DOSSIER UPI FVG_GORIZIA Venerdì, 17 gennaio 2014 DOSSIER UPI FVG_GORIZIA Venerdì, 17 gennaio 2014 Dossier Upi FVG_Gorizia Gherghetta: Area vasta vantaggio solo per Trieste Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del 20140117T05:40:00 A2A: la salute dei nostri dipendenti è tutelata Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del 20140117T05:40:00 Provincia, pressing sulla Regione: via i Tir di bramme dalle strade Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del 20140117T05:40:00 Romans, alla scoperta dell' antica toponomastica Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del 20140117T05:40:00 L' Isola è pronta ad aprire il Carnevale ma teme defezioni Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del 20140117T05:40:00 Boccaccio e le sue opere a Palazzo Attems Da Il Piccolo (ed. Gorizia) del 20140117T05:40:00 Istituto di musica, si apre uno spiraglio Da Messaggero Veneto (ed. Gorizia) del 20140117T06:27:00 "I Borgia" mettono il lucchetto al castello Da Messaggero Veneto (ed. Gorizia) del 20140117T06:27:00 San Mauro colpita da un' altra frana chiuso il parcheggio Da Messaggero Veneto (ed. Gorizia) del 20140117T06:27:00 Tavolare, rinasce l' antica Romans Da Messaggero Veneto (ed. Gorizia) del 20140117T06:27:00 1 3 5 7 9 11 12 14 16 18 17 gennaio 2014 Pagina 18 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Gherghetta: Area vasta vantaggio solo per Trieste Il presidente della Provincia: «L' accorpamento ha causato uno spostamento di risorse da Gorizia al capoluogo giuliano». Punti nascita? «Rischia Monfalcone»SANITÀ »BILANCIO DA LACRIME E SANGUE. di Francesco Fain «L' Area vasta non ha creato alcun risparmio. Diciamolo chiaramente: è coincisa solamente con uno spostamento di risorse economiche da Gorizia a Trieste». Enrico Gherghetta, presidente della Provincia, non le manda a dire. Nei giorni scorsi, ha incontrato i vertici dell' Azienda sanitaria isontina e si è parlato diffusamente di bilanci, numeri, provvedimenti da lacrime e sangue. Un panorama per nulla roseo. Gherghetta, l' Isontino pare destinato a pagare il prezzo più alto. Perché quando si azionano le forbici, la nostra provincia è sempre la più colpita? Effettivamente, anche questa volta la nostra sanità subisce tagli considerevoli. Che dire? Siamo pronti a fare la nostra parte ma ci piacerebbe che i sacrifici, questa volta, li facessero per primi gli altri. Vogliamo essere i secondi, se non i terzi della classe anche perché qui sono già stati chiusi interi ospedali nel passato. Abbiamo già dato ampiamente. Qual è la situazione del bilancio dell' Ass isontina? Difficilissima, non lo scopre certamente il sottoscritto. Il bilancio dell' Azienda sanitaria è di circa 250 milioni di euro. Quest' anno ci saranno 16 milioni in meno rispetto lo scorso anno, e non 13 come scritto sino a ieri. Pertanto, mi sono chiesto e ho chiesto ai direttori generale e sanitario dell' Ass isontina: come avete fatto a chiudere i conti? Ebbene: ci saranno risparmi per 7 milioni relativamente ai beni sanitari, 5 riguarderanno gli appalti di servizi, 2,5 saranno concernenti il personale. Restano un milione e mezzo che verranno tagliati un po' qua, un po' là. Come si può ben capire, si tratta di tagli insostenibili che rischiano di non garantire più il servizio sanitario da ottobre in avanti. Perché da ottobre in avanti? Perché il bilancio, con le risorse attuali, copre il fabbisogno e tutte le necessità sino ad ottobre. Poi, si vedrà. Comunque, mi è stato detto che ci sono tre ipotesi di lavoro: in primis l' assestamento di bilancio che garantirebbe risorse aggiuntive; l' Ass, poi, continuerà a lavorare sull' appropriatezza delle prestazioni sanitaria; terzo: si procederà con la riorganizzazione dei servizi nell' ottica dell' ospedale Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 17 gennaio 2014 Pagina 18 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia unico su due sedi (Gorizia e Monfalcone). Poi, ci sono sei obiettivi che ci poniamo. Quali? Innanzitutto, dovranno essere previsti più infermieri di comunità. Poi, si dovrà procedere con il potenziamento sia del Sert che del Centro di salute mentale (Csm). Quindi, vanno implementate le cure palliative e date gambe al Centro amianto che è un progetto importantissimo per la nostra provincia. Infine, vogliamo che il laboratorio di Area vasta per le analisi venga ospitato a Monfalcone. Ma Trieste non ci sente da quell' orecchio. Non c' è niente da fare: quando si tratta di trasferire