Fisiologia e fenologia di una graminacea Principio di base: nelle piante il numero e il tipo di organi prodotti non sono definiti nell’embrione, come invece per gli animali, ma sono determinati più tardi, in risposta variabile alle condizioni ambientali. Specifica risposta alla temperatura e alla lunghezza del giorno -- iniziazione di nuovi organi più generali condizioni ambientali determinano l’accumulo di sostanze nutritive e quindi la capacità di crescita. Crescita: accumulo di biomassa Sviluppo: cambiamento nella forma e funzione della pianta I nuovi organi sono generati nei meristemi dove la prima comparsa è segnalata dai primordi (insiemi di localizzate cellule meristematiche) - morfogenesi: successivo cambiamento nella dimensione e forma dei primordi. I meristemi apicali del culmo e della radice hanno una capacità di crescita illimitata e possono determinare un continuo allungamento della pianta (essi procedono con produzione periodica di nuove foglie in corrispondenza dei nodi, separati da internodi) I meristemi intercalari, collocati sugli internodi, contribuiscono all’allungamento del culmo I meristemi ascellari e laterali della foglia determinano l’eventuale ramificazione e il perimetro Commutatori di sviluppo I meristemi di alcune specie cambiano attività (da iniziazione dei primordi delle foglie ai primordi dei fiori) ad un certo stadio rispondendo: a) Temperatura. b) Durata del giorno (fotoperiodismo). c) Accumulo di basse temperature (vernalizzazione). Nel seme maturo è presente una pianta allo stato embrionale con un meristema che ha gia inizializzato il coleoptile e tre o quattro foglie. Quando il seme viene messo nel terreno inizia l’imbibizione, la crescita l’allungamento del coleoptile, mentre il meristema ricomincia a differenziare nuove foglie. Dopo un certo periodo di tempo la piantina emerge, l’apice di forma conica, continua a differenziare le foglie PERIODO VEGETATIVO I PREACCESTIMENTO GERMINAZIONE 1 FOGLIA 3 FOGLIA EMERGENZA 10-15 dd 15-20 dd 1) UN TERRENO AERATO E MODERATAMENTE UMIDO PERMETTE LA GERMINAZIONE. LA TEMPERATURA OPPORTUNA ACCELERA LA EMERGENZA . L BUONA NUTRIZIONE FAVORISCE IL RADICAMENTO. Struttura centrale nell’analisi dello sviluppo è L’ APICE MERISTEMATICO FASE VEGETATIVA II PREACCESTIMENTO INIZIO ACCESTIMENTO E ACCESTIMENTO STADIO A 4 FOGLIA 20-40 dd 2) LA RESISTENZA AL GELO E' MASSIMA ALLO STADIO 4 FOGLIA. LE RADICI SECONDARIE SONO BEN SVILUPPATE 3) IL RAGGIUNGIMENTO DELLO STADIO A DIPENDE DALLA TEMPERATURA E DALLA PRECOCITA' VARIETALE . Alla FASE RIPRODUTTIVA INFLUENZA DELLA PROFONDITA' DI SEMINA SUL VIGORE DELLA PIANTA E SULLA RESISTENZA AL FREDDO SEMINA AD UNA PROFONDITA' INFERIORE A 3 cm ACCESTIMENTO VIGOROSO PRIMA DELL'INVERNO RIZOMA MOLTO CORTO E RESISTENZA OTTIMALE AL FREDDO PIANO DI ACCESTIMENTO 1° FOGLIA ATROFIZZATA PIANO DI ACCESTIMENTO 3° INTERNODO RIZOMA SEMINA MOLTO PROFONDA : 4-6 cm ACCESTIMENTO RITARDATO , RIZOMA ESPOSTO AL GELO SE L'ACCESTIMENTO E' MOLTO TARDIVO SEMINA MOLTO PROFONDA : 8-10 cm LE RISERVE DELLA GRANELLA VENGONO IMPIEGATE PER FORMARE UN LUNGO RIZOMA CHE IL GELO SOPRAVVENENDO PRIMA DELL'ACCESTIMENTO PU0' DI SEZIONARE 2° INTERNODO I primordi fogliari si accrescono e fanno emergere le nuove foglie Con ritmo variabile che può essere espresso come intervallo cronologico intervallo termico, intervallo fillocronico I meristemi ascellari delle foglie possono formare i primordi dei culmi di accestimento che seguono, modularmente, lo stesso schema di crescita. STADIO C PERIODO RIPRODUTTIVO I LEVATA PIENO ACCESTIMENTO STRADIO A 25-30 dd STADIO B 20-25 dd INIZIAZIONE FIORALE 4) IL RAGGIUNGIMENTO DELLO STADIO B 5) LA NUTRIZIONE AZOTATA IN QUESTO DIPENDE DALLA DURATA DEL GIORNO. STADIO FAVORISCE LA QUALITA' E NON LA FASE A -B DIPENDE DALLA TEMPERATURA LA PRODUZIONE. E DALLA NUTRIZIONE