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Anno XXXVI - n. 8 - AGOSTO 2014 - distribuzione gratuita
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Parliamo dell’elefante.
O meglio ancora, dell’ippogrifo…
Santi, poeti, navigatori...
ed economisti
Un bel libro di Leo Longanesi si intitolava “Parliamo dell’elefante”, titolo curioso, invero, ma che
il grande giornalista giustificava con il vecchio aforisma, secondo cui il pachiderma sarebbe “la sola
bestia di una certa importanza di cui si possa parlare, in questi tempi, senza pericolo”.
Bene, se posso suggerire un consiglio, direi che in questo momento in Italia è meglio parlare
dell’elefante, o analizzare l’origine dell’ippogrifo ariostesco; argomento, mi si creda, di considerevole interesse.
Qualcuno obietterà che, nelle attuali circostanze, sarebbe opportuno invece chiedersi dove sta
andando la politica, quali riforme possono fare del bene o del male alla Scuola, dove sono finite
le ideologie, se esista una via d’uscita per la crisi economica, quale modello di stato, di società, di
famiglia ci si prospetta. Temi importanti, lo ammetto, ma divenuti ormai difficilmente praticabili per
una serie di ragioni che riassumerò rapidamente.
Innanzitutto, la mania tipicamente italica di appioppare etichette. “Se la pensi così, allora sei il
solito fascista, comunista, razzista, integralista cattolico eccetera” quasi che uno non potesse essere
di destra per certe cose e di sinistra
per altre. O magari non potesse
cambiare idea e partito nel corso
del tempo, contando soprattutto che
i suoi politici di riferimento sono
spesso molto più veloci di lui a sbarazzarsi delle loro convinzioni. O
forse il nostro interlocutore non ha
ancora un’idea precisa, e vuole solo
parlarne in modo schietto e senza
veli con chi ha voglia di ascoltarlo e di rispondere alle sue perplessità. Purtroppo, ci sono argomenti
di cui è diventato difficile - se non impossibile - trattare, e quando pure lo si fa, si cammina come
sulle uova, nel timore di romperne qualcuna e fare la frittata, cadendo nel nuovo peccato mortale
del nostro tempo: il “politicamente scorretto”.
Andiamo avanti. “Se parli di qualcosa, hai certamente degli interessi da difendere”. Quasi sicuramente sporchi, aggiungo, o almeno inconfessabili. Nessuno si è mai chiesto perché, quando sono in
vista riforme nella scuola, ossia più o meno ad ogni cambio di ministro, i politici non interpellano
gli insegnanti, cioè quelli che hanno più di tutti le mani in pasta? (continua a pagina 5)
Se il Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR
fosse stato concepito e realizzato ai giorni
nostri e non alla fine degli anni ‘30,
probabilmente riporterebbe nelle sue quattro
facciate questa scritta riveduta e corretta
rispetto all’originale. Dopo l’ultimo dato sul
cattivo andamento dell’economia italiana
nel secondo trimestre, con un calo dello
0,3% su base annua, non vi è politico,
giornalista, guitto (in qualche caso le tre
figure coincidono) che non si sia cimentato
nella sua reprimenda con conseguente ricetta
salvifica. Questi MasterChef del PIL nella
maggior parte dei casi sparano ovvietà frutto
della rimasticatura di posticce nozioni di
economia, ma i più arditi avanzano proposte
improbabili, che se realizzate porterebbero
diritti alla bancarotta delle Pubbliche Finanze
o ad una decrescita che di felice avrebbe solo
la faccia dei nostri principali concorrenti.
La verità è che l’Italia è ferma da anni
e l’aumento insignificante dell’ultimo
trimestre del 2013 (+0,1%) tutto era fuorché
un’inversione della tendenza. Un’analisi
non di parte e minimamente seria dovrebbe
considerare la cattiva evoluzione della
congiuntura internazionale, con conseguente
calo della domanda, e partire dai fattori che
ostacolano da almeno un quindicennio una
crescita comparabile con quella dei principali
Paesi europei e (continua a pagina 5)
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ProGrAmmA
LuNedì 25 AGosTo 2014
ore 11.00
Palazzo della Provincia di Verona - Sala Rossa.
Presentazione ufficiale dell’evento “Cent’anni
dalla Grande Guerra” e del concorso per le scuole “Cent’Anni dalla Grande Guerra, Racconta e/o
dipingi una storia tratta dalla Grande Guerra”.
domeNICA 7 seTTemBre 2014
Visita in pullman nei luoghi della Prima Guerra mondiale in terra veronese. Visita alla Pieve di Cavalo, alle trincee di Passo Rocca Pia di
Sant’Anna d’Alfaedo, pranzo Agriturismo “La
Costa”, visita esterna a forte monte e alla Pieve
di San floriano (partenza ore 7.30 Viale dei Tigli,
Legnago, rientro ore 20.00).
sABATo 11 oTToBre 2014
ore 10.45
Aula magna Liceo “G.Cotta” Porto di Legnago.
Incontro con lo scrittore di fama internazionale
marco Buticchi (vincitore premio Salgari e finalista premio Bancarella), presenterà il suo romanzo “L’Anello dei Re”. Ore 17.30 marco Buticchi
presenterà i suoi libri presso la libreria ferrarin
mondadori di Legnago.
domeNICA 19 oTToBre 2014
ore 17.00
Incontro al Castello Bevilacqua con tre autori
che raccontano del Primo Conflitto mondiale:
Lucia menini Beltrame, coadiuvata dal giornalista mario Klein, federico melotto ed Alberto
Costantini.
sABATo 8 NoVemBre 2014
ore 11.00
Sala Convegni, via Stazione a Castagnaro
Incontro con i ragazzi delle scuole medie ed il
professor Riccardo Celeghin e proiezione video
sul tema “A scuola con la Grande Guerra”.
Pia Gavaglia (ex ministro ed ex presidente Croce
Rossa Italiana) e altre presenze femminili. Coordina l’incontro la professoressa margherita ferrari.
dICemBre 2014
fondazione fioroni di Legnago.
Inaugurazione mostra fotografica, di documenti ed oggetti della Prima Guerra mondiale con
materiale fornito dagli storici francesco Occhi e
Giuseppe Battaglia.
sABATo 18 APrILe 2015
Presso gli Istituti delle scuole vincitrici, Cerimonia di premiazione degli elaborati inviati dagli Istituti Scolastici di elementari e medie, del
Concorso “Cent’Anni dalla Grande Guerra, Racconta e/o dipingi una storia tratta dalla Grande
Guerra”. Primo premio “una giornata al museo”,
visita guidata in pullman al museo dei Grandi
fiumi di Rovigo.
domeNICA 18 GeNNAIo 2015
ore 15.30
Sala Consigliare del comune di Cerea (Palazzo
della Biblioteca). Proiezione di cortometraggi sulla Prima Guerra mondiale con declamazione di
alcune lettere dal fronte tratte dal libro “Adorata
Luigia, mio diletto Antonio” di L. menini Beltrame.
sABATo 23 mAGGIo 2015
ore 21.00
Teatro Sociale di Villa Bartolomea.
Serata di cori alpini dedicati ai canti del Primo
Conflitto. Partecipano il Coro “La Parete” di
Santa Lucia Extra di Verona e il “Coro ANA Valli
Grandi” di Legnago.
feBBrAIo 2015
Scuola materna “Gesù Bambino” di San Pietro di
Legnago Laboratorio manuale per Bambini “Giocavano così, come ci si divertiva a Carnevale durante la Grande Guerra”.
sABATo 20 GIuGNo 2015
ore 21.00
Antica Pieve di San Salvaro di San Pietro di Legnago. Serata di poesia e di musica con il Gruppo Lettori ABC dal titolo: “Poesia in prima linea”.
VeNerdì 6 mArzo 2015
ore 20.45
Sala Civica di minerbe
Incontro “Le donne nella Prima Guerra mondiale”. Con il Prefetto di Verona Perla Stancari, maria
sABATo 19 seTTemBre 2015
Visita in pullman nei luoghi della Grande Guerra
presso il museo della Guerra di Rovereto, pranzo al Ristorante “La terrazza sul Leno” e visita alla
Campana dei Caduti (partenza ore 7.30 Viale
dei Tigli, Legnago, rientro ore 20.00).
periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
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“CENT’ANNI DALLA GRANDE GUERRA”, UN ANNO DI EVENTI PER NON DIMENTICARE
“Se non poniamo fine alla guerra, la guerra porrà fine a noi”, così scriveva George Wells e per non dimenticare il grande conflitto mondiale, la
Grande Guerra che vide l’Italia partecipare al conflitto nel 1915 e che ricorda come le cifre più accettate parlano di un totale di morti, tra militari e
civili, compreso tra 15 e 17 milioni, quattro associazioni del nostro territorio hanno stilato un corposo programma per ricordare quello che a buona
ragione viene considerato uno dei più sanguinosi conflitti della storia umana.
Lunedì 25 c.m., nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero della Provincia di Verona, il vicepresidente nonché assessore alla Cultura e Beni
Ambientali Marco Ambrosini ha presentato l’iniziativa “Cent’anni dalla Grande Guerra 1914-1915 / 2014-2015. Eventi per ricordare”.
