Codice cliente: 10243887 Cronaca Corriere Fiorentino Giovedì 7 Agosto 2014 9 FI Città & Regione Livorno Il sindaco vede il presidente della Comunità ebraica Mosseri. Oggi il gemellaggio con Gaza in Consiglio comunale Il naufragio Nogarin-Israele, il documento della tregua L’incontro, e un testo scritto insieme. Ma lo striscione per ora resta dov’è Prato Furto in chiesa durante un funerale PRATO — Un nuovo furto «sacrilego» dopo quello del mese scorso ha scosso la città ieri pomeriggio. Al termine di un funerale, alle 17, qualcuno si è introdotto nella basilica di Santa Maria delle Carceri, ha aperto lo sportello del tabernacolo rubando la pisside in argento che conteneva le ostie consacrate. Assieme alla pisside è sparito il bicchiere che serve per raccogliere i frammenti del sacramento eucaristico. I poliziotti poco dopo hanno ritrovato alcune ostie in un locale sfitto poco distante dalla basilica. «Nonostante questo evento increscioso le nostre chiese devono rimanere aperte. Chi ha rubato la pisside la restituisca perché ha un grande valore per la fede» ha detto il vescovo Franco Agostinelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA LIVORNO — Lo striscione non sarà tolto. L’incontro di ieri pomeriggio tra il sindaco Filippo Nogarin e il presidente della Comunità ebraica Vittorio Mosseri in Comune è stato lungo e cordiale, ma il primo cittadino non ha cambiato idea. Dal confronto uscirà un comunicato congiunto e forse partirà un percorso di reciproca conoscenza tra Comunità e amministrazione ma il caso non è stato risolto. «Ci ha ribadito che per lui lo striscione non è antisemita e che non lo toglierà, né lo toglieranno le forze dell’ordine — spiega Mosseri — L’incontro, che lui mi ha chiesto, è andato bene perché il sindaco è stato disponibile all’ascolto, non ha avuto posizioni preconcette anche se ha difeso le sue idee, così come noi le nostre, nel pieno rispetto dei ruoli e delle rispettive autonomie. Per me, per la comunità ebraica livornese, per quella italiana (rappresentata all’incontro da Daniele Bedarida, ndr), per l’ambasciatore di Israele, lo striscione non solo è antisemita, ma contiene messaggi falsi che possono indurre azioni violente ed è provocatorio: come si può Filippo Nogarin, lo striscione anti-israele e la sinagoga. A sinistra Vittorio Mosseri accusare di genocidio e di terrorismo Israele? Questo è solo ideologismo, tifo da stadio». Nel faccia a faccia si è parlato della Comunità ebraica livornese, delle sue preoccupazioni, delle diverse realtà presenti a Livorno, città che della sua plu- ralità ha fatto sempre una ricchezza. «Il comunicato congiunto sarà approvato dalla Comunità ebraica e anche per questo non l’abbiamo ancora reso noto, va definito nei dettagli assieme all’amministrazione — aggiunge Mosseri — Spero che dopo averlo letto i ragazzi tolgano lo striscione». Anche il sindaco Nogarin dopo l’incontro con il presidente Mosseri si dice soddisfatto e conferma che oggi — «dopo averci dormito su» — verrà fatto un comunicato congiunto sull’incontro, che ha avuto come tema lo striscione esposto durante Effetto Venezia. «C’è stato un atteggiamento costruttivo e di dialogo da parte di tutti — dice dell’incontro — e sono soddisfatto». Ieri si è tenuto anche un incontro tra il sindaco e le forze dell’ordine a cui hanno partecipato il prefetto, il questore, i carabinieri e la Guardia di finanza, per fare chiarezza sulla questione sicurezza dopo l’esposizione dello striscione, e per capire se in città si siano registrati segnali preoccupanti. «Non sono state rilevate, né si rilevano tensioni, tutto è nella norma — spiega Nogarin — E le misure di controllo e sicurezza per la sinagoga non sono aumentate». Nel vertice sindaco-Comunità si è parlato anche della questione del gemellaggio con la città di Gaza che oggi è all’ordine del giorno del Consiglio comunale: «Ho detto al sindaco — sottolinea Mosseri — che la pace si aiuta con le posizioni dei moderati, non certo con gli estremisti. E ho ricordato a Nogarin che Hamas è una organizzazione terroristica, e non lo diciamo solo noi, ma anche Usa e Unione Europea». Mauro Bonciani Simone Lanari © RIPRODUZIONE RISERVATA L’evento La prima notte nelle tende, oggi il via alla Route Trentamila a San Rossore, ecco la tribù degli scout (da sedici a novanta anni) SAN ROSSORE (Pisa) — La lunghissima processione degli scout non è ancora terminata quando la notte, arrivata dal mare, dilaga sul parco di San Rossore. Lungo la strada, che dall’Aurelia s’inoltra dentro la Grande Oasi e sembra tagliarla in due, fazzoletti, pantaloncini corti e torce si muovono frenetici per raggiungere uno dei cinque campi della Route 2014. Sono già quasi trentamila i rover e le scolte (le guide) arrivati da tutta Italia e a mezzanotte, minuto più minuto meno, anche la retroguardia troverà la sua meta e ci saranno tutti. Il più giovane, Francesco, ha appena compiuto 16 anni; il più anziano Gigi Menozzi, capo inossidabile di Piacenza, 90. È lui il Grande Vecchio della Route, dispensa consigli e con quello sguardo furbo emana sapienza scout. «Buona strada, Gigi», gli gridano i ragazzi. E lui