AZOTATA. ALLETTAMENTO ATTENZIONE PERO' CON L'N PERIODO RIPRODUTTIVO. STADIO A L'APICE CESSA DI FORMARE DEGLI ABBOZZI DI FOGLIE : SI ALLUNGA E SI SEGMENTA. E' L'ABOZZO DELLE FUTURE SPIGHETTE RIGHE PARALLELE ABOZZI DELLE SPIGHETTE ABBOZZI DELLE FOGLIE TAGLIO DEL CULMO AL DI SOTTO DEL PIANO DI ACCESTIMENTO I NODI E GLI INTERNODI APPAIONO SOTTO FORMA DI STRISCE CHIARE E SCURE Una volta che un certo numero di foglie è stato inizializzato, l’apice comincia a produrre i primordi delle spighette ed ad assumere la forma cilindrica Le spighette iniziano ad evidenziare la doppia grinza (double ridge stage) PERIODO RIPRODUTTIVO II MATURAZIONE FINE INGROSSAMENTO 8-10 dd MATURAZIONE: RACCOLTA FIORITURA 20-25 dd SPIGATURA FECONDAZIONE 15-20 dd PERIODO CRITICO PER LO STRIMINZIMENTO INGROSSAMENTO DELLA GRANELLA ULTIME 2 FOGLIE : LE PIU' IMPORTANTI PER L'INGROSSAMENTO DELLA GRANELLA 6) SE L'EVAPORAZIONE DIVENTA SUPERIORE ALL'ASSORBIMENTO D'ACQUA. LA MIGRAZIONE DELLE RISERVE DELLE FOGLIE NON AVVIENE. SI HA STRIMINZIMENTO DELLA GRANELLA La crescita del culmo iniziata con i primordi delle spighette con un maggiore periodo compreso fra la formazione della spighetta terminale e l’antesi. ….successivamente ogni spighetta differenzia primordi delle glume e un certo numero di primordi di fiori I DUE CICLI DI UNA GRAMINACEA PLURIENNALE Il primo ciclo comporta la levata dei culmi e la fruttificazione Il secondo ciclo e i successivi sono solo di foglie Morte dei culmi e riaccestimento Fioritura e maturazione Inizio levata Pieno accestimento Nel secondo anno il primo ciclo inizia con il riaccestimento e non con la germinazione di un seme Fisiologia delle GRAMINACEE PRATIVE Contrariamente alle graminacce annuali, quelle pluriennali presentano 2 cicli di vegetazione : 1) Dalla germinazione alla maturazione della granella 2) Dalla ripresa vegetativa alla fine dell’inverno PRIMO CICLO Periodo vegetativo :Dalla germinazione alla formazione dell’abbozzo della spiga ( l’accestimento è la fase più importante) Periodo riproduttivo: 1)* Stadio A : si forma l’abbozzo della spiga, le foglie e i culmi di accestimento si accrescono significativamente Localizzazione dei meristemi in una graminacea annuale e in una poliennale Frumento Loietto Posto della 1° foglia futura ligula 3° foglia 2° foglia 4° fogl. Culmo 1° tallo Meristemi intercalari 5° fogl. Meristemi del lembo Meristemi della guaina Meristema apicale della radice Resti del coleottile Gemma terminale del culmo Radici secondarie Resti della cariosside Radici primarie Gemme dormienti IL MECCANISMO DEL RICACCIO DOPO IL PRIMO CICLO COMPLETO Parti vive Tallo erbaceo e le sue radici stoppia Gemma ascellare Cicatrice fogliare Base dei culmi con internodi corti Foglie morte Parti morte Radici che formano feltro Internodi morti a causa del feltro Internodi rigonfi, ricchi di sost.. di riserva Gemme ascellari disposti su due ranghi allo stato dormiente ma capaci di risveglio IL MECCANISMO DEL RICACCIO DOPO IL PRIMO CICLO COMPLETO Nuove radici dei culmi di accestimento Culmi della stagione precedente Nuoci culmi Morte della parte originaria Il ricaccio dei nuovi culmi e delle nuove radici si ha a partire dalle gemme ascellari che si trovano allo stato latente alla base del cespo. Le gemme sono poste al di sotto della base delle antiche radici, quest’ultime formano un feltro. Il sistema radicale attivo tende a risalire anno dopo anno BIOLOGIA DELLE GRAMINACEE PRATIVE * Stadio B : si ha la fine dell’accestimento e l’inizio della levata, gli internodi si allungano si ha la levata. 