INTRODUZIONE ALLA DINAMICA DI INQUINANTI NELLA SINGOLA FASE FLUIDA DINAMICA di inquinante nella singola fase = TRASPORTO + REAZIONI CHIMICHE tenendo conto di eventuali condizioni “aggiuntive”: - produzione diretta (source) / scomparsa diretta (sink) di specie nella fase - trasferimento della specie da/a altre fasi attraverso le interfacce Opereremo nello spazio Cartesiano tridimensionale. Punto in coordinate Cartesiane rispetto ad un sistema di assi fisso: r = ( x, y , z ) Vettore. Un generico vettore, scritto con notazione “bold”, ad es. a, possiede tre componenti organizzate in colonna (matrice 3 × 1): ax a = a y az Il prodotto scalare tra due vettori a e b è definito come: bx a ⋅ b = ax a y az by = axbx + a y by + a z bz bz L’operazione è intesa come prodotto matriciale riga-per-colonna e il simbolo “•” indica che il vettore che lo precede deve essere rappresentato come trasposto, cioè come riga (matrice 1×3). Geometricamente, il valore del prodotto scalare dà a × b × cos θ ab con a e b i moduli dei vettori (loro lunghezze) e θ ab l’angolo compreso tra essi; se i vettori sono paralleli il prodotto scalare è massimo (in valore assoluto), se sono ortogonali è nullo. a θ ab b Operatore gradiente (con componenti disposte in colonna), ∇ E’ un operatore differenziale che si applica a funzioni del punto e genera un vettore: ∂f ( x, y, z ) ∂ x ∂f ( x, y, z ) ∇f (r) ≡ ∂y ∂f ( x, y, z ) ∂z Se la funzione è costante in ogni punto, f(r) = cost., allora il gradiente è nullo. Funzioni (continue) il cui valore cambia rapidamente nello spazio hanno componenti elevate del gradiente Operatore divergenza, ∇ ⋅ E’ un operatore differenziale che si applica a vettori e genera uno scalare, cioè una singola funzione del punto: ∂a y ( x, y, z ) ∂az ( x, y, z ) ∂ a ( x , y , z ) x ∇⋅ a(r) = + + ∂x ∂y ∂z Versore: un vettore di modulo unitario. Sarà indicato con il cappelletto “^”, ad esempio uˆ . Specifica una direzione/verso con riferimento alla terna degli assi Cartesiani scelta: Le componenti u x = uˆ ⋅ xˆ , u y = uˆ ⋅ yˆ , u z = uˆ ⋅ zˆ sono le proiezioni di uˆ sugli assi del sistema di riferimento (i “coseni direttori” del versore uˆ ), Dato un vettore a e un versore uˆ , il prodotto scalare a ⋅ uˆ dà la proiezione di a sull’asse orientato specificato dal versore. Matrici 3× ×3 (anch’esse scritte con notazione “bold”) M xx M = M yx M zx M xy M xz M yy M yz M zy M zz Meccanismi di trasporto fase fluida = mezzo di trasporto dell’inquinante flusso medio(1) del mezzo ADVECTION (ADVEZIONE) di inquinante altra fase (1) linee di flusso medie moto locale (2) (rispetto alla direzione media) DISPERSIONE/DIFFUSIONE di inquinante persistenti (cioè variabili su scale spaziali e/o temporali ampie; es. vento medio) (2) linee di flusso mutevoli (cioè rapidamente variabili su scale spaziali e/o temporali ridotte), oppure moto proprio delle molecole di inquinante ADVECTION E’ il trasporto di inquinante che viene “trascinato” dal flusso del mezzo fluido in cui si trova. Il processo consente di trasportare la specie su lunghe distanze. Ad esempio, l’advection può essere determinata da scorrimento di masse d’acqua che scendono per gravità (es. un fiume che scorre nel proprio alveo) o da correnti generate da gradienti di densità del mezzo dovuti a inomogeneità di temperatura (moti convettivi). L’advection è regolata dal campo di velocità del fluido, u(r,t), che è definito in ogni punto della regione ed è generalmente dipendente dal tempo (es. un vento che cambia di velocità nel corso della giornata…) u x (r, t ) u(r, t ) = u y (r, t ) u z (r, t ) DISPERSIONE E’ il meccanismo di trasporto locale