RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA PER L’ESERCIZIO 2015 (art. 5 D.P.R. n. 254/05) 1 RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA PER L’ESERCIZIO 2015 (art. 5 D.P.R. n. 254/05) Premessa Con il D.P.R. 2.11.2005, n. 254, in conformità alle disposizioni di cui all’art. 11 della Legge n. 580/93, l’approccio e le metodologie volte all’approvazione del bilancio di previsione possono essere così sintetizzati: - adozione di documenti di programmazione in linea con la programmazione pluriennale entro il 31 ottobre di ogni anno, a cura del Consiglio camerale; - adozione del bilancio preventivo entro il 31 dicembre di ogni anno, a cura del Consiglio camerale. Con D.M. 27.03.2013, in attuazione dell’articolo 16 del d.lgs. 91/2011 “Disposizioni recanti l’attuazione dell’articolo 2 della legge 196/2009, in materia di adeguamento ed armonizzazione dei sistemi contabili” il preventivo economico 2015 deve essere integrato, oltre a quanto previsto dal DPR 254/2005, con i seguenti documenti contabili: - il budget economico pluriennale definito su base triennale; - il preventivo economico con i dati relativi al preconsuntivo anno 2014; - il budget economico annuale e il budget direzionale; - il prospetto delle previsioni di entrata e delle previsioni di spesa complessiva (articolato per missioni e programmi ai sensi dell’articolo 9 del D.M. 27.03.2013); - il piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio e la relazione illustrativa; - adozione del budget direzionale, conseguente alla trasposizione del bilancio preventivo tra i vari centri di responsabilità di livello dirigenziale previsti nella struttura dell’Ente, entro il 31 dicembre di ogni anno, a cura della Giunta camerale; - contemporanea approvazione degli obiettivi e dei programmi da realizzare da parte di tutta la struttura organizzativa: Dirigenza, Responsabili titolari di posizione organizzativa ed alta professionalità, Responsabili degli Uffici e tutto il personale camerale entro la medesima data del 31 gennaio dell’anno successivo, attraverso il Piano della Performance. 1 Quest’ultimo termine è conforme e coerente con i principi introdotti dal D.Lgs. n. 150/2009 cosiddetta “Riforma Brunetta” che impone a tutte le P.A. italiane di dotarsi di un Piano Triennale della Performance, che va aggiornato annualmente, da adottare “in coerenza con i contenuti ed il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi con riferimento all’Amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola ed ai singoli dipendenti”. Il Piano Performance è altresì coordinato con gli obiettivi inseriti nel Piano triennale per la trasparenza ed integrità, come prevede il successivo D.Lgs. 33/2013 all’articolo 10 (gli obiettivi indicati nel Programma triennale sono formulati in collegamento con la programmazione strategica e operativa dell'amministrazione, definita in via generale nel Piano della performance) nonché coordinato con gli obiettivi previsti nel Piano triennale anticorruzione. Il presente atto programmatico è stato redatto in modo coerente con quanto è stato stabilito nel programma pluriennale dell’Ente camerale per il quinquennio 2011-2015, definito ed approvato dal Consiglio camerale con provvedimento n. 10 del 29.7.2011, come modificato con delibera consiliare n. 8 del 26.7.2013 relativamente all’integrazione nella governance interistituzionale di attività rivolte alla creazione di un’area vasta metropolitana e a favore di forme di fusione fra i Comuni. Tale documento mira principalmente, nel rispetto delle scadenze di legge, a porre in evidenza le principali attività che l’Ente camerale intende realizzare nel corso dell’anno 2015, alla luce anche dei cambiamenti normativi, organizzativi e del contesto economico in atto. In particolare la programmazione per l’anno 2015 è fortemente condizionata dalle scelte che saranno operate dal Sistema camerale nazionale per l’attuazione dell’autoriforma che si rende necessaria, nelle more di un riordino strutturale e normativo dell’apparato camerale, anche a seguito dell’adozione dell’art. 28 del decreto-legge n. 90 del 2014, in vigore dal 25 giugno 2014 e convertito con modifiche dalla L. 114/2014, che stabilisce la progressiva riduzione del diritto annuale (per l’anno 2015 del 35 %, per l’anno 2016, del 40 % e, a decorrere dall’anno 2017, del 50 %). La drastica riduzione dei proventi, oltre a imporre un’ulteriore razionalizzazione dei servizi e dell’organizzazione interna, già fortemente accentuata in modo da impegnare decisamente la struttura, anche mediante convenzioni per la gestione associata , incide notevolmente sulla scelta della futura allocazione delle risorse rispetto alle numerose ed importanti iniziative 2 intraprese negli anni dalla Camera di Commercio di Treviso per lo sviluppo dell’economia locale. I drastici tagli dei proventi sopra enunciati si pongono come anteprima in una prospettiva di un nuovo riordino delle Camere di Commercio, nell’ambito di una più articolata riforma della Pubblica Amministrazione, contenuta in un disegno di legge delega proposto dal Governo ed in questo periodo al vaglio delle competenti Commissioni Parlamentari. La capacità economica della Camera di Commercio di Treviso di assorbire questo drastico intervento di riduzione dei proventi appare possibile per il prossimo triennio, pur con seri sacrifici e ricorrendo eventualmente al prudente utilizzo degli avanzi patrimonializzati relativi agli esercizi precedenti. Si porrà anche il tema di affrontare le ipotesi di accorpamento con altre Camere di Commercio di più modeste dimensioni, lavorando su un percorso di medio periodo per il raggiungimento di una sostenibilità economico e finanziaria, sulla base degli stimoli che provengono dal sistema nazionale. Sarà compito della Giunta e del Consiglio effettuare le opportune valutazioni circa le prospettive che quindi si pongono all’orizzonte per assicurare la funzionalità dell’Istituzione camerale a sostegno dell’economia del territorio. In considerazione di quanto sopra , sono state comunque definite le linee strategiche d’azione per l’anno 2015 sulla base degli assi di intervento, declinati per le funzioni istituzionali in cui è articolata l’attività dell’Ente. Tutto ciò è stato definito anche tenendo conto, in via generale, del principio di continuità amministrativa dell’Ente e delle attività già poste in essere in anni precedenti attraverso convenzioni, protocolli d’intesa e contratti stipulati. 3 La programmazione pluriennale Come sopra accennato, nel presente documento di programmazione annuale si mettono in evidenza le principali attività da realizzare nel corso del 2015, seguendo l’impostazione che è stata delineata nel programma pluriennale 2011-2015. Essa evidenzia le linee strategiche d’azione dell’Ente camerale, secondo cui calibrare le attività di ogni esercizio, individuate come interazione tra gli assi fondamentali di intervento e le funzioni istituzionali che caratterizzano l’azione dell’Ente stesso. Gli assi di intervento sono riportati in modo sintetico di seguito: - Competitività del territorio - Internazionalizzazione - Innovazione - Sostegno all’imprenditorialità - Saperi e mercato del lavoro - Governance interistituzionale 4 Invece, le Funzioni istituzionali in cui si articola l’azione dell’Ente camerale sono le seguenti: - Funzione 1: Studi e Programmazione - Funzione 2: Promozione dello sviluppo - Funzione 3: Servizi amministrativi - Funzione 4: Regolazione del mercato - Funzione 5: Servizi interni A premessa dell’analisi dell’impostazione seguita, si tiene a precisare come l’intento sia stato quello di individuare azioni che non trovano necessariamente collocazione autonoma ed isolata all’interno del programma, ma che per loro stessa natura si intersecano e sono necessariamente interdipendenti tra loro, talvolta funzionali al perseguimento di più obiettivi strategici, nell’ottica di realizzare un quadro sinergico di attività. L’assunto da cui si parte è che la programmazione, tanto pluriennale quanto annuale, riguarda le attività di tutta la Camera di Commercio (amministrative e certificative, di studio e programmazione, di regolazione del mercato, di promozione economica, di staff e supporto alle precedenti, così come delineate dagli artt. 33-40 dello Statuto). Inoltre va segnalato che il programma pluriennale individua tra i suoi primari attori anche le strutture collegate, in quanto componenti del più ampio network della Camera di Commercio di Treviso e comunque destinatari di indirizzi strategici cui uniformare la propria azione. Tra gli assi di intervento merita un accenno a parte quello della “governance interistituzionale”. L’esperienza ha infatti insegnato che l’agire coordinato con le altre istituzioni determina benefici in termini di efficacia e qualità dell’azione, di realizzazione di economie di scala. Per questo motivo, nell’attività programmatica per il quinquennio 2011-2015 è stata posta particolare enfasi alle azioni volte a favorire il dialogo tra la Camera di Commercio e i vari protagonisti delle azioni di sostegno del sistema economico, sia a livello nazionale che locale, al fine di massimizzare l’efficacia e l’efficienza degli interventi da realizzare. Come già sopra richiamato con provvedimento consiliare n. 8 del 26.7.2013 si è introdotta una modifica del programma pluriennale 2011-2015 con un’integrazione circa la strategia della “governance interistituzionale”, in prospettiva di una razionalizzazione degli Enti Locali, compiutasi, almeno normativamente, con l’approvazione Legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni 5 sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”. Tale tema è ancora più attuale a fronte dell’operazione di riordino del Sistema camerale nazionale, proposta dal Comitato Esecutivo di Unioncamere, prendendo atto delle prime indicazioni maturate a livello regionale, mediante accorpamenti tra Camere di Commercio che possano comprendere un bacino pari ad almeno 80.000 imprese e che possano contemperare la sostenibilità economica ed al tempo stesso la valorizzazione dei territori. La pianificazione per l’anno 2015 è quindi coerente a quanto definito dal programma pluriennale 2011-2015. Il programma di attività per il 2015 punta inoltre ad indirizzare l’azione camerale per sostenere i cambiamenti in atto nell’economia trevigiana, in virtù degli effetti selettivi che la crisi ha prodotto nel tessuto imprenditoriale locale. Nella programmazione per il 2015 è inoltre possibile trovare anche le linee strategiche d’azione che l’Ente camerale intende perseguire attraverso le sue strutture collegate. L’analisi del contesto e lo scenario di sviluppo economico A sette anni dalla crisi, ha poco senso fare ancora ricorso al linguaggio classico dei congiunturalisti. Non si tratta più di attendere la ripresa o di valutarne la debolezza del ciclo. Il cambio di passo dell’economia globale è stato (e continua ad essere) strutturale: da una crescita basata sul debito e sulla finanza (con tutte le conseguenze ancora in atto), ad una crescita – certamente più controversa, ancora in cerca di stabilizzarsi attorno a nuovi equilibri di domanda/offerta - che torna però a ricentrarsi sul valore. Ciò nel quadro anche di un ridisegno delle aree geoeconomiche