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RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA PER L’ESERCIZIO 2015
(art. 5 D.P.R. n. 254/05)
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RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA PER L’ESERCIZIO 2015
(art. 5 D.P.R. n. 254/05)
Premessa
Con il D.P.R. 2.11.2005, n. 254, in conformità alle disposizioni di cui all’art. 11 della
Legge n. 580/93, l’approccio e le metodologie volte all’approvazione del bilancio di
previsione possono essere così sintetizzati:
- adozione di documenti di programmazione in linea con la programmazione
pluriennale entro il 31 ottobre di ogni anno, a cura del Consiglio camerale;
- adozione del bilancio preventivo entro il 31 dicembre di ogni anno, a cura del
Consiglio camerale. Con D.M. 27.03.2013, in attuazione dell’articolo 16 del d.lgs.
91/2011 “Disposizioni recanti l’attuazione dell’articolo 2 della legge 196/2009, in
materia di adeguamento ed armonizzazione dei sistemi contabili” il preventivo
economico 2015 deve essere integrato, oltre a quanto previsto dal DPR 254/2005,
con i seguenti documenti contabili:
- il budget economico pluriennale definito su base triennale;
- il preventivo economico con i dati relativi al preconsuntivo anno 2014;
- il budget economico annuale e il budget direzionale;
- il prospetto delle previsioni di entrata e delle previsioni di spesa complessiva
(articolato per missioni e programmi ai sensi dell’articolo 9 del D.M. 27.03.2013);
- il piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio e la relazione illustrativa;
- adozione del budget direzionale, conseguente alla trasposizione del bilancio
preventivo tra i vari centri di responsabilità di livello dirigenziale previsti nella
struttura dell’Ente, entro il 31 dicembre di ogni anno, a cura della Giunta camerale;
- contemporanea approvazione degli obiettivi e dei programmi da realizzare da parte di
tutta la struttura organizzativa: Dirigenza, Responsabili titolari di posizione
organizzativa ed alta professionalità, Responsabili degli Uffici e tutto il personale
camerale entro la medesima data del 31 gennaio dell’anno successivo, attraverso il
Piano della Performance.
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Quest’ultimo termine è conforme e coerente con i principi introdotti dal D.Lgs. n.
150/2009 cosiddetta “Riforma Brunetta” che impone a tutte le P.A. italiane di dotarsi di
un Piano Triennale della Performance, che va aggiornato annualmente, da adottare “in
coerenza con i contenuti ed il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, che
individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi con riferimento
all’Amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità
in cui si articola ed ai singoli dipendenti”. Il Piano Performance è altresì coordinato con
gli obiettivi inseriti nel Piano triennale per la trasparenza ed integrità, come prevede il
successivo D.Lgs. 33/2013 all’articolo 10 (gli obiettivi indicati nel Programma triennale
sono formulati in collegamento con la programmazione strategica e operativa
dell'amministrazione, definita in via generale nel Piano della performance) nonché
coordinato con gli obiettivi previsti nel Piano triennale anticorruzione.
Il presente atto programmatico è stato redatto in modo coerente con quanto è stato
stabilito nel programma pluriennale dell’Ente camerale per il quinquennio 2011-2015,
definito ed approvato dal Consiglio camerale con provvedimento n. 10 del 29.7.2011,
come modificato con delibera consiliare n. 8 del 26.7.2013 relativamente
all’integrazione nella governance interistituzionale di attività rivolte alla creazione di
un’area vasta metropolitana e a favore di forme di fusione fra i Comuni. Tale
documento mira principalmente, nel rispetto delle scadenze di legge, a porre in evidenza
le principali attività che l’Ente camerale intende realizzare nel corso dell’anno 2015,
alla luce anche dei cambiamenti normativi, organizzativi e del contesto economico in
atto.
In particolare la programmazione per l’anno 2015 è fortemente condizionata dalle scelte
che saranno operate dal Sistema camerale nazionale per l’attuazione dell’autoriforma
che si rende necessaria, nelle more di un riordino strutturale e normativo dell’apparato
camerale, anche a seguito dell’adozione dell’art. 28 del decreto-legge n. 90 del 2014, in
vigore dal 25 giugno 2014 e convertito con modifiche dalla L. 114/2014, che stabilisce
la progressiva riduzione del diritto annuale (per l’anno 2015 del 35 %, per l’anno 2016,
del 40 % e, a decorrere dall’anno 2017, del 50 %).
La drastica riduzione dei proventi, oltre a imporre un’ulteriore razionalizzazione dei servizi e
dell’organizzazione interna, già fortemente accentuata in modo da impegnare decisamente la
struttura, anche mediante convenzioni per la gestione associata , incide notevolmente sulla
scelta della futura allocazione delle risorse rispetto alle numerose ed importanti iniziative
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intraprese negli anni dalla Camera di Commercio di Treviso per lo sviluppo dell’economia
locale.
I drastici tagli dei proventi sopra enunciati si pongono come anteprima in una
prospettiva di un nuovo riordino delle Camere di Commercio, nell’ambito di una più
articolata riforma della Pubblica Amministrazione, contenuta in un disegno di legge
delega proposto dal Governo ed in questo periodo al vaglio delle competenti
Commissioni Parlamentari.
La capacità economica della Camera di Commercio di Treviso di assorbire questo
drastico intervento di riduzione dei proventi appare possibile per il prossimo triennio,
pur con seri sacrifici e ricorrendo eventualmente al prudente utilizzo degli avanzi
patrimonializzati relativi agli esercizi precedenti.
Si porrà anche il tema di affrontare le ipotesi di accorpamento con altre Camere di
Commercio di più modeste dimensioni, lavorando su un percorso di medio periodo per
il raggiungimento di una sostenibilità economico e finanziaria, sulla base degli stimoli
che provengono dal sistema nazionale.
Sarà compito della Giunta e del Consiglio effettuare le opportune valutazioni circa le
prospettive che quindi si pongono all’orizzonte per assicurare la funzionalità
dell’Istituzione camerale a sostegno dell’economia del territorio.
In considerazione di quanto sopra , sono state comunque definite le linee strategiche
d’azione per l’anno 2015 sulla base degli assi di intervento, declinati per le funzioni
istituzionali in cui è articolata l’attività dell’Ente. Tutto ciò è stato definito anche tenendo
conto, in via generale, del principio di continuità amministrativa dell’Ente e delle attività già
poste in essere in anni precedenti attraverso convenzioni, protocolli d’intesa e contratti
stipulati.
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La programmazione pluriennale
Come sopra accennato, nel presente documento di programmazione annuale si mettono
in evidenza le principali attività da realizzare nel corso del 2015, seguendo
l’impostazione che è stata delineata nel programma pluriennale 2011-2015. Essa
evidenzia le linee strategiche d’azione dell’Ente camerale, secondo cui calibrare le
attività di ogni esercizio, individuate come interazione tra gli assi fondamentali di
intervento e le funzioni istituzionali che caratterizzano l’azione dell’Ente stesso.
Gli assi di intervento sono riportati in modo sintetico di seguito:
- Competitività del territorio
- Internazionalizzazione
- Innovazione
- Sostegno all’imprenditorialità
- Saperi e mercato del lavoro
- Governance interistituzionale
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Invece, le Funzioni istituzionali in cui si articola l’azione dell’Ente camerale sono le
seguenti:
- Funzione 1: Studi e Programmazione
- Funzione 2: Promozione dello sviluppo
- Funzione 3: Servizi amministrativi
- Funzione 4: Regolazione del mercato
- Funzione 5: Servizi interni
A premessa dell’analisi dell’impostazione seguita, si tiene a precisare come l’intento sia
stato quello di individuare azioni che non trovano necessariamente collocazione
autonoma ed isolata all’interno del programma, ma che per loro stessa natura si
intersecano e sono necessariamente interdipendenti tra loro, talvolta funzionali al
perseguimento di più obiettivi strategici, nell’ottica di realizzare un quadro sinergico di
attività.
L’assunto da cui si parte è che la programmazione, tanto pluriennale quanto annuale,
riguarda le attività di tutta la Camera di Commercio (amministrative e certificative, di
studio e programmazione, di regolazione del mercato, di promozione economica, di
staff e supporto alle precedenti, così come delineate dagli artt. 33-40 dello Statuto).
Inoltre va segnalato che il programma pluriennale individua tra i suoi primari attori
anche le strutture collegate, in quanto componenti del più ampio network della Camera
di Commercio di Treviso e comunque destinatari di indirizzi strategici cui uniformare la
propria azione.
Tra gli assi di intervento merita un accenno a parte quello della “governance
interistituzionale”. L’esperienza ha infatti insegnato che l’agire coordinato con le altre
istituzioni determina benefici in termini di efficacia e qualità dell’azione, di
realizzazione di economie di scala. Per questo motivo, nell’attività programmatica per il
quinquennio 2011-2015 è stata posta particolare enfasi alle azioni volte a favorire il
dialogo tra la Camera di Commercio e i vari protagonisti delle azioni di sostegno del
sistema economico, sia a livello nazionale che locale, al fine di massimizzare l’efficacia
e l’efficienza degli interventi da realizzare. Come già sopra richiamato con
provvedimento consiliare n. 8 del 26.7.2013 si è introdotta una modifica del programma
pluriennale 2011-2015 con un’integrazione circa la strategia della “governance
interistituzionale”, in prospettiva di una razionalizzazione degli Enti Locali, compiutasi,
almeno normativamente, con l’approvazione Legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni
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sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”. Tale tema è
ancora più attuale a fronte dell’operazione di riordino del Sistema camerale nazionale,
proposta dal Comitato Esecutivo di Unioncamere, prendendo atto delle prime
indicazioni maturate a livello regionale, mediante accorpamenti tra Camere di
Commercio che possano comprendere un bacino pari ad almeno 80.000 imprese e che
possano contemperare la sostenibilità economica ed al tempo stesso la valorizzazione
dei territori.
La pianificazione per l’anno 2015 è quindi coerente a quanto definito dal programma
pluriennale 2011-2015. Il programma di attività per il 2015 punta inoltre ad indirizzare
l’azione camerale per sostenere i cambiamenti in atto nell’economia trevigiana, in virtù
degli effetti selettivi che la crisi ha prodotto nel tessuto imprenditoriale locale.
Nella programmazione per il 2015 è inoltre possibile trovare anche le linee strategiche
d’azione che l’Ente camerale intende perseguire attraverso le sue strutture collegate.
L’analisi del contesto e lo scenario di sviluppo economico
A sette anni dalla crisi, ha poco senso fare ancora ricorso al linguaggio classico dei
congiunturalisti. Non si tratta più di attendere la ripresa o di valutarne la debolezza del
ciclo. Il cambio di passo dell’economia globale è stato (e continua ad essere) strutturale:
da una crescita basata sul debito e sulla finanza (con tutte le conseguenze ancora in
atto), ad una crescita – certamente più controversa, ancora in cerca di stabilizzarsi
attorno a nuovi equilibri di domanda/offerta - che torna però a ricentrarsi sul valore.