Erano presenti: Maria Teresa Meggiolaro, Augusto Garau e Giovanna Tomiolo, rispettivamente presidente, vicepresidente e segretaria del
Consorzio Pro Loco Basso Veronese; Gianni Galetto, presidente dell’associazione “Il Basso Adige”; Luciana Gatti, per l’associazione “Terra
Nostra”; Renata Nalin, per l’associazione “Lettori ABC Legnago”.
L’iniziativa è realizzata e promossa dal Consorzio Pro Loco Basso Veronese in collaborazione con l’associazione “Il Basso Adige”,
l’associazione “Terra Nostra” e il gruppo “ABC Lettura”. Si avvale del sostegno di numerosi sponsor privati e del patrocinio della Provincia
di Verona, dei Comuni di Verona, Legnago, Cerea, Bevilacqua, Minerbe, Castagnaro, Villa Bartolomea, della Fondazione Fioroni, del Liceo
“G.Cotta” e della Scuola Materna “Gesù Bambino” di Legnago, degli Istituti Comprensivi e delle Direzioni Didattiche del territorio.
Il calendario di appuntamenti promuove una serie di eventi commemorativi realizzati in occasione del Centenario della Prima Guerra
Mondiale, che si terranno dal 7 settembre 2014 al 19 settembre
2015 in alcuni Comuni dell’area del Basso Veronese. Sono previste
visite guidate ai luoghi più significativi della Prima Guerra Mondiale
in terra veronese, incontri con scrittori di fama nazionale ed internazionale, proiezioni di video e cortometraggi, mostre fotografiche
e documentarie, incontri con autorità civili locali, concerti, eventi di
poesia e musica, laboratori didattici e attività per i più piccoli.
L’appuntamento di apertura dell’intero calendario si terrà domenica 7 settembre 2014 con la visita guidata alla Pieve di Cavalo, alle
trincee di Passo Rocca Pia di Sant’Anna d’Alfaedo, a Forte Monte e
alla Pieve di San Floriano. Seguirà, sabato 11 ottobre 2014 alle ore
10:45, l’incontro con lo scrittore di fama internazionale, già vincitore del premio Salgari, Marco Buticchi che presenterà il suo ultimo
romanzo “L’Anello dei Re” nell’Aula Magna del Liceo “G. Cotta” di
Legnago. Domenica 19 ottobre 2014, al Castello di Bevilacqua, si
terrà invece l’incontro con gli autori Lucia Menini Beltrame, Federico
Melotto e Alberto Costantini, sul tema del Primo Conflitto Mondiale.
Tra gli altri numerosi appuntamenti, venerdì 6 marzo 2015, alle ore 20:45, il Prefetto di Verona Perla Stancari e altre importanti presenze
femminili presenteranno l’incontro intitolato “Le donne nella Prima Guerra Mondiale”. Il calendario di eventi si concluderà sabato 19 settembre 2015 con una visita guidata in pullman nei luoghi della Grande Guerra presso il Museo della Guerra di Rovereto.
Parallelamente al calendario di appuntamenti commemorativi, viene indetto un concorso scolastico rivolto agli alunni delle Scuole Primarie
e Secondarie di Primo Grado, dal titolo: “Cent’anni dalla Grande Guerra. Racconta e/o dipingi una storia tratta dalla Grande Guerra”. Gli
studenti autori degli elaborati in gara verranno premiati durante una cerimonia ufficiale che si svolgerà sabato 18 aprile 2015, presso gli
Istituti delle scuole vincitrici. Agli alunni che riceveranno il primo premio verrà offerta la visita guidata in pullman al Museo dei Grandi Fiumi
di Rovigo.
I relatori presenti si sono così espressi:
Vicepresidente - Ambrosini: “È con piena adesione della Provincia di Verona che presentiamo questo corposo e ricco progetto realizzato e
promosso dal Consorzio Pro Loco Basso Veronese in collaborazione con numerose realtà pubbliche e private del territorio. L’iniziativa, nata
per commemorare i tragici avvenimenti che colpirono anche la popolazione della provincia scaligera nel corso del Primo Conflitto Mondiale,
rappresenta un importante strumento per aiutare le nuove generazioni nella comprensione del significato della guerra e delle sue drammatiche
conseguenze. Le iniziative commemorative in programma si articolano in numerose proposte e attività che sapranno certamente coinvolgere
l’intera popolazione e che si estenderanno lungo l’arco temporale di oltre un anno. L’invito è quindi quello di partecipare alle attività proposte,
alcune rivolte anche ai più giovani, per costruire un’identità collettiva più solida a partire dalla nostra storia e dal nostro passato”.
Presidente Pro Loco – Meggiolaro: “L’idea dell’iniziativa è nata lo scorso anno durante la programmazione dei nostri eventi, nella consapevolezza che la Grande Guerra è stata un avvenimento che ha segnato profondamente il territorio veneto. La collaborazione di ben quattro
associazioni ha poi dato impulso all’iniziativa e ha migliorato l’offerta del programma, consentendo alla manifestazione di spaziare in ambiti
culturali assai disparati. La zona del Basso Veronese vanta personaggi di spicco nel panorama culturale che trovano collocazione proprio nel
contesto della Grande Guerra. Tra le figure più significative, Maria Fioroni, crocerossina e filantropa, ha intrattenuto numerosi rapporti epistolari con i soldati al fronte e ha dato sostegno a molte famiglie durante il conflitto; Arnaldo Fraccaroli, corrispondente di guerra per il Corriere
della Sera, ha contribuito con i suoi resoconti, alla conoscenza di fatti la cui memoria sarebbe altrimenti andata persa. Voglio sottolineare
sia l’appuntamento di apertura, domenica 7 settembre alla Pieve di Cavalo e alle trincee di Passo Rocca Pia, sia la visita al Museo della
Guerra di Rovereto, evento conclusivo del 19 settembre 2015. Il programma, oltre a coinvolgere più luoghi della Bassa Veronese, si propone
a diverse fasce d’età, cercando per esempio di avvicinare a un evento storico drammatico anche i più piccoli attraverso modalità ludiche”.
Lettori ABC Legnago – Nalin: “Nell’ottica di avvicinare i giovani all’iniziativa in modo creativo, abbiamo pensato ad un concorso - rivolto
alle classi 4^ e 5^ elementare, 1^ e 2^ media - che inviti gli studenti a raccontare episodi della Prima Guerra Mondiale per loro particolamente significativi. Il racconto può essere prodotto attraverso uno scritto o un disegno”.
Presidente “Il Basso Adige” – Galetto: “Questa serie di appuntamenti commemorativi oltre a dimostrare la volontà di celebrare un evento
storico senza precedenti, mette in rilievo gli ottimi risultati ottenuti con il lavoro sinergico delle associazioni coinvolte. Proprio tali risultati ci
hanno consentito di godere del favore degli sponsor, e questo ci fa ben sperare anche per la programmazione di eventi futuri”.
“Terra Nostra” – Gatti: “La Grande Guerra ha costretto gli uomini ad allontanarsi dalle famiglie e dal lavoro quotidiano nei campi e nelle
fabbriche. Mi sembra doveroso, quindi, ricordare tutte le donne che, proprio durante il conflitto, dovettero sostituire padri, fratelli o mariti
nei “lavori pesanti”, oltre che occuparsi della normale gestione domestica: da un lato questo ha reso possibile una certa emancipazione,
dall’altro le ha caricate di un onere non indifferente che, forse troppo spesso, viene dimenticato”.
Francesco Occhi
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possono ancora ascoltare ed ammirare in
Arena i capolavori di Puccini, Bizet, Verdi
e Gounod.
Madama Butterfly replica il 22,
27 e 30 agosto ed il 2 e 5 settembre ed è proposta con la scenografia di Franco Zeffirelli.
Interpreti principali del primo cast: Oskana
Dyka, Roberto Aronica, Gabriele Viviani,
Veronica Simeoni e, per le ultime tre recite,
il cast composto da Amarilli Nizza, Giorgio
Berrugi, Davit Babayants e Anna Malava-
Nicolò Ceriani,Victor Garcia Sierra ed Elena
Borin.
Carmen replica il 29 agosto ed il 3 settembre con la brava Ildiko Komlosi nel ruolo,
Natalia Roman in Micaela, Carlo Ventre
in Don Josè e Dalibor Jenis in Escamillo.
Francesca Micarelli, Cristina Melis, Nicolò
Ceriani, Carlo Bosi, Seung Pil Choi, Federico Longhi negli altri ruoli. Scene di Franco
Zeffirelli, costumi di Anna Anni, sul podio
Julian Kovatchev.
Aida nell’edizione storica del 1913, replica il
24, 26 e 31 agosto e 4 e 7
settembre. Nel ruolo Amarilli Nizza si alterna con
Monica Zanettin e Susanna Branchini, mentre in
Amneris Anita Rachvelishvili (da non perdere
il 24 agosto) si alterna a
Giovanna Casolla e Lucrecia Garcia. Radames è
Stuart Neill e nelle ultime
tre recite Fabio Sartori.
Amonasro, padre di Aida,
AIDA 2014 (Foto ENNEVI). Marco Vratogna il 24 e per
si, nei costumi di Emi Wada e la direzione le seguenti Alberto Mastromarino. In Ramfis
orchestrale di Marco Armigliato. Comple- si alternano due voci interessanti: Dmitry
tano la locandina Francesco Pittari, Fede- Beloselsky e Andrea Mastroni, che il 24 agorico Longhi, Paolo Battaglia, Alice Marini, sto interpreta anche Il re degli Egizi. Com-
pletano il cast Roberto Tagliavini e Seung
Pil Choi (Il re), Riccardo Botta e Antonello
Ceron (Messaggero) Anna Malavasi e Maria
Letizia Grosselli (Sacerdotessa). Regista
Gianfranco De Bosio, direttori d’orchestra
Daniele Rustioni il 24.8 e Fabio Mastrangelo
le altre recite.
