DOSSIER UPI FVG_GORIZIA

DOSSIER ­ UPI FVG_GORIZIA
Lunedì, 23 giugno 2014
DOSSIER ­ UPI FVG_GORIZIA
Lunedì, 23 giugno 2014
Dossier ­ Upi FVG_Gorizia
23/06/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 12
Da Gorizia a Gemona, la giunta spiega la...
23/06/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 12
Le ricette di carta rottamate entro l' anno
23/06/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 14
«Bollette rifiuti, più esenzioni per le famiglie in...
23/06/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 14
«Telesca in città a spiegare la chiusura del Punto...
23/06/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 14
Assunzioni crollate a Gorizia: ­14,5%
23/06/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 15
Rischio­incendi: scoppia il caso­palestre
23/06/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 18
Riaperto il cimitero austroungarico
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Memorie della Grande guerra in 50 scatti...
23/06/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 14
«Rifiuti, sgravi per le famiglie più povere»
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Punto nascita, confronto con la Regione
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Sanità, la riforma spacca il centrodestra
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le polemiche.
Da Gorizia a Gemona, la giunta spiega la riforma
TRIESTE «È giusto dedicare del tempo a
spiegare ai territori l' architettura generale e
ogni singolo punto della riforma sanitaria: l'
abbiamo fatto nell' ultimo anno e continueremo
a farlo». Lo afferma l' assessore alla Salute
Maria Sandra Telesca nei giorni in cui
imperversano le polemiche sull' annunciata
"riscrittura" del sistema sanitario regionale.
«Abbiamo lavorato a lungo per giungere a
questa formula che garantisce di mantenere
servizi di alta qualità ai cittadini del Friuli
Venezia Giulia e anzi in qualche caso di alzare
gli standard.
Abbiamo tenuto conto in modo prioritario dell'
interesse del cittadino bisognoso di cure e
assistenza, che viene prima di qualunque
equilibrio politico o territoriale. Ma proprio
perchè abbiamo rispetto delle comunità locali
e di chi le rappresenta continueremo ad
andare sui territori, soprattutto dove si
avvertono dubbi o preoccupazioni» afferma
Telesca.
Detto, fatto. Già oggi l' assessore incontrerà i
sindaci di Gemona e Palmanova, Urbani e
Martines. E lo stesso farà la presidente
Debora Serracchiani. «Ma ­ continua Telesca ­
chiederemo di incontrare anche i sindaci di
Gorizia, San Daniele, Latisana, Cividale, Sacile e Spilimbergo».
Sul versante dell' Isontino ­ da dove continuano a piovere critiche durissime come quelle di ieri del
forzista Rodolfo Ziberna che accusa la giunta di essere «abile solo nel sopprimere servizi ai cittadini
anche dove si rischia la pelle come in sanità» ­ l' assessore regionale ricorda che la provincia conserva
«la propria autonomia e la propria azienda sanitaria, che invece il centrodestra voleva chiudere con l'
ospedale spoke di Gorizia­Monfalcone a garantire i servizi. Per ragioni di sicurezza si chiude il punto
nascita di Gorizia ma rimane il percorso nascita e l' ospedale di Gorizia conserva le sue funzioni».
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Le ricette di carta rottamate entro l' anno
Accelerazione sulle prescrizioni online: le tradizionali "rosse" del medico di famiglia
spariranno. Risparmio di 5 milioni.
di Marco Ballico wTRIESTE Le ricette "rosse",
quelle del medico di base per la prescrizione
di esami e farmaci, spariranno in Friuli
Venezia Giulia entro l' anno. Al loro posto la
prenotazione elettronica via computer.
Tutto più semplice, tutto più rapido. E, oltre al
vantaggio della sicurezza anti­falsificazioni, un
notevole risparmio, posto che il costo finale di
ogni stampata è di 40 centesimi. Un totale di
circa 5 milioni all' anno per 12,5 milioni di
pratiche.
La via del digitale Sulle ricette elettroniche il
Ssr regionale, tra gli ultimi ad avviare la
dematerializzazione dei documenti sanitari,
era stato bacchettato dal ministero dell'
Economia. Ma, proprio in linea con il decollo
del progetto di riforma, ci sono stati passi da
gigante sul piano dell' informatizzazione e
della digitalizzazione. Solo due settimane fa,
rende noto «con grande soddisfazione» l'
assessore regionale Maria Sandra Telesca,
meno dell' 1% delle ricette dei circa 1.100
medici generali Fvg veniva emesso in formato
elettronico. In quindici giorni siamo già arrivati
al 12% e, garantisce l' assessore, «entro l'
anno toccheremo il 100%, almeno lì dove non
esistono oggettivi problemi legati alla rete
informatica». Un nodo che riguarda però solo poche aree del territorio.
