Attualità periodico indipendente hotel • ristorante • meeting Anno XXXVI - n. 8 - AGOSTO 2014 - distribuzione gratuita www.ilbassoadige.it - e-mail: [email protected] - 37045 Legnago (Verona) Parliamo dell’elefante. O meglio ancora, dell’ippogrifo… Santi, poeti, navigatori... ed economisti Un bel libro di Leo Longanesi si intitolava “Parliamo dell’elefante”, titolo curioso, invero, ma che il grande giornalista giustificava con il vecchio aforisma, secondo cui il pachiderma sarebbe “la sola bestia di una certa importanza di cui si possa parlare, in questi tempi, senza pericolo”. Bene, se posso suggerire un consiglio, direi che in questo momento in Italia è meglio parlare dell’elefante, o analizzare l’origine dell’ippogrifo ariostesco; argomento, mi si creda, di considerevole interesse. Qualcuno obietterà che, nelle attuali circostanze, sarebbe opportuno invece chiedersi dove sta andando la politica, quali riforme possono fare del bene o del male alla Scuola, dove sono finite le ideologie, se esista una via d’uscita per la crisi economica, quale modello di stato, di società, di famiglia ci si prospetta. Temi importanti, lo ammetto, ma divenuti ormai difficilmente praticabili per una serie di ragioni che riassumerò rapidamente. Innanzitutto, la mania tipicamente italica di appioppare etichette. “Se la pensi così, allora sei il solito fascista, comunista, razzista, integralista cattolico eccetera” quasi che uno non potesse essere di destra per certe cose e di sinistra per altre. O magari non potesse cambiare idea e partito nel corso del tempo, contando soprattutto che i suoi politici di riferimento sono spesso molto più veloci di lui a sbarazzarsi delle loro convinzioni. O forse il nostro interlocutore non ha ancora un’idea precisa, e vuole solo parlarne in modo schietto e senza veli con chi ha voglia di ascoltarlo e di rispondere alle sue perplessità. Purtroppo, ci sono argomenti di cui è diventato difficile - se non impossibile - trattare, e quando pure lo si fa, si cammina come sulle uova, nel timore di romperne qualcuna e fare la frittata, cadendo nel nuovo peccato mortale del nostro tempo: il “politicamente scorretto”. Andiamo avanti. “Se parli di qualcosa, hai certamente degli interessi da difendere”. Quasi sicuramente sporchi, aggiungo, o almeno inconfessabili. Nessuno si è mai chiesto perché, quando sono in vista riforme nella scuola, ossia più o meno ad ogni cambio di ministro, i politici non interpellano gli insegnanti, cioè quelli che hanno più di tutti le mani in pasta? (continua a pagina 5) Se il Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR fosse stato concepito e realizzato ai giorni nostri e non alla fine degli anni ‘30, probabilmente riporterebbe nelle sue quattro facciate questa scritta riveduta e corretta rispetto all’originale. Dopo l’ultimo dato sul cattivo andamento dell’economia italiana nel secondo trimestre, con un calo dello 0,3% su base annua, non vi è politico, giornalista, guitto (in qualche caso le tre figure coincidono) che non si sia cimentato nella sua reprimenda con conseguente ricetta salvifica. Questi MasterChef del PIL nella maggior parte dei casi sparano ovvietà frutto della rimasticatura di posticce nozioni di economia, ma i più arditi avanzano proposte improbabili, che se realizzate porterebbero diritti alla bancarotta delle Pubbliche Finanze o ad una decrescita che di felice avrebbe solo la faccia dei nostri principali concorrenti. La verità è che l’Italia è ferma da anni e l’aumento insignificante dell’ultimo trimestre del 2013 (+0,1%) tutto era fuorché un’inversione della tendenza. Un’analisi non di parte e minimamente seria dovrebbe considerare la cattiva evoluzione della congiuntura internazionale, con conseguente calo della domanda, e partire dai fattori che ostacolano da almeno un quindicennio una crescita comparabile con quella dei principali Paesi europei e (continua a pagina 5) di Alberto Costantini Fondazione Fioroni Musei e BiBlioteca PuBBlica Liceo Statale “Giovanni Cotta” Legnago (Vr) Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il Fascicolo Informativo disponibile sul sito www.cattolicaprevidenza.com CON IL SOSTEGNO DI CONSORZIO PRO LOCO BASSO VERONESE PIANOLIBERO con la collaborazione di: “GESù BAmBINO” 100 ANNI DALLA GRANDE GUERRA ogetto didattico di attività archeologiche ia a San Pietro di Bardolino” è stato realizzato ssico del Liceo “Giovanni Cotta” di Legnago (Verona), Bruno, Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto o Manicardi, SAP (Società Archeologica Padana), Comune di mATERNA Bardolino. SCuOLA LETTORI ABC LEGNAGO 1914-1915 | 2014-2015 PFB GROUP s.r.l. s. Di Pasqualini CENTER DI LEGNAGO Via matteotti, 71/A Phone 0442 28253 mobile 342 0438011 3 26/05/2013 17:35:10 www.cattolicaprevidenza.com Via Roma , 3 37040 TERRAZZO -VR- Eventi per ricordare di Andrea Panziera GUZZO VENICIO LEGNAGO - Via Matteotti, 75 - Tel. e Fax 0442 600788 VENDITA • LEGNAGO VANGADIZZA - casa con terreno agricolo e rustici di pertinenza; •LEGNAGO - TERRANEGRA - Villette nuova costruzione; •LEGNAGO, VIA ROMA - Appartamento di 4 vani termoautonomo. Ottimo prezzo. • LEGNAGO CENTRO - vendita garage di nuova costruzione a partire da e 25.000; • LEGNAGO - San Pietro - Villette di nuova costruzione; • VILLABARTOLOMEA - Ampio fabbricato con notevole cubatura a varie destinazioni d’uso. • LEGNAGO, PIAZZA LIBERTà - Adiacente Torrione vendesi negozio di mq. 250. Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 2 CONSORZIO PRO LOCO BASSO VERONESE LETTORI ABC LEGNAGO CON CON IL PATROCINIO IL PATROCINIO DI DI periodico indipendente CON CON IL SOSTEGNO IL SOSTEGNO DI DI di di provincia provincia verona verona 100 CITTàCITTà DI LEGNAGO DI LEGNAGO COmuNE COmuNE DI mINERBE DI mINERBE COmuNE COmuNE DI CEREA DI CEREA COmuNE COmuNE DI DI CASTAGNARO CASTAGNARO ANNI DALLA GRANDE GUERRA COmuNE DI COmuNE DI BEVILACquA BEVILACquA RRAZZO -VR- AN 19 con la collaborazione con la collaborazione di: di: Eventi per ricordare alini a, 3 Liceo Statale Liceo“Giovanni Statale “Giovanni Cotta” Cotta” LegnagoLegnago (Vr) (Vr) Il progetto Il progetto didattico didattico di attività di attività archeologiche archeologiche “Archeologia “Archeologia a San Pietro a San di Pietro Bardolino” di Bardolino” è statoèrealizzato stato realizzato dalla classe dallaVªA classe Classico VªA Classico del Liceo del“Giovanni Liceo “Giovanni Cotta”Cotta” di Legnago di Legnago (Verona), (Verona), 1914-1915 | 2014-2015 GROUP s.r.l. s. 1 1 Fondazione Fondazione Fioroni Fioroni MuseiM eB usei iBlioteca e BiBlioteca PuBBlica PuBBlica PFB GROUP PFB GROUP s.r.l. s.s.r.l. s. Dott.ssa Dott. Brunella ssa Brunella Bruno, Bruno, Soprintendenza Soprintendenza ai Beni ai Archeologici Beni Archeologici del Veneto del Veneto Dott. Alberto Dott. Alberto Manicardi, Manicardi, SAP (Società SAP (Società Archeologica Archeologica Padana), Padana), CENTER CENTER DI LEGNAGO DI LEGNAGO Comune Comune di mATERNA Bardolino. di mATERNA Bardolino. COmuNE DI SCuOLA SCuOLA COmuNE DI Via matteotti, Via matteotti, 71/A71/A BARTOLOmEA “GESù“GESù BAmBINO” BAmBINO” VILLA VILLA BARTOLOmEA PERPER INfORmAZIONI INfORmAZIONI Di Pasqualini Di Pasqualini Via Roma Via , 3Roma , 3 37040 TERRAZZO 37040 TERRAZZO -VR-VR- Phone Phone 04420442 28253 28253 mobile mobile 342 342 0438011 0438011 3 3 Consorzio Consorzio Pro Pro Loco Loco Basso Basso Veronese Veronese Phone Phone 335335 1766520 1766520 [email protected] [email protected] progetto archeologia-breve.indd progetto archeologia-breve.indd 3 3 26/05/2013 17:35:10 26/05/2013 17:35:10 Associazione Associazione “Il Basso “Il Basso Adige”, Adige”, Phone Phone 338338 6561723 6561723 [email protected] [email protected] Circolo Circolo Culturale Culturale “Terra “Terra Nostra” Nostra” Phone Phone 0442 0442 640915 640915 [email protected] [email protected] Gruppo Gruppo “Lettori “Lettori ABC” ABC” Phone Phone 328328 7493469 7493469 [email protected] [email protected] PFB GROUP PFBsrls GROUP - [email protected] srls - [email protected] - Posta Certificata: - Posta Certificata: pfbsrls@ p fpbescr .l ist@ p e c . i t - [email protected] - Posta Certificata: p f b s r l s @ p e c . i t ProGrAmmA LuNedì 25 AGosTo 2014 ore 11.00 Palazzo della Provincia di Verona - Sala Rossa. Presentazione ufficiale dell’evento “Cent’anni dalla Grande Guerra” e del concorso per le scuole “Cent’Anni dalla Grande Guerra, Racconta e/o dipingi una storia tratta dalla Grande Guerra”. domeNICA 7 seTTemBre 2014 Visita in pullman nei luoghi della Prima Guerra mondiale in terra veronese. Visita alla Pieve di Cavalo, alle trincee di Passo Rocca Pia di Sant’Anna d’Alfaedo, pranzo Agriturismo “La Costa”, visita esterna a forte monte e alla Pieve di San floriano (partenza ore 7.30 Viale dei Tigli, Legnago, rientro ore 20.00). sABATo 11 oTToBre 2014 ore 10.45 Aula magna Liceo “G.Cotta” Porto di Legnago. Incontro con lo scrittore di fama internazionale marco Buticchi (vincitore premio Salgari e finalista premio Bancarella), presenterà il suo romanzo “L’Anello dei Re”. Ore 17.30 marco Buticchi presenterà i suoi libri presso la libreria ferrarin mondadori di Legnago. domeNICA 19 oTToBre 2014 ore 17.00 Incontro al Castello Bevilacqua con tre autori che raccontano del Primo Conflitto mondiale: Lucia menini Beltrame, coadiuvata dal giornalista mario Klein, federico melotto ed Alberto Costantini. sABATo 8 NoVemBre 2014 ore 11.00 Sala Convegni, via Stazione