Impressioni di Settembre

Impressioni di Settembre
Settembre è il mese della
vendemmia.
Vi
propongo
alcuni cenni sulla viticoltura e
la produzione del vino.
La famiglia delle vitacee è
apparsa sulla terra oltre cento
milioni di anni fa. Le viti
ancestrali
preistoriche
presenti in Europa sono
andate tutte distrutte durante
le ere glaciali.
Dal
Monte
Arafat, nelle
zone
caucasiche,
dove si arenò
secondo
la
leggenda
l'Arca di Noè,
primo
coltivatore
della
vite,
deriva
la
nostra attuale
vite, chiamata
dai
latini
“Vitis
vinifera”,
e
oggi diffusa in
tutto il mondo. I popoli che
per primi svilupparono la
viticoltura e la produzione del
vino sono stati quelli del
Medio
Oriente
(armeni,
babilonesi, egizi ecc.), e
successivamente i greci e i
romani.
Pertanto la viticoltura di
origine mediorientale ha circa
10.000 anni di storia.
Vettore
principale
della
diffusione delle viticolture e
del vino è stata, senza dubbio,
la religione cristiana, che ne
ha favorito la diffusione in
tutto
il
bacino
del
Mediterrane
o,
ed
in
particolare
in
Italia;
conosciuta
fin
dall'antichit
à
con
il
nome
attribuito
dai greci :
Oenotria
Tellus, cioè
terra
del
vino.
Il
miglior
clima per la
viticoltura è
quello mite, senza piogge
durante la fioritura e la
maturazione, poiché queste
favorirebbero la proliferazione
di muffe.
Ma come si arriva alla
produzione del vino? Le prime
operazioni da effettuare, dopo
la raccolta dell'uva, sono
20.09.2014
Numero 9 Anno II
All'interno
Impressioni di
Settembre..................…....1
Il fascino della storia..…..3
In viaggio con
Odetta..............................4
Il fisioterapista
consiglia...........................6
In ricordo di Mia
Martini.............................7
Due parole con
l'infermiere......................8
L'angolo dei
ricordi..............................9
Ricette della nonna........10
Riaprono le scuole.........10
CruciQuiz.....................…11
Il treno della vita.........…12
Messaggerie..…..............12
Tanti auguri a................12
Informazioni..................12
quelle della pigiatura e della raspatura,
ovvero separare i raspi dall'acino; mentre si
svolge questa operazione si aggiunge del
metabisolfito: questa sostanza ha delle
proprietà antisettiche, antiossidanti ed aiuta
la
precipitazione
delle
sostanze
in
sospensione da eliminare.
Il
mosto
ottenuto
è
formato
fondamentalmente da acqua (70­80%),
glucosio, fruttosio e contiene un elevato
numero di sostanze, tra cui l'acido tartarico,
acido citrico e acido malico.
Il vino è il prodotto della fermentazione
alcoolica, in presenza o in assenza di vinacce,
il succo contenuto nell'acino si trasforma da
liquido zuccherino a liquido alcoolico, tramite
delle reazioni chimiche.
Il vino è uno dei punti fermi in cui si
rispecchia la nostra civiltà mediterranea e di
altri popoli che lo hanno adottato. Infatti, non
soddisfa solo le nostre esigenze fisiologiche,
ma dà anche nutrimento al nostro spirito: lo
utilizziamo in tutte le occasioni importanti
della vita.
Ecco un passo dell’Antico Testamento: “Che
sarebbe la vita senza il vino? Il vino bevuto in
tempi e quantità giusta è gaiezza del cuore,
gioia dell’anima…”
Mentre il Canto XXV del Purgatorio di Dante
Alighieri recita “E perché meno ammirai la
parola, guarda il calor del sole che si fa vino,
giunto a l’amore che de la vite cola”.
Poesia: Vendemmia
Ti guardo
crescere arricciandoti
distesa al sole
tonda rossa
corposa e sorridente.
Assaggio i sapori
ormai maturi
mordendoti
spremendoti fino in gola.
Scivoli
tra le mani
adagiandoti
nella tramoggia
ansiosa,
abbracciata
sospirando sogni divenir succo
a piedi nudi
unisco i tuoi sorrisi
al mio sudore
schiacciandoti in un canto
allegro.
Attendo fiducioso
di berti
su di un tavolo imbandito
o sul prato all’ombra
ma scorri già
nelle mie vene.