Ciò nel quadro anche di un ridisegno delle aree geoeconomiche e dei rapporti di
dipendenza: dove la Cina è destinata a diventare la prima economia del mondo nel
2030, ma facendo sempre più leva sulla domanda interna; e dove l’Europa
manifatturiera (Italia inclusa) può giocarsi ancora un ruolo, per i prodotti e le tecnologie
a maggiore valore aggiunto e contenuto esperienziale, se soltanto decidesse di uscire
dalla logica del rigore ad ogni costo.
Il manifatturiero italiano, nonostante lo shock della crisi, la grave recessione che ha
colpito soprattutto il sud dell’Europa, ed i malanni strutturali del Sistema Paese, già da
tempo sta giocandosi un percorso di diversificazione ed accreditamento nei mercati
esteri, dagli esiti finora positivi. Non si può certo dire che sia “alla frutta” (anche con
riferimento alla vexata quaestio della competitività) un comparto che riesce a generare il
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quinto surplus commerciale del mondo (al netto del deficit energetico). Surplus che
parrebbe diventato il quarto al mondo se si prendono in considerazione i dati provvisori
al primo semestre 2014, secondo recenti elaborazioni di Fondazione Edison. Ciò
nonostante esistano alcune flessioni export nei mercati più interessati da crisi
geopolitiche o svalutazioni monetarie.
Dunque, non sembra in discussione il modello di specializzazione produttivo dell’Italia
(e che riguarda particolarmente da vicino il Veneto e la provincia di Treviso). Anzi, esso
troppe volte è stato ingiustamente messo al banco degli imputati (anche dalla stessa
Commissione europea), senza neppure accorgersi, dati alla mano, che oggi all’estero
trova sempre più affermazione, non solo il classico Made in Italy (agroalimentare,
arredo-casa, moda), ma anche la meccanica (in certi segmenti l’Italia è l’unico vero
competitor della Germania) e l’industria farmaceutica.
Il vero problema, per l’Italia, resta la crisi della domanda interna. Che alla lunga
potrebbe mettere a repentaglio anche quella parte di imprese che opera nei mercati
internazionali, considerato che poche riescono a fare il 100% di fatturato all’estero.
Questo è il tema prioritario per lo sviluppo economico, che si riverbera poi sui singoli
territori, compresa la nostra provincia. Ciò che in più occasioni è stato definito “doppio
movimento” dell’economia, alludendo, da un lato, a quella parte di sistema produttivo
in trasformazione, agganciato ai mercati esteri e a processi di innovazione; dall’altro, a
quella parte invece intrappolata nella domanda interna, non è più sostenibile nel lungo
periodo.
Alcuni acuti analisti economici stanno sostenendo con vigore che una prolungata
debolezza della domanda interna alla fine arriva a nuocere anche alla parte più
innovativa del sistema economico: non solo per problemi di “volumi d’ordine”
mancanti (che non saturano la capacità produttiva); ma anche perché un Paese per metà
in stallo disincentiva le risorse umane ad investire nella formazione e distoglie risorse
finanziarie da politiche industriali per l’innovazione (per sostenere sempre di più il
welfare). L’avvitamento in tal senso (ed esteso anche ad uno scenario demografico
decisamente squilibrato) è fra i più pericolosi che si possano prefigurare per le sorti di
un Paese.
In questo quadro si innesta la fase di riformismo intrapresa dall’Italia, in cerca di una
discontinuità, ma non ancora in grado di focalizzare bene le priorità che hanno maggiore
impatto sulla crescita.
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Un tale approccio, per priorità, servirà anche a livello di Ente camerale e possibilmente
ricercando sempre più un’azione coordinata con gli altri attori dello sviluppo economico
locale: ciò non solo per effetto delle minori entrate camerali, ma proprio perché il
momento economico esige di concentrare le risorse su poche ed importanti azioni, con
un significativo effetto-moltiplicatore, come nel seguito del documento si prova ad
illustrare.
Un incoraggiamento a seguire questa strada viene da alcuni indicatori di pre-consuntivo
2014, che evidenziano quanto meno una stabilizzazione dell’economia locale attorno ad
un nuovo “pavimento”, da cui provare a ripartire, pur non privo di criticità.
E’ pur vero che, nei primi 8 mesi del 2014, l’apertura di procedure di crisi aziendali ha
mantenuto un ritmo soltanto di poco inferiore allo stesso periodo dell’anno scorso (268
contro 281). Tuttavia, almeno con riferimento ai primi 6 mesi del 2014, si attenua in
modo significativo la dinamica di contrazione dello stock di imprese attive (fonte:
Infocamere): rispetto alla situazione di fine 2013 la variazione assoluta si contiene a 247 imprese, contro le -1.000 imprese nei primi sei mesi del 2013, rispetto a dicembre
2012.
Anche nel mercato del lavoro si registra questo dualismo: i lavoratori entrati in lista di
mobilità a seguito di licenziamenti individuali (L. 236/93) sono stati 2.160 nei primi 8
mesi del 2014 (contro i 1.888 nello stesso periodo dell’anno precedente). Tuttavia,
monitorando il flusso di assunzioni e cessazioni, il primo semestre 2014 si chiude con
un non sperato saldo positivo di +2.300 posizioni di lavoro (contro la sostanziale
stazionarietà dello scorso anno, +165 posizioni). Quasi inutile ricordare che questa
positività “di breve” va inquadrata in un contesto provinciale che dal 2008 al 2013 ha
“bruciato” 24.000 posizioni di lavoro (secondo i dati di Veneto Lavoro), e che dunque
resteranno lunghi i tempi di risalita dei livelli occupazionali.
Sulla positiva dell’export trevigiano si è già detto: al primo semestre 2014 cresce del
+4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; e stavolta la crescita (o meglio
il recupero) avviene in maniera più sostanziosa nei mercati intra-Ue, mentre le
esportazioni extra-Ue accusano un lieve rallentamento del -0,2%.
Perfino sul mercato immobiliare, finora colpito da una pesantissima contrazione, si
registra una debole, ma significativa inversione di tendenza. Nel periodo 2007-2013 la
contrazione di compravendite immobiliari nel settore residenziale, in provincia di
Treviso (fonte: Osservatorio Immobiliare – Agenzia delle Entrate) è stata superiore al
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60%. Ancora nel confronto 2013 con il 2012, la variazione negativa continuava ad
essere a due cifre (ca. -14%). Nei primi 6 mesi del 2014, rispetto al medesimo periodo
dell’anno precedente, si registra invece un recupero delle transazioni nell’ordine del
+5,6% (dato provinciale in linea con quello regionale e superiore a quello nazionale,
pari al +1,4%).
Alla luce di questi scenari macroeconomici, qui richiamati in breve e di questi dati, resta
quanto mai attuale (e in tal senso ci sentiamo di riproporla) la conclusione apposta nella
relazione previsionale e programmatica dello scorso anno.
“Non di ripresa si dovrà parlare, banalmente, ma di riscrittura delle premesse per un
nuovo ciclo di sviluppo. Alcuni elementi di cornice non potranno che essere definiti a
livello europeo e nazionale (ed è auspicabile poter concorrere con autorevolezza alla
loro formazione). Ma altri elementi potranno essere definiti proprio nei territori, in
prossimità ai bisogni delle comunità d’imprese e imprenditori. Cercando assieme di
disegnare futuro: perché un cambio di ciclo è sempre spiazzante, ma al tempo stesso
apre anche molte nuove opportunità.”
L’organizzazione della Camera di Commercio
La Camera di Commercio di Treviso dispone (al 31.12.2013) di un organico “ di fatto”
costituito da 119 unità di personale inquadrati in 4 Categorie professionali sulla base del
vigente CCNL delle Regioni e delle Autonomie Locali, inclusi il Segretario Generale e
due Dirigenti in organico a tempo indeterminato, così come previsto con la nuova
programmazione triennale (2013-2015) - adottata con delibera di Giunta n. 134 del
21.6.2013 – con la quale è stata riallineata la dotazione organica “potenziale” dell’Ente
da n. 128 unità a n. 122 unità, al fine di ricondurla alla dotazione organica “di fatto” con
la quale l’Ente ha pur realizzato le sue attività istituzionali nel triennio 2010-2012.
L’organigramma, in coerenza con le previsioni del Regolamento di Organizzazione e
dei servizi vigente, è articolato in Settori dirigenziali che ricalcano tanto l’impostazione
dello schema di bilancio preventivo, quanto le funzioni individuate nella Relazione
Previsionale e Programmatica, con il Programma di mandato: ciascun Settore
dirigenziale ha attribuiti risorse ed obiettivi da perseguire entro l’anno di riferimento.
Pur in base al citato Documento di programmazione triennale (2013-2015) dei
fabbisogni di personale, presupposto necessario per l’avvio delle procedure di
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reclutamento annuale del personale sulla previsione di inserire in organico nuove unità
di personale, incide fortemente l’attuale momento storico, in cui è allo studio del
legislatore nazionale un processo di riforma dell’intero assetto delle funzioni e
dell’organizzazione sul territorio delle Camere di Commercio. Non da ultimo, il già
citato art. 28 del D.L. n. 90/2014 – convertito in L. n. 114/2014 – che ha ridotto
considerevolmente la principale fonte di finanziamento delle CCIAA: il diritto annuale.
Con queste premesse e senza conoscere i principi che guidano la riorganizzazione del
sistema camerale e dei suoi compiti, non si prevede la possibilità di inserire altre unità
di personale, nemmeno per ricoprire le cessazioni (per mobilità o per pensionamento)
che si verificheranno nei prossimi mesi del 2014.
Ciononostante, la distribuzione delle unità all’interno dei Settori dirigenziali terrà conto
soprattutto della programmazione delle attività per l’anno 2015.
L’attuale struttura dell’attuale “team” dirigenziale vede, oltre al Segretario Generale,
due dirigenti a tempo indeterminato: uno assegnato al Settore Amministrazione Interna
ed uno assegnato al Settore Sviluppo Imprese. In tal modo si è colmata la carenza in
organico di una figura dirigenziale per il Settore Amministrazione Interna che risponde
alle esigenze di funzionalità, di ottimizzazione delle risorse e di coordinamento interno
tra le Aree, nonché di continuità e presidio nella puntuale applicazione delle normative
in materia di spesa pubblica.
Inoltre, il Dirigente del Settore Amministrazione Interna per le competenze e le funzioni
svolte è di supporto a tutta la struttura camerale, svolgendo anche compiti
interfunzionali di razionalizzazione e riqualificazione della struttura amministrativa.
In linea generale, considerando l’articolazione delle funzioni e la dotazione organica
prevista nel complesso, come pure la possibilità di avvalersi delle strutture del Sistema,
l’Ente dispone di professionalità e di competenze interne in grado di gestire tutte le
attività programmate per il prossimo anno.
Le disposizioni normative in materia di assunzioni di personale nella Pubblica
Amministrazione ed i limiti finanziari sempre più stringenti, costringono a proseguire
nell’azione volta ad un ridisegno complessivo della struttura organizzativa.
