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DOSSIER
Martedì, 25 novembre 2014
DOSSIER
Martedì, 25 novembre 2014
Articoli
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19
«Tiare, sono soltanto 600 gli occupati»
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19
Appello alla Regione dal Kulturni Dom
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19
Ditte non pagate, Provincia pronta a riconvocare un tavolo
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 20
«Tavolare, colpita solamente Gorizia»
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 20
Mostra fotografica di Isonzo Soca sul Secolo Lungo
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 20
Ricordata la deportazione degli ebrei
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
Nuovo centro­rifiuti: lavori terminati manca solo il collaudo
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
Violenza sulle donne: l' Isontino si mobilita
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
Allarme dell' Ascom: «Negozi in agonia»
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
In 10 anni persi il 70% dei triestini
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
La piscina riapre, da domani attiva la segreteria
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 24
«L' amianto ha causato la morte di 72 cantierini»
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 33
«Redipuglia, stazione mal collegata»
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 34
Sì alla fusione, ma al voto solo il 10%
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 36
Riaprono le cannoniere del San Michele
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 36
Violenza sulle donne, focus con gli studenti
25/11/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 40
La telecamera reinventa l' arte di Luigi Spazzapan
25/11/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26
Corso Italia, si allargherà la pista ciclabile
25/11/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26
Violenza sulle donne, 310 casi
25/11/2014 Primorski
Tiare, e vedno brez plaila
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«Tiare, sono soltanto 600 gli occupati»
La previsione era di mille posti di lavoro. L' assessore Cecot e i sindacati: «Ci
aspettavamo un impatto ben diverso»COMMERCIO »A UN ANNO DALL' APERTURA.
di Francesco Fain Era il 5 dicembre dello
scorso anno. "Tiare shopping" aprì a Villesse
dopo mille vicissitudini.
Ci fu una conferenza stampa alla mattina,
prima dell' Opening party previsto in serata
che vide la partecipazione di 700 persone.
Herman Gewert, managing director di Inter
Ikea centro group (Iicg), dichiarò: «Abbiamo
investito 200 milioni di euro e creato più di
1.000 posti di lavoro». Previsioni che noi
pubblicammo e che erano state formulate già
in un comunicato stampa del 28 marzo 2012
dove c' era il seguente inciso: «Si stima che il
progetto possa generare circa 1.000 posti di
lavoro diretti e indiretti, senza considerare l'
impatto positivo sul commercio e sulle attività
economiche della regione». Insomma, un
quadro positivo in una provincia agonizzante
dal punto di vista economico e occupazionale.
Sono state previsioni rispettate? A sentire i
sindacati, no. Secondo i segretari provinciali
della Cgil Paolo Liva e della Cisl Umberto
Brusciano il dato si attesta sulle 600 unità. «Ci
aspettavamo di più, inutile negarlo», aggiunge
amaramente Liva. La crisi si fa sentire anche
sulla grande distribuzione.
Peraltro, su questi dati si innestano quelli della
Provincia che ha assistito a un calo consistente di assunzioni a "Tiare shopping". Almeno quelle che
sono passate e continuano a passare attraverso i Centri per l' impiego (i vecchi uffici di collocamento)
della Provincia.
I dati, forniti dall' assessore provinciale alle Politiche attive del lavoro Ilaria Cecot, sono impietosi. Nell'
arco del 2013 si sono rivolte negli uffici 40 ditte richiedenti i profili più attinenti alla loro attività: sondaggi
che hanno portato all' assunzione di 300 persone. «Per quanto riguarda il 2014 ­ sottolineano l'
assessore Cecot e la responsabile del servizio Politiche del Lavoro della Provincia Elena Ciancia ­
hanno richiesto, sino ad oggi, i servizi di preselezione 26 ditte per un totale di 38 assunzioni».
In buona sostanza, si è assistito a un crollo di assunzioni, ridotte praticamente a un decimo rispetto all'
anno prima. Numeri che fanno dire all' assessore Cecot che Tiare shopping «non ha avuto, purtroppo, l'
impatto socio­economico che speravamo avesse. Non nascondo che, in fase di previsione, pensavamo
di trovarci a numeri ben più consistenti relativi alle assunzioni. Peraltro, la gran parte di questi contratti
sono a tempo determinato: posti­fissi non ce ne sono o costituiscono rarissime eccezioni». L' assessore
ripete concetti a lei cari che aveva già illustrato nel luglio scorso, in occasione della presentazione dei
dati sull' occupazione. «Analizzando poi in profondità il fenomeno, si scoprono altri aspetti non
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propriamente positivi ­ rammenta l' assessore Cecot ­ come, ad esempio, il fatto che al centro
commerciale di Villesse quasi tutti i contratti sono precari, a tempo determinato, della durata di pochi
mesi. In molti casi contratti aperti a dicembre a fine gennaio erano già stati chiusi, e diversi lavoratori si
sono licenziati ritenendo non adeguate le condizioni di lavoro.
Abbiamo anche notato un esagerato ricorso allo strumento dei voucher. Malgrado questo, attraverso il
nostro ufficio a Tiare, cerchiamo come Provincia di promuovere assunzioni, stabilizzazioni e tirocini, e
qualche risultato positivo lo otteniamo».
«C' è anche da tenere in considerazione ­ aggiunge la dirigente della Provincia, Elena Ciancia ­ che nel
2014 ci sono state chiusure di punti vendita e/o riduzioni di personale che hanno portato ad una
diminuzione degli addetti».
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Gorizia
fondi alla cultura.
Appello alla Regione dal Kulturni Dom
«L' attività culturale a Gorizia è stata sempre
un fiore all' occhiello, basti pensare che,
secondo gli indici nazionali, nel nostro territorio
si va molto a teatro, al cinema, ai concerti e si
acquistano parecchi libri.
Questi dati hanno negli ultimi anni consentito a
Gorizia di rientrare nella top ten dei capoluoghi
di provincia per quanto riguarda la qualità
della vita, secondo lo speciale elenco proposto
regolarmente a livello nazionale dal quotidiano
economico "Il Sole 24 Ore"».
Inizia così un intervento di Igor Komel,
presidente del Kulturni dom di Gorizia. Che
aggiunge: «Il Kulturni dom, nell' ambito della
celebrazione del 33° anniversario d' attività,
preso atto della non invidiabile situazione della
cultura goriziana, si pone una semplice ma
meditata domanda: non dovrebbe forse essere
salvaguardato, sostenuto e sviluppato il nostro
patrimonio culturale, ovvero ciò che ci viene
riconosciuto a livello nazionale come nostra
ricchezza? Essa è dovuta in gran parte al
carattere multinazionale di un numero
qualificato di associazioni culturali italiane,
slovene e friulane, che svolgono un importante
ruolo sociale, educativo e d' aggregazione nel
territorio. Da questo punto di vista, il Kulturni
dom di Gorizia nel 33° anno d' attività, sente il dovere di rivolgere un appello, in particolar modo alla
Regione anche ad altre istituzioni pubbliche nazionali, a favore della salvaguardia del nostro patrimonio
culturale e delle sue strutture organizzative. I tagli finanziari alle attività promosse dai vari enti e
associazioni di Gorizia, in particolare quelli che coinvolgono le attività teatrali e musicali, così come la
non adeguata valorizzazione del loro ruolo in ambito regionale, possono indebolire il contesto sociale
della nostra città».
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Gorizia
caso­appalti.
Ditte non pagate, Provincia pronta a riconvocare un
tavolo
C' è un' altra questione che riemerge
periodicamente quasi fosse un fiume carsico:
quello delle ditte non pagate per i lavori di
realizzazione del parco commerciale di
Villesse.