a Castagnaro Incontro con i ragazzi delle scuole medie ed il professor Riccardo Celeghin e proiezione video sul tema “A scuola con la Grande Guerra”. Pia Gavaglia (ex ministro ed ex presidente Croce Rossa Italiana) e altre presenze femminili. Coordina l’incontro la professoressa margherita ferrari. dICemBre 2014 fondazione fioroni di Legnago. Inaugurazione mostra fotografica, di documenti ed oggetti della Prima Guerra mondiale con materiale fornito dagli storici francesco Occhi e Giuseppe Battaglia. sABATo 18 APrILe 2015 Presso gli Istituti delle scuole vincitrici, Cerimonia di premiazione degli elaborati inviati dagli Istituti Scolastici di elementari e medie, del Concorso “Cent’Anni dalla Grande Guerra, Racconta e/o dipingi una storia tratta dalla Grande Guerra”. Primo premio “una giornata al museo”, visita guidata in pullman al museo dei Grandi fiumi di Rovigo. domeNICA 18 GeNNAIo 2015 ore 15.30 Sala Consigliare del comune di Cerea (Palazzo della Biblioteca). Proiezione di cortometraggi sulla Prima Guerra mondiale con declamazione di alcune lettere dal fronte tratte dal libro “Adorata Luigia, mio diletto Antonio” di L. menini Beltrame. sABATo 23 mAGGIo 2015 ore 21.00 Teatro Sociale di Villa Bartolomea. Serata di cori alpini dedicati ai canti del Primo Conflitto. Partecipano il Coro “La Parete” di Santa Lucia Extra di Verona e il “Coro ANA Valli Grandi” di Legnago. feBBrAIo 2015 Scuola materna “Gesù Bambino” di San Pietro di Legnago Laboratorio manuale per Bambini “Giocavano così, come ci si divertiva a Carnevale durante la Grande Guerra”. sABATo 20 GIuGNo 2015 ore 21.00 Antica Pieve di San Salvaro di San Pietro di Legnago. Serata di poesia e di musica con il Gruppo Lettori ABC dal titolo: “Poesia in prima linea”. VeNerdì 6 mArzo 2015 ore 20.45 Sala Civica di minerbe Incontro “Le donne nella Prima Guerra mondiale”. Con il Prefetto di Verona Perla Stancari, maria sABATo 19 seTTemBre 2015 Visita in pullman nei luoghi della Grande Guerra presso il museo della Guerra di Rovereto, pranzo al Ristorante “La terrazza sul Leno” e visita alla Campana dei Caduti (partenza ore 7.30 Viale dei Tigli, Legnago, rientro ore 20.00). periodico indipendente Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 3 “CENT’ANNI DALLA GRANDE GUERRA”, UN ANNO DI EVENTI PER NON DIMENTICARE “Se non poniamo fine alla guerra, la guerra porrà fine a noi”, così scriveva George Wells e per non dimenticare il grande conflitto mondiale, la Grande Guerra che vide l’Italia partecipare al conflitto nel 1915 e che ricorda come le cifre più accettate parlano di un totale di morti, tra militari e civili, compreso tra 15 e 17 milioni, quattro associazioni del nostro territorio hanno stilato un corposo programma per ricordare quello che a buona ragione viene considerato uno dei più sanguinosi conflitti della storia umana. Lunedì 25 c.m., nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero della Provincia di Verona, il vicepresidente nonché assessore alla Cultura e Beni Ambientali Marco Ambrosini ha presentato l’iniziativa “Cent’anni dalla Grande Guerra 1914-1915 / 2014-2015. Eventi per ricordare”. Erano presenti: Maria Teresa Meggiolaro, Augusto Garau e Giovanna Tomiolo, rispettivamente presidente, vicepresidente e segretaria del Consorzio Pro Loco Basso Veronese; Gianni Galetto, presidente dell’associazione “Il Basso Adige”; Luciana Gatti, per l’associazione “Terra Nostra”; Renata Nalin, per l’associazione “Lettori ABC Legnago”. L’iniziativa è realizzata e promossa dal Consorzio Pro Loco Basso Veronese in collaborazione con l’associazione “Il Basso Adige”, l’associazione “Terra Nostra” e il gruppo “ABC Lettura”. Si avvale del sostegno di numerosi sponsor privati e del patrocinio della Provincia di Verona, dei Comuni di Verona, Legnago, Cerea, Bevilacqua, Minerbe, Castagnaro, Villa Bartolomea, della Fondazione Fioroni, del Liceo “G.Cotta” e della Scuola Materna “Gesù Bambino” di Legnago, degli Istituti Comprensivi e delle Direzioni Didattiche del territorio. Il calendario di appuntamenti promuove una serie di eventi commemorativi realizzati in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, che si terranno dal 7 settembre 2014 al 19 settembre 2015 in alcuni Comuni dell’area del Basso Veronese. Sono previste visite guidate ai luoghi più significativi della Prima Guerra Mondiale in terra veronese, incontri con scrittori di fama nazionale ed internazionale, proiezioni di video e cortometraggi, mostre fotografiche e documentarie, incontri con autorità civili locali, concerti, eventi di poesia e musica, laboratori didattici e attività per i più piccoli. L’appuntamento di apertura dell’intero calendario si terrà domenica 7 settembre 2014 con la visita guidata alla Pieve di Cavalo, alle trincee di Passo Rocca Pia di Sant’Anna d’Alfaedo, a Forte Monte e alla Pieve di San Floriano. Seguirà, sabato 11 ottobre 2014 alle ore 10:45, l’incontro con lo scrittore di fama internazionale, già vincitore del premio Salgari, Marco Buticchi che presenterà il suo ultimo romanzo “L’Anello dei Re” nell’Aula Magna del Liceo “G. Cotta” di Legnago. Domenica 19 ottobre 2014, al Castello di Bevilacqua, si terrà invece l’incontro con gli autori Lucia Menini Beltrame, Federico Melotto e Alberto Costantini, sul tema del Primo Conflitto Mondiale. Tra gli altri numerosi appuntamenti, venerdì 6 marzo 2015, alle ore 20:45, il Prefetto di Verona Perla Stancari e altre importanti presenze femminili presenteranno l’incontro intitolato “Le donne nella Prima Guerra Mondiale”. Il calendario di eventi si concluderà sabato 19 settembre 2015 con una visita guidata in pullman nei luoghi della Grande Guerra presso il Museo della Guerra di Rovereto. Parallelamente al calendario di appuntamenti commemorativi, viene indetto un concorso scolastico rivolto agli alunni delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado, dal titolo: “Cent’anni dalla Grande Guerra. Racconta e/o dipingi una storia tratta dalla Grande Guerra”. Gli studenti autori degli elaborati in gara verranno premiati durante una cerimonia ufficiale che si svolgerà sabato 18 aprile 2015, presso gli Istituti delle scuole vincitrici. Agli alunni che riceveranno il primo premio verrà offerta la visita guidata in pullman al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo. I relatori presenti si sono così espressi: Vicepresidente - Ambrosini: “È con piena adesione della Provincia di Verona che presentiamo questo corposo e ricco progetto realizzato e promosso dal Consorzio Pro Loco Basso Veronese in collaborazione con numerose realtà pubbliche e private del territorio. L’iniziativa, nata per commemorare i tragici avvenimenti che colpirono anche la popolazione della provincia scaligera nel corso del Primo Conflitto Mondiale, rappresenta un importante strumento per aiutare le nuove generazioni nella comprensione del significato della guerra e delle sue drammatiche conseguenze. Le iniziative commemorative in programma si articolano in numerose proposte e attività che sapranno certamente coinvolgere l’intera popolazione e che si estenderanno lungo l’arco temporale di oltre un anno. L’invito è quindi quello di partecipare alle attività proposte, alcune rivolte anche ai più giovani, per costruire un’identità collettiva più solida a partire dalla nostra storia e dal nostro passato”. Presidente Pro Loco – Meggiolaro: “L’idea dell’iniziativa è nata lo scorso anno durante la programmazione dei nostri eventi, nella consapevolezza che la Grande Guerra è stata un avvenimento che ha segnato profondamente il territorio veneto. La collaborazione di ben quattro associazioni ha poi dato impulso all’iniziativa e ha migliorato l’offerta del programma, consentendo alla manifestazione di spaziare in ambiti culturali assai disparati. La zona del Basso Veronese vanta personaggi di spicco nel panorama culturale che trovano collocazione proprio nel contesto della Grande Guerra. Tra le figure più significative, Maria Fioroni, crocerossina e filantropa, ha intrattenuto numerosi rapporti epistolari con i soldati al fronte e ha dato sostegno a molte famiglie durante il conflitto; Arnaldo Fraccaroli, corrispondente di guerra per il Corriere della Sera, ha contribuito con i suoi resoconti, alla conoscenza di fatti la cui memoria sarebbe altrimenti andata persa. Voglio sottolineare sia l’appuntamento di apertura, domenica 7 settembre alla Pieve di Cavalo e alle trincee di Passo Rocca Pia, sia la visita al Museo della Guerra di Rovereto, evento conclusivo del 19 settembre 2015. Il programma, oltre a coinvolgere più luoghi della Bassa Veronese, si propone a diverse fasce d’età, cercando per esempio di avvicinare a un evento storico drammatico anche i più piccoli attraverso modalità ludiche”. Lettori ABC Legnago – Nalin: “Nell’ottica di avvicinare i giovani all’iniziativa in modo creativo, abbiamo pensato ad un concorso - rivolto alle classi 4^ e 5^ elementare, 1^ e 2^ media - che inviti gli studenti a raccontare episodi della Prima Guerra Mondiale per loro particolamente significativi. Il racconto può essere prodotto attraverso uno scritto o un disegno”. Presidente “Il Basso Adige” – Galetto: “Questa serie di appuntamenti commemorativi oltre a dimostrare la volontà di celebrare un evento storico senza precedenti, mette in rilievo gli ottimi risultati ottenuti con il lavoro sinergico delle associazioni coinvolte. Proprio tali risultati ci hanno consentito di godere del favore degli sponsor, e questo ci fa ben sperare anche per la programmazione di eventi futuri”. “Terra Nostra” – Gatti: “La Grande Guerra ha costretto gli uomini ad allontanarsi dalle famiglie e dal lavoro quotidiano nei campi e nelle fabbriche. Mi sembra doveroso, quindi, ricordare tutte le donne che, proprio durante il conflitto, dovettero sostituire padri, fratelli o mariti nei “lavori pesanti”, oltre che occuparsi della normale gestione domestica: da un lato questo ha reso possibile una certa emancipazione, dall’altro le ha caricate di un onere non indifferente che, forse troppo spesso, viene dimenticato”. Francesco Occhi Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 4 periodico indipendente PARAFARMACIA Dott.ssa Caterina Girardello Piazza Garibaldi - Angolo Via G. Matteotti - Legnago - Tel. 0442 601770 ERBORISTERIA • OMEOPATIA • SANITARIA • DERMOCOSMESI PROMOZIONI DI SETTEMBRE La PARAFARMACIA Girardello ha saputo rinnovarsi e crescere contando sulla propria esperienza e capacità di adattarsi ai grandi cambiamenti in atto nel settore farmaceutico. Una iniziativa che ha saputo soddisfare i nostri clienti è la nuova TESSERA UNICLUB che premia sempre sia con omaggi immediati che con premi da catalogo. 