L’Ente ha in corso già da qualche anno - proprio per rispettare la normativa che impone
il contenimento della spesa pubblica (D.L. n. 95/2012, convertito in L. n. 135/2012 che,
per l’anno 2015, pone il limite del 50% della spesa corrispondente alle cessazioni
dell’anno precedente) - interventi di riorganizzazione interna, di accorpamento e di
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sviluppo della flessibilità interfunzionale, di implementazione di strumenti tecnologici,
per continuare a mantenere lo standard di qualità dei servizi erogati.
Principali normative con impatto organizzativo per l’anno 2015
Vanno qui evidenziate, per completezza, le principali novità normative, di settore e
generali per le Pubbliche Amministrazioni, che produrranno, o potranno produrre,
rilevanti impatti sull’attività dell’Ente per il 2015.
Esse, sinteticamente, sono:
- il D.Lgs. 15 febbraio 2010 n. 23 ed i relativi regolamenti attuativi, che hanno riformato
la disciplina delle Camere di Commercio (attraverso la revisione della Legge n. 580/93),
identificandole pienamente come autonomie funzionali, istituzionalizzandone le
funzioni già da anni svolte, sia a livello di singoli Enti che di loro Unioni;
- il D.P.R. 7 settembre 2010, n. 160, inerente la regolamentazione dello Sportello Unico
per le Attività Produttive (SUAP), che vede le Camere di Commercio coinvolte, seppur
con funzioni sussidiarie e in delega dai Comuni, in tale intervento di semplificazione
attraverso l’informatizzazione, degli adempimenti per l’avvio di attività imprenditoriali;
in particolare la Camera di Commercio di Treviso proseguirà nell’azione di supporto e
coordinamento a livello locale e regionale, in collaborazione con le rappresentanze dei
Comuni, proseguendo un’azione già avviata dal 2011;
- la L. 7 agosto 2012, n. 135, che ha convertito con modificazioni il D.L. 6 luglio 2012
n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza
dei servizi ai cittadini, altrimenti nota come “Spending Review”;
- la L. n. 190/2012 recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della
corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione";
- il D. Lgs. n. 33/2013 recante "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni" che prevede importanti novità per gli enti locali;
- il Decreto del Ministero delle Finanze del 27.03.2013 che ha dato istruzioni
applicative per la raccordabilità delle disposizioni del D.P.R. 254/2005 al processo di
pianificazione, programmazione e budget della Amministrazioni pubbliche;
- la L. 9 agosto 2013, n. 98 di conversione con il D.L. 21 giugno 2013 n. 69, che
contiene numerose misure che rispondono alle esigenze di semplificare il quadro
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amministrativo e normativo per i cittadini e le imprese. Si tratta di disposizioni che
hanno imposto ed imporranno anche alla Camera di Commercio di Treviso ed alle sue
strutture collegate, uno sforzo di adeguamento per approntare il proprio assetto
organizzativo/funzionale e la metodologia di programmazione e controllo delle attività,
al fine di creare un sistema di misurazione e di gestione della performance organizzativa
ed individuale, coerente con la norma e le direttive sulla sua applicazione;
- la L. 30 ottobre 2013, n. 125 di conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 31
agosto 2013, n. 101, recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di
razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni” che contiene disposizioni in materia
di ulteriori contenimenti della spesa mediante “tagli lineari” (autovetture di servizio e
costi correlati, consulenze), e misure restrittive in materia di contratti flessibili, alcune
deroghe in materia di pensionamento del personale pubblico, nelle amministrazioni che
hanno dichiarato esuberi/eccedenze di personale;
- la L. 27 dicembre 2013, n. 147 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato” (Legge di stabilità 2014);
- la L. 21 febbraio 2014, n. 9, di conversione del D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 recante
interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia” che contiene misure per
favorire l'internazionalizzazione delle imprese ed in materia di facilitazione dell'ingresso
e del soggiorno in Italia per start-up innovative, ricerca e studio;
- la L. 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle
unioni e fusioni di comuni”;
- il D. Lgs. 10 agosto 2014, n. 126 “Disposizioni integrative e correttive del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro
organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
- la L. 11 agosto 2014, n. 114 di conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 24 giugno 2014, n. 90 recante “Misure urgenti per la semplificazione e la
trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari” che prevede la
riduzione del diritto annuale delle Camere di Commercio e la determinazione del
criterio di calcolo delle tariffe e dei diritti di segreteria sulla base dei costi standard
definiti dal Ministero dello Sviluppo Economico, sentite la Società per gli studi di
settore (SOSE) Spa e l'Unioncamere, secondo criteri di efficienza da conseguire anche
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attraverso l'accorpamento degli enti e degli organismi del sistema camerale e lo
svolgimento delle funzioni in forma associata;
- la L. 11 agosto 2014, n. 116, di conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela
ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il
rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe
elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla
normativa europea" che prevede, tra l’altro, novità in ordine anche alle procedure di
iscrizione nel Registro delle imprese;
- la L. 11 agosto 2014, n. 125 “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per
lo sviluppo” che riconosce alle Camere di Commercio un importante ruolo nelle
iniziative di cooperazione allo sviluppo, attraverso collaborazioni interistituzionali volte
al perseguimento degli obiettivi e delle finalità della legge stessa.
Il piano di azione della Camera di Commercio
Il piano di azione della Camera di Commercio per il 2015 verrà quindi articolato
tenendo conto dell’applicazione della normativa sopra citata, della suddivisione per
funzioni e per assi di intervento, e dovrà necessariamente considerare le esigenze di
rilancio dell’economia provinciale a fronte della difficile situazione di crisi, che ha
cominciato a produrre i suoi effetti già dal 2009 e che ad oggi non sembra essersi
conclusa. Influirà purtroppo negativamente la considerevole riduzione delle risorse
disponibili in tal senso a fronte del taglio per il 2015 del 35% del diritto annuale, che
costituisce la maggiore voce d’entrata del Bilancio camerale e che non può che
ripercuotersi sugli oneri per gli interventi promozionali, avendo già efficientato
pressoché al massimo la struttura organizzativa interna.
Gli assi strategici soprariportati, declinati per le funzioni istituzionali, individuano
macro obiettivi: data l’attuale situazione dell’economia, tale impostazione strategica,
appare meritevole di essere proseguita anche nel 2015 prevedendo azioni che si
innestino nella matrice individuata.
Le azioni messe in campo, coerenti con la programmazione pluriennale, riguarderanno
gli assi strategici in ordine alla priorità di intervento valutata.
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Al fine di garantire all’Ente il puntuale rispetto dell’approvazione del preventivo/budget
economico 2015 con i relativi allegati, vi è la necessità di organizzare ed implementare
le attività operative che vedranno coinvolte non soltanto l’ufficio Ragioneria, ma anche
la direzione e gli altri uffici dell’ente camerale per l’invio di dati ed informazioni per la
predisposizione della corposa documentazione, a cui si aggiunge l’implementazione di
alcune prime soluzioni di gestione informatica dei dati.
Funzione 1: Studi e Programmazione
Alla data in cui questo documento viene redatto, troppe sono le incognite aperte sul
futuro delle Camere di Commercio, stante in particolare – come chiarito in altre parti di
questa stessa Relazione - l’ormai acclarata riduzione delle entrate provenienti dai diritti
camerali. I programmi ipotizzabili in tale situazione sono pertanto e necessariamente
soggetti a numerose variabili che potranno condizionarne l’effettiva compiuta
realizzazione.
Quanto di seguito descritto punta quindi e piuttosto a proporsi come un’indicazione di
priorità per la funzione di cui trattasi, circoscrivendo quelle attività e quei temi che
possono essere considerati più importanti e più capaci di generare valore per il territorio,
salvo il rispetto dei vincoli di bilancio.
Fra tutte le attività si segnala per prima quella dell’Osservatorio Economico. Perché
oggi l’Osservatorio, qualora permanga possibile – alla luce delle norme che impongono
una revisione delle partecipazioni, con il suo sistema di coinvolgimento dei Soci (che in
teoria può essere anche allargato, come si sta tentando di fare), potrebbe sempre più
diventare quel veicolo per continuare in orizzontale le attività di studi e ricerche che
altrimenti non possono essere più svolte direttamente dall’Ente camerale, quanto meno
come in passato, per oggettiva riduzione dei fondi.
Inoltre, con gli ultimi progetti di ricerca avviati, riguardanti la riorganizzazione delle
aree produttive e il ripensamento degli ambiti territoriali per i Comuni, l’Osservatorio –
se condiviso dagli attori che ne fanno parte – potrebbe accrescere il proprio ruolo di
interlocutore con i vari attori economici e sociali, e di facilitatore di alcuni processi. Ciò
in particolare verso i Comuni (e il loro processo di aggregazione che non può
prescindere più dagli scenari economici macro e micro) e verso le scuole (con il
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crescente bisogno di avere un’interfaccia unico per i progetti di alternanza, oltreché per
l’orientamento).
Assieme ai Soci (e in particolare all’Ente Provincia, tenuto conto del suo diverso ruolo
assunto con la legge 56/2014 – la c.d. legge “Del Rio”- in ottica di coordinamento dei
Comuni), sarà importante – alle condizioni di cui sopra - verificare quali attività
potenziare e quali invece necessariamente rimodulare, con l’obiettivo comunque, per
quanto possibile, di non assoggettare il budget camerale per l’Osservatorio a tagli
lineari.
La seconda attività da considerare come prioritaria, di cui peraltro si fa cenno anche nel
quadro della Funzione 2 è il completamento del progetto di Rating integrato. Per
questa attività il già manifestato interesse di terzi a compartecipare al progetto, o di
iniziare a sfruttare gli esiti della ricerca in chiave commerciale, potrebbe dal 2015
ridurre in modo significativo l’impegno finanziario della Camera di Commercio, salvi
gli obiettivi prefissati.
Dovrebbe essere mantenuto altresì, almeno il monitoraggio congiunturale sul
manifatturiero, oggi parte dei pacchetti di ricerche svolti da Unioncamere del Veneto. Si
tratta di capire se l’organizzazione attuale della ricerca verrà mantenuta, o se si
dovranno immaginare diverse soluzioni.
Quanto invece ai Laboratori del Cambiamento, per quanto finora le imprese che vi
hanno partecipato abbiano fornito riscontri molto positivi, ci si rende conto che diventa
difficile mantenerli, così come finora concepiti come percorsi formativi. Nulla esclude
che, chiariti meglio gli scenari della riforma e le risorse a disposizione, l’azione non
possa essere recuperata sotto altra forma, sempre ritenendo valida l’idea di sollecitare le
imprese al cambiamento con temi di innovation management di frontiera.
Tutto quanto invece attiene alle attività di analisi, fornitura dati on demand, relazioni e
studi, che vertono sul lavoro delle persone in organico, sarà mantenuto, nei limiti degli
strumenti e delle banche dati che resteranno a disposizione. L’obiettivo resta quello di
restare un riferimento, nel territorio, in tema di analisi delle dinamiche e dell’evoluzione
del tessuto economico locale, con chiavi di lettura utili ai processi decisionali degli
stakeholder camerali. Ciò anche nel caso che il territorio oggetto d’analisi si ampli, a
seguito di processi di accorpamento fra enti camerali.