Romèo et Juliette debutta il 23.8
con replica il 28 ed il 6 settembre. E’ la
quarta stagione che l’opera di Gounod viene
riproposta con la regia di Francesco Micheli.
Nei ruoli principali Vittorio Grigolo (da non
perdere) e Lana Kos. Tybalt è il “nostro”
Cristian Ricci e, a completamento del cast,
Annalisa Stroppa (Stéphano), Elena Serra
(Gertrude), Carlo Bosi (Benvoglio), Michael Bachtadze (Mercutio), Nicolò Ceriani
(Paris), Dario Giorgelè (Grégorio), Enrico Marrucci (Capulet), Giorgio Giuseppini
(Frère Laurent) Deyan Vatchkov (Le Duc de
Verone). Scene di Edoardo Sanchi, costumi
di Silvia Aymonino. Sul podio il maestro
Carlo Montanaro al suo debutto areniano.
Per la stagione 2015 (dal 19 giugno al 6
settembre) il cartellone prevede Nabucco,
Aida, Tosca, Don Giovanni, Il Barbiere di
Siviglia, Roméo et Juliette e ArenaGala.
Sarà probabile l’aggiunta di una nuova
serata per Carmina Burana, alla luce del
grande successo che ha avuto il suo debutto
areniano il 9 di agosto scorso.
Ivano Zanoli
periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
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Parliamo dell’elefante. O meglio ancora, dell’ippogrifo…
(segue da pagina 1) La risposta è: perché
i professori vogliono solo lavorare di meno,
quindi non possono essere obiettivi. Giusto. Se
poi interpelli gli artigiani sul sistema fiscale,
sono del tutto inattendibili in quanto categoria
di potenziali evasori; inutile dunque chiedere
a un medico come la pensi sulla Sanità, perché
tirerà acqua al suo mulino. Con questo bel modo
di pensare, si è arrivati all’aberrazione che solo
chi non capisce niente di qualcosa è abilitato a
parlarne, perché non ha interessi da difendere.
Se poi lavori per un giornale, difendi sicuramente gli interessi del tuo editore, quando magari la
verità è l’esatto opposto, cioè scrivi lì proprio
perché solo lui ti consente di esprimere liberamente idee che altrove non troverebbero spazio.
Aggiungiamo pure la volgare banalizzazione
del machiavellismo e del gramscismo per cui
sarebbe giusto o ingiusto solo quanto è utile o
dannoso per la causa che si vuole difendere, e
un’idea o un’opinione non valgono di per sé, ma
solo nella misura in cui sostengono o ostacolano
il trionfo della nostra parte. E anche questo, non
è che aiuti molto un dibattito libero e franco.
Ancora: stiamo diventando tutti molto, molto
suscettibili, scattiamo come molle al primo
accenno di blando dissenso, aggredendo verbalmente (almeno per ora) chi la pensa in modo
appena diverso dal nostro. E così, un commento
anche appena bonario su Facebook, un’amara o
divertita considerazione su un Blog scatenano
una valanga di accuse e insulti, spesso oltre il
limite della volgarità.
È vero, c’è in giro una rabbia diffusa che percorre il Paese, e la si vede nei casi di personaggi
famosi finiti nell’occhio della magistratura o
comunque in disgrazia, fatti a pezzi con la stessa
furia con cui prima venivano osannati e adulati.
In fondo, siamo il popolo che, dopo aver applaudito sotto Palazzo Venezia, si affolla al distributore di Piazzale Loreto… Su questa rabbia
campano giornalisti “d’assalto” – spesso ahimè
all’assalto soltanto di poltrone, premi letterari
o comparsate in TV – e persino altri politici,
in tutto simili a quei mandriani del Sudamerica
che, dovendo far attraversare alle loro bestie un
fiume infestato di pirañas, mandavano avanti un
bovino vecchio e malato, gli praticavano delle
ferite perché il sangue attirasse i pesci carnivori,
e così i manzi e le vacche potevano guadare
tranquillamente il fiume. Insomma, “quando
senti ululare i lupi, fallo anche tu”, diceva più
o meno un proverbio russo. Comici, giornalisti,
conduttori televisivi, vecchie volpi di Montecitorio sanno benissimo che gli italiani, non
sperando più di avere dei politici migliori o una
politica che funzioni, si accontentano di vedere
arrossarsi un poco l’acqua e di poter urlare la
loro frustrazione dentro il primo microfono che
gli si mette sotto il naso, e ne approfittano alla
grande per gettare benzina nel fuoco. Stando
comunque bene attenti che il bovino in questione sia morto stabile, perché non si sa mai…
Ma anche al livello più basso, quello dei
comuni social network, ad esempio, si vede che,
quanto più aumentano gli improperi, le oscenità,
gli attacchi personali, tanto più latitano le proposte concrete, con il risultato che cresce solo la
rabbia e non si fa un passo avanti.
Dall’altra parte, c’è la reazione esagerata di
chi prende cappello per qualunque cosa che,
osservata con la lente d’ingrandimento, possa
Santi, poeti, navigatori... ed economisti
(segue da pagina 1) non invocare improbabili
bracci di ferro con l’obiettivo di sforare il
rapporto deficit/PIL o non rispettare gli accordi
in materia di pareggio di Bilancio liberamente
sottoscritti dai Governi precedenti con le
Autorità comunitarie. Mario Draghi, in sintonia
con molti economisti “veri”, imputa alla
mancata realizzazione delle riforme strutturali
la perdurante debolezza dell’economia
italiana. Vero, ma anche lui sa benissimo
che i tempi di attuazione e traduzione in
risultati concreti di simili provvedimenti non
sono di breve periodo e molto probabilmente
anche una loro approvazione in questi mesi
non avrebbe spostato di molto l’asticella del
risultato finale. Si è detto che la restituzione
degli 80 € in busta paga ai lavoratori
dipendenti non ha prodotto i benefici sperati
e che sarebbe stata più efficace una riduzione
dell’IRAP per stimolare gli investimenti.
Non esiste la controprova ma in ogni caso
questa affermazione è tutta da dimostrare
(che, coeteris paribus, la propensione ad
investire sia oggi superiore alla propensione
a consumare pare un auspicio più che una
certezza) e a mio avviso non avrebbe mutato
in modo significativo la situazione. Il sistema
economico italiano, che in qualche contesto
manifesta ancora vitalità e punte di eccellenza,
in molti dei suoi settori fondamentali presenta
deficit di produttività rilevanti nei confronti
di tutti i principali competitori, non solo del
Vecchio Continente, ma soprattutto evidenzia
criticità penalizzanti e paralizzanti, senza il
superamento delle quali siamo destinati ad
acuire lo stato attuale di declino. Penso ai
tempi della burocrazia amministrativa che
incidono pesantemente su ogni decisione
strategica aziendale, a quelli della giustizia
civile, a certa conflittualità sindacale (il
caso di Fiumicino di questi giorni), fattori
che sommati l’uno all’altro scoraggiano
qualsiasi iniziativa imprenditoriale. Penso
alla montagna di sprechi a livello centrale
e ancor di più a livello locale, con un uso
scriteriato e clientelare delle risorse pubbliche,
spesso in combutta col malaffare. Penso a
tutte le posizioni di potere e sottopotere,
al monopolio non scalfito delle varie
corporazioni, a tutte quelle entità attaccate
come zecche ai loro privilegi. Queste sono le
questioni reali e questi sono gli ostacoli che è
necessario superare e per farlo, dopo anni di
immobilismo, serve determinazione ma anche
tempo. Chi immagina scorciatoie o percorsi
differenti, spara alla luna o parla di un altro
anche lontanamente risultare offensiva per sé
o per le Istituzioni: una parola in più mentre
prendi il caffè con i colleghi, un’osservazione
scherzosa, uno sfogo, e ti ritrovi arpionato come
un tonno. Non serve poi neanche passare alla
querela o alla denuncia vera e propria: basta la
minaccia; anzi, quanto più vaga aleggia sulla
testa di tutti, tanto più accresce il disagio e la
paura di esprimersi. La paranoia (ma sarà solo
paranoia?) che le tue chiacchiere a ruota libera
finiscano in qualche intercettazione “a strascico”, il terrore di cimici nascoste, di occhiate
indiscrete nella posta elettronica ti riportano al
mai dimenticato “Taci, il nemico ti ascolta” di
mussoliniana memoria, ovvero al Grande Fratello di Orwell (quello vero).
Risultato? Si rinuncia a parlare, o lo si fa con
giri di parole, allusioni, guardandosi le spalle,
nascondendosi dietro l’anonimato garantito – e
neanche sempre - dalla rete. Ovvero ci si rilassa
un poco solo nella dimensione famigliare o nel
piccolo club di fedelissimi, dove uno può esporre in pace un manifesto con la gloriosa Armata
Rossa in marcia verso il sole dell’avvenire o il
poster di Mussolini col braccio teso.
