LA CELLULA Anche se gli organismi viventi sono molto differenti fra loro, hanno però un modello di vita unitario: la cellula. Le unità di base della struttura sono gli ATOMI e le MOLECOLE. Questi si combinano, negli esseri viventi, a formare le CELLULE, che sono le più piccole unità di vita. Le cellule si moltiplicano e crescono per dare strutture più complicate. Le cellule pur andando a costituire organismi molto diversi fra loro, hanno tutte delle caratteristiche comuni. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 1 Andando a guardare una cellula, la struttura più evidente è il NUCLEO, che contiene l’informazione genetica (caratteri ereditari). All’esterno del nucleo troviamo il CITOPLASMA, una sostanza gelatinosa che accoglie gli organuli.. La cellula, è separata dall’ambiente esterno dalla MEMBRANA PLASMATICA. La membrana plasmatica è quindi il punto d’incontro della cellula con l’ambiente esterno, è la porta attraverso la quale le sostanze entrano ed escono. Il citoplasma può essere immaginato come una sostanza gelatinosa all’interno della quale si trovano vari organuli Il nucleo è separato dal resto della cellula dall’involucro nucleare I più importanti organuli all’interno del citoplasma sono: RETICOLO ENDOPLASMATICO CORPUSCOLI DEL GOLGI MITOCONDRI La cellula per svolgere tutte le sue funzioni ha bisogno di nutrirsi ed emettere sostanze di rifiuto. I mitocondri producono il nutrimento, cioè l’energia necessaria alla vita, estraendolo da ciò che noi mangiamo. Quest’energia sarà poi utilizzata per svolgere altre funzioni. Per quanto riguarda invece le sostanze prodotte dalla cellula, noi possiamo immaginare la cellula come una catena di montaggio. All’interno del nucleo si ha l’informazione per costituire i vari prodotti cellulari. Il processo continuerà poi ad es. nel reticolo endoplaAppunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 2 smatico. Una volta formatesi, le varie sostanze saranno messe in un magazzino: nei corpuscoli del Golgi. Da qui potranno essere prese per essere utilizzate dalla stessa cellula o emesse all’esterno per raggiungere altre parti del corpo, dove svolgeranno la loro funzione. La Mitosi è un processo di divisione cellulare attraverso il quale le cellule si moltiplicano. Negli organismi unicellulari la divisione della cellula da origine a due organismi nuovi ed indipendenti. Negli organismi pluricellulari, la divisione cellulare serve invece per la crescita e il ricambio, ad esempio per la riparazione d’eventuali danni che si sono prodotti. Chiaramente all’interno dello stesso organismo, la divisione cellulare avviene con velocità diverse a seconda della la zona. Negli esseri umani, ad esempio, il tessuto epiteliale (es: la pelle) si ricambia e rinnova piuttosto velocemente mentre ci sono altre cellule che non si dividono mai, come ad es. le cellule nervose. Per questo, un danno ad una cellula nervosa può avere conseguenze molto gravi. Abbiamo affermato che all’interno del nucleo è contenuto il magazzino genetico, quello in altre parole che dà ad ognuno di noi le sue caratteristiche e la sua unicità. Questo materiale è ereditario, viene cioè trasmesso sia dall’interno dello stesso organismo, con i processi di rinnovamento cellulare, sia da un organismo ai suoi discendenti con i processi di riproduzione. Il nostro corpo ha due tipi fondamentali di cellule: somatiche e riproduttive. Le cellule riproduttive sono quelle che si trovano nei testicoli maschili e negli ovari femminili, sono solo gli spermatozoi per il Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 3 maschio e gli ovuli per la femmina e non l’intero apparato riproduttore. Le cellule somatiche sono tutte le altre. La differenza fondamentale fra questi due tipi di cellule è il numero di cromosomi contenuti in ciascuna di esse. I cromosomi, possono essere immaginati come dei bastoncini contenenti appunto l’informazione genetica. Ogni specie vivente ha cellule contenenti un certo numero di cromosomi caratteristici per ogni specie. Nella cellula somatica dell’uomo ci sono 46 cromosomi, cioè 23 coppie di cromosomi, ognuno dei due membri di ciascuna coppia viene da un genitore diverso. Nelle cellule riproduttive si ha invece un solo cromosoma per ogni tipo quindi, si ha un totale di 23 cromosomi. I processi di divisione cellulare sono diversi nelle cellule somatiche e nelle cellule riproduttive. Nelle cellule somatiche la divisione cellulare è detta Mitosi, il materiale genetico contenuto nel nucleo da prima si duplica poi viene distribuito in due cellule figlie. Il risultato sono due cellule identiche alla cellula madre e ognuna con 46 cromosomi. Nelle cellule riproduttive si hanno invece solo 23 cromosomi. Queste cellule derivano da un processo detto Meiosi nel quale si ha un’unica moltiplicazione del materiale genetico seguito però da due successive divisioni cellulari. Tutto ciò perché lo scopo della Meiosi è diverso da quello della Mitosi. Dalla Mitosi, partendo da una cellula, se ne ottengono due dello stesso tipo con lo stesso patrimonio genetico (stesso numero Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 4 di cromosomi), ad es. le cellule dello strato basale dell’epidermide si duplicano per mitosi, una rimane al suo posto mentre l’altra inizia il suo processo di differenziazione salendo, mano a mano verso la sua superficie, dalla quale alla fine verrà allontanata sottoforma di scaglietta di cheratina, intanto nello strato basale la mitosi continua e viene rimpiazzata da una nuova. La Meiosi deve dare i Gameti, cioè cellule riproduttive il cui unico scopo è quello di unirsi al gamete di sesso opposto per dare luogo ad un nuovo individuo. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 5 Visto che ogni individuo ha cellule somatiche contenenti ciascuna 46 cromosomi, l’unione di due gameti deve dare una cellula (detta zigote) che abbia, nel nostro caso, 46 cromosomi, dalla quale partire con successive divisioni (mitotiche) fino a dare l’individuo completo, il neonato. Ecco perché i gameti hanno un numero cromosomico dimezzato rispetto alle altre cellule, per potersi unire a formare una cellula con il giusto numero di cromosomi. I TESSUTI Un tessuto è un insieme di cellule con forma e funzioni simili, ogni tessuto svolge delle funzioni specifiche. I quattro tessuti fondamentali del nostro corpo sono: Tessuto epiteliale Tessuto connettivo ( ossa, linfa, sangue, cartilagini, grasso ) Tessuto muscolare Tessuto nervoso I vari tessuti fondamentali si combinano fra loro per costituire unità funzionali d’ordine superiore denominate organi, come ad es. il fegato, il cuore ecc.. L’insieme degli organi le cui funzioni sono più intimamente correlate costituisce un apparato. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 6 I vari livelli d’organizzazione sono quindi: LA CELLULA che è l’unità fondamentale della vita. I TESSUTI costituiti da un insieme di cellule con caratteristiche comuni che andranno a svolgere determinate funzioni. GLI ORGANI, formati da un insieme di tessuti organizzati per svolgere una determinata funzione GLI APPARATI, formati da più organi associati per svolgere una determinata attività vitale TESSUTO EPITELIALE Il tessuto epiteliale detto comunemente Epitelio è costituito da cellule strettamente legate fra loro con l’interposizione di scarsissima sostanza intercellulare. Il tessuto epiteliale può essere monostratificato cioè formato da un solo strato di cellule o pluristratificato cioè formato da più strati di cellule. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 7 L’EPITELIO può essere: DI RIVESTIMENTO GHIANDOLARE SENSORIALE EPITELIO DI RIVESTIMENTO Ricopre la superficie esterna e le cavità interne del corpo. EPITELIO GHIANDOLARE E’ quello che forma le ghiandole che possono essere Esocrine o Endocrine Le Ghiandole Esocrine riversano il loro secreto all’esterno dello apparato circolatorio. Le Ghiandole Endocrine riversano il loro secreto nel sangue ed in questo caso il loro prodotto è detto Ormone. EPITELIO SENSORIALE Interviene nella reazione agli stimoli, le cellule dell’epitelio sensoriale sono in grado di ricevere gli stimoli dall’esterno e comunicarli all’organismo. In Anatomia Quando si appone il suffisso “eso” significa fuori. Sta ad indicare che la peculiarità dell’elemento cui si riferisce,che sia una azione o la posizione, è diretta verso l’esterno, si pone all’esterno del sistema di riferimento. Quando si appone il suffisso “endo” significa dentro. Che sia riferito ad una azione o ad una posizione, questa sarà sempre rivolta, o posizionata, verso l’interno del sistema di riferimento. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 8 TESSUTO CONNETTIVO Ha la funzione di connettere (unire) gli altri tessuti fra loro. E’ formato da cellule che sono sparse entro un’abbondante sostanza intercellulare a differenza dell’epiteliale dove invece le cellule sono molto vicine fra loro. La Sostanza Intercellulare si trova tra una cellula ed un’altra ed è formata da fibre e da sostanza amorfa (senza forma). Le fibre presenti nella sostanza intercellulare del tessuto connettivo appartengono a tre categorie: FIBRE COLLAGENE: sono presenti nella cartila- gine. formano una rete all’interno degli organi. FIBRE ELASTICHE: sono presenti nelle pareti dei vasi sanguigni e negli organi estensibili come ad esempio lo stomaco e l’utero. FIBRE RETICOLARI: Il Tessuto Connettivo è suddiviso in due sottoclassi chiamate Lasso e Denso è il Tessuto Connettivo che presenta un’abbondante sostanza amorfa nella quale le fibre sono lassamente (debolmente) intrecciate tra loro. LASSO Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 9 il Tessuto Connettivo che è caratterizzato da una grande abbondanza di fibre dentro la sostanza fondamentale amorfa. DENSO È VARIETA’ DI TESSUTO CONNETTIVO 1. 2. 3. 4. 5. ADIPOSO CARTILAGINEO OSSEO SANGUE LINFA Il Tessuto Adiposo è una varietà del connettivo i cui elementi cellulari sono rappresentati da cellule adipose, cioè cellule che contengono al loro interno ( nel loro citoplasma ) gocce lipidiche. Questo tessuto assicura materiale energetico all’organismo ed inoltre svolge una funzione meccanica di sostegno. Il Tessuto Cartilagineo è detto comunemente cartilagine e svolge fondamentalmente funzione di sostegno. La sostanza fondamentale amorfa contenuta nella cartilagine è molto gelificata, da questo, deriva la flessibilità di questo tessuto. Il tessuto cartilagineo manca di vasi sanguigni, linfatici e di nervi. Il Tessuto Osseo è una varietà di tessuto connettivo con funzione di sostegno caratterizzato dal fatto che la sua sostanza intercellulare è mineralizzata perciò il tessuto stesso presenta notevole durezza e resistenza. Il tessuto osseo costituisce le ossa. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 10 Il tessuto osseo è in continuo rifacimento per tutta la durata della vita. Il processo di rinnovamento del tessuto osseo ha anche il compito di regolare la concentrazione di calcio nel sangue “calcemia”. Le ossa sono delle strutture rigide e dure. Queste caratteristiche sono dovute alla presenza di sali minerali che costituiscono la parte inorganica delle ossa, mentre la parte organica è data da cellule e fibre collagene. Il tessuto osseo forma l’impalcatura interna del corpo, presta attacco ai muscoli e ai tendini, protegge i visceri delicati contenuti nella cavità cranica e toracica, ed accoglie il midollo osseo; rappresenta inoltre la banca di calcio. In corrispondenza della superficie articolare delle ossa lunghe, lo strato periferico di osso compatto è ricoperto di uno strato di cartilagine . Nel canale centrale dell’osso compatto e nelle lacune dell’osso spugnoso è presente il midollo osseo emopoietico, vale a dire che produce il sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Anche il midollo osseo è tessuto connettivo. Si distinguono due tipi di tessuto osseo: 1) OSSO SPUGNOSO 2) OSSO COMPATTO Osso Spugnoso - è formato da trabecole (parti di osso vuoto) disposte disordinatamente a formare una specie di rete tridimensionale. Esse delimitano spazi intercomunicanti occupati dal midollo osseo. tessuto osseo compatto Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 11 Osso Compatto - appare come una massa solida e continua, e soltanto con l’uso del microscopio vi si possono vedere degli spazi. Le ossa si distinguono in: Ossa Lunghe Ossa Larghe o Piatte Ossa Brevi o Corte Le ossa lunghe (quando la lunghezza prevale sulla larghezza e sullo spessore)sono costituite da una parte intermedia detta Diafisi formata da osso compatto con un canale centrale occupato dal midollo osseo, e da due parti terminali dette Epifisi formate da osso spugnoso e ricoperte da osso compatto (per esempio femore). Le ossa brevi o corte (quando lunghezza, larghezza e spessore sono equivalenti) sono formate da osso spugnoso all’interno e ricoperte da osso compatto (per esempio le vertebre, il carpo, il tarso). Le ossa larghe o piatte (quando lunghezza e larghezza sono pressoché equivalenti) sono formate da due lamine esterne di tessuto osseo compatto tra il quale è interposto tessuto osseo spugnoso (esempio ossa della volta cranica e ossa iliache). Il midollo osseo è un tessuto connettivo deputato alla formazione delle cellule del sangue (globuli rossi, bianchi e piastrine) si trova nelle lacune dell’osso spugnoso e nel canale midollare della diafisi delle ossa lunghe. Il midollo spinale è formato da tessuto nervoso e si trova nel canale formato dalla sovrapposizione delle vertebre. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 12 Il SANGUE Il sangue e la linfa sono anch’essi dei tessuti connettivi nei quali però la sostanza intercellulare è liquida. Il sangue e la linfa sono tessuti connettivi aventi la funzione essenziale di nutrizione e trasporto. Il sangue è un tessuto che permette lo svolgersi della funzione di nutrimento e ossigenazione del nostro organismo ed è costituito da: 55% dal Plasma (la parte liquida) 45% parte Corpuscolata (formata da cellule di vario tipo) a)Eritrociti, b) Neutrofili, c) Eosinofili, d) Linfociti Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 13 IL PLASMA contiene: Acqua; Proteine (albumine, globuline, alcune delle quali costituiscono gli anticorpi, fibrinogeno con funzione di coagulazione del sangue); Sostanze Organiche ed Inorganiche variabili in relazione alla alimentazione. Il plasma privo del fibrinogeno prende il nome di siero. LA PARTE CORPUSCOLATA sospesa globuli rossi nel plasma è rappresentata da: Globuli Rossi Globuli Bianchi Piastrine I Globuli Rossi o eritrociti sono presenti in numero di circa 5 milioni (4,5 milioni nelle donne) per millimetro cubo di sangue. Sono cellule che nel corso della loro maturazione hanno perso il nucleo e si presentano come dischetti biconcavi. Il loro colore è rosso per un pigmento respiratorio che contiene l’emoglobina: proteina contenente ferro. Grazie all’emoglobina (molecola che lega l’ossigeno e lo trasporta alle cellule) avviene il trasporto di gas respiratori, cioè dell’ossigeno alle cellule, e dell’anidride carbonica delle cellule all’esterno. emoglobina Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 14 I Globuli Bianchi o leucociti permettono di combattere le infezioni e le malattie attraverso questi meccanismi: produzione di anticorpi, diapedesi, cioè la proprietà di attraversare i capillari globulo rosso, piastrina e globulo bianco Le Piastrine o trombociti derivano dalle cellule contenute nel midollo osseo che, giunte a maturazione, si frammentano e vengono liberate nel sangue. La loro funzione è di intervenire nel complesso meccanismo della coagulazione sanguigna. La produzione di un tipo di cellule piuttosto che di un altro è in stretta relazione alle esigenze dell’organismo. Nel midollo osseo il produttore degli elementi del sangue è il midollo rosso presente nel tessuto osseo spugnoso. Quello così detto giallo, presente nella diafisi delle ossa lunghe dell’adulto, a causa delle infiltrazioni di grasso non è più in grado di svolgere questa attività. Nell’età fetale e neo natale il midollo rosso con funzione ematopoietica è presente sia nelle ossa spugnose che nella diafisi delle ossa lunghe in quest’ultime è sostituito da un midollo giallo che perde questa funzione. La linfa ha la stessa composizione del plasma ma con un più basso contenuto di proteine. Si forma a livello dei tessuti. Dai capillari una parte di plasma trasuda attraverso la parete dei capillari stessi dando origine al liquido interstiziale dal quale le cellule prendono le sostanze utili e nel quale riversano i prodotti di rifiuto. Proprio a questo livello originano i vasi della circolazione linfatica. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 15 TESSUTO NERVOSO Le cellule del tessuto nervoso sono chiamate Neuroni e sono cellule specializzate nel ricevere segnali dall’ambiente esterno e dall’ambiente interno e nel trasmetterli in forma di impulsi nervosi da Neurone una parte all’altra del corpo. I neuroni sono le cellule del corpo con le forme più diverse e possono raggiungere lunghezze sorprendenti. Il tessuto nervoso è diffuso in tutte le regioni dell’organismo e, mediante le sue fini ramificazioni, entra in contatto con le singole cellule del corpo; esso mette in relazione tutte le parti dell’organismo, le une con le altre e con l’ambiente esterno. Ogni cellula nervosa è costituita da un corpo cellulare, detto Pirenoforo, e da lunghi prolungamenti che sono di due tipi: Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 16 Dendriti Assone ( o Neurite o Cilindrasse) I Dendriti sono deputati alla ricezione dell’impulso nervoso; Il Corpo Cellulare alla rielaborazione; L’Assone alla trasmissione. Sia i dendriti che gli assoni sono generalmente detti fibre nervose. In molti casi l’assone è circondato da particolari cellule, Cellule di Schwann, che producono una sostanza lipidica biancastra: la Mielina. La mielina avvolge l’assone con una guaina, Guaina Mielinica, lasciandolo libero sono in alcuni punti, detti Nodi di Ranvier, attraverso cui si propaga l’impulso nervoso. L’isolamento dell’assone da parte della guaina mielinica, permette una maggior velocità di conduzione dell’impulso nervoso. I neuroni possono essere di tre tipi: SENSORIALI DI CONNESSIONE MOTORI I Neuroni Sensoriali raccolgono le informazioni dall’esterno del corpo e le inviano al sistema nervoso centrale (Encefalo e Midollo Spinale). Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 17 Ad esempio se accidentalmente ci bruciamo una mano, l’informazione viene raccolta dall’epitelio sensoriale della mano che è in contatto con un neurone sensoriale. Questo, attraverso il Dendrite riceve l’informazione e la trasmette all’interno del corpo in direzione del sistema nervoso centrale. L’informazione viaggia quindi dall’esterno all’interno del corpo. I Neuroni di Connessione trasmettono le informazioni tra i vari neuroni. Sono cioè in contatto con altri neuroni e passano l’informazioni a loro. I Neuroni Motori trasmettono i segnali dal sistema nervoso centrale ai muscoli o alle ghiandole, e determinano delle azioni, ad esempio la contrazione di un muscolo o il rilascio di una sostanza da parte di una ghiandola. Nell’esempio della mano il neurone motorio, riceve i comandi sul da farsi dal Sistema Nervoso Centrale (cervello più midollo spinale) e determina l’immediato allontanamento della mano dalla sorgente di calore. L’informazione viaggia quindi dall’interno all’esterno del corpo. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 18 L’UNITÀ FUNZIONALE del sistema nervoso costituita da Neuroni di Senso, Neuroni di Connessione e Neuroni Motori è detta ARCO RIFLESSO. LA SINAPSI I neuroni comunicano tra loro o con altre cellule facendo passare l’impulso nervoso da una sinapsi all’altra, cioè da una cellula ad un’altra. Benché le cellule nervose possano raggiungere lunghezze considerevoli, ad un certo punto anche loro finiscono e prendono connessione con altre cellule, ad esempio con altre cellule nervose o muscolari. Nel punto in cui finisce una cellula nervosa e, ad esempio, ne inizia un’altra che deve continuare a mandare lo stimolo che ha ricevuto c’è la sinapsi, cioè una particolare connessione. Esistono due tipi di sinapsi, elettriche e chimiche, ma siccome nei vertebrati prevalgono le seconde daremo uno sguardo solo a quelle. Una sinapsi chimica è formata da tre elementi fondamentali: - Il terminale presinaptico ( o bottone sinaptico) - Lo spazio sinaptico - E la membrana post-sinaptica. In modo molto semplificato succede questo: L’impulso elettrico corre lungo l’assone fino ad arrivare alla sua fine. In questo punto l’assone si slarga e prende il nome di bottone sinaptico. All’interno di questo slargamento ci sono dei mediatori chimici (sostanze chimiche) che, all’arrivo dell’impulso nervoso, vengono liberati al di fuori dell’assone, in un piccolissimo spazio (spazio sinaptico) che c’è tra la cellula che manda l’impulso e quella che lo riceve. Questi mediatori chimici prendono contatto con la membrana della cellula ricevente lo stimolo (membrana post-sinaptica) e lo traAppunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 19 sformano, ancora una volta, in stimolo elettrico che continua il suo percorso. Quindi abbiamo l’arrivo di uno stimolo elettrico che diventa stimolo chimico, che, alla fine torna ad essere uno stimolo elettrico. TESSUTO MUSCOLARE Il tessuto muscolare è costituito da cellule allungate e sottili, fusiformi, dette anche fibre muscolari, che presentano queste proprietà: Contrattilità: capacità di ridurre la loro lunghezza; Irritabilità o eccitabilità: capacità di rispondere ad uno stimolo appropriato (chimico, nervoso, elettrico); Elasticità: capacità di riprendere la forma originaria dopo la contrazione. Ogni funzione dei nostri muscoli( correre, saltare, sorridere, pompare il sangue per tutto il corpo ed espellere il feto dall’utero……) è realizzata dalla contrazione coordinata delle cellule muscolari. Ci sono due tipi generali di tessuto muscolare: il muscolo striato che, come dice il nome, ha un aspetto striato il muscolo liscio, senza striature. Il tessuto muscolare striato può essere a sua volta suddiviso in scheletrico e cardiaco LISCIO (Involontario) SCHELETRICO TESSUTO MUSCOLARE (Volontario) STRIATO CARDIACO Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 20 (Involontario) Il tessuto muscolare striato scheletrico comprende i muscoli che fanno muovere le ossa ed è anche chiamato tessuto muscolare volontario, perché la sua contrazione dipende dalla volontà dell’individuo. Il tessuto muscolare striato cardiaco è uno speciale tipo di muscolo che costituisce la parete del cuore: esso è striato ma involontario (si contrae indipendentemente dalla nostra volontà). Il tessuto muscolare liscio circonda le pareti degli organi interni, come ad esempio gli organi dell’apparato digerente e l’utero; è anche detto involontario, dal momento che non è sotto il controllo cosciente. Qualunque sia il tipo di tessuto muscolare che prendiamo in considerazione, la sua contrazione dipende dall’interazione di 2 proteine, l’actina e la miosina. Le cellule muscolari sono cioè caratterizzate dalla presenza al loro interno di fibrille molto sottili di proteine contrattili, che decorrono nel senso della lunghezza attraverso le cellule e costituiscono la maggior parte del citoplasma. Nel muscolo scheletrico e cardiaco queste molecole proteiche sono disposte in raggruppamenti regolari, che si ripetono e costituiscono le caratteristiche striature. Le cellule muscolari lisce contengono anch’esse actina e miosina, ma le molecole non sono disposte in maniera regolare e non formano striature. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 21 MUSCOLO SCHELETRICO. Circa il 40 % del peso corporeo di un uomo è costituito da muscolo scheletrico; le donne ne hanno generalmente meno, circa il 20 %. Muscolo Scheletrico Un muscolo scheletrico è tipicamente attaccato a 2 o più ossa, sia direttamente sia mediante strisce robuste di tessuto connettivo, dette tendini. Alcuni di questi tendini, come quelli che collegano le ossa delle dita ai loro muscoli nell’avambraccio, possono essere molto lunghi. Quando il muscolo si contrae, le ossa si muovono intorno ad un’articolazione che è tenuta insieme da legamenti e in cui è presente un liquido lubrificante. La maggior parte dei muscoli scheletrici del corpo lavorano in coppie antagoniste in cui un muscolo flette e piega l’articolazione e l’altro lo stende, o lo raddrizza. Inoltre due gruppi antagonisti possono contrarsi insieme per stabilizzare un’articolazione. Tale azione muscolare consente la stazione eretta. Un muscolo scheletrico come il bicipite, consiste in fasci di fibre muscolari, spesso centinaia di migliaia, tenute insieme da tessuto connettivo. Ogni fibra è una singola cellula con molti nuclei. Queste fibre sono spesso cellule molto grosse, lunghe anche parecchi centimetri. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 22 CELLULA E TESSUTI -- DOMANDE 1. Le cellule: □ sono tutte uguali □ sono le più piccole unità di vita □ □ □ □ DNA, RNA, HIV mediante mi- □ solo alcuni tipi tramite meiosi □ tramite alitosi sono prodotti di scarto sono sostanze alcaline 2. La cellula è composta da: □ nucleo, villi coriali e nanosomi □ corpo stellato, citoplasma e ribosomi nucleo, citoplasma e membrana plasmatica 3. La cellula ricava energia: □ no □ attraverso i mitocondri □ tosi 4. Le cellule si moltiplicano: □ tramite efflorescenze □ tramite diapedesi □ 5. La divisione cellulare: □ è costante per ogni zona □ cambia con le condizioni climatiche □ ha velocità diverse a seconda della zona □ alterna giorno e notte 6. I tipi fondamentali di cellule sono: □ 2 □ 3 □ 4 □ 5 7. I le cellule riproduttive: □ sono quelle che si dividono □ si trovano negli organi genitali □ si trovano nello strato basale □ sono le più grosse Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 23 8. I cromosomi: □ sono 46 nell’uomo e 47 nella donna □ sono in ugual numero in tutte le specie viventi □ sono 23 cop- pie 9. La mitosi genera: □ una cellula più grande □ due cellule uguali □ □ □ □ □ □ due cellule diverse la riduzione dei cromosomi 10. La meiosi genera: □ cellule con la metà del corredo cromosomico □ cellule diploidi cellule con il doppio del corredo cromosomico cellule A B normi 11. I gameti: □ danno origine a cellule nervose □ formano la pelle sono il prodotto della mitosi sono il prodotto della meiosi 12. Il sangue arterioso: □ porta □ pulisce □ porta □ pulisce l’aria l’ossigeno all’organismo l’organismo dall’anidride carbonica l’anidride carbonica agli alveoli respirata dall’ossigeno □ □ □ □ □ 13. I Tessuti: □ sono i vari strati del corpo umano sono le parti deputate al rivestimento degli organi sono formati dagli organi con forma e funzioni simili sono formati da cellule con forma e funzioni simili 14. I tessuti fondamentali sono: □ epiteliale, connettivo, muscolare, nervoso □ epiteliale, connettivo, ricreativo, nervoso Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 24 epiteliale, adattivo, connettivo, muscolare. connettivo, muscolare, tendineo e nervoso 15. Combinati tra loro, i vari tessuti fondamentali costituiscono: □ le ossa □ gli organi □ i sistemi □ i bronchi 16. Gli Apparati sono: □ insiemi di organi le cui funzioni sono intimamente correlate □ insiemi di tessuti dello stesso tipo □ insiemi di cellule con le stesse proprietà □ insiemi di cellule endoplasmatiche con le stesse funzioni 17. Il Tessuto epiteliale di rivestimento: □ ricopre la superficie esterna e le cavità interne del nostro corpo □ ricopre la pel- le □ □ □ □ □ □ riveste i ribosomi non è presente nell’apparato genitale 18. Le Ghiandole esocrine: □ riversano il secreto in altre ghiandole □ riversano il secreto all’esterno dell’apparato circolatorio riversano il secreto nell’intestino riversano il secreto all’interno dell’apparato circolatorio 19. Le Ghiandole endocrine: □ riversano il secreto in altre ghiandole □ riversano il secreto all’esterno dell’apparato circolatorio riversano il secreto nell’intestino riversano il secreto all’interno dell’apparato circolatorio 20. I vari tipi di tessuto sono tenuti insieme: □ dai ribosomi □ dai corpuscoli del Golgi □ dal tessuto connettivo □ dai tendini 21. La la Sostanza Intercellulare è composta da: □ Fibre collagene, ialuroniche ed elastiche □ Fibre collagene, reticolari ed elastiche □ Fibre cartilaginee, reticolari ed elastiche □ Fibre collagene, linfatiche ed elastiche Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 25 22. Il Tessuto Connettivo può essere: □ adiposo, cartilagineo, basale, sangue e linfa □ adiposo, epiteliale, osseo, sangue e linfa □ adiposo, cartilagineo, osseo, nervoso e linfa 23. Il tessuto cartilagineo (o Cartilagine) : □ manca di vasi sanguigni □ è riccamente innervato □ □ □ □ fa parte del sistema linfatico ha la sostanza intercellulare mineralizzata 24. Il tessuto osseo: □ ha la sostanza intercellulare gelificata □ ha la sostanza intercellulare spugnosa ha la sostanza intercellulare mineralizzata non è soggetto al rinnovo delle cellule 25. Il midollo osseo forma le cellule del sangue e si trova: □ nelle ossa compatte □ nella colonna vertebrale □ nelle lacune dell’osso spugnoso 26. Il midollo spinale si trova nel canale formato dalla sovrapposizione delle vertebre ed è composto da: □ tessuto connettivo □ tessuto nervo- so □ tessuto parenchimale □ tessuto cartilagineo 27. La funzione del sangue è: □ raffreddamen- to □ nutrizione e trasporto □ collegamento □ □ siero e piastri- □ emopoietica 28. Il sangue è costituito da: □ plasma e siero □ parte corpuscolata e siero ne plasma e parte corpuscolata 29. Nella sostanza intercellulare liquida del sangue troviamo: □ acqua, proteine, sostanze organiche ed inorganiche □ acqua, proteine, sostanze organiche Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 26 □ acqua, proteine, sostanze inorganiche □ acqua, proteine, siero 30. La coagulazione del sangue avviene grazie: □ al fibrinogeno presente nel plasma □ alle sostanze organiche presenti nel plasma □ al siero □ ai macrociti dell’organismo 31. I globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine: □ costituiscono il siero □ costituiscono la parte corpuscolata del sangue □ □ □ □ □ □ costituiscono il meccanismo emopoietico dello organismo sono organi del sangue 32. I globuli rossi: □ trasportano solo ossigeno □ trasportano solo anidride carbonica trasportano solo emoglobina trasportano i gas della respirazione 33. Le piastrine o trombociti: □ combattono le infezioni □ intervengono nella coagulazione sanguigna trasportano solo anidride carbonica costituiscono il siero 34. I globuli bianchi aumentano di numero nelle infezioni perché: □ contengono emoglobina □ producono anticorpi a difesa □ □ □ □ □ □ le infezioni decimano i globuli rossi in quelle virali vengono sottoposti a meiosi 35. Il tessuto nervoso: □ causa cambi di umore □ è diffuso solo in alcune zone dello organismo determina la posizione degli arti riceve e trasmette segnali 36. Il neurone è formato da: □ melanociti, corpo cellulare e borsone □ osteociti, corpo cellulare e cassone dendriti, corpo cellulare e assone nevriti, corpo cellulare e bastone Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 27 37. I neuroni Sensoriali: □ trasmettono la informazione dallo esterno all’interno del corpo □ trasmettono la informazione da neurone a neurone □ trasmettono la informazione dal sistema nervoso centrale alle ghiandole e ai muscoli 38. I neuroni di connessione: □ trasmettono la informazione dallo esterno all’interno del corpo □ trasmettono la informazione da neurone a neurone □ trasmettono la informazione dal sistema nervoso centrale alle ghiandole e ai muscoli □ trasmettono la informazione dallo esterno all’interno del corpo 39. I neuroni motori: □ trasmettono la informazione dallo esterno all’interno del corpo □ trasmettono la informazione da neurone a neurone □ trasmettono la informazione dal sistema nervoso centrale alle ghiandole o ai muscoli 40. I neuroni si scambiano informazioni tramite: □ vibrazioni □ le sinapsi □ il contatto □ le asepsi 41. Dove l’informazione da stimolo elettrico diventa chimico, per poi tornare elettrico?: □ lungo l’assone □ nello spazio tra le due cellule nervose □ nei dendriti □ nel nucleo 42. Le fibre muscolari sono: □ contrattili, eccitabili, elastiche, granulose □ contrattili, eccitabili, plastiche. Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 28 □ contrattili, eccitabili, ostiche, granulose □ contrattili, eccitabili, elastiche. 43. Il tessuto muscolare striato è: □ volontario □ involontario □ autonomo □ □ autonomo □ involontario solo il cardiaco 44. Il tessuto muscolare liscio è: □ volontario □ involontario involontario solo il cardiaco 45. La contrazione muscolare avviene a causa dell’interazione di due proteine dalle quali sono formate le cellule muscolari: □ actina e miosina □ peptina e miosina □ actina e arginina □ peptina e arginina 46. Un muscolo scheletrico consiste: □ un insieme di altri muscoli più piccoli □ un fascio di fibre muscolari □ alcuni fasci di fibre muscolari □ centinaia di migliaia di fibre muscolari 47. I muscoli sono detti antagonisti quando □ esercitano azioni uguali e contrarie per impedire movimenti □ l’uno si sovrappone all’altro nello svolgere la stessa azione □ □ □ □ uno piega l’articolazione e l’altro la raddrizza sono posti ai punti estremi del corpo umano 48. La fibra muscolare è: □ un insieme di cellule muscolari □ tenuta insieme dai legamenti una sola cellula con più nuclei tessuto connettivo Appunti di anatomia CELLULA E TESSUTI 29 LA PELLE Pelle d’oca, pelle accapponata, pelle d’angelo, pellaccia, in pelle in pelle, fare la pelle, amici per la pelle, non stare più nella pelle, queste e molte altre sono le espressioni di uso comune in cui pronunciamo la parola “Pelle”. In tutte il significato attribuitole è massimo, importante. Perché la Pelle è importante. E’ il nostro vestito naturale e la nostra interfaccia col mondo esterno, veicolo di informazioni in entrata ed in uscita. E’ l’arrossire della pelle che mostra agli altri il nostro imbarazzo così come è il suo accapponarsi (la pelle d’oca) che testimonia lo scatenarsi di una emozione, o anche di un semplice brivido di freddo. La pelle è viva! Una pelle sana e ben curata ci fa intendere un relativo stato di benessere generale, mentre una pelle livida, macilenta e deformata di certo è segnale di qualcosa che non va. Un attento esame della pelle può quindi rivelarci molte cose del soggetto che abbiamo davanti. Per questo è necessario che l’estetista abbia una buona conoscenza di questo organo, per poterlo poi trattare nel migliore dei modi. La pelle (o cute) è il rivestimento esterno del nostro corpo e può presentare un’estensione media di quasi 2 metri quadri. Ma non è un semplice rivestimento che ci delimita e ci separa dall’ambiente circostante, bensì un vero e proprio organo che interagisce anche con l’ambiente esterno. Essa infatti partecipa a molte funzioni, come ad esempio: FUNZIONI DELLA PELLE 1. protezione: in quanto, se integra, rappresenta una vera e propria barriera fisica contro l’attacco di eventuali patogeni o sostanze varie che potrebbero penetrare; Appunti di anatomia LA PELLE 30 2. 3. 4. 5. 6. termoregolazione: cioè regolazione della temperatura corporea; in presenza di un ambiente freddo inizialmente il sangue scorre un po’ più distante dalla superficie corporea per cercare di disperdere calore meno possibile, se l’ambiente è caldo succede il contrario e si ha il fenomeno della sudorazione. Se l’ambiente è caldo secco questa viene favorita, se invece è caldo umido viene ostacolata ed è per questo che un clima del genere è meno sopportabile. Da ricordare è che comunque, in ogni momento, anche quando non ce ne accorgiamo, perdiamo una certa quantità di acqua sia con l’espirazione sia con una costante evaporazione di acqua attraverso la cute (prespiratio insensibilis). percezione: grazie alla presenza di terminazioni nervose ci possiamo rendere conto ad es. delle variazioni di temperatura, della pressione del dolore ecc.; regolazione: dell’equilibrio idrico – salino, con l’evaporazione; interviene nella produzione di vitamina D e della melanina ; escrezione: aiuta ad es. i reni a depurare l’organismo espellendo sostanze come urea, ammoniaca e/o farmaci e sostanze tossiche. Oltre a queste funzioni puramente fisiologiche la pelle può anche manifestare situazioni più o meno patologiche (es. pallore in caso di anemia) ed emozioni, come ad esempio impallidire dalla paura o arrossire dall’imbarazzo. L’estetista in quanto tale , per un attento esame della pelle della cliente, ha a disposizione solo i suoi occhi e la lente di ingrandimento. E’ quindi fondamentale che con questi mezzi riesca ad identificare il tipo di pelle che ha davanti per poter scegliere il trattamento migliore. Per effettuare quello giusto è però necessario che, una volta individuata la tipologia cutanea, ne conosca anche l’anatomia e fisiologia microscopica; in questo modo potrà scegliere i principi attivi più idonei al trattamento che intende effettuare. Appunti di anatomia LA PELLE 31 ASPETTO MACROSCOPICO Una delle cose che salta immediatamente all’occhio è il colore della pelle. Questo è diverso nelle varie etnie , in persone diverse e, nella stessa persona varia da zona a zona. Il colorito cutaneo dipende dallo spessore dello strato corneo, dalla melanina, dai caroteni e dal sangue. Uno spessore corneo rilevante può conferire un aspetto biancastro opaco, il sangue da una tonalità rossastra – bluastra, la melanina un colore bruno – marrone ed i caroteni una tonalità giallastra. Le creste cutanee, che determinano le impronte digitali, le troviamo sul palmo delle mani e sotto la pianta del piede. I solchi superficiali li possiamo notare in un sottile intreccio, più o meno evidenti, sul dorso della mano o in caso di pelle secca. Gli orifizi dei follicoli sono poi delle piccolissime aperture puntiformi. Le pieghe con l’andare del tempo diventano rughe. I peli si presentano numerosi e guardando attentamente se ne può notare la pressoché totale diffusione sulla pelle, a parte alcune parti come ad es. la pianta del piede ed il palmo delle mani. Questi vanno da quelli più evidenti come ad es. i capelli, le ciglia, le sopracciglia ecc, ad una piccola peluria che ricopre ad es. anche il volto delle donne, meglio percettibile se guardata in controluce. La barba, la stempiatura dei capelli, i peli sternali e quelli pubici che si allungano verso lì ombelico sono tipici del sesso maschile, mentre un’attaccatura dei capelli più lineare ed i peli pubici a forma di triangolo con base in alto sono tipici del sesso femminile. I peli ascellari sono presenti invece in entrambe i sessi ed appaiono con la maturità sessuale. Appunti di anatomia LA PELLE 32 ASPETTO MICROSCOPICO Microscopicamente la pelle può essere divisa in una parte superficiale: l’epidermide ed una parte sottostante, cioè il derma. Quindi epidermide sopra e derma sotto. L’epidermide è un tessuto epiteliale, quindi le sue cellule (dette cheratinociti) sono strettamente addossate le una alle altre per cui c’è poca sostanza intercellulare; il derma è un tipo di tessuto connettivo, perciò le sue cellule sono abbastanza distanti e lo spazio che le separa è riempito di abbondante sostanza intercellulare. EPIDERMIDE L’epidermide è formata da vari strati di cellule che nascono nello strato più profondo (per mitosi) e piano piano vanno a far parte di quelli più superficiali, fino ad arrivare all’ultimo, dal quale si staccano essendo ormai cellule morte. La pelle così è in continuo rinnovamento, cellule nuove arrivano dagli strati inferiori e cellule vecchie se ne vanno dalla superficie. Appunti di anatomia LA PELLE 33 Lo strato germinativo o basale, è lo strato più profondo (quello vicino al derma) formato da un unico strato di cellule in continua riproduzione. Da qui parte il viaggio del nuovo cheratinocita attraverso gli strati sovrastanti. In questo strato si trovano i melanociti, cellule deputate alla produzione della melanina e le cellule di Merkel, più numerose nei polpastrelli, associate alla sensibilità tattile. E’ l’unico strato ad essere formato da un'unica fila di cellule, tutti gli altri sono formati da più file sovrapposte e per questo vengono detti pluristratificati. Lo strato spinoso sta immediatamente sopra al precedente, detto così perché i suoi cheratinociti presentano delle piccole estroflessioni simili a spine. Nella sua parte più superficiale troviamo le cellule di Langherhans coinvolte nella risposta immunitaria. Lo strato granuloso è il terzo strato che incontriamo continuando il nostro cammino verso la superficie, detto così perché il citoplasma delle sue cellule presenta dei granuli (è cheratoialina importante per la sintesi di cheratina e filaggrina). Qui le cellule si presentano appiattite, con un nucleo piccolo e tra loro è presente un cemento di natura lipidica che forma una barriera impermeabile prodotto da corpuscoli intracellulari detti corpi di Odland. Appunti di anatomia LA PELLE 34 Lo strato lucido si trova immediatamente sopra, risulta così perché le cellule che lo formano contengono una sostanza grassa (detta eleidina). E’ formato da cheratinociti appiattiti e senza nucleo e non è presente su tutte le parti del corpo, ma più che altro in quelle sottoposte ad attrito, come il palmo delle mani e la pianta dei piedi. Lo strato corneo sta sopra il lucido ed è formato da corneociti ( cioè cheratinociti appiattiti, senza nucleo e ripieni di cheratina) tenuti insieme dal cemento intercorneocitario formato soprattutto da acidi grassi , colesterolo e ceramidi. La compattezza di questo strato, che può essere formato anche da più di 100 piani cellulari, diminuisce salendo verso la superficie dove si intravedono delle lacune, degli spazi, che derivano dal processo di desquamazione. In alcuni testi questa parte del corneo viene infatti detta “desquamante”. RIASSUMENDO L’EPIDERMIDE È UN EPITELIO PLURISTRATIFICATO, DOVE, CONTINUAMENTE, CELLULE NUOVE SOSTITUISCONO QUELLE VECCHIE. OGNI CELLULA DELLO STRATO BASALE PER MITOSI PRODUCE DUE CELLULE, UNA RIMANE AL SUO POSTO E L’ALTRA INIZIA IL VIAGGIO VERSO LA SUPERFICIE CORPOREA. DURANTE QUESTO VIAGGIO QUESTA CELLULA VA A FAR PARTE DEI VARI STRATI EPIDERMICI E SI TRASFORMA, DIVENTA CELLULA DELLO STRATO SPINOSO, POI DEL GRANULOSO, POI DEL LUCIDO ED INFINE DEL CORNEO, PER POI STACCARSI DAL CORPO COME SCAGLIA DI CHERATINA. IN QUESTO MODO LA PELLE È IN CONTINUO RINNOVAMENTO. CON L’AVANZARE DELL’ETÀ QUESTO PROCESSO RALLENTA, PER CUI LE CELLULE TENDONO A RIMANERE PIÙ TEMPO NEI DIFFERENTI STRATI ED IN PARTICOLARE IN QUELLO CORNEO, DOVE, ESSENDO ORMAI CELLULE MORTE CONFERISCONO ALLA PELLE UN COLORE PIÙ SMORTO. Appunti di anatomia LA PELLE 35 MELANOCITA Come abbiamo visto, nello strato basale dell’epidermide ci sono i melanociti, cellule stellate in grado di produrre melanina, cioè quel pigmento che ci protegge dall’azione dannosa delle radiazioni UV. Questo pigmento prodotto dal melanocita viene racchiuso in organuli detti melanosomi che vengono trasferiti ai cheratinociti circostanti. Per questo i melanociti hanno forma stellata, perché così, insinuando i loro prolungamenti, vengono in contatto anche con cellule che non sono loro vicine e gli possono passare i melanosomi. Si parla infatti di “unità melaninica epidermica” per intendere l’insieme di un melanocita e delle cellule con le quali prende contatto. La MELANINA prodotta è di due tipi : a) Eumelanina ( di color bruno scuro) b) Feomelanina ( di color rosso – giallastro) Il diverso colore della pelle non dipende dal numero di melanociti, che più o meno è lo stesso, ma dalla loro attività. Nella pelle nera i melanosomi sono più grandi, più numerosi, ricchi di eumelanina e presenti in tutto lo spessore dell’epidermide. Nella razza bianca