Aids. “Continua lo scandalo del vaccino italiano”.

Aids. “Continua lo scandalo del vaccino
italiano”.
Lettera aperta all’Iss di Agnoletto
L’esperto, già autore insieme a Gnetti del volume “Aids
lo scandalo del vaccino italiano” (2012), torna oggi in
esclusiva su Quotidiano Sanità ad interrogare l’Iss
sullo stato dell’arte della sperimentazione e sulla
‘privatizzazione’ dei brevetti in favore della Vaxxit, di
proprietà al 70% di Barbara Ensoli, responsabile Iss
del progetto
04 GIU - Pubblichiamo di seguito il testo della lettera aperta all'Istituto Superiore di Sanità ricevuta
dal prof. Vittorio Agnoletto.
Alla denuncia relativa alla privatizzazione dei brevetti relativi alla proteina Tat,
sostenuta dal mensile Altreconomia (n.5/2014), l’Istituto superiore di sanità - l’ente
presso il quale si svolge la ricerca sostenuta da fondi pubblici - ha risposto con un
imbarazzante comunicato stampa il 16/5 nel quale si sostiene che: “Iss ha deliberato
di concedere per 18 mesi un’opzione esclusiva d’uso dei brevetti Tat alla Vaxxit srl
con l’intento di reperire fondi per poter completare i piani di sviluppo del vaccino
contro l’Hiv, per il quale attualmente non sono previsti finanziamenti pubblici“, e che
“circa la presenza della dottoressa Ensoli all’interno della Vaxxit si sottolinea che
essa garantisce maggiori possibilità di reperire i fondi necessari, in quanto la
ricercatrice è depositaria di tutto il know how concernente il vaccino”.
L’Iss ha fino ad ora evitato accuratamente di rispondere alle domande fondamentali
poste dall’articolo di Altreconomia e prima ancora dal libro “AIDS lo scandalo del
vaccino italiano” (V. Agnoletto & C. Gnetti, ed. Feltrinelli, 2012).
Nel frattempo continuano gli annunci ad effetto come quello lanciato dalla dott.ssa
Ensoli alla VI edizione di Icar (Italian conference on Aids and retrovirus) il 28
maggio 2014 ripresi da alcuni media con grandi titoli quali : “Vaccino Aids. Ensoli
(Iss): ‘Sarà pronto nel 2018, ma solo se ci saranno i fondi privati. Necessari quasi 100
milioni’.
Queste sono le domande che da tempo attendono una risposta da parte dell’Iss.
Sull’andamento della sperimentazione:
• quali sono i risultati ottenuti fino ad oggi dall’ormai lontano 24 ottobre 1998
quando, con grande enfasi, fu annunciata la via italiana al vaccino contro l’Aids?
• come mai, nel 2005 l’Iss e il ministero della Salute annunciarono con enorme
entusiasmo la conclusione positiva della fase I della sperimentazione per il vaccino
vero e proprio, ossia quello preventivo? Come si spiega che a tale annuncio non solo
non seguì alcun passaggio alla fase II, ma anzi la sperimentazione rincominciò
dall’inizio, dalla fase I, con un differente disegno clinico comprendente oltre alla
proteina Tat anche la proteina Env?
• corrisponde al vero che anche questa fase è stata interrotta nel 2014 per la non
conformità della proteina Env di Novartis alle nuove linee guida europee ?
• E’ quindi vero che a 16 anni dall’avvio della sperimentazione per il vaccino
preventivo contro l’Aids tutto è fermo senza alcun risultato significativo? Ed allora
perché si sono susseguiti per tutti questi lunghi anni dichiarazioni che annunciavano
mirabolanti successi ?
Sull’uso dei fondi:
• Come sono stati utilizzati e chi ha gestito i fondi pubblici destinati al progetto ?
• Corrisponde al vero che fino ad ora sono stati spesi 49 milioni di euro, oltre 20 dei
quali destinati alla fase di sperimentazione in Sudafrica dove, per quanto riguarda il
vaccino preventivo, non è mai pienamente decollata?
Sulla proprietà dei brevetti:
• corrisponde al vero la notizia secondo la quale il brevetto del TatImmuneTM, la
componente vaccinale in uso nella sperimentazione per il vaccino terapeutico, è stato
attribuito, fin dall’inizio, alla società Vaxxit pur essendo frutto di ricerche condotte
con fondi pubblici e da un’equipe di dipendenti pubblici dell’Iss?
• come mai l’Iss ha deciso di attribuire gratuitamente per 18 mesi l’opzione esclusiva
a tutta la famiglia dei brevetti Tat alla Vaxxit senza nemmeno stabilire prima un
accordo economico sugli eventuali benefici derivanti dal loro utilizzo? Solo dopo la
denuncia di Altreconomia l’Iss ha annunciato, nel già citato comunicato stampa del
16/5/2014, che in relazione all’accordo con la Vaxxit le “modalità saranno definite
nella prossima riunione del Cda”.
• com’è possibile che l’Iss non individui alcun conflitto d’interesse a suo danno nel
fatto che il 70% delle quote della società Vaxxit faccia capo alla dottoressa Barbara
Ensoli, dipendente dell’Iss stesso, mentre il restante 30% alla 3 I Consulting Srl,
azienda che vede come amministratore unico Giovan Battista Cozzone, un esperto di
brevetti (molto vicino alla dott.ssa Ensoli) che dal maggio del 2009 ha ricoperto
l’incarico quadriennale di consulente per conto (e perciò nell’interesse) dell’Istituto
superiore di sanità in materia di “trasferimento tecnologico” ?
Sulla responsabilità sociale dell’Iss:
• com’è possibile che in questa situazione l’Iss non ritenga suo dovere intervenire - a
fronte di titoli quali quelli già citati apparsi ancora il 28 maggio 2014 - per precisare
che non si tratta di un vaccino preventivo ma eventualmente di un “ immunoterapia”
(Robert Gallo 2012, prefazione al libro AIDS lo scandalo del vaccino italiano) per
persone già sieropositive ? evitando così che si creino nei cittadini false illusioni ed
aspettative che rischiano di provocare una diminuzione dei comportamenti preventivi.
Nonostante si tratti di una ricerca pubblica finanziata con fondi che appartengono a
tutti i cittadini fino ad ora l’Iss e i responsabili della sperimentazione si sono rifiutati
di rispondere a questi quesiti. Mi auguro che la nuova presidenza dell’Iss scelga un
comportamento differente, più in sintonia con il ruolo ricoperto di garanzia pubblica
nella sperimentazione biomedica.
Vittorio Agnoletto
Medico, già presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, già membro
della Commissione Nazionale Aids, coautore del libro “AIDS Lo scandalo del
Vaccino Italiano” (Feltrinelli 2012) .
04 giugno 2014
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