Non più tardi dell' 8 novembre scorso, sono
tornate a tuonare le aziende. A prendere
posizione fu, nella fattispecie, la Ediltecnica di
Gruaro. «La proprietà Villesse shopping center
srl (controllata al 100% da Inter Ikea) ci ha
pagato con delega passiva fino all' apertura
del centro commerciale. Era il 5 dicembre
2013 e abbiamo ricevuto solo il 40% dell'
importo totale dei lavori, mentre ormai sono 12
mesi che il centro Tiare è aperto e
funzionante», attaccò la ditta.
«E periodicamente giungono ai nostri uffici
altre sollecitazioni di questo tipo», fa sapere l'
assessore provinciale Ilaria Cecot. Che
aggiunge: «Ho già sensibilizzato il presidente
Enrico Gherghetta affinché riconvochi il tavolo
con tutti i soggetti interessati in tempi brevi.
Mi risulta che, passati parecchi mesi, non tutte
le posizioni sono state regolarizzate. Si tratta
di realtà che hanno lavorato e, quindi, devono
essere pagate per quanto fatto», scandisce l'
assessore provinciale.
Ad oggi, non si è riusciti ancora a fare chiarezza su chi non ha pagato ovvero chi è il responsabile di
questa ingarbugliata e poco edificante vicenda: nemmeno le ditte e gli operai che abbiamo interpellato
nei mesi scorsi hanno saputo dirci con chiarezza a che livello si sono fermati i pagamenti. Per qualcuno
la colpa è ascrivibile a Inter Ikea centre group, per altri ad Arco Immobiliare, per altri ancora la
responsabilità è di Tradelek passando per Alfa Contract srl. Ma i diretti interessati smentiscono ogni
addebito. E allora si parla di subfornitori e di sub­sub fornitori che non avrebbero onorato gli impegni
con altre ditte e altri lavoratori.
Insomma, un sistema di scatole cinesi di cui è difficile venire a capo.
(fra.fa.
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Gorizia
«Tavolare, colpita solamente Gorizia»
Interrogazione di Ziberna (Fi) alla presidente Serracchiani: «Mi auguro ci sia un
ripensamento»
«Non si può che condividere la chiave di
lettura che di tutto ciò danno i cittadini, cioè
che questa scelta corrisponda alla volontà
della presidente Serracchiani e della sua
Giunta di punire l' unico Comune capoluogo
non guidato da un sindaco di sinistra, dopo
averlo penalizzato negli altri ambiti tra i quali
quello sanitario».
Il consigliere regionale forzista Rodolfo
Ziberna attacca sul trasferimento dell' Ufficio
Tevolare a Gradisca d' Isonzo. E annuncia di
aver presentato una nuova (l' ennesima)
interrogazione alla governatrice, «auspicando
­ scrive ­ un ripensamento che consenta di
sedersi ad un unico tavolo con Comune,
Tribunale, Ordini e Albi professionali per
condividere una scelta che corrisponda
veramente agli interessi di tutti e non solo a
quelli della presidente Serracchiani».
Chi vivrà, vedrà. Intanto, Ziberna attacca la
Giunta regionale che, a sua detta, «ha adottato
la linea ad essa più consona, cioè quella di
negarsi al confronto con le istituzioni del
territorio, infischiarsene degli interesse e delle
richieste della comunità per imporre le
decisioni scelte. A ciò si aggiunge ora la nota
direttore generale Roberto Finardi, indirizzata
alle organizzazioni sindacali con cui trasmette, a titolo di informativa preventiva, la proposta di modifica
all' allegato A alla Dgr 1612/2013 e avente ad oggetto l' accorpamento, con decorrenza 1° gennaio
2015, degli uffici tavolari di Gorizia e di Gradisca d' Isonzo. In pratica ­ attacca l' esponente di Forza
Italia ­ su tutto il territorio regionale solo la sede di Gorizia verrebbe trasferita, la quale peraltro era già
stata posta sotto­organico in proporzione alle altre. Ogni considerazione svolta da tecnici induce a
ritenere che le ragioni del trasferimento non stanno certo nella scelta di contenere i costi perché la sede
di Gorizia, se non si intendono svolgere opere di manutenzione, rimarrebbe vuota, non acquisibile e
destinata al deterioramento, costringendo contestualmente categorie e cittadini a recarsi fuori proprio
mentre, apparendo tutto ciò ancor più inverosimile alla luce dell' ovvia necessità di assicurare la
maggior vicinanza possibile invece alla sede del Tribunale, cioè Gorizia. Con diverse interrogazioni ho
reiteratamente chiesto ragione alla presidente Serracchiani ed alla sua Giunta del motivo di tale
decisione ma non c' è stato verso di una ottenere una risposta».
Ecco perché Ziberna ha scelto di effettuare una nuova interrogazione visto che il tema è al centro dell'
attenzione e sono già oltre 1.200 le firme raccolte.
(fra.fa.
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Gorizia
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
santa chiara.
Mostra fotografica di Isonzo Soca sul Secolo Lungo
Si chiama "Il Secolo lungo" ed è la mostra
fotografica realizzata da Isonzo Soca con il
Comune di Gorizia, con il contributo di
Fondazione Carigo e Transmedia e con il
patrocinio della Provincia di Gorizia. L'
importante iniziativa culturale si svolgerà dal
28 novembre al 25 gennaio nella suggestiva
cornice del museo di Santa Chiara. I testi sono
curati da Dario Stasi, da Antonella Gallarotti e
da Anna di Gianantonio. I crediti fotografici
provengono dalla fototeca dei Musei
provinciali di Gorizia, dal Goriski Muzej, dall'
archivio di Isonzo Soca, dal Primorski
Dnevnik, dalla collezione Spanghero, dal
centro di ricerca storica "Gasparini", dalle
Edizioni della Laguna e dalla Biblioteca statale
isontina. La digitalizzazione delle fotografie
storiche è stata effettuata dal Photolaboratorio
di Carlo Scaluzero, l' Atlante storico è stato
curato da Michele Di Bartolomeo, le fotografie
del pannello panoramico sono di Agostino
Colla e Marko Vogric mentre il progetto grafico
è stato curato da Alchimia. Leopoldo De
Gironcoli e Auro Accurso si sono occupati dell'
allestimento.
Sarà esposta anche la stella rossa della
Transalpina messa a disposizione dal Goriki
Muzej di Nova Gorica.
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
cerimonia in sinagoga.
Ricordata la deportazione degli ebrei
Si è svolta ieri mattina alla sinagoga di via
Ascoli, organizzata dall' Associazione Amici di
Israele, la commemorazione della
deportazione della Comunità ebraica di
Gorizia.
Sono passati 71 anni dalla notte del 23
novembre 1943, quando una squadra delle SS
caricò su un camion tutti gli ebrei che riuscì a
trovare nell' ex­ghetto di via Ascoli e trasferirli
momentaneamente nelle carceri di via
Barzellini, e nei giorni seguenti trasferirli al
carcere del Coroneo di Trieste. Furono poi
avviati con un treno il 7 dicembre verso il
campo di concentramento di Auschwitz. Quasi
la metà non superò la prima selezione e furono
destinati alle camere a gas. Tornarono soltanto
i due più giovani e una comunità ebraica non
riuscì più a ristabilirsi nella nostra città,
determinando una grave perdita nel suo
tessuto sociale, culturale ed economico. Ha
officiato la cerimonia il rabbino capo di Trieste
Di Martino, alla presenza tra gli altri del
questore Piovesana e dei comandanti dei
Carabinieri e della Finanza, e a conclusione
degli interventi delle autorità locali presenti, il
vice­sindaco Sartori, l' assessore provinciale
alla cultura Portelli, la senatrice Fasiolo e dell'
arcivescovo di Gorizia monsignor Redaelli i quali in vario modo hanno rimarcato la necessità di
mantenere viva la memoria di ciò che è avvenuto soprattutto riguardo alle nuove generazioni e nel
difficile momento attuale in cui nuovamente si cerca di creare separazioni, differenze e muri nei
confronti dell' altro, del diverso, dello straniero.