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Carmen replica il 29 agosto ed il 3 settembre con la brava Ildiko Komlosi nel ruolo, Natalia Roman in Micaela, Carlo Ventre in Don Josè e Dalibor Jenis in Escamillo. Francesca Micarelli, Cristina Melis, Nicolò Ceriani, Carlo Bosi, Seung Pil Choi, Federico Longhi negli altri ruoli. Scene di Franco Zeffirelli, costumi di Anna Anni, sul podio Julian Kovatchev. Aida nell’edizione storica del 1913, replica il 24, 26 e 31 agosto e 4 e 7 settembre. Nel ruolo Amarilli Nizza si alterna con Monica Zanettin e Susanna Branchini, mentre in Amneris Anita Rachvelishvili (da non perdere il 24 agosto) si alterna a Giovanna Casolla e Lucrecia Garcia. Radames è Stuart Neill e nelle ultime tre recite Fabio Sartori. Amonasro, padre di Aida, AIDA 2014 (Foto ENNEVI). Marco Vratogna il 24 e per si, nei costumi di Emi Wada e la direzione le seguenti Alberto Mastromarino. In Ramfis orchestrale di Marco Armigliato. Comple- si alternano due voci interessanti: Dmitry tano la locandina Francesco Pittari, Fede- Beloselsky e Andrea Mastroni, che il 24 agorico Longhi, Paolo Battaglia, Alice Marini, sto interpreta anche Il re degli Egizi. Com- pletano il cast Roberto Tagliavini e Seung Pil Choi (Il re), Riccardo Botta e Antonello Ceron (Messaggero) Anna Malavasi e Maria Letizia Grosselli (Sacerdotessa). Regista Gianfranco De Bosio, direttori d’orchestra Daniele Rustioni il 24.8 e Fabio Mastrangelo le altre recite. Romèo et Juliette debutta il 23.8 con replica il 28 ed il 6 settembre. E’ la quarta stagione che l’opera di Gounod viene riproposta con la regia di Francesco Micheli. Nei ruoli principali Vittorio Grigolo (da non perdere) e Lana Kos. Tybalt è il “nostro” Cristian Ricci e, a completamento del cast, Annalisa Stroppa (Stéphano), Elena Serra (Gertrude), Carlo Bosi (Benvoglio), Michael Bachtadze (Mercutio), Nicolò Ceriani (Paris), Dario Giorgelè (Grégorio), Enrico Marrucci (Capulet), Giorgio Giuseppini (Frère Laurent) Deyan Vatchkov (Le Duc de Verone). Scene di Edoardo Sanchi, costumi di Silvia Aymonino. Sul podio il maestro Carlo Montanaro al suo debutto areniano. Per la stagione 2015 (dal 19 giugno al 6 settembre) il cartellone prevede Nabucco, Aida, Tosca, Don Giovanni, Il Barbiere di Siviglia, Roméo et Juliette e ArenaGala. Sarà probabile l’aggiunta di una nuova serata per Carmina Burana, alla luce del grande successo che ha avuto il suo debutto areniano il 9 di agosto scorso. Ivano Zanoli periodico indipendente Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 5 Parliamo dell’elefante. O meglio ancora, dell’ippogrifo… (segue da pagina 1) La risposta è: perché i professori vogliono solo lavorare di meno, quindi non possono essere obiettivi. Giusto. Se poi interpelli gli artigiani sul sistema fiscale, sono del tutto inattendibili in quanto categoria di potenziali evasori; inutile dunque chiedere a un medico come la pensi sulla Sanità, perché tirerà acqua al suo mulino. Con questo bel modo di pensare, si è arrivati all’aberrazione che solo chi non capisce niente di qualcosa è abilitato a parlarne, perché non ha interessi da difendere. Se poi lavori per un giornale, difendi sicuramente gli interessi del tuo editore, quando magari la verità è l’esatto opposto, cioè scrivi lì proprio perché solo lui ti consente di esprimere liberamente idee che altrove non troverebbero spazio. Aggiungiamo pure la volgare banalizzazione del machiavellismo e del gramscismo per cui sarebbe giusto o ingiusto solo quanto è utile o dannoso per la causa che si vuole difendere, e un’idea o un’opinione non valgono di per sé, ma solo nella misura in cui sostengono o ostacolano il trionfo della nostra parte. E anche questo, non è che aiuti molto un dibattito libero e franco. Ancora: stiamo diventando tutti molto, molto suscettibili, scattiamo come molle al primo accenno di blando dissenso, aggredendo verbalmente (almeno per ora) chi la pensa in modo appena diverso dal nostro. E così, un commento anche appena bonario su Facebook, un’amara o divertita considerazione su un Blog scatenano una valanga di accuse e insulti, spesso oltre il limite della volgarità. È vero, c’è in giro una rabbia diffusa che percorre il Paese, e la si vede nei casi di personaggi famosi finiti nell’occhio della magistratura o comunque in disgrazia, fatti a pezzi con la stessa furia con cui prima venivano osannati e adulati. In fondo, siamo il popolo che, dopo aver applaudito sotto Palazzo Venezia, si affolla al distributore di Piazzale Loreto… Su questa rabbia campano giornalisti “d’assalto” – spesso ahimè all’assalto soltanto di poltrone, premi letterari o comparsate in TV – e persino altri politici, in tutto simili a quei mandriani del Sudamerica che, dovendo far attraversare alle loro bestie un fiume infestato di pirañas, mandavano avanti un bovino vecchio e malato, gli praticavano delle ferite perché il sangue attirasse i pesci carnivori, e così i manzi e le vacche potevano guadare tranquillamente il fiume. Insomma, “quando senti ululare i lupi, fallo anche tu”, diceva più o meno un proverbio russo. Comici, giornalisti, conduttori televisivi, vecchie volpi di Montecitorio sanno benissimo che gli italiani, non sperando più di avere dei politici migliori o una politica che funzioni, si accontentano di vedere arrossarsi un poco l’acqua e di poter urlare la loro frustrazione dentro il primo microfono che gli si mette sotto il naso, e ne approfittano alla grande per gettare benzina nel fuoco. Stando comunque bene attenti che il bovino in questione sia morto stabile, perché non si sa mai… Ma anche al livello più basso, quello dei comuni social network, ad esempio, si vede che, quanto più aumentano gli improperi, le oscenità, gli attacchi personali, tanto più latitano le proposte concrete, con il risultato che cresce solo la rabbia e non si fa un passo avanti. Dall’altra parte, c’è la reazione esagerata di chi prende cappello per qualunque cosa che, osservata con la lente d’ingrandimento, possa Santi, poeti, navigatori... ed economisti (segue da pagina 1) non invocare improbabili bracci di ferro con l’obiettivo di sforare il rapporto deficit/PIL o non rispettare gli accordi in materia di pareggio di Bilancio liberamente sottoscritti dai Governi precedenti con le Autorità comunitarie. Mario Draghi, in sintonia con molti economisti “veri”, imputa alla mancata realizzazione delle riforme strutturali la perdurante debolezza dell’economia italiana. Vero, ma anche lui sa benissimo che i tempi di attuazione e traduzione in risultati concreti di simili provvedimenti non sono di breve periodo e molto probabilmente anche una loro approvazione in questi mesi non avrebbe spostato di molto l’asticella del risultato finale. Si è detto che la restituzione degli 80 € in busta paga ai lavoratori dipendenti non ha prodotto i benefici sperati e che sarebbe stata più efficace una riduzione dell’IRAP per stimolare gli investimenti. Non esiste la controprova ma in ogni caso questa affermazione è tutta da dimostrare (che, coeteris paribus, la propensione ad investire sia oggi superiore alla propensione a consumare pare un auspicio più che una certezza) e a mio avviso non avrebbe mutato in modo significativo la situazione. Il sistema economico italiano, che in qualche contesto manifesta ancora vitalità e punte di eccellenza, in molti dei suoi settori fondamentali presenta deficit di produttività rilevanti nei confronti di tutti i principali competitori, non solo del Vecchio Continente, ma soprattutto evidenzia criticità penalizzanti e paralizzanti, senza il superamento delle quali siamo destinati ad acuire lo stato attuale di declino. Penso ai tempi della burocrazia amministrativa che incidono pesantemente su ogni decisione strategica aziendale, a quelli della giustizia civile, a certa conflittualità sindacale (il caso di Fiumicino di questi giorni), fattori che sommati l’uno all’altro scoraggiano qualsiasi iniziativa imprenditoriale. Penso alla montagna di sprechi a livello centrale e ancor di più a livello locale, con un uso scriteriato e clientelare delle risorse pubbliche, spesso in combutta col malaffare. Penso a tutte le posizioni di potere e