Cari Colleghi Professori e Ricercatori delle Università

Cari Colleghi Professori e Ricercatori delle Università Italiane, il disegno di legge di stabilità prevede il blocco degli scatti stipendiali anche per il 2015. Lo ritengo un ennesimo "schiaffo" ai Docenti Universitari sia per l'aspetto economico sia per la dignità della nostra funzione. Anche perchè restano fuori dal blocco, al solito, altre categorie del pubblico impiego, quali ad esempio i Magistrati. Se non facciamo nulla ora che siamo oltre sedicimila (un docente ogni tre) dovremo rassegnarci in futuro a subire supinamente qualunque azione nei nostri riguardi. Insieme ai Colleghi di Roma Tre e di Torino ho aggiornato la "lettera al Governo e ai Rettori" che vi ho inviato con l'informativa del 14 ottobre. La trovate in coda. Ve la sottopongo per la vostra adesione. Nella lettera si comunica a Governo e Rettori, in particolare, che dal 1° dicembre inizieranno le azioni indicate nella lettera stessa (tutte perfettamente legali). Partirà con i vostri nomi e cognomi, a testimonianza che i sedicimila già comunicati al Governo non sono più disposti a subire, e inoltre sono sedicimila reali e non "millantato credito". Nel frattempo siamo saliti a sedicimilaseicento. Capite che dobbiamo muoverci con la massima urgenza, dato che, se il Governo ponesse la fiducia, il disegno di legge di stabilità potrebbe diventare legge definitiva anche a fine mese. Vi prego pertanto, se volete aderire a quanto segue, di farlo nell'arco di due-­‐tre giorni al massimo. Diffondete senza esitazione questa mia. Il tutto è organizzato in "sezioni" per facilitare la lettura. Sono tutte importanti ai fini della riuscita dell'iniziativa. Un caro saluto, Carlo Ferraro MODALITA' DI ADESIONE: Per comunicare la propria adesione alla lettera riportata in coda occorre mandare una e-­‐mail a: [email protected] con oggetto "Aderisco " e nel testo la seguente stringa, dove frasi e dati devono essere separati gli uni dagli altri da asterischi: Firmo la lettera aperta a Governo e Rettori sul blocco degli scatti stipendiali inviatami * Acconsento esplicitamente alla diffusione del mio nome e cognome per firmare la lettera aperta a Governo e Rettori, e per altre iniziative direttamente connesse ad essa. * Nome * Cognome * Posizione in ruolo (usando le sigle PO, PA, RTI, RTD) * Nome sintetico dell'Università di appartenenza * E-­‐mail personale presso l'Università di appartenenza * La cosa più rapida è copiare integralmente la stringa indicata, incollarla nel testo della vostra e-­‐mail, senza introdurre alcun rinvio "a capo" , e poi sostituire i propri dati personali laddove ho scritto Nome, Cognome, Posizione in ruolo etc, Nome sintetico dell'Università di appartenenza, E-­‐mail personale presso l'Università di appartenenza. Non cancellate gli asterischi!!! Mi servono per elaborare i dati in fretta. Non è necessario cancellare gli spazi in bianco che ho lasciato prima e dopo ogni asterisco. Non elaborate versioni personalizzate della stringa!!! Copiatela per intero così come è!!! Possono aderire tutti i Professori e i Ricercatori in servizio appartenenti alle Università statali e quelli delle non statali ove sia in vigore un blocco simile a quello delle statali. Un ringraziamento particolare ai Colleghi già in quiescenza e delle Università non statali in cui non c'è il blocco che hanno sottoscritto il documento di Roma Tre per solidarietà. Devono mandare una nuova adesione anche tutti i sedicimila che avevano già firmato il primo documento dei Colleghi di Roma Tre. Dovete inviare l'email di adesione dalla vostra casella di posta elettronica dell'Università, per la verifica dell'identità di cui dirò anche in seguito. Se alcuni erroneamente aderiscono da un indirizzo di posta elettronica personale dovrò scartare la loro adesione. Mi riservo di citarli egualmente ma con una chiara indicazione dubitativa del tipo "identità in fase di verifica", cosa che non è molto bella. Vi faccio notare espressamente che quanto sopra prevede l'assenso esplicito alla diffusione del vostro nome e cognome. E' essenziale sia per questa lettera (altrimenti non sarei autorizzato a indicare il vostro nome e cognome) che per altre eventuali azioni direttamente connesse ad essa, quale ad esempio il sito di cui vi dirò più oltre. NOTA IMPORTANTE, introdotta alla luce delle prime migliaia di e-­‐mail inviate e delle adesioni già pervenute: Seguite esattamente le indicazioni date qui sopra e anche quelle qui sotto. Abbiate la pazienza di leggere tutto. Delle prime adesioni pervenute, circa una su dieci mi è arrivata con metodi difformi dalle indicazioni (quali non riportare nel testo della e-­‐mail la stringa prevista, ma scrivere invece di nuovo "Aderisco" o altre frasi), o con scritte supplementari prima della stringa (a volte l'intero