L' iter In sostanza, nei prossimi mesi la maggior parte dei cittadini si vedrà consegnare dal medico, al
posto del solito modulo di colore bianco e rosso, un contrassegno (in via sperimentale, poi anche quello
sparirà) da consegnare prima delle visite o per l' acquisto dei medicinali.
Nelle farmacie sarà possibile naturalmente verificare online la prescrizione dell' ambulatorio.
L' obbligo per legge Nei mesi scorsi una parte della categoria dei medici di famiglia aveva inteso far
rientrare il servizio di trasmissione telematica all' interno del nuovo accordo con la Regione, ma dall'
assessorato si è ribattuto che non si trattava di una questione negoziale ma di un obbligo stabilito dalla
legge ("spending review" del governo Monti) e il caso è rientrato.
«Ogni attrito è superato ­ conferma Telesca ­. I medici stanno aderendo con convinzione e i numeri
aumenteranno di settimana in settimana. Ma, già in questa fase, il ministero ha tolto la censura nei nostri
confronti».
I traguardi Un passaggio, quello della ricetta elettronica, che consente di ampliare collegamenti
informatici che sono alla base anche di altre novità della riforma. «Il medico di base va alleggerito nella
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burocrazia ­ insiste l' assessore ­. La meta di più lunga scadenza è il fascicolo sanitario digitale ma,
sempre entro l' anno, contiamo di consentire a tutti i cittadini di accedere alle prenotazioni e ai referti
degli esami online».
Le Aft Il tutto all' interno di una sanità «più accessibile». La riforma punta infatti anche a mettere in rete
la medicina generale attraverso le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali), un modello organizzativo che
consentirà a fasce di popolazione di 20­25mila abitanti di ottenere risposte nelle 12 ore diurne, e quindi
in una fascia oraria più ampia, non solo dal proprio medico («La scelta fiduciaria non è in discussione»),
ma anche da altri professionisti comunque forniti delle informazioni sul paziente.
I Cap Un' altra novità, sempre nelle 12 ore giornaliere, saranno i Centri di assistenza primaria (bacino di
utenza tra i 10 e i 20mila abitanti), luoghi fisici (sedi già individuate i distretti di Maniago e Sacile) in cui
integrare medici di famiglia, specialisti e personale di ospedale e distretti, un team in grado di fornire
servizi di prelievo, diagnostica ecografica e radiologica, chirurgia minore, un insieme di risposte alla
maggior parte dei problemi di salute risolvibili a livello ambulatoriale.
I distretti I Cap, che come le Aft serviranno a contenere gli accessi impropri ai pronto soccorso, saranno
in stretto contatto con i distretti (oggi sono 19, verranno ridisegnati variando tra i 60mila e i 100mila
abitanti, con l' esclusione delle aree montane). «Non avremo tutto pronto il prossimo 1 gennaio ­
conclude Telesca ­, ma siamo certi di poter iniziare a costruire una sanità meglio integrata a costo
minore».
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emendamento di cingolani.
«Bollette rifiuti, più esenzioni per le famiglie in
difficoltà»
Estendere l' abbattimento della tariffa rifiuti per
le famiglie in forti difficoltà economiche. È
questo uno degli emendamenti più importanti
che il Pd presenterà al regolamento sulle
imposte comunali per il 2014: regolamento che
verrà votato durante il Consiglio comuanle del
30 giugno prossimo.
Ad annunciare questa iniziativa è Giuseppe
Cingolani, capogruppo del Pd di Gorizia.
« I l sindaco ­ r i c o r d a l ' e s p o n e n t e d '
opposizione ­ si era impegnato già un anno fa
su questa mia proposta, ma nel regolamento
sulle tariffe dei rifiuti elaborato dalla Giunta
non ve n' è traccia. L' obiettivo è alzare la
soglia che permette di avere diritto agli
abbattimenti, fissata a un Isee annuo di 6.448
euro nelle previsioni della Giunta e portata
nella mia proposta a 8.238 euro: si tratta di
persone che spesso vivono al di sotto della
soglia di povertà assoluta».