Il rabbino ha sottolineato inoltre che nella abissale vicenda della Shoà è venuta mancare nell' Europa,
custode delle radici giudaico­cristiane, l' idea di humanitas, e quindi quella del concetto dell' uomo
come persona, divenuto semplice oggetto dis­umanizzato da reprimere come si trattasse di una
normale opera di disinfestazione.
Alla lettura dei nomi delle persone deportate nei rastrellamenti avvenuti in quei giorni, è seguita la
deposizione della corona ai piedi della lapide, affissa nella corte della sinagoga, con un minuto di teso e
commosso silenzio.
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
Nuovo centro­rifiuti: lavori terminati manca solo il
collaudo
Del Sordi: «Spero che entro Natale riusciremo ad aprirlo» Il Comune ha investito una
cifra vicina a mezzo milione.
«La struttura è completata.
Anzi, vi dirò di più: la stiamo già utilizzando a
livello sperimentale. Per l' inaugurazione e la
definitiva apertura dobbiamo attendere che si
concluda la trafila burocratica relativa ai
collaudi. Per il resto, ci siamo».
Francesco Del Sordi, assessore comunale all'
Igiene urbana, scandisce i tempi dell' apertura
del nuovo centro rifiuti di via Gregorcic, una
sorta di maxi­ecopiazzola che entrerà in
funzione a pieno regime entro la fine dell'
anno. I lavori, dicevamo, sono pressoché
conclusi e hanno comportato un esborso
complessivo di poco inferiore al mezzo milione
di euro.
«Mi auguro che entro Natale riusciremo ad
aprire la struttura. Ripeto: resta soltanto la
parte burocratica da espletare», sottolinea
ancora Del Sordi.
Ricordiamo che l' area interessata è di circa
quattromila metri quadrati: una superficie
considerevole e all' interno della quale è stata
realizzata una nuova viabilità per consentire un
accesso ottimale da parte dei cittadini (al
contrario di quanto succedeva nel vecchio
impianto di via Brigata Sassari con un accesso
a dir poco "avventuroso"). In particolare, è
stata costruita una rampa in salita alla quale si potrà accedere direttamente con l' auto per poter poi
scaricare dall' alto il materiale da conferire.
Altri dati salienti: per il nuovo centro di raccolta il Comune di Gorizia ha stanziato una cifra di 75mila
euro, cui si aggiungono altri 425mila messi a disposizione dall' amministrazione regionale per arrivare a
un totale di mezzo milione di euro.
È prevista anche la possibilità di un utilizzo "intercomunale" del nuovo centro che potrà dunque essere
sfruttato anche dai cittadini di Savogna. «Sono stati effettuati ­ ha spiegato anche di recente l' assessore
comunale all' Ambiente Francesco Del Sordi ­ importanti interventi di adeguamento e ammodernamento
del capannone, oltre all' asfaltatura completa dell' area che sarà fruibile anche dai mezzi pesanti».
L' area di via Gregorcic dove sorge l' impianto si estende, dicevamo, su circa 4mila metri quadrati: per
consentire l' immediata fruibilità all' utenza, è stato realizzato un nuovo sistema di viabilità interna,
compresa una rampa in pendenza, che permetterà di scaricare con facilità i rifiuti da conferire nella
struttura. Fra i nuovi macchinari installati, una pesa elettronica con pedana da 8 metri ­ capace di
accogliere anche camion ­ e un macchinario per la riduzione volumetrica del verde, che triturerà il legno
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Gorizia
in scaglie, facilitando la successiva trasformazione in compensato e pellet. Il nuovo centro, che si
affiancherà alle Isole Conai, sarà di fatto una ecopiazzola di grandi dimensioni e permetterà ai cittadini
di conferire anche metalli, olii esausti, vetro e pneumatici. Ma vediamo qual è la ripartizione dell'
investimento: 75mila euro sono stati ricavati direttamente nelle pieghe del bilancio comunale, mentre i
restanti 425mila sono frutto di un finanziamento erogato per il progetto dalla Regione. La rinnovata
struttura potrà essere utilizzata anche dalle utenze non domestiche, a partire da commercianti e
artigiani. E l' ex inceneritore che sorge a pochi passi?
«L' edificio è in buone condizioni complessive, sarebbe un peccato non riutilizzarlo ­ ha evidenziato
qualche tempo fa l' assessore ­. Si potrebbero smontare i forni e riconvertirlo, in qualche maniera,
rimanendo sempre nell' ambito del trattamento dei rifiuti».
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Gorizia
firmato un protocollo d' intesa.
Violenza sulle donne: l' Isontino si mobilita
Cene anti­spreco a Gorizia e Gradoprovincia.
Continuano le cene antispreco alimentare.
Domani (ora di cena) sarà la volta della
Trattoria Vecia Gorizia (via San Giovanni, 14)
a Gorizia e del Ristorante Caneo (Strada del
Caneo, 1) a Fossalon di Grado. Il primo
proporrà il seguente menù: polenta e formadi,
polpettine di lesso in salsa, panada,
strangolapreti e salsina di Montasio, filettini di
pescato in conserva di aceto, bollito rinnovato
e riccioli di patate pastellati e infine il Futizon.
Per prenotazioni: [email protected] ­ 0481
32424.
Per il Ristorante Caneo prenotazioni:
[email protected] ­ 0431 884 426. Per info sul
programma completo cliccare su:
www.facciamoloconamore.it Una firma che
riportare un timido sorriso sul volto di una
donna. In vista della Giornata mondiale contro
la violenza sulle donne (fissata per oggi), nella
sala del consiglio provinciale è stato firmato un
protocollo d' intesa per il coordinamento delle
azioni che tendono a salvaguardare il
benessere fisico ma anche psicologico del
genere femminile. Nonostante siano passati
secoli da quando le tribù relegavano il gentil
sesso in una posizione d' inferiorità rispetto al
maschio, sembra proprio che la società
moderna non abbia ancora abbandonato quegli istinti discriminatori e di brutale aggressività che la
donna subisce quotidianamente da parte dell' uomo. «Fin quando la condanna sociale non verrà presa
seriamente in considerazione, non si potrà trovare un deterrente abbastanza forte che permetta di
sconfiggere queste azioni spietate. È importante creare una rete di collaborazione in grado di
contrastare la violenza di genere, sempre più presente nella nostra città», ha spiegato l' assessore
provinciale alle pari opportunità, Ilaria Cecot.
Molte volte si sente parlare di donne che vengono massacrate e uccise dal marito o l' ex compagno, ma
il vero problema è ciò che accade in casa, un luogo dove la voce si disperde e le mura non lasciano
trasparire gli orrori che ne rimbalzano all' interno.