Inoltre, il servizio documentazione della Biblioteca potrà trovare valorizzazione nel
2015 con l’espletamento del percorso di accreditamento nella rete nazionale delle
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Biblioteche: conseguendo con ciò vantaggi di visibilità, e di scambi bibliotecari in
reciprocità e a costo zero.
Quanto all’attività di informazione e documentazione al pubblico di gestione corrente,
proseguirà la rimodulazione dei servizi (Biblioteca camerale, Brokeraggio Informativo)
nella duplice prospettiva di interventi più mirati sui bisogni dell’utenza, come di una
calibrata contrazione dei costi (anche sfruttando il processo di gestione associata delle
funzioni a livello regionale, di cui sopra).
Funzione 2: Promozione dello sviluppo
La promozione dell’economia locale e la tutela sostenibile degli interessi generali delle
imprese costituiscono – anche per il 2015 - gli obiettivi prioritari dell’azione camerale,
alla luce della programmazione strategica di mandato per il periodo 2011-2015.
Va tuttavia anche in questa sede segnalato che il taglio degli oneri camerali disposto dal
già citato D.L. 90/2014, già a partire dal prossimo anno e sebbene scaglionato dalla
legge di conversione, unitamente al processo di riforma dell’organizzazione, delle
funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio, avviato in sede di disegno di
legge di delega per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, costringono
l’Ente “in primis” a misurarsi – relativamente alla propria capacità di generare interventi
diretti e indiretti - con le ridotte risorse che risulteranno essere effettivamente disponibili
nonché, presumibilmente, a dover ripensare strategie e attività sia generali che
particolari.
Ciò necessariamente premesso e salve quindi le variabili dipendenti da quanto appena
sopra accennato, gli obiettivi summenzionati potranno trovare auspicabilmente
concretizzazione in un insieme il più possibile diversificato di iniziative, tutte
accomunate dalla necessità di continuare a sostenere il sistema economico trevigiano,
sia nel suo complesso che in ognuna delle sue componenti produttive e sociali.
In coerenza con gli assi delineati come strategici a livello pluriennale e partendo dal
primo, il rilancio della competitività del territorio potrà rinvenirsi in primis nel
facilitare l’accesso al credito per le PMI, in particolare e qualora possibile attraverso il
supporto calibrato ai Consorzi Fidi.
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Sul tema, specifica attenzione potrà essere riservata agli ulteriori sviluppi del progetto
volto alla creazione di un sistema di Rating Integrato, che si sta realizzando in
collaborazione con la Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia.
L’attuazione di strategie di marketing territoriale, anche per favorire l’attrazione verso il
sistema dell’offerta locale e per un’efficace ripresa del mercato interno, la
valorizzazione delle produzioni tipiche e delle proposte turistiche, estesa anche alla
salvaguardia e al rilancio delle attività commerciali, potranno trovare considerazione in
un’ottica di sinergica e sempre maggiore integrazione tra tutti gli attori coinvolti. In tale
ottica si pone, tra l’altro, la attività della società Treviso Glocal scarl dal 2014, a seguito
di preciso indirizzo dell’Ente, socio di controllo, volto ad una integrazione sinergica
delle attività di incoming con quelle di outcoming,
Si
cercherà
di
mantenere
alta
l’attenzione
sulle
iniziative
per
favorire
l’internazionalizzazione, dato che sono specialmente i comparti più aperti ai mercati
esteri a segnalarsi per la tenuta e la crescita del nostro sistema economico. In proposito e
nel solco delle azioni già realizzate con indubbio successo, si punterà fin dove possibile
a rafforzare ulteriormente la collaborazione con i soggetti che a diverso titolo, sia a
livello locale che regionale e nazionale (Camera di Commercio, Treviso Glocal scarl
come detto sopra, Veneto Promozione scarl), detengono competenze e compiti su
questo fronte, anche alla luce dei contenimenti di costi così ottenibili.
Circa l’innovazione e il sostegno all’imprenditorialità, va ribadito ancora una volta
che è necessario mantenere alta l’attenzione sulle linee d’azione da mettere in campo e
sui possibili supporti attivabili (anche, ad esempio, attraverso la società T2i); sarà in
particolare valutato il sostegno alla creatività imprenditoriale e alla nascita di nuove
imprese, specie se innovative, pure con l’eventuale riproposizione di strumenti di
finanziamento ad hoc.
In ordine all’asse dedicato ai Saperi e mercato del lavoro, la strategia rimarrà, salvi i
limiti anzidetti, convergente nel facilitare, nelle diverse forme possibili, l’allineamento
delle competenze nei giovani in uscita dalla scuola e/o dall’Università rispetto alle
esigenze delle imprese. In proposito ma anche in senso più generale, si cercherà di
confermare l’attività di analisi in ordine all’andamento dei fondamentali economici e
dei fabbisogni professionali delle imprese.Si porterà a conclusione infine, nel 2015,
l’impegno con lo IUAV in materia di design industriale e moda, non essendo stato
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possibile, per i noti e citati motivi, rinnovare la convenzione per la gestione dei corsi
universitari.
Infine e ancora una volta compatibilmente con le effettive disponibilità di bilancio, si
valuterà - in virtù dei principi di sussidiarietà e complementarietà attualmente previsti
dalla Legge n.580/93 (e successive modifiche e integrazioni) e dallo Statuto camerale –
come rinnovare il tradizionale sostegno alle iniziative settoriali.
Funzione 3: Servizi amministrativi
Coerentemente con la Politica per la Qualità aziendale, proseguirà l’impegno di
assicurare una gestione snella e chiara dei servizi istituzionali, nel rispetto congiunto dei
principi di efficacia, efficienza ed economicità e comunque nell’intento di ridurre il più
possibile l’onere a carico dell’utenza, attraverso varie azioni poste in essere dall’Ente
camerale, con l’eventuale collaborazione degli altri attori del sistema camerale. Gli
interventi in tal senso programmati per il 2015, come pure per gli anni a seguire,
possono considerarsi trasversali e comuni per tutti gli assi strategici, in quanto una
pubblica amministrazione efficiente, favorisce il sistema economico in tutte le sue
espressioni.
In tal senso, coerentemente con il percorso che l’Ente e tutto il sistema camerale nel suo
complesso, hanno già intrapreso da anni, proseguirà l’azione verso la progressiva
telematizzazione del rapporto tra l’Ente e l’utenza di riferimento, attraverso il maggior
ricorso alla rete informatica nell’erogazione dei servizi (ad esempio “Comunica”:
“Comunicazione Unica d’Impresa” per la creazione di una impresa in un giorno, che
consente alle imprese di dialogare con più Amministrazioni attraverso un unico canale
informatico agganciato al Registro Imprese, divenuta obbligatoria dal 1° aprile 2010,
nonché il SUAP: “Sportello Unico per le Attività Produttive”, sportello virtuale a livello
nazionale, attraverso una forte collaborazione tra le Camere di Commercio, l’ANCI e la
Regione Veneto). Riguardo tale ultima attività, proseguirà l’impegno dell’Ente anche
nel supporto e sostegno, al progetto che lo vede promotore e coordinatore, insieme al
capofila “Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana”, volto allo sviluppo degli
Sportelli Unici comunali in forma omogenea, sia sotto il profilo amministrativo che
informatico. Ad oggi l’iniziativa vede l’adesione di tutti i 95 Comuni della Provincia di
Treviso, da coordinare poi con gli enti terzi interessati per materia, nazionali e locali
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(Vigili del Fuoco, Provincia, ULSS, ecc.). Tutto ciò con una forte interrelazione con
l’attività di Infocamere, società del sistema camerale che ha l’incarico di costruire la
piattaforma informatica (impresainungionrno.gov), a livello nazionale.
Così come previsto da recenti normative, tra cui il Codice per l’Amministrazione
Digitale (C.A.D.) e l’“Agenda Digitale”, per l’anno 2015 continuerà l’impegno della
Camera di Commercio di Treviso per far sì, che gli uffici camerali che hanno un
rapporto diretto con l’utenza esterna all’Ente camerale e con le altre Pubbliche
Amministrazioni, implementino procedure che prevedano l’utilizzo della PEC (Posta
Elettronica Certificata) o analoghe piattaforme informatiche, in luogo della
documentazione cartacea in uscita ed in entrata, per l’assolvimento di determinati
adempimenti normativi. Si tratta di una azione che coinvolge tutta la struttura camerale,
ma che è in già in fase di avanzata realizzazione. L’impegno su questo fronte ha tra i
suoi benefici attesi, oltre al mero assolvimento di una prescrizione normativa, quello di
migliorare la qualità della comunicazione con l’utenza esterna all’Ente camerale, in
termini di trasparenza, tempestività e semplificazione della comunicazione, ottenendo
anche benefici in termini di efficienza nell’impiego delle risorse e di economicità
dell’azione amministrativa, visti anche i più recenti vincoli e tagli in materia di consumi
intermedi, nonché a fronte della contrazione delle risorse a seguito della riduzione delle
entrate camerali per il taglio del diritto annuale.
Tuttavia, ciò non toglie che per garantire un adeguato servizio di assistenza e supporto
informativo all’utenza, il rapporto con l’Ente sarà comunque misto: in forma “fisica” e
“telematica”. Se quindi bisognerà continuare a dare impulso ad una progressiva
informatizzazione di tutte le attività camerali, a fronte degli indirizzi governativi per
tutta la Pubblica Amministrazione, non ultimo il sopracitato C.A.D. è innegabile che,
considerata la recente introduzione delle innovazioni e l’accertato “digital divide” che
caratterizza l’attuale sistema socio-economico, l’utenza comunque manifesti la necessità
di poter sempre avere un contatto “fisico” con l’Ente. Ragion per cui risulta importante
garantire un contatto non solo più diretto e tempestivo, ma anche più vicino ed aderente
alle esigenze dell’utenza di riferimento. Il mantenimento della sede distaccate di
Conegliano, che risulta essere particolarmente attiva e ben radicata sul territorio, si
inserisce in questa linea.
A fronte della definitiva chiusura delle sedi distaccate di Montebelluna e Castelfranco
Veneto avvenuta l’11 maggio 2012, proseguirà anche nel 2015 la collaborazione
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instaurata tra la Camera di Commercio ed i due Comuni interessati, per l’erogazione
presso gli sportelli dei due Comuni stessi, di alcuni servizi (ad esempio: bollatura libri
sociali e registri carico/scarico rifiuti; servizi in materia di firma digitale; raccolta
richieste carte tachigrafiche) già erogati presso le sedi distaccate, prima della loro
chiusura.
L’informazione “fisica” sarà resa disponibile inoltre, oltre che dagli uffici della sede
centrale e di quella di Conegliano, anche attraverso l’assistenza del Call Center del
Registro Imprese e servizi collegati, gestito tramite Infocamere.
Saranno inoltre potenziati i canali di informazione previsti nel piano di comunicazione
istituzionale dell’Ente, ed in particolare quelli già sviluppati negli anni precedenti che
possono esprimere grandi potenzialità nel futuro (ad esempio la Piattaforma di CRM
“Ciao Impresa”, l’implementazione di canali di dialogo privilegiati a mezzo email, la
creazione di FAQ, in modo interattivo, consultabili nel sito istituzionale, la diramazione
periodica di circolari), nell’intento di raggiungere una più vasta platea di soggetti
interessati, con informazioni più chiare e puntuali, al fine di minimizzare l’impegno
correlato ai vari adempimenti amministrativi.