dei servizi dalla nostra Azienda sanitaria a quella giuliana, tutto va bene. Il percorso inverso non è contemplato. Quindi, rischiamo di essere fagocitati? Certo. L' Area vasta è stata questo: uno spostamento di risorse da Gorizia a Trieste. Ma lo sapete che i trasferimenti pro capite in ambito sanitario sono di 280 euro inferiori nell' Isontino rispetto alla provincia giuliana? Questi dati sono oggettivi, incontestabili, dicono tutto. Passiamo alla questione dei Punti nascita. Cosa succederà? Si andrà allo scontro Gorizia Monfalcone? La situazione è ben nota a tutti. Tutti e due i reparti non raggiungono la quota dei 500 parti all' anno che è ritenuta un parametro di sicurezza. In realtà, a rischiare di più sulla carta è il Punto nascita di Gorizia dove i numeri sono molto più bassi. Cosa pensa della Casa del parto? È una grande idea. Ma riguardo questo progetto va fatto un ragionamento: dove c' è una Casa del parto deve esserci, nelle vicinanze, anche un reparto maternoinfantile. Mi sembra logico: se c' è un' emergenza, la futura mamma deve essere trasferita d' urgenza in ospedale e non è pensabile che venga trasportata a Monfalcone. Quindi, se noi diciamo, come afferma l' Ass isontina nel Piano attuativo locale (Pal), che sopravviverà un solo Punto nascita in provincia è chiaro che a rischiare di più è... Monfalcone. La permanenza del reparto a Gorizia verrebbe garantita proprio dalla Casa del parto. Quindi, come si può uscire da questo "pasticciaccio"? Bisogna abbandonare il progetto di tagliare uno dei due reparti. Capisco che la velleità della Regione è di tagliare e chiudere qualcosa per dimostrare di aver risparmiato ma non ci sono le condizio ni per concretizzare questo progetto. Sopravvivino entrambi i Punti nascita perché entram bi hanno le loro ragioni di esistere. La sua azione si affianca a quella dei sindaci? O si sovrappone? Si affianca, questo è chiaro. Quella della sanità deve essere una battaglia comune e mi pare che i sindaci si stiano già muovendo. Però, bisogna evitare di ragionare con la cultura della tribù: Gorizia non si mobiliti soltanto per Gorizia e Monfalcone solo per tutelar e le sue specialità e i suoi reparti perché così siamo più deboli ed è più facile colpirci. Un ultimo pensiero sull' As s isontina... La nostra Azienda sanitaria è un modello. E proprio per questo non va demolita ma va copiata. La Regione deve capirlo! ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 17 gennaio 2014 Pagina 27 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia A2A: la salute dei nostri dipendenti è tutelata «Non abbiamo mai strumentalizzato e sfruttato la paura dei lavoratori come sostiene Vescovini» «La salvaguardia della salute dei lavoratori della centrale di Monfalcone, come di quella di tutti i cittadini del comprensorio, è tra i principi fondamentali che guidano da sempre l' operato del gruppo A2A. La società rispetta con ampio margine i limiti di legge fissati dalle autorità competenti per il funzionamento dell' impianto, che si rifanno a direttive comunitarie in vigore in tutti i Paesi membri e sono gli stessi in vigore, ad esempio, in nazioni come la Germania dove la produzione elettrica è realizzata per il 45% dal carbone, rispetto al 17% in Italia». Detto questo, l' azienda risponde all' imprenditore Alessandro Vescovini, a proposito dei rapporti con i lavoratori: «A2A non ha mai "strumentalizzato e sfruttato la paura" nei rapporti con i propri dipendenti. Ha sempre attuato politiche profondamente rispettose dei diritti e della dignità dei lavoratori, perseguendo una logica di sviluppo del sito industriale con un sostanziale mantenimento dell' organico, nonostante lo spegnimento dei due gruppi di produzione ad olio combustibile. Dall' acquisizione della centrale da parte di A2A (luglio 2009) aggiunge sono state più di 30 le assunzioni di giovani qualificati del luogo. «Tale politica è confermata, pur nell' attuale difficile congiuntura economica, dalla determinazione della società a continuare a investire in nuove e moderne tecnologie produttive per l' ulteriore riduzione dell' impatto ambientale (vedi il denitrificatore che permetterà di abbattere sensibilmente gli ossidi di azoto) e a valorizzare le professionalità già esistenti dei propri dipendenti, che porteranno la centrale ad essere allineata ai più alti standard di eccellenza operativa ed ambientale del settore». L' azienda parla poi dell' utilizzo di carbone a basso contenuto di zolfo e dell' adozione da tempo delle