Luca Leo
Luca Leo
2
Newsletter
Il fascino della storia
Gli Stuard e i Windsor
Mi presento, sono Laura Belloli e nella mia
vita ho insegnato letteratura inglese e
francese alle scuole superiori. Mi piacerebbe
portare avanti questa mia passione
scrivendo per voi piccoli brani inerenti la
storia inglese e/o francese che a mio parere
potrebbero risultare interessanti a molti.
Elisabetta I d’Inghilterra dei Windsor, nata
a Greenwich il 7 Settembre 1533, fu regina
d'Inghilterra e d'Irlanda dal 17 novembre
1558 fino alla sua morte avvenuta il 23
marzo 1603 a Londra. Elisabetta era figlia di
Enrico VIII e di Anna Bolena, talvolta
chiamata la Regina Vergine o la Buona
Regina. Elisabetta fu la quinta ed ultima
monarca della dinastia Tudor; liberata dalla
prigionia alla quale era stata sottoposta nel
1558 per evitare che prendesse il potere,
succedette nello stesso anno alla sorellastra
Maria I d'Inghilterra, la quale era morta
senza eredi. Vorrei ricordare che il re Enrico
VIII, uccise numerose mogli perché,
secondo lui, non riuscivano a dargli un
erede. Finalmente, nel 1533, Anna Bolena
riuscì ad avverare il suo sogno e nacque
Elisabetta I.
In quel periodo, le donne non potevano
accedere al trono ma Enrico VIII, che faceva
sempre quello che voleva, decise che: nel
momento in cui il re non avesse avuto eredi
maschi, avrebbe potuto far salire al trono la
figlia. Nella fotografia che abbiamo allegato
all’articolo possiamo vedere Elisabetta I col
setaccio di Tuccia, simbolo di castità.
La sua antagonista in quel periodo era
Maria Stuarda, sua cugina. Nata in Scozia e
diventata regina a pochi giorni di vita,
consacrata per diritto divino a soli nove
mesi: quella di Maria Stuarda fu una vita
che iniziò tragicamente e finì tragicamente.
Scappata dalle guerre anglo­scozzesi, Maria
Issue 1
fu cresciuta nell'ambiente colto e raffinato
della corte francese di Caterina de' Medici e
ebbe un'ottima educazione in ambito
culturale, ma non altrettanto approfondita
in ambito politico, giacché la regina
consorte di Francia non aveva potere
effettivo. Alla morte del primo marito tornò
in Scozia, dove l'attendeva lo scontro con la
nuova religione calvinista, istituita durante
la sua assenza. Scappata in Inghilterra,
pensava di poter essere aiutata dalla regina
protestante Elisabetta I d'Inghilterra, sua
cugina e antitesi, che la imprigionò per
quasi vent'anni.
Ricordiamoci
che
stiamo
parlando
dell’Inghilterra del 1400/1500, sempre in
lotta. Ricordiamo tra le più famose: “la
guerra dei cent'anni“, uno tra i vari conflitti
intercorsi a partire dall'XI secolo tra il
Regno d'Inghilterra e il Regno di Francia
che durò, non continuativamente, 116 anni,
e si concluse con l'espulsione degli inglesi
da tutti i territori continentali, fatta
eccezione per la cittadina di Calais,
conquistata dai francesi solo nel 1558 e „ la
guerra delle Due Rose”, una sanguinosa
lotta dinastica combattuta in Inghilterra tra
il 1455 ed il 1485 tra due diversi rami della
casa regnante dei Plantageneti: i Lancaster
e gli York.
Laura Belloli
33
Page
In viaggio con Odetta
In questo numero del “Ficcanaso” vorremmo
parlare della magnifica Sardegna, luogo
turistico, e che ha dato i natali a molti
personaggi importanti della nostra storia. Fra
questi ricordiamo:
­ MARIA GRAZIA COSIMA DELEDDA: nata a
Grazia Deledda
Nuoro il 27 settembre 1871 e deceduta a Roma
il 15 agosto 1936; è stata una scrittrice
italiana, vincitrice del Premio Nobel per la
letteratura nel 1926.
­ ANTONIO GRAMSCI: nato ad Ales il 22
gennaio 1891 e deceduto a Roma il 27 aprile
1937; è stato un politico, filosofo, giornalista,
linguista
e
critico letterario
italiano.
Nel
1921 fu tra i
fondatori
del
Partito
Comunista
d'Italia e nel
1926
venne
incarcerato dal
regime fascista.