sottopotere, al monopolio non scalfito delle varie corporazioni, a tutte quelle entità attaccate come zecche ai loro privilegi. Queste sono le questioni reali e questi sono gli ostacoli che è necessario superare e per farlo, dopo anni di immobilismo, serve determinazione ma anche tempo. Chi immagina scorciatoie o percorsi differenti, spara alla luna o parla di un altro anche lontanamente risultare offensiva per sé o per le Istituzioni: una parola in più mentre prendi il caffè con i colleghi, un’osservazione scherzosa, uno sfogo, e ti ritrovi arpionato come un tonno. Non serve poi neanche passare alla querela o alla denuncia vera e propria: basta la minaccia; anzi, quanto più vaga aleggia sulla testa di tutti, tanto più accresce il disagio e la paura di esprimersi. La paranoia (ma sarà solo paranoia?) che le tue chiacchiere a ruota libera finiscano in qualche intercettazione “a strascico”, il terrore di cimici nascoste, di occhiate indiscrete nella posta elettronica ti riportano al mai dimenticato “Taci, il nemico ti ascolta” di mussoliniana memoria, ovvero al Grande Fratello di Orwell (quello vero). Risultato? Si rinuncia a parlare, o lo si fa con giri di parole, allusioni, guardandosi le spalle, nascondendosi dietro l’anonimato garantito – e neanche sempre - dalla rete. Ovvero ci si rilassa un poco solo nella dimensione famigliare o nel piccolo club di fedelissimi, dove uno può esporre in pace un manifesto con la gloriosa Armata Rossa in marcia verso il sole dell’avvenire o il poster di Mussolini col braccio teso. Non è neanche da dire quanto questo atteggiamento ci stia danneggiando: proprio ora che avremmo bisogno del massimo contributo di ogni idea possibile per venirne fuori, ci stiamo paralizzando reciprocamente azzannandoci come iene, gettando secchiate di fango nel ventilatore, scambiandoci a piene mani epiteti ingiuriosi, lasciando degenerare le discussioni in risse. Oppure, parliamo dell’elefante. Paese ed in entrambi i casi non merita di essere ascoltato. periodico indipendente www.ilbassoadige.it e-mail: [email protected] FONDATO NEL 1979 Direttore responsabile:ROBERTO TIRAPELLE Direttore editoriale: GIANNI GALETTO Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona. Sede in Legnago (VR) - Corso della Vittoria, 36 Pubblicità tel. 349 3157148. Foto di Paolo Pravadelli. Grafica, impaginazione e stampa: Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR) “Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione Culturale “Il Basso Adige”, fondata con atto notarile 6812 del 18.09.1984, reg. a Legnago il 20.09.1984 il cui Consiglio Direttivo è così composto: Presidente: Presidente Onorario: Vice Presidente: Segretario: Consiglieri: Gianni Galetto Alessandro Belluzzo Francesco Occhi Giuseppe Mutti Armandino Bocchi Renzo Peloso Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 6 periodico indipendente IL BALCONE: UN PERFETTO ORTO DOMESTICO! Dai pomodori al basilico, dai limoni alla lattuga, sul terrazzino si può coltivare (quasi) tutto: si risparmia sulla spesa e migliora il gusto. La first lady statunitense Michelle Obama ha fatto scuola. Quando nel 2009 ha deciso di coltivare frutta e verdura nel giardino della Casa Bianca, la moglie del Presidente degli Stati Uniti ha voluto dimostrare che ogni americano può pensare alla propria sana alimentazione, partendo dal proprio giardino. Un’abitudine utile, soprattutto in tempo di crisi, che ha coinvolto tanti cittadini Oltreoceano e non solo. Nel nostro Paese, per esempio, sono quasi 5 milioni le persone che coltivano stabilmente in giardino o sul balcone di casa zucchine, lattuga, pomodori, melanzane, limoni e tutta una serie di altri frutti e verdure adatti a crescere in piccolo spazi. Una vera e propria orto-mania che, però, sembra crescere giorno dopo giorno circondata da un mix di entusiasmo e preoccupazione. Se da una parte, infatti, curare il proprio mini orto permette di risparmiare fino al 10% sulla spesa mensile ortofrutticola, dall’altra qualcuno solleva dubbi sulla capacità degli orti urbani di restare immuni all’inquinamento. Secondo una recente indagine della Cia , la Confederazione italiana agricoltori, lo scorso anno in Italia i cosiddetti “city farmer” ( contadini urbani) sono cresciuti del 9% rispetto al 2012. A questi si aggiungono poi i cittadini impegnati nei cosiddetti orti condivisi, aree cittadine che quasi un’amministrazione locale su due dei capoluoghi di provincia adibisce alle coltivazioni per uso domestico. La Cia stima che nel 2013 la loro estensione complessiva abbia raggiunto 1,8 milioni di ettari. Fra i prodotti agricoli più amati dai contadini urbani, dominano le insalate e i pomodori (36% del totale), seguiti da erbe aromatiche (29), frutta di vario tipo (18) e verdure da cuocere come zucchine, melanzane e piselli (17). Questo improvviso boom di orti cittadini ha molteplici spiegazioni. Innanzitutto la crisi economica ha spinto sempre più famiglie a trovare soluzioni alternative per ridurre le spese mensili, soprattutto per il cibo. Un risparmio del 10% è utile in un periodo in cui i consumi degli italiani fanno registrare un crollo storico, con sei nuclei familiari su dieci costretti a tagliare quantità e qualità degli alimenti. Ma le esigenze di portafoglio, da sole, non sono in grado di giustificare un fenomeno che va ben al di là di una semplice misura anticrisi. Coltivare il proprio pomodoro in completa autonomia soddisfa in pieno il rinnovato bisogno degli abitanti delle città di riscoprire il contatto con la natura pur vivendo circondati da cemento e asfalto. Più che un isolato esperimento di autosufficienza alimentare, quindi, l’orto urbano diventa un’occasione unica per evadere mentalmente dal ritmo ossessivo delle metropoli ed allineare il proprio equilibrio psico-fisico a quello delle stagioni. Senza dimenticare poi il grande livello di soddisfazione che può regalare la cura di un ortaggio o di un frutto che da seme si trasforma in cibo reale sulle nostre tavole. Per raccogliere buoni frutti servono, però, cura e competenza ed occorre seguire semplici regole. Innanzitutto l’orto deve essere posizionato in un punto in piena luce, ma in alcuni casi (specie d’estate) i raggi solari diretti rischiano di bruciare gli ortaggi. Per questo è consigliabile creare delle piccole zone d’ombra utilizzando tettoie o tende, oppure addossando le piante al muro. Percoloso tanto quanto la calura è il vento che può arrivare a strappare le radici dalla terra. Se il terrazzo si trova in una zona particolrmente ventilata è bene proteggere gli ortaggi attraverso sostegni per le piante con il fusto più debole e piccole coperture. Per crescere, poi, le piante hanno bisogno di essere innaffiate in modo costante. La giusta quantità d’acqua giornaliera è l’operazione più importante per coltivare il proprio orto urbano. Per sfruttare al meglio il poco spazio disponibile occorre privilegiare l’utilizzo di vasi a cassetta che permettono di coltivare contemporaneamente ortaggi differenti. Inoltre la cosa migliore è partire dalle piante più semplici da coltivare perchè richiedono meno attenzioni come basilico, prezzemolo, rosmarino, lattuga, carote, ravanello, sedano, cipolla e l’aglio. Seguendo questi semplici consigli si dovrebbe ottenere un raccolto sano e gustoso. Ma, come detto, il nuovo entusiasmo che crepita attorno agli orti sul balcone ed in città rischia di essere smorzato da alcuni recenti studi che hanno analizzato il livello di inquinamento presente nella frutta e verdura coltivate nelle aree urbane. In particolare, un’indagine ucraino-tedesca ha rilevato che la quantità di metalli pesanti riscontrata negli ortaggi coltivati nel centro di Berlino è più alta rispetto a quella dei prodotti di campagna, con percentuali variabili a seconda del tipo di esposizione al traffico, dei metodi di coltivazione e delle strutture ospitanti. Sembra che i pomodori contengano una quantità di cadmio undici volte maggiore di quelli acquistabili al supermercato e le bietole tracce di zinco quasi cinque volte superiori. In attesa di dati più precisi i contadini urbani si dedicano alle proprie coltivazioni anche perchè l’obiettivo primario non è bocciare gli orti in città ma ridurre l’inquinamento urbano! Mariapia De Carli Se volete esprimere il vostro parere su questo o altri argomenti trattati in precedenza mandatemi una mail a: [email protected] Il direttivo e la redazione de Il Basso Adige esprimono le sentite condoglianze a Maria Pia per la perdita della mamma. BIBLIO FILIA - ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 39 I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI CARELLI LIBERA nata a Cagliari circa 1900, insegnante di lettere e giornalista a Napoli. Tratto da: ANIME, ROMANZO CHE NON SCRIVERò (Editrice Tirrenia 1931). Avevo pensato di mettere via definitivamente la penna. Ma chi scrive per amore di scrivere questo è peggio che morire. Nessuna forza ha più malia di quella che ci china sulla pagina bianca da riempire di scrittura. Sono passati solamente sette anni. Viverli è niente; ma quando si sono vissuti, quando sono affondati per sempre nei gorghi del tempo che fu, sette anni sono come settecento; sono un abisso scavato fra due rive inallacciabili. Scriverò questo libro? Non so. L’esistenza quotidiana è come una rete di infinite maglie; in ognuna intoppa una particella di quel bene inestimabile che è il tempo concesso a ciascuno