più moderne tecnologie per il trattamento dei fumi. Il tutto per osservare: «I dipendenti della centrale ben conoscono quanta attenzione la società riponga nell' applicazione delle procedure operative di gestione (controllate e alcune certificate da enti terzi qualificati) a salvaguardia della loro salute e della sicurezza sul lavoro. Gli stessi risultati delle visite di controllo periodiche eseguite regolarmente su tutti i lavoratori della centrale dal medico competente, differenziate per mansione, attestano una situazione sanitaria in linea con la media nazionale». A2A ricorda ancora che «l' intera industria presente a Monfalcone, quindi non solo la centrale, come si evince dai dati comunicati dall' Arpa, incide sulla qualità dell' aria in termini di concentrazioni al suolo, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 17 gennaio 2014 Pagina 27 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia ad esempio per gli ossidi di azoto, solo per l' 11%, mentre il traffico veicolare e il riscaldamento pesano rispettivamente per il 44% e per il 30%». L' azienda considera poi che l' attuale situazione del mercato elettrico italiano ed europeo e in base alle proiezioni a medio e lungo termine, l' esercizio a carbone della centrale consente alla società di mantenere in esercizio l' impianto per tutto l' anno, realizzando una gestione anche economicamente sostenibile: «Se l' impianto di Monfalcone utilizzasse il gas per il suo funzionamento, la centrale non riuscirebbe a produrre energia elettrica a prezzi compatibili con quelli richiesti dal mercato e dovrebbe limitarsi a poche ore di funzionamento all' anno, così come accade attualmente alla gran parte delle centrali italiane che utilizzano questo genere di combustibile. La motivazione di questa situazione viene precisato è correlata al prezzo del gas che non permette di produrre energia ad un prezzo competitivo rispetto ad altre fonti e che l' elettricità prodotta da alcune fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici risulta, invece, economicamente conveniente solo grazie all' elargizione da parte dello Stato ai produttori di importanti incentivi (6,6 miliardi di euro solo per il fotovoltaico e oltre 11 miliardi di euro in totale all' anno dal 2013) che gravano sulle bollette di tutti gli utilizzatori italiani». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 17 gennaio 2014 Pagina 27 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Provincia, pressing sulla Regione: via i Tir di bramme dalle strade Il presidente Gherghetta punta al trasporto su rotaia e ritiene importante che Portorosega incrementi il traffico dei semilavorati. A giorni una nuova riunione con l' assessore Santoro. d i Giuseppe Palladini «Ho parlato oggi (ieri, ndr) con l' assessore regionale alle Infrastrutture Santoro. Nei prossimi giorni convocherà una riunione per trovare una soluzione alternativa al trasporto delle bramme su strada». Il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, è tutt' altro che contrario al traffico di bramme («voglio aumentarlo, il porto di Monfalcone ha tutte le caratteristiche per diventare lo scalo di riferimento di questa merce in Alto Adriatico»), ma vuole anche risolvere i problemi alla sicurezza della circolazione sulle strade della provincia, creati dai mezzi pesanti che trasferiscono le bramme ai laminatoi di San Giorgio di Nogaro. Un duplice obiettivo che lo stesso Gherghetta afferma potrà essere raggiunto solo risolvendo il problema del trasporto delle bramme su gomma. Per avere un' idea, si tratta di un traffico che, secondo gli operatori portuali, richiede 35 40mila mezzi pesanti all' anno. Solo negli ultimi giorni una nave ha a scaricato a Portorosega più di 18mila tonnellate di bramme, pronte a prendere la via dei laminatoi della Bassa friulana. Il transito di decine di Tir al giorno sulle strade dei vari Comuni è da tempo nel mirino di diversi sindaci per i pericoli già citati e per i danni che i mezzi pesanti arrecano alle strade, e alle rotonde, con il loro peso (due bramme pesano più di 55 tonnellate). Gli interventi dei vari sindaci e dell' amministrazione provinciale si sono concretizzati a suo tempo in una delibera che la giunta Gherghetta era pronta ad applicare, per vietare il transito dei Tir con le bramme sulle strade provinciali. Un mese e mezzo fa, però, in una riunione a Trieste con gli enti e gli operatori interessati, la presidente della Regione Serracchiani ha avocato a sè la questione. Da allora, però, non