­ FRANCESCO
COSSIGA:
chiamato anche
“il picconatore”,
Antonio Gramsci
nato a Sassari il
26 luglio 1928 e deceduto a Roma il 17 agosto
2010; è stato un politico, giurista e docente
italiano, ottavo presidente della Repubblica
Issue 1
4
dal 1985 al 1992, quando assunse, di diritto,
l'ufficio di senatore a vita. Ai sensi del decreto
del presidente del Consiglio dei ministri del 17
Maggio 2001, ha potuto fregiarsi del titolo di
Presidente Emerito della Repubblica Italiana.
­ ENRICO BERLINGUER: nato a Sassari il 25
maggio 1922 e deceduto a Padova l’ 11 giugno
1984; è stato un politico italiano, segretario
generale del Partito Comunista Italiano dal
1972 fino alla morte, e principale esponente
dell'Eurocomunismo.
Alcune delle località turistiche, a volte poco
conosciute della Sardegna, sono:
­ POSADA che è uno dei centri abitati sardi
più antichi in assoluto. Di fatto Posada fu un
centro
italico­etrusco,
collegato
probabilmente al primo tentativo di
colonizzazione della Sardegna attuato dai
romani già in epoca punica. Diodoro riferisce
dell'invio sull'isola di 500 coloni romani tra il
378 e il 377 a.C.
­ LE CITTA’ PUNICHE DI NORA e
THARROS, dove si lavoravano le pietre
preziose che attualmente sono musei all'aria
aperta, e gli scavi vanno avanti portando alla
luce maggiori notizie sul passato di questa
città. Ciò che è possibile vedere risale
soprattutto al periodo della dominazione
romana o della prima cristianità. Tra le
strutture più interessanti ci sono il tophet, le
terme, le fondamenta del tempio e una parte
dell'area con case e botteghe artigiane.
­ ISOLA DI TAVOLARA con la sua leggenda
del "Regno di Tavolara". Sul finire del
Settecento, Giuseppe Bertoleoni (di origine
genovese) giunse in prossimità dell'arcipelago
della Maddalena, costeggiando la Corsica, a
bordo di una piccola nave da diporto
proveniente da Genova, in cerca di una terra
in cui abitare; si stabilì dapprima sull'isolotto
di Spargi, poi si spostò più a sud, sulla piccola
isola di Mortorio, ma, spinto dalla ricerca di
un'isola più generosa e ospitale, navigando
ancora verso sud, raggiunse nel 1806 la
splendida e disabitata isola di Tavolara. Qui si
stabilì
con
la
famiglia,
dedicandosi
all'allevamento delle capre selvatiche, assai
Page 4
numerose sul suo territorio e caratterizzate da Iglesiente non più sfruttate a fini estrattivi,
una particolare colorazione dorata della rappresentano oggi degli importanti esempi
dentatura. Nel 1836 il re di Sardegna Carlo di archeologia industriale, adibiti a centri di
Alberto di Savoia, di passaggio per quei diffusione culturale. A Iglesias, le visite
luoghi
(si
stava
guidate si svolgono
recando a caccia),
accompagnati
notò
l'isoletta
proprio
dagli
ex
sconosciuta: chiese
minatori, che qui
pertanto
lavoravano, e che
informazioni ai suoi
raccontano
per
marinai, ma, non
esperienza diretta la
ottenendo
risposte
storia, le fatiche e la
sufficienti, decise di
vita quotidiana delle
approdarvi.
miniere. Alla Galleria
Presentatosi
ai
Villamarina,
nella
residenti come il re di
miniera
di
Sardegna,
sembra
Monteponi, si resta
che
Giuseppe
impressionati dai due
Bertoleoni,
pozzi principali: uno,
circondato
dalle
il
Pozzo
Vittorio
capre
dai
denti
Emanuele, scavato a
dorati,
abbia
100
metri
nel
risposto: "E io sono il
sottosuolo e attivo dal
re
di
Tavolara!”
