Una delle coppie fecondate - Azienda Ospedaliera Pisana

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INDICE RASSEGNA STAMPA
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3. Sanità nazionale
Qn
22/07/2014
p. 14
Fecondazione grazie ai donatori Prime gravidanze, blitz dei
Nas
Guida Bandera
1
Tirreno
22/07/2014
p. 2
Le prime tre gravidanze grazie all'eterologa
Corriere Della Sera
22/07/2014
p. 14
Prime gravidanze con l'eterologa Il giallo della coppia di
Antinori
Simona Ravizza
5
Corriere Della Sera
22/07/2014
p. 15
I paletti del ministero Regole per i donatori e sull'età delle
donne
Margherita De
Bac
7
Corriere Della Sera
22/07/2014
p. 19
La nuova sigaretta elettronica che si fumerà nei luoghi
pubblici
Lorenzo Salvia
8
Corriere Della Sera
22/07/2014
p. 32
Fecondazione eterologa, sì a garanzie ma la legge va
applicata senza ritardi
Luigi Ripamonti
9
Giornale
22/07/2014
p. 7
E in Veneto arriva la «fattura virtuale» ai malati
Nadia Muratore
10
Giornale
22/07/2014
p. 17
Statuina, ok del giudice a due trattamenti
Gioia Locati
11
Giornale
22/07/2014
p. 17
Caos fecondazione eterologa Blitz in una clinica a Milano
Francesca Angeli
12
Libero
22/07/2014
p. 16
I primi figli dell'eterologa Ma in clinica irrompono i Nas
Cristiana Lodi
14
Messaggero
22/07/2014
p. 11
Riforma Pa, subito in pensione primari e professori
universitari con più anzianità
Andrea Bassi
15
Messaggero
22/07/2014
p. 15
Eterologa, prime gravidanze. Blitz dei Nas
Carla Massi
16
Messaggero
22/07/2014
p. 15
«Non ero fertile per la chemio finalmente avrò una famiglia»
Laura Bogliolo
18
Padania
22/07/2014
p. 12
La sanità "si prende cura" dei cittadini lombardi prossimo
obiettivo: la cronicità
Padania
22/07/2014
p. 13
Scompare la ricetta rossa La sanità del Veneto si fa sempre
più digitale
Elisabetta
Colombo
20
Repubblica
22/07/2014
p. 17
Via all'eterologa con i Nas in clinica
Laura Asnaghi
21
Repubblica
22/07/2014
p. 33
Sanità integrativa ma stop sprechi
Guglielmo Pepe
24
Repubblica
22/07/2014
p. 34
Consigli dall'A alla Zeta per vacanze più sicure
Mariapaola Salmi
25
Repubblica
22/07/2014
p. 36
Proteine mai troppe
Eugenio Deltoma
29
Repubblica
22/07/2014
p. 39
La salute pubblica tra filantropi e software
Paolo Cornaglia
Ferraris
30
Sole 24 Ore
22/07/2014
p. 35
Riviste le tabelle sul danno biologico
Giovanni Negri
31
Stampa
22/07/2014
p. 12
In Italia le prime 3 gravidanze con la fecondazione eterologa
Paolo Russo
32
Stampa
22/07/2014
p. 12
Quando ci hanno Getto che ero rimasta incinta abbiamo
pianto per ore"
Giacomo
Galeazzi
33
Stampa
22/07/2014
p. 19
Statuina, è sempre più caos Oggi nuove infusioni a Brescia
Fabio Poletti
35
Tempo
22/07/2014
p. 19
Aviaria, commercio di vaccini scaduti «Con 100 lire ho
guadagnato milioni»
Valeria Di
Corrado
37
Tempo
22/07/2014
p. 20
Stamina, nuova ordinanza impone le infusioni per una bimba
Francesca
Mariani
39
Tempo
22/07/2014
p. 20
«I Nas nelle mie cliniche? Follia In Italia è vietato avere figli»
Unita`
22/07/2014
p. 11
Eterologa, i Nas in clinica Annunciate 4 gravidanze
Adriana
Comaschi
42
Unita`
22/07/2014
p. 13
Fecondazione, il diritto non può attendere
Filomena Gallo
43
Viviana Daloiso
44
3
19
40
8. La Ricerca
Avvenire
22/07/2014
p. 14
Eterologa, prime gravidanze?
Corriere Della Sera
22/07/2014
p. 14
Due pazienti guariscono dall'Aids dopo il trapianto del midollo
spinale
Indice Rassegna Stampa
45
Pagina I
n
n
n
rime gravi
azie ai donatori
liti dei Nas
j2o. nessuna e fe nna dopo l'is e,zio e. Tre casi
Gallo a Mano:
Guido andera
MILANO
PRI M A l'annuncio, poi l'ispezione dei Nas e infine la smentita. Si
tinge di giallo la storia della prima (presunta) gravidanza ottenuta, dopo dieci anni, con la fecondazione eterologa, nella clinica Matris di Milano, diretta dal ginecologo Severino Antinori. Appena
la Gazzetta ufficiale ha pubblicato
la sentenza della Corte Costituzionale che annullava lo stop alla fecondazione con ovuli o seme che
non appartengono alla coppia, così come stabilito dalla legge 40, il
medico ha annunciato l'esito delle sue terapie: «Ho applicato le tecniche per la fecondazione eterologa a 7 coppie a Milano. Una gravidanza è confermata, mentre per
gli altri sei casi attendo i risultati
a giorni», ha detto Antinori. Dal
ministero della Salute, hanno subito spedito i Nas nella clinica.
Sotto esame, per tre ore, documenti e cartelle cliniche. Poi, mentre
già partivano le polemiche, la clamorosa smentita. Dai controlli
dei carabinieri sembrerebbe infatti che nessuna gravidanza sia stata ottenuta con l'eterologa nella
clinica di Antinori. «Ho ottenuto
una gravidanza da fecondazione
eterologa e c'è la documentazione
U. ministero: accertamenti
su requisiti e autorizzazioni
Roccella: «Profili di rischio»
- ribatte Antinori -. I Nas non
potevano accertare e individuare
la gravidanza in oggetto perché sarebbe stata una violazione della
privacy della paziente».
E mentre da Milano partiva l'annuncio della fecondazione avvenuta con successo di Antinori,
l'associazione radicale Luca Coscioni, a Roma, rilanciava, parlan-
3. Sanità nazionale
do di tre altri concepimenti avvenuti con l'eterologa. Scatenando
la reazione del Ministero. «Si tratta di un'attività di accertamento
preventivo sull'accaduto - affermano a Roma sul blitz milanese
-. Il Nas è deputato a fare accertamenti amministrativi e penali,
per verificare se vi siano violazioni in ambito sanitario e se vengano rispettati i requisiti minimi imposti dalla legge e le autorizzazioni. Fra queste, anche quella della
Regione». Per ora, la relazione
non è ancora arrivata. Quando sarà sul tavolo del ministro Lorenzin, «si valuteranno i provvedimenti del caso». Il nodo sembra
essere questo: può bastare l'abrogazione del divieto per consentire
direttamente ai ginecologi di agire, senza le «linee guida» del Ministero?
TA per ritornare inTANTO
dietro di 10 anni, con le polemiche fra laici e cattolici sull'ipotetico «far west» della fecondazione.
La prima replica è quella del gine-
cologo interessato, Severino Antinori. «Ho sempre agito secondo le
regole
afferma il medico - .
L'ispezione mi lascia perplesso
circa il diritto di libertà in questo
Paese». Gli fanno eco i commenti
del Pd. Donata Lenzi, capogruppo in commissione Affari sociali
alla Camera, definisce l'intervento «sproporzionato». Perché «l'agire in assenza di linee guida non
costituisce di per sé un crimine,
se ci si è comportati attenendosi
alla migliore pratica medica».
Stessa commissione, parere opposto: per Eugenia Roccella, vicepresidente in quota Ncd, protagonista della difesa del divieto della
vecchia legge, senza le «necessarie
normative di sicurezza, l'eterologa presenta un concreto profilo di
rischio». Ma dalla Coscioni riparte la battaglia: «Le fecondazioni
sono legittime e non si può non essere soddisfatti e felici per questa
notizia», afferma l'avvocato Filomena Gallo, segretaria dell'associazione. E la polemica sul «far
west» prosegue.
Via Libera detta Consulta
It 9 aprite scorso la Corte Costituzionale ha
dichiarato t'ittegittimità detta norma detta legge 40
dei 2004 che vietava il ricorso a un donatore
esterno di ovuti o spermatozoi nei casi di infertitità
assoluta. Sutta questione tre tribunali - Mitano,
Catania e Firenze - avevano sollevato dubbio di
costituzionalità. Alcune coppie, infatti, si erano
rivolte ai giudici, perché, tra gli altri motivi, nei
ricorsi mettevano in evidenza che il divieto
att'eterotoga spingeva motti di coloro che volevano
diventare genitori ad andare att'estero per
inseguire il sogno di avere un figlio.
Pagina 1
r1,IGLI 1
Di COPPIE
COL FIATO
SOSPESO
...e coppie infertili
n attesa che la
sentenza
della Corte
Costituzionale
faccia diventare
's'eterologa
una realtà
attraverso le
linee guida e il
decreto promessi
dal ministero
,iella Salute
vrchivio Ansa)
CENTRI
Le strutture, pubbliche
e private, a cui fa
riferimento il Registro
nazionale di procreazione
medicalmente assistita.
Sono divise per tecniche
di primo, secondo
e terzo livello
COPPIE
Quelle che accedono
ai centri di procreazione
medicalmente assistita.
Il numero emerge dalla
relazione sull'applicazione
della legge 40, presentata
in Parlamento lo scorso
4 luglio e relativa al 2012
Che cos'è
Si parta di fecondazione eterotoga quando il seme
o l'ovulo (ovodonazione) provengono da un
soggetto esterno atta coppia. Invece, la
fecondazione è omologa nel caso in cui il seme
e l'ovulo utilizzati netta tecnica di procreazione
assistita appartengono atta coppia di genitori
del bimbo che nascerà, il quale avrà in questo
modo un patrimonio genetico ereditato da coloro
che lo cresceranno. Il Registro nazionale detta
procreazione medicalmente assistita (Pma)
è stato istituito con un decreto ministeriate
del 7 ottobre 2005.
GRAVIDANZE
Ottenute grazie alle
tecniche di fecondazione
svolte nei centri italiani.
Il dato precedente
era di poco inferiore:
15.467. Statistiche
presentate dal ministro
della Salute
NATI
I bimbi venuti alla luce con
tecniche di fecondazione
medicalmente assistita
nel 2012 , quando furono
eseguiti 93 .634 cicli di
trattamento . In quell'anno
vigeva ancora il divieto
dell'eterologa
3. Sanità nazionale
uando è stata vietata
La legge 40 del 2004 sutla procreazione
medicatmente assistita, approvata fra te
polemiche, prevedeva una serie di «paletti» che,
in 10 anni, sono stati modificati o etiminati a colpi
di sentenze. La legge ha visto per 28 volte
t'intervento dei tribunati e la 'riscrittura' di alcune
sue parti con sentenza detta Corte Costituzionale.
Tra i divieti previsti att'epoca, quello detta
produzione di più di tre embrioni, rimosso con
sentenza detta Corte Costituzionale nel 2009, e
quello relativo atta fecondazione eterotoga. Inoltre,
nel 2009 è stato rimosso anche t'obbtigo di
contemporaneo impianto di tutti gli embrioni.
Pagina 2
Le prime tre gravid
grazie all'eterologa
A Roma ha successola procedura della fecondazione con il dono dei gameti
Giallo su un quarto caso a Milano: i Nas dopo l'ispezione smentiscono il medico
I MILANO
Tre a Roma ed una (forse) a Milano. Sono le prime coppie italiane che hanno avuto accesso
alla fecondazione eterologa ottenendo una gravi dan za. In attesa dunque che si definiscano le
linee guida ministeriali e si chiarisca la necessità o meno di un
passaggio parlamentare, dopo
la sentenza della Consulta che
ha bocciato il divieto di eterologa contenuto nella legge 40, alcune cliniche hanno comunque
deciso di iniziare ad applicare
questa tecnica, a partire da quella diretta dal ginecologo Severino Antinori a Milano. Qui però
sono arrivati i carabinieri del
Nas che, dopo un'ispezione,
hanno smentito qualunque caso di gravidanza. L'annuncio
delle tre prime coppie che hanno ottenuto una gravidanza con
l'eterologa a Roma è arrivato da
Filomena Gallo dell'associazione Coscioni: l'intervento è avvenuto all'indomani della pubblicazione lo scorso 19 giugno in
Gazzetta Ufficiale delle motivazioni della sentenza che ha fatto
appunto cadere il divieto. «Una
settimana fa ho conosciuto la
prima coppia che grazie ad un
dono di gameti ha ottenuto una
gravidanza nella sua città, Roma, e ha voluto condividere con
noi l'immensa gioia di una battaglia portata avanti da 10 anni.
3. Sanità nazionale
Pochi giorni dopo la notizia di
altre due coppie sempre a Roma
che hanno potuto accedere all'
eterologa. Le coppie - ha spiegato Gallo - vogliono mantenere
l'anonimato. Sono notizie che
danno fiducia nel futuro rna
Diverse strutture
applicano questa
badito - è un fatto incontrovertibile». L'Associazione Coscioni
ribadisce che le fecondazioni effettuate sono «legittime», dal
momento che non vi è «alcun
vuoto normativo» a seguito della sentenza della Corte. Da par-
Il ministro Lorenzin
attende la relazione
tecnicaall'indomani
dell'ok della Consulta
«Tutto legittimo»
dei carabinieri in attesa
di un probabile
passaggio parlamentare
non devono essere strumentalizzate da nessuno». Quasi in
contemporanea è giunto anche
l'annuncio di Antinori: «Ho applicato le tecniche per la fecondazione eterologa a 7 coppie a
Milano. Una gravidanza è confermata, mentre per gli altri sei
casi attendo i risultati a giorni,
male probabilità di successo sono molto alte», ha affermato.
A seguito dell'annuncio diAntinori però, i Nas hanno avviato
un controllo nella clinica Matris
di Milano, di cui è presidente e
in serata è arrivata la nota che
smentisce la gravidanza in seguito a fecondazione eterologa.
Pronta la replica da parte del ginecologo: «Ho ottenuto una gravidanza da fecondazione eterologa, e c'è la documentazione al
riguardo. I Nas - ha affermato
Antinori - non potevano accertare e individuare la gravidanza
in oggetto perchè sarebbe stata
una violazione della privacy della paziente. Che questa gravidanza sia stata ottenuta - ha ri-
te sua, il ministro della Salute
Beatrice Lorenzin, secondo
quanto si apprende, non ha ancora ricevuto alcuna informativa da parte dei Nas in merito ai
controlli effettuati. Solo quando
i Nas informeranno il ministro
dell'esito degli accertamenti, Lorenzin potrà assumere tutti i
provvedimenti che rientrano
nelle proprie competenze. È stata comunque attivata al ministero la Direzione generale della
Prevenzione competente. La situazione è invece allarmante
perla vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Eugenia Roccella: «Senza
le necessarie normative di sicurezza e per la tracciabilità dei
donatori, l'applicazione delle
tecniche di fecondazione eterologa presenta un concreto profilo di rischio», ha avvertito, lanciando anche un appello al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, affinchè intervenga per
impedire situazioni «fuori dalle
regole».
Pagina 3
In '
a
in lista d'attesa
Andare all'estero
costa
'acuro
1 ROMA
Sono migliaia le coppie infertili in Italia con il fiato sospeso
da giugno, inattesa che la sentenza della Corte Costituzionale che ha reso possibile questa tecnica diventi realtà attraverso le linee guida e il decreto promessi dal ministero della Salute. Una cifra precisa è
impossibile da dare, avvertono gli esperti, ma tutti i centri
già dal giorno della decisione
della Consulta continuano a
ricevere centinaia di mail di
persone interessate, destinate probabilmente a diventare
più pressanti dopo che alcuni
centri hanno annunciato le
prime gravidanze. Prima che
la tecnica fosse vietata con la
legge 40 del 2004 è nato qualche migliaio di bambini con
gameti di donatori. Dopo la
legge, afferma l'Osservatorio
sul turismo procreativo, sono
state circa 2.500-2.700 le coppie che sono andate all'estero
per l'eterologa, sopportando
costi fino a ßinila euro. Secondo il registro europeo Eshre,
ad esempio, è italiano il 63%
delle 6250 pazienti non spagnole che effettuano la fecondazione in Spagna, ovvero circa 4000, e circa metà vuole
proprio l'eterologa. A queste
si aggiungono quelle che si rivolgono ad altri paesi, come
la Grecia, ma soprattutto coloro che vi avevano rinunciato,
per motivi economici, pratici
o di sicurezza. «Alcune coppie
che conosciamo hanno deciso di aspettare prima di andare all'estero - afferma Andrea
Borini, che dirige l'Osservatorio - e io solo ricevo almeno 10
inail al giorno di persone interessate, e come me i miei colleghi». Dopo la sentenza il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito più volte
che ritiene necessarie non solo nuove linee guida, ma anche un passaggio parlamentare.
Fecondazione eterolaga , primi quattro casi di successo a Mi lance Roma
3. Sanità nazionale
Pagina 4
I Sarebbero almeno tre i casi a Roma. L'alt dei governo: bisogna aspettare le nostre linee guida
Prime gravidanze con l'eerologa
Il giallo della coppia cli Anlinori
Il ginecologo: fatta la fecondazione. I Carabinieri nella clúllca: non risulta
MILANO - L'Italia torna
dopo dieci anni a eseguire la
fecondazione eterologa. Ma
lo fa tra le polemiche. E con il
rischio di uno scandalo.
Sono almeno tre le donne
in attesa di un figlio con l'aiuto di una donatrice: i casi sono stati seguiti a Roma, con
l'impianto di ovociti. Un
quarto caso è stato annunciato anche a Milano alla clinica
Matris, dove opera il famoso e
chiacchierato ginecologo Severino Antinori. Proprio nel
capoluogo lombardo, però,
sono intervenuti i Nas per verificare la regolarità dell'accaduto e informare in tempo reale il ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin.
