Nogarin-Israele, il documento della tregua

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Cronaca
Corriere Fiorentino Giovedì 7 Agosto 2014
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FI
Città & Regione
Livorno Il sindaco vede il presidente della Comunità ebraica Mosseri. Oggi il gemellaggio con Gaza in Consiglio comunale
Il naufragio
Nogarin-Israele, il documento della tregua
L’incontro, e un testo scritto insieme. Ma lo striscione per ora resta dov’è
Prato
Furto in chiesa
durante
un funerale
PRATO — Un nuovo furto
«sacrilego» dopo quello del
mese scorso ha scosso la
città ieri pomeriggio. Al
termine di un funerale, alle
17, qualcuno si è introdotto
nella basilica di Santa Maria
delle Carceri, ha aperto lo
sportello del tabernacolo
rubando la pisside in argento
che conteneva le ostie
consacrate. Assieme alla
pisside è sparito il bicchiere
che serve per raccogliere i
frammenti del sacramento
eucaristico. I poliziotti poco
dopo hanno ritrovato alcune
ostie in un locale sfitto poco
distante dalla basilica.
«Nonostante questo evento
increscioso le nostre chiese
devono rimanere aperte. Chi
ha rubato la pisside la
restituisca perché ha un
grande valore per la fede» ha
detto il vescovo Franco
Agostinelli.
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LIVORNO — Lo striscione
non sarà tolto. L’incontro di ieri
pomeriggio tra il sindaco Filippo Nogarin e il presidente della
Comunità ebraica Vittorio Mosseri in Comune è stato lungo e
cordiale, ma il primo cittadino
non ha cambiato idea. Dal confronto uscirà un comunicato
congiunto e forse partirà un
percorso di reciproca conoscenza tra Comunità e amministrazione ma il caso non è stato
risolto.
«Ci ha ribadito
che per lui lo
striscione non è
antisemita e che
non lo toglierà,
né lo toglieranno
le forze dell’ordine — spiega Mosseri — L’incontro, che lui mi ha chiesto, è
andato bene perché il sindaco è
stato disponibile all’ascolto,
non ha avuto posizioni preconcette anche se ha difeso le sue
idee, così come noi le nostre,
nel pieno rispetto dei ruoli e
delle rispettive autonomie. Per
me, per la comunità ebraica livornese, per quella italiana
(rappresentata all’incontro da
Daniele Bedarida, ndr), per
l’ambasciatore di Israele, lo striscione non solo è antisemita,
ma contiene messaggi falsi che
possono indurre azioni violente
ed è provocatorio: come si può
Filippo
Nogarin,
lo striscione
anti-israele
e la sinagoga.
A sinistra
Vittorio
Mosseri
accusare di genocidio e di terrorismo Israele? Questo è solo
ideologismo, tifo da stadio».
Nel faccia a faccia si è parlato
della Comunità ebraica livornese, delle sue preoccupazioni,
delle diverse realtà presenti a
Livorno, città che della sua plu-
ralità ha fatto sempre una ricchezza. «Il comunicato congiunto sarà approvato dalla Comunità ebraica e anche per
questo non l’abbiamo ancora
reso noto, va definito nei dettagli assieme all’amministrazione
— aggiunge Mosseri — Spero
che dopo averlo letto i ragazzi
tolgano lo striscione».
Anche il sindaco Nogarin dopo l’incontro con il presidente
Mosseri si dice soddisfatto e
conferma che oggi — «dopo
averci dormito su» — verrà fatto un comunicato congiunto
sull’incontro, che ha avuto come tema lo striscione esposto
durante Effetto Venezia. «C’è
stato un atteggiamento costruttivo e di dialogo da parte di tutti
— dice dell’incontro — e sono
soddisfatto».
Ieri si è tenuto anche un incontro tra il sindaco e le forze
dell’ordine a cui hanno partecipato il prefetto, il questore, i carabinieri e la Guardia di finanza,
per fare chiarezza sulla questione sicurezza dopo l’esposizione
dello striscione, e per capire se
in città si siano registrati segnali preoccupanti. «Non sono state rilevate, né si rilevano tensioni, tutto è nella norma — spiega
Nogarin — E le misure di controllo e sicurezza per la sinagoga non sono aumentate».
Nel vertice sindaco-Comunità si è parlato anche della questione del gemellaggio con la
città di Gaza che oggi è all’ordine del giorno del Consiglio comunale: «Ho detto al sindaco —
sottolinea Mosseri — che la pace si aiuta con le posizioni dei
moderati, non certo con gli
estremisti. E ho ricordato a Nogarin che Hamas è una organizzazione terroristica, e non lo diciamo solo noi, ma anche Usa e
Unione Europea».
Mauro Bonciani
Simone Lanari
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L’evento La prima notte nelle tende, oggi il via alla Route
Trentamila a San Rossore,
ecco la tribù degli scout
(da sedici a novanta anni)
SAN ROSSORE (Pisa) — La lunghissima processione degli scout non è ancora terminata quando la notte, arrivata dal mare, dilaga sul parco di San
Rossore. Lungo la strada, che dall’Aurelia s’inoltra dentro la Grande Oasi e
sembra tagliarla in due, fazzoletti, pantaloncini corti e torce si muovono frenetici per raggiungere uno dei cinque
campi della Route 2014. Sono già quasi
trentamila i rover e le scolte (le guide)
arrivati da tutta Italia e a mezzanotte,
minuto più minuto meno, anche la retroguardia troverà la sua meta e ci saranno tutti. Il più giovane, Francesco,
ha appena compiuto 16 anni; il più anziano Gigi Menozzi, capo inossidabile
di Piacenza, 90. È lui il Grande Vecchio
della Route, dispensa consigli e con
quello sguardo furbo emana sapienza
scout. «Buona strada, Gigi», gli gridano i ragazzi. E lui annuisce con il sorriso dei giusti.