Non è neanche da dire quanto questo atteggiamento ci stia danneggiando: proprio ora che
avremmo bisogno del massimo contributo di
ogni idea possibile per venirne fuori, ci stiamo paralizzando reciprocamente azzannandoci
come iene, gettando secchiate di fango nel
ventilatore, scambiandoci a piene mani epiteti
ingiuriosi, lasciando degenerare le discussioni
in risse.
Oppure, parliamo dell’elefante.
Paese ed in entrambi i casi non merita di
essere ascoltato.
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FONDATO NEL 1979
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Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
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periodico indipendente
IL BALCONE: UN PERFETTO ORTO DOMESTICO!
Dai pomodori al
basilico, dai limoni
alla lattuga, sul terrazzino si può coltivare (quasi) tutto:
si risparmia sulla
spesa e migliora il
gusto.
La first lady statunitense Michelle
Obama ha fatto scuola. Quando nel 2009 ha
deciso di coltivare frutta e verdura nel giardino
della Casa Bianca, la moglie del Presidente
degli Stati Uniti ha voluto dimostrare che
ogni americano può pensare alla propria sana
alimentazione, partendo dal proprio giardino.
Un’abitudine utile, soprattutto in tempo di
crisi, che ha coinvolto tanti cittadini Oltreoceano e non solo.
Nel nostro Paese, per esempio, sono quasi
5 milioni le persone che coltivano stabilmente
in giardino o sul balcone di casa zucchine, lattuga, pomodori, melanzane, limoni e tutta una
serie di altri frutti e verdure adatti a crescere
in piccolo spazi. Una vera e propria orto-mania che, però, sembra crescere giorno dopo
giorno circondata da un mix di entusiasmo e
preoccupazione. Se da una parte, infatti, curare il proprio mini orto permette di risparmiare
fino al 10% sulla spesa mensile ortofrutticola,
dall’altra qualcuno solleva dubbi sulla capacità degli orti urbani di restare immuni all’inquinamento.
Secondo una recente indagine della Cia , la
Confederazione italiana agricoltori, lo scorso
anno in Italia i cosiddetti “city farmer” ( contadini urbani) sono cresciuti del 9% rispetto
al 2012. A questi si aggiungono poi i cittadini
impegnati nei cosiddetti orti condivisi, aree
cittadine che quasi un’amministrazione locale
su due dei capoluoghi di provincia adibisce
alle coltivazioni per uso domestico.
La Cia stima che nel 2013 la loro estensione complessiva abbia raggiunto 1,8 milioni
di ettari. Fra i prodotti agricoli più amati dai
contadini urbani, dominano le insalate e i
pomodori (36% del totale), seguiti da erbe
aromatiche (29), frutta di vario tipo (18) e
verdure da cuocere come zucchine, melanzane
e piselli (17).
Questo improvviso boom di orti cittadini ha
molteplici spiegazioni.
Innanzitutto la crisi economica ha spinto
sempre più famiglie a trovare soluzioni alternative per ridurre le spese mensili, soprattutto
per il cibo. Un risparmio del 10% è utile in un
periodo in cui i consumi degli italiani fanno
registrare un crollo storico, con sei nuclei
familiari su dieci costretti a tagliare quantità
e qualità degli alimenti. Ma le esigenze di
portafoglio, da sole, non sono in grado di
giustificare un fenomeno che va ben al di là
di una semplice misura anticrisi. Coltivare
il proprio pomodoro in completa autonomia
soddisfa in pieno il rinnovato bisogno degli
abitanti delle città di riscoprire il contatto con
la natura pur vivendo circondati da cemento e
asfalto. Più che un isolato esperimento di autosufficienza alimentare, quindi, l’orto urbano
diventa un’occasione unica per evadere mentalmente dal ritmo ossessivo delle metropoli
ed allineare il proprio equilibrio psico-fisico
a quello delle stagioni. Senza dimenticare
poi il grande livello di soddisfazione che può
regalare la cura di un ortaggio o di un frutto
che da seme si trasforma in cibo reale sulle
nostre tavole.
Per raccogliere buoni frutti servono, però,
cura e competenza ed occorre seguire semplici
regole.
Innanzitutto l’orto deve essere posizionato
in un punto in piena luce, ma in alcuni casi
(specie d’estate) i raggi solari diretti rischiano
di bruciare gli ortaggi. Per questo è consigliabile creare delle piccole zone d’ombra utilizzando tettoie o tende, oppure addossando le
piante al muro.
Percoloso tanto quanto la calura è il vento
che può arrivare a strappare le radici dalla
terra. Se il terrazzo si trova in una zona particolrmente ventilata è bene proteggere gli
ortaggi attraverso sostegni per le piante con il
fusto più debole e piccole coperture.
Per crescere, poi, le piante hanno bisogno di
essere innaffiate in modo costante. La giusta
quantità d’acqua giornaliera è l’operazione più
importante per coltivare il proprio orto urbano.
Per sfruttare al meglio il poco spazio disponibile occorre privilegiare l’utilizzo di vasi
a cassetta che permettono di coltivare contemporaneamente ortaggi differenti.
Inoltre la cosa migliore è partire dalle piante
più semplici da coltivare perchè richiedono
meno attenzioni come basilico, prezzemolo,
rosmarino, lattuga, carote, ravanello, sedano,
cipolla e l’aglio.
Seguendo questi semplici consigli si dovrebbe ottenere un raccolto sano e gustoso.
Ma, come detto, il nuovo entusiasmo che
crepita attorno agli orti sul balcone ed in città
rischia di essere smorzato da alcuni recenti
studi che hanno analizzato il livello di inquinamento presente nella frutta e verdura coltivate
nelle aree urbane.
In particolare, un’indagine ucraino-tedesca
ha rilevato che la quantità di metalli pesanti
riscontrata negli ortaggi coltivati nel centro
di Berlino è più alta rispetto a quella dei prodotti di campagna, con percentuali variabili a
seconda del tipo di esposizione al traffico, dei
metodi di coltivazione e delle strutture ospitanti. Sembra che i pomodori contengano una
quantità di cadmio undici volte maggiore di
quelli acquistabili al supermercato e le bietole
tracce di zinco quasi cinque volte superiori.
In attesa di dati più precisi i contadini urbani si dedicano alle proprie coltivazioni anche
perchè l’obiettivo primario non è bocciare gli
orti in città ma ridurre l’inquinamento urbano!
Mariapia De Carli
Se volete esprimere il vostro parere su questo
o altri argomenti trattati in precedenza mandatemi una mail a: [email protected]
Il direttivo e la redazione de Il
Basso Adige esprimono le sentite
condoglianze a Maria Pia per la
perdita della mamma.
BIBLIO FILIA - ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 39
I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI
CARELLI LIBERA nata a Cagliari circa
1900, insegnante di lettere e giornalista a
Napoli.
Tratto da: ANIME, ROMANZO CHE
NON SCRIVERò (Editrice Tirrenia 1931).
Avevo
pensato
di
mettere
via
definitivamente la penna. Ma chi scrive per
amore di scrivere questo è peggio che morire.
Nessuna forza ha più malia di quella che
ci china sulla pagina bianca da riempire di
scrittura.
Sono passati solamente sette anni. Viverli
è niente; ma quando si sono vissuti, quando
sono affondati per sempre nei gorghi
del tempo che fu, sette anni sono come
settecento; sono un abisso scavato fra due
rive inallacciabili.
Scriverò questo libro? Non so. L’esistenza
quotidiana è come una rete di infinite maglie;
in ognuna intoppa una particella di quel
bene inestimabile che è il tempo concesso
a ciascuno di noi. L’esistenza è un piccolo
nulla freddo e grigio che imprigiona l’ardore
lucente che potrebbe essere la vita.
Un figlio salverebbe Maria Teresa dalla
tristezza e dall’enigmatico poi. Chi veramente
ama la vita ha (in un modo o nell’altro)
terrore della morte. Per questo i vari preti
hanno inventato vari aldilà, per i quali, col
prezzo delle nostre azioni, si comprano i
biglietti qui sulla terra.
Ora io, signorina tal dei tali, dal 1924 ho
letto ancora molti libracci, e ad ogni libro
che leggo mi sento sempre meno saggia. In
fin dei conti non importa a nessuno sapere
perchè mai la signorina tal dei tali cominciò
un giorno a scrivere un romanzo e poi non
volle scriverlo più.
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T. 0442 601730
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Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
7
sebastian de gobbis si aggiudica la prima rassegna d’arte di
pittura contemporanea “luigina de grandis a villa bartolomea”
Centro Loris Doriano Romano affollato di significative.