La questione è delicata.
S'intrecciano più aspetti. Innanzitutto, a tre mesi di distanza dalla sentenza della
Corte costituzionale che ha
cancellato il divieto di eterologa sancito dalla legge 40, rimane aperto un interrogativo: in
Italia è già possibile eseguire
questo tipo di fecondazione
oppure bisogna attendere una
normativa mirata da parte del
ministero della Salute? E uno
scontro a colpi di norme e regolamenti. Evidentemente i
medici che hanno seguito le
pazienti di Roma e Milano sono convinti che basti il recente
parere favorevole della Consulta. Ma non la pensano così
al ministero, dov'è al lavoro un
pool di venti esperti.
Dopodiché a Milano c'è
un'ulteriore complicazione,
perché si moltiplicano i dubbi
sull'operato del ginecologo
Severino Antinori, 69 anni,
pioniere della fecondazione
assistita in Italia, ma sulla cui
reputazione le voci sono decisamente discordi. Ci sono perplessità, infatti, non solo sulla
liceità dell'intervento, ma addirittura sulla sua esistenza.
Dopo il sopralluogo dei Nas, in
serata è circolata l'ipotesi che il
medico si sarebbe inventato la
notizia della gravidanza eterologa solo per motivi di auto-
3. Sanità nazionale
promozione. Illazioni pesantissime, che Antinori respinge
con forza. Sarà possibile vederci chiaro nei prossimi giorni, con l'esito dell'ispezione
dei Nas guidati da Paolo Belgi.
Fin d'ora, però, una donna al
telefono dalla Puglia assicura
al Corriere: «Sono incinta grazie all'aiuto del professor Antinori e di Padre Pio. Mio marito
è sterile. Dopo avere tentato
invano la fecondazione a Lugano, in Svizzera, sono riuscita
a realizzare il mio sogno a Milano, alla clinica Matris, dove
tutti sono stati gentili. Ci sono
stata due volte: una per il colloquio, l'altra per l'impianto».
Antinori stesso attacca: «Sono
tutti atti intimidatori nei miei
confronti, ma io non ho paura». Però un carabiniere confida: «Dai primi riscontri sulla
documentazione il caso di Milano ci lascia molto perplessi».
Delle gravidanze di Roma
dà l'annuncio, invece, Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, che
vuole mantenere il riserbo sia
sul medico che ha eseguito le
tre eterologhe sia sulla clinica:
«Non voglio speculare sulla
vicenda- spiega -. Sono no tizie che danno fiducia nel fu-
turo, ma che non devono essere strumentalizzate da parte di
nessuno».
La situazione di incertezza
che si è creata, però, non aiuta
le novemila coppie che vorrebbero avere un figlio con
l'eterologa. La costituzionalista Marilisa D'Amico, tra i le-
r- )nlianza
LDalla Puglia: «Certo che
sono incinta: mio marito
è sterile, siamo stati alla
clinica Matris di Milano»
gali che hanno presentato ricorso alla Consulta, assicura:
«B la stessa sentenza della
Corte costituzionale, la 162
dello scorso aprile, a chiarire
che non c'è vuoto normativo.
Sia il divieto di commercializzazione dei gameti sia la materia di anonimato sono regolati
da norme già esistenti». Il governo la pensa diversamente.
In mezzo alla disputa le coppie, in attesa di risposte e che
sperano di non essere prese in
giro.
Simona Ravizza
SimonaRavizza
C RIPRODUZIONE RISERVA A
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Sopra, a sinistra, il ginecologo Severino Antinori,
a destra, Beatrice Lorenzin, ministro della Salute.
La clinica milanese del medico è stata ieri perquisita
dal comando dei Carabinieri perla tutela della salute
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3. Sanità nazionale
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Pagina 6
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L'obiettivo è arrivare a un decreto legge
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I paletti. del ministero
Regole per i donatori
e sull'età delle donne
ROMA - «I centri italiani non
possono ancora partire con la fecondazione eterologa perché privi dell'autorizzazione regionale alla nuova
attività. Bisogna aspettare un decreto legge che arriverà tra fine agosto e
settembre». L'indicazione del ministero della Salute guidato da Beatrice
Lorenzin è stata chiara e non altrimenti interpretabile appena, lo scorso aprile, i giudici della Corte costituzionale dichiararono illegittimo il
divieto di ricorrere alle tecniche che
prevedono l'impiego di gameti
(spermatozoi e ovociti) appartenenti
a donatori, quindi non alla coppia.
E adesso, dopo gli annunci del ginecologo Severino Antinori (clinica
Matris di Milano) e del segretario
dell'Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, che hanno rivelato
l'esistenza di quattro gravidanze in
corso nel capoluogo lombardo e a
Roma ottenute con l'eterologa, i carabinieri dei Nas (Nucleo antisofisticazione) sono subito intervenuti. Il
primo controllo cosiddetto preventivo a Milano, poi seguiranno quelli
nella Capitale. Su richiesta del ministero di Lungotevere Ripa vogliono
verificare se esistono le autorizzazioni necessarie, evenienza remota, se
sono stati eseguiti test di selezione
dei donatori e se ai genitori è stata
3. Sanità nazionale
garantita «ineccepibile» la qualità
dell'intervento.
Ancora prima che l'ispezione dei
Carabinieri mettesse in dubbio l'esistenza della coppia fecondata da Antinori, al ministero l'annuncio del
ginecologo era suonato come un
modo per promuovere la sua clinica.
Il ministro aspetta comunque un'informativa dettagliata sul caso. Di
certo è in atto un braccio di ferro fra i
centri, smaniosi di cominciare la
nuova attività sdoganata dalla Consulta (la sentenza è stata pubblicata
il 18 giugno e tra l'altro sottolineava
come non ci sia un vuoto normativo), e il ministro che ribadisce: «Non
ci opponiamo, rispetteremo in tutto
e per tutto la decisione dei giudici,
ma bisogna agire con tutte le garanzie per i cittadini e soprattutto per i
bambini che nasceranno».
Dunque si è pensato a un decreto
legge con indicazioni univoche sui
punti critici che riguardano princi-
Lorenziin
«Non vogliamo opporci alla
decisione dei giudici, ma bisogna
agire con tutte le garanzie per
i cittadini e i bimbi che verranno»
palmente i criteri di selezione dei
donatori (cioè a quali test genetici e
infettivi debbano essere sottoposti),
la rintracciabilità dei gameti dai
quali scaturisce una gravidanza e nascono bambini, il diritto all'anonimato dei «proprietari» di liquido seminale e ovociti, la questione del
rimborso spese a questi volontarialtruisti oltre alla loro età massima.
Si potrebbe prevedere che la donna
non superi i 35 anni e l'uomo i 4o anni. Infine verrà indicato il numero
massimo di figli di ogni madre o padre biologico.
Tutto questo dovrebbe essere contenuto nel provvedimento atteso dopo l'estate. Il gruppo di esperti nominati dal ministero per valutare le
iniziative da prendere, coordinati dal
capo dell'ufficio legale Chiné, terminerà il suo lavoro oggi per consegnare alla Lorenzin un rapporto entro la
fine del mese. Hanno convenuto che
una legge è indispensabile e che
semplici linee guida non sono sufficienti. È urgente uno strumento più
forte, i tempi, è la rassicurazione, saranno rapidi.
I centri di procreazione medicalmente assistita temono si tratti di
una strategia per rinviare il più possibile l'avvio delle attività. Chi spinge per l'immediato via all'eterologa
sostiene che esistono tutte le normative europee e i documenti delle società scientifiche per partire in totale
sicurezza. Leeterologa però non piace
ai cattolici, l'Italia prima del pronunciamento della Consulta era rimasta
uno dei pochi Paesi ad averla estromessa con la legge del 2004 e la sua
introduzione continua ad essere fortemente osteggiata.
Margherita De Bac
RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 7
Nella futura classificazione diventerebbe prodotto «da inalazione», malgrado la presenza di tabacco. Fabbricata in Italia, arriverà nel 2015. Cade il divieto di spot
L nuova rigare a elettronica che si fumera nei luoghi p
lici
La bozza del decreto legislativo
dice sì all'uso ' bar e ristoranti
Ma esperti e produttori sono divisi
ROMA - C'è il tabacco ma
sarà possibile fumarla al ristorante o al bar e anche farle
pubblicità. La sigaretta elettronica di nuova generazione deve ancora arrivare sul mercato
italiano, lo sbarco è previsto
per l'anno prossimo. Ma ancor
prima del debutto accende una
nuova guerra fra produttori di
sigarette classiche e produttori
di sigarette elettroniche, che a
colpi di lobby si contendono
un mercato in difficoltà.
La novità arriva dall'ultima
bozza del decreto legislativo
sulla tassazione dei tabacchi
allo studio del ministero dell'Economia, che potrebbe finire sul tavolo del prossimo
Consiglio dei ministri. Dice
l'articolo i che la sigaretta
elettrica di nuova generazione
deve essere considerata non
come un «prodotto da fumo»
ma come un «prodotto da ina-
lazione». Un salto di carreggiata che fa cadere tutti i divieti
previsti per i concorrenti. E qui
si impone un piccolo approfondimento tecnico. Per le
vecchie sigarette tradizionali
vale sia il divieto di fumo nei
locali pubblici sia quello di
pubblicità. Per le sigarette
elettroniche già in commercio,
che contengono nicotina ma
non tabacco, la situazione è
più complessa. Sulla pubblicità, dopo un periodo di divieto
assoluto, la linea è stata ammorbidita ma i paletti sono
tantissimi. II divieto di fumo,
invece, vale solo per le scuole
mentre per i locali pubblici
siamo al fai da te: se un ristorante vuole vietarle può farlo
ma non c'è nessun obbligo.
Per le sigarette elettroniche
di nuova generazione, che a
differenza di quelle vecchie
hanno il tabacco, tutte queste
regole cadrebbero in un colpo
solo: libertà di fumo e libertà
di pubblicità. Perché? Secondo
il produttore si tratta di un dispositivo «a potenziale rischio
ridotto». II tabacco non viene
bruciato ma solo riscaldato, la
carta non c'è e quindi non esiste combustione. Ma non tutti
la pensano così: «I prodotti da
fumo diventano da inalazione?
Tutto questo è ridicolo» dice
Riccardo Polosa, professore
ordinario di medicina interna
e direttore del centro di prevenzione e cura del tabagismo
all'Università di Catania. «Al
pari del fumo presente nella
combustione - aggiunge va ricordato che anche in seguito a fenomeni chimici non
combustibili si liberano fu-
mi». Chi ha ragione?
La sigaretta elettronica di
nuova generazione è la risposta dei produttori tradizionali
all'invasione degli «svapatori». A produrla sarà proprio la
Philip Morris international
che per la sua prima fabbrica
in Europa ha fatto una scelta
controcorrente: ha scartato la
Germania e puntato sulla provincia di Bologna, dove prevede di dare lavoro a 6oo persone
con un investimento da mezzo
miliardo di giuro. Un esempio
di quei famosi investimenti
esteri sempre invocati come
medicina per la nostra crisi industriale. Ha pesato anche
questo nella scelta di lasciare la
nuova sigaretta elettrica fuori
dai divieti per i prodotti da fu-
Avrä due strutture:
1) un dispositivo con cadcabatteríe usb, con uno stick cavo
dentro al quale collocare la -.baretta
2) la sigaretta con filtro e tabacco che non brucerà
e quindi non dovrebbe essere nociva
mo? Chi ci va giù pesante è
Massimiliano Mancini, presidente di Confindustria Anafe,
l'associazione dei produttori
delle sigarette elettroniche
adesso in commercio. Dalla
novità messa in campo dai rivali, specie se saranno davvero
queste le regole, loro rischiano
di prendere una mazzata peggiore di quella arrivata con
l'aumento delle accise, che nel
2013 ha fatto scendere da 5 mila a 1.6oo i punti vendita cancellando 4 mila posti di lavoro:
«Quello che preoccupa - dice
Mancini - è la totale assenza
di trasparenza che c'è dietro
certi procedimenti. Con un
ruolo pervasivo, che rifugge
ogni confronto reale, da parte
di burocrazie autoreferenziali». Guerra fra produttori, appunto. Nel dubbio meglio
smettere di fumare del tutto.
Ma lo Stato non sarebbe contento: ogni anno, dalle tasse
sul settore, incassa 14 miliardi
di euro.
Lorenzo Salvia
#lorenzosalvia
O RIPRODUZIONE RISERVATA
II progetto
La nuova sigaretta sarà prodotta
in Italia a Valsamoggia,
in provincia di Bologna
Lo stabilimento pilota
sarà a Zola Predosa (3o)
Un investimento da 500 milioni
di euro e 600 nuovi posti
di lavoro previsti
Produzione di 30 miliardi di pezzi
entro il 2016
îrant logìa
della sigaretta
elettronica
3. Sanità nazionale
Pagina 8
FECONDAZIONE ETEROLOGA, Si A GARANZIE
MA LA LEGGE VA APPLICATA SENZA RITARDI
La fecondazione eterologa torna a dividere: i casi di gravidanza segnalati a Roma e a Milano lasciano uno strascico di polemiche e sospetti. A Milano l'invio dei carabinieri
del Nucleo antisofisticazioni (Nas) nella clinica Matris apre un giallo: la gravidanza non ci sarebbe nemmeno stata.
Ma c'è chi contesta l'ispezione dell'Arma, lesiva del diritto di ricorrere a questa tecnica dopo che è stata di nuovo
resa possibile in Italia.
Tra annunci, controlli e contestazioni, si torna sulle opposte barricate.
Giuristi preparati sottolineano che,
non essendoci secondo la Corte costituzionale vuoto normativo su questo
tema, non sarebbe giustificata l'invocazione da parte del ministro della Salute
e di altri esponenti politici della necessità di stabilire regole e garanzie specifiche e tantomeno, ovviamente, l'arrivo
dei Nas in una clinica in cui questa tecnica viene praticata. La replica, sempre
in sintesi, è che garanzie tecniche e di
qualità sono particolarmente necessarie, soprattutto alla luce di recenti
eventi che hanno gettato nel panico
3. Sanità nazionale
più di una coppia, per errori in occasione di fecondazione omologa.
E dibattito su questo tema non è alla
«prima puntata» - e, verosimilmente,
nemmeno all'ultima. Se esiste buona
fede da parte di tutti gli attori di questo
dibattito è inutile porsi nella prospettiva del torto o della ragione. E forse più
utile porsi nella prospettiva dell'opportunità. In quest'ottica, come cittadini
che hanno giudicato un atto di civiltà la
riammissione della fecondazione eterologa nel nostro Paese, riesce difficile
scandalizzarsi se si chiede che chi vi
accede abbia tutte le garanzie necessarie, che sono benvenute se vengono
stabilite a favore dei potenziali genitori
e dei futuri figli per proteggerli da
eventuali derive «mercantilistiche».
Ovviamente a patto che questo non nasconda solo un intento politico di rimandare sine die l'applicazione della
legge. Ma sembrerebbe, in questo caso, una battaglia persa in partenza, visto che pare ben difficile che si possa
tornare indietro.
Luigi Ripamonti
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Pagina 9
I »
L ®°_J Si parte dal primo settembre
I
E in Veneto arriva la «fattura virtuale» ai malati
L'idea arti sprechi di Zaia. I pazienti sapranno quanto costa alla Regione ogni prestazione
Nadia Muratore
Caro paziente, grazie per
aver scelto di farti curare nelle
strutture e dai medici del Veneto, però tu lo sai quanto mi costi?
E puoi immaginare quanto incidono sul bilancio regionale gli
esami in laboratorio o al Pronto
soccorso eiricoveriin ospedale?
Senonlo saitelo dico io, conuna
fatturavirtuale che, oltre allenotizie diagnostiche utili per la tua
salute, ti informa anche sul costo della prestazione sanitaria
che hai appena ricevuto.
Èpiùo meno questo ilragionamento che ha p ortato la Regione
Veneto, capitanata dal leghista
Luca Zaia, a fare i conti sanitari
in tasca - ma per fortuna non nel
portafoglio - deipazienti, approvando la delibera 909 che prevede l'obbligo dal primo di settembre da parte di strutture pubbliche e convenzionate di scrivere
sui referti e nei verbali di Pronto
soccorso da consegnare al pa-
E il numero della delibera regionalecheobbligaa render note le
spese sostenute dal Sistema sanitario regionale perle cure
r..
I l costo per ogni giorno di ricovero ospedaliero: e una delle voci
che incide maggiormente nei bilanci del Sistema sanitario
a r..
I l costo peruna risonanza del rachide.Perunesameclinicostrumentale del seno ci vogliono invece 58,80 eu ro
3. Sanità nazionale
ziente, la spesa sostenuta dal Sistema sanitario regionale percurarlo. Lo stesso dovranno fare
ospedali e cliniche nelle lettere
di dimissioni post ricovero, ma
solo dalprimo gennaio2015. Così, per esempio, dopo aver fatto
unaTac all'addome superiore, il
medico metterà per iscritto non
solo il risultato ma anche una comunicazione sulla spesa sostenuta: «Gentile signore/ signora
desideriamo renderla partecipe
che il Servizio sanitario regionalehaimpiegato 187,25 euro peril
suo percorso di cura». Esame dopo esame, i veneti conosceranno il prezzario sanitario, fino a
comporre il loro «menù medico»: hai bisogno di raggi alla colonnavertebrale? I1 Sistema sanitario sborsa 42 euro, poco più di
11 euro, invece, perunEcocolordoppler. Ti serve un esame clinico strumentale del seno? 58,80
euro, una Tac all'addome inferiore? 59,30; una risonanza del
rachide? Ilprezzo sale a310 euro
ma è il ricovero che incide di più
sulbilancio: ben500 euro algiorno. Alla fine pagare «solo» il ticket sarà quasi piacevole.
