La newsletter N. 14 DEL 10 APRILE 2014 Piccola riflessione senza pretese a margine di un'elezione altrui Via Cortese 8 31100 Treviso Tel. 0422.411642 Fax 0422.400521 [email protected] FORMAZIONE FARMARCA tel. 0422.419232 FEBBRAIO/NOVEMBRE ”Scuola di Omeopatia di Livello Base un confronto con la medicina Best Practice” 48 crediti Ecm ….. MAGGIO/SETTEMBRE Scuola di omeopatia livello avanzato: un confronto con la medicina best practice 24 crediti Ecm …. 19 MAGGIO 2014 Seminario gratuito “Basi della Medicina Funzionale” Come abbiamo avuto modo di apprendere dai giornali di categoria, Federfarma ha indetto le elezioni per il 14 aprile, dandone comunicazione soltanto dieci giorni prima, con il minimo preavviso previsto dallo statuto. Intuibili le ragioni di un comportamento deprecabile nella sostanza e, a mio giudizio, anche nella forma: il gruppo che gestisce ormai da troppi anni il Sindacato Non Più Unitario (è doveroso ricordarlo!) dei titolari di farmacia, ci ha abituato ai colpi di mano e alle furbizie da magliari: tutto va bene, pur di rimanere seduti sulle sedie del comando. Capisco bene - avendo a lungo ingoiato trattamenti non dissimili – la reazione infuriata di quelle Unioni regionali e Associazioni provinciali che, a fronte dell'ennesima e premeditata violazione delle regole più elementari di democrazia interna, ora minacciano di disertare l'assemblea elettiva del 14 aprile, ritengo anche per la comprensibile, oggettiva difficoltà a organizzare la presentazione di eventuali candidature alternative, Dando una plastica rappresentazione di un detto delle nostre parti (l'è peso el tacon del buso, è peggio la toppa del buco, per i foresti della Serenissima...), Federfarma ha provato a giustificare gli scandalosi termini minimi del suo preavviso sostenendo che, a imporli,è stato il rispetto della tradizione che vuole che Cosmofarma (ormai imminente) sia inaugurata dal presidente entrante del sindacato. Una tradizione che - in realtà - non è altro che una consuetudine che può avere qualche significato solo per un integralista della scaramanzia, ma che viene presentata alla stregua di una tavola della legge. Risultato: gli oppositori si sono giustamente imbufaliti ancor di più, gli osservatori più o meno neutrali (tra i quali, vorrei ricordarlo, ci sono anche i politici e gli amministratori che si occupano dei destini delle farmacie...) non possono che sganasciarsi dalle risate o, al più, sorridere con degnazione di fronte a tanta malaccortezza. Intanto il mondo cambia... Mentre va in scena questo spettacolo non proprio decoroso, il mondo cambia, la sanità cambia, la farmacia cambia. Non ci sarebbe dunque tempo da perdere, né una stilla di energia da sprecare, ma i grandi capi del Sindacato Non Più Unitario riescono a fare drammaticamente bene entrambe le cose. Parlare di queste cose - lo voglio sottolineare anche per prevenire il fuoco di critiche strumentali che mi verranno rivolte non è impicciarsi degli affari interni di Federfarma, ma al contrario occuparsi doverosamente di fatti che sono di tutte le farmacie private, e quindi anche miei, profondamente miei. Diciamo che questa piccola riflessione senza pretese su un'elezione altrui serve soltanto per parlare di un tema, quello SOMMARIO Farmacistapiù: Farmacieunite, qualche segnale dal Ministro Lanzetta, da nostro sindacato occhio di attenzione riforma Titolo V Costituzione Stati Generali, Lorenzin: «Dai risparmi 900 milioni per i Lea» ma no ai tagli lineari Stati Generali della Salute. Pani (Aifa): “Il modello di approvazione dei farmaci va cambiato” Riorganizzazione del ministero della Salute: in Gazzetta il Dpcm. Stop ai dipartimenti, arriva il segretariato generale Farmaci scaduti: approvata in Senato la depenalizzazione del reato Crisi economica e liste d'attesa. Un italiano su tre sostituisce il medico con internet. L'indagine del Codacons Bassa compliance: molti pazienti non ritirano farmaco prescritto Hiv, auto-test presto in farmacie inglesi e francesi della rappresentanza, che per le farmacie è ormai diventato, in tutta evidenza, un tema centrale, che meriterebbe attenzioni infinitamente più grandi di quelle che invece gli si dedicano, forse anche a causa della cappa di paralizzante depressione che sembra avere letteralmente pervaso l'intera