Non dimenticatemi, Tascabili Mondatori 2006.

Genitori per… 2008/2009
Scheda 3: Definisco i desideri _________________________
Mi manca qualcosa
Sono “affermazioni”, slogan, frasi, citazioni che aiutano a introdurre il tema e a suggerire modi diversi
di pensare e porre la questione: dovrebbero provocare e aiutare a riflettere, magari facendo riferimento ad alcune delle attività che i ragazzi fanno in parallelo .
La questione centrale è quella di comprendere l’orizzonte dei propri desideri: cosa significa desiderare, cosa si desidera per se
stessi e per l’altro, come si riconosce un desiderio, cosa si porta nel cuore, cosa occorre lasciare per far spazio ai desideri veri,
come si definisce il desiderio di bene per l’altro.
Si è immersi in continui messaggi che dicono quanto ogni desiderio possa essere soddisfatto facendo o comprando qualcosa di
preciso. La pubblicità non fa che ripetere che ogni desiderio è a portata di mano
Il suggerimento è di recuperare una serie di pubblicità televisive (da proiettare) o immagini prese da riviste (da affiggere in vari
cartelloni nella stanza dove si tiene l’incontro) in modo da essere circondati dai messaggi che quotidianamente imperversano
nella vita di ciascuno. Non serviranno direttamente per l’attività ma potranno essere spunto per un confronto con quanto segue.
Si leggono o si presentano scritti di santi o persone autorevoli sui desideri che nutrivano e come li intendevano:
Dalle lettere di Gianna Beretta Molla
Pietro caro, per ricompensarti, io ti dono il mio cuore e ti amerò sempre come ti amo ora. Penso che alla vigilia del nostro fidanzamento ti faccia piacere sapere che sei per me la persona più cara a cui sono rivolti continuamente i miei pensieri, affetti e desideri e non aspetto che il momento in cui potrò essere tua per sempre. Pietro carissimo, tu sai che è mio desiderio vederti e
saperti felice; dimmi come dovrei essere e ciò che dovrei fare per renderti tale.
Ho tanta fiducia nel Signore e son certa che mi aiuterà ad essere la tua degna sposa …
Pietro, potessi essere per te la donna forte del Vangelo! Invece mi pare e mi sento debole. Vuol dire che mi appoggerò al tuo
braccio forte. Mi sento così sicura vicino a te! (9 aprile 1955)
Qui oggi c’è un vento freddo di neve e Pierluigi (il primo figlio) non può uscire… Ieri, come già ti dissi, non ha mai vomitato. Oggi a mezzogiorno sì, purtroppo, però è più colorito e il visetto più riposato: speriamo sia un disturbo dovuto ai dentini… Caro
Pietro, non avrei mai immaginato che si dovesse soffrire tanto a diventare mamma! Vorrei vederli sempre belli. Senza alcun disturbo che possa farli soffrire e invece ogni giorno c’è una piccola spina… Per fortuna che tu sei più ottimista di me e mi fai coraggio; altrimenti il mio morale sarebbe quasi sempre sotto zero (18 febbraio 1959)
Oggi è cominciato il nono mese e mi stanco facilmente. Così, sola soletta, con tanta gioia e commozione ho letto e riletto le tue
affezionatissime lettere, che con tanta premura mi hai mandato ogni giorno dall’America… Sono in tua dolce e cara compagnia,
oggi più su di morale… ma ieri, non lo nego, un po’ a terra. Ti desideravo vicino, sentivo nostalgia di te e avevo proprio deciso
di scriverti di tornare subito. Poi invece… mi è passata. Oggi ti dico: Torna al più presto, appena puoi. (24 maggio 1959)
Kipling – “IF”
(Lettera al figlio)
Se saprai non perdere la testa quando tutti l'avranno persa attorno a te e t'avranno incolpato per questo;
se quando gli altri dubiteranno di te tu saprai credere in te stesso e valutare il perchè del loro dubbio; o aspettare e non stancarti d'aspettare; e non rispondere a calunnia con calunnia;
se saprai non ricambiare odio con odio, senza però mostrarti troppo buono e senza fare discorsi troppo saggi; se saprai sognare, senza fare che sia il sogno a guidarti;
se saprai pensare, ma non per gusto di pensare; guardare in faccia il Trionfo e la Catastrofe vederli entrambi come una menzogna;
se saprai sopportare che i furfanti manipolino il vero che tu hai detto solo per imbrogliare i poveracci; o vedere andato a pezzi
quanto avevi messo su con il lavoro di una vita, ed accettare di ricostruirlo anche se con strumenti ormai sciupati;
se saprai mettere insieme ciò che hai vinto, giocarlo in un solo testa o croce, perdere tutto, riprendere da capo senza un sospiro
sul colpo andato male;
se saprai ordinare a cuore a nervi a tendini di servirti anche se in pezzi, e a tener duro, quando nulla in te sarà rimasto se non
la volontà di ordinar loro di tener duro;
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Scheda 3: Definisco i desideri _________________________
se saprai mascherarti tra la folla e conservarti giusto; se saprai frequentare i re, senza per questo che ti venga la puzza sotto il
naso;
se saprai serbarti invulnerabile ai colpi dei nemici e degli amici;
se porterai rispetto a tutti, ma a nessuno troppo rispetto;
se saprai riempire di sessanta secondi interessanti ogni minuto che sfugge inesorabile, ragazzo, tua sarà la Terra e i suoi tesori
e, ciò che più conta, sarai Uomo!