Un giro di vite agli sprechi che
è l'ultima mossa per puntare ad
una sanità più responsabile e
meno dispendiosa imposta dal
governatore Zaia, iniziata con
l'obbligo deimedicidibase disegnare sulla ricetta l'indice di
priorità - da 10 a 180 giorni - per
unavisitao un esame specialistici. Poi è stato inserito tra gli obiet-
tivi dei direttori generali il tetto
di quattro prestazioni specialistiche all' anno per ogni cittadino e
qualche Usl, come la 16 di Padova, è andata oltre, dicendo ai dottori di famiglia quanti pazienti affetti da determinate malattie seguire e quale quantitativo massimo di farmaci possono erogare.
Quello della «fattura virtuale» è
l'attacco finale all'uso inappropriato della sanità, che trova
d'accordo medici ed amministratori. «Tra le azioni necessarie a migliorare il sistema sanitario - spiega l'assessore alla Sanità Luca Coletto - rientra una comunicazione semplice, chiara e
corretta. Inoltre non dimentichiamo chele risorse imp egnate
provengono da finanziamenti
pubblici e sapere quanto costa
un esame aiuta il cittadino acomprendere una realtà complessa
e articolata come quella del sistema sanitario». Anche il sindacato dei medici di famiglia plaude
all'iniziativa: «È un atto di doverosa trasparenza, la sanità funzionacon i contributi dei cittadini, trovo giusto render conto del
loro utilizzo».
-A!'-A CC .._.
GLI SPERPERI
II presidente
della Regione
Veneto Luca Zaia
è tra gli
esponenti di
spicco della Lega
Pagina 10
Agli Spedali Civili di Brescia
Statuina, ok del giudice a due trattamenti
Le cure per i piccoli pazienti affidate a medici esterni all'ospedale
Gioia Locati
«Di fronte all'ordine di un
magistrato non possiamo opporci». Cosìierimattina, ildirettore degli Spedali di Brescia,
Ezio Belleri, ha accolto le famiglie di due bimbi in attesa di fare
le infusioni di cellule Stamina.
Le staminali si inietteranno oggi
senza coinvolgere i medici dell'ospedale che si erano appellati
all'obiezione di coscienza per
non proseguirei trattamenti «fino aquando ilcomitato scientifico non farà chiarezza».
Le ultime sentenze - emesse il
5 giugno dal tribunale di Pesaro
e il3luglio da quello di Trapani nominano «ausiliari del giudice» Marino Andolina, vicepresidente di Stamina e Giuseppe
Morfino, presidente dell'ordine
dei medici di Trapani. Sono loro
incaricati di formare l'equip e dedita alle staminali. Andolina si
occuperà di Federico Mezzina,
il bimbo con la malattia di Krabbe a cui aveva già fatto due iniezioni il7 giugno. Morfino, assiemeaduemedicieaun'infermie-
3. Sanità nazionale
ra, si dedicherà al bambino siciliano con distrofia di Duchenne.
Ieri mattina l'accoglienza dei
pazienti è avvenuta in un clima
disteso. Non si sono visti poliziotti. Federico è stato ricoverato subito in pediatria, l'altro
bambino sistemato in albergo.
«Non mi piace questo braccio
diferro framedicina e diritto - ha
detto Giuseppe Morfino - La terapia era stata avallata da un comitato etico oltre che dall'Aifa,
non si pratica in una bottega ma
in un ospedale. Deve prevalere
ilbuon senso: igenitori dichiarano che non ci sono stati effetti
collaterali e parlano di migliora-
menti, perché non tenerne conto?». L'Unione medici italiani
(Umi)haraccomandato aimedici di non praticare le infusioni,
pena la segnalazione agli ordini
professionali. «Non temo minacce - ha aggiunto Morfino Eseguo un ordine del giudice.
Quando non ci sono alternative,
il malato ha diritto di scegliere».
Andolina, che il7 giugno avevafatto dueiniezioniaFederico,
oggi interverrà da solo sulpicco lo. «Sono tranquillo e certo di
avere l'appoggio dei miei colleghi di Brescia, se ci fosse bisogno. Li conosco e so che sono
medici umani».
E sempreieriagli Spedali è sta-
V1Cùì2ANZA Striscione con scritto «lo sto con Sofia» volato in cielo
il 20 luglio, da Marina di Massa a San Vincenzo. Un segno
anonimo di solidarietà per Sofia in attesa anche lei delle infusioni
tanotificatauna nuova ordinanza: ilTribunale diRomaincarica
labiologadi Stamina, EricaMolino, di coordinare un' equipe per
praticare infusioni su Ludovica
colpita da Tay-Sachsl. Una sentenza che di fatto replica quella
delTribunale dell'Aquilaafavore di Noemi, la piccina malata di
Sma 1 che l'inverno scorso venne ricevuta da papa Francesco.
Così pare esserci una tregua
nella guerra delle staminali.
Unaguerra che si consuma silenziosa. Muoiono bambini che
non hanno mai giocato a pallone perché nati malati. Muoiono
bambini per effetto delle loro
malattie che la medicina non sa
ancora fermare. Ma da quando
Staminaèstatabloccatamuoiono anche queibambini che hanno provato a stare meglio con le
staminali, a causa di queste cellulenegate. E chihainmano sentenze favorevoli ma disattese
dall'ospedale, come i genitori
della piccola Sofia, non resta
che scrivere a Renzi. «D a p adre a
padre - grida Guido De Barros non ci ignori. Se devo guardare
mia figlia morire, perché non
posso almeno tentare di alleviare le sue sofferenze?».
Pagina 11
0
Scontro fra il medico e il ministro Lorenzin
Caos fecondazione eterologa
lo lo
Blitz in una cli nica a Milano
Il ginecologo Antinori annuncia la prima gravidanza dopo
il via libera della Consulta. Ma i carabinieri del Nas smentiscono
Francesca Angel i
Roma È caos sulla fecondazione eterologa. Il ginecologo Severino Antinori annunciala prima gravidanza ottenuta con la
donazione dei gameti e poco
dopo nella clinica M atris di Milano irrompono iNas. Dalleprime indiscrezioni sui risultati
dell'ispezione sarebbe emerso
che la struttura è priva dell'autorizzazione obbligatoria della
Regione. Non solo. I carabinierinon avrebbero trovato riscontri sull'effettiva esistenza di
questa gravidanza. Intanto però il medico accusa il
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di «intimidazione».
In realtà sarebbero già
quattro le gravidanze ottenute in Italia grazie all'eterologa dopo la sentenza della Corte
Costituzionale che ha abrogato
il divieto di donazione di gameti, ritenendoloincostituzionale.
La
procedura
per ottenerle
però al momento viene
considerataillegittima dal
ministro Lorenzin, perché non sono ancora state ema-
3. Sanità nazionale
nate le linee guida di regolamentazione
dell'eterologa,
che fu vietata dieci anni fa con
l'approvazione della legge 40.
Ilgoverno ritiene chele strutture sanitarie, sia pubbliche sia
private, non possano dare accesso alle coppie all'eterologa
prima dell'emanazione delle
regole. Il ministro Lorenzin
aveva già annunciato che sarebbero stati posti precisi paletti per garantire che le tecniche
fossero sicure e la salute dei p azienti garantita. Il comitato è al
lavoro e le regole arriveranno
entro la fine di luglio.
Ma molte coppie non vogliono più aspettare. E ieri ilginecologo Severino Antinori ha annunciato di aver sottoposto 7
donne all'eterologa nella sua
clinica Matris a Milano. Per
una di queste sarebbe già stato
confermato l'esito positivo e
anche perle altre, dice il ginecologo, ci sono buone speranze.
Anchel'AssociazioneLucaCoscioni ha fatto sapere che a Roma 3 coppie sono in attesa di
un figlio ottenuto grazie all' etero loga. I Nas sono pronti ad eseguire ispezioni anche nelle
strutture sanitarie romane dove sono state ottenute queste altre tre gravidanze.
L'annuncio diAntinorihaimmediatamente fatto scattare
l'ispezione dei Nas a Milano
che hanno passato oltre 3 ore a
setacciare le cartelle cliniche
dei pazienti a caccia di eventuali irregolarità. Sembra la clinica non avesse la necessaria autorizzazione da parte della Regione. Autorizzazione prevista
per qualsiasi tecnica di procreazione assistita. 1 carabinieri
poinonavrebbero trovato alcuna documentazione che comprovi l'esistenza della gravidanza.
Ma davvero ci si troverebbe
difronte ad un caso digravidanze «abusive»? No per Antinori
che ha già annunciato querela
nei confronti del ministro. «Ho
agito secondo le regole dopo la
sentenza della Corte Costituzionale la fecondazione eterologa si può praticare in Italia
tranne che per il ministro Lorenzin - afferma Antinori - la
sua è un' azione intimidatoria e
persecutoria nei miei confronti e soprattutto nei confronti
delle coppie». Dunque ilmedico annuncia di aver già dato
mandato al suo legale «di intraprendere tutte le azioni a tutela
dei suo diritti e di quelli delle
coppie».
Non c'è soltanto Antinori però a ritenere che dopo la sentenza della Consultanon ci siano impedimentiaprocederecon la fecondazione
eterologa.
«L'intervento
Quando il
ministro Lorenzinannunciò che occorreva attenderel'emanazione delle linee
guida prima
di p oter praticarel'eterologafuronoimmediate
le
proteste
di
molte associazioni che si occupano diprocreazione assistita.
P er l' avvo cato Filomena Gallo, segretaria dell'AssociazioneLuca Coscioni, la stessa sentenza della Consulta che ha
abrogato il divieto ha pure stabilito che non esiste vuoto normativo. In sostanza le stesse regole che garantiscono la sicurezza per l'omologa valgono
automaticamente anche per
l'eterologa, ad esempio tutte
quelle che riguardano ilrischio
infettivo.
«Aspettare le linee
guida prima di partire
con l'eterologa»
è stato
eseguito nel pieno
rispetto della legge»
I
Pagina 12
i//'aiü/L/RV'
PROTAGONISTI
Antinori (sopra)
e la Lorenzin
3. Sanità nazionale
Pagina 13
Dopo la sentenza della Consulta
primi figli cieli cierolo§wW11a
Ma in clinica irrompono i Nas
Blitz nell'ospedale diAntinori, che annuncia querele. La rabbia di una mamma: «Nessuno rovinerà
il mio sogno». Il ministro Lorenzin; non ho mandato i militari, ma manca il via libera della Regione
::: CRISTIANA LODI
ENE «Un'integralista cattolica
contraria alla libertà procreativa! Ecco, il ministro della Salute Lorenzin, è questo. Il blitz
dei Nas alla clinica Matris di Milano è un suo atto intimidatorio. Si dimetta. Sono pronto a
querelarla per abuso d'ufficio»,
è l'attacco del ginecologo Severino Antinori, direttore della
Matris, a Beatrice Lorenzin. «Il
ministero della Salute non ha
mandato nessun controllo alla
clinica di Antinori. Il Nas è un
organo di polizia giudiziaria
che agisce in modo autonomo
e verifica che le regole di tipo
amministrativo e della sicurezza siano state rispettate. Aspettiamo di ricevere l'informativa
degli accertamenti svolti ieri
dai carabinieri di loro iniziativa», è la replica del ministro.
Qui, alla cilina Matris di Milano, il ginecologo e presidente
dell'Associazione
mondiale
della medicina riproduttiva
(Warm), ha eseguito su sette
coppie la fecondazione eterologa. E su una di queste la gravidanza (una delle prime in Italia) ha avuto buon esito. L'intervento è stato praticato a tre mesi dalla pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale della sentenza della Consulta che dichiara
incostituzionale la legge 40 sul
divieto della fecondazine eterologa.
«Ho 32 anni, per tre volte io e
mio marito siamo andati in
Svizzera per eseguire questo intervento. A vuoto. È sempre andata male. Eravamo disperati.
Adesso, finalmente abbiamo
realizzato il sogno della vita. Sabato ho fatto l'ecografia e abbiamo visto il nostro bambino,
nessuno potrà distruggere questo miracolo», è lo sfogo della
futura mamma, che vive in Pu-
3. Sanità nazionale
glia e ha aperto la strada all'eterologa nel nostro Paese.
Ancora mancano le linee
guida del ministero della Salute sull'applicazione della nuova legge e lo svolgimento degli
interventi di fecondazione alla
luce della decisione della Corte
costituzionale; e bisognerà
aspettare 1128 agosto (forse dopo), quando i politici saranno
tornati al lavoro di rientro dalle
vacanze. Intanto scoppia la polemica fra il noto ginecologo,
pioniere della fecondazione assistita e il ministero; con l'associazione Luca Coscioni che insiste nel sottolienare come le fecondazioni eterologhe già eseguite dal 19 giugno in poi
(quando la sentenza della Consulta è stata pubblicata), siano
«legittime» e non ci sia «alcun
vuoto normativo lasciato dalla
sentenza». Ieri mattina, non appena la stampa ha dato notizia
che le prime eterologhe sono
state eseguite a Milano (7 compresa quella "confermata" della 32enne pugliese) e a Roma
(tre), i carabinieri si sono presentati alla Matrfs di Antinori.
«Da tre mesi aspettiamo le linee guida, e ora il ministro ci
manda i Nas a dare la caccia
alle donne col pancione solo
perché abbiamo fatto gli interventi nel pieno rispetto della
legge. Un atto senza alcuna giustificazione, di cui il ministro risponderà in tribunale», insiste
il ginecologo. In realtà il ministro sottoliena di non avere inviato i carabinieri da Antinori,
«il quale si è autodenunciato,
rendendo nota la cosa». E
aspetta il verbale dei militari,
Beatrice Lorenzin. «Soltanto
quando il ministro avrà appreso dell'esito degli accertamenti», sottolinea il suo portavoce,
«potrà assumere i provvedimenti che rientrano nelle proprie competenze. Anche se già
è stata attivata al ministero anche la Direzione generale della
Prevenzione competente, per
verificare che non ci siano state
violazioni e i requisiti minimi
previsti dalla legge siano stati rfspettati». Il dubbio del dicastero della Salute è infatti che Severino Antinori (a prescindere
dalle normative ministeriali ancora smarrite nel porto delle
nebbie del parlamento), abbia
operato senza l'autorizzazione
regionale necessaria per svolgere l'eterologa nel rispetto della
sicurezza e delle norme amministrative. Così il polverone delle polemiche si è alzato con prepotenza e potrebbe anche aumentare col verbale del. Nas redatto dopo il sopralluogo di ieri.
::: LA CHE A
CADUTO II. DIVIETO
Con la decisione presa in aprile dalla Corte Costituzionale
sulla legge 40 è caduto il divieto di fecondazione assistita eterologa contenuto nel
comma 3 dell'articolo 4 della
norma. Una novità che, secondo uno dei legali che ha
seguto la vicenda Marilisa
D'Amico, sarebbe dovuta essere «esecutiva dal giorno
successivo alla pubblicazione della sentenza in Gazzetta
Ufficiale».
TREMILA RICHIESTE
Oltre tremila (3.400) richieste in poco più di tre settimane: sono i numeri delle coppie che hanno chiesto di accedere al trattamento dopo la
sentenza della Consulta. Un
boom registrato dai centri Cecos, associazione, che raggruppa centri di fecondazione in cui si effettuano circa
10 mila cicli l'anno.
Antinori [Lapresse]
Pagina 14
Riforma Pa, subito in pensione primari
e professori universitari con più anzianità
ROMA La riforma della pubblica
amministrazione non risparmierà nemmeno i "baroni". I professori universitari e i primari degli
ospedali che hanno raggiunto il
massimo dei contributi previdenziali previsti dalla legge, ossia 42 anni e sei mesi per gli uomini e 41 e sei mesi per le donne,
potranno essere messi a riposo
dalle amministrazioni a prescindere dalla loro età anagrafica. È
una delle novità contenute negli
emendamenti presentati ieri dal
relatore del provvedimento,
Emanuele Fiano, durante la seduta in Commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati. La norma sui pensionamenti obbligatori era stata già inserita dal governo nel testo del
provvedimento licenziato in consiglio dei ministri. Ma per come
era scritta rischiava di lasciare
fuori proprio due delle categorie
in cui le posizioni apicali sono
spesso difficili da scalfire. Quella
sul pensionamento obbligatorio
dei baroni non è l'unica novità
del decreto sulla pubblica amministrazione che ormai è entrato
nel vivo dell'esame parlamentare.
LE ALTRE NOVITÀ
Il governo per ora non ha presentato nessuna proposta di modifica al suo testo. Ma tra oggi e domani alcune novità potrebbero
arrivare. Almeno una è stata anticipata ieri dal sottosegretario
allo Sviluppo Economico Simona Vicari. La proposta, anticipata ieri a margine della seduta di
Commissione, prevede un percorso più graduale nel taglio dei
contributi delle imprese alle Camere di commercio. «La proposta del Governo», ha spiegato la
Vicari, «è di ridurre i diritti annuali del 40% nel 2015 e del 50%
nel 2016». Il testo attuale prevede
invece, una decurtazione immediata del 50 per cento. Una sforbiciata, insomma, meno drastica
e che potrebbe fare il paio con un
altra norma già ribattezzata "salva-Tar" che dovrebbe evitare la
chiusura delle sedi distaccate dei
tribunali amministrativi presenti nelle sedi delle corti di appello.
In pratica dall'iniziale ipotesi di
chiusura di otto strutture, a chiudere i battenti rimarrebbero soltanto in tre. Meno stringenti, poi,
sono diventate anche le misure
sulla razionalizzazione delle sedi delle Autorità indipendenti.
Salta infatti l'obbligo di individuare entro il 30 settembre degli
edifici pubblici da «condividere»
tra i vari organismi, sostituito
con l'obbligo per ogni autorità di
scegliere palazzi di proprietà
pubblica e di concentrare l'80%
dei dipendenti nella sede principale. Il governo ed il relatore,
poi, hanno anche dato il loro assenso ad un emendamento presentato da Emanuele Cozzolino
del Movimento Cinque Stelle,
che pone il divieto per le pubbliche amministrazioni di richiedere dati già presenti nell'Anagrafe
nazionale della popolazione residente.