i melanosomi, che contengono sia eumelanina che feomelanina, sono più piccoli e presenti prevalentemente nello strato basale. Appunti di anatomia LA PELLE 36 La produzione di melanina avviene grazie ad una via biosintetica che prevede l’azione dell’enzima tirosinasi. Un enzima è una sostanza che facilita e/o accelera determinate reazioni chimiche. DERMA Il derma (tessuto connettivo) è la parte su cui appoggia l’epidermide. In particolare l’epidermide è ancorata al derma da una giunzione dermo – epidermica ( o membrana basale) che favorisce il passaggio di nutrienti dal derma all’epidermide ed impedisce la penetrazione dall’esterno di sostanze piuttosto voluminose. La parte del derma immediatamente sotto l’epidermide viene detta derma papillare perché è formato da papille che si insinuano nell’epidermide, in questo modo la superficie di contatto tra derma ed epidermide aumenta e migliorano gli scambi fisiologici. Sotto il derma papillare c’è quello reticolare con funzione prevalentemente di sostegno e fibre collagene orientate per lo più parallelamente alla superficie cutanea, frammiste a fibre elastiche. IPODERMA Sotto il derma troviamo l’ipoderma (tessuto connettivo) ; in questo caso però non c’è un’evidente delimitazione dal precedente, anche perché sono entrambi connettivi. Si può dire che nell’ipoderma, oltre alle solite fibre del derma troviamo, quando c’è, il pannicolo adiposo. In questo strato si trovano numerose fibre collagene che delimitano cavità piene di tessuto adiposo (di adipociti). Sia il derma che l’ipoderma sono tessuti connettivi e come tali presentano una componente extracellulare dove sono disperse cellule e fibre. In tutto il Derma, sia superficiale che profondo (Ipoderma), le cellule presenti sono i fibroblasti e le cellule adipose. Le fibre sono le elastiche e le collagene. La sostanza extracellulare, o sostanza fondamentale, riempie tutti gli spazi tra fibre e cellule. Appunti di anatomia LA PELLE 37 I fibroblasti: producono la componente extracellulare e le fibre; queste sono f.collagene e f.elastiche. le prime conferiscono resistenza alla trazione, le seconde danno elasticità. Le cellule adipose (adipociti) immagazzinano e rilasciano lipidi per incamerare o fornire energia. La sostanza fondamentale ha la consistenza di un gel attraverso il quale passano tutte le sostanze, nutritive e di rifiuto, che vengono scambiate tra cellule e sangue. ANNESSI CUTANEI Ad occhio nudo vediamo le unghie ed i peli, ingrandendo possiamo notare dei piccoli fori che sono le aperture, sulla superficie cutanea, delle ghiandole sudoripare e sebacee. Peli, ghiandole sebacee, sudoripare ed unghie sono infatti annessi cutanei. PELI I peli sono presenti su quasi tutto il corpo. In alcuni casi sono ben visibili, come ad es. i capelli, le ciglia e sopracciglia, i peli ascellari e pubici, in altri meno, come ad es la sottile peluria che ricopre il volto. Sono comunque presenti su tutta la superficie del corpo ad eccezione del palmo delle mani, pianta dei piedi ed alcune zone genitali. I peli fanno parte del follicolo pilo-sebaceo formato dal pelo, il muscolo erettore del pelo e dalla ghiandola sebacea. Il pelo è inserito in modo inclinato nelle pelle e, quando il muscolo erettore si contrae, il pelo si “rizza” a formare quella che viene chiamata pelle d’oca. Sopra l’inserzione di questo muscolo sboccano una o più ghiandole sebacee che riversano il loro contenuto nel canale del follicolo pilifero. Appunti di anatomia LA PELLE 38 I peli si sviluppano da cellule epidermiche che si sono invaginate nel derma a formare il follicolo pilifero. Si può distinguere la parte che fuoriesce dalla cute, detta fusto, da quella inserita al suo interno, detta radice. La parte più profonda e grossa del follicolo pilifero è detta bulbo ed al suo interno si trova la papilla dermica. E ‘ proprio dalle cellule che ricoprono tale papilla che cresce il pelo. In sezione trasversale il pelo appare formato da strati concentrici che delimitano tre zone, la più interna, quella centrale detta midollo, quella intermedia detta corteccia (ricca di melanina) e la più esterna detta cuticola. I peli sono per lo più formati da cheratina e melanina come pigmento. La loro crescita non è continua, hanno periodi in cui crescono e periodi in cui si riposano. Le fasi di crescita del pelo sono le seguenti: fase anagen : è la fase in cui il pelo cresce e può avere una durata variabile, nel cuoio capelluto può durare anche anni, con un periodo di riposo di tre mesi. fase catagen : è la fase in cui il pelo non cresce più, la matrice è presente ma non è più attiva ed il follicolo pilifero inizia a risalire verso la superficie,può durare 3 – 4 settimane. fase telogen : è una fase di riposo vero e proprio dove non c’è più nemmeno la matrice; il pelo può restare o meno nel follicolo, fino a quando un nuovo pelo prenderà il suo posto e lo espellerà. Appunti di anatomia LA PELLE 39 Avere i capelli lisci o mossi dipende dalla forma del follicolo pilifero. I capelli crespi hanno un follicolo incurvato e formano peli con sezione piatta; i capelli lisci hanno una sezione rotonda, gli altri una sezione più o meno ovoidale. GHIANDOLE SEBACEE Si trovano nel derma ad eccezione della pianta dei piedi e del palmo delle mani, dove mancano anche i peli. Da sole, non associate ai peli, si trovano ad es. sulle labbra e nell’areola mammaria e mandano il loro secreto (il sebo) direttamente sulla superficie cutanea. La loro forma ricorda quella di un grappolo d’uva con i rispettivi acini e per questo vengono dette ghiandole acinose ramificate. Le cellule che compongono la ghiandola secernono il sebo, che fuoriesce dal dotto escretore e finisce sulla superficie cutanea. Dato il particolare meccanismo di secrezione il sebo risulta essere una miscela di varie sostanze, tra queste ricordiamo lo squalene, la paraffina, i trigliceridi ed il colesterolo. Tutte sostanze che spesso ritroviamo nelle creme. Questa miscela di grassi contribuisce a formare il film idrolipidico di superficie, ostacolando la perdita di acqua ha un’azione idratante e, grazie alla sua acidità (pH 3 – 4 ), ha anche un’azione antibatterica. L’attività di queste ghiandole è abbondante alla nascita, subisce un calo successivamente, presenta un picco nella pubertà per azione degli ormoni sessuali, nell’adulto si normalizza e con la vecchiaia diminuisce. Appunti di anatomia LA PELLE 40 GHIANDOLE SUDORIPARE Esistono due tipi di ghiandole che producono il sudore: - le ghiandole sudoripare eccrine - le ghiandole sudoripare apocrine. Le ghiandole sudoripare eccrine si trovano su tutta la cute, hanno forma tubulare e riversano il loro sudore direttamente sulla superficie del corpo. Sono attive sin dalla nascita e sono fondamentali per il processo di termoregolazione. Il sudore da loro prodotto è formato per più del 90 % da acqua dove si trovano disciolte sostanze come ad es. cloruro di sodio, potassio e urea. Il suo pH si aggira tra 5 e 7 ed insieme al sebo partecipa alla costruzione del film idrolipidico di superficie. Le ghiandole sudoripare apocrine appartengono al complesso pilo sebaceo, quindi sono annesse al pelo, si originano infatti da abbozzi epiteliali della superficie laterale del follicolo pilifero. Non sono attive sin dalla nascita ma iniziano a funzionare dalla la pubertà per effetto degli ormoni sessuali e si trovano in zone ben specifiche come ad es. le ascelle ed i genitali. Hanno forma tubulare con la parte più profonda avvolta come un gomitolo, rispetto alle eccrine sono un po’ più grosse e producono un “sudore” più viscoso che contiene anche carboidrati, grassi e sostanze che venendo degraAppunti di anatomia LA PELLE 41 date dai batteri presenti conferiscono il caratteristico odore di questo sudore. UNGHIE Le unghie sono lamine compatte di cheratina dura. In un’unghia si riconoscono un bordo libero anteriormente; un corpo che appoggia sul letto ungueale ed una radice (inserita all’interno di una piega) che poggia sulla zona germinativa dell’unghia. Questa piega cutanea che accoglie la radice può estendersi un pochino sulla superficie superiore dell’unghia, formando un sottile rivestimento prossimale chiamato eponichio. L’iponichio sta invece sotto l’unghia ed i tessuti molli che la circondano vengono detti perionichio. FILM IDROLIPIDICO DI SUPERFICIE E FLORA CUTANEA Sopra la nostra pelle si trova una crema naturale che la protegge e la rende morbida, è il film idrolipidico di superficie prodotto naturalmente dall’attività della cute e dei suoi annessi. Come dice il nome è formato da due componenti, una idrofila (affine all’acqua) e l’altra lipofila, cioè grassa. La prima detta anche NMF (Natural Moisturizing Factor, cioè Fattore idratante naturale) è formata da sostanze come gli aminoacidi (costituenti delle proteine), urea, acido lattico, elettroliti come calcio, cloro, magnesio, potassio ecc.. La seconda è per la stragrande maggioranza prodotta dal sebo. Questa crema naturale ha un Ph medio di 5.5, cioè debolmente acido e questo è importante ad Appunti di anatomia LA PELLE 42 es. affinché la nostra pelle rimanga colonizzata dai suoi microrganismi buoni e non da quelli a noi dannosi che vi si instaurerebbero se il Ph cambiasse. Come in genere l’organismo nel suo insieme anche la nostra cute ha una certa capacità di ristabilire il giusto Ph cutaneo se questo viene alterato, ma fino ad un certo punto. Bisogna perciò stare attenti ad i prodotti che usiamo ed in particolare ai detergenti. A mantenere la normale flora batterica cutanea concorrono diversi fattori come ad es. lo stile di vita e l’igiene personale (che volendo possono essere anche modificati dall’individuo stesso), il clima e la composizione del sebo e del sudore della persona. La presenza dei normali batteri cutanei ci porta dei vantaggi, la loro presenza infatti impedisce che questa venga colonizzata da quelli patogeni, come dire “il posto è già occupato !”. LA PELLE MASCHILE Rispetto alla donna l’uomo ha uno spessore della pelle maggiore, un sistema pilifero più sviluppato,follicoli pilo sebacei mediamente più dilatati ( e questo favorisce l’acne) ed un pH del sudore più acido. Tutto ciò la rende generalmente più resistente di quella femminile, infatti grazie ad un film idrolipidico più ricco e ad un maggiore spessore cutaneo mostra minor segni di invecchiamento intrinseco. LA PELLE DEL BAMBINO Nel neonato il fattore di idratazione naturale (NMF) è presente in minor quantità, per questo risulta più secca ed ha quindi bisogno di buoni prodotti idratanti. Dopo il terzo mese di vita fino alla pubertà le ghiandole sebacee funzionano meno e questo, unito ad un pH meno acido ed una pelle più sottile, rende la cute più suscettibile agli agenti esterni. Appunti di anatomia LA PELLE 43 NOTE Appunti di anatomia LA PELLE 44 LA PELLE -- DOMANDE 49. Quale è l’estensione media della pelle? □ 20,5 mq. □ 2,0 mq. □ 1,2 mq. □ 15,0 mq. 50. Quante sono le funzioni della pelle? □ 2. □ 4. □ 6 □ 8 51. Quale di questi ambienti favorisce la sudorazione? □ caldo secco □ caldo umido □ afa □ assolato 52. La funzione di termoregolazione in ambiente freddo, fa sì che il sangue: □ scorra più lentamente □ scorra vicino alla superficie corporea □ scorra più veloce. □ scorra lontano dalla superficie corporea. 53. La parte superficiale della pelle è: □ il derma. □ l’ipoderma. □ l’endoderma □ l’epidermide □ connettivo □ muscolare □ producono tutte melanina □ sono piccole □ connettivo □ muscolare 54. Il Derma è un tessuto: □ epiteliale □ nervoso 55. Le cellule della pelle: □ sono di due tipi □ si rinnovano 56. L’epidermide è un tessuto: □ epiteliale □ nervoso 57. Quanti sono gli strati dell’epidermide? □ 1 □ 3. □ 5 □ 7. Appunti di anatomia LA PELLE 45 58. Le cellule di Merkel, presenti nello strato germinativo, sono più numerose: □ sul cranio □ sui glutei □ sul naso □ sui polpastrelli 59. Lo strato lucido è detto così perché: □ è formato da cheratinociti □ le cellule non hanno plasma □ le cellule non hanno nucleo □ è presente l’eleidina, una sostanza grassa 60. I cheratinociti nascono dallo strato: □ Corneo □ Granuloso □ Basale □ Lucido 61. I corneociti sono tipici dello strato: □ Basale □ Granuloso □ Spinoso. □ Corneo 62. Indicare l’ordine dei vari strati dell’Epidermide dalla superficie corporea verso l’interno: □ basale, corneo, granuloso, spinoso,lucido. □ corneo, lucido, granuloso, spinoso, basale □ granuloso, corneo, lucido, basale, spinoso □ lucido, granuloso, corneo, spinoso, basale 63. Lo strato detto anche “Desquamante” è lo strato: □ Basale □ Granuloso □ Spinoso. □ Corneo □ è di natura lipidica □ contribuisce alla fotosintesi □ ha forma arcuata □ ha forma allungata 64. Lo strato Corneo: □ è il più profondo □ è formato da più di 100 piani cellulari 65. Il Melanocita: □ ha forma bilobata □ ha forma stellata Appunti di anatomia LA PELLE 46 66. La melanina prodotta dal Melanocita: □ è di tre tipi □ metabolizza i grassi □ protegge dal freddo □ protegge dai raggi UV 67. I Melanociti stanno nello strato: □ epiteliale □ spinoso □ granuloso □ basale 68. Il Melanocita cede la Melanina alle cellule circostanti tramite: □ i cheratinociti □ i melanosomi □ i ribosomi □ i ceramidostiti □ ci sono più melanosomi che nella pelle bianca □ ci sono più cellule di Merkel che nella pelle bianca □ uguale per tutti. □ di colore chiaro □ di colore blu □ di colore rosso bluastro 69. Nella pelle nera: □ ci sono più melanociti che nella bianca □ ci sono meno corneociti che nella pelle bianca 70. La melanina è: □ di due tipi. □ di tre tipi 71. L’Eumelanina è: □ di colore bruno scuro □ di colore rosso giallastro 72. Come si ancora l’epidermide al derma? □ tramite le cellule di Langherans □ tramite una giunzione fosfolipidica □ tramite i melanosomi □ tramite la membrana basale 73. La membrana basale favorisce il passaggio di nutrienti dal derma all’epidermide e…: □ facilita la sudorazione □ impedisce il passaggio dall’esterno di sostanze troppo voluminose □ ostacola l’invecchiamento delle cellule □ veicola i Sali minerali dell’endotelio Appunti di anatomia LA PELLE 47 74. L’Ipoderma è un tessuto: □ connettivo □ endocrino □ epiteliale □ nervoso 75. Quale parte del Derma si insinua nell’epidermide per aumentare la superficie di contatto e facilitare gli scambi fisiologici? □ reticolare □ alveolare □ epiteliare □ papillare □ nell’ipoderma □ nella membrana basale 76. Le cellule adipose stanno: □ nel derma □ nell’epidermide 77. I fibroblasti: □ stanno nel derma e ipoderma □ stanno nella epidermide □ stanno nella membrana basale 78. Gli spazi tra le fibre e le cellule sono riempiti : □ dalla sostanza fondamentale □ dal grasso □ dal sangue □ dal plasma □ le fibre □ i blastomeri □ danno resistenza ai tagli □ danno resistenza agli agenti atmosferici 79. I fibroblasti producono: □ la melanina □ il derma reticolare 80. Le fibre di collagene: □ danno resistenza alla trazione □ danno resistenza alla compressione 81. Le sostanze nutritive e di rifiuto che vengono scambiate tra cellule e sangue passano: □ dal tessuto epiteliale □ dalle ghiandole endocrine Appunti di anatomia LA PELLE 48 □ dalle fibre elastiche □ dalla sostanza fondamentale 82. Pelo, muscolo erettore del pelo e ghiandola sebacea formano: □ il sistema tricotico □ il follicolo pilo sebaceo □ il follicolo pilifero □ il follicolo sebaceo □ dal mesentere □ dalla cuticola 83. Il pelo nasce: □ dal bulbo □ dalla papilla dermica 84. Le fasi di crescita del pelo sono: □ 1 □ 2 □ 3 □ 4 □ il pelo non cresce e dura giorni □ il pelo è cresciuto e aspetta il nuovo pelo □ il pelo cresce e dura anche anni □ il pelo non cresce e dura 3 o 4 settimane □ è una fase di riposo, il pelo resta fino a che arriva un nuovo pelo □ il pelo cresce e dura anche anni □ il pelo è cresciuto e aspetta il nuovo pelo □ è una fase di riposo, il pelo resta fino a che arriva un nuovo pelo 85. Anagen: □ cresce il pelo e dura anche anni 86. Telogen □ il pelo è cresciuto e aspetta il nuovo pelo 87. Catagen □ il pelo non cresce e dura 3 o 4 settimane 88. Le ghiandole sebacee si trovano: □ nella epidermide □ nel derma □ nell’ipoderma □ nella membrana basale 89. Di norma le ghiandole sebacee: □ sono associate ai peli □ hanno forma ovoidale □ si riducono con la dieta □ d’estate si atrofizzano Appunti di anatomia LA PELLE 49 90. Le ghiandole sebacee hanno un’azione idratante perché ostacolano la perdita di acqua tramite: □ la formazione del tessuto reticolare □ la formazione del film idrolipidico □ la formazione dell’ombrello di Malle □ la chiusura dei pori 91. Le ghiandole sudoripare eccrine sono: □ su tutta la cute □ sulle mani □ all’inguine □ annesse al pelo 92. Le ghiandole sudoripare eccrine: □ sono attive fin dalla nascita □ iniziano a funzionare alla pubertà □ funzionano nei momenti di stress □ non funzionano di notte 93. Le ghiandole sudoripare apocrine: □ sono attive fin dalla nascita □ iniziano a funzionare alla pubertà □ funzionano nei momenti di stress □ non funzionano di notte 94. Le ghiandole sudoripare apocrine sono: □ su tutta la cute □ sulle mani □ all’inguine □ sui polpacci □ margine libero dell’unghia □ sta tra l’unghia e i tessuti molli 95. L’eponichio: □ rivestimento prossimale dell’unghia lato germinativo □ piega ungueale prossimale 96. Il film idrolipidico di superficie prodotto dalla cute e i suoi annessi: □ non è presente sul cuoio capelluto □ protegge e rende morbida la pelle Appunti di anatomia LA PELLE 50 □ ostacola gli scambi tra interno ed esterno □ è maggiore sotto le ascelle 97. La parte grassa del Film Idrolipidico ci protegge dai microorganismi dannosi perché: □ è leggermente acida □ è leggermente basica □ è leggermente sottile □ è leggermente idrofila □ ha meno follicoli pilo sebacei □ è meno acida di quella femminile 98. La pelle maschile: □ invecchia dopo di quella femminile □ è più sottile di quella femminile 99. La pelle del bambino è più sensibile perché: □ le ghiandole sebacee funzionano meno □ ha ph 4 □ troppo NMF □ si irrita con la pipì Appunti di anatomia LA PELLE 51 Lo scheletro Lo scheletro è formato dall’insieme delle ossa che nel nostro corpo sono oltre 200. Insieme ai muscoli costituisce l’apparato locomotore del corpo umano. LO SCHELETRO SVOLGE TRE FUNZIONI: 1) Funzione di sostegno: le ossa costituiscono l’impalcatura del nostro corpo; 2) Funzione di protezione: alcune strutture ossee racchiudono organi vitali, proteggendoli da urti e sollecitazioni. Ad esempio il cranio avvolge l’encefalo, la gabbia toracica contiene il cuore e i polmoni, mentre la colonna vertebrale riveste il midollo spinale; 3) Funzione di movimento: l’ancoraggio dei muscoli alle ossa consente il movimento dello scheletro. ARTICOLAZIONI Per articolazioni s’intendono le strutture che collegano tra loro ossa contigue (vicine). Le articolazioni si distinguono in: Appunti di anatomia LO SCHELETRO 52 Fisse Semimobili Mobili. Le articolazioni fisse sono quelle in cui le ossa tra loro articolate non hanno possibilità di movimento. Un esempio tipico è rappresentato dalle ossa del cranio che, congiungendosi, formano tra loro degli incastri dentellati, senza possibilità di movimento denominati suture. Le articolazioni semimobili presentano tra le due ossa dei cuscinetti di tessuto fibroso con legamenti molto robusti che consentono una modesta mobilità. Sono anfiartrosi le articolazioni tra le vertebre, tra la colonna vertebrale e il cinto pelvico come pure quelle che legano le costole allo sterno e alle vertebre. Le articolazioni mobili sono invece quelle che consentono una buona possibilità di movimento reciproco dei capi articolari (ad esempio gomito, spalla, anca, ginocchio). L’insieme delle ossa del nostro corpo forma lo scheletro. LE OSSA GLI OSSI SONO UMANE SONO QUELLI DEGLI ANIMALI Nello scheletro si distinguono: TESTA TRONCO ARTI Appunti di anatomia LO SCHELETRO 53 OSSA DELLA TESTA La testa è formata da due porzioni: il cranio, che contiene l’encefalo (cervello e cervelletto) e la faccia. OSSA DEL CRANIO La superficie esterna del cranio è distinta in una parte superiore, convessa e uniforme che è la volta cranica e in una parte inferiore solcata da fosse e fori per il passaggio di vasi e nervi, la base cranica. Le articolazioni delle ossa della testa sono fisse e sono dette suture; solo nel neonato in cui la trasformazione ossea non è completa, rimangano spazi membranosi nei punti d’incontro tra le ossa, che si chiamano FONTANELLE. Le ossa del cranio sono: 2 PARIETALI; 2 TEMPORALI (sui lati in corrispondenza delle orecchie); 1 FRONTALE (forma la fronte); 1 OCCIPITALE (situato nella parte posteriore del cranio); 1 ETMOIDE E 1 SFENOIDE (che formano la base del cranio). Appunti di anatomia LO SCHELETRO 54 OSSO FRONTALE Corrisponde alla regione fronte e forma il contorno superiore delle orbite. Internamente al frontale si collocano: L’etmoide, osso impari e mediano che prende parte alla costituzione della base del cranio e partecipa inoltre alla formazione delle fosse nasali e delle cavità orbitali; è un osso fragile e leggero costituito da due lamine ossee: una verticale (che forma il naso) e una orizzontale. La lamina orizzontale è perforata da molteplici forellini deputati al passaggio dei filamenti del nervo olfattivo. Lo sfenoide, un osso impari e mediano situato alla base del cranio. E’ formato da una parte centrale che è detta corpo e da una serie di processi pari e simmetrici: le grandi e piccole ali. Concorre alla formazione della parete laterale dell’orbita, è solcato dal nervo ottico (passa nel mezzo) e presenta inoltre una piccola fossa: la sella turcica che accoglie l’ipofesi. Osso occipitale E’ un osso impari situato nella parte posteriore del cranio. Si articola con la prima vertebra cervicale, l’atlante, che presenta un foro centrale attraverso il quale passa il midollo allungato (che connette il midollo spinale all’encefalo). Ossa parietali Hanno forma quadrangolare e costituiscano i lati della scatola cranica. Appunti di anatomia LO SCHELETRO 55 Ossa temporali Sono situate sotto i parietali e sono costituite da tre parti: 1) Una parte espansa e laminare che presenta alla base il foro uditivo e sulla parte esterna un prolungamento che si riunisce con l’osso zigomatico a formare l’arcata zigomatica; 2) Una grossa apofisi (parte sporgente) posteriore, l’apofisi mastoidea, su cui s’inseriscono i muscoli rotatori del capo; 3) Una parte interna che accoglie l’organo dell’udito. Le ossa temporali nella parte inferiore si articolano con la mandibola. OSSA DELLA FACCIA 2 OSSA NASALI: formano la parte esterna del naso 2 OSSA LACRIMALI: formano la parte interna delle orbite 2 OSSA ZIGOMATICHE: formano le guance 2 OSSA PALATINE: formano il palato duro 2 superiori: vi s’inseriscono i denti dell’arcata superiore OSSA MASCELLARI 1 VOMERE: è un setto mediale che separa le fosse nasali 1 MASCELLARE INFERIORE O MANDIBOLE: scono i denti dell’arcata inferiore. Appunti di anatomia LO SCHELETRO 56 su cui si inseri- Le ossa nasali: si uniscono fra loro e con il frontale formando la parte superiore del naso. Le ossa lacrimali: sono due sottili lamelle ossee che delimitano la parte mediale delle orbite. Le ossa zigomatiche: delimitano in parte il contorno laterale ed inferiore delle orbite. Il mascellare superiore: è un osso pari di forma quadrangolare. Insieme con le ossa zigomatiche e le ossa palatine concorre alla formazione delle principali regioni e cavità della faccia: la volta del palato, le fosse nasali, le cavità orbitali ecc. Fa da base ai denti (32 compresi i denti del giudizio). Il vomere: è una lamina ossea che costituisce la parte interna del naso e la divide in due parti. Il mascellare inferiore o mandibola: è l’unico osso mobile della testa e si articola con le ossa temporali; fa da impianto ai denti Appunti di anatomia LO SCHELETRO 57 dell’arcata inferiore. Partecipa con i suoi movimenti alla masticazione del cibo e alla fonazione (emissione di suoni). E’ a forma di ferro di cavallo, con una prominenza anteriore e mediana che corrisponde al mento, con due rami diretti posteriormente ed in alto con cui si articola con l’osso temporale. OSSA DEL TRONCO Nel tronco sono comprese le ossa della colonna vertebrale e quelle della gabbia toracica (sterno più costole). COLONNA VERTEBRALE La colonna vertebrale, asse portante dell’intero scheletro, è formata da 32/33 vertebre separate tra loro da dischi di tessuto fibrocartilagineo, detti dischi intervertebrali. Essa è suddivisa in cinque porzioni: 1. Cervicale, che comprende le prime 7 vertebre (vertebre cervicali) 2. Toracica, risultante dalla unione delle successive 12 vertebre (vertebre toraciche). 