di inquinante, dovuto a spostamento di porzioni di fluido relativamente al flusso medio, oppure per moto proprio delle singole molecole della specie. Rispetto all’advection, consente di coprire brevi distanze a parità di tempo (processo locale) Nella categoria della dispersione sono inclusi diversi meccanismi: - dispersione per scorrimento (shear) - per turbolenza - idrodinamica - moto molecolare (diffusione) Dispersione per scorrimento (“shear”): il campo di velocità u(r,t) del mezzo presenta dei gradienti locali, cioè la velocità del fluido in punti vicinali ha diverso modulo e/o direzione. Le molecole di inquinante, seguendo diverse linee di flusso, vengono disperse. Ad esempio, si osserva alla foce di fiumi. Metafora della nuvola (acqua condensata) che viene disgregata per dispersione delle linee di flusso dell’aria… Dispersione turbolenta o vorticosa (“eddy diffusion”): si verifica quando la struttura regolare delle linee di flusso viene persa a causa della formazione di vortici. Fenomeno frequente nella bassa atmosfera e in ampie masse d’acqua (es. oceani). Dispersione idrodinamica: si osserva quando il mezzo fluisce attraverso un materiale inomogeneo con canali tali da indurre mescolamento. Ad esempio, flusso di acqua sotterranea attraverso uno strato argilloso. Diffusione molecolare: trasporto che avviene per moto proprio delle singole molecole della specie nel mezzo fluido che la ospita. E’ un processo che avviene anche se il mezzo è in quiete, ed è rilevante proprio in tale limite (altrimenti i processi di dispersione sono dominanti). Ad esempio, diffusione dell’aroma da un profumatore di ambienti in una stanza chiusa e a temperatura omogenea. Ricordiamo la diffusione negli strati stagnanti in prossimità dell’interfaccia con un’altra fase (qui la fase-mezzo è in quiete). In un fluido omogeneo, la diffusione tende a rimuovere i gradienti di concentrazione della specie chimica fino ad equalizzarne la concentrazione in ogni punto della regione. Ricordiamo l’obiettivo generale: data la regione “di controllo” (di indagine), determinare l’evoluzione della concentrazione di inquinante nel tempo t in ogni punto r. La regione viene suddivisa in “cellette”, ognuna centrata in un dato punto r. c(r, t ) = ? Il profilo (campo) di concentrazione evolve a causa di tutti i processi dinamici. Obiettivo: determinarne l’evoluzione a partire da un profilo iniziale noto. L’equazione ADR (“Advection-Diffusion-Reaction”) Suddividiamo la regione di spazio sotto indagine (“regione di controllo”), di volume V, in piccoli elementi di volume ∆V (“cellette”) La generica celletta sia centrata sul punto r = (x, y, z); le coordinate sono riferite ad un sistema di assi fisso: Ogni celletta deve essere sufficientemente piccola tale che, al suo interno, l’inquinante sia distribuito omogeneamente e sia possibile definirne la concentrazione volumetrica ad ogni istante: c(r,t). Concentrazioni a due istanti successivi: c(r,t) e c(r, t+∆t) Bilancio di materia per la specie: ∆m = ∆V × [c(r, t + ∆t ) − c(r, t )] = variazione di massa in ∆V nel tempo ∆t Per ∆t → 0 possiamo adottare lo sviluppo al primo ordine: c(r, t + ∆t ) ≃ c(r, t ) + ∆t ∂c(r, t ) / ∂t ∆m ∆V × ∂c(r, t ) = ∂t ∆t = tasso di variazione di massa in ∆V ∂c(r, t ) ≡ tasso di variazione di massa in ∆V ∆V ∂t Abbiamo attribuito un significato fisico alla derivata parziale ∂c(r, t ) ∂t In ogni celletta della regione di controllo: ∂c(r, t ) ≡ tasso di variazione di massa in ∆V ∆V ∂t Il 1° membro della equazione ADR Ciò che segue consiste nel tradurre in termini matematici il concetto di “tasso di variazione di massa in ∆V