INGORGO Al SENATO
Intanto i tempi si fanno sempre
più stretti per il decreto
competitività, ora all'esame del
Senato, ramo del Parlamento intasato dai decreti in conversione
e dalle riforme istituzionali. No-
nostante ciò si è riusciti a votare
alcuni emendamenti sullo sviluppo agricolo. Stando così le cose, e tenendo presente i tempi ridotti (scade il 22 agosto), il governo sarebbe pronto a porre la questione di fiducia. Per ora non c'è
l'annuncio ufficiale su un possibile voto blindato ma il relatore
al provvedimento, il presidente
della commissione Ambiente
Giuseppe Marinello, ne parla come qualcosa di «molto probabile». Cosa che non rende felice
l'opposizione, i cui emendamenti, garantisce Marinello, saranno
presi nella giusta considerazione. Inoltre, lo spirito del provvedimento viene agitato dall'ormai
imminente arrivo dell'emendamento che traduce l'ultimo decreto sull'Ilva all'interno della
competitività. Non solo, spunta
anche l'ipotesi di inserire le risorse per la Cassa integrazione in
deroga, 400-500 milioni. Intanto
su alcune proposte di modifica
al testo del decreto aumentano le
polemiche. Come nel caso degli
emendamenti per trasformare il
Gse, il gestore dei servizi energetici, in un trader di energia rinnovabile, cambiandone la natura e
ampliando le funzioni con possibili ricadute sui costi del sistema. A lanciare l'allarme è l'Aiget, l'Associazione dei grossisti e
dei trader di energia che ha definito gli emendamenti in tal senso «un tentativo allarmante di
ri-statalizzazione surrettizia del
settore». I temi caldi della norma
taglia-bollette e dell'anatocismo
saranno comunque affrontati
probabilmente questa sera in seduta notturna.
Andrea Bassi
(C RIPRODUZIONE RISERVATA
Marianna Madia
3. Sanità nazionale
Pagina 15
Eterologa, prime gravidanze. Blitz dei Nas
Tre casi a Roma e un altro a Milano dopo la sentenza di aprile Carabinieri nella clinica di Antinori non trovano le verifiche
che ha smontato la legge 40. Ma mancano ancorale linee guida al test positivo. Il ginecologo: «E' tutto vero. Atto intimidatorio»
R 0 M A Poco più di cento giorni dopo la caduta del divieto di fecondazione eterologa in Italia già si
contano quattro gravidanze. Tre
a Roma e una a Milano nella clinica Matris diretta dal ginecologo Severino Antinori. Questa, secondo i carabinieri dei Nas, non
sarebbe, però, vera.
Ebastato l'annuncio e si è scatenata la bagarre: accuse di
«vuoto normativo», controlli nei
laboratori, gara a chi ha avuto il
test positivo numero uno.
Che le prime gravidanze sarebbero arrivate in questi giorni
era, comunque, previsto. Ad
aprile la Corte Costituzionale ha
dichiarato illegittima la norma
che vieta il ricorso a un donatore
esterno di ovuli o spermatozoi
nei casi di infertilità della coppia. A giugno, il via libera ai centri, ora, appunto, i risultati positivi.
I CONTROLLI
Nella clinica milanese, ieri mattina dopo l'annuncio del ginecologo, si sono presentati i carabinieri dei Nas per verificare il rispetto dei requisiti minimi previsti dalla legge. «Ho sempre agito
secondo le regole - è assertivo
Antinori presidente dell'Associazione mondiale della medicina riproduttiva - Ho applicato le
tecniche per la fecondazione eterologa a sette coppie a Milano.
Una gravidanza è confermata,
mentre per gli altri sei casi attendo risultati a giorni. Le probabilità di successo sono molto alte.
Che un'ispezione sia effettuata
giusto dopo l'annuncio nella
mia clinica mi lascia molto per-
3. Sanità nazionale
plesso circa il diritto di libertà in
questo Paese». Per i carabinieri
dei Nas, invece, non è andata così, nessuna gravidanza sarebbe
segnalata. Risponde secco il ginecologo: «Ho ottenuto una gravidanza da fecondazione eterologa, e c'è la documentazione. E
un falso. I Nas non potevano accertare e individuare la gravidanza perché sarebbe stata una
violazione della privacy della paziente. Che il risultato del test sia
positivo è un fatto incontrovertibile».
A rendere pubbliche le gravidanze è stata Filomena Gallo, avvocato, segretario dell'Associazione Luca Coscioni. «Una settimana fa ho conosciuto la prima
coppia che, grazie a gameti donati, ha ottenuto la gravidanza a
Roma. Ha voluto condividere la
gioia con noi visto che dieci anni
lavoriamo per la riforma della
legge 40 sulla fecondazione assistita».
CL "#ME OGGI
Al . niíi'ìi, àTERO PER
LE NUOVE DIRETTIVE
EUGENIA ROCCELLA:
«RISCHIOSO
SENZA LE REGOLE»
Come la Consulta ha dato il suo
parere, ad aprile, le coppie hanno subito presentato la richiesta, oltre 3500 in una ventina di
giorni. All'estero, Grecia come
Spagna, è lunga la lista d'attesa
degli italiani. Secondo il registro
europeo Eshre è italiano, infatti,
il 63% delle 6.250 pazienti non
spagnole che effettuano la fecondazione in quel paese. I costi per
avere, oltre confine, un figlio ad
ogni costo: dagli 8mila ai 10mila
euro.
IL RISCHIO
Il ministro della Salute Beatrice
Lorenzin non ha ancora ricevuto l'informativa dei Nas sui controlli. Oggi si dovrebbe tenere
una nuova riunione del comitato sulle linee guida e a fine mese
si prevede che finiscano i lavori.
Parla di una situazione «allarmante» la vicepresidente della
commissione Affari sociali della
Camera Eugenia Roccella: «Senza le necessarie normative di sicurezza e per la tracciabilità dei
donatori, l'applicazione delle
tecniche di fecondazione eterologa presenta un concreto profilo di rischio».
Carla Massi
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/x
LA CONSULTA Ad aprile è stato cancellato il divieto alla fecondazione eterologa, il ricorso ad un donatore esterno
3. Sanità nazionale
Pagina 17
«Non ero fertile per la chemio
finalmente avrò una famiglia»
ROMA «Ora vogliamo una famiglia piena di bambini e non
escludiamo in futuro anche
l'adozione». Maria è una donna
che ha lottato prima contro una
malattia rara, poi contro
l'infertilità causata dalle cure
chemioterapiche. Da bambina
sognava una famiglia numerosa
come la sua: prima la lotta per
sopravvivere, poi quella per avere un bimbo. Romana, 44 anni,
professionista, ha sempre sognato di cullare tra le braccia un piccolino. Il marito, 47 anni, anche
lui professionista, anche lui ha
alle spalle una famiglia numerosa. Maria ha gridato, pianto
quando il medico sabato le ha
detto: «Signora, lei è incinta». E
ha voluto affidare le sue emozione alle parole di Filomena Gallo,
segretario nazionale dell'Associazione Luca Coscioni che ha
subito chiamato e incontrato dopo aver avuto la bella e sorprendente notizia della gravidanza.
Un incontro pieno d'affetto tra
parole e abbracci.
Maria era partita per la Spagna per sottoporsi alla fecondazione eterologa.
«Sì, tutto pur di avere un figlio e
fortunatamente avevamo la disponibilità economica per poter
affrontare il trattamento in un altro Paese. A quarant'anni ho scoperto di avere una malattia rara,
mi sono dovuta sottoporre a cure chemioterapiche e sono diventata sterile, ma il desiderio di
avere un bambino era fortissimo».
Quando con suo marito avete
saputo che la Corte Costituzionale aveva abrogato il divieto
di fecondazione eterologa in
Italia, avete deciso di provare il
trattamento a Roma?
«Certamente, ci siamo subito
messi in lista e abbiamo iniziato
il trattamento in un centro romano. I gameti femminili sono stati
donati da un'altra donna che era
in cura presso lo stesso centro
per la fecondazione omologa.
Eravamo più sereni nell'affrontare tutto accanto alle nostre famiglie».
Il primo accorato ringraziamento va all'associazione Luca
Coscioni.
«Grazie all'associazione, davvero. Fino a quando non avevamo
avuto problemi di fecondazione,
non capivamo, credevamo che il
problema riguardasse poche persone. Quando è capitato a noi abbiamo subito compreso l'importanza di chi da dieci anni si batte
per consentire la fecondazione
eterologa. Devono andare avanti
con quella che è diventata anche
una nostra battaglia».
Per procedere con il trattamento della fecondazione eterologa, ossia attraverso la donazione di donazione di gameti femminili , avete atteso il 18
giugno, data di pubblicazione
della sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il divieto della fecondazione eterologa.
«Certo, nel frattempo sono stati
fatti gli esami di routine».
Poi la fecondazione ed è iniziata l'attesa, estenuante , per sapere se il trattamento era andato a buon fine.
«La paura, l'attesa, l'ansia di non
riuscire nella gravidanza. Poi è
arrivata la bella notizia».
E adesso?
«Adesso abbiamo solo voglia di
festeggiare e di essere sereni e
lanciare un messaggio di speranza a tutte le altre coppie che per
anni si sono sentite discriminate. Una gioia che condividiamo
con l'Associazione Luca Coscioni che fin dal 2004 è stato accanto a tutte le coppie per cancellare
i divieti della legge 40».
Vorrete altri bambini?
«Vogliamo una famiglia piena di
bambini, non c'è dubbio, e in futuro chissà pensiamo anche all'adozione».
Laura Bogliolo
« RIPRODUZIONE RISERVATA
3. Sanità nazionale
Pagina 18
La sanità "SI PRENDE CURA"
DEI CITTADINI LOMBARD I
Prossimo obiettivo: la cronicità
tiamo mettendo mano a
una grande ri\\
forma, che
mantiene il principio di libera scelta, ma che vuole
aggiornare il sistema lombardo alle nuove esigenze,
introducendo alcune novità,
come il cambiamento di visione, che passerà dal "curare" al "prendersi cura"». Il
presidente della Regione
Lombardia, Roberto Maroni, spiega così il nuovo corso della sanità lombarda,
nell'ambito dell'ampio confronto con tutti i soggetti
interessati che, avviatosi il 4
luglio con la presentazione
del 'Libro Bianco', è proseguito ieri all'Istituto nazionale Tumori, dove il governatore, accompagnato
dal vice presidente e assessore alla Salute Mario
Mantovani e dall'assessore
alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Maria
Cristina Cantù , ha incontrato medici, ricercatori e
operatori degli lrccs.
«Gli Irccs lombardi, - ha proseguito Maroni, - insieme
alle altre componenti dei nostro sistema, rappresentano l'eccellenza lombarda e
io voglio salvaguardarli, valorizzarli e fare avere loro più
risorse» Secondo il governatore, il Sistema socio-sanitario lombardo è già un'eccellenza sotto il profilo della
qualità delle prestazioni e
dei controllo della spesa,
motivo per cui non si parla di
riforma quanto piuttosto di
sviluppo. «Vogliamo migliorare ulteriormente il Sistema, adeguandolo alle esigenze dei prossimo futuro, a
partire dalla gestione delle
cronicità, cioè delle esigenze di chi ha bisogno di assistenza vicino a casa, sul
territorio». L'obiettivo degli
incontri è proprio quello di
stimolare il dibattito e raccogliere suggerimenti per
migliorare ulteriormente il
testo del Libro Bianco che
sarà portato in Consiglio regionale per essere approvato entro la fine dell'anno».
Maroni si è detto poi soddisfatto perché il nuovo Piano sanitario nazionale ha
aumentato le risorse e, so-
prattutto, ha confermato il
principio dei costi standard,
che per la Lombardia corrisponde a risorse aggiuntive, «senza fare nulla, solo
mostrando i nostri conti».
Inoltre, l'idea di arrivare alla
stazione unica appaltante,
consente di pensare che,
nella gestione di appalti, beni e servizi del Sistema, si
potranno fare economie di
scala, che consentiranno di
avere circa 400 milioni in
più all'anno di disponibilità
finanziaria, che potranno essere re-immessi nel Sistema, per migliorarne ancora
di più l'efficienza.
Nel corso dell'ampio dibattito fra medici e ricercatori,
il professor Silvio Garattini,
direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche
"Mario Negri", ha proposto
la creazione di una Conferenza permanente dei direttori degli lrccs; una proposta che Maroni ha accolto, invitando l'assessore
Mantovani, «a portare, già
nella prossima Giunta, una
delibera che la istituisca».
1 nuovo Piano
I sanitario
nazionale
ha aumentato
le risorse
e ha confermato
il principio dei costi
standard, che
per la Lombardia
corrisponde a
risorse aggiuntive
3. Sanità nazionale
CURA"
L. san- "PRENDE
Si
DEI CITTADINI LOMBARDI
Prossimo obietirvo: Ia cronicici
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Scompare la ricetta rossa
La sanità del Veneto si fa
SEMPRE
PIÙ
DIGITALE
di
Elisabetta
Colombo
Dal 1° settembre il
Veneto dirà addio alla ricetta
rossa farmaceutica: i cittadini che richiederanno una prescrizione
farmaceutica al proprio
medico riceveranno un
semplice promemoria su
carta bianca con il quale
potranno recarsi in farmacia e ritirare il farmaco. Una nuova rivoluzione
nella sanità veneta, resa
possibile dal percorso di
dematerializzazione delle
prescrizioni realizzato
nell'ambito del progetto
Fascicolo Sanitario Elettronico regionale che
completa così la seconda
fase di digitalizzazione
del processo di produzione ed erogazione delle ricette. Il collegamento telematico tra medici,
azienda sociosanitaria di
riferimento, farmacie, Regione e Ministero
dell'Economia è un'occasione in più per migliorare
il servizio direttamente al
3. Sanità nazionale
cittadino; Arsenàl.it, consorzio per la sanità digitale di tutte le Ulss e
aziende ospedaliere del
Veneto, che coordina l'iniziativa ha infatti calcolato
che grazie alla ricetta dematerializzata il sistema
sanitario regionale, che
produce circa 60 milioni
di prescrizioni, delle quali
40 milioni di farmaceu-
1 collegamento
telematico tra
medici , aziende
sociosanitarie,
farmacie , Regione
e Ministero
dell'Economia
permetterà
un risparmio
di oltre 3 milioni
I
tiche e 20 milioni di specialistiche, risparmierà
ogni anno 3.244.901 euro. Si, più di 3 milioni risparmiati grazie alla messa in rete dei medici di
medicina generale (3.332)
e dei pediatri di libera scelta (580), il 98% dei medici.
Dice l'Assessore alla Sa-
nità Luca Coletto: «Siamo di fronte ad un pietra
miliare nel cammino di
informatizzazione iniziato
solo 4 anni fa, quando
tutto era ancora a livello
pionieristico e sparso a
macchia di leopardo. Abbiamo investito in termini
economici e di professionalità giovani e moderne
ed ora iniziamo a raccogliere i frutti: cospicui risparmi di spesa, cioè soldi che rimangono nelle
tasche della gente, agevolazioni e sburocratizzazione per gli utenti, miglioramento dell'operatività delle strutture sanitarie in termini di tempi ed
efficienza. A più riprese aggiunge Coletto - il Governo nazionale, Ministri,
esperti di spending review, hanno indicato
nel l'informatizzazione
una delle risposte più incisive per migliorare la
spesa e i servizi. Oggi con
orgoglio dico loro: il Veneto c'è!».
La dematerializzazione
sarà successivamente
estesa alle prescrizioni
specialistiche erogate
dai medici delle aziende
mentre il processo di digitalizzazione sarà completato dal 2015 quando
al cittadino basterà recarsi in farmacia con la propria tessera sanitaria per
ricevere il farmaco prescritto.
Tutto questo garantisce
agli assistiti del sistema
sanitario veneto maggiore sicurezza, tempi più rapidi nell'erogazione dei
servizi e contenimento
della spesa sanitaria.
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PERSA PER!iE D! PIÙ
Viaall'eterologa con i Nas in clinica
Roma e Milano, prime gravidanze dopo la sentenza della Consulta. E nel centro di Antinori arrivano i carabinieri
Lorenzin: bisognava attendere le linee guida, ma non li ho inviati io. Il Pd contro il blitz: "Sproporzionato"
Si riaccende lo scontro sulla fecondazione eterologa. Ieri, a meno di quattro ore dall'annuncio di Severino Antinori, il pioniere della procreazione assistita, della prima gravidanza frutto di una inseminazione eterologa dopo il
via libera della Consulta, è scattato il blitz dei
L'ispezione quattro ore dopo
l'annuncio dato dal pioniere
Ma i militari: l'intervento
non è andato a buon fine
Nas alla clinica milanese Matris dello stesso Antinori, dove è stato eseguito l'intervento. I futuri genitori sono due trentenni pugliesi che da
quattro anni cercavano di avere un figlio, con
tre inseminazioni fatte in Svizzera senza successo e costate diecimila euro. La futura mamma esulta di gioia («sono la donna più felice della terra») ma i Nas, a sorpresa, dicono che «nessuna gravidanza sarebbe stata ottenuta nel
centro».