«Il maltrattamento di solito peggiora nel tempo e avviene da parte di un uomo che la donna ama. Le
vittime di questi soprusi finiscono per chiudersi in loro stesse, senza chiedere aiuto. Per dare una
risposta alla fragilità di queste situazioni dobbiamo imparare a conoscerci, a migliorare l' ascolto di una
comunità davvero violenta», ha precisato l' assessore Ilaria Cecot. Se da una parte i dati che arrivano
sembrano preoccupare sempre più l' Isontino, dall' altro lato l' ottimismo delle associazioni di
volontariato onlus "Da donna a donna" e "Sos Rosa" appare in tutta la sua forza nelle iniziative che
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Gorizia
verranno proposte nei prossimi mesi nel nostro territorio.
«Da gennaio gli incontri di gruppo sulla comunicazione assertiva faranno comprendere ai partecipanti
quali atteggiamenti evitare nelle relazioni di coppia, senza aggredire l' altro verbalmente». Ma non è
tutto, perché la rete provinciale contro la violenza sulle donne arriverà anche nelle scuole: «Fin da
piccoli bisogna imparare a rispettare le altre persone e sono molto contenta di vedere un grande
impegno. Sarà possibile fare tanto per le vittime dei maltrattamenti», ha affermato Elisabetta Medeot,
Presidente della commissione provinciale pari opportunità. Oltre ai rappresentanti delle associazioni di
volontariato e dei vari enti coinvolti tra cui l' Ass isontina, il servizio sociale dei Comuni dell' Alto Isontino
e Basso Isontino, la Prefettura, la Questura, il Comando provinciale dei carabinieri di Gorizia, la
Fondazione Carigo e l' Ufficio scolastico regionale, hanno dato il loro parere anche i membri della
delegazione che si occupa di sostenere le donne contro la violenza di genere in Turchia e che hanno
assistito al battesimo del "Codice rosa", un percorso speciale di accoglienza e assistenza che da oggi
verrà attivato nel Pronto soccorso dell' ospedale di Gorizia. «Il codice rosa vuole aiutare le donne, ma
punta a tutelare anche i minori, gli anziani e tutte quelle categorie in difficoltà. Dopo Grosseto, Gorizia e
Monfalcone sono i secondi centri antiviolenza in Italia e primi nella nostra regione», ha concluso
Elisabetta Medeot.
Uscire dalla violenza sembra impossibile, ma forse con l' impegno e la costanza sarà possibile rivedere
sul volto di ogni donna un nuovo sorriso.
Valentina Princic.
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Allarme dell' Ascom: «Negozi in agonia»
Il presidente Bratina chiede un Consiglio straordinario e imputa al Comune «troppi
impegni non mantenuti»COMMERCIO»CONVEGNO SUL COMPARTO.
di Laura Borsani Monfalcone richiede una
riqualificazione di carattere eccezionale. La
china imboccata consegna una realtà che non
sconta solo una crisi economica frutto dell'
effetto­globalizzazione, ma anche di una
specifica criticità locale. Parole del presidente
dell' Ascom, Paolo Bratina, che ieri al
convegno promosso dall' associazione al
Kinemax, ha scandito: «Siamo al capolinea. O
ci si ferma, o si riparte». La sua proposta è
stata chiara: la richiesta di un Consiglio
straordinario, da indire entro dicembre,
dedicato ai problemi del commercio cittadino,
al fine di assumere provvedimenti concreti per
sostenere il comparto.
Bratina ha osservato: «I monfalconesi sono
stanchi del degrado, non riconoscono più la
loro città, vedono deprezzarsi i propri
immobili, e il centro non viene frequentato. È
una città cambiata di etnia ed è aumentata la
paura. I centri commerciali sono mortali per le
nostre piccole attività, ma ci sono anche
problemi di arredo urbano, viabilità e
parcheggi, nonchè sociali e di immagine per i
quali Monfalcone è rimasta al palo.
Non è un' accusa, è piuttosto l' ennesimo
appello a intervenire e a fare presto. Servono
una volontà e un impegno determinati, servono risposte certe.
Ciascuno di noi, amministratori pubblici ma anche commercianti, siamo chiamati a fare la propria
parte». Bratina ha parlato di «impegni non mantenuti» di fronte alle esigenze avanzate dalla categoria:
«È necessario ­ ha detto ­ stabilire una sinergia tra i diversi soggetti coinvolti, evitando di ridursi ad una
improduttiva e pericolosa guerra tra poveri». L' elemento preoccupante è rappresentato dalle numerose
chiusure dei negozi: «Molti peraltro ­ ha aggiunto Bratina ­ non si arrendono perchè non hanno
alternative. Sono sempre più rari, del resto, i marchi che vogliono investire sul nostro territorio».
Quindi ha concluso: «La linea di apertura nei confronti dell' amministrazione è stata ponderata e
responsabile, ma non è una cambiale in bianco.
Riformulo pertanto l' invito a recuperare risorse dando priorità al rilancio della città e del suo
commercio». Dall' Ascom sono giunte anche le proposte. Su tutto sono stati presentati due progetti, la
realizzazione di una App e di un e­book per la promozione delle attività economiche ed eventi finanziato
dalla Regione, e un piano di marketing territoriale realizzato con il contributo finanziario della Camera di
commercio. Un progetto, quest' ultimo, di respiro provinciale, che coinvolge i Centri commerciali
naturali, per mettere a rete i negozi. Sono intervenuti quindi gli architetti Francesco Morena e Michela
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Gorizia
Urban. Per Morena va messo a punto un programma di sviluppo urbanistico diviso in fasi a breve,
medio e lungo termine: «Bisogna intervenire sulle ferite di questa città per invertire la tendenza e
avviare un processo virtuoso». Tra le criticità ha indicato la piazza, troppo vasta, proponendo l'
installazione di "padiglioni" di diverse tipologie. Sul tappeto poi il rapporto tra la città, gli spazi verdi e le
sue connessioni. Morena ha in primis proposto di sfruttare il sedime ferroviario di Fincantieri per
realizzare una pista ciclabile. E ancora, il recupero della passeggiata di via Valentinis intervenendo
anche sul tratto opposto al circolo.
Urban ha illustrato le esperienze già collaudate in particolare nel Nord Europa in ordine allo
sfruttamento delle "Zone 30" nelle aree pedonali dei centri cittadini, sulla scorta di quanto fatto per
Corso del Popolo, per favorire la fruizione e la frequentazione di utenze diverse.
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Gorizia
In 10 anni persi il 70% dei triestini
I giovani maggiori frequentatori dell' Emisfero, centro storico appannaggio dei
pensionati.
I dati snocciolati ieri in occasione del convegno
promosso dall' Ascom al Kinemax, frutto del
sondaggio eseguito dall' Ires di Udine, con il
ricercatore Gianluca Masotti, hanno fornito la
misura della situazione in cui versa la città. A
partire dal fatto che negli ultimi dieci anni
Monfalcone ha perso circa il 70 per cento della
clientela triestina.
Il questionario proposto ha riguardato un
campione complessivo di 505 intervistati,
maggiorenni, residenti in Friuli Venezia Giulia,
e di origine italiana. La maggior parte degli
intervistati, ossia circa il 70%, è inoltre di
genere femminile.
Il campione è stato a sua volta suddiviso in
due "categorie": 355 persone interpellate sono
frequentatrici del Centro commerciale
Emisfero, mentre 150 sono frequentatrici del
centro cittadino.
E qui si evidenzia un primo elemento
significativo: il Centro commerciale richiama
soprattutto giovani fino ai 30 anni (il 34,1%, a
fronte di un 25,3% che frequentano il centro
storico). Il centro cittadino è invece
appannaggio dei pensionati (il 28% sono
ultra60enni e solo il 16,9% si recano al Centro
commerciale).
Il 90% circa di entrambe le "categorie" di consumatori è inoltre composto da persone residenti nella
provincia di Gorizia.