diviso per il volume della celletta” sulla base di ogni processo dinamico che può contribuire. costruire il 2° membro dell’equazione ADR. Due tipi di processi concorrono indipendentemente alla variazione della quantità di specie nella singola celletta (che è fissa nello spazio) Processi interni nella celletta: - reazioni chimiche/degrado biologico della specie - generici atti diretti di produzione (source) e smaltimento (sink) Processi di flusso (trasporto) attraverso la celletta: - fluidodinamica (advection/dispersione) - diffusione molecolare ∂c(r, t ) = ∂c(r, t ) + ∂t ∂t flusso ∂c(r, t ) ∂ t proc. interni Processi interni ∂c(r, t ) ∂ t proc. interni = R[c(r, t )] + S (r, t ) contributo di processi “reattivi” in senso ampio contributo di processi source/sink R[c(r, t )] ∆V ∆t = contributo a ∆m dovuto a processi reattivi nel volume ∆V e nel tempo ∆t La dimensione fisica di R[c(r, t )] è quella della velocità di una reazione chimica, quindi M L-3 T-1 (ad es. moli litro-1 s-1). La forma specifica di R[c(r, t )] è data dalla legge cinetica della reazione. Ad es., se la specie viene consumata con una cinetica del 1° ordine allora R[c(r, t )] ≡ −kRc(r, t. ) Il termine di source/sink, S(r, t), è tale che S (r, t ) ∆V ∆t = contributo a ∆m dovuto a immissione/sottrazione diretta di specie nel volume ∆V e nel tempo ∆t Per “immissione” (source) si intende proprio l’atto di inquinamento, cioè l’introduzione diretta di inquinante: in una o più zone all’interno della regione di controllo possono esserci delle sorgenti che immettono la specie in esame. Ad es., un fusto di inquinante volatile aperto all’atmosfera. Se l’immissione interessa anche la celletta centrata in r, il tasso di immissione locale sarà S(r,t) > 0, eventualmente dipendente dal tempo. Per “sottrazione” (sink), corrispondente a S(r,t) < 0, si intendono generici processi di smaltimento (“abbattimento” diretto) della specie dalla fase in esame. Attenzione a distinguere correttamente processi reattivi e processi di source/sink! R[c(r, t )] dipende dalla concentrazione locale della specie (attraverso la specifica legge cinetica della reazione), mentre il termine S (r, t ) è indipendente da essa (è regolato solo da fattori esterni). [Nota tecnica: di fatto, i termini di source/sink corrispondono a processi irreversibili di produzione/decadimento con legge cinetica di ordine zero!] Qualche esempio di processi di source/sink? Processi di flusso Introduciamo il vettore flusso di materia (della specie in esame): J (r, t ) x J(r, t ) = J y (r, t ) J z (r, t ) Direzione/verso di J(r,t) sono gli stessi del moto medio della specie nel punto r al tempo t Il modulo |J(r,t)| è determinato considerando una superficie infinitesima di area ∆A⊥ , contenente il punto r e ortogonale al moto della specie, e valutando la quantità di materia ∆m (massa) di specie che transita attraverso tale superficie nel tempo ∆t : | J(r, t )|= ∆m ∆A⊥ ×∆t |J(r,t)| dà la quantità di specie che transita attraverso l’unità di superficie ortogonale alla direzione del moto, nell’unità di tempo. La dimensione fisica del flusso è M L-2 T-1 . Passiamo ad una superficie infinitesima di area ∆A orientata non ortogonalmente al moto. Indichiamo con sˆ il versore ortogonale a tale superficie nel punto r. Dato il flusso J(r,t) , vale che J(r, t ) ⋅ sˆ ×∆A × ∆t = ∆m con ∆m la quantità di materia che ha attraversato la superficie nel tempo ∆t : J (r, t ) ⋅ sˆ ×∆A = ∆m / ∆t : tasso di trasferimento di massa attraverso la superficie Consideriamo la celletta a forma di parallelepipedo centrata nel punto r = (x, y, z), e valutiamo il flusso totale di materia