si sono registrati sviluppi. «In quella sede ho minacciato di bloccare il traffico delle bramme su gomma ricorda Gherghetta ma davanti a tutti la presidente mi ha chiesto ri restare fermo. Adesso attendo la riunione con l' assessore Santoro; mi fido ancora delle capacità della Regione». Il nodo è principalmente economico, oltre alla necessità di adeguare un piccolo ponte ferroviario a San Giorgio. Il trasporto delle bramme per ferrovia costa più di quello su gomma (a parte i tempi di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 17 gennaio 2014 Pagina 27 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia percorrenza), ma di poco: un euro alla tonnellata, neanche 30 euro per ogni bramma. «Le autorità tuona l' amministratore delegato della Compagnia portuale di Monfalcone, Riccardo Scaramelli vogliono levare il traffico di bramme dalle strade ma senza contribuire al costo del trasferimento su rotaia. Gli operatori ferroviari interessati a questo trasporto ci sono: non solo Trenitalia e Rail Cargo Austria ma anche aziende della regione come Serfer e Inrail. Per spostare su rotaia il 50% delle bramme che viaggiano su strada conclude Scaramelli la spesa non supererebbe i 500mila euro all' anno». ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 17 gennaio 2014 Pagina 30 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia la ricerca. Romans, alla scoperta dell' antica toponomastica In un libro della studiosa Francesca Parutto rispolverati il Tavolare teresiano e il catasto giuseppino. ROMANS La ricerca di una giovane studiosa isontina, Francesca Parutto, ha consentito per la prima volta di ricostruire coerentemente e nel dettaglio i contenuti del Tavolare teresiano e del Catasto giuseppino. Il singolare "esperimento" storiografico è riuscito a Romans grazie all' opera "Intal lûcI nomi di luogo del Comune di Romans", lunga ricerca toponomastica che è riuscita nell' impresa di catalogare, ordinare ma soprattutto comprendere nella loro completezza i nomi dei luoghi e la loro storia. Il volume, pubblicato da Edizioni della Laguna, è stato reso possibile oltre che dall' appassionato studio di Parutto, dal locale gruppo di ricerca I Scussons, e dall' Ispar, l' Istituto per lo Studio dei Paesaggi e dell' Architettura Rurale, di Fratta di Romans, con la collaborazione del Centro di toponomastica friulana Società filologica friulana. Nella sua complessa sfida la dottoressa Parutto è stata sostenuta dal contributo della Provincia di Gorizia, Comune di Romans, Fondazione Carigo e Bcc di Staranzano e Villesse. I contenuti del poderoso volume, quasi 250 pagine di ampio formato, sono arricchiti da un cospicuo materiale fotografico, dai disegni di Ivaldi Calligaris, dalle elaborazioni grafiche di Cristian Giolo e da un aggiuntivo cd che mostra, per la prima volta con rigore scientifico e completezza storica, diverse mappe del territorio. Franco Finco, del Centro di toponomastica friulana, ha definito l' opera come "un' enciclopedia geografica locale", in cui, studiando e analizzando i toponimi si riesce a comprendere il percorso storico e l' evoluzione sociale e a volte anche economica del territorio comunale. Il territorio, con i suoi luoghi, è diventato quasi un libro da leggere e rileggere, da aggiornare, correggere e attualizzare, come spiega Francesca Parutto. Sulla base della mappa censuaria del 1812, conservata presso l' Archivio di Stato di Gorizia, è stato innestato il vasto corpus di fonti settecentesche le informazioni del Tavolare Teresiano e del Catasto Giuseppino per l' appunto e successivamente sono state sovrapposte le fonti dei secoli successivi, creando per la prima volta una visione d' insieme del territorio romanese e delle sue frazioni, Versa e Fratta, comprendendone evoluzioni e mutamenti. Il tutto, inevitabilmente, arricchito dalla magmatica ma preziosissima tradizione orale. E così' dal viaggio di Parutto emergono chiese dimenticate e forse addirittura fortificazioni per ora solo parzialmente confermate da ritrovamenti archeologici; e ancora, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7 17 gennaio 2014 Pagina 30 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia luoghi legati ad una presenza nobiliare ed altri riconoscibili per precise caratteristiche geografiche o produttive, ancone, pievi, antichi mulini. Toponimi ancora oggi in uso ("istituzionale" o semplicemente in virtu' di consuetudine poco importa) ma della cui origine non si aveva coscienza; ed altri misteriosamente