«Romoli, un anno fa, non aveva inserito il mio
emendamento nel regolamento 2013, ma lo
aveva accolto come ordine del giorno,
impegnandosi a vagliarne la fattibilità per il
2014. Grazie alla disponibilità operosa degli
uffici comunali, abbiamo verificato che l'
emendamento è accoglibile per quest' anno:
dunque, torneremo alla carica, nella speranza che il sindaco tenga fede all' impegno. C' è da ricordare
che le tariffe sui rifiuti possono risultare molto pesanti per le famiglie che si trovano in condizioni di
povertà: ad esempio una famiglia di 3 componenti che vive in una casa di 70 metri quadri nel 2014
dovrà pagare ben 230,88 euro».
Prosegue Giuseppe Cingolani: «Le famiglie prostrate dalla crisi economica sono sempre di più, e
dunque aumenta il numero di coloro che chiedono aiuto. Nel 2012 erano state 200 le persone che
avevano ottenuto l' esenzione dalla tariffa rifiuti, aumentate a 459 nel 2013: per venire incontro ai loro
bisogni il Comune aveva utilizzato 112mila euro. Nel presentare l' emendamento, quindi, chiederò
anche che lo stanziamento annuale previsto a bilancio dal Comune sia ampliato, in modo da garantire la
completa copertura delle tariffe pagate dai nuclei familiari che avranno diritto all' abbattimento». Il
capogruppo del Pd ha anche un' dea molto chiara sull' argomento. «Il milione in più che il Comune di
Gorizia riceverà dalla Regione, notizia dei giorni scorsi, potrà permettere di venire incontro alle famiglie
oggettivamente più bisognose». Vedremo ora se lo stimolo del partito democratico verrà preso in
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considerazione dalla maggioranza.
(fra.fa.)
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annuncio di rossi (pd)
«Telesca in città a spiegare la chiusura del Punto
nascita»
«Vogliamo vederci chiaro su questa riforma. A
cominciare dalla Casa del parto, che per noi è
un progetto che deve restare in campo».
Dopo Giuseppe Cingolani e Bruno Crocetti,
interviene oggi il segretario provinciale del Pd
Marco Rossi sull' ormai imminente chiusura
del Punto nascita. «Le critiche del centrodestra
sono francamente irricevibili: innanzitutto
perché Tondo prospettava la chiusura del
Punto nascita, in un periodo in cui i parti a
Gorizia erano peraltro addirittura più numerosi
di oggi, senza prendere impegni a
sottoscrivere una convenzione con l' ospedale
di Sempeter, e senza impegnarsi in un
percorso nascita sul territorio. E poi perché l'
inerzia di chi ha ha governato la città in questi
anni ha determinato il progressivo
impoverimento del nostro ospedale».
Ecco perché per il Pd è irrinunciabile la
concretizzazione delle garanzie che dalla
Regione sono arrivate verso la realizzazione.
«Per la prima volta invece un governo
regionale si impegna a trasformare la
cooperazione transfrontaliera in un impegno
concreto per i cittadini: è un impegno storico
ma su di esso vigileremo perché
irrinunciabile», aggiunge il segretario
provinciale del Pd, Marco Rossi. Nelle prossime settimane l' assessore Telesca sarà a Gorizia per
spiegare la sua riforma ai cittadini: «Ho apprezzato la disponibilità dell' assessore regionale a venire sul
territorio, a breve, per spiegare le ragioni della sofferta decisione: in quella sede però terremo ferme le
nostre priorità. La riforma non deve solo garantire la sicurezza ma anche consentire ai goriziani di poter
avere di standard più elevato». Un incontro pubblico, dunque. C' è da scommettere che vi parteciperà
anche il comitato "Voglio nascere a Gorizia" con toni assai poco pacifici.
(fra.fa.
)
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Assunzioni crollate a Gorizia: ­14,5%
In un anno sono stati 19.708 gli ingressi nel mondo del lavoro, 11.131 nel
Monfalconese. Il posto­fisso è una chimera
di Francesco Fain Monfalcone tiene botta,
nonostante tutto. Ed è il "motore" delle
assunzioni nell' Isontino.
Gorizia p a g a d a z i o . L a c i t t à o r m a i è
deindustrializzata, il commercio è allo stremo,
gradualmente gli uffici statali stanno
chiudendo e per i giovani le possibilità di
costruirsi un futuro in loco sono ridotte al
lumicino. Percentualmente, le entrate nel
mondo del lavoro sono calate del 14,5% da un
anno all' altro. Più roseo il quadro in quel di
Monfalcone dove le assunzioni sono rimaste,
grossomodo, le stesse del 2012.