attraverso le facce che la delimitano. Direzione dei versori ortogonali alle facce: uscenti dalla cella Dati i versori degli assi del sistema di riferimento ( xˆ , yˆ , zˆ ), abbiamo 6 casi: sˆ ≡ ± xˆ , sˆ ≡ ± yˆ , sˆ ≡ ± zˆ 6 ∑ J i ⋅ sˆi ∆Ai = ( ∆m )uscente i =1 dalla cella ∆t ∆m =− ∆t area della faccia i-esima normale uscente dalla faccia i-esima flusso valutato (al tempo t) nel centro della faccia i-esima zˆ yˆ xˆ Esempio per le due facce ortogonali all’asse-x : Consideriamo il contributo del flusso attraverso tutte le facce (attenzione ai segni!): ∆m = ∆t ∆V × ∂c(r, t ) = − J x ( x + ∆x / 2, y, z, t ) − J x ( x − ∆x / 2, y, z, t ) ∆y∆z ∂t flusso − J y ( x, y + ∆y / 2, z, t ) − J y ( x, y − ∆y / 2, z, t ) ∆x∆z variazione netta di − J z ( x, y, z + ∆z / 2, t ) − J z ( x, y, z − ∆z / 2, t ) ∆x∆y massa (della specie) nella celletta, ∂J ( x, y, z, t ) ∂J ( x, y, z, t ) nel tempo ∆t =− x ∆x∆y∆z − y ∆y∆x∆z ∂x ∂y ∂J ( x, y, z, t ) − z ∆z∆x∆y ∂z ≡ −∇⋅ J(r, t ) ∆V divergenza ∂c(r, t ) t ∂ flusso = −∇⋅ J(r, t ) Considerando dinamica del fluido e diffusione molecolare come processi indipendenti l’uno dall’altro, i loro contributi al flusso si sovrappongono: J(r, t ) = J(r, t )Fluidodinamica + J(r, t )Diffusione ∂c(r, t ) ∂c(r, t ) ∂c(r, t ) = + ∂t flusso ∂t Fluidodinamica ∂t Diffusione ∂c(r, t ) ∂t Fluidodinamica ∂c(r, t ) ∂t Diffusione = −∇⋅ J(r, t )Fluidodinamica = −∇⋅ J(r, t )Diffusione Per procedere occorre dare una forma esplicita ai flussi ! Flusso (di specie) per dinamica del mezzo La specie si sposta solidale con il fluido, il quale si muove con la propria dinamica. Quindi il moto della specie è il moto del fluido : J(r, t )Fluidodin. ≡ u(r, t ) c(r, t ) velocità del fluido Infatti: | J(r, t )Fluidodin. | ∆A⊥ ∆t = | u(r, t )| ∆t ∆A⊥ × c(r, t ) = (∆V )trasf. × c(r, t ) ≡ (∆m)trasf. con (∆V )trasf. il volume di fluido transitato attraverso la sezione trasversale ∆A⊥ , e (∆m)trasf. la quantità di specie “trascinata” da esso. ∂c(r, t ) = −∇⋅ J(r, t )Fluidodin. = −∇⋅[u(r, t )c(r, t )] ∂t Fluidodin. Applicando la regola di derivazione di un prodotto di funzioni: ∂c(r, t ) = − c(r, t )∇⋅ u(r, t ) + u(r, t ) ⋅∇c(r, t ) ∂t Fluidodin. L’espressione si semplifica assumendo fluido incomprimibile: ∇⋅ u(r, t ) = 0 (fluidi incomprimibili) [L’origine di questa condizione matematica sarà chiarita nel capitolo dedicato alla fluidodinamica.] L’assunzione è ammissibile per i liquidi, ma è spesso applicata anche all’aria. Segue: −∇⋅ J(r, t )Fluidodin. ≃ −u(r, t ) ⋅∇c(r, t ) Il contributo di tipo fluidodinamico è interamente determinato se viene fornito il profilo del campo di velocità del fluido di trasporto, u(r,t), nello spazio e nel tempo. Equazioni della fluidodinamica (Navier-Stokes) u(r, t ) L’impossibilità pratica di trattare numericamente le evoluzioni locali e rapide impone di trattare separatamente, e in modo statistico, i fenomeni di dispersione dai moti su ampia scala (advection). u(r, t ) u (r, t ) Flusso medio da Navier-Stokes a “grana grossa” Advection δu fast (r, t ) Fluttuazioni rapide rispetto al flusso medio Dispersione Procediamo affrontando i meccanismi del trasporto locale: 1) Moto molecolare per diffusione (propriamente detta); 2) Diffusione vorticosa in regime di moto turbolento del fluido di trasporto; 3) Dispersione idrodinamica in materiali inomogenei. Obiettivo: Dare una forma ai contributi dinamici “locali” ∂c(r, t ) = −∇⋅[u (r, t )c(r, t )] ∂t flusso Advection dovuta al flusso “medio” (da definire!) ∂c(r, t ) + ∂t loc. diffusione molecolare dispersione idrodinamica “diffusione” turbolenta
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