a cura di ENRICO OCCHIPINTI

INTRODUZIONE AL SEMINARIO
Idoneità per i lavoratori esposti a sovraccarico biomeccanico del
rachide : il punto di vista dell'EPM
a cura di ENRICO OCCHIPINTI
Unità di ricerca
epm
Ergonomia della Postura e del Movimento
CEMOC –Centro di Medicina Occupazionale e di Comunità
CLINICA DEL LAVORO “LUIGI DEVOTO”
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
PRESENTAZIONE DI EPM
FONDAZIONE Don Gnocchi ONLUS -Mi
1996
2010
PREMESSE
IL GIUDIZIO DI IDONEITA’, NEI CASI PROBLEMATICI, E’ DI
FATTO LA RICERCA DI UN RAGIONEVOLE COMPROMESSO
TRA CONDIZIONI INDIVIDUALI DI SALUTE E SPECIFICA
CONDIZIONE DI LAVORO.
IL MEDICO DEL LAVORO (COMPETENTE) E’ IL CONSULENTE
AZIENDALE RESPONSABILE DELLA SALUTE DEI LAVORATORI
E DEVE GESTIRE I GIUDIZI DI IDONEITA’ A 360° GRADI
OCCUPANDOSI, OLTRE CHE DELLA LORO FORMULAZIONE, DI
TUTTI GLI ASPETTI DEL CONCRETO REINSERIMENTO
LAVORATIVO DEI CASI PROBLEMATICI ASSIEME AGLI ALTRI
PROTAGONISTI AZIENDALI.
PREMESSE
IL GIUDIZIO DI IDONEITA’ E LA CONSEGUENTE COLLOCAZIONE
LAVORATIVA DEVONO TENDERE AD ADATTARE IL LAVORO
(AMBIENTE, POSTO E PROCESSO) ALLE CAPACITA’ E ALLO STATO DI
SALUTE DEL LAVORATORE ANCHE AL FINE DI GARANTIRNE
L’OCCUPAZIONE E L’IMPIEGO PRODUTTIVO.
IL GIUDIZIO DI IDONEITA’ E LA CONSEGUENTE COLLOCAZIONE
LAVORATIVA DOVREBBERO ESSERE BASATI SU CRITERI DI
RAGIONEVOLE CAUTELA PER LO STATO DI SALUTE DEL
LAVORATORE.
PREMESSE
NEL CAMPO DELLE DIFFUSE PATOLOGIE MUSCOLO-SCHELETRICHE
(MSD) DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO NON VI SONO EVIDENTI
CERTEZZE CIRCA I CORRETTI ABBINAMENTI TRA TIPO E GRADO DI
PATOLOGIA E LIVELLO DI ESPOSIZIONE A SOVRACCARICO
BIOMECCANICO.
VA ADOTTATO PERTANTO UN APPROCCIO CAUTELATIVO ANCHE
SPERIMENTALE, DA ADATTARE E VERIFICARE DI VOLTA IN VOLTA
NEL CONCRETO.
LE NOSTRE PROPOSTE DI INDIRIZZO SONO BASATE SUL CONCETTO
CHE CIO’ CHE E’ LARGAMENTE ACCETTABILE PER UN SOGGETTO
SANO PUO’ ESSERE ANCORA TOLLERABILE PER SOGGETTI
PORTATORI DI PATOLOGIE, ANCORA COMPATIBILI CON IL LAVORO,
DOVUTE O COMUNQUE SENSIBILI AL SOVRACCARICO
BIOMECCANICO
PATOLOGIE CONGENITE – MALFORMATIVE
PATOLOGIE DEGENERATIVE
STENOSI CONGENITA CANALE MIDOLLARE
DISCOPATIA LOMBARE GRAVE (riduzione
dell’altezza del disco e alterazione limitanti
somatiche)
SINDROME DI BAASTRUP (megapofisi spinose lombari PROTRUSIONE DISCALE LOMBARE CHE IMcon neoarticolazione)
PRONTA IL SACCO DURALE
SPONDILOLISTESI CONGENITA da spondilolisi
ERNIA DISCALE LOMBARE (PROTRUSA,
CONTENUTA, MIGRATA)
SCOLIOSI di almeno 20° COBB E TORSIONE 2
ESITI DI INTERVENTO RIDUTTIVO DI ERNIA
DISCALE
MORBO DI SCHEUERMANN (copresenza di ernie di
Schmorl e almeno 1 vertebra a cuneo determinante
dorso curvo di 40°)
SPONDILOLISTESI DEGENERATIVA
EMISACRALIZZAZIONE NEOARTICOLATA (o con
pseudo articolazione)
SINDROME DI KLIPPEL-FEIL (sinostosi vertebrale)
LESIONI STRUTTURA OSSEA DI NATURA
NEOFORMATIVA
LE PATOLOGIE DI INTERESSE PER TIPO (CONGENITE O ACQUISITE)
Patologie “Lievi”
Spondiloartropatie dorsali o lombari con deficit funzionale (SAP di 3° grado classificazione EPM)
Patologie “Medie”
1.