A decretare tale andamento sono i dati sull'
occupazione messi a disposizione dall'
assessore provinciale alle Politiche attive del
lavoro, Ilaria Cecot. Nel 2013 le assunzioni
sono state, in provincia d i Gorizia, 19.708
mentre le cessazioni hanno raggiunto quota
20.598. Come a dire: non c' è stato turnover
riguardo a 890 posti di lavoro. Le assunzioni,
poi, sono così ripartite: 11.131 al Centro per l'
impiego di Monfalcone, le restanti 8.577 al Cpi
d i Gorizia. C ' è u n e l e m e n t o m o l t o
interessante.
«Delle 11.131 assunzioni monfalconesi, 7.241
riguardano personale maschile e 3.890
personale femminile pari rispettivamente al 65,05% e al 34,95%. Diverso il discorso a Gorizia dove le
donne hanno maggiore fortuna ­ spiega l' assessore Cecot ­. Nel Cpi del capoluogo di provincia sono
state "prodotte" 8.532 nuove assunzioni di cui 4.285 rivolte a personale femminile e 4.247 a personale
maschile, pari rispettivamente al 50,22% ed al 49,78%. Risulta quindi piuttosto evidente che
Monfalcone, pur offrendo maggiore occupazione, penalizza molto le donne, verosimilmente per le
peculiarità del tessuto economico del mandamento (prettamente industriale) mentre nel Goriziano la
presenza di un settore servizi più sviluppato fornisce alle donne maggiori prospettive occupazionali».
Altro dato saliente e che ormai non sorprende più: è scomparso il posto­fisso. I contratti a tempo
indeterminato costituiscono meno del 20% del totale. A trionfare sono così i contratti a tempo
determinato, i precari, gli atipici. Illuminante la lettura della tabella a fianco. «È evidente ­ continua Cecot
­ la differenza importante tra contatti a tempo indeterminato e contratti a tempo determinato sia in
termini quantitativi sia per la sostanziale mobilità dei primi, presentano una, purchè lieve, flessione
negativa alla fine del 2013 per poi risalire e stabilizzarsi nel primo trimestre 2014. Per i tempi
determinati va rilevata una significativa variazione in prossimità della stagione estiva (lavoro stagionale)
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per poi scendere nel quarto trimestre e tornare stabili nel primo trimestre 2014».
Ma a quanto assomma il tasso di disoccupazione in provincia d i Gorizia? Va detto che è peggiore
rispetto alla media regionale del 6,8%: si attesta infatti sull' 8 per cento tondo tondo. Nel 2011, il tasso
non superava il 6,4%. In questo quadro non certamente positivo, a stare peggio sono ancora una volta
le donne. La percentuale di disoccupate è del 9,1% (era del 6,9% nell' ultimo trimestre del 2011) contro
il 7,1 (era al 5,9% nel 2012) degli uomini.
Del resto, spiega la Provincia, persiste la debolezza dell' economia internazionale e del quadro
congiunturale nell' area­euro. In Italia la fase ciclica è rimasta debole anche nei mesi iniziali del 2014: gli
scambi con l' estero sostengono ancora l' attività produttiva ma aumentano i disoccupati e la cassa
integrazione.
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Rischio­incendi: scoppia il caso­palestre
Gentile: «È richiesto il certificato di prevenzione "pomeridiano". Quante strutture ne sono
dotate?»Allo Zaccarelli inizia oggi il Memorial Zuliani.
Tutto nasce dalla necessità di avere a
disposizione il certificato di prevenzione
incendi "pomeridiano" per le palestre
comunali: c' è, non c' è, come si comporterà il
Comune?
La questione viene posta in un' interpellanza al
sindaco da parte del capogruppo di Forza
Italia Fabio Gentile. Il consigliere comunale
ricorda che «il decreto legge 69/2013, così
come convertito in legge 98/2013, impone per
la palestre di dimensioni superiori ai 200 metri
quadri, un apposito Cpi (Certificato
prevenzione incendi) per le attività
pomeridiane. Per le attività scolastiche invece,
le palestre dovrebbero essere già dotate di un
Cpi per l' attività scolastica».