categoria. Per il poco che conta, io penso che servirebbe riscoprire, in primo luogo, che la rappresentanza è servizio per gli altri e non per sé. È eterodiretta, non autoriferita. Si realizza dicendo "noi", non "io". Regala più oneri che onori, e pretende molto più di quel che dà. Diciamo che non è esattamente il modello cui abbiamo assistito negli ultimi anni, e le ultime vicende che mi sono appena permesso di richiamare ne sono una probante dimostrazione. Il fatto è che, in questo modo, ai già numerosissimi fallimenti del passato rischia di aggiungersene un altro, quello definitivo: la perdita dell'ultimo treno, quello della farmacia dei servizi, per il quale l'altoparlante della stazione ha dato da tempo l'ultimo avviso di partenza. In questo modo, purtroppo, c'è il rischio concreto che la farmacia, il presidio del territorio per eccellenza, resti fuori dal processo di riorganizzazione delle cure primarie. Fuori dal progressivo realizzarsi delle Case della Salute. Fuori dai nuovi scenari della sanità di prossimità. Fuori da un'integrazione più compiuta all'interno del sistema delle cure primarie. E quindi fuori (o bene che vada agli estremi margini) del sistema sanitario pubblico. Ci vorrebbero dirigenti professionali - in ogni organismo di categoria, a ogni livello - capaci di concentrarsi sulla necessità di far evolvere il sistema farmacia, elaborando in fretta e in concreto progetti capaci di adeguare la rete dei nostri presidi alle nuove necessità che si vanno profilando. Dirigenti in grado di raccogliere la sfida della sostenibilità della sanità guardando al contempo anche alla sostenibilità delle farmacie. Dirigenti idonei e preparati convinti della necessità di affermare il ruolo della farmacia e la professionalità dei farmacisti all'interno del processo di territorializzazione dell'assistenza, per restituire alle farmacie e alla nostra professione un ruolo da protagonisti in quella che, per l'80%, sarà la sanità del futuro, ovvero la gestione delle cronicità e degli stati pluripatologici. La scelta di Farmacieunite Farmacieunite, come è noto, a settembre dello scorso anno ha deciso di lasciare Federfarma e ha intrapreso un cammino difficile, fatto di ostacoli quotidiani, in verità più legati alla ritorsioni del Sindacato Non Più Unitario che non a difficoltà provenienti dall'esterno (e già questo la dice lunga, su come Federfarma interpreti il suo ruolo). Li abbiamo affrontati e superati con tranquilla determinazione e, per quanti bastoni possano metterci tra le ruote, non basteranno a fermarci. Perché ci muove una forza inarrestabile, quella di chi sa che non c'è più tempo, e dunque non si può più aspettare, bisogna andare avanti a ogni costo. È la forza di chi ha compreso profondamente, fino a esserne intimamente convinto, che bisogna cambiare prospettiva: l'unità sindacale non è un precetto che si predica secondo convenienza, ma un valore che si afferma con i fatti, che informa e illumina le intenzioni, che si traduce in obiettivi. Tutte cose - la mia non è una valutazione ma una semplice constatazione - che chiunque guardi con serenità e distacco alla gestione di Federfarma degli ultimi anni non troverà neppure a cercarle con il lanternino. Non si è uniti solo perché usiamo tutti la stessa piattaforma per la DPC, o perché si utilizzano gli stessi servizi di Credifarma o di Assinde, peraltro non di rado branditi come armi di ricatto per ricondurre le pecorelle smarrite all'ovile. Si è uniti in nome di un disegno, di una volontà e di valori condivisi, oltre che di interessi comuni da difendere. Qualcuno di voi riesce davvero a vederle, tutte queste cose, nelle prove che il Sindacato Non Più Unitario ha dato di sé, anche negli ultimi giorni? Ciascuno potrà rispondere come meglio ritiene e come coscienza gli detta. Senza dimenticare che, in ogni caso, non c'è più tempo neanche di preoccuparsi più di quanto meritino delle ormai imminenti elezioni di Federfarma. Che, in ogni caso, per noi di Farmacieunite, sono davvero una sinecura: quel che ci occupa e preoccupa è una cosa ben più importante, che si chiama futuro delle nostre farmacie. È per questo che abbiamo imboccato, con tutto il coraggio di cui siamo capaci, una strada nuova. A chi - per scelta o altre ragioni che facciamo fatica a comprendere - ha scelto di restare in quella vecchia, non possiamo fare altro che indirizzare un "in bocca al lupo"! Franco Gariboldi Muschietti Da F-mail La collana di perle di fango A tutti coloro che fanno finta di non capire e magari credono alle sorprese nell’ uovo di Pasqua… Convocazione "a orologeria"dell'assemblea elettorale: colpa di Cosmofarma, di Branko o della morìa delle vacche? Quel che fate il 14 aprile non ci interessa… Luciani (Umbria): "Elezioni Federfarma, c'è solo un modo efficace per esprimere il dissenso: disertarle" 1 Farmacistapiù: Farmacieunite, qualche segnale dal Ministro Lanzetta, da nostro sindacato occhio di attenzione riforma Titolo V Costituzione Roma, 5 aprile 2014 - "Non si può fare altro che accogliere con favore la disponibilità del Ministro Lanzetta. La sua esperienza di farmacista ed il suo ruolo centrale a livello di affari regionali ci permetterà di puntare con chiarezza all'obiettivo finale: far si che la farmacia sia, com'e' nel suo DNA, il primo e più prossimo presidio di salute per il cittadino capace di prendere in carico i suoi bisogni. Questo e' il percorso tracciato già dal 2009 con la legge sulla farmacia dei servizi; ma non è sufficiente un provvedimento legislativo serve determinazione e una ventata di innovazione: in questo ambito Farmacieunite si muove con un occhio di attenzione anche sul fronte della riforma del Titolo V della Costituzione". A evidenziarlo il Presidente di Farmacieunite, Franco Gariboldi Muschietti, che cosi commenta l'intervento del Ministro per gli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, al rientro da FarmacistaPiù, l'assise generale dei farmacisti che si è tenuta a Roma al Palacongressi. Il Ministro ha spiegato di “aver molto da imparare con la speranza di avere i farmacisti al suo fianco” sul fronte del lavoro in atto, con la collega titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin, per la riforma del Titolo V. Secondo il Ministro il Servizio Sanitario Nazionale “e' una grande conquista sociale ma purtroppo c'è una disomogeneità a livello nazionale; ed in quest'ambito le farmacie possono dare molto e rappresentano un punto di riferimento”. Inoltre da un punto di vista della sostenibilità la farmacia professionale deve definire il suo valore aggiunto: dalle farmacie quindi, emerge dall'intervento del Ministro, “serve un servizio integrato che faccia leva su una professionalità insostituibile”. 2 Stati Generali, Lorenzin: «Dai risparmi 900 milioni per i Lea» ma no ai tagli lineari Con i risparmi in sanità, «possiamo recuperare - tra gli altri - 900 milioni di euro per rifare Lea che sono fermi da dodici anni». Lo ha annunciato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, aprendo gli «Stati generali della Salute», in programma oggi e domani a Roma. Lorenzin ha tenuto a sottolineare la necessità che il Ssn sia «in grado di dare risposte anche ai malati di malattie nascoste, le demenze, le malattie neuropsichiatriche, e a centinaia di famiglie lasciate sole ad affrontare malattie terribili». Secondo la titolare della Salute la programmazione è necessaria anche per evitare di dover compiere scelte simili a quelle di alcuni Paesi nei quali gli over 70 non ricevono i medicinali dal servizio sanitario. «Noi - ha spiegato abbiamo il dovere di dare accesso a nuove medicine a tutti». L'obiettivo del ministero è far sì che la salute, definita «un bene primario», torni a essere «nuovamente un tema dell'agenda politica. Per fare questo, però, bisogna avere un'idea molto chiara di come sviluppare la sanità, con rigore, con un management appropriato e misurabile con gli obiettivi da raggiungere». Lo strumento è il patto per la salute, grazie al quale «potremo recuperare diversi miliardi di euro, reinvestire nel sistema senza aumentare le tasse - ha aggiunto Lorenzin- noi stiamo lavorando perché non ci siano tagli lineari, è una condizione essenziale per lavorare con certezza di budget». Inoltre - è la tesi della ministra - i tagli lineari «contrastano con un'idea di programmazione efficiente. Noi invece abbiamo bisogno di recuperare risorse attraverso gli sprechi». Lorenzin ha poi ricordato a margine come sia «previsto dalla legge che il budget del Fondo Sanitario Nazionale sia legato al Pil, quindi dobbiamo capire anche