scomparsi nei meandri della storia di una comunità. Perchè il territorio è creatura viva, come del resto scriveva (nell' amato friulano) Celso Macor in "I fucs di Belen" in un magistrale passaggio riportato nel volume: "Questa terra è come la mia anima, in pace, senza pace; il ruvido della corteccia del gelso e il sapore amabile della malvasia, campi puliti e tirati in ordine come libri, e "grobie" di sassi e rovi, filari d' uva disposti come un esercito in attesa e anse violente di fiumi dove l' acqua divora l' argilla delle rive; la libertà dell' anima in un verde sconfinato e il chiuso dolce e pesante e difficile delle cente e dei paesi... " Luigi Murciano Edo Calligaris. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 17 gennaio 2014 Pagina 31 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia L' Isola è pronta ad aprire il Carnevale ma teme defezioni La crisi sta mettendo in difficoltà numerose compagnie A oggi solo 5 gruppi hanno confermato la partecipazione. di Antonio Boemo L' Isola si prepara per il carnevale. Il 22 febbraio è, infatti, in programma la sfilata che rappresenta, da qualche anno a questa parte, la prima manifestazione in assoluto di tutta la provincia di Gorizia. La sfilata di Grado è valida, tra l' altro, per la conquista del trofeo del Carnevale isontino promosso dalla Provincia. Ma la crisi economica sta mettendo in difficoltà numerose compagnie, tanto che il presidente della Sogit, Alessandro Marchesan, spiega che al momento sono giunte le conferme di partecipazione solo da 5 gruppi, con la possibile adesione di altri due. Per il resto si è in attesa. L' anno scorso il Carnevale gradese non ebbe luogo a causa del maltempo, tuttavia, erano pronti a sfilare dodici gruppi. C' è ancora tempo per le iscrizioni, anche se le difficoltà sono oggettive. Le grandi compagnie comunque stanno predisponendo i carri che sfileranno nel corso delle varie manifestazioni. A Grado si fa riferimento in particolare a gruppi (categoria in ogni caso valida per il concorso provinciale), coppie e singole maschere. Non mancano piccole realizzazioni a completamento scenico del gruppo, ma non si tratta di carri. È impensabile, infatti, il transito in centro, tanto che durante il carnevale d' estate, pur con un percorso diverso, non mancano mai inconvenienti per il passaggio dei carri allegorici. Come sempre, ad occuparsi dell' iniziativa sono gli animatori della Sogit e dell' Admo locale, con il sostegno del Comune. Anche i gruppi gradesi sono già da qualche tempo al lavoro, dopo le lunghe, anche animate, discussioni per la scelta del tema. Tra l' altro, qualcuno di questi gruppi partecipa di solito ad altre sfilate previste nell' Isontino e nella Bassa friulana. Fino ad ora, come confermano gli organizzatori, viene data per certa la partecipazione del gruppo di Staranzano (questa volta, pare si concentri sulle prossime olimpiadi invernali di Soci) e di quello di Romans. In forse ci sono, invece le adesioni dei gruppi di Cervignano e di Selz, mentre viene data per scontata la presenza dei due gruppi delle scuole per l' infanzia e pure quella del gruppo dell' Ute. Si attende, inoltre, di sapere se i ragazzi della scuola media, il gruppo di Fossalon e forse, per la prima volta, anche un gruppo di BelvedereBoscat, aderiranno alla sfilata carnascialesca gradese. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9 17 gennaio 2014 Pagina 31 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Gli organizzatori confidano anche nelle conferme da parte di altri gruppi della regione e del Veneto. Alla manifestazione non mancheranno maschere singole, coppie e i piccoli gruppi composti da 45 persone, che non partecipano al Carnevale isontino ma a Grado hanno una classifica a parte. Intanto, per il prossimo periodo carnevalesco circolano voci sull' Isola a proposito del fatto che alcuni gruppetti starebbero preparando alcuni scherzi particolari, pur legati magari a temi di carattere locale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 17 gennaio 2014 Pagina 34 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Boccaccio e le sue opere a Palazzo Attems Alle 17.30 a Palazzo Attems, a Gorizia, l'accademia di studi medievali Rudel di Gradisca propone un incontro per celebrare i 700 anni dalla nascita di Giovanni Boccaccio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 17 gennaio 2014 Pagina 22 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Istituto di musica, si apre uno spiraglio I docenti, senza