e dei rapporti di dipendenza: dove la Cina è destinata a diventare la prima economia del mondo nel 2030, ma facendo sempre più leva sulla domanda interna; e dove l’Europa manifatturiera (Italia inclusa) può giocarsi ancora un ruolo, per i prodotti e le tecnologie a maggiore valore aggiunto e contenuto esperienziale, se soltanto decidesse di uscire dalla logica del rigore ad ogni costo. Il manifatturiero italiano, nonostante lo shock della crisi, la grave recessione che ha colpito soprattutto il sud dell’Europa, ed i malanni strutturali del Sistema Paese, già da tempo sta giocandosi un percorso di diversificazione ed accreditamento nei mercati esteri, dagli esiti finora positivi. Non si può certo dire che sia “alla frutta” (anche con riferimento alla vexata quaestio della competitività) un comparto che riesce a generare il 6 quinto surplus commerciale del mondo (al netto del deficit energetico). Surplus che parrebbe diventato il quarto al mondo se si prendono in considerazione i dati provvisori al primo semestre 2014, secondo recenti elaborazioni di Fondazione Edison. Ciò nonostante esistano alcune flessioni export nei mercati più interessati da crisi geopolitiche o svalutazioni monetarie. Dunque, non sembra in discussione il modello di specializzazione produttivo dell’Italia (e che riguarda particolarmente da vicino il Veneto e la provincia di Treviso). Anzi, esso troppe volte è stato ingiustamente messo al banco degli imputati (anche dalla stessa Commissione europea), senza neppure accorgersi, dati alla mano, che oggi all’estero trova sempre più affermazione, non solo il classico Made in Italy (agroalimentare, arredo-casa, moda), ma anche la meccanica (in certi segmenti l’Italia è l’unico vero competitor della Germania) e l’industria farmaceutica. Il vero problema, per l’Italia, resta la crisi della domanda interna. Che alla lunga potrebbe mettere a repentaglio anche quella parte di imprese che opera nei mercati internazionali, considerato che poche riescono a fare il 100% di fatturato all’estero. Questo è il tema prioritario per lo sviluppo economico, che si riverbera poi sui singoli territori, compresa la nostra provincia. Ciò che in più occasioni è stato definito “doppio movimento” dell’economia, alludendo, da un lato, a quella parte di sistema produttivo in trasformazione, agganciato ai mercati esteri e a processi di innovazione; dall’altro, a quella parte invece intrappolata nella domanda interna, non è più sostenibile nel lungo periodo. Alcuni acuti analisti economici stanno sostenendo con vigore che una prolungata debolezza della domanda interna alla fine arriva a nuocere anche alla parte più innovativa del sistema economico: non solo per problemi di “volumi d’ordine” mancanti (che non saturano la capacità produttiva); ma anche perché un Paese per metà in stallo disincentiva le risorse umane ad investire nella formazione e distoglie risorse finanziarie da politiche industriali per l’innovazione (per sostenere sempre di più il welfare). L’avvitamento in tal senso (ed esteso anche ad uno scenario demografico decisamente squilibrato) è fra i più pericolosi che si possano prefigurare per le sorti di un Paese. In questo quadro si innesta la fase di riformismo intrapresa dall’Italia, in cerca di una discontinuità, ma non ancora in grado di focalizzare bene le priorità che hanno maggiore impatto sulla crescita. 7 Un tale approccio, per priorità, servirà anche a livello di Ente camerale e possibilmente ricercando sempre più un’azione coordinata con gli altri attori dello sviluppo economico locale: ciò non solo per effetto delle minori entrate camerali, ma proprio perché il momento economico esige di concentrare le risorse su poche ed importanti azioni, con un significativo effetto-moltiplicatore, come nel seguito del documento si prova ad illustrare. Un incoraggiamento a seguire questa strada viene da alcuni indicatori di pre-consuntivo 2014, che evidenziano quanto meno una stabilizzazione dell’economia locale attorno ad un nuovo “pavimento”, da cui provare a ripartire, pur non privo di criticità. E’ pur vero che, nei primi 8 mesi del 2014, l’apertura di procedure di crisi aziendali ha mantenuto un ritmo soltanto di poco inferiore allo stesso periodo dell’anno scorso (268 contro 281). Tuttavia, almeno con riferimento ai primi 6 mesi del 2014, si attenua in modo significativo la dinamica di contrazione dello stock di imprese attive (fonte: Infocamere): rispetto alla situazione di fine 2013 la variazione assoluta si contiene a 247 imprese, contro le -1.000 imprese nei primi sei mesi del 2013, rispetto a dicembre 2012. Anche nel mercato del lavoro si registra questo dualismo: i lavoratori entrati in lista di mobilità a seguito di licenziamenti individuali (L. 236/93) sono stati 2.160 nei primi 8 mesi del 2014 (contro i 1.888 nello stesso periodo dell’anno precedente). Tuttavia, monitorando il flusso di assunzioni e cessazioni, il primo semestre 2014 si chiude con un non sperato saldo positivo di +2.300 posizioni di lavoro (contro la sostanziale stazionarietà dello scorso anno, +165 posizioni). Quasi inutile ricordare che questa positività “di breve” va inquadrata in un contesto provinciale che dal 2008 al 2013 ha “bruciato” 24.000 posizioni di lavoro (secondo i dati di Veneto Lavoro), e che dunque resteranno lunghi i tempi di risalita dei livelli occupazionali. Sulla positiva dell’export trevigiano si è già detto: al primo semestre 2014 cresce del +4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; e stavolta la crescita (o meglio il recupero) avviene in maniera più sostanziosa nei mercati intra-Ue, mentre le esportazioni extra-Ue accusano un lieve rallentamento del -0,2%. Perfino sul mercato immobiliare, finora colpito da una pesantissima contrazione, si registra una debole, ma significativa inversione di tendenza. Nel periodo 2007-2013 la contrazione di compravendite immobiliari nel settore residenziale, in provincia di Treviso (fonte: Osservatorio Immobiliare – Agenzia delle Entrate) è stata superiore al 8 60%. Ancora nel confronto 2013 con il 2012, la variazione negativa continuava ad essere a due cifre (ca. -14%). Nei primi 6 mesi del 2014, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, si registra invece un recupero delle transazioni nell’ordine del +5,6% (dato provinciale in linea con quello regionale e superiore a quello nazionale, pari al +1,4%). Alla luce di questi scenari macroeconomici, qui richiamati in breve e di questi dati, resta quanto mai attuale (e in tal senso ci sentiamo di riproporla) la conclusione apposta nella relazione previsionale e programmatica dello scorso anno. “Non di ripresa si dovrà parlare, banalmente, ma di riscrittura delle premesse per un nuovo ciclo di sviluppo. Alcuni elementi di cornice non potranno che essere definiti a livello europeo e nazionale (ed è auspicabile poter concorrere con autorevolezza alla loro formazione). Ma altri elementi potranno essere definiti proprio nei territori, in prossimità ai bisogni delle comunità d’imprese e imprenditori. Cercando assieme di disegnare futuro: perché un cambio di ciclo è sempre spiazzante, ma al tempo stesso apre anche molte nuove opportunità.” L’organizzazione della Camera di Commercio La Camera di Commercio di Treviso dispone (al 31.12.2013) di un organico “ di fatto” costituito da 119 unità di personale inquadrati in 4 Categorie professionali sulla base del vigente CCNL delle Regioni e delle Autonomie Locali, inclusi il Segretario Generale e due Dirigenti in organico a tempo indeterminato, così come previsto con la nuova programmazione triennale (2013-2015) - adottata con delibera di Giunta n. 134 del 21.6.2013 – con la quale è stata riallineata la dotazione organica “potenziale” dell’Ente da n. 128 unità a n. 122 unità, al fine di ricondurla alla dotazione organica “di fatto” con la quale l’Ente ha pur realizzato le sue attività istituzionali nel triennio 2010-2012. L’organigramma, in coerenza con le previsioni del Regolamento di Organizzazione e dei servizi vigente, è articolato in Settori dirigenziali che ricalcano tanto l’impostazione dello schema di bilancio preventivo, quanto le funzioni individuate nella Relazione Previsionale e Programmatica, con il Programma di mandato: ciascun Settore dirigenziale ha attribuiti risorse ed obiettivi da perseguire entro l’anno di riferimento. Pur in base al citato Documento di programmazione triennale (2013-2015) dei fabbisogni di personale, presupposto necessario per l’avvio delle procedure di 9 reclutamento annuale del personale sulla previsione di inserire in organico nuove unità di personale, incide fortemente l’attuale momento storico, in cui è allo studio del legislatore nazionale un processo di riforma dell’intero assetto delle funzioni e dell’organizzazione sul territorio delle Camere di Commercio. Non da ultimo, il già citato art. 28 del D.L. n. 90/2014 – convertito in L. n. 114/2014 – che ha ridotto considerevolmente la principale fonte di finanziamento delle CCIAA: il diritto annuale. Con queste premesse e senza conoscere i principi che guidano la riorganizzazione del sistema camerale e dei suoi compiti, non si prevede la possibilità di inserire altre unità di personale, nemmeno per ricoprire le cessazioni (per mobilità o per pensionamento) che si verificheranno nei prossimi mesi del 2014. Ciononostante, la distribuzione delle unità all’interno dei Settori dirigenziali terrà conto soprattutto della programmazione delle attività per l’anno 2015. L’attuale struttura dell’attuale “team” dirigenziale vede, oltre al Segretario Generale, due dirigenti a tempo indeterminato: uno assegnato al Settore Amministrazione Interna ed uno assegnato al Settore Sviluppo Imprese. In tal modo si è colmata la carenza in organico di una figura dirigenziale per il Settore Amministrazione Interna che risponde alle esigenze di funzionalità, di ottimizzazione delle risorse e di coordinamento interno tra le Aree, nonché di continuità e presidio nella puntuale applicazione delle normative in materia di spesa pubblica. Inoltre, il Dirigente del Settore Amministrazione Interna per le competenze e le funzioni svolte è di supporto a tutta la struttura camerale, svolgendo anche compiti interfunzionali di razionalizzazione e riqualificazione della struttura amministrativa. In linea generale, considerando l’articolazione delle funzioni e la dotazione organica prevista nel complesso, come pure la possibilità di avvalersi delle strutture del Sistema, l’Ente dispone di professionalità e di competenze interne in grado di gestire tutte le attività programmate per il prossimo anno. Le disposizioni normative in materia di assunzioni di personale nella Pubblica Amministrazione ed i limiti finanziari sempre più stringenti, costringono a proseguire nell’azione volta ad un ridisegno complessivo della struttura organizzativa. L’Ente ha in corso già da qualche anno - proprio per rispettare la normativa che impone il contenimento della spesa pubblica (D.L. n. 95/2012, convertito in L. n. 135/2012 che, per l’anno 2015, pone il limite del 50% della spesa corrispondente alle cessazioni dell’anno precedente) - interventi di riorganizzazione interna, di accorpamento e di 10 sviluppo della flessibilità interfunzionale, di implementazione di strumenti