I monfalconesi, tuttavia, dimostrano di apprezzare ancora il centro storico, scelto dal 52,7% degli
intervistati (di cui il 25% residente nelle vie centrali), a fronte di un 26,8% di residenti monfalconesi che
frequenta il Centro commerciale. A incidere, però, su questo confronto è sempre la maggiore presenza
in centro città delle pensionate.
Altro dato: circa il 60% dei frequentatori del Centro commerciale è composto dalla "Città Comune", vale
a dire da monfalconesi, ronchesi e staranzanesi.
Risulta, comunque, un punto di forza a favore del commercio al dettaglio: la qualità offerta è ritenuta
positiva sia dai frequentatori del centro storico (71,4%) che da quelli del Centro commerciale (57,5%).
Un indicatore significativo della professionalità degli operatori commerciali, ma anche delle potenzialità
ancora da sfruttare.
Veniamo ai giudizi. Il centro storico è peggiorato negli ultimi dieci anni secondo l' 82% dei suoi
frequentatori ed il 78,6% dei frequentatori del Centro commerciale. I motivi sono unanimi: sono
scomparsi gli esercizi storici, sostituiti da quelli etnici. In generale, pur sottolineando tutti che non vi
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Gorizia
siano pregiudizi di sorta nei confronti degli immigrati, si ritiene tuttavia l' integrazione socio­culturale
scarsa o assente: lo pensa il 69,3% dei frequentatori del centro storico e il 62,5% dei frequentatori del
Centro commerciale.(la.bo.
)
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Gorizia
parte la gestione di "arca"
La piscina riapre, da domani attiva la segreteria
Dopo tre mesi di chiusura per il mancato
accordo tra Comune e il gestore General
Services e l' accelerazione dell' appalto per la
gestione, passata alla società Arca, domani la
piscina comunale di Bistrigna riaprirà i battenti
per quanto riguarda le operazioni di
segreteria, le informazioni e soprattutto le
iscrizioni ai corsi.
Gli orari di segreteria saranno i seguenti: da
mercoledì a venerdì dalle 10 alle 13.30 e dalle
17 alle 20, sabato dalle 10 alle 13.30. È stato
predisposto anche un indirizzo mail per
richiedere informazioni: arcanuoto.
[email protected].
Secondo i programmi, lunedì primo dicembre
le vasche saranno accessibili per la ripresa
delle attività, ma il termine è subordinato alla
perfetta riuscita degli interventi che Arca Nuoto
ha programmato.
Dunque si parte, mentre si sono già fatte
avanti le società natatorie, in relazione alla
prenotazione degli spazi­acqua, seguendo i
criteri pianificati nell' ambito del bando di gara.
Hanno preso contatti la Rari Nantes, ma anche
l' Unità cinofila di Trieste. La ripresa dell'
attività della piscina comunale seguirà
sostanzialmente l' organizzazione passata, nel
rispetto delle condizioni stabilite dal bando di gara.
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«L' amianto ha causato la morte di 72 cantierini»
Solo due casi dubbi secondo i consulenti Alessandro Brollo e Franco Furlan nell'
udienza del maxi­processo bis in via di svolgimento in tribunale a Gorizia.
di Franco Femia Si parlato delle cause che
hanno portato al decesso di 72 lavoratori dell'
ex Italcantieri nell' udienza di ieri al processo
bis per le morti di amianto che si celebra al
tribunale di Gorizia.
L' anatomo patologo Alessandro Brollo,
consulente del pubblico ministero ­ e in minor
parte il dottor Franco Furlan ­ ha esaminato
una per una le autopsie effettuate ai lavoratori
spiegandone la causa della morte, causa che
nella quasi totalità è da ascrivere all'
assunzione della fibra killer. Solo in un paio di
casi Brollo, che ha operato nel settore della
medicina del lavoro all' ospedale di
Monfalcone in équipe con il dottor Claudio
Bianchi, ha espresso il ragionevole dubbio che
la morte sia stata causata principalmente da
altre patologie come gravi cardiopatie che
hanno portato all' edema polmonare acuto pur
in presenza di un mesetelioma. Sebbene sia
stato evidenziato come talvolta alcune
patologie, anche gravi, sono causate da
neoplasie polmonarie provocate all' asbestosi.
Per il resto è stato un lungo elenco di freddi
dati clinici che hanno evidenziato come l'
assunzione di amianto sia la causa prima della
morte dei cantierini. Fibra che ha provocato
meseteliomi alla pleura, neoplasie e carcinomi.
E a inchiodare l' amianto sono state non solo le placche rilevate nella pleura, in certi casi di un certo
spessore, ma soprattutto la presenza di migliaia, in un caso fino a 184mila in un grammo, di corpi di
asbestosi presenti nel tessuto polmonare. E i dati a livello internazionale indicano che sono sufficienti
10mila corpi per stabilire la presenza dell' asbestosi. È stato una volta di più evidenziato che il rischio è
altissimo in chi ha avuto un' alta esposizione all' amianto.
Si è parlato anche di altre malattie come il cancro alla laringe che recentissimi studi collegano all'
assunzione dell' amianto anche se, ha detto Brollo, la prima causa di morte resta il fumo. Con la
deposizione dei due consulenti si sono conclusi i testi indicati dalla pubblica accusa sostenuta in questo
processo dai pm Vaentina Bossi e Laura Collini. Toccherà ora ai testi della parte civile e della difesa
che saranno sentiti a partire dalla prossima udienza fissata per il 26 gennaio dal giudice monocratico
Nicola Russo.
In questo procedimento, che viaggia più spedito del primo anche perché sono state acquisite al
fascicolo del giudice le prove documentali del primo maxi­processo, sono imputati di omicidio colposo
14 ex dirigente dell' allora Italcantieri e tre responsabili della ditte esterne. Anche i testimoni sono in
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
misura ridotta: il pm ne ha indicati una quarantina contro i quasi 500 del primo processo, del quale a 15
mesi dalla conclusione si attende ancora la deposizione della motivazione della sentenza.
Il prossimo 19 maggio inizierà, sempre al tribunale del capoluogo isontino la prima udienza del terzo
processo per la morte da amianto riguardante 40 cantierini con imputati sempre i vertici dell' ex
Italcantieri e rappresentanti delle ditte esterne.
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
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«Redipuglia, stazione mal collegata»
Pro loco e Sentieri di Pace: va favorito l' arrivo dei visitatori sui luoghi della guerra.
REDIPUGLIA Con la realizzazione del nuovo e
molto visitato museo multimediale, sorto mesi
fa alla stazione ferroviaria di Redipuglia, e con
la sua trasformazione in centro organizzativo
del turismo legato alla Grande Guerra, che
trova sede proprio nella storica Regia
Stazione, si allarga l' area visitabile e di
interesse riconducibile alle vestigia del Primo
conflitto mondiale. Porta d' ingresso della
Grande Guerra nel Friuli Venezia Giulia,
almeno per il centenario, come viene ricordato
quest' anno.
Con questo allargamento dell' area dedicata ai
visitatori, che arrivano da tutt' Italia e non solo,
appare sempre più sentito il bisogno di
migliorare la struttura viaria pedonale,
prevedendo i passaggi, con la realizzazione di
un ponticello sul Canale de Dottori, tra i
parcheggi interni al Sacrario e quelli esterni
sulla strada regionale 305.
Ma si tratta anche di favorire la mobilità, con i
mezzi pubblici dell' Azienda provinciale
trasporti e con la previsione di una fermata, a
richiesta, proprio davanti alla stazione.