L’esperienza accumulata negli anni, ha confermato infatti l’esistenza di una
correlazione diretta tra una preventiva informazione corretta e puntuale, sia di carattere
prettamente giuridico amministrativo che procedurale e la diminuzione delle pratiche
irregolari, a beneficio dell’Ente e dell’utenza. Si proseguirà quindi nella predisposizione
e nell’aggiornamento di tutti quei documenti, guide, manuali, moduli e quant’altro, che
resi disponibili e consultabili tramite il sito camerale, consentano agli interessati di
conoscere contenuti e modalità per la presentazione delle varie pratiche ai diversi uffici.
Al fine di garantire comunque un adeguato livello di servizio, rispondente a determinati
requisiti di qualità, sarà necessario sempre più adottare metodologie volte alla
standardizzazione dei comportamenti e dei processi e alla definizione di regole chiare,
secondo i canoni di una gestione snella. In tal senso saranno sempre più utili le
metodologie introdotte dal Sistema di Gestione della Qualità. In particolare sfruttando la
significativa esperienza maturata con i sistemi Vision e con l’uso del modello EFQM
(con riferimento a quest’ultimo si ricorda che nel 2014 l’Ente camerale ha ottenuto il
riconoscimento di eccellenza “Recognised for Excellence” 4 stelle, già attribuito nel
2011), si darà attuazione a quanto disposto dalle Direttive ministeriali sulla qualità dei
20
servizi on line e sulla misurazione della soddisfazione dei clienti, come pure sul
miglioramento continuo della qualità nella P.A.
Non andrà trascurata peraltro la possibilità di offrire un più ampio accesso alla grande
mole di informazioni economiche contenute nelle banche dati camerali, in maniera
filtrata ed assistita, al di là delle mere consultazioni singole possibili, sia presso l’Ente
che attraverso i collegamenti telematici a distanza oggi disponibili, a partire dal sito web
istituzionale.
Proseguirà inoltre l’attività di razionalizzazione e verifica degli Albi e dei Registri tenuti
presso la Camera di Commercio, al fine di migliorare le fonti di analisi economiche, la
regolarizzazione di posizioni non aggiornate nel tempo e la conseguente diminuzione
degli oneri relativi alle spese di recupero del diritto annuale su posizioni inattive.
Ulteriori interventi migliorativi per ridurre le pratiche irregolari saranno adottati sia
presso gli uffici del Registro delle Imprese che dell’Albo Imprese Artigiane, uffici che
ormai sono a regime nella gestione telematica delle pratiche. La tenuta del Registro
delle Imprese in particolare diventa un asset strategico da mantenere per il sistema
camerale intero, e la qualità dei servizi offerti, già riconosciuta, dovrà essere mantenuta
e per quanto possibile aumentata, anche ripensando la modalità di supporto per le
imprese. Su questo tema però sarebbero auspicabili anche interventi normativi che
consentissero di amplificare le professionalità della struttura.
Funzione 4: Regolazione del Mercato
Anche le attività nell’ambito delle funzioni di regolazione del mercato proseguiranno
con continuità, secondo quanto già impostato in questi anni.
Per incrementare la Competitività del territorio, continuerà gli sforzi intrapresi in
materia di mediazione e arbitrato: per rendere le forme di giustizia alternativa utili
strumenti su cui basare la competitività del territorio, sarà necessario proseguire e
rafforzare i rapporti con le categorie imprenditoriali e professionali interessate, per
diffondere nel sistema delle imprese e dei consumatori un nuovo approccio culturale
alla materia attraverso l’Associazione Curia Mercatorum, che gestisce in forma
associata il suddetto servizio sia per la Camera di Commercio di Treviso, anche per le
Camere di Commercio di Belluno, Pordenone e Gorizia.
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Per quanto riguarda il servizio di risoluzione alternativa delle controversie, vi è da
ricordare in particolare che il D.L. 69/2013, convertito in L. 98/2013, ha ripristinato il
tentativo obbligatorio di mediazione, che era venuto meno nel novembre 2012 a seguito
della nota declaratoria d’incostituzionalità per eccesso di delega, per l’obbligo
introdotto a suo tempo dal D.Lgs. 28/2010. In conseguenza al ripristino
dell’obbligatorietà si è registrato un incremento delle procedure di mediazione da
amministrare rispetto a quelle gestite nell’ultimo biennio (registrandosi 137 procedure
di mediazione gestite nel periodo successivo alla reintroduzione dell’obbligatorietà, dal
20.9 al 31.12.2013, sulle 251 totali del 2013, ma soprattutto considerando che nei primi
nove mesi del corrente anni si sono contate ben 460 procedure attivate, che
rappresentano quasi il doppio di tutte le procedure complessive attivate nell’esercizio
precedente), a cui si devono aggiungere i procedimenti arbitrali, più complessi e
articolati, che sono pure essi in fase di incremento: tutto ciò, in via previsionale, si
dovrebbe ripercuotere positivamente sui ricavi propri di Curia Mercatorum.
La struttura continuerà inoltre a fungere da interfaccia nel fornire i consueti compiti ed
attività in materia di contratti-tipo e controllo della presenza di clausole inique inserite
nei contratti di cui all’art. 2, comma 2, lettere h) e i), della legge 580/1993 per
migliorare la cultura dei rapporti commerciali (formulari e contratti tipo, controllo delle
clausole inique inserite in contratti con i consumatori, ecc.), anche in forma associata di
funzioni in seguito alla stipula di apposita Convenzione per l’affidamento dell’incarico
di esercizio delle stesse a Unioncamere del Veneto.
L’incremento nella risoluzione delle controversie civili e commerciali in tempi ristretti e
la prevenzione dei conflitti tramite le predette attività in ambito contrattuale porta come
conseguenza un aumento dell’affidabilità del sistema territorio di riferimento.
Tutto questo migliora sia i rapporti tra i diversi attori economici e l’attrazione di nuovi
capitali da investire a livello locale. La struttura di Curia Mercatorum, che è oggetto
comunque di interventi di razionalizzazione al fine di poter diminuire il fabbisogno del
sostegno pubblico, sta operando anche nel senso di un possibile allargamento delle
sinergie con altre strutture camerali analoghe.
La competitività sui mercati esteri, l’Internazionalizzazione, e la tutela del patrimonio
aziendale derivante anche da interventi di Innovazione, potranno essere supportate
attraverso azioni di tutela dalla qualità dei prodotti e dalla concorrenza sleale.
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Sempre per la tutela della fede pubblica, continuerà l’attività informativa sulle regole in
materia di sicurezza e qualità dei prodotti, rispetto a standard riconosciuti nei vari
mercati, sia tramite materiale divulgativo apposito sia, per quanto possibile a fronte
della riduzione delle risorse, attraverso momenti informativi. Inoltre, al fine di garantire
il rispetto di queste regole, nel 2015 proseguiranno le attività di verifica e vigilanza,
anche in materia di metrologia legale, funzione di ruolo strategico riconosciuto anche da
parte di altre amministrazioni dello Stato, in particolare Guardia di Finanza e
Carabinieri, che ormai usualmente richiedono l’assistenza degli ispettori metrici
camerali nell’ambito di loro attività di controllo. Si ricorda che si tratta di azioni già in
parte intraprese dal 2010 in base ad un preciso accordo tra l’Unioncamere regionale e la
Regione Veneto, ed in seguito intensificate in conseguenza di un analogo accordo,
intervenuto successivamente, tra l’Unioncamere nazionale e il Ministero dello Sviluppo
Economico.
Oltre a promuovere gli investimenti innovativi che generano anche patrimonio
aziendale, come sopra indicato, seguiteranno le iniziative volte a promuovere ed
incentivare la tutela della proprietà intellettuale ed industriale, in un’ottica di sostegno
della competitività delle produzioni e quindi della loro appetibilità sui mercati
internazionali, tramite l’erogazione dei consueti e necessari servizi di assistenza tecnica
sulla tutela della Proprietà Intellettuale.
Come forma di Sostegno all’imprenditorialità, si intende sviluppare, in sinergia anche
con le associazioni di categoria, la diffusione dell’etica d’impresa, attraverso iniziative
incentrate su un approccio socialmente responsabile nella gestione d’impresa,
proseguendo l’operato già avviato da anni dall’Ente, in accordo con le stesse categorie.
Sarà determinante il servizio di informazione ed assistenza alle imprese in ambito CSR,
con riferimento anche ai concetti di sviluppo compatibile e sostenibilità ambientale. Va
ricordato inoltre che continuerà in misura sempre più crescente la collaborazione tra la
rete degli sportelli CSR del Veneto per la partecipazione alle attività previste anche
tramite la predisposizione di un Protocollo d’intesa ed una Convenzione tra la Regione
del Veneto e l'Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto, con valenza
biennale dall’inizio delle attività, per la prosecuzione del "Progetto CSR Veneto" e
approvazione del relativo Piano delle attività finalizzati a promuovere nel territorio la
CSR, migliorarne la sua comprensione, anche attraverso la sperimentazione dei requisiti
minimi, e a favorire l’innovazione e la trasparenza delle pratiche in tale ambito. Tutte le
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attività saranno svolte in sinergia col sistema delle categorie economiche, dei
consumatori e dei lavoratori, come pure della società civile, in un’ottica di Governance
interistituzionale.
Continuerà pertanto, come negli anni precedenti, l’importante attività di diffusione di un
approccio ispirato ai principi della sostenibilità nel tempo della gestione d’impresa, in
un’ottica non solo di tipo economico ma anche ambientale e sociale. Gli strumenti
saranno dei più vari, oltre che la comunicazione attuata per mezzo del portale on-line
dedicato alle tematiche sulla Responsabilità Sociale d’Impresa della Camera di
Commercio di Treviso www.csrtreviso.it anche tramite newsletter, articoli specialistici e
sondaggi, sarà progettato e verrà svolto anche nel 2015 un ciclo di incontri in azienda,
cosiddetti “Open day”, giunto oramai alla sua settima edizione e con notevoli riscontri
positivi ottenuti negli ultimi anni, nonché altri incontri di formazione specialistica,
rivolti in particolare ad imprenditori, associazioni di categoria o a dipendenti delle
imprese che sono interessati a conoscere ed attuare percorsi di sviluppo sostenibile.
Saranno attivati con l'Ufficio Scolastico provinciale, in base alla Convenzione d’intesa
di recente attivata, dei percorsi informativi e formativi per i professori e gli studenti
delle scuole secondarie superiori della Provincia, al fine di favorire la diffusione dei
criteri della Responsabilità Sociale d'Impresa e del fare impresa oggi, sviluppando
sempre di più il collegamento scuola-lavoro.