tecnologici, per continuare a mantenere lo standard di qualità dei servizi erogati. Principali normative con impatto organizzativo per l’anno 2015 Vanno qui evidenziate, per completezza, le principali novità normative, di settore e generali per le Pubbliche Amministrazioni, che produrranno, o potranno produrre, rilevanti impatti sull’attività dell’Ente per il 2015. Esse, sinteticamente, sono: - il D.Lgs. 15 febbraio 2010 n. 23 ed i relativi regolamenti attuativi, che hanno riformato la disciplina delle Camere di Commercio (attraverso la revisione della Legge n. 580/93), identificandole pienamente come autonomie funzionali, istituzionalizzandone le funzioni già da anni svolte, sia a livello di singoli Enti che di loro Unioni; - il D.P.R. 7 settembre 2010, n. 160, inerente la regolamentazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), che vede le Camere di Commercio coinvolte, seppur con funzioni sussidiarie e in delega dai Comuni, in tale intervento di semplificazione attraverso l’informatizzazione, degli adempimenti per l’avvio di attività imprenditoriali; in particolare la Camera di Commercio di Treviso proseguirà nell’azione di supporto e coordinamento a livello locale e regionale, in collaborazione con le rappresentanze dei Comuni, proseguendo un’azione già avviata dal 2011; - la L. 7 agosto 2012, n. 135, che ha convertito con modificazioni il D.L. 6 luglio 2012 n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, altrimenti nota come “Spending Review”; - la L. n. 190/2012 recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione"; - il D. Lgs. n. 33/2013 recante "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni" che prevede importanti novità per gli enti locali; - il Decreto del Ministero delle Finanze del 27.03.2013 che ha dato istruzioni applicative per la raccordabilità delle disposizioni del D.P.R. 254/2005 al processo di pianificazione, programmazione e budget della Amministrazioni pubbliche; - la L. 9 agosto 2013, n. 98 di conversione con il D.L. 21 giugno 2013 n. 69, che contiene numerose misure che rispondono alle esigenze di semplificare il quadro 11 amministrativo e normativo per i cittadini e le imprese. Si tratta di disposizioni che hanno imposto ed imporranno anche alla Camera di Commercio di Treviso ed alle sue strutture collegate, uno sforzo di adeguamento per approntare il proprio assetto organizzativo/funzionale e la metodologia di programmazione e controllo delle attività, al fine di creare un sistema di misurazione e di gestione della performance organizzativa ed individuale, coerente con la norma e le direttive sulla sua applicazione; - la L. 30 ottobre 2013, n. 125 di conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 31 agosto 2013, n. 101, recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni” che contiene disposizioni in materia di ulteriori contenimenti della spesa mediante “tagli lineari” (autovetture di servizio e costi correlati, consulenze), e misure restrittive in materia di contratti flessibili, alcune deroghe in materia di pensionamento del personale pubblico, nelle amministrazioni che hanno dichiarato esuberi/eccedenze di personale; - la L. 27 dicembre 2013, n. 147 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Legge di stabilità 2014); - la L. 21 febbraio 2014, n. 9, di conversione del D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 recante interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia” che contiene misure per favorire l'internazionalizzazione delle imprese ed in materia di facilitazione dell'ingresso e del soggiorno in Italia per start-up innovative, ricerca e studio; - la L. 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”; - il D. Lgs. 10 agosto 2014, n. 126 “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”; - la L. 11 agosto 2014, n. 114 di conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 24 giugno 2014, n. 90 recante “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari” che prevede la riduzione del diritto annuale delle Camere di Commercio e la determinazione del criterio di calcolo delle tariffe e dei diritti di segreteria sulla base dei costi standard definiti dal Ministero dello Sviluppo Economico, sentite la Società per gli studi di settore (SOSE) Spa e l'Unioncamere, secondo criteri di efficienza da conseguire anche 12 attraverso l'accorpamento degli enti e degli organismi del sistema camerale e lo svolgimento delle funzioni in forma associata; - la L. 11 agosto 2014, n. 116, di conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea" che prevede, tra l’altro, novità in ordine anche alle procedure di iscrizione nel Registro delle imprese; - la L. 11 agosto 2014, n. 125 “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo” che riconosce alle Camere di Commercio un importante ruolo nelle iniziative di cooperazione allo sviluppo, attraverso collaborazioni interistituzionali volte al perseguimento degli obiettivi e delle finalità della legge stessa. Il piano di azione della Camera di Commercio Il piano di azione della Camera di Commercio per il 2015 verrà quindi articolato tenendo conto dell’applicazione della normativa sopra citata, della suddivisione per funzioni e per assi di intervento, e dovrà necessariamente considerare le esigenze di rilancio dell’economia provinciale a fronte della difficile situazione di crisi, che ha cominciato a produrre i suoi effetti già dal 2009 e che ad oggi non sembra essersi conclusa. Influirà purtroppo negativamente la considerevole riduzione delle risorse disponibili in tal senso a fronte del taglio per il 2015 del 35% del diritto annuale, che costituisce la maggiore voce d’entrata del Bilancio camerale e che non può che ripercuotersi sugli oneri per gli interventi promozionali, avendo già efficientato pressoché al massimo la struttura organizzativa interna. Gli assi strategici soprariportati, declinati per le funzioni istituzionali, individuano macro obiettivi: data l’attuale situazione dell’economia, tale impostazione strategica, appare meritevole di essere proseguita anche nel 2015 prevedendo azioni che si innestino nella matrice individuata. Le azioni messe in campo, coerenti con la programmazione pluriennale, riguarderanno gli assi strategici in ordine alla priorità di intervento valutata. 13 Al fine di garantire all’Ente il puntuale rispetto dell’approvazione del preventivo/budget economico 2015 con i relativi allegati, vi è la necessità di organizzare ed implementare le attività operative che vedranno coinvolte non soltanto l’ufficio Ragioneria, ma anche la direzione e gli altri uffici dell’ente camerale per l’invio di dati ed informazioni per la predisposizione della corposa documentazione, a cui si aggiunge l’implementazione di alcune prime soluzioni di gestione informatica dei dati. Funzione 1: Studi e Programmazione Alla data in cui questo documento viene redatto, troppe sono le incognite aperte sul futuro delle Camere di Commercio, stante in particolare – come chiarito in altre parti di questa stessa Relazione - l’ormai acclarata riduzione delle entrate provenienti dai diritti camerali. I programmi ipotizzabili in tale situazione sono pertanto e necessariamente soggetti a numerose variabili che potranno condizionarne l’effettiva compiuta realizzazione. Quanto di seguito descritto punta quindi e piuttosto a proporsi come un’indicazione di priorità per la funzione di cui trattasi, circoscrivendo quelle attività e quei temi che possono essere considerati più importanti e più capaci di generare valore per il territorio, salvo il rispetto dei vincoli di bilancio. Fra tutte le attività si segnala per prima quella dell’Osservatorio Economico. Perché oggi l’Osservatorio, qualora permanga possibile – alla luce delle norme che impongono una revisione delle partecipazioni, con il suo sistema di coinvolgimento dei Soci (che in teoria può essere anche allargato, come si sta tentando di fare), potrebbe sempre più diventare quel veicolo per continuare in orizzontale le attività di studi e ricerche che altrimenti non possono essere più svolte direttamente dall’Ente camerale, quanto meno come in passato, per oggettiva riduzione dei fondi. Inoltre, con gli ultimi progetti di ricerca avviati, riguardanti la riorganizzazione delle aree produttive e il ripensamento degli ambiti territoriali per i Comuni, l’Osservatorio – se condiviso dagli attori che ne fanno parte – potrebbe accrescere il proprio ruolo di interlocutore con i vari attori economici e sociali, e di facilitatore di alcuni processi. Ciò in particolare verso i Comuni (e il loro processo di aggregazione che non può prescindere più dagli scenari economici macro e micro) e verso le scuole (con il 14 crescente bisogno di avere un’interfaccia unico per i progetti di alternanza, oltreché per l’orientamento). Assieme ai Soci (e in particolare all’Ente Provincia, tenuto conto del suo diverso ruolo assunto con la legge 56/2014 – la c.d. legge “Del Rio”- in ottica di coordinamento dei Comuni), sarà importante – alle condizioni di cui sopra - verificare quali attività potenziare e quali invece necessariamente rimodulare, con l’obiettivo comunque, per quanto possibile, di non assoggettare il budget camerale per l’Osservatorio a tagli lineari. La seconda attività da considerare come prioritaria, di cui peraltro si fa cenno anche nel quadro della Funzione 2 è il completamento del progetto di Rating integrato. Per questa attività il già manifestato interesse di terzi a compartecipare al progetto, o di iniziare a sfruttare gli esiti della ricerca in chiave commerciale, potrebbe dal 2015 ridurre in modo significativo l’impegno finanziario della Camera di Commercio, salvi gli obiettivi prefissati. Dovrebbe essere mantenuto altresì, almeno il monitoraggio congiunturale sul manifatturiero, oggi parte dei pacchetti di ricerche svolti da Unioncamere del Veneto. Si tratta di capire se l’organizzazione attuale della ricerca verrà mantenuta, o se si dovranno immaginare diverse soluzioni. Quanto invece ai Laboratori del Cambiamento, per quanto finora le imprese che vi hanno partecipato abbiano fornito riscontri molto positivi, ci si rende conto che diventa difficile mantenerli, così come finora concepiti come percorsi formativi. Nulla esclude che, chiariti meglio gli scenari della riforma e le risorse a disposizione, l’azione non possa essere recuperata sotto altra forma, sempre ritenendo valida l’idea di sollecitare le imprese al cambiamento con temi di innovation management di frontiera. Tutto quanto invece attiene alle attività di analisi, fornitura dati on demand, relazioni e studi, che vertono sul lavoro delle persone in organico, sarà mantenuto, nei limiti degli strumenti e delle banche dati che resteranno a disposizione. L’obiettivo resta quello di restare un riferimento, nel territorio, in tema di analisi delle dinamiche e dell’evoluzione del tessuto economico locale, con chiavi di lettura utili ai processi decisionali degli stakeholder camerali. Ciò anche nel caso che il territorio oggetto d’analisi si ampli, a seguito di processi di accorpamento fra enti camerali. Inoltre, il servizio documentazione della Biblioteca potrà trovare valorizzazione nel 2015 con l’espletamento del percorso di accreditamento nella rete nazionale delle 15 Biblioteche: conseguendo