di noi. L’esistenza è un piccolo nulla freddo e grigio che imprigiona l’ardore lucente che potrebbe essere la vita. Un figlio salverebbe Maria Teresa dalla tristezza e dall’enigmatico poi. Chi veramente ama la vita ha (in un modo o nell’altro) terrore della morte. Per questo i vari preti hanno inventato vari aldilà, per i quali, col prezzo delle nostre azioni, si comprano i biglietti qui sulla terra. Ora io, signorina tal dei tali, dal 1924 ho letto ancora molti libracci, e ad ogni libro che leggo mi sento sempre meno saggia. In fin dei conti non importa a nessuno sapere perchè mai la signorina tal dei tali cominciò un giorno a scrivere un romanzo e poi non volle scriverlo più. www.grafichestella.it T. 0442 601730 periodico indipendente Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 7 sebastian de gobbis si aggiudica la prima rassegna d’arte di pittura contemporanea “luigina de grandis a villa bartolomea” Centro Loris Doriano Romano affollato di significative. De Gobbis, secondo classificato con un premio di gente in una domenica di fine agosto, è stato lo “è con onore e con piacere che presiedo questa 350 euro, Roberto Cheula, terzi a pari merito con splendido corollario alla festa dell’arte e ben 44 commissione – ha esordito il presidente il pittore premio del valore di 200 euro, Jan Manet e Faartisti in concorso sono stati il successo della alla Charlie che terrà agli inizi del 2015 una propria biola Carmelini. La commissione ha poi deciso di prima rassegna-concorso di arte contemporanea personale alla Gran Guardia a Verona - le opere individuare 7 segnalazioni, 7 riconoscimenti alle intitolata alla nota pittrice di Villa Bartolomea presenti sono di ottima qualità e per noi commis- opere più meritevoli realizzate da Alberto Finco, Luigina de Grandis, scomparsa nel 2003 a Vene- sari è motivo di grande soddisfazione vedere tan- Gianfranco Zenerato, Gabriele Guerra, Elio Carzia. ta vivacità artistica nei partecipanti al concorso”. nevali, Benito Pegorari, Lucrezia Vitolo e Marina Voluta dall’amministrazione comunale di Villa Questa prima rassegna di pittura era a tema Basaglia. Ma chi era Luigina de Grandis. Nata a Bartolomea in collaborazione con la bibliote- libero, coordinata ed organizzata grazie all’arti- Spinimbecco di Villa Bartolomea il 14 dicembre ca “Arnaldo Fraccasta Alido Pravadelli, 1923, è morta a Venezia il 29 aprile 2003 città roli”, questa “Prima prevedeva la parteci- dove ha praticamente quasi sempre abitato. La De rassegna d’arte di pitpazione di opere “in Grandis si inserisce nel panorama artistico venetura contemporanea piena libertà di tecni- ziano nel 1945, con l’iscrizione all’Accademia di Luigina de Grandis”, ca ed espressione con Belle Arti dove imparò quello che si definiva il ha avuto la sua fase tele delle dimensioni mestiere, la tecnica esecutiva del disegnare e del finale con la ceriminime di 40x50 e dipingere diventando allieva prediletta di Bruno monia di consegna massime 100x100”. Saetti. Dalla metà degli anni cinquanta si può far dei premi domenica Ben 44 i partecipan- partire la sua lunga carriera e l’attività ininterrotta 24 agosto all’interti con i propri lavori che la vedono presente in molte mostre personali no della tradizionale esposti nella sala del e collettive in Italia e all’estero oltre alla parteciFiera Patronale. Un Centro Loris Romano pazione a più di una Biennale d’Arte. Moltissime concorso che ha visto mentre nell’atrio vi furono in seguito le sue esposizioni; molti i premi Chiara Marabini e l’opera vincitrice. la sala arricchirsi era un’esposizione di vinti. I suoi primi quadri erano essenzialmente dei delle opere partecipanti all’interno di questa libri da leggere e consultare allestita dalla biblio- ritratti, eseguiti con segni decisi e puntuali sulle grande mostra collettiva che rimarrà aperta fino a teca Fraccaroli. Oltre alla figlia Chiara, presente tonalità brune e ocrate per poi passare alle cosidmartedì 26 agosto. in commissione, tra il pubblico vi erano anche dette “Foglie” quindi agli “Autunni”, alle “TeLa cerimonia di premiazione ha avuto luogo vari parenti di Luigina de Grandis ed anche la so- ste”, alle “Porte”, ai “Varchi”, e ai “Muri”, dove domenica alle 18, alla presenza della figlia di rella Ottavina. l’artista riflette sul mistero stesso della vita. Oltre Lugina de Grandis e della commissione giudica“Abbiamo voluto ad essere stata pittrice, trice. Sono stati assegnati sette riconoscimenti ai questo evento per renla De Grandis è stata quadri migliori. I primi tre artisti classificati hanno dere omaggio ad una anche insegnante priricevuto, rispettivamente, un assegno da 500, 350 grande artista - ha ricorma all’Istituto d’Arte e 200 euro. In occasione del concorso è stato dato Giacomo Soardo, Pietro Selvatico di Paanche allestito un angolo dedicato alle opere della assessore alla Cultura dova, quindi all’Istituto De Grandis, visitabile sempre fino al 26 agosto. del comune di Villa Statale d’Arte ai CarLa commissione presieduta dall’artista Charlie e Bartolomea - nostra mini a Venezia. Scriscomposta da Marianna Montagnana laureata in concittadina e lustro per se anche un libro dal storia dell’arte, Luigi Manfrin, Rettore di varie il nostro paese ma il titolo “Teoria e uso del Università del Tempo Libero ed esperto di arte concorso è anche l’occolore”, edito da MonLa commissione ed i premiati. datori nel 1984, ebbe e da Chiara Marabini figlia della pittrice Luigina casione per offrire ai de Grandis e da Giacomo Soardo, assessore alla tanti e valentuosi artisti locali di partecipare e di un vasto successo e larga diffusione soprattutto Cultura del comune di Villa Bartolomea, ha avuto farsi conoscere in un appuntamento culturale che negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e fu inoltre il compito di selezionare le varie opere decretan- vogliamo prosegua nel tempo”. tradotto in alcune lingue straniere (inglese, amedo non solo i primi tre posti ma individuando A vincere il primo premio di questa prima rasse- ricano e spagnolo). anche 7 segnalazioni per opere particolarmente gna d’arte del valore di 500 euro, è stato Sebastian Francesco Occhi 2° FESTIVAL INTERNAZIONALE SCALIGERO MARIA CALLAS: IL 2 AGOSTO Consegnato il “premio speciale alla carriera maria callas” Oltre 100 artisti da tutto il mondo – Australia, Cina, Corea del Sud, Georgia Giappone, Israele, Italia, Messico, Romania, Russia e Stati Uniti – hanno partecipato al “Concorso Internazionale Scaligero Maria Callas”, contendendosi il “Premio Maria Callas”. Tutte le prove della grande competizione e la finale de Concorso, prevista per il 1° agosto, si terranno presso il Teatro Filarmonico, Verona. Ideatore e promotore dell’iniziativa liricomusicale, che onora Verona, è il presidente M° Nicola Guerini, che, a capo della Giuria d’Onore del Concorso Internazionale Scaligero Maria Callas, ha nominato Cecilia Gasdia, Madrina del Festival. Il quale è stato fortemente supportato dalla veronese “Fondazione Zanotto”, impegnatasi per sei lunghi mesi – ha sottolineato con orgoglio e soddisfazione il segretario generale della Fondazione stessa, Romano Tavella – per dare vita al Festival ed al Concorso stessi, nella convinzione che l’imponente manifestazione crei sempre maggiore nome e prestigio alla città dell’Arena…, come, del resto, i fatti stanno dimostrando. In occasione del Festival, è stato consegnato il Premio “Carlo Bologna”, istituito on collaborazione con il quotidiano veronese L’Arena, con la Giuri Critica presieduta dal critico musicale, Gianni Villani. E’ seguito il conferimento del Premio “Maria Callas”, del Premio “Giovanni Zenatello”, il Premio Speciale Peter Maag, il Premio “Loggione 2014” e di altri riconoscimenti. A felice conclusione del tutto, è stata pre- sentata l’opera scultorea dell’artista Albano Poli, evocante la figura di Maria Callas, che è stata consegnata ai nomi più importanti del Teatro internazionale. Hanno ufficialmente annunciato il tutto il presidente della Commissione Cultura del Comune di Verona, Rosario Russo, ed il M° Guerini. Vale la pena di ricordare che sono state recentemente dedicate a Maria Callas, nel quadro del Festival, [email protected], una speciale torta dedicata alla “Diva” e curata dalla pasticceria Miozzi, e, ideate dal veronese Ristorante Maria Callas, bottiglie personalizzate di Amarone, il pregiato vino veronese, grande risorsa derivante dalla coltivazione dei nostri vigneti. Pierantonio Braggio Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 8 periodico indipendente NEL SEGNO DI CARLO SCARPA “Una mattina del ’61 alla Querini, quando gli chiedevo che l’acqua alta restasse fuori dal palazzo … lui, guardandomi negli occhi dopo una pausa di attesa: dentro, dentro l’acqua alta, dentro come in tutta la città. Solo si tratta di contenerla, di governarla, di usarla come materiale luminoso e riflettente. Vedrai i giochi della luce sugli stucchi gialli e viola dei soffitti, una meraviglia!”