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Incontro promosso dall’Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi
Al Senato nuova iniziativa per parlare dei diritti umani negati nel
Sahara Occidentale
Roma 12 giugno 2014 – Si è svolto oggi al Senato della Repubblica un incontro promosso
dall’Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi, in collaborazione con il Robert F.
Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe (Robert F. Kennedy Europe) Amnesty
International Italia e Zona. Obiettivo dell’incontro quello di ribadire la grave situazione del rispetto
dei diritti umani nei territori occupati del Sahara Occidentale e chiedere a gran voce che vengano
rispettati i trattati internazionali sulla tutela dei diritti umani ratificati dal Marocco.
“Per decenni nel Sahara Occidentale la popolazione è stata soggetta a ripetute violazioni dei diritti
umani. Il governo marocchino continua ad utilizzare la violenza per reprimere i moti di protesta
pacifici, maltrattare i prigionieri politici e condannare attivisti per i diritti umani con processi farsa”
– ha dichiarato Kerry Kennedy, Presidente del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human
Rights. “Il Marocco deve attenersi agli standard internazionali per il rispetto dei diritti umani
enumerati nei trattati ratificati, che includono la cessazione della tortura e di altri maltrattamenti, il
diritto alla libertà d’espressione, di associazione, di riunirsi in assemblee e il diritto ad un giusto
processo”.
Santiago A. Canton, direttore del dipartimento di advocacy “Partners for Human Rights” ha
informato l’Intergruppo Parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi sull’attuale situazione dei
diritti umani nel Sahara Occidentale. Il Robert F. Kennedy Center nel 2008 ha conferito all’attivista
Aminatou Haidar, simbolo della battaglia non violenta nel Sahara Occidentale per l’affermazione
dei diritti del popolo Saharawi, il riconoscimento “Robert F. Kennedy Human Rights Award” e
collabora da allora con la sua associazione CODESA.
Nell’agosto del 2012 una delegazione del Robert F. Kennedy Center si è recata nei territori occupati
ed ha redatto un rapporto di denuncia delle gravissime violazioni dei diritti umani subite dal popolo
Saharawi. Il rapporto, presentato nel febbraio 2013 alla Camera dei Deputati, denuncia l’utilizzo
della tortura, un eccessivo utilizzo della forza, detenzioni arbitrarie, sparizioni, restrizioni alla
libertà d’espressione e di associazione. Le notizie ricevute regolarmente dal Robert F. Kennedy
Center indicano che queste violazioni proseguono impunemente nel Sahara Occidentale.
“Senza un meccanismo di controllo e inchiesta per il rispetto dei diritti umani, i colpevoli agiscono
in un contesto di impunità, mentre coloro che subiscono le violazioni non possono rivolgersi ad un
sistema imparziale per chiedere giustizia o semplicemente denunciare le violenze subite” ha
aggiunto Santiago Canton. “Un meccanismo di controllo internazionale è fondamentale per
accertarsi che il Marocco rispetti i diritti umani del popolo Saharawi e per far sì che si arrivi ad una
negoziazione e risoluzione del conflitto”.
Il Robert F. Kennedy Center ha chiesto ripetutamente che venga esteso alla missione di
peacekeeping delle Nazioni Unite, conosciuta come MINURSO, un mandato per il monitoraggio
dei diritti umani. Attualmente la MINURSO è l’unica missione delle Nazioni Unite senza un
mandato di questo tipo. Nell’aprile 2014 il Senato italiano ha approvato una mozione che ribadisce
questa necessità, esprimendo preoccupazione per la sentenza della Corte militare contro 25 civili
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Email: [email protected] – www.rfkennedyeurope.org
Saharawi avvenuta senza un giusto processo. Il Robert F. Kennedy Center ha richiesto
un’investigazione per le torture subite dai prigionieri e ha chiesto che il Governo marocchino
riferisca sull’utilizzo delle Corti militari nei processi civili.
"La mozione approvata nell'aula del Senato nell’aprile scorso non è stata fatta contro qualcuno ma
per la risoluzione di un conflitto che giace irrisolto da troppo tempo – ha dichiarato il Senatore
Stefano Vaccari, Presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi-.
Accanto avevamo posto con forza il tema della reiterata violazione dei diritti umani chiedendo
all'ONU una scelta di campo. Il rapporto del Segretario Generale dell'ONU sul Sahara Occidentale
al Consiglio di Sicurezza era molto chiaro ma la risoluzione finale non è stata così coerente. Una
manciata di militari in più rispetto alla dotazione della MINURSO non ci pare una misura efficace
per la gravità della situazione. "
All’iniziativa ha partecipato anche il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, il
quale ha concordato sulla necessità di affidare alla MINURSO un forte mandato sui diritti umani.