con ciò vantaggi di visibilità, e di scambi bibliotecari in reciprocità e a costo zero. Quanto all’attività di informazione e documentazione al pubblico di gestione corrente, proseguirà la rimodulazione dei servizi (Biblioteca camerale, Brokeraggio Informativo) nella duplice prospettiva di interventi più mirati sui bisogni dell’utenza, come di una calibrata contrazione dei costi (anche sfruttando il processo di gestione associata delle funzioni a livello regionale, di cui sopra). Funzione 2: Promozione dello sviluppo La promozione dell’economia locale e la tutela sostenibile degli interessi generali delle imprese costituiscono – anche per il 2015 - gli obiettivi prioritari dell’azione camerale, alla luce della programmazione strategica di mandato per il periodo 2011-2015. Va tuttavia anche in questa sede segnalato che il taglio degli oneri camerali disposto dal già citato D.L. 90/2014, già a partire dal prossimo anno e sebbene scaglionato dalla legge di conversione, unitamente al processo di riforma dell’organizzazione, delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio, avviato in sede di disegno di legge di delega per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, costringono l’Ente “in primis” a misurarsi – relativamente alla propria capacità di generare interventi diretti e indiretti - con le ridotte risorse che risulteranno essere effettivamente disponibili nonché, presumibilmente, a dover ripensare strategie e attività sia generali che particolari. Ciò necessariamente premesso e salve quindi le variabili dipendenti da quanto appena sopra accennato, gli obiettivi summenzionati potranno trovare auspicabilmente concretizzazione in un insieme il più possibile diversificato di iniziative, tutte accomunate dalla necessità di continuare a sostenere il sistema economico trevigiano, sia nel suo complesso che in ognuna delle sue componenti produttive e sociali. In coerenza con gli assi delineati come strategici a livello pluriennale e partendo dal primo, il rilancio della competitività del territorio potrà rinvenirsi in primis nel facilitare l’accesso al credito per le PMI, in particolare e qualora possibile attraverso il supporto calibrato ai Consorzi Fidi. 16 Sul tema, specifica attenzione potrà essere riservata agli ulteriori sviluppi del progetto volto alla creazione di un sistema di Rating Integrato, che si sta realizzando in collaborazione con la Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia. L’attuazione di strategie di marketing territoriale, anche per favorire l’attrazione verso il sistema dell’offerta locale e per un’efficace ripresa del mercato interno, la valorizzazione delle produzioni tipiche e delle proposte turistiche, estesa anche alla salvaguardia e al rilancio delle attività commerciali, potranno trovare considerazione in un’ottica di sinergica e sempre maggiore integrazione tra tutti gli attori coinvolti. In tale ottica si pone, tra l’altro, la attività della società Treviso Glocal scarl dal 2014, a seguito di preciso indirizzo dell’Ente, socio di controllo, volto ad una integrazione sinergica delle attività di incoming con quelle di outcoming, Si cercherà di mantenere alta l’attenzione sulle iniziative per favorire l’internazionalizzazione, dato che sono specialmente i comparti più aperti ai mercati esteri a segnalarsi per la tenuta e la crescita del nostro sistema economico. In proposito e nel solco delle azioni già realizzate con indubbio successo, si punterà fin dove possibile a rafforzare ulteriormente la collaborazione con i soggetti che a diverso titolo, sia a livello locale che regionale e nazionale (Camera di Commercio, Treviso Glocal scarl come detto sopra, Veneto Promozione scarl), detengono competenze e compiti su questo fronte, anche alla luce dei contenimenti di costi così ottenibili. Circa l’innovazione e il sostegno all’imprenditorialità, va ribadito ancora una volta che è necessario mantenere alta l’attenzione sulle linee d’azione da mettere in campo e sui possibili supporti attivabili (anche, ad esempio, attraverso la società T2i); sarà in particolare valutato il sostegno alla creatività imprenditoriale e alla nascita di nuove imprese, specie se innovative, pure con l’eventuale riproposizione di strumenti di finanziamento ad hoc. In ordine all’asse dedicato ai Saperi e mercato del lavoro, la strategia rimarrà, salvi i limiti anzidetti, convergente nel facilitare, nelle diverse forme possibili, l’allineamento delle competenze nei giovani in uscita dalla scuola e/o dall’Università rispetto alle esigenze delle imprese. In proposito ma anche in senso più generale, si cercherà di confermare l’attività di analisi in ordine all’andamento dei fondamentali economici e dei fabbisogni professionali delle imprese.Si porterà a conclusione infine, nel 2015, l’impegno con lo IUAV in materia di design industriale e moda, non essendo stato 17 possibile, per i noti e citati motivi, rinnovare la convenzione per la gestione dei corsi universitari. Infine e ancora una volta compatibilmente con le effettive disponibilità di bilancio, si valuterà - in virtù dei principi di sussidiarietà e complementarietà attualmente previsti dalla Legge n.580/93 (e successive modifiche e integrazioni) e dallo Statuto camerale – come rinnovare il tradizionale sostegno alle iniziative settoriali. Funzione 3: Servizi amministrativi Coerentemente con la Politica per la Qualità aziendale, proseguirà l’impegno di assicurare una gestione snella e chiara dei servizi istituzionali, nel rispetto congiunto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità e comunque nell’intento di ridurre il più possibile l’onere a carico dell’utenza, attraverso varie azioni poste in essere dall’Ente camerale, con l’eventuale collaborazione degli altri attori del sistema camerale. Gli interventi in tal senso programmati per il 2015, come pure per gli anni a seguire, possono considerarsi trasversali e comuni per tutti gli assi strategici, in quanto una pubblica amministrazione efficiente, favorisce il sistema economico in tutte le sue espressioni. In tal senso, coerentemente con il percorso che l’Ente e tutto il sistema camerale nel suo complesso, hanno già intrapreso da anni, proseguirà l’azione verso la progressiva telematizzazione del rapporto tra l’Ente e l’utenza di riferimento, attraverso il maggior ricorso alla rete informatica nell’erogazione dei servizi (ad esempio “Comunica”: “Comunicazione Unica d’Impresa” per la creazione di una impresa in un giorno, che consente alle imprese di dialogare con più Amministrazioni attraverso un unico canale informatico agganciato al Registro Imprese, divenuta obbligatoria dal 1° aprile 2010, nonché il SUAP: “Sportello Unico per le Attività Produttive”, sportello virtuale a livello nazionale, attraverso una forte collaborazione tra le Camere di Commercio, l’ANCI e la Regione Veneto). Riguardo tale ultima attività, proseguirà l’impegno dell’Ente anche nel supporto e sostegno, al progetto che lo vede promotore e coordinatore, insieme al capofila “Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana”, volto allo sviluppo degli Sportelli Unici comunali in forma omogenea, sia sotto il profilo amministrativo che informatico. Ad oggi l’iniziativa vede l’adesione di tutti i 95 Comuni della Provincia di Treviso, da coordinare poi con gli enti terzi interessati per materia, nazionali e locali 18 (Vigili del Fuoco, Provincia, ULSS, ecc.). Tutto ciò con una forte interrelazione con l’attività di Infocamere, società del sistema camerale che ha l’incarico di costruire la piattaforma informatica (impresainungionrno.gov), a livello nazionale. Così come previsto da recenti normative, tra cui il Codice per l’Amministrazione Digitale (C.A.D.) e l’“Agenda Digitale”, per l’anno 2015 continuerà l’impegno della Camera di Commercio di Treviso per far sì, che gli uffici camerali che hanno un rapporto diretto con l’utenza esterna all’Ente camerale e con le altre Pubbliche Amministrazioni, implementino procedure che prevedano l’utilizzo della PEC (Posta Elettronica Certificata) o analoghe piattaforme informatiche, in luogo della documentazione cartacea in uscita ed in entrata, per l’assolvimento di determinati adempimenti normativi. Si tratta di una azione che coinvolge tutta la struttura camerale, ma che è in già in fase di avanzata realizzazione. L’impegno su questo fronte ha tra i suoi benefici attesi, oltre al mero assolvimento di una prescrizione normativa, quello di migliorare la qualità della comunicazione con l’utenza esterna all’Ente camerale, in termini di trasparenza, tempestività e semplificazione della comunicazione, ottenendo anche benefici in termini di efficienza nell’impiego delle risorse e di economicità dell’azione amministrativa, visti anche i più recenti vincoli e tagli in materia di consumi intermedi, nonché a fronte della contrazione delle risorse a seguito della riduzione delle entrate camerali per il taglio del diritto annuale. Tuttavia, ciò non toglie che per garantire un adeguato servizio di assistenza e supporto informativo all’utenza, il rapporto con l’Ente sarà comunque misto: in forma “fisica” e “telematica”. Se quindi bisognerà continuare a dare impulso ad una progressiva informatizzazione di tutte le attività camerali, a fronte degli indirizzi governativi per tutta la Pubblica Amministrazione, non ultimo il sopracitato C.A.D. è innegabile che, considerata la recente introduzione delle innovazioni e l’accertato “digital divide” che caratterizza l’attuale sistema socio-economico, l’utenza comunque manifesti la necessità di poter sempre avere un contatto “fisico” con l’Ente. Ragion per cui risulta importante garantire un contatto non solo più diretto e tempestivo, ma anche più vicino ed aderente alle esigenze dell’utenza di riferimento. Il mantenimento della sede distaccate di Conegliano, che risulta essere particolarmente attiva e ben radicata sul territorio, si inserisce in questa linea. A fronte della definitiva chiusura delle sedi distaccate di Montebelluna e Castelfranco Veneto avvenuta l’11 maggio 2012, proseguirà anche nel 2015 la collaborazione 19 instaurata tra la Camera di Commercio ed i due Comuni interessati, per l’erogazione presso gli sportelli dei due Comuni stessi, di alcuni servizi (ad esempio: bollatura libri sociali e registri carico/scarico rifiuti; servizi in materia di firma digitale; raccolta richieste carte tachigrafiche) già erogati presso le sedi distaccate, prima della loro chiusura. L’informazione “fisica” sarà resa disponibile inoltre, oltre che dagli uffici della sede centrale e di quella di Conegliano, anche attraverso l’assistenza del Call Center del Registro Imprese e servizi collegati, gestito tramite Infocamere. Saranno inoltre potenziati i canali di informazione previsti nel piano di comunicazione istituzionale dell’Ente, ed in particolare quelli già sviluppati negli anni precedenti che possono esprimere grandi potenzialità nel futuro (ad esempio la Piattaforma di CRM “Ciao Impresa”, l’implementazione di canali di dialogo privilegiati a mezzo email, la creazione di FAQ, in modo interattivo, consultabili nel sito istituzionale, la diramazione periodica di circolari), nell’intento di raggiungere una più vasta platea di soggetti interessati, con informazioni più chiare e