. Giuseppe Mazzariol, direttore della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, rievocava così la genesi degli spazi della sede ridisegnati da Carlo Scarpa, fertili, fin dall’inizio, di contaminazioni luminose. Scarpa vi ha impresso un segno antico e moderno insieme, talmente carico di energia precorritrice, che la spinta propulsiva non si è esaurita. Come per gemmazione hanno generato tutt’intorno gli interventi architettonici di Valeriano Pastor, oltre che di Mario Botta e hanno ispirato nel tempo un confronto avvincente con altri, diversissimi linguaggi: fotografia, cinema, musica, danza. “Nel segno di Carlo Scarpa” racconta la relazione fra il maestro veneziano e architetti e artisti contemporanei che hanno interpretato lo spazio Carlo Scarpa in Fondazione: Margarita Andreu, Ivana Franke, Candida Hoefer, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori e, da ultima Haris Epaminonda. Ma anche la coreografa Sasha Waltz, il compositore Atsuhiko Gondai con il violoncellista Mario Brunello, la fotografa Alessandra Chemollo, il regista Riccardo De Cal, il grafico Giorgio Camuffo. L’esposizione ne raduna simbolicamente le testimonianze accanto al nucleo di schizzi e disegni, che documentano la fase di concepimento di quegli stessi ambienti da parte del grande architetto: la TRE REGISTI ITALIANI IN CONCORSO A VENEZIA: Martone, Munzi e Costanzo Alla 71/ma Mostra del cinema di Venezia (27 agosto-6 settembre) in concorso per l’Italia ci sono: “Il giovane favoloso” di Mario Martone, “Anime Nere” di Francesco Munzi, “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo. C’è anche una produzione italiana in quota minore sul film “Pasolini” di Abel Ferrara. Tra i fuori concorso altri italiani come “La Trattativa” di Sabina Guzzanti; “Italy in a day” di Gabriele Salvatores; “Perez” di Edoardo De Angelis; “La zuppa del demonio”, documentario di Davide Ferrario. Ancora italiani nella sezione concorso Orizzonti dove troviamo “La vita oscena” di Renato De Maria; “Senza nessuna pietà” di Michele Alhaique e “Belluscone, una storia siciliana” di Franco Maresco. Per Mario Martone l’innamoramento per Leopardi nasce almeno dieci anni fa quando mise in scena a teatro “L’opera segreta”. Poi lo riprende con “Le operette morali” per lo Stabile di Torino. Uno studio del poeta nella vita, nelle opere e nei luoghi che viene da lontano. Elio Germano è Leopardi, Michele Riondino è Antonio Ranieri, Massimo Popolizio il conte Monaldo, Isabella Ragonese la sorella Paolina. Francesco Munzi presenta “Anime nere” terzo film dopo “Saimir” presentato anch’esso a Venezia nel 2004 nella sezione Orizzonti e “Il resto della notte”. Tratto dal romanzo di Gioacchino Criaco il film ha mantenuto il titolo del libro. Anche in questo caso c’è stata una lunga gestazione. Si tratta di storie di famiglia ambientata in Calabria tra Africo e San Luca dove il regista ha vissuto per un certo tempo. Nel film sono presenti attori professionali e altri selezionati sul posto. La pellicola è recitata in dialetto e sono presenti i sottotitoli per una parte del film. Anche il film di Saverio Costanzo, “Hungry Hearts” è tratto da un romanzo, “Il bambino indaco” di Marco Franzoso. Racconta la vita di una coppia che si incontra a New York e che affronta una crisi difficile, mettendo a dura prova la vita del loro figlio ancora piccolo. I protagonisti sono Alba Rohrwacher e Adam Driver. Roberto Tirapelle fecondità del segno di Scarpa e il lavorio creativo nel segno di Scarpa. Scintilla di tante risonanze è sempre Venezia, frontiera di culture. Per testamento, nel 1868 la lungimiranza di Giovanni Querini volle la Fondazione, con il museo e la biblioteca, aperta alla circolazione del pensiero, con lo sguardo sulla contemporaneità. Di tutto questo le architetture di Scarpa per la Querini Stampalia sono il manifesto vivo: l’acqua vi scorre dentro e la luce le attraversa, liberamente. L’esposizione ha il supporto di ABS GROUP SRL. Federica Tirapelle Fondazione Querini Stampalia, Venezia. Fino al 29 Settembre 2014. COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO (VERONA) ASSOCIAZIONE PRO LOCO 3°MERCATINO FOTOGRAFICO DOMENICA 7 SETTEMBRE 2014 a San Pietro di Morubio (Verona) in via Motta, 2 (sede comunale) 8.30 – 18.00 ingresso libero - mostra – scambio dell’usato fotografico - spazio dedicato all’editoria fotografica - mostra fotografica collettiva - set fotografici gratuiti con modelle www.comune.sanpietrodimorubio.vr.it LEGNAGO - Via Matteotti, 94 - Tel. e Fax 0442 601749 IL PROSCIUTTO CRUDO VERONESE MERITATAMENTE IN GLORIA A PRESSANA Nei giorni 25-26-27 luglio, si è tenuta la 15ª Festa del Crudo di Crosare, noto per la sua alta qualità. Piergiorgio Agostini, presidente di Crediveneto, per una collaborazione attiva fra produttori, imprenditori ed Istituti di credito ed Enti locali, per ridare vigore all’economia, per vincere positivamente l’attuale momento e per trovare soluzioni atte a superare le difficoltà del mercato. Il Veneto ha moltissimo da proporre, in fatto di prodotti locali, sia per l’alta capacità e l’impegno dell’imprenditoria, sia per quanto concerne l’altissima qualità, che l’imprenditore ad essi conferisce. Chi avrebbe mai detto che in una modesta frazione del Basso Veronese, si producono 60.000 prosciutti l’anno, con creazione di occupazione, ricchezza locale e indotto? Chi avrebbe mai pensato che tale ottimo prosciutto, è apprezzato moltissimo anche all’estero? Ebbene, esso è prodotto dal Prosciuttificio Crosare, creato, a suo tempo, dall’attuale titolare, Gian Antonio Visentin, che è pure presidente del Consorzio Veneto-Berico Euganeo del Prosciutto DOP, costituito da dieci aziende, che lavorano suini, esclusivamente nutriti di siero di latte. Non si tratta di porre in luce solo meriti – un imprenditore ne ha sempre e molti – o di pubblicizzare un prodotto, ma di dare doverosa evidenza, al fatto che la produzione di prosciutto, a Crosare, Comune di Pressana, Verona, costituisce – come già sottolineato in precedenza – un’essenziale risorsa economica e sociale per la vita del luogo. In tale quadro, l’assessore provinciale Luigi Frigotto, il sindaco di Pressana, Stefano Marzotto, ed il vicesindaco, Renato Greghi, il citato produttore G. A. Visentin e la presidente della Pro Loco di Pressana, Rosalba Scarsetto – quale grande merito hanno le Pro Loco e i loro volontari! – hanno presentato il 24 luglio, nella Sala Rossa della Provincia di Verona, la 15ª Festa del Prosciutto Crudo Dop, per la promozione la valorizzazione dello stesso, che è eccellenza e storia locali, nonché per premiare, con il Pressana Stars le personalità di Pressana, distintesi nel mondo del lavoro, della cultura e dello sport. Pierantonio Braggio periodico indipendente Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 Al Castello Bevilacqua mistero e delitti rientrano dalle vacanze e ti aspettano venerdì 26 9 settembre alle ore 20.30 per la Cena con delitto “Festa in Campagna”, (prezzo a persona 49,00 euro, bevande incluse, su prenotazione). Il giallo va in scena e voi siete i protagonisti dell’intrigo. Potete indossare i panni di Sherlock Holmes, Monsieur Poirot o Miss Marple e divertirvi a scoprire indizi e smascherare l’assassino. Durante la serata il fasto dei saloni del Castello di Bevilacqua si tinge di giallo e fa da scenografia al mistero, dando vita ad un gioco deduttivo nel quale una compagnia di attori mette in scena per gli ospiti la trama di un vero enigma. A completare la serata il menù proposto dai nostri chef, che propongono i migliori prodotti del territorio e un’interpretazione sempre innovativa della cucina veneta. CENA CON DELITTO Venerdì 26 settembre 2014 ore 20.30 Antipasto Ventaglio di melone di Sermide con rosa di fico e selezione di crudo di Montagnana Primo piatto Risotto sfumato alla birra con sfilacci di cavallo, pesto di rucola e Bagoss Secondo piatto Pollo di corte alla griglia con patate al forno, zucchine e radicchio rosso alla griglia Dessert Millefoglie con crema al mascarpone, cioccolato a scaglie e fragole di Bonavigo Caffé Trilogia di gelato con frutti di bosco flambé Vino in bottiglia Invito alla degustazione: i nostri vini e il nostro territorio Il ristorante All’Antica Ala vi invita presso la cantina del Castello Bevilacqua per una degustazione guidata dei vini del territorio abbinata ai prodotti tradizionali della pianura veneta. Ideale per esperti del settore, gruppi di persone o semplici appassionati, le degustazioni proposte dal ristorante All’Antica Ala vi faranno vivere emozioni uniche che coinvolgeranno i vostri cinque sensi in un’atmosfera ricca di fascino e storia. Proposta 1 Degustazione di 3 vini del territorio: Prosecco, Soave e Valpolicella (un calice a persona per tipo di vino), accompagnati da grissini e pane fatti in casa e un ventaglio di salumi e formaggi locali. Euro 19,00 a persona Proposta 2 Degustazione di 5 vini del territorio: Prosecco, Soave, Lugana, Valpolicella e Fiori d’Arancio (un calice a persona per tipo di vino), accompagnati da grissini e pane fatti in casa, ventaglio di salumi e trilogia di formaggi locali abbinati a mostarde e miele. Euro 29,00 a persona Proposta 3 Degustazione di Bollicine: Cartize, Franciacorta e Champagne (un calice a persona per tipo di vino), accompagnati da grissini e pane fatti in casa, ventaglio di salumi e trilogia di formaggi locali abbinati a mostarde e miele. Per gruppi di almeno 4 persone. Quotazione su richiesta. Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra nuova destinazione nel cuore della storia. 