1863; l'altro, il Pozzo
.Carlo
Alberto
Sella, scavato nel
soggiornò presso di
1874, ospitava le
lui per una settimana
pompe a vapore che
e, congedandosi, gli
servivano
al
Uno
scorcio
di
Gorroppu
diede in dono un
convogliamento delle
orologio d'oro e, in cambio, avrebbe promesso acque sotterranee.
di riconoscere l'indipendenza di Tavolara. ­ CANYON DI GORROPPU (CANYON Più
Non molto tempo dopo sarebbe arrivata, PROFONDO D’ITALIA): La Gola di Gorropu,
infatti, alla prefettura di Sassari, una con i suoi oltre 500 mt. di altezza ed una
pergamena reale, firmata dal re, in cui larghezza che varia da poche decine a 4 metri,
Giuseppe e i suoi eredi venivano infeudati di è considerata uno dei canyon più profondi
Tavolara. I maschi e le femmine dei d'Europa.
Bertoleoni continuarono nominalmente a Per maggiori informazioni potete rivolgervi ai
fregiarsi del titolo di "principi e principesse numerosi abitanti della Sardegna presenti
del mare".
nella nostra struttura.
­ UNESCO SULCIS INGLESIENTE, dove
l'attività di estrazione mineraria era già Odetta Borlotti
praticata da Fenici, Romani, Pisani e
Spagnoli, ma è solo nel XIX secolo, in seguito
all'intervento dei Savoia, che diventarono le
capitali minerarie sarde che fecero estendere
la legislazione mineraria piemontese a tutta la
Sardegna. Le diverse miniere del Sulcis
Page 5
5 Header
Newsletter
Il fisioterapista consiglia...
Il Cammino e la sua Valutazione
Salve a tutti!
Sull’onda del mio collega Tony (vedi articolo
numero scorso) proseguo nel parlarvi dell’im­
portante tematica del cammino.
La capacità di camminare è l’elemento chiave
per la mobilità e l’indipendenza funzionale.
Se non trattati, i disturbi del cammino, con­
tribuiscono alla riduzione di attività fisica e di
autonomia, e alle cadute.
I due requisiti fondamentali del cammino so­
no l’equilibrio e l’andatura.
Nella nostra Fondazione, applichiamo a tutti
gli ospiti, sin dall’ingresso, la scala di valuta­
zione Tinetti: è uno strumento di facile utiliz­
zo, diffuso e validato e si è dimostrato essere
un buon indice predittivo di caduta.
La scala può essere utilizzata per definire i
soggetti da sottoporre a particolare sorve­
glianza e a programmi riabilitativi, ed anche
per definire l’efficacia o gli effetti collaterali
negativi di terapie e programmi riabilitativi.
Le alterazioni del cammino si possono divide­
re in tre livelli: un primo livello senso­moto­
rio (es. deformità articolari, paralisi di singoli
gruppi muscolari), un livello intermedio do­
vuto a un danno al Sistema Nervoso Centrale
(es. emiplegia, parkinsonismi), e un livello al­
to quando, oltre ai danni al SNC, subentrano
problematiche cognitive.
Page 6
6
È comune che nel soggetto anziano, all’altera­
zione della deambulazione, possano contri­
buire più patologie insieme, tra cui, da non
sottovalutare, la paura di cadere.
Quindi, dopo un’attenta valutazione delle cri­
ticità, per i disturbi del cammino vi è una va­
rietà di opzioni terapeutiche riabilitative:
1. Interventi diretti a una specifica patologia:
debolezza di un muscolo, dolore a un’artico­
lazione sono degli esempi; se necessario con­
sigliamo, con il parere fisiatrico, l’utilizzo di
ortesi, ovvero degli apparecchi che aumenta­
no, migliorano o controllano la funzione
compromessa di parti corporee (es. collari e
busti per la colonna vertebrale, ginocchiere,
cavigliere, ecc.);
2. Programmi di esercizi fisici volti ad au­
mentare la forza generale (es. la ginnastica di
gruppo) e a migliorare l’equilibrio (es. per­
corso alle parallele con ostacoli, cammino la­
terale ecc.);
3. Non sono da dimenticare, inoltre, l’uso di
corrette calzature: sono caldamente sconsig­
liate le pantofole aperte dietro!
4. Noi fisioterapisti ci occupiamo anche, se ri­
sulta necessario, dell’addestramento all’ausi­
lio, quale il bastone, la stampella o il
deambulatore.
Viviana
Terapista della Riabilitazione
Newsletter Header
In ricordo di Mia Martini
Nata a Bagnara Calabra (RC) il 20 Settembre
1947, Mimì Bertè ha mosso i primi passi
“musicalmente parlando” nel 1962, ma il primo
grande successo arriva dopo dieci anni quando
con “Piccolo uomo”, frutto di una collaborazione
“Almeno tu nell’universo”; ricordiamo poi: “Gli
uomini non cambiano, “Donna sole”, “ Non
finisce mica il cielo”, “Danza”, “La costruzione di
un amore”, “Vola” e altri innumerevoli successi.