Quest' ultimo servizio andrebbe incontro
anche alle esigenze delle scolaresche, che
avrebbero la possibilità di arrivare in treno a
Sagrado, Ronchi dei Legionari nord e Monfalcone e raggiungere in pullman l' area del Sacrario italiano,
del cimitero austroungarico e del centro visite della stazione. Un sistema di orari combinati in
coincidenza sarebbe veramente utile e soprattutto in linea con i tanto acclamati appelli a utilizzare i
mezzi pubblici.
Una richiesta in tal senso, avanzata dalla Pro Loco e dall' organizzazione dei "Sentieri di pace", guidate
rispettivamente da Alessio Bellotto e Franco Visintin, è stata formalizzata in questi giorni al sindaco di
Fogliano Redipuglia Calligaris, al presidente della Provincia Gherghetta e a quello dell' Apt Polli.
«Chiediamo ai nostri interlocutori grande attenzione ­ precisano Bellotto e Visintin ­ per dare sempre
maggior impulso a questa opportunità di crescita culturale ed economica della zona».
(lu.pe.
)
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Sì alla fusione, ma al voto solo il 10%
Restituiti 80 questionari su 800 distribuiti a San Pier e 70 su 700 a Begliano.
SAN CANZIAN D' ISONZO L' ipotesi di una
fusione dei Comuni non dispiace agli abitanti
di San Canzian d' Isonzo e San Pier d' Isonzo.
Perlomeno a quelli che hanno risposto al
questionario distribuito dal Comitato per la
fusione di San Canzian, San Pier e Turriaco.
Degli 800 questionari distribuiti a San Pier, ne
sono tornati indietro 80, e dei 700 fatti circolare
a Begliano ne sono stati restituiti 70.
Si tratta, quindi, del 10% dei questionari in
entrambi i casi, mentre il primo tentativo di
sondaggio delle opinizioni della popolazione
non è stato effettuato a Turriaco.
Per il coordinatore del Comitato, il segretario
del Circolo Pd di San Canzian d' Isonzo,
Claudio Fratta, l' esito dell' iniziativa è stato
però «molto buono, forse meglio delle
aspettative sia in termini di numeri sia di
risultato».
Ha riportato compilato il questionario circa il
10% delle famiglie coinvolte, dato che si
equivale appunto nei due paesi. La prospettiva
di un risparmio nei costi della gestione della
macchina comunale è stata condivisa da quasi
tutti i partecipanti, secondo quanto riferisce
Fratta. I cittadini che hanno risposto hanno
indicato come prioritaria la riduzione dei costi,
avendo una sola figura di sindaco, con la riduzione delle tre attuali giunte a una sola e la
riorganizzazione della macchina amministrativa con la razionalizzazione delle figure apicali del
personale. «Intanto c' è una novità in fatto di maggior contributi ai Comuni che si fondono ­ afferma
Fratta ­, perché la nuova proposta di legge regionale in materia di riorganizzazione degli enti locali
destina al nuovo Comune che si viene a creare dalla fusione un fondo di 600mila euro in 5 anni,
vantaggio non da poco in questo momento». Sono state, inoltre, parecchie le note scritte sui questionari
riguardanti la rappresentatività dei territori e la necessità di avere come adesso gli sportelli al pubblico
aperti in tutti e tre i Comuni.
«Questa è anche l' idea del Comitato ­ ribadisce Fratta ­, cioé quella di mantenere gli sportelli per i
cittadini come avviene oggi e la rappresentatività di ogni realtà territoriale senza cambio di nome». La
stragrande maggioranza di chi ha risposto ai questionari vede quindi in modo positivo, secondo Fratta,
un' eventuale fusione che porta a risparmi in termini di costi della politica e una semplificazione delle
norme e della struttura organizzativa.
«Compito del Comitato adesso sarà quello di informazione e coinvolgimento con future altre iniziative»,
conclude il coordinatore.
Laura Blasich.
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Gorizia
Riaprono le cannoniere del San Michele
Dopo 10 anni di lavori per mettere in sicurezza le gallerie. L' assessore Cernic: una
risorsa per il turismo dell' Isontino.
di Stefano Bizzi w SAGRADO Riaprono le
cannoniere del Monte San Michele. Concluso l'
intervento di messa in sicurezza all' interno
della Zona Sacra, dopo oltre un decennio di
inagibilità, da venerdì mattina le gallerie di
Cima 3 scavate dai soldati italiani tra il
settembre del 1916 e l' agosto del 1917
saranno rese di nuovo accessibili al pubblico. I
lavori da 400mila euro affidati dalla Provincia
lo scorso giugno avrebbero dovuto concludersi
a metà settembre, ma le insistenti piogge, e le
conseguenti infiltrazioni d' acqua, hanno
impedito agli operai dell' impresa Cei di
rispettare il cronoprogramma iniziale di 100
giorni.
«L' intervento è stato rallentato, però è andato
tutto bene ­ sottolinea con soddisfazione l'
assessore provinciale al Turismo e alla
pianificazione del territorio Mara Cernic ­. È un
segno concreto del Progetto Carso 2014+.
Purtroppo il Patto di stabilità ci ha costretti a
dilatare i tempi. Anche se non con il ritmo che
speravamo, le opere si stanno però facendo.
Le cannoniere saranno una risorsa turistica
per l' Isontino. La filosofia che ci accompagna
è che accanto all' idea del sacrificio e della
Pietas, si deve promuovere il territorio. Questo
è il periodo migliore dell' anno per visitare il Carso. In autunno i suoi colori sono stupendi».
Un po' meno "stupende" di come erano prima della messa in sicurezza sembrano essere invece le
gallerie. Tra transenne da rimuovere e segnaletica di sicurezza appesa alle pareti, a sbirciare dalle
bocche dei fuco delle cannoniere, l' area sembra essere stata irrimediabilmente violentata. Gran parte
delle volte sono state "impacchettate" e snaturate. I turisti d' ora in avanti non correranno più rischi, ma
viene da domandarsi se ne valesse davvero la pena? A difendere i visitatori da eventuali crolli saranno
delle maglie a rete ancorate alla roccia. Da un punto di vista strettamente estetico, ricordano dei fili
elettrici che si accavallano tra loro in maniera casuale. Danno una sensazione di disordine, ma, a
differenza del cemento armato, almeno le reti permettono ancora di vedere la pietra originale.
Rimangono quindi meno impattanti delle opere murarie realizzate per sostenere i punti più critici della
grotta artificiale. Non basta: due delle otto postazioni di batteria del San Michele, adesso hanno anche
una quarta parete che le chiude e le divide dal resto del sito. Il progetto completo di riqualificazione del
San Michele vale 2,7 milioni e prevede anche la costruzione di un "Museo ipogeo multimediale" nell'
area sottostante il posteggio. Il visitatore dovrebbe iniziare il suo percorso da lì per poi risalire
direttamente nelle cannoniere passando da un tunnel a doppia altezza. L' idea è dare al turista la
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sensazione di trovarsi nel mezzo della battaglia tra spari e bagliori di esplosioni.
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25 novembre 2014
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
GRADISCA.
Violenza sulle donne, focus con gli studenti
GRADISCA Aiutare le donne in difficoltà a
spezzare l' isolamento, far crescere la
consapevolezza collettiva, tenere alta l'
attenzione su ogni forma di violenza di genere.
Anche Gradisca d' Isonzo celebrerà oggi la
Giornata internazionale contro la violenza sulle
donne. Diverse le azioni in programma sul
territorio con la regia della Provincia, della
Commissione provinciale Pari opportunità e il
coordinamento dal Servizio Welfare in
collaborazione con i Centri antiviolenza del
territorio isontino.