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Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 - [email protected] - www.castellobevilacqua.com Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 10 periodico indipendente Da oggi in Crediveneto trovi i nuovi CrediConto pensati per te … uno per ogni tua diversa esigenza… Crediconto imprese Crediconto giovani Crediconto pensione Crediconto mio Crediconto light Crediconto relax Crediconto completo Crediconto soci relax Crediconto Anch’io CrediConto Giovani Crediconto giovani Anch’io CrediConto Anch’io Giovani CrediConto Giovani Crediconto pensione Anch’io CrediConto Giovani Anch’io CrediConto Giovani E se apri uno di questi conti entro il 30 Settembre 2014, il canone mensile è GRATIS PER SEMPRE! Vieni a trovarci in una delle nostre Filiali e con il tuo CrediConto potrai scoprire tanti prodotti e servizi a condizioni agevolate. Ti aspettiamo! Filiale di Montagnana Filiale di Megliadino S. 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Offerta valida fino al 31/01/2015. www.crediveneto.coop periodico indipendente Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 11 Impianti di depurazione e reti di fognatura nella bassa veronese. Dal 2010 al 2013 investimenti per quasi 7 milioni di euro, E nel prossimo quadriennio Acque Veronesi ne spenderà 10. Dal 2010 al 2013, solamente per la manutenzione di reti fognarie e impianti di depurazione nel basso veronese, Acque Veronesi ha investito 1 milione e 600 mila euro. Inoltre, la società consortile per l’estensione e la realizzazione di nuove infrastrutture ne ha speso più di 5. Le eccezionali perturbazioni di quest’estate hanno messo a dura prova il sistema di scolo dell’acqua piovana e delle fognature in diversi comuni della pianura. Per cercare di limitare il più possibile i disagi alla cittadinanza, Acque Veronesi sta moltiplicando gli sforzi ampliando ulteriormente i propri impianti (va ricordato che, come da normativa vigente, la gestione delle reti per lo smaltimento delle acque meteoriche non rientra tra i compiti della società). Tra gli interventi più importanti degli ultimi 4 anni, va ricordata l’estensione della rete fognaria di Cologna Veneta (1 milione e 100 mila euro), il rifacimento del collettore di Sanguinetto (1 milione e 700 mila), l’ampliamento della fognatura a Minerbe (730 mila euro) e l’adeguamento degli impianti a Boschi Sant’Anna (230 mila euro). Nel periodo 2014-2017, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato in 75 comuni della provincia scaligera, investirà in impianti di depurazione e reti fognarie della bassa quasi 10 milioni di euro. Soltanto nel comune di Cologna Veneta ne saranno spesi più di 3. Importante per i cittadini sarà l’adeguamento di una parte importante del sistema fognario di Isola della Scala (970 mila euro). Un intervento analogo sarà realizzato anche a Nogara (800 mila). Da sottolineare anche i quasi 700 mila euro che serviranno a migliorare l’impianto di depurazione di Bovolone ed un tratto della rete fognaria cittadina. Acque Veronesi ha deciso di intervenire a San Pietro di Morubio, Vigasio ed Erbè con più di 1 milione. Un’altra decina di comuni del basso veronese saranno interessati da una serie di opere che andranno a migliore le strutture del territorio. A cura dell’ufficio Stampa di Acque Veronesi Pfass. Analisi dei pozzi privati, Acque Veronesi conferma la propria disponibilità ad effettuare le verifiche presso il proprio laboratorio a costi contenuti. In riferimento ai campionamenti dei pozzi privati in diverse zone della provincia di Verona, Acque Veronesi conferma che le analisi relative all’eventuale presenza di Pfass (sostanze perfluoroalchiliche) potranno essere svolte anche nel laboratorio dell’azienda e che il costo sarà calmierato ad 80 euro + iva per ogni campione analizzato, con oneri a carico del titolare. Le modalità ed i termini di pagamento saranno indicati nella fattura emessa a seguito dell’attività svolta. Acque Veronesi fornirà inoltre gratuitamente ai comuni interessati, su richiesta, il materiale necessario per il prelievo di campioni che è a carico del titolare del pozzo privato, ma tale operazione dovrà essere coordinata e supervisionata da un funzionario comunale per valutare la correttezza dei campionamenti. Per ogni prelievo dovrà essere compilato un verbale a firma dell’interessato e del funzionare comunale, indicante l’anagrafica del titolare del pozzo, l’ubicazione e le caratteristiche costruttive e di funzionamento dello stesso, l’eventuale allacciamento alla rete acquedottistica pubblica e l’uso che verrà fatto dell’acqua. La recente Deliberazione della Giunta Regionale n. 618 del 29 aprile 2014 - Approvazione di “Primi indirizzi operativi per l’utilizzo dei pozzi privati ai Comuni delle Province interessate dalla presenza di Pfass nelle acque destinate al consumo umano”, prevede la ricognizione dei pozzi privati presenti nell’ambito territoriale di riferimento (tenendo conto delle mappature della distribuzione dell’inquinamento messe a punto da Arpav), l’individuazione dell’utilizzo di quelli ad impiego potabile e l’indicazione, in presenza di concentrazioni elevate, di allacciarsi alla rete acquedottistica o l’utilizzo di sistemi di abbattimento, dove non è possibile l’allacciamento. L’azienda sottolinea che tali procedure si riferiscono esclusivamente alla questione Pfass, dato che Acque Veronesi, per legge, non è abilitata a emettere giudizi di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano, giudizio che è di esclusiva competenza delle Aziende ULSS, ai sensi dell’art. 6 comma 5-bis del D.Lgs 31/01 e dell’art. 4 del dgrv n. 015/2009 allegato A. La società consortile ha già preso contatti con alcuni comuni della provincia scaligera e con alcune amministrazioni del vicentino e del padovano (circa una decina, compresa la città di Vicenza) che hanno già iniziato ad inviare i campioni per le analisi al laboratorio ad Acque Veronesi, per concordare il piano e le modalità delle analisi. L’azienda è a disposizione di tutti i sindaci interessati. A cura dell’ufficio Stampa di Acque Veronesi iacere di servirvi SPECIALITà DELLA CASA Ristorante - Pizzeria DAL 20 SETTEMBRE TORNA IL SABATO MUSICALE Risotto alla veneta Lasagne con anatra Per prenotazioni telefonare ai numeri 0442 601299 o 392 9402052 Carne alla brace Via Rovigo, 50 - Vigo di Legnago - www.zonaroristorante.it Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 12 periodico indipendente LA NUOVA FRONTIERA DEL RISPARMIO - 2A PARTE IL PASSION INVESTMENT Negli ultimi 6-7 anni i grandi vini d’annata sono stati uno degli asset preferiti dai gestori specializzati in Passion Investment, senza distinzione di confini geografici o sistemi politici. Nel 2011 la Finanza cinese ha creato un Equity Fund, denominato DingHong Fund, con una capitalizzazione iniziale di 150 milioni di $, il cui patrimonio è investito in prevalenza su vini francesi di elevata qualità. Negli Stati Uniti è operativo un Fondo di Privat Equity (Brazos Equity Partners) che gestisce alcuni miliardi di $, ed è diventato il primo azionista di Winebow, il più importante importatore e distributore di vini italiani in USA (tra gli altri Allegrini, Maculan, Monastero, Palladio, Tasca d’Almerita, Tramin, Zenato). In Italia le opportunità di sottoscrivere quote di Fondi Passion le cui scelte si rivolgono in via prioritaria all’acquisto di vini di pregio non sono moltissime, escludendo a priori la tentazione di effettuare e gestire in proprio questo tipo di investimento. Gli intermediari finanziari che offrono questa possibilità si connotano a seconda dei casi per due differenti tipologie operative, avendo peraltro come riferimento principale l’indice Liv-Ex, che racchiude le 100 etichette più prestigiose al mondo: promuovono Fondi/SICAV specializzati, collocati con il meccanismo del “Private Placement” presso gli Istituti autorizzati o all’interno del veicolo “Polizza Vita finanziaria”; ovvero mettono a disposizione del risparmiatore interessato un listino diversificato di vini d’annata e la somma destinata all’investimento viene conferita ad una società fiduciaria che provvede all’acquisto e allo stoccaggio delle bottiglie in nome e per conto del risparmiatore medesimo. Nel primo caso la scelta degli asset è demandata discrezionalmente al/ai gestori, all’interno peraltro di un regolamento e di disciplinari molto precisi che stabiliscono in modo chiaro e trasparente le garanzie, i criteri e le politiche di gestione adottate. Una via alternativa seguita da altri intermediari è quella di proporre Fondi che non investono in vini di pregio bensì nella intera filiera vitivinicola, quindi in aziende produttrici, in imprese che operano nel settore del vetro, nella costruzione di botti, nella lavorazione del sughero, nelle cantine per l’invecchiamento del prodotto finito. E’ tutto sommato un modo intelligente per diversificare il rischio, una volta identificato il macro-settore su cui puntare. La rivalutazione che, fino al 2012, ha contraddistinto quasi tutte le proposte di investimento in vini d’annata, con tassi annui di rendimento in qualche caso ben superiori al 10%, non deve indurre a ritenere che basti comperare qualche decina di bottiglie di pregio, tenerle in cantina per qualche anno per poi venderle e realizzare buoni guadagni. Gli aspiranti “fai da te”, anche quelli più informati, devono infatti tener presente che la scelta dell’investimento prescinde dagli abituali criteri adottati nel mondo finanziario quali il free cash flow o il price earning ratio, ma si basa su un giudizio molto più empirico ma complesso, che si traduce nella capacità di valutare l’evoluzione della qualità e del prezzo del