l'andamento dell'economia». Potrebbe esserci un taglio da un miliardo? «Su questo - ha detto il ministro - ogni giorno ormai da settimane stiamo facendo il toto-numeri. Ma non mi risulta. Certo, finché non vedo i numeri del ministero, posso solo fare prevenzione». «Il Servizio sanitario nazionale - ha dato man forte il ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta - è una delle più grandi conquiste che ci sono state in Italia. Tutti i cambiamenti che saranno adottati saranno fatti con estrema cautela». L'obiettivo è «creare un modello di virtuosità condiviso da tutti». Altro tema caldo, oltre ai finanziamenti, la ricerca, che la ministra definisce «il nostro petrolio. Oggi il settore della sanità vale l'11% del Pil italiano, ma può diventare il 12%. In questi due giorni degli Stati generali cercheremo di capire come rendere attrattivo il Paese». Leggi tutto su.... 3 Stati Generali della Salute. Pani (Aifa): “Il modello di approvazione dei farmaci va cambiato” Non è la specie più forte a sopravvivere, né la più intelligente…è quella capace di adattarsi maggiormente al cambiamento”. La citazione delle parole di Charles Darwin riassume l’intervento del Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Luca Pani, nel corso della sessione “Il futuro secondo Industria e Investitori” organizzata nell’ambito della giornata di chiusura di ieri degli Stati Generali della Salute. La sessione ha ospitato un confronto a tutto campo sui modelli di accesso alle nuove terapie tra i diversi del panorama farmaceutico, dall’accademia all’industria, dagli enti regolatori ai pazienti, dagli investitori ai sistemi sanitari. “Il tema di cui dobbiamo avere consapevolezza - ha dichiarato Pani - è che il cambiamento è già qui, su questo non possiamo più avere alcun dubbio. Siamo di fronte a un cambio di paradigma che interessa il mondo della ricerca, quello della tecnologia e, di conseguenza, ha un impatto profondo anche sulla valutazione e approvazione dei farmaci”. “Complessità e personalizzazione - ha proseguito il direttore generale dell’Aifa - sono le due parole chiave, gli indicatori necessari per individuare la strada da intraprendere. Da un lato abbiamo obiettivi sempre più mirati, pensiamo alla medicina personalizzata, alle terapie avanzate ed ai farmaci per le malattie rare; dall’altro la complessità rappresentata dai big data, una possibilità inimmaginabile solo 10 anni fa, come nel caso del genoma umano, che ci pone di fronte a nuove possibili criticità, come la capacità tecnica e di analisi”. Leggi su … 4 Riorganizzazione del ministero della Salute: in Gazzetta il Dpcm. Stop ai dipartimenti, arriva il segretariato generale Scatta il 23 aprile la riorganizzazione del ministero della Salute: addio ai dipartimenti della sanità pubblica e dell'innovazione, della programmazione e della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare e all'ufficio generale non dipartimenale per le risorse, l'organizzazione e il bilancio. A sostituirli sarà un segretariato generale. La ri-organizzazione del ministero della Salute nel Dpcm che, nel nome della spending review per tagliare la spesa, prevede la riduzione della dotazione organica del ministero. E' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 82 dell'8 aprile il Dpcm 11 febbraio 2014 n. 59 di riorganizzazione del ministero della Salute, che entra in vigore mercoledì 23 aprile. La riorganizzazione è stata messa in pista per dare maggiore aderenza alle specifiche esigenze di funzionalità del ministero e quindi con il principio costituzionale di buon andamento della pubblica amministrazione definendo un assetto organizzativo che risponde alla riduzione degli organici stabilita dal Dpcm 22 gennaio 2013 sulla «Rideterminazione delle dotazioni organiche del personale di alcuni ministeri, enti pubblici non economici ed enti di ricerca, in attuazione dell'articolo 2 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135», e una razionalizzazione delle strutture che consentirà di migliorare l'efficacia e l'efficienza del sistema. L'introduzione della figura del segretario generale ha come obiettivo proprio una razionalizzazione delle funzioni di coordinamento delle strutture ministeriali rafforzando l'azione univoca amministrativa del ministero e risponde a tutte le