puntuali, al fine di minimizzare l’impegno correlato ai vari adempimenti amministrativi. L’esperienza accumulata negli anni, ha confermato infatti l’esistenza di una correlazione diretta tra una preventiva informazione corretta e puntuale, sia di carattere prettamente giuridico amministrativo che procedurale e la diminuzione delle pratiche irregolari, a beneficio dell’Ente e dell’utenza. Si proseguirà quindi nella predisposizione e nell’aggiornamento di tutti quei documenti, guide, manuali, moduli e quant’altro, che resi disponibili e consultabili tramite il sito camerale, consentano agli interessati di conoscere contenuti e modalità per la presentazione delle varie pratiche ai diversi uffici. Al fine di garantire comunque un adeguato livello di servizio, rispondente a determinati requisiti di qualità, sarà necessario sempre più adottare metodologie volte alla standardizzazione dei comportamenti e dei processi e alla definizione di regole chiare, secondo i canoni di una gestione snella. In tal senso saranno sempre più utili le metodologie introdotte dal Sistema di Gestione della Qualità. In particolare sfruttando la significativa esperienza maturata con i sistemi Vision e con l’uso del modello EFQM (con riferimento a quest’ultimo si ricorda che nel 2014 l’Ente camerale ha ottenuto il riconoscimento di eccellenza “Recognised for Excellence” 4 stelle, già attribuito nel 2011), si darà attuazione a quanto disposto dalle Direttive ministeriali sulla qualità dei 20 servizi on line e sulla misurazione della soddisfazione dei clienti, come pure sul miglioramento continuo della qualità nella P.A. Non andrà trascurata peraltro la possibilità di offrire un più ampio accesso alla grande mole di informazioni economiche contenute nelle banche dati camerali, in maniera filtrata ed assistita, al di là delle mere consultazioni singole possibili, sia presso l’Ente che attraverso i collegamenti telematici a distanza oggi disponibili, a partire dal sito web istituzionale. Proseguirà inoltre l’attività di razionalizzazione e verifica degli Albi e dei Registri tenuti presso la Camera di Commercio, al fine di migliorare le fonti di analisi economiche, la regolarizzazione di posizioni non aggiornate nel tempo e la conseguente diminuzione degli oneri relativi alle spese di recupero del diritto annuale su posizioni inattive. Ulteriori interventi migliorativi per ridurre le pratiche irregolari saranno adottati sia presso gli uffici del Registro delle Imprese che dell’Albo Imprese Artigiane, uffici che ormai sono a regime nella gestione telematica delle pratiche. La tenuta del Registro delle Imprese in particolare diventa un asset strategico da mantenere per il sistema camerale intero, e la qualità dei servizi offerti, già riconosciuta, dovrà essere mantenuta e per quanto possibile aumentata, anche ripensando la modalità di supporto per le imprese. Su questo tema però sarebbero auspicabili anche interventi normativi che consentissero di amplificare le professionalità della struttura. Funzione 4: Regolazione del Mercato Anche le attività nell’ambito delle funzioni di regolazione del mercato proseguiranno con continuità, secondo quanto già impostato in questi anni. Per incrementare la Competitività del territorio, continuerà gli sforzi intrapresi in materia di mediazione e arbitrato: per rendere le forme di giustizia alternativa utili strumenti su cui basare la competitività del territorio, sarà necessario proseguire e rafforzare i rapporti con le categorie imprenditoriali e professionali interessate, per diffondere nel sistema delle imprese e dei consumatori un nuovo approccio culturale alla materia attraverso l’Associazione Curia Mercatorum, che gestisce in forma associata il suddetto servizio sia per la Camera di Commercio di Treviso, anche per le Camere di Commercio di Belluno, Pordenone e Gorizia. 21 Per quanto riguarda il servizio di risoluzione alternativa delle controversie, vi è da ricordare in particolare che il D.L. 69/2013, convertito in L. 98/2013, ha ripristinato il tentativo obbligatorio di mediazione, che era venuto meno nel novembre 2012 a seguito della nota declaratoria d’incostituzionalità per eccesso di delega, per l’obbligo introdotto a suo tempo dal D.Lgs. 28/2010. In conseguenza al ripristino dell’obbligatorietà si è registrato un incremento delle procedure di mediazione da amministrare rispetto a quelle gestite nell’ultimo biennio (registrandosi 137 procedure di mediazione gestite nel periodo successivo alla reintroduzione dell’obbligatorietà, dal 20.9 al 31.12.2013, sulle 251 totali del 2013, ma soprattutto considerando che nei primi nove mesi del corrente anni si sono contate ben 460 procedure attivate, che rappresentano quasi il doppio di tutte le procedure complessive attivate nell’esercizio precedente), a cui si devono aggiungere i procedimenti arbitrali, più complessi e articolati, che sono pure essi in fase di incremento: tutto ciò, in via previsionale, si dovrebbe ripercuotere positivamente sui ricavi propri di Curia Mercatorum. La struttura continuerà inoltre a fungere da interfaccia nel fornire i consueti compiti ed attività in materia di contratti-tipo e controllo della presenza di clausole inique inserite nei contratti di cui all’art. 2, comma 2, lettere h) e i), della legge 580/1993 per migliorare la cultura dei rapporti commerciali (formulari e contratti tipo, controllo delle clausole inique inserite in contratti con i consumatori, ecc.), anche in forma associata di funzioni in seguito alla stipula di apposita Convenzione per l’affidamento dell’incarico di esercizio delle stesse a Unioncamere del Veneto. L’incremento nella risoluzione delle controversie civili e commerciali in tempi ristretti e la prevenzione dei conflitti tramite le predette attività in ambito contrattuale porta come conseguenza un aumento dell’affidabilità del sistema territorio di riferimento. Tutto questo migliora sia i rapporti tra i diversi attori economici e l’attrazione di nuovi capitali da investire a livello locale. La struttura di Curia Mercatorum, che è oggetto comunque di interventi di razionalizzazione al fine di poter diminuire il fabbisogno del sostegno pubblico, sta operando anche nel senso di un possibile allargamento delle sinergie con altre strutture camerali analoghe. La competitività sui mercati esteri, l’Internazionalizzazione, e la tutela del patrimonio aziendale derivante anche da interventi di Innovazione, potranno essere supportate attraverso azioni di tutela dalla qualità dei prodotti e dalla concorrenza sleale. 22 Sempre per la tutela della fede pubblica, continuerà l’attività informativa sulle regole in materia di sicurezza e qualità dei prodotti, rispetto a standard riconosciuti nei vari mercati, sia tramite materiale divulgativo apposito sia, per quanto possibile a fronte della riduzione delle risorse, attraverso momenti informativi. Inoltre, al fine di garantire il rispetto di queste regole, nel 2015 proseguiranno le attività di verifica e vigilanza, anche in materia di metrologia legale, funzione di ruolo strategico riconosciuto anche da parte di altre amministrazioni dello Stato, in particolare Guardia di Finanza e Carabinieri, che ormai usualmente richiedono l’assistenza degli ispettori metrici camerali nell’ambito di loro attività di controllo. Si ricorda che si tratta di azioni già in parte intraprese dal 2010 in base ad un preciso accordo tra l’Unioncamere regionale e la Regione Veneto, ed in seguito intensificate in conseguenza di un analogo accordo, intervenuto successivamente, tra l’Unioncamere nazionale e il Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre a promuovere gli investimenti innovativi che generano anche patrimonio aziendale, come sopra indicato, seguiteranno le iniziative volte a promuovere ed incentivare la tutela della proprietà intellettuale ed industriale, in un’ottica di sostegno della competitività delle produzioni e quindi della loro appetibilità sui mercati internazionali, tramite l’erogazione dei consueti e necessari servizi di assistenza tecnica sulla tutela della Proprietà Intellettuale. Come forma di Sostegno all’imprenditorialità, si intende sviluppare, in sinergia anche con le associazioni di categoria, la diffusione dell’etica d’impresa, attraverso iniziative incentrate su un approccio socialmente responsabile nella gestione d’impresa, proseguendo l’operato già avviato da anni dall’Ente, in accordo con le stesse categorie. Sarà determinante il servizio di informazione ed assistenza alle imprese in ambito CSR, con riferimento anche ai concetti di sviluppo compatibile e sostenibilità ambientale. Va ricordato inoltre che continuerà in misura sempre più crescente la collaborazione tra la rete degli sportelli CSR del Veneto per la partecipazione alle attività previste anche tramite la predisposizione di un Protocollo d’intesa ed una Convenzione tra la Regione del Veneto e l'Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto, con valenza biennale dall’inizio delle attività, per la prosecuzione del "Progetto CSR Veneto" e approvazione del relativo Piano delle attività finalizzati a promuovere nel territorio la CSR, migliorarne la sua comprensione, anche attraverso la sperimentazione dei requisiti minimi, e a favorire l’innovazione e la trasparenza delle pratiche in tale ambito. Tutte le 23 attività saranno svolte in sinergia col sistema delle categorie economiche, dei consumatori e dei lavoratori, come pure della società civile, in un’ottica di Governance interistituzionale. Continuerà pertanto, come negli anni precedenti, l’importante attività di diffusione di un approccio ispirato ai principi della sostenibilità nel tempo della gestione d’impresa, in un’ottica non solo di tipo economico ma anche ambientale e sociale. Gli strumenti saranno dei più vari, oltre che la comunicazione attuata per mezzo del portale on-line dedicato alle tematiche sulla Responsabilità Sociale d’Impresa della Camera di Commercio di Treviso www.csrtreviso.it anche tramite newsletter, articoli specialistici e sondaggi, sarà progettato e verrà svolto anche nel 2015 un ciclo di incontri in azienda, cosiddetti “Open day”, giunto oramai alla sua settima edizione e con notevoli riscontri positivi ottenuti negli ultimi anni, nonché altri incontri di formazione specialistica, rivolti in particolare ad imprenditori, associazioni di categoria o a dipendenti delle imprese che sono interessati a conoscere ed attuare percorsi di sviluppo sostenibile. Saranno attivati con l'Ufficio Scolastico provinciale, in base alla Convenzione d’intesa di recente attivata, dei percorsi informativi e formativi per i professori e gli studenti delle scuole secondarie superiori della Provincia, al fine di favorire la diffusione dei criteri della Responsabilità Sociale d'Impresa e del fare impresa oggi, sviluppando sempre di più il collegamento scuola-lavoro. Proseguirà inoltre l’attività svolta dallo Sportello CSR e Ambiente sui temi del risparmio energetico per le PMI. A fronte dell’esperienza maturata nel corso del 2014 in tema degli audit energetici in azienda, si cercherà di dare la massima informazione sui possibili interventi che un’azienda può effettuare per la riduzione dei costi del consumo energetico e le possibili linee di finanziamento attuabili a livello comunitario, nazionale e/o regionale. Al fine poi di ridurre le asimmetrie informative nel mercato tra impresa e consumatore verranno sviluppate iniziative volte ad assicurare ai consumatori ed alle imprese interessate le necessarie informazioni circa le disposizioni e le norme che disciplinano i loro rapporti commerciali. L’attività si ritiene utile oltre per tutelare la posizione del consumatore finale, anche per favorire nell’impresa un comportamento consapevole in un’ottica di correttezza commerciale e contrasto alle forme di concorrenza sleale. 