nella Coopernuoto, e fa tuttora parte del
Gruppo sportivo della stessa cooperativa.
Paltrinieri, 20 anni, ha vinto a Berlino l’oro
Primo piano
ACI
nei 1500 e 800 stile libero, stabilendo
anche sui 1500 il nuovo record europeo.
Coopernuoto è una storica cooperativa che
da anni opera nella gestione di impianti
sportivi dedicati al nuoto: partita da Correggio e Novellara, ora è presente in diverse altre province. Nella sua attività ha
sempre posto grandissima attenzione
anche all’attività giovanile, e i risultati straordinari di Paltrinieri ne sono un giusto riconoscimento.
COOP SOCIALE L’OLMO
Il 13 settembre iniziativa per celebrare i trenta anni
La cooperativa L’Olmo di Montecchio è una
delle cooperative sociali storiche dell’EmiliaRomagna. Nata nel 1984 come cooperativa di inserimento lavorativo, attivando in
particolare una tipografia, svolge ora anche
attività socio-educativa e riabilitativa. La
cooperativa ha voluto ricordare i suoi trenta
anni di vita da alle stampe una interessante
pubblicazione, che verrà presentata nel
corso di una festa che si terrà il 13 settembre a Montecchio.
“Sociale ad arte”, è questo il titolo dell’iniziativa, sarà una occasione di incontro per
tutti gli utenti della cooperativa, le loro famiglie, i soci, gli operatori, gli amministratori. L’iniziativa si terrà presso il Centro
socio-riabilitativo Le Samare, in via F.lli Cervi
7 a Montecchio; il centro (realizzato lo
scorso anno di fianco alla storica sede dell’Olmo) è gestito dalla stessa cooperativa,
in collaborazione con il Consorzio Quaran-
Legacoop
Settori
tacinque e le cooperative Zora e Coopselios.
Si inizia alle 10:00 con un incontro a cui interverranno, dopo i saluti di Paolo Colli,
sindaco di Montecchio Emilia, e Mirco Verzani, presidente de L’Olmo, Alberto Alberani, responsabile cooperative sociali, di
Legacoop Emilia-Romagna, Simona Caselli, presidente Legacoop e Aci Reggio
Emilia, Giuseppe Alai, presidente Confcooperative Reggio Emilia, Flavia Franzoni, docente di Organizzazione dei servizi
sociali all’Università di Bologna, e Teresa
Marzocchi, assessore regionale alla Promozione delle politiche sociali.
Coordinerà Carlo Possa, responsabile
cooperative sociali Legacoop Reggio Emilia.
Alle 12:30 è prevista l’apertura Mostra
d’arte “Il Canto della terra” di Gustav Mahler nelle opere di Alessandra Zini, Silvano
Scolari e Nestor (Un progetto congiunto dei
tre artisti reggiani, che da oltre un anno lavorano sulla nota sinfonia del compositore
austriaco) e della mostra fotografica “I Ragazzi delle Samare”, con le bellissime immagini della fotografa Laura Sassi.
Alle 15:00 ci saranno laboratori aperti al
pubblico e alle 16:00 “Gnocco fritto e affettato” in collaborazione con le associazioni
di volontariato Croce Arancione e Croce
Bianca. Si prosegue con “Ciccio & PasticcioShow”, spettacolo di magia, clownerie,
giocolerie e la festa si concluderà alle 17:30
con uno spettacolo musicale in collaborazione con la cooperativa sociale Lunezia e i
ragazzi del Centro Le Samare.
L’iniziativa del 13 settembre è organizzata in
collaborazione con Officina Eventi.
“La cooperativa sociale L’Olmo - spiega il
presidente Verzani nella presentazione della
pubblicazione, curata da Dino Terenziani - è
un vero e proprio “laboratorio” della cooperazione sociale, persegue l’interesse generale della comunità alla promozione umana
e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la realizzazione di attività diverse che
favoriscono l’inserimento di persone con
difficoltà di adattamento nella vita sociale e
lavorativa attiva, incoraggiando nuove competenze. E’ a partire da questi principi che,
quest’anno 2014, festeggiamo i 30 anni di
attività della cooperativa. Ci è sembrata
l’occasione perfetta per valorizzare le capacità delle nostre persone e promuovere i
valori che da sempre ci caratterizzano: cen-
Territori
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Imprese
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tralità della persona, senso di appartenenza,
corresponsabilità, rispetto della diversità,
eticità economica, finanziaria e sociale.