prescrizioni sulla razionalizzazione della spesa, accrescimento dell'efficienza dell'azione amministrativa, riduzione del personale di supporto e centralizzazione dei servizi comuni. L'eliminazione delle strutture dipartimentali consente inoltre un maggiore risparmio in termini economici in relazione con la soppressione di un numero equivalente di direzioni generali. Leggi su … 5 Farmaci scaduti: approvata depenalizzazione del reato in Senato la E’ ufficiale la depenalizzazione del reato per i farmacisti legato alla presenza ed alla dispensazione di farmaci scaduti che, secondo le normative in vigore, delinea l’insorgenza di conseguenze di natura penale a carico del professionista in questione da valutare, ovviamente, in Tribunale e la cui esistenza aveva spinto, nell’ultimo periodo,a far sorgere alcuni dubbi tra i parlamentari al Senato con alcune discussioni dove si è affrontato l’argomento ritenendo opportuno proporzionare la pena al tipo di violazione, ad oggi eccessiva. Il Senato ha quindi approvato la modifica del terzo comma dell’art. 123 del Tuls, la cui revisione per i farmaci scaduti era già tra gli ordini di verifica da qualche settimana, sulla base di un emendamento presentato, nello specifico, dal senatore, oltre che capogruppo di Fi nella 12ma Commissione Sanità di Palazzo Madama, D’Ambrosio Lettieri che più di altri si è interessato ai problemi derivati da questo tipo di conflitto logico, esistente tra reato e pena, che possono ripercuotersi negativamente sull’operatore del farmacista. Leggi su … 6 Crisi economica e liste d'attesa. Un italiano su tre sostituisce il medico con internet. L'indagine del Codacons Complice la crisi economica e le liste d’attesa infinite, cresce in Italia il numero di cittadini che, quando si presenta un problema di salute, decidono di ricorrere alla cosiddetta “medicina fai da te”. Lo afferma il Codacons, che ha condotto un apposito studio sull’argomento. Abbiamo chiesto ad un campione di circa 2.500 intervistati a chi si rivolgono in caso di problemi alla salute non gravi, quando cioè si manifesta un disturbo o il primo sintomo di una malattia e si vuole risolvere o migliorare la propria situazione – spiega l’associazione –. A fronte di un 52,45% di italiani che individua nel medico (inteso come medico di famiglia, ospedali, pronto soccorso e strutture sanitarie private) il soggetto cui fare riferimento in tale circostanza (percentuale che sale al 75,4% nella fascia d’età oltre i 61 anni), vi è una fetta consistente e crescente di popolazione, pari al 35,8% del totale, che ricorre al “fai da te”, rappresentato in primis dal web, dove si moltiplicano i siti internet che danno consigli su malattie, disturbi e cure di vario genere. Percentuale che arriva a sfiorare il 50% nella fascia d’età 18-30 anni. L’11,6% dei cittadini si rivolge invece ad un farmacista. La pratica di cercare su internet la soluzione ai propri problemi di salute può essere pericolosissima – prosegue il Codacons – perché in assenza di una visita specifica da parte di un medico, i sintomi possono peggiorare in tempi brevi con conseguenze anche gravi per la salute. Alla base del fatto che il 35,8% dei cittadini cerca nel web la soluzione a disturbi fisici, vi sono due fattori essenziali: la crisi economica e le liste d’attesa nella sanità pubblica – analizza l’associazione - Se la crisi rende impossibile il ricorso a visite specialistiche i cui costi non risultano più abbordabili per la maggioranza della popolazione italiana, le liste d’attesa infinite sono forse anche peggiori, perché allontanano l’utente medio dalla sanità pubblica, rendendo difficoltoso e snervante l’accesso ad ospedali e strutture sanitarie per le quali i cittadini pagano le tasse. Basti pensare che solo nel 2012, l'11% dei cittadini italiani ha rinunciato alle cure mediche, con il record del 23% per quelle odontoiatriche. Leggi tutto su... 7 Bassa compliance: molti pazienti non ritirano farmaco prescritto Quasi un terzo di tutte le prime prescrizioni di un farmaco non viene spedito in farmacia entro 9 mesi (non aderenza definita “primaria”). La più alta mancanza di compliance si ha per medicinali costosi e trattamenti cronici preventivi. È quanto rivela uno studio condotto in Canada. «Molte condizioni croniche possono essere