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Verso la manifestazione nazionale del 25 ottobre 2014
LAVORO, DIGNITÀ, UGUAGLIANZA
democrazia
PER CAMBIARE L’ITALIA
giovedì 16 ottobre 2014
sciopero generale
regionale di 8 ore
(dell’intera giornata lavorativa o turno di lavoro)
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
di Industria, Terziario, Cooperazione, Agricoltura, Artigianato
(ad esclusione dei settori soggetti alla legge 146)
MANIFESTAZIONE
REGIONALE CON CORTEI
A BOLOGNA
ore 9-13
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La scelta di porre il voto di fiducia sul Jobs Act conferma che siamo di fronte a un Governo che non è minimamente intenzionato a modificare la propria politica. Il confronto con le Parti Sociali è considerato un
atto rituale non impegnativo. Un fatto gravissimo, una “delega in bianco”
al Governo per cancellare diritti e tutele fondamentali nel lavoro.
Siamo di fronte ad un atto che non trova precedenti nella
storia sociale e democratica del Paese. Si vuole cancellare e non
estendere lo Statuto dei Lavoratori, modificando l’art. 18 e liberalizzando così i licenziamenti, rendendo l’imprenditore unico arbitro del rapporto
di lavoro, consegnando alle aziende la possibilità di demansionare
con decisione unilaterale i lavoratori e liberalizzando a discrezione dell’azienda il controllo a distanza sui lavoratori.
E’ necessaria una risposta immediata che metta al centro le proposte alternative della Cgil per affrontare la drammatica situazione occupazionale e aggredire la crisi:
• una nuova politica economica che faccia ripartire gli investimenti,
pubblici e privati, che crei lavoro di qualità e stabile, che aggredisca
l’emergenza occupazionale, che sostenga la domanda, abbandonando
la politica di austerità;
• la creazione di un nuovo sistema di tutele contro la disoccupazione per tutti i lavoratori: Cassa integrazione universale, indennità
di disoccupazione estesa alle diverse tipologie di lavoro, Contratti di
solidarietà; riforma del mercato del lavoro, cancellando la selva di contratti precari esistenti;
• rinnovare i contratti di lavoro pubblici e privati di milioni di
lavoratrici e lavoratori, rendendoli inclusivi di tutte le tipologie di lavoro; abolire l’art. 8 della legge 138 che consente la deroga a leggi e
contratti; riformare il sistema degli appalti;
• Serve una nuova politica fiscale che crei giustizia e redistribuisca
reddito, per drenare le risorse necessarie ad affrontare la crisi e sostenere il welfare; una radicale revisione della Legge Fornero sulle
pensioni, rendendo flessibile l’uscita pensionistica.
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