Dalla condivisione alla realizzazione: nasce
così il progetto da cui prendono vita le immagini di questa pubblicazione, le foto che
vedono protagonisti i nostri ragazzi e tutti i
soci cooperatori, ben felici di contribuire,con
un piccolo gesto,ad una grande idea: aiutarci a vicenda a crescere, unendo le forze
per mettere sempre la persona al centro e
diventare strumento di sviluppo della comunità. L’impegno non finisce qui: abbiamo
“solo” gettato le basi per quello che speriamo possa diventare un laboratorio permanente di fotografia”.
CANTINA TOLLO
Pioggia di medaglie
al China Wine and Spirits Award
Al concorso internazionale China Wine and
Spirits Award Cantina Tollo, ambasciatrice
dei vini abruzzesi nel mondo e Feudo Antico, l’azione produttrice dei vini della Dop
Tullum, hanno ottenuto un totale di otto
medaglie al China Wine and Spirits Award,
il più grande e prestigioso concorso cinese
legato al vino.
Cantina Tollo ha ottenuto quattro medaglie
d’oro e una d’argento. Premiati quattro
rossi autoctoni: il Valle D’Oro Montepulciano d’Abruzzo Dop 2011, l’Aldiano Montepulciano d’Abruzzo Dop Riserva 2011, il
Cagiòlo Montepulciano d’Abruzzo Dop Riserva 2009 (doppia medaglia d’oro) e il
Rosso 409 Abruzzo Dop 2011 con una
medaglia d’argento. “Grande risultato che
conferma l’internazionalità dei nostri vini”
- osserva Andrea Di Fabio, direttore
Commerciale e marketing. L’export rappresenta per Cantina Tollo un’ importante
fetta del fatturato, il 33% nel 2013, in crescita del 7,5% rispetto al 2012.
Per quanto riguarda Feudo Antico, la dinamica azienda abruzzese che ha puntato
sulla Dop Tullum, all’evento in Cina ha
vinto l’oro con il Tullum Rosso Riserva
2009 e il Montepulciano d’Abruzzo Dop.
Medaglia di bronzo per il Tullum Rosso
2010.
Primo piano
ACI
SOCIOCULTURALE DI MESTRE
COOPERATIVA LATTE ARBOREA
Entro il 2016
la nuova Rsa e il Cds
Grande successo per WEY,
il primo snack da bere
Dopo una breve pausa estiva, la Cooperativa Socioculturale di Mestre (Ve) riprende i
lavori di costruzione del nuovo complesso
in via Boldani a Mira (Venezia).
Gettate le fondamenta negli scorsi mesi, si
sta ora costruendo lo “scheletro” dell’edificio, che ospiterà due strutture: la residenza
sanitaria assistenziale (Rsa), che fungerà da
centro servizi per anziani non autosufficienti, e un secondo centro servizi destinato
a disabili gravi (Csd).
L’Azienda sanitaria locale di riferimento è
l’Asl 13: gli istituti serviranno dunque la Riviera del Brenta e il Miranese, collocandosi
fra le strutture intermedie di sanità territoriale.
«Dopo una partenza rallentata dalle tante
incombenze burocratiche, oggi possiamo
dire di essere abbastanza avanti rispetto al
cronoprogramma» afferma soddisfatto
Paolo Dalla Bella, presidente della Cooperativa Socioculturale, che oltre all’edificazione si occuperà anche della gestione
della casa di riposo e del centro anziani;
120 posti in tutto, una novantina i soci lavoratori impiegati.
I lavori dovrebbero terminare entro il 2016:
per la fine dell’anno o al massimo per l’inizio del 2017 è previsto l’avvio dell’operatività delle strutture.