Proseguirà inoltre l’attività svolta dallo Sportello CSR e Ambiente sui temi del
risparmio energetico per le PMI. A fronte dell’esperienza maturata nel corso del 2014 in
tema degli audit energetici in azienda, si cercherà di dare la massima informazione sui
possibili interventi che un’azienda può effettuare per la riduzione dei costi del consumo
energetico e le possibili linee di finanziamento attuabili a livello comunitario, nazionale
e/o regionale.
Al fine poi di ridurre le asimmetrie informative nel mercato tra impresa e consumatore
verranno sviluppate iniziative volte ad assicurare ai consumatori ed alle imprese
interessate le necessarie informazioni circa le disposizioni e le norme che disciplinano i
loro rapporti commerciali. L’attività si ritiene utile oltre per tutelare la posizione del
consumatore finale, anche per favorire nell’impresa un comportamento consapevole in
un’ottica di correttezza commerciale e contrasto alle forme di concorrenza sleale.
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Funzione 5: Servizi interni (amministrativi ed organizzativi)
Nell’ambito dei Servizi Interni sono collocati:
− gli uffici in Staff al Segretario Generale;
− gli uffici del Settore Amministrazione Interna.
La funzione interna, nell’articolazione sopra indicata, diversamente da quelle
precedenti, prevede l’erogazione di servizi interni a vantaggio e beneficio di quelli
esterni, ossia per erogare al meglio questi ultimi. Da questo assunto deriva che
un’ottimale gestione della “macchina” agevola il raggiungimento di scopi ed obiettivi.
E’ ovvio quindi che se si migliora l’organizzazione anche i servizi resi ed il
soddisfacimento di tutti gli stakeholder ne hanno un beneficio diretto.
Gli Uffici in Staff al Segretario Generale
Le numerose disposizioni che in questi ultimi anni sono state emanate, non hanno avuto
solo la finalità di introdurre vincoli di spesa, ma hanno richiamato le amministrazioni
pubbliche a dare sempre più concretezza ad interventi di razionalizzazione delle
strutture ed innovazione delle modalità di erogazione dei servizi, nonché hanno posto
l’accento sulla necessità della digitalizzazione e della dematerializzazione degli atti.
E’ di tutta evidenza che la realizzazione delle finalità citate richiede la prosecuzione o
l’avvio di attività di sviluppo e di innovazione che deve interessare tutti i servizi
camerali, nessuno escluso.
Le modalità di intervento sono diverse, attuabili in vari modi e direzioni, in primis,
attraverso miglioramenti organizzativi e gestionali secondo una logica di migliore
allocazione delle risorse e di indirizzamento degli sforzi verso attività a maggior valore
aggiunto, con l’ausilio di sistemi di programmazione e controllo orientati alla
misurabilità dei risultati, nell’ottica di incentivare processi virtuosi volti al
miglioramento continuo delle performance.
Coerentemente con quanto delineato nel programma pluriennale 2011-2015 dell’Ente
camerale, le linee strategiche di intervento su cui si focalizzeranno i servizi interni in
staff al Segretario Generale saranno date dal:
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-
miglioramento
degli
standard
di
efficienza
ed
economicità
dell’azione
amministrativa, attraverso il mantenimento del SGQ ed il percorso EFQM
(European Foundation for Quality Management);
-
perfezionamento dei sistemi di programmazione e monitoraggio, proseguendo
l’allineamento del ciclo di performance al sistema di programmazione e controllo, in
sinergia con il Settore Amministrazione Interna;
-
introduzione di un sistema di rilevazione, definizione e contabilizzazione dei costi
dei processi, sia ai fini della definizione del fabbisogno ottimale delle risorse per
l’erogazione dei servizi, sia del monitoraggio della corretta allocazione delle stesse
risorse, anche alla luce di quanto previsto dall’art. 28 del D.L. 24 giugno 2014 n. 90,
convertito con modifiche dalla L. 114/2014 per i costi standard, in stretta
collaborazione con Unioncamere nazionale;
-
miglioramento della capacità di comunicazione istituzionale dell’Ente, ottimizzando
l’uso di piattaforme web, strumenti di interrelazione informatica (mail, PEC, ecc.) e
sfruttando i nuovi canali multimediali.
In relazione al miglioramento degli standard di efficienza ed economicità dell’azione
amministrativa, attraverso il mantenimento del SGQ ed il percorso EFQM, si tiene a
precisare che, già da diversi anni, l’azione camerale è impostata su una prospettiva di
Qualità Totale, orientata all’utenza, all’efficacia dei servizi ed all’economicità come
beneficio per la collettività.
Tale impostazione di base consente di declinare una serie di attività che si inseriscono e
proseguono il percorso intrapreso in questi ultimi anni.
Il mantenimento della certificazione del sistema qualità secondo le norme UNI EN ISO
9001:2008, sarà alla base dell’azione camerale orientata alla Qualità Totale dei suoi
servizi, in linea con i modelli europei, ampiamente e scientificamente riconosciuti, CAF
ed EFQM.
Si tiene inoltre a ricordare che su questo versante, l’Ente camerale ha ottenuto, per
primo in Italia nel sistema camerale, il riconoscimento di eccellenza “Recognised for
Excellence” secondo il modello EFQM nel maggio 2008, riconfermato poi nel 2011 e
da ultimo lo scorso luglio 2014. Tale riconoscimento viene conferito solo a quelle
organizzazioni che hanno già maturato una buona esperienza nell’utilizzo del modello
EFQM, per premiare il percorso verso l’eccellenza e le buone pratiche realizzate ed
evidenzia come sia stato costante l’impegno nel tempo del percorso di miglioramento
26
continuo che la Camera di Commercio di Treviso ha cominciato ad intraprendere già dal
2003.
Ad oggi tale prestigioso riconoscimento è stato ottenuto solo da 20 organizzazioni
italiane, di cui 3 Pubbliche Amministrazioni, ivi compreso l’Ente camerale trevigiano.
Il recupero di ulteriori margini di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa,
come già richiamato nella descrizione degli obiettivi della Funzione 3 (servizi
amministrativi), sarà perseguito attraverso l’ulteriore implementazione dell’utilizzo
della PEC (Posta Elettronica Certificata), che ormai ha sostituito del tutto, laddove
possibile, la raccomandata cartacea con avviso di ricevimento, per l’assolvimento di
determinati adempimenti normativi, ma anche le comunicazioni cartacee e via fax.
Per quanto riguarda invece l’azione di perfezionamento dei sistemi di programmazione
e monitoraggio, si continuerà nella strada intrapresa di progressivo allineamento del
Ciclo di Performance al sistema di programmazione e controllo, muovendosi su più
linee d’azione. In primo luogo si proseguirà il percorso di adeguamento ai principi, in
quanto compatibili con la realtà delle Camere di Commercio, contenuti nel D.Lgs. n.
150/2009, cosiddetta “Riforma Brunetta”. Si ricorda infatti che questo percorso è stato
intrapreso dall’Ente camerale a partire dall’esercizio 2011 con l’adozione del Piano
della Performance triennale, oggetto poi di costante adeguamento in un’ottica di
continuo miglioramento. E’ proprio con riferimento all’attività di controllo e
monitoraggio delle performance relative all’esercizio 2014, già avviata in corso d’anno,
che si provvederà entro giugno del 2015 alla redazione della Relazione sulla
Performance, così come previsto dal D.Lgs. n. 150/2009.
Anche al fine di favorire l’adeguamento puntuale alla normativa in parola, sarà cura
degli uffici preposti provvedere ad una progressiva semplificazione delle procedure
interne di programmazione annuale dell’Ente e di successiva rendicontazione delle
attività svolte e dei risultati raggiunti, anche al fine di snellire il carico di lavoro per gli
uffici camerali e di consentire a tutti gli stakeholder interessati di poter avviare per
tempo e con precisione le relative iniziative programmate.
Sarà quindi condotto in modo costante il monitoraggio delle attività conseguenti, sia
nell’ambito di quelle promozionali indirette, che di quelle dirette, di progetti e di linee
di azione anche per il tramite il modulo di rilevazione che integra il lavoro di più uffici,
pienamente entrato a regime, e di un modulo di monitoraggio, in fase di
27
sperimentazione, che consentirà ai Responsabili di Unità Operativa ed ai Responsabili
degli Uffici di consultare dei cruscotti di “controllo” del grado di realizzazione delle
attività afferenti ai propri uffici.
Su questo fronte, un ruolo importante è assunto dall’applicativo software “Saturno” di
Infocamere, che consentirà di informatizzare ulteriormente la gestione della
programmazione ed il monitoraggio degli obiettivi di performance assegnati.
Sarà inoltre potenziata la comunicazione con tutti gli stakeholder, sia interni che esterni
all’Ente, in particolare attraverso l’utilizzo di quei mezzi, previsti dal vigente piano di
comunicazione dell’Ente camerale che consentono di realizzare una comunicazione più
rispondente ai requisiti di tempestività, efficacia ed economicità.
Infatti, per quanto riguarda il personale interno dell’Ente camerale, si continuerà anche
per il 2015 ad attuare una comunicazione differenziata per livelli e particolarmente
attenta ai requisiti di chiarezza, completezza ed esaustività delle informazioni
riguardanti le attività da svolgere, i risultati da raggiungere e quelli raggiunti, attraverso
l’utilizzo dell’intranet camerale. Si ritiene questa attività utile per favorire il benessere
organizzativo e lo spirito di appartenenza all’interno dell’Ente camerale, nonché per
l’apprezzamento degli impegni profusi all’esterno.
La comunicazione verso l’esterno sarà comunque potenziata e ulteriormente migliorata
attraverso l’ausilio del sito web dell’Ente, con particolare attenzione, anche in aderenza
a quanto disposto dal D. Lgs. n. 33 del 2013, in materia di “Amministrazione
Trasparente.
Allo scopo di rilevare sia il grado di soddisfazione dei clienti (qualità percepita) che la
qualità attesa dei servizi, attuando un sistema che consenta controlli e confronti nel
tempo dell’efficacia e dell’efficienza dei prodotti/servizi forniti dall’Ente, nel corso del
2015 verranno condotte le consuete indagini di customer satisfaction sui principali
prodotti/servizi inclusi nel Sistema Gestione Qualità relative ai clienti sia esterni che
interni. Per il 2015 si sta valutando l’opportunità di svolgere la periodica indagine
generale, circa il grado di conoscenza dell'Ente e il grado di soddisfazione relativo ai
servizi resi, anche eventualmente con la modalità della somministrazione on-line.
Verrà intensificato l’utilizzo della piattaforma di CRM (Customer Relationship
Management – “Ciao Impresa”), nella comunicazione con l’utenza, nell’ottica di una
maggiore “personalizzazione” delle informazioni, nonché un’integrazione mirata con i
nuovi indirizzi e-mail e PEC forniti anche per il tramite del Registro dalle imprese.
28
Rimangono invece immutate le utilità già fornite da tutti gli altri strumenti di
comunicazione in uso presso l’Ente, come ad esempio l’Economia della Marca
Trevigiana (dal 2011 in versione on-line, sul sito istituzionale dell’Ente camerale), le
brochure cartacee, le collane editoriali “Profili economici” e “Profili giuridici”, le
newsletter camerali, la posta elettronica e tanti altri.