Il ministro della salute Lorenzin, che ha annunciato di portare entro fine agosto in parlamento le linee guida per l'applicazione dell'eterologa dopo la sentenza della Consulta che ha
dato l'ultima picconata alla legge 40, ha subito
chiarito che «le ispezioni nascono da una iniziativa autonoma dei Nas», i quali verosimilmente
- si apprende da fonti del ministero-andranno a
bussare anche alla porta dell'associazione Coscioni, che proprio ieri, dopo l'annuncio di Antinori, ha dato la notizia di altri tre casi romani. I
Nas potrebbero voler sapere dagli attivisti in
quale centro sono stati eseguiti questi interventi e con quali metodi. Dopo la sentenza della
Corte costituzionale che l'8 aprile ha sdoganato
definitivamente la fecondazione eterologa, riesplode dunque lo scontro, e questa volta è giudiziario. «Una settimana fa ho conosciuto la prima coppia che grazie alla donazione dei gameti
3. Sanità nazionale
ha ottenuto la gravidanza e ha condiviso con noi
l'immensa gioia di un battaglia portata aventi
da dieci anni, da quando esiste la legge 40» ha
raccontato Filomena Gallo dell'Associazione
Coscioni, specificandodi avere appresogiorni fa
che altre due coppie romane avevano avuto accesso all'eterologa e ora aspettano un figlio. Ma
siai medici che l'hanno praticata che i futuri genitori hanno mantenuto l'anonimato, mentre
Antinori ha preferito uscire allo scoperto e spiegare che altre cento coppie sono in lista d'attesa nei suo centro di Milano e altre sei attendono
di sapere se la gravidanza è andata a buon fine.
Le ispezioni, che avverranno su scala nazionale, hanno riacceso le polemiche. «Siamo perplessi di fronte alla scelta del ministro di inviare
ovunqueiNas, uninterventoquantomenosproporzionato» denunciava Donata Lenzi, capogruppo del Pd della commissione Affari sociali
alla Camera, prima che Lorenzin spiegasse come il blitz dei carabinieri fosse frutto di una loro
iniziativa. Eugenia Roccella, che della commissione Affari sociali è vice-presidente ha invece
sollecitato l'intervento di Zingaretti, il governatore del Lazio, «per impedire situazioni fuori
dalle regole. Senza una normativa di sicurezza
la fecondazione eterologa presenta rischi concreti».
Pagina 21
RVISTj 1 )
"Mandati dal ministro "Nessun dubbio:
e se dice il contrario il ritorno alla provetta
sa che sta mentendo" non viola più la legge"
. Severino Antinori, uno dei padri della
fecondazione assistita, è di nuovo nella bufera.
Oggi, a Milano, sarà interrogato dai Nas, che,
tra l'altro, mettono in dubbio il successo del primocasodigravidanzaeterologaannunciatodal
professore. «Ma i Nas dicono il falso, io ho mantenuto il massimo riserbo sulla mia paziente
che ora aspetta un figlio. Ma come possono dire
che la gravidanza non c'è, visto che hanno solo
verificato la mia struttura milanese? La verità
è che dicono questo per gettare discredito».
Si sente un perseguitato?
IL PROFESSORE
SeverinoAntinori,
pioniere
della fecondazione
assistina
Ora gettano
discredito
dicendo che
l'operazione
non e
andata a
buon fine:
ma se hanno
solo visto
la struttura
3. Sanità nazionale
« È da 35 anni che mi batto su tutti i fronti della procreazione assistita. E visto che non mi arrendo, allora mi fanno la guerra. Ma io so di essere nel giusto e vado avanti. Mi vogliono arrestare? Lo facciano. Ma, in questa situazione, chi
si deve vergognare e dimettere è il ministro Lorenzin».
Il ministro dice di non aver ordinato nessunblitz.
«Mente sapendo di mentire. La segnalazione
ai Nas l'ha fatta lei. Io, comunque, querelerò il
ministro per "abuso d'ufficio". Lei è una integralista cattolica che si oppone alla libertà di
procreazione».
Però il ministro ha creato una commissione per definire le nuove linee guida sulla
fecondazione assistita da applicare ovunque, a partire dagli ospedali pubblici.
«La sentenza c'è da tre mesi e questa pantomima della commissione è solo servita a perdere tempo. Non c'è bisogno di una nuova normativa. Questo è solo un espediente per rinviare e
impedire che in Italia si applichi )'eterologa».
Lei però è andato avanti.
«Certo, perché anche in base al parere di autorevoli giuristi, la sentenza della Consulta ripristina la normativa precedente alla legge 40,
quindi per noi l'eterologa è ampiamente lecita».
Oggi, intanto dovrà rispondere alle domande dei Nas.
«Sì, mi metteranno sul banco degli imputati
e so già che dovrò spiegare quali metodiche ho
usato. Una assurdità. Finalmente abbiamo una
sentenza che fa piazza pulita di un divieto assurdo e barbaro e io, medico, devo ancora giustificare il mio operato».
(1.a.)
«Le fecondazioni eterologhe effettuate sono pienamente legittime». Gaetano Azzariti, costituzionalista alla Sapienza di Roma, allontana ogni dubbio: «La Consulta ha
escluso il vuoto normativo e riaffermato una
libertà fondamentale».
Torniamo a quella sentenza, allora.
«La sentenza 162 del 2014 ha bocciato il divieto di fecondazione eterologa introdotto
dalla legge 40 e ha affermato la libertà fondamentale, che si deduce dal diritto alla procreazione. Per far questo, ha messo in gioco
tre principi fondamentali costituzionali: l'articolo 2 sui diritti della persona, il 3 sull'uguaglianza e il 31 sulla protezione della maternità».
Ma per procedere all'eterologa non bisognava aspettare le nuove linee guida del
ministero della Salute?
«Dalla sentenza si deduce che non è ammissibile alcun comportamento né del legislatore, né tantomeno dei ministro, che voglia reintrodurrei) divieto dichiarato illegittimo. C'è un unicoriferimento allelineeguida».
Quale?
«E relativo alla questione del numero delle
donazioni, ma la Corte ha specificato che l'auspicabile aggiornamento delle linee guida
fosse formulato "entro un limite ragionevolmente ridotto". Voglio aggiungere un principio generale: la violazione di una libertà fondamentale non può essere giustificata dall'inerzia del legislatore o della politica».
L'intervento della Consulta non ha lasciato dunque un vuoto normativo?
«La Corte ha esplicitamente affrontato la
questione del vuoto normativo e ha negato
esplicitamente che ci fosse. Facendo valere
sia la normativa preesistente, sia la stessa
normativa della legge 40 relativamente alle
norme per la fecondazione omologa. Non solo. Per un ulteriore scrupolo, la Corte costituzionale ha dichiarato che si possono usare anche strumenti interpretativi, più in generale.
E per finire la Consulta ha escluso che ci sia alcuna violazione di convenzioni internazionali, compresa quella di Oviedo che vieta solo la
fecondazione ai fini selettivi e di eugenetica».
L'ESPERTO
Gaetano Azza riti,
costituzionalista
alla Sapienza
di Roma
Aspettare
nuove
norme?
L'inerzia
della
politica non
può valere
contro la
violazione
dei diritti
Pagina 22
IL DIVIETO
Con la legge numero 40 dei 19 febbraio 2004
il governo Berlusconi vieta la fecondazione
eterologa in Italia. Nel 2005 i quattro
referendum pera brogarealcuni punti
della legge non raggiungono il quorum
LE PICCONATE
Nel tempo la Corte costituzionale dichiara
illegittimi gli elementi della legge 40: il limite
di produzione di tre embrioni, l'obbligo di un
unico econtemporaneo i m pianto. Il 9 aprile
2014 la Consulta dà l'ultima picconata
ICONTROLLI
Ieri i Nas sono intervenuti
nella clinica milanese del professor Antinori
"in via preventiva". La mancanza delle linee
guida sulla fecondazione eterologa
è la motivazione del blitz
3. Sanità nazionale
Pagina 23
Sanità integrativa ma stop sprechi
HE le compagnie assicurative spingano per incrementare il business delle polizze sanitarie è normale. Che il Censis sostenga questo mercato non è una
novità. È invece segno dei tempi che le commissioni Bilancio e Affari della Camera, a conclusione dell'indagine conoscitiva sul Ssn, sposino la "causa" dei fondi assicurativi,
anche se "aperti". Non è chiarissima la proposta avanzata,
ma se tutti i partecipanti ai lavori sono rimasti d'accordo
sul fatto che questa sia la strada da percorrere, in futuro
sentiremo parlare sempre più spesso di "sanità integrativa". Nelle intenzioni dei proponenti, non dovrebbe essere
un privilegio per pochi, come attualmente è. Però al momento non mi sembra questa la priorità: i cittadini chiedono una Sanità più efficiente e meno sprecona, visto che
queste due "voci" assorbono miliardi di curo ogni anno.
Comunque qualcosa cambierà già a settembre. Nell'attesa, buone vacanze. In salute.
gu,glielmpepe@gmaíl.com
C 'IPHODUZIONE RISERVA fA
3. Sanità nazionale
Pagina 24
Mare, montagna o città, località esotiche: buonsenso
e precauzioni sono i migliori alleati per non rovinarsi le ferie. Brevi indicazioni
su alcuni dei più comuni disturbi che possono accadere. Un pronto intervento
N VACANZA! Per ricaricare l'organismo è necessario un minimo di buonsenso e
cautela sia per chi è in perfette condizioni di salute sia per quanti soffrono di
qualche malattia cronica. Un consiglio di carattere generale è quello di non strafare,
di predisporsi a comportamenti improntati alla moderazione senza stravolgere i
ritmi abituali. Scegliere la località di vacanza più idonea alle proprie esigenze, fare
_in controllo medico, rilassarsi dovrebbe garantire vacanze spensierate e sicure. Tuttavia
e ferie non sono immuni da contrattempi, può capitare a tutti di trovarsi in una situazione
l'emergenza che con un minimo intervento si può risolvere. Ecco alcuni consigli.
(mariapaola salmi)
Liscia o con le bollicine aiuta a eliminare scorie, a trasportare ossigeno, favorisce l'assorbimento di vitamine e minerali e
il lavoro dei reni. 8-10 bicchieri al giorno, mai
fredda. Anziani (senza eccedere) e bambini devono bere di più. Più attenzione per chi
ha problemi renali.
Maglietta, cappello e creme solari anche sotto l'ombrellone. Non lasciarli
mai soli in macchina.
Almeno due ore dopo un pasto.
Aumenta la perdita di liquidi dal
corpo, le urine si concentrano
per risparmiare acqua, il sistema
sanguigno sivasodilata. I rischi sono la
disidratazione, il calo della pressione
sanguigna (crisi ipotensiva ), le flebiti e il colpo di calore.
Camminate e bagni brevi e
frequenti in mare, dieta iposodica, pochi
zuccheri e proteine.
Può risvegliarsi per un abbassamento delle difese legato allo stress.
Per prevenirlo usare uno stick con filtri solari alti e la sera applicare un gel per labbra a
base di elicrisia e kitosano. Ai primi sintomi
crema antivirale o cerottini di idrocolloide.
Cambio di abitudini, afa, luce
provocano sovraffaticamento psichico che
la favoriscono. No a caffè serali, computer,
condizionatore. Se il sonno non arriva, fare
una camminata o distrarsi con una lettura.
. Crampi, vomito e diarrea.
Colpa di cibo o bevande gelide. Reidratare i
liquidi persi, dieta per 24-48 ore e antibiotici, su indicazione medica, se in 2-3 giorni
non passa.
Debolezza, stordimento e
nausea, malessere generale e vertigini fino
alla perdita di coscienza. Trasportare il soggetto all'ombra, tenerlo sdraiato sollevando le gambe, ventilare, rinfrescare la testa e
ilcorpo con asciugamani bagnatie ghiaccio.
Piccoli sorsi d'acqua a temperatura ambiente. In caso chiamare il 118.
La maggiore esposizione alla
luce solare induce una minore produzione di
questo ormone che porta ad assumere maggiori quantità di proteine e una minor quota di zuccheri. Di conseguenza si riduce il glicogeno nei muscoli e nel fegato, si ha meno
ritenzione di acqua e si perde peso corporeo.
Sempre dopo il bagno e l'attività fisica. Acqua tiepida e detergenti delicati. I
getti d'acqua stimolano la circolazione sanguigna e attenuano la fatica. Un after-sunin
emulsione o latte rinfrescante e idradante
prolunga l'abbronzatura.
Otite Al mare o in piscina aumenta la probabilità di otite esterna per la presenza di
germi. Le immersioni possono provocare
otiti traumatiche e labirintiti. In montagna
le allergie possono scatenare sinusiti e otiti.
Gocce auricolari e spray nasali steroidei risolvono il problema.
Effetto collaterale delle prime
esposizioni ai raggi solari, frequente in chi
ha carnagione chiara. Ombrellone la prima
settimana. Applicare con generosità e di frequente filtri adeguati.
Infiammazione di una vena nella
quale si forma un coagulo di sangue (trombo). Utilicalze elastiche. Durante iviaggi sedutimuovere spesso le gambe. Evitare traumi, sole diretto, sabbia bollente.
3. Sanità nazionale
bondanza, ogni due ore specie in barca e dopo il bagno, anche se è nuvolo.
Visita dermatologica se la cute
presenta nei. Possibili interazioni sole-farmaci per le donne incinte, per chi assume la
pillola e per le persone che sono in cura con
antibiotici o antitumorali.
Infiammazioni da raggi solari
profonde. Non esporre la parte ustionata
per una settimana. Evitare che la lesione si
infetti, applicare unguento Peg per 2-3 giorni; poi, un lenitivo.
Ideali quelli a pale, integrati
con deumidificatori. Se si usa il condizionatore, cambiare i filtri e mantenere la temperatura non inferiore a 5-6° rispetto all'esterno. Alzare la temperatura di notte.
In Europa è opportuno aver fatto le
vaccinazioni di base (tetano, difterite, pertosse, Bcg, polio, epatiti, meningite). Asia e
Africa meritano attenzione speciale: malaria (profilassi), febbre gialla (vaccino), tifo
(vaccino), diarrea virale (vaccino).
Afferrarla vicino alla base, fare una
leggera rotazione e tirare dolcemente. Bruciarla sempre. Disinfettare.
C RIPRODUZI UNE RISERVATA
Ipertesi, diabetici, portatori di pace
-maker devono fare un controllo. Il cuore lavoradipiù, lapressione sale insieme allafrequenza cardiaca. Meglio non superare i
1500 metri, si rischia il "mal di montagna".
Mai diretto iprimi giorni. Cappelloe filtri solari ad alto fattore protettivo i primi 10
giorni se si appartiene al fototipo3 -4-5; i fototipi 1 -2 devono continuare con i filtri solari molto alti. Le creme vanno applicate in ab-
Pagina 25
bligo perle lunghe
ze al sole.
€e copricapo
estiva di cotone
odi paglia o la classica
', bardana proteggono
salo il 20-3O%
ei raggi solarix,
ppelli d'€ tessuto
trattato a trama stretta
ottono una protezione
solare molto più elevat.
WRATAZMN£
primae dopo
l'esposizione
al soie bere acqua
ePo succhi di frutta
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Evitare
di stare
fuori
nelle ore
centrali
della
giornata
Indumenti
obbligatori
consigli
di 8,9 e iO
L'ABC dell'estate
oggi anche in video
su Rnews
(appuntamenti
ore 13,45 e 19,45):
visibile
sia su repubblica.it,
che sul canale 50
dei digitale terrestre
e canale139diSky.
3. Sanità nazionale
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Secondo l'indice UV (UVi)
Capelli biondi/rossi
Pelle molto chiara
Occhi chiari
Capelli biondi/
castani chiari
Pelle chiara
Occhi chiari/scuri
Capelli castani
Pelle brunochiara
Occhi scuri
uvi
L3Vi
113
1!3
113
416
416
•41Ca
719
719
719
10+
10+
10+
UV1
Capelil castani
scuri/neri
Pelle oliva scura
Capelli neri
Pelle brunooliva
Occhi scurì
Occhi scuri
uvi
BJeil
133
113
416
416
719
719
10+
10+
Caselli neri
Pelle nera
Occhi scuri
>S?F
(Sun Protection
Factor) Nitro
di protezione
solare
Svitare di esporsi al sole
quando raggiunge
la verticale, tra
leore11ele14
3. Sanità nazionale
Pagina 27
ESTINAZIONE che vai farmaci che porti. Certo,
dipende dai luoghi, ma
comunque è preferibile non restare mai a corto di alcuni prodotti basic. Poche cose ma essenziali. Cominciamo da bende, garze, cerotti medicati, un
laccio emostatico, disinfettanti
ad uso cutaneo (acqua ossigenata), un paio di forbici. Se par-
MEOPATIA in vacanza. I
consigli di Italo Grassi,
consigliere Siomi (So-
cietà italiana omeopatia e medicina integrata ).
1) Nausea in viaggio, jet lag:
Cocculus indicus 9 CH se la nausea peggiora con il movimento;
Tabacum 9 CH se migliora chiudendo gli occhi. 5 granuli sotto la
lingua un'ora prima del viaggio.
Per il jet-lag Lycopodium 30
tite verso paesi equatoriali non
dimenticate una zanzariera da
letto, prodotti antizanzara e disinfettanti per l' acqua potabile.
Inutile dire che - se si prendono abitualmente dei farmaci - è
opportuno portarli con sé e in
scorte sufficienti. Assosalute
suggerisce anche di non dimenticare mai una siringa di
adrenalina per autosommini-
CH, 5 granuli/2 v. al dì.
2) Sbalzi termici che causano
febbre e mal di gola: Belladonna
9 CH, 5 granuli/30 minuti. Mal
di golaAconitum napellus 9 CH,
5 granuli/3 v. al dì.
3) Ustioni ed eritemi solari:
per scottature con ponfi Apis
mellifica 15 CH, 5 granuli/4 v. al
dì; Belladonna 9 CH, 5 granuli/3
volte al dì se l'eritema è bruciante; Cantharis 9 CH, 5 granuli/3
strazione, antipiretici per la
febbre, antidiarroici a base di
lievito e di lattobacilli, per episodi di stipsi un lassativo a base
di lattulosio, boldo o bisacodile.
Paracetamolo e farmaci antinfiammatori non steroidei
(FANS) per un comune dolore
come il mal di testa o una slogatura. Utile inoltre un antistaminico in crema o pomata e un anticolinergico in caso di nausea o
vomito. Infine un sedativo per
la tosse, e melatonina e valeriana per le notti insonni. Questi
consigli sono particolarmente
utili se andate all'estero e potreste non trovare i farmaci che
di solito utilizzate a casa.
(mp. S.)
