Coop, se torna Schelfi i candidati lasciano TRENTO — I saggi hanno incontrato i 12 possibili candidati alla presidenza della Federa- zione. L'idea prevalente: se Schelfi torna in campo si fa un passo indietro. L'unico che rimane fermo pare essere Erman Bona, che alla poltrona più alta di via Segantini Dunta con convinzione.* Nei prossimi giorni le assemblee comprensoriali per ascoltare la base. Intanto il Sait fissa la data per l'assise: modifiche statutarie contro la migrazione dei soci Un passo indietro per Schelfi I papabili convocati dai saggi. Solo Bona resta in partita TRENTO — La consultazione dei candidati alla presidenza di Federcoop ha dato un risultato quasi univoco: se in campo torna Diego Schelfi allora tutti (0 quasi) si fanno da parte. Intanto, nel settore della cooperazione al consumo, pare individuata la data dell'assemblea del Sait che dovrà mettere ai voti le restrizioni alla libera circolazione dei soci, con le nuove regole che il presidente Renato Dalpalù proporrà alle Famiglie cooperative. Ieri la commissione dei saggi della cooperazione ha ascoltato i 12 candidati, vale a dire i nomi che sono emersi dalle consultazioni dei mesi scorsi. Agli aspiranti presidenti della Federazione è stata descritta la situazione attuale, diversa da quella di partenza, con la richiesta pressante dei consorzi di secondo grado: Diego Schelfi faccia il quarto mandato. Di fronte a questa pesante ipotesi sul tavolo, sulla quale però lo stesso Schelfi deve ancora sciogliere leriserve,la quasi totalità dei 12 candidati (fra cui figurano nomi come Renato Dalpalù, Sandro Pancher, Michele Odorizzi, Marina Mattarei, ecc.) ha deciso di fare un passo indietro: se c'è Schelfi vada avanti Schelfi. A quanto pare l'unico che non è dell'avviso di abbandonare la partita è Erman Bona, presidente della Cassa rurale di Mori Val di Gresta, convinto sostenitore della necessità del ricambio in tutti gli organi della cooperazione «anche in quelli di secondo grado e nella Federazione» come ebbe a dire di fronte alla telecamera di cooperazione.tv. A questo punto i saggi, capitanati da Pierluigi Angeli, dovranno incontrare tutti i presidenti del movimento, in una decina di riunioni comprensoriali. In quella sedè si spiegherà la situazione e si tasterà il polso della base. Che qualche mal di pancia ci sia, soprattutto a livello dei primi gradi (Famiglie cooperative, Rurali, coop agricole ecc.) è chiaro. Occorrerà vedere se sorgeranno vere proteste, oppure no. Un fatto è certo: ci si avvicina a giugno e il tempo per una vira- ta improvvisa è agli sgoccioli. Dell'elemento tempo si sta occupando anche il Sait. A meno di variazioni dell'ultim'ora venerdì 10 febbraio si terrà l'assemblea straordinaria del consorzio. All'ordine del giorno il cambio di statuto, con le modifiche alle regole che consentono ai soci di lasciare il consorzio. Dalpalù presenterà la sua proposta, che aveva già descritto nell'assise di novembre: al posto della possibilità di comunicare il recessofinoa 90 giorni prima dellafinedell'anno, si è valutato se introdurre un periodo di uno, due 0 addirittura tre anni, oppure il pagamento di una penale, per tutelare il Sait dai danni del divorzio in termini di mancato fatturato. Enrico Orfano
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