Nennolina
Caro Gesù, evvero che oggi ho fatto un capriccio ma domani voglio migliorare. Caro Gesù; io ti amo tanto. Caro Gesù dì a Dio
Padre che amo molto anche lui e dille pure (e lo dico anche a Te) fatemi andare in Paradiso…
Caro Gesù voglio essere il Tuo fiore e la Tua lampada. La lampada che arde giorno e notte e non si spegne mai, il fiore che sta
sopra all’altare sempre bello e aperto e che non si secca mai, e questo fiore sarebbe il giglio.
Caro Gesù, io so quanto hai sofferto sulla croce, e so che ti hanno trafitto il cuore e io voglio stare sempre chiusa nel Tuo cuore
con Te.
Caro Gesù dì allo Spirito Santo che lo amo tanto e che mi illumini e mi faccia piena di grazia.
Caro Gesù benedici la Chiesa il clero, e Ti raccomando tanto il mio Padre spirituale e la mia famiglia.
Gesù ti mando tanto saluti e baci la tua cara Antonietta e Gesù – Caro Gesù ti amo – 9 marzo 1937
Alberto Marvelli
Una meta mi sono prefisso di raggiungere, oggi, ad ogni costo con l’aiuto di Dio. Meta alta, sublime, radiosa, preziosa, desiderata da tempo, ma finora mai attuata. Essere santo, apostolo, caritatevole, studioso, puro, forte. Non stare mai un attimo in ozio.
Forse è presunzione? Forse credo di essere così forte da riuscire? Lo sai, o Signore, nulla io posso da me, sono il più miserabile di questa terra… confido completamente nel tuo aiuto, e da parte mia cercherò di mettere la maggiore volontà possibile. (pasqua 1938)
Fra pochi giorni ci trasferiamo al primo piano, dopo nove mesi di pian terreno, mezzi accampati. In settimana finiranno le scuole
e così calcolo di essere più libero e di venire qualche giorno a Milano ove devo sbrigare un mucchio di incarichi…. Scrivo dal
secondo piano, ed ho sotto gli occhi la spiaggia, il mare con i mosconi a vela, i dinghi, i bagnanti (inglesi e riminesi). Tutto sembra come prima, come quando venivate qui vicino e ci si tuffava dal moscone, ora distrutto da una bomba. Il mare sì, sembra
uguale, ma intorno a noi quante cose sono mutate; la spiaggia senza capanni, perché bruciati o distrutti, o perchè infine servono come abitazione; la villa Turchi ridotta a un mucchio di macerie, tante altre ville distrutte o svaligiate, tutte semisfondate, nere dal fumo delle cucine inglesi ed indiane, con le finestre prive di infissi, come occhiaie vuote di un moribondo, i giardini incolti,
i ponti saltati, le strade tutte buche e polvere. Che differenza da allora!
Ma speriamo di rifarci, abbiamo allo studio grandi progetti per la ricostruzione della città: tutto sta che si possono ricostruire le
coscienze. (17 luglio 1945)
Ogni qualvolta mi accosto alla Santa Comunione, ogni qualcosa Gesù nella sua Divinità ed Umanità entra in me, a contatto con
la mia anima, è un accendersi di santi propositi, è come un fuoco che arde, il quale entri nel mio cuore, una fiamma che brucia
e consuma, ma che mi rende così felice.