Allerta caldo:
la Società italiana
di neonatologia
raccomanda
alle mamme
di non coprire troppo
i piccoli in viaggio,
di somministrare
se necessario acqua
oltre il latte
e di portarli al mare
dalle7alle9
di mattina.
O RIPRODUZIONE RISERVATA
volte al dì, in caso di bolle e
ustioni cutanee.
4) Punture d'insetto: Apis
mellifica 15 CH, 5 granuli/4 v. al
dì con pelle irritata e arrossata.
5) Irritazione oculare: con lacrimazione Euphrasia 9 CH, con
pus Mercurius solubilis 9 CH. 5
granuli/3 v. al dì.
6) Mal di pancia. Dopo eccesso alimentare: Antimoniumcrudum 9 CH; dopo bevande ghiacciate Arsenicum album 9 CH. In
tutti i casi 5 granuli/3 v. al dì.
7) Abrasioni ed escoriazioni:
Ciderma unguento, 2-3 volte al
giorno. Non esporsi al sole. Per
contusioni: Arnica montana 9
CH, 5 granuli/3 volte al dì. Localmente gel a base di Arnica
montana.
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Non sottovalutare i
campanelli d'allarme
percarcinoma
cutaneo: macchie
rosa o marroni,
rugose e squamose
sono segno di
cheratosi attinica.
Visita dermatologica,
solari in abbondanza
e ingenolo mebutato
percurare le lesioni.
Importanza
del la vitaminaD
perla salute
in generale
eglianziani
in particolare.
L'Osservatorio
nutrizionale Grana
Padano segnala 5
regole legate
ad esposizione al sole
ealimentazione.
www.educazionenutri
zionale.granapadano.it
Occhiali da sole
antiriflesso, con filtri
e lenti polarizzate
per protezione visiva
contro i raggi UV.
Tante novità
dalla ricerca:
non rinunciare
alla qualità. Consigli
da oculisti, ottici
e optometristi.
3. Sanità nazionale
Pagina 28
i LTOMA
Contrariamentea
quanto si dice nelle
palestreonelle
discussioni sulle
pseudo-diete in
circolazione, la
fisiologia insegnache
neppure gli sportivi,
né i lavoratori manuali
e tanto meno gli obesi,
hanno bisognodi
supplementi proteici.
Èovviochegli sportdi
potenza giustificano
un ritocco della quota
proteica ma non oltre i
2g perchilodi pesodel
soggetto, dato che la
quota proteica
raccomandata peri
normali cittadini è
attorno a 1 g/die/per
ogn i chi lo d i peso.
Tuttavia, non è raro
sentire pareri discordi
in casodi diete
dimagranti perché il
"costo di lavorazione"
delle proteineè in
effetti maggiore di
quello necessario per
ricavare energia dai
grassi odai
carboidrati. Ma q uesto
non giustifica
l'eccessoo peggio il
ricorso agli integratori
proteici "da banco". Ci
sono, però, momenti
3. Sanità nazionale
dellavita incui il
fabbisognodi
proteine è più alto,
come nella crescita,
nella convalescenza di
malattiedebilitanti,
ma anche
nell'allattamentoe in
misura minore nella
gravidanza.
II problema della
quantità
raccomandabile di
proteine si intreccia
con quellodella
qualitàe digeribilità;
perciò i fisiologi hanno
redatto delle
classifiche dove le
proteine del l'uovo, del
lattee delle carni
figuranoai primissimi
posti, mentre agli
ultimi postisi
collocano invece le
proteine vegetali.
Bastano peròdei
semplici accorgimenti,
del tipo pasta efagioli
o riso e piselli, cioè
l'accoppiata legumi e
cereali, perconsentire
anche ai vegetariani
più osservanti di salire
sul podioolimpionico
odiaccederea una
sana longevità.
[email protected]
C RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 29
OLOCORNAGLIA FERRARIS
(Organizzazione mondiale della sanità) copre il
20% del proprio budget con le erogazioni degli Stati
membri, il resto raccoglie da privati. Il maggior donatore (60%) èMicrosoft. Laspesadell'Omsinsoftwareetecnologia è probabilmente condizionata dall'azienda di
Bill Gates. Come lui, altri protagonisti delle tecnologie
2.0 investono in settori pubblici, come la salute: solo per
filantropia? Vigilare è un obbligo. Ogni software acquistato dai comuni italiani costa mediamente 500 euro.
Ma il Comune di Roma ne spende invece mediamente
4.500. Ignazio Marino denuncia l'incongruenza e, nonostantele proteste, taglia i fondi non perché diffidi della tecnologia, ma perché quella "alla romana" somiglia
troppo a un latrocinio. Per investire nel futuro digitale
della salute pubblica non servono filantropi interessati
né faccendieri, ma gente onesta e competente. Questa è
la rivoluzione della Pubblica Amministrazione.
[email protected]
3. Sanità nazionale
Pagina 30
I nuovi importi di Milano
RMste le tabelle
sul danno biologico
Giovanni Negri
MILANO
Un massimo di 145 euro
per giorno di inabilità assoluta, però personalizzato. Altrimenti la misura "standard" sarà di 96. L'Osservatorio sulla
giustizia civile di Milano aumenta gli importi perla liquidazione del danno nonpatrimoniale alla persona. Con l'effetto di riallineare le cifre al costo
della vita tenendo conto
dell'aumento
certificato
dall'Istatnel corso del2o13:l'incremento sarà quindi dello
0,5634 per cento. A testimoniare la rilevanza delle tabelle milanesi è stata più volte la Corte
di cassazione, che ne ha sottolineato l'efficacia come punto di
riferimento per l'autorità giudiziaria al momento di tradurre in numeri una fattispecie assai scivolosa come il danno di
natura non patrimoniale.
Quanto ai numeri, si è proceduto attraverso unavalutazione della casistica presentatasi davanti agli uffici giudiziari milanesi per arrivare da
una parte a una tabella di valori monetari medi corrispondenti al caso di incidenza della lesione in termini
standardizzabili perché assai ricorrente e, dall'altra, a
una percentuale di aumento
di questi valori medi per aderire in misura maggiore alle
peculiarietà del caso singolo.
Così, la versione finale delle tabelle inserisce un nuovo
valore del punto aumentato
di una percentuale variabile
e ponderata in rapporto
all'esigenza di comprendere
anche la sofferenza soggettiva, per cui:
-dall'ial9°o di invaliditàl'aumento è del 25°o fisso;
- dal lo al 34°o l'aumento è
progressivo per punto dal 26
al 50%;
- dal 25 al ioo°io di invalidità
l'aumento ritorna a essere
del 5o°io.
Previsto poi un ulteriore aggiornamento del danno non patrimoniale temporaneo. In
questo ambito, a fare da punto
di riferimento è il «giorno di invalidità temporanea al ioo°0».
Gli importi oscillano tra un minimo di 96 euro per giorno alla
chance di un aumento personalizzato che può arrivare (per
giorno) sino a un massimo di
145 euro. La rivalutazione per il
2013 riguardapoi l'adeguamento deivalori diliquidazione del
danno anche per la perdita del
rapporto parentale.
91 E]PROOU ZIO NE RISERVATA
GU incrementi
L'aumento personalizzato
L'importo aggiornato previsto
per un giorno di invalidità
temporanea al100%è al
massimo di 145 euro;
l'importo standard è
altrimenti fissato in 96 euro
L'adeguamento previsto
3. Sanità nazionale
L'Osservatorio sulla giustizia
civile di Milano Ila provveduto
alladeguamento Istat 20J 3,
dello 0,05634% degli importi
per danno non patrimoniale
11 minimo al genitore
Rivalutato anche l'importo a
favore di ogni genitore perla
morte del figlio, tra 163.990 e
327.990 euro
Pagina 31
In Italia le prime 3 gravidanze
con la fecondazione eterologa
Figli di almeno un genitore non biologico, nascerar io in una clinica di Roma
Il ginecologo Antinori annuncia altri sette casi a Milano. Mai Nas: "Un bluff"
PAOLO RUSSO
ROMA
I lord vagiti li emetteranno
con il nuovo anno . Saranno
quelli dei primi tre bambini
nati in Italia da almeno un
genitore non biologico dopo
la sentenza della Consulta
che ha aperto le porte della
procreazione assistita anche
alle coppie infertili. I figli della fecondazione eterologa sono tutti romani. Quello annunciato a Milano sarebbe'
solo un bluff, secondo quanto
accertato dai Nas. Ma di casi
ce ne potrebbero essere comunque altri, perché dopo la
sentenza di tre mesi fa, che
ha smontato la legge 40, nei
centri privati si è subito scatenata la corsa delle coppie
infertili . In soli 22 giorni le
domande per l'eterologa sarebbëro:,atotè.ben -3:400, ri
..i
x.7Ci
.f
$ 11U 1•Q.
n regolatñeiit
perchiariretutti• i dubbi
velanoi dati dei centri Cecos.
Ma qualcuno è passato rapidamente dalle richieste ai
fatti, senza attendere quel
regolamento annunciato dal
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per il 28 luglio,
che secondo alcuni dovrebbe
mettere al riparo dal Far
West della provetta. '
Ad annunciare le gravidanze romane è stata Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, da sempre in prima fila
contro le norme ristrettive
delle legge 40. «Una settimana fa la notizia bella e importante del test di gravidanza
positivo per una coppia, grazie alla donazione di gameti», ha annunciato parlando
anche di. altre due coppie
3. Sanità nazionale
con bebè in arrivo grazie all'eterologa.
L'ispezione dei Nas nella
clinica Matris di Milano diretta dal «re» della procreazione assistita, Severino Antinori, avrebbe invece appurato che nessuna coppia sarebbe stata sottoposta a tecniche di fecondazione eterologa.
Insomma il test di gravidanza
positivo annunciato dal professore sarebbe un bluff. Antinori dal canto suo parla di «atto intimidatorio del ministro»,,
annunciando querela per abuso di ufficio.
«Non ho fatto nulla di illegittimo, la sentenza della Corte Costituzionale ripristina
automaticamente la normativa precedente alla legge 40»,
dichiara il professore dribblando l'accusa di aver agito,
se ha agito, in assenza delle linee guida, che dovrebbero
chiarire parecchie questioni
rimaste in sospeso. Punti di
domanda ai quali la prossima
settimana dovrebbe dare risposta il pool di esperti istituitó dalla Lorenzin, orientato a
ribadire la gratuità delle donazioni, fissandone il limite tra 5
e 10 per evitare che eserciti di
bambini nascano dallo stesso
padre biologico. In arrivo anche il divieto di scegliere le caratteristiche genetiche del donatore, più stringenti i test anti-Aids ed epatite.e il limite alle stimolazioni che può subire
una-donna che decide di donare gli ovociti.
Ma per la costituzionalista
Marilisa D'Amico c'è poco da
chiarire: «Il Ministero può
certamente predisporre linee
guida ma tali direttive, tosi come la loro assenza non posso-
no'rapprésentare, në_ora né in
futuro, un ostacolo per-l'accesso dei cittadini a questo tipo di
fecondazione», dichiara senza
mezzi termini. L'unico aspetto
da formare per la costituzionalista, sarebbe quello del numero massimo di donazioni.
Tutto il resto, spiega, «c'è già»
La costituzionalista:
«L'unico aspetto
da normare è il numero
massimo di donazioni»
nella legge 40: possono accedere alla procreazione assistita le coppie maggiorenni di
'sesso diverso in età potenzialmente fertile, la commercializzazione dei gameti è vietata, i
donatori devono essere anonimi e agire gratuitamente.
Una posizione che sarà sottoscritta a breve da un folto
gruppo di giuristi. In attesa
che gli esperti del Ministro
sciolgano i dubbi. Per chi ne
avesse ancora.
La fecondazione
eterologa è l'unione
artificiale del seme e d
un ovulo quando uno dei
due è di un donatori
Si chiama fecondazione
omologa quando l'unione
è sempre creata in
laboratorio ma ovulo e
spe niatozo
appartengono ai genitori
Pagina 32
Una delle coppie fecondate
"Quando ci hanno detto
che ero rimasta incinta
abbiamo pianto per ore"
GIACOMO GALEAZZI
ROMA
«Più che la malattia a impedirci di avere un figlio era
una legge fuori dal tempo».
Per Marco e Anna, 47 e 44
anni, liberi professionisti di
Roma diventare genitori era
«un percorso a ostacoli». Ora
lo descrivono come un «calvario a lieto fine». I macigni
sulla strada verso un- figlio
erano due: il divieto in Italia
. alla fecondazione eterologa e
una malattia che ha costretto Anna a curarsi con farmaci chemioterapici che provocano sterilità.
Il desiderio di paternità e
maternità li spinge verso una
struttura privata della capitale dove alla diagnosi segue
una «soluzione complicata».
L'unico modo di'restare incinta
è far ricorso all'eterologa. «Abbiamo passato giorni atroci, di
dubbi e paure - raccontano i coniugi. Alla fine abbiamo deciso
di prendere tutti i nostri risparmi e organizzarci per andare in
Spagna dove questo tipo di fecondazione è permessa da anni». Ma le preoccupazioni erano
enormi per «un trattamento
medico delicato in un paese
straniero». E «senza la vicinanza e il-sostegno di una famiglia e
senza parlare la lingua».
Intanto Marco e Anna avviano le pratiche per «l'adozione di
un bimbo in stato di abbandono». In" poco tempo «abbiamo
ottenuto il decreto di idoneità
cominciato l'iter di formazioni
con un associazione specializzata». Infatti, «una cosa non
3. Sanità nazionale
esclude l'altra». Poi il colpo di
scena che «ha cambiato per
sempre la nostra vita». Quando
ormai era tutto pronto per il
«viaggio della speranza» in
Spagna arriva come «un fulmine a ciel sereno» la sentenza
della Corte Costituzionale.
«Per fare l'eterologa non dovevo più allontanarmi dal mio
paese», si commuove Anna. A
quel punto i coniugi si rivolgono
a Filomena Gallo, segretario
dell'associazione Luca Coscioni
che da dieci anni assiste coppie
sterili e infertili. «Abbiamo
chiesto a quali centri in Italia
potevamo rivolgerci e c'è stato
mostrato il registro nazionale
sulle fecóndazione medicalmente assistita - spiegano Marcd e Anna. Da quell'elenco abbiamo scelto una struttura privata romana autorizzata ad applicare la tecnica fino a quel
momento vietata per legge. E' lì
che abbiamo avuto in donazione gli ovociti da una donatrice
anonima che nel centro aveva
appena avuto una gravidanza».
Una settimana la più attesa delle belle notizie. «Il giorno del
test di gravidanza abbiamo
pianto di felicità per ore e ore»,
rievocano i coniugi. «Sono alprimo mese, voglio cancellare
lo stress accumulato e pensare
solo al felice esisto della gravidanza», sottolinea Anna che si
rabbuia pensando ai «momenti
di tensione indescrivibile» nei
quali il medico «verificò se effettivamente la decisione della
Consulta gli consentiva di se-
guire la procedura scientificamente più efficace senza commettere reato».
Ora, dopo tante sofferenze,
c'è finalmente in grembo un
bebè. «Ma portiamo avanti anche il piano di adozione perché
non una famiglia non è questione di patrimonio genetico,` i legami familiari sono molto più
che un fatto di sangue». L'immagine della felicità ai tempi
della provetta libera.
Pagina 33
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3. Sanità nazionale
La donazione
Gli impedimenti
Abbiamo avuto gli ovociti;
da una donatrice
anonima che aveva appena
avuto una gravidanza
Più che la malattia,
a impedirci di avere
un figlio era una legge
fuori _däl tempo
Pagina 34
Statuina, è semprè più caos
Oggi nuove infusioni a Brescia
I giudici obbligano gli Spedali (già sotto inchiesta) a curare due malati
it caso
FABIO POLETTI
MILANO
ul metodo stamina il caos
continua. Agli Spedali Civili di Brescia sono messi così: se si rifiutano di somministrare le infusioni con
l'assai discusso metodo di Davide
Vannoni contravvengono alle disposizioni dei giudici di Trapani e di Pesaro; se le fanno, rischiano di avere
altri guai con la Procura di Torino,
che ha già messo sotto inchiesta medici e sanitari del nosocomio lombardo. Ci vorrebbe un enigmista per
sciogliere questo rebus. Dalla Regione Lombardia hanno investito del
caso Giorgio Napolitano. Il Presidente ha passato il fascicolo al Csm e al
ministro della Giustizia Andrea Orlando. Nell'attesa, come sempre, si è
-deciso di fare lo slalom tra il codice
penale che non regola la materia e le
pressioni dei genitori di un bambino
siciliano affetto da distrofia di Duchenne e uno di Fano colpito dal
LATERZA ORDINANZA
Il Tribunale di Roma
ha dato il via libera
anche aun altro paziente
morbo di Krabbe, che ieri si sono dati
appuntamento davanti all'ospedale
di Brescia con le carte bollate in ordine e i sentimenti in tumulto.
La strada scelta, vai a vedere se è
quella consentita che di giusta non se
ne parla proprio, l'annuncia Marino
Andolina, il vicepresidente di Stamina Foundation: «Le infusioni riprendono regolarmente. La nostra biologa
alle 8 e 10 entrerà in ospedale e nel
corso della mattinata di martedì i due
pazienti saranno trattati. Sarà tutto
concluso entro le 13 perché non vogliamo interferire con le altre attività
"déll' sspedale». Dalla struttura sanitaria confermano. Mettbno a disposizione gli ambulatori, ma evitano di
3. Sanità nazionale
coinvolgere il personale sotto inchiesta. Assicura il direttore generale degli
Spedali Ezio Belleri: «Abbiamo chiesto
di conoscere i nomi dei medici che
provvederanno alle infusioni. Di fronte
a un ordine di un magistrato non possiamo opporci».
Da ieri a stamattina naturalmente
può essere successo di tutto. Anche
perchè di ordinanze ne è arrivata
un'altra dal Tribunale di Roma che nomina la biologa di Stamina Erica Molino a provvedere alle infusioni. sempre
a Brescia a partire dal 25 luglio, per
una bambina di otto anni di nome Ludovica. affetta dalla malattia di Tay Sachs. Dalla struttura sanitaria anche in
questo caso abbozzano: «Chiederemo
chiarimenti al Tribunale di Roma.