Scoliosi significative (20° Cobb con torsione 2; 30° Cobb con torsione 1+)
2.
Sindrome di Baastrup
3.
Morbo di Scheuermann (presenza di dorso curvo strutturato)
4.
Sindrome di Klippel-Feil (anche una sola sinostosi)
5.
Ernie cervicali e/o dorsali
6.
Spondilolistesi di 1° grado. Spondilolisi
7.
Emisacralizzazione con pseudo articolazione
8.
Stenosi del canale in assenza di segni neurologici
9.
Discopatia lombare grave (spondilodiscopatia)
10. Inversione lordosi lombare in presenza di discopatia
11. Instabilità vertebrale lievi (10/15% in presenza di alcune patologie)
12. Protrusione lombare con impronta del sacco durale
13. Ernia discale lombare ridotta chirurgicamente senza esiti
Patologie “Gravi”
1.
Ernia discale in atto
2.
Ernia discale lombare ridotta chirurgicamente con esiti
3.
Stenosi del canale con compromissione radicolare o del sacco durale
4.
Spondilolistesi di 2° grado (scivolamento >25%)
5.
Sindrome di Klippel-Feil (sinostosi cervicale o dorsale con instabilita’ vertebrale)
6.
Scoliosi importanti (almeno 30° Cobb con torsione di 2)
7.
Morbo di Scheuermann con dorso curvo strutturato di circa 40° in presenza di discopatia nel tratto lombare
8.
Instabilità vertebrale grave (rilevabile in alcune patologie quali la spondilolistesi, Klippel-Feil, discopatia, fratture che
comportano uno scivolamento vertebrale del 25%)
9.
Lesioni della struttura ossea e articolare di natura distruttiva o neoformativa (osteoporosi grave, angioma vertebrale, ecc.)
10. Patologie sistemiche con compromissione grave del rachide.
LE PATOLOGIE DI INTERESSE PER GRAVITA’ (CONGENITE E ACQUISITE)
Per quanto riguarda le modalità operative di calcolo
dell’esposizione al sollevamento per soggetti
patologici (e quindi ipersuscettibili), si sono
utilizzate:
- le indicazioni al proposito delle Linee Guida delle Regioni e
dell’ISPESL all’applicazione del D.Lgs. 626/94- Documento 14
- le procedure desunte una lettura integrata della norma ISO
11228-1 e UNI EN 1005-2
relativamente al calcolo dell’ indice di
sollevamento tramite la RNLE e le
informazioni (allegato C della norma) sulle
costanti di peso di riferimento
epm
International Ergonomics school
MODELLO PER STIMA INDICE DI RISCHIO PER
SOLLEVAMENTI
Confronto fra
LI=
PESO SOLLEVATO
PESO RACCOMANDATO
Il peso raccomandato (RWL) e’ stimato
da: IN CONDIZIONI IDEALI
PESO MASSIMO SOLLEVABILE
(costante di peso o massa di riferimento)
ridotto in funzione dell’intervento di altri elementi di rischio
(fattori di riduzione)
CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO
COSTANTE DI PESO
FATTORE ALTEZZA
X
X
FATTORE DISLOCAZIONE
FATTORE ORIZZONTALE
X
X
FATTORE ASIMMETRIA
X
FATTORE FREQUENZA
FATTORE PRESA
X
epm
International Ergonomics school
Peso massimo raccomandato in
condizioni ottimali di sollevamento
Altezza da terra delle mani all’inizio
del sollevamento
Distanza verticale del peso tra inizio e
fine del sollevamento
Distanza massima del peso dal corpo
durante il sollevamento
Dislocazione angolare del peso
rispetto al piano sagittale del soggetto
Frequenza del sollevamento in atti al
Minuto e durata
Giudizio sulla presa del carico
= Peso Raccomandato (RWL)
MASSA DI RIFERIMENTO PER DIVERSE POPOLAZIONI
Campo di
applicazione
Percentuale di accettabilità
Peso di
riferimento
F& M
F
M
5
Dati non disponibili
Gruppo di popolazione
Ragazzi e Anziani
Uso domestico
10
99
99
99