L’anno prossimo ricorrerà il 20° della sua morte;
ho ritenuto opportuno ricordare questa grande
cantante che io ho avuto l’occasione e il piacere
di conoscere.
Mario Colnaghi
Mia Martini
con Bruno Lauzi, si aggiudica il
Festivalbar.
Nel
frattempo
cambia
nome,
assumendo quello d’arte di “Mia
Martini”. Lo pseudonimo fu scelto
dal produttore Alberigo Crocetta, che
decise di lanciarla in ambito
internazionale con questo nuovo
nome:” Mia Martini”. Mia come Mia
Farrow (attrice da lei prediletta), e
Martini, scelto fra i tre nomi più
famosi all’estero (spaghetti, pizza e
Martini appunto).
Chi scrive queste righe ebbe
l’occasione di incontrare la cantante
nel 1963 nel locale “Greffa Club” di
Gallarate del quale ero presidente, un
club che patrocinava il lancio di
giovanissimi cantanti emergenti e fra
questi Mimì Bertè, appunto. Da
rilevare la sua estensione vocale,
superiore a un ottava e mezza alla
normalità; ritengo che sia la cantante
più dotata musicalmente dopo la
leggendaria Mina. Fra i notevoli
successi di Mia Martini dobbiamo
ricordare:
“Minuetto”,
“Piccolo
uomo”, “La nevicata del '89”,
Issue 1
7 Page 7
Due parole con l'infermiere
La Valutazione del Dolore
In questo articolo cercherò di dare alcune
informazioni, in modo che, chiunque sia
interessato, possa capire come venga definito
in sanità il dolore e quali siano gli strumenti
che ci consentono di farne una valutazione.
Innanzitutto il dolore viene definito come
“QUALUNQUE COSA LA PERSONA DICA
CHE ESSO SIA ED ESISTE QUANDO LA
PERSONA CHE LO SPERIMENTA DICE
CHE ESISTE”.
Questa definizione sottolinea l’aspetto
soggettivo di questo parametro, motivo per il
quale il dolore è stato in passato spesso
sottovalutato, e considerato un evento
ineluttabile o indifferente rispetto alla cura.
Ad oggi possiamo ritenerci soddisfatti di
come il sintomo doloroso venga riconosciuto,
valutato e trattato. Valutare ed alleviare il
dolore nella persona assistita ha assunto,
infatti, un’importanza rilevante nel processo
di assistenza e di cura, tanto che per la
professione sanitaria infermieristica è
diventato un imperativo etico.
Nella quotidiana valutazione dello stato di
benessere della persona il dolore viene
considerato come il SESTO PARAMETRO
VITALE
e
ne
vengono
tenute
in
considerazione tutte le alterazioni ad esso
correlate, fisiche, come i suoi effetti sulla
funzionalità respiratoria, cardiocircolatoria,
metabolica ecc., e psicologiche, ovvero
l’aumento del senso di vulnerabilità, del
sentimento di sfiducia e di abbandono, della
passività e lo scarso adattamento alla
malattia ed ai trattamenti.
Vengono valutate le sue caratteristiche,
quindi la localizzazione, l’intensità, la qualità,
la temporalità ed il significato personale,
ovvero in che modo il dolore influenza la vita
quotidiana della persona ed in che modo esso
Issue 1
incide sulla qualità della sua vita in generale.
Una volta riconosciuta la sofferenza della
persona a causa di un sintomo doloroso,
abbiamo la possibilità di misurarne
l’intensità attraverso alcune Scale di
Valutazione, appositamente studiate per
essere applicate a diverse tipologie di
pazienti, in relazione all’età ed alle loro
capacità cognitive.
Presso
la
nostra
Fondazione
sono
attualmente in uso due scale di misurazione:
­ La NRS (Numeric Rating Scale), di
semplice applicazione, e studiata come il
metodo che produce meno errori soprattutto
negli anziani, in cui viene domandato alla
persona di definire l’intensità del proprio
dolore attraverso un numero da 0 a 10, dove
0 corrisponde a “Nessun dolore” e 10 a “Il
peggior dolore mai provato prima”.