Non ci possiamo opporre alle disposizioni dei magistrati». Per la bambina
romana sarebbe la quinta infusione.
Sua madre Francesca Atzeni è speranzosa come tutte le mamme che si
aggrappano a qualsiasi cosa: «Ludovica non fa infusioni da dicembre. Se le
avesse fatte sarebbe stato meglio. Noi
genitori siamo stanchi di essere scambiati per visionari».
Tra la comunità scientifica che boccia il metodo Statuina, magistrati di
mezza Italia che si dividono sul caso, il
Parlamento che discute e approva decreti a pioggia, alla fine sono i pazienti e
i loro.famigliari quelli più penalizzati.
Ma in questa situazione paradossale
dove manca un indirizzo giuridico chiaro, pure le strutture sanitarie lombarde sono a rischio. A settembre la commissione Sanità di Regione Lombardia
tornerà ad occuparsi del caso. Sarebbe
auspicabile avere prima qualche altra
indicazione. Mario Mantovani, assessore alla Sanità di Forza Italia non sa
più a quale santo rivolgersi. Ha scritto
a Giorgio Napolitano, a Matteo Renzi e
al ministro Beatrice Lorenzin: «Il Presidente della Repubblica mi ha risposto e ha detto che ha dato incarico di
esaminare il caso al Csm e al Guardasigilli. Dagli altri non ho ancora ricevuto
risposte. Così come si è consentita la
terapia con il decreto Balduzzi sarebbe
il caso che il governo emettesse un altro decreto per dirimere la questione.
Brescia sta facendo quello che può ma
io devo difendere la sanità lombarda.
La comunità scientifica ha messo in ridicolo il metodo Stamina. Ci sono giudici che impongono di fare le infusioni.
Altri che sanzionano chi le fa. Una decisione del governo sarebbe opportuna».
Let ppe
Dalla sperimentazione
ai ricorsi dellefamiglie
28 settembre 2011
L'accordo
L'.ospedale bresciano e Vannoni
-firmano un'intesa per applicare il
metodo Stamina in un laboratorio
della struttura.
12 maggio 2012
Lo stop
L'agenzia italiana per il farmaco
(Aifa) chiude il laboratorio dopo che
sono già stati trattati 12 pazienti (4
bambini e 8 adulti).
Luglio 2012 I ncorsi
Lordinanza dell'Alfa è impugnata da Stamina e da alcuni genitori. Almeno 30 famiglie' ottengono.lesomministrazionï per via giudiziaria.
29 agosto 2013
II «metodo» è bocciato
Ema Il comitato scientificovoluto dal
ministero bocca all'unanimità il
«metodo» Stamina.
4 dicem bre 2013
Vannoni vince il ricorso
,
II Tar dei Lazio sospende il paresperimentazione.
Pagina 35
-
TUT- '1
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;1i. °.`4RiTT t úr IDEC °DE?iE
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Una manifestazione pro-Stamina davanti all 'ospedale bresciano
A. Brescia oggi sarà presente Marino
Andolina, braccio destro di Vannoni
3. Sanità nazionale
Pagina 36
a
t Non solo gli antidoti da buttare. Per i pm la mente era Capua (Scelta civica)
Aviaria, commercio di vacc ini scaduti
iiCon 100 lire ho guadagnato milioni »
Valeria Di Corrado
Un traffico illegale di virus,
con relativo tariffario che sale
di prezzo a seconda della pericolosità del ceppo ceduto.
Una «company» che sfruttainteressi pubblici (la salvaguardia della salute) per favorire interessi privati (lavendita di farmaci). La «mente commerciale della company» è - a suo dire
- la virologa dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie Ilaria Capua (deputato di Scelta Civica). Colui
che «tiene la bussola» degli affari è il marito Richard Currie,
dirigente della multinazionale Fort Dodge. L'obiettivo comune è «fare i soldi... con cento lire». Un sistema corruttivo
capillare e allarmante quello
scoperto dalla Procura di Roma, in un'indagine appena
conclusa che contesta a 41 persone, trafunzionari ministeriali e manager di colossi farmaceutici, dalla ricettazione alla
corruzione, dalla somministrazione di medicinali in modo pericoloso perla salute pubblica alla tentata epidemia,
dalla concussione all'abuso
d'ufficio.
In una telefonata del 23 giugno 2006 Capua spiega aStefano Marangon, direttore sanitario dell'Izs di Padova, che suo
marito si sta occupando della
vendita di alcuni ceppi virali:
«Noi quelli a bassa patogenicità li facciamo pagare duemila
e cinque (...) questo lo potremmo far pagare 5 mila. Però poi
dopo... che lamentecommerciale della company in realtà
sono io... gli ho detto scusa
perché non gli facciamo pagare le royalities? E Richard ha
detto che ci avrebbe pensato
(...) Perché Stefano... tutti i
vaccini in circolazione, praticamente tutti, sono fatti con i
virus nostri». In effetti in una
telefonata del 19 settembre
3. Sanità nazionale
2006, parlando conil suo collaboratore Giovanni Cattoli
dell'invio negli Stati Uniti di
un ceppo virale dell'influenza
aviaria di origine italiana
H7N1 ad alta patogenicità in
favore della ditta Fort Dodge
America, la virologa ammette
«perché loro ci danno 5 mila
euro per spedirei virus». Il tutto in barba al rischio di una
pandemia che può derivare
dalla diffusione di un virus risultato tra l'altro mortale per
l'uomo. Parlando con Marangon, il 30 marzo 2007, Capua si
sfoga così: «Mi sono rotto il
ca..o di passare per pirata».
Lo scambio corruttivo tra i
funzionari dell'Izs delle Venezie e le ditte Fort Dodge e Merial si palesa nel contratto per
lo sfruttamento del brevetto
del test Diva. L'Istituto non
trattiene per sé le somme ricevute dalle aziende farmaceutiche, sottoforma di royalities,
ma le versa ai tre titolari del
brevetto: Marangon, Capua e
Cattoli. Lo spiega chiaramente la deputata di Scelta civica
al padre, l'avvocato Carlo Capua, il 19 maggio 2006: «I soldi
vanno in Istituto e poi l'Istituto li dà a noi». Significativa, in
questo senso, una conversazione telefonica del successivo 12 luglio in cui Marangon
informa Capua di aver ricevuto un assegno di 63 mila dollari
dalla Fort Dodge e lei gli risponde: «Eh, eh... abbiamo fatto soldi...! Con cento lire». Marangon: «E poi Candoli ha
mandato il resoconto del
primo... semestre». Capua: «E
quanti soldi ci danno?». Marangon: «Eh beh... non ho
g u a r d a t o».
«Ah..!
[ISPAZIO10]Capua:
Adesso fai il superiore! (ride)
Non hai manco dato una sbirciatina». Marangon: «No perché bisogna fare i calcoli... e
poi non mi ricordo più la...
quant'è». Capua: «Allora siamo miliardari! (ride) No... beh
siamo centenari!». E in effetti
di cifre a due zeri si parla in
una telefonata del 3 febbraio
2007. In relazione ai conteggi
delle royalities del 2006 relative allo sfruttanento del brevetto, Capuadice aCattoli: «Guarda che io con questi conti
dell'Istituto...
questi
mi
danno... ci sono entrati più di
200 mila euro».
Ciò che conta non è tutelare
la salute, ma gli interessi economici delle aziende farmaceutiche. Anche a costo di
spendere milioni di euro della
collettività per acquistare scorte di vaccino già scaduto o
prossimo alla scadenza, per
giunta di un sierotipo diverso
da quello in circolazione. È
quello che sarebbe successo
per contrastare il virus della
blue-tongue, la febbre catarrale dei ruminanti, conosciuta
anche come «lingua blu». Dopo che a marzo del 2006 la ditta Merial ha fornito 1.831.000
dosi di vaccino all'Izs di Teramo (centro di referenza nazionale per la blue-tongue), nel
mese di agosto, in seguito
all'insorgenza della malattia
nei paesi del Nord Europa, idirigenti dell'azienda farmaceutica tornano nuovamente
all'attacco per tentare di ven-
dere alMinistero altri 3, 6 milioni di dosi (sierotipo 2 e 4). In
effetti ad ottobre in Sardegna
scoppia un'epidemia di linguablu,tnadisiero tipo 1.Nerina Dirindin, allora assessore
regionale alla Sanità, il 21 dicembre chiama l'ad di Merial
Italia spa Pierluigi Crippa:
«Noi abbiamo bisogno di
quantità enormi... come lei
può capire... non so se conosce questo settore...» . Servono, in sostanza, tempi più rapidi «rispetto a quelli che tradizionalmente gli uffici stanno
percorrendo insieme ai produttori vostri competitori».
Crippa «contro ogni logica di
carattere scientifico - si legge
nell'informativa dei Nas di Roma - pretenderebbe divaccinare con i sierotipi 2 e 4, nonostante il vaccino specifico per
l'emergenza in atto è il sieroti po 1». I manager di Merial si
preoccupano poi che la consegna venga fatta entro e non oltre il31 gennaio 2007 «di modo
che ci cauteliamo - spiega Fabio Galavotti, responsabile logistico dell'azienda - perché
magari questi ci facessero l'ordine al primo aprile... ci fanno
un bel pesce... perché il prodotto sappiamo che ha quelle
validità».
Pagina 37
Inchiesta
Le pagine
de I I Tempo
dove sono
state riportate
in esclusiva
le fasi
dell'inchiesta
della procura
di Roma
sul virus
dell'aviaria
e della
«lungua blu»
Tra 141 indagati ptre ïbb6cl
Aviaria , ecco ai] business ta! Ie uova d'oro
Aviaria , dimissio«i choc al Miiaisterc
Ne Wa#falre dell'Aälatia
s i3 i Itkarttt Wttbl bfllr i
L'aviaria non bastava
scandalo «Unqua blu»
Ecce j- ,e lu che restar deIla Ca,r.or
Corruzione
«I soldi vanno versati
Den
Spendevano quattrini
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«Tutti vaccini
accini
prima in un Istituto
della collettività
in circolazione sono fatti
che poi ce li rigira tutti»
senza tutelare la salute
con i nostri virus»
3. Sanità nazionale
Anno
Gli indagati
parlano della
vendita di
alcuni ceppi
virali
Pagina 38
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Dal tribunale di Roma-sezione Lavoro
arriva una nuova ordinanza, strutturata in
maniera molto simile a quella emessa per
la piccola Noemi dal tribunale dell'Aquila,
che impone le infusioni su una bimba con
malattia di Tay-Sachs, fra i 34 pazienti già
in carico agli Spedali Civili di Brescia, chiamando in causa ancoraunavoltalabiologa
di Stamina Erica Molino, come capo
dell'équipe «incaricata di condurre il trattamento».
Un provvedimento atteso, come lasciato
intendere ieri mattina dal vice presidente
di Stamina Foundation, Marino Andolina,
ed effettivamente trasmesso ieri alla struttura ospedaliera lombarda. Anche questa
ordinanza «nomina sin d'ora ma con efficacia adecorrere dal 25 luglio» labiologa Molino che potrà nominare i membri dell'équipe « ritenutipiùidonei», dettare le tempisti-
.
i
nfus i on i per una mba
che e le modalità di esecuzione del trattamento e usare strutture e apparecchiature
dei Civili.
La nuova ordinanza, dunque, si va ad aggiungere in termini di scadenze a quella in
favore della piccola Noemi. Per entrambe
infatti l'incarico alla Molino è a decorrere
dal 25 luglio. Il tutto mentre sono già state
programmate per oggi le infusioni Stamina
sui due bambini protagonisti delle ordinanze di Trapani e Pesaro.
I Civili hanno annunciato nei giorni scorsi il ricorso contro l'ordinanza del tribunale
dell'Aquila perché ritengono ponga alcune
criticità operative su cui «sono necessari
chiarimenti», ha specificato il direttore generale dell'ospedale Ezio Belleri.
In particolare, ricorda il Dg, il fatto che
una biologa (la Molino, fra gli indagati
nell'ambito dell'inchiesta su Stamina per i
Salute
II ministro
Beatrice
Lorenzin
3. Sanità nazionale
quali la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio, ndr) venga messa alla guida
diunteammedico e non sembra essere nominata come ausiliario del giudice ma solo
come capo-équipe. Nel caso di Noemiinoltre c'è, dal punto di vista dei Civili, il problema delle cellule: la piccolanon è fra i pazienti in carico e perla prima infusione, secondo i giudici, si può far ricorso a cellule già
presenti in laboratorio (per altri pazienti),
che verrebbero donate alla piccola. Per i
Civili, invece, andrebbe rispettato il principio del donatore dedicato.
Per la paziente protagonista dell'ordinanza del tribunale di Roma le cellule sono
già in laboratorio, e resterebbero in piedi
solo i dubbi relativi ai margini di azione della biologa Molino. «Al momento stiamo valutando quest'ultima ordinanza, e dobbiamo capire anche se ci sono i tempi tecnici
per un eventuale ricorso. Noi non facciamo
differenzafrai pazienti. Nel caso dell'Aquila il nostro obiettivo - ribadisce - non è opporci alla decisione del giudice ma ottenere dei chiarimenti. Ora valuteremo anche il
nuovo provvedimento del tribunale di Roma che in parte ripercorre quello dell'Aquila».Nelfrattempo domani ai Civili si presenteranno Andolina (in tandem con Molino)
per procedere con l'infusione a Federico
Mezzina, bimbo di Fano con morbo di Krabbe già trattato con Stamina e infuso l'ultima volta il 7 giugno (da ieri ricoverato ai
Civili) e il presidente dell'Ordine dei medici di Trapani Giuseppe Morfino, con
un'équipe composta da un ortopedico, un
anestesista e un'infermiera siciliani, Andolina e la biologa Molino, per l'infusione a
un bimbo siciliano con distrofia di Duchenne.
Francesca Mariani
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«Intimidazione del ministro »
«I Nas nelle mie cliniche? Follia
In Italia è vietato avere figli»
IER
Blitz dei Nas nella clinica
«Matris» di Milano diretta da
Severino Antinori. Una coppia pugliese, con problemi di
fertilità dal lato maschile, è
ora in attesa di un bimbo grazie alla fecondazione eterolo ga, a tre mesi dalla sentenza
della Consulta che aveva dichiarato incostituzionale la
legge 40. Dai primi rilievi sulle cartelle cliniche secondo i
Nas emergerebbero dubbi sul
fatto che sia stata eseguita
proprio questa procedura.
PerAntinori si tratta di un «at-
to intimidatorio del ministro
Lorenzin». «Ho agito secondo
le regole - ha spiegato il direttore dellaclinica - dopo la sentenza della Corte costituzionale la fecondazione eterologa si può praticare in Italia».
Vincenzo Imperitura
«C'è poco da dire, dopo che
la Corte Costituzionale è intervenuta sulla legge 40, noi non
abbiamo fatto altro che aiutare
una coppia italiana che desiderava più di ogni altra cosa un figlio. La gravidanza è riuscita e
tra qualche mese queste persone che erano già andate tre volte all'estero inseguendo la fecondazione eterologa diventeranno genitori». È un fiume in
pienail professore SeverinoAntinori, luminare della fecondazione invitro e professore globetrotter nelmondo dell'università italiana. Ieri i Nas hanno setacciato la clinicaMatris di Milano aseguito dell'annuncio sulla
ripresa del metodo proibito in
Italia dalla pubblicazione della
contrastatissima legge 40.
3. Sanità nazionale
Professore ci risiamo, la fecondazione eterologa non è
più un miraggio in Italia?
«Quellalegge devastante è assurda è stata dichiarata incos ti tuzionale più di tre mesi fa. Noi
non abbiamo fatto altro che
ascoltare il grido di dolore di
una coppia che voleva un figli o
e che, spendendo cifre assurde,
era andata già tre volte in Spagna a fare quello che noi in Italia
sappiamo fare meglio di chiunque altro».
Al ministro della Salute Lorenzin non è piaciuto il suo annuncio.
«La legge è incostituzionale,
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«Ho rispettato la legge
La fecondazione
eterologa si può fare»
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Carabinieri mandati
dal capo dei dicastero
Prese cartelle cliniche
difesa
«Ho dato mandato
di tutelare i diritti
di tutte le coppie»
solo il Ministro non se ne è accortaecihamandato gliinquisitori mettendo in giro lavoce che
non ci sono prove dell'utilizzo
dell'eterologa. E unabugiaenorme e la prova provata di quello
che dico è la gravidanza stessa».
Però i nomi della coppia che
si è rivolta a voi, ai Nas non li
avete dati?
«Scherza? C'è il segreto professionale, si rischiano anni di
galera e io non sto facendo niente di illegale».
Come considera il comportamento del Ministro?
«Secondo me lei (la ministra
Beatrice Lorenzin, ndr) va troppo dietro agli integralisti tipo la
Roccella. Per questo da tre mesi
perdono tempo dietro alle linee
guida. Ma non c'è bisogno di
nessuna linea guida, noi abbiamo usatole linee guidaapprovate nel resto d'Europa. Dobbiamo solo riprendere il percorso
interrotto dallalegge40. Signori
miei, parliamoci chiaro: la Corte hareso incostituzionale quella legge, accettatelo. Ore le cose
devono prendere velocità e se
serve chiederò la rimozione del
ministro Lorenzin che amio parere si è dimostratapalesemente inadeguata».
Avete deciso di non perdere
tempo.
«E tutto sospeso in questo
momento. Nessuno fa niente
perché tutti hanno paura di infrangere la legge ma non è così.