testo della mia e-­‐mail), o con i dati non nel campo giusto, o più semplicemente con metodi "personalizzati" (quali nella stringa andare a capo ogni tanto, per rendere più bella la stringa stessa: lasciatela brutta) Tutto ciò mette in crisi il metodo di elaborazione dei dati. Devo intervenire manualmente per scartare le e-­‐mail anomale. Mi richiede un'analisi una per una delle e-­‐mail, con ulteriore lavoro aggiunto. Per di più dovendo poi scartare tali adesiosi perchè se mi mettessi a trascrivere i dati di centinaia di e-­‐mail smetterei di fare il professore per fare altro. Inutile infine mandare l'adesione solo a me. E' un'adesione persa. Va mandata a [email protected] . Ma quasi tutto ciò era detto qui sopra o qui sotto. Chi si accorga di aver commesso un errore (spero pochissimi) mandi una seconda adesione. ISTRUZIONI E AVVERTENZE PARTICOLARI: Le sigle hanno il significato usuale. PO sta per Professore ordinario o straordinario, PA per Professore Associato, RTI per Ricercatore a tempo indeterminato, RTD per Ricercatore a tempo determinato. Per l'indicazione dell'Università usate nomi abbreviati, del tipo Venezia, Bologna, Roma1, Roma2, Napoli1, Napoli2, Milano Bicocca, Milano Cattolica, Orsola Benincasa, Mediterranea, Salento, Normale Pisa, Sissa. A parte Nome e Cognome, gli altri dati richiesti mi servono per verificare l'identità di chi mi scrive per aderire (esigenza importante poichè si scrive al Governo e ai Rettori) e non verranno forniti ad alcuno. Mi occorrono tutti i dati che vi chiedo, anche quelli che vi possono sembrare ridondanti. Riservate una cura particolare al vostro indirizzo e-­‐mail universitario. ISTRUZIONI PER FACILITARE L'ELABORAZIONE: Seguite esattamente le indicazioni date sopra altrimenti mi rendete difficilissima l'elaborazione dei dati. In particolare non inviate a [email protected] anche il testo della mia e-­‐mail (ciò crea molti problemi) Non modificate la struttura della stringa suddetta. Le adesioni che perverranno con strutture diverse andranno, purtroppo, perse in quanto non trattabili in breve tempo. Non inviate a me le adesioni: mandatele direttamente a [email protected] ULTERIORI NOTIZIE E CONSIDERAZIONI: Costruirò un sito del tipo " letteragovernorettori.it " per pubblicare la lettera con le sedicimilaseicento firme. Vi invierò in seguito un maggiore dettaglio sul come mettere in pratica le azioni indicate nella lettera. Si tratta di azioni tutte legali e per alcune tale aspetto è evidente, per altre non del tutto e, sempre per via dell'urgenza, ve ne parlerò in seguito. E' chiaro che se le adesioni non arrivassero in misura massiccia (non voglio dire totale) potrebbe essere compromesso l'esito di tutta l'iniziativa per ripristinare gli scatti. Scusate la lunghezza e l'apparente minuziosa meticolosità, ma quando si invia a sedicimila persone per poi inviare a Governo e Rettori, per di più con necessità di urgenza, se non si fa così si corre il rischio di inceppare il tutto per un dettaglio non chiarito. LETTERA APERTA A GOVERNO E RETTORI: 10 novembre 2014 Ill.mo Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri Ill.ma Sig.ra Ministra dell’Università e della Ricerca Scientifica Magnifici Rettori delle Università statali e non statali OGGETTO: Blocco degli scatti stipendiali di merito della Docenza Universitaria I sottoscritti, sedicimiladuecentoventinove Docenti Universitari di ottantadue sedi Universitarie statali e non statali e Istituti di Ricerca, esprimono la loro netta contrarietà al prolungarsi del blocco degli scatti stipendiali dei Docenti Universitari attribuiti in base al merito, previo giudizio positivo sull’attività svolta. Merito che tutti dicono di voler premiare e che invece in questo caso viene pesantemente mortificato. Tali scatti sono stati già bloccati per il periodo 2011-­‐2014 ed ora si vuole estendere il blocco al 2015. I sottoscritti docenti sottolineano con forza che non si può pensare di ridare fiducia al Paese senza valorizzare la formazione delle giovani generazioni e la ricerca scientifica. L’Università vive un profondo disagio per i tagli subiti negli ultimi anni. Se con finanziamenti irrisori si sono avuti risultati notevoli e servizi ben superiori alle risorse impiegate è stato anche grazie ai sacrifici della Docenza, già penalizzata, oltre tutto, dal blocco del turn-­‐over. Bloccare gli scatti di merito va esattamente nella direzione opposta a quella di ridare fiducia al Paese. Il blocco demotiva la Docenza e ciò si traduce anche in un danno per l’Istituzione. Ne soffre anche la dignità del corpo docente, che dal blocco degli scatti di merito viene trattato come spesa improduttiva che è bene tagliare. E non c’è assicurazione in senso contrario che possa convincere. La Docenza Universitaria ha già contribuito in modo rilevante in questi quattro anni 2011-­‐