24 Funzione 5: Servizi interni (amministrativi ed organizzativi) Nell’ambito dei Servizi Interni sono collocati: − gli uffici in Staff al Segretario Generale; − gli uffici del Settore Amministrazione Interna. La funzione interna, nell’articolazione sopra indicata, diversamente da quelle precedenti, prevede l’erogazione di servizi interni a vantaggio e beneficio di quelli esterni, ossia per erogare al meglio questi ultimi. Da questo assunto deriva che un’ottimale gestione della “macchina” agevola il raggiungimento di scopi ed obiettivi. E’ ovvio quindi che se si migliora l’organizzazione anche i servizi resi ed il soddisfacimento di tutti gli stakeholder ne hanno un beneficio diretto. Gli Uffici in Staff al Segretario Generale Le numerose disposizioni che in questi ultimi anni sono state emanate, non hanno avuto solo la finalità di introdurre vincoli di spesa, ma hanno richiamato le amministrazioni pubbliche a dare sempre più concretezza ad interventi di razionalizzazione delle strutture ed innovazione delle modalità di erogazione dei servizi, nonché hanno posto l’accento sulla necessità della digitalizzazione e della dematerializzazione degli atti. E’ di tutta evidenza che la realizzazione delle finalità citate richiede la prosecuzione o l’avvio di attività di sviluppo e di innovazione che deve interessare tutti i servizi camerali, nessuno escluso. Le modalità di intervento sono diverse, attuabili in vari modi e direzioni, in primis, attraverso miglioramenti organizzativi e gestionali secondo una logica di migliore allocazione delle risorse e di indirizzamento degli sforzi verso attività a maggior valore aggiunto, con l’ausilio di sistemi di programmazione e controllo orientati alla misurabilità dei risultati, nell’ottica di incentivare processi virtuosi volti al miglioramento continuo delle performance. Coerentemente con quanto delineato nel programma pluriennale 2011-2015 dell’Ente camerale, le linee strategiche di intervento su cui si focalizzeranno i servizi interni in staff al Segretario Generale saranno date dal: 25 - miglioramento degli standard di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, attraverso il mantenimento del SGQ ed il percorso EFQM (European Foundation for Quality Management); - perfezionamento dei sistemi di programmazione e monitoraggio, proseguendo l’allineamento del ciclo di performance al sistema di programmazione e controllo, in sinergia con il Settore Amministrazione Interna; - introduzione di un sistema di rilevazione, definizione e contabilizzazione dei costi dei processi, sia ai fini della definizione del fabbisogno ottimale delle risorse per l’erogazione dei servizi, sia del monitoraggio della corretta allocazione delle stesse risorse, anche alla luce di quanto previsto dall’art. 28 del D.L. 24 giugno 2014 n. 90, convertito con modifiche dalla L. 114/2014 per i costi standard, in stretta collaborazione con Unioncamere nazionale; - miglioramento della capacità di comunicazione istituzionale dell’Ente, ottimizzando l’uso di piattaforme web, strumenti di interrelazione informatica (mail, PEC, ecc.) e sfruttando i nuovi canali multimediali. In relazione al miglioramento degli standard di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, attraverso il mantenimento del SGQ ed il percorso EFQM, si tiene a precisare che, già da diversi anni, l’azione camerale è impostata su una prospettiva di Qualità Totale, orientata all’utenza, all’efficacia dei servizi ed all’economicità come beneficio per la collettività. Tale impostazione di base consente di declinare una serie di attività che si inseriscono e proseguono il percorso intrapreso in questi ultimi anni. Il mantenimento della certificazione del sistema qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008, sarà alla base dell’azione camerale orientata alla Qualità Totale dei suoi servizi, in linea con i modelli europei, ampiamente e scientificamente riconosciuti, CAF ed EFQM. Si tiene inoltre a ricordare che su questo versante, l’Ente camerale ha ottenuto, per primo in Italia nel sistema camerale, il riconoscimento di eccellenza “Recognised for Excellence” secondo il modello EFQM nel maggio 2008, riconfermato poi nel 2011 e da ultimo lo scorso luglio 2014. Tale riconoscimento viene conferito solo a quelle organizzazioni che hanno già maturato una buona esperienza nell’utilizzo del modello EFQM, per premiare il percorso verso l’eccellenza e le buone pratiche realizzate ed evidenzia come sia stato costante l’impegno nel tempo del percorso di miglioramento 26 continuo che la Camera di Commercio di Treviso ha cominciato ad intraprendere già dal 2003. Ad oggi tale prestigioso riconoscimento è stato ottenuto solo da 20 organizzazioni italiane, di cui 3 Pubbliche Amministrazioni, ivi compreso l’Ente camerale trevigiano. Il recupero di ulteriori margini di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, come già richiamato nella descrizione degli obiettivi della Funzione 3 (servizi amministrativi), sarà perseguito attraverso l’ulteriore implementazione dell’utilizzo della PEC (Posta Elettronica Certificata), che ormai ha sostituito del tutto, laddove possibile, la raccomandata cartacea con avviso di ricevimento, per l’assolvimento di determinati adempimenti normativi, ma anche le comunicazioni cartacee e via fax. Per quanto riguarda invece l’azione di perfezionamento dei sistemi di programmazione e monitoraggio, si continuerà nella strada intrapresa di progressivo allineamento del Ciclo di Performance al sistema di programmazione e controllo, muovendosi su più linee d’azione. In primo luogo si proseguirà il percorso di adeguamento ai principi, in quanto compatibili con la realtà delle Camere di Commercio, contenuti nel D.Lgs. n. 150/2009, cosiddetta “Riforma Brunetta”. Si ricorda infatti che questo percorso è stato intrapreso dall’Ente camerale a partire dall’esercizio 2011 con l’adozione del Piano della Performance triennale, oggetto poi di costante adeguamento in un’ottica di continuo miglioramento. E’ proprio con riferimento all’attività di controllo e monitoraggio delle performance relative all’esercizio 2014, già avviata in corso d’anno, che si provvederà entro giugno del 2015 alla redazione della Relazione sulla Performance, così come previsto dal D.Lgs. n. 150/2009. Anche al fine di favorire l’adeguamento puntuale alla normativa in parola, sarà cura degli uffici preposti provvedere ad una progressiva semplificazione delle procedure interne di programmazione annuale dell’Ente e di successiva rendicontazione delle attività svolte e dei risultati raggiunti, anche al fine di snellire il carico di lavoro per gli uffici camerali e di consentire a tutti gli stakeholder interessati di poter avviare per tempo e con precisione le relative iniziative programmate. Sarà quindi condotto in modo costante il monitoraggio delle attività conseguenti, sia nell’ambito di quelle promozionali indirette, che di quelle dirette, di progetti e di linee di azione anche per il tramite il modulo di rilevazione che integra il lavoro di più uffici, pienamente entrato a regime, e di un modulo di monitoraggio, in fase di 27 sperimentazione, che consentirà ai Responsabili di Unità Operativa ed ai Responsabili degli Uffici di consultare dei cruscotti di “controllo” del grado di realizzazione delle attività afferenti ai propri uffici. Su questo fronte, un ruolo importante è assunto dall’applicativo software “Saturno” di Infocamere, che consentirà di informatizzare ulteriormente la gestione della programmazione ed il monitoraggio degli obiettivi di performance assegnati. Sarà inoltre potenziata la comunicazione con tutti gli stakeholder, sia interni che esterni all’Ente, in particolare attraverso l’utilizzo di quei mezzi, previsti dal vigente piano di comunicazione dell’Ente camerale che consentono di realizzare una comunicazione più rispondente ai requisiti di tempestività, efficacia ed economicità. Infatti, per quanto riguarda il personale interno dell’Ente camerale, si continuerà anche per il 2015 ad attuare una comunicazione differenziata per livelli e particolarmente attenta ai requisiti di chiarezza, completezza ed esaustività delle informazioni riguardanti le attività da svolgere, i risultati da raggiungere e quelli raggiunti, attraverso l’utilizzo dell’intranet camerale. Si ritiene questa attività utile per favorire il benessere organizzativo e lo spirito di appartenenza all’interno dell’Ente camerale, nonché per l’apprezzamento degli impegni profusi all’esterno. La comunicazione verso l’esterno sarà comunque potenziata e ulteriormente migliorata attraverso l’ausilio del sito web dell’Ente, con particolare attenzione, anche in aderenza a quanto disposto dal D. Lgs. n. 33 del 2013, in materia di “Amministrazione Trasparente. Allo scopo di rilevare sia il grado di soddisfazione dei clienti (qualità percepita) che la qualità attesa dei servizi, attuando un sistema che consenta controlli e confronti nel tempo dell’efficacia e dell’efficienza dei prodotti/servizi forniti dall’Ente, nel corso del 2015 verranno condotte le consuete indagini di customer satisfaction sui principali prodotti/servizi inclusi nel Sistema Gestione Qualità relative ai clienti sia esterni che interni. Per il 2015 si sta valutando l’opportunità di svolgere la periodica indagine generale, circa il grado di conoscenza dell'Ente e il grado di soddisfazione relativo ai servizi resi, anche eventualmente con la modalità della somministrazione on-line. Verrà intensificato l’utilizzo della piattaforma di CRM (Customer Relationship Management – “Ciao Impresa”), nella comunicazione con l’utenza, nell’ottica di una maggiore “personalizzazione” delle informazioni, nonché un’integrazione mirata con i nuovi indirizzi e-mail e PEC forniti anche per il tramite del Registro dalle imprese. 