«Tale certificazione aggiuntiva ­ aggiunge
Gentile ­ appare un "doppione" di quello che
sarebbe già ottenuto per le attività scolastiche
mattutine e un inutile appesantimento
burocratico che andrebbe a pesare
esclusivamente sulle società che usufruiscono
di palestre "scolastiche" che sarebbero
costrette anche a rivedere eventualmente la
loro programmazione sportiva in attesa del
nuovo certificato. Peraltro, tale assolvimento
rappresenta indubbiamente una nuova e non
necessaria spesa per l' amministrazione comunale». Tutte queste premesse per arrivare all'
interrogazione vera e propria. In sostanza, l' esponente forzista chiede a sindaco e assessore
competente se fossero a conoscenza della nuova normativa e se hanno pensato già di metterla in
attuazione oppure hanno già contattato il comando dei vigili del fuoco al fine di avere chiarimenti. Non
solo. Gentile vuole sapere se tutte le palestre scolastiche di proprietà del Comune di Gorizia sono in
possesso, come è previsto per legge, del Cpi per le attività sportive scolastiche.
In ultimo chiede quali sono le intenzioni del Comune per il futuro, nel caso in cui dovesse risultare
assolutamente necessario il "doppio Cpi" mattino/pomeriggio, in merito alla programmazione degli
spazi e degli orari concessi alle società sportive che svolgono attività nelle palestre di proprietà del
comune di Gorizia.
Nei mesi scorsi, a chiedere chiarezza (una volta per tutte) sui certificati anti­incendio era stata l'
associazione di genitori "Essere cittadini" che si batte affinché venga prestata la giusta attenzione al
tema dell' edilizia scolastica da parte dei Comuni ma anche della Provincia. «Visto che ogni giorno i
nostri figli frequentano queste scuole, ci sarebbe piaciuto leggere, per esempio, quali e quante scuole
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non hanno ancora il Cpi (Certificazione prevenzione incendi)». (fra.fa.
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Riaperto il cimitero austroungarico
È di nuovo visitabile il sito di Fogliano­Redipuglia. Visintin soddisfatto tira un «sospiro di
sollievo»
di Luca Perrino wFOGLIANO REDIPUGLIA A
poco più di due mesi di distanza dall' avvio di
lavori tanto necessari ed improrogabili, quanto
tormentati e costellati da mille polemiche, ha
riaperto i battenti ed è nuovamente visitabile il
cimitero austroungarico di Fogliano
Redipuglia. Una riapertura attesa, auspicata
da molti, chiesa a più voci nelle ultime
settimane, epilogo di un' azione di protesta
che aveva visto in primo piano l'
organizzazione dei "Sentieri di pace" della Pro
Loco.
Non erano i lavori alla struttura, come detto
ormai indispensabili per dare decoro e
sicurezza alla stessa, ad essere stati al centro
delle lamentele, quanto la loro lentezza e l'
organizzazione di un cantiere che avrebbe
potuto lasciar spazio ugualmente alle visite,
sempre numerose, specie nell' anno in cui si
celebra il centenario della Grande Guerra. Ed
invece, dal 16 aprile scorso, il cimitero è stato
sprangato, sigillato, tanto che la Pro Loco, con
il sostegno dell' amministrazione comunale, è
ricorsa al montaggio di un palco esterno per
permettere ai visitatori di salirci e svolgere lo
sguardo ed il pensiero alle tombe dei militari
caduti. In quell' occasione ci fu tensione con gli
esponenti della direzione del Sacrario e successivamente il coordinatore dei "Sentieri di pace", Franco
Visintin, si era rivolto addirittura al prefetto di Gorizia, sollecitando un intervento che ponesse fine a tanti
disagi.
Oggi il palco esterno sarà rimosso e sarà pace tra le due fazioni contrapposte in una battaglia che
abbraccia tutto il sistema di accoglienza dei visitatori in quello che è il luogo simbolo della prima guerra
mondiale. Un luogo che spesso appare dimenticato, fin troppo trascurato e ciò nonostante gli sforzi che
la Pro Loco profonde per far si che tutto sia all' altezza della situazione. Ne è la prova i lavori di riatto
della stazione ferroviaria di Redipuglia. Il cimitero ospita 14.550 salme di soldati caduti in questa zona
durante il conflitto 1915­1918. I lavori eseguiti in questi mesi hanno riguardato il ripristino del muro di
cinta con relativa pitturazione, la messa in sicurezza dell' arco della cancellata di ingresso, la
risistemazione dell' area che ospita l' altare ed un radicale trattamento anti muschio di tutte le tombe per
evitare lo sgretolamento.