De Gobbis, secondo classificato con un premio di
gente in una domenica di fine agosto, è stato lo
“è con onore e con piacere che presiedo questa 350 euro, Roberto Cheula, terzi a pari merito con
splendido corollario alla festa dell’arte e ben 44 commissione – ha esordito il presidente il pittore premio del valore di 200 euro, Jan Manet e Faartisti in concorso sono stati il successo della alla Charlie che terrà agli inizi del 2015 una propria biola Carmelini. La commissione ha poi deciso di
prima rassegna-concorso di arte contemporanea personale alla Gran Guardia a Verona - le opere individuare 7 segnalazioni, 7 riconoscimenti alle
intitolata alla nota pittrice di Villa Bartolomea presenti sono di ottima qualità e per noi commis- opere più meritevoli realizzate da Alberto Finco,
Luigina de Grandis, scomparsa nel 2003 a Vene- sari è motivo di grande soddisfazione vedere tan- Gianfranco Zenerato, Gabriele Guerra, Elio Carzia.
ta vivacità artistica nei partecipanti al concorso”. nevali, Benito Pegorari, Lucrezia Vitolo e Marina
Voluta dall’amministrazione comunale di Villa
Questa prima rassegna di pittura era a tema Basaglia. Ma chi era Luigina de Grandis. Nata a
Bartolomea in collaborazione con la bibliote- libero, coordinata ed organizzata grazie all’arti- Spinimbecco di Villa Bartolomea il 14 dicembre
ca “Arnaldo Fraccasta Alido Pravadelli, 1923, è morta a Venezia il 29 aprile 2003 città
roli”, questa “Prima
prevedeva la parteci- dove ha praticamente quasi sempre abitato. La De
rassegna d’arte di pitpazione di opere “in Grandis si inserisce nel panorama artistico venetura contemporanea
piena libertà di tecni- ziano nel 1945, con l’iscrizione all’Accademia di
Luigina de Grandis”,
ca ed espressione con Belle Arti dove imparò quello che si definiva il
ha avuto la sua fase
tele delle dimensioni mestiere, la tecnica esecutiva del disegnare e del
finale con la ceriminime di 40x50 e dipingere diventando allieva prediletta di Bruno
monia di consegna
massime 100x100”. Saetti. Dalla metà degli anni cinquanta si può far
dei premi domenica
Ben 44 i partecipan- partire la sua lunga carriera e l’attività ininterrotta
24 agosto all’interti con i propri lavori che la vedono presente in molte mostre personali
no della tradizionale
esposti nella sala del e collettive in Italia e all’estero oltre alla parteciFiera Patronale. Un
Centro Loris Romano pazione a più di una Biennale d’Arte. Moltissime
concorso che ha visto
mentre nell’atrio vi furono in seguito le sue esposizioni; molti i premi
Chiara Marabini e l’opera vincitrice.
la sala arricchirsi
era un’esposizione di vinti. I suoi primi quadri erano essenzialmente dei
delle opere partecipanti all’interno di questa libri da leggere e consultare allestita dalla biblio- ritratti, eseguiti con segni decisi e puntuali sulle
grande mostra collettiva che rimarrà aperta fino a teca Fraccaroli. Oltre alla figlia Chiara, presente tonalità brune e ocrate per poi passare alle cosidmartedì 26 agosto.
in commissione, tra il pubblico vi erano anche dette “Foglie” quindi agli “Autunni”, alle “TeLa cerimonia di premiazione ha avuto luogo vari parenti di Luigina de Grandis ed anche la so- ste”, alle “Porte”, ai “Varchi”, e ai “Muri”, dove
domenica alle 18, alla presenza della figlia di rella Ottavina.
l’artista riflette sul mistero stesso della vita. Oltre
Lugina de Grandis e della commissione giudica“Abbiamo voluto
ad essere stata pittrice,
trice. Sono stati assegnati sette riconoscimenti ai questo evento per renla De Grandis è stata
quadri migliori. I primi tre artisti classificati hanno dere omaggio ad una
anche insegnante priricevuto, rispettivamente, un assegno da 500, 350 grande artista - ha ricorma all’Istituto d’Arte
e 200 euro. In occasione del concorso è stato dato Giacomo Soardo,
Pietro Selvatico di Paanche allestito un angolo dedicato alle opere della assessore alla Cultura
dova, quindi all’Istituto
De Grandis, visitabile sempre fino al 26 agosto. del comune di Villa
Statale d’Arte ai CarLa commissione presieduta dall’artista Charlie e Bartolomea - nostra
mini a Venezia. Scriscomposta da Marianna Montagnana laureata in concittadina e lustro per
se anche un libro dal
storia dell’arte, Luigi Manfrin, Rettore di varie il nostro paese ma il
titolo “Teoria e uso del
Università del Tempo Libero ed esperto di arte concorso è anche l’occolore”, edito da MonLa commissione ed i premiati. datori nel 1984, ebbe
e da Chiara Marabini figlia della pittrice Luigina casione per offrire ai
de Grandis e da Giacomo Soardo, assessore alla tanti e valentuosi artisti locali di partecipare e di un vasto successo e larga diffusione soprattutto
Cultura del comune di Villa Bartolomea, ha avuto farsi conoscere in un appuntamento culturale che negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e fu inoltre
il compito di selezionare le varie opere decretan- vogliamo prosegua nel tempo”.
tradotto in alcune lingue straniere (inglese, amedo non solo i primi tre posti ma individuando
A vincere il primo premio di questa prima rasse- ricano e spagnolo).
anche 7 segnalazioni per opere particolarmente gna d’arte del valore di 500 euro, è stato Sebastian
Francesco Occhi
2° FESTIVAL INTERNAZIONALE SCALIGERO MARIA CALLAS:
IL 2 AGOSTO Consegnato il “premio speciale alla carriera maria callas”
Oltre 100 artisti da tutto il mondo – Australia, Cina, Corea del Sud, Georgia Giappone,
Israele, Italia, Messico, Romania, Russia e
Stati Uniti – hanno partecipato al “Concorso
Internazionale Scaligero Maria Callas”, contendendosi il “Premio Maria Callas”. Tutte le
prove della grande competizione e la finale de
Concorso, prevista per il 1° agosto, si terranno
presso il Teatro Filarmonico, Verona.
Ideatore e promotore dell’iniziativa liricomusicale, che onora Verona, è il presidente
M° Nicola Guerini, che, a capo della Giuria
d’Onore del Concorso Internazionale Scaligero Maria Callas, ha nominato Cecilia Gasdia,
Madrina del Festival. Il quale è stato fortemente supportato dalla veronese “Fondazione
Zanotto”, impegnatasi per sei lunghi mesi –
ha sottolineato con orgoglio e soddisfazione
il segretario generale della Fondazione stessa,
Romano Tavella – per dare vita al Festival
ed al Concorso stessi, nella convinzione che
l’imponente manifestazione crei sempre maggiore nome e prestigio alla città dell’Arena…,
come, del resto, i fatti stanno dimostrando.
In occasione del Festival, è stato consegnato il Premio “Carlo Bologna”, istituito
on collaborazione con il quotidiano veronese
L’Arena, con la Giuri Critica presieduta dal
critico musicale, Gianni Villani. E’ seguito il
conferimento del Premio “Maria Callas”, del
Premio “Giovanni Zenatello”, il Premio Speciale Peter Maag, il Premio “Loggione 2014”
e di altri riconoscimenti.
A felice conclusione del tutto, è stata pre-
sentata l’opera scultorea dell’artista Albano
Poli, evocante la figura di Maria Callas, che
è stata consegnata ai nomi più importanti del
Teatro internazionale. Hanno ufficialmente
annunciato il tutto il presidente della Commissione Cultura del Comune di Verona,
Rosario Russo, ed il M° Guerini. Vale la
pena di ricordare che sono state recentemente dedicate a Maria Callas, nel quadro del
Festival, [email protected], una
speciale torta dedicata alla “Diva” e curata
dalla pasticceria Miozzi, e, ideate dal veronese Ristorante Maria Callas, bottiglie personalizzate di Amarone, il pregiato vino veronese,
grande risorsa derivante dalla coltivazione
dei nostri vigneti.
Pierantonio Braggio
Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
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periodico indipendente
NEL SEGNO DI CARLO SCARPA
“Una mattina del ’61 alla Querini, quando gli
chiedevo che l’acqua alta restasse fuori dal palazzo
… lui, guardandomi negli occhi dopo una pausa di
attesa: dentro, dentro l’acqua alta, dentro come in
tutta la città. Solo si tratta di contenerla, di governarla, di usarla come materiale luminoso e riflettente. Vedrai i giochi della luce sugli stucchi gialli e
viola dei soffitti, una meraviglia!”.
Giuseppe Mazzariol, direttore della Fondazione
Querini Stampalia di Venezia, rievocava così la
genesi degli spazi della sede ridisegnati da Carlo
Scarpa, fertili, fin dall’inizio, di contaminazioni
luminose. Scarpa vi ha impresso un segno antico
e moderno insieme, talmente carico di energia precorritrice, che la spinta propulsiva non si è esaurita.
Come per gemmazione hanno generato tutt’intorno gli interventi architettonici di Valeriano Pastor,
oltre che di Mario Botta e hanno ispirato nel tempo
un confronto avvincente con altri, diversissimi linguaggi: fotografia, cinema, musica, danza.
“Nel segno di Carlo Scarpa” racconta la relazione fra
il maestro veneziano e architetti e artisti contemporanei
che hanno interpretato lo spazio Carlo Scarpa in Fondazione: Margarita Andreu,
Ivana Franke, Candida
Hoefer, Giulio Paolini,
Michelangelo Pistoletto,
Remo Salvadori e, da ultima Haris Epaminonda. Ma anche la coreografa
Sasha Waltz, il compositore Atsuhiko Gondai
con il violoncellista Mario Brunello, la fotografa
Alessandra Chemollo, il regista Riccardo De
Cal, il grafico Giorgio Camuffo.