3. Lombare, comprende altre 5 vertebre (vertebre lombari) 4. Sacrale, che include 5 vertebre saldate tra loro, le quali costituiscono l’osso sacro 5. Coccigea, che è formata dalle ultime 3 o 4 vertebre saldate insieme a costituire il coccige, residuo evolutivo della coda. Le vertebre coccigee sono rudimentali. Appunti di anatomia LO SCHELETRO 58 Ogni vertebra è formata da una parte anteriore piena detta corpo vertebrale, ed una posteriore di forma arcuata delimitante un ampio foro denominato forame vertebrale. Dall’arco di ciascuna vertebra si staccano tre prolungamenti ossei chiamati apofisi: Una mediana o apofisi spinosa e Due laterali o apofisi traverse. Le vertebre tra loro sovrapposte formano la colonna vertebrale. I forami vertebrali, allineati, originano il canale vertebrale, sede del midollo spinale (nervoso). Le vertebre sono separate tra loro da un cuscinetto cartilagineo detto disco intervertebrale. La colonna vertebrale ha mobilità diversa nelle varie parti. Le vertebre cervicali, sono quelle dotate di maggiore capacità di movimento e ciò permette i movimenti della testa. Le prime 2, dette rispettivamente atlante la prima, ed epistrofeo la seconda, sono vertebre particolari. L’atlante è priva di corpo ed è in pratica un anello osseo; l’epistrofeo presenta un prolungamento verso l’alto, il perno su cui l’atlante svolge i suoi movimenti di rotazione. Le vertebre dorsali, sono invece più fisse, si articolano con le 12 paia di coste e in tal modo proteggono cuore e polmoni, principali organi del torace, da compressioni pericolose. Le vertebre lombari, sono piuttosto mobili così da permettere al corpo movimenti di flessione e di torsione. Appunti di anatomia LO SCHELETRO 59 Le 5 vertebre sacrali, sono saldate tra loro con le ossa del bacino. Le vertebre della regione coccigea, corrispondenti alla coda animale, servono nell’uomo a chiudere e sostenere le strutture superiori. La colonna vertebrale, tranne che nella sua porzione sacro-coccigea, mostra da ciascun lato dei fori intervertebrali attraverso i quali fuoriescono i nervi spinali. La colonna vertebrale è una struttura rigida e al tempo stesso flessibile. ViVertebre Sacrali sta lateralmente, presenta due curve successive che le conferiscono una forma a S per migliorarne l’elasticità e la funzione di sostegno. GABBIA TORACICA (STERNO + COSTOLE) La gabbia toracica, è costituita da 12 coppie d’archi ossei detti coste che si articolano, posteriormente, alle 12 vertebre toraciche e anteriormente allo sterno. Lo sterno, è un osso piatto situato nella parte anteriore e mediana del torace. Ha una forma allungata ed è costituito da 3 segmenti ossei sovrapposti che, procedendo dall’alto verso il basso, sono: Il manubrio, il corpo e il processo xifoideo. Appunti di anatomia LO SCHELETRO 60 Le coste, sono unite allo sterno mediante cartilagine costale, in modo da aumentare il diametro e il volume della gabbia toracica durante l’ispirazione. La lunghezza delle coste cresce progressivamente dalla prima alla settima costa, mentre diminuisce dall’ottava alla dodicesima. Le prime 7 paia di coste sono unite allo sterno mediante cartilagine costale. Unite direttamente allo sterno queste coste sono dette “vere”. Le 3 coppie successive unite allo sterno indirettamente per mezzo della cartilagine della settima coppia, costituiscono le coste “false”. Le 2 coppie rimanenti, non unite allo sterno, sono dette libere o fluttuanti. Dall’unione delle 12 vertebre toraciche, le 12 paia di coste e dello sterno si forma la gabbia o cassa toracica che contiene e protegge cuore e polmoni. Gabbia Toracica Appunti di anatomia LO SCHELETRO 61 OSSA DEGLI ARTI SUPERIORI Lo scheletro dell’arto superiore comprende: OSSA DELLA SPALLA OD OSSA DEL CINTO SCAPOLARE, che sono rappresentate dalla clavicola anteriormente e dalla scapola posteriormente; OSSA DEL BRACCIO: omero; OSSA DELL’AVAMBRACCIO, che è il radio lateralmente e l’ulna medialmente; OSSA DELLA MANO La clavicola è un osso lungo a forma di S che si articola lateralmente con la scapola e medialmente con lo sterno. La scapola forma la parte posteriore della spalla ed è unita al torace per mezzo dei muscoli. Ha una forma triangolare e nell’angolo laterale superiore è presente una cavità articolare, detta “cavità glenoidea”, che accoglie la testa dell’omero. L’omero forma lo scheletro del braccio; ha forma cilindrica con le due estremità più grosse. L’estremità superiore, di forma semisferica, è la testa dell’omero che si articola con la cavità glenoidea della scapola. L’estremità inferiore ha due superfici articolari che prendono contatto con l’ulna e il radio. L’ulna e il radio sono le ossa dell’avambraccio. All’estremità superiore l’ulna presenta un prolungamento detto “olecrano” che impedisce Appunti di anatomia LO SCHELETRO 62 all’avambraccio di protrarsi indietro, oltre l’allineamento con l’omero. L’estremità inferiore del radio, che è la parte più voluminosa dell’osso, si articola con le ossa del polso e consente alla mano di compiere numerosi movimenti. Il polso o carpo è formato da otto ossa brevi disposte su due file, che si articolano con le 5 ossa lunghe del metacarpo (che forma il palmo della mano). Fanno seguito le ossa delle dita che sono tre ossa lunghe dette falangi. Fa eccezione il pollice che ne ha solo 2. Appunti di anatomia LO SCHELETRO 63 OSSA DEGLI ARTI INFERIORI Le ossa dell’arto inferiore comprendono: OSSA DEL BACINO OSSA DELLA COSCIA (FEMORE) OSSA DELLA GAMBA OSSA DEL PIEDE BACINO Il bacino o cintura pelvica è formato dall’osso dell’anca od osso iliaco. Questo risulta dalla fusione di 3 ossa: l’ileo al centro, l’ischio posteriormente e il pube anteriormente. Nel punto di confluenza di queste 3 ossa si forma una grande cavità, detta acetabolo, la cui funzione è di accogliere la testa del femore. Le ossa iliache si uniscono posteriormente all’osso sacro. Anteriormente le ossa pubiche si uniscono tra loro nella sinfisi pubica. Il bacino risulta così avere una forma ad imbuto, con un’apertura superiore più ampia ed un’inferiore più stretta. Appunti di anatomia LO SCHELETRO 64 La forma del bacino è differente tra uomo e donna. Nell’uomo il bacino è più alto e più stretto, nella donna è più largo e più basso, per permettere lo sviluppo del feto ed il parto. FEMORE E’ l’unico osso della coscia ed è il più grande del corpo umano. E’ un osso lungo che termina con due estremità allargate. L’estremità superiore o testa del femore che s’inserisce nella cavità acetabolare e si articola così con l’osso dell’anca, e l’estremità inferiore, che presenta due superfici articolari, una per la tibia e l’altra per la rotula (piccolo osso che entra a far parte dell’articolazione del ginocchio). GAMBA. Le ossa della gamba sono: la rotula, la tibia e il perone o fibula. La tibia è un osso voluminoso e lungo che si trova in posizione mediale (più interna); il perone occupa nello scheletro della gamba una posizione più laterale, è un osso più lungo ed esile rispetto alla tibia. Superiormente le due ossa si articolano tra loro ed interiormente formano due sporgenze: il malleolo interno (formato dalla tibia) e il malleolo esterno (formato dal perone). Appunti di anatomia LO SCHELETRO 65 La rotula o patella è un osso breve, situato davanti all’articolazione tra femore e tibia (nel ginocchio), che impedisce alla gamba di piegarsi in avanti e funge da scudo protettivo contro urti e cadute. PIEDE Il piede ha una struttura ossea simile alla mano, ma le ossa che lo compongono sono più robuste per sostenere il peso del corpo e meno mobili. Lo scheletro del piede è formato da: tarso, metatarso e falangi. Il tarso è formato da 7 ossa disposte su due file. In particolare ricordiamo le 2 ossa posteriori: l’Astragalo, posto subito sotto alla tibia e al perone; il Calcagno o Tallone, sottostante all’astragalo, che regge tutto il peso del corpo quando l’uomo è in piedi. Al tarso seguono le 5 ossa lunghe del Metatarso. Al metatarso seguono, come nella mano, le 3 falangi (falange, falangina, falangetta, dette anche prima, seconda e terza falange). Anche l’alluce, come il pollice della mano ne ha 2 anziché 3. Appunti di anatomia LO SCHELETRO 66 APPARATO SCHELETRICO -- DOMANDE 100. L’apparato scheletrico è formato da: □ 45 ossa principali, 28 secondarie e 7 complementari 101. permettere la riproduzione □ □ le capsule tendinee □ oltre 200 ossi □ assorbire i raggi UVA □ proteggere gli organi vitali interni □ consentire la posizione supina Le funzioni dell’apparato scheletrico sono: Sostegno, Protezione e Movimento 103. oltre 200 ossa L’apparato scheletrico ha la funzione di: □ 102. □ □ Sostegno, Posizione e Assorbimento □ Movimento, Conduzione e Riproduzione □ Sostegno, Posizione e Movimento Le ossa sono collegate tra loro tramite: □ le articolazioni □ le sinapsi □ i ligamenti osteoptopici Appunti di anatomia LO SCHELETRO 67 104. Le articolazioni fisse: □ sono ricche di cartilagine. 105. □ Parietali, Temporali, Frontale, Occipitale, Etmoide e Sfenoide □ Testa, Tronco, Arti □ Parietali, Temporali, Frontale, Occipitale, Nuca e Sfenoide □ le ossa della schiena e delle braccia le ossa della colonna vertebrale e le costole □ 4 porzioni ossa del collo □ ossa della gamba □ ha legamenti robusti □ è priva di liquido sinoviale □ Testa, Pube, Schiena, Arti □ Testa, Arti, Piedi, Mani □ Parietali, Temporali, Orbitali, Occipitale, Etmoide e Sfenoide □ Parietali, Temporali, Frontale, Polipopliteo, Etmoide e Sfenoide □ le ossa della colonna vertebrale e della gabbia toracica □ 5 porzioni □ 6 porzioni L’Ileo è: nel piede □ nella gamba Appunti di anatomia LO SCHELETRO 68 □ La colonna vertebrale è divisa in: 3 porzioni □ sono solamente tendinee Le ossa del Tronco sono: □ 111. □ Le ossa del cranio sono: □ □ collegano bacino e schiena Le parti dello scheletro sono: Testa, Gabbia Toracica, Gambe 110. ossa sinoviale è priva di cartilagine □ 109. □ □ ha legamenti deboli 108. □ L’articolazione semimobile: □ 107. non consentono movimenti Indicare l’articolazione fissa: ossa del cranio 106. □ □ parte del bacino □ un osso lungo 112. Le costole si articolano: □ con le 12 ver- □ con le ultime 5 □ con le 5 verte- □ con le 7 ver- tebre dorsali vertebre dorsali e le prime 3 lombari 113. □ dorsali, sacrali, cervicali, lombari, coccigee □ lombari, coccigee, sacrali, toraciche, cervicali □ L’Omero 116. □ nel Tora- ce □ dalla Ro- tula 118. □ □ Clavicola, Omero, Scapola, Ulna e Radio, Carpo, Metacarpo e Falangi Radio e Ulna e metatarso cervicali, lombari, dorsali, sacrali, coccigee □ cervicali, lombari, sacrali, dorsali, coccigee □ Scapola, Clavicola, Ulna, Omero, Radio, Carpo, Metacarpo e Falangi □ Scapola, Clavicola, Omero, Ulna e Radio, Metacarpo, Carpo, e Falangi L’osso più grande del corpo umano è: □ La colonna vertebrale □ il Femore □ La Tibia E si trova: □ nella Co- scia 117. □ Dalla spalla alla mano troviamo: Scapola, Clavicola, Omero, Ulna e Radio, Carpo, Metacarpo e Falangi 115. tebre cervicali e le prime 5 toraciche Le vertebre, dalle più mobili alle fisse, sono: □ 114. bre lombari □ negli arti superiori □ nella gamba Il peso del corpo umano viene sorretto:: □ dal Tallo- ne □ □ dal bacino □ □ nei bron- dal metatarso Che si trova tra: □ metatarso e falangi tibia e perone e metatarso chi Appunti di anatomia LO SCHELETRO 69 IL SISTEMA MUSCOLARE I MUSCOLI SONO FORMAZIONI CONTRATTILI CHE RIVESTONO QUASI INTERAMENTE LO SCHELETRO, PERMETTENDO IL SUO MOVIMENTO E QUINDI QUELLO DEL CORPO. Sono formati da un gran numero di fibre muscolari (cellule del tessuto muscolare polinucleate), raggruppate in fasci primari e avviluppate in una specie di guaina di tessuto connettivo, il perimisio. Questi fasci primari si uniscono a loro volta in fasci secondari che, raggruppati, compongono l’intero muscolo. Il muscolo, a sua volta, è circondato da una membrana di tessuto connettivo, chiamata epimisio. Fasci Primari sono composti da più fibre muscolari avvolte dal perimisio Fasci Secondari sono composti da più Fasci Primari avvolti dallo epimisio I muscoli sono costituiti da una parte carnosa rossa, detta ventre, che rappresenta la parte contrattile vera e propria, e dai prolungamenti Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 70 del tessuto connettivo denso, di colore bianco, che servono per l’attacco all’osso e sono detti rispettivamente tendini, se a forma di cordone, e aponeurosi se a forma di lamina. Si attaccano all’osso con i Tendini (cordoni) o Aponeurosi (lamine), formati da tessuto connettivo denso e bianco. IN BASE ALLA LORO FORMA, I MUSCOLI SI DISTINGUONO IN: Lunghi, quando la loro lunghezza prevale di gran lunga sulle altre dimensioni. Questi muscoli sono spesso fusiformi, espansi cioè nella loro parte centrale e assottigliati alle estremità. Si trovano soprattutto negli arti (es. bicipiti e tricipiti). Larghi (o laminari o piatti), quando hanno forma di ampie lamine ed una o entrambe le estremità sono aponeurotiche (es.muscoli della fronte e il cosiddetto retto dell’addome, che si trova nel ventre). A ventaglio, come i pettorali. Orbicolari, che hanno forma di anello e delimitano delle aperture (es. orbicolare delle labbra, orbicolare delle palpebre). Sfinterici, anch’essi di forma circolare, servono a chiudere i condotti (es. sfintere anale). SONO INOLTRE DETTI: Bicipiti, i muscoli formati da due ventri affiancati, che ad una estremità continuano con un tendine comune; Tricipiti e quadricipiti rispettivamente quelli costituiti da tre e quattro ventri che confluiscono ad una estremità in un unico tendine; Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 71 Per compiere un movimento il muscolo si immobilizza ad una estremità, detta origine ed esercita la sua azione sull’altra estremità, chiamata terminazione, la quale risulta pertanto essere il punto mobile. Quindi nelle articolazioni una estremità sarà ancorata da una parte dell’articolazione, su un osso, e l’altra sarà ancorata dall’altra parte dell’articolazione, sull’altro osso che prende parte all’articolazione stessa. Se il muscolo fosse ancorato con tutte e due le sue estremità sullo stesso osso, senza articolazioni in mezzo, non ci sarebbe movimento articolare. I muscoli possono dividersi, in base all’azione da loro svolta, in agonisti ed antagonisti. Per capire bene la differenza dobbiamo sempre fare riferimento a una coppia di muscoli: le coppie agoniste sono formate da muscoli che per effettuare un’azione compiono lo stesso tipo di lavoro (esempio alcuni muscoli interni del braccio che si contraggono contemporaneamente per sollevare un peso). Le coppie antagoniste per effettuare un’azione devono invece compiere lavori opposti (ad esempio uno si contrae e l’altro si rilassa, come nel caso del bicipite e del tricipite per piegare e stendere il braccio). Un muscolo è adduttore quando avvicina un arto o una parte mobile del corpo all’asse mediano del corpo stesso; è abduttore quando allontana un arto o una parte mobile del corpo dall’asse mediano del corpo stesso. Adduttore è il muscolo pettorale del tronco che contraendosi avvicina il braccio al corpo. Abduttore è il muscolo deltoide della spalla che contraendosi allontana il braccio dal corpo. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 72 SISTEMATICA DELLA MUSCOLATURA Possiamo schematicamente dividere i muscoli in: Muscoli della testa e del viso Muscoli del collo Muscoli del tronco Muscoli dell’arto superiore Muscoli dell’arto inferiore. Verranno presi in esame solo quelli più superficiali di ciascun gruppo, maggiormente interessati dalla pratica del massaggio. 1). MUSCOLI DELLA TESTA E DEL VISO I muscoli della testa comprendono due tipi di muscoli: pellicciai o cutanei o mimici (che si inseriscono, con almeno un’estremità, sulla faccia profonda della cute) scheletrici o masticatori (che si attaccano con ambedue le estremità allo scheletro). Muscoli pellicciai o mimici Sono presenti nella struttura sottocutanea e hanno una o ambedue le estremità inserite nella superficie profonda della cute. Questi sottili fascetti muscolari sono innervati dal nervo facciale. Qualunque minima modificazione del loro stato di contrazione permette di modificare l’espressione del volto. Per questo sono denominati muscoli mimici. a). MUSCOLI PELLICCIAI DELLA TESTA Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 73 Tra i muscoli della testa ricordiamo il muscolo epicranico, che ricopre l’intera volta cranica e si compone di tre parti: muscolo frontale, galea aponeurotica e muscolo occipitale. Il muscolo frontale, posto nella parte anteriore della testa, contraendosi provoca la formazione delle rughe della fronte. Inoltre innalza le sopracciglia. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 74 La galea aponeurotica è situata nella parte media del cranio ed ha una struttura solo tendinea. Il muscolo occipitale è situato nella parte posteriore della testa. La contrazione alternata di questo e del muscolo frontale permette lo spostamento in avanti e indietro del cuoio capelluto. b). MUSCOLI PELLICCIAI DEL VISO. Tra questi ricordiamo solo i seguenti Muscolo orbicolare dell’occhio (o delle palpebre): appiattito, circolare, circonda l’occhio. Quando si contrae chiude la rima (apertura, fenditura) palpebrale. Un suo cedimento concorre alla perdita di tono delle palpebre. Muscolo sopracciliare: posto sopra l’orbicolare, segue all’incirca la posizione delle sopracciglia e le fa muovere. Muscolo orbicolare della bocca: circoscrive l’apertura della bocca. Contraendosi ne determina la chiusura. Un suo cedimento concorre alla formazione delle rughe sopra e sottolabiali. Muscolo piccolo zigomatico: origina dall’osso zigomatico e va ad inserirsi nella profondità della cute del labbro superiore. Innalza il labbro superiore. Muscolo grande zigomatico: origina dall’osso zigomatico, a lato dell’origine del muscolo piccolo zigomatico, e termina sulla commessura labiale (=angoli della bocca). Questo muscolo contraendosi tira in alto ed in fuori la commessura labiale. La contrazione bilaterale dà il sorriso. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 75 Muscoli quadrati del mento: situati, uno per parte, ai lati del fiocco del mento, provocano, contraendosi, il rovesciamento del labbro inferiore. Muscoli triangolari del mento: posti uno a destra e uno a sinistra delle labbra, la cui contrazione provoca l’abbassamento delle labbra. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 76 MUSCOLI MASTICATORI O SCHELETRICI Si inseriscono sulla mandibola. Ricordiamo: Muscolo massetere: da sotto l’orbicolare dell’occhio si porta alla mandibola. Solleva e abbassa la mandibola. Muscolo temporale:dalla caratteristica forma a ventaglio, è il più voluminoso della testa. Insieme al massetere ha la funzione di elevare e abbassare la mandibola. 2). MUSCOLI DEL COLLO Il collo, inclusa la sua muscolatura, rappresenta una regione del corpo di notevole complessità. Ricordiamo i muscoli più importanti, anche in relazione alla loro funzione estetica. Muscolo cutaneo del collo o platisma: è un grande muscolo pellicciaio a forma di lamina quadrata, che dalla cute sottostante alla clavicola si va ad inserire sulla faccia laterale del corpo della mandibola. Contraendosi abbassa la mandibola, stira in basso e in fuori la commessura labiale, il labbro inferiore e la guancia. Tende la pelle del collo. Muscolo sternocleidomastoideo: è un grande e lungo muscolo che si trova nella regione laterale del collo. Si inserisce con una estremità sul processo mastoideo del temporale e con l’altra allo sterno e alla clavicola. Percorre lateralmente tutto il collo, permettendo i movimenti di rotazione, flessione ed estensione della testa. Può inoltre innalzare il torace, la clavicola e la spalla. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 77 3). MUSCOLI DEL TRONCO I muscoli del tronco possono essere suddivisi in: A). MUSCOLI DEL DORSO; B). MUSCOLI DEL TORACE; C). MUSCOLI DELL’ADDOME. A). MUSCOLI DEL DORSO I muscoli dorsali hanno struttura laminare e sono molto estesi. Fra questi citiamo i più grossi e meno profondi che interessano maggiormente l’operatore estetico: il muscolo trapezio e il grande dorsale. Muscolo trapezio: è il più superficiale. Ha forma triangolare con la base che origina dall’osso occipitale, dalle vertebre cervicali e dalle vertebre toraciche e i due lati obliqui convergenti verso la cintura scapolare. La sua contrazione determina lo abbassamento e lo innalzamento della spalla, l’inclinazione della testa dal proprio lato e il sollevamento del corpo come nell’atto di arrampicarsi. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 78 Muscolo grande dorsale: è un muscolo largo di forma triangolare parzialmente ricoperto in alto dal trapezio. Esso origina mediante una vasta aponeurosi (aponeurosi lombo-dorsale) dalle ultime sei o sette vertebre toraciche, dalle vertebre lombari, dall’osso sacro e dalle ossa iliache. Si porta poi in alto ed in fuori passando al di sopra delle coste e termina con un robusto tendine che si inserisce sull’omero. La sua contrazione solleva e porta indietro l’omero permettendogli una parziale rotazione verso l’esterno, solleva il tronco durante l’arrampicata ed innalza le coste favorendo così l’inspirazione. B). MUSCOLI DEL TORACE I muscoli del torace sono anch’essi molto estesi, con struttura laminare e disposti su più strati. Muscolo grande pettorale: è il più superficiale ed ha la forma di un grosso ventaglio. Prende origine dalla clavicola, dallo sterno e dalle prime sei cartilagini costali e termina in un robusto tendine che si inserisce sull’omero. Svolge una spiccata azione adduttrice del braccio, avviAppunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 79 cinando l’omero al tronco e portandolo in avanti. Solleva il tronco nell’arrampicata. Sotto al grande pettorale troviamo il muscolo piccolo pettorale che con la sua contrazione porta in avanti le spalle. Agisce inoltre da muscolo inspiratore. I muscoli piccolo e grande pettorale formano il piano muscolare sul quale poggiano i seni. Per questo, per conservare un bel seno è necessario mantenere tonica la muscolatura pettorale. Muscolo dentato anteriore o grande dentato: è un muscolo appiattito che si inserisce anteriormente sulle prime dieci coste e posteriormente sulla scapola. Solleva le coste concorrendo così all’inspirazione; contraendosi porta avanti la scapola. Diaframma: è un muscolo impari che ha l’aspetto di un’ampia e sottile lamina disposta trasversalmente a separare la cavità toracica da quella addominale. Fortemente incurvato verso l’alto, esso ha la forma di una cupola, è carnoso nella porzione periferica e aponeurotico in quella centrale. E’ il più importante dei muscoli inspiratori: infatti,quando esso si contrae, la sua cupola si abbassa e la cavità toracica si amplifica, permettendo l’immissione di aria nei polmoni. C). MUSCOLI DELL’ADDOME Muscolo retto dell’addome: è un muscolo piatto che si estende nella parte anteriore dell’addome per tutta la sua altezza (dallo sterno al pube). Esso origina dalla V, VI e VII cartilagine costale, discende in basso restringendosi ed ispessendosi e termina poi con un robusto tendine che si impianta nel pube. E’ inAppunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 80 terrotto da tre o quattro strisce tendinee trasversali, denominate inscrizioni tendinee. Tra i due muscoli controlaterali è interposta una fascia connettivale fibrosa detta linea alba, tesa tra il processo xifoideo dello sterno e la sinfisi pubica. Il muscolo retto addominale abbassa le coste (è quindi un muscolo espiratore), permette la flessione della colonna vertebrale in avanti e comprime i visceri addominali. Una sua perdita di tono provoca rilassamento a livello ventrale. Muscolo obliquo esterno dell’addome (o muscolo grande obliquo dell’addome): è un’estesa lamina muscolare i cui fasci originano dalla gabbia toracica e decorrono obliquamente in avanti ed in ba sso, terminando in un’ampia aponeurosi. Tale aponeurosi passa davanti al muscolo retto dell’addome partecipando alla costituzione della sua guaina (guaina del muscolo retto dell’addome) e termina nella linea alba. Il muscolo grande obliquo dell’addome flette il torace sul bacino, inclina la colonna vertebrale abbassando le coste (per cui è un muscolo espiratore) e comprime i visceri addominali, favorendo l’emissione delle feci e dell’urina e il meccanismo del parto. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 81 N.B. I muscoli che sollevano le coste sono muscoli inspiratori. I muscoli che abbassano le coste sono muscoli espiratori. 4). MUSCOLI DELL’ARTO SUPERIORE I muscoli dell’arto superiore sono distinti in: A). MUSCOLI DELLA SPALLA; B). MUSCOLI DEL BRACCIO; C). MUSCOLI DELL’AVAMBRACCIO; D). MUSCOLI DELLA MANO. A). MUSCOLI DELLA SPALLA Si stendono dalle ossa del cinto scapolare alla parte superiore dell’omero. Di essi ricordiamo il più voluminoso e superficiale: il muscolo deltoideo (o deltoide). E’ una voluminosa massa carnosa di forma triangolare a base superiore. Origina dalla clavicola e dalla scapola; i suoi fasci si portano in basso e, convergendo fra di loro, trapassano in un robusto tendine che si inserisca sul corpo dell’omero. Questo muscolo, che conferisce alla spalla la sua caratteristica rotondità, permette l’allontanamento del braccio dal tronco; se fa punto fisso sull’ omero, solleva il tronco come nell’atto di arrampicarsi. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 82 B). MUSCOLI DEL BRACCIO Sono disposti secondo la lunghezza dell’omero e sono distinti in anteriori e posteriori. gli anteriori, il muscolo bicipite e il muscolo brachiale; tra i posteriori, il muscolo tricipite. Muscolo bicipite: è una grossa massa carnosa che origina dalla scapola con due capi. Questi si portano in basso, si riuniscono e trapassano in un robusto tendine che va ad inserirsi sul radio. Il muscolo bicipite del braccio flette l’avambraccio sul braccio. Muscolo tricipite: origina con tre capi: il capo lungo, il capo laterale e il capo mediale. Il capo lungo origina dalla scapola, il capo laterale e mediale originano dalla faccia posteriore del corpo dell’omero. Tali tre capi si portano in basso, si riuniscono e trapassano in un tendine che si inserisce sull’olecrano dell’ulna. Il muscolo tricipite del braccio estende l’avambraccio sul braccio. C). MUSCOLI DELL’AVAMBRACCIO. Sono numerosi muscoli coinvolti nei movimenti della mano. D). MUSCOLI DELLA MANO. Sono situati tutti nella faccia palmare. Permettono i movimenti delle dita. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 83 CAVITÀ ASCELLARE: è una profonda depressione che si trova alla radice dell’arto superiore. Questa cavità è piena di tessuto adiposo in cui troviamo i vasi ascellari, i linfonodi ascellari e terminazioni nervose. 5). MUSCOLI DELL’ARTO INFERIORE I muscoli dell’arto inferiore sono distinti in: A). MUSCOLI DELL’ANCA; B). MUSCOLI DELLA COSCIA; C). MUSCOLI DELLA GAMBA; D). MUSCOLI DEL PIEDE. A). MUSCOLI DELL’ANCA Costituiscono una grossa massa muscolare, la cui tonicità contribuisce all’armonia del corpo. Ricordiamo il muscolo grande gluteo, il muscolo medio gluteo e il muscolo tensore della fascia lata. Muscolo grande gluteo: è una voluminosa massa carnosa da cui è determinata gran parte della convessità dell’anca. Prende origine dall’osso sacro, dal coccige e dall’osso dell’anca. I suoi fasci si portano in basso e in fuori e trapassano in un robusto tendine che si attacca al corpo del femore. Il muscolo Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 84 grande gluteo estende e abduce la coscia ruotandola in fuori. Esplica un ruolo importantissimo nel mantenimento della stazione eretta, soprattutto nella deambulazione. Muscolo medio gluteo: è una grossa massa carnosa che origina dall’osso dell’anca. I suoi fasci carnosi si portano in basso e vanno ad inserirsi con un breve e robusto tendine sul femore. Il muscolo medio gluteo abduce la coscia; collabora inoltre con il grande gluteo nel mantenimento della stazione eretta del corpo. Muscolo tensore della fascia lata: origina dall’osso dell’anca di fianco al grande gluteo e si dirige verso il basso con la fascia lata, robusta fascia tendinea che giunge fino alla tibia avvolgendo i muscoli della coscia. Flette la coscia sul bacino, la abduce e la ruota verso l’interno. Insieme ai Glutei è un importante stabilizzatore della stazione eretta. B). MUSCOLI DELLA COSCIA. La muscolatura della coscia è particolarmente sviluppata ed è suddivisa in una parte anteriore, una mediale ed una posteriore. Non tratteremo i muscoli mediali. MUSCOLI ANTERIORI DELLA COSCIA I muscoli anteriori della coscia sono il MUSCOLO SARTORIO, posto in superficie, e il MUSCOLO QUADRICIPITE FEMORALE, sottostante al precedente. Muscolo sartorio: è il muscolo più lungo del corpo umano e ha la forma di un Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 85 lungo nastro. Origina dall’osso iliaco e si dirige diagonalmente in basso, dall’esterno verso l’interno. E’ flessore e adduttore della gamba sulla coscia. La sua azione ha grande importanza nella deambulazione. Muscolo quadricipite femorale: è una grande massa carnosa in cui si distinguono quattro parti: muscolo retto del femore (o retto anteriore della coscia); muscolo vasto laterale (o vasto esterno); muscolo vasto mediale (o vasto interno); muscolo vasto intermedio. Di questi il muscolo retto del femore forma il piano più superficiale, i muscoli vasti laterale e mediale ne costituiscono il piano di mezzo, il muscolo vasto intermedio deforma infine il piano più profondo. Tutti i quattro muscoli convergono inferiormente in un robusto tendine, il tendine del muscolo quadricipite del femore; questo giunge alla rotula (o patella), e prosegue poi verso il basso col nome di legamento rotuleo (o legamento della patella), per inserirsi sulla tibia. Muscolo retto del femore: è un lungo e spesso nastro carnoso che origina dall’osso dell’anca, si porta in basso e si continua con un tendine che si unisce a quello del muscolo quadricipite del femore. Muscolo vasto laterale: è una spessa e ampia lamina che origina dal corpo del femore; i suoi fasci carnosi si portano in avanti ed in basso e convergono verso il tendine del muscolo quadricipite del femore. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 86 Muscolo vasto mediale: a forma di ampia lamina, origina dal corpo del femore e converge verso il tendine del muscolo quadricipite del femore. Muscolo vasto intermedio: è una lamina carnosa che origina dal corpo del femore e converge sul tendine del muscolo quadricipite del femore. Il muscolo quadricipite del femore estende la gamba sulla coscia. Esso ha una grandissima importanza sia nella deambulazione che nel mantenimento della stazione eretta del corpo. MUSCOLI POSTERIORI DELLA COSCIA I muscoli posteriori della coscia sono tre: il MUSCOLO SEMITENDINOSO, il MUSCOLO SEMIMEMBRANOSO e il MUSCOLO BICIPITE FEMORALE. Muscolo semitendinoso: è un muscolo lungo che origina dall’osso dell’anca. Si porta in basso con andamento verticale e continua con un tendine che si inserisce sulla tibia. Questo muscolo flette la gamba sulla coscia e la ruota verso l’interno. Muscolo semimembranoso: situato in profondità rispetto al muscolo precedente, origina dall’osso dell’anca e termina con un tendine sulla tibia. Questo muscolo, come il semitendinoso, flette la gamba sulla coscia e la ruota verso l’interno. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 87 Muscolo bicipite femorale: è formato da un capo lungo che origina dall’osso dell’anca e da un capo breve che origina dal femore. I due capi si portano in basso e convergono in un tendine che si inserisce sul perone. Questo muscolo flette la gamba sulla coscia e la ruota verso l’esterno. TRIANGOLO FEMORALE (o triangolo di Scarpa) E’ una fossa di forma triangolare che si trova nella parte anteriore della radice della coscia. Nella cavità del triangolo femorale troviamo l’arteria femorale, la vena femorale e i linfonodi inguinali profondi. C). MUSCOLI DELLA GAMBA Ricordiamo, nella parte anteriore della gamba, il MUSCOLO TIBIALE ANTERIORe; nella parte posteriore della gamba il MUSCOLO TRICIPITE SURALE. Muscolo tibiale anteriore: origina dal corpo della tibia, si porta in basso e, circa a metà dalla gamba, trapassa in un tendine che si inserisce sul tarso e sul metatarso. Questo muscolo flette il piede sulla gamba e lo ruota verso l’interno. Muscolo tricipite surale: è una voluminosa massa carnosa che determina la sporgenza del polpaccio o sura. E’ formato da tre capi, di cui due sono superficiali, e formano Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 88 nel complesso il muscolo gastrocnemio e l’altro è profondo e prende il nome di muscolo soleo.Il muscolo gastrocnemio è formato da due capi, uno mediale e l’altro laterale, che sono denominati rispettivamente gemello interno e gemello esterno. Questi due muscoli nascono entrambi dalla faccia posteriore del femore, convergono in basso e si fondono tra loro, continuandosi in un robustissimo tendine: il tendine calcaneare (o tendine d’Achille), che va ad inserirsi sulla faccia posteriore del calcagno. Il muscolo soleo è una lamina carnosa appiattita che origina dalla faccia posteriore di tibia e perone. I suoi fasci carnosi si dividono in basso e trapassano in un’aponeurosi cha va ad unirsi in profondità al tendine di Achille. Il muscolo tricipite surale estende plantarmente il piede. Esso svolge un’importantissima azione nella deambulazione, nel salto e nel sollevare il corpo sulla punta dei piedi. D).MUSCOLI DEL PIEDE I muscoli del piede sono rappresentati dai MUSCOLI DORSALI e dai MUSCOLI PLANTARI del piede. Permettono i movimenti del piede e delle dita del piede. CAVITA’ POLIPTEA La cavità poliptea è una fossa situata posteriormente al ginocchio. Essa è occupata da tessuto adiposo entro cui si trovano i linfonodi poliptei, nervi, vena e arteria poliptea. Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 89 NOTE Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 90 SISTEMA MUSCOLARE -- DOMANDE 119. I muscoli sono: □ □ formazioni contrattili 120. □ formazioni tendinee misiache □ formazioni epimisiache duttili In base alla forma i muscoli sono: □ lunghi, larghi, bassi, orbitali, anali 121. cellule epite- liali □ lunghi, larghi, a ventaglio, orbitali, sfinterici □ lunghi, larghi, a ventaglio, orbicolari, sfinterici □ lunghi, larghi, dentati, orbitali, sfinterici I muscoli sono formati da: □ fibre muscolari raggruppate in fasci primari uniti in fasci tendinei avvolti dall’epimisio □ fibre muscolari raggruppate in fasci primari uniti in fasci secondari avvolti dal perimisio □ fibre muscolari e tendini avvolti dall’endomisio in fasci striati □ fibre muscolari raggruppate in fasci primari uniti in fasci secondari avvolti dall’epimisio 122. Le coppie di muscoli che compiono lo stesso lavoro si dicono: □ □ antagoniste 123. □ □ gli orbicolari, gli zigomatici, del mento, sopracciliari 125. □ Sterno cleido mastoideo e Tra- □ agoniste □ ortogoniste Il muscolo si dice adduttore quando: avvicina un arto o una parte mobile all’asse del tronco. 124. tegoniste □ allontana un arto o una parte mobile ad un altro arto. □ allontana un arto o una parte mobile all’asse del tronco □ avvicina un arto o una parte mobile ad un altro arto. I muscoli pellicciai o mimici del viso sono: □ il frontale, gli zigomatici, del mento, sopracciliari □ gli orbicolari, lo occipitale, del mento, sopracciliari □ gli orbicolari, gli zigomatici, massetere, sopracciliari I principali muscoli del dorso sono: □ Trapezio e Gran dorsale □ Deltoide e Trapezio □ Deltoide, Trapezio e Gran Dor- Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 91 pezio 126. sale Muscoli del torace: □ Pettorali, dentato, diafisi 127. □ □ un muscolo del torace 129. □ un muscolo della gamba 130. Poplideo, iliaco, retto □ □ □ □ □ □ □ □ Pettorali, dentato, diaframma Pettorali, poplideo, diaframma La linea alba è: fascia connettivale fibrosa dallo sterno alla sinfisi pubica 128. □ □ iscrizione tendinea del retto dell’addome fascia tendinea dallo sterno alla sinfisi pubica lamina connettivale dal diaframma alla sinfisi pubica Il deltoide è: □ un muscolo del dorso un muscolo della spalla un muscolo del collo Il Grande Gluteo è: □ il principale responsabile della stazione eretta un muscolo adduttore un muscolo liscio Il Quadricipite Femorale è: □ un muscolo □ nella coscia □ antagonista del □ nella coscia della gamba anteriore tricipite surale 131. posteriore Il Bicipite Femorale è: □ un muscolo □ nella coscia □ antagonista del □ nella coscia della gamba anteriore tricipite surale 132. posteriore 14.Comunemente chiamiamo”Polpaccio”il muscolo: □ Tibiale anterio- □ Tricipite Surale □ Gastrocnemio □ soleo re 133. □ Gran Dorsale 15.Il Muscolo più lungo del corpo umano è il muscolo: □ Bicipite Femo- □ Trapezio rale Appunti di anatomia L’APPARATO MUSCOLARE 92 □ Sartorio IL SISTEMA CIRCOLATORIO FUNZIONI FONDAMENTALI: 1. Garantire il trasporto dell’ossigeno e delle sostanze nutritive a tutte le cellule del corpo; 2. Rimuovere le sostanze di rifiuto. COMPONENTI: 1. Sangue: mezzo di trasporto; 2. Vasi sanguigni: rete di percorrenza; 3. Cuore: motore della circolazione; Il nostro sistema circolatorio viene definito “doppio e completo”. DOPPIO, perché ci sono due circolazioni: il Grande Circolo, che collega il cuore al resto del corpo il Piccolo Circolo, che collega il cuore ai polmoni COMPLETO, perché il sangue ricco di ossigeno non si mescola con quello ricco di anidride carbonica VASI SANGUIGNI Il sangue percorre tutto il nostro organismo scorrendo attraverso i vasi sanguigni, un sistema di canali che raggiungono i vari organi. Essi si distinguono in arterie, vene e capillari. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 93 Le arterie trasportano il sangue dal cuore verso la periferia del corpo. Esse sono particolarmente robuste ed elastiche grazie alle fibre muscolari presenti nelle loro pareti. Il sangue vi scorre veloce, spinto dalle contrazioni del cuore e aiutato, soprattutto in periferia, dalle contrazioni delle fibre muscolari delle pareti delle arterie stesse. Le vene invece trasportano il sangue dalla periferia verso il cuore. Le loro pareti sono povere di fibre muscolari e in esse il sangue scorre lentamente, spinto solo dalle contrazioni del cuore ed aiutato dalle contrazioni dei muscoli che le circondano. Per impedire il riflusso del sangue, le pareti delle vene sono provviste di valvole che consentono il passaggio del sangue in una sola direzione: verso il cuore, dette valvole a nido di rondine. I capillari sono vasi molto sottili che fanno da raccordo tra arterie e vene. Nel loro percorso le arterie si dividono in rami sempre più piccoli, le arteriole; queste, suddividendosi a loro volta, danno origine ai capillari arteriosi che arrivano a contatto con tutte le cellule dell’organismo. Qui il sangue arterioso cede l’ossigeno e le sostanze nutritive alle cellule, si carica delle sostanze di rifiuto e diventa sangue venoso. Il sangue venoso scorre nei capillari venosi che si riuniscono a formare prima piccole vene, le venule, e poi le vene vere e proprie. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 94 Arterie, capillari e vene costituiscono un sistema circolatorio chiuso. Per definizione il sangue ossigenato viene definito arterioso, mentre il sangue non ossigenato viene definito venoso. E’ da notare che nel grande circolo le arterie trasportano sangue arterioso e le vene sangue venoso; nel piccolo circolo (polmonare) avviene invece il contrario: cioè le arterie trasportano sangue venoso, e le vene sangue arterioso. IL CUORE E’ il motore di tutto l’apparato circolatorio, è un organo dotato di muscolatura striata involontaria delle dimensioni di un pugno, situato nella cavità toracica fra i due polmoni e appoggiato con la faccia anteriore sullo sterno e con la porzione inferiore sul diaframma. Si trova in posizione centrale, con circa i 2/3 della massa spostati a sinistra. Pesa circa 250-300 g. e contiene circa mezzo litro di sangue. La parete del cuore è formata da tre tonache sovrapposte: la tonaca esterna detta pericardio, la tonaca media detta miocardio e la tonaca interna detta endocardio. Il pericardio è un involucro che avvolge completamente il cuore e lo protegge da attrito e sfregamento. E’ formato da una parte esterna fibrosa, costituita da un connettivo bianco e spesso e da una parte interna sierosa, composta da due lamine: la più esterna, detta parietale, aderisce alla parte fibrosa, la più interna, detAppunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 95 ta viscerale, aderisce al cuore. Tra queste due si trova uno spazio (spazio pericardico), riempito da un liquido lubrificante (liquido pericardico) che permette all’organo di pulsare senza attrito. La pericardite è appunto una malattia che comporta la diminuzione o l’assenza del liquido che lubrifica le due lamine; Il miocardio, tessuto muscolare cardiaco vero e proprio, è la tonaca di gran lunga prevalente per spessore e significato funzionale; L’endocardio è all’interno del miocardio, fodera la parte interna del cuore e ne riveste le valvole Il cuore è diviso in due parti, destra e sinistra, completamente separate tra loro. Tra la parte destra e quella sinistra non esiste alcuna comunicazione, per cui non vi è alcuna possibilità di scambio di sangue. Nella parte destra del cuore circola sangue venoso, ricco di CO2 (anidride carbonica); Nella parte sinistra del cuore circola sangue arterioso, ricco di O2 (ossigeno). Ogni metà è a sua volta formata da due cavità comunicanti: la superiore, atrio o orecchietta, che riceve il sangue dalla periferia, e la inferiore, o ventricolo, che lo spinge verso la periferia. Ogni atrio comunica con il ventricolo sottostante per mezzo di un’apertura regolata da una valvola (la mitrale o bicuspide a sinistra, la Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 96 tricuspide a destra), che permette il passaggio del sangue solo in un verso: dall’atrio al ventricolo e mai in senso opposto. Nell’atrio destro sboccano le due vene cave, superiore ed inferiore. Nell’atrio sinistro invece sboccano le quattro vene polmonari. Dal ventricolo sinistro origina l’arteria aorta che poi si divide in tre rami,le due arterie coronarie, che irrorano le cellule del cuore e l’aorta propriamente detta che porta il nutrimento nel resto del corpo. Dal ventricolo destro origina l’arteria polmonare, che porta il sangue venoso dal cuore ai polmoni per depurarlo e caricarlo di O2. Le valvole atrio-ventricolari regolano il flusso sanguigno tra atri e ventricoli, impedendo al contempo il reflusso del sangue. Le valvole semilunari si aprono quando il sangue esce dai ventricoli spinto dalla contrazione ventricolare. Terminata la contrazione, le valvole si chiudono e viene impedito così il reflusso del sangue dei ventricoli. SISTOLE (contrazione) e DIASTOLE (dilatazione) Il lavoro incessante del cuore consiste in una ritmica successione di contrazioni (sistole) e di dilatazioni (diastole), che si alternano. Quando gli atri sono in sistole il sangue affluisce nei ventricoli che sono in diastole. Segue la sistole ventricolare che permette il pompaggio del sangue nelle arterie. In un uomo adulto in condizioni di riposo questo processo ritmico si ripete circa 70 volte al minuto; in condizioni di esercizio intenso la frequenza può più che raddoppiare. Il cuore è un organo le cui contrazioni sono ritmiche e involontarie. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 97 La stimolazione delle cellule del muscolo cardiaco ha origine infatti nel muscolo stesso, in un’area speciale situata nell’atrio destro: il nodo seno-atriale. Questo “nodo” funziona da pace-maker. Da qui gli impulsi si diffondono nell’atrio destro e sinistro, determinandone la contrazione. Raggiungono inoltre una seconda area nodale, il nodo atrioventricolare, nella parte mediale dell’atrio destro che li amplifica e li propaga molto rapidamente ai ventricoli, tramite le due branche del fascio di His, poste rispettivamente a destra e a sinistra del setto interventricolare, e ne determina la contrazione simultanea. LA CIRCOLAZIONE Nella parte destra del cuore l’atrio riceve il sangue dalla periferia carico di anidride carbonica, si contrae (sistole atriale) e pompa il sangue nel ventricolo destro attraverso la valvola atrio-ventricolare chiamata Tricuspide, che permette il passaggio del sangue in una unica direzione. Il ventricolo destro,che era rilassato (diastole ventricolare), ora si riempie di sangue e poi si contrae (sistole ventricolare - è come stringere un palloncino forato pieno d’acqua), spingendo il sangue nell’Arteria Polmonare fino ai polmoni. Non torna indietro nel ventricolo destro perché c’è la Valvola Semilunare che si apre quando il sangue deve uscire dal ventricolo, e quindi il cuore è in contrazione (nello stesso tempo la Tricuspide si chiude per non farlo tornare nell’atrio) e si chiude quando il cuore è in dilatazione. Adesso il sangue arriva ai polmoni e attraverso i vasi capillari passa a lambire gli alveoli, tipo piccoli palloncini dove avviene il processo di Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 98 ventilazione, cedendo all’alveolo l’anidride carbonica in eccesso ed assorbendo l’ossigeno. E’ in questo momento che il sangue venoso (quello carico di scorie raccolte in giro per il corpo umano) diventa sangue arterioso (sangue buono, ricco di ossigeno da portare come nutrimento a tutto l’organismo). Carico di ossigeno il sangue (ora arterioso) ritorna dai polmoni al cuore attraverso le quattro vene polmonari che sboccano nell’atrio sinistro. L’atrio si contrae (sistole atriale) e spinge il sangue nel ventricolo sinistro attraverso la Valvola Mitrale o Bicuspide. Dall’atrio sinistro, attraverso la Valvola Mitrale o Bicuspide, il sangue ossigenato passa nel ventricolo sinistro. Il ventricolo sinistro, che era rilassato (diastole ventricolare), ora si riempie di sangue e si contrae (sistole ventricolare), spingendo il sangue arterioso nella Arteria Aorta (nella GRANDE CIRCOLAZIONE il sangue venoso va solo verso il cuore percorre le Vene, quello arterioso va esclusivamente dal cuore alla periferia attraverso le Arterie). L’Aorta si divide subito in tre rami, due dei quali irrorano il cuore (le Coronarie) ed il terzo, l’Aorta vera e propria, si dirige in periferia. Per mezzo di questa arteria il sangue viene portato in tutte le parti del corpo dove, attraverso i capillari arteriosi, cede l’ossigeno e le sostanze nutritive alle cellule e si ricarica delle sostanze di rifiuto (respirazione interna o cellulare). Quindi ridiventa sangue venoso che deve arrivare ai polmoni, tramite il cuore, per essere ripulito e tornare arterioso caricandosi ancora di sostanze nutrienti da portare in tutte le parti del corpo. E così via senza sosta, per sempre. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 99 Piccolo Circolo o Circolazione Polmonare DA NOTARE CHE IL SANGUE Arriva nell’atrio destro con le Vene (perché va verso il cuore), passa nel ventricolo destro e poi parte e va ai polmoni con le Arterie (perché si allontana dal cuore) anche se è ancora da ripulire. Quando torna dai polmoni ed è ripulito, passa comunque in una Vena (perché va verso il cuore) e poi esce a portare il nutrimento attraverso le Arterie (perché si allontana dal cuore). RICAPITOLANDO: Al centro c’è il cuore. Quando il sangue va verso il cuore passa sempre dalle Vene, sia che sia di ritorno dalla periferia carico di CO2 sia che arrivi dai polmoni depurato e carico di O2. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 100 Quando il sangue esce dal cuore percorre esclusivamente le Arterie, sia che vada a portare nutrimento al corpo sia che porti il sangue pieno di CO2 ai polmoni. Nell’atrio di destra arriva una Vena col sangue da ossigenare. Dall’atrio di destra passa nel Ventricolo di destra. Dal Ventricolo di destra parte una Arteria verso i polmoni per ossigenare il sangue (che è ancora carico di CO2) Nell’atrio di sinistra arriva una Vena col sangue bello ossigenato, carico di O2. Dall’atrio di sinistra passa nel ventricolo di sinistra. Dal ventricolo di sinistra parte una Arteria che porta il sangue ossigenato a nutrire l’intero Corpo Umano. Il sangue arriva al cuore negli atri (ds e sin) con le Vene Il sangue esce dal cuore dai ventricoli (ds e sin) con le Arterie Il sangue attraversa quindi due volte il cuore: il percorso “ventricolo destro →arterie polmonari → capillari polmonari →vene polmonari → atrio sinistro” forma la piccola circolazione o circolazione polmonare; il percorso “ventricolo sinistro → aorta → capillari arteriosi e venosi (organi) →vene cave →atrio destro” forma la grande circolazione. La circolazione sanguigna dell’uomo è detta doppia e completa proprio perché il sangue compie un doppio percorso e il sangue arterioso non si mescola mai con il sangue venoso. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 101 CONSIDERAZIONI FUNZIONALI Il letto vascolare (cioè l’insieme dei vasi sanguigni) dell’uomo contiene 5-6 litri di sangue, ma potrebbe in realtà contenerne una quantità maggiore. Ciò significa che il sangue non circola contemporaneamente in tutti i vasi ma, a parte alcuni distretti che necessitano di un apporto costante e continuo (come il sistema nervoso centrale), vi possono essere variazioni di irrorazione. Il flusso sanguigno, e quindi il rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive alle varie parti del corpo, varia infatti a seconda delle attività dell’organismo. Ad esempio, durante l’esercizio fisico viene sottratto sangue ad altri territori, soprattutto viscerali, e la massa sanguigna viene spostata verso i muscoli; il flusso sanguigno allo stomaco e all’intestino aumenta durante la digestione e il flusso alla pelle aumenta col caldo e diminuisce col freddo. Le regolazioni necessarie avvengono attraverso segnali sia nervosi che ormonali, che determinano la vasocostrizione o la vasodilatazione di arterie e capillari a seconda delle necessità dell’organismo. PATOLOGIE COMUNI DELLA CIRCOLAZIONE LE VARICI Le vene degli arti inferiori devono portare il sangue al cuore contro la forza di gravità, cioè dal basso verso l’alto. Questo è perciò un percorso in salita, piuttosto difficoltoso, ma che avviene normalmente se non ci sono Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 102 problemi. Per favorire la risalita di sangue, all’interno di queste vene si trovano numerose valvole che si aprono solo se il sangue arriva dal basso verso l’alto e si chiudono se questo preme in direzione contraria. C’è poi l’azione dei muscoli che contraendosi funzionano da debole pompa, spremono le vene, il sangue va verso il cuore e così via. Nell’arto inferiore il sistema venoso può essere diviso in tre grandi componenti: Circolo venoso superficiale: per il drenaggio delle zone sottocutanee (es. grande e piccola safena); Circolo venoso profondo: che drena le parti interne degli arti; Vene perforanti: che mettono in comunicazione il circolo super. Visto il cammino che il sangue deve intraprendere per raggiungere il cuore e la nostra posizione eretta, ci possono essere dei problemi che compromettono la buona risalita sanguigna. LE VARICI sono dilatazioni permanenti delle vene superficiali, che risultano molto visibili, spesso rilevate rispetto alla pelle circostante, dilatate e tortuose. In questi casi il sangue tende a rimanere più del dovuto nel vaso dilatato e si può formare edema e negli stadi più avanzati la pelle si pigmenta e possono presentarsi anche ulcere. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 103 Le vene profonde solitamente non hanno questi problemi perché sono circondate dai muscoli che si oppongono ad una loro dilatazione, quelle superficiali invece sono sotto la cute e questa non esercita una grande pressione sulle loro pareti. Le cause favorenti la comparsa delle varici possono essere molteplici, tra queste ricordiamo ad es.: - La gravidanza - I contraccettivi orali - Il mantenimento prolungato della posizione eretta o seduta - L’obesità Una predisposizione ereditaria Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 104 CENNI SUL SISTEMA LINFATICO Non tutto il liquido che esce dai capillari arteriosi rientra nel circolo sanguigno attraverso i capillari venosi. Infatti, nei vertebrati più complessi, una parte di liquido si raccoglie nel sistema linfatico, un altro sistema circolatorio formato da un insieme di canali, i vasi linfatici, all’interno dei quali circola la linfa. La linfa è un liquido che si forma per filtrazione del plasma sanguigno attraverso i capillari, penetra negli spazi intercellulari e porta le sostanze nutritive anche alle cellule più periferiche, dove neppure i capillari potrebbero arrivare. Successivamente viene convogliata di nuovo alla corrente sanguigna. Il sistema linfatico è simile al sistema venoso, in quanto consiste in una rete intrecciata di vasi progressivamente più grandi. Una differenza importante tuttavia, riguarda il fatto che i capillari linfatici cominciano a fondo cieco nei tessuti, come le radici delle piante, anziché formare parte di un circuito continuo. La linfa filtra dai tessuti nei capillari linfatici, che la versano poi nella vena cava superiore. Nell’uomo essa circola grazie alle contrazioni dei muscoli del corpo e, come nel sistema venoso, la presenza di valvole ne impedisce il reflusso. Inoltre, è stato dimostrato che i vasi linfatici si contraggono ritmicamente: queste contrazioni potrebbero essere il fattore principale di spinta della linfa. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 105 I Linfonodi sono piccoli rigonfiamenti di tessuto spugnoso che si trovano lungo tutto il sistema linfatico. Essi hanno due funzioni: filtrano e purificano la linfa (cioè eliminano detriti cellulari e particelle estranee) prima che passi nuovamente nel sangue; inoltre, producono un particolare tipo di globuli bianchi, i linfociti, cellule specializzate nella risposta immunitaria. Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 106 APPARATO CIRCOLATORIO -- DOMANDE 134. L’apparato circolatorio è composto da: □ □ sangue, vene e arterie 135. □ il sangue va alla periferia e ritorna al cuore il cuore ha due ventricoli percorre tutto il corpo umano, senza eccezioni □ □ □ arrivano al cuore 140. □ arrivano al cuore □ il sangue venoso passa nelle vene e quello arterioso passa nelle arterie □ ci sono il Grande ed il Piccolo Circolo □ il sangue arterioso non si mescola con quello venoso □ quando finisce il giro del corpo va anche ai polmoni □ scorre dappertutto senza interruzioni □ parte dal cuo- re □ è ossigenato □ non è ossigenato Il sangue è arterioso quando: arriva al cuore 139. Cuore, vene e capillari Il sangue è venoso quando: arriva al cuore 138. □ L’apparato circolatorio viene definito completo perchè: □ 137. sangue, vasi sanguigni e Cuore L’apparato circolatorio viene definito doppio perchè: □ 136. □ vene, Cuore e arterie □ parte dal cuo- re □ è ossigenato □ non è ossigenato I vasi sanguigni sono arterie quando: □ partono dal cuore □ portano sangue arterioso □ portano sangue venoso I vasi sanguigni sono vene quando: □ partono dal cuore □ portano sangue arterioso □ portano sangue venoso Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 107 141. Nelle vene: □ il sangue scorre veloce 142. □ sono più piccole trasportano sangue venoso □ è un muscolo volontario il sangue scorre verso la periferia □ scorre solo sangue ossigenato □ □ □ □ sono più grandi trasportano sangue arterioso è un organo è una ghiandola è tessuto ematopoietico Il pericardio: □ □ □ è la parte esterna dei ventricoli 145. □ Il Cuore: □ 144. il sangue non torna indietro grazie alle valvole a nido di rondine Nel Piccolo Circolo (Circolazione polmonare) le vene: □ 143. □ aiuta le contrazioni cardiache è un involucro che protegge il cuore da attriti e sfregamenti □ collega tra di loro gli atrii Il sangue arterioso: □ porta □ pulisce □ porta □ pulisce l’aria l’ossigeno all’organismo l’organismo dall’anidride carbonica l’anidride carbonica agli alveoli respirata dall’ossigeno 146. □ Il tessuto muscolare del Cuore si chiama: □ Pericardio 147. □ □ è in sistole □ □ nei ventricoli □ nella parte destra del cuore □ Endocardio □ negli atrii □ è fermo Il Cuore si contrae: □ è in attesa □ Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 108 Miocardio Il sangue arterioso scorre: nella parte sinistra del cuore 148. Metacardio è in diastole 149. Nel Piccolo Circolo (Circ. polmonare) il sangue: □ va dall’atrio di destra ai polmoni e torna nel ventricolo di sinistra 150. □ va dall’atrio di sinistra ai polmoni e torna nel ventricolo di destra □ va dal ventricolo di destra ai polmoni e torna nell’atrio di sinistra □ va dal ventricolo di sinistra ai polmoni e torna nell’atrio di destra Il Cuore si dilata: □ è in sistole 151. □ □ è in attesa è in diastole □ è in spinta Il sangue esce dai ventricoli attraverso: □ la valvola semi- □ la valvola tri- □ la valvola luna- □ la valvola tri- lunare re 152. cuspide La parte destra e quella sinistra del Cuore: □ □ Comunicano attraverso il forame del Guinigi 153. □ nell’atrio sinistro con le arterie □ □ □ □ nel ventricolo sinistro con le arterie nell’atrio destro con le vene Il Sistema Linfatico: è simile alla circolazione venosa 155. ventilano il sangue Il sangue arriva al Cuore: nel ventricolo destro con le arterie □ □ non sono in comunicazione □ 154. cuspide □ è simile alla circolazione arteriosa è circoscritto ai reni è circoscritto al tronco La linfa: □ porta il nutri- □ porta il nutri- □ porta il nutri- □ porta il nutri- mento ai polpastrelli mento alle cartilagini mento dove non arrivano i capillari mento all’apparato tegumentario Appunti di anatomia IL SISTEMA CIRCOLATORIO 109 L’APPARATO RESPIRATORIO L’apparato respiratorio consente, coadiuvato dal sistema circolatorio, di far arrivare a tutte le cellule del corpo l’ossigeno fondamentale per le loro attività metaboliche e di eliminare l’anidride carbonica, prodotto di rifiuto del catabolismo cellulare. L’apparato respiratorio è costituito dalle vie aeree, che permettono il passaggio dell’aria durante la respirazione, e dai polmoni, nei quali le stesse vie aeree penetrano profondamente ramificandosi e in cui avvengono gli scambi gassosi tra aria e sangue. LE VIE RESPIRATORIE Le vie respiratorie sono formate dalle cavità nasali, dalla faringe, dalla laringe, dalla trachea, bronchi e polmoni. CAVITÀ NASALI Le cavità nasali, insieme alla bocca, rappresentano le vie respiratorie esterne, che permettono il passaggio dell’aria dentro e fuori dal nostro corpo. Nel passaggio attraverso le cavità nasali l’aria inspirata con il naso è costretta a compiere un percorso tortuoso e quindi a riscaldarsi. Inoltre, i peli presenti nel naso fungono da filtri destinati a rimuovere le particelle di polvere presenti nell’aria inspirata. FARINGE La faringe è un organo cavo comune all’apparato respiratorio e digerente. Collega le cavità nasali e la bocca alla laringe e all’esofago. LARINGE La laringe è la porzione delle vie aeree che fa seguito alla faringe. E’ situata nella regione sottoioidea del collo. Nell’adulto ha una lunghezza di circa 4 centimetri. La comunicazione tra faringe e laringe viene chiusa durante la deglutizione dall’epiglottide, una lamina di cartilaAppunti di anatomia APPARATO RESPIRATORIO 110 gine elastica, per impedire l’eventuale passaggio del cibo nelle vie aeree. Nella laringe si trovano le corde vocali, membrane che, vibrando al passaggio dell’aria, producono suoni che poi vengono trasformati in parole dai movimenti della lingua e delle labbra. TRACHEA E BRONCHI Alla laringe fa seguito la trachea, un tubo flessibile lungo circa 12 cm situato davanti all’esofago e formato da una serie di anelli cartilaginei a forma di “C” aperti posteriormente. Le pareti interne della trachea sono rivestite da un epitelio provvisto di ciglia che servono ad allontanare, provocando un colpo di tosse, eventuali impurità o corpi Appunti di anatomia APPARATO RESPIRATORIO 111 estranei entrati nelle vie respiratorie. All’altezza della quarta vertebra toracica la trachea si divide nei due bronchi, che si portano ai polmoni, ramificandosi in rami sempre più piccoli, i bronchioli. Al termine dei bronchioli troviamo gli alveoli polmonari, concamerazioni emisferiche alle quali arriva l’aria ricca di ossigeno. Gli alveoli sono cavità con pareti molto sottili, completamente avvolti da una rete di capillari sanguigni. FISIOLOGIA DELLA RESPIRAZIONE L’apparato respiratorio svolge due compiti: procurare lo ossigeno necessario alle cellule per produrre energia ed eliminare l’anidride carbonica e il vapore acqueo che si formano come prodotto di scarto. Questa duplice azione è detta ventilazione polmonare questo scambio avviene negli alveoli polmonari. “Palloncini” con membrana sottilissima che permettono all’emoglobina dei globuli rossi di rilasciare l’anidride carbonica e caricarsi di ossigeno. Inspirazione: durante l’inspirazione il sangue si ossigena e quindi l’aria arriva agli alveoli ricca di ossigeno e lo cede al sangue che lo immagazzina tramite l’emoglobina e lo porta a nutrire tutto l’organismo. Appunti di anatomia APPARATO RESPIRATORIO 112 Espirazione: il sangue di ritorno, carico di anidride carbonica (circolazione venosa) se ne libera cedendola agli alveoli che la espellono con l’aria precedentemente inspirata tramite le vie respiratorie. I POLMONI I polmoni, di consistenza spugnosa ed elastica, sono organi voluminosi che occupano gran parte della cavità toracica. Si appoggiano sul diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome, e sono separati tra loro da uno spazio intermedio, lo spazio mediastinico, compreso tra la colonna vertebrale e lo sterno, in cui sono contenuti gli altri visceri del torace. Sono divisi da profondi solchi in lobi, precisamente tre nel polmone destro e due in quello sinistro. Esternamente ogni polmone è avvolto da una membrana, la pleura, formata da due strati, uno aderente ai polmoni e l’altro alla cavità toracica. All’interno dei due strati vi è il liquido pleurico, che permette lo scorrimento dei due strati durante i movimenti respiratori. Appunti di anatomia APPARATO RESPIRATORIO 113 NOTE Appunti di anatomia APPARATO RESPIRATORIO 114 APPARATO RESPIRATORIO -- DOMANDE 156. L’apparato respiratorio è formato da: □ □ vie aeree, polmoni e pancreas 157. bronchi e polmoni □ eliminare l’ossigeno □ assumere anidride carbonica □ producono le parole 160. □ collegano la faringe e la laringe. 