«Non possiamo che tirare un sospiro di sollievo ­ commenta Visintin ­ e sperare che in un prossimo
futuro simili interventi vengano svolti con una maggiore coordinazione, con una maggiore elasticità,
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tenendo conto proprio delle esigenze di chi macina chilometri per arrivare a Redipuglia e, magari,
deporre un fiore laddove riposano i resti di un congiunto. Credo che c' è il bisogno di simili accortezze
per far si che questa zona possa essere all' altezza di un luogo sacro, simbolo di una pagina di storia,
ma anche volano di sviluppo turistico che ha costantemente bisogno di attenzioni particolari e non di
pressapochismo, come purtroppo assistiamo».
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MOSTRA AL "BRATUZ"
Memorie della Grande guerra in 50 scatti dei soci del
Cifi
Si apre oggi alle 18 al kulturni center Loje
Bratu "Aspetti della religiosità e della memoria
n e l l a P r i m a Guerra Mondiale 1914­1918",
percorso realizzato dal Circolo fotografico
isontino in Italia e Slovenia.
Una cinquantina gli scatti in bianco e nero e a
colori realizzati dai soci negli ossari e cimiteri
dove vennero sepolti, alla fine del conflitto,
soldati italiani, austroungarici e tedeschi. I soci
del Cifi Gigliola Colausig, Agostino Colla,
presidente del sodalizio, Antonio Fabris,
tesoriere, Tullio Marega, Tarcisio Scappin,
Carlo Tavagnutti e Giovanni Viola, hanno
realizzato un' indagine fotografica sul territorio
da Redipuglia a Oslavia e Timau, a Caporetto,
Tolmino e Gorjansko.Di particolare effetto,
accanto a riproduzioni di cartoline d' epoca di
collezionisti privati, anche delle gigantografie
di 1.80 x 60 centimetri.
«Nelle Tre Venezie ­ spiega Antonio Fabris ­,
vi è una fitta trama di segni che celebra sia i
caduti e le unità d' appartenenza, sia i luoghi
dove si svolsero le molte e cruente battaglie».
Complessi monumentali di diverse dimensioni
e importanza voluti dal fascismo per
sottolineare il mito dell' evento bellico, che
oggi rappresentano un percorso della
memoria in Friuli Venezia Giulia e Slovenia.
Una specificità di questo territorio, unica in Italia, ben raccontata della mostra. Di particolare interesse le
fotografie di Giovanni Viola del tempio ossario di Timau, costruito nel 1936 riconvertendo un precedente
santuario del Santissimo Crocifisso in luogo di raccolta delle spoglie sparse nei piccoli cimiteri di guerra
della Carnia. Un intervento di trasformazione al quale parteciparono artisti che decorano con dipinti e
mosaici l' interno e l' esterno dell' edificio. La chiesa venne circondata su tre lati da un porticato dove
sono tumulate le spoglie di 1763 caduti. L' esposizione, corredata da esaustive didascalie, è aperta da
lunedì e venerdì dalle 17 alle 19, fino al 4 luglio.
Per informazioni rivolgersi al numero 340.0504180.
Margherita Reguitti.
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«Rifiuti, sgravi per le famiglie più povere»
Il Pd presenterà in consiglio comunale un emendamento per abbattere ulteriormente la
tariffa.
Estendere l' abbattimento della tariffa rifiuti per
le famiglie in forti difficoltà economiche: è uno
degli emendamenti più importanti che il Pd
presenterà al regolamento sulle imposte
comunali che sarà votato nel consiglio
comunale del 30 giugno.
«Il sindaco Romoli si era impegnato già un
anno fa su questa mia proposta ­ ricorda il
capogruppo del Pd Giuseppe Cingolani ­, ma
nel regolamento sulle tariffe dei rifiuti elaborato
dalla giunta non v' è traccia. L' obiettivo è
alzare la soglia che permette di avere diritto
agli abbattimenti, fissata a un Isee annuo di
6.448 euro nelle previsioni della giunta e
portata nella mia proposta a 8.238 euro: si
tratta di persone che spesso vivono al di sotto
della soglia di povertà assoluta. Il sindaco un
anno fa non aveva inserito il mio
emendamento nel regolamento 2013, ma lo
aveva accolto come ordine del giorno,
impegnandosi a vagliarne la fattibilità per il
2014. Grazie alla disponibilità degli uffici
comunali, abbiamo verificato che l'
emendamento è accoglibile per quest' anno,
dunque torneremo alla carica, nella speranza
che il sindaco tenga fede all' impegno».