Felicità intensa, solamente resa un po’ triste al pensiero di non essere degno di tanto amore. (febbraio 1938)
Il necessario mi basti
Suggerimenti di brani della Sacra Scrittura o del Magistero riferiti ai temi in discussione.
Economia domestica
Spazio dedicato alle attività e al confronto in gruppo. Si tratta di attività che coinvolgono direttamente gli adulti, con l’intento di stimolare un contributo personale o di
coppia, che aiuti a ripensare a sé, a stimolare un confronto, a cogliere aspetti e sfumature diverse.
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Scheda 3: Definisco i desideri _________________________
Suggeriamo di unire i due passaggi, “Il necessario mi basti” e “Economia domestica”, con la proposta di un momento di
preghiera. La spiegazione la fornisce S. Agostino nella lettera a Proba, che si può leggere all’inizio o dopo la proclamazione
della Parola.
Con il sacerdote si potranno liberamente comporre i seguenti brani.
Struttura del momento di preghiera:
1Cr 1,7-13
In quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse a Dio: «Tu hai
trattato mio padre Davide con grande benevolenza e mi hai fatto regnare al suo posto. Ora, Signore Dio, si avveri la tua parola
a Davide mio padre, perché mi hai costituito re su un popolo numeroso come la polvere della terra. Ora concedimi saggezza e
scienza e che io possa guidare questo popolo; perché chi potrebbe mai governare questo tuo grande popolo?».
Dio disse a Salomone: «Poiché ti sta a cuore una cosa simile e poiché non hai domandato né ricchezze, né beni, né gloria, né
la vita dei tuoi nemici e neppure una lunga vita, ma hai domandato piuttosto saggezza e scienza per governare il mio popolo, su
cui ti ho costituito re, saggezza e scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezze, beni e gloria, quali non ebbero mai i
re tuoi predecessori e non avranno mai i tuoi successori». Salomone poi dall'altura, che si trovava in Gàbaon, tornò a Gerusalemme, lontano dalla tenda del convegno, e regnò su Israele.
Salmo 40 (39)
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
Sul rotolo del libro di me è scritto,
che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore».
Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia,
la tua fedeltà e la tua grazia
mi proteggano sempre,
poiché mi circondano mali senza numero,
le mie colpe mi opprimono
e non posso più vedere.
Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano,
dicano sempre: «Il Signore è grande»
quelli che bramano la tua salvezza.
Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare.
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Scheda 3: Definisco i desideri _________________________
Mc 10,46-52
Mentre (Gesù) partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a
mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il
mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io
riabbia la vista!». E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.
Dopo una breve introduzione viene lasciato uno spazio perché ognuno possa scrivere su un foglietto i desideri da affidare al
Signore, cosa chiedere a Lui per la propria vita, per quella di chi si ha a cuore, per il mondo…
Tra quelli che vengono in mente sceglierne tre ciascuno – è possibile farlo anche a livello di coppia – oppure scrivere prima un
elenco da soli e poi scegliere insieme tre.
Si raccolgono insieme i biglietti e vengono letti intercalati da un ritornello o dai versetti del salmo 40
Il sacerdote, nel suo commento, può fare riferimento al seguente brano di S. Agostino:
Potrebbe sembrare strano che Dio ci comandi di fargli delle richieste quando egli conosce, prima ancora che glielo domandiamo, quello che ci è necessario. Dobbiamo però riflettere che a lui non importa tanto la manifestazione del nostro desiderio, cosa
che egli conosce molto bene, ma piuttosto che questo desiderio si ravvivi in noi mediante la domanda perché possiamo ottenere ciò che egli è già disposto a concederci. Questo dono, infatti, è assai grande, mentre noi siamo tanto piccoli e limitati per accoglierlo. Perciò ci vien detto: «Aprite anche voi il vostro cuore! Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli» (2 Cor 6,
13-14)…
Ma in certe ore e in determinate circostanze, ci rivolgiamo a Dio anche con le parole, perché, mediante questi segni, possiamo
stimolare noi stessi e insieme renderci conto di quanto abbiamo progredito nelle sante aspirazioni, spronandoci con maggiore
ardore a intensificarle. Quanto più vivo, infatti, sarà il desiderio, tanto più ricco sarà l'effetto. E perciò, che altro vogliono dire le
parole dell'Apostolo: «Pregate incessantemente» (1 Ts 5, 17) se non questo: Desiderate, senza stancarvi, da colui che solo può
concederla quella vita beata, che niente varrebbe se non fosse eterna?