L’esposizione ne raduna simbolicamente le testimonianze accanto al nucleo di schizzi e disegni,
che documentano la fase di concepimento di quegli
stessi ambienti da parte del grande architetto: la
TRE REGISTI ITALIANI IN CONCORSO A
VENEZIA: Martone, Munzi e Costanzo
Alla 71/ma Mostra del cinema
di Venezia (27 agosto-6 settembre) in concorso per l’Italia ci
sono: “Il giovane favoloso” di
Mario Martone, “Anime Nere”
di Francesco Munzi, “Hungry
Hearts” di Saverio Costanzo. C’è
anche una produzione italiana in
quota minore sul film “Pasolini” di Abel Ferrara. Tra i fuori
concorso altri italiani come “La
Trattativa” di Sabina Guzzanti;
“Italy in a day” di Gabriele Salvatores; “Perez” di Edoardo De
Angelis; “La zuppa del demonio”, documentario di Davide
Ferrario. Ancora italiani nella
sezione concorso Orizzonti dove
troviamo “La vita oscena” di
Renato De Maria; “Senza nessuna pietà” di Michele
Alhaique e “Belluscone, una storia siciliana” di
Franco Maresco.
Per Mario Martone l’innamoramento per Leopardi
nasce almeno dieci anni fa quando mise in scena a
teatro “L’opera segreta”. Poi lo riprende con “Le operette morali” per lo Stabile di Torino. Uno studio del
poeta nella vita, nelle opere e nei luoghi che viene da
lontano. Elio Germano è Leopardi, Michele Riondino
è Antonio Ranieri, Massimo Popolizio il conte Monaldo, Isabella
Ragonese la sorella Paolina.
Francesco Munzi presenta
“Anime nere” terzo film dopo
“Saimir” presentato anch’esso a
Venezia nel 2004 nella sezione
Orizzonti e “Il resto della notte”.
Tratto dal romanzo di Gioacchino
Criaco il film ha mantenuto il
titolo del libro. Anche in questo
caso c’è stata una lunga gestazione. Si tratta di storie di famiglia
ambientata in Calabria tra Africo e
San Luca dove il regista ha vissuto
per un certo tempo. Nel film sono
presenti attori professionali e altri
selezionati sul posto. La pellicola è
recitata in dialetto e sono presenti i
sottotitoli per una parte del film.
Anche il film di Saverio Costanzo, “Hungry
Hearts” è tratto da un romanzo, “Il bambino indaco”
di Marco Franzoso. Racconta la vita di una coppia
che si incontra a New York e che affronta una crisi
difficile, mettendo a dura prova la vita del loro figlio
ancora piccolo. I protagonisti sono Alba Rohrwacher
e Adam Driver.
Roberto Tirapelle
fecondità del segno di Scarpa
e il lavorio creativo nel segno
di Scarpa.
Scintilla di tante risonanze
è sempre Venezia, frontiera
di culture. Per testamento,
nel 1868 la lungimiranza di
Giovanni Querini volle la
Fondazione, con il museo e
la biblioteca, aperta alla circolazione del pensiero, con
lo sguardo sulla contemporaneità. Di tutto questo
le architetture di Scarpa per la Querini Stampalia
sono il manifesto vivo: l’acqua vi scorre dentro e la
luce le attraversa, liberamente. L’esposizione ha il
supporto di ABS GROUP SRL.
Federica Tirapelle
Fondazione Querini Stampalia, Venezia. Fino al
29 Settembre 2014.
COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO (VERONA)
ASSOCIAZIONE PRO LOCO
3°MERCATINO
FOTOGRAFICO
DOMENICA
7 SETTEMBRE 2014
a San Pietro di Morubio
(Verona)
in via Motta, 2 (sede comunale)
8.30 – 18.00
ingresso libero
- mostra – scambio dell’usato fotografico
- spazio dedicato all’editoria fotografica
- mostra fotografica collettiva
- set fotografici gratuiti con modelle
www.comune.sanpietrodimorubio.vr.it
LEGNAGO - Via Matteotti, 94 - Tel. e Fax 0442 601749
IL PROSCIUTTO CRUDO VERONESE MERITATAMENTE IN GLORIA A PRESSANA
Nei giorni 25-26-27 luglio, si è tenuta la 15ª
Festa del Crudo di Crosare, noto per la sua alta
qualità.
Piergiorgio Agostini, presidente di Crediveneto, per una collaborazione attiva fra produttori,
imprenditori ed Istituti di credito ed Enti locali,
per ridare vigore all’economia, per vincere positivamente l’attuale momento e per trovare soluzioni
atte a superare le difficoltà del mercato.
Il Veneto ha moltissimo da proporre, in fatto di
prodotti locali, sia per l’alta capacità e l’impegno
dell’imprenditoria, sia per quanto concerne l’altissima qualità, che l’imprenditore ad essi conferisce.
Chi avrebbe mai detto che in una modesta frazione
del Basso Veronese, si producono 60.000 prosciutti
l’anno, con creazione di occupazione, ricchezza
locale e indotto? Chi avrebbe mai pensato che tale
ottimo prosciutto, è apprezzato moltissimo anche
all’estero? Ebbene, esso è prodotto dal Prosciuttificio Crosare, creato, a suo tempo, dall’attuale
titolare, Gian Antonio Visentin, che è pure presidente del Consorzio Veneto-Berico Euganeo del
Prosciutto DOP, costituito da dieci aziende, che
lavorano suini, esclusivamente nutriti di siero di
latte. Non si tratta di porre in luce solo meriti – un
imprenditore ne ha sempre e molti – o di pubblicizzare un prodotto, ma di dare doverosa evidenza,
al fatto che la produzione di prosciutto, a Crosare,
Comune di Pressana, Verona, costituisce – come
già sottolineato in precedenza – un’essenziale
risorsa economica e sociale per la vita del luogo. In
tale quadro, l’assessore provinciale Luigi Frigotto,
il sindaco di Pressana, Stefano Marzotto, ed il vicesindaco, Renato Greghi, il citato produttore G. A.
Visentin e la presidente della Pro Loco di Pressana,
Rosalba Scarsetto – quale grande merito hanno le
Pro Loco e i loro volontari! – hanno presentato
il 24 luglio, nella Sala Rossa della Provincia di
Verona, la 15ª Festa del Prosciutto Crudo Dop, per
la promozione la valorizzazione dello stesso, che
è eccellenza e storia locali, nonché per premiare,
con il Pressana Stars le personalità di Pressana,
distintesi nel mondo del lavoro, della cultura e
dello sport.
Pierantonio Braggio
periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
Al Castello Bevilacqua mistero e delitti rientrano dalle vacanze e ti aspettano venerdì 26
9
settembre alle ore 20.30 per la Cena con delitto “Festa in Campagna”, (prezzo a persona
49,00 euro, bevande incluse, su prenotazione).
Il giallo va in scena e voi siete i protagonisti dell’intrigo. Potete indossare i panni di
Sherlock Holmes, Monsieur Poirot o Miss Marple e divertirvi a scoprire indizi e smascherare
l’assassino.
Durante la serata il fasto dei saloni del Castello di Bevilacqua si tinge di giallo e fa da
scenografia al mistero, dando vita ad un gioco deduttivo nel quale una compagnia di attori
mette in scena per gli ospiti la trama di un vero enigma.
A completare la serata il menù proposto dai nostri chef, che propongono i migliori prodotti
del territorio e un’interpretazione sempre innovativa della cucina veneta.
CENA CON DELITTO
Venerdì 26 settembre 2014 ore 20.30
Antipasto
Ventaglio di melone di Sermide con rosa di fico e selezione di crudo di Montagnana
Primo piatto
Risotto sfumato alla birra con sfilacci di cavallo, pesto di rucola e Bagoss
Secondo piatto
Pollo di corte alla griglia con patate al forno, zucchine e radicchio rosso alla griglia
Dessert
Millefoglie con crema al mascarpone, cioccolato a scaglie e fragole di Bonavigo
Caffé
Trilogia di gelato con frutti di bosco flambé
Vino in bottiglia
Invito alla degustazione: i nostri vini e il nostro territorio
Il ristorante All’Antica Ala vi invita presso la cantina del Castello Bevilacqua per una degustazione guidata dei vini del territorio abbinata ai prodotti tradizionali della pianura veneta.
Ideale per esperti del settore, gruppi di persone o semplici appassionati, le degustazioni
proposte dal ristorante All’Antica Ala vi faranno vivere emozioni uniche che coinvolgeranno i
vostri cinque sensi in un’atmosfera ricca di fascino e storia.
Proposta 1
Degustazione di 3 vini del territorio: Prosecco, Soave e Valpolicella (un calice a persona
per tipo di vino), accompagnati da grissini e pane fatti in casa e un ventaglio di salumi e
formaggi locali.
Euro 19,00 a persona
Proposta 2
Degustazione di 5 vini del territorio: Prosecco, Soave, Lugana, Valpolicella e Fiori d’Arancio
(un calice a persona per tipo di vino), accompagnati da grissini e pane fatti in casa, ventaglio
di salumi e trilogia di formaggi locali abbinati a mostarde e miele.
Euro 29,00 a persona
Proposta 3
Degustazione di Bollicine: Cartize, Franciacorta e Champagne (un calice a persona per tipo di
vino), accompagnati da grissini e pane fatti in casa, ventaglio di salumi e trilogia di formaggi
locali abbinati a mostarde e miele.
Per gruppi di almeno 4 persone.
Quotazione su richiesta.
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nuova destinazione nel cuore della storia.
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i giorni dal lunedì sera alla domenica, per
un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le
tipicità della tradizione locale, in un’ottica
di valorizzazione dei prodotti del territorio.
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Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
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Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
11
Impianti di depurazione e reti di fognatura nella bassa veronese.
