Provincia, 7 milioni di tagli e 178 dipendenti in

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LA STAMPA
MARTEDÌ 16 DICEMBRE 2014
Savona .51
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SONO RIMASTE LE COMPETENZE DELEGATE DALLA REGIONE MA SENZA RISORSE
PROGETTO DI AUTHORITY E COSTA
Provincia, 7 milioni di tagli
e 178 dipendenti in esubero
Porto, catalizzatori
contro le emissioni
dei fumi delle navi
Il presidente Giuliano: senza fondi a gennaio c’è il fallimento
Incognita
ELENA ROMANATO
SAVONA
I calcoli fatti dal governo sulla Provincia di Savona sono
chiari: in base all’emendamento alla Legge di Stabilità
che sarà approvata a giorni è
previsto un taglio del 50%
delle spese del personale della Provincia, per 6,8 milioni
di euro, che corrisponde 178
esuberi. I dipendenti della
Provincia «in eccesso» dovrebbero essere ricollocati in
altri enti pubblici, Regione e
Comuni, ma nessuno per ora
sa quali siano questi enti e
quanti dipendenti siano in
grado di assorbire. Poi c’è il
tema ancora più spinoso dei
servizi che con il taglio delle
risorse non potrebbero essere più garantiti.
Il problema è che quella
che era nata come l’abolizione delle Province si è trasformata in un pasticcio. In base
alla legge di riforma, parte
delle competenze dovevano
passare alle Regioni e ai Comuni ma di fatto le Province
si trovano ad avere le stesse
funzioni di prima, comprese
quelle delegate dalla Regione
che costano alla Provincia di
Savona intorno ai 10 milioni,
e non avranno più le risorse
per svolgere quelle funzioni.
«A questo punto non resta
altro che dichiarare il dissesto a gennaio – dice il presidente della Provincia Monica
Giuliano – dalla Regione non
sappiamo nulla e se passerà
la legge di stabilità che prevede un taglio delle spese del
personale del 50% non ci resta che chiudere tutto. Non è
questa la Provincia riformata che siamo stati chiamati a
guidare. Si parlava di trasferimento di funzioni. Che si
faccia, non che si dichiara il
personale in eccesso ma le
funzioni rimangono alla Provincia. La legge Delrio diceva
che alla Provincia sarebbero
rimaste quattro funzioni e le
altre sarebbero state trasferite: fino ad ora non è stato
così. Non si può fare pagare
una riforma monca ai cittadini che si verranno a trovare
senza servizi e con tagli che
di anno in anno sono diventa-
Il futuro della
Provincia è
avvolto nell’incertezza: i
fondi sono
stati tagliati,
le competenze non sono
chiare e 178
dipendenti
dovrebbero
andare in
esubero
Utilizzare dei catalizzatori
per abbattere i fumi dei camini delle navi Costa.
È il progetto allo studio
dell’Autorità portuale di Savona e di Costa per ridurre
l’inquinamento nei porti, soluzione che sarebbe preferita
all’ipotesi di utilizzare l’alimentazione elettrica in banchina. «L’elettrificazione delle banchine chiesto dall’assessore all’Ambiente del Comune di Savona, Jorg Costantino, sarebbe un intervento molto complesso spiega il segretario generale
dell’Autorità portuale, Roberto Visintin - e comunque
non riguarderebbe la fase di
manovra delle navi, quando i
motori hanno bisogno di potenza maggiore per attraccare e salpare. Al vaglio dell’ente porto ci sarebbe anche la
dotazione di catalizzatori per
i fumi dei camini. Il cold iro-
ning è già utilizzato dal 2009
per i traghetti nel porto di Vado Ligure».
Sul tema dell’inquinamento
nei porti interviene anche Valerio Ulivi, ex dirigente sindacale. «Con ragioni di politica
ambientale - dice - abbiamo già
perso i traghetti veloci al porto
di Vado. Non vorrei che succedesse con le crociere». [C.BEN.]
IL PRESIDENTE DI CELLE PROMOTOUR
ti sempre più consistenti». Dal
2010 ad oggi i tagli alla provincia di Savona sono stati del
49% e corrispondono a 15 milioni e 100 mila euro, 54 euro
per ogni abitante.
L’argomento del trasferi-
mento delle funzioni delle province agli altri enti sarà discusso nel prossimo Osservatorio Regionale che si incontrerà nei prossimi giorni, mentre il 23 dicembre il presidente
della Provincia avrà un incon-
tro informale con i dipendenti
dell’ente e le rappresentanze
sindacali. «Dobbiamo vedere
se l’emendamento sul taglio
del 50% del personale passeràdice Giuliano – se passasse sarà il dissesto».