2) Dalla fioritura alla maturazione della granella 2° CICLO Si formano organi nuovi a partire dalla riserve accumulate nelle parti della pianta rimaste vive Lo sviluppo della vegetazione è diverso a seconda del tipo di utilizzazione ( naturale, artificiale) Elementi vivi: la base dei culmi con le gemme ascellari qualche tallo erbaceo che non ha fiorito; le radici che corrispondono a questi talli. ( per il meccanismo del ricaccio vedere figura) BIOLOGIA DELLE GRAMINACEE PRATIVE RINNOVO DELLE RADICI: Le graminacee prative si possono dividere in due gruppi * a rinnovo annuale : Festuche, Fleolo; loietti; * a rinnovo pluriennale: dattile e poa Le curve di attività delle radici sono mostrate in figura Con tagli frequenti ( tappeti erbosi o pascolo) le curve di attività delle radici sono diverse L’ATTIVITA’ DELLE RADICI NEL CORSO DELL’ANNO EVOLVE IN MODO DIVERSO NEL CORSO DEL’ANNO: IN BASE ALLA SPECIE; E AL REGIME DI UTILIZZAZIONE ( SFALCIO O PASCOLO) Attività delle radici loietto dattile Festuca arundinacea fleolo D= inizio vegetazione; F = fienagione ESTATE Radici attive * Dattile Radici a riposo * Logli * festuche * fleoli Massima attività all’inizio della levata G F M A M G L A S INVERNO Radici attive * Dattile * Festuche * Fleoli Radici a riposo * Logli O N D Dopo lo sfalcio alla spigatura (ciclo naturale) le radici hanno un riposo estivo prima della ripresa della loro attività L’ATTIVITA’ DELLE RADICI NEL CORSO DELL’ANNO EVOLVE IN MODO DIVERSO IN BASE ALLA SPECIE E AL REGIME DI UTILIZZAZIONE ( SFALCIO O PASCOLO) loietto dattile Festuca arundinacea Attività delle radici Prima utilizzazione all’inizio della levata per sopprimere le spighe G Bassa attività per il loietto che soffre il caldo Fase di accestimento F M A M G L A S O N D Dopo il pascolo ( ciclo non naturale) l’arresto dell’attività delle radici è molto meno netto: la produzione dell’erba è regolarizzata EVOLUZIONE DELLE RISERVE ALLA BASE DEI CULMI DELLE GRAMINACEE NEL CORSO DI PIU’ CICLI VEGETATIVI RIPOSO INVERNALE 2° CICLO ED ALTRI CICLI ERBACEI NELLO STESSO ANNO 1° CICLO DOPO LA SEMINA CICLO VEGETATIVO STADI SPOSTAMENTO DELLE RISERVE Bilancio del vegetale EVOLUZIONE DELLE RISERVE E A L S Sfalcio ricacci erbacei f 1° CICLO DELL’ANNO SEGUENTE A L S ALTERNATIVITA’ E NON ALTERNATIVITA’ DI MOLTE GRAMINACEE Molte graminacee hanno necessità per spigare di una certa durata del giorno ( 10-13 ore al minimo). Le varietà non alternative hanno necessità inoltre che le loro plantule siano sottomesse al freddo invernale. L’alternatività è la facoltà di alcune graminacee di spigare lo stesso anno della della loro semina senza essere state sottomesse al freddo invernale.Sono cioè sensibili solo alla durata del giorno. Le specie e varietà non alternative o alternative seminate in autunno spigano nella primavera seguente. Le specie o varietà alternative seminate in primavera spigano nell’anno stesso della semina. Le varietà non alternative seminate in primavera, restano in erba e spigano l’anno seguente a meno che non si sia effettuato un trattamento di vernalizzazione GRAMINACEE MICROTERME Sottofamiglia: Festucoideae , tribù Festuceae, Hordeae; Agrostideae Graminacee adattate a crescere in climi freddo-umidi ( temperature ottimali tra 10-18°C per l’attività radicale e 15-24°C per la parte vegetativa). Le specie microterme maggiormente impiegate per i tappeti erbosi sono : Agrostis, Festuca; Lolium e Poa. Attuali centri di selezione: Europa centro nord e nord America GRAMINACEE MICROTERME Rispetto alle macroterme si caratterizzano per: * migliore resistenza al freddo; * minore resistenza alle alte temperature; * minore resistenza alla siccità; * crescita tendenzialmente eretta; * minore tolleranza al taglio basso ( escluso Agrostis stolonifera); * apparato radicale più superficiale; * minore resistenza al logorio; * minore resistenza alle crittogame; * maggiore tolleranza agli insetti; * propagazione, principalmente, per seme. Graminacee Gemma di Arundo donax Rizoma di Sorgum halepense Cynodon dactylon, pianta stolonifera e rizomatosa
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