«Le tariffe sui rifiuti possono risultare molto
pesanti per le famiglie che si trovano in condizioni di povertà ­ sottolinea Cingolani ­ : una famiglia di tre
componenti che vive in una casa di 70 metri quadri nel 2014 dovrà pagare ben 230,88 euro. Le famiglie
prostrate dalla crisi sono sempre di più, e aumenta il numero di coloro che chiedono aiuto. Nel 2012
erano state 200 le persone che avevano ottenuto l' esenzione dalla tariffa rifiuti, aumentate a 459 nel
2013: per venire incontro ai loro bisogni il Comune aveva utilizzato 112mila euro. Chiederò anche che lo
stanziamento annuale previsto a bilancio dal Comune sia ampliato, in modo da garantire la completa
copertura delle tariffe pagate dai nuclei familiari che avranno diritto all' abbattimento. Il milione in più
che il Comune riceverà dalla Regione permetterà di venire incontro alle famiglie più bisognose».
Le scelte dovranno essere definite entro la prima metà di questa settimana visto che il 25 giugno è il
termine per la presentazione degli emendamenti ai regolamenti sulle imposte. L' auspicato
alleggerimento della pressione fiscale è reso possibile dal nuovo riparto regionale ufficializzato
mercoledì scorso nella riunione del Consiglio delle autonomie locali presieduta proprio da Romoli: si
sono "sbloccate" risorse pari a 42 milioni derivanti dai trasferimenti dello Stato alla Regione. Per Gorizia
dovrebbero essere messi a disposizione un milione e 20 mila euro.
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Oltre a scongiurare la reintroduzione dell' addizionale Irpef, si punta a ridurre le aliquote della Tasi e si
sta valutando la possibilità di introdurre esenzioni in base alle fasce di reddito. Oggi è prevista sul tema
una riunione di maggioranza. (pi.ta.
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Punto nascita, confronto con la Regione
Si cerca una mediazione: Ziberna propone un vertice tra Serracchiani, Telesca, Romoli
e rappresentanti dell' Isontino
«Un incontro tra la presidente della Regione
Serracchiani, l' assessore alla salute Telesca e
i rappresentanti del territorio isontino: il
sindaco R o m o l i , i consiglieri r e g i o n a l i d i
maggioranza e opposizione, e anche altri
e s p o n e n t i d e l "sistema­Gorizia" , c o m e i l
presidente della Provincia Gherghetta. Un
confronto diretto per valutare se resta un
margine di manovra per trovare delle soluzioni
che non puniscano, ancora una volta, il
territorio e la sanità isontina, a cominciare dal
Punto nascita». È a proposta operativa
lanciata ieri dal vicecapogruppo in consiglio
regionale di Forza Italia, nonché ex assessore
comunale goriziano, Rodolfo Ziberna: «Ne
parlerò subito anzitutto con il sindaco ­
sottolinea Ziberna ­: urge un incontro faccia a
faccia tra giunta regionale e territorio per
ribadire che Gorizia non può continuare a
subire. Contestualmente, intendiamo avviare
un confronto anche nell' ambito della
commissione regionale. Sono convinto che si
possano trovare convergenze con forze
politiche, come Sel, che non vedono
favorevolmente questo approccio dell'
amministrazione regionale che continua a
tagliare i servizi solo a determinati territori, in
primis quello goriziano, all' insegna del disequilibrio».
Un dialogo, quello con i vertici regionali, che non si profila tra i più sereni alla luce della pioggia di
critiche che il centro­destra continua a riversare sulla governatrice: «Dopo il disinteresse della
Serracchiani per il Tribunale di Gorizia e la Brigata Pozzuolo, ecco la scure sulla sanità della Venezia
Giulia e di Gorizia in particolare ­ tuona Ziberna ­.
Il capoluogo isontino è la città più penalizzata, perché "rea" di avere un capace sindaco di centro­destra.
Il buon senso avrebbe imposto di eliminare i doppioni. La Serracchiani afferma di volerlo fare, ma non lo
fa e così i doppioni rimangono, perché evidentemente tutelati politicamente, anche se costosissimi e
inutili: le cliniche universitarie, la neurochirurgia e cardiochirurgia di Udine e Trieste sono solo un
esempio. Invece, la giunta di sinistra ha voluto chiudere il punto nascita di Gorizia, come toccasana di
tutti i mali».
«Appare evidente a chiunque la volontà di gratificare alcuni e punire altri ­ insiste il vicecapogruppo di
Forza Italia ­. Prima la Regione ha minato le basi del reparto rendendone precaria la guida, non
rinforzando medici e ostetriche e pertanto facendo crollare il numero delle nascite. Poi ha raccolto i frutti
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della sua fatica distruttiva decidendo di chiuderlo, senza tenere conto che il punto nascita di Gorizia è il
più sicuro in regione e tra i più sicuri in Italia. Il voler fare il blitz nel periodo estivo, quando l' attenzione
dei cittadini è meno alta, la dice lunga sulla consapevolezza di fare qualcosa di ingiusto e di sporco.