Mentre per quegli ospiti che a causa delle
loro patologie non possono esprimersi
attraverso
un
numero,
è
possibile
l’applicazione della scala
­ PAINAD (PAIN ASSESSMENT IN
ADVANCED DEMENTIA SCALE) che
prende in considerazione altri cinque
parametri: il respiro, la vocalizzazione,
l’espressione facciale, i movimenti del corpo,
la consolabilità, ai quali il professionista
sanitario, dopo accurata osservazione della
persona, può attribuire un punteggio da 0 a 2
e può ottenere un punteggio totale da 0 a 10,
esattamente come per la scala NRS che
abbiamo citato prima.
Una volta applicata la scala di valutazione, le
Linee Guida ci indicano che per un risultato
uguale o superiore a 4 si rende necessaria la
prescrizione, da parte del medico, di un
trattamento farmacologico, specifico a
seconda del grado di intensità.
Dopo circa 90­120 minuti dall’assunzione del
8 Page 8
farmaco antalgico, andrà fatta una nuova
valutazione del sintomo doloroso, sempre
attraverso l’applicazione della medesima
scala di valutazione, per misurare la risposta
al farmaco, ed il beneficio ottenuto; ma non
solo, un’attenta valutazione della persona è
necessaria a rilevare l’eventuale comparsa di
eventi avversi ed effetti collaterali.
Per realizzare una gestione efficace del dolore
il farmaco va combinato con alcuni
trattamenti
NON
FARMACOLOGICI,
fondamentali al fine di ottenere il benessere
del paziente: il posizionamento e l’igiene tesi
ad aumentare il comfort, applicazioni
calde/fredde, il massaggio superficiale, le
tecniche di respirazione profonda, fino ad
arrivare a tutta una serie di tecniche che
rientrano nella cura e medicina definita
“complementare”
che
ora
non
approfondiremo.
Spero per il momento di avervi chiarito un
pochino le idee.
Greta
Infermiera professionale
L'angolo dei ricordi - Il mio matrimonio
A Settembre iniziano le scuole, si rientra
siamo andati a vivere a Brindisi, inizialmente
dalle vacanze, si riprende la normale vita
in affitto, e poi in una casa di proprietà. Sono
quotidiana e noi abbiamo pensato di
stata davvero contenta del matrimonio con
riprendere la normale stesura del giornalino
mio marito: abbiamo passato degli anni
con
una
rubrica
nuova:
IL
MIO
sereni e felici insieme, nonostante difficoltà,
MATRIMONIO.
problemi e incomprensioni. Mi spiace solo di
Inizia la rubrica la signora Chirico Lucia,
non essere riuscita a festeggiare il 50°
sposata nella chiesa di San
anniversario
di
Rocco a Ceglie Messapica.
matrimonio.
“Ricordo che avevamo
pochi invitati alla festa,
Il nucleo Tulipano
perché mio papà non
voleva che le figlie femmine
si sposassero. Dopo aver
discusso
con
il
capofamiglia, finalmente,
mi ha dato il suo benestare
e sono riuscita ad avverare
il mio desiderio. Il mio
viaggio di nozze e avvenuto
a Napoli e Capri; ricordo
che siamo passati sotto la
Grotta Azzurra, veramente
bellissima. Inoltre, non
potevamo non approfittare
del
cibo
buonissimo:
ricordo le scorpacciate di
pizza, pasta alle vongole e
Babà, anche se sono alcolici
non
abbiamo
saputo
Un matrimonio degli anni '40
resistere. Al nostro ritorno
Page 9
9
Newsletter Header
BISCOTTI AL VINO
Ricette della nonna
Ingredienti:
600 gr di farina
1 bicchiere scarso di olio
1 bicchiere scarso di vino dolce bianco
1 bicchiere di zucchero
1 cucchiaino di lievito in polvere
Mescolare il tutto in una ciotola, quando
l’impasto è molto torbido aggiungere la
farina.
La consistenza è quella della pasta frolla.
Prima di mettere in forno spolverizzare con lo
zucchero di canna.
Cottura 10/15 minuti a 170°C. Dopo la cottura
lasciare nel forno spento per 5 minuti.
Elena Masiero
Riaprono le scuole
Quest’anno, in provincia di Varese, le scuole
hanno ricominciato le attività venerdì 12
Settembre e chiuderanno lunedì 15 Giugno
2015. Può sembrare strano, ma è proprio così.
Del resto le scuole hanno un numero stabilito
di giorni da frequentare e quest’anno andrà
così. Vorremmo ricordare tanti episodi di
scuola che ci hanno segnato, sia nel bene che
nel male, ma sono ricordi talmente datati che
abbiamo preferito dedicarci a chi è a scuola in
questi anni.