stipendio dallo scorso giugno, sperano nell' accordo raggiunto tra Regione e Comune. «Per noi docenti, che stiamo continuando a lavorare senza stipendio da giugno, è una boccata d' ossigeno sapere che Regione e Comune hanno espresso l' impegno a fare il possibile per arrivare a una copertura di debiti, tfr e consentire un futuro dal punto di vista didattico. Ma resta la preoccupazione perché reperire le risorse finanziarie necessarie sarà difficile»: ecco la riflessione del direttore della scuola di musica Claudio Pio Liviero all' indomani del vertice tra il sindaco Romoli e l' assessore regionale alla cultura Torrenti che ha lasciato intravedere la possibilità di una soluzione che consenta la sopravvivenza della storica scuola di via Oberdan che con i suoi 180 anni è la più longeva della regione. C' è l' impegno congiunto a creare le condizioni per l' estinzione dei debiti e la corresponsione di stipendi arretrati e tfr. L' assessore ha assicurato l' inserimento, nell' assestamento di bilancio regionale di luglio, di una somma adeguata in linea con l' impegno del Comune al quale si affiancherebbe il supporto di fondazione Carigo ed ente camerale. Il Comune è pronto ad acquistare i beni mobili della scuola e sia Romoli che Torrenti hanno auspicato la prosecuzione dell' attività didattica attraverso un nuovo soggetto, anche autogestito, che possa accedere ai finanziamenti pubblici. Si è parlato inoltre di una possibile "liquidazione pilotata" dopo che il 18 dicembre il cda ha avviato la procedura di fallimento e di licenziamento dei 9 dipendenti (8 docenti) visto il maxibuco di 620 mila euro dalla fondazioneistituto di musica "Città di Gorizia". «Già poter sperare di recuperare stipendi e tfr afferma Liviero costituisce un passo in avanti anche considerando la lunga anzianità di servizio che hanno accumulato i docenti, in diversi casi superiore ai 30 anni. L' impressione è che adesso ci sia almeno la volontà di fare qualcosa di concreto per evitare che scompaia nel nulla questa realtà didattica che è uno straordinario patrimonio culturale per la città. Parliamo tra l' altro di 9 dipendenti che rischiano di restare senza lavoro e senza la minima possibilità, di fatto, di trovare un impiego in altri contesti. Torniamo a sperare ma siamo consapevoli che sarà difficile coprire tutto l' attuale debito. Se anche la Regione, in estate, riuscisse ad arrivare a una cifra vicina ai 200 mila euro e il Comune fosse in grado di reperire una cifra analoga resterebbero ancora altri 200 mila euro. Comunque siamo decisi a proseguire l' attività didattica gratuitamente fino al termine dell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 17 gennaio 2014 Pagina 22 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia anno scolastico sperando che non vengano tagliate le utenze viste le spese arretrate di luce e riscaldamento». Nel frattempo continuano le riflessioni da parte dei docenti per capire quale potrebbe essere l' inquadramento giuridico (forma associativa o cooperativa) per tenere in vita la scuola anche per il 20142015 quando la fondazione avrà cessato di esistere. Piero Tallandini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 17 gennaio 2014 Pagina 23 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia "I Borgia" mettono il lucchetto al castello Il maniero chiuderà una settimana per ospitare il set della serie televisiva trasmessa da Sky. Il castello di Gorizia chiuderà i battenti per una settimana. Nessun improvviso lavoro in vista, né alcun ammaloramento delle antiche mura. Il maniero simbolo della città si trasformerà per quattro giorni nel set della serie televisiva internazionale "I Borgia", trasmessa a partire dal 2011 da Sky e Canal +. Nelle scorse ore il Comune ha reso noto che il castello resterà chiuso da sabato 25 a venerdì 31 gennaio, proprio per permettere a service e troupe di allestire le scenografie in viste delle riprese, che saranno effettuate a partire dalla giornata di martedì 28. A Gorizia saranno girate alcune scene della terza e ultima serie della fiction, che racconta le gesta di una delle più potenti famiglie della Roma rinascimentale, con al centro della narrazione la controversa figura di papa Alessandro VI (l' attore John Doman) e della figlia illegittima Lucrezia (interpretata da Isolda Dychauk); la prima serie era stata quasi interamente girata in uno studio televisivo di Praga, mentre per la seconda la produzione francotedesca ha scelto Roma e Cinecittà. Ora, la decisione