Infine,
considerato
il
piano
generale
di
informatizzazione
della
Pubblica
Amministrazione, rientrante nel più ampio concetto di E-government, al fine di
garantire il supporto per l’offerta di servizi informatici e telematici da parte delle
strutture preposte, sarà necessario sviluppare una “policy” generale sul sistema di
informatizzazione dell’Ente. Su questo fronte anche quest’anno saranno sviluppati
progetti volti da un lato a garantire il normale funzionamento con risparmio di costi e/o
tempi di lavoro nel medio e lungo periodo, dall’altro saranno sviluppate applicazioni
informatiche gestionali per le attività di informazione e monitoraggio delle molteplici
attività svolte.
Va ricordato infine che gli uffici di staff saranno impegnati, in un’ottica di
coinvolgimento trasversale, nella gestione delle attività amministrative volte al rinnovo
degli organi camerali per il prossimo quinquennio 2015-2020 (fatte salve decisioni circa
possibili accorpamenti tra Camere di Commercio), in considerazione del fatto che gli
stessi andranno a scadenza con il 30 novembre 2015. Trattandosi di una procedura
articolata e complessa, come si dirà appresso, da attivarsi fin dai primi mesi dell’anno,
essa sarà di rilevante impegno per la struttura.
Il Settore Amministrazione Interna
Come indicato in premessa, gli uffici dell’amministrazione interna svolgono quelle
attività di carattere permanente, ricorrente o continuativo di cui, pur non avendo in
forma evidente un legame diretto con le priorità strategiche individuate dagli organi di
indirizzo politico amministrativo, le modalità di realizzazione influenzano direttamente
e indirettamente l’efficacia, l’efficienza e l’economicità della gestione dell’Ente e nel
contempo garantiscono che la stessa sia svolta in piena legittimità e nell’ambito delle
sempre più rigide norme che impongono “tetti” di spesa corrente afferente al personale.
Nell’ambito del Settore amministrazione interna è collocata anche l’attività riguardante
l’articolato sistema informatico dell’Ente.
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Al Settore amministrazione interna è demandato anche il delicato compito di attuare le
sempre più stringenti disposizioni sul contenimento della spesa che, dal 2010, per il
perdurare della crisi economica, sono state emanate con frequenza via via maggiore.
Compito che diventerà ancor più gravoso nel 2015 che vedrà un sostanziale riduzione
delle entrate, a fronte del taglio del 35% del diritto annuale che costituisce la maggior
voce d’entrata in Bilancio.
L’applicazione di tali disposizioni, come già evidenziato, si ripercuote inevitabilmente
sia sulla programmazione delle iniziative e sia sulla realizzazione delle restanti attività
dell’Ente, con la conseguenza che, al di là del mero taglio “lineare” della voce di spesa,
lo stesso andrà determinato con i dirigenti di settore, affinché sia conseguenza di una
programmata e condivisa azione di intervento sulla razionalizzazione di attività e
conseguente utilizzo di risorse. La riduzione dell’utilizzo delle risorse, così come
imposta dalla normativa per contenere la spesa, non consente di dirottare i risparmi in
interventi interni o esterni per l’attuazione delle strategie individuate dall’Ente, con la
conseguenza, che vi è la necessità di individuare un percorso virtuoso di utilizzo delle
diverse risorse, affinché si possano conseguire, per quanto possibile, dei risparmi da
dirottare sulle leve che maggiormente consentono di realizzare interventi di innovazione
interni ed esterni come indicati nei punti precedenti.
Anche per l’anno 2015, la struttura informatica dell’Ente, istituita come unità a sé stante
già nel 2012, attraverso azioni programmate e adeguata progettazione, fornirà il proprio
supporto (progettuale e operativo) per l’introduzione di innovazione tecnologica ed il
miglioramento della struttura esistente.
Oltre ad interventi di innovazione informatica in senso stretto, resi necessari in
particolare per l’entrata a regime delle fatturazione elettronica, la struttura informatica
sarà impegnata nell’ordinario supporto informatico agli uffici, e al monitoraggio
continuo del funzionamento e dei punti di debolezza e forza dell’architettura
informatica dell’Ente per l’individuazione di azioni di miglioramento conseguenti.
Come evidenziato tutti gli uffici di Settore hanno il compito, per le voci di rispettiva
competenza, di presidiare gli utilizzi degli stanziamenti e quindi della spesa, con la
responsabilità di non travalicare i limiti di volta in volta imposti dalle norme. Le
risultanze del monitoraggio sono evidenziate al dirigente di Settore per le necessarie
comunicazioni alla Direzione e agli Organi camerali.
30
Tutto il settore, anche per il 2015, sarà impegnato nella prosecuzione dei progetti già
avviati di semplificazione dei processi ed interoperabilità tra gli uffici di settore, volti a
coniugare la legittimità dell’azione dell’Ente e la realizzazione delle attività che sono
necessarie al funzionamento dell’intera “macchina amministrativa”.
Va evidenziato che nell’ambito degli incontri formativi, interni ed esterni, di
aggiornamento professionale, informatico, tecnico giuridico generale e specifico,
dovranno essere proseguiti e diversificati, in relazione alle aree di rischio mappate nel
Piano Triennale Anticorruzione, interventi formativi in house o esterni, in materia di
prevenzione della corruzione.
Alla luce di quanto sopra, le azioni di intervento degli uffici del Settore
Amministrazione Interna, anche per l’anno 2015, correlate alle linee strategiche che
discendono dall’incrocio tra gli assi e le funzioni istituzionali, come individuate dal
Consiglio camerale con proprio provvedimento del 29.07.2011, n. 10, nell’ambito del
Settore stesso, saranno dirette alla:
− prosecuzione della semplificazione ed informatizzazione dei processi del settore e
supporto agli uffici degli altri settori per progetti o iniziative analoghe;
− rispetto delle scadenze di legge in materia di comunicazioni di dati ed informazioni
a soggetti pubblici nazionali, regionali e di sistema camerale;
− monitoraggio continuo della spesa con particolare riferimento a quella soggetta a
contenimento;
− presidio puntuale degli adempimenti trasparenza in materia di contratti, personale,
bilanci e altri adempimenti correlati;
− attuazione delle complesse disposizioni in materia di risorse umane, rispetto dei
vincoli imposti per le assunzioni, per la quantificazione delle risorse destinate al
finanziamento del trattamento accessorio, ai controlli in materia di presenza e
assenza, al rispetto degli obblighi di comunicazione di dati ed informazioni (tra i
quali: le comunicazioni; tipologia e durata contratti flessibili; andamento mensile
dei tassi di assenza e presenza; autorizzazioni di incarichi al personale; scioperi;
quantificazione ore assegnate per l’attività della RSU; conto annuale; ecc.);
− supporto
al
Responsabile anticorruzione per l’adozione del
Codice di
comportamento nel rispetto delle linee guida emanate dall’ANAC in tale ambito;
31
− implementazione e formalizzazione delle attività del Servizio ispettivo interno
come indicate nel Piano Nazionale Anticorruzione e con le modalità e criteri che
saranno specificatamente indicati nel Piano anticorruzione dell’Ente;
−
azioni di intervento degli uffici del Settore Amministrazione Interna, nell’ambito
della complessiva attività dell’Ente, a supporto della Direzione o dei singoli
Dirigenti di settore, nell’ambito dei processi di gestione amministrativa e delle
risorse, per la realizzazione delle proprie attività;
− attuazione delle attività volte al recupero dell’immobile, sede camerale, oltre che in
materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le azioni sopraindicate saranno trasferite e formalizzate in alcuni obiettivi operativi
annuali. Gli obiettivi operativi troveranno collocazione nel Piano delle performance.
Oltre agli obiettivi codificati, gli uffici di Settore si attiveranno comunque ad
implementare micro o macro interventi di miglioramento per attuare le azioni definite o
per dare attuazione alla sempre più frequente normativa d’urgenza. Quest’ultima
potrebbe rendere necessario aggiustamenti in corso d’anno, se non addirittura
abbandono di obiettivi già codificati perché, previa attenta valutazione delle
disposizioni e del loro impatto sugli stessi, non più idonei a realizzare quanto introdotto
dalle nuove disposizioni.
Interventi economici
L’evoluzione in atto a livello regionale ed anche nazionale sul tema degli interventi
economici sviluppatasi negli ultimi mesi, impongono una rivisitazione metodologica
della pianificazione degli interventi economici per il 2015.
Come premesso, in considerazione dell’art. 28 del D.L. 24 giugno 2014 n. 90,
convertito con modifiche dalla L. 114/2014, e tenuto conto altresì che dovrebbe essere
presentato il preannunciato disegno di legge delega di riordino del sistema camerale,
anche nella programmazione degli interventi economici per l’anno 2015 dovrà essere
prevista una sensibile riduzione delle voci del bilancio camerale destinate agli interventi
economici, e che pertanto dovranno essere ricalibrate strategie e attività sia generali che
particolari.
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Nell’ambito del raggio di manovra possibile, l’attività camerale a diretto supporto del
sistema economico, di cui al mastro del bilancio camerale “Interventi Economici”, sarà
così articolata, data per assunta la programmazione strategica pluriennale ed annuale:
1. Interventi diretti
2. Interventi indiretti
La categoria degli interventi diretti può a sua volta così articolarsi
a. Azioni direttamente gestite dalla Camera di Commercio
b. Azioni realizzate anche da soggetti terzi in base a accordi/convenzioni con enti
ed organismi di diritto pubblico
c. Azioni dirette realizzate mediante bandi di concorso per l’erogazione di
contributi diretti alle imprese.
La linea degli interventi indiretti consisterà, compatibilmente con le effettive
disponibilità di bilancio, nel sostegno per quanto possibile di iniziative promosse da
soggetti terzi, pubblici o privati, portatori di interessi diffusi, che siano attinenti alle
linee strategiche definite, individuate attraverso una apposita procedura selettiva, che
tenga conto delle competenze dirigenziali e della Giunta così come sopra definite.
In tale ottica potranno essere individuati dalla Giunta bandi aperti alle imprese per
interventi che riguardino gli assi strategici e dotati di stanziamenti equamente assegnati
ai diversi settori economici.
Governance istituzionale
Come sopra ricordato, nel corso del 2015 dovranno essere avviate le procedure per il
rinnovo degli organi camerale per il mandato 2015-2020.
Le operazioni per il rinnovo, le cui modalità sono fissate dal D.M. 4 agosto 2011 n. 155,
recante il "Regolamento sulla composizione dei consigli delle Camere di Commercio in
attuazione dell'art. 10 comma 3 della legge 29 dicembre 1993 n. 580, come modificata
dal decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 23" e dal D.M. 4 agosto 2011, n. 156,
recante il "Regolamento relativo alla designazione e alla nomina dei componenti del
consiglio ed all'elezione dei membri della giunta delle Camere di Commercio in
attuazione dell'articolo 12 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, come modificata dal
decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 23", impegneranno trasversalmente gli Uffici
33
dell’Ente camerale, in particolar modo gli Uffici di Staff e quello dei Servizi
Informatici.