28 Rimangono invece immutate le utilità già fornite da tutti gli altri strumenti di comunicazione in uso presso l’Ente, come ad esempio l’Economia della Marca Trevigiana (dal 2011 in versione on-line, sul sito istituzionale dell’Ente camerale), le brochure cartacee, le collane editoriali “Profili economici” e “Profili giuridici”, le newsletter camerali, la posta elettronica e tanti altri. Infine, considerato il piano generale di informatizzazione della Pubblica Amministrazione, rientrante nel più ampio concetto di E-government, al fine di garantire il supporto per l’offerta di servizi informatici e telematici da parte delle strutture preposte, sarà necessario sviluppare una “policy” generale sul sistema di informatizzazione dell’Ente. Su questo fronte anche quest’anno saranno sviluppati progetti volti da un lato a garantire il normale funzionamento con risparmio di costi e/o tempi di lavoro nel medio e lungo periodo, dall’altro saranno sviluppate applicazioni informatiche gestionali per le attività di informazione e monitoraggio delle molteplici attività svolte. Va ricordato infine che gli uffici di staff saranno impegnati, in un’ottica di coinvolgimento trasversale, nella gestione delle attività amministrative volte al rinnovo degli organi camerali per il prossimo quinquennio 2015-2020 (fatte salve decisioni circa possibili accorpamenti tra Camere di Commercio), in considerazione del fatto che gli stessi andranno a scadenza con il 30 novembre 2015. Trattandosi di una procedura articolata e complessa, come si dirà appresso, da attivarsi fin dai primi mesi dell’anno, essa sarà di rilevante impegno per la struttura. Il Settore Amministrazione Interna Come indicato in premessa, gli uffici dell’amministrazione interna svolgono quelle attività di carattere permanente, ricorrente o continuativo di cui, pur non avendo in forma evidente un legame diretto con le priorità strategiche individuate dagli organi di indirizzo politico amministrativo, le modalità di realizzazione influenzano direttamente e indirettamente l’efficacia, l’efficienza e l’economicità della gestione dell’Ente e nel contempo garantiscono che la stessa sia svolta in piena legittimità e nell’ambito delle sempre più rigide norme che impongono “tetti” di spesa corrente afferente al personale. Nell’ambito del Settore amministrazione interna è collocata anche l’attività riguardante l’articolato sistema informatico dell’Ente. 29 Al Settore amministrazione interna è demandato anche il delicato compito di attuare le sempre più stringenti disposizioni sul contenimento della spesa che, dal 2010, per il perdurare della crisi economica, sono state emanate con frequenza via via maggiore. Compito che diventerà ancor più gravoso nel 2015 che vedrà un sostanziale riduzione delle entrate, a fronte del taglio del 35% del diritto annuale che costituisce la maggior voce d’entrata in Bilancio. L’applicazione di tali disposizioni, come già evidenziato, si ripercuote inevitabilmente sia sulla programmazione delle iniziative e sia sulla realizzazione delle restanti attività dell’Ente, con la conseguenza che, al di là del mero taglio “lineare” della voce di spesa, lo stesso andrà determinato con i dirigenti di settore, affinché sia conseguenza di una programmata e condivisa azione di intervento sulla razionalizzazione di attività e conseguente utilizzo di risorse. La riduzione dell’utilizzo delle risorse, così come imposta dalla normativa per contenere la spesa, non consente di dirottare i risparmi in interventi interni o esterni per l’attuazione delle strategie individuate dall’Ente, con la conseguenza, che vi è la necessità di individuare un percorso virtuoso di utilizzo delle diverse risorse, affinché si possano conseguire, per quanto possibile, dei risparmi da dirottare sulle leve che maggiormente consentono di realizzare interventi di innovazione interni ed esterni come indicati nei punti precedenti. Anche per l’anno 2015, la struttura informatica dell’Ente, istituita come unità a sé stante già nel 2012, attraverso azioni programmate e adeguata progettazione, fornirà il proprio supporto (progettuale e operativo) per l’introduzione di innovazione tecnologica ed il miglioramento della struttura esistente. Oltre ad interventi di innovazione informatica in senso stretto, resi necessari in particolare per l’entrata a regime delle fatturazione elettronica, la struttura informatica sarà impegnata nell’ordinario supporto informatico agli uffici, e al monitoraggio continuo del funzionamento e dei punti di debolezza e forza dell’architettura informatica dell’Ente per l’individuazione di azioni di miglioramento conseguenti. Come evidenziato tutti gli uffici di Settore hanno il compito, per le voci di rispettiva competenza, di presidiare gli utilizzi degli stanziamenti e quindi della spesa, con la responsabilità di non travalicare i limiti di volta in volta imposti dalle norme. Le risultanze del monitoraggio sono evidenziate al dirigente di Settore per le necessarie comunicazioni alla Direzione e agli Organi camerali. 30 Tutto il settore, anche per il 2015, sarà impegnato nella prosecuzione dei progetti già avviati di semplificazione dei processi ed interoperabilità tra gli uffici di settore, volti a coniugare la legittimità dell’azione dell’Ente e la realizzazione delle attività che sono necessarie al funzionamento dell’intera “macchina amministrativa”. Va evidenziato che nell’ambito degli incontri formativi, interni ed esterni, di aggiornamento professionale, informatico, tecnico giuridico generale e specifico, dovranno essere proseguiti e diversificati, in relazione alle aree di rischio mappate nel Piano Triennale Anticorruzione, interventi formativi in house o esterni, in materia di prevenzione della corruzione. Alla luce di quanto sopra, le azioni di intervento degli uffici del Settore Amministrazione Interna, anche per l’anno 2015, correlate alle linee strategiche che discendono dall’incrocio tra gli assi e le funzioni istituzionali, come individuate dal Consiglio camerale con proprio provvedimento del 29.07.2011, n. 10, nell’ambito del Settore stesso, saranno dirette alla: − prosecuzione della semplificazione ed informatizzazione dei processi del settore e supporto agli uffici degli altri settori per progetti o iniziative analoghe; − rispetto delle scadenze di legge in materia di comunicazioni di dati ed informazioni a soggetti pubblici nazionali, regionali e di sistema camerale; − monitoraggio continuo della spesa con particolare riferimento a quella soggetta a contenimento; − presidio puntuale degli adempimenti trasparenza in materia di contratti, personale, bilanci e altri adempimenti correlati; − attuazione delle complesse disposizioni in materia di risorse umane, rispetto dei vincoli imposti per le assunzioni, per la quantificazione delle risorse destinate al finanziamento del trattamento accessorio, ai controlli in materia di presenza e assenza, al rispetto degli obblighi di comunicazione di dati ed informazioni (tra i quali: le comunicazioni; tipologia e durata contratti flessibili; andamento mensile dei tassi di assenza e presenza; autorizzazioni di incarichi al personale; scioperi; quantificazione ore assegnate per l’attività della RSU; conto annuale; ecc.); − supporto al Responsabile anticorruzione per l’adozione del Codice di comportamento nel rispetto delle linee guida emanate dall’ANAC in tale ambito; 31 − implementazione e formalizzazione delle attività del Servizio ispettivo interno come indicate nel Piano Nazionale Anticorruzione e con le modalità e criteri che saranno specificatamente indicati nel Piano anticorruzione dell’Ente; − azioni di intervento degli uffici del Settore Amministrazione Interna, nell’ambito della complessiva attività dell’Ente, a supporto della Direzione o dei singoli Dirigenti di settore, nell’ambito dei processi di gestione amministrativa e delle risorse, per la realizzazione delle proprie attività; − attuazione delle attività volte al recupero dell’immobile, sede camerale, oltre che in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Le azioni sopraindicate saranno trasferite e formalizzate in alcuni obiettivi operativi annuali. Gli obiettivi operativi troveranno collocazione nel Piano delle performance. Oltre agli obiettivi codificati, gli uffici di Settore si attiveranno comunque ad implementare micro o macro interventi di miglioramento per attuare le azioni definite o per dare attuazione alla sempre più frequente normativa d’urgenza. Quest’ultima potrebbe rendere necessario aggiustamenti in corso d’anno, se non addirittura abbandono di obiettivi già codificati perché, previa attenta valutazione delle disposizioni e del loro impatto sugli stessi, non più idonei a realizzare quanto introdotto dalle nuove disposizioni. Interventi economici L’evoluzione in atto a livello regionale ed anche nazionale sul tema degli interventi economici sviluppatasi negli ultimi mesi, impongono una rivisitazione metodologica della pianificazione degli interventi economici per il 2015. Come premesso, in considerazione dell’art. 28 del D.L. 24 giugno 2014 n. 90, convertito con modifiche dalla L. 114/2014, e tenuto conto altresì che dovrebbe essere presentato il preannunciato disegno di legge delega di riordino del sistema camerale, anche nella programmazione degli interventi economici per l’anno 2015 dovrà essere prevista una sensibile riduzione delle voci del bilancio camerale destinate agli interventi economici, e che pertanto dovranno essere ricalibrate strategie e attività sia generali che particolari. 32 Nell’ambito del raggio di manovra possibile, l’attività camerale a diretto supporto del sistema economico, di cui al mastro del bilancio camerale “Interventi Economici”, sarà così articolata, data per assunta la programmazione strategica pluriennale ed annuale: 1. Interventi diretti 2. Interventi indiretti La categoria degli interventi diretti può a sua volta così articolarsi a. Azioni direttamente gestite dalla Camera di Commercio b. Azioni realizzate anche da soggetti terzi in base a accordi/convenzioni con enti ed organismi di diritto pubblico c. Azioni dirette realizzate mediante bandi di concorso per l’erogazione di contributi diretti alle imprese. La linea degli interventi indiretti consisterà, compatibilmente con le effettive disponibilità di bilancio, nel sostegno per quanto possibile di iniziative promosse da soggetti terzi, pubblici o privati, portatori di interessi diffusi, che siano attinenti alle linee strategiche definite, individuate attraverso una apposita procedura selettiva, che tenga conto delle competenze dirigenziali e della Giunta così come sopra definite. In tale ottica potranno essere individuati dalla Giunta bandi aperti alle imprese per interventi che riguardino gli assi strategici e dotati di stanziamenti equamente assegnati ai diversi settori economici. Governance istituzionale Come sopra ricordato, nel corso del 2015 dovranno essere avviate le procedure per il rinnovo degli organi camerale per il mandato 2015-2020. Le operazioni per il rinnovo, le cui modalità sono fissate dal D.M. 4 agosto 2011 n. 155, recante il "Regolamento sulla composizione dei consigli delle Camere di Commercio in attuazione dell'art. 10 comma 3 della legge 29 dicembre 1993 n. 580, come modificata dal decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 23" e dal D.M. 4 agosto 2011, n. 156, recante il "Regolamento relativo alla designazione e alla nomina dei componenti del consiglio ed all'elezione dei membri della giunta delle Camere di Commercio in attuazione dell'articolo 12 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, come modificata dal decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 23", impegneranno trasversalmente gli Uffici 33 dell’Ente camerale, in particolar modo gli Uffici di Staff e quello dei Servizi Informatici. La procedura, piuttosto complessa, sarà articolata come segue: - Una prima fase vede l’elaborazione dei dati relativi al numero delle imprese, all’indice di occupazione, al valore aggiunto e al diritto annuale versato nella provincia al 31/12/2014: tali dati, verranno trasmessi al Ministero Sviluppo Economico il quale, previa verifica della loro completezza e coerenza complessiva, provvederà alla pubblicazione degli stessi sul proprio sito istituzionale (art. 10 L. 580/93 e s.m.i.