«Si è trattato di un investimento importante,
circa 13 milioni di euro complessivi previsti
dal business plan, che lo scorso anno abbiamo accompagnato con il varo di un aumento di capitale» evidenzia Dalla Bella.
I soci della cooperativa hanno infatti raddoppiato la propria quota sociale, portandola da 500 euro (10 azioni a 50 euro
l’una), a quota 1000 euro: una ricapitalizzazione pari a 400mila euro totali, che sono
andati ad aggiungersi agli iniziali 400mila.
A quest’operazione è seguito l’aumento
della quota di Coopfond (+ 400mila euro)
e l’entrata della Codess Sociale di Padova
fra i soci finanziatori con altri 400mila euro.
«La ricapitalizzazione ci ha permesso di
chiudere l’ultima tranche di finanziamento
con Banca Prossima, anche con fondi B.E.I»
spiega il presidente.
E’ stato presentato questa estate e ha già
conquistato tutti: WEY, il primo snack da
bere a base di siero di latte e al gusto di
frutta lanciato dalla Cooperativa Latte Arborea, ha superato le aspettative raccogliendo
commenti positivi e conseguendo un
grande successo nelle vendite.
WEY è stato introdotto sul mercato Sardo
con una campagna di lancio a tutto tondo:
pubblicità su media classici stampa, affissioni e radio; e attività promozionali nei principali punti vendita della Regione e in
spiaggia; per far conoscere e provare direttamente le qualità e il gusto del prodotto.
Durante il tour delle spiagge dal 26 luglio al
17 agosto sono stati distribuiti campioni di
prodotto, gadget e leaflet.
Inoltre, il prodotto stesso si è fatto canale di
comunicazione, grazie alla confezione accattivante, sviluppata in collaborazione con
l’agenzia di marketing McCann, e il QR
code che fornisce immediatamente al consumatore tutte le informazioni sul prodotto.
I consumatori hanno apprezzato sia le caratteristiche nutrizionali e la capacità saziante di WEY, sia la freschezza e il sapore
dei gusti esotici passion fruit, mango e ace
(arancia, carota e limone); definendo la bevanda “buona e salutare”. Il passaparola
positivo ha così trasformato il piccolo brik
nell’accessorio moda di chi ama fare merenda in modo salutare.
A 45 giorni dalla presentazione e inserimento sul mercato Sardo, i numeri di vendita superano qualsiasi previsione con
300.000 confezioni vendute; senza contare
che lo stato della distribuzione è ancora al
70% (nei canali GDO, Normale Trade, Horeca, Bar, e Vending). Interessante anche il
target ampio di consumatori raggiunti, inizialmente identificato nelle donne “coolhunter” del benessere, tra i 25 e 44 anni: il
Legacoop
Settori
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prodotto è stato molto apprezzato anche dai
più giovani e dagli over 50.
Visto il successo incontrato in Sardegna,
sembra che il gusto di WEY potrà approdare
presto nella Penisola: qualche insegna ha
infatti già manifestato l’interesse all’inserimento e distribuzione su tutto il territorio
nazionale.
AMBRA
A Festissima 2014 presentato
il “Laboratorio verde”
La cooperativa sociale Ambra è intervenuta
a “Festissima 2014”, la kermesse organizzata dal Pd di Portomaggiore (FE), presentando la serata dal titolo “Si può fare” che,
oltre alla proiezione dell’omonimo film di
Giulio Manfredonia con Claudio Bisio, ha
previsto una breve presentazione del neo-
Primo piano
ACI
nato “Laboratorio Verde”, alla presenza di
educatori e partecipanti al progetto, di Nicola Minarelli, sindaco di Portomaggiore e
di Adello Vanni, direttore del Daismdp dell’Ausl di Ferrara.
Il bellissimo film di Manfredonia che racconta la storia di una cooperativa sociale di
inserimento lavorativo, è stato un modo
semplice e intuitivo per introdurre alla comunità ferrarese la missione e i valori del
“Laboratorio Verde” realizzato da Ambra.