161. □ riscaldano l’aria 162. □ 2 □ vie aeree e polmoni □ purificare i tessuti □ assumere ossigeno Le vie respiratorie sono formate da: cavità nasali e bocca, faringe, laringe, trachea, bronchi e polmoni 159. alveoli e bron- chi L’apparato respiratorio consente di:? □ 158. □ □ cavità nasali, faringe, laringe, trachea, alveoli e polmoni □ □ □ □ □ □ cavità nasali, gola, faringe, laringe, scapola, bronchi e polmoni gola, faringe, laringe, trachea, bronchi, alveoli e polmoni Le corde vocali: □ sono nella faringe producono suoni sono nella trachea I bronchi: □ collegano laringe e trachea. collegano faringe e polmoni collegano trachea e polmoni I peli presenti nel naso: □ filtrano l’aria □ accelerano l’aria □ rallentano l’aria I bronchi sono: □ 4 □ 6 □ 8 Appunti di anatomia APPARATO RESPIRATORIO 115 163. L’epitelio ciliato di cui sono rivestite le pareti interne della trachea: □ □ riscalda l’aria 164. provoca la tosse per espellere corpi estranei entrati nelle vie respiratorie all’esterno della cavità toracica all’interno della cavità toracica al movimento alternato dei polmoni provocato dal battito del cuore □ sotto il diaframma nella regione distale del diaframma □ alla differenza di pressione all’interno delle cavità orofaringee □ al movimento a pompa dei polmoni causato dal diaframma Ogni polmone è rivestito da una membrana: toroidale espansa con inserti cartobituminosi asduttici iperossigenati 167. □ □ al naso che tira l’aria nello apparato respiratorio □ □ solletica l’epiglottide provocando il vomito per espellere corpi estranei dalle vie respiratorie L’inspirazione e l’espirazione sono dovute: □ 166. □ rallenta il flusso d’aria e ne trattiene le impurità I polmoni sono: □ 165. □ □ cartilaginea che riduce l’attrito tra il polmone e le costole durante la respirazione □ □ la pleura, formata da due strati con all’interno il liquido pleurico connettivale ipoallergenica con funzioni lubrificatorie metabolizzanti Il sangue arterioso: □ porta □ pulisce □ porta □ pulisce l’aria l’ossigeno all’organismo l’organismo dall’anidride carbonica l’anidride carbonica agli alveoli respirata dall’ossigeno 168. □ negli alveoli La ventilazione polmonare avviene: □ nei bronchioli □ Appunti di anatomia APPARATO RESPIRATORIO 116 nella pleura □ nei bronchi APPARATO DIGERENTE In maniera molto semplice possiamo descrivere l’apparato digerente come un lungo tubo, che presenta diverse dilatazioni, che percorre il nostro corpo, dalla bocca all’ano. Il suo compito è quello di ingerire, trasformare ed assimilare le sostanze nutritive degli alimenti, che percorrono il tubo digerente (con direzione ano) grazie ai movimenti peristaltici della sua muscolatura. Inizia dalla bocca, continua con la faringe, l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, l’intestino crasso (colon) e termina con l’ano. Lungo il suo percorso vengono riversate numerose sostanze che servono alla digestione ed assorbimento dei diversi nutrienti. Quando mangiamo inseriamo gli alimenti nella bocca, dove subiscono una prima trasformazione dovuta sia all’azione meccanica dei denti che sminuzzano l’alimento, sia alla saliva che inizia una prima digestione degli amidi introdotti. Ciò che si forma dopo aver masticato il cibo viene chiamato “bolo alimentare”, ed è questo che, deglutendo, arriva nello stomaco. Appunti di anatomia APPARATO DIGERENTE 117 Il bolo arriva quindi nello stomaco ( a forma di sacco, con robuste pareti muscolari), dove subisce delle trasformazioni. Mentre viene rimescolato grazie a contrazioni della muscolatura gastrica questo bolo viene in contatto con i succhi gastrici, cioè sostanze prodotte dallo stomaco stesso che servono a digerire gli alimenti introdotti. Nello stomaco viene prodotto acido cloridrico ed enzimi digestivi, quali ad es. la pepsina che divide le proteine in molecole più piccole chiamate peptidi. Come dice il nome l’acido cloridrico è un acido e come tale potrebbe danneggiare anche le pareti dello stomaco stesso, come del resto la pepsina; questo, in condizioni normali, non avviene perché le cellule dello stomaco sono rivestite da una sostanza mucosa che le protegge. In genere nello stomaco le sostanze non vengono assorbite, ma solamente ulteriormente sminuzzate ed impastate a formare una massa acida detta “chimo” che passa nell’intestino. Casi a parte sono ad es. l’acqua, il glucosio e l’alcool che, grazie alle piccole dimensioni delle loro molecole, possono passare direttamente nel sangue già dallo stomaco, per questo gli effetti dell’alcool possono essere immediati. Una volta nell’intestino il chimo continua il suo viaggio verso il colon mentre subisce ulteriori trasformazioni e viene trasformato in un liquido lattescente detto “chilo”, che contiene molecole talmente piccole che possono passare nel sangue attraversando la parete intestinale e così essere portate in tutto l’organismo. Appunti di anatomia APPARATO DIGERENTE 118 Questo passaggio viene detto “assorbimento”. Per diventare Chilo il cibo viene attaccato da enzimi prodotti dall’intestino, dal pancreas e dai Sali biliari che funzionano da emulsionanti. I grassi introdotti sono infatti troppo ingombranti per attraversare le pareti intestinali e devono quindi essere emulsionati con l’aiuto di emulsionanti naturali, come ad es. i sali biliari, che il fegato produce come bile ed immagazzina nella cistifellea. In questo modo si vengono a creare piccolissime goccioline lipidiche facilitando il compito degli enzimi digestivi. Ciò che non viene assorbito passa nell’intestino crasso, in pratica nel colon, dotato di una robusta muscolatura che lo sospinge pian piano verso il retto e quindi verso l’esterno (defecazione). In quest’ultimo tratto si ha il riassorbimento dell’acqua e dei Sali minerali ancora presenti. Se il materiale presente si sposta troppo velocemente questo assorbimento è compromesso e si può avere diarrea, al contrario, se staziona troppo a lungo nel colon si può avere stitichezza. Appunti di anatomia APPARATO DIGERENTE 119 NOTE Appunti di anatomia APPARATO DIGERENTE 120 APPARATO DIGERENTE -- DOMANDE 169. L’apparato digerente va: □ dallo stomaco all’ano 170. □ eliminare l’ossigeno bocca, faringe, esofago, stomaco, intestino crasso, colon, ano □ □ è un liquido lattescente che viene assorbito dal colon. 174. □ è il risultato dell’ossidazione del cibo ingerito dalla bocca allo stomaco □ vie aeree e polmoni alimentarsi □ purificare i tessuti □ assumere ossigeno □ bocca, esofago, stomaco, intestino tenue, colon, ano □ □ □ □ □ □ □ □ bocca, faringe, esofago, stomaco, intestino tenue, colon, ano gola, faringe, laringe, stomaco, intestino crasso, colon, ano Il Bolo: si forma in bocca dopo la masticazione 173. □ L’apparato digerente è formato, in ordine, da: □ 172. dalla bocca all’ano L’apparato digerente consente di:? □ 171. □ □ si forma nello stomaco dopo la deglutizione si forma nel colon dopo la liofilizzazione si forma nell’intestino tenue dopo lo assorbimento Il Chilo: □ è un trito di sostanza alimentare pesante. è un liquido lattescente che viene assorbito dallo intestino tenue produce rallentamenti nella peristalsi Il Chimo: □ è una massa acida che passa nell’intestino è il risultato della scomposizione del cibo fatta dallo stomaco è il prodotto dell’intestino tenue che staziona nel crasso Appunti di anatomia APPARATO DIGERENTE 121 175. □ stomaco 176. □ bolo, chimo, chilo 177. □ Chimo 178. □ vengono immagazzinate dal fegato nella cistifellea Dove avviene l’assorbimento: □ intestino te- nue intestino cras- so □ intestino retto Il cibo ingerito si trasforma, in ordine, in: □ chilo, bolo, chimo □ bolo, chilo, chimo □ chimo, chilo, bolo Quello che viene “assorbito” è il: □ Chilo □ Bolo □ Tutti e tre Le sostanze che non vengono assorbite: □ attraversano il colon e vengono espulse dall’ano Appunti di anatomia APPARATO DIGERENTE 122 □ □ stazionano nello intestino tenue fino a completo assorbimento □ vengono processate dai succhi gastrici per renderle più digeribili ALIMENTAZIONE Anche se gli organismi viventi sono molto differenti fra loro, hanno però un modello di vita unitario: la cellula. Come tutti gli esseri viventi anche l’uomo per restare in vita prende dall’ambiente materia ed energia. Tutto ciò gli serve per vivere, crescere, riprodursi e svolgere le proprie attività. Quindi dobbiamo mangiare e respirare, cioè rifornirci di ossigeno. Gli alimenti ingeriti vengono trasformati, assorbiti e assimilati dalle cellule dei nostri tessuti dove vengono utilizzati per costruire nuovo materiale, sostituire quello vecchio o per fornire l’energia necessaria alle attività vitali. Nel loro insieme tutte le trasformazioni biochimiche ed energetiche che avvengono nel nostro organismo vengono definite METABOLISMO. Questo, a sua volta, viene diviso in catabolismo ed anabolismo. I processi catabolici sono quelli in cui sostanze complesse vengono demolite in sostanze più semplici, con liberazione di energia. I processi anabolici sono quelli di “costruzione”, dove, partendo da sostanze più semplici vengono sintetizzate sostanze più complesse, come succede ad es. durante la crescita, nell’immagazzinamento di sostanze di riserva e nella riparazione dei tessuti. Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 123 Per fare ciò l’organismo ha bisogno di energia, che è poi quella messa a disposizione dai processi catabolici. Spesso abbiamo sentito parlare di fabbisogno energetico, ma cos’è ? E’ la quantità di energia di cui una persona ha bisogno per mantenersi in salute e svolgere le proprie attività ed è dovuto a ciò che questa persona consuma per : - svolgere quelle funzioni necessarie a vivere (metabolismo basale) svolgere le sue attività, sia professionali che ricreative attuare la termoregolazione trasformare ed ossidare gli alimenti (azione dinamico – specifica degli alimenti). Già da questo si capisce come ogni persona sia diversa dall’altra e come, quindi, le famose tabelle “ età, sesso, altezza = peso ideale” non vadano prese alla lettera, possono dare un’idea, ma non dobbiamo fossilizzarci a raggiungere a tutti i costi il peso indicato, in quanto potrebbe non essere il nostro ( sia in più che in meno). Ricordiamoci inoltre che la massa magra, in particolare i muscoli, a parità di volume, pesano di più del tessuto adiposo. Cosa vuole dire questo in parole povere ? Ad es. che se due gemelli identici portano la stessa taglia ma uno è più muscoloso dell’altro, quello più muscoloso peserà di più di quello meno muscoloso. Quindi il peso in se stesso, entro certi limiti, lascia il tempo che trova. Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 124 Vi ricordo che stiamo sempre e comunque parlando di persone sane, né obese, né anoressiche, per queste ci sono i medici. Da quanto detto sopra sul fabbisogno energetico deriva il fatto che se introduciamo con gli alimenti più di quello che consumiamo ingrassiamo, al contrario perdiamo peso. Se quando “ ci mettiamo a dieta (dimagrante)” non facciamo alcuna attività fisica la nostra perdita di peso è dovuta sia alla perdita di massa grassa che di massa magra. Il risultato è che anche diminuendo di taglia se siamo flaccidi rimaniamo flaccidi. Oltre a questo succede che poi, se iniziamo a mangiare come prima (sempre senza fare movimento) i chili che riacquistiamo sono formati da una percentuale di grasso superiore a quella persa, col risultato di essere più voluminosi di prima. Col tempo, questo modo di fare porta ad un costante aumento di peso e di misure, anche perché il tessuto muscolare a riposo (anche quando dormiamo) per rimanere tale consuma di più di quello adiposo. Il cibo è rappresentato dagli alimenti, animali e vegetali, che ingeriamo e dai quali otteniamo l’energia a noi necessaria. A parte alcuni casi specifici, i diversi cibi contengono differenti principi nutritivi ( o principi alimentari o nutrienti) cioè monosaccaridi, aminoacidi e acidi grassi. Contengono inoltre vitamine, acqua e Sali minerali. Tutte queste sostanze sono necessarie, in quantità diverse, al nostro corpo. Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 125 Il corpo umano è infatti composto da: protidi (proteine) lipidi (grassi) glucidi (zuccheri) minerali vitamine e molta acqua L’acqua è il componente maggiormente rappresentato, nei lattanti può arrivare a circa l’80%, nell’adulto è un po’ più della metà poi, con l’età, mano a mano diminuisce, la assumiamo sia dagli alimenti che dalle bevande (una piccola parte la produce il nostro corpo) e la eliminiamo essenzialmente con le urine, il sudore, nell’espirazione e con le feci. I nutrizionisti consigliano una assunzione totale giornaliera di acqua pari a circa 45 – 50 mL per Kg al giorno. Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE Oggi questa modella non è più con noi 126 I MINERALI come ad esempio il sodio (Na), il potassio (K), il fosforo (P), il calcio (Ca), il magnesio (Mg), il cloro (Cl), il ferro (Fe) ed altri sono elementi regolatori essenziali Una giusta quantità di sodio, insieme al cloro ed il potassio è ad esempio fondamentale per mantenere una adeguata pressione osmotica ed il volume dei liquidi circolanti; il sodio ed il cloro gli assumiamo normalmente anche salando i cibi ( il sale da cucina è NaCl ), il potassio lo possiamo prendere dai vegetali, legumi, banane, spinaci e patate in particolare. Il calcio, fondamentale per le ossa e per altre funzioni vitali lo prendiamo ad es. dal latte e derivati, uova e legumi; importante è avere vitamina D per il suo assorbimento ottimale. Insieme al calcio anche il fosforo, contenuto un po’ dovunque, è un costituente fondamentale delle ossa, nonché di molte molecole di vitale importanza quali proteine, lipidi ecc.. Tra i vari elementi sopra citati finiamo col ferro, componente essenziale dell’emoglobina, la sostanza rossa presente nei globuli rossi responsabile del trasporto di ossigeno. È vero che il ferro lo troviamo sia nei vegetali che negli animali, ma lo assorbiamo diversamente, dai vegetali ne assorbiamo al massimo il 10% nelle carni si arriva ad un valore del 30%. Per quanto riguarda questi elementi una alimentazione varia e sufficiente ne fornisce la giusta quantità. Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 127 I GLUCIDI I glucidi (o idrati di carbonio o zuccheri) sono sostanze ternarie, composte cioè da tre elementi che sono carbonio, idrogeno ed ossigeno.I glucidi svolgono una funzione prevalentemente energetica e sono rappresentati per lo più da alimenti come la pasta, il pane, il riso, il glucosio, il fruttosio ed il lattosio del latte. In natura i glucidi più diffusi sono rappresentati dall’amido e dalla cellulosa, entrambi formati da tantissime molecole di glucosio che però, essendo legate tra loro in un modo per formare l’amido, ed in un altro per ottenere la cellulosa, danno poi origine a strutture diverse che il nostro organismo è capace di assorbire solo nel caso dell’amido, ma non in quello della cellulosa che finisce perciò a far parte delle così dette fibre, ottime per migliorare la motilità intestinale. Qualsiasi alimento di natura glucidica si ingerisca, alla fine otteniamo glucosio, che è l’unico utilizzabile dal nostro corpo. Quando ci facciamo le analisi del sangue la “glicemia” rappresenta proprio la concentrazione di glucosio nel sangue e, come di tutte le sostanze di cui abbiamo bisogno, ce ne deve essere la giusta quantità né troppo, né troppo poco. Tra i glucidi possiamo distinguere vari gruppi che si differenziano per il numero di molecole dalle quali sono composti, così ad es. i monosaccaridi sono formati da una sola molecola glucidica come il glucosio, il fruttosio ed il galattosio; i disaccaridi soAppunti di anatomia ALIMENTAZIONE 128 no composti da due molecole, come ad es. il lattosio, il saccarosio ed il maltosio; ed i polisaccaridi formati da moltissime molecole come ad es.l’amido, la cellulosa ed il glicogeno (accumulato nell’uomo in piccola quantità nel fegato e nei muscoli come riserva energetica di breve durata). I nutrizionisti raccomandano un introduzione giornaliera di glucidi almeno del 50 % (sul totale delle calorie introdotte) preferendo di gran lunga i polisaccaridi (gli amidi) agli zuccheri semplici. I LIPIDI Come i glucidi anche queste sostanze sono composti ternari, formati sempre dai soliti elementi e cioè carbonio, ossigeno e idrogeno, ma in modo e quantità diversa rispetto agli zuccheri, in modo tale da dare dei lipidi. Possono essere di origine animale, come ad es. il burro o il grasso della carne e vegetale, come ad es. gli oli, olio di oliva, olio di semi ecc.. Nel nostro corpo svolgono diverse funzioni tra le quali possiamo ricordare quella di riserva energetica, di protezione, di assorbimento e trasporto come ad es l’assorbimento delle vitamine liposolubili. Sono molto presenti sottoforma di trigliceridi sia nel sangue, ma soprattutto negli adipociti ed in altre forme sia come lipidi cellulari (che fanno parte della struttura cellulare) che circolanti. L’introduzione di queste sostanze, in una dieta equilibrata, non dovrebbe superare il 25 % delle calorie giornaliere, ma considerando che negli alimenti ne sono sempre presenti quantità più o meno abbondanti, anche se non chiaramente visibili, e considerando che viviamo Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 129 in un paese occidentale ed il cibo non manca (anzi !) non risulta così importante andarseli a cercare. I PROTIDI A differenza dei precedenti questi sono composti quaternari, formati, di base, da quattro elementi e cioè il carbonio, l’idrogeno e l’ossigeno (come i precedenti) con l’aggiunta dell’azoto. Le proteine sono molecole molto grandi formate da aminoacidi, si potrebbe dire che come con le lettere dell’alfabeto facciamo le parole così con gli aminoacidi (che sono una ventina circa) formiamo le proteine. Il nostro organismo li sa produrre tutti, in quantità sufficiente, a parte otto che perciò devono essere introdotti con l’alimentazione e per questo vengono detti aminoacidi essenziali. Se assumiamo un eccesso di proteine rispetto al nostro fabbisogno quelle in più vengono degradate, gli viene tolta la parte che contiene l’azoto e o vengono “bruciate” per fornire energia o vengono rielaborate per formare acidi grassi. Il gruppo azotato precedentemente tolto viene trasformato in urea ed eliminato con le urine. Le funzioni dei protidi nel nostro organismo sono diverse, ne ricordiamo qui alcune: funzione plastica: promozione dell’accrescimento e del mantenimento delle strutture corporee; funzione energetica: forniscono energia ad es durante il digiuno o se se ne introducono troppe; Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 130 funzione di difesa immunitaria: per formare gli anticorpi. In condizioni normali, un adulto che non sia un atleta o faccia un lavoro dove impegna il fisico, viene suggerita come sufficiente una quantità di proteine pari a circa 1 grammo per chilo di peso corporeo. ALIMENTAZIONE -- DOMANDE 179. Tutte le trasformazioni biochimiche ed energetiche del cibo che avvengono nel nostro organismo vengono definite: □ bulimismo 180. □ trasforma le sostanze semplici in sostanze com- □ metabolismo □ riduzionismo □ tetrabolismo Il processo catabolico: □ agisce sul bolo nel primo tratto dell’apparato di- □ riduce le sostanze complesse a più semplici libe- □ utilizza le sostanze complesse per formarne altre Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 131 plesse consumando energia 181. trasforma le sostanze semplici in sostanze complesse consumando energia una volta digerite □ agisce sul bolo nel primo tratto dell’apparato digerente □ □ riduce le sostanze complesse a più semplici liberando energia utilizza le sostanze complesse per formarne altre una volta digerite Il Fabbisogno Energetico di una persona è: □ l’energia consumata per muoversi durante la giornata 183. rando energia Il processo anabolico: □ 182. gerente □ la quantità di energia consumata per mantenersi in forma e svolgere le proprie attività □ □ □ □ la quantità di energia consumata per attuare il processo di termoregolazione il consumo giornaliero di carboidrati ed acidi grassi A parità di volume: □ □ muscoli ed adipe hanno lo stesso peso l’adipe pesa più dei muscoli i muscoli pesano più dell’adipe l’adipe è più compatto dei muscoli 184. Sono flaccido e a dieta dimagrante durante la quale non faccio esercizio fisico: □ perdo peso ed acquisisco una configurazione armonica 185. □ contengono ciascuno tutti i principi nutritivi □ perdo più massa grassa che muscolare perdo più massa muscolare che massa grassa □ perdo sia massa muscolare che grassa e rimango flaccido I diversi alimenti: □ contengono ciascuno principi nutritivi diversi Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 132 □ □ contengono ciascuno la razione quotidiana raccomandata di proteine e Sali minerali □ contengono ciascuno gli enzimi necessari al metabolismo dei propri principi nutritivi 186. Il corpo umano è composto da: □ proteine, grassi, zuccheri, minerali, vitamine. □ proteine, grassi, zuccheri, minerali, vitamine ed acqua. □ proteine, grassi, zuccheri, vitamine ed acqua □ proteine, grassi, zuccheri, peptidi, vitamine ed acqua 187. Nel corpo umano adulto la percentuale di acqua è all’incirca: □ □ l’80 % il 60 % □ il 45 % □ il 70 % 188. Il Ferro, componente essenziale dell’emoglobina, viene assorbito meglio: □ □ dai vegetali dalle bistec- □ dagli animali □ dai carciofi che 189. Il calcio, fondamentale per le ossa, lo assumiamo da: □ latte e derivati, uova e legumi 190. □ hanno funzione plastica □ carni bianche □ carni rosse □ pesce di mare I glucidi: □ 191. □ hanno funzione metabolica □ hanno funzione energetica □ hanno funzione proteolitica I glucidi polisaccaridi sono: lattosio e saccarosio □ glucosio e fruttosio □ galattosio e maltosio □ amido e cellulosa 192. I lipidi, oltre alle funzioni di protezione ed assorbimento e trasporto di sostanze vitali, svolgono anche l’importante funzione di: Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 133 □ scomposizione metabolica 193. □ sono formati da aminoacidi □ sono composti ternari □ sono i primi che produciamo □ plastica, aerobica e di difesa immunitaria □ □ □ collante intracellulare supporto posturale sono molecole molto piccole non si trovano nei pesci □ plastica, energetica e di difesa immunitaria □ plastica, esiziale e di difesa immunitaria Gli aminoacidi essenziali, sono detti così perché: □ dobbiamo assumerli dagli alimenti Appunti di anatomia ALIMENTAZIONE 134 □ Le proteine hanno funzione: plastica, di accrescimento e di difesa immunitaria 195. riserva energetica I protidi: □ 194. □ □ formano le vitamine □ sono gli unici presenti nel liquido spermatico APPARATO URINARIO