In particolare: la zia Aurelia vuole fare gli “in
bocca al lupo” al piccolo Fabio che ha iniziato
proprio a Settembre la prima elementare, le
premesse sono delle migliori, speriamo
continui così.
La nonna Lucia augura a Giada di finire le
scuole superiori con profitto, così da
intraprendere
una
brillante
carriera
universitaria.
Pinuccia augura a sua nipote Margherita, che
fre
Page 10
quenta la quarta elementare, di passare un
ottimo anno scolastico e le fa gli auguri per la
sua Prima Comunione.
In ultimo Teresa augura alle sue nipoti, di
Busto e Gallarate di trascorrere un anno
sereno a scuola.
Il nucleo Tulipano
Newsletter
1 0 Header
CRUCIQUIZ ­ "Iniziamo dalla D!"
Orizzontali
2.Il contrario di uguale
3.Quelli importanti devono essere conservati
4.La pelle ne viene usata per pulire i vetri
2.La provincia piemontese vicina in val d'ossola
5.Sinonimo di lite
8.Il frutto dolce della palma
10.Lo si fa di notte con la testa sul cuscino (qualcuno lo fa
in piedi)
12.Viene usata per far esplodere le cave
18.Il verbo dell'oblio
19.Colui che insegna
20.Lo sportivo che lancia il disco
22.La qualita' delle persone buone
23.Parlare
24.Il re degli ebrei
25.Sinonimo di rateizzazione o pagamento a rate
Verticali
1.Lo fu mussolini
Issue 1
11
3.Ognuno ha il proprio (fato)
6.Nella mano ce ne sono cinque
7.Lo si esprime quando cade una stella
8.Sinonimo di abbondanza, ricchezza
9.Grande rettile preistorico
11.Quelle pagane erano tante
13.Lo è il miele
14.Processo per rendere le cose colorate d'oro
15.Capitale della siria. È anche un tessuto ricamato a fiori
16.Vi è incisa della musica (5)
17.Spazio che intercorre fra due luoghi o persone
20.Rinunciar
21.Quella dell'acqua esprime il contenuto di sali minerali
22.Un cubo coi numeri
Page
Il treno della vita
Questo mese ci hanno lasciato la nostra cara
ospite Di Cesare Crocifissa. La salutiamo
ricordandola con affetto e
ringraziandola per il tempo
che abbiamo condiviso
assieme.
Accogliamo con entusiasmo la nuova
arrivata: Vivian Angelina.
Le
diamo
il
benvenuto
augurandole una serena e
tranquilla permanenza fra noi!!!
Messaggerie
Aurelia Bricalli vuole ricordare l’anniversario
di matrimonio di Franco, suo fratello, che si è
sposato il 9 Settembre. Tanti auguri!
Gabriella, figlia di Chirico Lucia, e Tiziana,
nuora di Lucia, compiono gli anni
rispettivamente il 16 e il 12 Settembre.
Ci uniamo agli auguri!
Dalla Vigna Teresa 1921
Neri Regina 1929
Roveda Iole 1919
Valentini Benvenuto 1929
Macchi Gianfranca 1926
Clerici Giulia 1927
Tonolo Marianna 1941
Zagotto Bertilla 1934
Bergonzi Fiorentina 1921
Foglia Pedre Bianca 1926
Sacco Carla 1927
Tanti auguri a...
REDAZIONE:
Servizio Socio Educativo
Fondazione Bellora Onlus
Piazza Giovine Italia 1 ­ Gallarate
Via Agnelli 7 ­ Gallarate
telefono: 0331/754611
fax: 0331/754600
email: [email protected]
web: www.fondazionebellora.it
Issue 1
Forner Mercede 1928
Azzi Gina 1926
Chiaravalli Antonia Maria 1939
Ambrosetti Alma 1922
Borrini Giuseppina 1925
Auguriamo a tutti Voi un caro augurio di
Buon Compleanno e tanta salute!
Chiunque volesse partecipare alla
redazione del giornalino con articoli, foto,
informazioni, cuoriosità, barzellette o...
pettegolezzi si rivolga al Servizio socio
educativo personalmente o tramite e­mail
all'indirizzo indicato!
1 2 Page