Popolazione generale
domestica
Uso
Professionale
(generale)
15
95
90
99
Popolazione lavorativa
inclusi giovani e anziani
25
85
70
90
Popolazione lavorativa
adulta
Uso
Professionale
(eccezionale)
30
35
40
Dati non disponibili
UNI EN 1005-2: LIMITI DI PESO
Popolazione lavorativa
speciale
Popolazione
totale
Popolazione
lavorativa
generale
Popolazione
lavorativa
speciale
MASSA DI RIFERIMENTO PER DIVERSE POPOLAZIONI
ATTIVITA’ DI SOLLEVAMENTO
VALORI DI RIFERIMENTO - EN 1005-2- ALLEGATO A
UNI EN 1005-2: LIMITI DI PESO
MASSA DI RIFERIMENTO PER DIVERSE POPOLAZIONI
Campo di
Peso di
applicazione riferimento
Percentuale di accettabilità
F& M
5
Uso Professionale
Uso
domestico
10
F
M
Dati non disponibili
Ragazzi e
Anziani
99
99
Popolazione
generale
domestica
99
Popolazione
lavorativa
inclusi
Popolazione
giovani e
lavorativa
anziani
generale
95
Popolazione
lavorativa
adulta
99
15
20
95
90
23
25
30
35
40
Gruppo di popolazione
85
70
La formazione e informazione
sul rischio deve essere
effettuata con particolare
attenzione
ISO 11228 – 1: LIMITI DI PESO
Popolazione
totale
Popolazione
Popolazione lavorativa
lavorativa
speciale in
speciale
particolari
condizioni
Si propone di calcolare l’indice di sollevamento LI a partire da costanti
di peso così definite:
ON
ORIGIN
E
D
C
B
- PER MASCHI CON PATOLOGIE DI MEDIA GRAVITÀ
L’INDICE DELLA POSTAZIONE ANDREBBE RICALCOLATO
UTILIZZANDO 15 KG COME COSTANTE DI PESO (99%);
- PER FEMMINE CON PATOLOGIE MEDIE E GRAVI E PER
MASCHI CON PATOLOGIE GRAVI L’INDICE ANDREBBE
170 cm
RICALCOLATO APPLICANDO UNA COSTANTE DI PESO
PARI A 10 KG (99,9%).;
130 cm
L’idoneità90(con
cm limitazione) potrebbe essere
accordata laddove l’indice di sollevamento (LI), così
specificamente calcolato, risultasse inferiore od
50 cm
uguale ad 1;
A
10sottolineato
cm
va comunque
che:
LA MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI DOVRÀ ESSERE PERÒ
LIMITATA ALL’AREA VERTICALE COMPRESA FRA I
GINOCCHI E LE SPALLE E, NEI CASI PIÙ PROBLEMATICI,
ALTRESÌ ESSERE LIMITATA TEMPORALMENTE
S/ MINUTES FOR 60 MINUTES IN DOVRÀ
A SHIFT
DURANTE IL TURNO.
1 HEIGHT AT DESTINATION = 5 SUBTASKS
CRITERI PER IL CALCOLO DI LI PER GLI IPERSUSCETTIBILI
Sollevamento manuale di carichi
VALORI LIMITE DI PESO PER I SOGGETTI ADULTI
PORTATORI DI PATOLOGIE DEL RACHIDE
10
patologie gravi per maschi o per
femmine, anziani e adolescenti.
15
patologie di media gravità : valori
accettabili per maschi
CRITERIO
Il problema della scelta di adeguati valori di riferimento, così come già
evidenziato relativamente alle attività di sollevamento manuale di carichi,
si pone in modo analogo per le operazioni di traino e spinta. Vanno
ricercati i valori percentili della forza iniziale e di mantenimento
accettabile per diversi percentili di popolazione (90°, 99°, 99,9°),secondo il
genere (Snook e Ciriello, 1991).
I valori di riferimento per soggetti portatori di patologie del rachide, sono così scelti:
-
per i soggetti portatori di patologie del rachide di media gravità sono quelli che
cautelano il 99% della popolazione generale;
-
per i soggetti portatori di patologie gravi del rachide sono quelli descritti come
cautelativi per il 99,9% della popolazione;
-
per tutti i soggetti patologici sono suggeriti percorsi di traino e/o spinta non
superiori (qualora non interrotti da una fermata) a 7,5–15 m, per frequenze di
traino/spinta non superiori a1 volta al minuto.