Dal 2010 al 2013 investimenti per quasi 7 milioni di euro,
E nel prossimo quadriennio Acque Veronesi ne spenderà 10.
Dal 2010 al 2013, solamente per la manutenzione di reti fognarie e impianti
di depurazione nel basso veronese, Acque Veronesi ha investito 1 milione e
600 mila euro. Inoltre, la società consortile per l’estensione e la realizzazione
di nuove infrastrutture ne ha speso più di 5. Le eccezionali perturbazioni di
quest’estate hanno messo a dura prova il sistema di scolo dell’acqua piovana
e delle fognature in diversi comuni della pianura. Per cercare di limitare il più
possibile i disagi alla cittadinanza, Acque Veronesi sta moltiplicando gli sforzi
ampliando ulteriormente i propri impianti (va ricordato che, come da normativa vigente, la gestione delle reti per lo smaltimento delle acque meteoriche
non rientra tra i compiti della società). Tra gli interventi più importanti degli
ultimi 4 anni, va ricordata l’estensione della rete fognaria di Cologna Veneta
(1 milione e 100 mila euro), il rifacimento del collettore di Sanguinetto (1 milione e 700 mila), l’ampliamento della fognatura a Minerbe (730 mila euro) e
l’adeguamento degli impianti a Boschi Sant’Anna (230 mila euro). Nel periodo 2014-2017, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato in 75 comuni
della provincia scaligera, investirà in impianti di depurazione e reti fognarie
della bassa quasi 10 milioni di euro. Soltanto nel comune di Cologna Veneta
ne saranno spesi più di 3. Importante per i cittadini sarà l’adeguamento di una
parte importante del sistema fognario di Isola della Scala (970 mila euro). Un
intervento analogo sarà realizzato anche a Nogara (800 mila). Da sottolineare
anche i quasi 700 mila euro che serviranno a migliorare l’impianto di depurazione di Bovolone ed un tratto della rete fognaria cittadina. Acque Veronesi
ha deciso di intervenire a San Pietro di Morubio, Vigasio ed Erbè con più di 1
milione. Un’altra decina di comuni del basso veronese saranno interessati da
una serie di opere che andranno a migliore le strutture del territorio.
A cura dell’ufficio Stampa di Acque Veronesi
Pfass. Analisi dei pozzi privati, Acque Veronesi conferma la
propria disponibilità ad effettuare le verifiche presso il
proprio laboratorio a costi contenuti.
In riferimento ai campionamenti dei pozzi privati in diverse zone della provincia di Verona, Acque Veronesi conferma che le analisi relative all’eventuale
presenza di Pfass (sostanze perfluoroalchiliche) potranno essere svolte anche
nel laboratorio dell’azienda e che il costo sarà calmierato ad 80 euro + iva
per ogni campione analizzato, con oneri a carico del titolare. Le modalità ed i
termini di pagamento saranno indicati nella fattura emessa a seguito dell’attività svolta. Acque Veronesi fornirà inoltre gratuitamente ai comuni interessati,
su richiesta, il materiale necessario per il prelievo di campioni che è a carico del titolare del pozzo privato, ma tale operazione dovrà essere coordinata
e supervisionata da un funzionario comunale per valutare la correttezza dei
campionamenti. Per ogni prelievo dovrà essere compilato un verbale a firma
dell’interessato e del funzionare comunale, indicante l’anagrafica del titolare
del pozzo, l’ubicazione e le caratteristiche costruttive e di funzionamento dello
stesso, l’eventuale allacciamento alla rete acquedottistica pubblica e l’uso che
verrà fatto dell’acqua. La recente Deliberazione della Giunta Regionale n. 618
del 29 aprile 2014 - Approvazione di “Primi indirizzi operativi per l’utilizzo
dei pozzi privati ai Comuni delle Province interessate dalla presenza di Pfass
nelle acque destinate al consumo umano”, prevede la ricognizione dei pozzi privati presenti nell’ambito territoriale di riferimento (tenendo conto delle
mappature della distribuzione dell’inquinamento messe a punto da Arpav),
l’individuazione dell’utilizzo di quelli ad impiego potabile e l’indicazione,
in presenza di concentrazioni elevate, di allacciarsi alla rete acquedottistica
o l’utilizzo di sistemi di abbattimento, dove non è possibile l’allacciamento.
L’azienda sottolinea che tali procedure si riferiscono esclusivamente alla questione Pfass, dato che Acque Veronesi, per legge, non è abilitata a emettere
giudizi di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano, giudizio che è di
esclusiva competenza delle Aziende ULSS, ai sensi dell’art. 6 comma 5-bis del
D.Lgs 31/01 e dell’art. 4 del dgrv n. 015/2009 allegato A. La società consortile
ha già preso contatti con alcuni comuni della provincia scaligera e con alcune
amministrazioni del vicentino e del padovano (circa una decina, compresa la
città di Vicenza) che hanno già iniziato ad inviare i campioni per le analisi al
laboratorio ad Acque Veronesi, per concordare il piano e le modalità delle analisi. L’azienda è a disposizione di tutti i sindaci interessati.
A cura dell’ufficio Stampa di Acque Veronesi
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Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
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LA NUOVA FRONTIERA DEL RISPARMIO - 2A PARTE
IL PASSION INVESTMENT
Negli ultimi 6-7 anni i grandi vini d’annata
sono stati uno degli asset preferiti dai
gestori specializzati in Passion Investment,
senza distinzione di confini geografici o
sistemi politici. Nel 2011 la Finanza cinese
ha creato un Equity Fund, denominato
DingHong Fund, con una capitalizzazione
iniziale di 150 milioni di $, il cui patrimonio
è investito in prevalenza su vini francesi di
elevata qualità. Negli Stati Uniti è operativo
un Fondo di Privat Equity (Brazos Equity
Partners) che gestisce alcuni miliardi di
$, ed è diventato il primo azionista di
Winebow, il più importante importatore e
distributore di vini italiani in USA (tra gli
altri Allegrini, Maculan, Monastero, Palladio,
Tasca d’Almerita, Tramin, Zenato). In Italia
le opportunità di sottoscrivere quote di
Fondi Passion le cui scelte si rivolgono in
via prioritaria all’acquisto di vini di pregio
non sono moltissime, escludendo a priori la
tentazione di effettuare e gestire in proprio
questo tipo di investimento. Gli intermediari
finanziari che offrono questa possibilità si
connotano a seconda dei casi per due
differenti tipologie operative, avendo
peraltro come riferimento principale l’indice
Liv-Ex, che racchiude le 100 etichette
più prestigiose al mondo: promuovono
Fondi/SICAV specializzati, collocati con il
meccanismo del “Private Placement” presso
gli Istituti autorizzati o all’interno del veicolo
“Polizza Vita finanziaria”; ovvero mettono a
disposizione del risparmiatore interessato
un listino diversificato di vini d’annata e
la somma destinata all’investimento viene
conferita ad una società fiduciaria che
provvede all’acquisto e allo stoccaggio
delle bottiglie in nome e per conto del
risparmiatore medesimo. Nel primo
caso la scelta degli asset è demandata
discrezionalmente al/ai gestori, all’interno
peraltro di un regolamento e di disciplinari
molto precisi che stabiliscono in modo chiaro
e trasparente le garanzie, i criteri e le politiche
di gestione adottate. Una via alternativa
seguita da altri intermediari è quella di
proporre Fondi che non investono in vini di
pregio bensì nella intera filiera vitivinicola,
quindi in aziende produttrici, in imprese
che operano nel settore del vetro, nella
costruzione di botti, nella lavorazione del
sughero, nelle cantine per l’invecchiamento
del prodotto finito. E’ tutto sommato un
modo intelligente per diversificare il rischio,
una volta identificato il macro-settore su
cui puntare. La rivalutazione che, fino al
2012, ha contraddistinto quasi tutte le
proposte di investimento in vini d’annata,
con tassi annui di rendimento in qualche
caso ben superiori al 10%, non deve
indurre a ritenere che basti comperare
qualche decina di bottiglie di pregio,
tenerle in cantina per qualche anno per
poi venderle e realizzare buoni guadagni.
Gli aspiranti “fai da te”, anche quelli più
informati, devono infatti tener presente che
la scelta dell’investimento prescinde dagli
abituali criteri adottati nel mondo finanziario
quali il free cash flow o il price earning
ratio, ma si basa su un giudizio molto più
empirico ma complesso, che si traduce
nella capacità di valutare l’evoluzione della
qualità e del prezzo del vino in rapporto alle
preferenze future dei consumatori. Inoltre,
a motivo della particolarità e delicatezza
degli asset, un ruolo fondamentale nel
successo di ogni iniziativa va attribuito alla
attività di stoccaggio e conservazione dei
beni. Le bottiglie devono essere allocate
in luoghi praticamente inaccessibili, con
sorveglianza costante, a prova di eventi
sismici e meteorologici, con un controllo
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esperti su temperatura, igrometria, luce
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Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
Alla Virtus il
Memorial Mario
Bubola
13
Anche mister
Festeggiati i due
Leonardo Rossi alla assistenti promossi:
cena aziendale della Enrico Caliari in Can
Bertelli & Partners B e Stefano Faccioni
ad Angiari
in Can D
Gigi Fresco, mister della Virtus, fa entrare
nel finale al posto di Dimas Matteo Scapini
che trova il gol per battere il Legnago e vincere il 1° Memorial Mario Bubola in ricordo
del dirigente del Legnago deceduto 24 anni
fa e diesse della società per un ventennio.