annuisce con il sorriso dei giusti. E’ la notte della vigilia. La più bella, quella dell’attesa e della trepidazione. Dei test dell’organizzazione tecnica e soprattutto umana. Il popolo scout dell’Agesci torna unito, ventotto anni dopo, e a vederlo così sembra una piccola nazione. Che guarda al futuro. Nel pomeriggio un gruppo di ragazzi ha incontrato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi e poi si è fatto immortalare in una foto ricordo sotto la Torre. «Siamo molto contenti di ospitare questo evento — ha detto il sindaco — e io sono sicuro che la Route ci farà tutti più ricchi. È una grande occasione per la nostra comunità, il vostro movimento è radicato anche a Pisa, usciremo tutti più forti da questa esperienza. Sarete ospiti di un’ambiente straordinario, questo porterà valore e farà conoscere il parco a tante persone: il parco non va infatti solo preservato, ma anche fruito». Trovato teschio sulla Concordia Schettino prof, bufera a Roma Il docente della Università romana La Sapienza Vincenzo Mastronardi che ha invitato Francesco Schettino (foto) a tenere un seminario nel quadro di un master, è stato deferito al comitato etico «perché ne valuti i profili anche ai fini disciplinari». Il rettore Luigi Frati parla di «una scelta indegna e inopportuna quella di invitare un rinviato a giudizio per reati così gravi all’Università». Schettino è intervenuto il 5 luglio a un seminario all’interno del Master in Scienze criminologicoforensi, «Dalla scena del crimine al profiling». Nel programma c’era scritto: «Ricostruzione dell’evento critico della Costa Concordia con l’aiuto della grafica in 3D; commenterà il comandante Francesco Schettino». «Trovo che l’intervento di Schettino sia un fatto sconcertante» afferma il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Una presenza «priva di buon senso» aggiunge il sottosegretario Gabriele Toccafondi. E la Procura di Grosseto ha incaricato la polizia giudiziaria di acquisire la documentazione relativa alla lezione. «Il mio è stato un intervento tecnico sulla scorta delle mie conoscenze e della professionalità acquisita in tanti anni di servizio» ha ribattuto Schettino. Intanto, ieri a bordo della Concordia è stato trovato un teschio. Del ritrovamento i vigili del fuoco hanno informato il pm di Genova Federico Manotti che ha disposto il sequestro dei resti per individuare il Dna e stabilire a chi appartiene. Non è detto che sia di Russel Rebello; in quella zona venne trovato il cadavere mutilato di Maria Grazia Trecarichi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Adesso, stanchi, i ragazzi guardano già al Grande Giorno. Quando anche l’ultima torcia dell’ultima tenda si sarà spenta e nel Parco le voci della natura racconteranno la notte. «È straordinario ascoltarle prima d’essere sopraffatti dal sonno — spiega Francesca, 19 anni, piemontese — A volte sembra di percepire parole umane, ma è solo un’impressione, forse». E’ la notte della quiete prima della tempesta. Quel vortice di emozioni che da oggi pomeriggio la Route regalerà ai suoi cittadini e a qualche fortunato ospite: la cerimonia di inaugurazione. S’inizierà alle 16. Con il corteo che dalle Cascine Nuove si sposterà lungo il vialone verso Cascine Vecchie dove è Le immagini degli scout a San Rossore: ultimi preparativi prima della inaugurazione prevista per oggi pomeriggio. La Route andrà avanti fino a domenica stata allestita l’arena centrale con il grande palco, il maxi schermo e altri display a cristalli liquidi. Alle 18, i saluti di Elena Bonetti e Sergio Bottiglioni, i referenti nazionali scolte e rover, apriranno ufficialmente la manifestazione. Sul palco inizierà la costruzioni delle sfere, strane monadi simbolo della edificazione individuale e collettiva, globi dove ognuno dei trentamila affiderà un pensiero, un ricordo, un sogno. Poi, sempre dalla tribuna, lunghissimi fili di lana colorati raggiungeranno la platea e tutti gli scout ne saranno avvolti per formare una Rete emozionale. Qual è il colore della solidarietà? Qual è il sapore del coraggio di guardare al futuro con un sorriso? Ce lo racconteranno gli scout musicisti dei gruppi 4 e 7 del clan di Modena che suoneranno l’inno ufficiale della Route, Strade di Coraggio, intonato da tutti i trentamila presenti. Alle 19, l’ultimo atto dell’inaugurazione: l’alzabandiera. Solo allora la Città degli Scout inizierà a pulsare. Sino a domenica, quando sarà la cerimonia di chiusura a polarizzare l’attenzione e forse a far versare qualche lacrima. Allora la Città entrerà nel cuore di tutti. Marco Gasperetti [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Direttore responsabile: Paolo Ermini Vicedirettore: Eugenio Tassini Caporedattore centrale: Carlo Nicotra Editoriale Fiorentina s.r.l. Presidente: Marco Bassilichi Amministratore Delegato: Massimo Monzio Compagnoni Sede legale: Lungarno delle Grazie 22, 50122 Firenze Reg. Trib. di Firenze n. 5642 del 22/02/2008 Responsabile del trattamento dei dati (D.Lgs. 196/2003): Paolo Ermini © Copyright Editoriale Fiorentina s.r.l. Tutti i diritti sono riservati. 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