VALORI DI RIFERIMENTO PER TRASPORTO, TRAINO E SPINTA
Azioni di traino e spinta: valori percentili della forza (kg) di riferimento, per
spostamento 1 v. ogni 5 minuti, per 7,5 m. di transito, ad altezza di spinta di
circa 90 -95 cm. da terra (dati rielaborati da Snook e Ciriello, 1991).
VALORI PER
IL 90° PERCENTILE
DI POPOLAZIONE SANA
AZIONI DI
SPINTA
Maschi
femmine
AZIONI DI
TRAINO
Maschi
femmine
VALORI PER
IL 99° PERCENTILE
DELLA POPOLAZIONE
VALORI PER
IL 99,9° PERCENTILE
DELLA POPOLAZIONE
Iniziale
Mantenimento
Iniziale
Mantenimento
Iniziale
Mantenimento
25
15
20
9
13
4
-20%
-40%
-48%
-73%
14
5
10
-
-26%
-44%
-47%
19
9
Iniziale
Mantenimento
Iniziale
Mantenimento
Iniziale
Mantenimento
24
16
15
8
8
3
-37%
-50%
-66%
-80%
13
4
8
-
(-31 %)
(-40%)
(-68%)
19
10
Idoneità e Indice MAPO
 Proposta 1999:



Patologie gravi  Assenza di MMP
Se non possibile MAPO fascia verde
Se non possibile Mapo fascia gialla ( la più bassa)
Ricerca del miglior abbinamento
possibile fra patologia e
livello di esposizione
 Proposta 2006:


Patologie gravi MAPO fascia verde o nullo
Patologie medie MAPO fascia gialla
Se presenti… uso obbligatorio
degli ausili e controllo del carico
biomeccanico complessivo
Personalizzare i criteri alle mansioni/
postazioni esistenti
Ciò vuol dire che il medico competente aziendale deve evitare di
esprimere giudizi generici (del tipo: idoneo alla movimentazione di
carichi di massimo 10 Kg.) , ma deve cercare di declinare gli
indirizzi ai concreti compiti e posti di lavoro assegnati o
assegnabili al lavoratore interloquendo con gli altri protagonisti
aziendali (DDL; SPP; etc.)
Va tenuta ferma in ogni caso la necessità di uno
stretto follow-up clinico dei lavoratori coinvolti oltre
che di un impegno a un miglioramento continuo
delle condizioni di movimentazione che
coinvolgono questi soggetti.
MAPPA RISCHIO/PATOLOGICI
Nelle situazioni lavorative in cui l’esposizione a
rischio per la movimentazione manuale di carichi
sia stata ben valutata può anche essere predisposto
un elenco di compiti lavorativi attribuibili ai soggetti
portatori di patologie del rachide.
L’intero sistema di abbinamento posti/casi
patologici deve avere un carattere dinamico.
MAPPA RISCHIO/PATOLOGICI
Il modello di gestione posti/casi patologici
presuppone una stretta collaborazione fra il medico
competente, preposto al monitoraggio
dell’evoluzione della condizione patologica, e il
Servizio di Prevenzione e Protezione o altri preposti
alla valutazione e alla programmazione degli
interventi migliorativi.
ALCUNE CONSIDERAZIONI DI SINTESI
GIUDIZIO DI IDONEITA’ E RICOLLOCAZIONE LAVORATIVA DI
PORTATORI DI PATOLOGIE MSD SONO ATTIVITA’ COMPLESSE NON
STANDARDIZZABILI IN SEMPLICI SCHEMI, MA DA CONSIDERARE
COME SEMPRE SPERIMENTALI E DA DECLINARE CASO PER CASO,
DATI GLI INDIRIZZI DI FONDO
TALI ATTIVITA’ VEDONO LA CENTRALITA’ DEL MEDICO DEL LAVORO
MA LO STESSO DEVE OPERARE (PER LA RICOLLOCAZIONE) INSIEME
A TUTTI GLI ALTRI ATTORI AZIENDALI VERSO I QUALI EGLI E’ UN
CONSULENTE GLOBALE SULLA SALUTE
(se non sa fare questo che medico competente è ?)
TALI ATTIVITA’ PORTANO VIA TEMPO E RISORSE
(che andrebbero remunerate)
MA SONO IL CUORE DELLA PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
AFFIDATA AL MEDICO COMPETENTE: TALORA, A PARTIRE DA ESSE, SI
POSSONO OTTENERE IMPORTANTI RISULTATI ANCHE PER TUTTI I
LAVORATORI
BUON SEMINARIO