Brevi discorsi commemorativi prima della
gara di Galeazzo Cinti, ex dirigente del Legnago ai tempi di Bubola e Romano Mattè.
In tribuna ex giocatori di quel tempo (Tomizioli, Gemo, Murari, Sbampato) che con
Romano Mattè, ex allenatore biancazzurro,
hanno valutato le prestazioni dei singoli
giudicando il difensore Marco Talin miglior
giocatore del torneo.
Presenti due figli di Mario Bubola, Patrizia
e Maurizio.
A. N.
Alla cena aziendale di venerdì 25 luglio
della Bertelli & Partners che il prossimo anno
festeggerà i 20 anni di attività erano presenti anche dirigenti del Legnago: il direttore
generale Mario Preto, l’amministratore delegato Stefano Michelazzi, il socio Claudio
Berlini, l’allenatore Leonardo Rossi, il diesse
Antonio Naliato e il direttore tecnico Gianni
Verdolin. Il presidente biancazzurro Pierluigi Bertelli durante la cena ha parlato a lungo
con mister Leonardo Rossi che si è detto soddisfatto della rosa a disposizione. Bertelli ha
rivelato che in maggio quando ha ricevuto in
azienda ad Angiari Leonardo Rossi ha avuto
subito fiducia in lui. La serata è stata allietata
da accompagnamento musicale e da fuochi
d’artificio.
A. N.
Grande festa con ricco buffet ed orchestra
ad Angiari sabato 19 luglio presso le Grafiche Marchesini per festeggiare due assistenti
della sezione Aia di Legnago promossi: Enrico Caliari in Can B e Stefano Faccioni in
Can D. Otello Marchesini ex presidente della
sezione di Legnago ha organizzato l’evento
assieme al presidente Andrea Monastero nel
migliore dei modi. Molti gli ospiti fra i quali
il neosindaco di Legnago Clara Scapin con il
vice Claudio Marconi, il sindaco di Angiari
Vincenzo Bonomo, l’ex presidente della Figc
veneta Giovanni Guardini, arbitri ed assistenti: Gianluca Cariolato assistente internazionale, Daniele Chiffi(can B), Riccardo Ros
(can B), Luca Candeo (can Pro), Alessandro
Caso (can Pro) e gli assistenti can Pro Ilie
Rizzato, Francesco Rossini, Mauro Galetto,
Matteo Pellegrini e Angelo Bonafede.
A. N.
Marco Talin premiato come miglior giocatore del Memorial Bubola (Foto Navarro)
Il presidente del Legnago Bertelli a colloquio con mister
Rossi alla festa aziendale (Foto Navarro)
Premiazione assistenti Aia di Legnago Caliari e Faccioni (Foto Navarro)
La bandiera del Comune di Legnago sventola alL’ultratrail DI Andorra
La bandiera del Comune di Legnago sventola al
traguardo della più dura gara di ultratrail al mondo in Andorra. Artefice dell’impresa l’ atleta del
Marathon Legnago Marco Ferrari che dopo 55
ore e 58 minuti completa la massacrante gara sui
Pirenei.
Si è corso per 184 km superando oltre 14000
metri di dislivello positivo su di un terreno difficilissimo per l’acqua e la neve e solo 150 concor-
renti dei 371 partiti sono arrivati
al traguardo in
rappresentanza
di 38 paesi del
mondo. Gli atleti
che partecipano
a queste competizioni sono
tutti selezionati
ed abituati alle
situazioni climatiche più estreme; si tratta per
lo più di persone
che vivono e frequentano la montagna per cui l’impresa del nostro
rappresentante assume un valore ancor maggiore
se si pensa che i suoi allenamenti si svolgono per
lo più sull’argine del nostro Adige.
Disciplina in continua espansione, le corse trail
abbinano la corsa alla montagna, ovvero ad ambienti con scenari paesaggistici unici. La preparazione fisica e soprattutto quella mentale devono
essere sempre curate con grande continuità e per-
severanza e nulla deve essere lasciato al caso né
da un punto di vista alimentare né dell’attrezzatura e dell’abbigliamento da portare con se’ in zaini
tecnici specifici per queste discipline.
è anche un modo per sviluppare l’autodisciplina e la concentrazione ricercando in questi percorsi il senso della vita.
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14
VESTA
Eccoci giunti ad un’altra puntata della rubrica
di AstroMitologia del Basso Adige. Oggi
descriveremo la dea Vesta. Vesta, che nella
mitologia greca corrisponde ad Estia, è la
dea della casa e del focolare domestico. Era
venerata maggiormente a Roma, dove veniva
adorata in ogni casa, ma anche in Grecia veniva
onorata con sacrifici, anche se era una delle
divinità meno conosciute. È figlia di Saturno,
antico dio dell’agricoltura, e di Opi, antica
divinità del raccolto e dell’abbondanza agraria
e sorella di Giove, Nettuno, Plutone, Giunone
e Cerere. Il suo principale luogo di culo era
il tempio di Vesta a Roma dove le vestali
avevano il compito di custodire e mantenere il
fuoco sacro sempre acceso. Il fuoco fu tenuto
acceso fino al 391 d.C., quando l’imperatore
Teodosio ordinò di spegnerlo per sempre. La
dea è raffigurata come una donna slanciata
che indossa una lunga stola e tiene in mano
un bastone. Talvolta viene raffigurata assieme
a Mercurio ma, mentre quest’ultimo aveva il
compito di proteggere dal male e di propiziare
Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
la buona sorte, Vesta consacrava la casa. I suoi
simboli sono il cerchio e la fiamma del focolare
domestico. Vesta non era nota per i miti e le
rappresentazioni che la riguardavano; infatti
fu raramente rappresentata da pittori e scultori
sotto sembianze umane, perché non aveva
un aspetto fisico ma la sua rilevanza stava
nei rituali simboleggiati
dal fuoco. Secondo la
mitologia
greco/romana
Vesta fece voto di castità,
ma non perché non fosse
bella; infatti sia Nettuno
che Apollo chiesero la sua
mano a Giove, che però,
data la risoluzione della
sorella di restare vergine
ed scongiurando così un
possibile concorrente al
trono degli dèi, respinse
le loro proposte. L’unico
episodio
mitologico
rilevante sulla dea della casa
è quello di Priapo: un giorno
il giovane Priapo, dopo un
banchetto il cui ne era uscito
ubriaco, tentò di abusare
della dea ma un asino con
il suo raglio svegliò la dea che dormiva e le
altre divinità. Dopo questo fatto venne espulso
dalla casa degli dèi e anche l’asino, simbolo
di lussuria, contribuì a scacciarlo. Ogni città,
nell’edificio principale, aveva un braciere
comune, il pritaneo, dove ardeva il fuoco
sacro di Vesta, che non doveva smettere mai di
bruciare. Poiché le città erano considerate un
allargamento del nucleo familiare, era adorata
periodico indipendente
anche come protettrice di tutte le città greche/
romane. Nelle famiglie, il fuoco di Vesta non
provvedeva solo a riscaldare la casa ed a
cuocere i cibi; ma veniva usato per molti rituali
domestici: per esempio il neonato diventava
membro della famiglia cinque giorni dopo la
nascita con un rito in cui il padre lo portava
in braccio girando attorno
al focolare e la novella
sposa portava il fuoco
preso dal braciere della
famiglia di origine nella sua
nuova casa, che solo così
veniva consacrata. Inoltre
il fuoco di Vesta illuminava
i luoghi dove la famiglia
e la comunità si riunivano
insieme come il luogo dove
si ricevevano gli ospiti e
il luogo dove fare ritorno
a casa. In onore della dea
venivano celebrati i vestalia.
In tempi arcaici duravano
solo un giorno, il 9 giugno,
ma in età repubblicana ed
imperiale vennero portati
a nove, dal 7 al 15 di
giugno. Il primo giorno
delle celebrazioni era dedicato all’apertura
annuale del tempio di Vesta per i riti sacrificali
e inoltre, nei giorni di festa, si credeva anche
il mondo dell’aldilà entrasse in contatto con
il mondo dei vivi. Nel prossimo numero
della rubrica parleremo degli altri dèi minori
come per esempio Iris, la dea dell’arcobaleno.
Arrivederci al prossimo mitologico numero!!
Gianluigi Viviani
Costruita nel XVI secolo, Villa Bevilacqua fu una delle tenute della famiglia Bevilacqua di Santa Anastasia.
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Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014
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SAN PIETRO DI LEGNAGO - PARCO COMMERCIALE “LA ROTONDA”
APERTO CON ORARIO CONTINUATO DAL LUNEDÌ AL SABATO DALLE 8.30 ALLE 21.00
E LA DOMENICA DALLE 8.30 ALLE 20.00
Ipertosano è anche a:
BOVOLONE (VR) Via Madonna, 318 • CEREA (VR) Via Calcara, 23/A • CORNEDO VIC. (VI)
Via Pigafetta, 42 • CASSOLA (VI) Via Papa Giovanni Paolo II, 21/22 • MONTECCHIO
MAGGIORE - ALTE (VI) V.le Trieste, 51 • CURTATONE - EREMO (MN) Via Parri, S.Silvestro •
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MN) - Via Camillo Benso Conte di Cavour, 57
PROSSIMA APERTURA a VAGO DI LAVAGNO (VR) Via della Scienza, 2/4