2014 al risanamento del Paese. Per l’intero quadriennio ogni Docente Universitario, dai più giovani Ricercatori ai Professori, ha dato al Paese in virtù del blocco degli scatti 180 euro netti al mese. E continuerà a dare tale contributo per tutta la carriera, poi sulla buonuscita e infine sulla pensione, a causa della cancellazione di questi quattro anni di anzianità. Ciò colpisce soprattutto i più giovani, su cui la decurtazione peserà per più anni. Con il 2015 si ritiene sia tempo di tornare alla normalità e di premiare il merito come dovuto. Se servono risorse, ora occorre cercarle altrove, nelle spese davvero improduttive che in questi quattro anni non sono state ancora colpite. I sottoscritti chiedono quindi con forza che a partire dal 2015 nella attribuzione degli scatti venga riconosciuto ai fini giuridici ed economici il periodo 2011-­‐2014. Per essere più chiari ed evitare fraintendimenti, per il quadriennio 2010-­‐2014 non chiedono assolutamente alcun recupero in termini economici (e con ciò ritengono di avere già contribuito ampiamente al risanamento del Paese), ma dal 1° gennaio 2015 chiedono, in relazione agli scatti di merito, esattamente lo stesso stipendio che avrebbero percepito se il blocco non fosse mai esistito. Queste istanze sono già pervenute da tempo al Governo in forma ufficiale, anche con ipotesi di azioni di supporto in caso di mancato accoglimento. Ne hanno recentemente parlato i telegiornali e numerose testate giornalistiche. A tali istanze il governo non ha dato fino ad ora alcun riscontro. I sottoscritti si vedono pertanto costretti, loro malgrado, a dar corso immediato alle azioni prospettate, tutte nell'ambito delle leggi vigenti. I firmatari si augurano di non essere costretti ad azioni ancora più incisive, che potrebbero culminare nella sostanziale paralisi degli organi collegiali e di governo delle Università. Comunicano pertanto che a partire dal 1° dicembre 2014, pur continuando a svolgere regolarmente la loro attività didattica e di ricerca, si atterranno in maniera puntuale alle disposizioni di legge e si asterranno da attività volontarie non previste dal loro stato giuridico. A titolo esemplificativo e non esaustivo: 1) Tutti i sottoscrittori, oltre ad attuare l’osservanza minuziosa e paralizzante di leggi e regolamenti (lo “sciopero bianco”), si vedranno costretti a non assicurare gli esami di profitto e di laurea secondo le tempistiche attuali, finora notoriamente possibili solo grazie al sacrificio che la docenza affronta in silenzio, disposta a correggere elaborati di esame e tesi di laurea in qualsiasi momento della giornata e spesso, nei casi di centinaia di allievi, nelle festività. 2) I professori, raggiunte le ore di attività didattica frontale prescritte per legge, non daranno la loro disponibilità ad andare oltre tale limite. Chi conosce l'università sa che cosa questo significherebbe. 3) I ricercatori a tempo indeterminato non daranno la disponibilità ad accettare la titolarità di corsi, cui per legge non sono tenuti. 4) I ricercatori a tempo determinato non accetteranno la titolarità di corsi non coperti da altri docenti. 5) Tutti i sottoscrittori cesseranno di prestare ogni attività di tipo burocratico-­‐gestionale al di fuori dalle proprie mansioni, che attualmente prestano volontariamente pur di assicurare il buon funzionamento dell’Università. 6) Tutti i sottoscrittori in occasione della prossima VQR non daranno il consenso all’utilizzazione dei propri prodotti di ricerca, né daranno la loro disponibilità a prestare la loro opera quali valutatori. I sottoscritti confidano nell'attuarsi di provvedimenti che permettano loro di recedere da quanto anzidetto. Nel frattempo diffonderanno ulteriormente questa iniziativa presso i loro colleghi e gli organi di informazione. Distinti saluti. Per contatti sono disponibili i docenti: Prof. Enzo Borsellino -­‐ Università degli Studi Roma Tre (e-­‐mail: [email protected]) Prof. Paolo D’Achille – Università degli Studi Roma Tre (e-­‐mail: [email protected] ) Prof. Carlo Vincenzo Ferraro – Politecnico di Torino (e-­‐mail: [email protected] ) Prof. Claudio Giovanardi – Università degli Studi Roma Tre. (e-­‐mail: [email protected] ) Prof. Edoardo Lombardi Vallauri -­‐ Università degli Studi Roma Tre (e-­‐mail: [email protected] ) i quali firmano questo messaggio insieme ai seguenti sedicimiladuecentoventiquattro Docenti Universitari (nomi per ora di fantasia) Antonio Rossi Ignazio Indaco Filippo Verdi Orsola Blu Giovanni Azzurri Luigi Neri Alberto Lilla Onorato Verdi Asdrubale Giallo Germano Grigio Bruno Marrone Simone Arancione Gisella Bianco Laura Azzurra Prof. Carlo Vincenzo Ferraro Ordinario di Motori Termici per Trazione Dipartimento Energia Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24 10129 TORINO -­‐ ITALY