di ambientare una parte del racconto al momento top secret nel maniero che domina il capoluogo isontino, che per una settimana sarà blindato e off limits per i visitatori. Qualche goriziano però potrà accedere al set e avere la soddisfazione di piazzarsi addirittura davanti la macchina da presa: sabato scorso infatti, a palazzo Attems, sono state quasi settecento le persone che si sono messe in fila per tentare la sorte e provare ad arpionare uno dei trecento posti da comparsa che la produzione ha richiesto per le ripresa in terra isontina. Ai casting, curati dall' agenzia goriziana Galaxia e organizzati anche a Trieste e Sempeter, si sono presentati oltre duemila aspiranti attori, solleticati dall' idea di approdare in televisione, pur per pochi secondi, e immergersi per qualche ora nel clima rinascimentale evocato dalla serie ideata e prodotta da Tom Fontana. L' agenzia provvederà nelle prossime ore a comunicare alle comparse selezionate le modalità di collaborazione: i reclutati saranno alle dipendenze di un' azienda slovena che supporterà la produzione nel corso delle riprese a Gorizia. Al di là di qualche prevedibile disagio per i residenti del borgo, la scelta di Gorizia come location per le riprese dei Borgia costituirà un bel biglietto da visita per la città e per uno dei principali poli d' attrazione turistica del capoluogo, rimesso in sesto negli ultimi mesi grazie a un complesso intervento di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14 17 gennaio 2014 Pagina 23 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia riqualificazione, avviato ormai quattro anni fa con il rifacimento di viale D' Annunzio e concluso con i lavori di restauro di piazzale Seghizzi e delle stradine che conducono al maniero. (chr.s. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 17 gennaio 2014 Pagina 23 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia San Mauro colpita da un' altra frana chiuso il parcheggio Disagi ai cittadini che risiedono nei pressi del monumento La Provincia: il Patto di stabilità impedisce d' intervenire. Le insistenti piogge dei giorni scorsi hanno causato nuovi disagi alla comunità di San Mauro, già duramente colpita negli anni passati da ripetuti episodi di frane e smottamenti. Una parte del terreno che costeggia il parcheggio nei pressi del monumento che ricorda i Lupi di Toscana è franato, rendendo di fatto impraticabile una parte della stessa area di sosta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile, che di concerto con la Provincia hanno provveduto a un primo e parziale intervento di ripristino. Nelle prossime ore, inoltre, è previsto un sopralluogo della Forestale, mirato a verificare l' evoluzione del fenomeno franoso. Per ragioni di sicurezza, l' area è stata in ogni caso transennata, in attesa dei lavori di consolidamento del terreno, già minato da smottamenti quattro anni fa, nel 2010. «È una situazione paradossale, per non dire folle spiega l' assessore provinciale all' Ambiente, Mara Cernic , perché nei mesi scorsi non soltanto abbiamo completato l' iter di progettazione dell' intervento, ma abbiamo anche affidato l' incarico per l' esecuzione dei lavori. Purtroppo, ancora una volta, sono i vincoli posti dal Patto di stabilità a frenare l' avvio dell' intervento». Due anni fa la Regione aveva demandato alla Provincia l' onere di occuparsi della progettazione delle opere necessarie al consolidamento dell' area, grazie a un sistema che prevede la creazione di una sorta di scheletro portante realizzato mediante l' interramento di 48 pali, in parte posizionati orizzontalmente e in parte in maniera obliqua, nella zona del parcheggio del monumento. Un intervento da complessivi 200 mila euro, per il quale sono terminate anche le procedure espropriative: i lavori sarebbero dovuti iniziare addirittura alla fine del 2012. Invece, operai e ruspe non si sono ancora messi in azione. «Una parte dell' intervento potrebbe essere eseguito già nei prossimi mesi assicura Cernic . In questi anni abbiamo chiesto alla Regione di svincolare i lavori dal Patto di stabilità, anche se le norme sono piuttosto rigide: mi auguro francamente che la questione si possa sbloccare tempestivamente. La Provincia ha in cassa i soldi per effettuare l' intervento, ha completato la fase progettuale e ha ottenuto a suo tempo la delega amministrativa dalla Regione: eppure, non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 17 gennaio 2014 Pagina 23 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia posiamo avviare i lavori». L' area tra Piuma e San Mauro non è nuova a fenomeni di questo genere: negli anni passati, a più riprese, la zona a ridosso della sponda sinistra del torrente Piumizza e un' area in località Villa Vasi erano state interessate da smottamenti anche di dimensioni rilevanti, con la Protezione civile costretta in un paio di casi a interrompere la circolazione stradale all' altezza della Busa del Diaul. Christian Seu ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 17 gennaio 2014 Pagina 25 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Tavolare, rinasce l' antica Romans Una ricerca di Francesca Parutto ha consentito di ordinare e comprendere i nomi dei luoghi e la storia. GRADISCA La ricerca di una giovane studiosa isontina, Francesca Parutto, ha consentito per la prima volta di ricostruire coerentemente e nel dettaglio i contenuti del Tavolare Teresiano e del Catasto Giuseppino. Il singolare "esperimento" storiografico è riuscito a Romans grazie all' opera "Intal lûc I nomi di luogo del Comune di Romans d' Isonzo", lunga ricerca toponomastica che è riuscita nell' impresa di catalogare, ordinare ma soprattutto comprendere nella loro completezza i nomi dei luoghi e la loro storia. Il volume, pubblicato da Edizioni della Laguna, è stato reso possibile oltre che dall' appassionato studio di Parutto, dal locale gruppo di ricerca "I Scussons", e dall' Ispar, l' Istituto per lo studio dei paesaggi e dell' architettura rurale, di Fratta di Romans, con la collaborazione del Centro di toponomastica friulana Società filologica friulana. Nella sua complessa sfida la dottoressa Parutto è stata s o s t e n u t a d a l c o n t r i b u t o d i Provincia d i Gorizia, Comune di Romans, Fondazione Carigo e Bcc di Staranzano e Villesse. I contenuti del poderoso volume, quasi 250 pagine di ampio formato, sono arricchiti da un cospicuo materiale fotografico, dai disegni di Ivaldi Calligaris, dalle elaborazioni grafiche di Cristian Giolo e da un aggiuntivo Cd che mostra, per la prima volta con rigore scientifico e completezza storica, diverse mappe del territorio. Franco Finco, del Centro di toponomastica friulana, ha definito l' opera come «un' enciclopedia geografica locale», in cui, studiando e analizzando i toponimi si riesce a comprendere il percorso storico e l' evoluzione sociale e a volte anche economica del territorio comunale. «Il territorio, con i suoi luoghi, è diventato quasi un libro da leggere e rileggere, da aggiornare, correggere e attualizzare, come spiega Francesca Parutto». Sulla base della mappa censuaria del 1812, conservata all' Archivio di Stato di Gorizia, è stato innestato il vasto "corpus" di fonti settecentesche le informazioni del Tavolare Teresiano e del Catasto Giuseppino per l' appunto e successivamente sono state sovrapposte le fonti dei secoli succcessivi, creando per la prima volta una visione d' insieme del territorio romanese e delle sue frazioni, Versa e Fratta, comprendendone evoluzioni e mutamenti. Il tutto, inevitabilmente, arricchito dalla magmatica ma preziosissima tradizione orale. E così dal viaggio di Parutto emergono chiese dimenticate e forse addirittura fortificazioni per ora solo parzialmente confermate da ritrovamenti archeologici; e ancora, luoghi legati a una presenza nobiliare e altri riconoscibili per precise caratteristiche geografiche o Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 17 gennaio 2014 Pagina 25 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia produttive, ancone, pievi, antichi mulini. Toponimi ancora oggi in uso ("istituzionale" o semplicemente in virtù di consuetudine poco importa) ma della cui origine non si aveva coscienza; e altri misteriosamente scomparsi nei meandri della storia di una comunità. Perché il territorio è creatura viva, come del resto scriveva (nell' amato friulano) Celso Macor in "I fucs di Belen" in un magistrale passaggio riportato nel volume: «Questa terra è come la mia anima, in pace, senza pace; il ruvido della corteccia del gelso e il sapore amabile della malvasia, campi puliti e tirati in ordine come libri, e "grobie" di sassi e rovi, filari d' uva disposti come un esercito in attesa e anse violente di fiumi dove l' acqua divora l' argilla delle rive; la libertà dell' anima in un verde sconfinato e il chiuso dolce e pesante e difficile delle cente e dei paesi...». (l.m e e.c. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19
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