vino in rapporto alle preferenze future dei consumatori. Inoltre, a motivo della particolarità e delicatezza degli asset, un ruolo fondamentale nel successo di ogni iniziativa va attribuito alla attività di stoccaggio e conservazione dei beni. Le bottiglie devono essere allocate in luoghi praticamente inaccessibili, con sorveglianza costante, a prova di eventi sismici e meteorologici, con un controllo 24 h su 24 effettuato da enologi molto esperti su temperatura, igrometria, luce e vibrazioni. Infine, ad ulteriore garanzia degli investitori, gli intermediari più affidabili proteggono i patrimoni amministrati con polizze assicurative full risk. A cura di [email protected] Una grande azienda italiana, una grande produzione di oli vegetali ITALIA ITALIA ROMANIA MAROCCO w w w. to p a g r i . i t 14_191_Pag_BassoAdige_21x14,6.indd 1 13/02/14 09.31 periodico indipendente Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 Alla Virtus il Memorial Mario Bubola 13 Anche mister Festeggiati i due Leonardo Rossi alla assistenti promossi: cena aziendale della Enrico Caliari in Can Bertelli & Partners B e Stefano Faccioni ad Angiari in Can D Gigi Fresco, mister della Virtus, fa entrare nel finale al posto di Dimas Matteo Scapini che trova il gol per battere il Legnago e vincere il 1° Memorial Mario Bubola in ricordo del dirigente del Legnago deceduto 24 anni fa e diesse della società per un ventennio. Brevi discorsi commemorativi prima della gara di Galeazzo Cinti, ex dirigente del Legnago ai tempi di Bubola e Romano Mattè. In tribuna ex giocatori di quel tempo (Tomizioli, Gemo, Murari, Sbampato) che con Romano Mattè, ex allenatore biancazzurro, hanno valutato le prestazioni dei singoli giudicando il difensore Marco Talin miglior giocatore del torneo. Presenti due figli di Mario Bubola, Patrizia e Maurizio. A. N. Alla cena aziendale di venerdì 25 luglio della Bertelli & Partners che il prossimo anno festeggerà i 20 anni di attività erano presenti anche dirigenti del Legnago: il direttore generale Mario Preto, l’amministratore delegato Stefano Michelazzi, il socio Claudio Berlini, l’allenatore Leonardo Rossi, il diesse Antonio Naliato e il direttore tecnico Gianni Verdolin. Il presidente biancazzurro Pierluigi Bertelli durante la cena ha parlato a lungo con mister Leonardo Rossi che si è detto soddisfatto della rosa a disposizione. Bertelli ha rivelato che in maggio quando ha ricevuto in azienda ad Angiari Leonardo Rossi ha avuto subito fiducia in lui. La serata è stata allietata da accompagnamento musicale e da fuochi d’artificio. A. N. Grande festa con ricco buffet ed orchestra ad Angiari sabato 19 luglio presso le Grafiche Marchesini per festeggiare due assistenti della sezione Aia di Legnago promossi: Enrico Caliari in Can B e Stefano Faccioni in Can D. Otello Marchesini ex presidente della sezione di Legnago ha organizzato l’evento assieme al presidente Andrea Monastero nel migliore dei modi. Molti gli ospiti fra i quali il neosindaco di Legnago Clara Scapin con il vice Claudio Marconi, il sindaco di Angiari Vincenzo Bonomo, l’ex presidente della Figc veneta Giovanni Guardini, arbitri ed assistenti: Gianluca Cariolato assistente internazionale, Daniele Chiffi(can B), Riccardo Ros (can B), Luca Candeo (can Pro), Alessandro Caso (can Pro) e gli assistenti can Pro Ilie Rizzato, Francesco Rossini, Mauro Galetto, Matteo Pellegrini e Angelo Bonafede. A. N. Marco Talin premiato come miglior giocatore del Memorial Bubola (Foto Navarro) Il presidente del Legnago Bertelli a colloquio con mister Rossi alla festa aziendale (Foto Navarro) Premiazione assistenti Aia di Legnago Caliari e Faccioni (Foto Navarro) La bandiera del Comune di Legnago sventola alL’ultratrail DI Andorra La bandiera del Comune di Legnago sventola al traguardo della più dura gara di ultratrail al mondo in Andorra. Artefice dell’impresa l’ atleta del Marathon Legnago Marco Ferrari che dopo 55 ore e 58 minuti completa la massacrante gara sui Pirenei. Si è corso per 184 km superando oltre 14000 metri di dislivello positivo su di un terreno difficilissimo per l’acqua e la neve e solo 150 concor- renti dei 371 partiti sono arrivati al traguardo in rappresentanza di 38 paesi del mondo. Gli atleti che partecipano a queste competizioni sono tutti selezionati ed abituati alle situazioni climatiche più estreme; si tratta per lo più di persone che vivono e frequentano la montagna per cui l’impresa del nostro rappresentante assume un valore ancor maggiore se si pensa che i suoi allenamenti si svolgono per lo più sull’argine del nostro Adige. Disciplina in continua espansione, le corse trail abbinano la corsa alla montagna, ovvero ad ambienti con scenari paesaggistici unici. La preparazione fisica e soprattutto quella mentale devono essere sempre curate con grande continuità e per- severanza e nulla deve essere lasciato al caso né da un punto di vista alimentare né dell’attrezzatura e dell’abbigliamento da portare con se’ in zaini tecnici specifici per queste discipline. è anche un modo per sviluppare l’autodisciplina e la concentrazione ricercando in questi percorsi il senso della vita. Autoservizi - Pullman di Tavellin Angelo DITTA PREMIATA CON IL “CESARE D’ORO” GITE VIAGGI GRAN TURISMO AIR CONDITIONED COMFORT Legnago - Tel. e Fax 0442 20648 14 VESTA Eccoci giunti ad un’altra puntata della rubrica di AstroMitologia del Basso Adige. Oggi descriveremo la dea Vesta. Vesta, che nella mitologia greca corrisponde ad Estia, è la dea della casa e del focolare domestico. Era venerata maggiormente a Roma, dove veniva adorata in ogni casa, ma anche in Grecia veniva onorata con sacrifici, anche se era una delle divinità meno conosciute. È figlia di Saturno, antico dio dell’agricoltura, e di Opi, antica divinità del raccolto e dell’abbondanza agraria e sorella di Giove, Nettuno, Plutone, Giunone e Cerere. Il suo principale luogo di culo era il tempio di Vesta a Roma dove le vestali avevano il compito di custodire e mantenere il fuoco sacro sempre acceso. Il fuoco fu tenuto acceso fino al 391 d.C., quando l’imperatore Teodosio ordinò di spegnerlo per sempre. La dea è raffigurata come una donna slanciata che indossa una lunga stola e tiene in mano un bastone. Talvolta viene raffigurata assieme a Mercurio ma, mentre quest’ultimo aveva il compito di proteggere dal male e di propiziare Anno XXXVI - n. 8 - Agosto 2014 la buona sorte, Vesta consacrava la casa. I suoi simboli sono il cerchio e la fiamma del focolare domestico. Vesta non era nota per i miti e le rappresentazioni che la riguardavano; infatti fu raramente rappresentata da pittori e scultori sotto sembianze umane, perché non aveva un aspetto fisico ma la sua rilevanza stava nei rituali simboleggiati dal fuoco. Secondo la mitologia greco/romana Vesta fece voto di castità, ma non perché non fosse bella; infatti sia Nettuno che Apollo chiesero la sua mano a Giove, che però, data la risoluzione della sorella di restare vergine ed scongiurando così un possibile concorrente al trono degli dèi, respinse le loro proposte. L’unico episodio mitologico rilevante sulla dea della casa è quello di Priapo: un giorno il giovane Priapo, dopo un banchetto il cui ne era uscito ubriaco, tentò di abusare della dea ma un asino con il suo raglio svegliò la dea che dormiva e le altre divinità. Dopo questo fatto venne espulso dalla casa degli dèi e anche l’asino, simbolo di lussuria, contribuì a scacciarlo. Ogni città, nell’edificio principale, aveva un braciere comune, il pritaneo, dove ardeva il fuoco sacro di Vesta, che non doveva smettere mai di bruciare. Poiché le città erano considerate un allargamento del nucleo familiare, era adorata periodico indipendente anche come protettrice di tutte le città greche/ romane. Nelle famiglie, il fuoco di Vesta non provvedeva solo a riscaldare la casa ed a cuocere i cibi; ma veniva usato per molti rituali domestici: per esempio il neonato diventava membro della famiglia cinque giorni dopo la nascita con un rito in cui il padre lo portava in braccio girando attorno al focolare e la novella sposa portava il fuoco preso dal braciere della famiglia di origine nella sua nuova casa, che solo così veniva consacrata. Inoltre il fuoco di Vesta illuminava i luoghi dove la famiglia e la comunità si riunivano insieme come il luogo dove si ricevevano gli ospiti e il luogo dove fare ritorno a casa. In onore della dea venivano celebrati i vestalia. In tempi arcaici duravano solo un giorno, il 9 giugno, ma in età repubblicana ed imperiale vennero portati a nove, dal 7 al 15 di giugno. Il primo giorno delle celebrazioni era dedicato all’apertura annuale del tempio di Vesta per i riti sacrificali e inoltre, nei giorni di festa, si credeva anche il mondo dell’aldilà entrasse in contatto con il mondo dei vivi. Nel prossimo numero della rubrica parleremo degli altri dèi minori come per esempio Iris, la dea dell’arcobaleno. Arrivederci al prossimo mitologico numero!! Gianluigi Viviani Costruita nel XVI secolo, Villa Bevilacqua fu una delle tenute della famiglia Bevilacqua di Santa Anastasia. La sua funzione era quella di casa di villeggiatura. Villa Bevilacqua apre le porte ai suoi ospiti per banchetti, ricevimenti e cerimonie. Ampi spazi, sale luminose ed un parco che circonda tutta la struttura la rendono una piccola oasi di tranquillità ed armonia nel centro della cittadina omonima. 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