Per puntare il focus sull' educazione al rispetto
del genere la giornata sarà organizzata oggi
nella Corte Marco d' Aviano­Palazzo Torriani,
via Ciotti 49, in orario scolastico dalle 10.30
alle 12.30. L' iniziativa prenderà vita con la
performance di lettura di Serena Finatti e l'
accompagnamento musicale di Andrea Venier.
Filo narrante sarà il battito del cuore che darà
spunto ai partecipanti e agli studenti dell' Isis
Brignoli per un momento partecipativo di
discussione e non solo.
La Biblioteca comunale di Gradisca d' Isonzo
propone per tutto il periodo dell' iniziativa una
selezione accurata di titoli di libri e film per
riflettere assieme sul delicato tema del
femminicidio. Un corner della biblioteca sarà dedicato alla fruizione di queste opere.
Il progetto è curato da Francesca Colombi assessore al Welfare per il Comune di Gradisca d' Isonzo,
Luciana Beninati bibliotecaria, Anna Zuttion docente per l' Isisi "Brignoli", Mariarosa Marcuzzi ed
Ernesta Sergiacomi dell' Udi­Unione donne in Italia sezione di Gradisca­Soso Rosa, e Serena Finatti
(per la parte artistica). (l.m.
)
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
fanni canelles a gradisca.
La telecamera reinventa l' arte di Luigi Spazzapan
Indagare l' opera d' arte attraverso la
telecamera, darne una lettura diversa,
ulteriore, instaurare un rapporto più profondo
con la stessa, reinterpretandola e creandone,
a sua volta, un' altra completamente nuova. Su
queste coordinate si muove il laboratorio
cinematografico e multimediale organizzato
dalla galleria Spazzapan di Gradisca e
coordinato dall' artista video e regista triestino
Manuel Fanni Canelles che ha prodotto,
assieme ai partecipanti del laboratorio, il
trittico video "La cura", lavoro ultimo del ciclo
"Senza tela", che domani verrà presentato alla
Spazzapan (in foto) alle 18.
Partendo dall' osservazione e dallo studio di
tre nature morte di Luigi Spazzapan, già
pensate come fermo immagine dallo stesso
Spazzapan, Fanni Canelles ha letteralmente
sezionato, quasi chirurgicamente, gli elementi
narrativi dei dipinti, ricomponendoli
materialmente in un set cinematografico. I
video presentano, in maniera progressiva, il
processo di trasformazione di un corpo, da un'
originaria e suggestiva pratica purificativa ai
successivi tentativi di controllo. La pittura di
Spazzapan viene così monopolizzata dalla
ripresa video, lo sguardo non è più fisso ma un
continuo divenire di sovrapposizioni ed intrecci, di movimenti inattesi, di modificazioni introdotte in fase
di post­produzione. Una vera e propria contaminazione tra generi quella creata da Fanni Canelles che
porta ad una riflessione sull' elemento naturale e la sua manomissione, fino a che punto la
rappresentazione può diventare qualcos' altro e "La cura" farsi patologia, nell' arte come nella vita.
(c.f.
)
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25 novembre 2014
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Messaggero Veneto (ed.
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Corso Italia, si allargherà la pista ciclabile
Continuerà quella di corso Verdi, sarà riqualificato lo spazio davanti alla Provincia: via
libera della giunta a inizio 2015URBANISTICA»LA CITTÀ CHE CAMBIARiordino
regionale: domani in Provincia un documento di Fi.
Sarà la delicata questione del riordino del
sistema Regione ­ Autonomie locali per l'
individuazione degli Ambiti locali ottimali (Ato)
a dare sostanza alla prossima riunione del
consiglio provinciale, convocata per le 17.30 di
domani. L' istanza sarà portata avanti dal
consigliere di Forza Italia Giuseppe Nicoli, al
fine di fare il punto sul provvedimento emanato
dalla giunta regionale lo scorso 4 luglio per
determinare «l' esercizio associato di funzioni
da parte delle unioni territoriali intercomunali e
la riallocazione delle funzioni amministrative».
L' intento è di far corrispondere gli Ato, in un'
ottica della riduzione della spesa pubblica, ai
distretti sanitari, agli ambiti socio assistenziali
e alla zonizzazione del Piano di governo del
territorio. In un documento sul tema, in vista
della scomparsa delle Province, Nicoli
proponeva una Ato tra Gorizia, Trieste,
Aquileia, Fiumicello e Grado, con piani di
fusione per i Comuni minori.
La seduta consiliare procederà con
interrogazioni e interpellanze. Si parlerà quindi
del provvedimento numero 6 di variazione di
assestamento generale al bilancio di
previsione 2014. A seguire, l' approvazione
della rinegoziazione del mutuo con la Cassa
Depositi e prestiti e la convenzione per l' affidamento del servizio di tesoreria (si provvederà ad un'
integrazione). (e.m.
) Entra nel vivo l' iter che porterà alla riqualificazione di corso Italia. «Nei prossimi giorni ­ annuncia il
sindaco Ettore Romoli, indossando i panni di assessore ai lavori pubblici ­ incontrerò il team di
professionisti che nei mesi scorsi si è aggiudicato la gara per la progettazione definitiva ed esecutiva
dell' intervento di restyling del corso, con in primo piano l' allargamento della pista ciclabile».
Si tratta di una tappa propedeutica all' approvazione della progettazione definitiva, che potrebbe
ottenere il via libera della giunta già nei primi mesi del 2015: «Dopo la redazione del progetto
preliminare, ci siamo seduti attorno a un tavolo con i portatori d' interesse, per ascoltare consigli e
suggerimenti ed eventualmente intervenire sulla prima redazione ­ riprende il sindaco ­. Le istanze sono
tante e molto differenti: siamo in attesa di capire come la nuova ipotesi progettuale varia il disegno
preliminare».
Il tratto di corso Italia sotto la lente d' ingrandimento è quello che dalla farmacia All' Orso bianco arriva
sino al parco della Rimembranza: si tratta sostanzialmente del primo stralcio dell' intero intervento di
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Messaggero Veneto (ed.
Gorizia)
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riqualificazione, che sarà dunque portato a compimento in due distinte fasi, con la seconda fase dei
lavori che interesseranno la parte del corso che sfocia in piazzale Saba.
Ad aggiudicarsi la progettazione del primo stralcio della riqualificazione di corso Italia era stata l'
associazione temporanea di impresa con lo studio padovano Galli e gli architetti triestini Paolo Zelco,
Luciano Lazzari e Fabio Zlatich, che nei prossimi giorni dunque presenteranno i primi elaborati
progettuali al sindaco e ai responsabili dell' ufficio tecnico comunale. La prima parte dell' intervento
costerà complessivamente 2,7 milioni di euro. Il progetto preliminare, redatto dall' architetto Paola
Rigonat Hugues, prevedeva il mantenimento delle piste ciclabili, con un' impostazione che dovrebbe
ricalcare quella attuale, eccezion fatta per il tratto che va dalla citata farmacia All' Orso bianco fino alla
Botteguccia: l' ipotesi prevedeva di realizzare il tratto ciclabile direttamente sulla carreggiata, con l'
eliminazione di sei posti auto. Un' idea che aveva fatto storcere il naso ai commercianti, i quali da
sempre lamentano la carenza di parcheggi in centro, e che potrebbe essere dunque rivista negli
elaborati che porteranno alla redazione del progetto definitivo.