Naturalmente, tutto ciò accade con il benestare entusiasta delle sinistra ­ aggiunge Ziberna ­, inebriata
dalla vittoria di Renzi ed indifferente a ciò che chiedono i cittadini, e della Cgil, rivelatasi per quello che
è, ovvero strumentale esclusivamente alla sinistra e non già ai lavoratori e tantomeno ai cittadini.
Dove sono i presìdi in piazza Oberdan con bandiere e fischietti? Macché! Il nuovo ordine è di non
disturbare il conducente. È certo che Forza Italia a Gorizia come in Regione darà battaglia per evitare
questo scempio alla sanità ed al nostro territorio».
Piero Tallandini.
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Sanità, la riforma spacca il centrodestra
Se Forza Italia contesta la proposta, Ncd apre. Colautti: «Sbagliato bocciare la bozza, va
discussa con responsabilità»
UDINE La riforma sanitaria che andrà in aula
entro il 10 luglio spacca l' opposizione in
consiglio regionale. Se Forza Italia, infatti,
spara ad alzo zero contro la bozza presentata
da Debora Serracchiani e Maria Sandra
Telesca, il Nuovo Centrodestra apre invece a
una riforma «non più rinviabile» e attacca chi
boccia senza mezzi termini il progetto di
riordino del comparto. Non è un appoggio
incondizionato, quello garantito dagli alfaniani,
ma «un atteggiamento di responsabilità nell'
analizzare punti di forza e di debolezza»,
come spiegato dal capogruppo in consiglio
regionale Alessandro Colautti.
«L' approccio di alcune forze politiche ­ ha
detto ­ che cassano nella totalità la bozza mi
sembra poco serio. Vorrei ricordare, infatti,
come un avvio di riforma fosse già stato
iniziato nella precedente legislatura e adesso
non possiamo dire, semplicemente perché
siamo all' opposizione, che mettere mano al
sistema sia sbagliato.
La riforma del sistema sanitario non è più
rinviabile, la maggioranza aveva il dovere di
presentare la propria proposta e lo ha fatto.
Adesso sediamoci attorno a un tavolo e
analizziamo con senso di responsabilità le
parti che vanno bene e quelle che devono essere modificate».
Un' apertura di credito, quindi, profondamente diversa dal "niet" espresso a più riprese da Fi.
«Sicuramente nella bozza ci sono dei punti d' ombra ­ prosegue il capogruppo ­ legati, ad esempio, a
una maggiore e necessaria chiarezza per stabilire i compiti dei diversi ambiti ed eliminare i doppioni,
ma alimentare le paure delle persone per motivazioni politiche è del tutto sbagliato. La realtà è che
abbiamo il dovere di riformare la sanità per salvare il sistema chiamato Regione. La demagogia è
pericolosa e mi auguro davvero che tutte le opposizioni siano unite nell' affrontare con serietà una delle
più grandi scommesse del Fvg perché se non dovessimo riformare il sistema correremmo il serio
rischio di arrivare ad un punto tale in cui non potremmo più garantire la copertura economica dei servizi
sanitari erogati». Il progetto di riordino del sistema salute, secondo Colautti, si deve inserire nel progetto
di riforma del Titolo V della Costituzione al vaglio del Senato e in cui «verranno finalmente inseriti, su
proposta del Ncd, i costi standard validi per tutte le Regione potendo così premiare gli enti virtuosi».
L' assessore Telesca, da parte sua, ha annunciato da oggi una serie di incontri sul territorio per
presentare agli enti locali i punti salienti della formula ideata dalla giunta. «Abbiamo lavorato a lungo per
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giungere a questa formula ­ ha detto ­ ma proprio perché abbiamo rispetto delle comunità locali e di chi
le rappresenta continueremo ad andare sui territori, come fatto nel corso dell' ultimo anno, soprattutto
dove si avvertono dubbi o preoccupazioni».
Oggi, pertanto, Serracchiani e Telesca incontreranno distintamente i sindaci di Gemona e Palmanova,
mentre, precisa Telesca, «chiederemo di incontrare i primi cittadini di Gorizia, San Daniele, Latisana,
Cividale, Sacile e Spilimbergo».
Mattia Pertoldi.
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