gestite con successo con interventi farmacologici, ma due barriere a comuni trattamenti ostacolano la gestione ottimale della malattia» scrivono Robyn Tamblyn, dell’università McGill di Montréal, e colleghi. «In primo luogo vi è un’alta prevalenza di non aderenza alle terapie a lungo termine (problema associato all’aumento sia di visite nei dipartimenti di emergenza sia di spese sanitarie). In secondo luogo vi è un sottoutilizzo di farmaci preventivi, come gli steroidi inalatori per prevenire esacerbazioni asmatiche, attribuito al fallimento degli operatori sanitari nel seguire le linee guida evidence-based». Due gli obiettivi dello studio: valutare l’incidenza della non aderenza primaria in medicina generale e individuare le caratteristiche correlate a farmaco, paziente e medico - associate a tale mancata compliance. La coorte prospettica era costituita da 15.691 pazienti afferenti a una rete in Québec di 131 generalisti. I ricercatori hanno collegato le prescrizioni di nuovi farmaci effettuate tra il 2006 e il 2009 ai dati provinciali assicurativi riguardanti tutti i medicinali dispensati dalle farmacie di comunità. Mediante regressione logistica si sono stimati i predittori di aderenza. Su 37.506 nuove prescrizioni per 15.961 pazienti, quasi un terzo (31,3%) non sono state presentate in farmacia per il ritiro del prodotto. Questa percentuale è risultata maggiore per i nuovi utilizzatori di un farmaco (34,3%) rispetto a coloro che effettuavano uno switch tra due principi all''interno della stessa classe (11,6 %). Si è notata una maggiore propensione tra i pazienti a ritirare gli antibiotici. Predittori di non aderenza sono stati invece la presenza del costo del farmaco nel quartile superiore, i medicinali dermatologici e gastrointestinali, oltre ai trattamenti cronici preventivi per malattia ischemica cardiaca, depressione e altre condizioni. Fattori associati a maggiore rischio di non compliance, infine, sono apparsi un copayment più elevato, un recente ricovero in ospedale e più severe condizioni di comorbilità. (A.Z.) Leggi su .... 9 Hiv, auto-test presto in farmacie inglesi e francesi I cittadini francesi e inglesi troveranno presto in vendita nelle farmacie i kit per l’autodiagnosi dell’Hiv. In Francia, il ministro degli Affari sociali e della Sanità Marisol Touraine, ha scelto di dare l’annuncio in occasione dell’inaugurazione di Sidaction, il più importante evento annuale di sensibilizzazione e raccolta fondi per l’Aids. Ricordando che i kit per l’autodiagnosi saranno disponibili entro la fine dell’anno, il ministro ha fatto un appello a non abbassare la guardia contro questa malattia e ha indicato due priorità, la prevenzione e il test: «trent’anni dopo la scoperta dell’Hiv, si contano ancora 6.500 nuove infezioni ogni anno e si stima che circa 30.000 francesi siano sieropositivi senza saperlo». La situazione è molto simile in Gran Bretagna, dove la Royal pharmaceutical society (Rps) ha accolto con soddisfazione la modifica delle norme che, fino alla scorsa settimana, impedivano alle aziende di mettere in commercio i test fai-da-te per il controllo dell’Hiv, in quanto la condizione di sieropositività doveva essere necessariamente comunicata da un professionista sanitario. Heather Leake Date, portavoce della società farmaceutica britannica, prevede che i kit saranno disponibili già nei prossimi mesi e che questo aumenterà le possibilità per i cittadini di fare il test e accedere tempestivamente alle terapie. «Il test fai-da-te – ha dichiarato la portavoce - potrà aiutare ad aumentare le diagnosi di sieropositività, fornendo una nuova opzione per chi è riluttante a rivolgersi ai servizi esistenti». Inoltre, la disponibilità di prodotti certificati e sicuri servirà a ridimensionare un fenomeno pericoloso, l’acquisto via Internet, dove questi kit sono già in vendita ma ritenuti spesso inaffidabili. Quelli che entreranno regolarmente in commercio saranno accompagnati da istruzioni precise che dovranno essere seguite in modo scrupoloso perché il test dia risultati accurati. I riferimenti privilegiati restano comunque il medico e il farmacista e la portavoce dell’Rps raccomanda di rivolgersi a loro se si ritiene di essere a rischio. Leggi tutto su...
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