Il piano di riqualificazione prevede l' inserimento di una pista ciclabile bidirezionale in continuità con
quelle realizzate in corso Verdi, con la valorizzazione dello spazio davanti all' edificio della Provincia,
che sarà attrezzato con sedute. Non dovrebbe mutare invece l' imprinting relativo alla scelta dei
materiali: la pavimentazione dei controviali sarà dunque con tutta probabilità realizzata in lastre di pietra
d' Aurisina o repen lungo i fronti edilizi (in corrispondenza degli attuali marciapiedi) e in lastre di porfido
nello spazio rimanente fino alle aiuole. Per entrambi i materiali si prevede la posa di lastre di larghezza
di 34 centimetri con spessore di 6 centimetri per la pietra d' Aurisina o repen e 4/6 per il porfido. Il fondo
stradale rimarrà, invece, d' asfalto, ma sarà utilizzato un bitume speciale con pigmenti di porfido che
contribuirà a dare al selciato una colorazione più bruna, meno scura.
Ottenuto il via libera alla progettazione definitiva ed esecutiva, i lavori ­ stando al cronoprogramma di
massima elaborato dagli uffici ­ potrebbero scattare già la prossima estate, per concludersi
approssimativamente in un anno, dunque nel 2016, per la parte relativa al primo stralcio.
Christian Seu.
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Violenza sulle donne, 310 casi
Giornata mondiale: presentati i dati 2013 e le iniziative che partono oggi.
Oggi ricorre la Giornata mondiale contro la
violenza sulle donne, come ogni anno dal
1999. E come nelle precedenti edizioni tocca
constatare che, anche in provincia di Gorizia,
le donne abusate psicologicamente o picchiate
sono sempre centinaia all' anno, nonostante le
attività di sensibilizzazione sul problema. Per
questo ieri in Provincia è stato firmato un
nuovo protocollo d' intesa per il coordinamento
delle azioni a contrasto della violenza
domestica e di genere.
E in questa occasione sono stati presentati i
dati dell' Osservatorio provinciale sulla
violenza sulle donne relativi al 2013: si tratta di
310 persone accolte, di cui 146 mamme di
minori. Il tipo di violenza riscontrata è
psicologica nel 93,55% del campione, fisica
nel 54,52%, economica nel 34,52%, sessuale
nel 6,13% e a causa dello stalking nel 16,45%.
Si tratta di donne italiane nel 77,42% dei casi.
Secondo i dati di Sos rosa, che opera a
Gorizia e a Gradisca d' Isonzo, fino a oggi
sono state accolte 89 donne, di cui 53 al primo
accesso. Lo scorso anno in tutto sono stati 104
e i casi di violenza fisica 62, mentre quella
psicologica era presente nella totalità delle
donne presentatesi. l' associazione Da donna
a donna di Ronchi ha accolto, fino al 18 novembre, 157 persone.
Nel contesto sono state illustrate anche varie iniziative culturali e informative che si terranno in provincia
oggi e nei prossimi giorni. Alla conferenza stampa c' erano l' assessore alle pari opportunità della
Provincia di Gorizia, Ilaria Cecot, la consigliera di parità della Provincia di Gorizia, Fulvia Raimo, e i
rappresentanti dei vari enti firmatari: l' Ass 2 Isontina, il servizio sociale dei Comuni di Alto e Basso
Isontino, la Prefettura, la Questura e il Comando provinciale dei Carabinieri di Gorizia, il Tribunale e la
Procura del Tribunale per i minorenni di Trieste, le università di Udine e di Trieste, le associazioni di
volontariato onlus "Da donna a donna" e Sos Rosa, la Fondazione Carigo e l' Ufficio scolastico regionale
Ambito V.
All' incontro di ieri era presente anche una delegazione turca, nell' ambito di un progetto di supporto alle
istituzioni turche per contrastare la violenza di genere in Turchia.
Emanuela Masseria.
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25 novembre 2014
Primorski
Gorizia
Tiare, e vedno brez plaila
»Sram vas bodi! Zahtevamo svoj de­ nar!« Tako je
aprila pred nakupovalnim sre­ diem Tiare vpilo okrog
300 delavcev pod­ jetij, ki so sodelovala pri gradnji
gigantske­ ga komercialnega objekta v Vileu. Protestni
shod, ki so mu sledile druge manje de­ monstracije, so
priredili zaradi zamud pri iz­ plailu za delo, ki so ga
opravili po naroilu drube Arco. Trdili so, da so jim
naroniki skupno dolni e kakih 20 milijonov evrov, v
primeru neizplaila pa naj bi tvegali steaj. Polemike so se
nato polegle; gorika pokra­ jina je ustanovila »krizno
omizje« in kazalo je, da so odgovorni zaeli s poravnavo
dol­ gov. Vse v redu, torej? »Zgleda, da ne. Zadnje ase
ponovno prejemamo pritobe podjetnikov, ki naj bi e
vedno akali na plailo,« je povedala pokra­ jinska
odbornica Ilaria Cecot, po kateri je od­ bor o tem
problemu e razpravljal prejnjo sredo. »Predsednika sem
pozvala, naj po­ novno sklie sreanje s prefekturo in
drugi­ mi ustanovami, ki so sodelovale pri ome­ njenem
omizju. eprav gre za odnose med zasebnimi podjetji,
nam za delavce ne mo­ re biti vseeno,« je dejala
Cecotova. Da pro­ blem podizvajalcev, ki so gradili
Tiare, e zda­ le ni reen, je v teh dneh ponovno opozo­ ril
tudi deelni svetnik Rodolfo Ziberna. Predstavnik stranke Forza Italia krivi deel­ no upravo, da ni
posredovala in zahtevala po­ ravnave dolgov. Po njegovih informacijah naj bi le­ti skupno znaali kar 80
milijonov evrov. Iz drube VSC, ki je lastnik centra Tiare, so vekrat sporoili, da so izpolnili vse pogod­
bene obveznosti do drube Arco, ki je bila poverjena, da zgradi in izroi nakupovalno sredie naroniku, in
da so opravili vsa pla­ ila neposredno tej drubi ali pa preko »pa­ sivnega pooblastila«. »Za postopek
"pasiv­ nega pooblastila" se je VSC odloila zato, da bi zagotovila pravilno plaevanje podizva­ jalskih
podjetij, seveda vedno v mejah zne­ ska, ki ga je bila dolna drubi Arco. S tem postopkom pa ni bil a
sprejeta nobena obveza do podizvajalcev; posledino VSC ne more odgovarjati za pogodbe, ki so jih
sklenili tre­ tji subjekti,« so pojasnili. Center Tiare, ki bo 5. decembra praz­ noval eno leto, je bil dolgo
asa predmet po­ lemik. Nasprotniki so se bali, da bo trgovi­ ne v mestnih srediih obsodil na zaprtje,
drugi so trdili, da gre za veliko zaposlitveno prilonost. »Podatkov o tem, koliko ljudi res dela v
nakupovalnem srediu, nimamo. Na zaetku jih je bilo morda res tiso, upote­ vati pa je treba, da je letos
prilo do zaprtja nekaterih prodajaln in znianja tevila za­ poslenih. Preko naih uradov za zaposlova­ nje je
leta 2013 in 2014 prilo do zaposlitve 338 ljudi, v glavnem pa je lo za pogodbe za doloen as, za katere ne
vemo, ali so bile ob­ novljene. Ugotovili smo tudi, da je veliko po­ seganja po t.i. voucherjih , pri katerih
nima­ mo monosti zbiranja podatkov in nadzora,« je povedala Cecotova ter izpostavila vlogo po­
krajinskega urada za zaposlovanje in toke InfoJob, ki deluje v centru Tiare. (Ale
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