Centrale del Latte
AgennaioscadràilcontrattodiaffittoincorsoRicci
ItaliaFoodcercaunnuovostabilimento
1 Alla vigilia della scadenza del contrat-
to annuale di affitto della Centrale del Latte di Savona, la società «Italia Food» guarda a nuove produzioni e conferma l'intenzione di continuare la produzione in uno
stabilimento. Sul piatto da tempo c’è la
possibilità di acquistare i locali dell’ex macello di piazzale Amburgo, di proprietà del
Comune. Al momento l’amministrazione
comunale, che dovrebbe pubblicare il
bando per l’ex macello, non avrebbe ancora ricevuto una richiesta formale di acquisto da parte di Italia Food, società con sede
ad Albenga che ha rilevato l’impianto industriale e i macchinari presenti nello sta-
bilimento di corso Ricci in base al concordato preventivo stabilito in sede giudiziaria per la procedura fallimentare della produzione nello stabilimento savonese. I vertici della società Italia Food non hanno mai
nascosto la velleità di espandersi e trovare
una nuova location e nel caso non possa
andare in porto l’operazione ex macello
potrebbero cercare altre sedi in vista di
nuove produzioni che potrebbero portare
anche nuovi posti di lavoro. Oltre alla
gamma di prodotti legati alla produzione
di preparati per gelato, si penserebbe anche alla produzione di panna e di altri derivati del latte.
[C.BEN.]
“I commercianti
sono demotivati
a causa della crisi”
«La crisi comporta anche
l’allontanamento degli esercenti da consorzi e comitati
di via. I negozianti sono sempre più diffidenti, agiscono in
proprio anche per addobbare solo una vetrina natalizia.
Non sono più partecipativi.
Un segnale negativo, anche
per gli enti pubblici perché
percepiti lontani dalle reali
esigenze del comparto». La
disamina è di Franco Abate,
in passato al vertice dell’Ascom di Celle Ligure e da
anni presidente del Consorzio Promotur, società cooperativa costituita nel 1993 e
composta da un centinaio di
aziende cellesi, in primo luogo nel settore turistico-commerciale. «Abbiamo previsto
un secondo incontro con i
colleghi di Varazze, Albisola
Superiore e Sassello per una
pianificazione promozionale
unitaria, coinvolgendo l’entroterra - continua Abate -. Anche quest’anno è stato pessimo
per Celle, anche per il netto calo del turismo. Notiamo molti
esercenti demotivati, si calcola che fino settembre e ottobre
si lavora solo per pagare tasse,
tributi, imposte, cosa aggiungere ancora?».
[M. PI.]
ieri mattina, un tecnico della
Inox Signal, con una piccola
autogru, ha provveduto a
smontarlo e visionarlo in ogni
singolo pezzo, per poi ricomporlo, una volta confermata
l’idoneità dell’appoggio. «Nel
tempo comunque - conferma
la Inox Signal - tutte le colonne
interne di sostegno, saranno
sostituite con altre nuove. Nel
frattempo, i lavori di controllo
procederanno celermente, anche con il maltempo come è
avvenuto ieri in piazza Mameli, con i nostri tecnici impegnati nell’opera di verifica dell’orologio, con non poche difficoltà sotto la pioggia». L’indagine a tappeto, scattata subito
dopo la caduta dell’orologio
pubblicitario di piazza Marconi, era stata richiesta dal Comune, dall’assessorato ai lavori pubblici di Franco Lirosi. Oltre agli orologi a colonna, l’assessore Lirosi, nella nota del
Comune, ha chiesto anche il
controllo dei vari pali presenti
in città, come insegne, cartelli
promozionali e pubblicitari.
Secondo la convenzione stipulata con il Comune, la Inox Signal ha l’obbligo di garantire il
perfetto stato e il mantenimento degli impianti: «In buono e decoroso stato, provvedendo a tutti gli interventi di
manutenzione».
[M.C.]
PARTONO I CONTROLLI: SARA’ SOSTITUITO IL SOSTEGNO INTERNO
Savona, diciannove orologi pubblicitari
saranno smontati e controllati
dopo la tragedia sfiorata in piazza Marconi
In città sono iniziati i controlli tecnici degli orologi
pubblicitari. Dopo la tragedia sfiorata della scorsa settimana, con la caduta dell’orologio in piazza Marconi
e il ferimento di una passante, ora tutti le componenti
metalliche dei 19 orologi presenti tra le piazze e le vie cittadine, saranno verificati attentamente dal personale
della Inox Signal. «Gli orologi saranno smontati - spiega
l’azienda proprietaria - con il
distacco del pannello pubblicitario e della struttura
esterna di ghisa, sino ad arrivare al tubo metallico di so-
Una nave Costa in porto
Pericolo
L’orologio
pubblicitario
di piazza
Marconi
finito a terra
stegno fissato alla piastra poggiata nel marciapiede. Una
volta verificate le condizioni di
stabilità, l’orologio verrà rimontato e rimesso in funzione.
Qualora vi fossero dubbi sull’integrità del sostegno, il tubo
verrebbe subito sostituito».
Tra i primi orologi controllati:
quello di piazza Mameli, dove
Commercio in crisi a Celle