Noi abbiamo solo rotto il ghiaccio e ora ci aspettiamo che anche altri seguano ilnostro esempio. Proprio ieri l'associazione
Luca Coscioni, attraverso il segretario Filomena Gallo, ha fatto sapere che a Roma ci sono altre tre gravidanze ottenute attraverso l'eterologa. È un primo
passo importante, altri ci seguiranno. Nonostante siano passati tre mesi dalla pronuncia della
suprema Corte ancorai cittadini italiani che vogliono diventare genitori attraverso la tecnica dell'eterologa vanno
all'estero, spendendo un sac-
co di soldi. Anche tre volte
quello che spenderebbero in
Italia, e lo ribadisco, in Italia
siamo i più bravi di tutti».
Genitori in fuga dalla burocrazia italiana?
«L'una follia, costringiamo i
nostri connazionali ad andare
all'estero. Coppie disperate
che spendono una fortunaper
ottenere quello che potrebbero o [tenere in Italia. Senza contare tutte le risorse che sottraggono al comparto italiano in
favore di quello dei paesi che
accettano di consentire loro
un sogno proibito in Italia. Nel
nostro Paese dovremmo cominciare a capire che bisogna
fare queste cose e non continuare a mandare all'estero le
coppie che vogliono diventare
genitori».
La sua è diventata una vera
battaglia
«Da oltre 40 anni sono un accademico affermato. Non ho
bisogno di notorietà nè ho bisogno di pubblicità spicciola.
Ci limitiamo ad abbattere il
muro assurdo che è stato alzato nel nostro Paese. Non ne
possiamo più di vedere lagente che soffre. Prendiamo il caso della coppia pugliese che si
è rivolta a noi: il marita non poteva avere figli ma ora è contentissimo e non vede l'ora di diventare padre. Il primo passo
è stato fatto, ora l'augurio è
quello che anche altri rivengano dietro. Noi abbiamo solo
rotto il ghiaccio».
n. IIc mlc dlnlrhd Follia
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Pagina 40
Severino
Antinori
Uno dei
pionieri
della
fecondazione
assistita,
direttore
della clinica
Matris
di Milano
3. Sanità nazionale
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Eterologa, i Nas in clinica
Annunciate 4 gravidanze
Le prime dopo l'abolizione dei divieto da parte della Consulta tre mesi fa
I Cc alla Matris, Antinori accusa Lorenzin: «Un'intimidazione, si dimetta»
ADRIANA COMASCHI
[email protected]
Dopo dieci anni di divieti i figli dell'eterologa tornano a nascere in Italia. Tre e
Roma, uno a Milano, secondo quanto riferito dall'associazione Luca Coscioni e
dal ginecologo Severino Antinori, uno
dei pioneri della fecondazione da donatori esterni alle coppie nel Belpaese e
protagonista ieri di un duro attacco al
ministro della Salute Beatrice Lorenzin
per l'arrivo dei Nas nella sua clinica milanese. Per tre ore infatti i Carabinieri
hanno scartabellato la documentazione
sulla prima coppia, che ha deciso di tentare alla Matris di Antinori l'eterologa
già all'indomani della sentenza della
Consulta che ne ha bocciato il divieto
contenuto nella legge 40: «£ un atto intimidatorio, il ministro si dovrebbe dimettere», la reazione a caldo del medico. Né basta a calmare le acque la precisazione di Lorenzin sul fatto che l'ispezione sarebbe stata decisa in modo autonomo dal nucleo dei Carabinieri a tutela della Salute, deputato a verificare che
non vi siano irregolarità amministrative o sotto il profilo sanitario. li ministero non esclude comunque eventuali
provvedimenti, una volta ricevuta l'informativa sugli accertamenti, anche sui
casi romani.
Lo scontro riaccende comunque i riflettori sulla possibilità di procedere in
assenza di nuove indicazioni ministeriali sulle procedure: «Aspettiamo le linee
guida del ministero da tre mesi, questo
è un modo per ritardare sine die il ritorno dell'eterologa in Italia», accusa senza mezzi termini Antinori, «le coppie invece devono sapere che già oggi si può
farla anche nel nostro paese», che dunque il pronunciamento della Corte Costituzionale non rimane lettera morta.
Consulta che tre mesi fa ha affossato il
punto più odioso e dolente della legge
40 per migliaia di coppie italiane: «Nessun vuoto normativo» una volta eliminato il divieto di fecondazione eterologa.
Se il principio affermato è quello che
non vi devono essere discriminazioni
tra le coppie (quelle costrette a rivolgersi a centri stranieri per tentare un'eterologa affrontano costi molto maggiori) e
che il diritto a un figlio è «incoercibile»,
diventa chiaro - ribadiscono i due avvocati - come la mancanza di linee guida
non possa in alcun modo diventare un
ostacolo di fatto alla fruizione della fecondazione eterologa in Italia.
In particolare, a chi come la deputata
Ncd Eugenia Roccella sostiene che le
procedure non si sarebbero potute effettuare senza nuove linee guida, i legali
ricordano che tutti i soggetti coinvolti
sono comunque tutelati, «coppie, nati e
donatori anonimi», e citano un passaggio della sentenza 162 della Consulta:
«In relazione al numero delle donazioni
è, poi, possibile un aggiornamento delle
Linee guida, anche alla luce delle discipline stabilite in altri Paesi europei (quali ad esempio Francia e Regno Unito),
ma tenendo conto dell'esigenza di consentirle entro un limite ragionevolmente ridotto».
Le notizie dei primi test positivi di
gravidanza in seguito a fecondazione
eterologa arrivano quasi in contemporanea da Milano e da Roma. All'ombra
della Madonnina proprio ieri una coppia pugliese ha visto realizzato il sogno
inseguito con dolore e fatica per anni,
per problemi di infertilità. Dopo tre
viaggi all'estero senza successo, un mese fa i due hanno potuto ricorrere al seme fornito da un donatore anonimo alla
Matris dopo la sentenza della Consulta:
ieri appunto l'ecografia che ha confermato la gravidanza. Risale a una settimana fa poi la notizia «bella e importante» di una coppia «che grazie a una donazione di gameti ha ottenuto una gravidanza nella propria città, Roma - racconta Gallo -: ha voluto condividere con
noi questo momento di grande emozione e gioia dopo aver portato avanti insieme per dieci anni una lunga battaglia
contro i divieti della legge 40». Anche
in questo caso alle spalle c'è un problema di infertilità, dovuta in particolare a
una cura chemioterapica, la coppia aveva già programmato un viaggio in Spagna ma dopo la sentenza della Consulta
ha deciso di rimanere. Ancora Gallo
rende noto che pochi giorni fa altre due
coppie hanno potuto accedere alla fecondazione eterologa, sempre nella capitale. «Queste sono notizie che danno
fiducia nel futuro - sottolinea poi Gallo e non devono essere strumentalizzate
da parte di nessuno. Nei prossimi mesi
saremo di nuovo alla Consulta per gli
ultimi divieti della legge 40, che interessano ad esempio coppie fertili portatrici di patologie genetiche. Ci auguriamo
che anche il Governo e il Parlamento si
adoperino in questo senso».
IL PARERE DEI GIURISTI
«Queste nuove fecondazioni sono tutte
legittime», rincarano giuristi come il segretario dell'Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo e Gianni Baldini, docente dell'ateneo fiorentino. A partire
anzitutto dal cuore della sentenza della
3. Sanità nazionale
Pagina 42
Fecondazione, il diritto non può attendere
Filomena
Gallo
QUANDO UNA COPPIA COMUNICA DI
ASPETTARE UN BAMBINO, CHE REAZIONE
VI ASPETTERESTE? NO, NON PENSIATE CHE LA
MIADOMANDASIARETORICA ,perché non tutti sono pronti a gioire per loro. Incredibile?
No, se pensiamo a quanto sta accadendo in
questo ultimo periodo sulla questione della fecondazione eterologa. Proprio ieri abbiamo dato notizia dei primi test positivi
per una gravidanza, frutto di una donazione di gameti.
La storia è quella di una donna che avendo fatto uso di farmaci chemioterapici è
divenuta sterile. Nonostante questo, decide di avere un bambino. Purtroppo ha bisogno di gameti femminili ma la legge 40 le
vieta la fecondazione assistita perché prevede il divieto di fecondazione eterologa.
La coppia allora si rivolge ad un centro spagnolo: a loro carico i costi psicologici ed
economici. Poi ad aprile di quest'anno la
bella notizia: la Consulta cancella il divieto
con sentenza n.162; in Italia, dopo dieci anni, torna la fecondazione eterologa. E allora decidono di provare qui, nel loro Paese,
che per anni li ha discriminati. E pochi
giorni fa dal centro romano di fecondazione assistita la notizia che aspettavano: gravidanza in atto. Una gioia immensa la loro
che hanno voluto condividere con l'Associazione Coscioni e le associazioni di pazienti che per anni hanno lottato accanto a
loro. Ma non tutti accolgono la notizia con
positività. Soprattutto coloro a cui piace incasellarsi nella sterile definizione di «pro-]ife».
Eugenia Roccella parla di rischi senza
norme di sicurezza. Un tentativo, tra tanti,
di ritardare l'applicazione di una tecnica
che semplicemente porta a nuove nascite.
Come quello di chi pretende la certezza
dell'identità biologica dei nati da eterologa, equiparare l'embrione ai figli adottati.
Ma i rapporti familiari si basano su questo?
Secondo i giudici della Consulta i rapporti
familiari non si basano sull'identità biologica, quindi una fecondazione con gameti
terzi alla coppia- come prevede appunto la
tecnica eterologa - non è anticostituzionale e non crea un vuoto normativo. La stessa legge 40 prevede che i bambini nati dalla donazione di uno o due gameti sono figli
legittimi della coppia. Ma basterebbe citare l'articolo 1 del Codice Civile che prevede
che «La capacità giuridica si acquisisce dal
momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono
subordinati all'evento della nascita».
mato per 30 anni in appositi registri e di
fatto c'è la possibilità di risalire ai propri
dati genetici allo scopo di garanzia sanitaria, ma non certo per una identità biologica che non è alla base di rapporti familiari,
come sentenzia la Corte Costituzionale.
C'è poi chi, per porre ulteriori ostacoli e
in piena violazione della privacy, ipotizza
una banca dei donatori di gameti centralizzata e un registro nazionale dei nati da eterologa. Avreste voglia che su un registro ci
fosse scritto che tuo figlio è nato grazie ad
un dono di gamete? O che siete figli concepiti in provetta? Avreste voglia che il vostro nome e cognome fossero nella lista dei
donatori? Il pretesto "innocente" a cui si
appellano per giustificare questa richiesta
nasce dal voler conoscere il numero delle
donazioni per singolo donatore. Ma la strada non è questa perché la Corte Costituzionale ha già dato indicazioni alla ministra
Lorenzin affinché nelle linee guida preveda un numero limite di donazioni per gravidanza sul modello francese o britannico.
Il Parlamento - che in materia di fecondazione assistita, non ha avuto finora il coraggio di cancellare gli ultimi divieti che
per 10 anni hanno determinato cittadini di
serie A e di serie B nel nostro Paese, ma
anzi si prepara a legiferare per deliberare
nuovi deterrenti - sta ora per pronunciarsi
su un'altra sorta di discriminazione: la questione del doppio cognome da dare ai figli.
La discussione sulla proposta di legge, a
prima firma Marzano, è stata rimandata,
ma già il fronte politico è spaccato tra chi
vuole che i genitori possano scegliere liberamente se dare al proprio figlio il cognome del padre, della madre o di entrambi e
chi come Ignazio La Russa parla di «vellei-
tà moderniste» che distruggono «il vincolo
della famiglia che il nome aiuta a mantenere».
Era il 2006 e la Corte Costituzionale ammise che l'attribuzione ai figli del cognome
del padre è retaggio di una tramontata potestà patriarcale ma non è possibile dichiarare illegittima una legge che solo il Parlamento può cambiare. La Corte europea
dei Diritti dell'Uomo lo scorso gennaio
2014 ha condannato l'Italia per aver violato i diritti di una coppia di coniugi avendogli negato la possibilità di attribuire alla figlia il cognome della madre invece di quello del padre. Nella sentenza, i giudici fanno
presente al nostro Paese il dovere di «adottare riforme legislative o di altra natura»
per rimediare alla violazione riscontrata.
Sono trascorsi otto anni dalla decisione
della Corte Costituzionale, pochi mesi dalla condanna della Corte Europea e il Parlamento fa slittare il voto sulla proposta arrivata in aula, una norma che avvicina l'Italia alle legislazioni degli altri Paesi europei
e ci mette in regola con le convenzioni internazionali, come quella adottata a New
York il 18 dicembre 1979, ratificata ai sensi
della legge 14 marzo 1985, n. 132, con cui
l'Italia si è impegnata ad eliminare ogni discriminazione nei confronti della donna in
famiglia, compresa quella relativa alla scelta del cognome.
Ê il momento di scegliere da che parte
stare: quella di chi legifera contro le volontà dei cittadini o quella di chi, come l'Associazione Luca Coscioni, si batte per demolire ogni discriminazione?
L'autrice è Segretario de11Associáziòne Luca
Coscioni, soggetto costituente il Partito Radicale
Inoltre, in base alle norme italiane, i dati
dei donatori sono conservati con l'anoni-
3. Sanità nazionale
Pagina 43
Eterologa, prime gravidanze?
Quattro mamme sarebbero in attesa. Ma a Milano è mistero
VIVIANA DALOISO
li annunci vengono fatti direttamente alle agenzie, se ci fosse bisogno di una conferma
che l'intento è quello di dare massima
visibilità all'accaduto. E l'accaduto è
che ci sono - o meglio, ci sarebbero già quattro gravidanze da e terologa attualmente in corso.
Tre sarebbero a Roma, almeno secondo
quanto sostenuto dall'associazione Coscioni. Che ha optato per l'anonimato
delle coppie e dei medici coinvolti. Una, invece, a Milano, propiziata dal ginecologo SeverinoAntinori. Che -fa sapere, invece, con dovizia di particolari nella sua clinica Matris ha accolto una
coppia pugliese, con problemi di fertilità maschile e che per ben tre volte si era recata in Spagna senza successo. Risultato: l'ecografia conferma, avranno il
primo figlio da eterologa in Italia. «Tutti aspettano le linee guida del ministero
- spiega poi soddisfatto Antinori -, ma
noi siamo andati avanti lo stesso, convinti che non siano altro che una scusa».
Pioniere, dunque, uri altravolta. Al puri-
to - visti i tempi - d'essersi messo in laboratorio già a poche ore dalla pronuncia della Consulta che ha cancellato il
divieto di eterologa, lo scorso 10 giugno.
Peccato che il ministro Lorenzinpiùvolte nei giorni scorsi abbia precisato come, prevedendo la fecondazione eterologa nuove attività finora non autorizzate (in particolare la selezione del donatore dei gameti), quelle linee guida
siano indispensabili per garantire la
qualità e la sicurezza dei trattamenti effettuati sui pazienti. La materia è normata anche da un decreto (il 191 del
2007), in cui si prevede che «i controlli,
compresi gli esami analitici, richiesti per
i donatori (di cellule e tessuti umani, ndr) sono effettuati dalle strutture a tali fini specificamente individuate, autorizzate e accreditate secondo le modalità
previste dalle regioni o dalle province
autonome». Autorizzazioni che ancora
mancherebbero. E per la cui violazione
lo stesso decreto prevede sanzioni durissime.
Come sono stati selezionati, dunque, i
donatori nei presunti centri dove l'eterologa è stata già effettuata? Che test
99M
MILANO L'ingresso della clinica di via dei Gracchi
hanno effettuato, come verrà garantito
(se verrà garantito) il loro anonimato?
Sono stati retribuiti? Per accertarlo si
muovono immediatamente i Nas, che
poche ore dopo l'annuncio si presentano nella clinicamilanese diAntinori per
verificare le procedure adottate. Un gesto che manda su tutte le furie il ginecologo, pronto a querelare la Lorenzin:
«E un atto intimidatorio del ministro. La
querelerò per abuso d'ufficio», dice, per
poi "liquidarla' come «un'integralista
cattolica contraria alla libertà procreariva». Più tardi, però, si scopre che ad attivare i Nas non sarebbe stata affatto Lorenzin, ma il Comando dei Carabinieri
per la tutela della Salute, che intervengono autonomamente laddove ravvedono ipotesi di irregolarità. E, cosa più
importante, che di gravidanze ottenute
con l'eterologa nella clinica milanese di
Antinori non ci sarebbe traccia. UJnbluff?
A tarda serata contro replica del ginecologo: «Tutto vero. I Nas non potevano
accertare la gravidanza perché sarebbe
stata violazione della privacy».
Il fronte pro-eterologa intanto si è attivato: «La sentenza della Consulta è stata chiara, il diritto ad avere un figlio è incoercibile», precisa Marilisa D'Amico,
che ha sostenuto le ragioni del sì all'eterologa di fronte alla Corte Costituzionale. Di «rischi concreti senza norme di
sicurezza» parla invece lavicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Eugenia Roccella, che lancia
un appello al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, affinché intervenga per
impedire situazioni «fuori dalle regole».
Se si siano verificate davvero, resta un
(ben costruito) mistero.
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L'annuncio del ginecologo
Antinori : «Noi avanti»
Ma l'ispezione dei Nas
smentisce tutto
lui controreplica : tutto vero
t terologa, prime giavldann'?
8. La Ricerca
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Due pazienti guariscono dall 'Aids
dopo il trapianto del midollo spinale
Grazie al trapianto del midollo spinale sono riusciti non solo a
battere il cancro, ma anche a debellare il virus dell'Aids.
Protagonisti della vicenda due pazienti australiani . L'annuncio ha
preceduto di poche ore l'apertura a Melbourne della conferenza
internazionale sull'Aids, funestata dalla morte dei delegati che
erano a bordo del volo M1-117 abbattuto in Ucraina. I due pazienti
di Sydney sono stati trattati nell'ospedale St Vincent 's e sono
diventati la seconda e terza persona al mondo ad essersi liberati
dell'Hiv. Entrambi rimangono in terapia retrovirale come misura
di cautela. I ricercatori ritengono che i trapianti di cellule
staminali avranno un ruolo crescente nel trattamento dell'Hiv.
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8. La Ricerca
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