L’apparato urinario è l’insieme degli organi e delle strutture deputati all’escrezione dell’urina ed altri prodotti di scarto. In particolare è importante eliminare i rifiuti che formano composti azotati perché sono dannosissimi per la salute. Così i gruppi amminici (contenenti azoto) non più riutilizzabili dall’organismo vengono eliminati sottoforma di urea. Nell’uomo l’apparato urinario è composto: Dai reni Dai canali escretori (ureteri) Dalla vescica Dall’uretra L’organo vero e proprio che effettua la filtrazione ed il riassorbimento di sostanze necessarie è il rene. Dal rene l’urina scorre nell’uretere e si raccoglie nella vescica. Dalla distensione delle pareti della vescica si scatenano una serie di riflessi che provocano la sua contrazione (mi scappa la pipì) ed il rilasciamento dello sfintere dell’uretra e quindi l’eliminazione dell’urina. I reni sono organi escretori formati da tante unità escretrici (nefroni) messe insieme, che non hanno solo la funzione di produrre urina per eliminare gli scarti del metabolismo azotato (es. delle proteine), ma ne hanno anche altre e di vitale importanza. Appunti di anatomia APPARATO URINARIO 135 Tra l’altro i Reni: partecipano alla regolazione dell’equilibrio idrico ed elettrolitico dei liquidi corporei perché capaci di regolare le concentrazioni di ioni sodio, potassio, cloro, calcio ecc., glucosio,aminoacidi, acido urico e così via; partecipano alla regolazione del Ph del sangue; partecipano alla regolazione del volume dei liquidi corporei. Appunti di anatomia APPARATO URINARIO 136 APPARATO GENITALE FEMMINILE L’apparato genitale femminile è formato da organi genitali interni ed esterni. Gli organi genitali interni sono: le ovaie; l’utero; la vagina; Gli organi genitali esterni sono: il clitoride; le grandi e piccole labbra. Questo organi si sviluppano completamente con la pubertà che porta anche ad un accrescimento scheletrico, ad un aumento della massa muscolare,ad un accumulo più o meno accentuato del tessuto adiposo su fianchi e glutei, allo sviluppo delle mammelle, alla crescita di peli pubici ed ascellari e al differenziazione delle ovaie e dell’utero che culmina con la prima mestruazione detta menarca, intorno ai 13 anni. Le ovaie Sono due organi a forma di mandorla piuttosto piccoli, circa 3 cm di lunghezza ed 1,5 di larghezza, in essi maturano gli ovuli . Appunti di anatomia APPARATO GENITALE FEMMINILE 137 L’ovidutto, o tuba uterina o tuba di Falloppio ,è quella parte dell’apparato che riceve la cellula uovo dall’ovaio nel momento dell’ovulazione, crea un ambiente adatto alla sua fecondazione e conduce l’ovulo fecondato nell’utero. L’utero ha la forma grossolana di una pera, leggermente appiattito e normalmente inclinato in avanti, è lungo circa 7 cm, con una larghezza nel punto più ampio di 4 cm ed uno spessore di circa 2,5 cm. Ha una spessa parete muscolare che, a livello superiore, si continua con quella delle tube; all’interno è rivestito da una mucosa detta endometrio ricca di ghiandole. La vagina è un canale fibromuscolare che collega i genitali esterni all’utero. Il clitoride corrisponde embriologicamente alla parte dorsale del pene maschile. Le piccole labbra contengono pigmento, sono prive di peli e vi si trovano numerose ghiandole sebacee. Le grandi labbra sono due grosse pieghe cutanee costituite da un buono strato di tessuto adiposo sottocutaneo; la loro superficie esterna è ricoperta da una quantità variabile di peli, quella interna è glabra e su entrambe le parti si aprono numerose ghiandole sudoripare e sebacee. Appunti di anatomia APPARATO GENITALE FEMMINILE 138 CENNI SUL CICLO MESTRUALE Durante i primi giorni delle mestruazioni, quindi quando sono ancora presenti, l’ovario produce estrogeni per preparare la mucosa uterina ad un eventuale impianto di ovulo fecondato. Ogni mese, grazie agli estrogeni, un certo numero di follicoli ovarici crescono all’interno delle ovaie, ma solo uno giunge a maturazione completa . Ovulazione Si ha quando l’ovulo maturo e pronto ad essere fecondato si sposta nella adiacente tuba. Il follicolo che ha espulso l’ovulo si trasforma in una struttura detta Corpo Luteo che produce estrogeni e progesterone che alimentano la mucosa uterina e la rendono pronta ad accogliere l’ovulo fecondato. Mestruazione Se l’ovulo non viene fecondato questo Corpo Luteo regredisce in 14 giorni, provocando una caduta di estrogeni e progesterone che determina l’inizio di una nuova mestruazione. Nel frattempo riparte l’azione di produzione di estrogeni delle ovaie per preparare le nuove mucose all’eventuale impianto di un ovulo fecondato, e così via… Se l’ovulo viene fecondato si impianta e non ci sono le mestruazioni. Appunti di anatomia APPARATO GENITALE FEMMINILE 139 IN CASO DI FECONDAZIONE L’ovulo si trova nella tuba (ovulazione) pronto per essere fecondato. Qui può vivere solo un giorno per cui la fecondazione deve avvenire entro questo periodo di tempo. Se c’è fecondazione l’ovulo inizia a dividersi per mitosi per dare un nuovo individuo. Il Corpo Luteo non regredisce e rimane attivo per il primo trimestre per sostenere la gravidanza e nutrire le mucose uterine Appunti di anatomia APPARATO GENITALE FEMMINILE 140 facendo in modo che l’ovulo fecondato si annidi compiutamente. Durante i primi 4 o 5 giorni dalla fecondazione l’ovulo è ancora nella tuba e si sta dividendo fino a formare una specie di pallina di cellule. Dopo i primi 4 o 5 giorni questa “pallina” rotola dalla tuba fino all’utero dove trova un endometrio ricco che la sta aspettando, vi si impianta e qui si svilupperà fino al momento del parto. Appunti di anatomia APPARATO GENITALE FEMMINILE 141 APPARATO GENITALE MASCHILE L’apparato genitale maschile ha esternamente il pene e lo scroto (contenente i testicoli) ed internamente altri organi come ad esempio vescicole seminali, epididimi, ghiandole e prostata. Il pene NON È un muscolo. Il pene è l’organo maschile deputato all’accoppiamento, è formato da tre masse cilindriche di tessuto cavernoso, in quanto pieno di “caverne”, cioè spazi che possono riempirsi di sangue, da qui detto anche tessuto erettile. L’erezione è determinata dal sangue che va riempiendo i corpi cavernosi del pene provocandone la turgidità. I testicoli, di forma ovoidale, si trovano sotto il pene in una tasca cutanea chiamata scroto. All’interno dei testicoli si trovano cellule che producono ormoni sessuali maschili come il testosterone ed altre cellule che genereranno gli spermatozoi (i gameti maschili). I testicoli nell’embrione si formano nella stessa sede in cui, nella femmina, si formano le ovaie, poi si portano all’esterno, nella sacca scrotale, per rimanere ad una temperatura inferiore a quella corporea, che comprometterebbe la formazione di spermatozoi fertili. Appunti di anatomia APPARATO GENITALE MASCHILE 142 Nei testicoli gli spermatozoi si formano continuamente poi passano nell’epididimo, struttura che sta proprio sopra i testicoli, quindi, attraverso un canalino arrivano al dotto eiaculatore dove si raccolgono e si mescolano al secreto prostatico in attesa di essere emessi. La prostata è una piccola ghiandola posta proprio al di sotto della vescica, secerne un liquido alcalino che serve a stimolare la motilità degli spermatozoi. Gli spermatozoi presenti nel dotto eiaculatore, in seguito alle contrazioni di alcuni muscoli entrano nell’uretra, percorrono il pene e giungono all’esterno. APPARATI URINARIO E GENITALE FEMMINILE E MASCHILE DOMANDE 196. L’apparato urinario è composto da: □ reni, pancreas, vescica, uretra 197. □ □ dalla iperattività dei reni fegato, reni, vescica, uretra □ □ □ □ reni, ureteri, vescica, uretra reni, milza, ureteri, vescica Il Rene: filtra ed elimina i rifiuti non più utilizzabili 198. □ □ determina lo stimolo alla minzione trattiene le sostanze corpuscolari controlla gli scambi di ossigeno tra i tessuti Lo stimolo alla minzione è determinato: □ dalla distensione delle pareti della vescica □ dal rilasciamento dello sfintere dell’uretra □ dal contenuto di azoto dei gruppi amminici dell’urea Appunti di anatomia APPARATO GENITALE MASCHILE 143 199. L’apparato genitale femminile è formato da: □ organi genitali ermafroditi 200. □ ovaie, utero, clitoride, vulva ovaie, utero, vagina, clitoride, piccole labbra □ l’ovulo non viene fecondato si forma il Corpo Luteo al decadimento del Corpo Luteo □ □ ovaie, utero, vagina e vulva è un organo □ sono formati dallo scroto ovaie, utero, vagina, clitoride, piccole e grandi labbra □ □ □ □ l’ovulo fecondato si stacca è massima la produzione di estrogeni dopo 14 giorni dalla precedente mestruazione quando l’ovulo maturo e pronto ad essere fecondato □ □ □ □ □ □ □ □ l’ovulo resta nelle tube per i primi tre mesi cessa la produzione di Estrogeni è una ghiandola è un apparato hanno forma esagonale si formano nell’epididimo 11. I Testicoli: secernono il liquido prostatico □ sono tre producono gli spermatozoi Appunti di anatomia APPARATO GENITALE MASCHILE E FEMMINILE 144 □ 10. Gli spermatozoi: si formano continuamente □ organi genitali luteogonadici Il pene: □ 206. se non avviene la fecondazione il Corpo Luteo non regredisce è un muscolo 205. □ □ l’ovulo passa direttamente nell’utero □ □ In caso di fecondazione: □ 204. organi genitali perianali L’ovulazione si ha: □ 203. □ Si hanno le mestruazioni quando: □ 202. organi genitali interni ed esterni L’apparato genitale femminile è formato da: □ 201. □ sono attorno allo scroto SISTEMA ENDOCRINO Il sistema endocrino è formato dall’insieme di quelle ghiandole che liberano il loro secreto ( il prodotto della loro secrezione) nel sangue. Per questo sono dette ghiandole endocrine: i loro prodotti sono chiamati ormoni. Le ghiandole esocrine invece liberano i loro prodotti al di fuori del sangue, può essere all’esterno del corpo, come per le ghiandole sudoripare e sebacee, ma anche all’interno delle cavità corporee come ad esempio nello stomaco e nell’intestino. Questi ormoni essendo nel sangue, vengono trascinati in tutte le parti del corpo e quindi hanno effetti anche lontano dalla loro zona di Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 145 produzione. Sotto un certo aspetto il sistema endocrino e nervoso hanno funzioni simili come attivare i processi di comunicazione, controllare ed integrare. Il meccanismo di azione è però diverso. Il sistema nervoso comunica per mezzo di impulsi nervosi da una struttura specifica ad un’altra, il sistema endocrino rilascia gli ormoni che vagano nel sangue (quindi non in una struttura particolare) e poi raggiungono le cellule bersaglio tipiche per quell’ormone dove esercitano la loro azione; le risposte ad un impulso nervoso sono generalmente rapide e di breve durata, la risposta ad un ormone è generalmente più lenta ma anche più duratura. Le ghiandole endocrine del nostro corpo sono le seguenti: Ipofisi ( o ghiandola pituitaria) nella cavità cranica Tiroide nel collo Paratiroidi nel collo Ghiandole surrenali sopra i reni Isolotti di Langerhans nel pancreas, quindi nella cavità addominale Ovaie nella cavità pelvica Testicoli scroto (lo scroto è la sacca che racchiude i testicoli) Diamo uno sguardo ai principali ormoni prodotti da queste ghiandole endocrine. IPOFISI (o ghiandola pituitaria) L’ipofisi si trova in un punto ben protetto alla base della cavità cranica ed è formata da due parti Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 146 separate: la adenoipofisi o ipofisi anteriore e la neuroipofisi o ipofisi posteriore. ORMONI DELL’ADENOIPOFISI L’adenoipofisi produce molti ormoni con funzioni diverse. Produce l’ormone della crescita (detto GH o somatotropo), la prolattina, l’ormone stimolante i melanociti e quattro ormoni tropici. Sono detti ormoni tropici perché il loro organo bersaglio è un’altra ghiandola endocrina, così l’ormone tireotropo (TSH) agisce sulla tiroide stimolandola a produrre ormoni tiroidei; l’ormone corticotropo (ACTH) regola l’accrescimento e lo sviluppo della parte corticale dei surreni, stimola la produzione di cortisolo ed altri ormoni; l’ormone follicolo stimolante (FSH) agisce sul follicolo ooforo regolandone l’accrescimento e le funzioni,nella femmina stimola le cellule del follicolo a produrre ormoni estrogeni, mentre nel maschio agisce sullo sviluppo dei tubuli seminiferi e sulla spermatogenesi; l’ormone luteinizzante (LH) collabora con l’FSH e , nelle femmine stimola il corpo luteo a produrre progesterone ed estrogeni, nel maschio questo ormone viene chiamato ormone stimolante le cellule interstiziali perché stimola gli elementi interstiziali del testicolo a produrre testosterone. Questi ormoni detti tropici agiscono su altre ghiandole endocrine regolandone il metabolismo. Gli ormoni seguenti agiscono invece su strutture che non sono ghiandole endocrine: Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 147 L’ORMONE DELLA CRESCITA detto (GH) è detto così proprio perché promuove la crescita dell’organismo, come ad esempio la formazione dell’osso e dei tessuti molli. Questo ormone viene secreto soprattutto durante l’infanzia e la gioventù, quando cioè l’organismo deve crescere, dopo i 20 anni circa la sua sintesi diminuisce fino ad arrivare a 50 anni quasi alla metà di quello prodotto a 20. Se durante l’infanzia c’è una iposecrezione (secrezione inferiore alla norma) di GH, il bambino cresce poco e questo determina il nanismo ipofisario (cioè persone veramente piccole ma, nell’insieme , proporzionate) che è un nanismo armonico, se la carenza di tale ormone si verifica in età adulta si ha il morbo di Simmond, dove c’è un prematuro invecchiamento dei tessuti ed una loro marcata atrofia. Se, al contrario, abbiamo una iperproduzione di ormone della crescita, anche in questa situazione abbiamo due casi differenti a seconda che ciò si manifesti durante il periodo dell’accrescimento o dopo di questo. Una iperproduzione di GH da bambini e/o adolescenti provoca il gigantismo ipofisario (anche qui le proporzioni sono regolari), se questa eccessiva produzione di ormone si verifica in età adulta (in genere a causa di un tumore) si ha l’acromegalia, che si manifesta con un ingrandimento delle ossa delle mani, piedi, mandibola e mascella. Per la sua azione anabolizzante (di crescita) e di utilizzo del tessuto adiposo è stato utilizzato dai culturisti che vogliono aumentare la propria massa muscolare; questa è una cosa molto pericolosa per svariati motivi tra cui una predisposizione indotta al diabete (perché aumenta la quantità di glucosio nel sangue) e perché una somministrazione esogena (dall’esterno) può provocare atrofia delle cellule della adenoipofisi. Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 148 LA PROLATTINA promuove lo sviluppo della ghiandola mammaria durante la gravidanza e stimola la secrezione lattea subito dopo il parto. L’ORMONE STIMOLANTE I MELANOCITI promuove, insieme all’ormone corticotropo, l’aumento della pigmentazione della pelle. ORMONI DELLA NEUROIPOFISI Questi ormoni sono due: ormone antidiuretico (ADH) o vasopressina ed ossitocina L’ORMONE ANTIDIURETICO come dice la parola ,diminuisce la quantità di urina prodotta, questo porta ad esempio ad un aumento della pressione arteriosa, che in alcuni casi può essere anche utile (certo non per quelle persone che hanno già la pressione alta) come ad esmpio in caso di emorragia, per perdere meno liquidi possibili, è un meccanismo di compensazione. L’OSSITOCINA stimola la contrazione dell’utero durante il travaglio ed il parto e provoca la contrazione delle cellule dei dotti lattiferi, in modo che il latte si riversi dentro tali dotti, in risposta allo stimolo della poppata. LA TIROIDE La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla, con un lobo destro ed uno sinistro, che si trova alla base del collo davanti alla trachea. Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 149 Gli ormoni che produce sono la tiroxina (T4) e la triiodiotironina (T3), sostanze nelle quali sono contenuti rispettivamente 4 atomi di iodio (T4) e 3 atomi di iodio (T3). I più importanti effetti fisiologici di questi ormoni sono la regolazione del metabolismo, dei processi di accrescimento e differenziazione dei tessuti, nonché un corretto sviluppo dell’encefalo nel feto. Una carenza di ormoni tiroidei in età infantile può portare anche in questo caso (come per il GH) ad una forma di nanismo che però, al contrario di quello dovuto a carenza di GH, da luogo ad un nanismo disarmonico, dove cioè le normali proporzioni corporee non sono rispettate. Oltre all’aspetto fisico una precoce carenza di tali ormoni causa danni al cervello con gravi conseguenze sullo sviluppo intellettivo configurando un ritardo mentale. Se la produzione insufficiente avviene in età adulta abbiamo un ipotiroidismo i cui disturbi, molto vari, sono quelli sotto elencati anche se non presenti per forza contemporaneamente nella stessa persona. Disturbi più comuni da ipotiroidismo: aumento di peso, sensazione di freddo,stitichezza, sonnolenza, depressione, caduta di capelli, difficoltà di concentrazione, disturbi mestruali, cute secca e ruvuda e gonfiore del viso. Se, al contrario da adulto si verifica, per cause diverse, un aumento anomalo della quantità di ormoni tiroidei abbiamo lo ipertiroidismo i cui sintomi più comuni sono (non per forza presenti tutti contemporaneamente sullo stesso individuo): dimagrimento, accelerazione del ritmo cardiaco, nervosismo, tremori,insonnia, e sudorazione eccessiva. Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 150 PARATIROIDI Sono piccoli ammassi rotondeggianti in numero solitamente di quattro che si trovano sulla parte posteriore della tiroide. L’ormone sintetizzato da queste ghiandole è il paratormone che regola la quantità di calcio nel sangue. GHIANDOLE SURRENALI Queste ghiandole, come dice il nome “surreni” stanno sopra i reni, come fossero un cappuccio. Ogni surrene viene ulteriormente diviso in una parte più esterna detta corticale ed una più interna detta midollare anche perché gli ormoni secreti da queste due zone hanno azioni diverse. Dalla corticale vengono prodotti ormoni come ad esempio il cortisolo che promuove il normale metabolismo e ci permette di resistere in condizioni di stress; l’aldosterone che è fondamentale per il mantenimento della giusta quantità di sodio nel sangue ed infine, dalla corticale vengono anche prodotte piccole quantità di ormoni maschili e femminili. La midollare del surrene produce due ormoni che sono l’adrenalina e la nor-adrenalina, anche questi favoriscono la reazione dell’organismo alle condizioni di stress. ISOLOTTI DI LANGHERANS Si chiamano isolotti perché si tratta di cellule sparse, tipo isole, nel pancreas che di per se non è una ghiandola endocrina. Ci sono due tipi di cellule in questi isolotti, che producono due differenti ormoni, antagonisti tra loro; cioè uno ha un effetto e l’altro ha l’effetto opposto così da compensarsi. Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 151 Alcune cellule producono l’insulina, altre il glucagone. L’insulina tende ad abbassare la glicemia, trasportando il glucosio all’interno delle cellule e togliendolo quindi dal sangue, il glucagone ha l’effetto opposto, tende ad aumentare la concentrazione di glucosio nel sangue. OVAIO L’ovaio produce due tipi di ormoni femminilizzanti: gli estrogeni ed il progesterone. Gli effetti degli estrogeni sono molteplici, tra questi ne ricordiamo solo alcuni come ad esempio la stimolazione all’ispessimento dell’epitelio vaginale prima della mestruazione,una certa ritenzione idrica a livello addominale ed un intervento nello sviluppo delle mammelle. Anche per il progesterone le azioni sono molteplici e tra queste ricordiamo ad esempio la preparazione della mucosa dell’utero (già sensibilizzato dagli estrogeni) all’impianto dell’ovulo fecondato e lo sviluppo delle cellule secernenti il latte (anch’esse già preparate dagli estrogeni), affinché siano pronte alla secrezione lattea stimolata dalla prolattina, una volta avvenuto il parto. TESTICOLI Nei testicoli le cellule interstiziali producono testosterone, ormone androgeno che promuove la mascolinizzazione. Provoca lo sviluppo degli organi sessuali secondari maschili e contribuisce alle normali funzioni sessuali. Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 152 SISTEMA ENDOCRINO -- DOMANDE 207. L’apparato endocrino è formato da ghiandole che: □ □ secernono all’interno del corpo umano 208. secernono all’interno di cavità corporee dalle ghiandole esocrine ed endocrine □ dalle ghiandole esocrine messaggi bioelettrici che trasmettono segnali da una cellula ad altre cellule secernono all’esterno del corpo umano □ □ □ □ dalle ghiandole sudoripare dalle ghiandole endocrine sostanze nutritive trasmesse dai neuroni alle ghiandole sostanze nutritive trasmesse dalle ghiandole ai neuroni biotici Quale di queste ghiandole non produce ormoni? □ Ipofisi 211. □ □ messaggeri chimici che trasmettono segnali da una cellula ad altre cellule □ □ Gli Ormoni sono: □ 210. secernono nel sangue Gli Ormoni sono prodotti: □ 209. □ Testicoli □ Merocrine □ Tiroide Un ormone si dice “Tropico” perché: il suo organo bersaglio è un organo toracico □ il suo organo bersaglio è un’altra ghiandola endocrina □ il suo organo bersaglio è una ghiandola esocrina □ il suo organo bersaglio non è un’altra ghiandola endocrina 212. L’ormone Somatotropo o della Crescita (GH) è prodotto dalla ghiandola: □ Surrenale □ Testicolo □ Ipofisi □ Tiroide Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 153 213. □ 215. progesterone Tiroxina □ un nanismo disarmonico Testosterone □ Tireotropo □ una anencefalia dismorfica □ un nanismo armonico Le ovaie producono: □ testosterone Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 154 □ La carenza di ormoni tiroidei in età infantile può porta- alla acromega- lia □ □ Somatotropo 214. re: □ Indicare quale dei seguenti ormoni è Tropico: □ metadone □ nandrolone Appunti di anatomia SISTEMA ENDOCRINO 155
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