Iniziando da una prima esperienza con il lavoro della terra e la realizzazione di orti e
laboratori all’interno delle proprie strutture
psichiatriche, infatti, Ambra ha dato il via a
un progetto più ampio e in continua evoluzione, risultato di nuove idee pensate per
sviluppare l’autonomia e la capacità di
azione degli ospiti, in un contesto di accoglienza e integrazione. Oggi si occupa di
produzione di ortaggi e aromi, ma anche di
creazione e recupero di oggetti e arredi e di
Legacoop
Settori
cura del verde di parchi e giardini.
“L’utilizzo terapeutico e riabilitativo del lavoro, in presenza di disagio psichico – ha
spiegato Lillo Avarello, coordinatore del
Laboratorio – può rappresentare un importante strumento di emancipazione e riscatto
sociale. È a partire da questa riflessione che
Ambra, in collaborazione con il Dipartimento
di Salute Mentale di Ferrara, sta realizzando
questo sogno, con l’obiettivo di dare a ogni
persona la possibilità di vivere un’occupazione con responsabilità e motivazione,
aprendo lo sguardo oltre le difficoltà”.
Oggi il Laboratorio Verde è presente sul territorio ferrarese per gli utenti dei servizi dell’Area Salute Mentale di Ambra. Il desiderio
è di ampliare le possibilità di accesso in futuro, aprendo l’offerta all’esterno.
Attualmente coinvolge le seguenti strutture
Villa Vittoria di Filo di Argenta, Orione di S.
Biagio di Argenta e Albatros di Portomaggiore.
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OSSERVATORIO SWG
La percezione del grave disagio sociale aumenta al Centro e Isole
Il grave disagio sociale, meno percepito al
Nord, avvolge il Centro e schiaccia le Isole.
Principale campanello d’allarme l’aumentato numero di persone in condizione di indigenza.
Secondo i dati dell’osservatorio Swg, un
sesto del Paese sostiene di vivere in
un’area gravemente disagiata. Una cifra
non trascurabile e peraltro stabile rispetto
a otto mesi fa. La situazione rimane effettivamente invariata nelle regioni del Nord,
dove questa percezione investe circa un decimo della popolazione, dall’8% del NordEst al 12% del Nord-Ovest. Un tracollo si
registra invece la Centro (+8%) dove il dato
era inferiore a quello nazionale, mentre ora
coinvolge più di una persona su cinque. Se
a Sud, dove la percezione era già molto
spiccata (26%), si registra una lieve flessione (-5%), la situazione più drammatica
riguarda però le Isole: già elevatissima nella
precedente rilevazione (27%), la sensazione
di vivere in una zona molto disagiata coinvolge oltre un terzo degli abitanti. Il doppio
rispetto al dato nazionale.
La percezione del disagio sociale che ci circonda non misura tuttavia il disagio stesso,
ma risente delle situazioni alle quali siamo
abituati e delle aspettative che nutriamo in
quelle a venire; ma soprattutto di cosa intendiamo e riconosciamo come disagio sociale.
Così, interpellati riguardo ad alcuni indicatori particolari, vediamo che una parte degli
italiani ritiene aumentati comportamenti
quali violenze (46%), alcolismo (43%) e uso
di droghe (37%), ovvero quelli per i quali è
difficile produrre stime efficaci anche per gli
esperti, le istituzioni e i mezzi d’informazione.
Percepito in maniera più netta (dal 73%
degli italiani) è invece l’aumento delle persone in stato di indigenza. Su questo infatti
non ci piove: l’Istat, ha da tempo reso noto
che nell’ultimo anno le persone in stato di
povertà assoluta (ovvero non più in grado di
procurarsi i mezzi di sussistenza) sono aumentante di 1.206.000, passando dal
6,8% al 7,9% della popolazione. Ecco dove
il disagio percepito si incontra con quello
tristemente reale.
NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 21 e il 22 luglio 2014
tramite sondaggio CAWI (Computer Assisted Web Interview) su un campione rappresentativo nazionale di 1.000 soggetti.
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