– art. 3 Decreto n. 155/2011) - Il Consiglio, alla luce del decreto ministeriale che pubblica i dati, con deliberazione a maggioranza qualificata verificherà gli elementi relativi al sistema delle imprese della provincia allo scopo di aggiornare la rilevanza di ciascun settore e di individuare eventuali nuovi settori da rappresentare, quindi successivamente a determinare il numero dei consiglieri spettanti a ciascun settore. - Almeno 180 giorni prima della scadenza il Presidente attiverà le procedure per il rinnovo del Consiglio camerale tramite la pubblicazione di un avviso all'Albo Camerale e sul sito internet istituzionale, con contestuale comunicazione al Presidente della Giunta regionale. - Entro e non oltre 40 giorni dalla pubblicazione dell'avviso le organizzazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali e le associazioni dei consumatori comunicheranno al Presidente della Camera di Commercio rispettivamente i dati di cui all'art. 2, 2° c. e di cui all’art. 3 del Decreto 156/2011. - Nel caso in cui i dati e i documenti trasmessi non risultino regolari, il responsabile del procedimento ne chiederà la regolarizzazione al legale rappresentante il quale deve provvedere entro il termine perentorio di 10 gg dalla richiesta. - Entro 30 giorni dalla scadenza del termine dell’avviso, il Segretario Generale della Camera di Commercio fa pervenire al Presidente della Giunta regionale i dati, i documenti regolarmente acquisiti, completati con i dati del diritto annuale versato dalle imprese, aggregati, nonché i dati sul valore aggiunto per addetto per ciascun settore. Nella stessa comunicazione il responsabile del procedimento dà conto dei provvedimenti di irricevibilità ed esclusione eventualmente adottati. - Entro 30 giorni dalla ricezione della documentazione il Presidente della Giunta regionale elabora i dati pervenuti e definisce il grado di rappresentatività di 34 ciascuna organizzazione nell'ambito del settore. Individua inoltre, in base ai criteri definiti dalla legge, le organizzazioni o i gruppi di esse che designano i componenti nonché il numero dei componenti da designare; notifica loro tali determinazioni e chiede inoltre al Presidente della Consulta provinciale delle Professioni il nominativo del rappresentante designato. - Entro 30 giorni dalle comunicazioni di cui all’articolo 9 le organizzazioni imprenditoriali e sindacali e le associazioni dei consumatori, nonché il Presidente della Consulta comunicano al Presidente della Giunta regionale i nominativi dei componenti del Consiglio. - Nei successivi 10 giorni il Presidente della Giunta regionale notificherà agli interessati il decreto di nomina e stabilisce la data di insediamento del nuovo Consiglio (la prima seduta e le altre che dovessero comunque precedere quella di nomina del Presidente sono presiedute dal componente più anziano di età) ponendo all'ordine del giorno la nomina del Presidente. Strutture collegate L’insieme delle “utilità” che la Camera di Commercio produce verso i diversi portatori di interesse non può essere compreso se non si considera il fatto che la Camera di Commercio nel tempo – attraverso la creazione di specifici “attori di sviluppo locale” animati e finanziati dallo stesso Ente camerale, come pure attraverso la sinergia con le strutture di coordinamento del sistema camerale, a partire dall’Unione regionale – ha creato una vera e propria rete, radicata sul territorio provinciale e non, con l’obiettivo di supportare lo sviluppo economico. In concreto, sono stati costituiti una serie di soggetti portatori di specifiche competenze, dotati ciascuno di una specifica missione, così da fornire un contributo integrato allo sviluppo, spesso in collaborazione con altre istituzioni pubbliche, attraverso la gestione di una serie di iniziative, progetti ed attività che, pur resi da soggetti diversi dalla Camera di Commercio, sono concepiti e realizzati in piena coerenza con la missione e le strategie camerali. Nell’ambito delle azioni volte a sostegno dell’economia primi attori di questo “network camerale” l’Associazione Curia Mercatorum e le società controllate: in particolare ci si avvarrà della società consortile T2i scarl, costituita in partnership con la Camera di 35 Commercio di Rovigo, ma con prospettive di estensione della collaborazione con le altre strutture del sistema camerale, per la gestione delle attività in materia di innovazione tecnologica e della società Treviso Glocal scarl, per le attività in materia di internazionalizzazione, marketing territoriale e promozione turistica. Nell’ambito invece della razionalizzazione delle funzioni camerali, si intende impegnarsi, proseguendo nella direzione che ha visto già nel 2012 attivare uno “Sportello Ambiente” regionale, in progetti di centralizzazione di servizi comuni a tutte le Camere di commercio della Regione. La Convenzione triennale in scadenza si rinnoverà per altri 3 anni: ulteriori esempi possibili sono le funzioni in materia di vigilanza sulle clausole inique, già attivate rispettivamente nel 2012 e 2013, come anche il servizio in forma associata delle funzioni di Segretario Generale con la Camera di Commercio IAA di Belluno. Ciò porterebbe a economie di gestione ed a comportamenti uniformi, con innegabile beneficio per il sistema nel suo complesso e per esaltare la capacità delle Camere di Commercio di lavorare in gruppo e collaborazione, come peraltro già si sta facendo da tempo. Società partecipate L’azione di governo dell’Ente per la promozione e lo sviluppo del contesto economico locale, in modo coerente con il proprio mandato istituzionale, passa anche attraverso la partecipazione in società, consorzi ed altri enti. Le partecipazioni societarie della Camera di Commercio, investimenti a lungo termine non aventi natura speculativa ma strategica per l’Ente, sono state oggetto di recente analisi finalizzata al perseguimento dei seguenti tre obiettivi: 1. partecipare al rafforzamento delle società del sistema camerale, che garantiscono qualificati servizi nelle diverse aree di operatività camerale e che garantiscono il necessario supporto tecnologico all’erogazione degli stessi; 2. continuare il processo di razionalizzazione di strutture societarie operanti sul territorio provinciale, e non solo, che garantiscono la presenza di infrastrutture e di soggetti che concorrono allo sviluppo dell’economia locale; 3. dismettere le partecipazioni non più ritenute strategiche. 36 Le limitazioni all’utilizzo dello strumento societario da parte della Camera di Commercio, sia in relazione alla costituzione di nuove realtà, che all’acquisizione di ulteriori partecipazioni, impone che continui l’operazione di esame dell’insieme delle partecipazioni esistenti al fine di verificarne le motivazioni che ne determinano il mantenimento in Bilancio o in mancanza disporre la dismissione della partecipazione stessa tramite procedure ad evidenza pubblica. In relazione a quest’ultimo aspetto nel corso del secondo semestre del 2014, in considerazione dell’impatto che la cosiddetta “Spending Review” ha comportato nei rapporti dell’Ente camerale con le sue società partecipate e considerate le più recenti indicazioni governative sulla razionalizzazione della spesa e delle partecipazioni pubbliche a vario titolo, è stata effettuata un’attenta valutazione della partecipazione dell’Ente in associazioni ed organismi, con particolare riguardo alla strategicità delle stesse in funzione del raggiungimento degli scopi istituzionali. Nella riunione dell’11.07.2014 la Giunta con provvedimento n.148 si è pronunciata in merito al mantenimento o al recesso di alcune partecipazioni non societarie. Esaminate le partecipazioni ad organismi non societari come sopra descritto, si è aperta la discussione al termine della quale è emersa la decisione di avviare la procedura per il recesso da alcuni organismi, rimandando ad un secondo momento di approfondimento la valutazione della strategicità della partecipazione camerale di altri organismi non obbligatori, ma per i quali si è ritenuto di mantenere la partecipazione in considerazione del loro orientamento al progressivo potenziamento dell’economia trevigiana. Entro il prossimo mese di novembre sarà completato il lavoro di valutazione ed eventuale dismissione/recesso per quanto concerne invece le partecipazioni societarie, per essere poi sottoposto alla valutazione della Giunta camerale entro il corrente anno 2014. Nel 2015 saranno perfezionate le opzioni di dismissione decise. Tutto ciò porterà benefici per la gestione economica ordinaria del bilancio camerale facendo venir meno oneri per quote associative non più da prevedere. Le risorse La realizzazione delle varie attività descritte avverrà con risorse proprie dell’Ente. A fronte quindi di proventi derivanti dalla riscossione del diritto annuale, da diritti di segreteria e da tariffe, saranno sostenuti gli oneri correnti relativi alle spese per il 37 personale e generali di funzionamento, peraltro pure stimati in diminuzione per economie e contenimenti ai diversi livelli. La previsione obbligata delle suddette entrate in netta flessione rispetto allo scorso esercizio (a fronte soprattutto della riduzione del 35% del diritto annuale), comporterà un netto ridimensionamento, rispetto al precedente esercizio, della destinazione di risorse per la realizzazione di specifici interventi a sostegno del sistema economico che, si ribadisce in via del tutto prudenziale in considerazione del fatto che all’epoca di stesura del presente documento sono in corso le operazioni di verifica e pianificazione, possono essere prudenzialmente stimate in circa € 2,3 milioni (essendo in fase di verifica gli andamenti degli introiti da Diritto Annuale per il 2014 in quest’epoca), in costanza di pareggio di bilancio. L’utilizzo degli avanzi patrimonializzati relativi agli esercizi precedenti dovrà essere oculatamente valutato, proporzionalmente anche alla progressiva riduzione dei proventi per diritto annuale, per consentire di mantenere, quantomeno per il prossimo triennio, il sostegno a quelle attività prioritariamente strategiche (credito, innovazione, internazionalizzazione, marketing territoriale, semplificazione e regolazione del mercato), da realizzarsi sia direttamente sia attraverso le strutture collegate. A ciò va anche aggiunto, per il perdurare di una situazione economica incerta e comunque con evidenti elementi di criticità, non è possibile al momento compiere previsioni attendibili sul fatturato delle società iscritte nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Treviso, con riferimento al corrente anno (2014), elemento che viene assunto come base per il calcolo del diritto annuale per l’anno successivo (2015). In questo senso, l’esigenza primaria di definire un bilancio improntato alla prudenza ed all’equilibrio delle poste contabili, a fronte delle attività programmate come pure della grande incertezza circa gli scenari sia istituzionali che economici all’orizzonte, impone comunque una prospettiva di prudente impostazione economica. -------oOo-------- 38
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