Egli ha ricordato inoltre come manchino ancora approfondite indagini sulle violazioni dei diritti
umani del passato (tra cui le sparizioni forzate avvenute nel Sahara Occidentale) e la tortura sia
ancora praticata nel presente e resti, in larga parte, impunita.
Proprio su questa grave violazione dei diritti umani, Amnesty International ha lanciato la campagna
mondiale "Stop alla tortura" che, per quanto riguarda il Marocco chiede di rispettare il divieto
costituzionale di tortura, porre fine alla cultura dell'impunità, assicurare ai detenuti marocchini e
Saharawi protezione durante il periodo di detenzione, assistenza legale dopo l’arresto, la presenza
degli avvocati durante gli interrogatori, garantire l’inammissibilità in tribunale di prove ottenute con
la tortura e risarcire coloro che hanno subito tortura e le persone a loro carico.
Alla tavola rotonda hanno partecipato il Sen. Stefano Vaccari, presidente dell'Intergruppo
Parlamentare di Amicizia con il Popolo Saharawi; Anna Bozzo, docente di Storia dei Paesi Islamici
dell'Università Roma Tre e membro onorario del Réseau Euro-Méditerranéen des Droits de
l'Homme / Euro Mediterranean Human Rights Network; Fatima Mahfud rappresentante del popolo
Saharawi a Roma e le registe del film-documentario “Solo per farti sapere che sono viva” Emanuela
Zuccalà e Simona Ghizzoni. Il documentario, che è stato proiettato prima della tavola rotonda,
racconta la violenza subita dalle donne Saharawi e l’impatto sulle loro vite. Un viaggio attraverso il
deserto, nel Sahara Occidentale e nel Sud dell’Algeria, per scoprire, attraverso gli occhi e le voci di
queste donne, la storia dimenticata del popolo Saharawi.
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Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights
Per realizzare il suo sogno di un mondo più giusto e di pace, la famiglia e gli amici di Robert
Kennedy hanno creato un memoriale vivente nel 1968. Oggi, il Robert F. Kennedy Center for
Justice and Human Rights è una delle principali organizzazioni internazionali per i diritti umani. I
progetti centrali di RFK CENTER si focalizzano sul potere dell’individuo di generare
cambiamento, attraverso alleanze con individui e organizzazioni. RFK PARTNERS FOR HUMAN
RIGHTS sostiene i difensordei diritti umani attraverso partnership sostenibili e strategiche, la cui
portata si estende a legislatori, diplomatici, istituzioni internazionali e grandi imprese. RFK SPEAK
TRUTH TO POWER educa gli studenti e il pubblico sui diritti umani e fornisce gli strumenti per
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creare cambiamento nelle proprie comunità; RFK COMPASS riunisce la comunità finanziaria per
promuovere il dialogo sulle connessioni tra rendimento degli investimenti, servizi finanziari e
interesse pubblico (incl. rispetto dei diritti umani) per ottimizzare i tassi di rendimento ponderati per
il rischio e indirizzare le sfide globali attuali e future. Attraverso gli uffici di Firenze presso “Le
Murate”, RFK EUROPE porta avanti progetti di educazione ai diritti umani in Europa, attraverso il
programma STTP e, dal 2012, del RFK Training Institute. Per ulteriori informazioni visita il nostro
sito www.rfkcenter.org, seguici su Twitter (http://twitter.com/rfkcenter.org) e su Facebook
(www.facebook.com/Robert F. Kennedy Center).
Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe
Il Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe (Robert F. Kennedy Center
Europe) è la sede europea del Center che si trova nell'ex carcere de Le Murate di Firenze. Dal 2008
ad oggi ha formato più di 500.000 studenti nelle scuole italiane con il manuale educativo "Speak
Truth to Power" ed attraverso il RFK Training Institute organizza corsi di alta formazione per
professionisti legati alla promozione e il rispetto dei diritti umani. Nel maggio 2013 ha inaugurato
la "Robert F. Kennedy International House of Human Rights" una struttura residenziale unica e
altamente simbolica per la sua trasformazione da luogo di sofferenza e privazione in luogo di libertà
e speranza. Ispirata agli ideali di Robert F. Kennedy ha l'obiettivo di ospitare attivisti dei diritti
umani provenienti da tutto il mondo, permettendo loro di scambiare esperienze, dialogare e
acquisire le competenze utili ad alzare la voce contro le ingiustizie sociali.
www.rfkennedyeurope.org
Contatti:
Valeria D’Agostino
Communication Consultant, RFK Center Europe
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(39) 055 5389250
Meaghan Baron
[email protected]
(917) 284-6352
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