E’ la notte della vigilia. La più bella,
quella dell’attesa e della trepidazione.
Dei test dell’organizzazione tecnica e
soprattutto umana. Il popolo scout dell’Agesci torna unito, ventotto anni dopo, e a vederlo così sembra una piccola
nazione. Che guarda al futuro. Nel pomeriggio un gruppo di ragazzi ha incontrato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi e poi si è fatto immortalare in
una foto ricordo sotto la Torre. «Siamo
molto contenti di ospitare questo evento — ha detto il sindaco — e io sono sicuro che la Route ci farà tutti più ricchi.
È una grande occasione per la nostra
comunità, il vostro movimento è radicato anche a Pisa, usciremo tutti più
forti da questa esperienza. Sarete ospiti
di un’ambiente straordinario, questo
porterà valore e farà conoscere il parco
a tante persone: il parco non va infatti
solo preservato, ma anche fruito».
Trovato teschio
sulla Concordia
Schettino prof,
bufera a Roma
Il docente della Università
romana La Sapienza Vincenzo
Mastronardi che ha invitato
Francesco Schettino (foto) a
tenere un seminario nel
quadro di un master, è stato
deferito al comitato etico
«perché ne valuti i profili
anche ai fini disciplinari». Il
rettore Luigi Frati parla di
«una scelta indegna e
inopportuna quella di invitare
un rinviato a giudizio per reati
così gravi all’Università».
Schettino è intervenuto il 5
luglio a un seminario
all’interno del Master in
Scienze criminologicoforensi, «Dalla scena del
crimine al profiling». Nel
programma c’era scritto:
«Ricostruzione dell’evento
critico della Costa Concordia
con l’aiuto della grafica in 3D;
commenterà il comandante
Francesco Schettino». «Trovo
che l’intervento di Schettino
sia un fatto sconcertante»
afferma il ministro
dell’Istruzione, Stefania
Giannini. Una presenza «priva
di buon senso» aggiunge il
sottosegretario Gabriele
Toccafondi. E la Procura di
Grosseto ha incaricato la
polizia giudiziaria di acquisire
la documentazione relativa
alla lezione. «Il mio è stato un
intervento tecnico sulla scorta
delle mie conoscenze e della
professionalità acquisita in
tanti anni di servizio» ha
ribattuto Schettino. Intanto,
ieri a bordo della Concordia è
stato trovato un teschio. Del
ritrovamento i vigili del fuoco
hanno informato il pm di
Genova Federico Manotti che
ha disposto il sequestro dei
resti per individuare il Dna e
stabilire a chi appartiene. Non
è detto che sia di Russel
Rebello; in quella zona venne
trovato il cadavere mutilato di
Maria Grazia Trecarichi.
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Adesso, stanchi, i ragazzi guardano
già al Grande Giorno. Quando anche
l’ultima torcia dell’ultima tenda si sarà
spenta e nel Parco le voci della natura
racconteranno la notte. «È straordinario ascoltarle prima d’essere sopraffatti
dal sonno — spiega Francesca, 19 anni,
piemontese — A volte sembra di percepire parole umane, ma è solo un’impressione, forse».
E’ la notte della quiete prima della
tempesta. Quel vortice di emozioni che
da oggi pomeriggio la Route regalerà ai
suoi cittadini e a qualche fortunato
ospite: la cerimonia di inaugurazione.
S’inizierà alle 16. Con il corteo che
dalle Cascine Nuove si sposterà lungo il
vialone verso Cascine Vecchie dove è
Le immagini
degli scout a
San Rossore:
ultimi
preparativi
prima della
inaugurazione
prevista per
oggi
pomeriggio.
La Route andrà
avanti fino
a domenica
stata allestita l’arena centrale con il
grande palco, il maxi schermo e altri
display a cristalli liquidi.
Alle 18, i saluti di Elena Bonetti e
Sergio Bottiglioni, i referenti nazionali
scolte e rover, apriranno ufficialmente
la manifestazione. Sul palco inizierà la
costruzioni delle sfere, strane monadi
simbolo della edificazione individuale
e collettiva, globi dove ognuno dei
trentamila affiderà un pensiero, un ricordo, un sogno. Poi, sempre dalla tribuna, lunghissimi fili di lana colorati
raggiungeranno la platea e tutti gli
scout ne saranno avvolti per formare
una Rete emozionale.
Qual è il colore della solidarietà?
Qual è il sapore del coraggio di guardare al futuro con un sorriso? Ce lo racconteranno gli scout musicisti dei
gruppi 4 e 7 del clan di Modena che
suoneranno l’inno ufficiale della Route, Strade di Coraggio, intonato da tutti
i trentamila presenti. Alle 19, l’ultimo
atto dell’inaugurazione: l’alzabandiera.
Solo allora la Città degli Scout inizierà a
pulsare. Sino a domenica, quando sarà
la cerimonia di chiusura a polarizzare
l’attenzione e forse a far versare qualche lacrima. Allora la Città entrerà nel
cuore di tutti.
Marco Gasperetti
[email protected]
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