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La cella di conducibilità.
Un po’ di teoria
Sul mercato sono disponibili diversi tipi di celle:
- Con due elettrodi. È il sistema per eccellenza.
- Con quattro elettrodi. Si utilizza in ambienti sporchi e
ad alta conducibilità.
- Per induzione. Si utilizza in casi di conducibilità molto
elevate e in ambienti altamente corrosivi.
L’uso di un tipo di cella o di un altro dipende
direttamente dal tipo di conduttimetro utilizzato.
CRISON offre vari modelli di celle con due elettrodi che
coprono la tradizionale scala di misura in laboratorio.
Cella con 2 elettrodi
È costituita da due, o a volte
tre, elettrodi metallici. Viene
tradizionalmente rappresentata
da due piastre metalliche di 1 cm2
separate l’una dall’altra da 1 cm.
Ciò equivale ad una costante di 1 cm–1.
DUE ELETTRODI
VETRO + RIFERIMENTO
Al momento il numero, la forma, il
materiale e le dimensioni delle piastre
variano a seconda dei modelli con
un unico fine: migliorare la misura.
Ovvero, che il gruppo conduttimetro
– cella possieda un’ampia scala di
misura ad elevata precisione.
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Celle con sensore di temperatura
Le celle con sensore di temperatura
incorporato consentono la misura
simultanea della conducibilità e
della temperatura e pertanto la
correzione automatica dell’effetto di
quest’ultima sulla conducibilità del
campione.
Costante di cella
La costante è un dato che caratterizza la cella. Dipende
dalla geometria della stessa e si esprime in cm–1.
Non esiste una cella che consenta di misurare l’intera
scala di conducibilità con sufficiente precisione. Per
questo motivo si utilizzano celle con diversa costante
che consentono di eseguire misure esatte su scale
differenti.
Cella con costante C = 1 cm–1. È la più universale dal
momento che consente di eseguire misure da basse
conducibilità a conducibilità relativamente alte.
La maggior parte dei conduttimetri CRISON consente
la calibrazione con vari standard, a bassa, media e alta
conducibilità, per cui è possibile ridurre al minimo gli
errori di questo tipo di celle in corrispondenza degli
estremi della scala. Si vedano i grafici di comportamento
delle celle con i vari conduttimetri.
Risposta di una cella standard con costante C=1 cm-1
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Celle con altre costanti.
Quando si misurano conducibilità che non rientrano
nella scala di misura della cella con C=1 cm–1, oppure
se gli errori a cui questa cella è soggetta non sono
consentiti, è necessario utilizzare celle con altre costanti:
- C = 0,1 cm–1, per la zona di bassa conducibilità.
- C = 10 cm–1 per quella ad alta conducibilità.
Risposta di celle standard con costanti C=0,1 e 10 cm-1
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Catalogo 2004 Laboratorio
1ª Edizione
La cella di conducibilità.
Parti essenziali e considerazioni
pratiche
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Connettore
La maggior parte delle celle di
conducibilità di laboratorio sono di tipo
a cavo fisso con connettore a banana.
Quando la cella possiede il sensore di
temperatura incorporato, è necessario
collegarlo a parte.
Negli strumenti portatili il tradizionale
connettore a banana è stato sostituito
da connettori multipli che prevedono la
connessione del sensore di temperatura.
Profondità di immersione
Materiale del corpo
Può essere in vetro o plastica. La plastica
garantisce una maggiore robustezza.
Durata di una cella
La vita utile di una cella può essere illimitato a condizione
che si eseguano gli interventi di manutenzione necessari e
che non si rompa.
Materiale delle piastre di misura
Anche il materiale con cui sono realizzati
gli elettrodi di misura è variabile.
Per tradizione si è sempre lavorato
con celle con elettrodi di platino.
Normalmente il platino è ricoperto
elettroliticamente di acido cloroplatinico
che gli conferisce una finitura rugosa
denominata “nero di platino”. In questo
modo è possibile aumentare la superficie
di misura e migliorare la risposta della
cella.
Attualmente nel laboratorio si utilizzano
ancora celle di platino con corpo in vetro.
A livello industriale si utilizzano invece altri
materiali al fine di rendere più resistenti le
celle sia dal punto di vista meccanico che
chimico. I materiali più utilizzati sono il
titanio, l’acciaio inossidabile e la grafite.
Sensore di temperatura
Pt 1000
Orifizi di uscita
dell’aria
Elettrodi B (uniti) a
forma di anello
Elettrodo A a forma
di anello
Camera di misura
Catalogo 2004 Laboratorio
1ª Edizione
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È assolutamente
necessario che il
liquido arrivi a coprire
l’orifizio di uscita
dell’aria
Volume minimo di campione
Dipende dalla forma del recipiente di misura, normalmente
bastano pochi ml.
Riplatinizzazione
La riplatinizzazione è un processo che prevede la ricopertura
elettrolitica delle piastre di misura di una cella di platino.
Questo processo consente di aumentare la velocità e la
precisione della lettura.
Per la riplatinizzazione delle celle, CRISON raccomanda
di inviarle al proprio servizio postvendita poiché i reattivi
necessari sono costosi, poiché è un tipo di intervento che
viene eseguito raramente e perché comporta un certo rischio
dal momento che si maneggiano reattivi molto corrosivi.
Problemi più frequenti, possibili cause e risoluzione
• Misura di conducibilità diversa dal valore previsto.
Verificare che la cella utilizzata sia del tipo adeguato alla
scala di misura.
Verificare che la cella non sia sporca e che non vi siano
bolle d’aria tra la piastre.
Calibrare nuovamente con lo standard adeguato.
• Lentezza nella risposta o instabilità
Verificare che la cella non sia sporca e che non vi siano
bolle d’aria tra le piastre.
Se si lavora con una cella di platino, potrebbe rendersi
necessaria la riplatinizzazione.
• Valore di costante di cella non accettato.
Verificare che gli standard siano in buono stato e che
il valore della costante di cella coincida con quello
selezionato nello strumento.
Rapporto qualità - prezzo
Nella pratica l’affidabilità di una misura è in diretta
relazione con la qualità del gruppo strumento - cella
utilizzato. Solo CRISON propone conduttimetri e celle di
massima qualità dato che l’esperienza ci conferma che a
medio e a lungo termine si rivelano i più vantaggiosi.
Garanzia
Le celle CRISON sono garantite per 6 mesi.
La garanzia copre esclusivamente difetti di fabbricazione.
La garanzia non copre difetti derivanti da uso, manipolazione,
applicazione o manutenzione impropri o a causa dell’usura
prematura di determinati campioni.
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