(S. Agostino – Lettera a Proba)
Padre nostro
Benedizione
Consigli per gli acquisti
Suggerimenti bibliografici per approfondire.
5 Pavel Florensky, Non dimenticatemi, Tascabili Mondatori 2006.
«La vita vola via come un sogno e spesso non riesci a far nulla prima che ti sfugga l'istante della sua pienezza. Per questo è fondamentale
apprendere l'arte del vivere, tra tutte la più ardua ed essenziale: colmare ogni istante di un contenuto sostanziale, nella consapevolezza che
esso non si ripeterà mai più come tale».
Così scriveva Pavel Florenskij il 20 aprile 1937, pochi mesi prima di venire ucciso. Da anni si trovava nel gulag delle isole Solovki, uno dei
più terribili luoghi di repressione della dittatura staliniana. Il suo unico contatto con il mondo esterno era dato dalla possibilità di scrivere a
moglie e figli. Nonostante le lettere venissero sottoposte a rigorosa censura, l'epistolario di padre Florenskij rappresenta un documento di
particolare eccezionalità per il rilievo esistenziale e teoretico: biografia e pensiero, metafisica ed esistenza, ragione e passione si congiungono intimamente nell'esperienza tragica di un testimone tra i più autentici e radicali del nostro tempo, martire della fede ortodossa in terra
russa negli anni del terrore staliniano.
5 Gianna Beretta Molla, Il tuo grande amore mi aiuterà ad essere forte. Lettere al marito,
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San Paolo 2005
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Scheda 3: Definisco i desideri _________________________
La figura di Gianna Beretta Molla si sta imponendo in Italia e all’estero come quella di una santa nuova, simpatica per la sua gioia di vivere,
e il suo amore per il marito e i figli.
Queste lettere inedite al marito propongono, ancor meglio di un trattato di teologia, una via alla santità che può nascere e crescere anche in
mezzo al mondo, vivendo la propria vocazione di sposa e madre. Gianna scrive al marito nelle occasioni normali della vita matrimoniale, nelle preoccupazioni della vita quotidiana, dalla nascita dei figli ai problemi per il lavoro. Uno specchio di vita famigliare una volta tanto non sofferente ma sereno, attraversato da una religiosità forte e autentica.
5 Enrico Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo (libro o film), Baldini & Castaldi 2002.
Il titolo si riferisce a un fatto realmente accaduto nel 1992: John Frusciante, l'allora chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, lascia inaspettatamente il gruppo, durante una tournèe all'apice della popolarità. Fa, come si legge nel libro, "un salto fuori dal cerchio". L'episodio è frutto di
una breve riflessione da parte del protagonista, ma più in generale in questo può riassumersi l'intera morale del racconto, dal momento che
tutta la vicenda è imperniata sul concetto di "uscire dal gruppo" nel senso di "uscire dalle consuetudine, dagli schemi sociali".
Aggiungi al carrello
Questa è la parte dedicata agli impegni che il gruppo o il singolo partecipante decidono di prendersi.
Elaborare un progetto insieme, individuare un modo nuovo di incontrarsi, di vivere la comunità, fare
attenzione ai rapporti creati e alla fraternità che porta con sé la fantasia e la voglia di dar vita a qualcosa di nuovo. E’ il tentativo di uscire fuori dalla logica dell’incontro per l’incontro, dove tutto inizia e
finisce lì.
Elenco dei desideri
Partendo da un elenco di desideri emerso dall’incontro di preghiera o dall’attività di gruppo si potrebbero organizzare momenti
di confronto con realtà che vivono come dimensione costitutiva un aspetto specifico in risposta a bisogni primari altrui. Gli scopi
possono essere di conoscenza delle risposte che sono realizzate nel territorio o anche di definizione dei bisogni secondo quanto è percepito da chi li “conosce “ più direttamente. Esempi:
Elenco dei desideri:
Avere la salute – equipe di medici o infermieri
Essere accolto – casa di accoglienza – gruppo di immigrati
Essere accettato – centri che lavorano con l’handicap o il disagio
Rispettare ed essere rispettato Comunicare e sentirsi compresi - consultorio
Perdonare ed essere perdonato Ascoltare ed essere ascoltato – centro di ascolto Caritas o altro
Avere di che vivere per una sicurezza sociale e lavorativa – mondo del sindacato/bilanci familiari
Giustizia e pace – equo e solidale
Amare
Accogliere
Accettare
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