La procedura, piuttosto complessa, sarà articolata come segue:
-
Una prima fase vede l’elaborazione dei dati relativi al numero delle imprese,
all’indice di occupazione, al valore aggiunto e al diritto annuale versato nella
provincia al 31/12/2014: tali dati, verranno trasmessi al Ministero Sviluppo
Economico il quale, previa verifica della loro completezza e coerenza complessiva,
provvederà alla pubblicazione degli stessi sul proprio sito istituzionale (art. 10 L.
580/93 e s.m.i.– art. 3 Decreto n. 155/2011)
-
Il Consiglio, alla luce del decreto ministeriale che pubblica i dati, con deliberazione
a maggioranza qualificata verificherà gli elementi relativi al sistema delle imprese
della provincia allo scopo di aggiornare la rilevanza di ciascun settore e di
individuare eventuali nuovi settori da rappresentare, quindi successivamente a
determinare il numero dei consiglieri spettanti a ciascun settore.
-
Almeno 180 giorni prima della scadenza il Presidente attiverà le procedure per il
rinnovo del Consiglio camerale tramite la pubblicazione di un avviso all'Albo
Camerale e sul sito internet istituzionale, con contestuale comunicazione al
Presidente della Giunta regionale.
-
Entro e non oltre 40 giorni dalla pubblicazione dell'avviso le organizzazioni
imprenditoriali, le organizzazioni sindacali e le associazioni dei consumatori
comunicheranno al Presidente della Camera di Commercio rispettivamente i dati di
cui all'art. 2, 2° c. e di cui all’art. 3 del Decreto 156/2011.
-
Nel caso in cui i dati e i documenti trasmessi non risultino regolari, il responsabile
del procedimento ne chiederà la regolarizzazione al legale rappresentante il quale
deve provvedere entro il termine perentorio di 10 gg dalla richiesta.
-
Entro 30 giorni dalla scadenza del termine dell’avviso, il Segretario Generale della
Camera di Commercio fa pervenire al Presidente della Giunta regionale i dati, i
documenti regolarmente acquisiti, completati con i dati del diritto annuale versato
dalle imprese, aggregati, nonché i dati sul valore aggiunto per addetto per ciascun
settore. Nella stessa comunicazione il responsabile del procedimento dà conto dei
provvedimenti di irricevibilità ed esclusione eventualmente adottati.
-
Entro 30 giorni dalla ricezione della documentazione il Presidente della Giunta
regionale elabora i dati pervenuti e definisce il grado di rappresentatività di
34
ciascuna organizzazione nell'ambito del settore. Individua inoltre, in base ai criteri
definiti dalla legge, le organizzazioni o i gruppi di esse che designano i componenti
nonché il numero dei componenti da designare; notifica loro tali determinazioni e
chiede inoltre al Presidente della Consulta provinciale delle Professioni il
nominativo del rappresentante designato.
-
Entro 30 giorni dalle comunicazioni di cui all’articolo 9 le organizzazioni
imprenditoriali e sindacali e le associazioni dei consumatori, nonché il Presidente
della Consulta comunicano al Presidente della Giunta regionale i nominativi dei
componenti del Consiglio.
-
Nei successivi 10 giorni il Presidente della Giunta regionale notificherà agli
interessati il decreto di nomina e stabilisce la data di insediamento del nuovo
Consiglio (la prima seduta e le altre che dovessero comunque precedere quella di
nomina del Presidente sono presiedute dal componente più anziano di età) ponendo
all'ordine del giorno la nomina del Presidente.
Strutture collegate
L’insieme delle “utilità” che la Camera di Commercio produce verso i diversi portatori
di interesse non può essere compreso se non si considera il fatto che la Camera di
Commercio nel tempo – attraverso la creazione di specifici “attori di sviluppo locale”
animati e finanziati dallo stesso Ente camerale, come pure attraverso la sinergia con le
strutture di coordinamento del sistema camerale, a partire dall’Unione regionale – ha
creato una vera e propria rete, radicata sul territorio provinciale e non, con l’obiettivo di
supportare lo sviluppo economico. In concreto, sono stati costituiti una serie di soggetti
portatori di specifiche competenze, dotati ciascuno di una specifica missione, così da
fornire un contributo integrato allo sviluppo, spesso in collaborazione con altre
istituzioni pubbliche, attraverso la gestione di una serie di iniziative, progetti ed attività
che, pur resi da soggetti diversi dalla Camera di Commercio, sono concepiti e realizzati
in piena coerenza con la missione e le strategie camerali.
Nell’ambito delle azioni volte a sostegno dell’economia primi attori di questo “network
camerale” l’Associazione Curia Mercatorum e le società controllate: in particolare ci si
avvarrà della società consortile T2i scarl, costituita in partnership con la Camera di
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Commercio di Rovigo, ma con prospettive di estensione della collaborazione con le
altre strutture del sistema camerale, per la gestione delle attività in materia di
innovazione tecnologica e della società Treviso Glocal scarl, per le attività in materia di
internazionalizzazione, marketing territoriale e promozione turistica.
Nell’ambito invece della razionalizzazione delle funzioni camerali, si intende
impegnarsi, proseguendo nella direzione che ha visto già nel 2012 attivare uno
“Sportello Ambiente” regionale, in progetti di centralizzazione di servizi comuni a tutte
le Camere di commercio della Regione. La Convenzione triennale in scadenza si
rinnoverà per altri 3 anni: ulteriori esempi possibili sono le funzioni in materia di
vigilanza sulle clausole inique, già attivate rispettivamente nel 2012 e 2013, come anche
il servizio in forma associata delle funzioni di Segretario Generale con la Camera di
Commercio IAA di Belluno.
Ciò porterebbe a economie di gestione ed a comportamenti uniformi, con innegabile
beneficio per il sistema nel suo complesso e per esaltare la capacità delle Camere di
Commercio di lavorare in gruppo e collaborazione, come peraltro già si sta facendo da
tempo.
Società partecipate
L’azione di governo dell’Ente per la promozione e lo sviluppo del contesto economico
locale, in modo coerente con il proprio mandato istituzionale, passa anche attraverso la
partecipazione in società, consorzi ed altri enti. Le partecipazioni societarie della
Camera di Commercio, investimenti a lungo termine non aventi natura speculativa ma
strategica per l’Ente, sono state oggetto di recente analisi finalizzata al perseguimento
dei seguenti tre obiettivi:
1. partecipare al rafforzamento delle società del sistema camerale, che garantiscono
qualificati servizi nelle diverse aree di operatività camerale e che garantiscono il
necessario supporto tecnologico all’erogazione degli stessi;
2. continuare il processo di razionalizzazione di strutture societarie operanti sul
territorio provinciale, e non solo, che garantiscono la presenza di infrastrutture e di
soggetti che concorrono allo sviluppo dell’economia locale;
3. dismettere le partecipazioni non più ritenute strategiche.
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Le limitazioni all’utilizzo dello strumento societario da parte della Camera di
Commercio, sia in relazione alla costituzione di nuove realtà, che all’acquisizione di
ulteriori partecipazioni, impone che continui l’operazione di esame dell’insieme delle
partecipazioni esistenti al fine di verificarne le motivazioni che ne determinano il
mantenimento in Bilancio o in mancanza disporre la dismissione della partecipazione
stessa tramite procedure ad evidenza pubblica. In relazione a quest’ultimo aspetto nel
corso del secondo semestre del 2014, in considerazione dell’impatto che la cosiddetta
“Spending Review” ha comportato nei rapporti dell’Ente camerale con le sue società
partecipate e considerate le più recenti indicazioni governative sulla razionalizzazione
della spesa e delle partecipazioni pubbliche a vario titolo, è stata effettuata un’attenta
valutazione della partecipazione dell’Ente in associazioni ed organismi, con particolare
riguardo alla strategicità delle stesse in funzione del raggiungimento degli scopi
istituzionali. Nella riunione dell’11.07.2014 la Giunta con provvedimento n.148 si è
pronunciata in merito al mantenimento o al recesso di alcune partecipazioni non
societarie. Esaminate le partecipazioni ad organismi non societari come sopra descritto,
si è aperta la discussione al termine della quale è emersa la decisione di avviare la
procedura per il recesso da alcuni organismi, rimandando ad un secondo momento di
approfondimento la valutazione della strategicità della partecipazione camerale di altri
organismi non obbligatori, ma per i quali si è ritenuto di mantenere la partecipazione in
considerazione del loro orientamento al progressivo potenziamento dell’economia
trevigiana.
Entro il prossimo mese di novembre sarà completato il lavoro di valutazione ed
eventuale dismissione/recesso per quanto concerne invece le partecipazioni societarie,
per essere poi sottoposto alla valutazione della Giunta camerale entro il corrente anno
2014. Nel 2015 saranno perfezionate le opzioni di dismissione decise. Tutto ciò porterà
benefici per la gestione economica ordinaria del bilancio camerale facendo venir meno
oneri per quote associative non più da prevedere.
Le risorse
La realizzazione delle varie attività descritte avverrà con risorse proprie dell’Ente.
A fronte quindi di proventi derivanti dalla riscossione del diritto annuale, da diritti di
segreteria e da tariffe, saranno sostenuti gli oneri correnti relativi alle spese per il
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personale e generali di funzionamento, peraltro pure stimati in diminuzione per
economie e contenimenti ai diversi livelli.
La previsione obbligata delle suddette entrate in netta flessione rispetto allo scorso
esercizio (a fronte soprattutto della riduzione del 35% del diritto annuale), comporterà
un netto ridimensionamento, rispetto al precedente esercizio, della destinazione di
risorse per la realizzazione di specifici interventi a sostegno del sistema economico che,
si ribadisce in via del tutto prudenziale in considerazione del fatto che all’epoca di
stesura del presente documento sono in corso le operazioni di verifica e pianificazione,
possono essere prudenzialmente stimate in circa € 2,3 milioni (essendo in fase di
verifica gli andamenti degli introiti da Diritto Annuale per il 2014 in quest’epoca), in
costanza di pareggio di bilancio. L’utilizzo degli avanzi patrimonializzati relativi agli
esercizi precedenti dovrà essere oculatamente valutato, proporzionalmente anche alla
progressiva riduzione dei proventi per diritto annuale, per consentire di mantenere,
quantomeno per il prossimo triennio, il sostegno a quelle attività prioritariamente
strategiche (credito, innovazione, internazionalizzazione, marketing territoriale,
semplificazione e regolazione del mercato), da realizzarsi sia direttamente sia attraverso
le strutture collegate.
A ciò va anche aggiunto, per il perdurare di una situazione economica incerta e
comunque con evidenti elementi di criticità, non è possibile al momento compiere
previsioni attendibili sul fatturato delle società iscritte nel Registro delle Imprese della
Camera di Commercio di Treviso, con riferimento al corrente anno (2014), elemento
che viene assunto come base per il calcolo del diritto annuale per l’anno successivo
(2015). In questo senso, l’esigenza primaria di definire un bilancio improntato alla
prudenza ed all’equilibrio delle poste contabili, a fronte delle attività programmate
come pure della grande incertezza circa gli scenari sia istituzionali che economici
all’orizzonte, impone comunque una prospettiva di prudente impostazione economica.
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